Quando la medicina non può più nulla e il corpo si
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Quando la medicina non può più nulla e il corpo si
FIRENZE, SETTEMBRE 2015 38 Quando la medicina non può più nulla e il corpo si arrende accompagno i malati nell’ultimo viaggio Nel mese di giugno la rivista “F” ha pubblicato un articolo-intervista alla nostra presidente, Donatella Carmi Bartolozzi, che ha suscitato numerose reazioni positive e molto interesse. Con il consenso di “F”, che ringraziamo, ripubblichiamo l’intervista sperando di fare cosa gradita ai nostri lettori. I l dolore si è intrecciato alla mia vita, ha tessuto una maglia dove ogni nodo ha ricamato un ricordo, un’emozione, un pensiero oltre la soglia della sofferenza. Lì ho edificato la mia forza, nel nido della paura da cui tutti fuggono: io lotto per lenire il male, quando la medicina non può più nulla e il corpo si arrende all’ultima parola del nostro viaggio. La nostra bambina subisce 23 interventi La mia partita a scacchi con la vita inizia che ho ventun anni. Ho avuto un’infanzia felice, una famiglia agiata, un matrimonio d’amore. E quella bambina che stringo tra le braccia, il dono più grande. È appena nata, ma una malformazione alle ossa tramuta i miei sogni di cotone in incubi di pietra: mi sento perduta, confinata in una stanza senza finestre per la fuga. Illustrazione di Arianna Papini, tratta dal libro “Si Può”, un racconto scritto da Beatrice Masini, nato dalla collaborazione tra FILE Inizio a e Carthusia Edizioni per aiutare i bambini a confrontarsi con il tema della perdita naufragare tra stanze di ospedale, luci al neon, odori di farmaci. Ventitré interventi all’estero e il patimento fisico che alberga negli occhi di mia figlia, eppure, quel sorriso con cui accompagno le nostre giornate fuori dal mondo allevia il peso di una vita diversa. Negli anni cerco tutta l’energia che mi serve per lottare per lei. Ma anche la pace, la tranquillità: l’attesa diventa il presente, il passato è la forza, il futuro chissà, ma sono felice perché sei qui con me, adesso, mentre ti stringo la mano, Benedetta. La vita scorre veloce tra le operazioni chirurgiche, mia figlia ha ormai 19 anni, si è iscritta all’università, Medicina. Anche la mia secondogenita, Francesca, è diventata una piccola donna di 16 anni e io, senza smettere di soffiare sui loro sogni, ritrovo un po’ di tempo per me. «Donatella, avresti voglia di aiutarmi?». A chiamarmi è il mio amico d’infanzia Marco Rosselli del Turco, presidente Lilt di Firenze, la Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori. Serve aiuto per raccogliere fondi per le cure palliative. «Di cosa si tratta?», chiedo. Leniterapia, la mia battaglia di vita È il 1991, mi iscrivo a corsi di formazione, studio, mi informo, è un tema ancora poco conosciuto: terapie per alleviare le sofferenze nei malati oncologici. Non solo fisiche, ma anche psicologiche, quando non c’è più speranza di guarigione. Nel giro di pochi anni il mio impegno di volontariato si trasforma in passione: inizio a prestare servizio in modo organizzato sul territorio, tramite l’azienda sanitaria locale, con un amico medico, Piero Morino, oggi direttore dell’Unità cure palliative/ leniterapia dell’Asl di Firenze. È un percorso tutto in salita, non è facile trovare volontari, abbattere i pregiudizi, ma il problema principale sono le risorse economiche. I fondatori sono molti, ma è la generosità di Wanda Ferragamo, la vedova di Salvatore, che con un assegno a sei zeri mette le ali alla mia aspirazione: voglio creare una struttura il cui nome non faccia erroneamente pensare all’effetto placebo, all’inutilità, bensì alla dolcezza di lenire il dolore della fine ___ Segue a pagina 2 1 Segue da pagina 1 ___ della vita. È il 2002 quando assisto, orgogliosa, alla nascita di FILE, Fondazione Italiana di Leniterapia. « Nel giro di pochi anni il mio impegno di volontariato si trasforma in passione ». Sotto scacco anche il mio corpo Gli anni scorrono felici, per tre volte divento nonna, la Fondazione assorbe le mie giornate, finché un giorno del 2006 mi ritrovo di nuovo in trincea. «È un cancro. Metastatizzato ai linfonodi», scandisce con voce stonata l’oncologo. Solo due anni prima ho perso mio padre; dopo pochi mesi mia madre si è ammalata di cancro, ora tocca a me. Gli anni in ospedale con mia figlia mi hanno insegnato la mia resilienza, ma anche la capacità serena di accettare quello che è scritto nella nostra sorte. Dallo sguardo di Benedetta, che nel frattempo è diventata medico ematologo, capisco che la mia situazione è grave. La tranquillizzo, sono una lottatrice, lei lo sa. La chemioterapia mi sfinisce, ma rimango in prima linea con FILE: quando parlo ai miei operatori, una delle prime cose che insegno è “stare” nella vita: S come Solidarietà, T come Tempo, A come Ascolto, R come Rispetto, E come Empatia. Rinuncio solo al volontariato tra i malati: aspetterò che mi ricrescano i capelli per non turbarli, ma la mia vita è lì, in mezzo alle loro angosce, ora più che mai, da quando sento la paura nelle vene, mentre guardo oltre la finestra, respirando con il cuore alterato. E mi chiedo se l’infinito che ci attende abbia lo stesso colore del cielo. Il lutto è un vulcano in eruzione Sono passati più di sette anni, ho imparato a convivere con il male, ma soprattutto, a sopravvivere al dolore più grande, quello che ti attanaglia quando diventi orfano di un figlio. Benedetta mi ha lasciato una mattina di ottobre di un anno e mezzo fa, a soli 40 anni. È stato tutto veloce: la diagnosi di angiosarcoma, il nostro sconcerto, i pianti disperati dei suoi figli. Annichilita, ho sentito la mia vita sfilacciarsi. Abbiamo trascorso insieme gli ultimi mesi, giorno e notte in ospedale fuse nel nostro passato complice di sofferenza, ma stavolta, senza l’ipotesi di un futuro. Ogni minuto ho respirato con lei, finché il male me l’ha portata via in un’implosione di dolore incontenibile. Mi sono trovata di fronte a tre bambini il cui lutto era, ed è, un vulcano in eruzione. E il mio unico pensiero è stato come salvarli dalla lava del loro strazio per l’assenza della mamma, proprio io che da anni mi batto per lenire il dolore delle persone. « Vorrei far capire che il dolore è parte naturale dell’esistenza, come la nascita, la malattia, la morte ». La partita continua Oggi le cure palliative sono una realtà, in Italia, anche se è pur sempre una montagna da scalare tra impicci burocratici e mancanza d’informazione sulle terapie del dolore. Mi sento come una spina nel fianco per le istituzioni, ma ogni nuovo passo che negli anni ho aggiunto mi ha avvicinato al traguardo della diffusione di una cultura diversa. Ora, però, ho due nuove sfide: una è rivolta ai malati anziani e alla formazione dei professionisti che se ne prendono cura, l’altra è dedicata ai più piccoli. Ci confrontiamo con insegnanti, genitori, studenti nelle scuole, per aiutare i bambini a elaborare la perdita di una persona cara. Non ho spezzato il settimo sigillo, è piuttosto la mia partita con la vita che continua: vorrei far capire che il dolore è parte naturale dell’esistenza, come la nascita, la malattia, la morte. Non si può fermare il destino, ma se troviamo il coraggio di aprire agli altri lo scrigno delle nostre emozioni, possiamo trasformare i più profondi turbamenti dell’anima in una vita ritrovata. a cura di Francesca Galeazzi, giornalista Articolo tratto dal settimanale F, Rubrica Donne Coraggiose (10.06.2015), Cairo Editore A lato