Resoconto consiliare n. 113 - Consiglio regionale FVG
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Resoconto consiliare n. 113 - Consiglio regionale FVG
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA CONSIGLIO REGIONALE ATTI CONSILIARI DELL’ASSEMBLEA IX LEGISLATURA Seduta n. 113 del 19 aprile 2005 - antimeridiana - (113) 3 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 113. SEDUTA DI MARTEDÌ 19 APRILE 2005 ANTIMERIDIANA PRESIDENZA DEL PRESIDENTE TESINI INDI DEL VICEPRESIDENTE MONAI INDICE PAG. PAG. Sul processo verbale ......................................... 5-52 PRESIDENTE ....................................... 28-29-30 DEGANO .........................................................29 CANCIANI.......................................................29 IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali .................................................................30 Congedi....................................................................5 Disegno di legge (Annunzio ed assegnazione alla competente Commissione) ..................................5 Interrogazioni (Annunzio di risposte scritte) ..........5 Interrogazioni ed interpellanze (Annunzio)...........5 Interrogazioni ed interpellanze (Svolgimento) ......7 PRESIDENTE .................7-9-10-12-16-18-21-23 ASQUINI........................................................ 7-8 MORETTON, Assessore regionale all'ambiente, ai lavori pubblici e alla protezione civile ..........8 ............................................................... 10-11-13 RITOSSA ........................... 9-10-11-12-16-19-21 IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali .................................................17-19-22-24 BATTELLINO ...................................... 18-22-23 FASAN .............................................................24 Commemorazione del Sommo Pontefice e dell’ex consigliere Claudio Tonel...............................26 PRESIDENTE ..................................................26 Mozione: “Finanziamento della politica di coesione europea” (62) (Discussione).............28 Mozione: “Legittima difesa: è necessario tutelare i cittadini apportando le necessarie modifiche al Codice Penale” (35) (Discussione)..............30 PRESIDENTE .............30-33-36-40-41-44-45-47 VENIER-ROMANO................................... 30-46 FERONE..................................................... 33-44 ALZETTA ............................................. 33-44-45 BLASONI ................................................... 34-36 RITOSSA..........................................................36 CIANI ...............................................................37 FRANZ .............................................................38 FASAN .............................................................39 TRAVANUT ....................................................40 FRANZIL .........................................................41 CAMBER .........................................................42 DE ANGELIS...................................................43 VIOLINO..........................................................44 TONUTTI.........................................................45 GOTTARDO ....................................................45 IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali .................................................................46 VOTAZIONI PER APPELLO NOMINALE ...47 - (113) 4 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 PAG. PAG. Per fatto personale ...............................................48 PRESIDENTE ..................................................48 BLASONI.........................................................48 Risposta dell’assessore regionale all’organizzazione, al personale e ai sistemi informativi, Pecol Cominotto, all’interrogazione con richiesta di risposta scritta n. 181 del consigliere Ritossa ............................................53 Disegno di legge: “Integrazioni e modifiche all’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2004, n. 22 concernente “Tutela e valorizzazione dei locali storici”” (105) (Discussione ed approvazione)i........................48 PRESIDENTE ............................................ 49-50 VENIER-ROMANO, Relatore.........................49 PECOL COMINOTTO, Assessore regionale all'organizzazione, al personale e ai sistemi informativi ........................................................50 Votazione per l’elezione di tre componenti effettivi e di due supplenti nel Collegio dei Revisori contabili dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente - ARPA - (L.R. 6/98 - art. 8) .....................................................50 Ordine del giorno della prossima seduta............52 ALLEGATO Relazione scritta a disegno di legge: Relazione del Relatore Venier-Romano sul disegno di legge n. 105 .....................................53 Risposte scritte ad interrogazioni: Risposta dell’assessore regionale al lavoro, all’università e alla ricerca, Cosolini, all’interrogazione con richiesta di risposta scritta n. 168 della consigliera Guerra .........................54 Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 143 del consigliere Dressi..............................................55 Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 429 del consigliere Camber ...........................................56 Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 481 del consigliere Ferone.............................................57 Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 579 del consigliere Camber ...........................................58 Interrogazioni ed interpellanze annunziate........59 - (113) 5 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE TESINI La seduta inizia alle ore 10.07. PRESIDENTE. Dichiaro aperta la centotredicesima seduta del Consiglio regionale. Sul processo verbale PRESIDENTE. Informo che sono a disposizione dei Consiglieri alcune copie del processo verbale della seduta n. 111 e che, se non saranno state sollevate eccezioni nel corso della seduta odierna, il verbale stesso sarà considerato approvato. Congedi PRESIDENTE. Comunico che ha chiesto congedo per la seduta antimeridiana, il consigliere Malattia. (Il congedo è concesso) Annunzio di disegno di legge ed assegnazione alla competente Commissione PRESIDENTE. Comunico, inoltre, ai sensi dell’articolo 46 del Regolamento, che è pervenuto alla Presidenza il seguente disegno di legge: “Sistema integrato dei servizi di sviluppo agricolo e rurale - SISSI” (125), che è stato assegnato alla competente Commissione. Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni PRESIDENTE. Comunico che l’assessore all’organizzazione, al personale e ai servizi informativi, Pecol Cominotto, ha fornito risposta scritta alla seguente interrogazione: (I.S. n. 181: Ritossa) “La nomina di Damjan Primozic componente del Consiglio d’Amministrazione dell’ATER di Gorizia è compatibile con quella rivestita come dipendente regionale?”; che l’assessore al lavoro, alla formazione, all’Università e alla ricerca Cosolini, ha fornito risposta scritta alla seguente interrogazione: (I.S. n. 168: Guerra) “Formazione professionale: tutelare maggiormente i cittadini dalle truffe”. Comunico che, ai sensi dell’articolo 103, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, il Presidente della Regione, Illy, ha fornito risposta scritta alle seguenti interrogazioni a risposta orale: (I.O. n. 13: Dressi) “Internet regionale” (I.O. n. 429: Camber) “La Giunta regionale presenta il conferimento dell’incarico di ricerca sulla competitività della Regione alla Monitor Group. Alle notizie, alle informazioni ed alla distribuzione della documentazione viene invitata ufficialmente solo la stampa” (I.O. n. 481: Ferone) “Ex centro balneare della Polizia di Stato di Muggia (TS)” (I.O. n. 579: Camber) “Rinnovo delle convenzioni con le Agenzie di stampa ai fini del servizio di raccolta e diffusione delle informazioni di interesse regionale”. I testi delle risposte saranno riportati in allegato al presente resoconto. Annunzio di interrogazioni ed interpellanze - (113) 6 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza la seguente interrogazione a risposta scritta: Ritossa: “Trenitalia” (193); le seguenti interrogazioni a risposta orale: Ferone: “Contributi alle emittenti televisive locali” (688) Follegot ed altri: “A28: a quando il completamento” (689) Asquini: “Interrogazione su regolarità nell’approvazione dello Statuto del Comune di Aquileia” (674) Blasoni: “Il Regolamento previsto dalla legge regionale 24/2004 non è ancora stato approvato dalla Giunta: a Udine la situazione dell’assistenza familiare e delle badanti è sempre più grave!” (690) Panontin: “Cartolarizzazione: no alle corsie preferenziali” (675) De Angelis: “Cementificio di Fanna (PN)” (691) Salvador: “Percorsi ciclabili e fibre ottiche” (676) Dressi: “Stato di “missione permanente” di una giornalista in forza alla Redazione di Udine dell’Agenzia Regione Cronache, al Centro di produzione televisiva regionale con sede a Trieste” (692) Salvador: (677) “Convenzione Poste-Regione” Špacapan: “Indennità per lavorative in due lingue” (678) prestazioni Menis: “Salvataggio in Val Rosandra, dov’era l’elisoccorso Regione?” (679) Violino: “I requisiti per il conferimento dell’incarico di Direttore del Servizio bonifica e irrigazione” (693) Dressi: “Quanto ci costa la comunicazione di Illy?” (694) Ciriani: “In merito all’ulteriore assegnazione di un incarico al Sig. Riccardo Breveglieri” (680) Ferone: “Intitolazione Aeroporto Ronchi dei Legionari” (695) Asquini: “Finanziamenti ad AGRAPROMO e partecipazione a VINITALY” (681) Ferone: “Caserma Carabinieri Basiliano (UD)” (696) Franz: “Ritardi nella consegna ai cittadini del Bollettino Ufficiale della Regione” (682) Asquini: “In materia di attivazione di laboratori per l’attività di panificazione” (697) Gherghetta: “Sulla realizzazione del Centro di permanenza temporanea a Gradisca d’Isonzo” (683) Violino: “Perché caffè triestino ma non acqua friulana?” (698) Ferone: “Frana nel Comune di Ovaro (UD)” (684) Ciriani: “Perché la Regione ha abbandonato Giro del Friuli per dilettanti?” (685) Pedicini: “Quale verità sulla diga di Ravedis?” (686) Camber: “Interrogazione su sottoscrizione di contratto di lavoro giornaliero” (687) Zorzini: “Piani di protezione civile in caso di incidente nucleare al porto di Trieste” (699); nonché le seguenti interpellanze: Menosso, Travanut: “Sull’inquinamento atmosferico e acustico nella Z.I.U. e nelle aree limitrofe” (336) Ritossa: “Conseguenze della sentenza TAR Friuli Venezia Giulia n. 50/2005 a favore della Slovenska Gospodarsko Prosvetna Skupnost - - (113) 7 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Comunità (337) Economico Culturale Slovena” Gottardo ed altri: ““Progetto di portale intranet regionale: una comunità che lavora.”: solo uno slogan?” (338) Špacapan: “Un assistente sociale che opera nei Comuni del Carso deve o no parlare anche lo sloveno?” (339) Metz: “Decadenza dei vincoli istituiti con la variante n. 66 al piano regolatore del Comune di Trieste” (340). I relativi testi saranno riportati in allegato al presente resoconto. Interrogazioni e svolgimento di interpellanze PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto n. 1 dell’ordine del giorno, che prevede lo svolgimento di interrogazioni e di interpellanze. Do lettura dell’interpellanza n. 226 del consigliere Asquini, iscritta all’ordine del giorno: “Premesso che in data odierna è iniziata la raccolta delle richieste per i mutui prima casa; premesso che per tali richieste può determinarsi essenziale anche l’ora di presentazione della domanda per accedere al finanziamento e che molti cittadini sono in attesa sin dalle prime ore della mattinata; atteso che, in mattinata, la situazione di deposito delle domande attraverso gli istituti di credito è risultata assolutamente difficile, a causa, pare, dell’intasamento delle linee telematiche e che tale problematica può aver compromesso “il momento” reale di presentazione agli sportelli e di deposito dell’atto; atteso, altresì, che solo una esigua parte delle domande ha potuto essere depositata informaticamente, nonostante moltissimi tentativi da parte dei diversi istituti di credito che venivano pressati dai cittadini in attesa agli sportelli; tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interpella il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere quanto segue: 1. se e quali criteri verranno adottati per tutelare la posizione dei cittadini che, pur presentatisi alle banche in mattinata per effettuare la domanda di contributo, non hanno potuto depositarla; 2. se le domande depositate avranno sicuro accesso al finanziamento o se possono essere poste a “rischio-ricorso” da parte, eventualmente, di chi non è materialmente riuscito a depositare la propria istanza; 3. cosa intende fare la Regione per rispondere alle giuste aspettative di tutti i cittadini che, in data odierna, hanno depositato, o cercato di depositare, l’istanza di contribuzione.” La parola al consigliere Asquini per l’illustrazione dell’interpellanza. ASQUINI. Si tratta di un’interpellanza che è stata stesa in un periodo in cui la situazione dei mutui casa era particolarmente complessa. In particolare, si verificarono una serie di problemi, di natura tecnica, alla procedura, per cui rimasero ferme molte persone che avevano fatto la domanda. Chiaramente, era una cosa particolarmente impellente nella data in cui è stata presentata. Per cui, parlare otto mesi dopo di un blocco delle procedure informative che consentivano il deposito del mutuo casa, è un po'tardivo. Colgo l’occasione per invitare l’Assessore, se lo vuole, oltre a dirci cosa pensa di questa situazione delle domande, per dirci pure come è la situazione dei mutui casa: quanto si sia riusciti ad erogare, a distribuire, ad - (113) 8 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 accontentare e se ci sono domande ferme oppure se non c' è richiesta sufficiente. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. MORETTON, Assessore regionale all'ambiente, ai lavori pubblici e alla protezione civile. Grazie, Presidente. Parto con il rispondere all’ultimo quesito posto dal consigliere Asquini circa l’andamento delle domande presentate con il nuovo sistema dello sportello aperto per quanto afferisce all’edilizia agevolata dicendogli che, sinora, le domande presentate sono 1.400/1.500. Un trend di crescita di 50, 100 ogni mese. C’è copertura finanziaria totale perché 1.300 fanno riferimento alla copertura finanziaria prevista dal bilancio del 2004. Il rimanente per altre 2.400 domande ha una previsione di copertura nel bilancio di previsione 2005. Il Mediocredito ha già iniziato ad erogare i contributi a quelle domande che rientrano nei requisiti di legge stabili, compreso con la nuova formula di calcolo del reddito con l’ISEE. Confermo che la risposta è tardiva all’interrogazione presentata a suo tempo, circa la situazione che si era venuta a verificare per un intoppo nel sistema informatico dell’Insiel, però devo affermare che come è stato, poi, silentemente riconosciuto dai Consiglieri regionali che erano allora, giustamente, preoccupati e avevano fatto interrogazioni, ci si è accorti che era più una preoccupazione data dall’emotività rispetto agli effetti negativi effettivamente prodotti in quella circostanza; infatti l’empasse è durato alcune ore, tutta la mattinata e qualche ora del pomeriggio, per poi riprendere regolarmente verso la sera di quella giornata, recuperando, quindi, tutte quelle istanze che non erano state presentate perché c' era stato l’empasse da parte del servizio informatico. Ciò nonostante, credo che sia corretto dare una puntuale informazione rispondendo all’interrogazione presentata anche dal consigliere Gottardo e, poi, darò risposta anche agli altri Consiglieri regionali interroganti. Era il giorno 15 settembre 2004 ed alcune banche, convenzionate con il Mediocredito hanno segnalato alla Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici l’improvvisa impossibilità di accedere al sistema informatico di acquisizione delle domande di contributo. La Direzione ha richiesto ,immediatamente, dei chiarimenti all’Insiel. Per far fronte all’emergenza creatasi e per consentire l’inserimento a sistema dei dati delle domande che potevano essere acquisite nel previsto orario di apertura, è stata assicurata (solamente per la giornata del 15.09.04) l’operatività del sistema dalle ore 12.30 alle ore 19.00, con sospensione dalle 13.30 alle 14.15. In questo modo è stata garantita l’acquisizione di tutte le domande presentate agli sportelli bancari in data 15 settembre 2004, nessuna esclusa. Nel prosieguo, il concessionario informatico ha assicurato che, a partire dal giorno successivo, si sarebbe avuta la corretta e perfetta funzionalità del sistema. Di un tanto sono state tempestivamente informate le banche convenzionate; Si evidenzia, che nei giorni 15 e 16 settembre 2004 sono state rispettivamente acquisite al sistema 754 e 160 domande per un totale complessivo di 914, numero, si badi, di gran lunga inferiore rispetto alle potenziali 1300 domande che avevano copertura finanziaria con la finanziaria 2004 che potevano essere accolte con i fondi stanziati. PRESIDENTE. La parola al Consigliere interpellante. ASQUINI. Tecnicamente soddisfatto per la risposta. La questione, probabilmente sulla spinta delle proteste delle opposizioni, un po' in quanto effettivamente la richiesta era gestibile in termini numerici, alla fine non ha creato un disguido a cascata. Al di là di questa soddisfazione tecnica sulla Atti consiliari - (113) 9 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 risposta credo che l’interrogazione, fatta a suo tempo, abbia contribuito, in maniera significativa, a creare un po'di urgenza nello sblocco di questa situazione di crisi, credo che vada espressa preoccupazione, non insoddisfazione, per la prima parte della risposta data dall’Assessore. Mi sembra di aver capito, Assessore, che c' è ampia disponibilità per le domande che devono essere ancora presentate. Sostanzialmente la richiesta, anche se l’Assessore non ha detto questo, però credo di averlo capito fra le righe, è inferiore alle aspettative. Questo significa che, forse, andranno rivisti un po' di parametri per l’assegnazione dei mutui. Ecco allora la parte di stimolo per la Giunta che, mi auguro, venga utilizzato come è stato fatto per risolvere rapidamente il problema tecnico verificatosi a suo tempo: la preoccupazione vera è che ci sia meno richiesta e che, quindi, l’economia di questa Regione, anche in questo settore che, storicamente, ha dato grandi soddisfazioni all’economia ed alle famiglie, sia un po'di difficoltà. Non siamo abituati a sentire che, a fronte di tot domande di mutui casa, la disponibilità di assegnazione di mutui è molto superiore. Quindi, o le agevolazioni sono molto poco attraenti e qui la colpa, è, sicuramente, delle leggi o, come penso, a questo si associa una minore disponibilità di carattere economico. Questo deve fare preoccupare tutti. PRESIDENTE. Do lettura dell’interpellanza n. 229, dei consiglieri Ciriani, Ritossa, Dressi, Di Natale e Ciani, iscritta all’ordine del giorno: “Premesso che il 15 settembre è stata (come avevamo preannunciato con tanto di comunicato stampa!) una giornata di stampo argentino con migliaia di persone in attesa di far domanda per i mutui agevolati regionali beffata e infuriata a causa del patatrac cui è andato incontro il sistema informatico regionale dell' Insiel, Ente partecipato della Regione atto a svolgere il ruolo ad esso demandato; considerato che era del tutto evidente che le risorse a disposizione erano troppo poche rispetto alle aspettative create con la solita leggerezza dalla Giunta Illy e dall' assessore Moretton; considerato altresì che vi era una folla di persone a fronte di solo 1300 domande accoglibili!! Già dalla prima mattinata molti gli impiegati agli sportelli bancari erano nel pieno caos: non riuscivano a collegarsi con Insiel facendo conseguentemente venir meno il requisito dell' inserimento temporale per poter attingere subito o successivamente ai contributi regionali; rilevato che il tutto accadeva lo stesso giorno in cui il Presidente Illy annunciava con straordinario tempismo e intuito imprenditoriale l' intenzione di acquisire integralmente Insiel. Davvero un bell' affare!! Ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano su quanto è accaduto stamani, il Presidente della Giunta Illy e all' assessore competente Moretton, per chiedere lumi in merito alla situazione verificatasi, ritenuto che, perseverare in azioni di sperpero di denaro pubblico, come accade ora, per inutili ed esose consulenze per milioni di euro e moltiplicare il numero dei dirigenti, senza invece aumentare i fondi a disposizione per i mutui prima casa, risulta contrario ai principi della buona Amministrazione.” La parola ad uno dei presentatori dell’interpellanza per l’illustrazione. RITOSSA. Questa interpellanza segue la scia della precedente fatta dal collega Asquini. Parte dal presupposto dello stop che ci fu in quella fatidica giornata a livello di banche. Però ciò che ci preoccupa maggiormente e che possiamo esplicitare in questo caso, è la fermata del mercato edilizio nonostante gli interventi agevolativi. A fronte di questi interventi agevolativi, con atto amministrativo, questa maggioranza dovrà - (113) 10 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 arrivare ad una modifica dei parametri reddituali. In caso contrario, il mercato rischia di fermarsi in modo ineluttabile. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. MORETTON, Assessore regionale all'ambiente, ai lavori pubblici e alla protezione civile. Credo che avremo occasione di aprire un dibattito, come già parzialmente è stato fatto in occasione della IV Commissione quando abbiamo affrontato le questioni riguardanti l’intero pianeta casa, dalla convenzionata, sovvenzionata agevolata... Qui siamo di fronte al solito problema del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, perché credo che, forse, non sia corretto affermare che oggi il cavallo beve poco perché non arrivano in numero copioso le domande di contributo per la prima casa come, purtroppo, arrivarono con il vecchio sistema del calcolo IRPEF e laddove tutti avevano riconosciuto che, con quel sistema, le domande erano eccessive e che, con ogni probabilità, anzi, era stato accertato che gran parte dei beneficiari avevano meno diritto soggettivo, ovviamente, non giuridico, ad avere il contributo, a scapito di chi, invece, ne aveva più bisogno. Il nuovo sistema dell’ISEE, lo abbiamo detto, è nuovo e, conseguentemente, sperimentale. Però, ha fatto una selezione che dà maggiore giustizia sociale rispetto ai richiedenti. Ciò nonostante non è detto che, strada facendo, potremmo individuare soluzioni correttive che siano più confacenti alle effettive situazioni di bisogno e di diritto ad avere un aiuto per la costruzione della prima casa. testualmente alle “inutili ed esose consulenze per milioni di euro”, alla moltiplicazione del “numero dei dirigenti” nonché alla carenza di risorse finanziarie, nulla hanno a che vedere con il problema accaduto in quell’occasione per un intoppo al software dell’Insiel. Questo per puntualizzare che è una farcitura, ma che nulla ha a che vedere con il fatto specifico, oggetto esclusivo dell’interrogazione avanzata. PRESIDENTE. La parola ad uno dei Consiglieri interpellanti. RITOSSA. È evidente che il collega Moretton si diverte. Quindi, è giusto rispondergli per le rime. Ha usato la metafora del cavallo e del bicchiere; però, caro Assessore, dipende da che tipo di bicchiere prendiamo. Si può prendere quello piccolo o quello grande. Questo per metterla in difficoltà e per mettere la ciliegina sulla torta. Sostanzialmente, la sollecitazione che perveniva da questa interpellanza era per ribadire il fatto di che cosa è avvenuto in data 15 settembre; però, contemporaneamente, viene da chiedersi come situazioni di tal genere possano avvenire quando si ha una visione già programmata e ben definita. Nessuno contesta la questione della tipologia reddituale e, quindi, del riscontro perché siamo pienamente convinti della sua bontà: lei sa benissimo che la questione dell’ISEE è nata con il governo Berlusconi e, quindi, abbiamo fatto una sua applicazione. Qui si tratta, e questo era già implicito nell’illustrazione dell’interpellanza, di elevare, questo sì e lo potete fare con atto amministrativo, i livelli reddituali proprio per favorire una maggiore partecipazione per l’acquisto della casa. L’interrogazione presentata dai consiglieri Ritossa ed altri ricalca quella precedente, ad eccezione di un aspetto. Quindi, se il Consigliere, visto che era presente, non ha nulla in contrario, ribadisco pari pari ciò che ho detto poco fa rispondendo all’interrogazione del consigliere Asquini, con un’aggiunta che ritengo opportuno precisare. PRESIDENTE. Do lettura dell’interpellanza n. 245 del consigliere Ritossa, iscritta all’ordine del giorno: Vorrei evidenziare che quelle dichiarazioni riportate sull’interrogazione relative “Visto che da anni è approvata la legge regionale n. 5/1994 che all’art. 39 prevede al - (113) 11 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 fine di ridurre l’impatto ambientale determinato dalle attività estrattive e di favorire il recupero di materiali inerti, con l’autorizzazione a concedere contributi in conto capitale per la realizzazione di impianti di riciclaggio di materiali inerti. Considerato che la contribuzione è ammessa per l’acquisto di aree, impianti, nonché interventi per il miglioramento della viabilità di accesso. Rilevato che detta norma permette una azione di indubbio valore paesaggistico ed economico per la comunità regionale, il sottoscritto Consigliere regionale, interpella il Presidente della Regione per verificare l’utilizzo da parte degli Enti locali o loro consorzi di questa norma di finanziamento, in conto capitale. Conoscere quanti e a quali realtà territoriali siano ricorse a questi finanziamenti per realizzare impianti di riciclaggio di materiali inerti o interventi di miglioramento della viabilità di accesso.” La parola al consigliere Ritossa per l’illustrazione dell’interpellanza. RITOSSA. È estremamente semplice. Si tratta di sollecitare l’Amministrazione regionale a vedere i dati in modo specifico, soprattutto collegandosi all’interpellanza successiva, quali siano le quote di investimento per l’utilizzo di materiali riciclati. Gli enti, in base alla legge regionale 5 del ’94 presentano contributi in conto capitale. Quindi, non si tratta di contributi conto interessi, eccetera, bensì sono in conto capitale e vengono dati non solo per l’impiantistica, ma pure per le strade di accesso laddove questi impianti vengono realizzati. Motivo per cui questa dovrebbe essere una legge che trova un riscontro immediato e, invece, molto spesso, vediamo che questo aspetto viene trascurato. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. MORETTON, Assessore regionale all'ambiente, ai lavori pubblici e alla protezione civile. Grazie, Presidente. Al consigliere Ritossa devo dire che, dal 2000 ad oggi la Regione ha concesso, ai sensi della legge 5 del ‘94, due contributi e, precisamente, uno al Comune di Gorizia e l’altro al Comune di Moggio Udinese. Al Comune di Gorizia è stato concesso un contributo, ancora nel dicembre del 2000, di 500 milioni delle vecchie lire, per l’acquisto di un impianto di selezione, triturazione e per il riciclaggio dei rifiuti inerti del costo complessivo di 366.000 euro. 258.000 euro di contributo; costo complessivo 366.000. Successivamente, si è provveduto all’erogazione di questo contributo, nel giugno del 2003. Al Comune di Moggio Udinese è stato, invece, concesso nel dicembre 2002 un contributo di 177.000 euro circa, per realizzare un impianto per il trattamento degli inerti del costo di pari ammontare. All’erogazione di questo contributo si potrà provvedere soltanto dopo l’acquisizione dell’atto della Provincia di Udine con cui dimostra di approvare il progetto e di dare l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto attualmente non ancora rilasciata da parte della Provincia di Udine. Per il 2004, sempre ai sensi della legge 5/1994 è pervenuta alla Direzione centrale dell’ambiente, una sola richiesta del Comune di Moggio Udinese, avente per oggetto il potenziamento dell’impianto per il trattamento (vagliatura, frantumazione e recupero inerti) di cui al decreto del 2001, che lo autorizza. Questo intervento dell’importo complessivo 113.000 euro riguarda l’installazione di una tettoia per il ricovero delle attrezzature e la realizzazione di un prefabbricato in legno ad uso ufficio-spogliatoio, nonché l’acquisto di una terna articolata completa di accessori. Si ritiene, questo lo dicono gli uffici, che questa richiesta non potrà essere ammessa a Atti consiliari - (113) 12 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 riparto in quanto subordinata all’erogazione del contributo concesso al Comune di Moggio Udinese, quello a cui facevo riferimento prima, nell’anno 2001. correlazione di fattibilità sotto l’aspetto delle condizioni geologiche del territorio, non ultimo anche l’aspetto legato al fenomeno dell’esondazione da parte dei corsi d’acqua. PRESIDENTE. La parola al Consigliere interpellante. Con la norma del 1992 l’Amministrazione regionale ha introdotto due nuovi concetti: l’asseverazione e l’autoverifica. Va esplicitato però che lo strumento asseverativo viene spesso usato a sproposito con tutti i rischi che da ciò deriva e legati alla mancanza di analisi delle condizioni reali del territorio. RITOSSA. Mi devo dichiarare parzialmente soddisfatto della risposta in quanto, se l’Assessore fa un secondo di attenzione e se percepisce ciò che sto dicendo, è ben evidente ciò che è avvenuto. Lei sa che il contributo che è stato dato al Comune di Gorizia per la realizzazione di quell’impianto è già andato in cavalleria, come si suol dire. Ossia, quel Comune ha venduto l’impiantistica ad un privato perché non l’ha mai applicata e realizzata. Questa è l’assurdità: non è plausibile, a fronte di un dispositivo legislativo regionale che dà contributi in conto capitale, vedere che le Amministrazioni pubbliche non realizzano ciò che progettano, mentre abbiamo il caso eclatante dell’Isonbeton a San Pietro d’Isonzo, nell’ex cava Canciani, che è un’azienda che sta facendo, con questo sistema di triturazione, tranquillamente, milioni di euro all’anno di fatturato. Non è comprensibile come, ad esempio, il Comune di Gorizia abbia avuto per quattro anni, praticamente cinque, questo macchinario lì fermo e questo è stato praticamente venduto come ferro vecchio ad un Ente privato. Quindi, invito l’Assessore a trarre le debite conseguenze di verifica perché è inconcepibile trovarsi dinanzi a queste situazioni, tanto vale revocare ogni contributo a quelle Amministrazioni. PRESIDENTE. Do lettura dell’interpellanza n. 252 del consigliere Ritossa, iscritta all’ordine del giorno: “Appurato che da anni la Regione ha inteso dotarsi di strumenti di controllo (L.R. 64/74, L.R. 27/88, L.R. 15/92) per far sì che gli strumenti urbanistici dei Comuni trovino una Verificato che nonostante le sopra citate normative legislative e le numerose circolari esplicative che la Direzione della Pianificazione Territoriale ha emesso nel tempo, molteplici sono gli inconvenienti che si verificano in Regione, il sottoscritto Consigliere regionale, interpella il Presidente della Regione per avere l’esatta condizione, aggiornata allo stato attuale in merito ai: 1. piano attività estrattive (PRAE) così come suddiviso operativamente per: - le argille ed i laterizi; - le pietre ornamentali; - i calcari, le materie prime per cemento, gesso, marmorino; - le sabbie e le ghiaie; 2. se esiste una indagine sulla produzione annua dell’ultimo quinquennio per: - argille e laterizi; - pietre ornamentali; - calcari, ecc.; - sabbie e ghiaie; espresse in metri cubi; 3. quote dei singoli materiali esportate fuori Regione (semilavorati) sempre nell’ultimo quinquennio. In anni precedenti eravamo fermi Atti consiliari - (113) 13 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 al 10% circa; piano delle attività estrattive, il PRAE. 4. quote di esportazione di prodotti lavorati, sempre nell’ultimo quinquennio che in anni precedenti presentavano punte superiori di vendita extra regionali del 50% per cemento e marmorino; È bene ricordare che il PRAE si sta trascinando dal 1993, quando fu dato l’incarico all’Acquater di Milano per la predisposizione di una ricerca. Tant’è vero che il piano delle attività estrattive doveva presentare una serie di subpiani delle argille, dei laterizi, delle pietre ornamentali, dei calcari, fino ad arrivare a quello del marmorino, delle sabbie e delle ghiaie. 