L`industria automotive mondiale nel 2013

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L`industria automotive mondiale nel 2013
 L’industria automotive
mondiale nel 2013 AREA STUDI E STATISTICHE
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Profilo dell'Associazione
Nata a Torino nel 1912, ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria
Automobilistica, svolge da oltre 100 anni la funzione di Trade Association, come
portavoce delle aziende italiane che operano ai massimi livelli nei settori della
costruzione, trasformazione ed equipaggiamento degli autoveicoli per il
trasporto individuale e collettivo di persone e di merci.
ANFIA è tra le maggiori Associazioni di categoria che aderiscono a
CONFINDUSTRIA e rappresenta il punto di riferimento relazionale e strategico
tra la filiera automotive e il contesto politico-istituzionale, italiano e
internazionale.
L’Associazione è strutturata in 3 Gruppi merceologici, ciascuno coordinato
da un Presidente.
Componenti: comprende i produttori di parti e componenti di autoveicoli;
Carrozzieri e Progettisti: comprende le aziende operanti nel settore della
progettazione, ingegnerizzazione, stile e design di autoveicoli e/o parti e
componenti destinati al settore autoveicolistico; Costruttori: comprende i
produttori di autoveicoli in genere – inclusi camion, rimorchi, camper, mezzi
speciali e/o dedicati a specifici utilizzi - ovvero allestimenti ed attrezzature
specifiche montati su autoveicoli.
Settori di attività
L’attività dell’Associazione è organizzata nelle seguenti strutture operative:
Area Tecnica e Affari Regolamentari, Area Economica, Studi e Statistiche,
Saloni ed Eventi, Consulenza e formazione, Relazioni istituzionali,
Comunicazione e Ufficio stampa, che definiscono e realizzano la missione e
l’offerta associativa di ANFIA:







Tutelare gli interessi delle Aziende associate nelle sedi istituzionali pubbliche
e private, sia nazionali che internazionali.
Provvedere allo studio e alla risoluzione dei problemi di natura economica,
giuridica, tecnica, fiscale e legislativa del comparto automotive.
Promuovere il miglioramento continuo della Qualità.
Promuovere attività e progetti di internazionalizzazione delle imprese.
Analizzare l’andamento del mercato autoveicolistico, sviluppando
elaborazioni statistiche ad hoc per ognuno dei Gruppi ANFIA.
Organizzare partecipazioni istituzionali o collettive alle manifestazioni
espositive di interesse delle Associate, nonché ottenere condizioni
preferenziali di partecipazione ai Saloni.
Informare i media e l’opinione pubblica sulle tematiche associative.
Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica
Sedi:
10128 Torino - Corso Galileo Ferraris, 61 – Telefono +39 011 5546511
– Fax +39 011 545464 – E-mail: [email protected]
00144 Roma – Viale Pasteur , 10 – Telefono +39 06 54221493 (4)
– Fax +39 06 54221418– E-mail: [email protected]
www.anfia.it
3
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
INDICE
L’economia mondiale
pag. 5
L’industria automotive mondiale :
mercato
pag. 7
produzione
pag. 9
parco
pag. 12
mercato
pag. 14
produzione
pag. 21
mercato
pag. 24
produzione
pag. 30
mercato
pag. 33
produzione
pag. 38
mercato
pag. 42
produzione
pag. 52
sintesi economica
pag. 59
filiera produttiva
pag. 62
mercato
pag. 65
parco
pag. 75
Focus per area:
Europa
Nafta
Sud America
Asia/Oceania
Italia
Pubblicazione a cura dell’Area Studi e Statistiche di ANFIA
Responsabile Marisa Saglietto
La pubblicazione è stata chiusa con le informazioni disponibili al 31 marzo 2014.
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ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
 L’economia mondiale
Secondo
i dati
preliminari
diffusi a gennaio
2014
dal
Fondo Monetario
Internazionale, la crescita dell’economia mondiale per l’anno 2013 è stata del 3%,
grazie al rafforzamento dell’attività economica mondiale nel 2° semestre dell’anno.
La crescita è prevista proseguire e migliorare, le proiezioni del FMI stimano per il 2014
e il 2015 variazioni tendenziali positive rispettivamente del
3,7% e del 3,9%.
Favoriranno la crescita le economie avanzate, in particolare gli Stati Uniti, grazie ad
una politica di bilancio meno incerta, e le economie emergenti, anche se su di esse
gravano condizioni finanziarie globali meno espansive. Nel terzo trimestre del 2013
la crescita si è rafforzata in Cina (al 7,8 %, sul periodo corrispondente), sulla spinta
delle misure di sostegno agli investimenti e alle esportazioni varate nell’estate.
L’aumento del prodotto è invece rimasto moderato in India (al 4,8 %), nonostante il
Nel 2013 l’economia
mondiale è cresciuta del
3% sul 2012, mentre
l’incremento del
commercio mondiale si è
ridotto al 2,7% rispetto al
6% del 2011. Le previsioni
del Fondo Monetario
Internazionale stimano la
crescita a +3,7% nel 2014
e +3,9% nel 2015.
forte deprezzamento della rupia e il recupero della produzione nel settore agricolo;
il PIL ha rallentato in Brasile (al 2,2%) e ha continuato a ristagnare in Russia. Nell’area
Euro la modesta ripresa iniziata nel 2013, rimane ancora piuttosto fragile. L’inflazione
nei paesi avanzati è rimasta su livelli molto contenuti, mentre tra i paesi emergenti,
la dinamica dei prezzi al consumo resta elevata in India, in Brasile e in Russia.
L’annuncio del tapering a maggio 2013 da parte della Federal Reserve ha
determinato un immediato terremoto finanziario in alcuni Paesi emergenti, in
particolare Brasile, Turchia, India e Indonesia, i cui Governi hanno attuato da subito
misure per contenere le fughe di capitali e la spinta inflattiva. A partire da gennaio
2014, la FED ha avviato la riduzione mensile dello stimolo monetario per 10 miliardi di
dollari al mese. In India (in ottobre) e in Brasile (in ottobre, novembre e gennaio) le
autorità hanno innalzato i tassi di riferimento di politica monetaria per contenere le
pressioni inflazionistiche e contrastare il deflusso di capitali. Tra i fattori a rischio nella
ripresa mondiale predominano quelli di ordine finanziario.
In questo quadro ancora incerto, la crisi ucraina rappresenta una variabile piuttosto
rischiosa, su cui è difficile prevedere gli sviluppi. L’ Europa pesa per oltre il 50% sulle
esportazioni russe, costituite principalmente da gas e petrolio. A sua volta l’Europa
importa circa il 30% del suo fabbisogno di gas dalla Russia e destina al paese oltre il
7% delle proprie esportazioni. L’Italia è il secondo partner commerciale della Russia
in Europa dopo la Germania.
Anche nel 2013, come nell’anno prima, la dinamica degli scambi dei volumi del
commercio mondiale nel 2013 è stata moderata (+2,7%); le proiezioni sono
di
miglioramento: +4,5% nel 2014 e +5,2% nel 2015.
Tutti gli indicatori sono puntati verso l’alto per l’economia dell’Africa. Nell’Africa
Sub-Sahariana, secondo dati FMI, il PIL continuerà a crescere del 6,1% nel 2014,
mentre nell’anno appena concluso ha fatto registrare il +5,1%.
5
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
PIL
Paesi avanzati
Area euro
Germania
Francia
Italia
Spagna
Giappone
Regno Unit o
St at i Unit i
Paesi emergenti
Brasile
Cina
India
Russia
ASEAN (1)
Africa Sub-Sahariana
Commercio mondiale
2012
3,1
1,4
-0,7
0,9
0,0
-2,5
-1,6
1,4
0,3
2,8
4,9
1,0
7,7
3,2
3,4
6,2
4,8
2,7
2013
3,0
1,3
-0,4
0,5
0,2
-1,8
-1,2
1,7
1,7
1,9
4,7
2,3
7,7
4,4
1,5
5,0
5,1
2,7
2014F
3,7
2,2
1,0
1,6
0,9
0,6
0,6
1,7
2,4
2,8
5,1
2,3
7,5
5,4
2,0
5,1
6,1
4,5
2015F
3,9
2,3
1,4
1,4
1,5
1,1
0,8
1,0
2,2
3,0
5,4
2,8
7,3
6,4
2,5
5,6
5,8
5,2
(1)Indonesia, Malaysia, Philippines, Thailand, and Vietnam.
Fonte: FMI – Gennaio 2014
6
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
 L’industria automotive mondiale
L’andamento dell’industria autoveicolistica a fine 2013 ha conseguito risultati di
segno positivo; secondo dati preliminari, la domanda di autoveicoli ha riguardato
complessivamente 85,7 mln di autoveicoli, con una crescita d circa il 4,7% rispetto al
2012, che aveva già registrato un 5% di incremento sul 2011. La domanda di
autoveicoli leggeri (vetture + veicoli commerciali leggeri) invece è stimata a circa
80 mln di unità (+4,7%) sul 2012. Oltre il 75% delle vendite complessive riguardano le
autovetture, nel 2013 hanno riguardato quasi 65 milioni di unità (+4,7% sul 2012). Il
mercato degli autoveicoli nel 2013 è stato sostenuto in particolare dalle vendite in:
Nel 2013 la domanda di
autoveicoli ha riguardato
complessivamente 85,7
mln di autoveicoli, con
una crescita del 4,7%
rispetto al 2012, che
aveva già registrato il 5%
di incremento sul 2011.
Cina (+13,9%) e Nafta (+7,1%). L’area più in difficoltà è risultata l’Unione Europea
(-1,4%), in particolare l’UE15+Efta (-1,6%).
Nell'area dell'euro una modesta ripresa si è avviata, ma resta fragile. Si sono
registrati progressi nei paesi più colpiti dalle tensioni sui mercati del debito sovrano.
Si è concluso il programma di aiuti finanziari internazionali all’Irlanda. L’attività
economica registrerà un aumento nella prima metà del 2014 (0,2% in T1 2014 e 0,3%
in T2 2014), sostenuta da un recupero degli investimenti privati (quelli pubblici
continueranno a essere stagnanti) e da un parziale allentamento dell'impulso
negativo per la crescita proveniente dalla politica fiscale. Questo favorirebbe
marginalmente la ripresa dei consumi delle famiglie. Le esportazioni accelereranno
lentamente nell’orizzonte di previsione grazie al rinnovato dinamismo nei mercati
emergenti (principalmente in Cina e nelle nazioni dell’Europa Centro Orientale) e al
rafforzamento della ripresa negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Giappone.
Nell’orizzonte di previsione la crescita moderata del
miglioramento
solo
marginale
delle
condizioni
del
PIL determinerà un
mercato
del
lavoro.
L’occupazione dell'area euro si stabilizzerà gradualmente e la produttività
continuerà ad aumentare lentamente, proseguendo la tendenza in atto dall’inizio
del 2013 (estratto dal comunicato Outlook Eurozone ISTAT).
Nel 2013 la domanda di autoveicoli in Cina ha rappresentato oltre ¼ dell’intero
mercato mondiale di autoveicoli, mentre l’intero continente asiatico equivale al
44% della domanda globale. Si tratta di un continente che ospita quasi il 60% della
popolazione mondiale, circa 3,8 mld di abitanti su 7 mld, con tassi di crescita
economica del 7,7% per Cina, 4,4% India e 5% ASEAN (dati 2013).
La domanda continuerà a crescere, soprattutto nei paesi delle aree Mercosur e
ASEAN, rappresentando una grande opportunità per l'industria automotive, che
andrà ad aumentare i propri livelli produttivi proprio nei paesi emergenti, di
conseguenza un rischio per i mercati maturi, che invece soffrono di un eccesso di
capacità produttiva rispetto alla sola domanda di sostituzione.
Le innovazioni tecnologiche applicate ai veicoli, ai servizi e ai sistemi di trasporto e
gestione del traffico, in Europa possono creare nuovi posti lavoro, compensando le
perdite determinate dal ridimensionamento di siti produttivi.
La domanda di autoveicoli è prevista aumentare anche nel 2014 oltre il 4%.
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ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Vendite mondiali di autoveicoli
2011
2012
var%
12/11
2013
MONDO (stime)
EUROPA
UE27+EFTA
UE15 +EFTA
Germania
Francia
UK
It alia
Spagna
78.001
19.724
15.612
14.680
3.508
2.687
2.248
1.943
931
81.885
18.642
14.307
13.405
3.394
2.332
2.334
1.534
791
85.740
18.286
14.101
13.190
3.258
2.207
2.596
1.421
823
UE NUOVI MEMBRI
932
2.902
864
15.599
1.620
939
13.041
4.993
883
3.633
31.636
18.533
4.210
3.293
1.592
2.575
6.048
902
3.142
818
17.528
1.716
1.024
14.788
5.125
831
3.803
34.823
19.303
5.370
3.584
1.565
3.440
5.768
911
2.950
893
18.765
1.780
1.101
15.884
5.228
964
3.767
37.360
21.993
5.376
3.239
1.574
3.528
6.102
RUSSIA
TURCHIA
NAFTA
Canada
Messico
USA
SUD AMERICA
Argent ina
Brasile
ASIA-OCEANIA
Cina
Giappone
India
Sud Corea
ASEAN
ALTRI
5,0
-5,5
-8,4
-8,7
-3,3
-13,2
3,8
-21,0
-15,1
-3,3
8,3
-5,4
12,4
5,9
9,1
13,4
2,6
-6,0
4,7
10,1
4,2
27,5
8,8
-1,7
33,6
-4,6
var%
13/12
sh%
2013
4,7
-1,9
-1,4
-1,6
-4,0
-5,3
11,2
-7,4
4,0
100%
21%
16%
15%
4%
3%
3%
2%
1%
1,0
-6,1
9,2
7,1
3,7
7,5
7,4
2,0
16,1
-0,9
7,3
13,9
0,1
-9,6
0,6
2,6
5,8
1%
3%
1%
22%
2%
1%
19%
6%
1%
4%
44%
26%
6%
4%
2%
4%
7%
La Triade (Europa Occidentale,
USA-Canada, Giappone), ovvero
i paesi produttori tradizionali,
pesano nel 2013 per il 42% di
tutte le vendite mondiali.
Nel 2013 la domanda in Cina
ha rappresentato oltre ¼
dell’intero mercato mondiale
di autoveicoli, mentre l’intero
continente asiatico equivale
al 44% della domanda
globale.
8
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
La produzione di autoveicoli, sostenuta quindi dall’andamento positivo della
domanda, ha totalizzato oltre 87 mln di unità, pari ad una crescita di circa il 3,7% sul
2012. Gli autoveicoli leggeri prodotti sono stati 83 mln (+3,8%) sul 2012 (80 mln).
Il 52,5% degli autoveicoli è prodotto in Asia-Oceania, il 22,6% in Europa e il 19% circa
nell’area Nafta, il 6% nel Resto del Mondo. La Cina è il primo paese produttore del
mondo (25% della produzione mondiale), seguita da Stati Uniti (12,6%), che
avevano già superato nel 2011 il Giappone (11%), devastato da tsunami e
terremoto; seguono Germania, Sud Corea, India, Brasile, Messico; la Tailandia
ha
conquistato una posizione, superando il Canada. I paesi del BRIC con 31,9 mln di
autoveicoli (+9,9% sul 2012) rappresentano il 36,5% della produzione mondiale (era il
34,5% nel 2012).
TOP PAESI PRODUTTORI DI AUTOVEICOLI
Paese
1
2
3
2000
USA
12.773.714
GIAPPONE 10.140.796
GERMANIA 5.526.615
4
FRANCIA
5
SUD COREA 3.114.998
3.348.361
Paese
2005
USA
11.946.653
GIAPPONE 10.799.659
GERMANIA 5.757.710
CINA
5.708.421
SUD COREA 3.699.350
6
SPAGNA
3.032.874 FRANCIA
3.549.003
7
CANADA
2.961.636 SPAGNA
2.752.500
8
CINA
2.069.069 CANADA
2.687.892
9
UK
1.813.894 BRASILE
2.530.249
10
MESSICO
1.922.889 UK
1.803.109
11
ITALIA
1.738.315 MESSICO
1.684.238
12
BRASILE
1.691.240 INDIA
1.638.674
(°) Vetture e VCL, escluso autocarri e bus/ Cars and LCV only
Paese
2012
CINA
USA
GIAPPONE
19.270.986
10.332.626
9.942.711
Paese
2013 provv.
