ICT, Industrie Cartarie Tronchetti Il nome delle

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ICT, Industrie Cartarie Tronchetti Il nome delle
ICT, Industrie Cartarie Tronchetti
Il nome delle Industrie Cartarie Tronchetti
(ICT) è ben poco noto al di fuori della zona
di Lucca e degli altri operatori del comparto.
Probabile però che ''Foxy'' sia un marchio
che conosciate. Il comparto è quello della
realizzazione e trasformazione delle carte
dette tissue, con le quali vengono prodotte
carte igieniche, rotoli da cucina, tovaglioli,
fazzoletti ed altri prodotti ancora.
E' in questa fetta di Toscana, la provincia di
Lucca, che viene realizzata la stragrande
maggioranza del tissue targato Italia che,
per inciso, è la nazione con il record di
produzione ed esportazione in Europa.
Chi vede per la prima volta una cartiera
integrata, ovvero che produce tissue in
bobine giganti e poi le ''trasforma'' nel
prodotto che il consumatore sceglierà sugli
scaffali della distribuzione, si meraviglia''
che ci sia così tanta tecnologia dietro un
rotolino''. Impianti lunghi decine di metri,
controlli elettronici, capaci alchimie di
dosaggio delle diverse varietà di cellulose,
continui controlli di qualità ''on line'' e in
laboratorio.
Una immagine necessariamente didascalica,
ma che forse può suggerire l'idea di cosa
vedreste negli impianti in Italia, Polonia e
Spagna del Gruppo ICT.
ICT iniziò il suo percorso puntando su due
scelte fondamentali, ancora oggi ribadite: il
tissue come unico business e la qualità dei
prodotti.
Negli anni, il Gruppo ha saputo imporsi
come il terzo marchio Italiano per vendite.
Ma spesso accade che il consumatore
compri prodotti ICT senza saperlo. Sono
molte le catene di distribuzione, e fra le più
prestigiose in Europa, ad affidarci la
produzione di articoli recanti il loro marchio,
le cosiddette 'private labels'.
Un lavoro che, fra le tre nazioni sopracitate,
svolgono oggi circa 850 persone, per i
propri mercati interni come per quelli di un
ampio numero di nazioni ''terze''.
Ma non è stata una passeggiata. Alla fine
degli anni 90 il Gruppo ICT si prefisse un
ambizioso progetto. Mutare da azienda
esportatrice a produttore dislocato in più
punti logisticamente strategici dello
scacchiere continentale, con insediamenti
costruiti ex novo.
La scelta della location è cruciale, ed è in
questa fase che vengono profuse le prime
energie. Scegliere il posto migliore,
coscienti che farà la differenza. Poi quello
su cui si giocherà tutto, le persone. E a
ruota una serie di decisioni altrettanto
cruciali, come la scelta del costruttore
dell'opera civile, del fabbricante dei molti e
diversi macchinari per citarne solo due.
ICT ha adottato in questo campo una scelta
chiara: non una azienda di italiani in
Polonia, ma una azienda realmente polacca.
Stesso concetto per la Spagna. Significa
che negli stabilimenti esteri ICT le posizione
dalla Direzione Generale in poi sono
ricoperte da personale locale. La filosofia è
quella di immergersi nella realtà dei nuovi
''domicili'', apportare esperienza e knowhow, per poi rendere autonomi nella
gestione quotidiana. Un processo certo
impegnativo, ma che in cambio, fornisce,
data la mole di conoscenze sul paese, un
grado di successo diversamente difficile da
ottenere.
Una crescita verticale effettuata in uno
spazio di tempo per il settore molto stretto,
che ha imposto il Gruppo all'attenzione di
chiunque in Europa, e non solo, si occupi
dello stesso settore.
Piani per il futuro? Ovviamente. ICT punta a
divenire uno degli interlocutori di
riferimento per la distribuzione di tutto il
continente, uno dei pochi 'indipendenti' a
fronteggiare le grandi multinazionali, che,
specie da oltreoceano, sono 'sbarcate' in
Europa, dove le potenzialità di crescita sono
ancora enormi ed i consumi sono circa la
metà della media nordamericana.