5. alla superficie totale delle cave autorizzate in Regione espresse in ha e quante attualmente in fase di coltivazione; 6. della superficie autorizzata a cava quanto sia oggi soggetta o presenti una qualche forma di riassetto del territorio; 7. a fronte delle indagini condotte e dalle informazioni che sono state desunte sulle riserve residue nelle cave autorizzate e con le prescrizioni sul fabbisogno futuro, conoscere i settori di crisi del comparto; 8. se esista, anche a fronte delle grandi opere programmate (terza corsia dell’autostrada, Corridoio V, grande viabilità, ecc.) indagini atte a ricercare bacini estrattivi ove indirizzare le attività estrattive per il prossimo decennio e le eventuali aree di riserva da utilizzare a più lungo termine per comprovate esigenze produttive e di mercato; 9. se a fronte dell’individuazione di ogni singolo bacino estrattivo in cui si determina la linea di sfruttamento della risorsa sussiste anche un piano di riassetto del territorio.” La parola al consigliere Ritossa per l’illustrazione dell’interpellanza. RITOSSA. Questa interpellanza si collega, praticamente, alla prima, si pone sempre una considerazione sulle questioni estrattive. Infatti, l’interpellanza si intitola: “Compatibilità geologica e piano delle attività estrattive”. L’Amministrazione regionale è terribilmente in ritardo per quanto riguarda il completamento dell’attività geologica o della carta geologica regionale. Contemporaneamente, è altrettanto in ritardo per quanto riguarda la predisposizione del Chi analizza attentamente l’attività amministrativa regionale vede che la Giunta Illy ha dato, appena tre mesi fa, l’incarico ad un professionista esterno per la ricerca sul marmorino. Quindi, l’obiettivo è di percepire, innanzitutto, se a fronte di questa situazione, si abbia una visione ben precisa delle cave autorizzate, quali siano i quantitativi autorizzati e, soprattutto, in previsione della necessità di materia prima collegata vuoi alla terza corsia, vuoi al Corridoio 5, eccetera. Evidentemente, dopo quindici anni da quando si sono avviati gli studi e le ricerche sul piano delle attività estrattive, sarebbe doveroso che questa Regione si dotasse effettivamente di una strategia completa in questo settore, ben definita. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. MORETTON, Assessore regionale all'ambiente, ai lavori pubblici e alla protezione civile. Grazie, Presidente. Il consigliere Ritossa ha affrontato un tema molto complesso, molto delicato, economicamente interessante e legato alle questioni afferenti, per toccare l’ultimo aspetto a cui ha fatto cenno il Consigliere, la disponibilità di materiale inerte per la realizzazione delle grandi opere pubbliche che questa Regione dovrà realizzare in quanto già programmate e per mettersi in linea con le necessità derivanti da un territorio che dovrà accogliere molta nuova utenza, che transiterà su questo territorio in quanto porta d’ingresso dell’Europa che si è già ampliata ad est. - (113) 14 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Prendo atto, con soddisfazione, delle affermazioni del consigliere Ritossa, che condivido totalmente, relativamente al fatto che c' è un ritardo sull’approvazione del piano regionale per le attività estrattive e sulla carta geologica, affermando, però, due concetti fondamentali. Il primo è che c' è una corresponsabilità da parte di tutte le forze politiche che hanno governato questa Regione perché dal ’93 ad oggi il piano regionale per le attività estrattive non è stato realizzato. Analizzando a fondo, dovremmo fare una differenziazione sul livello di responsabilità tra le forze politiche, che hanno governato questa Regione, per non aver realizzato il piano regionale per le attività estrattive. E il bilancino non penderebbe sicuramente da parte del centro-destra. Diversa cosa carta geologica un’accelerazione settecento giorni Democratica. è la questione relativa alla per la quale è stata data proprio in questi primi di governo da parte di Intesa Il problema per la realizzazione delle grandi opere pubbliche non è un problema che possiamo affrontare, né con la predisposizione del PRAE, che è sicuramente un fatto importante e prioritario di cui vi parlerò dopo, né basandoci esclusivamente sulle attuali autorizzate attività estrattive presenti sul territorio. Infatti, pur essendoci enormi quantitativi di inerte disponibili, sappiamo pure che gran parte di esso non è messo sul mercato. E, quindi, non è disponibile. Pertanto, non possiamo legare le sorti di un’accelerazione per la realizzazione in tempi compatibili con questo nuovo sviluppo latente, veloce delle grandi opere pubbliche, alle cave private esistenti oggi. Dobbiamo fare Regione, ci sia autonoma con pubblico di parte in modo che, da parte della la capacità di rendersi un approvvigionamento di queste risorse e cioè di materiali inerti per la realizzazione delle grandi opere pubbliche. Credo che sarà oggetto di una discussione a tempi molto ristretti di questo Consiglio regionale, la proposta di prevedere l’autorizzazione da parte della Regione delle cosiddette cave di prestito, su un intervento pubblico, per la realizzazione di opere pubbliche. Questo è il modo migliore per ottenere subito il materiale inerte per realizzare le grandi infrastrutture e per sottrarsi a regole di mercato che non ci piacciono, in quanto non sono positive rispetto al costo che, altrimenti, potrebbero avere le opere pubbliche, quali quelle relative alla realizzazione del piano di investimento di Autovie Venete. Per riferirmi specificatamente all’argomento evidenziato da Ritossa devo dire che il piano delle attività estrattive è stato predisposto e consegnato, come lui stesso ha detto, dalla società Aquater in tutte le sue sezioni. Soltanto la sezione “argille per laterizi” è stata adottata con deliberazione della Giunta regionale nel settembre del ‘95. Non si è mai potuto procedere alla sua definitiva approvazione, in quanto i Comuni e le Province, a cui è stato inviato il piano predisposto dall’Aquater per la formulazione del parere previsto dall’art. 5 della legge regionale 35/86, hanno fornito generalmente tutti pareri negativi. Questo è un problema che ci deve far riflettere come chi vi parla ha iniziato a riflettere ed è arrivato ad una conclusione, basandosi pure sulle esperienze della vicina Regione Veneto, dove esiste un PRAE che ha avuto effetti disastrosi sul mercato, perché è nata una palese speculazione che ha determinato un aggravamento della situazione preesistente senza il PRAE. Quindi, dovremo fare in modo che il PRAE non porti con sé questi elementi di negatività, che non fanno bene a nessuno, ma che consentono di porre tutti sullo stesso nastro di partenza. Atti consiliari - (113) 15 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Al momento, l’attuale normativa regionale in materia di attività estrattiva è in corso di revisione e, in questa sede, è prevista una riformulazione degli obiettivi e dei contenuti del PRAE. Si potrebbe pensare ad un PRAE alla rovescia, anziché ad uno tradizionale che individui le localizzazioni, ma questo fa sicuramente nascere la corsa alle speculazioni. L’articolo 18 bis della legge 35/1986 prevede l’obbligo annuale, per i soggetti autorizzati, di presentare, entro il 31 maggio di ogni anno, una situazione degli scavi e dei recuperi ambientali posti in essere nell’anno solare precedente. Quest’obbligo è stato introdotto, come è noto al consigliere Ritossa, dalla legge regionale 10 del ‘94 e dal ‘95 il Servizio Geologico per l’ambiente riceve i dati e mantiene una statistica. Qui ci sono i dati e dopo consegnerò la tabellina in cui emergono quelli che riguardano l’argilla, il calcare, la ghiaia ed il marmo. Sono dati relativi al volume scavato, in metri cubi, dal ’99 al 2003, dove si evince che, sull’argilla, c' è un dato praticamente costante: parte da 183.000 cubi del ’99 ed arriva al 2003 con pressappoco gli stessi metri cubi, con delle punte fino a 210.000 solo nel 2002. E così dicasi per l’altro materiale che, per brevità, non vi sto a leggere in quanto, poi, avrete la copia. L’Ufficio non ha notizie, invece, sulla destinazione dei materiali scavati e neppure sulle quote esportate fuori Regione. È un dato impossibile da reperire per ovvie ragioni che per brevità non vi sto a spiegare perché sono ovvie. Analogamente l’ufficio non ha notizie sulla destinazione dei materiali lavorati per quanto riguarda il marmorino e il cemento e neppure sulle quote esportate di questo materiale fuori Regione. Al 31 dicembre 2003 le cave autorizzate in Regione sono 83 e queste sono in coltivazione, la superficie autorizzata totale è di ettari 913. Il progetto di cava, ai sensi della legge regionale 35/1986, articolo 11, deve contenere specifiche previsioni per il recupero ambientale. Queste vengono messe in atto dal soggetto autorizzato nel corso della coltivazione. Sul progetto di recupero ambientale viene calcolata, inoltre, la garanzia finanziaria a favore del Comune interessato dall’attività estrattiva. Le indicazioni sulla superficie ripristinata devono essere riportate annualmente sullo stato di fatto inviato. Al 31 dicembre 2003 la superficie ripristinata è di ettari 295,96. Di seguito vengono riportati i dati, sempre relativi ai volumi autorizzati ancora da scavare, riferiti al primo gennaio 2004, sempre per argilla, calcare, ghiaia e marmo che sono pochi e ve li leggo. Volume disponibile in metri cubi è: sull’argilla 2.957.000; sul calcare 20.460.000; sulla ghiaia 11.364.000; sul marmo 6.961.000. Dal semplice confronto fra la quantità disponibile e la quantità scavata durante il 2003, senza alcuna nuova autorizzazione, appaiono questi dati: volume disponibile in metri cubi per l’argilla: 2.957.000, volume scavato: 183.000 per una durata di sedici anni; calcare: 20.460.000 volume disponibile, scavato: 1.949.000 per una durata di dieci anni e mezzo; ghiaia:11.364.000 volume disponibile in metri cubi, 1.905.000 di scavato per una durata di poco meno di sei anni; marmo:6.961.000 disponibile, 177.000 scavato per una durata di 39,28 anni. Nel corso del 2004 sono state emesse tre autorizzazioni per lo scavo di ghiaie per complessivi 2.655.000 metri cubi, un’autorizzazione per calcare per 1.266.000 metri cubi e due per marmo per metri cubi 781.000. Questi volumi si vanno ad aggiungere alle quantità disponibili che poc’anzi ho letto. All’ufficio competente valutazione di impatto risultano indagini atte a estrattivi per il prossimo eventuali aree di riserva. del servizio di ambientale non ricercare bacini decennio e le Atti consiliari - (113) 16 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Come dicevo prima, al 31 dicembre 2003 le cave autorizzate in Regione sono 83 e queste sono in coltivazione e la superficie autorizzata è di 913 ettari, ogni autorizzazione di cava approva un progetto che contiene specifiche previsioni di scavo e di recupero ambientale e ne autorizza l’esecuzione. PRESIDENTE. La parola al Consigliere interpellante. RITOSSA. Sono insoddisfatto della risposta e dico subito il perché. Vede, Assessore, in questo momento le è ben noto chi è il pescecane che sta operando nel Friuli Venezia Giulia. Un pescecane che opera con cessioni di materiale a credito e, quindi, sta operando praticamente in una posizione di monopolio e si porrà in una condizione di iper monopolio in futuro. Ciò che ci preoccupa, come forza politica, è vedere che i cosiddetti estrattori o, per lo meno, coloro che lavorano il materiale, hanno un duplice finanziamento. Molto spesso ottengono dei contributi per portare via quel materiale. Vedasi dietro contributi della protezione civile. Faccio l’esempio di Barcis che, oramai, è concluso. Porto l’esempio di Pontebba. In parte è stato portato via perché, altrimenti, le faccio l’elenco delle ditte, di quante tonnellate di ghiaia sono state portate via. È sempre poco. Appena un terzo di quello che dovrebbe essere levato, tant’è vero che c’erano tutte le ordinanze e che dovevano andare verso Longarone, anziché passare da questa parte Però, in particolare sulla zona di Pontebba, come lei ben sa, sono arrivati i cosiddetti trevigiani che stanno portando via gran parte del materiale. Nell’area di Venzone verrà realizzato un nuovo impianto, di cui certamente lei è a conoscenza,. Quindi, sostanzialmente, c' è un accaparramento di materia prima, in particolare dal vicino Veneto, che rischia di porci nelle condizioni di avere difficoltà quando dovremo intervenire sul nostro territorio. Queste erano le considerazioni perché lei sa benissimo, signor Assessore, che già per la A28 c’erano difficoltà per la realizzazione, o per il recupero dei materiali necessari. PRESIDENTE. Vista l’assenza, in Aula, dei consiglieri Molinaro e Gottardo, firmatari dell’interrogazione n. 438 e del consigliere Dressi, firmatario dell’interrogazione n. 559, comunico che le risposte dell’assessore Moretton verranno inviate, per iscritto, al domicilio dei presentatori. Do lettura dell’interpellanza n. 289 della consigliera Battellino, e dell’interrogazione n. 533, dei consiglieri Alzetta e Pupulin, iscritte all’ordine del giorno, che, essendo di argomento analogo, saranno svolte congiuntamente: “Preso atto di un’interrogazione comunale nella quale si evidenzia che il Signor Gerussi Alido, consigliere comunale e vicesindacoassessore presso il Comune di Spilimbergo ha rassegnato le dimissioni a partire dal 5 novembre u.s. per acclarata incompatibilità con la carica di Presidente del Consorzio per la Scuola Mosaicisti del Friuli, e verificato che in assenza dei requisiti necessari il signor Gerussi ha continuato ad occupare il proprio posto nell’Aula consiliare di Spilimbergo (seduta del 29.11.2004), e a rappresentare il proprio Comune (in qualità di Vicesindaco delegato) anche nell’Assemblea delle Autonomie locali partecipando (in data 23.11.2004) alle deliberazioni della stessa esprimendo il proprio voto anche sul bilancio regionale 2004 che, tra le altre cose, prevede sovvenzioni dirette alla Scuola Mosaicisti del Friuli di cui è Presidente; considerato che la costruzione di un sistema Regione che esalti le Autonomie locali è uno degli obiettivi di Intesa Democratica, obiettivo che non può però prescindere dal rispetto di principi fondamentali che vedono nella trasparenza, nella legalità e nel rispetto dei diritti delle minoranze il proprio fondamento, tutto ciò premesso, Consigliera regionale, la sottoscritta - (113) 17 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 interpella il Presidente della Giunta regionale per conoscere quali iniziative si intendano intraprendere per garantire trasparenza e correttezza nella gestione della cosa pubblica nel rispetto delle norme vigenti.” (289) “Battellino” “Premesso che l’ex Sindaco di Spilimbergo, Alido Gerussi, attualmente Consigliere di tale Comune, nonché Capogruppo della “Lista GERUSSI-LEGA NORD/PADANIA”, Assessore comunale con delega ai Lavori pubblici e Vicesindaco, è stato nominato, nel mese di ottobre, Presidente del Consorzio Scuola di Mosaico; premesso inoltre che nell’ultimo Consiglio comunale del 29.11.2004 è stata data comunicazione delle dimissioni di Gerussi dalle seguenti cariche: - Consigliere comunale - Capogruppo della Lega Nord - delega di Vicesindaco, in quanto si è verificata la sussistenza di una causa di incompatibilità fra l’incarico di Consigliere comunale e quello di Presidente del suddetto Consorzio, al quale il Comune partecipa con una quota superiore al 10% e che riceve finanziamenti e contributi da parte dell’Amministrazione comunale di Spilimbergo; rilevato peraltro che il Sindaco di Spilimbergo non ha revocato Gerussi dalla carica di Assessore esterno, quasi che l’incompatibilità sopra evidenziata riguardasse solo la carica di Consigliere e non anche quella di Assessore; considerato che le cause di ineleggibilità e di incompatibilità previste dalla legge per i Consiglieri comunali si applicano anche nei confronti degli Assessori esterni, i quali, ai sensi dell’articolo 47, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 18.8.2000, n. 267, devono possedere “i requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di Consigliere”; ricordato che l’articolo 1, comma 41, della l.r. 21/2003 stabilisce l’incompatibilità tra l’ufficio di Sindaco, Presidente della Provincia, Assessore comunale e provinciale, Consigliere comunale e provinciale con il ruolo di amministratore di Enti, Società e Consorzi nei quali gli Enti locali di appartenenza abbiano una partecipazione di controllo o comunque superiore al 10%; rilevato che la partecipazione (21,5%) del Comune di Spilimbergo al Consorzio Scuola di Mosaico configura la causa di incompatibilità prevista dalla norma citata; atteso che l’accertamento delle eventuali cause di incompatibilità previste dalla legge, relativamente agli Assessori esterni, compete al Sindaco, il quale, verificata l’incompatibilità dell’amministratore, dovrebbe procedere alla revoca dello stesso; i sottoscritti Consiglieri regionali, interrogano l’Assessore competente per sapere come intenda muoversi nei confronti del Sindaco di Spilimbergo che ignora, o finge di ignorare, la palese incompatibilità di un Assessore della sua Giunta.” (533) “Alzetta-Pupulin” La parola alla Giunta. IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali. Grazie, Presidente. Credo che la risposta arrivi quando, sostanzialmente, il problema è già stato risolto. Comunque, do risposta all’interrogazione ed all’interpellanza. In relazione all’interrogazione ed all’interpellanza di cui all’oggetto, la prima relativa alla presunta incompatibilità sopravvenuta in capo al sig. Alido Gerussi, già consigliere comunale di Spilimbergo nonché assessore e vicesindaco, per aver assunto la - (113) 18 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 carica di Presidente del Consorzio per la scuola mosaicisti del Friuli; l’altra inerente l’operato del sig. Gerussi in seno all’Assemblea delle Autonomie locali, si evidenzia che: il sig. Alido Gerussi ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere in data 5 novembre 2004. Con deliberazione consiliare n. 79 del 29 novembre 2004 si è proceduto alla surroga... Visto inoltre l’articolo 13 comma 2 dello Statuto comunale di Spilimbergo, il quale prevede che il Vicesindaco debba essere necessariamente componente del Consiglio comunale, con decreto del Sindaco del 29 novembre 2004 è stato nominato a tale carica il consigliere Gianni Mirolo, della lista collegata a Gerussi. In data 31 dicembre 2004 il sig. Gerussi, che, nel frattempo, ricopriva la carica di Assessore esterno, ha rassegnato le proprie dimissioni anche da tale carica. Successivamente con decreto del Sindaco n. 18 del 31 gennaio 2005 si è provveduto a confermare alcune nuove nomine alla Giunta comunale. Il sig. Gerussi, in conseguenza delle dimissioni da Assessore del Comune di Spilimbergo ed in applicazione dell’articolo 9 comma 4 della legge regionale 15 maggio 2001, n. 15, è decaduto dalla carica di componente dell’Assemblea delle Autonomie locali. Al suo posto è stato nominato, quale rappresentante dell’ATO spilimberghese, il sindaco del Comune di Clauzetto sig. Giuliano Cescutti. Risultano pertanto venute meno tutte le presunte ipotesi di incompatibilità in capo al sig. Alido Gerussi. PRESIDENTE. Immagino che non ci sia molto da rispondere... lei, consigliere Alzetta, alza le braccia... La parola alla Consigliera interpellante. BATTELLINO. Prendo atto che il problema è ormai superato. Mi auguro, però, che, nella prossima legge che andremo ad intraprendere, verificheremo la trasparenza e la correttezza nella gestione della cosa pubblica. Infatti, al di là del fatto che il problema specifico sia superato, bisogna fare in modo che gli amministratori si attengano alle loro compatibilità in qualsiasi momento. E, quindi, non a sei mesi di distanza. Grazie. PRESIDENTE. Vista l’assenza, in Aula, dei consiglieri Paselli e Monai, firmatari dell’interpellanza n. 141, comunico che la risposta dell’assessore Iacop verrà inviata, per iscritto, al domicilio dei presentatori. Do lettura delle interpellanze nn. 241 e 305 entrambe del consigliere Ritossa, iscritte all’ordine del giorno, che, essendo di argomento analogo, saranno svolte congiuntamente: “Alla luce della “cura Viero” con cui si punta ad una eliminazione, anche incentivata, del personale regionale, si chiede di conoscere quale sarà l’assetto organizzativo futuro tenendo presente la immissione di personale che proviene da altri Enti quale conseguenza del D.Lgs. 111/2004 e D. Lgs 265/2001. Per effetto di tali norme, in questi ultimi tempi il personale regionale andrà ad implementarsi di: 28 unità provenienti dal Genio Civile e Agenzia del Demanio; 4 unità dai Consorzi Agrari; 2 unità dalle sezioni Demanio delle Capitanerie di Porto: 160 unità dalla Viabilità; 161 unità dalla Motorizzazione; 12 unità dal D.Lgs. 270/2002 Uffici riconoscimento invalidità civile. Come si vede, trattasi di congruo numero di dipendenti che si aggiungono ai 2972 in servizio a tempo indeterminato alla data del 02.01.2004 a cui però vanno aggiunti quelli a tempo determinato. Come si vede, il numero dei dipendenti in organico, nonostante l’approvazione del recente Regolamento dell’Organizzazione, risulta ampio, mentre molto nebulose appaiono - (113) 19 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 i trasferimenti di competenze dalla Regione agli Enti locali territoriali. La parola al consigliere Ritossa per l’illustrazione delle interpellanze. Per tale motivo, il sottoscritto Consigliere regionale, RITOSSA. Breve illustrazione. Per quanto riguarda l’interpellanza n. 241 ho elencato i nuovi dipendenti arrivati in Regione: 28 unità dal genio civile, 4 dai consorzi agrari, 2 dalle sezione del demanio delle capitanerie di porto, ben 160 dalla viabilità, 161 dalla motorizzazione, eccetera, 12 unità derivavano dalle liste invalidi civili. interpella il Presidente della Regione per essere informato su tempi, modi e reali azioni su quando ed in quale modo si provvederà a “passare” le competenze e personale agli Enti locali territoriali. Ciò al fine di realizzare il dualismo tra Regione per atti legislativi e di indirizzo ed Enti locali a cui spetta l’azione amministrativa.” “Ritossa” (241) “Premesso che il processo di trasferimento di funzioni dalla Regione agli Enti locali è già stato avviato con la L.R. 15/2001, e che quindi, a distanza di tempo, è presumibile che le procedure ricognitive volute dalla Giunta abbiano ultimato il loro decorso permettendo di definire con certezza l’attuazione del principio costituzionale della sussidiarietà. Rilevato che sino dal 28 maggio 2004 l’attuale Giunta regionale aveva predisposto un atto di indirizzo delle funzioni amministrative e che pertanto allo stato attuale dovrebbero essere definite le funzioni del sistema delle Autonomie locali e più specificatamente: sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza dei ruoli. Il tutto alla luce delle modifiche costituzionali recate al nuovo Titolo V, di cui all’art. 118, il sottoscritto Consigliere regionale, interpella il Presidente della Regione per comprendere il perché dell’attuale immobilismo dell’apparato regionale che dopo mesi non è a tutt’oggi in grado di fare con certezza, un quadro sinottico delle funzioni: di programmazione, contributive, di controllo, di Amministrazione attiva intesa quale attività residuale, o gli aspetti procedurali del trasferimento delle funzioni agli Enti locali.” “Ritossa” (305) Ciò a testimoniare che ci arrivano sempre dei dipendenti che si aggiungono a quanti erano in servizio al 2 gennaio 2004, pari a 2972. Così come, a fronte di questi nuovi arrivi che avrebbero dovuto implicare dei trasferimenti agli Enti locali, invece, contrariamente alle indicazioni e alle declarazioni fatte in quest' Aula da parte del Presidente, persiste una mancata applicazione della legge regionale 15/2001. Ossia, della devoluzione agli Enti locali e, quindi, di un avvio concreto della sussidiarietà nei confronti degli stessi, dando non solo personale, ma anche funzioni. Sono due situazioni abbastanza in contraddizione e, quindi, sarebbe opportuno avere una visione strategica anche perché è ben noto che il 28 maggio 2004 la stessa Giunta regionale ha fermato l’attività ricognitiva dell’eventuale devoluzione. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali. Fornisco una risposta congiunta alle due interpellanze, tenendo presente che per la prima parte della n. 241, che riguarda trasferimenti di personale dallo Stato o da altri Enti alla Regione, in attuazione a disposizione di legge o a trasferimenti di competenze, per una parte non sono attuate, perché poi erano state attuate le disposizioni previste... Però, dovesse specificare questi aspetti, c' è l’Assessore al personale che può, - (113) 20 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 eventualmente, integrare successivamente. questa risposta I dati sono stati illustrati alla Giunta regionale nella seduta del 30 dicembre. Risponderò, quindi, alla parte che è legata al trasferimento delle competenze e di personale agli Enti locali territoriali in attuazione dei previsti processi devolutivi delle funzioni. L’argomento è stato presentato anche all’Assemblea delle Autonomie locali nella seduta del 19 gennaio. In tale sede ho illustrato il percorso del processo devolutivo, stabilendo la necessità che sia avviato un confronto con le Autonomie locali relativamente all’oggetto, ai tempi e alle modalità di conferimento delle funzioni e procedimenti. Tale interpellanza è stata presentata dal consigliere Ritossa per conoscere quando si realizzerà, effettivamente, la separazione tra compiti legislativi e di indirizzo, di competenza della Regione, e compiti di gestione amministrativa, di spettanza degli Enti locali, anche in considerazione dell’attuale consistenza del personale regionale. Successivamente, in data 7 gennaio 2005, il consigliere regionale Ritossa ha interpellato il Presidente della Regione per essere informato sui motivi della lamentata carenza, ad oggi, di un quadro sinottico rappresentativo delle funzioni oggetto di possibile devoluzione e della definizione degli aspetti procedurali del trasferimento di tali funzioni. In proposito si rammenta che, a seguito della deliberazione della Giunta regionale 28 maggio 2004, n. 1365, sono stati acquisiti i dati relativi alle funzioni svolte dalle Direzioni centrali di “line” dell’Amministrazione regionale e a quelle delegate agli Enti locali, che sono stati elaborati in modo omogeneo e analizzati dagli uffici regionali, ai fini della predisposizione del “Programma 2005” di conferimento delle funzioni al sistema delle Autonomie locali. Nella seduta del 25 ottobre 2004, la Giunta regionale ha preso atto della comunicazione in merito alle procedure di trasferimento delle funzioni, individuando le varie fasi in cui si svolgerà il processo devolutivo. A seguito della acquisizione dei dati dalle Direzioni centrali è stato predisposto un primo elenco delle funzioni e procedimenti attualmente svolti dall’Amministrazione regionale, con l’esclusione delle funzioni e procedimenti di competenza della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici. In quell’occasione l’Assemblea delle Autonomie locali si è riservata di pronunciarsi collegialmente sul documento, anche se i singoli componenti e, in particolare, il Presidente dell’UPI, hanno formulato osservazioni discordanti sulle linee guida proposte. Infine, a seguito della trasmissione, da parte della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici, delle schede relative alle funzioni di propria competenza, è stata completata la fase di acquisizione dei dati relativi alle funzioni attualmente svolte dalle Direzioni centrali. Il completamento dell’operazione di raccolta dei dati ha evidenziato, complessivamente, 876 procedimenti, di cui 124 ritenuti trasferibili al sistema delle Autonomie locali o ad altri Enti, e 10 ritenuti sopprimibili. Nella seduta dell’11 marzo 2005, ho illustrato alla Giunta regionale i successivi passaggi del processo devolutivo, che dovrebbe articolarsi nelle seguenti fasi: soppressione di funzioni. Una prima fase è dedicata alla soppressione delle dieci funzioni ritenute superflue o, comunque, non più attuabili. Trasferimento di funzioni. Una seconda fase del procedimento devolutivo è dedicata all’analisi delle funzioni trasferibili al sistema delle Autonomie locali. In particolare, si tratta di evidenziare quelle funzioni di cui si ipotizza il trasferimento a Comuni, Province, Comunità montane o altri Enti, con particolare attenzione per quelle che si prevede di trasferire nel 2005. Atti consiliari - (113) 21 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Questa operazione è preordinata, infatti, alla predisposizione del programma di riordino delle funzioni regionali e di conferimento di funzioni e compiti amministrativi ai Comuni e alle Province per l’anno 2005, disciplinato dall’articolo 8 della legge regionale 15/2001 e da adottarsi entro il giugno di quest’anno. Tale programma, che conterrà anche la previsione delle risorse finanziarie, umane e strumentali da trasferire agli Enti locali, sarà presentato quindi al Consiglio regionale e all’Assemblea delle Autonomie locali, che si esprimeranno, entro il termine di sessanta giorni dalla sua presentazione. Il programma sarà, infine, approvato con deliberazione della Giunta regionale, da pubblicare nel Bollettino Ufficiale della Regione. Per quanto riguarda l’attuazione del programma, l’articolo 8 della legge regionale 15/2001 prevede che sia attuato, nell’esercizio finanziario successivo, con leggi regionali di riordino settoriale. Peraltro, si è dell’avviso che l’operazione di analisi delle funzioni conferibili consenta di enucleare un certo numero di funzioni immediatamente trasferibili al sistema delle Autonomie locali, attraverso un intervento normativo “stralcio” rispetto alla procedura della legge regionale 15/2001, inserito nel contesto della legge regionale di assestamento del bilancio. Tale operazione consentirebbe, pertanto, di attuare parte del procedimento devolutivo già a partire dal corrente anno. Per poter ottenere tale risultato, peraltro, sarà necessario, come è già stato avviato, il coinvolgimento dell’Assemblea delle Autonomie locali, delle Direzioni centrali interessate e della Direzione Generale, in modo da giungere ad una valutazione condivisa sia delle proposte di trasferimento delle funzioni, che delle risorse umane, materiali e finanziarie, da devolvere al sistema delle Autonomie locali. Infine, per quanto attiene le funzioni che dovrebbero rimanere in capo alla Regione, come è emerso anche nella riunione della Giunta regionale dell’11 marzo 2005, sarà necessario un ulteriore approfondimento con il coinvolgimento diretto dei singoli Assessori, al fine di poter verificare se, almeno per talune di esse, non sia ipotizzabile un trasferimento agli Enti locali. PRESIDENTE. La parola al Consigliere interpellante. RITOSSA. Insoddisfatto della risposta perché certamente ha posto la data del 30 giugno 2005 per dare un’indicazione operativa, però, nella sua declaratoria come l’ha esplicitata, ha già dimostrato che quella data non sarà possibile rispettarla. Infatti, se fate una determinata ricognizione, avete fatto un’azione deliberativa l’11 marzo 2005, avete ancora del tempo per predisporre il tutto, entro sessanta giorni anche il Consiglio regionale deve dare un parere, è evidente che, guardando i tempi, abbiamo già la dimostrazione che nemmeno in questa occasione verrà rispettata un’indicazione di devoluzione. Se, poi, cominciamo a dare riferimenti temporali alla 15/2001, le conseguenze sono lapalissiane. PRESIDENTE. Do lettura dell’interpellanza n. 269 della consigliera Battellino, iscritta all’ordine del giorno: “Premesso che nel luglio scorso si è aperto a Frascati il corso per segretari comunali organizzato dall’Agenzia dei segretari comunali e dalla Scuola superiore della pubblica Amministrazione del Lazio e che gli allievi, selezionati attraverso un concorso nazionale, erano 110 di cui uno solo proveniente dal Friuli Venezia Giulia, mentre i gruppi più numerosi erano quelli della Campania con 42 e della Sicilia con 13 laureati. Constatata quindi la scarsa partecipazione di laureati della nostra Regione a quella carriera di un certo prestigio e di un buon trattamento economico, visto il decreto legislativo n. 267 del 2000 il cui articolo 105, prevede che “Le - (113) 22 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Regioni a Statuto speciale disciplinano le materie di cui al presente capo con propria legislazione”. Tutto ciò premesso, Consigliera regionale, la sottoscritta interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere per quali motivi l’Amministrazione regionale non ha dato ancora attuazione a questa legge statale, se e in quali tempi lo intende fare.” La parola alla consigliera Battellino per l' illustrazione dell’interpellanza. BATTELLINO. Questa interpellanza nasce dall’osservazione che molti nostri giovani laureati hanno grosse difficoltà ad avere accesso a carriere adeguate ai propri corsi di studi. Ho preso atto che nel luglio scorso si è aperto a Frascati il corso per segretari comunali organizzato dall’agenzia dei segretari comunali della scuola superiore della pubblica Amministrazione del Lazio. Ho preso atto che tra gli allievi selezionati attraverso un concorso nazionale, c’era un solo allievo che proveniva dal Friuli Venezia Giulia, mentre la gran parte degli allievi proveniva da altre Regioni, soprattutto Campania e Sicilia. Ho constatato la scarsa partecipazione dei laureati della nostra Regione. Eppure quella dei segretari comunali è una carriera di un certo prestigio e con un buon trattamento economico. Allora mi sono chiesta e chiedo all’Assessore: per quale motivo non abbiamo dato attuazione al decreto legislativo n. 267/2000 in cui l’articolo 105 prevede che le Regioni a Statuto speciale disciplinino le materie di cui al presente capo con propria legislazione? Per cui si poteva dare il via ad un corso per segretari comunali che, nella Regione, tra l’altro, poteva essere specifico considerando proprio il fatto che la nostra Regione è a Statuto speciale. Ciò che vengono chiamati a fare i segretari comunali dovrebbe essere qualcosa di speciale se raffrontato a quello che, invece, avviene nelle altre Regioni. Chiedo all’assessore Iacop se mi dà una risposta in questo senso. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali. La risposta all’interpellante è più completa nel documento che consegnerò Di fatto questo si colloca nel più ampio quadro della riforma del comparto unico regionale, laddove i segretari comunali non potranno essere disgiunti dalla restante parte del personale regionale per quanto riguarda la definizione della norma che darà riferimento giuridico unitario alle componenti del personale che opera nei Comuni e negli Enti locali e personale che opera in Regione. Il collega Assessore al personale sta impostando la legge quadro di riferimento che disciplinerà lo status giuridico dei segretari della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e le previsioni specifiche di riferimento per quanto riguarda la loro attività. Ricordo come solo alcune Regioni speciali abbiano attuato quanto previsto dall’articolo 105 della legge 267/2000 che, comunque, era già contenuto nelle prerogative costituzionali affidate alla Regione dalla legge costituzionale 2/93 in materia di ordinamento delle Amministrazioni, e, quindi, di riferimento del personale. Le Regioni Sardegna e Sicilia non lo hanno ancora approvato. Comunque, come dicevo, nella parte di definizione del disegno di legge di ordinamento delle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, che è in corso di stesura, è inserito un primo riferimento al ruolo dei segretari nella Regione Friuli Venezia Giulia. E, poi, l’argomento sarà affrontato nella - (113) 23 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 legge quadro di riferimento per il comparto unico del pubblico impiego regionale, che credo sia inserito nel programma legislativo da parte del competente Assessorato al personale. PRESIDENTE. La parola alla Consigliera interpellante. BATTELLINO. Spero si dia attuazione a questo decreto, anche perché, così, potremo avere finalmente una buona parte di segretari comunali che lavorano nella propria Regione. Grazie. PRESIDENTE. Do lettura dell’interpellanza n. 317 dei consiglieri Molinaro e Fasan, iscritta all’ordine del giorno: “Atteso che il Comune di S. Michele al Tagliamento (VE), con deliberazione del Consiglio comunale n. 53 del 2 ottobre 2002, ha promosso la procedura per l’effettuazione del referendum di cui all’articolo 132 della Costituzione e alla legge 25 maggio 1970, n. 352, per il distacco del Comune stesso dalla Regione Veneto e l’aggregazione alla Regione Friuli Venezia Giulia; considerato che tale formale istanza costituisce l’epilogo di una volontà reiterata di aggregazione al Friuli Venezia Giulia espressa delle diverse realtà rappresentative della popolazione di S. Michele al Tagliamento, a partire dal lontano 1980; atteso che la Corte Costituzionale, con sentenza depositata il 10 novembre 2004, ha dichiarato la illegittimità costituzionale di parte dell’articolo 42 della legge 25 marzo 1970, n. 352, consentendo il referendum consultivo senza la necessità di coinvolgimento di un terzo delle popolazioni delle due Regioni interessate e quindi con modalità semplificate rispetto al passato; atteso che tale determinazione consentirà tra il 13 marzo ed il 13 giugno p.v. lo svolgimento della consultazione referendaria, propedeutica al successivo intervento legislativo delle due Regioni interessate; atteso che una possibile diversa configurazione del territorio del Friuli Venezia Giulia potrebbe costituire una opportunità per lo sviluppo economico del territorio, soprattutto nel settore turistico (Bibione è la seconda spiaggia italiana per presenze dopo Rimini) e dei servizi locali, nonché una eventuale diversa delimitazione dei territori provinciali; visto l’articolo 4, comma 2, della legge regionale 15/2001 che riserva alla Regione lo svolgimento delle funzioni relative ai rapporti con lo Stato e con le altre Regioni; ritenuta necessaria un’azione del governo regionale in ordine allo svolgimento della consultazione referendaria nonché di conoscere le eventuali iniziative già intercorse ed in particolare con la confinante Regione Veneto; i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano il Presidente della Regione per sapere a) se il governo regionale condivide l’istanza del Comune di S. Michele al Tagliamento per il suo distacco dal Veneto e l’aggregazione al Friuli Venezia Giulia; b) se e quali iniziative e/o intese siano state assunte nei confronti della Regione Veneto ed in particolare se sia stato attivato il tavolo di discussione con il Comune di S. Michele al Tagliamento e con gli altri Comuni che hanno in passato manifestato l’intendimento di aggregarsi alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di cui all’impegno assunto in Consiglio regionale dall’Assessore alle Autonomie locali nella seduta antimeridiana del 1° ottobre 2003; c) se e quali iniziative l’Amministrazione regionale intenda assumere in vista dello svolgimento del referendum consultivo nel territorio contermine della Regione Veneto, per rappresentare le opportunità per i cittadini e per le imprese in Friuli Venezia Giulia.” La parola alla consigliera Fasan per l’illustrazione dell’interpellanza. - (113) 24 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 (Interruzione) Consegna la risposta scritta? FASAN. Avete già tutto pronto. So che Molinaro doveva essere presente. L’ha consegnata? IACOP, Assessore regionale relazioni internazionali, comunitarie autonomie locali. Consegno la risposta scritta, che contiene gli oggetto dell’interpellanza: per le e per le seguente elementi “Con legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, «Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione», è stato modificato il secondo comma dell’articolo 132 Cost. nel seguente testo: «Si può, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una regione ed aggregati ad un’altra.» In seguito alla sopra citata modifica della norma costituzionale, parte della dottrina aveva affermato che la stessa, essendo finalizzata a semplificare il procedimento per la variazione dei confini regionali, aveva inteso circoscrivere l’ambito territoriale entro il quale deve svolgersi il referendum individuando tale ambito esclusivamente nel territorio dell’ente (o degli enti) che richiede il distacco. In tale contesto si è inserita la questione del distacco del Comune di San Michele al Tagliamento dalla Regione Veneto e la sua aggregazione alla Regione F.V.G. Il 2 ottobre 2002 il Consiglio comunale di San Michele al Tagliamento ha adottato una delibera di richiesta di referendum ai sensi dell’articolo 132 Cost. per l’aggregazione alla Regione F.V.G. La richiesta è stata depositata il 30 ottobre 2002, così come prescritto dall’articolo 42 della legge 352/1970, alla cancelleria della Corte di Cassazione, presso la quale è costituito l’Ufficio centrale per il referendum. Sul presupposto della sopravvenuta incostituzionalità dell’art. 42, secondo comma, della legge 352/1970, alla richiesta stessa non è stato unito alcun altro documento e/o delibera da parte di enti territoriali. A seguito di tale richiesta, l’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione ha sollevato – in riferimento all’art. 132, secondo comma, della Costituzione (come modificato dall’art. 9 della legge costituzionale n. 3/2001) – questione di legittimità costituzionale dell’art. 42, secondo comma, della legge n. 352/1970, nella parte in cui prescrive che le richieste di referendum per il distacco da una Regione e l’aggregazione ad un’altra regione di una o più Province o di uno o più Comuni debbano essere corredate dalle deliberazioni, identiche nell’oggetto, di tanti consigli di Province o di Comuni che rappresentino almeno un terzo delle restanti popolazioni delle Regioni investite dell’avviato procedimento di distacco/aggregazione. Secondo l’ufficio rimettente, con la modifica dell’art. 132 Cost. il legislatore costituzionale non avrebbe inteso riservare unicamente agli enti territoriali, richiedenti il proprio distacco da una Regione e l’aggregazione ad un’altra, l’iniziativa della promozione del referendum prodromico alla variazione dell’assetto territoriale regionale, ed escludere, quindi, qualsiasi partecipazione a tale iniziativa di altri enti rappresentativi di popolazioni solo indirettamente interessate a tale variazione. Con sentenza n. 344 del 28.10.2004, la Corte ha ritenuto fondata la suesposta questione, ed ha pertanto dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, secondo comma, della legge n. 352/1970. La Corte, accogliendo la tesi dell’ufficio rimettente, ha affermato che «Poiché il referendum previsto dalla disposizione costituzionale attualmente vigente mira a verificare se la maggioranza delle popolazioni dell’ente o degli enti interessati approvi l’istanza di distacco-aggregazione, deve Atti consiliari - (113) 25 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 coerentemente discenderne che la legittimazione a promuovere la consultazione referendaria spetta soltanto ad essi e non anche ad altri enti esponenziali di popolazioni diverse.» In virtù di tale pronuncia, l’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione ha dichiarato la legittimità della richiesta di referendum del Comune di San Michele al Tagliamento. Con nota del 28 febbraio 2005, il Ministero dell’Interno ha espresso l’avviso che, in conseguenza delle modifiche intervenute nella disciplina giuridica per lo svolgimento delle consultazioni referendarie ex art. 132 Cost., i comizi per il referendum in argomento «debbano essere indetti solo nel Comune di San Michele al Tagliamento e che, pertanto, il corpo elettorale interessato debba essere costituito esclusivamente dagli iscritti in quelle liste elettorali.» In seguito, il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 marzo u.s., ha deliberato di fissare la data di svolgimento del referendum in questione per domenica 29 maggio 2005. Occorre fare presente che il referendum ha natura consultiva e pertanto non vincola il legislatore statale, alla cui discrezionalità compete di provvedere, con legge, al distaccoaggregazione. Il procedimento di approvazione della legge prevede, ai sensi del citato art. 132, secondo comma, Cost., l’audizione dei Consigli delle Regioni coinvolte. In questa fase, quindi, verranno acquisiti i pareri dei Consigli regionali, ai fini della valutazione degli interessi locali contrapposti, per giungere alla definitiva approvazione o non approvazione – con legge statale – della richiesta di distacco-aggregazione. Pertanto, in relazione a quanto previsto nel punto c) dell’interpellanza, si evidenzia che l’iter procedimentale prevede una fase specifica in cui la Regione FVG potrà far emergere il proprio interesse all’acquisizione del comune. Tale momento, peraltro, vede come interlocutore della Regione il legislatore statale; inoltre, è successivo allo svolgimento del referendum, e presuppone, di fatto, che l’esito dello stesso sia favorevole al distaccoaggregazione. Pertanto, potrebbe sussistere l’interesse dell’Amministrazione regionale ad intervenire nella fase precedente allo svolgimento del referendum, svolgendo un’attività di informazione nei confronti della cittadinanza del comune di San Michele al Tagliamento. E’ importante notare che tale attività non si verrebbe a configurare come attività di comunicazione istituzionale, ma come vera e propria attività di propaganda referendaria. Tale attività potrebbe svolgersi secondo le consuete modalità di svolgimento della propaganda elettorale e, pertanto: - con manifesti, utilizzando gli appositi spazi destinati ai fiancheggiatori (art. 1, secondo comma, della legge 212/1956; - utilizzando i mass media. Al riguardo si fa presente che, nell’analogo precedente del referendum consultivo per la Provincia dell’Alto Friuli, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni precisò che, trattandosi di referendum consultivo, non trovava applicazione la legge n. 28/2000 sulla par condicio. Il Corecom del FVG ritenne comunque di invitare tutti gli organi di informazione a favorire l’accesso e la comunicazione politica a tutti i soggetti interessati, in misura equa fra i favorevoli e i contrari al quesito referendario. Pertanto, analogo spazio potrebbe essere concesso alla Regione FVG in occasione del referendum in oggetto; - infine, alcuna norma vieta di intraprendere altre iniziative di sensibilizzazione, quale l’invio di opuscoli informativi ai cittadini di San Michele al Tagliamento, ovvero la partecipazione di amministratori regionali ad incontri con carattere di informazione e confronto presso il medesimo comune. In tal caso, dovrà solamente valutarsi l’opportunità di una previa informazione al Comune medesimo, ed, eventualmente, alla regione - (113) 26 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Veneto.” Commemorazione del Sommo Pontefice e dell’ex consigliere Claudio Tonel PRESIDENTE. Signor Vicepresidente, signori Assessori, signori Consiglieri, erano le ore nelle quali l’emozione generale per la morte sorprendente, per quanto attesa, del Papa, già induceva ad una prima riflessione sulla grande e lunga portata del suo pontificato, sull’eredità che esso lascia e sulle prospettive annunciate. E in quelle stesse ore qui è giunta la notizia della morte di Claudio Tonel successiva di poco a quella di sua moglie, non avendo egli accettato l’idea di un’esistenza nel dolore e nella sofferenza priva della presenza e della compagnia di lei. Claudio Tonel ha dato la sua risposta agli interrogativi che vita, dolore, relazioni, affetti pongono nei momenti diversi dell’esistenza. Una risposta in cui non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo entrare se non per chiederci da parte di chi è stato partecipe delle sue confidenze, ed io sono tra quelli, se il suo dolore soprattutto quello degli ultimi giorni, sia stato compreso fino in fondo. Il momento di una riflessione personale per ciascuno di noi, ma anche necessariamente collettiva e pubblica per il doveroso e partecipato cordoglio che anche la Regione qui ha espresso ed ha, quindi, portato a Roma rendendo omaggio alla salma di Giovanni Paolo II e intervenendo al suo funerale. Qui oggi rinnoviamo il profondo cordoglio del Consiglio regionale alla famiglia, al suo partito, all’associazione dei Consiglieri, tutti qui fra noi in questo momento, per la scomparsa di uno di noi, uno della famiglia ancora attivo. Una presenza affettuosa e riconoscente anche nel ricordo della sua visita in Friuli Venezia Giulia tra il 30 aprile e il 3 maggio del 1992, quando da Aquileia iniziò il suo viaggio attraverso i quattro capoluoghi di Provincia, per arrivare fino nel cuore della zona colpita dal terremoto e ringraziare per il modo rapido ed etico con cui era stata condotta la ricostruzione. Lo ricordiamo come uomo, collega, figura esemplare delle istituzioni, storico attento e critico osservatore delle vicende del secondo dopoguerra legate a Trieste e al ruolo di questa città di frontiera che, proprio per la sua collocazione nello scacchiere europeo, a cavallo fra est e ovest, ha vissuto vicende straordinarie e sulle quali le interpretazioni spesso non sono state univoche. Pensieri che toccano molti argomenti ed interrogativi, anche quelli meno abituali e che, invece, il lungo e sofferto commiato del Papa ha sollecitato in modo così eclatante. Tutta la vicenda culturale e politica di Claudio Tonel è legata alla storia di Trieste lungo il secolo scorso. Qui è nato nel 1927 e qui ha sempre vissuto. Pubblicista, nel 1944 si iscrive alla gioventù comunista ed inizia una lunga carriere che lo porterà nel partito a ricoprire diversi incarichi politici ed istituzionali. Anch’io pensavo a questo nel raccoglimento davanti alla salma del Papa, a nome di tutti noi, in un confronto con l’idea patetica della morte che rimpicciolisce il corpo, solo nel volto scoperto dai panni: rossi per il lutto e bianchi per il superamento del dolore e della morte, ponendo fine alla sofferenza e distendo le contrazioni che segnavano quel volto da tempo. La scomparsa del Papa anche a questo ci faceva pensare. Segretario provinciale dal 1979 al 1983, ha, poi, fatto parte del comitato provinciale e di quello regionale, seguendo l’evoluzione del partito nel PDS prima e, poi, nel DS, di cui è stato dirigente fino alla fine. Consigliere comunale capogruppo al Comune di Trieste, nel 1976 subentra in Consiglio regionale dove viene riconfermato Atti consiliari - (113) 27 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 anche nella IV e V legislatura, fino al 1988. In Consiglio regionale è stato vice Capogruppo e, poi, Vicepresidente del Consiglio. Sulle vicende politiche triestine Tonel ha offerto nei dibattiti, negli interventi, nelle numerose pubblicazioni, chiavi di lettura a volte inedite, non da tutti sempre condivise o a tutti gradite, ma sempre frutto di una solida, profonda e diretta conoscenza degli accadimenti dei fatti e delle cose. Nell’attività di pubblicista numerosi sono i saggi e oltre una decina le pubblicazioni di ricerca storica, alla quale si è dedicato dai primi anni ’80, interessandosi soprattutto della vita politica triestina dal 1943 in poi. Anche in Consiglio regionale Claudio Tonel ha lasciato un segno. Le sue Presidenze dei lavori d’Aula sono ancora oggi ricordate tra le migliori: decise, sicure, coerenti, imparziali. In una parola impeccabili. Senza dimenticare che già venticinque anni fa, proprio per il suo carattere innovatore, si era battuto per l’introduzione del "Question time", vedendo, in questo strumento parlamentare d’origine anglosassone, un modo per assicurare maggiore efficacia ai lavori del Consiglio, qualificando la sua funzione ispettiva, per dare impulso ad un rapporto più produttivo tra legislativo ed esecutivo, per rendere l’attività consiliare più trasparente e comunicabile all’opinione pubblica. Tanta competenza e altrettanta passione è stata messa, quindi, da Tonel, al servizio dell’associazione dei Consiglieri regionali. Di essa è stato Presidente fino alla scomparsa e, in quella veste, ne ricordiamo l’apporto attento in sede di Convenzione per la riscrittura dello Statuto e la promozione di iniziative di grande spessore sapendo coniugare sempre l’aspetto dell’attualità con quello dell’interesse storico, politico e scientifico. Sicuramente questo è il caso delle ultime iniziative della sua Presidenza: il convegno sui Balcani occidentali verso l’integrazione dell’Unione Europea, dello scorso novembre e il progetto “Conoscere l’Europa, fare gli europei” che ha coinvolto quasi un migliaio di studenti delle scuole superiori della Regione. Nella mia esperienza di Presidente del Consiglio, il rapporto con il Presidente dell’associazione Consiglieri Claudio Tonel è stato tra quelli più carichi di significato. Un rapporto in alcun modo condizionato dalla comune appartenenza politica, alla quale Claudio mai faceva riferimento nell’attività istituzionale. La nostra conoscenza era abbastanza recente; forse anche per questo, neanche due anni trascorsi dall’inizio della legislatura, mi sembrano così intensi. A fronte del Tonel che conoscevo politicamente e con il quale, francamente, debbo dire erano più frequenti le ragioni del dissenso che quelle del consenso, ho conosciuto una persona attenta, propositiva, rigorosa e rispettosa dei ruoli e delle responsabilità. Prudente e aperto, realista e coraggioso: le qualità che lo hanno fatto apprezzare anche dagli avversari, in momenti di tensioni aspre e radicali. Credo che solo così si spiega l’assegnazione a Tonel, nel 2001, del sigillo trecentesco della città di Trieste, con la motivazione che dice, tra l’altro: “credere in un’ideale per tutta la vita e riuscire a guadagnare il rispetto di quelli che la pensano diversamente, in virtù di una condotta irreprensibile è caratteristica di pochi.” E quando succede è ancor più raro che sia una pubblica Amministrazione a prenderne atto e a riconoscerlo ufficialmente. A Claudio Tonel tutto questo è riuscito per l’approfondita opera di ricerca storica sulla città, che ha contribuito a smussare spigoli ideologici che sembravano insanabili, favorendo quel processo di riconciliazione cittadina che oggi stiamo cercando di completare e rinforzare guardando sempre in avanti. Ho letto con occhi diversi, allora, e ho capito meglio il testo autobiografico di cui ci ha fatto dono qualche tempo fa, quando le sue - (113) 28 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 condizioni fisiche lo portavano a pensare che, forse, era già tempo di bilanci. Durante una pausa del convegno, che l' associazione Consiglieri ha dedicato alla riscrittura dello Statuto, Anita, la moglie, che temeva un epilogo diverso, mi fece chiaramente capire quanto, per Claudio, queste iniziative fossero importanti. E, allora, è con questi sentimenti che penso all’ultimo scritto che Claudio mi ha inviato, due giorni prima della fine, in cui mi trasmette un testo sulle minoranze nel Friuli Venezia Giulia. Un testo che avrebbe voluto consegnare all’associazione in occasione dell’imminente assemblea dove si sarebbe dimesso. Ma aggiunge: “come sai, ora tutto è cambiato.” La custodia e la promozione di quel testo sarà per noi il modo migliore per ricordare il Presidente Tonel al quale l’assemblea rende omaggio. (L’Aula, in piedi, ascolta e si raccoglie per alcuni istanti) Discussione sulla mozione: “Finanziamento della politica di coesione europea” (62) PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto n. 2 dell’ordine del giorno, che riguarda la discussione sulla mozione: “Finanziamento della politica di coesione europea” (62), d’iniziativa dei consiglieri Zvech, Degano, Gottardo, Malattia, Molinaro, Ciriani, Guerra, Battellino, di cui ne lettura: “Preso atto che il Consiglio europeo del mese di giugno 2005, sotto la Presidenza lussemburghese, dovrà approvare le prospettive finanziarie dell’Unione Europea per il periodo 2007-2013; rilevata la fondamentale importanza che nell’ambito dei programmi di crescita e di sviluppo dell’Unione Europea, nonché per il conseguimento degli obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale - riveste la politica europea regionale per la riduzione delle disparità nel livello di sviluppo; attesa la necessità, a fronte di paventate riduzioni del budget dell’Unione Europea, di una conferma degli indirizzi elaborati dalla Commissione a proposito della politica di coesione, intesi a mantenere la natura solidale dell’azione dell’Unione; il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia esprime il proprio consenso agli indirizzi proposti della Commissione Europea relativi alla futura politica regionale, sia per quanto concerne i nuovi obiettivi di intervento, sia per i mezzi finanziari che vi vengono destinati; ritiene che l’obiettivo posto dal Consiglio europeo a Lisbona, inteso a fare dell’Europa l’area più competitiva e più dinamica del mondo, intanto possa venire conseguito in quanto si giunga ad una piena mobilitazione di tutti gli attori pubblici istituzionali, e non solo delle Amministrazioni centrali, accrescendo il potenziale delle Regioni e dando loro la possibilità di raggiungere permanentemente più alti livelli di sviluppo; sottolinea l’impatto negativo che potrebbe derivare da una revisione degli indirizzi proposti dalla Commissione a proposito della politica regionale di coesione, nel momento in cui gli Stati membri si apprestano ad adottare le procedure di ratifica del nuovo Trattato costituzionale, che, facendo riferimento alla necessità di una riduzione delle disparità nel livello di sviluppo, prevede, come obiettivo primario, il conseguimento anche della coesione territoriale accanto a quella economica e sociale; delibera di inviare la presente deliberazione: al Presidente della Commissione Europea; al Presidente di turno del Consiglio dei Ministri europeo; - (113) 29 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 al Presidente del Parlamento Europeo; al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano; ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.” avere. Sottolineando, infine, che l’obiettivo primario è il conseguimento della coesione territoriale accanto a quella economica e sociale. La Conferenza dei Capigruppo ha previsto trenta minuti per la discussione di questa mozione. Ho cercato di illustrare, in estrema sintesi, questo documento che, come auspico, se verrà approvato all' unanimità, verrà inviato a tutte le autorità competenti, dal Presidente della Commissione Europea ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Grazie. La parola al consigliere Degano per l’illustrazione della mozione. PRESIDENTE. discussione. DEGANO. Grazie, Presidente. Non è facile prendere la parola dopo il suo ricordo del collega Tonel. Oltretutto io, allora, come giornalista, ho potuto essere testimone delle sue impeccabili conduzioni d’Aula. Sono assolutamente d’accordo con lei. Spero che la sua onestà, la sua coerenza e il suo rigore siano veramente di esempio per tutti noi. Ha chiesto di parlare il consigliere Canciani. Ne ha facoltà. Cerchiamo di corrispondere a questo esempio dando immediatamente corso all’illustrazione di questa mozione n. 62, sul finanziamento della politica di coesione europea, che è stata sottoscritta da quasi tutti i Capigruppo. Quindi, spero che possa essere accolta ed abbia il voto unanime del Consiglio. Si parte dalla premessa che il Consiglio Europeo, nel mese di giugno, dovrà approvare le prospettive finanziarie dell’Unione Europea per il periodo 2007/2013. Si sottolinea la fondamentale importanza della politica europea regionale per la riduzione delle disparità nel livello di sviluppo. Nel dispositivo si esprime il consenso agli indirizzi proposti dalla Commissione Europea relativi alla futura politica regionale sia per quanto riguarda gli obiettivi che ci si pone, sia per i mezzi finanziari che vengono destinati. C’è solo la preoccupazione, da cui la mozione, che possano essere rivisti gli indirizzi proposti dalla Commissione a proposito della politica regionale di coesione. Si sottolinea l’impatto negativo che tale revisione potrebbe Dichiaro aperta la CANCIANI. Molto brevemente, signor Presidente. Credo di essere l’unico Presidente che non ha sottoscritto la mozione. Rispetto a questo volevo motivare il perché. Come gruppo ci siamo confrontati sia con il nostro Capogruppo al Parlamento Europeo, sia anche con il partito, rispetto ad una mozione che è molto generica, ma, citando esplicitamente la conferenza di Lisbona e sottolineando alcuni aspetti, in positivo, della coesione economica basata sulla competitività, ma anche la questione della ratifica del trattato costituzionale europeo su cui, come sapete, il nostro partito dà una valutazione positiva o, quanto meno, ritiene che andrebbe sottoposta a referendum... Abbiamo deciso di non sottoscrivere, non in polemica nè in contrapposizione. Dunque questa dichiarazione è solo per motivare la non sottoscrizione e l’atteggiamento del nostro gruppo che, per non turbare il voto unanime del Consiglio, non parteciperà alla votazione su questa mozione. Però, ripeto, proprio ricordando la conferenza di Lisbona e viste alcune parti del testo, riteniamo opportuno non votarla. PRESIDENTE. discussione. Dichiaro La parola alla Giunta. chiusa la Atti consiliari - (113) 30 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali. La Giunta regionale esprime il proprio apprezzamento per i contenuti della mozione presentata alla Presidenza del Consiglio regionale e ne condivide gli auspici. La Giunta regionale sottolinea, al riguardo, di aver sempre sostenuto, in tutti gli ambiti istituzionali ed in tutte le occasioni, la propria adesione alle proposte della Commissione Europea per il periodo di programmazione dei fondi strutturali 2007/2013, in particolare in riferimento alla valutazione finanziaria necessaria individuata nell’1,24% del PIL comunitario e per il perseguimento di una politica di coesione economica e sociale volta, non solamente al sostegno dei Paesi di recente adesione all’Unione Europea, ma anche al rafforzamento delle aree disagiate nei Paesi Unione Europea, quindici, che, dal pari, necessitano di interventi dei fondi strutturali al fine di ridurre il differenziale di sviluppo con le aree economicamente forti dell’Unione Europea. Nel perseguimento di questa politica la Giunta regionale si è mossa sempre all’unisono con le altre Regioni italiane, con il governo centrale. Tale posizione unitaria nazionale è stata espressa in maniera organica con il documento “Memorandum” trasmesso alla Commissione Europea nel novembre del 2002. L’Amministrazione regionale è presente, a livello tecnico, nel gruppo di contatto Regioni Ministeri, nel quale vengono elaborate in tempo reale le posizioni negoziali del nostro Paese con riferimento alle bozze di Regolamenti comunitari, per il periodo 2007/2013, dei fondi strutturali emanati dalla Commissione nel luglio 2004. È chiaro che un’eventuale riduzione delle risorse che verranno messe a disposizione della politica di coesione per il periodo successivo al 2006, rispetto all’originaria ipotesi della Commissione, penalizzerebbe, in misura significativa, le Regioni oggi ammesse all’Obiettivo 2. È per scongiurare tale scenario che lo Stato e le Regioni stanno lavorando unitariamente per sostenere la posizione comunitaria in merito alle future dotazioni finanziarie. Ed è per questo, quindi, che sosteniamo questa mozione che è stata presentata dal Consiglio. PRESIDENTE. Pongo in votazione la mozione n. 62. (È approvata all’unanimità) Discussione sulla mozione: “Legittima difesa: è necessario tutelare i cittadini apportando le necessarie modifiche al Codice Penale” (35) PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto n. 3 dell’ordine del giorno, che prevede la discussione sulla mozione: “Legittima difesa: è necessario tutelare i cittadini apportando le necessarie modifiche al Codice Penale” (35), d’iniziativa dei consiglieri Venier-Romano, Ciani, Franz e Fasan. Per questa mozione la Conferenza dei Capigruppo ha assegnato un’ora e trenta minuti, così ripartita: maggioranza quarantacinque minuti; DS, undici; Margherita, dieci; Cittadini, sei; Intesa, tre. Opposizione: Forza Italia, diciotto; Lega Nord, otto; Alleanza Nazionale, dieci; Misto, otto. Giunta, nove minuti. La parola al consigliere Venier-Romano per l’illustrazione della mozione. VENIER-ROMANO. Grazie, signor Presidente. Finalmente giunge all’attenzione dell’Aula questa mozione predisposta da me e firmata dai colleghi Fasan, Ciani e Franz. Una mozione che, sicuramente, è attesa dalla popolazione e che è rimasta ferma per circa un anno, in quanto è stata presentata alla Presidenza del Consiglio il 23 aprile dell’anno scorso. Desidero dare lettura del testo perché i colleghi possano avere piena consapevolezza Atti consiliari - (113) 31 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 dell’argomento che, secondo me, è di grande rilevanza. Poi, immagino che i colleghi firmatari, vorranno integrare il testo proposto con loro considerazioni. “Premesso che è indiscutibile e totale la solidarietà nei confronti di quei cittadini e dei loro familiari che sempre più spesso vengono aggrediti, tanto nella loro abitazione quanto nell’espletamento della loro attività commerciale; preso atto che il Ministro della Giustizia Castelli intende perseguire con decisione la modifica delle norme del Codice Penale inerenti la legittima difesa e l’uso legittimo delle armi, al fine di tutelare i cittadini e i commercianti oggetto di aggressioni; preso atto altresì che anche il giudice Carlo Nordio, Presidente della Commissione per la riforma del Codice Penale, ha dichiarato che verranno definiti in misura più netta i limiti dell’autodifesa consentita e la vendetta che deve essere punita, perché un conto è difendersi dall’aggressione di uno sconosciuto ed un conto è inseguire un ladro e sparargli alle spalle mentre tenta di fuggire. "Un codice di impronta liberale" - ha sostenuto il giudice Nordio - “dovrebbe garantire la libertà all' individuo di difendersi anche quando non è presente la forza pubblica, avvalendosi di un suo diritto naturale” e che lo stesso Nordio garantisce che una norma in tal senso farà parte del nuovo Codice Penale; atteso che la Commissione Nordio sta procedendo alla faticosissima riforma complessiva del Codice Penale che dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri e in Parlamento – pensate! - il 29 aprile 2004”. Il 29 aprile è passato e non è successo ancora nulla di concreto e questo sta a dimostrare quanto faticosa si presenti questa necessaria riforma. “Rilevato che esigenze attuali, concrete ed oggettive sollecitano il legislatore nazionale a tentare la via parlamentare più veloce per modificare alcune specifiche normative ritenute non idonee al contrasto e alla repressione dell' aggravata recrudescenza della criminalità organizzata e che perciò un disegno di legge che prevedesse tale oggetto non fa che anticipare una futura realtà, particolarmente richiesta dal forte numero di aggressioni impunite e reazioni punite che stanno succedendosi in questi giorni”; parliamo dell’anno scorso ma potremmo