lucia leuci

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lucia leuci
LUCIA LEUCI
works selections
2010
Protostoria dell’occhio
2010. Paper, spry, acrylics
70X50 cm
Zobeida
2010. Paper, pvc, spry
33x21,5 cm
E20
2010. Skin, spry, pastel
53X43 cm
Lepre lunare
2010. Wood, metal, stone, glass, plexiglas, plastic, shell, embroidery floss
100x37x25 cm
Lepre lunare, 2010 (detail)
Sobborgo di una città industriale
2010. Brass, apple, string, spray, rock, chewing gum
37X50X18 cm
Sobborgo di una città industriale, 2010 (detail)
Untitled #3
2010. Drowing on paper and collage
20,5x15 cm
Untitled #7
2010. Acrylics, drowing and collage on paper
20,5x15 cm
Untitled #9
2010. Acrylics, drowing and collage on paper
20,5x15 cm
L’eclisse
2010. Embroidery floss, brass, copper, gold
10,5x1x1 cm
A bandoliera
2010. Skin
42x72x3 cm
Quarto di bue
2010. PVC, acrylics, spry
(Monotype) 127x85 cm
Mimesis
2010. PVC, cibachrome, spry
21x15 cm
Studio per omaggio al quadrato
2010. Paper, spry
50x46,5 cm
Promemoria
2010. Paper, spry
74,5x26,5x3 cm
Piccolo sole
2010. Paper, acrylics, spry
38x15 cm
La bella stagione
2010. Paper, spry
75x27x3 cm
Rosa antiko
2010. Iron, brass, bone, shell, glass, flowers, fossil, paper, pvc
Variable size
Rosa antiko, 2010 (detail)
C’est moi
2010. Card stock, iron
18x13 cm
2. Protostoria dell’occhio
L’opera prende spunto dal concetto di traccia. La mia ricerca estetica si snoda su diversi materiali, è pertanto
limitante dover descrivere una tecnica di lavoro rispetto ad un’altra. Il pezzo in questione è sintesi formale
del processo percettivo il quale è molteplice in uno stesso istante. Prendendo spunto dal cubismo analitico,
ho pensato di riflettere sul principio di percezione delle cose.
3. Zobeida
“Zobeida” è un nome esotico e sorpassato al tempo stesso, proprio come la ricerca estetica del ventennio
fascista. Prendendo spunto da un personaggio de “Il garofano rosso” di Elio Vittorini, figura chiave della
narrativa del ‘900 italiano, ho voluto riproporre nei limiti del foglio l’idea totalizzante di un costruttivismo
lirico e storico allo stesso tempo, parte fondante della vanagloria della dittatura mussoliniana in Italia.
4. E20
Credo che descrivere una pelle conciata sia un’operazione ardua in se stessa, tuttavia ho voluto proporre un
oggetto a parete nel suo essere strumento estetico dell’etica relativa e di superficie propria del mondo che
stiamo vivendo.
5. Lepre lunare
Persa nella diatriba se la curatela sia una pratica artistica oppure una disciplina critica ho pensato di
riassumere tramite oggetti, ovvero tramite il campo semantico che essi creano all’osservatore, una mensola
la cui addizione lirica dovrebbe corrispondere ad una poesia tridimensionale.
7. Sobborgo di una città industriale
“Sobborgo di una città industriale” è una mensola la cui addizione degli oggetti su essa disposti crea,
idealmente, una poesia tridimensionale. L’opera è anche una riflessione ispirata dai Santuari della pianura
padana eretti nel ‘600, la cui ricchezza estrosa e popolare era data da rielaborazioni di materiali tradizionali.
I vari elementi diventano dunque anche simboli e allegorie della Storia come esperienza collettiva.
12. L’eclisse
“L’eclisse” è una forma orbitante che noi, per pura convenzione, immaginiamo orizzontale rispetto la
nostra prospettiva. In questo lavoro, tuttavia, l’artista la propone verticale, disorientando le nostre
cognizioni e, servendosi della forza di gravità, fa pendere i due corpi celesti verso il basso. Il gioco di ellissi
e circonferenze viene così appiattito, riportato alla bi-dimensionalità del puramente verticale. Lo spazio è
distrutto nel lessico di due soli volumi ed il centro, presente solo come equilibrio, è dimostrazione tangibile
dell’infinita contrapposizione di masse a cui il tutto sottende.
13. A bandoliera
Il titolo signignifica: “a tracolla”, cioè una struttura pendente e aggrappata ad un uomo. Il senso ed il ritmo
delle frange descrive, oltre ad un’estetica vagamente kitsch, anche una molteplicità di azioni possibili.
15. Quarto di bue
Il pezzo qui riprodotto non è pripriamente un’opera d’arte, ma piuttosto la risultante di un processo di
lavoro. Le macchie sono rimanenze di qualcosa che la superficie ha raccolto, materiale in eccesso che
ha servito il processo un processo creativo precedente. Nell’immagine si puo vedere un cellophan le cui
sembianze potrebbero vagamente sembrare un grande pezzo di carne prima di esser squartato dal macellaio,
tuttavia altro non è che reinterpretazione di qualcosa che ha si è gia reallizzato ed ora viene proposto alla
percezione come “rimanenza lirica”.