Industrie Cartarie Tronchetti e
Quick-Press.
Lo stato dell’arte dell’IT dal punto di vista
dell’utilizzo di Quick-Press e del
conseguente rapporto con Soluzioni EDP,
rivenditore autorizzato del prodotto, ci
viene illustrato dal Dr. Valter Gaci
Scaletti, EDP Manager nella sede di Lucca.
Dr. Scaletti, ci può illustrare i motivi che Vi
hanno convinto ad introdurre Quick-Press
nella Vs. struttura?
Prima di tutto tengo a precisare che sia per
me a livello personale che per noi come
azienda, l’AS/400 ha sempre rappresentato
il cardine della struttura IT e non vedo
motivi sia nel breve che nel lungo periodo a
cambiare questo punto di vista. Premesso
questo, va da sé che poter utilizzare un
prodotto nativo per questa piattaforma ha
rappresentato indubbiamente un ottimo
punto di partenza da cui poi ci siamo mossi
per estenderlo a diversi documenti nelle
varie società.
Lei sa bene che la stampa su laser in
semplice emulazione non è scevra da rischi
di errata impaginazione; poter inviare un
documento su qualsiasi laser con la
certezza che l’output grafico sia
esattamente uguale indipendentemente
dalla stampante utilizzata è cosa non da
poco soprattutto quando, come nel ns.
caso, diverse stampanti sono remote e
diverse tra di loro.
La caratteristica, tuttavia, che ha
rappresentato per noi (e sono sicuro lo
sarebbe per qualsiasi multi-nazionale) il
fiore all’occhiello dell’applicativo, è stato
senz’altro il fatto che tramite Quick-Press
abbiamo potuto gestire senza problemi le
stampe in nazioni estere, quali la Polonia,
che utilizzano per necessità un CCSID
diverso dall’italiano.
Quali moduli avete deciso di trattare con
Quick-Press?
Ovviamente abbiamo cominciato da quelli
che chiamerei istituzionali (almeno per noi)
e cioè il “picking list” (la lista di prelievo di
magazzino) da cui scaturisce il D.D.T. che
darà poi origine inevitabilmente alla fattura.
C’è da dire una cosa fondamentale
relativamente ad avere “in casa” un
software come Quick-Press: quando lo si
valuta per l’acquisto si pensa subito a
documenti come questi che ho appena
menzionato ma via via che si prende
confidenza con l’applicativo e ci si rende
conto che non si tratta di un prodotto
difficile da utilizzare (è sicuramente
complesso a causa delle innumerevoli
possibilità che mette a disposizione ma
questo per me non vuol dire che sia
difficile) ci si rende anche conto che lo si
può estendere a tutte quelle stampe,
presenti credo in qualsiasi realtà sotto
forma di semplice tabulato, che di solito
vengono generate di getto senza aver mai il
tempo di abbellirle graficamente
(personalmente ritengo che i programmi di
stampa siano la vera “croce e delizia”, forse
solo croce, di qualsiasi programmatore
RPG). Qualsiasi stampa in questo modo
cambia subito di aspetto e, soprattutto,
migliora moltissimo in leggibilità con
notevole soddisfazione da parte degli utenti
che dovranno poi utilizzarla.
Da quanto detto posso desumere che
Quick-Press abbia rappresentato per Voi un
buon investimento anche in termini
economici?
Il ROI derivante dall’acquisto del software si
concretizza sotto due punti di vista: prima
di tutto un risparmio immediato e subito
quantificabile per quanto riguarda la
modulistica con prefincatura che adesso
possiamo gestire in autonomia e poi un
indiscusso beneficio dal punto di vista del
tempo-uomo, risorsa sempre più preziosa.
Abbiamo intenzione di attivare a breve
l’invio automatico via email di alcune
tipologie di documenti, prevedo che anche
questa attività rappresenterà sicuramente
un risparmio in termini di tempo e di
seccature di varia natura.
Agosto 2005