parlare anche dei giorni nostri; considerato che gli ormai quotidiani episodi di cronaca richiamano con estrema attenzione l' esigenza di rivisitare i limiti dell' istituto previsto dall’articolo 52 del Codice Penale il quale disciplina la legittima difesa, alla luce di una interpretazione "ambigua" che, a volte, tende a privilegiare l' autore del crimine, se a sua volta offeso, piuttosto che la vittima dell' atto ingiusto, nel momento in cui, giustamente, attua una qualche forma di reazione; atteso che le situazioni tipizzate sono due: a) la reazione normale, che rientrerebbe nei “compiti di ufficio” delle Forze dell' ordine le quali, in contesti in cui è minacciata l' incolumità loro o di altri ivi presenti, prima di subire l' attacco da parte della controparte criminale, e trasformarsi nell' oggetto di una commemorazione funebre, preferiscono difendersi attaccando, eliminando, alla radice, la ragione stessa del problema - e sono fortunati se vengono incriminati di "eccesso di legittima difesa", mentre la regola è, invece, l' omicidio volontario, al pari di un qualsiasi delinquente; b) quella che si verifica in mancanza della contestuale presenza delle Forze dell' Ordine, impossibilitate ad essere sul posto prima del verificarsi dell' evento delittuoso: in questo caso anche ai cittadini deve essere riconosciuto il diritto a difendere non solo la propria incolumità personale e quella dei propri cari, ma anche la propria casa, la propria attività e i propri beni, ugualmente frutto dei propri sacrifici; rilevato che non è possibile che qualsiasi reo goda di indubitabili benefici normativi e una persona irreprensibile che cerchi di - (113) 32 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 difendersi non possa espletare il suo sacrosanto diritto di difesa, e che, in casi di reazione a fenomeni delinquenziali, la giustizia sia sempre più propensa a incriminare per omicidio volontario gli aggrediti che reagiscono, piuttosto che utilizzare, semmai, l' eccesso di legittima difesa; ravvisato che la norma dell' articolo 52 del Codice Penale così come attualmente concepito, appare insufficiente a garantire una possibilità di difesa da aggressioni violente, soprattutto nella parte in cui richiede, affinché ricorra la legittima difesa, la proporzionalità fra difesa e offesa; il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta a farsi portatore dei voti nei confronti del governo nazionale affinché: 1) venga sanato il divario che non è soltanto normativo, ridisciplinando l’articolo 52 del Codice Penale, in materia di legittima difesa nel senso di limitarne l’interpretazione estremamente discrezionale oggi vigente e che risulta sempre meno favorevole all’aggredito che all’aggressore (esempio: la reazione a mano armata, anche in casa propria, è stata sempre ritenuta eccedente il pericolo cui si è esposti con la conseguenza della condanna per omicidio volontario piuttosto che per eccesso di legittima difesa): a) abolendo il criterio di proporzionalità fra difesa e offesa che tanti arbitri ha generato nell' interpretazione giurisprudenziale, mettendo a durissima prova il crisma della certezza del diritto. Molte volte la garanzia sottesa all' articolo 52, astrattamente condivisibile, finisce per giovare innanzitutto agli aggressori, imponendo all' aggredito valutazioni che non sempre possono essere compiute, nella gravità e immediatezza del momento, per capire l' entità del pericolo che si sta prospettando; b) introducendo la "presunzione" della legittima difesa nel caso vi sia la necessità di proteggere la propria o l' altrui proprietà dal rischio di una sua perdita o distruzione. In tal modo, l' oggetto della protezione apprestata dall' articolo 52 viene ampliata, con particolare riferimento a quegli atti che, concretizzando una violazione della proprietà, ma non solo, sono suscettibili, per la violenza con cui vengono posti in essere, di mettere a rischio anche altri valori quali la vita stessa o l' integrità fisica del soggetto leso. Con l' aumento dei casi di presunzione viene meno anche l' estrema discrezionalità del giudice, sollevato da un compito valutativo di difficile ponderazione e che, nell' alternativa fra il garantismo, anche verso i soggetti più riprovevoli, e la criminalizzazione dell' onesta attività, lo esponeva, comunque, alle critiche dell' opinione pubblica; c) inserendo un' ulteriore agevolazione per chi opera nell’attività di pubblica sicurezza, i quali, anche loro troppo spesso, pagano assai caro la giusta reazione alle aggressioni subite, dimenticando che, assai di frequente tali reazioni risultano essere gli unici correttivi ad una morte sicura; 2) affinché un maggior buon senso nella prevenzione renda l' Italia un vero Paese normale, e smorzi, sul nascere, le estreme reazioni ideologiche della popolazione verso soggetti potenzialmente a rischio di criminalità, che alimentano un clima di odio indiscriminato e generalizzato che non fa altro che confondere ed eludere il reale problema; 3) a prevedere la sostituzione della rubrica dell’articolo 52 del Codice Penale, rinominandolo anche "Difesa legittima", testimoniando l' usanza che il cambio di nome è anche cambio di sostanza, perché evoca una realtà diversa; 4) sottolineando l' immensa differenza fra Sicurezza Pubblica, concetto nuovo e garantista, e Pubblica Sicurezza, concetto ormai "tarlato", e non solo dal tempo.” Spero che questo testo sia sufficientemente chiaro per tutti i colleghi e auspico l’approvazione unanime di questa mozione affinché, a livello centrale, si provveda a modificare in tal senso l’articolo 52 del Codice - (113) 33 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Penale. Grazie per l' attenzione. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONAI PRESIDENTE. Comunico i tempi di discussione di questa mozione. La maggioranza ha quarantacinque minuti ed altrettanti l’opposizione, suddivisi in queste quote: DS, undici; Margherita, dieci; Cittadini, sei; Intesa, tre. Opposizione: Forza Italia, diciotto; Lega Nord, otto; Alleanza, dieci; Misto, otto. La Giunta ha nove minuti. Dichiaro aperta la discussione. Ha chiesto di parlare il consigliere Ferone. Ne ha facoltà. FERONE. La mozione n. 35 a firma VenierRomano ed altri mi trova totalmente concorde. Credo che non sia un tema da programma di Intesa Democratica e, quindi, mi ritengo perfettamente libero di esprimere il mio pensiero perché, mentre la criminalità dilaga, sembra quasi che le attuali norme servano a tutelare i delinquenti e non i cittadini. Nello specifico articolo 52 della legittima difesa c' è il principio di bilanciamento che, a mio giudizio, andrebbe quanto meno rivisto, perché il cittadino, quando si trova un delinquente in casa, nel momento in cui la propria proprietà, la propria intimità, i propri interessi, i propri cari sono messi in pericolo, si trova in un vero e proprio dramma. In quei momenti è certamente difficile valutare se la sua reazione è proporzionata esattamente al millesimo all’offesa che sta ricevendo. Quindi, credo che, effettivamente, vada rivisto totalmente l’articolo 52, estendendo i casi di legittima difesa, proprio per garantire quei cittadini onesti da una delinquenza che è sempre più crescente e sempre più temeraria ed arrogante. Pure nella nostra Regione, purtroppo, esistono casi del genere, soprattutto nel pordenonese dove è presente il fenomeno delle rapine nelle ville, dove i cittadini vengono messi in pericolo e, molte volte, le istituzioni sono assenti e distanti. Infatti, se è vero che circa il 90% dei reati rimangono impuniti, è anche vero che la stessa percentuale di rapine, di aggressioni ai cittadini, di intrusione nelle abitazioni, di rapine presso tabaccai e quant’altro trasformati in un vero e proprio bancomat dalla mala, sono quotidianità. Le forze dell’ordine, molte volte, non riescono a rispondere per tutta una serie di motivi, che non è il caso di elencare qui. Però ne cito solo uno: la disattenzione del Governo centrale in termini di risorse, di mezzi e di organici, ma devo dire che se l’attuale Governo lesina risorse nei confronti delle forze dell’ordine, anche il precedente certamente non ha largheggiato. Quindi, è una politica, che prosegue nel tempo, di disattenzione verso le forze di polizia. Pertanto, dal momento che lo Stato non riesce a garantire quella sicurezza totale a cui avrebbero diritto in quanto cittadini che pagano le tasse, che si prenda atto di questa situazione e gli si dia la possibilità di difendere se stesso, i propri cari ed i propri diritti, allargando il concetto di legittima difesa in un momento più ampio. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Alzetta. Ne ha facoltà. ALZETTA. Grazie, signor Presidente. Intervengo per esprimere la contrarietà al fatto che quest' Aula venga chiamata a discutere di una materia di questo tipo. Sono convinto che quanto posto all’attenzione dai proponenti la mozione, che tiene conto di una serie di fatti e di accadimenti intervenuti sul territorio nazionale nel corso, non solo degli ultimi mesi, ma degli ultimi anni, resti sempre comunque una competenza e una materia assolutamente riguardante la revisione dell’ordinamento giudiziario di questo nostro Paese. E, quindi, posto che parliamo di diritto Atti consiliari - (113) 34 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 penale, e forse sono la persona meno indicata a parlarne, credo che debba essere l’ordinamento giuridico del nostro Paese a garantire la sicurezza dei cittadini e che non possiamo assolutamente introdurre elementi che, se male interpretati, possono far arrivare in questo nostro Paese quello che, con alcune affermazioni anche forti, nel passato è stato comunicato all’opinione pubblica come effetto della giustizia fai da te. Ripeto: quanto segnalato dagli interventi che mi hanno preceduto non è frutto di fantasia; non è sicuramente qualcosa che non è mai accaduto in questo Paese. Però, da qui ad introdurre, con norma, e, quindi, a chiedere l’intervento del Presidente di questa Regione perché sostenga l’azione che in Parlamento... Ricordo a tutti, come è stato ricordato dal presentatore della mozione, che sono in atto procedimenti, discussioni, emendamenti al 1899, che è il disegno di legge riguardante la modifica dell’articolo 52... Dicevo che siamo consapevoli di questa realtà, però, nello stesso tempo, pensiamo e siamo preoccupati che ci possa essere un intervento ed un’azione, anche da parte di un Consiglio regionale, che possa far sottintendere e comprendere che possa intervenire, nell’ordinamento del nostro Paese, un nuovo modo di intendere la difesa legittima come richiamato dall' ordinamento e come, invece, propone di modificare la mozione... e che, quindi, travalicando compiti e funzioni, competa anche entrare nel merito dell’ordinamento giuridico e penale del nostro Paese. Attenzione. Aprire questo tipo di ragionamenti, spalancare o socchiudere porte di questa natura, si sa che cosa succede all’inizio, ma non si sa che cosa possa succedere alla fine. Mi pare che esempi in questo senso nel resto del mondo siano presenti ed evidenti, come lo sono le ricadute di fenomeni di questa natura. Quindi, siamo affinché ritorni la palla al giocatore deputato: nel caso specifico la parola è più che azzeccata. Quindi, rinviamo al Parlamento che ha la competenza di legiferare in materia. Avendo ben presenti i limiti e i compiti che spettano al legislatore regionale, che può anche occuparsi di indirizzi da trasferire al legislatore, ma che, nello stesso tempo, deve avere l’accortezza di non prevalicare compiti e funzioni. Infatti, credo che la mozione, così come ci è stata presentata, vada a violare quello che è il principio per cui debba essere l’ordinamento giuridico statale a garantire la sicurezza dei cittadini e che questi ultimi non possano arrivare ad espressioni di giustizia fai da te. Credo che aver posto la materia all’attenzione del Consiglio regionale sia sicuramente un aspetto che rientra in termini di legittimità anche nella nostra azione. Però, da questo a farne discendere una mozione con questi tre punti dove chiediamo che si modifichi in questa direzione l’ordinamento giuridico del nostro Paese, credo che sia un’azione che va al di là dei nostri compiti e funzioni. Quindi, siamo perché questa mozione possa essere ritirata proprio perché l’obiettivo di far discutere, credo che sia stato raggiunto. Se non dovesse essere così, esprimeremo un voto contrario. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Blasoni. Ne ha facoltà. BLASONI. Non ci sia ingiuria, però trovo un po' di ipocrisia nelle affermazioni del collega Alzetta. Nel senso che la tesi che va sostenendo è questa, se ho ben capito: spetta al Parlamento nazionale discutere di questi temi e, perciò, siamo legittimati a non discuterne in questo Consiglio regionale. Non credo a questo, atteso che la mozione non si propone, ovviamente, di modificare una norma, atteso che non sarebbe nelle competenze di questo Consiglio regionale di modificare una norma di carattere nazionale. Invece, la mozione si propone, e bene ha fatto il collega Venier-Romano e gli altri firmatari a presentarla, di far voto affinché vi sia una modifica che compete al Parlamento. Atti consiliari - (113) 35 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Sgomberato il campo da una valutazione assolutamente inconferente, ossia quella che non si possa discutere di questa materia in seno al Consiglio regionale, mi preme fare due o tre valutazioni. La prima è la seguente. In ognuno di noi, nel nostro comune sentire, molto spesso, in occasioni di alcuni fatti di cronaca, c' è la sensazione di una legislazione da un lato anche opportunamente garantista, ma che, dall’altro, è legislazione che garantisce forte discrezionalità di giudizio al magistrato; una legislazione di questo tipo, quando tocca problemi, caro Salvador, come quello della legittima difesa, ci colpisce perché ci possiamo trovare di fronte a delle scelte e decisioni del magistrato che percepiamo come non giuste. Una legge è condivisibile quando è rappresentativa della temperie del suo tempo e di un comune sentire che percepiscono il precetto come è giusto, come condivisibile. Questo non è, molto spesso, il caso della legittima difesa. Abbiamo assistito ad imputazioni di commercianti, di uomini delle forze dell’ordine che rischiavano sanzioni penali gravissime, l’onta di accuse quali l’omicidio volontario, solo perché si erano difesi. Solo perché, amico Travanut, per meglio dire collega Travanut, avevano reagito rispetto ad un’offesa grave, pericolosa, fatta da chi, armi in pugno, entrava nel loro negozio, violava l’intimità della casa o quant’altro. Si richiede, la capacità, al singolo cittadino, di valutare immediatamente, di verificare quale potrebbe essere l’esito di questa intrusione. Se quella pistola che ha in mano è vera oppure è un modello, un giocattolo. Credo che sia estremamente difficile non concordare con questa mozione. Tant’è, Alzetta, che lo stesso Ferone, esponente di maggioranza, stavolta con grande coerenza, sostiene la giustezza, la validità, la plausibilità, la condivisibilità dei motivi che sono alla base di una mozione che tutto è, fuorché pleonastica. Non possiamo immaginare che un cittadino che si trovi in una situazione di grave pericolo, di difficoltà, sia a rischio anche di fronte ad un diritto naturale, che è quello della difesa, rispetto all’iniziativa di un magistrato, che potrebbe vedere in ciò non tanto un eccesso di legittima difesa, ma come è accaduto nei casi di Milano e di Roma dei mesi scorsi, addirittura il rischio di accusa di omicidio volontario. Ora, non sono per il far west; non immagino, che pistola in pugno ci si possa e ci si debba difendere esercitando un compito che, invece, normativamente, costituzionalmente, spetta alle forze dell’ordine. Immagino, però, che quando vediamo in pericolo la nostra vita, quando vediamo qualcuno entrare nella nostra casa, quando qualcuno ci rivolge contro un’arma, e non spetta a noi capire se questa è carica o scarica, non si possa pretendere da noi la valutazione immediata dell’entità effettiva del rischio, si debba riconoscere che chi è entrato con quell’arma, nella nostra casa, o nel nostro negozio, sappia che entrare armi in pugno avrebbe potuto determinare una reazione, sapesse che questo costituiva un rischio e che più forte è il diritto di chi tutela la propria famiglia ed il proprio lavoro, di chi infrange le regole e cerca di appropriarsi non soltanto dei beni altrui, ma di invadere le sfere più personali, familiari. L’abbiamo visto nel Veneto, quante villette sono state rapinate, molto spesso con effetti che non erano solo la rapina, ma erano ben altri e terribili. Dico al mio collega Piero Colussi che ho voluto proporre un ordine del giorno che non è per nulla provocatorio e si riconnette alla mozione. Credo e spero che sarà votato. L’ordine del giorno, riferimento ai fatti del G8... Menosso, fa (Interruzione) Presidente, vorrei terminare il intervento senza che il collega Alzetta... mio Atti consiliari - (113) 36 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 PRESIDENTE. Però le chiedo scusa, consigliere Blasoni: lei deve rivolgersi all’Aula e non ai singoli Consiglieri. BLASONI. Io mi rivolgo all’Aula! Non vedo alcun motivo per cui, rivolgendomi all’Aula, non potrei cercare l’attenzione dei colleghi in termini assolutamente bonari, non offensivi, semplicemente nominandone il nome. PRESIDENTE. La invito a rivolgersi all’Aula perché questo prevede il Regolamento. Grazie. BLASONI. Il fatto che il Regolamento preveda che il singolo Consigliere si rivolga all’Aula, a fortiori non vuole per questo dire che non possa, contestualmente, richiamare l’attenzione di qualche Consigliere. E sfido a dimostrare il contrario! PRESIDENTE. Questo non le è consentito. Questa è una cosa che compete al Presidente! BLASONI. Mi consenta di concludere! Caro Presidente, gentile Presidente, mi consenta di concludere! Mi aspettavo, piuttosto, censura per chi mi aveva interrotto, piuttosto che per me, che vado svolgendo, in maniera pacata e sobria, il mio intervento. L’ordine del giorno fa riferimento ai fatti del G8, fa riferimento al congedo del carabiniere Placanica che è quel ragazzo di vent’anni il quale, trovandosi circondato da una folla che si avvicinava tumultuosamente alla camionetta dei carabinieri su cui era, bloccato in una situazione in cui un altro sfortunato giovane, si avvicinava con un estintore tra la folla urlante, ha esploso un colpo di pistola. Purtroppo, e di questo non può che dispiacere enormemente, un colpo di pistola ha troncato la vita di un altro giovane uomo, ma un colpo di pistola che, vi chiedo, rivolgendomi all’Aula, ma anche ad ognuno di voi, me lo si consentirà, chi di noi, in un tale frangente, in una situazione di così grande difficoltà, non avrebbe fatto altrettanto, non avrebbe cercato di tutelare la propria incolumità rispetto a chi si avvicinava, e non può essere condivisibile, con oggetti contundenti, con un estintore, con delle picche, con altri oggetti, verso la camionetta? L’ordine del giorno che indirettamente ho potuto illustrare, si propone di riconoscere, rispetto al congedo di cui è stato oggetto, il valore e la condivisibilità dell’azione, anche se non certo dagli effetti non voluti di quella azione, del carabiniere Placanica. La mozione, per concludere, non solo è condivisibile, ma doverosa. Non riesco a capire perché questo atteggiamento del collega Alzetta, visto che vado riferendomi a quanto or ora andava enunciando, dico di poterlo nominare... Mi sembra inaccettabile che semplicemente sulla base di una posizione ideologica, non si condivida quello che c' è nelle coscienze di tutti noi e c' è la sensazione che un diritto naturale come quello della difesa non possa essere incomprimibile. No alla vendetta. No ad un contesto che non segua le regole del diritto e dove, certamente, la giustizia venga esercitata dagli organi competenti. Però sì a quel diritto naturale che è il difendere la propria casa, i propri cari, la propria famiglia, non correndo il rischio di trovarsi imputati e vedere meglio tutelato chi è penetrato nella casa e nel negozio, rispetto a chi stava vivendo irreprensibilmente la propria vita. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Ritossa. Ne ha facoltà. RITOSSA. Pur partendo dal presupposto che spetta al Parlamento apportare delle modifiche al Codice Penale, è evidente che l’interpretazione di cui si dà oggi all’articolo 52 dello stesso, porti a delle riflessioni. Fa benissimo questo Consiglio regionale a discutere di questo tema, affinché si possa avere una sottospecie di legge-voto da trasmettere al Parlamento e, quindi, far presente qual è l’opinione di questo territorio. Atti consiliari - (113) 37 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Infatti, l’interpretazione dell’articolo 52 del Codice Penale che viene svolta da un gruppo di magistrati abbastanza ampio, porta a non avere più uno spartiacque tra la legittima difesa e l’omicidio volontario. Se questo spartiacque è stato posto in una posizione tale da favorire alcuni, è chiaro riferimento agli indici ed alle azioni di chi svolge attività criminose, è evidente che il cittadino e i suoi rappresentanti seduti in questo Consiglio regionale, hanno il diritto e il dovere di esplicitare queste preoccupazioni. Di conseguenza, dare una tipologia di messaggio a chi ha il dovere e la possibilità di modificarlo. Evidentemente questa mozione ha il pregio di aver sollevato non solo questa problematica all’interno di quest' Aula, ma ci auguriamo che pure coloro che hanno una visione politica ben differente da quella del centro-destra, possano percepire e far proprio questo documento. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Ciani. Ne ha facoltà. CIANI. Grazie, Presidente e colleghi. Devo dire che mi aspettavo un dibattito un po'più ampio. In realtà, forse la partita è stata chiusa dall’intervento del collega Alzetta che, a nome della maggioranza, ha richiamato la non competenza del Consiglio regionale ad intervenire su materie di questa portata. Invece, ritengo che sia nelle competenze di questo Consiglio regionale poter intervenire nei confronti del Governo nazionale su temi che sono propri della vita dei cittadini di questa nostra Regione. Però l’aver bollato, così come ha fatto il collega Alzetta, questa mozione, mi pare non plausibile o non riconoscente della realtà presente sul nostro territorio. Alzetta parlava del tema del diritto penale. Accanto a questo parlerei di altri diritti che sono ineludibili, che appartengono alla sfera dei cittadini di questa nostra Regione, che sono il diritto alla sicurezza e, soprattutto, nel vedere condannati quanti compiono dei reati. Soprattutto se questi vengono compiuti in riferimento alla persona ed alle libertà individuali di ogni persona. Invece, mi pare che ci sia una tendenza che sia propria di una parte soprattutto della sinistra di fare in modo che venga inteso l’uomo in quanto tale e che, indubbiamente, è una persona che può sbagliare e avendo commesso degli errori e degli sbagli, questa persona non possa essere condannata. Bisogna dargli tutte le possibilità non soltanto di pentirsi, ma addirittura di poter non essere condannata. Quanto è accaduto in questi ultimi anni credo che sia emblematico anche nell’atteggiamento di una sinistra che ritiene, soprattutto, sui temi che sono stati e sono oggetto di questa mozione, così come spiegato dal collega Venier-Romano, della sicurezza personale e, soprattutto, della salvaguardia delle cose personali che ognuno di noi ha. Cari colleghi, quando qualcuno riesce a violare la sfera di carattere personale, questo merita una giusta condanna che, sicuramente, con la chiusura che è stata fatta dal collega Alzetta, non ci sarà. Ma non ci sarà soltanto all’interno di questo Consiglio regionale; non ci sarà nemmeno se il centro-sinistra dovesse vincere le prossime elezioni a livello nazionale. Di fatto, questa teoria, a parte il fatto che potrebbe vincere le elezioni, che si deve riscrivere il codice di procedura penale, che il diritto alla legittima difesa creerebbe il far west, credo che sia esattamente l’opposto. Infatti, i cittadini di questa Nazione e di questa Regione si armano in casa e sono pronti a sfidare anche la morte di sé stessi e dei propri familiari quando si trovano di fronte a situazioni di questa natura, perché non c' è il diritto sacrosanto alla sicurezza, perché non c' è la certezza della pena. Ci sono tanti colleghi all’interno di quest' Aula che sono avvocati e che, giustamente, devono difendere chiunque nei procedimenti giudiziari, sia gli innocenti, sia i colpevoli, però oggi la situazione sta in questi termini. Una persona che è anche rea confessa, ad esempio di omicidio, all’interno di una Atti consiliari - (113) 38 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 villetta, della sfera privata, per rapina o quant’altro, dopo qualche anno nelle patrie galere, torna in libertà. Torna in libertà perché questa persona va salvaguardata, perché bisogna dargli il perdono... io ritengo di no, cari colleghi. Ritengo che i cittadini di questa Nazione, di questa Regione abbiano la necessità di vedere tutelata la propria sfera personale. Se questo non accade, allora sì che entreremo nel far west, allora sì che accadrà ciò che accade in altre Nazioni in cui ci sono le armi libere o quant’altro. Cosa che, personalmente, ritengo assolutamente non plausibile all’interno della nostra Nazione. Però, credo che votare contro questa mozione, che va incontro alle esigenze reali, che non sono di centro, né di destra, ma appartengono alla libertà di ognuno di noi, indipendentemente da cosa si voti alle elezioni… Io penso che deve essere approvata per salvaguardare l’integrità morale e, soprattutto, la sicurezza che i cittadini in particolare di questa Regione, chiedono ormai da tanto tempo. Sosterrò l’ordine del giorno presentato dal collega Blasoni perché, secondo me, è sacrosanto e, forse, potrebbe cercare di iniziare a fare un po'di giustizia rispetto al linciaggio che è stato fatto nei confronti di questo ragazzo, portando l’altra, ahimè, vittima di quegli eventi, ad essere quasi un santo nei confronti, invece, di chi cercava di compiere solamente il proprio dovere. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Franz. Ne ha facoltà. FRANZ. Grazie, Presidente e colleghi. Abbiamo presentato oltre un anno fa questa mozione e riteniamo più che mai opportuno che ci sia un’ampia discussione all’interno di questo Consiglio regionale e che ci sia interesse da parte di tutti i componenti di questa Assemblea su un tema tanto importante, senza pregiudizi di natura ideologica, ma penso che ci dovrebbe essere pure una valutazione di tipo personale, secondo coscienza, sui contenuti di questa mozione, che sono già stati presentati dal collega Venier-Romano. Mi sembra che non si possa nemmeno liquidare la questione dicendo semplicemente che è un problema che deve essere affrontato dal Governo nazionale. Penso che sia dovere di questo Consiglio regionale esprimersi, dare un’indicazione. Infatti, episodi preoccupanti di violenza sono avvenuti nelle grandi città, perché questa mozione è d’iniziativa anche del Ministro Castelli ed è nata in seguito a gravissimi episodi accaduti a Milano ed a Roma. Però abbiamo casi, per fortuna meno gravi, di micro criminalità sempre presente anche nella nostra Regione. Per cui penso che sia dovere di questo Consiglio regionale e dei singoli di esprimersi su questo tema. Chiediamo che il Governo si attivi per modificare l’articolo 52 del Codice Penale, che dice che non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un proprio o altrui diritto contro il pericolo attuale dell’offesa ingiusta. Sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa. È su questo punto che esprimiamo forti critiche. Ossia sulla proporzione fra difesa ed offesa. Infatti, riteniamo che sia importantissimo capire lo stato d’animo, valutare lo stato psicologico e la situazione emotiva di chi subisce un’aggressione a casa propria e di chi cerca di difendere i propri familiari. È difficilissimo fare una valutazione in quel momento che sia obiettiva di quello che è il reale pericolo per l’incolumità propria e dei propri familiari. Penso che il diritto alla sicurezza sia sacrosanto. Penso che l’Amministrazione pubblica debba garantire al cittadino la possibilità di difendersi. Senza incorrere proprio nel pericolo opposto, come purtroppo è successo a chi, casualmente, ha risposto e, purtroppo, ha causato la morte dell’aggressore: non si valuta come un eccesso di legittima difesa, non Atti consiliari - (113) 39 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 vengono valutati tutti gli aspetti psicologici di cui ho parlato prima. Per cui il mio voto è favorevole anche sull’ordine del giorno del collega Blasoni. Però, molte volte, si cade nel reato di omicidio volontario. Penso che questo non sia più tollerabile. È importante tutelare personalmente chi, in questa particolare situazione, sa di mettere a repentaglio la propria vita e quella dei propri familiari, quindi, questo va attentamente valutato. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Fasan. Ne ha facoltà. Il Ministro Castelli sta facendo un’azione presso il Governo per fare in modo che l’articolo 52 del Codice Penale possa essere modificato. Ritengo che anche il nostro Consiglio regionale possa esprimersi in questa direzione. In particolare, chiediamo che venga modificato questo criterio di proporzionalità fra difesa ed offesa che, di per sé, astrattamente, può essere condivisibile, però, nella gravità e nell’immediatezza del momento, può portare a risultati diametralmente opposti. Nel contempo, anche l’azione di chi deve valutare, del giudice, è di ben difficile ponderazione, con una norma scritta in maniera tale che può portare ad eccessi nella direzione esattamente opposta. Per quanto riguarda l’ordine del giorno presentato dal collega Blasoni, mi sembra che questo sia un caso eclatante di un appartenente alle forze dell’ordine, nel caso specifico dell’arma dei carabinieri che, vistosi aggredito, ha cercato di difendersi e questo, malauguratamente, ha portato alla morte di un aggressore. Però, senz’altro, che da questo si arrivi alla condanna morale del carabiniere che ha avuto solo la colpa, in un momento difficile anche per lui, perché era aggredito da diverse persone, di sparare un colpo che, probabilmente, non era certo mirato contro la persona, bensì in aria… Ora, a poco più di vent’anni, si trova congedato dall’arma dei carabinieri: Penso che sia una valutazione morale sull’operato di questo carabiniere che assolutamente non va condivisa. FASAN. È vero che spetta al Parlamento nazionale legiferare su questo argomento. Però la mozione presentata è una richiesta di modifica per il Parlamento perché i tempi sono maturi. Troppo spesso succedono dei fatti di cronaca che sfociano in tragedia e che ci fanno capire che urgono delle modifiche serie e precise. Non ci sono più i ladri di mele di una volta. Ci sono degli incoscienti che girano con spranghe, martelli ed armi. La gente ha paura, si trincera in casa ed usa allarmi ed altre cose, pur di riuscire a riposare almeno di notte e di essere tranquilli. I commercianti ed i loro parenti temono per le vite dei loro cari. Le persone comuni che, spesse volte, assistono a rapine o quant’altro, riportano delle sofferenze che, molto spesso, non riescono a dimenticare. Le banche subiscono rapine sanguinose che sono quasi all’ordine del giorno e, molte volte, finiscono tragicamente portando alla disperazione molte famiglie che vivono quotidianamente vicino ai loro cari che, distesi in un letto d’ospedale, non si riprenderanno mai più. Questo che vi cito è un caso che è successo due anni fa a Sacile: una persona è in coma profondo ed un’altra ha già subito cinque o sei interventi. Quindi, credo che sia da tenere in grande considerazione questo calvario a cui la gente va incontro. Per questo motivo penso che ciò che è stato presentato in quest' Aula debba essere sentito come un dovere, da parte dei Consiglieri regionali, ad interessarsi per ciò che avviene sia nella nostra terra, sia in tutta Italia, perché ormai questi sono fatti all’ordine del giorno. Infatti, quando apriamo i giornali, di Atti consiliari - (113) 40 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 qualsiasi tipo, sono riportati quasi quotidianamente episodi che il più delle volte sfociano in tragedie. Abbiamo il dovere di fare in modo che questo possa cessare. Quindi, qualsiasi decisione che verrà presa a livello parlamentare, anche se non sarà una modifica, sostanziale, è bene comunque che sia presa. La legge deve punire chi rovina intere famiglie, e i singoli individui, che hanno l’esaurimento nervoso, la depressione o soffrono per la mancanza di lavoro vanno seguite per tempo perché non portino alle estreme conseguenze. Non si può consentire che con la scusa dell’esaurimento nervoso o con quella della depressione o della mancanza di lavoro, si possa arrivare ad uccidere le persone. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Travanut. Ne ha facoltà. TRAVANUT. Grazie, Presidente. Questa è uno di quegli oggetti che marca le distanze e le differenze. C’è una impostazione sostanzialmente diversa tra una cultura che attiene al centro-sinistra e quali sono le radici che alimentano le visioni del centro-destra. È un dibattito serio; certo, non molto partecipato. Eppure, nonostante ciò, questo dibattito mette in evidenza uno spartiacque netto di impostazione di cultura politica. C’è una filosofia di fondo che differenzia profondamente il nostro modo di intendere le cose ed il vostro. Ora, vado semplicemente con la memoria, a ricordarmi quali erano i propositi del governo Berlusconi appena insediato, tra le varie cose, che citava nel programma, c’era quella di frenare tutto il processo di criminalità che imperversava nel nostro Paese. A fronte di quattro anni di Governo nazionale impostato in quel modo, le cose risultano essere peggiori rispetto a prima. Sta di fatto che anche quel sistema di pensiero, Luigi, credo che sia importante anche per i pensionati, sentire ciò che dico... (Interruzione) PRESIDENTE. La regola vale per tutti! TRAVANUT. Dicevo che, dopo quattro anni di Governo, quella impostazione non ha dato frutto. Il che significa che, probabilmente, quello schema di fondo non è ciò che serve. Cioè, ha dimostrato tutta la sua fragilità; non è stato in grado di operare un cambio, una svolta decisiva. Siamo ancora qui come nel 2001, di nuovo a trovarci di fronte a fenomeni simili. Qual è stata la ricetta del centro-destra? O c' è stata o non c' è stata. Se non c' è stata, ovviamente, le cose sono da imputare a chi governava. Se, invece, c' è stata, significa che era infruttuosa, perché le cose sono rimaste com' erano allora. Invece, riteniamo che l’impostazione sia diversa. Qui, purtroppo, la visione che avete si restringe parecchio; l’osservazione dell’individuo nel suo comportamento, vuoi che sia un carabiniere in quanto tale, vuoi che sia il commerciante in quanto tale, vuoi che sia, comunque, purtroppo, il delinquente che procede in quelle forme. La visione che avete del mondo e che ci consegnate è individualistica, indipendentemente dal fatto che uno faccia il carabiniere od un altro mestiere. Lo svolgimento del pensiero sta all’interno di quel canovaccio che, dal nostro punto di vista, è restrittivo e minimale. Qual è, invece, il modo di affrontare questi temi? Di fatto, è uscire dalla sfera della società civile composta da soggetti che interloquiscono tra di loro. Il tentativo di creare un senso complessivo, uno spirito di un Paese, di una Nazione, di un continente, è dare un altro senso all’operare degli uomini. Se questo è l’intendimento e, quindi, si deve lavorare su altri gangli, non su quelli lì, è il senso di appartenenza ad una cultura, il tentativo di dialogare, la capacità di permettere a tutti i soggetti di avere in luogo la possibilità di esprimere e, quindi, non finire con il pensiero a guardare solo le particelle. È una visione sicuramente che non ci appartiene. E capisco che, dal vostro punto di vista, alla fine Atti consiliari - (113) 41 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 vi riparate su una modifica del Codice che la dice lunga. stiamo su un altro registro di pensiero. E su quello, sicuramente, ci attesteremo. Infatti, se quel Codice è ancora vigente, significa che è il frutto di una cultura che considerava le cose in modo diverso. Invece, se avete l’interesse a modificarla, cosa che già come poc’anzi ha evidenziato il mio compagno DS, Alzetta, che, giustamente, ha detto, e poi anche voi lo avete riconosciuto: è cosa del Parlamento. Vedremo come questi se ne occuperà, quali saranno i motivi di fondo, quali saranno i pre-requisiti, i presupposti culturali, cosa sarà ciò che sta all’inizio per arrivare a definire la norma. Quindi, rigettando, fondamentalmente, tutti i presupposti di questa mozione, posso dire, avendo letto velocemente, ma sentendo il senso ed il peso dell’ordine del giorno formulato da Blasoni, anche qui l’osservazione è solo rivolta ad un solo soggetto, secondo un crisma di visione analitica che ha a che vedere con le piccole parti, piuttosto che con gli orizzonti più ampi. Noi riteniamo che se il Parlamento deve fare ciò, noi possiamo dare degli indirizzi. Ed avete fatto bene. Noi diamo degli indirizzi, ma completamente diversi. Crediamo che un Paese che vive sicuramente molto più sereno, non è quel Paese che va a ritoccare il Codice Penale, in ragione di fenomeni puntiformi. Oggi più diffusi rispetto ad una volta. Quindi, ritornando all’inizio, sostengo la tesi che il governo Berlusconi ne sia responsabile. Non ci si può nascondere di fronte a quella cosa. Se dovessimo andare, quell’auspicio positivo che faceva prima Ciani, che sta in un’impostazione diversa dalla nostra... e guai se non fosse così: sarebbe un mondo indifferenziato. Invece, vogliamo che il mondo sia differenziato per idee, per costumi, per propositi e per programmi politici. Dovessimo andare al governo sicuramente non andremmo a far ciò. Quel Codice resterà così da questo punto di vista. Il tentativo, invece, di andare ai presupposti che permettono un altro svolgimento dell’essere dell’uomo dentro un luogo sociale, un luogo della produzione, un luogo della convivenza civile…. Ecco, sono quelli gli aspetti che ci premono. Quindi, rigettiamo l’impostazione filosofica, di cultura politica che avete messo in atto. Capisco: è vostra. Nessuno vi impedisce di esprimerla. Sappiamo, però, che Riteniamo che quel fenomeno, accaduto nel luglio del 2001, sia ascrivibile a quel che è successo nel G8 di quell’epoca. Quindi, pure a quella impostazione, che è il frutto della mozione, diamo un parere contrario perché il nostro pensiero si muove su altri luoghi e su altri orizzonti. E, pertanto, siamo contrari a tutta l’impostazione da voi formulata. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Franzil. Ne ha facoltà. FRANZIL. Grazie, Presidente. Volevo chiedere quanto tempo abbiamo come gruppo. PRESIDENTE. Tre minuti per il vostro gruppo. Prego. FRANZIL. Persino abbondanti, rispetto al solito. Non volevo intervenire anche perché condivido le posizioni espresse da Alzetta e, ancora di più, quelle del collega Travanut, in quanto danno un’idea di un’impostazione politica. Quindi, non voglio solo il richiamare le competenze del nostro Consiglio regionale e le differenze di livello e quanto possa servire, ma pure dire il perché siamo contrari a quell’ordine del giorno. Inoltre, dico che mi riconosco pienamente nell’intervento di Travanut per quanto riguarda l’impostazione di cultura politica. Faccio solo un inciso sull’ordine del giorno presentato da Blasoni a cui voteremo contro. Va sottolineato il fatto che, in fin dei conti, siamo qui. Nel senso che queste cose che Atti consiliari - (113) 42 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 vengono descritte nel vostro ordine del giorno, questa visione di una manifestazione come qualcosa di pericoloso, di persone arrembanti, l’abbiamo anche noi. Quando sono successi quei fatti, in quelle piazze camminavo pure io. Quindi, sostegno e solidarietà al carabiniere Placanica, con la visione di una solidarietà individuale ad un ragazzo che si è trovato in una situazione. Però non si può andare a travisare dei fatti, dimenticare ciò che è capitato in quei giorni, in cui noi che manifestavamo pacificamente siamo stati assaliti dalle forze dell’ordine. E non eravamo scalmanati. Sapete bene perché un po'ci conosciamo, frequentiamo quest' Aula da un po'di tempo assieme. Sapete bene che non siamo scalmanati o violenti. Una revisione di ciò che è capitato non ci piace. È un tentativo che fate. In particolare non mi piace il fatto che agli episodi di Genova siano affiancate le manifestazioni condannabili degli stadi. Ribadisco che eravamo in Genova quel giorno per manifestare pacificamente in maniera non violenta, scegliendo dei modi di mobilitazione. Lì c' è stata una volontà, secondo noi, di repressione di un movimento che stava crescendo. Al di là delle responsabilità individuali di questo o quell’agente delle forze dell’ordine, ciò che ci interessa portare avanti ancora, visto che, comunque, i processi non sono ancora chiusi, è capire cosa sia successo; perché ad una manifestazione pacifica si sia risposto con la violenza; capire come mai, dopo tanto tempo, c' è stato un altro morto in piazza dalla parte dei manifestanti. Ricordare il no global Giuliani sta a significare che bisogna difendere la legittimità di un dissenso nelle formule più variegate per quanto riguarda la disobbedienza civile, ma che nessuno Stato ha diritto di utilizzare la violenza per reprimere l’espressione di un pensiero. Questa è una riflessione che è ancora più difficile per noi, in quanto Genova non è stato il primo episodio. Quindi, non voglio scaricare tutto solo su Berlusconi. Qualche mese prima si camminava nelle strade di Napoli e anche lì si stava manifestando, con un altro Governo, e ci fu una repressione. Quello che si può dire è che Berlusconi ha portato ciò all’ennesima potenza. Però che ci sia un germe che non vede nella manifestazione del dissenso e di un’opinione, una cosa positiva, è un dato di fatto. Questa mozione semplicemente va a mettere tutto insieme, a non differenziare, a portare avanti questa linea di pensiero che noi, che eravamo lì, sicuramente non possiamo condividere. Per questo votiamo contro decisamente. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Camber. Ne ha facoltà. CAMBER. Parto da questa esperienza soggettiva che ci ha poc’anzi narrato; non ho nessun dubbio sul fatto che la gran parte sia andata con la volontà di manifestare pacificamente. Però, non neghiamo l’esistenza dei black block, si chiamavano così?, che sono reparti proprio come quelli ultras dello stadio, organizzati per creare violenza. Quindi, a me non crea nessuno scalpore il fatto di equiparare chi fa del teppismo allo stadio con chi veniva per creare violenza. Ci sono gruppi che vengono con quel motivo: minoranze sparute, pochi, facilmente individuabili. Però ci sono. Così come ci sono allo stadio, perché non possiamo dire che allo stadio, tutti quelli che vanno in curva sono dei teppisti. Ci sono piccoli gruppi organizzati che vanno per fare danni. Sono quelli che vanno a vedere la partita guardandola di schiena. Non guardano la partita, bensì guardano gli altri per cercare di fomentare. Di fatto sono successi episodi e nell’ordine del giorno non c' è alcun richiamo a responsabilità. C’è una constatazione di fatto. C’è stato un episodio di legittima difesa, perché il ragazzo, quando ha sparato, era Atti consiliari - (113) 43 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 dentro un furgone, di cui ci sono filmati. Non era lui che sparava dal furgone o che stava caricando. In quel momento lui era parte passiva. (Interruzione) Lui era chiuso dentro un furgone. Era in una posizione difensiva. Lui ha sparato. A seguito di quel fatto, il ragazzo, conscio della gravità dell’episodio, ha avuto problemi di carattere psicologico molto gravi, dichiarati, acclarati. Nel contempo, però, è stato prosciolto dalla magistratura. Quindi, qual è l’oggetto di questo ordine del giorno? Che dimostra come non vi sia una certezza di giustizia. Se vengo prosciolto dalla Magistratura, non posso essere licenziato dal mio posto di lavoro. Questa è un’altra giustizia parallela che non deve esistere. E proprio, tra virgolette, la sinistra, mi insegna come ognuno debba occuparsi del suo settore. La polizia può avere prevenzione ed altro, ma non deve fare giustizia. Personalmente sono stato membro di diverse Commissioni, di casi in cui poliziotti non erano più idonei a svolgere quelle mansioni per varie questioni: fisiche, psicologiche, gravi depressioni, come ha questo ragazzo. Mai nessuno è stato posto in congedo assoluto. Veniva riconvertito in altri ruoli civili. Veniva assegnato ad altri Ministeri. Veniva mandato a svolgere altre funzioni. Il diritto al lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione. Stiamo assistendo ad un episodio che riguarda un ragazzo, perché mi fa pena, mi fa pietà cristiana, questo ragazzo che ha ucciso... E lui stesso si dice disperato e di vivere questo incubo, perché nessuno vuole uccidere. Nessun poliziotto va in piazza con l’intenzione di uccidere o di far del male. Viene mandato e cerca di assolvere al meglio la propria funzione. Talvolta puoi avere delle reazioni. E questa è la legittima difesa che, talvolta, può avere reazioni anche eccessive, però una giustizia lo ha assolto, lo ha prosciolto. Non ci deve essere un’altra giustizia che lo priva del diritto costituzionale al lavoro. Lui ha diritto a poter lavorare in altri ruoli nello Stato, perché lui ha coperto il suo ruolo in maniera corretta come riconosciuto dalla giustizia. Però, ripeto, questo ordine del giorno non vuole entrare nel merito dei fatti di Genova. Fatti che, comunque, come allo stadio hanno visto sparute minoranze creare e fomentare una certa violenza… Quindi, pregherei Franzil di rileggere questa mozione. Se c' è qualcosa da togliere secondo lui, la togliamo volentieri. In questo momento, l’attenzione va rivolta a chi oggi viene condannato due volte. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere De Angelis. Ne ha facoltà. DE ANGELIS. Grazie, signor Presidente. Cercherò di essere telegrafico, annunciando il mio voto. Premesso che a me fa pietà chi viene ammazzato, piuttosto che chi uccide. Il fatto che Placanica sia stato giudicato non idoneo alle mansioni forse è una cosa che dovrebbe far pensare se fosse stato idoneo anche prima, visto il comportamento e l’esagerazione che ha posto in essere in occasione della sua difesa. A parte questo, volevo semplicemente sottolineare la barbarie che c' è nell’ordine del giorno presentato dalla cosiddetta Casa delle Libertà che vorrebbe risolvere il problema della certezza della pena a revolverate. Questo è il risultato del vostro ordine del giorno. Direi che la soluzione di Placanica, di tanti commercianti che si sono difesi, dimostra che le affermazioni che fate, là dove dite che, spesso, chi si difende, è trattato peggio dell’aggressore, sono un falso. Soprattutto è grave ciò che volete, sperate e cercate di inserire nel Codice Penale. La cosiddetta presunzione di legittima difesa nel caso in cui vi dovesse essere la necessità di proteggere la propria od altrui proprietà. Con questa cosa, in sostanza, volete inserire e dare la possibilità a chiunque di sparare in testa anche a quello che, magari, ti ha sfilato lo Atti consiliari - (113) 44 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 stereo dalla macchina. Cosa deprecabile, cosa condannabile, ma sicuramente non certo trattabile come veniva fatto nell’antico far west, quando, appunto, si veniva impiccati per aver rubato un cavallo. Fortunatamente, vi è una parte politica di questa assise che, peraltro, non rappresenta più la maggioranza del Paese. Mi auguro, quindi, che da quest' Aula ne esca riconfermata la sua minorità. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Ferone. Ne ha facoltà. Solo per intervenire sull’ordine del giorno. FERONE. Sull’ordine del giorno relativo alla legittima difesa sono d’accordo; invece, con quanto concerne il carabiniere Placanica non lo sono e mi asterrò. Voglio sottolineare che in quest' Aula sono state dette alcune inesattezze. Intanto, l’arma dei carabinieri, a cui credo che debba andare il rispetto di tutti, destra, sinistra, centro, perché rappresentano l’Italia nel suo complesso, non ha scaricato Placanica, non gli ha fatto processi, non se ne è liberata. Ha preso atto, attraverso la Commissione medica a ciò deputata, dello stato di salute del giovane carabiniere che, al di là della vicenda di Genova, non è questo il luogo per rifare il processo, già ci pensano i Magistrati, ha avuto un incidente stradale con gravi conseguenze. Vorrei ricordare ai colleghi che non è vero che un poliziotto o un carabiniere, per il semplice fatto di non essere più idoneo ai servizi di polizia, viene automaticamente collocato nei cosiddetti servizi civili, in quanto deve essere idoneo anche a questi. Però quando uno è totalmente inidoneo anche ai servizi civili, viene collocato, se ne ha il diritto, generalmente è causa di servizio, in pensione. E non è un capriccio dell’arma dei carabinieri, bensì è una semplice e legittima ottemperanza alle norme vigenti dei relativi Regolamenti dei vari corpi. Quindi, l’arma dei carabinieri non ha scaricato nessuno. Ha fatto il proprio dovere. Per quanto concerne, poi, l’uso legittimo delle armi è l’articolo 53 e non il 52 che riguarda il carabiniere Placanica, lasciamo ai Magistrati ogni giudizio ed auguro a tutti di non trovarsi nelle condizioni di quel carabiniere, in quel particolare momento, quando bande di facinorosi, a cui era estranea la stragrande maggioranza di quei cittadini che si erano legittimamente recati a Genova per manifestare, hanno creato situazioni di disturbo e di danno non solo ai carabinieri, ma agli stessi dimostranti. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Violino. Ne ha facoltà. VIOLINO. Trenta secondi, Presidente, rapidissimo. Mi ha stimolato l’intervento di De Angelis. Proprio a questi vorrei ricordare che non un personaggio di destra, ma Pier Paolo Pasolini, che portate in palmo di mano, come il referente della sinistra., ebbene, nel ’68, scrisse una poesia: “Valle Giulia” nella quale disse: “Io sto con i carabinieri”. Perché è più figlio del popolo, e voi dovreste difendere i figli del popolo come Placanica, che, indipendentemente dalla morte, per l’amor del cielo, dell’altro, che, invece, era un radical chic, di quelli che non sanno cosa fare, figli di borghesi tante volte insoddisfatti della vita, che cercano qualcos’altro. Non tutti. Ebbene, rileggetevi Pasolini per trovare pure, al vostro interno, un po'di identità. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Alzetta. A che titolo? (Interruzione) Mi pare che non sia previsto in quanto era già intervenuto sull’argomento. ALZETTA. Però devo dire che l’ordine del giorno è girato dopo. PRESIDENTE. Allora, prego. Come abbiamo fatto per il consigliere Ferone, anche per lei vale la deroga. Per un minuto ne ha facoltà. Atti consiliari - (113) 45 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 ALZETTA. Anche meno, per dire che sorprende vedere, fra l’altro a firma unica, un documento di questa natura nell’Aula del Consiglio regionale. Lo ho ricordato nel mio intervento prima: è materia dell’ordinamento di questo nostro Paese. Pensare di ribaltare, in quanto nella premessa vengono dette delle cose che non c’entrano niente con Placanica, il giudizio di un tribunale in un’Aula di un Consiglio regionale, mi pare che si sia veramente travalicare sui nostri compiti e sulle nostre funzioni. Quindi, respingeremo in maniera molto ferma questo ordine del giorno. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Tonutti. Ne ha facoltà. TONUTTI. Non avevo nessuna intenzione di intervenire, Presidente, però mi sembra che non si possa sottacere la strumentalità con cui certe mozioni vengono presentate e, allo stesso tempo, l’altrettanta strumentalità con cui si inseriscono degli ordini del giorno che richiedono non già la solidarietà per casi umani, come potrebbe sembrare e così è stato enfatizzato dal collega Camber, ma semplicemente per situazioni molto circoscritte. Queste diventano simboliche non già di casi umani, ma di questa cultura che, certamente, è atta ad alimentare più la paura che altro. Su questo non sono assolutamente d’accordo. Credo che il nostro problema sia chiedere che ognuno faccia il proprio mestiere. Il Parlamento, l’arma dei carabinieri, e il Consiglio regionale. Certamente si può discutere di questi problemi; si possono formulare auspici, ma non si possono accettare forme provocatorie di auspicio, che è cosa diversa. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo. Ne ha facoltà. GOTTARDO. Solo per annunciare che il gruppo di Forza Italia voterà a favore della mozione presentata dai colleghi e lascerà libertà di voto sull’ordine del giorno del collega Blasoni. L’argomento per noi rimane la mozione e il contenuto dell’ordine del giorno non può spostare l’attenzione o sommare le due questioni, che rimangono diverse. La mozione è equilibrata, pone un problema serio che non può essere liquidato con argomenti del tipo: “armi sì” o “armi no”, perché, in quest' Aula, abbiamo più volte discusso sull’opportunità delle armi ai forestali, o ai vigili urbani. Ossia, si tratta di questioni che attengono alla sensibilità non tanto dei partiti... Ricordo che, in quest' Aula, a proporre con forza le armi ai forestali fu l’allora assessore dei DS, Mattassi, con argomentazioni molto forti e molto simili a questa mozione. Quindi, non credo che ci sia lo schieramento o il partito che ama o ritiene le armi un fatto da ripudiare o da usare con disinvoltura. Stiamo parlando di una questione molto delicata, che attiene sempre di più allo sviluppo dei rapporti nella nostra società, che sarà sempre di più esposta a situazioni difficili, nelle quali imprenditori e normali cittadini devono difendersi. Non auspichiamo una società all’americana, dove le armi si acquistano al supermercato. Riteniamo che le armi debbano rimanere sotto autorizzazione. Non si acquista un’arma se non si ha un porto d’armi regolare, se non si ha un’esperienza, se non si fanno le cose che si devono fare. Il problema riguarda ciò che, ormai, sta diventando un fatto paradossale: molto spesso, chi si difende dalle aggressioni, poi, diventa, l’accusato principale. Questo è il tema che attiene alla mozione a cui, ovviamente, diamo un sostegno convinto. PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione e comunico che è stato presentato il seguente ordine del giorno: Blasoni: - (113) 46 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 “Il Consiglio regionale, in occasione della discussione della mozione n. 35 “Legittima difesa: è necessario tutelare i cittadini apportando le necessarie modifiche al Codice Penale”, ricordati i gravi fatti avvenuti durante il G8 tenutosi a Genova nel luglio 2001; ricordato, altresì, che il giovane carabiniere Mario Placanica, come è noto, divenne suo malgrado protagonista dell’episodio che, in quella occasione, costò la vita al “No Global” Carlo Giuliani; ricordato in particolare, che il Carabiniere Placanica vistosi assalito all’interno della sua camionetta dai manifestanti pronti a colpirlo con estintori, spranghe e bastoni e già ferito esplose un colpo di pistola che, pur se nelle intenzioni a scopo di dissuasione e non mirato alla folla, sfortunatamente colpì Giuliani; atteso che pochi giorni fa Placanica, ragazzo poco più che ventenne, è stato posto in congedo assoluto dall’arma dei carabinieri perché permanentemente non idoneo al servizio a causa delle lesioni e dei traumi da lui riportati durante quell’episodio; rilevato che il congedo però nell’opinione pubblica ha il sapore di una forma di censura, considerando anche che l’iter processuale a carico del carabiniere si è concluso con il proscioglimento, poiché la Magistratura di Genova ha giudicato la sua reazione una legittima difesa; ravvisati altri esempi di inciviltà quali quelli di domenica 10 aprile, dove in una “normale” giornata di calcio un’ottantina fra poliziotti e carabinieri sono stati feriti e hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari a causa delle intemperanze e degli scontri scatenati da cosiddetti tifosi, in realtà teppisti mascherati da supporters, impegna la Giunta regionale 1) affinché promuova presso il governo e i vertici dell’arma un’azione volta a riconoscere le capacità e il valore della persona di Mario Placanica che, all’epoca dei fatti in servizio di leva da soli dieci mesi, si trovò a dover affrontare una vera e propria aggressione che ne metteva in pericolo la vita. Al suo posto chiunque, nel caos della guerriglia urbana, avrebbe reagito così, proteggendo se stesso e il collega da un assalto di inaudita violenza (tant’è che i giudici lo hanno prosciolto dalle accuse a suo carico); 2) affinché rappresenti presso il governo la necessità di fornire tutto il sostegno possibile, sia materiale che morale, alle forze dell’ordine, sempre più spesso in balia di circostanze di estrema gravità quali quelle ad esempio citate nelle premesse.” La parola alla Giunta. IACOP, Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e per le autonomie locali. La Giunta su questo argomento non ha particolari interventi da svolgere, considerato che il dibattito che si è sviluppato in Aula è stato ampio ed approfondito ed ha posto in evidenza le posizioni che sono soprattutto politiche e, quindi, non hanno necessità di ulteriori precisazioni da parte della Giunta regionale. PRESIDENTE. La parola al consigliere Venier-Romano. VENIER-ROMANO. Presidente, ho ascoltato, con molta attenzione, tutti gli interventi che ci sono stati nel corso di questo dibattito. Vorrei fare una premessa: molti hanno sottolineato come questa materia sia di competenza del governo e del Parlamento. Beh, nel testo della mozione c' è questo. Quando l’ho illustrata, questa è una cosa che ho sottolineato. Quindi, non è che abbiamo accolto questa sottolineatura del consigliere Alzetta, bensì l’abbiamo detta in premessa, in quanto conosciamo benissimo le competenze di questa Regione e dello Stato centrale. Pertanto, non possiamo non sapere che la riforma del Codice Penale non è certo di competenza della Regione Friuli Venezia Giulia. - (113) 47 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Visto che, però, riteniamo che noi eletti in Consiglio regionale dobbiamo rappresentare a tutto tondo gli interessi dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, è evidente che su un tema così delicato, così caldo e così sentito dalla popolazione, abbiamo il dovere morale di stimolare gli organi competenti a porre mano a questa materia e, come ha detto il mio Capogruppo, a porre questa modifica che, sicuramente, è attesa e necessaria. Detto questo, annuncio che voterò a favore non solo ovviamente della mozione, ma pure all’ordine del giorno presentato dal collega Blasoni. Inoltre, approfitto, dato che lei Presidente mi ha dato la parola, e chiedo, in termini regolamentari, la votazione per appello nominale sia della mozione n. 35 che dell’ordine del giorno n. 1. PRESIDENTE. Poiché sulla votazione della mozione n. 35, è stato richiesto, dal consigliere Venier-Romano, l’appello nominale, la votazione verrà effettuata mediante procedimento elettronico con registrazione dei nomi. Faccio presente che chi risponde “sì” approva la mozione n. 35, chi risponde “no” non l’approva. (Segue la votazione) Rispondono “sì”: Asquini Camber Ciriani Fasan Follegot Gottardo Marini Pedicini Venier-Romano Blasoni Ciani Di Natale Ferone Galasso Guerra Molinaro Salvador Violino Rispondono “no”: Alzetta Blazina Brussa De Angelis Dolenc Gerolin Menis Paselli Pupulin Tonutti Zorzini Colussi Della Pietra Franzil Lupieri Menosso Petris Santin Travanut Zvech Si astiene: il Presidente Monai (prima della votazione) È in congedo (concesso nella seduta odierna): Malattia Comunico il risultato della votazione: Presenti: Astenuti: Votanti: Favorevoli: Contrari: 41 0 40 18 22 Il Consiglio regionale non approva la mozione n. 35. Poiché sulla votazione dell’Ordine del giorno n. 1 è stato richiesto, dal consigliere Venier-Romano, l’appello nominale, la votazione verrà effettuata mediante procedimento elettronico con registrazione dei nomi. Faccio presente che chi risponde “sì” approva l’ordine del giorno, chi risponde “no” non l’approva. (Segue la votazione) Rispondono “sì”: Bassa Poropat Bolzan Asquini Camber Blasoni Ciani - (113) 48 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Ciriani Franz Guerra Pedicini Violino PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Blasoni. Ne ha facoltà. Di Natale Galasso Marini Venier-Romano BLASONI. Per fatto personale. Per dire al collega Travanut, che ha dato una valutazione negativa su quanto andavo esponendo, che, al di là di riproporre una sorta di dicotomia ottocentesca tra un atteggiamento individualista e un altro che, più che collettivista, riecheggia la volontà generale di Jean-Jacques Rousseau, al di là di giocare su un paralogismo per cui il Governo se ha fatto e non ha ottenuto risultati, ed ha operato male, se non ha fatto, peggio, a mio giudizio, non ci ha detto assolutamente come la pensava. Rispondono “no”: Alzetta Blazina Brussa De Angelis Dolenc Gerolin Lupieri Menosso Petris Tonutti Zorzini Santin Bassa Poropat Bolzan Colussi Della Pietra Franzil Gherghetta Menis Paselli Pupulin Travanut Zvech (Confusione in Aula) Sto finendo! È questo il fatto personale! (Confusione in Aula) Si astengono: il Presidente Monai (prima della votazione) Fasan Gottardo Ferone Salvador È in congedo (concesso nella seduta odierna): Comunico il risultato della votazione: 41 4 40 13 23 Il Consiglio regionale non approva l’Ordine del giorno n. 1. Per fatto personale Le stavo spiegando che mi interessava capire dal consigliere Blasoni quale fosse e non l’avevo ancora capito. Però, in ogni caso, è concluso l’intervento. (Confusione in Aula) Consigliere Blasoni, non siamo al mercato! La prego di non alzare la voce e di attenersi al Regolamento. Malattia Presenti: Astenuti: Votanti: Favorevoli: Contrari: PRESIDENTE Consigliere Alzetta ho capito che non si tratta di fatto personale, ma se lei lo continua a ripetere a voce alta, sospendo la seduta. (Interruzione) Ero già intervenuto anche nei suoi confronti, però lei continua ad essere un po' intemperante. Discussione sul disegno di legge: “Integrazioni e modifiche all’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2004, n. 22 concernente “Tutela e valorizzazione dei locali storici”” (105) - (113) 49 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto n. 4 dell’ordine del giorno, che prevede la discussione sul disegno di legge: “Integrazioni e modifiche all’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2004, n. 22 concernente «Tutela e valorizzazione dei locali storici»” (105). È previsto un tempo di trenta minuti che viene diviso in questo modo: otto minuti alla maggioranza che vede il Relatore unico Venier-Romano con tre minuti; DS, tre; Margherita, due; Cittadini, uno; Intesa, uno; RC, uno; Misto, uno. All’opposizione sedici minuti distribuiti: Forza Italia, sette; Lega Nord, tre; AN, quattro; Misto, tre. Tre minuti alla Giunta. La parola la Relatore Venier-Romano. VENIER-ROMANO, Relatore. Grazie, signor Presidente di avermi dato la parola. Credo e spero che questo argomento prenda pochissimo tempo dei lavori di questo Consiglio regionale, in quanto la II Commissione ha già esaminato la questione ed ha approvato, all’unanimità, questa modifica legislativa alla legge n. 22. Sostanzialmente, è un atto dovuto. La legge sui locali storici attende di essere applicata dall’agosto scorso. PRESIDENTE. Prego i Consiglieri di abbassare il tono della voce in quanto non si percepisce l’intervento del Relatore. Prego. VENIER-ROMANO, Relatore. C’è stato un rilievo governativo, c' è stata una trattativa tra Giunta regionale e governo per trovare... PRESIDENTE. Consiglieri, per cortesia! Consigliere Pedicini, il vociferare rende poco percepibile... (Confusione in Aula) È un neologismo, consigliere Blasoni, come quelli che lei usa spesso. Prego, Relatore Venier-Romano. VENIER-ROMANO, Relatore. Grazie, Presidente. Riprendo dicendo che c' è stata una trattativa tra la Giunta regionale e il Governo centrale per trovare la soluzione al problema posto dal Governo centrale stesso, che riguarda la partecipazione della Soprintendenza alle belle arti per quanto riguarda la materia di tutela e valorizzazione dei locali storici. Per estrema sintesi leggo la brevissima presentazione che ho fatto a questa modifica legislativa. Ricordo che sono Relatore unico, il che sta a dimostrare che in Commissione c' è stato l’accordo totale. Ritengo che, forse, si sia un po' esagerato nel chiedere che la Soprintendenza abbia ruolo in questa materia, però, piuttosto che la legge resti ferma ed inoperativa, è meglio che ci adeguiamo a questa richiesta, facendo questa modifica legislativa con preghiera alla Giunta di attuare velocemente i Regolamenti, visto che la norma è attesa dagli interessati al problema. Vado velocissimamente a leggere le modifiche proposte per, poi, chiedere il voto possibilmente unanime dei colleghi. Grazie. Signor Presidente, signori Consiglieri, le disposizioni proposte apportano un’integrazione all’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2004, n. 22, concernente “Tutela e valorizzazione dei locali storici”, esclusivamente per quanto riguarda i casi dei locali dichiarati di interesse storico ed artistico, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Il comma 1 bis prevede, infatti, che per i locali dichiarati di interesse storico ed artistico, la competente Soprintendenza approvi i progetti relativi agli interventi di tutela, restauro e valorizzazione. Il comma 2 è, di conseguenza, modificato stabilendo che, in tale ipotesi, il rilascio dell’autorizzazione agli interventi da parte del Comune è subordinato all’approvazione della competente Soprintendenza. Il comma 3, infine, stabilisce che il Comune verifica la conformità degli interventi eseguiti con quelli progettati ed autorizzati d’intesa con la competente Soprintendenza nei casi di cui al - (113) 50 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 comma 1 bis. Il disegno di legge in oggetto dà attuazione agli impegni assunti dalla Direzione attività produttive nei confronti del Ministero per i beni e le attività culturali, che ha richiesto tale adeguamento agli obblighi previsti dal decreto legislativo 42 del 2004, al fine di evitare conflitti di competenza. Si confida del voto favorevole di codesto Consiglio regionale. Grazie per l’attenzione. (La relazione è riportata in allegato al presente resoconto) PRESIDENTE. L’attenzione particolarmente vivace. è stata Visto che non ci sono interventi nella discussione generale, la parola alla Giunta. PECOL COMINOTTO, Assessore regionale all'organizzazione, al personale e ai sistemi informativi. Semplicemente per aderire a quanto detto dal Relatore. PRESIDENTE. Se non c’è opposizione, passiamo all’esame dell’articolo unico di cui consta il disegno di legge. Ne do lettura: “(Integrazioni e modifiche all’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2004, n. 22) 1. Dopo il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2004, n. 22 concernente “Tutela e valorizzazione dei locali storici”, è inserito dal seguente: “1 bis. Qualora i locali di cui al comma 1 siano stati dichiarati di interesse storico o artistico, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, la competenza ad approvare il progetto degli interventi di tutela, restauro e valorizzazione spetta alla competente Soprintendenza.”