Il progetto “Migrazioni” del Dipartimento “Identità culturale” del

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Il progetto “Migrazioni” del Dipartimento “Identità culturale” del
XXX Seminario internazionale di studi storici “Da Roma alla terza Roma”
IMPERI E MIGRAZIONI. LEGGI E CONTINUITÀ
DA ROMA A COSTANTINOPOLI A MOSCA
Roma, Campidoglio, 21-22 aprile 2010
Il progetto “Migrazioni” del Dipartimento “Identità culturale” del CNR1
M. Cherubini, C. Ciampi, G. Taddei Elmi
ITTIG-CNR, Firenze
Premessa – Il progetto “Migrazioni”, promosso dal dipartimento “Identità culturale” del
CNR e in parte finanziato nell’ambito dell’intesa CNR-MIUR, ha un carattere spiccatamente
interdisciplinare (con ricerche di ambito storico, filosofico, linguistico, demografico, giuridico,
economico, educativo, etc.) e coinvolge attualmente 13 Istituti del CNR2, tra cui l’Istituto di
Teoria e Tecniche dell’Informazione giuridica (ITTIG) di Firenze, in cui operano i tre autori di
questa breve nota di presentazione del progetto.
La rilevanza del tema migrazioni, le competenze presenti negli Istituti afferenti al
Dipartimento per una sua disamina interdisciplinare e le fasi di elaborazione del suddetto
progetto sono state ampiamente esposte nelle relazioni di autovalutazione 2007-2009 redatte
dai diversi direttori di dipartimento che si sono succeduti nel tempo (Andrea Di Porto, Tullio
Gregory, Andrea Bozzi) e ad esse si rimanda per ogni opportuno approfondimento. Per il
ruolo svolto nel processo di elaborazione ed organizzazione del Progetto, il Dipartimento,
nella persona della dott.ssa Maria Eugenia Cadeddu, mantiene il coordinamento di tutte le
attività scientifiche ad esso correlate.
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Costantino Ciampi, direttore dell’ITTIG, ha curato la Premessa, il § 1 e l’allegato della presente relazione, ricavando
per lo più dati e informazioni dai documenti ufficiali prodotti dal Dipartimento “Identità Culturale” del CNR ai quali ha
direttamente contribuito nell’ambito delle sue funzioni; Manola Cherubini, ricercatrice dell’ITTIG e responsabile del
modulo di ricerca del Progetto “Migrazioni” affidato all’Istituto in cui opera, ha curato la redazione del §2; Giancarlo
Taddei Elmi, dirigente di ricerca dell’ITTIG e impegnato da anni nelle attività di studio promosse dall’Unità operativa
dell’ITTIG con sede a Roma, coordinata dal prof. Pierangelo Catalano, ha curato il §3.
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Gli Istituti CNR che afferiscono al progetto sono i seguenti:
1. Istituto di studi sulle società del mediterraneo (ISSM) di Napoli;
2. Istituto di ricerca sull'impresa e lo sviluppo (CERIS) di Torino-Roma-Milano;
3. Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno (ISPF) di Napoli-Milano
4. Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (ILIESI) di Roma
5. Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (IRPPS) di Roma-Penta di Fisciano (SA)
6. Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie "Massimo Severo Giannini" (ISSIRFA) di Roma
7. Istituto di storia dell'Europa mediterranea (ISEM) di Cagliari-Genova-Torino
8. Istituto di ricerche sulle attività terziarie (IRAT) di Napoli
9. Istituto di linguistica computazionale "Antonio Zampolli" (ILC) di Pisa-Genova
10. Istituto di studi giuridici internazionali (ISGI) di Roma-Napoli
11. Istituto per le tecnologie didattiche (ITD) di Genova-Palermo
12. Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (ISTC) di Roma-Padova-Trento
13. Istituto di teoria e tecniche dell'informazione giuridica (ITTIG) di Firenze-Roma
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Le note che seguono sono organizzate in tre paragrafi: il primo è dedicato alla descrizione
generale del progetto dipartimentale e alla sua strutturazione in quattro comparti disciplinari
in cui sono raggruppate numerose e articolate linee di ricerca; il secondo fa il punto sul
modulo del progetto affidato all’ITTIG, sotto il coordinamento della dott.ssa Manola Cherubini,
denominato “L’Amministrazione elettronica per i processi migratori”; il terzo tenta un
bilancio consuntivo di altre attività di ricerca svolte negli anni dallo stesso ITTIG, in
particolare dalla sede romana dell’Istituto coordinata dal prof. Pierangelo Catalano, su
tematiche che si correlano strettamente ad alcune ricerche avviate nell’ambito del progetto
dipartimentale “Migrazioni”.
A conclusione di queste sintetiche note viene allegato un succinto prospetto, organizzato
per comparto e linea di ricerca, in cui sono elencate tutte le attività preventivate nella fase
iniziale del progetto (2009) e i principali risultati attesi.
1. Descrizione generale del progetto e sua strutturazione in quattro comparti
disciplinari.
Il problema dei flussi migratori, antico quanto è antico l’uomo, è tornato prepotentemente
in primo piano in questi ultimi decenni. Particolare attenzione viene rivolta agli effetti che la
migrazione genera sia in termini di sviluppo economico (degli Stati di origine e di
destinazione dei flussi), sia in termini d’integrazione sociale degli immigrati, in particolare
sotto l’aspetto dell’accesso al mercato del lavoro, ai servizi sanitari e al sistema educativo.
Le cause delle migrazioni internazionali sono molteplici. Nei Paesi poveri, carestie,
catastrofi naturali, conflitti o persecuzioni possono essere alla base di fenomeni migratori
anche consistenti. Fenomeni culturali, religiosi, politici, giuridici svolgono un ruolo
importante. Anche le normative dei diversi Paesi (sia di origine che di destinazione del
fenomeno migratorio) ed i costi di trasporto possono influenzare l’entità e le destinazioni dei
flussi migratori. Tuttavia, oggi come in passato, la ragione principale delle migrazioni può
essere ricercata nelle ineguaglianze economiche che esistono tra le regioni geografiche dalle
quali l’emigrante si allontana e quelle verso cui si dirige.
E’ interessante notare che il Progetto, soprattutto per impulso del prof. Gregory che ha
diretto il Dipartimento “Identità culturale” del CNR negli anni della prima formulazione dello
stesso progetto, pur considerando l’estrema rilevanza degli aspetti demografici, sociologici,
economici e giuridici correlati alla tematica della migrazione, così come si prospettano a volte
drammaticamente nell’attualità, tende a considerare i fenomeni migratori anzitutto come
trasferimenti di conoscenze ed esperienze culturali, di libri, di autori, di traduzioni, di
trascrizioni di esperienze in sempre nuovi contesti, e quindi con un collegamento significativo
a quanto avvenuto in epoche passate. Tale impostazione del Progetto legittima in qualche
modo anche il fatto che sia stata inserita una presentazione del progetto a cura dell’ITTIG nel
programma di queste giornate seminariali nelle quali illustri giuristi, storici e romanisti
(italiani e russi) si confrontano, nell’ambito della tematica fondamentale del tradizionale
Seminario “Da Roma alla terza Roma”, sul tema dei flussi migratori al tempo dell’antica Roma
e più di mille anni dopo al tempo della prima formazione dell’impero russo, nonché
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sull’influsso del diritto romano anche nell’evoluzione dell’ordinamento giuridico e
costituzionale della grande nazione russa.