CINA
USA
GIAPPONE
22.126.386
11.045.902
9.630.070
GERMANIA (°) 5.649.260
GERMANIA (°) 5.718.222
SUD COREA
4.561.766
SUD COREA
INDIA
BRASILE
MESSICO
CANADA
TAILANDIA
RUSSIA
SPAGNA
4.141.976 INDIA
3.880.938
3.402.508 BRASILE
3.740.418
3.001.814 MESSICO
3.052.395
2.463.364 TAILANDIA
2.532.577
2.453.717 CANADA
2.379.806
2.233.103 RUSSIA
2.175.311
1.979.179 SPAGNA
2.163.338
Fonte: OICA/Associazioni Nazionali/Fourin
4.521.429
Nelle economie tradizionali USA+Canada, Europa Occidentale e Giappone,
le
produzioni di Light vehicles rappresentavano nel 2000 complessivamente l’81% della
produzione globale, mentre nel 2012 scendono al 51% e nel 2013 al 49,5%. I paesi
BRIC invece passano dal 9,7% di quota del 2000 al 35,3% nel 2013.
I paesi BRIC condividono una grande popolazione (Russia e Brasile oltre un
centinaio di milioni di abitanti, Cina e India oltre un miliardo di abitanti), un immenso
territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e, cosa più importante, sono
Nazioni caratterizzate da una forte crescita del PIL e della quota nel commercio
mondiale. Una delle principali conseguenze della crescita e del consolidamento
dei BRIC è stato l’emergere di una nuova classe media, il che costituisce un dato di
grande rilevanza poiché si tratta di quattro paesi molto popolosi (principalmente
Cina e India).
L’industria autoveicolistica rappresenta il volano della crescita per le economie
delle principali aree di produzione, che attraverso essa hanno creato valore, hanno
generato effetti positivi sulle bilance commerciali e hanno trainato tanti altri settori
industriali creando occupazione diretta ed indiretta. Questo sviluppo tuttavia non
solo presenta disomogeneità, ma è caratterizzato da continui cambiamenti e
contraddizioni. Di fatti dal punto di vista geografico si è delineato uno spostamento
dei volumi produttivi dalle aree di più antica tradizione automobilistica,
condizionate dalla saturazione dei mercati e dall’eccesso di capacità produttiva,
verso aree nuove, a favore delle quali giocano fattori demografici e di sviluppo
economico generale oltre che bassi costi di produzione.
9
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
PRODUZIONE MONDIALE DI LIGHT VEHICLES – DISTRIBUZIONE PER AREA IN%
NAFTA
UE27
GIAPPONE
34,2%
BRIC
30,3%
28,2%
25,0%
16,9%
22,9%
20,0%
19,2%
16,3%
16,0%
15,8%
12,5%
2005
19,3% 19,3%
11,7%
9,7%
2000
35,3%
33,2%
32,3%
2010
10,9%
2012
2013
Produzione mondiale di autoveicoli
Migliaia di unità
2011
2012
2013
prov.
var%
12/11
var%
13/12
sh%
2011
sh%
2012
sh%
2013
MONDO (stime)
EUROPA
UE27 *
79.934
20.953
17.522
84.201
19.800
16.211
87.342
19.755
16.212
5,3
-5,5
-7,5
3,7
-0,2
0,0
100,0
26,2
21,9
100,0
23,5
19,3
100,0
22,6
18,6
UE15 *
14.121
12.791
12.766
-9,4
-0,2
17,7
15,2
14,6
UE NUOVI MEMBRI
3.401
3.420
3.447
0,6
0,8
4,3
4,1
3,9
RUSSIA
TURCHIA
ALTRI EUROPA
NAFTA
Canada
Messico
USA
SUD AMERICA
Argent ina
Brasile
ASIA-OCEANIA
Cina
Giappone
India
Sud Corea
Tailandia
Iran
AFRICA
1.990
1.189
253
13.478
2.135
2.681
8.662
4.316
829
3.416
2.175
1.126
242
16.478
2.380
3.052
11.046
4.658
791
3.740
45.815
22.126
9.630
3.881
4.521
2.533
626
12,2
-9,8
11,7
17,2
15,4
12,0
19,3
-0,6
-7,8
-0,4
-2,6
4,9
-14,3
4,3
-3,4
1,7
6,9
8,6
3,5
9,9
2,5
1,5
0,3
16,9
2,7
3,4
10,8
5,4
1,0
4,3
2,7
1,3
0,3
18,8
2,9
3,6
12,3
5,1
0,9
4,0
2,5
1,3
0,3
18,9
2,7
3,5
12,6
5,3
0,9
4,3
40.630
18.432
8.399
3.935
4.657
1.458
1.649
2.233
1.073
282
15.798
2.463
3.002
10.333
4.289
764
3.403
43.728
19.272
9.943
4.142
4.562
2.453
1.014
7,6
4,6
18,4
5,3
-2,0
68,3
-38,5
4,8
14,8
-3,1
-6,3
-0,9
3,2
-38,2
50,8
23,1
10,5
4,9
5,8
1,8
2,1
51,9
22,9
11,8
4,9
5,4
2,9
1,2
52,5
25,3
11,0
4,4
5,2
2,9
0,7
557
586
637
5,3
8,5
0,7
0,7
0,7
27.773
29.049
31.923
4,6
9,9
34,7
34,5
36,5
BRIC
Ove possibile, esclusi doppi conteggi
Fonte: ANFIA/OICA
* Non include il dato dei veicoli industriali di Germania, Francia, Svezia
10
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Nel 2013 sono stati prodotti
14 milioni di autoveicoli in
più rispetto al 2007, anno
record precedente alla
crisi.
Le previsioni per il 2014 spingono verso un nuovo record di produzione (91 milioni,
+4,2% sul 2013), sostenuto dai paesi asiatici e dall’area Nafta, mentre nell’Europa
Occidentale, con un mercato saturo e di sostituzione, la domanda è destinata
ancora a lungo a mantenersi su livelli inferiori a quelli del 2007-2008; nell’area dei
Nuovi Paesi Membri la domanda non è in grado di assorbire il surplus produttivo
dell’intera area, che sarà molto lontana sia per la produzione che per il mercato dai
livelli pre-crisi.
11
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Parco mondiale autovetture
PARCO AUTOVETTURE: TREND 2012- 2020 (Fonte Global Insight)
World car parc:
2012 :
713,2 Mn
2020F:
950,3 Mn
Come è stato evidenziato precedentemente crescita economica e demografica,
determineranno un aumento della motorizzazione nei paesi emergenti e tra questi,
quelli con economie ormai consolidate come Cina e Brasile.
Il grafico sull’evoluzione del parco autovetture evidenzia la crescita esponenziale di
auto in Cina entro il 2020, seguita da un aumento della densità autoveicolistica in
Sud America e nel Sud Est Asiatico, escluso Giappone/Corea. Il parco auto della
Cina pesa sul totale mondo per il 10,3% nel 2012 ed è previsto crescere al 22% entro
il 2020. In Europa oggi circola il 41,4% della flotta auto globale e scenderà al 33,5%
nel 2020.
La popolazione residente
nelle economie avanzate
è solo il 15% della
popolazione mondiale, il
resto del mondo l’85%;
Cina e India insieme
rappresentano il 37,2%
degli abitanti del pianeta.
Nel mondo odierno, motorizzazione diffusa e mobilità sostenibile dovranno andare
di pari passo. La congestione del traffico, l'inquinamento acustico e dell'aria, il
fenomeno della “sovracrescita” urbana (urban sprawl), così come l'esclusione
sociale e la sicurezza stradale, sono tutte sfide che si pongono sul cammino di uno
sviluppo urbano più sostenibile. Il traffico congestionato non è solo un fastidio per gli
utenti della strada, ma comporta anche un enorme spreco di carburante e di
produttività.
World population trends: urban/rural breakdown
12
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
La densità automobilistica nell’UE è molto alta: 515 autovetture per 1000 abitanti
(dato 2012). L’Europa ha bisogno di trasporti più puliti e meno dipendenti dal
petrolio il cui prezzo, secondo le previsioni, rimarrà alto nel medio e lungo periodo.
Alcune città europee, come Parigi, Londra, Monaco di Baviera, Barcellona, Berlino,
hanno introdotto significativi esempi di Piani per il trasporto urbano sostenibile legati
alla mobilità urbana sostenibile e i cui effetti saranno visibili tra 10-15 anni. Vanno in
questa direzione le “Smart cities”, le città intelligenti, che nascono da un'iniziativa
promossa dall'UE, con l’obiettivo di coniugare in un unico modello urbano tutela
dell'ambiente, efficienza energetica e sostenibilità economica, e di migliorare
quindi la qualità della vita delle persone che vi abitano. L'efficacia strategica di
questo modello dipende da un elevato grado di innovazione tecnologica.
I Paesi asiatici, in rapida crescita, devono anch’essi affrontare i problemi derivanti
dalla gigantesca urbanizzazione di massa e programmare lo sviluppo sostenibile
delle grandi metropoli, in grado di ridurre l'inquinamento, preservare la salute dei
cittadini, garantire la crescente domanda di mobilità di persone e merci e
assicurare la domanda di energia che questa organizzazione urbana richiede. Molti
Governi dei Paesi asiatici hanno lanciato ormai da qualche anno piani di
investimento sulla produzione di veicoli elettrici/ibridi e di sostegno/promozione di
veicoli con bassi livelli di emissione di CO2 e di consumo di carburanti. Tali misure
attirano l’interesse di molti costruttori (in particolare giapponesi), che in alcuni Paesi
del sud-est asiatico progettano di costruire stabilimenti per la produzione di veicoli
elettrici e ibridi.
13
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
 Focus per area
►Europa: cala ancora la domanda di autoveicoli
nel 2013 (-1,9%)
Nel 2013 sono stati venduti circa 18,3 milioni di autoveicoli (-1,9% sul 2012), così
ripartiti: 15,89 milioni di autovetture (-1,8%), 2,4 milioni di veicoli industriali leggeri e
pesanti (-2,4%).
dati provvisori
2011
Autovett ure
Veicoli commerciali e indust riali
Totale
-
2012
2013
var.% 12/11 var.% 13/12
17.157.188
16.184.441
15.886.353
-5,7
-1,8
2.566.962
2.457.099
2.399.160
-4,3
-2,4
19.724.150
18.641.540
18.285.513
-5,5
-1,9
Autovetture
Nell’UE27+EFTA sono state immatricolate 12,31 milioni di vetture nel 2013, -1,8%
rispetto al 2012, che risultava già in calo del 7,8% sul 2011. Nell’Europa Occidentale
(incluso EFTA), sono state immatricolate circa 11,56 milioni di nuove vetture, con un
calo dell’1,9% rispetto al 2012, che era in calo dell’8,1% sul 2011. Per l’UE27+EFTA si
tratta della sesta flessione consecutiva dal 2007, anno in cui furono immatricolate 16
milioni di autovetture. Le proiezioni per il 2014 stimano un moderato recupero delle
vendite in Europa, che però lascerà l’area con la stessa sovracapacità produttiva.
UE27+EFTA - Mercato autovetture - Volumi e numeri indici
volumi (mln di unità)
Index (2007=100)
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
16,00
14,74
14,47
13,79
13,59
12,53
12,31
100
92
90
86
85
78
77
UE27+EFTA – Mercato autovetture – Trend mensili (var.% tendenziali)
I cinque principali mercati rappresentano il 73,4% di tutto l’immatricolato dell’area
(vs il 72,9% di un anno fa) e perdono l’1%, meno dell’intero mercato (-1,8%).
Tra i principali mercati, quello del Regno Unito ha proseguito, per tutto il 2013, il trend
positivo iniziato nell’anno precedente (dicembre ha rappresentato il 22° incremento
mensile consecutivo) e registra un incremento annuo del 10,8%, la miglior
14
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
performance annuale dal 2007 con 2,26 milioni di nuove immatricolazioni. Significa
un’addizionale di 600 vetture in più mediamente immatricolate ogni giorno
dell’anno rispetto al 2012. Il mercato inglese è diventato il secondo più grande
mercato dell’Unione Europea dopo la Germania e il terzo mercato dell’Europa
dopo la Germania e la Russia. L’incremento delle vendite nel 2013 è frutto delle
convenienti offerte finanziarie disponibili, così come di un’accresciuta domanda di
vetture tecnologicamente all’avanguardia. L’Associazione di settore, SMMT, si
aspetta un 2014 stabile, in cui i consumatori torneranno ad un più regolare ciclo di
Il mercato inglese diventa
il secondo mercato
dell’Unione europea
dopo quello tedesco e il
terzo a livello
continentale dopo
Germania e Russia.
sostituzione dei veicoli. Le vendite ai privati sono aumentate del 15,6%, grazie a
finanziamenti accessibili e ad un’offerta ampia di modelli a basso consumo di
carburante. Le vendite ai privati rappresentano il 47,5% dell’intero mercato, con un
recupero di 2 punti sul 2012. Le autovetture a benzina aumentano nell’anno del
12,9%, quelle diesel dell’8,5% e del 17,6% quelle ad alimentazione alternativa. Le
vetture ibride o plug-in aumentano del 20,5% nel 2013 (32.715 unità vendute): 1
autovettura su 10 è puro elettrico o plug-in elettrica, erano 1 su 20 nel 2011, per
raggiungere questo risultato è stato determinante il sostegno all’acquisto degli
incentivi pubblici. “Go Ultra Low” è la campagna che promuove i benefici delle
auto elettriche, plug-in e di quelle ibride. “Go Ultra Low” considera come auto a
“Go Ultra Low” è la
campagna, promossa dal
Governo, che promuove i
benefici delle auto
elettriche, plug-in e di
quelle ibride con emissioni
fino a 75 g/km di CO2.
basse emissioni le autovetture che emettono una quantità fino a 75g CO2 per
chilometro. Entro questo limite per ora si mantengono le auto al 100 per cento
elettriche (EV), le ibride plug-in (PHEV) e le elettriche ad autonomia estesa (EREV). I
sussidi governativi per l’acquisto di questi veicoli è fino a 5000 sterline, circa 6000
euro, per le auto e 8000, circa 9700 euro, per i furgoni. Nel cumulato 2013 il mercato
“diesel” raggiunge invece la quota del 49,8% (vs il 50,8% del 2012). Le vetture dei
segmenti Mini e Supermini hanno raggiunto volumi superiori a quelli del 2007, così il
segmento “dual-purpose”.
In Germania sono state vendute oltre 2,95 milioni di nuove auto, in calo del 4,2%. Da
inizio
anno
le
marche
domestiche
(2.126.000
unità) hanno
perso
il
3%,
rappresentano comunque il 72% di tutto il mercato, mentre le marche importate
Il 72% delle autovetture
vendute in Germania è di
marca tedesca.
hanno perso l’8% sul 2012. Sono state immatricolate circa 1,4 milioni di autovetture
con motorizzazione diesel, il 47,5% del totale mercato. La media delle emissioni di
CO2 delle vetture immatricolate nel 2013 è di 136,4 g/km. La produzione nazionale
di vetture è cresciuta da inizio anno dell’1%: sono state prodotte complessivamente
5.446.600 auto, di queste 4.200.300 sono state destinate all’export (+2%), pari al 77%
delle vetture “made in Germany”. In Germania il rapporto tra vetture immatricolate e
prodotte è 1 su 1,8. VDA, l’associazione tedesca dell’industria automotive, stima per il
2014 un mercato stabile attorno a 3 milioni di unità. VDA ha evidenziato l’ottima
performance delle vetture tedesche anche sul mercato USA, che con 951.700 auto
vendute, hanno registrato un incremento del 3%. Negli USA il mercato delle auto
ibride ha raggiunto circa le 470.000 unità (+15%) e lo share del 6,2% del mercato, le
vendite di auto ibride di produzione tedesca sono quadruplicate, passando da
1.900 del 2012 a 7.600 unità nel 2013.
Il mercato francese totalizza 1,79 milioni di auto nuove vendute (-5,7%). Da inizio
anno le marche francesi perdono il 4,2% (solo Dacia registra un risultato positivo:
+11,2%) e rappresentano il 53,4% dell’intero mercato; è pari invece al 7,4% il calo
per le marche estere (in controtendenza il Gruppo Fiat cresce del 2,4% rispetto al
Il 53,4% delle autovetture
vendute in Francia è di
marca francese.
2012 con circa 61 mila nuove immatricolazioni). Le vetture diesel raggiungono nel
cumulato circa 1,2 milioni di nuove registrazioni (-13,3%) e la quota del 67% del
totale mercato. Le vetture usate risultano in calo dell’1%, con circa 5,3 mln di
passaggi di proprietà (rapporto nuovo/usato: 1 su 3). Per il 2014, l’Associazione
francese di categoria, CCFA, prevede un leggero recupero della domanda,
dovuto più al lancio di nuovi prodotti che alla congiuntura economica. Secondo
15
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
alcuni istituti di previsioni, il prossimo anno, in Francia, si avrà un rialzo delle
immatricolazioni attorno al 2%, con una progressiva normalizzazione dei livelli di
mercato, dopo diversi anni di distorsioni create dagli incentivi all’acquisto e dai
cambiamenti dello schema di riferimento per il bonus-malus.