16. Mimesis
Non vi è nacondimento nell’opera in questione ma la degradazione cormantica sottende un offuscamento
dei toni. In parte casuale, in parte stabilita l’opera in questione è un accidente estetico, proprio come uin
rifiuto abbandonato al limite del marciapiede.
21. Rosa antiko
L’epoca romantica ci ha restituito qualcosa di parziale, qualcosa di antico e dunque modernissimo, fatto
di suggestioni calcaree e lirismi lunari, indecifrabili e immediati al tempo stesso. Atti a creare una catena
d’eventi interioni, articolati sulla precarietà dell’attimo e sul fasciono del non finito.
24. C’est moi
Un riflesso sommario su una superficie opaca: questo vorrebbe essere “C’est moi”, struttura fosca
e sfuggevole, la quale tramite piccoli e limitati segni ci riporta ad una razionalità formale propria
dell’impressione. Accomunando tratto primitivo e estetica dada/non sense, il lavoro in questione culmina
un persorso personale di descrizione relativa ed istantanea.
2. Protostoria dell’occhio
The work is inspired by the concept of trails. My aesthetic research is based on various materials, therefore,
it would be limiting to describe one technique rather than another. The work in question is emblematic of
the formal synthesis of the visual perception process, which is equally manifold. Taking inspiration from
Analytical Cubism, I decided to reflect upon the principle of the perception of ‘things’.
3. Zobeida
“Zobeida” has both an exotic, yet out-moded name, similar to the aesthetics that came out of the twenty
years of Fascism in Italy. By taking inspiration from a character in “Il garofano rosso” (The Red Carnation)
by Elio Vittorini, a key Italian literary figure in the 1900s, I re-present, within the confines of a sheet of paper,
the totalising idea of lyrical and historical constructionism, the underlying element of the vainglory of the
Mussolinian dictatorship in Italy.
4. E20
I believe that describing tanned leather is an arduous operation in itself, nevertheless, I wanted to exhibit a wall
object, which is by nature an aesthetic instrument of relative ethics and a surface of the world we live in.
5. Lepre lunare
Lost in the diatribe of whether curatorship is an artistic practise or a critical discipline, I decided to summarise,
through objects, or more precisely through the semantic field that these elements create with the observer, a
shelf where the lyrical element corresponds to a three-dimensional poem.
7. Sobborgo di una città industriale
Sobborgo is a shelf, where the addition of objects ideally creates a three-dimensional poem. The work is also
a reflection, inspired by the sanctuaries of the Po Valley, erected in the 1600s, whose popular and fanciful
richness was created through the re-elaboration of traditional materials. The various elements also become
symbols and allegories of history as a collective experience.
12. L’eclisse
“L’Eclisse” is an orbiting form, which purely by convention and from our own perspective, we envisage as
horizontal. In this work the artist places it vertically, disorientating our cognitive senses and, with the aid of
the force of gravity, pulls the two celestial bodies down. In this game of ellipses and circumference, the form
is rendered flat, returned to a purely vertical. two-dimensional state. The space is destroyed by the language of
the two volumes and the centre, present purely as an equilibrium, is the tangible demonstration of the infinite
contrasts between masses, to which the work refers.
13. A bandoliera
‘A tracolla’ means: “over the shoulder”, or more precisely a hanging structure that is attached to a human. The
sense and the rhythm of the fringe, which as well as having a vaguely kitsch aesthetic, alludes to a multitude
of possible actions.
15. Quarto di bue
The work reproduced here is not primarilarily a work of art, but rather the result of a work process. The
marks are the remains of something that the surface has gathered; excess material that has served the finality
of a previous creative process. In the image one can see a piece of cellophane, whose appearance vaguely
resembles an enormous piece of meat, waiting to be chopped by the butcher. Nevertheless, it is merely the
reinterpretation of something that has already been made and which is now presented to the perception as a
“lyrical residue”.
16. Mimesis
There is no concealment in this work, but more precisely the chromatic degradation implies a blurring of the
tones. Partly casual, partly conscious, the work is an aesthetic accident, just like litter along the pavement.
21. Rosa antiko
The romantic era has delivered something partial, something ancient, yet extremely modern; chalky
suggestions and lunar lyricism, undecipherable and immediate all at the same time. Ready to create
an interior chain of events, articulated on the precariousness of the moment and the fascination of the
incomplete.
24. C’est moi
A brief reflection on an opaque surface; this is the intention of “C’est moi”, a dark and elusive structure,
which through small and limited marks, refers to a formal rationality of the impressions themselves. A
union of primitive and Dada/nonsense influences, the work culminates in a personal exploration of relative
and instantaneous narrative.