Per poter agevolare l’opera di coordinamento dei 13 Istituti del CNR che si erano dichiarati
interessati a dare il proprio contributo al progetto, nonché delle diverse linee di ricerca
emerse già nella prima formulazione del progetto da parte del Dipartimento “Identità
culturale”, tali linee di ricerca sono state inquadrate in quattro differenti comparti di
afferenza:
1) il comparto storico-economico (coordinato da Paolo Malanima dell’ISSM);
2) il comparto demografico, socio-politico e giuridico (coordinato da Corrado Bonifazi
dell’IRPPS);
3) il comparto linguistico-cognitivo e formativo (coordinato da Cristiano Castelfranchi
dell’ISTC);
4) il comparto culturale e linguistico (coordinato da Andrea Bozzi dell’ILC).
Il coordinamento delle linee del progetto per comparti di afferenza è finalizzato ad evitare
sovrapposizioni e duplicazioni nelle analisi condotte dai singoli Istituti, nonché a
massimizzare le sinergie tra le diverse competenze.
1.1.
Le linee di ricerca afferenti al comparto “storico economico”
Le linee di ricerca afferenti al comparto storico economico focalizzeranno le loro indagini
sui “Flussi migratori nell’area del Mediterraneo”. In tale area il fenomeno migratorio, oltre ad
essere assai consistente, si è andato intensificando in questi ultimi anni contemporaneamente
all’aggravarsi dei divari, soprattutto tra Nord e Sud. Le ricerche demografiche e socioeconomiche mettono in evidenza come le migrazioni mediterranee siano un fenomeno di
lunga durata e di notevole rilievo in termini di flussi di migranti.
Pur limitata all’ambito della storia e dell’economia, questa sezione del progetto presenta
una problematica comunque complessa e presuppone uno studio di carattere
multidisciplinare, che deve coinvolgere competenze relative alla sociologia, alla demografia,
alla storia economica, all’economia industriale e all’economia dello sviluppo. Tali competenze,
ben determinate e differenziate tra loro, sono attestate in quattro istituti del CNR che
partecipano a questa sezione del progetto e che consentono di coprire le varie problematiche
che il fenomeno della migrazione presenta. Più in particolare questa sezione del progetto
dipartimentale prenderà in considerazione gli aspetti legati ai divari dello sviluppo economico
e ai flussi di migranti negli ultimi decenni (ISSM), alle cause storiche di tali divari e ai flussi nel
passato (ISEM), al mercato del lavoro (IRAT), alle imprese dirette da cittadini stranieri
(CERIS).
L’integrazione dei contributi dei quattro istituti citati in un unico progetto di ricerca
consentirà di ottenere un’analisi del fenomeno tale da offrire uno strumento interpretativo
utile a definire politiche pubbliche finalizzate all’integrazione sociale dei migranti e allo
sviluppo economico delle aree italiane coinvolte nel processo di migrazione.
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1.2.
Le linee di ricerca afferenti al comparto “demografico, socio-politico e
giuridico”
Le linee di ricerca afferenti al comparto demografico, socio-politico e giuridico vertono sul
tema “Le migrazioni italiane: realtà, impatto e tendenze”, intendendosi con tale espressione il
complesso dei flussi migratori nel nostro Paese. Saranno dunque studiate sia l’immigrazione
straniera in Italia, che ha assunto dimensioni massicce nell’ultimo ventennio, dando vita a
problematiche in buona misura nuove ed originali per il nostro Paese, sia l’emigrazione
italiana all’estero, che invece ha costituito un elemento costante della nostra storia e continua
a caratterizzarla sia pure con caratteristiche innovative rispetto al passato, sia infine le
migrazioni interne tra le diverse regioni del nostro Paese, motivate nella maggioranza dei casi
da motivi di ricerca del lavoro.
Tutti questi fenomeni vanno inseriti in un quadro di riferimento dominato dalle dinamiche
della globalizzazione economica e culturale, che determina un’intensificazione dei flussi,
anche umani, fra i vari Paesi.
L’esigenza di disciplinare tali flussi, unitamente all’emergere di determinati valori comuni,
quali il rispetto dei diritti umani, la non-discriminazione e lo sviluppo di una dialettica NordSud tra Paesi esportatori di manodopera e quelli importatori, costituiscono altrettanti fattori
di un fenomeno di internazionalizzazione delle fonti normative sia mediante la stipula di
convenzioni internazionali, sia mediante l’intervento crescente delle istituzioni europee.
Per affrontare tale contesto, si rivela oltremodo opportuno un approccio integrato ed
organico che veda il contributo convergente e sinergico delle discipline demografiche, sociopolitiche e giuridiche, avendo chiaro che da qualche anno i fenomeni di mobilità si stanno
caratterizzando come uno degli elementi chiave dei processi evolutivi delle società occidentali
e di conseguenza si registra un intensificarsi del dibattito politico e della discussione pubblica
su tali temi, con momenti anche di forte contrapposizione ideologica.
Di fronte a cambiamenti così intensi e rilevanti, ben si comprende come anche nel nostro
Paese l’immigrazione sia diventata un tema centrale che ha animato il dibattito politico di
questi ultimi anni. Dal 1986 ad oggi sono stati quattro i principali interventi con cui il
legislatore nazionale ha cercato di regolamentare l’immigrazione straniera e il suo percorso di
stabilizzazione e integrazione all’interno della società italiana, coordinandosi con gli indirizzi
di politica migratoria elaborati in maniera sempre più incisiva dall’Unione Europea. Non meno
ricco è stato poi l’intervento legislativo a livello regionale, con l’approvazione di numerosi
provvedimenti normativi volti alla gestione del fenomeno nelle diverse aree territoriali.
Questi sviluppi dimostrano l’importanza che ha assunto l’aspetto giuridico nella gestione del
fenomeno migratorio, con ricadute di notevole importanza sul piano dei diritti individuali e
collettivi.
In un quadro così complesso e articolato il progetto di questo comparto è stato articolato in
due linee di ricerca: la prima punta ad analizzare i temi demografici e socio-politici, la seconda
quelli giuridici.
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1.2.1. Nell’ambito della prima linea di ricerca si svolgeranno sostanzialmente tre diverse
attività. La prima attività mira al potenziamento dell’Osservatorio sulle migrazioni italiane, già
attivo presso l’IRPPS. La seconda attività riguarda molteplici temi: a) le ragioni della crescita
dell’immigrazione straniera; b) l’impatto demografico dell’immigrazione; c) la misurazione
delle migrazioni secondo nuove e vecchie fonti informative; d) l’integrazione degli immigrati e
la condizione delle seconde generazioni; e) le politiche sociali per gli immigrati in Italia; etc..