In Spagna, il mercato si è chiuso con 722.703 nuove registrazioni e un aumento del
3,3%, in linea con le previsioni di ANFAC, l’associazione di settore spagnola. Il
mercato delle vendite di auto ai privati nei dodici mesi aumenta del 18% con oltre
398 mila vendite (il 55,2% del totale immatricolato), grazie agli effetti del Plan PIVE e
PIMA Aire. Il canale dei privati non ha potuto però compensare la perdita
conseguita dalle auto aziendali per le difficoltà di accesso al credito, le quali hanno
subìto una perdita del 15,5%. Le vendite a noleggio perdono nel 2013 il 2,1%. Le
autovetture con alimentazione a benzina rappresentano il 31,1% del mercato,
quelle diesel il 67,4% e infine le auto ad alimentazione alternativa l’1,5%. Dando
seguito alle richieste di rinnovo da parte delle Associazioni, il Governo spagnolo, lo
scorso 10 gennaio, ha annunciato l’avvio di un Plan PIVE 5, con una dotazione di
175milioni di Euro. Grazie all’effetto moltiplicatore del settore auto sugli altri settori, il
piano sarà in grado di rivitalizzare l’economia, per un giro d’affari di circa 2.000
milioni di Euro. Secondo ANFAC, grazie a questo nuovo piano, il mercato auto potrà
registrare una crescita superiore al 10% nel 2014 – con la spinta all’acquisto di circa
175.000 veicoli, di cui 80.000 derivanti da una domanda addizionale - oltre a portare
alle casse dello Stato circa 700 milioni di Euro in termini di gettito fiscale. ANFAC
stima anche una possibile riduzione dei consumi di carburante di circa 90 milioni di
litri (per un valore di 126 milioni di Euro) e un risparmio, in termini di emissioni dei
Secondo le aspettative
delle associazioni del
settore, il piano PIVE potrà
permettere alla Spagna
di diventare uno dei
mercati più efficienti e
tecnologicamente
avanzati d’Europa.
Nel 2014 il mercato auto
è previsto crescere oltre il
10%.
veicoli, di circa 270.000 milioni di tonnellate di CO2. Secondo le aspettative delle
associazioni del settore, il piano PIVE potrà permettere alla Spagna di diventare uno
dei mercati più efficienti e tecnologicamente avanzati d’Europa.
In Italia, nel 2013, i volumi complessivi si attestano a circa 1,304 milioni di unità, con
una contrazione del 7% rispetto all’anno precedente pari a circa 100 mila vetture in
meno. Per il 2013 si tratta di un volume che riporta il mercato ai valori della fine degli
anni settanta. Rispetto al 2007 (anno record di vendite: 2.493.105) la contrazione del
mercato è stata del 47,7%. Le marche nazionali hanno una quota del 28,8% (era del
Il 29% delle autovetture
vendute in Italia è di
marca italiana.
29,7% nel 2012). I primi 5 modelli più venduti sono: Fiat Panda, Fiat Punto, Lancia
Ypsilon, Fiat 500 e Fiat 500L. Nel 2013 le vetture ad alimentazione alternativa hanno
raggiunto la quota del 15,3% (la più alta tra i Paesi dell’UE) e una variazione
tendenziale positiva del 5,7% circa; la quota delle vetture alimentate a GPL si
attesta all’8,9%, in leggero calo rispetto alla media annua del 2012 (9,1%). Le vetture
a metano conquistano il 5,2% del mercato (1,4 punti in più rispetto al 2012). Le
vetture ibride passano da 6.930 del 2012 a 14.930 del 2013 (+115%). Le vetture puro
elettrico invece aumentano del 65% circa e raggiungono le 864 unità.
La notizia di inizio anno dell’accordo tra Fiat e Veba, grazie al quale il Gruppo Fiat
controllerà il 100% di Chrysler, oltre ad aprire prospettive interessanti sul piano delle
strategie industriali del nuovo player globale, traccia la strada da seguire per
l’intera filiera automotive: diventare più forte a livello internazionale per continuare
a crescere in Italia. Il mercato dei Light Vehicles negli USA ha totalizzato 15,53
milioni di unità vendute nel 2013 (+7,5%) e Chrysler con 1,79 milioni di Light Vehicles
e una quota dell’11,5% sul totale mercato, ha incrementato le vendite del 9%. In
Canada il mercato, con 1,74 milioni di LV, è cresciuto del 4%, Chrysler invece ha
incrementato le vendite del 6,7% e raggiunto la quota di mercato del 14,9%. In
Brasile le immatricolazioni di autovetture hanno raggiunto nel complesso 2,76 milioni
di unità, con un calo del 3,1%, dovuto alle marche importate che hanno subìto una
perdita del 12,6% a fronte di quelle prodotte localmente in leggera flessione dello
0,9%. Fiat mantiene la leadership con il 22% circa del mercato autovetture (oltre 604
16
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
mila unità), seguita da VW con il 19,7%, anche nel mercato dei light trucks (816 mila
unità) domina Fiat con il 19,4% di quota, pari a 159 mila veicoli commerciali.
Hanno segno positivo i mercati di: Danimarca (+6,7%), Portogallo (+11%) e Polonia
(+6%), che da sola rappresenta il 38,4% del mercato dell’area UE12 dei nuovi paesi
membri. Il mercato dei Paesi EFTA registra da inizio anno una contrazione del 3,5%,
ma il mercato della Norvegia risulta positivo (+3%).
Nell’UE15+Efta il mercato delle autovetture ad alimentazione diesel nel 2013
raggiunge la quota del 55,4% de totale mercato (dato provvisorio).
Auto e veicoli commerciali leggeri rappresentano insieme circa il 15% delle emissioni
di CO2 dell'UE, comprese le emissioni provenienti dall'approvvigionamento di
combustibile. Gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea permetteranno di
ridurre le emissioni medie di CO2 provenienti dalle autovetture nuove da 135,7 g
/km nel 2011 a 95 g di CO2 per km nel 2020 con un obiettivo obbligatorio di 130 g di
CO2/km nel 2015. Le emissioni provenienti dai veicoli commerciali saranno ridotte
da 181,4 g di CO2/km nel 2010 (l'ultimo anno per cui sono disponibili dati) a 147 g
CO2/km nel 2020 con un obiettivo obbligatorio di 175 g di CO2/km nel 2017.
UE27 – Media emissioni CO2 delle nuove vetture vendute (g/km)
180
Average C02 emissions from new passenger cars sold
140
120
2015 target for new passenger car (130 gCO2/km)
100
80
2020 target for new passenger car (95 gCO2/km)
17
2020
2019
2018
2017
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
60
2000
emissions gCO2/km
160
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Per il 2014 si stima un leggero recupero del mercato delle autovetture nell’Unione
europea, ben lontano dai volumi del 2007, anno record di vendite con 16 milioni di
immatricolazioni. La difficile crisi economico-finanziaria dell’Area Euro, l’aumento
della
disoccupazione,
il
calo
dei
consumi,
il
caro-prezzi
dei
carburanti
contribuiscono in modo determinante al calo delle vendite in un mercato più che
saturo come quello dell’Europa Occidentale, determinando un eccesso di
capacità produttiva, a cui i Costruttori e i Governi nazionali devono rispondere.
La crisi dell’Eurozona ha contagiato l’intera economia dell’Unione, con pesanti
riflessi sul comparto delle automobili, sui siti produttivi e sull’occupazione.
- Veicoli commerciali, industriali e autobus
Nell’UE27+EFTA la domanda di veicoli commerciali leggeri registra una leggera
contrazione dello 0,4% con 1,44 milioni di unità.
Le vendite di autocarri con peso complessivo superiore a 3500 kg crescono del 6,2%
sul 2012, consuntivando circa 314mila nuove registrazioni, di queste oltre 238mila
riguardano autocarri pesanti (>=16 t.), in recupero dell’8,3%.
Nel 2013, l’Italia è il 4° mercato dell’Unione europea per volumi complessivi di veicoli
commerciali, industriali e autobus immatricolati, mentre si posiziona al 7° posto
come mercato di autocarri con ptt superiore a 3500 kg, preceduta dalla Polonia.
Nell’Europa Occidentale il mercato degli autocarri da sempre
risente
molto
pesantemente delle diverse fasi economiche, ed è letteralmente crollato tra il 2008
il 2009. Dopo una breve ripresa nel 2010, si colloca oggi sui valori di 15 anni fa.
Gli autobus (con ptt superiore a 3500 kg) risultano allineati sui livelli del 2011.
dati provvisori
var.%
12/11
var.%
13/12
2011
2012
2013
1.655.281
1.442.621
1.437.103
-12,8
-0,4
Autocarri >3,5 t
323.873
295.455
313.766
-8,8
6,2
Autobus >3,5 t
33.693
33.900
34.909
0,6
3,0
2.012.847
1.771.976
1.785.778
-12,0
0,8
Veicoli commerciali <3.5 t
Totale
►Russia
Dopo la grande depressione che ha coinciso con la crisi finanziaria del 2008, il
mercato russo è tornato a crescere in doppia cifra, passando da 3,3 milioni di
autoveicoli venduti nel 2008 a 1,6 milioni del 2009 (-51,6%) e risalendo
progressivamente a 3,14 milioni nel 2012 (+8,3% sul 2011). Nel 2013 con 2,95 milioni di
Quello russo è diventato
il secondo mercato in
Europa dopo quello
tedesco.
autoveicoli, il mercato russo però subisce un calo del 6,1%. Si tratta di un risultato
inferiore alle aspettative di inizio 2013.
Le vendite di autovetture hanno fatto registrare una contrazione del 5,7% rispetto al
2012 toccando quota 2,6 milioni di unità vendute. Sono in forte crescita le vendite
dei SUV, ma anche quelle di veicoli a trazione integrale.
►Turchia
La domanda di autovetture registra un forte recupero del 19,5% con circa 665mila
unità, dopo il calo del 6,3% del 2012. Le vendite di vetture importate sono state il
78% dell’intero mercato, pari a circa 517 mila unità (+26%), mentre quelle di
produzione locale (147mila) risultano allineate ai volumi 2012. Per gli autocarri
leggeri e pesanti, invece, prosegue il trend negativo, dopo il 3,5% in meno
conseguito nel 2012, la perdita nel 2013 è più pesante: -12,6%.
18
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
EUROPA - IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE
PAESI
2011
2012
2013
var. %
2012/11
var. %
2013/12
AUSTRIA
356.145
336.010
319.035
-5,7
-5,1
BELGIUM
572.211
486.737
486.065
-14,9
-0,1
BULGARIA
19.122
19.419
19.352
+1,6
-0,3
CYPRUS
14.544
10.967
7.102
-24,6
-35,2
CZECH REPUBLIC
173.282
174.009
164.736
+0,4
-5,3
DENMARK
170.036
170.763
182.198
+0,4
+6,7
ESTONIA
15.350
17.267
19.500
+12,5
+12,9
FINLAND
126.130
111.251
103.450
-11,8
-7,0
FRANCE
2.204.229
1.898.760
1.790.456
-13,9
-5,7
GERMANY
3.173.634
3.082.504
2.952.431
-2,9
-4,2
97.682
58.482
58.694
-40,1
+0,4
GREECE
HUNGARY
45.109
53.059
56.139
+17,6
+5,8
IRELAND
89.878
79.498
74.303
-11,5
-6,5
1.749.740
1.403.008
1.304.573
-19,8
-7,0
10.980
10.665
10.637
-2,9
-0,3
ITALY
LATVIA
LITHUANIA
13.223
12.170
12.152
-8,0
-0,1
LUXEMBURG
49.881
50.398
46.624
+1,0
-7,5
6.362
5.884
5.800
-7,5
-1,4
555.843
502.528
417.036
-9,6
-17,0
POLAND
277.427
273.589
289.913
-1,4
+6,0
PORTUGAL
153.404
95.290
105.921
-37,9
+11,2
-13,1
MALTA
NETHERLANDS
ROMANIA
81.709
66.436
57.710
-18,7
SLOVAKIA
68.203
69.268
66.000
+1,6
-4,7
SLOVENIA
58.417
48.648
50.878
-16,7
+4,6
+3,3
SPAIN
808.051
699.589
722.703
-13,4
SWEDEN
304.984
279.899
269.599
-8,2
-3,7
UNITED KINGDOM
EUROPEAN UNION
(EU27)*
1.941.253
2.044.609
2.264.737
+5,3
+10,8
13.136.829
12.060.707
11.857.744
-8,2
-1,7
EU15
12.353.101
11.299.326
11.097.825
-8,5
-1,8
EU12
783.728
761.381
759.919
-2,9
-0,2
ICELAND
5.054
7.902
7.274
+56,4
-7,9
NORWAY
138.345
137.967
142.151
-0,3
+3,0
SWITZERLAND
318.958
328.139
307.885
+2,9
-6,2
EFTA
462.357
474.008
457.310
+2,5
-3,5
EU27*+EFTA
13.599.186
12.534.715
12.315.054
-7,8
-1,8
EU15+EFTA
12.815.458
11.773.334
11.555.135
-8,1
-1,9
2.653.688
2.755.384
2.597.720
+3,8
-5,7
TURCHIA
593.519
556.280
664.655
-6,3
+19,5
UCRAINA
207.453
237.602
213.322
+14,5
-10,2
Altri Europa
103.342
100.460
95.602
-2,8
-4,8
17.157.188
16.184.441
15.886.353
-5,7
-1,8
RUSSIA
TOTALE EUROPA
Nota - Dati ACEA per UE27+EFTA7OICA/ASSOCIAZIONI NAZIONALI
19
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
EUROPA - IMMATRICOLAZIONI VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI
PAESI
2011
2012
2013
var. %
2012/11
var. %
2013/12
+0,1
AUSTRIA
40.510
38.819
38.857
-4,2
BELGIUM
72.027
63.782
61.839
-11,4
-3,0
BULGARIA
2.385
3.351
3.614
+40,5
+7,8
CYPRUS
2.596
1.381
971
-46,8
-29,7
+7,2
CZECH REPUBLIC
22.068
19.786
21.203
-10,3
DENMARK
28.482
28.390
28.750
-0,3
+1,3
2.787
2.981
3.689
+7,0
+23,8
ESTONIA
FINLAND
18.303
15.256
14.301
-16,6
-6,3
FRANCE
482.823
432.973
416.917
-10,3
-3,7
GERMANY
334.822
311.498
305.287
-7,0
-2,0
6.976
4.036
3.876
-42,1
-4,0
+11,4
GREECE
HUNGARY
15.905
15.109
16.836
-5,0
IRELAND
12.565
12.158
12.793
-3,2
+5,2
193.209
131.264
115.960
-32,1
-11,7
LATVIA
3.463
3.919
3.819
+13,2
-2,6
LITHUANIA
4.689
4.502
5.420
-4,0
+20,4
LUXEMBURG
4.875
4.416
4.262
-9,4
-3,5
+2,4
ITALY
MALTA
1.965
1.855
1.900
-5,6
NETHERLANDS
71.948
69.175
64.688
-3,9
-6,5
POLAND
61.337
57.084
63.282
-6,9
+10,9
PORTUGAL
37.958
18.126
20.768
-52,2
+14,6
ROMANIA
13.337
13.669
12.738
+2,5
-6,8
SLOVAKIA
9.701
8.920
9.206
-8,1
+3,2
SLOVENIA
7.986
7.601
8.076
-4,8
+6,2
123.353
91.402
100.247
-25,9
+9,7
54.082
46.542
43.468
-13,9
-6,6
306.488
289.154
330.976
-5,7
+14,5
EUROPEAN UNION (EU27)*
1.936.640
1.697.149
1.713.743
-12,4
+1,0
EU15
1.788.421
1.556.991
1.562.989
-12,9
+0,4
148.219
140.158
150.754
-5,4
+7,6
430
600
748
+39,5
+24,7
SPAIN
SWEDEN
UNITED KINGDOM
EU112
ICELAND
NORWAY
41.968
38.942
37.891
-7,2
-2,7
SWITZERLAND
33.809
35.284
33.396
+4,4
-5,4
EFTA
76.207
74.826
72.035
-1,8
-3,7
EU27*+EFTA
2.012.847
1.771.975
1.785.778
-12,0
+0,8
EU15+EFTA
1.864.628
1.631.817
1.635.024
-12,5
+0,2
RUSSIA
247.924
386.167
352.763
+55,8
-8,7
TURCHIA
270.920
261.340
228.469
-3,5
-12,6
UCRAINA
19.797
21.984
16.393
+11,0
-25,4
Altri Europa
15.474
15.633
15.757
+1,0
+0,8
2.566.962
2.457.099
2.399.160
-4,3
-2,4
TOTALE EUROPA
fonte: ANFIA/ACEA/Associazioni Nazionali/OICA
20
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Europa: la produzione 2013 si attesta sui volumi
del 2012
Secondo i dati preliminari raccolti da OICA1, la produzione di autoveicoli in Europa
ha totalizzato poco meno di 20 milioni di unità nel 2013, in calo dello 0,2% sul 2012.