. 2. Il comma 2 dell’articolo 4 della legge regionale n. 22 del 2004 è sostituito dal seguente: “2. Il Comune, ricevuta l’approvazione della competente Soprintendenza nei casi previsti dal comma 1 bis, rilascia l’autorizzazione agli interventi e ne dà adeguata informazione alle Associazioni interessate.”. 3. Il comma 4 dell’articolo 4 della legge regionale n. 22 del 2004 è sostituito dal seguente: “4. Spetta al Comune, d’intesa con la competente Soprintendenza nei casi di cui al comma 1 bis, verificare la conformità degli interventi eseguiti con quelli progettati ed autorizzati. Tale conformità è vincolante ai fini della concessione dei contributi.” Se nessuno chiede la parola, lo pongo in votazione. (È approvato all’unanimità) Pongo in votazione il disegno di legge n. 105 nel suo complesso. (È approvato all’unanimità) Il Consiglio regionale approva all’unanimità il disegno di legge: “Integrazioni e modifiche all’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2004, n. 22 concernente «Tutela e valorizzazione dei locali storici»”, nel testo della Giunta fatto proprio dalla II Commissione. Votazione per l’elezione di tre componenti effettivi e di due supplenti nel Collegio dei Revisori contabili dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente - ARPA (L.R. 6/98 - art. 8) PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al punto n. 5 dell’ordine del giorno, che prevede la votazione per l’elezione di tre componenti effettivi e di due supplenti nel Collegio dei Revisori contabili dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente - ARPA - (L.R. 6/98 - art. 8). - (113) 51 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Sospendo brevemente la seduta per permettere agli incaricati di predisporre l’urna per la votazione. La seduta è sospesa alle ore 12.48. La seduta riprende alle ore 12.59. PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta. Propongo di procedere ad un’unica votazione per eleggere sia i tre componenti effettivi che i due supplenti; rammento, infine, che coloro che risulteranno eletti come membri effettivi non verranno considerati ai fini dell’elezione dei membri supplenti. Ricordo che sono eleggibili solo quei candidati nei cui confronti si è pronunciata la Giunta per le nomine, ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 23 giugno 1978, n. 75. I nominativi degli eleggibili sono stati già comunicati ai Consiglieri. L’elezione si svolgerà a scrutinio segreto, per scheda, ai sensi dell’articolo 90, comma 7, del Regolamento interno. I Presidenti dei gruppi consiliari, nella seduta del 16/03/2005, hanno proposto all’unanimità che nella presente votazione si adotti il voto limitato a due nominativi per i componenti effettivi e ad un nominativo per i componenti supplenti. Verrà ora distribuita una scheda da utilizzare sia per l’elezione dei membri effettivi che per l’elezione dei supplenti; mano a mano che i Consiglieri saranno chiamati, sfileranno davanti all’urna, deponendovi la scheda piegata in quattro. Indico, pertanto, la votazione. Prego un Consigliere segretario di procedere all’appello in ordine alfabetico. BAIUTTI, Segretario, fa l’appello. (Segue la votazione) Prendono parte alla votazione: Alzetta Baiutti Bolzan Camber Ciani Colussi Degano Di Natale Dressi Ferone Galasso Gottardo Lupieri Martini Menosso Monai Paselli Petris Ritossa Santin Tonutti Valenti Violino Asquini Blazina Brussa Canciani Ciriani De Angelis Della Pietra Disetti Fasan Franzil Gerolin Guerra Marini Menis Molinaro Panontin Pedicini Pupulin Salvador Špacapan Travanut Venier-Romano Zorzini PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione. Procederò io stesso, coadiuvato dai Consiglieri segretari, allo spoglio delle schede. (Segue lo spoglio delle schede) Comunico il risultato della votazione: Presenti: Astenuti: Votanti: Schede nulle: Schede bianche: 46 0 46 3 6 Hanno ottenuto voti quali componenti effettivi: Balestra Marco Mainardis Stefano Minardi Roberto Marega Roberto Ferrara Giovanna 5 1 23 1 18 - (113) 52 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Ribetti Francesco Lavagnini Maurizio 18 1 Hanno ottenuto voti quali componenti supplenti: Balestra Marco Mainardis Stefano Minardi Roberto Marega Roberto Ferrara Giovanna 22 12 1 3 1 Proclamo, quindi, eletti nel Collegio dei Revisori contabili dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente - A.R.P.A. i componenti effettivi: Minardi, Ferrara e Ribetti ed i componenti supplenti: Balestra e Mainardis. Sul processo verbale PRESIDENTE. Poiché non ci sono state osservazioni sul processo verbale della seduta n. 111, del 24 marzo 2005, lo stesso si intende approvato. Consiglio è convocato, in seduta pomeridiana, alle ore 14.30, con il seguente ordine del giorno: 1. Discussione sul disegno di legge: “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione Friuli Venezia Giulia derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee. Attuazione delle direttive 2001/42/CE, 2003/4/ce e 2003/78/CE. Adeguamento alla sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità europee 15 gennaio 2002, causa C-439/99 (Legge comunitaria 2004)” (109) (Relatore di maggioranza Travanut) (Relatori di minoranza AsquiniMolinaro) 2. Discussione sulla mozione: “Non svendiamo l’acqua della Regione” (d’iniziativa dei consiglieri Guerra, Follegot, Franz, Panontin, Violino) 3. Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in occasione del 60° anniversario della Liberazione. Dichiaro chiusa la seduta. Ordine del giorno della prossima seduta PRESIDENTE. Vista l’ora, comunico che il La seduta termina alle ore 13.32. - (113) 53 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Relazione scritta a disegno di legge Relazione del Relatore Venier-Romano sul disegno di legge n. 105 “Signor Presidente, signori Consiglieri, signor Assessore, la Commissione consiliare competente ha esaminato, ed approvato all’unanimità, il disegno di legge n. 105 recentemente proposto dalla Giunta regionale in merito ad alcune modifiche alla L.R. n. 22 del 5 agosto 2004, con particolare riferimento all’articolo 4. Tale legge, va ricordato, si prefigge il compito d tutelare e valorizzare i locali storici presenti sul territorio regionale al fine di preservare un patrimonio irripetibile, di evidenziare le radici culturali della nostra società civile e di aumentare l’attrazione della nostra terra nei confronti dei flussi turistici. Ma al fine di dare rapidamente operatività a questo importante provvedimento si rende necessario prevedere, in ossequio al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che sia la competente Soprintendenza ad approvare i progetti di restauro e la loro esecuzione per quanto riguarda i locali dichiarati di interesse storico-artistico ai sensi del citato decreto legislativo n. 42, ed esclusivamente per questi. Un tanto su esplicita richiesta del Ministero per i beni e le attività culturali, onde evitare conflitti di competenza. Auspico, quindi, un voto sollecito e favorevole di questo Consiglio regionale sul provvedimento proposto.” Risposte scritte ad interrogazioni Risposta dell’assessore regionale all' organizzazione, al personale e ai sistemi informativi, Pecol Cominotto, all’interrogazione con richiesta di risposta scritta n. 181 del consigliere Ritossa La S.V. ha presentato la seguente interrogazioni con richiesta di risposta scritta: “Appurato che il Damjan Primozic è dipendente regionale e risulta presso l’Ente Regione, per il progetto di lingue minoritarie in base ai fondi stanziati dal MIUR, legge 842, a far data dal 19.1.2005; rilevato che il medesimo, è pure componente del CDA dell’ATER di Gorizia dal 14.4.2000 (DPGR N. 117 /Pres del 14.4.2000); preso atto che allo stato attuale non risulterebbe che la persona suindicata sia stata autorizzata dalla Regione a svolgere detto incarico, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione per appurare se sia in essere o meno detta autorizzazione e se sì, quando sia stata concessa; in subordine, conoscere se il Primozic si sia dimesso dal CDA dell’ATER di Gorizia e se, inoltre, in base al verbale redatto dal Consiglio di Amministrazione dell’ATER, D.D. 2.2.2005, il Primozic sia risultato presente o meno alla riunione in oggetto.” Si risponde: “Con riferimento all’interrogazione a risposta scritta n. 181 trasmessa dall’Ufficio di Gabinetto con nota di data 14 marzo 2005,come primo elemento si rappresenta che, l’art. 10, c. 6 della L.R. n 18/1996, articolo che determina le incompatibilità per i dipendenti regionali e le modalità di rilascio di autorizzazione allo svolgimento di incarichi o cariche temporanei a favore di Enti pubblici o di privati, riporta: “le disposizioni del presente articolo non si applicano qualora il dipendente Atti consiliari - (113) 54 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 regionale sia chiamato a ricoprire incarichi o cariche su designazione o nomina della Regione.” atteso che tali corsi sono partiti offrendo garanzia agli iscritti per quanto riguarda la validità del titolo professionalizzante; La nomina dei Consigli d’Amministrazione degli ATER compete, raccolte le proposte dei vari organismi locali interessati, al Presidente della Regione, giusta deliberazione della Giunta regionale, su istruttoria della Direzione centrale Ambiente e Lavori Pubblici, conseguentemente non compete alla Direzione centrale organizzazione, personale e sistemi informativi rilasciare autorizzazioni ai dipendenti nominati, essendo detta nomina di competenza regionale. verificato che né la legislazione nazionale, né quella regionale, nonostante le promesse documentate della suddetta scuola, hanno mai riconosciuto la validità del titolo; Si precisa altresì che il dott. Damjan Primozic in data 15 febbraio 2005 ha comunicato alla Direzione Centrale competente per le pratiche istruttorie delle nomine la variazione della situazione lavorativa intervenuta rispetto ai precedenti atti istruttori, comunicando nel contempo la sua astensione dalle riunioni in attesa di comunicazioni. A detta nota la competente Direzione Centrale ha risposto in data 3 marzo 2005 comunicando che la sottoscrizione del contratto con l’Amministrazione regionale non costituisce causa di incompatibilità con l’incarico stesso e che quindi il dott. Primozic poteva continuare a svolgere le proprie funzioni di componente del C.d.A. dell’ATER di Gorizia.” Riposta dell’assessore regionale al lavoro, alla formazione, all’università e alla ricerca, Cosolini, all’interrogazione con richiesta di risposta scritta n. 168 della consigliera Guerra La S.V. ha presentato la seguente interrogazione con richiesta di risposta scritta: “Premesso che durante le passate annualità l’istituto “Manzoni” di Udine ha istituito corsi di formazione professionale nell’ambito di diversi settori, tra cui quello per operatore di massaggi ed estetista; considerato che gli iscritti ai corsi hanno speso una considerevole cifra per poterli frequentare, convinti di esercitare immediatamente la professione dopo il conseguimento del titolo; visto che tale questione ha assunto rilevanza persino nazionale attraverso la denuncia che la trasmissione “Le iene” ha recentemente divulgato attraverso i mezzi televisivi; la sottoscritta Consigliera regionale, interroga l’Assessore alla formazione professionale per sapere: se, pur non avendo la Regione diretta responsabilità, non ritenga opportuno trovare una soluzione per risolvere la questione del titolo professionalizzante e quindi contestualmente dare una risposta ai cittadini ingannati, considerando anche le sempre più carenti offerte del mercato del lavoro; se non ritenga utile pubblicizzare maggiormente il fatto che soltanto alcuni istituti di formazione professionale possono rilasciare titoli professionalizzanti, che i corsi in questi istituti hanno dei prezzi assolutamente diversi da quelli affrontati dai frequentanti l’istituto “Manzoni” e che alcuni di questi corsi, se ritenuti strategici per la Regione, possono essere addirittura gratuiti.” Si risponde: “In relazione all’interrogazione a risposta scritta numero 168 si comunica che: a) la Regione pur non avendo alcuna responsabilità per ovviare al grave danno di cui sarebbero stati vittime gli iscritti ai corsi citati - (113) 55 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 nelle premesse ha promosso la realizzazione della prova per ottenere la qualifica professionale in due distinte sessioni di cui una svoltasi in questi giorni e la seconda prevista per la tarda primavera; b) nell’ambito della campagna promozionale a supporto del FSE si è deciso di valorizzare fortemente la natura dell’offerta formativa promossa dalla Regione, e ciò sia per i titoli che consente di conseguire sia per le condizioni economiche, gratuite per quasi tutti i corsi, con l’unica eccezione del Catalogo del Life Long Learning (1,50 euro all’ora di contributo). Si è provveduto anche a richiedere alla trasmissione “Le Iene” di riferire dello sforzo compiuto dalla Regione per sanare la situazione a suo tempo denunciata dalla trasmissione e di ribadire la necessità di una forte attenzione da parte degli utenti verso l’offerta di corsi.” Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 143 del consigliere Dressi La S.V. ha interrogazione: presentato la seguente “Il sottoscritto, Sergio Dressi, consigliere regionale di Alleanza Nazionale, interroga il presidente della Giunta regionale, Riccardo Illy, trova accesso ad un sito personale del Presidente che gli permette, oltre ad avere un ampia gamma d’informazioni, anche di mettersi in contatto telematico con lo stesso. Lo stesso avviene per gli Assessori di cui il sito regionale offre una sintetica biografia, l’indirizzo di posta elettronica, ed altre informazioni che riguardano la composizione e l’ubicazione della loro segreteria. Per i Consiglieri regionali solo il nome, il cognome, il partito ed il collegio di appartenenza. Ritengo pertanto indispensabile che in tempi rapidi gli uffici acquisiscano tutte le informazioni relative ai Consiglieri regionali, e che le stesse siano messe in rete, permettendo ai cittadini di raggiungerli attraverso la posta elettronica, e, per i Consiglieri che hanno attivato un sito personale, sia predisposto il Link che permette di raggiungerlo.” Si risponde: “Con l’interrogazione in oggetto è stato evidenziato che ci sarebbe una disparità di trattamento delle informazioni trasmesse ai cittadini attraverso il sito Internet della Regione, qualora riguardano i membri dell’esecutivo regionale o gli altri Consiglieri eletti. Su questo argomento devo in primo luogo fare presente che tale strumento di comunicazione, peraltro già previsto, ha avuto un grande impulso nella presente legislatura, stante l’esigenza che è stata avvertita di instaurare con i cittadini un costante dialogo e grazie anche all’intenso lavoro svolto a questo fine dagli uffici competenti. per sapere se egli non ritiene di dare disposizioni immediate, agli uffici competenti, per eliminare una palese disparità di trattamento che si è concretizzata dall’inizio della legislatura, e che perdura ancora oggi a distanza di cinque mesi, tra le informazioni al cittadino, che sono trasmesse attraverso il sito Internet della Regione, che riguardano sé stesso e i membri della sua Giunta e tutti gli altri Consiglieri eletti. Il Consiglio regionale gestisce, invece, autonomamente le informazioni concernenti l’attività del Consiglio medesimo, tra cui anche quelle eventuali sui Consiglieri eletti. Visitando il sito della Regione il cittadino Il sito Internet, di cui il Consiglio si è Per quanto attiene la scelta delle notizie e le modalità della loro presentazione, la Giunta regionale è responsabile dei servizi informativi di propria competenza. - (113) 56 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 dotato, www.consiglio.regione.fvg.it, è uno strumento caratterizzato da totale autonomia, sia per quanto concerne le scelte editoriali che i contenuti, sia per gli aspetti gestionali che per la dotazione di hardware e di sistemi informativi. Il sito www.regione.fvg.it contiene, invece, doverosamente un link, che consente all’utente di passare direttamente al sito del Consiglio regionale, per facilitare l’accesso a tutte le informazioni messe a disposizione dai diversi organi della Regione. Condivido, peraltro, l’esigenza che è stata espressa dal Consigliere interrogante, di cercare di instaurare con i cittadini, attraverso questo strumento, un rapporto d’informazione e di dialogo sempre più preciso e costante. Restando a disposizione per eventuali ulteriori richieste di informazioni, si comunica quanto sopra, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 103, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale.” Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 429 del consigliere Camber La S.V. ha interrogazione: presentato la seguente “Premesso che la Giunta regionale ha stipulato un contratto di consulenza per la ricerca sulla competitività della Regione con la Monitor Group; atteso che la suddetta consulenza comporta una spesa di 420.000 euro, IVA compresa, di cui 150.000 già stanziati dalla Regione; rilevato che dal sito ufficiale Internet della Regione “notizie ANSA” veniva data la seguente notizia: “Trieste - sede Giunta regionale - ore 12. Conferenza stampa Presidente Regione Riccardo Illy per presentazione studio su competitività Friuli Venezia Giulia.”; constatato che ben poche notizie, se non esclusivamente dalla stampa, erano pervenute ai pur tanti attori della competitività economica di questa Regione; ritenuto che un Consigliere regionale non possa essere considerato un estraneo negli uffici della Regione; rilevato che invece la presenza di un Consigliere regionale ha creato grave imbarazzo al Presidente e ai suoi consulenti al punto da non venir volutamente neanche consegnata la documentazione tecnica che veniva però distribuita alla stampa; tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Regione: 1) per sapere se l’accesso alle conferenze stampa del Presidente della Regione e della Giunta regionale possano essere interdette ai Consiglieri regionali i quali esplicano istituzionalmente una attività di controllo legata alla loro funzione; 2) se sia corretto fornire informazioni tecniche inerenti la politica economica regionale prima alla stampa che ai Consiglieri stessi venendo così a conoscenza di questi ultimi solo degli inevitabili sunti; 3) se non si consideri più trasparente comunicare via Internet e posta elettronica a tutti i Consiglieri ogni conferenza stampa istituzionale consentendo loro di poter avere conoscenza completa dell’attività della Regione Friuli Venezia Giulia; 4) se in quali modi e tempi il Presidente Illy intenda fornire a tutti i Consiglieri regionali la documentazione già fornita agli organi di informazione. Si richiede cortesemente risposta scritta ed in Aula.” Si risponde: - (113) 57 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 “Con l’interrogazione a risposta orale n. 429, citata in oggetto, il Consigliere fa riferimento alla conferenza stampa con la quale è stato presentato lo studio sulla competitività del Friuli Venezia Giulia, e propone che di ogni conferenza stampa istituzionale vengano avvertiti anticipatamente tutti i Consiglieri. A tal proposito, ricordo al Consigliere interrogante che l’attività della Giunta regionale è un’attività autonoma, che certamente non preclude il controllo da parte del Consiglio regionale per mezzo degli idonei strumenti previsti dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio. Il luogo naturale, momento di confronto e quindi di controllo del Consiglio nei riguardi della Giunta, è la sede istituzionale del Consiglio stesso. Per quanto riguarda la vita amministrativa, della quale fanno parte le conferenze stampa, mi pare superfluo ricordare che questa attività dell’esecutivo, per prassi consolidata, non viene estesa ai signori Consiglieri regionali. considerato che la struttura di cui trattasi riguarda una vasta area in una zona particolarmente apprezzabile dal punto di vista paesaggistico e che la ragguardevole costruzione, in completo degrado, è alla mercé di chiunque; rilevato che in Provincia di Trieste vi è una forte carenza di strutture ricreative per anziani e persone sole, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente, per sapere se si ritiene opportuno, per quanto di competenza, intervenire al fine di evitare che il Centro in oggetto cada nelle mani di speculatori e per acquisire la struttura di cui trattasi, al fine di realizzare un Centro ricreativo per la terza età, anche attraverso la partecipazione del Comune di Muggia (TS).” Si risponde: Nel comunicare quanto sopra ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 103, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, e nella speranza di aver risposto esaustivamente ai quesiti proposti, si coglie l’occasione per inviare i più cordiali saluti.” “Con l’interrogazione in oggetto è stato segnalato che l’ex Centro balneare della Polizia di Stato di Muggia (Trieste) si trova da lungo tempo in una condizione di totale abbandono e che all’epoca la costruzione della struttura comportò un considerevole impegno economico. Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 104, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 481 del consigliere Ferone In considerazione del suo attuale mancato utilizzo e del pregio della zona dal punto di vista paesaggistico, con l’atto consiliare in oggetto è stato proposto di acquisire tale sede e di realizzarvi un Centro ricreativo per la terza età, con la partecipazione anche del Comune di Muggia. La S.V. ha interrogazione: presentato la seguente “Premesso che da anni la struttura dell’ex Centro balneare della Polizia di Stato di Muggia (TS) versa in uno stato di vergognoso abbandono e che tale struttura è costata ai cittadini diversi miliardi di lire dell’epoca e che le varie ipotesi di recupero prospettatesi nel corso degli anni sono tutte miseramente naufragate; La Prefettura di Trieste, alla quale sono stati chiesti, per quanto di sua competenza, elementi informativi al riguardo, ha reso noto che: “... il Consiglio di Amministrazione del Fondo Assistenza, Ente proprietario della struttura di che trattasi dopo aver tentato, senza alcun esito, di concedere in locazione il centro balneare ad un gestore esterno che si accollasse - (113) 58 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 i pesanti oneri della necessaria ristrutturazione e successivamente, di coinvolgere il Comune di Muggia con la sottoscrizione di una lettera d’intenti finalizzata al recupero e restituzione all’utilizzo pubblico della struttura, ha deliberato la sua vendita. Nel mese di novembre 2004 è stata pertanto bandita un’asta pubblica, andata deserta. La stessa proprietà sta ora valutando la possibilità di procedere all’alienazione dell’immobile mediante trattativa privata”. Confidando di avere fornito precise informazioni sull’attuale situazione della struttura ricreativa, oggetto del presente atto consiliare, e restando a disposizione per eventuali ulteriori iniziative, si comunica quanto sopra, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 103, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale.” Risposta del Presidente della Regione, Illy, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 579 del consigliere Camber La S.V. ha interrogazione: presentato la seguente “Premesso che con la deliberazione della Giunta regionale n. 778 del 02 aprile 2004 sono stati approvati gli obiettivi ed il programma da attuare nel corso dell’anno 2004 da parte dell’Ufficio stampa e pubbliche relazioni della Presidenza della Regione e che fra gli obiettivi di tale programma vi è quello finalizzato a raccogliere e diffondere le informazioni di interesse regionale attraverso agenzie di stampa nazionali ed internazionali tramite la stipulazione di apposite convenzioni indicando in particolare che tali convenzioni saranno stipulate con le Agenzie ANSA, ADN KRONOS, AGI e ASCA; rilevato che a seguito di tale deliberazione sono state approvate le conseguenti deliberazioni giuntali per l’approvazione delle convenzioni con le Agenzie ADN KRONOS (DGR n. 1200 in data 14.05.2004), ANSA (DGR nn. 2041 e 2042 in data 29.07.2004) e ASCA (DGR n. 2043 in data 29.07.2004); rilevato altresì che non risulta essere ancora stata approvata la deliberazione con la quale si autorizza la stipula della convenzione con l’Agenzia AGI; considerato che ai fini della completezza e pluralità della diffusione delle notizie di stampa è opportuno procedere alla stipula dell’apposita convenzione con tutte le agenzie di stampa nazionali presenti, e oltretutto indicate nella deliberazione di approvazione del programma di attività 2004; tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Regione per conoscere se vi siano ostacoli che impediscono il rinnovo e la stipula della convenzione con l’Agenzia di stampa nazionale AGI ai fini del servizio di raccolta e diffusione delle informazioni di interesse regionale e, qualora tali ostacoli fossero presenti, di conoscere la loro natura e se vi sia la volontà di rimuoverli.” Si risponde: “Con l’atto consiliare in oggetto è stato segnalato che la Giunta regionale ha approvato gli obiettivi ed il programma da attuare nel corso del 2004 da parte dell’Ufficio stampa della Presidenza della Regione, che prevedono, in particolare, la stipulazione di apposite convenzioni con le Agenzie ANSA, ADN KRONOS, AGI e ASCA, al fine di raccogliere e diffondere le informazioni di interesse regionale. A tale riguardo è stata chiesta la ragione del mancato rinnovo della convenzione con l’Agenzia AGI. Nel medesimo atto è stata sottolineata l’esigenza di assicurare la completezza e la pluralità della diffusione delle notizie di stampa, procedendo alla stipula dell’apposita - (113) 59 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 convenzione con tutte le Agenzie nazionali presenti e indicate nella delibera citata. Sullo specifico quesito, l’Ufficio stampa della Presidenza ha informato che nel corso del 2004, per carenza di fondi disponibili, ha dovuto diminuire la spesa complessiva per le convenzioni con le Agenzie di stampa. In particolare, dopo avere contrattato una riduzione di costi con l’Agenzia Ansa, si è trovato nella necessità di non rinnovare la spesa di un’ulteriore Agenzia. Tale scelta ha interessato l’AGI, in quanto, a differenza di altre Agenzie, non ha una redazione o un ufficio di corrispondenza nel Friuli Venezia Giulia. Desidero, peraltro, affermare che condivido la necessità di affidare le notizie, che interessano la nostra Regione, a una pluralità di Agenzie di stampa. In questo modo sono, infatti, garantiti i migliori criteri di diffusione. Le attuali disponibilità finanziarie impongono, però, di dover procedere a necessarie limitazioni. Confidando di avere fornito precise informazioni sull’argomento in oggetto e restando a disposizione per eventuali ulteriori richieste, si comunica quanto sopra, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 103, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale.” Interrogazioni ed interpellanze annunziate Interrogazione a risposta scritta “Visto che Trenitalia ha ordinato 100 locomotori E 464 alla Canadese Bombardier Transportation, commessa del valore di circa 250 milioni di Euro; rilevato che detto ordine giunge dopo precedenti commesse, rispettivamente risalenti al 1999, 2001 e 2003; appurato che sino ad oggi la Bombardier Transportation ha consegnato ben 240 locomotori di tipo E 464 a Trenitalia; preso atto che i cento nuovi locomotori saranno costruiti nello stabilimento Bombardier, a Vado Ligure, in provincia di Savona dove i sistemi di propulsione e i sistemi elettrici saranno forniti dallo stabilimento tedesco di Mannheim e da quello spagnolo di Trapaga, destinati a potenziare e sostituire, in parte, la flotta locomotori impegnata nel trasporto passeggeri regionale. Quanto in premessa, a sostegno delle continue proteste sollevate dagli utenti regionali, che rimangono “fermi in linea” a causa della vetustà dei mezzi di locomozione messigli a disposizione.” (193) “Ritossa” Interrogazioni a risposta orale “Premesso che: il Consiglio comunale del Comune di Aquileia ha recentemente approvato lo Statuto comunale; interroga il Presidente della Regione alcuni Consiglieri comunali sostengono che nell’espletamento delle modalità di voto ci sono state delle irregolarità tali da rendere illegittima la votazione, fatto che come conseguenza, comporterebbe la nullità dell’atto adottato; per conoscere quali saranno le azioni che verranno adottate dalla Regione FVG per far sì che detti mezzi siano utilizzati anche nella nostra Regione, visto che i medesimi, sono tali fatti, se confermati, proprio per la natura dell’atto oggetto della votazione, fondamentale nell’attività dell’Ente locale, sarebbero di notevole gravità, e pregiudicherebbero il il sottoscritto Consigliere regionale, - (113) 60 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 regolare funzionamento del Comune; il sottoscritto Consigliere regionale, chiede: se alla luce della segnalazione sovraesposta, la Giunta intende disporre un’ispezione al fine di verificare la regolarità delle procedure seguite dal Comune nel percorso di adozione dello Statuto comunale; a fronte di riscontri che confermino l’irregolarità del percorso di adozione dello Statuto seguito dal Comune di Aquileia, quali azioni si intendano promuovere.” “Asquini” (674) “Premesso: che il comma 50 dell’art 7 della LR 1/2005 (legge finanziaria 2005) prevede che gli Enti locali, sul cui territorio si trovano gli immobili appartenenti al patrimonio immobiliare disponibile della Regione Friuli Venezia Giulia, oggetto di dismissione attraverso operazioni di cartolarizzazione, hanno facoltà di acquistare in via di prelazione i beni di cui all’articolo 1, comma 13, della legge regionale 25 gennaio 2002, n. 3 (legge finanziaria 2002), alienati a titolo oneroso al medesimo prezzo stabilito nell’atto di alienazione; che il successivo comma 51 dispone che la società di cui all’articolo 1, comma 15, della legge regionale 3/2002, deve rendere noto il diritto di prelazione nel bando di gara relativo alla vendita di ogni singolo bene; che è espressamente previsto che le disposizioni citate si applicano alle procedure i cui bandi d’asta sono pubblicati successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge; che, a quanto risulta, i beni destinati alla vendita in cartolarizzazione sono stati già ceduti alla cosiddetta "società veicolo" e che la norma sembra quindi porre una prelazione su beni appartenenti a soggetti terzi e per di più privati; che tali previsioni legislative appaiono chiaramente al di fuori delle competenze del Consiglio regionale in materia di diritto privato, materia indubitabilmente rimessa alla competenza esclusiva del legislatore statale; che, a quanto sembra, la norma è stata suggerita da alcuni amministratori locali per aggiudicarsi beni situati nei rispettivi territori comunali; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione per sapere: a) chi abbia predisposto la norma; b) quale sia stato il parere della Giunta regionale in sede di approvazione e quali verifiche siano state effettuate sull’impatto di tale norma sulla cartolarizzazione in corso; c) se ritiene la norma legittima e strumentale al perseguimento dell’interesse pubblico ovvero destinata esclusivamente, seppur in modo molto maldestro e dilettantesco, a favorire Amministrazioni politicamente contigue alla maggioranza regionale; d) se intende porre rimedio a tale norma illegittima o intende aspettare una sentenza della Corte Costituzionale.” (675) “Panontin” “Premesso che con delibera n. 370 del 24 febbraio 2005 la Giunta regionale, nell’ambito dell’Accordo di programma quadro tra il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’ANAS Spa in materia di “infrastrutture viarie e di comunicazione nell’FVG”, ha previsto un programma di diffusione della banda larga utilizzando percorsi ciclabili di nuova realizzazione, cofinanziato dal Fondo montagna, da Fondi CIPE e dal Piano pluriennale delle infrastrutture, legge 662/1996, art. 2, comma 203; richiamato che la fibra ottica, secondo le dichiarazioni dell’Assessore competente, si Atti consiliari - (113) 61 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 inserisce nell’ambito della politica infrastrutturale della Regione