La terza attività, infine, raccoglie quattro indagini mirate, a livello locale, da proporre a
committenti esterni: i) le politiche di assistenza pubblica locale e le politiche sociali per gli
immigrati; ii) immigrazione e partecipazione; iii) definizione e valutazione delle azioni di
integrazione rivolte agli studenti stranieri nel Lazio; iiii) le comunità immigrate, la salute e i
servizi.
1.2.2. La seconda linea di ricerca sarà dedicata agli aspetti giuridici del fenomeno. Il
dibattito nella scienza giuridica verte principalmente sul governo del fenomeno migratorio,
ripartita tra funzioni e competenze degli enti regionali e locali, maggiormente legati al
territorio e più vicini alle esigenze sociali di vario genere che scaturiscono dal fenomeno
stesso, e ruolo del governo centrale, generalmente responsabile delle politiche di migrazione;
sul “nodo” della cittadinanza in un contesto multiculturale; sulla ricerca di un sufficiente
equilibrio tra le garanzie individuali riconosciute dagli ordinamenti democratici e la sicurezza
della collettività; sul problema dei rifugiati e dei richiedenti asilo; sul ruolo delle
organizzazioni internazionali intergovernative. Ulteriori spunti d’interesse derivano dalla
necessità di tener conto delle linee strategiche tracciate dall’UE in materia sia di politiche
d’integrazione (Quadro europeo per l’integrazione), sia di programmi per lo sviluppo della
semplificazione e trasparenza dell’attività amministrativa mediante l’uso delle tecnologie
dell’informazione e comunicazione, a garanzia dell’esercizio dei diritti di cittadinanza e
dell’inclusione di tutti nell’accesso ai servizi pubblici.
Diversi sono gli aspetti che entrano in gioco: dalla dimensione sociale della conoscenza
giuridica all’utilizzazione delle nuove tecnologie per il miglioramento della pubblica
amministrazione in efficienza, efficacia ed economicità dei propri uffici, oltre che di
interoperabilità tra gli stessi. Ne consegue una naturale e sinergica ripartizione dei compiti fra
i tre istituti coinvolti in questa seconda linea di ricerca, nel rispetto delle specifiche
competenze scientifiche di ognuno. Il tema dell’internazionalizzazione delle fonti normative è
più direttamente affrontato dall’ISGI, che tratta il tema degli obblighi che derivano allo Stato
italiano in materia, ad esempio, di non-discriminazione e di trattamento dei rifugiati e della
traduzione di tali obblighi in specifiche normative ed azioni nazionali; l’ISSIRFA si occupa
dell’analisi delle politiche istituzionali più rilevanti a livello regionale e locale per le
migrazioni; l’ITTIG, come sarà meglio spiegato in uno specifico paragrafo di queste note (§ 2.),
si concentra, invece, sull’analisi dell’uso delle moderne tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (ICT) da parte delle pubbliche amministrazioni coinvolte nelle procedure
amministrative in materia di migrazioni e sul miglioramento dell’accessibilità da parte dei
migranti alle procedure amministrative utilizzate nel settore di riferimento e più in generale
sull’individuazione di nuovi servizi che potrebbero essere offerti dalla P.A. per favorire
l’integrazione sociale degli stessi.
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1.3.
Le linee di ricerca afferenti al comparto “linguistico-cognitivo e formativo”
Nell’ambito delle linee di ricerca afferenti al comparto linguistico-cognitivo e formativo
viene approfondito in maniera sinergica il tema “Determinanti cognitive, linguistiche, formative
e tecnologiche dei processi di integrazione”.
Il problema dell’integrazione dei soggetti immigrati si sviluppa su una pluralità di
dimensioni: linguistica, psico-sociale, culturale, educativa, giuridico-istituzionale, etc..
Il progetto di questo comparto focalizza la propria analisi su quattro dimensioni:
la centralità di atteggiamenti e rappresentazioni culturali ed intergruppo, e della
partecipazione;
la centralità del ruolo della scuola nel processo d’integrazione sociale degli
immigrati (Commissione delle Comunità Europee, 2008);
la centralità della lingua e della sua acquisizione;
la centralità del ruolo delle tecnologie didattiche ed integrative.
Data la complessità e la ricchezza delle tematiche affrontate dalle linee di ricerca di questo
comparto, i responsabili del progetto hanno deciso di articolare le attività di studio in tre
macro-linee/progetti di ricerca, le cui tesi e i risultati attesi sono qui di seguito sintetizzati.
E’ evidente che alcuni aspetti delle macro-linee succitate (aspetti tecnologici, istituzionali,
di dati educativi e valutativi) s’intersecano tra loro e che vi sono aree di intersezione anche
con le attività di ricerca degli altri comparti del progetto dipartimentale “Migrazioni”.
1.3.1. Macro-linea 1.
In questa macro-linea si parte dalla tesi che alla base di una riuscita integrazione non ci può
essere che una buona conoscenza della lingua: se l’integrazione scolastica è un prerequisito
dell’integrazione sociale, e se l’acquisizione della lingua italiana a sua volta è un prerequisito
dell’integrazione scolastica, è evidente che l’utilizzo della lingua italiana è uno dei cardini
fondamentali su cui si fonda l’integrazione sociale delle persone straniere. D’altra parte la
scuola italiana ha, in molte occasioni, manifestato la necessità di disporre di percorsi di
apprendimento in grado di mettere in condizione gli studenti stranieri di padroneggiare, nel
miglior modo possibile e in tempi brevi, le strutture fondamentali della lingua italiana, in
modo da consentire la loro completa integrazione scolastica e sociale il più velocemente
possibile.
1.3.2. Macro-linea 2.
In questa macro-linea l’azione è rivolta prioritariamente agli educatori e a tutti gli altri
stakeholders (famiglie, popolazione che accoglie, enti locali, istituzioni pubbliche, etc.)
interessati e/o coinvolti nei suddetti processi e ha come obiettivo specifico un’azione
sistemica per dare una risposta operativa alla domanda su come le potenzialità e le nuove
opportunità offerte dalle ICT ai processi di apprendimento possono:
contribuire al processo d’integrazione degli studenti provenienti da altri Paesi;
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aiutare la costruzione di un ambiente scolastico inclusivo e interculturale;
supportare al meglio il docente nella fase di accoglienza scolastica dello studente
immigrato e nella gestione del suo processo di apprendimento;
contribuire a fornire una risposta concreta alle diverse esigenze di apprendimento
di tutti gli alunni della classe (considerata come un tutt’uno comprendente
immigrati e non), ad esempio attraverso una personalizzazione dei percorsi
curricolari.
1.3.3. Macro-linea 3.
La terza ed ultima macro-linea di questo comparto adotta la prospettiva
dell’acculturazione, ovvero le diverse modalità con cui “gruppi etno-culturali si rapportano
l’uno con l’altro e mutano, come risultato dei loro tentativi di vivere insieme, in una società
multiculturale” (Berry, 2005). In particolare, assunta questa prospettiva, l’”integrazione” è
ritenuta la modalità più efficace, ed ha luogo quando gli immigrati mantengono entro un certo
limite le caratteristiche della loro cultura originaria e nello stesso tempo cercano di entrare
concretamente a far parte della più ampia realtà socio-culturale della nazione “ospitante”.