Donatella Carmi Bartolozzi, 65 anni, volontaria in cure palliative da 25: è presidente di FILE, Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus, ente non profit nato nel 2002 per aiutare il malato grave ad affrontare con maggiori dignità e serenità l’ultimo periodo della vita, affiancando la famiglia nel percorso di elaborazione delle perdite. Nel suo lavoro di volontaria, Donatella si impegna con tutta se stessa per lenire il dolore di chi è alla fine della vita. Non l’hanno fermata né un tumore né la perdita di sua figlia: «La sofferenza fa parte dell’esistenza». 2 Alcune testimonianze... Al mio nonno Bibi, si chiamava. Era un cerbiatto. Il più piccolo della famiglia. Era magrino e simpatico, piuttosto altino, con tanta voglia di imparare, molti interessi, insomma proprio un bel cerbiatto, a cui però il padre era morto, quindi era dipendente dalla madre e non aveva avuto una figura maschile. Un giorno trovò lei, Lala, piccola cerbiatta, e se ne innamorò follemente. Così i due cerbiattini decisero di stare insieme ed ebbero tre figli. Anni dopo però Lala morì, prima che Bibi potesse dirle addio. Lui, abituato a dipendere da Lala, alla quale era molto affezionato, andò in depressione, la sua vita in fondo era letteralmente cambiata, a lui restavano tre figli e i nipoti. Gli amici del bosco e i figli cerbiatto cercarono di aiutarlo, questo perché vedere una persona triste che ha perso “il suo tutto” fa male. Il cerbiatto rimase triste lo stesso, perché non poteva immaginare la sua vita senza Lala. Un giorno arrivò una cerbiattina, sua nipote, che gli disse: «Tirati su, so che pensi dentro di te che prima eri una persona e ora ne sei un’altra, ma ricordati che non sei perso, perché quella parte dentro di te, sì, la più bella, non andrà mai via, rimarrà con te fino all’ultimo dei tuoi giorni. O magari, anche fino a dopo». Il regalo più prezioso del mondo è la vita. Bibi non avrà due vite. Bibi ne ha una sola, ed è inutile sprecarla in lacrime e sofferenza. Anche perché, se sei felice, dal cielo Lala quando ti guarderà penserà: «Che bravo il mio Bibi che ho amato tanto, quanto è forte!» Ma, nonnino mio, il futuro lo decidi tu. Ora chiediti: quello che sto facendo è la cosa giusta? E poi decidi se soffrire o se vivere. Questa storia non ha un finale perché non spetta a me deciderlo. Testimonianze di alcune famiglie ‘Un abbraccio dalla mamma Marina, con lo stesso amore e affetto con il quale voi stessi l’avete baciata ogni mattina e accompagnata con serenità e dignità nel suo ultimo viaggio.’ ‘Noi, una famiglia oppressa dal dolore per una fine imminente e quasi inspiegabile, siamo stati alleggeriti di tutti quei problemi pratici che facevano diventare ancora più difficile la nostra vita. Siamo potuti restare vicini al nostro caro per tutto il tempo che potevamo e, anche se lui non era consapevole della nostra presenza, noi avevamo la consolazione di stare ancora con lui.’ ‘Quando qualcuno dei nostri cari incontra un “imprevisto”, ci sentiamo soli, non preparati, inadeguati e … disperati. Voi tutti, medici, infermieri, o.s.s., volontari, rappresentate la nostra terapia per aiutarci in questo Ginevra, 12 anni cammino, breve o lungo che sia, in modo da trasmettere alla persona malata serenità e affetto…’ Sono un’amica di E., la ragazza che era ospitata presso l’Hospice di Careggi fino a mercoledì scorso, il giorno del suo 39simo compleanno, giorno nel quale ha deciso di volare via, perché ormai la sofferenza era troppo più forte del suo amore per Guya, per la vita, per tutti. Volevo ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per lei, accompagnandola con la dignità e l’amore che meritava. Grazie di cuore per aver reso i suoi ultimi momenti così dolci. Annalisa ‘Desidero ringraziare la vostra fondazione per la cura prestata a mia madre, ed in particolare la dr.ssa Sonia Zoccali e il dott. Fulvio Zegna che con la loro sensibilità e professionalità hanno contribuito a sostenere mia madre nell’ultimo periodo della propria vita, segnato dalla dolorosa e invalidante malattia. Buon proseguimento nel vostro delicato e prezioso lavoro.’ Questa Rubrica è dedicata alle numerose lettere inviate dai familiari delle persone assistite dalle équipe sanitarie e dai volontari di FILE, nonché da tutti coloro che vogliono raccontare la loro esperienza con la malattia. Attraverso le osservazioni sul servizio da noi offerto e sui temi importanti del “fine vita” e della perdita, il Vostro contributo diventa un gesto tangibile per rendere possibile, ancora e meglio, il nostro lavoro. Grazie di cuore per il sostegno e il supporto che ci date. La Redazione 3 Raccolta fondi, formazione e cultura: le iniziative in programma D a settembre fino a fine anno, numerose le iniziative di raccolta fondi a sostegno dell’assistenza gratuita ai malati gravi e alle loro famiglie offerta da FILE sul territorio. Si inizia sabato 5 settembre con la 3a edizione del torneo di doppio giallo ILFORTEperFILE presso il Tennis Club Europa Fornaroli di Forte dei Marmi, cui sarà abbinata un’estrazione di numerosi premi donati da boutique locali e fiorentine, e non mancheranno ex campioni sportivi sostenitori di FILE. Anche quest’anno, poi, FILE è tra i beneficiari della 13a edizione di CORRILAVITA, la manifestazione podistica di solidarietà che il 27 settembre colorerà con le magliette color fucsia, realizzate dalla maison Salvatore Ferragamo, le vie del centro storico di Firenze. Sarà possibile iscriversi dal 1. settembre anche presso la sede di FILE, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 17 con orario continuato. Giovedì 29 ottobre sarà Palazzo Capponi all’Annunziata ad ospitare UN’ASTADIBORSEperFILE. La 3a edizione dell’iniziativa è resa possibile grazie al supporto di numerose case di moda, boutique del territorio e privati che per l’occasione doneranno borse delle nuove collezioni e splendidi pezzi vintage. Giovedì 19 novembre non mancherà il consueto appuntamento con TARTUFILE, un cocktail con asta che vedrà numerosi lotti di tartufo bianco di grammature diverse. Per la prima volta, dopo 5 edizioni, si svolgerà a Firenze nella bellissima dimora di Palazzo Ricasoli in Piazza Goldoni. Venerdì 20 seguirà la 6a edizione di BALLANDOperFILE, l’evento patrocinato dal Comune di Scandicci che ogni anno unisce i cittadini al Teatro Aurora attraverso uno spettacolo offerto dalle scuole di ballo del territorio. Dal 18 al 20 dicembre, infine, NATALEperFILE, il mercato natalizio di beneficenza giunto alla sua 13esima edizione, anche quest’anno ospitato nel prestigioso Palazzo Corsini sul Lungarno. Non mancherà la lotteria abbinata alla manifestazione, con prestigiosi premi donati da importanti aziende internazionali la cui estrazione avverrà domenica 20 alle ore 18 presso il Salone del Ninfeo. 12a edizione del corso di formazione per volontari in Leniterapia Il 24 settembre avrà inizio il nuovo corso di formazione per volontari in Leniterapia, giunto alla sua 12a edizione. Questo ciclo di incontri di sensibilizzazione sulle cure di fine vita, organizzato da FILE annualmente, si pone l’obiettivo di preparare le persone ad affrontare un particolare percorso di volontariato, che costituisce un aiuto per coloro che hanno bisogno ma soprattutto rappresenta un’esperienza di crescita individuale e sociale. Attraverso FILE, infatti, il volontario si avvicina al tema del “fine vita”, accompagnando le persone malate alla fine del loro percorso e cercando di contribuire, per quanto possibile, a