per la montagna, consentirà il massimo della larghezza di banda e in questo modo offrirà alle aree interessate un vantaggio competitivo di grande rilievo, facendole diventare luoghi eletti della politica regionale della ICT; rilevato che nella Provincia di Pordenone il primo intervento di percorsi ciclabili e fibre ottiche, il cui costo previsto è di euro 4.535.000, interesserà i Comuni di Maniago, Montereale Valcellina, Fanna, Cavasso Nuovo, Medino, Barcis, Travesto, Sequals e Pinzano al Tagliamento; atteso che tale intervento è la precondizione per raggiungere gradualmente i territori dei Comuni montani inseriti nella Zona C oggi esclusi dagli interventi, per assicurare a queste realtà facili collegamene telematici, per favorire il telelavoro ed altre attività che non richiedano spostamenti all’esterno delle vallate; constatato che oggi gli abitanti residenti nei Comuni montani della Provincia di Pordenone con il più alto svantaggio socio-economico sono costretti ad utilizzare le vecchie linee telefoniche con le quali il collegamento ad Internet è quasi sempre lentissimo o impossibile; riaffermato che le obiettive situazioni di difficoltà della montagna friulana richiedono un forte slancio per il rovesciamento delle attuali tendenze e per un recupero delle capacità e dell’orgoglio di comunità che hanno dato tanto alla nostra Regione e che nel passato hanno trovato le vie per reagire alle difficoltà di un ambiente per tanti versi assai difficile e che in questo contesto la politica della Regione in materia di diffusione della banda larga utilizzando percorsi ciclabili va nella giusta direzione e sta suscitando vivo interesse; considerato che la Provincia di Pordenone, in coordinamento con la Comunità montana, ha elaborato in questi anni uno studio di fattibilità specifico per l’individuazione di un sistema di itinerari turistico-ciclabili nel territorio della zona Pedemontana e montana della Provincia, in particolare definendo il percorso ciclabile denominato “Itinerario pedemontano”, di una lunghezza complessiva di 80 km. da Caneva a Pinzano, asse principale del sistema dei percorsi ciclabili del territorio pedemontano, che per ragioni finanziarie si intende realizzare per lotti di cui il primo è già stato, progettato e già finanziato; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere: 1. se condivide che l’esigenza fondamentale è quella di creare in montagna quelle condizioni di vivibilità che pongano fine all’esodo e allo spopolamento; 2. se tra tali condizioni non possa rientrare anche quella della diffusione della banda larga nei Comuni montani con il più alto svantaggio socio-economico; 3. i tempi che la Giunta regionale prevede per la diffusione capillare della fibra nei Comuni montani della Provincia di Pordenone inseriti nella Zona C: Andreis, Cimolais, Claut, Clauzetto, Erto e Casso, Frisanco, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto e Vito d’Asio; 4. con quali risorse verranno finanziati questi ulteriori e improcrastinabili interventi; 5. i tempi, infine, che la Giunta regionale prevede per coprire anche il territorio dei Comuni di Arba, Vivaro e Castelnovo del Friuli; 6. se la Giunta regionale preveda di coinvolgere nell’attuazione degli interventi in oggetto l’Amministrazione provinciale di Pordenone.” “Salvador” (676) “Premesso: che per le finalità di cui all’articolo 1, comma 32, della legge regionale 15 febbraio 1999, n. 4 (legge finanziaria 1999) che prevede l’erogazione di servizi di pubblica utilità a favore della popolazione residente nelle zone montane, la Regione ha stipulato Atti consiliari - (113) 62 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 con la Poste Italiane Spa la convenzione n. 13/SASM del 24 novembre 1999, con la quale sono stati definiti i servizi da erogare, le modalità e tutti gli adempimenti connessi con l’attuazione degli interventi; che con la medesima normativa si dispone che l’Amministrazione regionale assuma una parte degli oneri finanziari che la Poste Italiane Spa sostiene per l’erogazione di servizi di pubblica utilità a favore della popolazione residente nelle zone montane; che con successive convenzioni sono stati attivati ulteriori servizi; che con delibera della Giunta regionale n. 1613 del 18 giugno 2004 è stata autorizzata la stipula di una ulteriore convenzione con Poste Italiane Spa per la definizione dei servizi aggiuntivi collegati alla residenza da erogare a favore della popolazione montana e dei relativi costi e relativa autorizzazione di spesa pari a euro 258.000; che con tale convenzione si intende proseguire nella fornitura dei servizi erogati, constatata l’utilità dei medesimi e la continua richiesta di mantenimento degli stessi da parte dell’utenza, degli Enti locali, delle strutture sanitarie e che si intende dare continuità all’azione intrapresa al fine di assicurare il mantenimento dei servizi collegati alla residenza della popolazione in particolare nelle zone montane con il più alto svantaggio socioeconomico; che tale convenzione ha durata fino al 31 luglio 2005; che con nota del 9 febbraio 2005, Poste Italiane, Divisione Rete Territoriale, Direzione regionale Friuli Venezia Giulia, filiale Pordenone, Servizio commerciale ha comunicato agli Enti locali della Provincia di Pordenone interessati dalla convenzione che a seguito della rendicontazione del primo semestre della convenzione stessa, è emerso che i fondi messi a disposizione dalla Regione per le impostazioni dei Comuni convenzionati non sono sufficienti a coprire l’intera durata della convenzione stessa e che, pertanto, non è più possibile accettare corrispondenza derivante dalla convenzione citata; che l’esigenza fondamentale di creare in montagna quelle condizioni di vivibilità che pongano fine all’esodo e allo spopolamento richiede, tra l’altro, la prosecuzione di questi servizi; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione per sapere: quali provvedimenti la Giunta regionale intende assumere per reperire le risorse necessarie a coprire l’intera durata della convenzione e permettere a Poste Italiane di dare continuità ai servizi previsti, in particolare per quanto riguarda le impostazioni dei Comuni convenzionati; cosa intenda fare la Giunta regionale per implementare e migliorare i servizi erogati da Poste Italiane a favore della popolazione residente nelle zone montane, alla luce del fatto che la convenzione in premessa verrà a scadere il 31 luglio 2005.” “Salvador” (677) “Premesso che il contratto collettivo del 2002 prevede per i dipendenti degli Enti locali dei Comuni del Carso triestino, rientranti nel territorio dove vigeva il memorandum di Londra, l’indennità di bilinguismo per i dipendenti assunti in virtù della loro conoscenza della lingua slovena; vista la legge 38/01, che reca provvedimenti a favore della minoranza linguistica slovena, e all’articolo 8 prevede la possibilità dell’uso delle due lingue, italiana e slovena, nella pubblica Amministrazione nei territori compresi nell’ambito di applicazione della stessa; visto l’articolo 8 della su citata legge, che finanzia a partire dal 2001 le iniziative per favorire l’uso dello sloveno nella pubblica Amministrazione; considerato che la fascia dei 32 Comuni che hanno chiesto l’inclusione nei benefici della legge 38 si estende alle tre Province di Trieste, - (113) 63 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Gorizia e Udine; constatato che analogo provvedimento è già operativo nelle Amministrazioni pubbliche delle Province autonome di Trento e Bolzano e della Regione Valle d’Aosta, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere: quando i dipendenti dei Comuni inclusi nei benefici della legge di tutela della minoranza slovena potranno usufruire dell’indennità per la prestazione lavorativa in due lingue; se i dipendenti dei Comuni del Carso triestino della Provincia di Trieste fin d’ora, e con provvedimento retroattivo, possano accedere ai benefici loro spettanti per aver ottenuto il posto di lavoro sostenendo una prova d’ingresso di conoscenza della lingua slovena, che di fatto li parifica all’acquisizione dei “patentini” in vigore in Alto Adige.” (678) “Špacapan” “Premesso: che la nostra Regione annovera tra i propri mezzi un elicottero destinato al pronto intervento delle persone incorse in incidenti di qualunque tipo e gravità; che la tempestività dell’intervento è spesso condizione necessaria per poter salvare la vita delle persone, ovvero per mettere le stesse in sicurezza; che l’organizzazione del servizio di 118 prevede codici e protocolli di comportamento ben precisi, e la rete di soccorso predisposta ha dato prova più volte di elevata capacità tecnica e professionale; che presso la sede del 118 dell’ospedale civile di Udine è sempre pronta a partire una squadra (l’equipaggio dell’elisoccorso) che comprende sia i sanitari che i tecnici di soccorso alpino. Considerato: che sabato scorso 19 marzo si è visto arrivare in Val Rosandra un elicottero dei Vigili del Fuoco di Venezia per un intervento che i quotidiani hanno giudicato addirittura “da brivido”, con “scene da film”, ecc.; che, per quanto letto e sentito, il recupero della persona è durato oltre due ore, suscitando seri dubbi sulle procedure e sui sistemi. Accertato: che l’elisoccorso regionale del 118 non era impegnato in altri interventi, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore competente per sapere: perché si è preferito chiamare il mezzo da Venezia con grave ritardo di tempo; se è previsto il rimborso della spesa al Ministero degli interni per l’uso del mezzo; se quanto è accaduto comportamenti canonici; corrisponde a se ci può essere tanta discrezionalità nella decisione di tenere a terra la squadra di elisoccorso.” (679) “Menis” “Vista la Delibera di Giunta nr. 483 del 11.03.2005 con la quale si affida al Sig. Riccardo Breveglieri di nuovo un incarico di collaborazione e consulenza per il perseguimento di obiettivi strategici per l’anno in corso nel settore dello sport e delle politiche giovanili per un compenso pari a 50.000 euro, al netto degli oneri per contributi previdenziali ed assistenziali, nonché degli oneri per il rimborso di eventuali spese per trasferte entro il limite massimo di 8.000 euro; considerato che già per l’anno 2004 con delibera n. 380 del 20.02.2004 veniva conferito pari incarico allo stesso Sig. Riccardo - (113) 64 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 Breveglieri per dodici mesi per un compenso di 50.000 euro netti; preso atto dalla delibera di Giunta nr. 483 del 11.03.2005 che la Direzione regionale per le identità linguistiche e i migranti, l’istruzione, la cultura, lo sport e le politiche della pace e della solidarietà rappresenta la necessità di avvalersi di un consulente di comprovata esperienza nel settore, nella persona del Sig. Riccardo Breveglieri, il quale, per la preparazione e competenza professionale posseduta nonché per l’attività svolta e per l’apporto già positivamente prestato alla stessa Regione Fvg nell’anno 2004, risulta senz’altro idoneo all’espletamento di tali compiti; considerato infine che in riferimento alla legge n. 8 del 03.04.2003 non risulta siano stati emanati tutti i Regolamenti in legge richiamati; preso atto infine della difficile situazione in cui versa il Servizio Sport e Attività Ricreative per carenza di personale e per il notevole lavoro a cui deve far fronte; ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione per sapere: 1. quali siano gli obiettivi ed i risultati raggiunti nell’anno 2004 dalla costosa consulenza affidata al Sig. Riccardo Breveglieri; 2. se non esistevano ancora delle figure professionali all’interno dell’Amministrazione regionale, in grado di svolgere la consulenza in parola; 3. se non si ritiene, infine, anche per quest’anno 2005 dannoso per l’immagine della nostra Regione ricorrere ad un esperto esterno e soprattutto se non si ravvisi un possibile danno erariale e un probabile rilievo della Corte dei Conti rispetto alla procedura adottata anche in relazione al notevole compenso assegnato al Sig. Breveglieri; 4. se non ritiene infine opportuno riorganizzare il Servizio Sport e Attività Ricreative che sta venendo a mancare quale punto di riferimento fondamentale per le migliaia di Associazioni e Società Sportive.” “Ciriani” (680) “Premesso che: con propria deliberazione n.608 dd. 24.3.2005, la Giunta regionale ha stanziato 300.000 euro per la partecipazione a Vinitaly, affidando la gestione e l’organizzazione della presenza ad Agrapromo; la situazione economica della società citata è stata oggetto di ripetuti e rilevanti interventi che sono stati oggetto di attenzioni pubbliche; Agrapromo, è stata oggetto più volte di “attenzioni” per l’operato, in particolare per la parte di promozione e gestione di esercizi pubblici, e numerosi atti relativi ad essa sono anche stati trasmessi alla Corte dei Conti; appare ragionevole ritenere che una riduzione dello stanziamento, anche considerevole, non muterebbe il risultato complessivo della promozione; si ritiene comunque opportuna la partecipazione a Vinitaly, anche se con metodologie e stanziamenti di tutt’altra natura; il sottoscritto Consigliere regionale, chiede per quali motivi sia stata scelta Agrapromo quale soggetto gestore della partecipazione in premessa; in che modo abbia inciso il “curriculum” economico della società nella scelta; come sia stata quantificata la spesa ed il finanziamento destinato ad Agrapromo; quale sia l’elenco dettagliato del preventivo di spesa inerente l’iniziativa in menzione; quale siano i rientri economici diretti Atti consiliari - (113) 65 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 previsti dalla partecipazione in premessa, con che modello economico sono stati calcolati, e come verranno controllati; se vi siano altri soggetti che compartecipano alla spesa e in che termini; se a tale importo dovranno essere sommate le spese di partecipazione all’iniziativa da parte degli Assessorati alle Risorse Agricole e Attività Produttive; già scaduti; rilevato come appaia quantomeno strano che la responsabilità di questi disservizi possa essere delle poste italiane visto che altri rotocalchi settimanali o mensili arrivano puntuali agli abbonati e comunque in nessun caso registrano ritardi neppur lontanamente paragonabili a quelli dei BUR, il sottoscritto Consigliere regionale, se anche l’ERSA prevede di partecipare alla manifestazione e con che budget. interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere: Alla luce delle considerazioni sopracitate, a quanto sia stimato complessivamente il costo della partecipazione della Regione a Vinitaly, comprendendo anche spese di personale, missioni e quant’altro verrà presumibilmente attuato; se l’Amministrazione regionale sia a conoscenza di questi ripetuti e gravi disservizi a danno dei cittadini abbonati; a quanto ammontino complessivamente le erogazioni straordinarie a qualunque titolo concesse dal gennaio 2004 ad oggi ad Agrapromo.” (681) “Asquini” “Appreso da numerose segnalazioni di cittadini abbonati che il Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia arriva a domicilio con notevole ritardo; rimarcato che detti ritardi riguarderebbero in particolare la Provincia di Udine e in alcuni casi sfiorerebbero il mese dalla data di pubblicazione; osservato che detti ritardi si verificherebbero con frequenza da almeno un paio d’anni; preso atto che questi disservizi costringono i malcapitati abbonati a ricevere notizie ormai superate; sottolineato come, in alcuni dei casi segnalati, i ritardi avrebbero addirittura comportato l’impossibilità per gli abbonati di presentare domande per gare o concorsi in quanto il bollettino era arrivato loro a termini come intenda intervenire per porre rimedio a questa incresciosa situazione.” (682) “Franz” “Premesso che il Governo nazionale intende realizzare un Centro di permanenza temporanea per immigrati a Gradisca d’Isonzo; premesso, inoltre, che il Sindaco di Gradisca, il Presidente della Provincia di Gorizia ed il Presidente della Regione hanno espresso la loro netta contrarietà a Centri di questo tipo in tutto il territorio regionale nel corso di un incontro con il Ministro Pisanu il 13.9.2004 in Prefettura a Gorizia; appreso che il Sottosegretario all’Interno, Saponara, rispondendo recentemente (10.3.2005 - Seduta del Senato n. 761) ad un’interrogazione dei senatori Budin e Guerzoni, che chiedevano la sospensione immediata dei lavori per la realizzazione del C.P.T. di Gradisca, ha testualmente affermato che la “Regione Friuli Venezia Giulia ha espresso in merito alla realizzazione del Centro, un parere tecnico favorevole al progetto strutturale predisposto”; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere: - (113) 66 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 se tale affermazione corrisponda al vero e, in questo caso, quale sia il tenore del suddetto parere e da quale ufficio regionale sia stato redatto.” “Gherghetta” (683) “Premesso che il territorio di Ovaro (UD) è interessato da un preoccupante movimento franoso rappresentato da migliaia di metri cubi di materiale che scende nel rio Mozza dalla zona Tamarot, nei pressi di Col Gentile, e che tale movimento franoso si è già manifestato in occasione di precedenti alluvioni, e proprio nei giorni di Pasqua e Pasquetta la situazione si è ulteriormente aggravata con l’arrivo del materiale dello smottamento sino alla frazione di Agrons, dopo aver riempito le briglie di contenimento; rilevato che da notizie di stampa si apprende che il Sindaco, dopo un sopralluogo con i tecnici comunali, ha deciso di chiudere tutte le strade che dalle frazioni Mione e Agrons portano alla zona dello smottamento; preso atto che il Sindaco ha avanzato serie preoccupazioni per i rischi che tale smottamento rappresenta per gli acquedotti comunali che metterebbe in pericolo il rifornimento idrico della zona, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente, per sapere quali urgenti iniziative intendono intraprendere per bloccare la frana e mettere in sicurezza tutta l’area interessata allo smottamento nel Comune di Ovaro (UD).” (684) “Ferone” “Preso atto da dichiarazioni giornalistiche rilasciate dai responsabili organizzativi che il Giro del Friuli per dilettanti 2005 non verrà effettuato per il mancato finanziamento regionale, da sempre garantito nelle passate edizioni; rilevato che allo stesso Giro del Friuli in passato hanno partecipanti importantissimi atleti e campioni e che si tratta di una delle Manifestazioni sportive più importanti e storiche della Regione Friuli Venezia Giulia; considerato che l’iniziativa ha sempre riscosso un grandissimo successo di partecipazione di atleti e di pubblico presente lungo le strade attraversate dalla manifestazione; rilevata infine la grande valenza, anche turistica, dell’iniziativa che oltre agli atleti partecipanti e al pubblico appassionato, ha sempre comportato notevoli ricadute economiche positive nell’ambito del territorio regionale; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Giunta regionale, l’assessore Antonaz e l’assessore Bertossi per sapere: a) se è vero che la Regione non ha finanziato l’iniziativa garantendo il sostegno economico come nelle passate edizioni; b) quali siano le motivazioni che hanno determinato il mancato supporto economico della Regione alla storica manifestazione ciclistica; c) se non si ritiene di aver in tal modo penalizzato e demotivato l’ambiente sportivo in genere che non riceve più le dovute attenzioni e il supporto determinante da parte dell’Amministrazione regionale.” (685) “Ciriani” “Premesso che si apprende dalla stampa di notizie riguardanti presunte infiltrazioni d’acqua del bacino della diga di Ravedis verso l’abitato di Montereale Valcellina; atteso che le risposte date da autorevoli intervistati, e pubblicate sulla stampa locale, appaiono perlomeno contraddittorie poiché da un lato si ammette la permeabilità della roccia del monte Farra, mentre dall’altro si afferma la non pericolosità del fatto, adducendo altresì - (113) 67 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 che ciò era noto da tempo e che appositamente la legge prevede che facciano schermi di impermeabilizzazione; atteso altresì che si apprende, sempre dalla stampa, che a Ravedis le opere di impermeabilizzazione sarebbero in via di realizzazione; rilevato che numerose sono le voci, nell’abitato di Montereale Valcellina, che lamentano il fenomeno di infiltrazioni d’acqua, peraltro smentito tassativamente da un Assessore comunale; considerato che situazioni di questo tipo fanno ritornare alla mente la vecchia tragedia del Vajont; tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente per conoscere: se siano a conoscenza dei fatti citati in premessa e quali siano i provvedimenti finora attuati in relazione ai suddetti fatti dall’Amministrazione regionale; se e come si intenda risolvere il problema denunciato; se la permeabilità del monte Farra sia già stata rilevata in esito alle prove geologiche propedeutiche alla realizzazione della diga di Ravedis; se il progetto in via di esecuzione preveda interventi specifici ai fini della impermeabilizzazione delle rocce e quanto ammontino i fondi per questo specifico intervento.” (686) “Pedicini” “Premesso che: da fonte stampa si è appreso che la Regione ha assunto, con contratto di tipo giornalistico, e a chiamata, la dott.ssa Elisabetta Pozzetto; dalla stessa fonte si apprende che la valutazione è stata effettuata restringendo la cernita a nove soggetti, motivando la scelta con il fatto che il soggetto interessato era l’unico ad aver sostenuto l’esame di giornalista in “marilenghe”; l’incarico oggetto del contratto dovrebbe consistere nella responsabilità della comunicazione in lingua friulana; prendendo a riferimento le notizie apparse sulla stampa, appare singolare la metodologia scelta dalla Giunta regionale per l’affidamento dell’incarico in menzione, proprio in considerazione alle frequenti e ripetute dichiarazioni espresse dal Presidente della Regione e dall’Assessore al personale, che hanno sempre ribadito che le modalità di passaggio all’Amministrazione regionale devono essere pubbliche e rispettose delle normative in materia di accesso alla P.A.; il sottoscritto Consigliere regionale, chiede: con quali procedure è stato attivato il contratto citato in premessa; in che cosa consista esattamente l’oggetto del contratto stipulato tra la Regione e la dott.ssa Elisabetta Pozzetto; a quanto ammonti il compenso per le prestazioni richieste; se le procedure adottate dalla Giunta regionale siano compatibili con le normative vigenti in materia di accesso alla Pubblica Amministrazione; se corrisponda al vero che la scelta dei potenziali soggetti è stata circoscritta a soli nove soggetti, e se sì, se ne chiede le conseguenti motivazioni; se tra i criteri che hanno portato alla scelta, sia rientrato anche quello relativo ad una possibile assonanza politica tra il soggetto interessato e l’area politica di riferimento della Giunta regionale; Atti consiliari - (113) 68 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 quanto materiale (di cui si chiede cortese copia) sia stato prodotto dalla citata alla data odierna, in lingua friulana.” (687) “Camber” “Premesso che con deliberazione n. 40 del 20 marzo 2005, il Co.Re.Com. Friuli Venezia Giulia ha proceduto all’approvazione della graduatoria delle emittenti televisive con sede nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto, a cui vengono riconosciuti i benefici previsti dall’art. 45, comma 3 della legge 448/1998 e successivo bando di cui al D.M. 21 dicembre 2004; rilevato che dal verbale dello stesso Co.Re.Com. si rileva che non è stato possibile controllare la copertura, da parte delle emittenti di cui trattasi, del 70% della popolazione regionale (come previsto per le emittenti con sede fuori regione dall’art. 1, comma 4 del Regolamento) perché la richiesta di verifica inoltrata all’Ispettorato territoriale del Ministero delle Comunicazioni - Friuli Venezia Giulia, sarebbe stata considerata da questo come “prestazione per conto terzi” e quindi soggetta a tariffa, e non appare chiaro se sono stati effettuati controlli sulle dichiarazioni relative al fatturato dell’attività svolta nella nostra Regione; livello dei programmi messi in onda, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente, per sapere se si ritiene opportuno, prima della effettiva erogazione dei contributi di cui in premessa, attivarsi affinché sia effettivamente controllato il livello di copertura riguardante la nostra Regione, delle emittenti comunque aventi sede fuori Regione, dal momento che si deve ritenere che il possesso di questo importante requisito sia stato riconosciuto alle emittenti di cui trattasi, su dichiarazioni delle stesse e se si ritenga, altresì, sollecitare un controllo, qualora non vi fosse stato, delle dichiarazioni relative al fatturato delle emittenti di cui sopra, relativo all’attività svolta in Friuli Venezia Giulia.” (688) “Ferone” “Considerato che il completamento dell’A28 è opera indispensabile per l’economia e per i cittadini del pordenonese e dell’intero Nord Est; ricordato che tale realizzazione è attesa da lunghissimo tempo; considerato che i 4/5 della somma stanziata per i contributi alle emittenti televisive sono attribuiti alle prime sei emittenti in graduatoria e solo 1/5 da dividere fra ben dieci emittenti; osservato che non ci sono impedimenti alla realizzazione del lotto 29; sottolineato che fra le prime sei emittenti in graduatoria figurano ben due emittenti che non hanno sede nella nostra Regione, “Reteazzurra” e “TV7 Triveneta” e si presuppone che queste due emittenti abbiano il requisito della copertura del 70% della popolazione della nostra Regione, anche se il sottoscritto, fedele telespettatore, non ne ha mai visto il segnale; evidenziato come tale situazione sia grave ed inammissibile e che la Regione Friuli Venezia Giulia deve assumersi precise responsabilità in merito alla prosecuzione ed ultimazione in tempi rapidi dell’opera; ritenendo che la Regione Friuli Venezia Giulia debba tutelare i diritti delle emittenti che hanno sede nella nostra Regione e che troppe volte sono costrette ad enormi sacrifici, proprio per problemi economici, per garantire un buon preso atto che i lavori procedono a rilento; i sottoscritti Consiglieri regionali, interrogano il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere quale sia il termine previsto per la fine dei lavori, quale sia l’attuale stato di avanzamento dell’opera, se vi siano contenziosi in atto che rallentano la - (113) 69 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 realizzazione.” (689) “Follegot-Violino-Guerra” “Premesso che risultano essere oltre mille le badanti che lavorano a Udine e nei Comuni contermini e che provengono, per la maggior parte, dall’Europa dell’est; considerato che un elevato numero di queste badanti si trova ancora in situazione di clandestinità, nonostante l’approvazione nei mesi scorsi della legge regionale 24 sull’assistenza familiare, che prevede tra l’altro la possibilità, per i nuclei familiari che devono assumere delle badanti, di ottenere un contributo volto a ridurre gli oneri da sostenere; ricordato che la causa di questa situazione va imputata principalmente all’assenza del Regolamento attuativo che rende, in concreto, non applicabile la legge; rilevato, altresì, che le organizzazioni sindacali segnalano, soprattutto nella zona di Udine, molte situazioni di contenzioso tra badanti e famiglie datrici di lavoro, riguardanti richieste di più denaro da parte delle lavoratrici, contestazioni in merito alla fascia oraria stabilita o all’assistenza notturna, oppure, più semplicemente, il desiderio di andare a lavorare presso una famiglia con più disponibilità economiche; preso atto che molte famiglie vengono abbandonate perché non riescono a farsi carico delle spese relative al mantenimento dei loro congiunti non autosufficienti o perché le lavoratrici a domicilio non regolarizzate spesso abbandonano il nucleo familiare ove prestano servizio, senza obbligo di preavviso, per rispondere ad una domanda in continuo aumento ed ottenere un trattamento economico migliore; sottolineato che gli anziani preferiscono l’assistenza a casa al ricovero in casa di riposo e che solo se l’attività delle badanti viene concretamente regolamentata mediante l’applicazione della legge si garantisce il controllo dei servizi sociali dei Comuni su tutte quelle situazioni di abuso sugli anziani che la clandestinità rende possibile; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l' Assessore competente, per conoscere le motivazioni che, nonostante siano trascorsi quasi sei mesi dall’approvazione della legge regionale 24/2004, hanno impedito che il Regolamento attuativo sia entrato in vigore nei termini previsti, vale a dire entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge stessa; per sapere se e quando intendano attuare quanto la legge prevede soprattutto in considerazione del fatto che in assenza di questo Regolamento si verifica una paralisi, non potendosi stabilire l’entità del contributo mensile per le famiglie che devono assumere le badanti, né erogarlo, né tanto meno verificare i livelli massimi di reddito oltre i quali non è possibile ricevere il contributo; per sapere, visto il notevole ritardo già accumulato, come intendano nell’immediato alleviare la grave situazione in cui si trovano molte famiglie a basso reddito che hanno a carico persone anziane e desiderano assisterle a casa e che attendono di usufruire di incentivi, già stanziati, necessari a consentire la permanenza degli anziani presso il proprio nucleo familiare.” (690) “Blasoni” “Considerato che il cementificio sito nel Comune di Fanna (PN) della ditta Cementizillo S.p.A. sembrerebbe usare o aver recentemente usato farine animali come combustibile nel forno di cottura del cemento, così come del resto previsto con D.L. 11/1/01. Ricordato che in data 4/2/2002, in occasione di parere per l’autorizzazione del suddetto cementificio all’uso e stoccaggio di farine animali, il Dipartimento Provinciale dell’ARPA, di Pordenone, prescriveva l’installazione entro il mese di marzo 2002 di sistemi automatici di rilevazione e Atti consiliari - (113) 70 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 monitoraggio dei fumi, con trasmissione via modem dei risultati al Comune di Fanna e allo stesso Dipartimento provinciale ARPA. (prot. N. 326/2002 SA-PA-12). Ricordato che nel settembre 2004, il su citato cementificio, richiedeva l’autorizzazione a modificare l’impianto, dotandosi di sito per la macinazione del coke, di 2 silos di stoccaggio del combustibile macinato e 1 silos di stoccaggio di combustibile alternativo. Evidenziato che in data 2/11/2004 il Dipartimento Provinciale di Pordenone, dell’ARPA prescriveva l’installazione sul camino del mulino di apposito sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni di polveri, con trasmissione dei dati ogni 6 ore per via telematica allo stesso Dipartimento. Considerato che in data 2/12/2004, il Dipartimento Provinciale di Pordenone, dell’ARPA, prendendo atto di nuove proposte fatte dall’azienda, non ribadiva la necessità di monitoraggio continuo e della trasmissione dei dati da parte del cementificio al Dipartimento stesso, ma sottolineava l’opportunità che l’azienda si dotasse di apposite sonde per il controllo del grado di funzionalità dei sistemi di abbattimento delle polveri e ribadiva “almeno per il primo anno” che venissero eseguiti campionamenti mensili, in presenza di personale dell’ARPA. Richiamato il decreto n. ALP.10 2658 PN/INAT/818/1, del 21/12/2004, della Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici avente per oggetto: “autorizzazione di una modifica sostanziale ad un impianto di produzione di cemento. Società Cementizillo S.p.A.” con il quale, viene autorizzata la modifica dell’impianto produttivo, prescrivendo controlli mensili delle emissioni (per il primo anno) con l’aggiunta di monitorare in continuo (da parte dell’azienda) i seguenti parametri: Carbonio organico totale, Hcl, biossido di zolfo (So2), monossido di carbonio (CO), ossido di azoto (NO2), nonché polvere totale, ossigeno, temperatura e portata. Ricordato che in data 14/12/2004 a seguito di una anomala fuoriuscita di fumi dal camino del forno di produzione, l’ARPA interveniva sul posto, evidenziando che al momento dell’incidente ”non erano in funzione gli elettrofiltri né i filtri a maniche” e riportava i valori di concentrazione dei vari inquinanti emessi in atmosfera, rilevandoli dalla apposita centralina fissa, posta nel Comune di Fanna dalla Provincia di Pordenone e non i dati che avrebbero dovuto essere stati rilevati da eventuali rilevatori posti al camino, la cui installazione era stata prescritta a suo tempo. Ricordato altresì che anche in data 13/3/2005, è stata segnalata da alcuni cittadini, la fuoriuscita di notevole fumo nero dall’impianto della suddetta azienda. Ricordato altresì che in data 9/3/2004, l’Ente Provincia di Pordenone, aveva comunicato al Comune di Fanna, l’intenzione di produrre CDR (combustibile da rifiuti) da far bruciare nel locale cementificio e che di tale progetto nulla è più dato di sapere, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente o l’Assessore competente per sapere: se nei vari forni del cementificio di Fanna, vengono ancora bruciate farine animali. Quali e quanti controlli e da chi, questi sono stati eseguiti, per verificare l’eventuale