I responsabili di questa macro-linea si pongono, in definitiva, tre obiettivi:
analizzare le rappresentazioni del diverso, inteso qui fondamentalmente come
“culturalmente diverso”, gli atteggiamenti e i comportamenti nei suoi riguardi, come
pure gli atteggiamenti verso il multiculturalismo in generale, negli individui che
compongono oggi una società di fatto multiculturale come quella italiana, a
qualunque etnia essi appartengano (quindi sia immigrati che italiani);
costruire un modello di integrazione partecipato (che prevede l’assunzione e il
confronto dei punti di vista sia della popolazione “ospitante” che degli immigrati),
multidimensionale e dinamico, con delle caratteristiche quindi che in parte lo
differenziano dai modelli d’integrazione fino ad oggi elaborati;
esaminare gli aspetti più complessi e problematici dei fenomeni di acculturazione, in
particolare i diversi gradi di non accettazione e di rifiuto del diverso, fino ad includere
atteggiamenti e comportamenti di violenza e di razzismo, con riferimento alle fasce
più deboli della popolazione, quali i giovani e le donne.
1.4.
Le linee di ricerca afferenti al comparto “culturale e linguistico”
Nel progetto di questo comparto, cui afferiscono tre Istituti del CNR (ISPF, ILIESI e ILC),
sono indagati, in una prospettiva diacronica e utilizzando un ampio spettro di documenti, gli
aspetti filosofici, scientifici, teologici e politici legati alle migrazioni. Con questo termine si
intendono non soltanto le migrazioni di popoli, ma anche quelle di testi e patrimoni culturali,
e le trasmigrazioni delle anime nei loro itinerari spirituali.
Le linee di ricerca afferenti a questo comparto si articolano, quindi, su tre temi:
“migrazione di popoli”, “migrazione di testi”, “migrazione di anime”.
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1.4.1. Migrazioni di popoli.
Questo primo tema viene studiato da quattro punti di vista: a) Vico e le migrazioni; b)
tolleranza politica e religiosa e dei diritti dell’uomo nel ‘500-‘700; c) migrazioni, medicina,
epidemie dei popoli: A. Vallisneri e lo studio delle epidemie di peste; d) migrazioni e cultura
scientifica Otto-Novecentesca.
1.4.2. Migrazioni di testi.
Questo secondo tema viene studiato sempre in relazione alla diffusione della filosofia
vichiana. L’esilio di tanti intellettuali meridionali, in seguito alla caduta della Repubblica
Napoletana, è all’origine della diffusione del pensiero di Giambattista Vico (1668-1744)
nell’Italia settentrionale e in Francia. La filosofia vichiana rappresenta un esempio notevole
del più ampio fenomeno di circolazione degli scritti, delle idee e delle persone che
accompagna lo sviluppo della cultura europea in età moderna, e che caratterizza in particolare
la fase che si apre alla fine del Seicento con la critica libertina e con l’affermazione di uno
spazio culturale europeo nelle diverse connotazioni del movimento illuminista. Dalle posizioni
più legate al paradigma newtoniano e, sul piano politico, alle istanze del riformismo
illuminato, a quelle che gli storici raccolgono sotto la categoria di Illuminismo radicale, per poi
prolungarsi nei dibattiti e nelle controversie politiche, artistiche e scientifiche dell’Ottocento.
Parte integrante della questione della migrazione è la traduzione e traducibilità linguistica e
culturale di testi, che veicolano idee e progetti filosofici, politici e sociali. La traduzione, in
quanto arte della comprensione e della interpretazione, ha un rapporto privilegiato con il
tema del multiculturalismo e della migrazione. Dal Medioevo a oggi la cultura occidentale si
costituisce su un intenso lavoro di traduzione e di tradizione dei saperi e di rielaborazioni
storiografiche.
1.4.3. Migrazioni di anime.
Il Medioevo è per eccellenza il periodo storico delle migrazioni: di masse di uomini che si
spostano in pellegrinaggio ai luoghi santi; di patrimoni di testi greci, arabi, ebraici che
fondano le filosofie latine del tempo, trasformandole e innovandole in un faticoso processo di
traduzione ed assimilazione, a volte di mera inclusione, a volte di “digestione”, come attesta
rispettivamente il genere letterario del commento medievale alla littera, e quello della
parafrasi dei testi aristotelici. Ma migrazione è anche quella delle anime in una duplice
direzione: dal cielo nei corpi, e da questi di ritorno alla loro origine celeste. Nel suo viaggio di
discesa l’anima trasmigrando nel corpo, decade; risalendo attraverso un processo di
purificazione e di illuminazione, si divinizza. Il tema già ampiamente sviluppato nell’antichità,
e di ascendenza platonico-ermetica, nel Medioevo si carica di altre connotazioni di origine
biblica e patristica, poiché la migrazione di un popolo, quello degli Ebrei dall’Egitto nella terra
promessa, diventa il simbolo dell’itinerario spirituale dell’anima pellegrina in terra che aspira
a raggiungere la vera patria, il Cielo. In questa nuova prospettiva la migrazione non è più
soltanto un cambiamento di luogo, ma diventa un cambiamento di stato ontologico.
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2. Il modulo del progetto dipartimentale “Migrazioni” affidato all'ITTIG, dedicato al
tema “L'amministrazione elettronica per i processi migratori”.
Nell'ambito del progetto dipartimentale “Migrazioni”, lo studio affidato all'ITTIG si
concentra su un'analisi dell'uso delle tecnologie dell’innovazione e della comunicazione (ICT)
nell’attività amministrativa delle pubbliche amministrazioni coinvolte relativamente alla
tematica di riferimento. Sono, inoltre, svolte una serie di attività di ricerca immediatamente
finalizzate al conseguimento di livelli superiori di accessibilità delle procedure amministrative
utilizzate nel settore.
Il tutto in un'ottica che vede l’introduzione dell’ICT nella Pubblica Amministrazione quale
fattore che può diventare per il cittadino migrante un ponte di integrazione sociale.
L’informatica giuridica è ormai da alcuni decenni uno strumento necessario per
l’innovazione nell’ambito del diritto ed ha affrontato tematiche legate all’organizzazione e al
trattamento della documentazione e dell’informazione giuridica, tecniche di redazione
automatica di norme e documenti, applicazioni informatiche per i vari uffici della pubblica
amministrazione, portali per il diritto, utilizzo della logica formale e delle nuove metodologie
di rappresentazione della conoscenza nei sistemi giuridici, fino alla sperimentazione di
sistemi di aiuto alla decisione. E strettamente correlata a questi temi è l'attenzione al libero
accesso alla norma, ai programmi informatici a codice sorgente aperto e alla qualità
dell'informazione fornita in rete.
L'attenzione è stata inizialmente focalizzata sui dati per eccellenza, dalla cui conoscenza
l'individuo non può prescindere qualunque “evento della vita” lo veda coinvolto,
volontariamente o meno, ovvero le norme (leggi, decreti, regolamenti, circolari, etc.). Tuttavia,
pensando a sistemi informativi che si preoccupano di una maggiore e migliore interazione con
il destinatario finale della norma, l'attenzione si sposta, subito dopo la conoscibilità della
norma, alla sua identificazione e corretta applicazione e dunque all'importanza di trattare
anche l'informazione relativa ai procedimenti amministrativi, di cui sono responsabili i diversi
organismi istituzionali.