La Germania è il primo paese produttore del continente (circa 5,72 mln, il dato non
comprende i veicoli industriali), seguita dalla Russia (2,175 milioni di autoveicoli) e
dalla Spagna (2,163 milioni). Tra i nuovi Paesi membri dell’Unione europea si
evidenziano le produzioni di: Repubblica Ceca, 1,13 milioni di autoveicoli;
Slovacchia, che supera il milione; Polonia, 583mila (poco meno delle 658mila unità
prodotte in Italia).
Le autovetture prodotte sono state circa 17,4 milioni, in linea con i volumi del 2012,
ma al di sotto dei volumi del 2007, anno record di produzione con oltre 19,3 milioni
di unità. Nel 2009, la crisi finanziaria ed economica globale ha colpito
pesantemente
l’Europa
Occidentale
e
la
Russia,
che
hanno
prodotto
rispettivamente il 14% e il 59% in meno rispetto al 2008. L’andamento produttivo nei
nuovi Paesi membri è stato decisamente più lineare (-5% nel 2009 sul 2008) mentre
dal 2010 al 2013 risulta in costante, anche se leggera, crescita. Nel 2013, in
Germania sono state prodotte 5,44 milioni di autovetture (+1% sul 2012), in Russia
Nell’UE15 è prodotto il 65%
delle autovetture
continentali (da sola la
Germania detiene il 31%);
nell’UE dei nuovi membri la
quota di produzione
raggiunge il 19%, segue la
Russia con l’11%.
Repubblica Ceca e
Slovacchia producono
oltre un milione di veicoli.
1,92 milioni (-2,6%), in Francia 1,46 milioni (-13%), in Spagna 1,72 (+11,7%) e nel
Regno Unito 1,6 (+3,1%). In Germania, la produzione nazionale di vetture è cresciuta
da inizio anno dell’1%: sono state prodotte complessivamente 5.446.600 auto; di
queste, 4.200.300 sono state destinate all’export (+2%), pari al 77% delle vetture
“made in Germany”.
EUROPA – TREND PRODUZIONE AUTOVETTURE
Russia - Produzione
domestica di automobili
2000
1970
Units in .000
1800
1920
1600
1400
1469
1200
1000
800
599
600
400
200
0
2003 2005 2007 2009 2011 2013
1
OICA, The International Organization of Motor Vehicle Manufacturers
21
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
I veicoli commerciali leggeri prodotti in Europa nel 2013, secondo i dati preliminari
di OICA, sono stati 2,07 milioni (-0,6%) sul 2012. Il 62% dei veicoli commerciali leggeri
prodotti in UE27 proviene da cinque Paesi: Spagna (20% della produzione
continentale, con circa 420mila unità), Francia (13,5%), Germania (13,5%), Italia
(11,4%) e Polonia (5%). Turchia e Russia producono rispettivamente il 22% e l’8%
della produzione europea.
In calo la produzione di autocarri medi-pesanti (-2,1%) e autobus (-1,3%); i volumi
sono incompleti, perché non includono le produzioni di veicoli industriali di alcuni
importanti paesi europei, ancora sotto esame per l’indagine antitrust della
Commissione europea.
EUROPA – PRODUZIONE AUTOVEICOLI
PAESI
GERMANIA*
FRANCIA*
SPAGNA
UK
BELGIO
ITALIA
SVEZIA *
AUSTRIA
PORTOGALLO
PAESI BASSI
FINLANDIA
UE15
TIPO VEICOLO
Passenger cars
LCV
Total LV
Passenger cars
LCV
Total LV
Passenger cars
CV
Total MV
Passenger cars
CV
Total MV
Passenger cars
CV
Total MV
Passenger cars
CV
Total MV
Passenger cars
CV
Total Cars
Passenger cars
CV
Total MV
Passenger cars
CV
Total MV
Passenger cars
CV
Total MV
Passenger cars
Passenger cars
CV
Total MV
Escl.doppi cont eggi
2012
2013
2011
5.871.918 5.388.459 5.439.904
275.035
260.801
278.318
6.146.953 5.649.260 5.718.222
1.931.030 1.682.814 1.460.000
311.898
284.951
280.000
2.242.928 1.967.765 1.740.000
1.839.068 1.539.680 1.719.700
534.261
439.499
443.638
2.373.329 1.979.179 2.163.338
1.343.810 1.464.906 1.509.762
120.189
112.039
87.671
1.463.999 1.576.945 1.597.433
560.779
504.076
449.600
34.305
34.232
30.564
595.084
538.308
480.164
485.606
396.817
388.465
304.742
274.951
269.742
790.348
671.768
658.207
188.969
162.814
161.080
n.a.
n.a.
188.969
162.814
161.080
130.343
123.602
148.320
22.162
19.060
22.900
152.505
142.662
171.220
141.779
115.735
109.698
50.463
47.831
44.318
192.242
163.566
154.016
40.772
24.895
0
32.379
0
0
73.151
24.895
0
2.540
2.900
3.330
12.445.044 11.324.878 11.314.459
1.676.587 1.466.293 1.451.067
14.121.631 12.791.171 12.765.526
100.417
88.891
81.484
var. %
2012/11
var. %
2013/12
-8,2
-5,2
-8,1
-12,9
-8,6
-12,3
-16,3
-17,7
-16,6
9,0
-6,8
7,7
-10,1
-0,2
-9,5
-18,3
-9,8
-15,0
-13,8
1,0
6,7
1,2
-13,2
-1,7
-11,6
11,7
0,9
9,3
3,1
-21,7
1,3
-10,8
-10,7
-10,8
-2,1
-1,9
-2,0
-1,1
-13,8
-5,2
-14,0
-6,5
-18,4
-5,2
-14,9
-38,9
-1,1
20,0
20,1
20,0
-5,2
-7,3
-5,8
-66,0
14,2
-9,0
-12,5
-9,4
-11,5
-100,0
14,8
-0,1
-1,0
-0,2
-8,3
* dati dei veicoli industriali non disponibili
22
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
2012
2013
TIPO VEICOLO
2011
Passenger cars
1.191.968 1.171.774 1.128.473
CV
7.877
7.221
4.458
Total MV
1.199.845 1.178.995 1.132.931
Passenger cars
741.000
539.671
475.000
POLONIA
CV
97.133
115.085
108.258
Total MV
838.133
654.756
583.258
Passenger cars
310.243
326.556
410.959
ROMANIA
CV
24.989
11.209
38
Total MV
335.232
337.765
410.997
Passenger cars
639.763
900.000 1.003.230
SLOVACCHIA
Passenger cars
168.955
126.836
89.395
SLOVENIA
CV
5.164
4.113
4.339
Total MV
174.119
130.949
93.734
Passenger cars
211.218
215.440
220.000
UNGHERIA
CV
2.313
2.400
2.400
Total MV
213.531
217.840
222.400
3.263.147 3.280.277 3.327.057
UE Nuovi Membri Passenger cars
CV
137.476
140.028
119.493
Total MV
3.400.623 3.420.305 3.446.550
UE 27
Passenger cars
15.708.191 14.605.155 14.641.516
CV
1.814.063 1.606.321 1.570.560
Total MV
17.522.254 16.211.476 16.212.076
Passenger cars
1.744.097 1.970.087 1.919.636
RUSSIA
CV
246.058
263.016
255.675
Total MV
1.990.155 2.233.103 2.175.311
Passenger cars
639.734
577.296
633.604
TURCHIA
CV
549.397
495.682
491.930
Total MV
1.189.131 1.072.978 1.125.534
Passenger cars
187.062
224.894
189.598
ALTRI PAESI
CV
65.468
57.209
52.116
Total MV
252.530
282.103
241.714
Escl.doppi cont eggi
67.050
67.050
Passenger cars
18.279.084 17.377.432 17.384.354
EUROPA
CV
2.674.986 2.422.228 2.370.281
Total MV
20.954.070 19.799.660 19.754.635
PAESI
REP.CECA
var. %
2012/11
-1,7
-8,3
-1,7
-27,2
18,5
-21,9
5,3
-55,1
0,8
40,7
-24,9
-20,4
-24,8
2,0
3,8
2,0
0,5
1,9
0,6
-7,0
-11,5
-7,5
13,0
6,9
12,2
-9,8
-9,8
-9,8
20,2
-12,6
11,7
0,0
-4,9
-9,4
-5,5
var. %
2013/12
-3,7
-38,3
-3,9
-12,0
-5,9
-10,9
25,8
-99,7
21,7
11,5
-29,5
5,5
-28,4
2,1
0,0
2,1
1,4
-14,7
0,8
0,2
-2,2
0,0
-2,6
-2,8
-2,6
9,8
-0,8
4,9
-15,7
-8,9
-14,3
-100,0
0,0
-2,1
-0,2
Fonte: OICA/Associazioni Nazionali
* il dato non include gli autocarri e gli autobus
23
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►NAFTA: buon andamento della domanda di light
vehicles, +7,2%
La domanda di light vehicles è stata di oltre 18,33 milioni di unità nel 2013, con una
crescita del 7,2%. Il mercato ha riguardato 9,03 milioni di autovetture (+4,6%) e 9,31
milioni di light trucks (+9,9%). Le vendite di autocarri medi e pesanti hanno
riguardato oltre 431 mila veicoli (+0,6%). Complessivamente la domanda ha
totalizzato 18,76 mln di veicoli, +7,1%; l’area NAFTA pesa sul totale mondo per il
21,9% (21,2% la quota del 2012).
►Stati Uniti
Continua il trend positivo del mercato statunitense degli autoveicoli, che chiude il
2013 con un incremento del 7,4%, dopo le ottime performance delle vendite del
2012 (+13,4% sul 2011), beneficiate dal miglioramento dell’economia americana. Il
mercato è così ripartito: 7,58 mln di autovetture (+4,7%); 7,95 mln di light trucks
(+10,4%), 352 mila autocarri medi-pesanti (+1,7%). Il mercato dei light vehicles
(autovetture + light trucks) ha totalizzato 15,53 mln di unità vendute, +7,6% sul 2012.
Il 77,9% del mercato dei light
vehicles ha riguardato veicoli
prodotti
nell’area
veicoli
importati
rappresentano
Nafta,
i
“overseas”
il
VENDITE LIGHT VEHICLES - 2013
22,1%
45,3%
8,1%
dell’intero mercato. Le vendite
di LV di produzione domestica
è cresciuta del 7,5%, mentre le
Detroit
Three
European
Makes
37,3%
Japanese
Makes
importazioni hanno registrato
un incremento del 7,8%.
Ottimi
i
risultati
dei
marchi
storici americani: le Big Three
hanno
9,4%
venduto
complessivamente 7,03 milioni
di light vehicles (+9,1%), pari al 45,3% del totale venduto: Chrysler ha totalizzato nel
2013 quasi 1,79 milioni di nuove registrazioni (+9%), Ford 2,43 milioni (+10,4%) e
24
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
General Motors 2,79 milioni (+7,3%). Le marche giapponesi rappresentano invece il
37,3% del mercato totale (5,79 mln di LV), con un aumento dell’8,3% sul 2012. Le
marche coreane, invece, subiscono una contrazione dello 0,4% e raggiungono la
quota dell’8,1% con oltre 1,26 milioni vendite. Le marche tedesche, con 1,33 milioni
di vendite, conseguono un incremento del 4,9% e una quota di mercato dell’8,5%.
Veicoli ibridi-elettrici: aumenta la domanda di auto ad alimentazione alternativa,
nel 2013 sono stati venduti
oltre 588mila veicoli (+21%), così ripartiti: 567mila
autovetture e 21 mila light trucks. Il modello più venduto tra le autovetture EV (puro
elettrico) è Nissan Leaf con 22.610 esemplari, seguita dall’americana Tesla con
18.803 unità. Nel 2013, fa il suo ingresso nel mercato californiano anche Fiat 500e
che ha riscontrato un notevole successo di pubblico e da parte della stampa
specializzata.
USA - Vendite light vehicles "Alternative-powered"
29361
9986
Korean Brands
European Brands
500.000
Detroit Three
28114
4424
Japanese Brands
157.200
Venduti negli USA oltre 588
mila light vehicles ibridi ed
elettrici, con un
incremento del 21% sul
2012.
Ha fatto il suo ingresso nel
mercato californiano
Fiat 500e, versione
completamente elettrica
della piccola city-car
95.885
30.729
33.961
322.133
281.727
200.000
2007
2008
508
49.638
2440
42.582
240.599
12877
3071
39.835
229.440
223.539
2009
2010
2011
357.813
2012
391.626
2013
I segmenti americani “small” e “middle” insieme rappresentano il 39% del totale
mercato LV contro il 41,2% del 2012. Crescita sostenuta per i CUV, +15,5% e una
quota del 25,5% sul totale del mercato LV, e per i Pick-up, +11,7% e una quota del
13,6%.
Per quanto concerne il comparto degli autocarri medi-pesanti, dei 351.737 venduti
nel 2013 (+1,7% sul 2012), i trucks di classe 8 (i più pesanti) sono stati 184.784, con
una flessione del 5,1% sul 2012. Daimler è leader in questa classe e nel 2013
conquista il 6% in più di vendite rispetto all’anno precedente.
25
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Interscambio ITALIA-USA: I dati più recenti pubblicati dall'ISTAT fotografano una
dinamica di scambi commerciali tra Italia e Stati Uniti nel 2013 in salute. Circa 38,5
mld di euro il valore dell'interscambio bilaterale di beni nel 2013. Le esportazioni
italiane hanno raggiunto i 27 miliardi di euro (+1,4%) e le importazioni gli 11,5 mld
(-8,8%), numeri che determinano un saldo attivo per il nostro Paese di quasi 15,5 mld
di euro. Tale dato conferma gli USA come primo mercato mondiale di riferimento
per l'Italia per dimensione assoluta del saldo attivo.
Struttura dell'interscambio: nostre esportazioni nel Paese concentrate nel settore dei
macchinari
meccanici,
nei
mezzi
di
trasporto,
nei
prodotti
del
sistema
moda/persona e nell'agroalimentare; la domanda italiana di prodotti statunitensi si
concentra invece su prodotti farmaceutici e chimici di base, input energetici
(carbone e raffinati di petrolio) ed aeromobili.
TTIP: L'UE e gli USA hanno avviato, nel secondo semestre 2013, i negoziati per una
Partnership Transatlantica su Commercio e Investimenti (TTIP). Tale accordo, che le
parti
auspicano
ambizioso
e
onnicomprensivo,
potrà
portare
non
solo
all'abbattimento progressivo delle barriere tariffarie residue, ma anche alla
soluzione di problematiche non tariffarie e all'armonizzazione di standard e
regolamenti, soprattutto nei settori tecnologici nuovi, nonché in tema di
investimenti, servizi e proprietà intellettuale.
(http://www.infomercatiesteri.it/)
►Canada
Nel 2013, in Canada, sono stati venduti oltre 1,74 milioni di light vehicles (+4%); il
comparto delle vetture, con 755mila unità, è aumentato dello 0,9%, mentre quello
dei light trucks, con oltre 984 mila unità vendute, è cresciuto del 6,6%. Perde l’8,3% il
mercato degli autocarri medi – pesanti con quasi 40.400 vendite, di queste oltre
27.400 hanno riguardato autocarri pesanti (-9,1%). Complessivamente sono stati
venduti 1,78 milioni di autoveicoli (+3,7%).
Le vendite dei marchi americani rappresentano il 44,5% del mercato LV (+4,3%) con
773 mila nuove registrazioni, le marche importate invece sono il 54,5% del mercato,
così suddivise: i brand coreani, che perdono il 2,1% del mercato, si attestano sul 12%
circa di quota, con oltre 209 mila unità; i brand giapponesi crescono del 6% e
rappresentano il 33,6% del totale, con 584 mila unità; le marche tedesche con il
9,3% del mercato, crescono del 4% con circa 162 mila vendite.
26
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Interscambio UE-CANADA: E’ in via di conclusione il negoziato Canada-Unione
Europea per stabilire un accordo economico di libero scambio (Comprehensive
and Economic Trade Agreement - CETA) che, secondo uno studio dell’ottobre 2008,
potrebbe tradursi in un aumento del 20% del commercio bilaterale tra il Canada e
l’Europa, con notevoli benefici per gli operatori economici canadesi ed europei. La
stabilità del sistema politico, le condizioni del mercato del lavoro, di costo dei fattori
di produzione e di accesso al credito rendono il Canada un Paese di particolare
interesse per le aziende italiane interessate ad accrescere la propria quota di
esportazioni o intenzionate a internazionalizzare la propria presenza produttiva. Il
Canada ha infatti storicamente rappresentato un importante mercato di sbocco per
le merci italiane e la presenza di aziende italiane in Canada conta oggi oltre 150
imprese suddivise tra filiali commerciali e stabilimenti produttivi.
(http://www.infomercatiesteri.it/)
►Messico
Nel 2013, il mercato dei veicoli leggeri in Messico è aumentato del 7,5%. Il segmento
delle autovetture è cresciuto del 7,5% con oltre 685 mila vendite, mentre quello dei
light trucks ha registrato un incremento dell’8% con 376 mila veicoli venduti.
