Intervista prof. Pisante su Nova Agricoltura_Integraz agric
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Intervista prof. Pisante su Nova Agricoltura_Integraz agric
Grandi opportunità per l’innovazione nell’agricoltura italiana Con i Psr ai nastri di partenza arrivano le tecnologie avanzate per agricoltura conservativa e di precisione • di Francesco Bartolozzi L a nostra rivista è stata tra le prime a trattare di agricoltura conservativa come tecnica che permette di realizzare economie e soprattutto di preservare l’ambiente, grazie ad esempio alla riduzione dell’erosione dei suoli e al mantenimento della sostanza organica degli stessi. Ma allo stesso tempo abbiamo sempre sottolineato la necessità di un “approccio di sistema” a questa tecnica, con uno sguardo proiettato nel tempo. In questo senso, l’agricoltura conservativa ha forse bisogno di più agronomia, più riflessione e più competenza tecnica di quella L’adozione combinata di pratiche come l’agricoltura conservativa e di precisione potrebbe consentire di incrementare ulteriormente i vantaggi in termini di protezione dei suoli per la conservazione o l’aumento della sostanza organica, di prevenzione dai fenomeni di degrado e infine di riduzione dei gas serra. convenzionale ed esprime un orientamento verso modi di produrre che sono in continuo divenire. Fino a poco tempo fa si parlava di agricoltura conservativa integrata con l’uso dell’acqua, la gestione degli allevamenti e la difesa fitosanitaria, al fine di giungere a sistemi agricoli ancora più performanti e più sostenibili. Oggi l’utilizzazione di sistemi di guida satellitare di precisione appare perfettamente compatibile con l’agricoltura conservativa. Anzi, per l’applicazione di alcune tecniche come lo strip tillage, i sistemi di guida satellitare di precisione sono praticamente indispensabili. In generale, comunque, si può affermare che l’agricoltura di precisione consente una gestione della variabilità dei suoli e delle colture che off re potenziali vantaggi anche nei regimi conservativi. La nuova frontiera dei servizi ecosistemici Michele Pisante. «Questa è una grande opportunità per le aziende agricole italiane, sia per recuperare competitività sia per aff rontare con nuovi strumenti gli impegni previsti dalla Politica agricola comunitaria – conferma Michele Pisante, ordinario di Agronomia e colture erbacee dell’Università di Teramo e commissario delegato del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) –. Le tecnologie dell’agricoltura conservativa integrate con quelle dell’agricoltura di precisione consentono di risparmiare energia e costi, di proteggere il suolo, il clima e l’ambiente. 5 NOVA AGRICOLTURA IN CAMPO Tab. 1 - Contributi all’agricoltura conservativa (€/ha) Regioni Semina diretta Minimum tillage o strip till Colture di copertura Abruzzo 200 220 Basilicata 281 84 Calabria 300 (singolo beneficiario) 327 (beneficiari associati) 300 (singolo beneficiario) 327 (beneficiari associati) 162 (cereali) 468 (foraggi) Gruppo A (cereali, colture proteiche, foraggi): 180 e 130 NVZ* Gruppo B (mais, colture industriali, colture da fibra, colture officinali e aromatiche): 300 101 (cereali) 370 (foraggi) Gruppo A (cereali, colture proteiche, foraggi): 180 e 130 NVZ* Gruppo B (mais, colture industriali, colture da fibra, colture officinali e aromatiche): 300 Campania Lazio Molise 400 Puglia 322 322 Sardegna 250 250 Sicilia 253 Emilia-Romagna 250 Friuli Venezia Giulia 600 Lombardia 240 50 Piemonte 280 280 Toscana 220 Veneto Introduzione della semina diretta: agricoltore singolo / in gruppo: 600; Mantenimento della semina diretta: agricoltore singolo: 530; gruppi di agricoltori: 532 250 240 NVZ* = zona sensibile ai nitrati Non solo, un uso intelligente di queste tecnologie, se adeguatamente indirizzate e coordinate, apre anche una nuova frontiera dei servizi ecosistemici che, sulla scia dell’impegno preso in Francia con il 4 per mille dedicato al recupero della sostanza organica dei suoli, rappresenta il balzo 6 in avanti dei sussidi verso il sostegno ai redditi degli agricoltori virtuosi. Ma per l’agricoltura e l’agroalimentare italiani questo modello rappresenta molto di più, perché integra nell’intero processo di produzione agroalimentare tutte le esigenze di compatibilità con l’ambiente, il clima, Semina su sodo (o minima lav.) + colture di copertura 320 Superficie minima (ha) 1 5 (>20% Sau aziendale) Richieste specifiche No aratura, mantenimento residui colturali No aratura, intersemina, mantenimento residui colturali, annotazione delle pratiche colturali 1 (beneficiario singolo) 5 (beneficiari collettivi Semina su sodo o minima lavorazione, con servizi di consulenza (>0,5 per ogni beneficiario) Cereali o foraggere, semina su sodo o strip till, niente intersemina, mantenimento 0,50 dei residui colturali sulla superficie, registrazione delle pratiche colturali 2 1 (>25% della Sau totale) 2 (>50% della Sau totale) 2 (>10% della Sau totale) 280 4 NVZ - rete “Natura 2000”) 429 (semina su sodo) 235 (minima lavorazione) 1 (>10% della Sau totale) 1 350 1 (>20% della Sau totale) 1 (>25% della Sau totale) Semina su sodo o minima lavorazione, no aratura, gestione delle stoppie, la stessa coltura non deve essere coltivata per più di 2 anni e in modo non consecutivo, la fertilizzazione deve essere gestita in base ai parametri dell’analisi del suolo Semina diretta, niente aratura nè ripuntatura, rotazione colturale, uso di servizi di consulenza e di supporto, massimo 40 giorni tra due cicli colturali consecutivi, annotazione delle pratiche colturali (web), niente concimazione azotata in terreni senza coltivazione principale Semina su sodo o strip till, niente intersemina, niente rimozione nè incorporazione nel suolo dei residui colturali, registrazione pratiche colturali Semina su sodo o minima lavorazione, rotazione biennale tra cereali vernini e leguminose Semina su sodo, mantenimento residui colturali, concimazione N e P max 100 kg/ha per ogni trattamento, registrazione dei dati di campo fino al monitoraggio delle infestanti Semina su sodo o strip till, monocoltura fino a 2 anni al massimo, mantenimento dei residui colturali in superficie, registrazione delle pratiche agricole Semina su sodo, pacciamatura. Due semine annuali alternando colture di diverse famiglie botaniche Semina su sodo o strip till, nessuna inversione degli strati, gestione stoppie e/o residui colturali, uso del Gps nello strip till, semina minimo biennale, niente agrofarmaci sulle colture di copertura Semina su sodo o strip till, nessuna miscelazione degli strati di suolo e ripuntatura, pacciamatura, massimo 40 giorni tra due cicli colturali consecutivi, comunicazione di inizio coltivazione con un anticipo di almeno 5 giorni, annotazione delle pratiche agricole Semina su sodo, gestione residui colturali Gestione dei residui colturali, nessuna inversione degli strati del terreno né ripuntatura, massimo 40 giorni tra due cicli colturali successivi, semina diretta, concimazione organica prima della fine del ciclo delle colture di copertura (terminazione) e subito dopo la semina della coltura principale, input ridotti e localizzati di P alla semina, niente concimazione N con solfato di ammonio senza coltura in atto, monitoraggio delle malattie, degli insetti e delle infestanti il risparmio energetico che rappresenteranno delle sfide ineludibili per l’agricoltura dei prossimi anni». Necessaria la formazione professionale Dunque, l’adozione combinata di pratiche come l’agricoltura conservativa e di precisione, coniugando i benefici dell’una e dell’altra, potrebbe consentire di incrementare ulteriormente i vantaggi in termini di protezione dei suoli per la conservazione o l’aumento della sostanza organica, di prevenzione dai fenomeni di degrado e infine di riduzione dei gas serra, 7 NOVA AGRICOLTURA IN CAMPO Agricoltura digitale Come noto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina ha lanciato circa un anno fa un piano nazionale per l’agricoltura di precisione, che negli ultimi mesi si è tradotto in un finanziamento di 21 milioni per tre anni a favore di biotecnologie e agricoltura digitale. «Mentre l’agricoltura italiana si affaccia all’adozione delle nuove tecnologie di precisione – spiega Pisante – un nuovo scenario si prospetta per l’evoluzione verso l’agricoltura digitale. Quest’ultima, oltre a implementare tutti gli strumenti già disponibili in modo razionale, sarà rivolta a rendere interattivo e intermodale ogni segmento della filiera produttiva, con l’obiettivo prioritario di aumentare la quantità delle produzioni e valorizzare la qualità con riconoscimenti equamente distribuiti tra tutti gli attori della filiera stessa». F.B. rispetto all’applicazione separata dei metodi di coltivazione del terreno. In sostanza si tratterà di collegare alle tecniche colturali semplificate, come le chiamano i francesi, le tecnologie di precisione oggi a disposizione, dalle trattrici con sistemi di guida satellitare automatica alle mietitrebbie dotate di sistemi di mappatura delle rese, dagli spandiconcime a dose variabile alle seminatrici che consentono il controllo della quantità di seme distribuito, dalle irroratrici con controllo delle sezioni alle attrezzature Isobus compatibili e così via. «Queste opportunità richiedono tuttavia una formazione versatile e multidisciplinare da affiancare all’aggiornamen- 8 to professionale – mette in guardia Pisante – e soprattutto il monitoraggio continuo dei risultati, affinché le tecnologie possano adeguatamente produrre lo sviluppo sostenibile richiesto con sempre maggiore insistenza dalla collettività e in particolare dai consumatori. Inoltre, alle criticità intrinseche per la ridotta struttura dimensionale delle aziende agricole vengono incontro i servizi avanzati per l’agricoltura offerti dai contoterzisti che, congiuntamente ai professionisti in grado di gestire la complessità del sistema agroalimentare italiano, possono conferire aggregazione di sistema per qualificare le produzioni e i metodi produttivi».