L'Istituto si è già occupato della tematica dell'immigrazione straniera in Italia con il
progetto “Pubblica Amministrazione e Stranieri Immigrati” (P.A.eS.I.), realizzato per la
Regione Toscana a partire dal 2004.
In particolare si è occupato della rappresentazione della conoscenza dei procedimenti
amministrativi in materia di immigrazione, creando una circolarità e una condivisione di
informazioni tra i soggetti della P.A., le associazioni di categoria e le rappresentanze del
mondo delle professioni.
Il Portale implementato consente l’accesso telematico ai procedimenti e alle norme (nel
testo vigente a qualsiasi data di modifica intervenuta), che coinvolgono le amministrazioni
pubbliche, da un lato, e i cittadini non italiani e apolidi, dall'altro.
Sono così trattate tutte le fasi del percorso amministrativo: dal comportamento specifico
(procedimento) alla sua giustificazione normativa (identificazione ed applicazione delle
norme d’interesse).
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P.A.eS.I. si è avvalso dell'esperienza maturata nell'ambito del progetto “Norme in Rete”
(NIR), promosso dal Ministero della Giustizia (1999), finanziato e coordinato dal CNIPA,
affidato all'Istituto a partire dallo Studio di fattibilità. Ancor oggi i risultati raggiunti in NIR
sono accolti e pienamente sfruttati nell'ambito di numerosi altri progetti.
I risultati più importanti di questa esperienza riguardano l’accesso all’informazione
giuridica on line tramite le più avanzate tecnologie di navigazione e ricerca, nonché
l'applicazione degli standard nazionali condivisi per la rappresentazione, descrizione e
identificazione delle norme, recepiti in circolari CNIPA (ex AIPA).
Nell'attuale progetto “Migrazioni” l'ITTIG è impegnato in particolare sotto un duplice
profilo:
un'analisi della disciplina dei procedimenti amministrativi nel dominio delle
migrazioni, relativamente all’utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione (ICT) e al livello di informatizzazione raggiunto;
e uno studio di un modello computazionale per il trattamento degli atti normativi e
dei procedimenti amministrativi di riferimento.
L'analisi della disciplina dei procedimenti amministrativi si concentra in particolare sulle
attività svolte in materia nelle tre Regioni italiane Campania, Lazio e Toscana e concerne i
procedimenti che coinvolgono gli italiani all'estero e gli stranieri presenti in Italia o
intenzionati a soggiornarvi. Per stranieri si intendono i cittadini comunitari, non comunitari e
apolidi.
Tale analisi è condotta tenendo conto:
delle forme di informatizzazione del procedimento amministrativo;
del grado di informatizzazione delle procedure, sotto l'aspetto dell'informatizzazione sia dei singoli segmenti del procedimento (adozione dell'atto
amministrativo con sistemi automatici di predisposizione del contenuto, ecc.), sia
del procedimento amministrativo come unico processo informatizzato con cui
ottenere il provvedimento o servizio richiesto dall’utente;
ed infine dell'impatto dell'introduzione delle nuove tecnologie nel processo di
lavoro della pubblica amministrazione, relativamente alla riorganizzazione dei
sistemi di lavoro3.
Da questa analisi sono, inoltre, individuate le “migliori pratiche” presenti sul territorio
nazionale: per livello di informatizzazione raggiunto dalle procedure amministrative,
interoperabilità tra amministrazioni e semplificazione e ridefinizione di rapporti tra pubblica
amministrazione e cittadino/utente.
3
Cfr. Notarmuzi C., Il procedimento amministrativo informatico, consultabile al link
http://www.uniroma2.it/didattica/MetModperl%27orgelages/deposito/Il_procedimento_amministrativo_informatico.
pdf.
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Lo studio del modello computazionale per il trattamento degli atti normativi e dei
procedimenti amministrativi relativi al dominio è effettuato al fine di predisporre un sistema
di accesso integrato via Web con avanzate funzionalità di navigazione e ricerca.
Tale modello sarà implementato a livello prototipale, limitatamente ad un ristretto e
specifico sotto-dominio individuato.
A questo fine è stata effettuata una ricostruzione del quadro normativo europeo, statale e
regionale che regola il fenomeno dei flussi migratori per motivi sanitari e dell'uso delle
tecnologie dell'innovazione e della comunicazione nell'attività amministrativa delle pubbliche
amministrazioni coinvolte, quali il Ministero della Salute, gli Assessorati Regionali alla Sanità,
gli enti sanitari locali, etc..
Il sistema intende contribuire a facilitare il passaggio dal dettato normativo alla sua
corretta interpretazione ed applicazione, traducendosi altresì in un accesso integrato via Web
ai procedimenti amministrativi ed alle fonti normative opportunamente raccolte.
Punto focale è senz'altro rappresentato dall’acquisizione e dalla gestione della conoscenza
giuridica e dal trattamento automatico del linguaggio giuridico.
Lo studio si fonda sulla consapevolezza del ruolo determinante svolto dalla cultura
giuridica nell'identificazione e nel riconoscimento dei princìpi unificanti di uno Stato.
Considerando la dimensione sociale della conoscenza giuridica ed il carattere contestuale del
diritto, strettamente dipendente dalla sua espressione linguistica, s’intende individuare una
metodologia di descrizione della conoscenza giuridica che renda accessibile e comprensibile
al migrante l'insieme delle regole da rispettare e dei diritti che lo tutelano, come primo passo
verso l'integrazione culturale nel Paese ospitante.
Tale obiettivo richiede la definizione di un modello basato in una prima fase sull'analisi
delle fonti giuridiche, la concettualizzazione dei contenuti ed il trattamento del
multilinguismo nel diritto. Successivamente le nuove tecnologie dell'informazione saranno
impiegate per supportare ed integrare il lavoro intellettuale di estrazione terminologica,
strutturazione semantica, comparazione linguistica e formalizzazione, permettendo di
elaborare e diffondere la conoscenza e di gestire l'interazione.
La progettazione del modello, dedicato all’innovazione dell’apparato burocratico,
comprende metodologie organizzative e soluzioni tecnologiche, che portano alla scelta di
strumenti finalizzati all’interoperabilità, con particolare attenzione agli standard.
Ciò tenendo conto di entrambi i ruoli assunti dalle pubbliche amministrazioni.
Il ruolo di interfaccia cliente, sportello per l’accesso ai servizi pubblici, utilizzato da utenti
molto diversificati, e quello di organizzazione interna, ovvero analisi, progettazione e verifica
di strumenti e procedure di lavoro e flussi informativi interni, base per l’interoperabilità tra le
varie amministrazioni e i singoli uffici.
Le metodologie e gli strumenti considerati sono finalizzati ad una crescita complessiva e
condivisa di conoscenze e tecnologie e ad una rappresentazione della conoscenza giuridica
(norme, procedure e prassi), che renda molto efficienti i sistemi informatici per
11
l'organizzazione e il recupero dell'informazione giuridica e la rappresentazione semantica dei
documenti, utilizzati sia da specialisti che non.