Cresce dell’1,3% il mercato degli autocarri medi–pesanti (39 mila unità).
Complessivamente sono stati venduti nel 2013 1,10 milioni di autoveicoli in crescita
del 7,5% sul 2012, poco al di sotto dei volumi pre-crisi (anno record 2006: 1.177.000
vendite).
I veicoli venduti di fabbricazione domestica sono stati il 49% e il 51% quelli importati.
Le “Big Three” hanno venduto circa 366 mila light vehicles (+2,7%), pari ad una
quota del 34,5% del mercato; le marche giapponesi totalizzano oltre 441 mila
vendite (+9,4%) e una quota del 41,6%; infine le marche europee, con circa 254
mila LV venduti crescono del 12,6% e conquistano il 23,9% del mercato. Fiat ha
venduto oltre 8.300 light vehicles (+63% sul 2012).
Complessivamente, sono stati venduti nel 2013 circa 1,10 milioni di autoveicoli, in
crescita del 7,5% sul 2012, tuttavia ancora al di sotto dei volumi pre-crisi.
27
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
I veicoli importati “usati” rappresentano il 60,2% di tutte le vendite. Dal 2005 al 2013,
sono stati importati e immatricolati oltre 7,2 milioni di veicoli usati, gran parte
provenienti da USA e Canada, un fenomeno che impatta notevolmente sul
mercato interno e alimenta un parco autoveicolare di auto che sono spesso in
pessime condizioni. Dal 2008 (e fino al 2019) il Messico ha imposto restrizioni
all’importazione di auto usate. Possono essere importati “legalmente” soltanto
veicoli con 10 anni: nessuno più vecchio o più nuovo, allo scopo di ridurre l’import di
auto economiche ma molto vecchie e inquinanti soprattutto da Canada e USA. La
ripresa del mercato auto negli USA, spinge i consumatori a rimpiazzare le loro
vecchie automobili, molte delle quali oltre confine.
Interscambio ITALIA-MESSICO: Le relazioni economico – commerciali tra imprese
Dal 2005 al 2013 sono stati
importati e immatricolati
oltre 7,2 milioni di veicoli
usati, un fenomeno che
impatta notevolmente sul
mercato interno.
Nel 2013 i light vehicles
usati importati sono stati
oltre 644 mila, con un
incremento del 41% circa
sul 2012.
italiane e quelle messicane sono solide ed in forte crescita. La bilancia
commerciale bilaterale è strutturalmente in attivo per il nostro paese. Il sistema
produttivo messicano è un grande acquirente di tecnologie “Made in Italy”. Per
quanto riguarda gli investimenti diretti esteri, il locale Ministero dell’Economia ha
registrato la presenza stabile in Messico di oltre 1.400 imprese italiane. Negli ultimi
anni, i grandi gruppi industriali e le imprese di medie dimensioni italiani hanno
mostrato un crescente interesse verso il Messico ed hanno realizzato importanti
progetti (nel settore automotive: Pirelli, Fiat-Chrysler).
(http://www.infomercatiesteri.it/)
Secondo tutte le agenzie di rating, il Messico è più affidabile del Brasile. Moody’s ha
promosso lo stato centroamericano, da Baaa1 a A3, facendone il secondo paese
della regione a raggiungere il livello A – dopo il Cile. Nel 2013, Standard & Poor’s era
stata la prima agenzia a riconoscere ufficialmente i successi del Messico,
promuovendolo al livello BBB+.
28
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
NAFTA – VENDITE AUTOVEICOLI
var. %
2012/11
var. %
2013/12
PAESI
TIPO VEICOLO
2011
2012
2013
USA
Passenger cars (A)
6.089.403
7.243.654
7.585.867
19,0
4,7
Light trucks (B)
6.645.021
7.198.160
7.946.365
8,3
10,4
Medium-Heavy trucks ( C)
306.189
345.876
351.737
13,0
1,7
Totale Light vehicles (A+B)
12.734.424
14.441.814
15.532.232
13,4
7,6
Totale trucks (B+C)
Totale (A+B+C)
di cui HybriD-EV-FC
8,5
10,0
13,4
7,4
486.236
588.173
74,1
21,0
461.874
567.074
85,6
22,8
30.432
24.362
21.099
-19,9
-13,4
Passenger cars (A)
681.956
748.530
754.952
9,8
0,9
Light trucks (B)
900.031
923.602
984.510
2,6
6,6
Medium-Heavy trucks ( C)
38.234
44.046
40.398
15,2
-8,3
Totale Light vehicles (A+B)
1.581.987
1.672.132
1.739.462
5,7
4,0
Totale trucks (B+C)
938.265
967.648
1.024.908
3,1
5,9
1.620.221
1.716.178
1.779.860
5,9
3,7
Passenger cars (A)
591.598
637.355
685.344
7,7
7,5
Light trucks (B)
314.288
348.511
376.384
10,9
8,0
1,3
Totale (A+B+C)
Medium-Heavy trucks ( C)
32.734
38.561
39.074
17,8
Totale Light vehicles (A+B)
905.886
985.866
1.061.728
8,8
7,7
Totale trucks (B+C)
347.022
387.072
415.458
11,5
7,3
Totale (A+B+C)
NAFTA
8.298.102
15.883.969
248.890
Light trucks
MESSICO
7.544.036
14.787.690
279.322
Passenger ca
CANADA
6.951.124
13.040.545
938.620
1.024.427
1.100.802
9,1
7,5
Passenger cars (A)
7.357.433
8.629.539
9.026.163
17,3
4,6
Light trucks (B)
7.862.855
8.470.273
9.307.259
7,7
9,9
Medium-Heavy trucks ( C)
375.317
428.483
431.209
14,2
0,6
Totale Light vehicles (A+B)
15.220.288
17.099.812
18.333.422
12,3
7,2
8.238.172
8.898.756
9.738.468
8,0
9,4
15.595.605
17.528.295
18.764.631
12,4
7,1
Totale trucks (B+C)
Totale (A+B+C)
Nota - Dati Ward's Automotive/AMIA/ANPACT elaborati da ANFIA
29
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►NAFTA: prodotti 16,5 milioni di autoveicoli, +4,3%
sul 2012
Nell’area NAFTA, sono stati prodotti, nel 2013, circa 16,48 milioni di autoveicoli, 680 mila
veicoli in più rispetto all’anno precedente, pari ad un incremento del 4,3%. Dopo il
picco negativo nel 2009, al culmine della crisi, quando la produzione scese a soli 8,6
milioni di veicoli, il recupero è stato progressivo e nel 2013 ha raggiunto i valori medi
annui antecedenti alla crisi, che erano attorno a 16,49 milioni di veicoli prodotti (media
2000-2005). La produzione di light vehicles ha raggiunto 16,1 milioni di unità (+4,5% sul
2012).
Nel 2013 le autovetture prodotte nell’area sono state 7,08 milioni (+1,8%); i light trucks
8,99 milioni (+6,7%); i medium-heavy trucks circa 403 mila (-3,3%).
Gli USA hanno prodotto oltre 11 milioni di veicoli (+6,9%), il Canada 2,38 milioni (-3,4%) e
il Messico 3,05 milioni (+1,7%).
NAFTA – PRODUZIONE (autovetture, light trucks, trucks)
MOTOR VEHICLES
Chrysler
2013
2.509.684
%
2012
15,2%
2.371.427
%
VAR%
15,0%
5,8
Ford
2.983.454
18,1%
2.719.562
17,2%
9,7
GM (*)
3.284.564
19,9%
3.237.301
20,5%
1,5
Totale Big Three
8.777.702
53,3%
8.328.290
52,7%
5,4
Marche estere
Totale
7.700.401
46,7%
7.469.514
47,3%
3,1
16.478.103
100,0%
15.797.804
100,0%
4,3
Nell’area NAFTA i volumi
produttivi di Chrysler sono
cresciuti del 5,8% con circa
2,51 milioni di veicoli e una
quota del 15,2% sul totale
prodotto.
(*) stima Ward's
Le “Big Three” (Chrysler, Ford, GM), con 8,78 milioni di veicoli, detengono il 53,3% della
produzione, con circa 450 mila veicoli prodotti in più rispetto al 2012 (+5,4%).
Chrysler con 2,5 milioni di veicoli prodotti raggiunge la quota del 15,2% dell’area NAFTA,
con un incremento produttivo del 5,8%. Ford cresce del 9,7% e con 2,98 milioni di unità,
pesa per il 18,1% sulla produzione complessiva dell’area. GM con il 19,9% di quota e un
incremento dell’1,5%, totalizza 3,28 milioni di veicoli prodotti. Gli altri Costruttori
(giapponesi, coreani, tedeschi) totalizzano il 46,7% della produzione totale e un
incremento del 3,1%. In particolare, sono cresciuti i costruttori Honda e Toyota, che nel
2011 subirono pesantemente il contraccolpo degli effetti negativi della catastrofe
ambientale in Giappone.
30
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Stati Uniti
Gli USA rappresentano il sito produttivo più importante dell’area NAFTA con il 67%
della produzione complessiva nel 2013. La produzione di autovetture è stata di circa
4,35 mln di unità, in crescita del 5,9%; quella di “light trucks” è stata di circa 6,45
mln di unità, in aumento dell’8,2%. La produzione complessiva di LV è stata di circa
10,8 mln di unità (+7,2%). La produzione di “autocarri medi e pesanti” è ammontata
Gli Stati Uniti, con oltre 11
milioni di autoveicoli prodotti
nel 2013 (+6,9% sul 2012),
sono il 2° paese produttore al
mondo, dopo la Cina.
a circa 252mila unità (-6%). Complessivamente, gli USA hanno prodotto oltre 11 mln
di veicoli, il 6,9% in più rispetto al 2012 (anno record 1999 con oltre 13 milioni di
veicoli prodotti).
►
Canada
In Canada, la produzione di autovetture, 965 mila unità, risulta in flessione del 7,2%. I
light trucks prodotti invece sono stati circa 1,4 milioni (-0,6%). La produzione di
autocarri medi e pesanti è quasi sparita in Canada, nel 2013 sono stati prodotti
appena 9.845 veicoli (+5,9%); i Costruttori USA hanno rilocalizzato nei siti domestici o
in Messico la loro produzione. Nel complesso in Canada sono stati prodotti 2,38 mln
di veicoli (-3,4%).
►Messico
La produzione di autoveicoli aveva superato per la prima volta i 3 milioni di veicoli nel
2012 (+12% sul 2011), collocando il Paese all’8° posto nella classifica mondiale dei Paesi
produttori di autoveicoli. Nel 2013 il Messico ha conseguito un nuovo record con 3,05 mln
di veicoli, l’1,7% in più dell’anno precedente, anche se nel mese di dicembre ha
Nuovo record produttivo in
Messico nel 2013, che ha
totalizzato 3,05 milioni di
autoveicoli.
registrato un calo del 9,5% su dicembre 2012, che è stato del 17,8% per il solo comparto
delle autovetture.
L’export, nel 2013, è cresciuto del 2,9% sull’anno precedente, con circa 2,42 milioni di
veicoli destinati all’estero: il 68% dei veicoli prodotti è esportato negli USA, l’8% in
Canada, il 12,7% nell’area latino americana, il 5,9% in Europa, il 5,3% nel resto del mondo.
I veicoli esportati in Italia sono stati 11.355 (-15,3% sul 2012).
Il Messico si colloca all’8° posto nella graduatoria mondiale dei maggiori Paesi
produttori di autoveicoli, dietro al Brasile.
31
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
NAFTA – PRODUZIONE AUTOVEICOLI
PAESI
USA
CANADA
TIPO VEICOLO
NAFTA
2012
2013
var. %
2012/11
var. %
2013/12
Passenger cars (A)
2.976.991
4.105.874
4.346.958
37,9
5,9
Light trucks (B)
5.441.497
5.958.808
6.446.965
9,5
8,2
-6,0
Medium-Heavy trucks ( C)
243.047
267.944
251.979
10,2
Totale Light vehicles (A+B)
8.418.488
10.064.682
10.793.923
19,6
7,2
Totale trucks (B+C+D)
5.684.544
6.226.752
6.698.944
9,5
7,6
Totale (A+B+C+D)
8.661.535
10.332.626
11.045.902
19,3
6,9
Passenger cars (A)
990.482
1.040.298
965.191
5,0
-7,2
-0,6
Light trucks (B)
MESSICO
2011
1.134.758
1.413.766
1.404.770
24,6
Medium-Heavy trucks ( C)
9.881
9.300
9.845
-5,9
5,9
Totale Light vehicles (A+B)
2.125.240
2.454.064
2.369.961
15,5
-3,4
Totale trucks (B+C)
1.144.639
1.423.066
1.414.615
24,3
-0,6
Totale (A+B+C)
2.135.121
2.463.364
2.379.806
15,4
-3,4
Passenger cars (A)
1.657.080
1.810.007
1.771.987
9,2
-2,1
Light trucks (B)
886.279
1.051.962
1.138.950
18,7
8,3
Medium-Heavy trucks ( C)
137.691
139.845
141.458
1,6
1,2
Totale Light vehicles (A+B)
2.543.359
2.861.969
2.910.937
12,5
1,7
7,4
Totale trucks (B+C)
1.023.970
1.191.807
1.280.408
16,4
Totale (A+B+C)
2.681.050
3.001.814
3.052.395
12,0
1,7
Passenger cars (A)
5.624.553
6.956.179
7.084.136
23,7
1,8
Light trucks (B)
7.462.534
8.424.536
8.990.685
12,9
6,7
Medium-Heavy trucks ( C)
390.619
417.089
403.282
6,8
-3,3
Totale Light vehicles (A+B)
13.087.087
15.380.715
16.074.821
17,5
4,5
7.853.153
8.841.625
9.393.967
12,6
6,2
15.797.804
16.478.103
17,2
4,3
Totale trucks (B+C+D)
Totale (A+B+C+D)
13.477.706
Nota - Dati Ward's Automotive elaborati da ANFIA
32
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►SUD AMERICA: La domanda di autoveicoli cresce
del 2%, grazie al buon andamento di Argentina e
Cile
Il mercato deli autoveicoli nell’area considerata, che include Argentina, Brasile, Cile
e Venezuela, nel primo semestre 2013 conseguiva una crescita del 6,8% con 2,51
milioni di veicoli. Il mercato ha poi chiuso l’anno, con circa 5,23 mln di autoveicoli
venduti e una crescita contenuta al 2% rispetto al 2012. I mercati argentino e
cileno conseguono incrementi di vendite rispettivamente del 16% e del 10%; i
mercati di Brasile e Venezuela invece calano dello 0,9% e del 24%.
Grafico Interesse brasiliano BACEN - tasso ultimo anno
Il 2013 potrebbe essere
ricordato come l'anno
del
crollo
emergenti
dei
Paesi
e
del
tapering. Da quando la
Federal
Reserve
ha
annunciato il piano di
una
riduzione
stimoli
partiti
capitali,
degli
monetari,
i
sono
deflussi
con
di
effetti
deleteri per la stabilità
finanziaria e valutaria di paesi come India, Turchia, Brasile, Indonesia, Sud Africa. Nel
2014 l’economia USA dovrebbe crescere del 2,8%, stando alle previsioni del FMI,
mentre il tasso di disoccupazione è già sceso al 7%. Le misure che la Fed adotterà
nel corso dell’anno potrebbero impattare sulle economie emergenti, gli interventi
programmati dovrebbero ridurre a zero gli stimoli monetari entro la fine dell’anno.
Pur mantenendo il costo del denaro molto basso, le politiche di tapering adottate
dalla Fed, non rendono di per sé i rendimenti obbligazionari molto profittevoli, ma
vengono percepiti dagli investitori come meno rischiosi rispetto a quelli dei paesi
emergenti e dunque preferibili in questa fase di relativa incertezza. Il real ha subito
in queste ultime settimane forti spinte al ribasso. Per contrastare questo trend, la
banca centrale brasiliana ha innalzato i tassi al 10,5%, e ha fatto sapere di poter
contare su 376 miliardi di $ di riserve internazionali pronte per essere usate per
sostenere la valuta nazionale contro massicce vendite, con l'obiettivo di
scoraggiare eventuali attacchi speculativi.
►Argentina
Nel 2013 sono stati venduti complessivamente 963.917 autoveicoli (+16%), così
ripartiti: 684.379 autovetture (+14,8%); 245.241 veicoli commerciali (+19,3%); 28.254
autocarri (+26,9%); 6.043
autobus (+2,9%). Le vendite di veicoli di produzione
domestica sono state 358.582 (+1%), mentre quelle di veicoli importati sono state
605.335 (+26%).
33
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Inizio anno difficile: a gennaio 2014 le vendite di autoveicoli sono crollate del 19,5%.
L’inflazione del Paese è a livelli altissimi, molto lontani da quelli denunciati dal
Governo argentino. Le cifre dichiarate dalle istituzioni argentine rappresentano un
problema, perché rendono il Paese meno affidabile agli investitori.