LUCIA LEUCI
* 1977, Bari (I), lives and works in Milan (I)
www.lucialeuci.it
[email protected]
Lucia Leuci
1998 Workshop: J. Kounellis, D. Bianchi e G. Toderi, cur. Sergio Risaliti, S. M. di Collemaggio, L’Aquila.
2002 Accademia di Belle Arti, L’Aquila
2003 Hoge School “Sint Lukas” Brussel
2004 Laboratorio didattico “Godart” Museo Laboratorio, Ex Manifattura Tabacchi, Città S. Angelo
2005 Progetto/residenza “Dhen milao ellenica - Io non parlo italiano” cur. L. Negro e G. Norese, ex
Convitto Palmieri, Lecce
2006 “Video Ergo Sum” seminario con Peter Campus, Teatro Garibaldi, Bisceglie; “Made in Croazia +
Made in Puglia” workshop: T. Dabo e D. Vucic, Teatro Garibaldi, Bisceglie
2008 Woorkshop/Festival del Videoracconto, Cittàdellarte, Biella
MAIN SOLO EXHIBITIONS
2009 “Flower Collapsed” AMT gallery, Milano
2008 “Scary World theory” Ugo Ferranti, Roma
2007 “LEGOLAND” cur. B. Fässler, a+mbookstore, Milano
2006 “Home Sweet Home” Rebecca Container, Genova
2002 "Istéria" (Festival Internazionale di Fotografia) cur. Giacomo Zaza, Ugo Ferranti, Roma
MAIN GROUP EXHIBITIONS
1998 “Arti visive” cur. S. Risaliti, S. M. di Collemaggio, L’Aquila
2000 “IX Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” cur. J. Kounellis, ex mattatoio di
Testaccio, Roma; “Porta d’Oriente” cur. L. Beatrice, Palazzo Tupputi, Bisceglie
2001 “Art&Maggio” cur. A. Marino, Sala Murat, Bari; “Il mare” cur. G. Zaza, Chiostro di S. Domenico,
Molfetta; “Pulsioni eversive” cur. G. Zaza, Palazzo Tupputi, Bisceglie
2002 “Europa Video Arte” Chiesa di S. Paolo, Modena, Canem Galeria, Castellò de la Plana - Spagna,
Digit Acc Galerie, Weimar - Germania; “Version 2.0 of Violence online Festival” Liberarti Festival,
Biennale di Liverpool - Inghilterra, Computer Space Festival, Sophia - Bulgaria; “5 Künster stellen aus”
Haus im plus, Neusiedl - Austria; “Gemine Muse’’ cur. A. Marino, Museo Storico, Bari
2003 “Short Stories” cur. M. Perera, En Plein Air, Pinerolo; “Anteprima 2” XIV Quadriennale di Roma,
Palazzo Reale, Napoli
2004 “Godart” Museo Laboratorio, Città S. Angelo; “Fuori Uso” cur. L. Beatrice, Ferrotel, Pescara;
“Video DiaLoghi” Maison Musique, Rivoli
2005 “Video Dialoghi” Centre Culturel Français, Torino; VenerElettrica” cur. L. Beatrice, Rocca Paolina,
Perugia; “Dhen milao ellenica - Io non parlo italiano” cur. L. Negro, G. Norese, ex Convitto Palmieri,
Lecce; “SerrONE Biennalegiovani Monza 2005”, Serrone della Villa Reale, Monza; “Flash Trash” UGC
Cinè Citè, Moncalieri
2006 “La donna oggetto - miti e metamorfosi al femminile 1900 - 2005” cur. L. Beatrice, Castello
Sforzesco, Vigevano; “Video Island” Isola Tiberina, Roma (La Notte Bianca)
2007 “V.I.T.R.I.O.L” Galleria A+A, Venezia; “Petit format” Galleria Ugo Ferranti, Roma
2008 “VIDEO.it” cur. F. Poli, F. Bernardelli, M. Gorni, S. Lacagnina, Accademia Albertina, Torino Careof, Milano; “XIII Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo”, Fiera del Levante,
Bari; “Immagine la vita“ cur. U. Fiori, E. Grazioli, R. Panattoni, R. Ronchi, Spazio Gerra, Reggio Emilia;
“Arte vs Porno. Pretesti erotici tra Italia e Finlandia” cur. E. Del Prete e A. Vanska (Gender Bender
Festival), Cinema Lumiere - Nosadella.due, Bologna; “Video Dialoghi” Cinema Massimo - Galleria
Velan Centro d’arte contemporanea, Torino; “Videoracconto” Cittàdellarte, Biella
2010 “Very late at night” cur. G. Gianuizzi, neon>campobase, Bologna; “Illustre scultura polimaterica”
cur. E. Fantin, L. Negro, G. Norese e C. Pietroiusti, Link; Bologna; “Nella deriva di tutte le incertezze”
cur. A. Castiglioni, Fondazione Alik Cavaliere, Milano; “Roaming. Superficie incerta” cur. A. Castiglioni,
CeSAC Filatoio, Caraglio; “Festa del migrante” cur. A. Santomauro, V. Checchia e G. Gianuizzi,
neon>campobase, Bologna