L'implementazione di sistemi per il reperimento di informazioni su norme e procedimenti
amministrativi, infatti, comporta una strutturazione uniforme della conoscenza contenuta nei
documenti e l'uso di strumenti linguistici universali, potendo contare su un'analisi semantica
dei documenti stessi, che ne potenzi le capacità di trattamento e ricerca.
La nuova visione d’insieme sui domini giuridici esaminati, tra l'altro, ha ulteriori
ripercussioni significative in termini di ricerca scientifica ed applicazioni pratiche.
Il sistema informativo, così implementato, oltre a consentire un'indagine ed una
valutazione degli approcci e delle metodologie utilizzati dai diversi organismi istituzionali
coinvolti, da cui emergono divergenze e “migliori pratiche”, agevolerà azioni di
semplificazione amministrativa, formazione degli operatori, informatizzazione e
miglioramento degli uffici amministrativi in efficienza, efficacia ed economicità e permetterà
di analizzare l'impatto delle innovazioni normative sull'insieme delle procedure
amministrative.
Beneficiari di tale sistema potranno così essere, oltre al mondo accademico e della ricerca, i
cittadini non italiani o apolidi, soggiornanti in Italia o intenzionati a soggiornarvi, i cittadini
italiani e le imprese, coinvolti nei procedimenti amministrativi relativi agli stranieri, gli
operatori della pubblica amministrazione, in particolare dirigenti e operatori di sportello, e gli
operatori del diritto in generale.
I risultati conseguiti identificano poi un complesso di metodologie, tecniche e strumenti per
l'analisi e la rappresentazione della conoscenza giuridica, applicabile in modo incrementale su
singoli domini e riutilizzabile in tutti i domini giuridici.
3. Altre attività dell'ITTIG (esterne al progetto dipartimentale “Migrazioni”, ma
comunque ad esso correlate) sui temi dell'integrazione, della cittadinanza, dei
diritti fondamentali e sulla diffusione del diritto romano
3.1. Informatica e integrazione
Con integrazione s’intende un processo diretto a far coesistere in un tutto più elementi
parziali. Può essere studiato almeno sotto due profili: l'ambito e la forma o tipo. Possono
essere considerate, secondo l'ambito, l'integrazione culturale, l'integrazione sociale,
l'integrazione politica, l'integrazione economica, l'integrazione giuridica, l'integrazione
religiosa. Secondo la forma, l'integrazione tematica, l'integrazione connettiva, logica,
adattativo-funzionale, stilistica, regolativa (forme di ambito prevalentemente culturale)
sistemica, comunicativa nel senso linguistico-culturale, comunicativa nel senso informativo e
solidaristica.
Con integrazione culturale s’intende il modo in cui parti diverse di una stessa cultura o
culture diverse stanno insieme. Può assumere forme diverse: tematica, come ricerca di una
radice comune a più princìpi culturali all'interno di una stessa cultura (si tratta di individuare
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la loro conformità a un modello comune); connettiva, come ricerca di interconnessioni tra
parti diverse di una cultura; logica, come ricerca di disomogeneità tra parti di una cultura;
funzionale o adattativa, come ricerca di una coerenza di usi e costumi non logica ma per
desiderio e in funzione di adattamento; stilistica, come coerenza non logica, non funzionale,
ma per un’esigenza di armonia estetica; regolativa, come ricerca di coerenza e armonia in sé
(è comune a tutti i tipi precedenti).
L'integrazione sociale si occupa dei rapporti tra le parti di un sistema sociale. Essa viene
distinta in: normativa, come coerenza dei princìpi e la condotta degli individui; comunicativa,
come grado di influenza del sistema comunicativo sul sistema sociale; sistemico-funzionale,
come grado di reciproca interdipendenza tra le unità che formano un sistema basato sulla
divisione del lavoro.
Si parla, infine, di integrazione internazionale come processo attraverso il quale la qualità
delle relazioni tra unità sociali autonome muta in modo da attenuare la propria autonomia e
renderle parti di una più ampia aggregazione.
Negli anni '50 si fa strada l'idea che i mezzi di comunicazione di massa possono avere una
importanza notevole nella formazione del consenso delle democrazie moderne. Nasce una
integrazione comunicativa informazionale. L'informatica telematica si colloca pienamente in
questa linea.
Tutte queste nozioni di integrazione presentano come denominatore comune la coerente e
armonica coesistenza di diversità.
L'informatica, nella sua versione classica, viene salutata come il mezzo principe per dare
ordine al disordine, rendere certo l'incerto, dare precisione alla vaghezza, definire l'indefinito,
conferire razionalità al non razionale. L'informatica in sé può, però, favorire indifferentemente ordine o caos. E ciò ancora di più da quando siamo entrati nell'era dell'informatica della Rete. Può tendere alla unificazione e alla omologazione o spingere verso la
dispersione e la differenziazione. Se bene utilizzata ha le indubbie potenzialità di favorire
quella coerente versio in unum tipica dell’autentica integrazione. Può generare quella unità
delle diversità, quella unidiversità che costituisce il fondamento di ogni crescita di una società.
Le applicazioni informatiche hanno vari oggetti della conoscenza e vari ambiti problematici
(problembereich), tra cui si segnalano la documentazione-informazione, l’organizzazione
gestionale di uffici, i processi razionali e decisionali e la formazione e didattica. A tutti questi
livelli l'informatica dovrebbe, almeno in linea di principio, giocare un ruolo di ordine,
razionalità ed unificazione. Recentemente, con l'avvento dell'informatica della Rete che ha
moltiplicato i punti di accesso e le modalità di diffusione dei documenti e la varietà dei
materiali prodotti, si sta verificando un perverso effetto di disordine e caos informativo a cui
la stessa informatica deve porre rimedio con strumenti unificanti e di ordine, quali portali,
standard unitari, classificazioni condivise e strategie di ricerca concettuali tendenzialmente
universali. Resta in ogni caso il positivo effetto che molti possono dialogare, disseminare e
ricevere informazioni via Rete. L'interscambio informativo, e dunque anche culturale, si dilata
a dismisura progressivamente con l’aumento delle postazioni collegate alla Rete.
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3.2. Le attività dell' ITTIG svolte dalla Sezione territoriale di Roma “Giorgio La Pira”
e dalla Commessa “Idea giuridica di Roma e diffusione del diritto romano (formazione e
informazione anche attraverso strumenti informatici)”
In questo quadro tecnologico e culturale s’inserisce l'azione svolta dall'ITTIG in tema di
integrazione, cittadinanza e diritti fondamentali in genere. Particolare attenzione è stata
dedicata anche alla diffusione del diritto romano come diritto base per molti diritti moderni e
contemporanei, alla ricerca dei fondamenti romanistici, pubblici e privati, presenti negli
ordinamenti odierni con particolare riferimento alle città e al loro ruolo nelle relazioni
internazionali, della difesa civica, del debito estero dei Paesi in via di sviluppo e anche
all'individuazione degli elementi di diritto pubblico romano nelle Costituzioni del XVIII-XX
secolo.