Il parco circolante ammonta a 11,668 milioni di autoveicoli, di questi le vetture sono
8,8 milioni; la densità automobilistica in Argentina è pari a 215 autovetture per 1000
abitanti, un tasso di motorizzazione che ha ampi margine di crescita.
►Brasile
In Brasile, dopo il record di vendite registrato nel 2012 con 3,8 milioni di veicoli, il
4,6% in più sul 2011, nel 2013 la domanda ha registrato una leggera flessione dello
0,9%. Le immatricolazioni complessive sono state 3.767.370, così ripartite: 2.763.718
autovetture, -3,1% sul 2012; 816.185 veicoli commerciali leggeri, +4,3%; 154.549
autocarri, +11% e circa 33 mila autobus, + 14,3%.
Le vendite di light vehicles alimentati a benzina + etanolo rappresentano l’88,5% del
mercato, quelle a benzina il 5,3% e diesel il 6,2%. L’etanolo idrato, utilizzato in auto
con motori Flex, adatti cioè ad essere alimentati indistintamente a benzina,
bioetanolo o una qualsiasi miscela dei due, è largamente diffuso in America Latina.
La domanda di etanolo continua a crescere e il prezzo del biocarburante alla
pompa è più competitivo rispetto ai carburanti tradizionali (vale il 62-63% del pezzo
della benzina). Ma un aumento costante dell’etanolo alla pompa (la cui
produzione di derivato dallo zucchero potrebbe diventare più allettante rispetto a
quella del dolcificante da parte dei produttori), potrebbe nel medio e lungo
termine minacciare i significativi investimenti nella tecnologia flex-fuel.
Le vendite di autovetture con cilindrata inferiore a 1000 cm3, che rappresentano il
41,7% del mercato, perdono il 7,3% del mercato, mentre quelle tra 1000 e 2000 cm3
(il 57,6% del mercato), crescono solo dello 0,2%. Si contrae del 21% il segmento delle
vetture con cilindrata superiore a 2000 cm3 (appena lo 0,6% del totale mercato).
Le vendite di autoveicoli di produzione nazionale hanno totalizzato 3,06 milioni di
unità (+1,5%) e quelle di importazione
circa 707mila (-10,3%), queste ultime
rappresentano il 18,8% del mercato complessivo di autoveicoli (erano il 20,7% nel
2012). Nel 2013, Fiat mantiene la leadership del mercato dei light vehicles col 21,3%
di quota e circa 763mila unità vendute, seguita da Volkswagen (18,7% di share) e
GM (18,1%). Le vendite Fiat Brasile di autovetture, oltre 604mila, risultano in calo
dell’11%, mentre quelle di veicoli commerciali, che ammontano a 159mila circa
risultano in linea con le vendite del 2012.
34
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Le vendite di autocarri ammontano a 154.549 unità (+11,1%) e di autobus a 32.918
(+14,3%). Risultano in calo i segmenti degli autocarri con ptt compreso tra 3,5 e 6 t.
del 15,8% e quello compreso tra 6 e 10 t. del 3,5%.
Eventi come la FIFA-World Cup a giugno 2014 e i prossimi giochi olimpici nel 2016
Olympic Games a Rio de Janeiro favorendo gli investimenti nelle infrastrutture del
Paese, stimolano il mercato degli autocarri.
Mercato autocarri >3,5 t.
CLASSI DI PESO
2013
2012
VAR. %
13/12
>3,5t - <6t
5.493
6.522
-15,8
>6t - <10t
32.162
33.343
-3,5
>10t - <15t
13.065
11.852
+10,2
>15t
103.829
87.430
+18,7
Totale
154.549
139.147
+14,3
Il mercato autoveicolistico brasiliano è il 4° mercato del mondo, dopo Cina, Usa e
Giappone e le possibilità di consolidamento e crescita sono notevoli, dato che il
tasso di motorizzazione del Paese è solo di 6,6 abitanti per autovettura e di 5,2 per
autoveicolo (dato 2012). Molti costruttori stanno investendo (Hyundai, quota di
mercato LV nel 2013 sale al 6% con circa 213mila unità vendute, era il 3% nel 2012) e
investiranno in Brasile, tra questi anche i costruttori cinesi (insediamenti previsti nel
2014: Great Wall, Shacman, Jianghuai, Chery); il mercato sarà sempre più
competitivo e le previsioni stimano un aumento della domanda fino al 2015. Il
Governo brasiliano attraverso l’imposizione di dazi doganali all’importazione (ad
eccezione per i paesi Mercosur e Messico), favorisce l’insediamento di nuovi siti
produttivi. Il Governo brasiliano ha adottato nuove misure per il periodo 2013-2017
(Piano Inovar Auto) per valorizzare e potenziare l’industria automobilistica
nazionale, che aiuterà il paese a diventare un grande produttore mondiale. Grazie
al Piano le case automobilistiche presenti nel paese potranno usufruire dei vantaggi
fiscali previsti per veicoli con ridotti consumi ed emissioni di gas e che
adopereranno componenti costruiti in Brasile o nel Mercosur, e che investiranno in
ricerca e innovazione. Dal 2005 al 2012 (secondo dati ancora preliminari) gli
VENEZUELA - MERCATO
investimenti nell’industria autoveicolistica brasiliana sono passati da 1.050 milioni di
US$ a 4.692.
ANNI
►Venezuela
Il mercato degli autoveicoli in Venezuela, in calo dal 2008, aveva registrato nel 2012
un segno positivo dell’8,2% con 130.553 unità vendute nel 2012, ma nel 2013 perde il
24,3% con 98.878 nuove registrazioni. La gestione del potere nel dopo-Chavez si è
presentata sin da subito molto difficile, la situazione economica è pesantissima,
sebbene il Paese sia uno tra i massimi produttori di petrolio. La domanda interna di
autoveicoli a gennaio 2014 si è ridotta dell’87% con appena 722 veicoli venduti
contro 5.542 di gennaio 2013.
35
Volumi in
unità
Var.%
2002
128.623
2003
63.726
-40,7
-50,5
2004
134.357
110,8
2005
228.378
69,9
2006
343.351
50,3
2007
491.899
43,3
2008
271.622
-44,8
2009
2010
136.517
125.202
-49,7
-8,3
2011
120.691
-3,6
2012
130.553
8,2
2013
98.878
-24,3
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Cile
Nel 2013 sono stati immatricolati in Cile oltre 397 mila veicoli, il 9,7% in più rispetto al
2012. Le vendite di light vehicles sono state 378 mila (+11,6% sul 2012), così ripartite:
287 mila autovetture (incluso SUV) e oltre 91 mila veicoli commerciali leggeri. LIl
comparto dei “pesanti” invece risulta in flessione: autocarri -19,4% e autobus -10,5%.
L’ANAC, l’associazione di settore cilena, stima per il 2014 un mercato compreso tra
340 e 360 mila light vehicles.
In Cile circolano 3.745.000 veicoli così ripartiti: 2.480.000 autovetture, 1.021.000
veicoli commerciali leggeri, 194.000 autocarri e 50.000 autobus (fonte ANAC).
Interscambio ITALI-CILE: Il Cile è un Paese interessante, in rapida crescita
economica, dotato di stabilità giuridica e istituzionale; ha le caratteristiche per
essere considerato un Paese piattaforma; è presente un’importante collettività
italiana,
ben
inserita
nel
Paese.
Cile
e
Italia
hanno
sistemi
economici
complementari: il Cile esporta “commodities”, tra cui alcune strategiche per
l’economia italiana (rame e cellulosa), l’Italia esporta macchinari ad alto valore
aggiunto, necessari per i processi estrattivi e produttivi cileni. La garanzia di stabilità
politica, la certezza del diritto, la tutela degli investitori sono elementi fondanti
l’eccellente reputazione cilena, non solo nel contesto latinoamericano, diffusa tra
gli investitori stranieri. L’entrata a pieno titolo nell’OCSE nel 2010 ratifica gli sforzi
compiuti dal Paese negli ultimi 25 anni.
(http://www.infomercatiesteri.it/)
36
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
SUD AMERICA - VENDITE AUTOVEICOLI
PAESI
TIPO VEICOLO
2011
2012
2013
var. %
var. %
2012/11 2013/12
ARGENTINA*
Passenger cars (A)
673.853
596.397
684.379
-11,5
(ADEFA)
Light trucks** (B)
178.498
205.534
245.241
15,1
19,3
24.844
22.257
28.254
-10,4
26,9
Medium-Heavy trucks ( C)
Bus (D)
Totale Light vehicles (A+B)
Totale trucks (B+C+D)
14,8
6.155
5.870
6.043
-4,6
2,9
852.351
801.931
929.620
-5,9
15,9
209.497
233.661
279.538
11,5
19,6
Totale
883.350
830.058
963.917
-6,0
16,1
BRASILE
Passenger cars (A)
2.647.245
2.851.540
2.763.718
7,7
-3,1
(ANFAVEA)
Light trucks (B)
778.494
782.575
816.185
0,5
4,3
Medium-Heavy trucks ( C)
172.871
139.147
154.549
-19,5
11,1
34.638
28.809
32.918
-16,8
14,3
3.425.739
3.634.115
3.579.903
6,1
-1,5
986.003
950.531
1.003.652
-3,6
5,6
3.633.248
3.802.071
3.767.370
4,6
-0,9
334.052
338.826
378.240
1,4
11,6
18.585
18.309
14.753
-1,5
-19,4
Bus (D)
Totale Light vehicles (A+B)
Totale trucks (B+C+D)
Totale
CILE ***
Light Vehicles (A)
(ANAC)
Medium-Heavy trucks ( C)
Bus (D)
3.546
5.196
4.650
46,5
-10,5
Totale
356.183
362.331
397.643
1,7
9,7
(CAVENEZ)
Totale autoveicoli
120.691
130.553
98.878
8,2
-24,3
SUD AMERICA
Totale AUTOVEICOLI
5.125.013 5.227.808
2,6
2,0
VENEZUELA
4.993.472
Nota - Dati elaborati da ANFIA
* vendite ai concessionari
**include "utilitarios" e "furgones"
ADEFA: ASSOCIACION DE FABRICAS DE AUTOMOTORES; ANFAVEA: ASSOCIACAO NACIONAL DOS FABRICANTES DE
VEICULOS AUTOMOTORES; CAVENEZ: CAMARA AUTOMOTRIZ DE VENEZUELA; ANAC : ASOCIACION NACIONAL AUTOMOTRIZ DE CHILE
37
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Sud America: la produzione domestica, con 4,6
milioni di autoveicoli, aumenta dell’8,6%
Nell’area considerata che include Argentina, Brasile e Venezuela, la produzione dei
veicoli completi (escluso i veicoli assemblati e CKD del Brasile) ha registrato nel 2013
un incremento dell’8,6% sul 2012, che invece aveva segnato una flessione dello
0,6% sul 2011. Sono stati prodotti complessivamente 4,6 milioni di veicoli completi.
PIL (var. %)
2012
2013F
2014F
Mondo
3,1
3,0
3,7
America Latina e Paesi Caraibici
3,0
2,6
3,0
Brasile
1,0
2,3
2,3
Argentina*
1,9
3,5
2,8
Venezuela *
5,6
0,1
1,7
Fonte: FMI Outlook January 2014;
*FMI Outlook October 2013
Secondo le ultime stime del FMI pubblicate a gennaio 2014, il Pil del Brasile, in
frenata dal 7,5% del 2010 allo 0,9% del 2012, è previsto crescere sia per il 2013 che
per il 2014 del 2,3%, in ribasso rispetto alle proiezioni di ottobre 2013. I dati di crescita
dichiarati dal Governo argentino sono invece considerati da molti analisti privati
“non realistici” e recentemente anche il FMI ha denunciato ufficialmente le
statistiche relative al Pil e all’inflazione dell’Istituto di Statistica argentino. Il paese è
travolto da una crisi di fiducia degli investitori e da strascichi del default 2002.
Argentina e Venezuela sono colpiti da fughe di capitali, da riserve in via di
esaurimento e da inflazione alle stelle.
L'economia venezuelana è in netta difficoltà nell’affrontare il “dopo-Chavez”, in
particolare rispetto ai prezzi al consumo, saliti di circa il 50 per cento nel corso
dell'ultimo anno a causa della debolezza della moneta locale, il Bolivar e alle
significative carenze nei generi di prima necessità, in un clima di dilagante
criminalità.
Il Governo deve infatti affrontare tagli dolorosi con nuove svalutazioni della moneta
e applicare misure anti-inflazione, il cui effetto sui cittadini potrà forse essere
contenuto solo con un aumento della produzione di greggio.
Nonostante il Venezuela abbia sempre disposto di immense riserve di petrolio, la
produzione non è mai stata in linea con le possibilità produttive e rimane al di sotto
delle proprie potenzialità
e il cui sfruttamento in chiave statale, risulta poco
vantaggioso per l’economia del Paese.
Alcune case automobilistiche, come Ford, presenti in entrambi i Paesi, hanno
ripianificato le loro strategie per il futuro, viste le previsioni di vendita al ribasso.
Intanto la crisi valutaria Paese, che continua a creare difficoltà all’industria
nell’importazione di componenti e materie prime, costringe Iveco a sospendere la
produzione in Venezuela, dove è presente dal 1954. Lo rende noto la stessa Iveco,
annunciando la volontà di riprendere le attività appena lo consentirà il mercato.
Iveco Venezuela ha attualmente 400 dipendenti nello stabilimento di La Victoria e
costruisce camion e telai per autobus. Nel 2013 sono state circa 1.700 le unità
prodotte complessivamente.
38
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Argentina
Nel 2013 sono stati prodotti 791mila autoveicoli, il 3,5% in più rispetto all’anno
precedente. La produzione ha riguardato: 506.539 autovetture (+1,8%), 257.622
veicoli commerciali leggeri (+4,7%), 23.375
autocarri (+28,3%); 3.471 autobus
(+23,4%). Dopo la riduzione dei volumi produttivi complessivi del 2012, che rifletteva
il calo della domanda interna (-6%) e il calo dell’export di circa 93 mila veicoli, già il
4° trimestre 2012 segnava un recupero della produzione dell’8,5% sullo stesso
trimestre del 2011, confermato nei due
trimestri successivi con un incremento
rispettivamente del 7,4% e del 30,1%. Il 3° trimestre 2013, invece, registrava una
flessione dello 0,25%, peggiorata nel 4° trimestre da un calo del 16,3%. Nel 2°
semestre 2013 la contrazione dei volumi è stata quindi pari a 36mila veicoli, l’8,3% in
meno rispetto all’analogo semestre dell’anno precedente.
L’export ha riguardato oltre 433mila veicoli (+4,8%) nel 2013, ma l’andamento nel
periodo ottobre-dicembre ha visto una riduzione dei volumi dei veicoli destinati
all’estero del 26% e della domanda interna del 7,2%.
A gennaio 2014 la produzione di autoveicoli subisce un ulteriore ridimensionamento
del 17,9%. L’export cala nel primo mese dell’anno del 19% e la domanda interna
del 19,5%.
►Brasile
Nel 2013 il Brasile ha prodotto 3,74 milioni di veicoli, il 9,9% in più rispetto al 2012, che
risultava invece in leggero calo dello 0,4%. Il comparto delle autovetture (2.742.309
unità) ha registrato un segno positivo del 5,9% e quello dei veicoli commerciali con
circa 768 mila unità un incremento del 19,3%. La produzione di autocarri medipesanti ha recuperato l’intera perdita registrata nel 2012 (-40,5%), totalizzando
190mila unità (+43,1%). Gli autobus prodotti sono stati 40mila (+9,5% sul 2012, che
invece registrava un calo del 26%). L’export di veicoli assemblati ha riguardato
563mila veicoli assemblati (+26,5% sul 2012), pari al 14% della produzione. In valore
l’export degli autoveicoli ha raggiunto 13 miliardi di US$, l’11% in più del 2012 (11,72
miliardi di US$).
39
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Gli interventi governativi introdotti a maggio 2012 per compensare la crisi del
mercato interno hanno sostenuto la domanda di auto e alzato i livelli produttivi. Per
il periodo 2013 – 2017, l'esecutivo brasiliano ha varato il Piano Inovar Auto, finalizzato
a valorizzare e potenziare l'industria automobilistica nazionale. Grazie a tale piano,
le case automobilistiche presenti nel Paese potranno usufruire dei vantaggi fiscali,
previsti per veicoli con ridotti consumi ed emissioni di gas e che adopereranno
componenti costruiti in Brasile o nel Mercosur, e che investiranno in ricerca ed
innovazione. Il piano Inovar auto, varato dal governo di Dilma Rousseff, a fronte dei
benefici fiscali per i produttori, penalizza invece le automobili importate con una
tassazione al 35%.
