Buongiorno, mi chiamo Sofia, ho 50 anni e sono una mamma sola

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Buongiorno, mi chiamo Sofia, ho 50 anni e sono una mamma sola
Buongiorno, mi chiamo Sofia, ho 50 anni e sono una mamma sola che cresce due figli, prima ancora che il
Familiare Assistente di uno di loro.
Ieri ero anche io al tavolo di lavoro CAREGIVER organizzato dalla Consulta Cittadina H di Roma Capitale e dalle
Consulte H Municipali di Roma, perché in questa circostanza, nella complessa organizzazione di questo
pomeriggio, che ha visto due Senatori proponenti, di opposti schieramenti politici, interfacciarsi con i diretti
interessati della futura legge, ho prestato “i miei occhi” e la mia collaborazione al Presidente della Consulta di
Roma, l’ing. Umberto Emberti Gialloreti, che da anni ricopre questa carica, ascoltando le istanze di tutti,
occupandosi di ogni genere di disabilità, interfacciandosi con le istituzione ed accompagnando ogni singola criticità
che gli venga sottoposta. Ieri, e cito testualmente le parole di apertura del Presidente Gialloreti, è successa una
cosa straordinaria, i decisori hanno incontrato i destinatari della futura legge. Era un tavolo di lavoro della Consulta
H Cittadina e delle Consulte H Municipali di Roma che, con apprezzabile disponibilità, hanno deciso di aprire a
chiunque volesse intervenire.
C’erano due ore di tempo a disposizione, dalle 16.00 alle 18.00. I Senatori si sono presentati puntualissimi. Hanno
relazionato sui rispettivi DDL ed hanno iniziato a rispondere alle domande. E’ tutto verificabile perché andato in
diretta FB su alcuni Gruppi tematici e perché abbiamo provveduto a videoregistrare il pomeriggio.
La nostra esigenza prioritaria era di dare spazio alle domande di ognuno. E così noi dell’organizzazione, abbiamo
simbolicamente richiesto che le domande venissero poste in interventi di un minuto per ciascuno.
Allora, caro Alessandro, ti dico cosa mi sarei aspettata io.
Mi sarei aspettata una platea collaborativa con le Consulte H perché il lavoro che svolgono, in difesa dei diritti di
tutti noi e dei nostri congiunti, è realmente interamente pro bono.
Mi sarei aspettata una platea conscia della difficoltà che esiste nel portare “a casa nostra”, perché eravamo nella
sede della Consulta H di Roma Capitale, due Senatori firmatari di due proposte di legge contrapposte allo stesso
tavolo ad interfacciarsi con la platea degli interessati.
Mi sarei aspettata una platea interessata all’argomento del tavolo, preparata, che avesse studiato
preventivamente i DDL e pronta a porre domande brevi ed efficaci per l’obiettivo comune di comprendere se e
come possiamo aspettarci una legge che riconosca il nostro lavoro di cura.
La sera, leggendo la tua email, ho compreso perché il nostro mondo disabile è così frastagliato, disgregato, privo
di credibilità. Perché troppi fra noi sono alla ricerca di un palco per la propria autoreferenzialità. Forse è l’altra
faccia della medaglia di una vita fatta di isolamento e solitudine, sofferenza, impotenza e frustrazione
conseguente.
Ma venendo al contenuto della tua email, e quindi dell’intervento che hai deciso di non fare, ti dico che la platea in
sala oggi sa se qualcuno fra i senatori ha familiarità con la disabilità, perché la domanda è stata posta da
qualcuno, in 30 secondi.
Ti dico che il riferimento alla tua fedeltà politica sarebbe stato assolutamente fuori tema, in un tavolo che cercava
di arrivare ad unire i due DDL all’esame del Senato in una sola proposta favorevole per noi Familiari Caregiver,
come fuori luogo è stata la tua ricerca al desk per capire di quale schieramento politico fossero i due senatori
presenti.
Che il tuo esempio sull’insegnante di sostegno o il tuo racconto personale sulla tua fine oratoria di fronte alla
commissione INSP avrebbe levato il tempo ad un’altra domanda pertinente l’argomento del tavolo, i Familiari
Assistenti. Ed ognuno di noi di questi aneddoti ne ha a bizzeffe.
Che l’escursus storico da te fatto è stato oggetto dell’intervento di un altro Familiare Assistente.
E che tutte le domande che ti sei riservato di scrivere inerenti i due DDL sono state poste ed affrontate ieri dal
tavolo di lavoro, da una pluralità di persone, alla presenza dei due Senatori che non solo non hanno abbandonato
la sala, ma vi sono rimasti ben oltre l’orario stabilito.
Hanno parlato tutti, quelli che son rimasti, quelli che si sono fidati dell’organizzazione e della conduzione del tavolo
da parte del Presidente Gialloreti.
Ed è su questo spirito di collaborazione mancato, che ti invito a riflettere.
E per la fiducia che sempre do all’onestà intellettuale di ognuno, per diritto di equità, ti chiedo di diffondere questa
mia a chiunque tu abbia inviato la tua.
Sofia