Parrocchia di Porporano Nuova icona Cristo Salvatore Pantocrator
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Parrocchia di Porporano Nuova icona Cristo Salvatore Pantocrator
Parrocchia di Porporano Nuova icona Cristo Salvatore Pantocrator La comunità parrocchiale di Porporano ha inaugurato martedì 29 giugno 2010, festa di S. Pietro, patrono della parrocchia stessa, una icona dipinta a mano su legno, appositamente commissionata e realizzata, rappresentante il Cristo Pantocrator benedicente e datore di vita. L’immagine, ripresa dall’originale dipinto da Giovanni Zographos (1393) che si trova attualmente a Skopje, Macedonia, è stata dipinta da Luciano Mistrorigo, monaco veronese. Il significato e l’importanza delle icone sono espressi nel Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica dove si riprende l’antica tradizione orientale: Poiché il Verbo si è fatto carne assumendo una vera umanità, il Corpo di Cristo era delimitato. Perciò l’aspetto umano di Cristo può essere rappresentato (Gal 3,1). San Giovanni Damasceno (675 circa 749), il grande difensore delle immagini sacre scrisse: Un tempo Dio, non avendo né corpo, né figura, non poteva in alcun modo essere rappresentato da un’immagine. Ma ora che si è fatto vedere nella carne e che ha vissuto con gli uomini posso fare una immagine di ciò che ho visto di Dio. A viso scoperto, noi contempliamo la gloria del Signore. La realizzazione dell’icona coinvolge l’iconografo non solo sotto l’aspetto estetico, ma anche sotto quello teologico e religioso tant’è vero che nel lavoro pittorico una componente importantissima è quella della preghiera. Prima di mettersi al lavoro pone anche il suo spirito verso il mistero divino recitando questa antica orazione: Tu, divino Signore di tutto ciò che esiste, illumina e dirigi l’anima, il cuore e lo spirito del tuo servo, guida le sue mani, affinché possa rappresentare degnamente e perfettamente la tua immagine, quella della tua Santa Madre e di tutti i Santi per la gloria, la gioia e il decoro della tua santa Chiesa. Descrizione dell’icona Gesù Cristo: Colui che è, il salvatore ed il Datore di vita Il Cristo Pantocràtor (cioè Che tutto contiene o anche Dominatore universale e Conservatore di tutti gli esseri spesso tradotto con Onnipotente) Risorto, è qui raffigurato a mezzo busto, frontalmente. Ha i tratti del volto accentuati, severi. Il suo aspetto è severamente solenne, maestosamente austero, ma non privo di un’espressione di bontà. Il corpo possente, ricettacolo di un’immensa energia contenuta: il Verbo fatto carne è l’immagine del Padre stesso, non rappresentabile. Fronte e sguardo sono pieni di luce: Colui che ci sta di fronte, più che il Giudice, è la Sapienza del Padre! I suoi occhi aperti guardano fissi dentro il cuore della sua Assemblea-Sposa (non il contrario!). «Ognuno ha l’impressione di essere visto da Lui, di godere della sua conversazione e di essere abbracciato da lui» (Simeone Nuovo teologo). Il suo collo robusto ha due pliche ricurve che sembrano renderlo gonfio; il suo Respiro (in greco PNEUMA, in ebraico RUAH (femminile)) passa attraverso il suo naso: il Risorto sta donando alla Sposa lo Spirito suo e del Padre: è Spirito di Vita, che dona a noi vita eterna. Nel Vangelo di Giovanni, ciò avviene nella sera di Pasqua: “alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,12). Egli regge con la mano sinistra un Vangelo sigillato, risplendente di gemme preziose: il giudizio non è ancora venuto! E il Libro trasmette il messaggio di Colui che lo aprirà (Ap 5,5). Ora lo apre, quando spezza la Parola di vita in ogni Assemblea domenicale dando la sua volontà insieme al suo Corpo alla sua Sposa. Essa gli risponde credendo, affidandosi a Lui per vivere di Lui. Il nimbo (aureola) che circonda il capo del Salvatore ha inscritta una croce (ora segno di gloria). Nei tre bracci visibili si leggono tre lettere greche: o in alto, w e N rispettivamente a sinistra e a destra: o w N = «Colui che è (Ap 1,4.8)». Ricorda le parole dette da YHWH a Mosè: “Io sarò ciò che sarò” tradotte in greco al presente : “Io sono Colui che sono”: io sono e faccio essere, sono il Vivente ed dono a tutti vita, respiro ed ogni cosa. Il "nome" di chi è rappresentato è in alto a sinistra nell'abbreviazione greco/cirillica: IC e a destra XC = IHSOUS XRISTOS - Iesous Kristos, Gesù Cristo. Ai lati del nimbo (aureola) dorato è posto il titolo dell’icona: O SwTHR (o Soter = il Salvatore) continuato sotto: KaI ZwoDwTHS (kai Zoodotes = e il Vivificante). Con la mano destra il Salvatore accenna ad un gesto di benedizione, disponendo le dita (come i ministri del culto bizantini): la punta del pollice tocca quella dell'anulare. Le dita stilizzano il monogramma (IC XC) ed indicano sia la duplice natura (umana e divina) del Cristo sia la Trinità della quale egli è la Seconda Persona. Il colore rosso scarlatto della tunica e il manto blu indicano la sua vera umanità-divinità. Il Rosso Incandescenza e attività: questo colore unisce alla potenza del suo irradiamento una forte aggressività. Fra i colori, è il più attivo: avanza verso lo spettatore, s'impone. TNK (Tanak = Scritture ebraiche): nella terminologia dell'ebraico troviamo una serie di espressioni che sono dei derivati della parola sangue. Ora, nel TNK «sangue» è equivalente di vita. YHWH è padrone della vita e lui solo può ristabilire l'integrità della vita. Rosso l'aspersorio per la purificazione (Nm 19,1-10), rosso il colore dei peccati, rosse certe stoffe… Le vesti del Messia che annienta i suoi nemici sono rosso cremisi (Is 63,1-3), così come il mantello che è messo sulle spalle di Gesù durante la passione (Mt 27,28): significano la vita che il Salvatore porta a tutti con l'effusione del suo sangue. Forse troviamo qui una chiave per interpretare la tunica rossa del Salvatore. Nel cristianesimo il rosso ha ricevuto la sua consacrazione con il sangue di Cristo. Il Blu Il mistero degli esseri: colore della trascendenza in rapporto a tutto ciò che è terrestre e sensibile. L’irradiamento di questo colore è meno sensibile e più spirituale. Produce un’impressione di profondità e di calma, dà l’immagine di un mondo immateriale, senza pesantezza. TNK (Tanak = Scritture ebraiche): blu giacinto (TEKELET). Richiama il cielo, la dimora di YHWH. I drappi della tenda del convegno erano di questo colore, come le vesti del sommo sacerdote, chiamato a comunicare direttamente con YHWH. L’Oro Lo sfondo dorato indica il mondo celeste (una luce sovrannaturale che si vede solo con l’occhio del cuore) ove ora il SALVATORE/ DATORE DI VITA Risorto vive nel seno del Padre continuando a dare la vita alla sua Sposa. Indica anche come la nostra storia venga trasfigurata dall’irruzione del divino. E la Sposa stessa diventi sempre più rivestita di Luce. Tu mi salvi, Signore, e mi doni la vita