superamento dei livelli di inquinamento consentiti dalla legge per i vari inquinanti emessi dal cementificio in atmosfera; se il locale cementificio ha installato (così come prescritto dall’ARPA in data 4/2/2002) i sistemi di monitoraggio automatico dei fumi realizzando altresì la loro comunicazione via modem al comune ed all’ARPA stessa ed in caso contrario come mai non si è intervenuti a far rispettare la prescrizione e chi avrebbe dovuto vigilare per verificare il rispetto della prescrizione fatta; come mai in caso di installazione di sistemi automatici di rilevamento delle concentrazioni di inquinanti aerei, non sono stati riportati i dati da questi registrati in occasione dell’intervento dell’ARPA in data 14/12/2004, - (113) 71 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 bensì solamente centralina fissa; quelli registrati dalla quali motivi hanno condotto i competenti uffici regionali a modificare la prescrizione dell’ARPA del 2/11/04, in riferimento all’ulteriore sistema di rilevamento automatico dei vari inquinanti presenti nei fumi e la trasmissione dei dati all’ARPA, sostituendo detto metodo con il più blando controllo mensile (per il primo anno); quali dati risultano sulle caratteristiche qualitative e quantitative, delle emissioni in atmosfera; se, in caso di incenerimento di farine animali, si sono mai effettuati campionamenti del terreno circostante l’impianto in questione, per verificare anche l’eventuale presenza di diossina; se non si ritiene opportuno far rispettare le prescrizioni date dal dipartimento provinciale dell’ARPA di Pordenone, circa l’installazione ai camini, di rilevatori che comunichino in automatico all’ARPA ed al Comune di Fanna, la concentrazione ed il tipo di inquinanti immessi in atmosfera.” (691) “De Angelis” “Venuto a conoscenza che da oltre un anno la signora Mariolina Errico, giornalista con incarico di Caposervizio in forza alla redazione di Udine dell’Agenzia Regione Cronache - e residente a Palmanova - è in missione permanente presso il Centro di Produzione Televisiva regionale (CPRT); rilevato come questo stato di “missione permanente” comporta una notevole spesa per l’Amministrazione regionale, facilmente eliminabile, o con una sua assegnazione permanente al CPRT, o con l’utilizzo di giornalisti già assegnati alla sede di Trieste; constatato come il trattamento di missione per i giornalisti è equiparato a quello di tutti gli altri dipendenti regionali; il sottoscritto Consigliere regionale, chiede al Presidente della Giunta, Riccardo Illy, quali siano le ragioni che hanno permesso un ingiustificato esborso di denaro per un così lungo periodo, e se non ritiene, pur in notevole ritardo, di provvedere alla immediata rimozione delle cause che lo determinano.” (692) “Dressi” “Premesso che sul BUR n. 13 del 30 marzo 2005 è stato pubblicato l’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di Direttore del Servizio bonifica e irrigazione della Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna con contratto di lavoro a tempo determinato; rilevato che gli aspiranti devono possedere i seguenti requisiti soggettivi funzionali al predetto incarico: a) essere in possesso di un diploma di laurea in ingegneria e relativa abilitazione professionale; b) aver prestato attività lavorativa in Enti pubblici con esperienze conseguite per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali; c) aver maturato particolare specializzazione nell’ambito dei lavori pubblici, anche a seguito dello svolgimento di attività di collaudo tecnico e amministrativo; d) essere in possesso di particolare esperienza maturata nell’ambito della pianificazione e del recupero ambientale; e) avere svolto attività funzionale alla gestione e all’ottimizzazione delle risorse energetiche naturali; osservato che i requisiti richiesti appaiono piuttosto restrittivi per l’individuazione di una rosa di candidati adatti a svolgere l’incarico di Direttore del Servizio bonifica e irrigazione e che ciò rischia di pregiudicare una corretta selezione; il sottoscritto Consigliere regionale, - (113) 72 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere: quali siano i motivi per cui si ritiene necessario che l’incarico di Direttore del Servizio bonifica e irrigazione possa essere assegnato esclusivamente a chi possiede un diploma di laurea in ingegneria e relativa abilitazione professionale e non, ad esempio, ad un dottore agronomo o forestale; quali siano i criteri con cui sono stati individuati i requisiti e per quale motivo al futuro Direttore del Servizio bonifica e irrigazione venga richiesto di aver svolto attività funzionale alla gestione ed all’ottimizzazione delle risorse energetiche naturali e non altre attività più strettamente legate alla bonifica ed all’irrigazione, come sarebbe più logico ed opportuno; se non si ritengano le richieste troppo restrittive e specifiche, tanto da correre il rischio di far ritenere il bando disegnato ad personam; se sia già stata individuata la persona adatta ad assumere l’incarico ed in caso affermativo per quale motivo non si proceda ad un’assunzione da “esterno” evitando così di creare false illusioni in eventuali altri aspiranti a questo posto di lavoro.” (693) “Violino” “Premesso che non passa giorno che il Presidente della Giunta, Riccardo Illy, non annunci tagli drastici alla spesa della macchina regionale, salvo poi smentirsi quotidianamente accrescendo in tutti i settori i costi di gestione, appare evidente come nel settore della comunicazione, Riccardo Illy, non badi a spese, e anche a sprechi. Dopo la creazione di una Direzione Speciale per la Comunicazione, distinta dall’Ufficio Stampa, affidata al dottore in farmacia, Fabio de Visentini, e alla dotazione di personale a quella Direzione, assunto anche con contratti a termine senza concorso; dopo aver segnalato il caso anomalo di una giornalista, in forza alla sede di Udine, che da oltre un anno viene a lavorare a Trieste, al Centro di Produzione Televisiva Regionale, percependo, oltre allo stipendio, una sostanziosa indennità di missione quotidiana; ora vengo a conoscenza di un altro limpido esempio di spreco di denaro pubblico di cui chiedo conto: ieri, 12 aprile, si è svolta a Udine la cerimonia per l’assegnazione del “Premio Innovazione”, cerimonia trasmessa in diretta TV via Web, organizzata dal Centro di Produzione Televisiva Regionale, ciò nonostante erano presenti a Udine ben sette giornalisti di Agenzia Regione Cronache così suddivisi: cinque giornalisti (di questi ben tre del Centro Tv…) un giornalista - fotografo un giornalista - operatore un assistente operatore non giornalista di questi sette giornalisti ben sei (più l’assistente) erano in missione, percependo quindi la prevista indennità. Il Presidente Illy ha annunciato che i tre lunghi filmati promozionali, relativi alle tre aziende private premiate, erano stati realizzati con i mezzi e a spese del Centro Regionale di Produzione Televisiva. Come intervistatore dei premiati è stato scelto il dott. Isaac Getz, professore di Idea Involvement Innovation Management alla ESCP - EAP, European School of Management di Parigi, che non conoscendo l’italiano ha svolto la sua intervista in inglese, con un certo imbarazzo degli intervistati che hanno avuto bisogno della traduzione, e che, di conseguenza, hanno risposto in italiano. Tutto ciò premesso, riconoscendo che comunque si è risparmiato sul costo di un presentatore, avendo il dottore in farmacia, nonché Direttore alla Comunicazione, Fabio de Visentini, svolto brillantemente questa funzione, il sottoscritto Sergio Dressi, consigliere regionale di Alleanza Nazionale, chiede al Presidente della Giunta, Riccardo Illy: se si potevano risparmiare i soldi della missione a ben sette dipendenti regionali, considerato che alcuni degli stessi potevano tranquillamente seguire la cerimonia in diretta - (113) 73 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 via Web Tv; se è corretto spendere soldi pubblici per realizzare filmati promozionali di Società private; se infine non si potevano risparmiare altri soldi pubblici (con richiesta di conoscerne l’entità) invitando come intervistatore un docente del MIB di Trieste, di certo non inferiore al professor Isaac Getz, e sicuramente in grado di svolgere, a vantaggio di tutti, l’intervista in italiano.” “Dressi” (694) “Premesso che a tutt’oggi l’Aeroporto di Ronchi dei Legionari non è stato ancora intitolato a nessuno dei tanti personaggi illustri, proposti da più parti; considerato che tanti altri scali internazionali, come quelli di Genova e Venezia hanno assunto nomi di personaggi di livello mondiale; in considerazione della recente scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, che tanta commozione ha suscitato in tutto il mondo e che proprio con il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato di avere un particolare legame, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente, per sapere se si ritiene opportuno assumere iniziative affinché l’Aeroporto di Ronchi dei Legionari (GO) venga intitolato a Papa Giovanni Paolo II.” (695) “Ferone” “Premesso che tanti cittadini di Basiliano (UD) ed amministratori locali sono molto preoccupati per la possibilità che Basiliano possa essere privata della presenza della stazione dei Carabinieri che rappresenta per tutti i cittadini, non solo di Basiliano, ma anche per quelli di altri Comuni compresi nella giurisdizione della stazione di cui trattasi, un indispensabile punto di riferimento per l’intera collettività; sottolineato che la presenza dell’Arma dei Carabinieri rappresenta per Basiliano e per il circondario una forte garanzia di legalità sul territorio e che l’attività della stessa, nel corso degli anni, ha rafforzato l’enorme stima ed affetto che i cittadini nutrono nei confronti dell’Arma benemerita; evidenziato che la Stazione dei Carabinieri di Basiliano (UD) è ospitata in un edificio inadeguato alle esigenze del personale dell’Arma e che una fitta corrispondenza a questo proposito, stando a notizie di stampa, fra l’Amministrazione comunale di Basiliano ed i vertici dell’Arma di Udine, avrebbe sottolineato chiaramente la necessità di reperire una sede più dignitosa per la Caserma dei Carabinieri, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente, per sapere se si ritiene di dover intervenire per garantire all’Arma dei Carabinieri di disporre a Basiliano una sede decorosa, che potrebbe essere assicurata con la ristrutturazione dell’edificio attualmente occupato o individuando una nuova sede che potrebbe essere la dismessa Caserma “Lesa”.” (696) “Ferone” “Premesso che: la legge regionale 4 del 2005, votata nelle scorse settimane nonostante i voti contrari della Casa delle Libertà, prevede all’articolo 34 la modifica dell’articolo 24 della legge 12/2002 sull’artigianato; la modifica succitata prevede, in sostanza, l’abrogazione delle autorizzazioni per l’attività di panificazione; una tale limitazione dei controlli per un’attività così delicata non parrebbe essere stata adottata in altre Regioni italiane; - (113) 74 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 la norma apparirebbe tale da minare la tradizionale produzione artigiana di pane friulano; la revisione normativa potrebbe essere sinergica alle mutate condizioni normative e di mercato che favoriscono l’insediamento di centri commerciali; sono stati emanati numerosi altri atti di interesse della grande distribuzione senza radici locali, il sottoscritto Consigliere regionale, chiede: quali siano le motivazioni che hanno spinto la Giunta regionale a proporre e far approvare tale normativa; quali siano le norme che tutelano gli attuali panificatori artigiani da una “liberalizzazione selvaggia” dell’attività; quali siano gli interventi, anche economici, che la Giunta regionale intende mettere in atto o ha già messo in atto per evitare o contrastare la svalutazione delle attuali attività di panificazione in seguito alla modifica normativa; quali saranno le azioni di tutela e salvaguardia delle attività tradizionali friulane di panificazione che la Giunta regionale intende mettere in atto; quali saranno le azioni a tutela del consumatore e del cittadino in materia di requisiti igienico-sanitari delle attività di panificazione (in particolare quelle nuove); se non siano state valutate le possibili conseguenze che rischiano di favorire l’insediamento di attività industriali, in luogo di quelle tradizionali e artigianali, sinergiche alla grande distribuzione e lontane dal tessuto naturale e storico delle attività della nostra Regione; se vi sia un disegno strategico, e se la modifica normativa citata in premessa vi rientri, volto a indebolire e ridurre le attività commerciali e artigianali tradizionali del Friuli Venezia Giulia in direzione di un disegno favorevole alla grande distribuzione senza radici locali.” “Asquini” (697) “Premesso che in Consiglio regionale viene distribuito caffè esclusivamente di una nota marca triestina, mentre l’acqua minerale è di provenienza extraregionale; rilevato che rientra nel programma dell’attuale maggioranza la valorizzazione delle produzioni regionali e che, anche in conseguenza delle frequenti riprese televisive, oltre che delle numerose visite, è opportuno che venga preferito l’utilizzo di risorse del nostro territorio; atteso che, come anche evidenziato nelle recenti discussioni sul recepimento della legge Galli, il Friuli è terra ricca di risorse idriche che andrebbero valorizzate e che le aziende friulane possiedono impianti tra i più avanzati nel settore di produzione delle acque minerali; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Regione per sapere: se non ritenga opportuno che in Consiglio regionale e più in generale in tutti gli edifici pubblici della Regione vengano utilizzati per quanto possibile prodotti friulani, bisiachi e triestini; se ed in che modo ci s’intenda attivare in particolare affinché in Consiglio regionale venga distribuita acqua friulana.” (698) “Violino” “Premesso che tra tutte le emergenze che potrebbero colpire i cittadini di Trieste e Provincia non si può escludere quella relativa al rischio di incidente nucleare. Infatti il porto di Trieste è inserito nell' elenco dei porti messi a disposizione dal - (113) 75 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 governo italiano per ospitare navi e sommergibili nucleari delle flotte alleate che potrebbero teoricamente ospitare al loro interno anche ordigni nucleari, come recenti notizie confermano verificarsi presso la base di Aviano; considerato che gli incidenti a vascelli nucleari sono molto più frequenti di quanto si pensi, come dimostra quello occorso l’anno scorso all’Hartford al largo della Maddalena in Sardegna. E che anche il porto di Brindisi è stato coinvolto il 22 giugno 2001 in un incidente, quando il peschereccio San Pietro di Monopoli "pescava" un minisommergibile nucleare USA NR-1, in missione segreta a 14 miglia della costa; tenuto conto che l’Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per la mancata divulgazione dei Piani di Protezione civile in caso di incidente nucleare dovuto al traffico navale militare a propulsione atomica; visto che a seguito di un’interrogazione presentata dall’on. Bulgarelli, il governo affermava che è stata data facoltà ai Prefetti di desecretare e diffondere questi piani e che, quindi, presso la Prefettura di Trieste dovrebbe essere presente per legge un piano di emergenza in caso di incidente nucleare, e questo piano dovrebbe essere messo a disposizione delle autorità competenti per territorio, comprese le Amministrazioni e le aziende sanitarie, oltre che di tutti i cittadini che lo richiedessero; tenendo conto che già nel 2000 l' Osservatorio etico ambientale aveva presentato documentata richiesta d' informazione, ottenendo dalla Prefettura un sostanziale diniego all' accertamento dei documenti ed alla loro diffusione; preposte, il Piano di emergenza in caso di incidente nucleare al fine di salvaguardare l’integrità dell’ambiente e della popolazione della nostra Regione, come già effettuato anche dai prefetti di La Spezia, Taranto e Gaeta, e come espressamente previsto dalla legge e dalle direttive europee anche alla luce di quanto stabilito nel nuovo Statuto del Friuli Venezia Giulia, dove viene ribadito il ripudio della guerra come strumento di soluzione delle controversie tra i popoli, ed il sostegno al processo di moratoria delle armi di distruzione di massa, con tutte le implicazioni che il complesso degli adempimenti istituzionali comporta.” “Zorzini” (699) Interpellanze “Tenuto conto che sono stati resi noti i dati emersi dal rapporto SIGEA, azione di monitoraggio dei livelli di inquinamento durata due anni e sostenuta anche con fondi europei alla quale hanno collaborato i Comuni di Pavia di Udine, di Pozzuolo, di Udine, il consorzio Z.I.U., la Provincia di Udine, l’ARPA, l’Azienda Sanitaria n. 4 e la Regione stessa; avuto notizia che dal primo gennaio ad oggi sono stati rilevati ben 24 sforamenti del limite di PM10 nella Zona Industriale Udinese facendo presagire un aggravamento della situazione rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente e che il problema dell’inquinamento acustico risulta essere altrettanto grave; sottoscritta rilevato tuttavia che la discontinuità dei rilevamenti dell’ARPA e dell’Azienda Sanitaria N. 4 Medio Friuli non consentono una verifica continuativa del livello di inquinamento atmosferico della zona soprattutto nell’area circostante l’insediamento industriale dell’ABS; chiede al Presidente della Giunta e all’Assessore competente di intervenire affinché il Prefetto di Trieste metta a disposizione dei cittadini e delle Autorità avuto notizia infatti che le Amministrazioni comunali di Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli e Udine, in relazione a tale situazione e a fronte della difficoltà da parte del Dipartimento provinciale dell’ARPA a condurre tutto ciò premesso, Consigliera regionale, la - (113) 76 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 efficacemente l’attività di individuazione delle sorgenti di inquinamento presenti a causa della carenza di personale, hanno sollecitato la Regione ad assumere idonee iniziative per consentire all’ARPA un intervento efficace; avuto notizia inoltre che le stesse Amministrazioni comunali sopra menzionate hanno fatto presente all’Assessore competente e al Presidente della Regione la necessità di intervenire in materia di inquinamento acustico predisponendo le necessarie linee guida regionali; rilevato inoltre che comunque dai dati sopra citati emerge una scarsa capacità di abbattimento delle polveri sottili da parte delle apparecchiature tecnologiche in essere, anche in considerazione del fatto che negli ultimi mesi si è avuto un notevole incremento delle produzioni con un costante superamento dei limiti di inquinamento previsti; avuto modo infine di riscontrare la comprensibile preoccupazione e il disagio dei residenti di Lumignacco (Pavia di Udine) e Cargnacco (Pozzuolo del Friuli) per l’inquinamento atmosferico e acustico e la loro richiesta di un monitoraggio costante di quanto succede nell’area; i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere: 1. se non ritenga di dover intervenire per sollecitare le parti interessate ad un costante monitoraggio dei livelli di inquinamento nella Zona Industriale Udinese, assumendo anche le iniziative idonee al fine di consentire all’ARPA di condurre uno studio dettagliato sulla caratterizzazione del PM10; 2. se non ritenga di dover attivare il tavolo tecnico tra i diversi soggetti interessati ovvero l’Azienda Sanitaria n. 4, l’ARPA, i Comuni, la Z.I.U., la Provincia di Udine e le aziende interessate per trovare delle soluzioni al problema dell’inquinamento da PM10 nell’area in oggetto; 3. se non ritenga di dover intervenire per far rispettare gli impegni assunti da parte delle aziende al momento dell’insediamento nella Z.I.U.” “Menosso-Travanut” (336) “Preso atto dei contenuti della sentenza del TAR Friuli Venezia Giulia n. 50/2005 depositata alla cancelleria del Tribunale il 01.03.2005 - annullamento della deliberazione della Giunta regionale n. 797 del 02.04.2004 inerente il riparto del Fondo di cui all’art. 16 della L.R. 23.02.2001 n. 38 - annullamento del presupposto parere della Commissione consultiva della minoranza slovena nella parte in cui la comunità economico culturale slovena non viene ammessa al riparto - annullamento del parere della III Commissione permanente del Consiglio regionale del 04.03.2004 nella parte in cui esprime parere favorevole; rilevato che nell’iter della predisposizione degli atti è stato violato l’art. 13 della L.R. 20.03.2000 n. 7 oltre che l’art. 5, c. 3, della L.R. 23/01 accettando - la Giunta regionale acriticamente la deliberazione della Commissione senza appurare sulla base di quali criteri si definiscono l’interesse primario in modo obiettivo e predeterminato; preso atto che il TAR ha stabilito come conseguenza la permanenza dell’Associazione Comunità Economico Culturale Slovena nell’elenco di cui all’art. 5, 2 c., lettera b) della L.R. n. 23/2001, il sottoscritto Consigliere regionale, interpella il Presidente della Regione per conoscere a seguito della sopra citata sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale quali saranno le azioni che verranno attivate: riconoscimento e concessione del contributo come da anni pregressi all’associazione SGPSCECS ed in via subordinata quali saranno i comportamenti della Regione per l’anno in corso, visto e considerato che mancando un censimento ufficiale degli appartenenti alla minoranza slovena è oltremodo difficile poter stabilire a priori le valutazioni ed i criteri certi per appurare la valenza delle organizzazioni - (113) 77 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 rappresentative della stessa minoranza.” “Ritossa” (337) “Premesso che il tema dell’e-government sta lentamente conquistando posizioni anche nell’agenda politica e nell’opinione pubblica regionale poiché racchiude in sé numerosi concetti, che spaziano dall’innovazione tecnologica a quella organizzativa interessando aspetti normativi ed economici; ricordando come l’e-government rappresenti la transizione da una forma di governo e di Amministrazione basata su strumenti deboli (carta, archivi, ecc.) ad un’altra dominata dall’informatica e dalla telematica; premesso, altresì, che consentirebbe alla Regione: l’e-government a) di amplificare il ruolo di aggregazione e di indirizzo che svolge per le Amministrazioni locali, interpretando e traducendo in azioni operative le indicazioni generali che giungono dal livello europeo e nazionale; b) di collegare in rete la Regione con le Province, i Comuni e tutti gli altri Enti territoriali che devono fornire servizi avanzati a favore dell’occupazione e dello sviluppo della società regionale; c) di innovare le macchine amministrative delle P.A. che operano in Regione migliorandone i servizi con la riduzione e la semplificazione dei procedimenti amministrativi e quindi riducendo i costi operativi delle Amministrazioni stesse; atteso, che la Regione per il tramite della Direzione della comunicazione, ha prodotto un lavoro relativo all’intranet dell’Amministrazione regionale, presentandolo come nuovo; rilevato che quanto è stato presentato come una realizzazione della Giunta Illy è già operativo da molto tempo ed è stato inaugurato molto tempo fa, e non da questa Giunta regionale, e più precisamente le date di attuazione più significative dell’intranet regionale sono le seguenti: a) 16 ottobre 2002: viene evidenziata la necessità di creare (incontro Regione-Insiel) l’intranet dell’Amministrazione regionale; b) 22-23 novembre 2002: viene annunciata alla dirigenza regionale l’intenzione di fornire alla Regione lo strumento intranet; c) 4 dicembre 2002: ulteriore incontro tecnico Regione-Insiel per l’intranet; d) 15 gennaio 2003: presentazione del progetto attuale dell’intranet; e) 8 maggio 2004: il Presidente Tondo porta il progetto del portale intranet in Giunta per l’approvazione; f) 4 giugno 2004: il presentazione ufficiale del portale intranet a direttori e sindacati; considerato che della c.d. nuova intranet, fermo restante le teorie sul suo utilizzo e i suoi contenuti generali annunciati dalla Direzione della comunicazione hanno ben altre paternità: a) è lampante la sterilità di immaginazione sulla loro applicazione per il miglioramento dello svolgimento dell’attività lavorativa dei dipendenti dell’Amministrazione regionale; b) si rileva solo lo sviluppo delle strutture intranet già valide e che erano già state previste ed inserite originariamente; c) del tanto annunciato fine ultimo dell’intranet e cioè quello della semplificazione delle procedure amministrative, anche interne, non c’è alcuna traccia; tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano il Presidente della Regione e l’Assessore competente, per sapere: 1. se siano a conoscenza che quanto già prodotto, e forse solo rimaneggiato, è stato rappresentato come nuovo; Atti consiliari - (113) 78 - Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 2. se e quanto si sia speso, non solo in termini finanziari ma anche economici, quantificando le ore lavoro necessarie per predisporre la presentazione di un lavoro che già esisteva; 3. se si sia a conoscenza che altre Amministrazioni utilizzano il sistema “paperless” che consente tramite posta elettronica di gestire domande ferie, autorizzazioni degli straordinari e missioni, richieste materiali e segnalazioni guasti oltre alla condivisione dei progetti; 4. se e quando sarà operativa via intranet la banca dati dei procedimenti amministrativi e quanto potrà servire per progettare e gestire operazioni amministrative in materie devolute alle Autonomie locali; 5. se e quando sarà operativa via intranet la banca dati della ragioneria generale relativa alle attività contabili del bilancio e della finanziaria regionali o si intenda mantenerla ancora non accessibile agli stessi uffici regionali?; 6. se e quando sarà definitivamente operativa via intranet una completa banca dati relativa alle deliberazioni della Giunta regionale, servita da un valido motore di ricerca; 7. se e quando sarà disponibile un concreto sistema di login unico che consenta all' utente della intranet, una volta autenticato, di accedere ad ogni banca dati a seconda del proprio profilo invece che tramite una serie di singole password, magari tramite strumenti di autenticazione quali le smart card a garanzia di più elevati livelli di sicurezza e riservatezza dei dati; 8. se siano state fatte, e di quale entità, operazioni di innovazione sulla rete intraneteellfvg per cercare di mettere in linea le Amministrazioni locali del comparto unico, rilevato che tale progetto, presentato nel giugno 2002 ed avviato in via sperimentale a partire dal febbraio 2003, risulterebbe privo di ogni ulteriore sviluppo; 9. se siano state fatte, e di quale entità, operazioni di innovazione sul portale della Regione per cercare di avvicinare l’Amministrazione ai cittadini.” “Gottardo-Asquini-Valenti-Camber” (338) “Premesso che i Comuni di Duino Aurisina / Devin Nabrežina, Sgonico/Zgonik e Monrupino/Repentabor costituiscono assieme un unico ambito territoriale per i servizi sociosanitari, nel quale i rapporti tra gli Enti, sottoscriventi anche di una relativa convenzione, si fondano sulla reciproca collaborazione, prevedendo che le decisioni siano collegiali e condivise; visto il bando di selezione per il conferimento di un posto di “assistente sociale” Cat. D - posizione economica 1 - a tempo pieno e determinato, emesso dal Comune di Duino - Aurisina / Devin Nabrežina in data 22 febbraio 2005; verificato che nei requisiti per l’accesso alla selezione non vi è quello della conoscenza della lingua slovena ma che tale requisito è previsto solo facoltativamente; constatato che gli operatori, assunti dal Comune di Duino - Aurisina / Devin Nabrežina, capofila degli Enti interessati, saranno chiamati a svolgere il loro compito istituzionale su tutto il territorio delle comunità locali facenti parte dell' ambito; rilevato che i Comuni costituenti l' ambito territoriale, già per la loro denominazione, denotano la presenza di una elevata percentuale, quando non addirittura della maggioranza della popolazione di lingua slovena; dato che i servizi sociali sono rivolti in particolar modo alle persone più esposte dal punto di vista socio-economico (anziani, persone diversamente abili, bambini con situazioni familiari difficili) e che più di altre necessitano di persone vicine ai problemi quotidiani; valutato che l’approccio linguistico assume - (113) 79 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 un particolare momento comunicativo, soprattutto nelle situazioni di grave disagio sociale; visto che le realtà amministrative in questione hanno statuti comunali in cui il bilinguismo è sancito come regola di amministrazione quotidiana, e tutti rientrano nell' ambito del territorio in cui vigono le leggi per la tutela dei gruppi linguistici minori e della comunità nazionale slovena; il sottoscritto Consigliere regionale, interpella il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere: come possa il Comune di Duino - Aurisina / Devin Nabrežina assumere con regolare concorso una persona da adibire ai servizi sociali senza che questa possegga il requisito fondamentale della conoscenza della lingua slovena; come il suddetto Comune, capofila dell' ambito socio-sanitario, possa assumere una simile decisione senza il dovuto accordo e d' intesa con gli altri due Comuni costituenti l' ambito; se non ritengano opportuno sollecitare il Sindaco di Duino - Aurisina / Devin Nabrežina ad operare ai fini del raggiungimento di accordi condivisi, soprattutto su provvedimenti che toccano da vicino la sensibilità e la vita della popolazione.” (339) “Špacapan” “Premesso che: la variante n. 66 al PRGC del Comune di Trieste (variante di revisione e adeguamento al PURG), è stata approvata nel 1997; considerato che: ai sensi della L.R. 52/1991, art. 36 Decadenza dei vincoli, comma 1 “Nelle parti che assoggettano singoli beni a vincoli preordinati all’esproprio, e salvo che detti vincoli non abbiano validità permanente in quanto imposti in applicazione di specifiche disposizioni di legge, le indicazioni di piano perdono efficacia, qualora non sia stato approvato un piano particolareggiato che le comprenda o non sia stata iniziata la procedura per l' espropriazione degli immobili in questione e non siano state depositate le relative indennità, entro 5 anni dall’entrata in vigore del piano medesimo”; visto che: ai sensi del medesimo art. 36, comma 2 “Cessata l' efficacia dei vincoli, il Comune è tenuto ad adottare nel termine di un anno una variante al PRGC finalizzata a verificare lo stato di attuazione del piano e ad apportare le variazioni eventualmente ritenute necessarie, nonché a determinare il conseguente fabbisogno di servizi pubblici e di attrezzature di interesse collettivo e sociale. Qualora il Comune non provveda entro il termine predetto, la Giunta regionale dà l' avvio al procedimento sostitutivo di cui all' art. 120”; considerato che: l’Amministrazione comunale non risulta abbia ad oggi provveduto al citato obbligo di legge, con il conseguente svuotamento e sostanziale annullamento del carattere generale del vigente strumento urbanistico comunale; visti anche: gli effetti di legge di cui agli artt. 37 Norme transitorie in pendenza della decadenza dei vincoli e 38 - Decadenza dei vincoli urbanistici e competenze urbanistiche comunali di cui alla medesima L.R. 52/1991. PRGC del Comune di Trieste. Variante generale n. 66, Revisione e Adeguamento al PURG, ATTI: deliberazione consiliare n. 37 d.d. 15.4.1997, con cui il Comune di Trieste ha approvato la variante; DPGR n. 0300/Pres. dd. 23.9.1997, con il quale il Presidente della Giunta regionale, nel confermare l' esecutività della predetta delibera consiliare n. 37/1997, ha disposto l' introduzione delle modifiche ritenute indispensabili a fronte del parziale superamento, conseguito dal Comune, delle - (113) 80 - Atti consiliari Regione Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA – ALLEGATI ALLA SEDUTA DEL 19 APRILE 2005 riserve formulate in ordine alla variante medesima con deliberazione della Giunta regionale n. 1271 del 22 marzo 1996; il sottoscritto Consigliere regionale, interpella l’Assessore regionale alla Pianificazione Territoriale, Mobilità e Infrastrutture di Trasporto per sapere: 1) quali iniziative abbia assunto la Giunta regionale nei confronti del Comune di Trieste, affinché lo stesso proceda all’adozione della variante al PRGC di cui all’art. 36, c. 2 della L.R. 52/1991 (essendo ampiamente scaduti i termini previsti dalla norma medesima); 2) se sia già stato avviato il procedimento sostitutivo di cui all’art. 120 della stessa L.R. 52/1991: 3) se sia stata effettuata una ricognizione, da parte della competente Direzione, sulle possibili conseguenze - in termini di volumetrie e localizzazioni delle nuove edificazioni - rese possibili dall’avvenuta decadenza dei vincoli di cui sopra, con particolare attenzione per quanto già accade o potrebbe accadere nelle aree destinate a “parco urbano”, o in quelle comunque soggette a vincolo paesaggistico.” “Metz” (340) A cura del Servizio Resoconti del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Trascrizione: ART.Co Bassa Friulana, San Giorgio di Nogaro. Stampa e rilegatura: Stamperia del Consiglio Regionale, Trieste.