Nel 2013 il Brasile ha prodotto 3,74 milioni di veicoli, più del doppio rispetto al 2000
quando il Paese si posizionava al 12° posto nella classifica mondiale dei paesi
costruttori (passato al 7° posto della classifica mondiale nel 2012). Dal 2005 al 2013,
gli investimenti nell'industria autoveicolistica brasiliana sono cresciuti da 1 a 5 miliardi
di dollari, mentre la manodopera occupata è passata da 94 ad oltre 131 mila
addetti. L’industria automotive del Brasile a dicembre conta 131.632 addetti diretti,
l’1,3% in più rispetto allo stesso mese del 2012.
La produzione complessiva, in calo dal mese di ottobre 2013, a gennaio 2014
registra una flessione del 18,7% sullo stesso mese dell’anno precedente.
►Venezuela
La produzione 2013 nel Venezuela ha riguardato complessivamente 71.753
autoveicoli, il 31% in meno rispetto al 2012. Le prospettive per il settore sono molto
negative. Precipita la produzione a gennaio 2014: -84,8% con appena 296
autoveicoli prodotti contro 1.945 di gennaio 2013.
40
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
SUD AMERICA – PRODUZIONE AUTOVEICOLI
PAESI
ARGENTINA
(Adefa)
TIPO VEICOLO
2013
var. % var. %
2012/11 2013/12
Passenger cars (A)
577.233
497.376
506.539
-13,8
1,8
Light trucks * (B)
234.817
246.087
257.622
4,8
4,7
13.926
18.220
23.375
30,8
28,3
2.795
2.812
3.471
0,6
23,4
812.050
743.463
764.161
-8,4
2,8
251.538
267.119
284.468
6,2
6,5
Totale
828.771
764.495
791.007
-7,8
3,5
Passenger cars (A)
2.505.241
2.589.236
2.742.309
3,4
5,9
Light trucks (B)
638.466
643.689
767.694
0,8
19,3
Medium-Heavy trucks ( C)
223.388
132.953
190.304
-40,5
43,1
49.373
36.630
40.111
-25,8
9,5
3.232.925 3.510.003
2,8
8,6
998.109
-10,7
22,7
3.402.508 3.740.418
-0,4
9,9
71.753
1,6
-31,1
4.288.654 4.658.210
-0,6
8,6
Medium-Heavy trucks ( C)
Bus (D)
Totale Light vehicles (A+B)
Totale trucks (B+C+D)
BRASILE**
(Anfavea)
2012
2011
Bus (D)
Totale Light vehicles (A+B)
Totale trucks (B+C+D)
Totale
VENEZUELA
(Cavenez)
Totale autoveicoli
SUD AMERICA***
Totale AUTOVEICOLI
3.143.707
911.227
3.416.468
102.409
4.316.103
813.272
104.083
Nota - Dati elaborati da ANFIA
* include "utilitarios" e "furgones"
** escluso CKD
*** dal totale esclusi i doppi conteggi e incluso altri Paesi
ADEFA: ASSOCIACION DE FABRICAS DE AUTOMOTORES; ANFAVEA: ASSOCIACAO NACIONAL DOS FABRICANTES DE
VEICULOS AUTOMOTORES; CAVENEZ: CAMARA AUTOMOTRIZ DE VENEZUELA
41
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►ASIA/OCEANIA – La domanda di autoveicoli
cresce del 7% nel 2013 e supera i 37 milioni di
veicoli
Nel 2013, le vendite hanno riguardato oltre 37 mln di autoveicoli, il 7,3% in più del
2012, che già aveva registrato un incremento del 10%, sul 2011, anno funestato dal
cataclisma in Giappone e dalle inondazioni in Tailandia.
Nell’area asiatica (13 Nazioni), escluso Oceania,
le vendite di autoveicoli sono
state 36,1 milioni (+7,4%). Il mercato senza Cina e Giappone ha totalizzato 8,7 milioni
di unità (era 5,7 milioni nel 2008) con un calo del 2,2%, a cui ha contribuito il
mercato
indiano con una battuta d’arresto nel 2013 del 10%, dovuta ad un
rallentamento dell’economia e all’aumento dei prezzi delle materie prime.
Prosegue invece la crescita del mercato dei paesi federati nell’ASEAN che hanno
totalizzato 3,53 milioni di unità e un incremento del 2,6% sul 2012 (in aumento del
34% sul 2011). La Tailandia è il mercato più importante dell’area ASEAN, ma da
agosto 2013 è considerata in recessione economica, il calo è dovuto alla
diminuzione delle esportazioni, all'incapacità delle banche di sostenere la crescita e
al fatto che la situazione politica instabile pare abbia colpito la principale industria
del paese, ovvero il turismo. I mercati dei paesi del Sud-Est asiatico, ad eccezione di
quello della Corea del Sud che rimane stabile, hanno registrato volumi di vendita in
calo nel 2013.
Nei paesi emergenti l’attività economica ha mostrato andamenti differenziati: una
sorprendente crescita in Cina, rafforzata da investimenti, export e una buona
dinamica dei consumi;
una crescita moderata
in India, nonostante il
deprezzamento
della
rupia.
Negli USA la Riserva
federale ha avviato la
riduzione dello stimolo
monetario e il Federal Open Market Committee (FOMC) da gennaio 2014 ha
iniziato a ridurre gli acquisti di mortgage-backed securities (MBS) e di obbligazioni
del Tesoro a lungo termine (tapering) per complessivi 10 miliardi di dollari al mese
(portandoli progressivamente a 75 miliardi). A patire di più dopo l’annuncio del
tapering (maggio 2013) sono stati i paesi emergenti (in particolare Brasile, India,
Indonesia e Turchia), che hanno visto ridursi sensibilmente il flusso di denaro a basso
costo da tempo assicurato dagli USA: bond, azioni e valute delle economie in
espansione, in passato asset gettonati dagli investitori, hanno sperimentato un
corposo deflusso di capitali e la svalutazione delle loro monete. I Governi dei Paesi
emergenti hanno messo in essere contromisure per contrastare la fuga di capitali,
innalzando i tassi di interesse. A rallentare l’economia dei Paesi asiatici permangono
alcune variabili negative interne, come gli alti livelli d’inflazione, un elevato tasso di
indebitamento delle famiglie, l’instabilità politica, in grado di contenere le
aspettative di crescita del mercato.
Per quanto riguarda nello specifico il mercato degli autoveicoli la grande
attenzione alla questione ambientale con investimenti sulle tecnologie “verdi” in
tutti i settori industriali e il lancio di nuovi modelli più performanti, dovrebbero
comunque mantenere il trend espansivo del comparto in tutta l’Asia, favorendo sia
il mercato interno che l’export.
42
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Gli abitanti dell’Asia rappresentano il 60% della popolazione mondiale e
mantenendo lo stesso peso, nel 2020 saranno oltre 4,7 miliardi. In Asia oggi circola ⅓
del parco mondiale, la motorizzazione è prevista crescere e rappresentare nel 2020
il 40% della flotta globale.
Nei Paesi in via di sviluppo, stanno formandosi classi
medie
dalla
imponenti: l'uscita
povertà
indotta
dall'economia
globale
e
l'urbanizzazione hanno creato un fenomeno del tutto nuovo. Secondo l'Ocse (“The
Emerging Middle Class in Developing Countries”, WP n°285, 2010), la middle class
globale salirà da 1,9 miliardi di persone del 2009 a 3,2 miliardi nel 2020 e a 4,9-5
miliardi nel 2030. La crescita di questa popolazione con un reddito disponibile
significativo avverrà soprattutto in Asia, che nel 2030 avrà il 66% della classe media
mondiale e il 59% dei consumi tipici del ceto medio (ma crescerà parecchio anche
nell'Europa dell'Est). Con la soddisfazione dei beni primari, cresceranno le
aspettative dei cittadini e dei lavoratori sia in termini di acquisti di beni durevoli che
di servizi, quali istruzione e assistenza sanitaria. Nell’economie avanzate invece i
livelli di benessere del ceto medio vanno ridimensionandosi per la riduzione dei
redditi delle famiglie e per la crescente disoccupazione, come conseguenza di un
processo di de-industrializzazione in atto da alcuni anni in diversi Paesi occidentali.
I
Paesi asiatici devono affrontare i problemi derivanti dalla gigantesca
urbanizzazione di massa e programmare lo sviluppo sostenibile delle grandi
metropoli, in grado di
ridurre l'inquinamento, preservare la salute dei cittadini,
garantire la crescente domanda di mobilità di persone e merci e assicurare la
domanda di energia che questa organizzazione urbana richiede. Molti Governi dei
paesi asiatici hanno lanciato ormai da qualche anno piani di investimento sulla
produzione di veicoli elettrici/ibridi e di sostegno/promozione di veicoli con bassi
livelli di emissione di CO2 e di consumo di carburanti. Tali misure attirano l’interesse di
molti costruttori, in particolare giapponesi, da anni radicati nei paesi ASEAN, che qui
progettano di costruire stabilimenti per la produzione di veicoli elettrici e ibridi, e
conservare la loro leadership.
43
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Per l’area asiatica, escluso
Cina e Giappone, nel 2014 è
prevista
una
crescita
contenuta
(+1,7%),
determinata
da
un
buon
andamento dei paesi ASEAN
(+7%) e da Sud Corea e
Taiwan (+2%), in calo ancora
India
e
secondo
Pakistan
le
(-4,5%),
previsioni
di
Fourin.
Nel 2020 le vendite di LV
potrebbero
raggiungere
i
48,8 milioni di unità.
►Repubblica Popolare Cinese
La Cina è diventato il più grande mercato del mondo, superando nel 2010 le aree
NAFTA (14,2 milioni di veicoli) e Unione Europea (UE27+EFTA: 15,3 milioni di veicoli;
UE15+EFTA: 14,4 milioni). Il trend risulta in crescita anche negli anni successivi: +2,7%
nel 2011, +4,2% nel 2012. Già nel 2012 la domanda di autoveicoli rappresenta
circa un quarto delle vendite mondiali (il 23%), con 19,3 milioni di autoveicoli
venduti.
Nel 2013 le immatricolazioni sono cresciute del 13,9%, totalizzando oltre 21,99 milioni
di autoveicoli, si tratta di un nuovo record, che fa della Cina il primo mercato
autoveicolistico mondiale da 5 anni.
44
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
CINA - VENDITE DOMESTICHE DI AUTOVEICOLI
milioni di veicoli
21,99
Passenger cars
18,04
CV
13,62
Total MV
5,76
3,97
1,79
2005
8,78
7,18
18,53
19,30
9,36
17,93
15,49
13,75
14,50
4,29
4,03
3,81
4,07
2010
2011
2012
2013
10,32
5,15
2,04
2006
6,30
6,75
2,49
2,62
3,31
2007
2008
2009
Guidano il buon andamento del mercato, le vendite di auto e SUV, nel dettaglio si
registrano gli incrementi di MPV (+161%), SUV (+50%), passenger car (+11,7%), in calo
invece UV (Utility Vehicles: -27%).
Le vendite dei brand cinesi pesano per il 40,3% (1,6 punti in meno rispetto al 2012)
con 7.222.000 unità su circa 17,93 milioni di nuove auto immatricolate (+15,7%);
invece per i marchi esteri, le vendite di auto tedesche, giapponesi, americane,
coreane e francesi pesano rispettivamente per il 18,8%, 16,4%, 12,4%, 8,8% e 3,1%
del totale venduto.
Vendite di auto (incluso MPV, SUV,UV) nel 2013 per brand - peso
%
brand francesi;
3,1
altri brand
esteri; 0,2
brand coreani;
8,8
brand americani;
12,4
brand cinesi;
40,3
brand
giapponesi; 16,4
brand tedeschi;
18,8
Con la sola eccezione del mese di febbraio, le vendite di auto nel 2013 hanno registrato
mensilmente segni positivi, con crescite sostenute in particolare nel 3° quadrimestre.
45
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
CINA – Vendite mensili di autovetture (include SUV,MPV,UV)
Trend mensile 01/2013-01/2014 - Volumi e var.% su stesso mese anno prec.
2.000.000
1.800.000
60,0
volumi
var %
Lineare (volumi)
48,7
1.600.000
50,0
40,0
1.400.000
1.200.000
21,1
1.000.000
13,3 13,0
800.000
23,6
30,0
21,5
16,1
9,0
9,3
20,0
10,5 11,0
7,0
10,0
600.000
0,0
-8,3
400.000
01/14
12/13
11/13
10/13
09/13
08/13
07/13
06/13
05/13
04/13
-20,0
03/13
0
02/13
-10,0
01/13
200.000
Alla dinamicità del mercato hanno giocato un ruolo non secondario le restrizioni
applicate o annunciate di molte città cinesi alle vendite di nuove auto ai privati. Il
decreto più drastico ed eccentrico è stato emesso a Shijiazhuang, capitale della
provincia di Hebei vicino a Pechino, località in cui le acciaierie lavorano a pieno ritmo.
Nella città cinese, infatti, l'amministrazione ha deciso di bloccare la vendita di auto
private, consentendo il rilascio del permesso di immatricolazione ai soli vincitori di
un'estrazione alla lotteria. Da tempo, in tutta la Cina, l'inquinamento dovuto al traffico e
all'industria è cresciuto a livelli insostenibili. A Shijiazhuang l'amministrazione locale ha
deciso di limitare il numero di immatricolazioni a non più di 100.000 nuovi veicoli per
l'anno in corso. Le famiglie, inoltre, non potranno più possedere più di due automobili. La
Cina si è posta l'obiettivo di raggiungere, nei prossimi anni, standard sulle emissioni
sempre più severi. Il Paese del dragone sta diventando, infatti, quello con i più elevati
livelli di diffusione dell'automobile nel mondo. Al momento, sono attive anche altre
restrizioni, come l'uso a giorni alterni dei veicoli privati e i limiti orari per la circolazione dei
veicoli pesanti nelle aree cittadine. Per quanto riguarda il mercato dei veicoli industriali,
c’è un recupero del 6,7%
Mercato Veicoli industriali per
segmento - 2013
Bus
14%
>14
19%
sul 2013, dopo due anni
consecutivi di calo (2012:
-5,6%;
<1,8 t
13%
2011:
-6%);
nel
dettaglio il mercato LCV
aumenta del 4,3%, più
sostenuta la crescita del
comparto
dei
medi-
pesanti: +12,8%. Si tratta
di un mercato che conta
6 t : 14 t
7%
4.065.346 veicoli nuovi, di
1,8 t : 6 t
47%
cui
558.900
autobus
(+10,2% sul 2012), in gran
parte light bus.
46
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Giappone
A seguito della catastrofe ambientale di marzo 2011, la distruzione del capitale
produttivo,
le
difficoltà
nell’approvvigionamento
di
energia
e
un
netto
peggioramento del clima di fiducia delle imprese determinarono un netto calo
della domanda, ma già a partire dal mese di ottobre 2011 si registrò il primo segno
positivo della domanda con il 25% in più, seguito dagli incrementi di novembre e
dicembre rispettivamente del 22 e del 21%. Complessivamente nel 2011 sono stati
immatricolati 4,21 milioni di autoveicoli (-15%). Nel 2012, in Giappone sono state
venduti invece 5,37 milioni di autoveicoli (+27%), in recupero dell’8% anche sul 2010.
Nel 2013, la domanda di autoveicoli è rimasta in linea con quella dell’anno
precedente (+0,1%). Sono state registrate complessivamente 5.375.513 nuove
immatricolazioni, grazie al recupero nell’ultimo trimestre 2013 e probabilmente
all’impatto positivo delle misure a sostegno dell’economia adottate dal Governo, il
lancio di nuovi modelli e l’anticipazione agli acquisti prima dell’entrata in vigore ad
Aprile 2014 della tassa sui consumi, rialzata dal 5 all’8%, a seguito della legge
approvata nel 2012 sul riassetto dei conti pubblici, che prevede un ulteriore
innalzamento dell’aliquota al 10% nel 2015. Le vendite di automobili sono
ammontate nel 2013 a 4,56 milioni di unità (-0,2%).
JAMA, l’associazione giapponese del settore automotive, prevede per il 2014 un
calo complessive della domanda di autoveicoli di circa il 10% sul 2013, con 4,85
milioni di nuove registrazioni.
►India
Nel 2012, la domanda aveva conquistato, con 3,58 milioni di autoveicoli (+8,8%) un
nuovo record, dopo quelli conseguiti nel 2011 e nel 2010, quando per la prima
volta fu superata la soglia dei 3 milioni di veicoli con un incremento di 775 mila
vendite sul 2009 (+34%). Nel 2013 si è registrato un rallentamento della domanda del
9,6%, sono stati immatricolati complessivamente 3.238.819 autoveicoli.
La domanda di autovetture è più che triplicata negli ultimi 10 anni, da 601mila unità
vendute nel 2001 è passata ad oltre 2 milioni nel 2012 (escluso i MPV), grazie
all’ampia offerta di nuovi modelli lanciati nel 2012; nel 2013 invece l’aumento del
prezzo dei carburanti e delle imposte sull’auto (aumento a Marzo 2013 della tassa
sui beni di lusso, incluso i SUV), hanno frenato la domanda che con 1,8 milioni di
vetture ha perso il 10,4% sul 2012, solo il segmento degli UV (utility vehicles) registra
un incremento del 4,2%.