migliorare la qualità della loro vita anche in questa delicata ed ultima fase. Seminario per docenti “Stare accanto al dolore di una perdita” FILE propone nei giorni 9 e 10 settembre un nuovo appuntamento dal titolo “Stare accanto al dolore di una perdita: come facilitare la relazione tra studenti, docenti e familiari”. L’evento, strutturato in due giornate formative, si rivolgerà ad insegnanti, dirigenti ed operatori scolastici, per affrontare il tema della perdita di un genitore da parte di un bambino o di un adolescente e quello della sua elaborazione. Attraverso il seminario, quindi, FILE si pone l’obiettivo di dotare gli ambienti formativi e le famiglie degli strumenti necessari per educare ad affrontare temi difficili e dolorosi, quali la perdita, la morte ed il lutto. S i ringrazia la Famiglia Carli per il sostegno, in memoria di Claudio Carli, al progetto “Sportello di ascolto psicologico nelle scuole” che ha preso avvio all’inizio del 2015. Lo Sportello di ascolto fa parte di un macro-progetto (“B.E.P.P.E. - Bambini ed Elaborazione della Perdita: Pensieri ed Emozioni”) che FILE ha ideato per supportare sia i minori ad affrontare questa dolorosa esperienza, sia gli adulti - genitori e docenti - nel loro compito educativo, esercitando una cura responsabile capace di rispondere ai bisogni specifici di “quel” bambino o adolescente. Come attivare un servizio di assistenza a casa e in hospice “Leniterapia. Notizie di File” Notiziario di FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia ONLUS Periodico trimestrale, anno XI, settembre 2015 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Firenze. Autorizzazione del Tribunale di Firenze N. 5327 del 09.03.2004. Direttore Editoriale: Donatella Carmi Comitato di Redazione: Nicola Casanova, Alice Maspero, Piero Morino, Massimo Piazza FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus Via San Niccolò, 1 - 50125 Firenze tel 055 2001212 - fax 055 5353143 [email protected] - www.leniterapia.it N° iscrizione R.O.C. 14325 del 13/11/2006 FILE, Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus, svolge un compito molto delicato: aiutare i malati gravi a non soffrire, offrendo loro la possibilità di affrontare con maggiori dignità e serenità l’ultimo periodo della vita e affiancando le famiglie nel difficile percorso di elaborazione delle perdite. Le équipe sanitarie e i volontari di FILE lavorano integrati con gli operatori delle Aziende Sanitarie di Firenze e di Prato e garantiscono, a chiunque abbia necessità, un’assistenza qualificata e gratuita sia a domicilio che in hospice (strutture residenziali dedicate), oltre a consulenze mirate in day hospital oncologico e nei vari reparti ospedalieri del territorio. Ogni anno FILE si prende cura professionalmente e con grande umanità di migliaia di persone. Per informazioni e richieste di assistenza: 055.2001212 - [email protected] - www.leniterapia.it Stampa: Polistampa Questo numero è stato stampato in 9.000 copie circa inviate gratuitamente a soci e sostenitori di FILE Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus. Informativa sulla Privacy: il trattamento dei dati che La riguardano viene svolto nell’ambito della banca dati elettronica di FILE e in conformità a quanto stabilito dal DLgs. n. 196/03 sulla tutela dei dati personali. Il trattamento dei dati, di cui Le garantiamo la massima riservatezza e sicurezza nella gestione, viene effettuato al fine di aggiornarLa sulle iniziative di FILE. I Suoi dati non saranno comunicati o diffusi a terzi. E’ titolare del trattamento FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus - con sede in Via San Niccolò n. 1 a Firenze, nella persona del legale rappresentante. 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