L'ITTIG ha affrontato questi temi partecipando, nel tempo, a iniziative promosse dall'ASSLA
(Associazione di Studi sociali Latinoamericani), dall'ISPROM (Istituto di Studi e Programmi
per il Mediterraneo) e dall'Unità dipartimentale “Giorgio La Pira” del CNR e anche
direttamente attraverso una sua unità interna costituita, prima, come Sezione territoriale di
Roma “Giorgio La Pira” e, attualmente, come Commessa “Idea giuridica di Roma e diffusione
del diritto romano (formazione e informazione anche attraverso strumenti informatici)”.
Questa commessa è stata, nel 2010, articolata in tre moduli: “Diritto Romano e Costituzioni”;
“Informatica e diritto romano: insegnamento e diffusione”; “Le tecnologie dell'informazione
per la “comunicazione” tra cittadini e Istituzioni pubbliche in materia di diritti fondamentali
(vita e ambiente)”.
In tutti e tre i moduli è possibile riscontrare un denominatore comune: l'attualità e l'utilità
dei princìpi del diritto romano per affrontare problemi giuridici, sociali e politici
contemporanei specialmente in relazione ai diritti fondamentali.
Merita ricordare queste attività dividendole in due gruppi, da un lato i contributi relativi ai
rapporti tra integrazione, diritti fondamentali e informatica e dall'altro i contributi relativi ai
rapporti tra informatica e diritto romano.
Le due linee di ricerca si sviluppano parallele sin dall'inizio. Risalgono al 1976 due
contributi presentati alle “Primeras Jornadas de informatica juridica” di Lima in Perù, uno di
Gero Dolezalek che lanciava un appello agli informatici e ai romanisti di unirsi per operare in
funzione di un’unificazione giuridica latinoamericana e l'altro di Luigi Lombardi Vallauri e
Giancarlo Taddei Elmi che, descrivendo le realizzazioni dell'allora Istituto per la
documentazione giuridica (oggi ITTIG), sottolineano la funzione razionalizzante e ordinatrice
dell'informatica nei confronti del diritto. Dopo solo due anni, in occasione del Congresso di
diritto romano di Jalapa (Messico), Giancarlo Taddei Elmi presenta la dottrina romanistica
nell'Archivio elettronico implementato dallo stesso IDG del CNR (Il diritto romano e l'Archivio
“Dottrina e dibattito giuridico dell'IDG/CNR”, conferenza tenuta al II Congresso
Latinoamericano di Diritto romano, Jalapa, 24-28 luglio 1978, Università di Veracruz).
Negli anni '80 si snodano una serie di iniziative orientate alla linea integrazione-
informatica. In ordine cronologico si citano le “Primeras Jornadas de informatica juridica” di
Brasilia del 1981 sul tema “Informatica giuridica, integrazione e unificazione del diritto”, dove
14
si segnala la relazione generale introduttiva di Luigi Lombardi Vallauri e Giancarlo Taddei
Elmi Integrazione e informatica giuridica, in cui viene messo in evidenza il ruolo unificante
dell'informatica. Vengono analizzati i presupposti ossia le condizioni culturali, istituzionali,
sociali, giuridiche che stanno alla base di una sensata informatizzazione del diritto e di una
solida e matura integrazione culturale e giuridica. Si tenta poi di confrontare e mettere in
rapporto i modelli informatici con alcuni modelli di integrazione possibili, cercando di vedere,
in un'ottica bidirezionale, sia quale influenza esercita un'integrazione di un certo tipo sullo
sviluppo dell'informatica, sia viceversa, quale influenza esercita l'informatica sull'integrazione.
Seguono in quel periodo altri contributi sempre di Giancarlo Taddei Elmi, Documentaçao
jurídica, cîencia do direito e unificaçao do direito, relazione presentata al Coloquio Italobrasileiro de direito romano, Universidad Federal do Rio de Janeiro, Faculdade do Direito, Rio
de Janeiro, Brasile, 17-19 agosto 1981, Compte-rendu du Colloque “Informática jurídica,
integración y unificación del derecho, Brasilia, 10-14 agosto 1981”, relazione presentata alla
Asamblea General del Consejo Europeo de investigaciones sociales sobre America Latina,
Budapest, gennaio 1983.
Il tema della funzione unificante dell'informatica viene ripreso dopo qualche anno con
articoli in periodici come Informatica, integrazione, cittadinanza, in “Informatica e Diritto”, 1,
1995, di Giancarlo Taddei Elmi e con comunicazioni di Antonio Cammelli, dal titolo A
Informàtica para a integração jurìdica e o direito do futuro nel XIV Seminario internazionale
“Roma-Brasilia” sul tema “Direito e Història do Futuro,” Brasilia, 28-30 agosto 1997 e
Integración y Derechos Fundamentales: el papel de la informática jurídica, nel XVIII Seminario
Roma-Brasilia, Brasilia, agosto 2001.
Sul tema dei diritti fondamentali e costituzionali si segnalano Strumenti e metodi per uno
studio lessicale della Costituzione della repubblica bolivariana del Venezuela di Antonio
Cammelli, pubblicazione presentata al Seminario internazionale di studi “Costituzione
Bolivariana e Giustizia Internazionale”, Roma, Istituto Italo Latinoamericano, Roma, 17-18
dicembre 2003, Migrazioni, cittadinanza, lavoro, Profili storico-legislativi, relazione presentata
al Colloquio di Studi “Fondazione e Migrazioni, Civiltà e lavoro italiano”, San Paolo, Brasile, 911 settembre 2004, Defensores cívicos y Defensores del pueblo para una mejor tutela de los
derechos, relazione presentata alle Primeras Jornadas italo-latinoamericas de Ombudsman,
organizzata da Instituto Latinoamericano del Ombudsman – Defensor del pueblo, 1983-2008
XXV Anniversario, Buenos Aires, 11-12 settembre 2008. Ancora di Antonio Cammelli e Elio
Fameli, La tutela dei diritti dei cittadini nella società dell’informazione e della comunicazione.
Per un Progetto operativo sul Difensore civico presentato nel corso del Seminario di Studi
“Giuramento della Plebe al Monte Sacro. MMV Anniversario. Campidoglio, Roma, 15-18
dicembre 2007 e Tecniche di Informazione Giuridica sui Diritti fondamentali della Persona, in
Teoria e Storia del Diritto Privato, rivista internazionale on-line dell’Università degli Studi di
Salerno, 2008 e infine di Antonio Cammelli, Per un “Portale” della Difesa civica, relazione
presentata al III Seminario di Studi “Giuramento della Plebe e Tradizione repubblicana
romana, Università “La Sapienza”, Roma, 16-17 dicembre 2009.
15
Tra i diritti fondamentali oggetto di ricerca da parte dell'ITTIG spicca il diritto all'ambiente,
a cui è stato dedicato il lavoro di Antonio Cammelli e Elio Fameli Diritto all'ambiente e
strumenti linguistico-concettuali per l'informazione del cittadino, in Roma e America, Diritto
romano comune, Roma 2005.
