OGGETTO: Decreto competitività

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OGGETTO: Decreto competitività
Roma, 5 maggio 2005
Ill.mi Sig.ri Avv.ti
Presidenti dei Consigli dell’Ordine degli avvocati
e, p.c.
Ill.mi Sig.ri Avv.ti
Componenti il Consiglio nazionale forense
Gent.le avv. Michelina Grillo
Presidente OUA
N. 13/C/2005
OGGETTO: Decreto
competitività
Cari Amici,
in queste settimane abbiamo seguito con attenzione e – a tratti – con forte preoccupazione gli
sviluppi relativi all’inserimento nel provvedimento in oggetto di misure relative alla riforma delle
professioni. Vi abbiamo sempre tenuto costantemente informati, trasmettendoVi anche copia, per
opportuna conoscenza, delle prese di posizione e delle comunicazioni trasmesse ai rappresentanti
politici ed istituzionali.
Le ultime frenetiche attività hanno riguardato la questione del riconoscimento delle
associazioni delle “nuove professioni” (il vecchio comma 8 dell’art. 2 del DL n. 35/2005), resa
ancora più complicata da una sorta di repentino “colpo di mano”: l’approvazione di un emendamento
da parte della Commissione Bilancio del Senato che cancellava le parole “regolamentate e tipiche”
dalla formulazione originaria, sostituendole con la parola “riservate”, appena temperato (quasi come
un pentimento tardivo!) da un successivo Ordine del giorno, assolutamente insufficiente, che
impegnava il Governo a mantenere, durante la discussione in Aula, la parola “regolamentate” nel
testo dell’art. 2, comma 8 del Decreto Legge, così come emendato dalla Commissione bilancio del
Senato.
Abbiamo sul punto reagito con estrema fermezza, rappresentando la nostra vivissima preoccupazione
per il contenuto della norma in esame.
Il riconoscimento delle associazioni delle “nuove professioni” rischia infatti di ingenerare
grande confusione nella collettività, laddove non si operi in una direzione di chiara distinzione tra
professioni organizzate in ordini e professioni afferenti appunto ad “associazioni riconosciute”,
evitando ogni indebita sovrapposizione. A questo fine, non è evidentemente sufficiente la menzione
delle attività riservate, anzi questa è probabilmente superflua, ove si consideri che è del tutto ovvio
che non possano riconoscersi associazioni relative ad attività professionali riservate ad iscritti in albi!
E’ invece necessario che la norma contempli criteri che consentano il riconoscimento di
associazioni relative ad attività che non sono “caratterizzanti” o “tipiche” di professioni già
regolamentate dalla legge.
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Siamo oggi lieti di constatare che la nostra azione, concretizzatasi nell’invio di una comunicazione a
tutti i Capigruppo dei Gruppi parlamentari in Senato, ha avuto esito positivo.
E’ stata accolta la nostra prima e preferenziale richiesta, ovvero lo stralcio del comma 8
dell’art. 2, riconsegnando pertanto il tema del riconoscimento delle nuove professioni alla sua
collocazione più naturale, quella della riforma organica del sistema delle libere professioni, che viene
pertanto rinviata ad una sede più congrua di quanto non sia un decreto legge (o la sua legge di
conversione).
La soddisfazione per il risultato raggiunto è ulteriormente rafforzata da un’altra novità
positiva: l’estensione agli avvocati della possibilità, già riconosciuta ai notai, di gestire le vendite di
beni nell’ambito delle procedure esecutive, su delega dell’autorità giudiziaria. Avevamo anche in
questo caso reagito con fermezza di fronte alle resistenze del ceto notarile per un’apertura doverosa
alla concorrenza tra professionisti iscritti in albi, apertura che segna una volta di più la
consapevolezza del legislatore rispetto al ruolo sociale dell’avvocato: tale ruolo, se per un verso
richiede adempimenti di maggiori doveri verso la collettività (si pensi alla normativa in materia di
lotta al riciclaggio), per altro verso può e deve comportare un riconoscimento pubblico anche in
relazione a nuove competenze professionali, come è accaduto nel caso di specie.
La legge di conversione del DL competitività presenta numerose altre novità di enorme
rilievo per gli avvocati, sul terreno del diritto fallimentare e processuale. Novità che richiedono uno
studio approfondito, già intrapreso a cura del nostro Ufficio studi. Non mancheremo di riferirVi anche
in merito.
Di questi e di altri temi di comune interesse avremo occasione di discutere in una prossima
Assemblea dei Presidenti degli Ordini che il Consiglio nazionale ha intenzione di convocare prima
della pausa estiva, probabilmente il prossimo sabato 25 giugno e per il quale riceverete formale
convocazione.
Per intanto, sia lecito esprimere la giusta soddisfazione, dopo i molti sforzi, per questi
risultati.
Colgo l’occasione per formulare i nostri saluti più cordiali.
Guido Alpa
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