Alla linea diritto romano e informatica appartengono recenti lavori di Giancarlo Taddei
Elmi, Per un archivio elettronico di dottrina sulla recezione del diritto romano e
sull'insegnamento del diritto romano nella Federazione Russa, relazione al Colloquio dei
romanisti dell'Europa Orientale e dell'Asia svoltosi a Irkutsk nel 2009, L’informatica per la
diffusione e l’insegnamento del diritto romano come base per un diritto universale, relazione al
Colloquio dei romanisti dell’Europa Centro Orientale e dell’Asia, Dushambe(Tagikistan), 1922 ottobre 2005 in http://www.dirittoestoria.it/4/didattica&innovazion/ Taddei-ElmiInformatica-insegnamento-diritto-romano.htm e in “Informatica e Diritto”, 1, 2006, e
Informatica e telematica per il diritto universale: verso una biblioteca pubblica di diritto
romano, relazione al XXI Seminario di Studi “Roma Brasilia”, “La città universale contro la
globalizzazione”, Roma, 9-10 giugno, 2005.
Ci si è limitati qui a indicare solo i lavori realizzati da ricercatori dell'ITTIG operanti nella
sede di Firenze. Accanto a questi, negli anni, si sono susseguiti numerosi contributi prodotti
dal prof. Pierangelo Catalano e dal prof. Vallocchia, associati all'ITTIG, e dalla dott.ssa Caterina
Trocini operante nella sede dell’ITTIG distaccata a Roma. Per un’ampia rassegna di tali lavori
si rinvia ai rapporti presentati dall'ITTIG per la compilazione dei c.d. Piani di gestione delle
ricerche pubblicati annualmente dal CNR sul proprio sito.
16
IC - Progetto dipartimentale "Migrazioni" - Tavola riassuntiva allegata
Comparto/Istituto di
Ricerca
Responsabile
CMP storicoeconomico
Paolo Malanima
(ISSM)
Tematica
Attività e Prodotti della ricerca
Migrazioni mediterranee - Storia ed Economia
ISSM
Immacolata Caruso
Il presente: divari di
sviluppo e migrazioni
mediterranee
Pubblicazioni - Aggiornamento e
integrazione di pubblicazioni periodiche
e database esistenti
ISEM
Luca Codignola Bo
Il passato: migrazioni
mediterranee e storie
nazionali
Indagine storiografica e Indagini
archivistiche - Pubblicazione di un
volume a stampa (c. 300 pp.)
IRAT
Database sulla disciplina giuridica
dell'immigrazione (norme e
Lavoro dipendente, lavoro
giurisprudenza) - Linee guida di
Francesco Andreottola autonomo e integrazione
sostegno alle politiche pubbliche sociale
Predisposizione e raccolta di dati
statistici
CERIS
CMP demografico,
socio-politico e
giuridico
Giampaolo Vitali
Corrado Bonifazi
(IRPPS)
Le migrazioni e
l'economia: imprese e
imprenditori
Analisi ed elaborazione di dati estratti
da fonti ufficiali (Istat, Camere di
commercio, SISTAN …) - Pubblicazione
(c. 60 cartelle)
Le migrazioni italiane: realtà, impatto e tendenze
Integrazione e aggiornamento
dell'Osservatorio … esistente - Gruppi di
lavoro e di studio su singole tematiche Elaborazione di progetti di ricerca da
proporre a committenti esterni
IRPPS (LR-A)
Corrado Bonifazi
Aspetti demografici,
sociali e politici delle
migrazioni italiane
LR-B
Fabio Marcelli
Aspetti giuridici delle
migrazioni italiane
Giovanni Carlo Bruno
L'internazionalizzazione
delle fonti normative (in
particolare principio di
non discriminazione e
rifiugiati)
Raccolta e analisi di normativa e
giurisprudenza internazionale Pubblicazioni - Workshops - Guida
cartacea e on line di orientamento per
gli stranieri residenti in Italia
Laura Ronchetti
La convivenza sul
territorio: politiche
regionali e locali per i
migranti
Raccolta e analisi di normativa
nazionale, regionale e locale Pubblicazioni - Seminari e convegni Guida delle best practices nelle
politiche regionali riguardanti i migranti
ISGI (LR-B)
ISSIRFA (LR-B)
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ITTIG (LR-B)
CMP linguisticocognitivo e
formativo
Manola Cherubini
Cristiano
Castelfranchi (ISTC)
Tecnologie informatiche e
procedimenti
amministrativi relativi ai
migranti - Elaborazione di
un modello
computazionale
Raccolta e analisi dei dati relativi
all’informatizzazione dei procedimenti
amministrativi del dominio migrazioni Modello computazionale - Pubblicazioni
- Seminari e convegni
Determinanti cognitive, linguistiche, formative e tecnologiche dei
processi d'integrazione
Raccolta e analisi dei dati - Elaborazione
di metodologie - Adattamento
strumenti software esistenti per la
realizzazione del sistema integrato
Italian Literacy Tutor
MLR1 (ISTC, ITD, ILC) Claudio Zmarich
Differenze linguistiche e
difficoltà d'integrazione
MLR2 (ISTC, ITD)
Guglielmo Trentin
Mappatura di metodi strumenti e prassi
- Materiali informativi e formativi Sistema di supporto agli
Interventi formativi su campioni di
educatori nei processi di
operatori - Iniziale sviluppo di tutor
integrazione scolastica e
interattivi per
di istruzione degli studenti
l'insegnamento/apprendimento
immigrati
dell'Italiano - Pubblicazioni - Workshops
- Seminari e Convegni
Camilla Pagani
Migrazioni, società
multiculturale e
integrazione: una
prospettiva psico-socioculturale
MLR3 (ISTC)
CMP storicoculturale e
linguistico
ISPF (LR1)
Andrea Bozzi (ILC)
Manuela Sanna
Raccolta e analisi dei dati Pubblicazioni - Elaborazione modello di
"buone pratiche" per rete di attori
amministrativi, politici, sociali ed
economici - Pacchetti formativi - Linee
guida per gli attori implicati
Gli aspetti storico-culturali e linguistico-lessicografici
correlati ai fenomeni migratori nelle culture occidentali
Migrazioni di popoli, di
testi e di anime nelle
culture occidentali dal
Medioevo alla
contemporaneità
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Analisi filologica di documenti - Ricerca
di fonti - Contestualizzazione storicocritica - Pubblicazioni
ILIESI (LR2)
ILC (LR3)
Pina Totano
La formazione del lessico
intellettuale europeo in
età moderna. Le
migrazioni come dialogo
tra lingue, idee, popoli e
culture
Digitalizzazione tramite programma
esistente di un corpus multilingue di
testi filosofici dell'età moderna Elaborazione di un primo nucleo di un
Thesaurus multilingue della
terminologia filosofica moderna Seminari e convegni - Pubblicazioni Ricerca e attivazione di siti Internet e
archivi digitalizzati
Andrea Bozzi
L'infrastruttura filologicocomputazionale per la
produzione,
interrogazione e
pubblicazione sul web dei
documenti digitali
Componenti tecnologiche per l'analisi
dei testi di LR1 e LR2 - Integrazione e
adattamento del software per la
gestione di testi e immagini "Pinakes
Text" (produzione, consultazione e
interrogazione archivio dati)
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