Secondo le ultime proiezioni del FMI (gennaio 2014), la crescita dell’economia è
prevista attestarsi su livelli più bassi rispetto alle proiezioni precedenti di aprile e
ottobre scorsi, a: +5,4% nel 2014 e +6,4% nel 2015, comunque più alti rispetto a quelli
del 2012 e del 2013. La rupia indiana ha tenuto relativamente bene, dopo i tre mesi
più turbolenti dello scorso anno, da giugno ad agosto, quando la Federal Reserve
annuncio che avrebbe iniziato a ridurre il ritmo degli acquisti mensili di obbligazioni
(operando il cosiddetto "tapering"). Allora, l'India era considerata tra quelle
economie (Brasile, Turchia, Indonesia, Sud Africa, India) le cui valute si sarebbero
indebolite significativamente una volta avviato il tapering. L’indebolimento non
veniva però solo attribuito agli elevati deficit delle partite correnti e alla loro
dipendenza dai capitali esteri, bensì anche al clima di incertezza politica di queste
economie.
47
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
L’aumento delle esportazioni e il crollo delle importazioni hanno contribuito alla
riduzione del deficit della bilancia commerciale indiana. Il buon andamento delle
esportazioni, le prospettive di crescita dell’economia indiana, alcune riforme
introdotte nel Governo per il biennio 2013-2014 necessarie soprattutto a causa del
momento delicato attraversato dall’economia indiana che comprendono un
aumento del prelievo fiscale sui redditi più alti, incentivi alle imprese e l’introduzione
di una tassa sulle transazioni finanziarie, dovrebbero mettere al riparo il Paese da
eventi catastrofici. Player globali dell’industria automotive, come VW, Ford e
Renault-Nissan, insediati da tempo in India, guardano al Paese come un exporthub verso l’Europa e gli USA, favorito dalla debolezza della moneta.
Il Governo indiano sta introducendo politiche a favore della mobilità elettrica,
attraverso il National Electric Mission Plan 2020, che dovrebbe consentire una
significativa diffusione dei veicoli elettrici in tutto il Paese entro il 2020, favorendo la
riduzione dei consumi di carburanti tradizionali e il taglio delle emissioni inquinanti
dei veicoli.
In India circolano oltre 30 milioni di autoveicoli a fine 2012, pari a 41 unità per 1000
abitanti. La densità di circolazione è pari a 100 auto per 1000 persone nelle città
come New Dehli, che ha subito una rapida urbanizzazione, mentre la media
nazionale si attesta a 20 auto per 1000 abitanti.
INDIA – Vendite mensili di autovetture (include MPV,UV)
Trend mensile 2012/2013 - Volumi e var.% su stesso mese anno precedente
350.000
40%
volumi
var %
300.000
30%
250.000
20%
200.000
10%
3%
150.000
-4%
100.000
-12%
-16%
50.000
-6%
-9%
-3%
0%
-10%
-10%
-11%
-20%
01/12
02/12
03/12
04/12
05/12
06/12
07/12
08/12
09/12
10/12
11/12
12/12
01/13
02/13
03/13
04/13
05/13
06/13
07/13
08/13
09/13
10/13
11/13
12/13
0
►Sud Corea
Nel 2013 in Sud Corea
sono stati immatricolati
1,574
milioni
autoveicoli
(+0,6%
di
sul
2012). La domanda di
autovetture è allineata
ai livelli 2012; le vetture
importate nel 2013 sono
state 186.311 , il 24,7% in
più
rispetto
all’anno
prima.
48
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Complessivamente i veicoli importati sono stati 191 mila (+24%), oltre 90 mila
provengono dalla Germania, 31.600 dagli USA, circa 9 mila dal Regno Unito e 2.100
dalla Svezia, solo 269 dall’Italia! Si prevede che le importazioni continuino a
crescere in modo sostenuto, grazie alla riduzione delle tariffe addizionali
all’importazione, previste dagli accordi di libero scambio, FTA (free trade
agreement) tra Corea e UE e tra Corea e USA.
Il parco circolante, a fine 2013, risulta di 19,4 milioni di autoveicoli, di cui 15.078.344
sono autovetture (+0,1%).
►Asean
La crescita dell’industria autoveicolistica nei Paesi del sud-est asiatico sta attirando
l’attenzione dei Costruttori da tutto il mondo. In particolare l’area ASEAN sta
registrando, dopo la contrazione del 2009 (-9,5% sul 2008), una crescita costante
della domanda di autoveicoli, consuntivando nel 2013 un nuovo record di vendita,
con oltre 3,5 milioni di unità e un incremento del 2,6%, dopo quello del 34%
registrato nel 2012 sul 2011. I mercati più grandi di quest’area sono Tailandia,
Indonesia, e Malesia, che insieme rappresentano il 91% delle vendite nella regione.
Qui, si assiste a una crescita degli investimenti nell’industria e nelle costruzioni, con
progetti di sviluppo delle infrastrutture nazionali e transnazionali. Le azioni dei vari
Governi promuovono sia lo sviluppo dell’industria locale, spingendo i Costruttori
esteri a joint venture con i Costruttori locali, sia la domanda di trasporto di
passeggeri e merci. Tra i Paesi ASEAN, solo Tailandia e Singapore registrano volumi
di mercato in contrazione rispettivamente del 6,6% e dell’8,3%. Le vendite in
Tailandia hanno registrato crescite importanti nella prima parte dell’anno grazie
all’accumulo di ordini derivanti dal First Car Policy, un programma di incentivi
all’acquisto adottato per la prima volta, mentre nella seconda parte dell’anno la
domanda ha subito una pesante contrazione. In Indonesia il mercato, con 1,23
milioni di autoveicoli, cresce del 10,2% e segna un nuovo record; al conseguimento
del risultato hanno contribuito l’incremento dei minimi salariali e il lancio di modelli
LCGC (low cost green car) offerti a prezzi contenuti, per favorire le famiglie
nell’acquisto di auto “verdi”, più performanti rispetto a consumi di carburanti e
riduzioni di emissioni nocive. Il piano LCGC, secondo il Governo indonesiano,
dovrebbe favorire l’acquisto di veicoli più puliti, aumentare la produzione e quindi
l’occupazione e favorire l’esportazione. Le Filippine, grazie ad una dinamica
economia e alle rimesse dei lavoratori filippini dall’estero, vedono un incremento
complessivo del mercato del 15,7%, che si avvicina alle 200 mila unità. Anche in
Vietnam cresce la domanda di autoveicoli (+20%), vicina alle 100 mila unità,
alimentata dalle vendite di pickup e SUV.
►Altri Asia/Pacifico
Cala la domanda a Taiwan del 4,2% con 258 mila nuove registrazioni; risulta però
allineato ai volumi del 2012, il mercato delle autovetture nel 2013: circa 212 mila
auto, +0,1%. Anche il Pakistan registra un calo di vendite del 10% sul 2012 con circa
142 mila veicoli venduti, di questi 121 mila hanno riguardato le automobili (-11%).
Australia e Nuova Zelanda totalizzano complessivamente oltre 1,25 milioni di nuove
immatricolazioni nel 2013, con un incremento del 3%.
49
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
ASIA/OCEANIA – Vendite autoveicoli
PAESI
CINA
COREA DEL SUD
GIAPPONE
INDIA
PAKISTAN
TAIWAN
TIPO VEICOLO
Passenger car
MPV
2011
10.124.599
497.483
SUV
1.617.502
Utility Vehicle
2.258.436
Total Passenger Car
14.498.020
LCV
2.699.781
MHCV
1.335.605
Total CV
4.035.386
Total MV
18.533.406
Passenger car
1.039.786
MPV
284.308
Total Passenger Vehicle
1.324.094
Truck
180.830
Bus
72.365
Special Purpose V.
14.938
Total CV
268.133
Total MV
1.592.227
Passenger car
3.524.788
Mini trucks
382.393
Small trucks
185.097
Standard trucks
107.290
Small Buses
7.515
Large Buses
3.136
Total CV
685.431
Total MV
4.210.219
Passenger car
1.945.716
Utility Vehicle
348.292
MPV
225.626
2.519.634
Total Passenger Vehicle (M
LCV Truck
383.540
LCV Bus
45.968
MHCV Truck
298.107
MHCV Bus
45.787
Total CV
773.402
Total MV
3.293.036
Passenger Car
140.184
LCV
20.157
Truck
2.580
Total CV
22.737
Total MV
162.921
Passenger Vehicle
235.205
LCV
45.028
Truck
5.557
Total CV
50.585
Total MV
285.790
2012
10.745.776
493.341
2013
12.008.272
1.289.907
1.998.192
2.256.260
15.493.569
2.717.736
1.092.105
3.809.841
19.303.410
1.015.735
309.494
1.325.229
159.996
64.792
15.247
240.035
1.565.264
4.572.333
421.765
227.326
136.359
7.672
4.266
797.388
5.369.721
2.015.597
513.448
241.016
2.770.061
462.241
49.335
252.420
49.753
813.749
3.583.810
136.026
18.709
2.921
21.630
157.656
211.578
51.351
7.149
58.500
270.078
2.988.753
1.641.065
17.927.997
2.833.822
1.231.524
4.065.346
21.993.343
963.827
359.511
1.323.338
167.303
66.992
16.791
251.086
1.574.424
4.562.282
422.820
235.883
143.272
7.075
4.181
813.231
5.375.513
1.805.521
535.090
210.978
2.551.589
427.935
44.060
173.627
41.608
687.230
3.238.819
121.122
17.900
2.756
20.656
141.778
211.824
44.070
2.859
46.929
258.753
50
var. % var. %
12/11 13/12
6,1
11,7
-0,8
161,5
23,5
-0,1
6,9
0,7
-18,2
-5,6
4,2
-2,3
8,9
0,1
-11,5
-10,5
2,1
-10,5
-1,7
29,7
10,3
22,8
27,1
2,1
36,0
16,3
27,5
3,6
47,4
6,8
9,9
20,5
7,3
-15,3
8,7
5,2
8,8
-3,0
-7,2
13,2
-4,9
-3,2
-10,0
14,0
28,6
15,6
-5,5
49,6
-27,3
15,7
4,3
12,8
6,7
13,9
-5,1
16,2
-0,1
4,6
3,4
10,1
4,6
0,6
-0,2
0,3
3,8
5,1
-7,8
-2,0
2,0
0,1
-10,4
4,2
-12,5
-7,9
-7,4
-10,7
-31,2
-16,4
-15,5
-9,6
-11,0
-4,3
-5,6
-4,5
-10,1
0,1
-14,2
-60,0
-19,8
-4,2
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
var. % var. %
12/11 13/12
7,7
26,4
12,0
11,0
10,6
15,7
29,7
12,6
11,7
10,2
19,1
-2,6
16,1
-9,3
14,8
4,5
24,8
10,2
3,2
4,4
16,2
4,7
4,6
4,5
83,2
-4,4
76,0
-8,4
79,3
-6,6
-56,0
30,2
15,3
14,7
-26,6
20,2
-16,6 -21,3
-26,6
33,4
-19,2
-8,3
32,5
-28,0
28,0
0,4
2011
44.862
96.754
141.616
601.945
168.070
120.296
3.853
292.219
894.164
535.113
65.010
600.123
360.441
433.640
794.081
64.505
45.155
109.660
15.620
5.498
21.118
13.472
1.083
14.555
2012
48.328
108.326
156.654
780.785
187.718
143.255
4.472
335.445
1.116.230
552.189
75.564
627.753
660.214
763.366
1.423.580
28.370
52.086
80.456
13.028
4.037
17.065
17.854
780
18.634
2013
61.083
120.200
181.283
879.507
206.825
139.515
4.054
350.394
1.229.901
576.585
79.136
655.721
631.225
698.969
1.330.194
36.946
59.746
96.692
10.256
5.387
15.643
30.543.256
26.333.037
7.799.631
2.575.317
33.609.855
28.240.134
8.936.724
3.440.372
36.110.764
30.735.251
8.741.908
3.528.134
10,0
7,2
14,6
33,6
7,4
8,8
-2,2
2,6
803.455
176.940
28.047
204.987
1.008.442
63.995
18.186
2.367
20.553
84.548
882.680
198.302
31.050
229.352
1.112.032
76.948
20.888
2.848
23.736
100.684
899.965
204.788
31.474
236.262
1.136.227
82.568
27.119
3.595
30.714
113.282
9,9
12,1
10,7
11,9
10,3
20,2
14,9
20,3
15,5
19,1
2,0
3,3
1,4
3,0
2,2
7,3
29,8
26,2
29,4
12,5
1.092.990
1.212.716
1.249.509
11,0
3,0
ASIA-OCEANIA
TOTAL MV
31.636.246
* Singapore dato si riferisce solo ai membri dell'Associazione MTA
34.822.571
37.360.273
10,1
7,3
PAESI
FILIPPINE
INDONESIA
MALESIA
TAILANDIA
VIETNAM
SINGAPORE *
BRUNEI
ASIA - 13 PAESI
ASIA (escluso GIAPPONE)
ASIA (escluso CINA e GIAPPONE)
ASEAN *
AUSTRALIA
NUOVA ZELANDA
OCEANIA - 2 PAESI
TIPO VEICOLO
Passenger Car
Commercial Vehicles
Total MV
Passenger car/SUV
LCV
MHCV
Bus
Total CV
Total MV
Passenger car
CV
Total MV
Passenger car
Total CV
Total MV
Passenger Car
Commercial Vehicles
Total MV
Passenger Car
Commercial Vehicles
Total MV
Passenger Car
Commercial Vehicles
Total MV
TOTAL MV
TOTAL MV
TOTAL MV
TOTAL MV
Passenger Vehicle
LCV
MHCV
Total CV
Total MV
Passenger Vehicle
LCV
MHCV
Total CV
Total MV
TOTAL MV
18.700
fonte: Associazioni Nazionali
* Data of Asean Automotive Federation (Indonesia, Tailandia, Malesia, Singapore, Filippine, Vietnam, Brunei)
51
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Asia2/Oceania: 45,8 milioni di veicoli prodotti, il
52% della produzione mondiale
Nel 2013, sono stati prodotti in Asia/Oceania 45,8 milioni di autoveicoli, con un
incremento del 4,8%; in termini di volumi si tratta di oltre 2 milioni di veicoli prodotti
in più rispetto al 2012. La produzione dell’area senza Cina e Giappone diminuisce
nel 2013 del 3,1% con 14 mln di veicoli (incluso India).
Fino a pochi anni fa, nei Paesi in via di sviluppo venivano offerte le vecchie versioni
di modelli venduti nei paesi avanzati, ora i costruttori vedono un enorme potenziale
di progettazione e sviluppo industriale soprattutto nei Paesi emergenti. Si può
affermare che la rapida e sostenuta crescita economica e industriale nei paesi
emergenti ha “equilibrato” l’industria automotive sul piano mondiale. La Cina è il
più grande paese produttore di auto e il più grande mercato del mondo. Nel 2020
potrebbe raggiungere volumi produttivi e di vendita superiori ai 30 milioni di unità
(nel 2013: 22 milioni di veicoli prodotti). Così l’India, che ha oggi una popolazione di
1,2 milioni di abitanti, potrebbe nel 2020 superare la popolazione della Cina e
raddoppiare gli attuali volumi produttivi (nel 2013: 3,88 milioni di veicoli prodotti). La
Corea del Sud produce oltre 4,5 milioni di veicoli, con un andamento annuale in
contrazione, dovuto anche alle rivendicazioni salariali dei dipendenti del settore
auto: tagli alla produzione e delocalizzazione da parte delle case automobilistiche
coreane fanno prevedere per i prossimi anni volumi produttivi domestici al di sotto
dei livelli conseguiti nel 2013.
Produzione autoveicoli - Trend annuale 2000-2013
25
CINA
GIAPPONE
SUD COREA
INDIA
ASEAN
20
15
10
5
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
L’ASEAN, un'organizzazione politica, economica e culturale di nazioni situate nel
Sud-est asiatico, che comprende 10 Nazioni -Indonesia, Malesia, Filippine,
Singapore, Tailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Birmania, Cambogia- è una regione in
forte espansione.
L’ ASEAN, situata tra due giganti quali Cina e India, costituisce una piattaforma
produttiva strategica di accesso all’intero continente asiatico, il quale, ad oggi, ha
già una quota sul PIL mondiale superiore al 30%. Le economie ASEAN, con una
popolazione complessiva di circa 600 milioni di abitanti e un prodotto interno lordo
Nel 2015 la formazione
della Comunità
Economica dell’Asean
(AEC)favorirà
l’integrazione economica
regionale,
accrescendone la
competitività.
che si avvicina a 3000 miliardi di dollari, crescono ad un tasso medio di oltre il 5%
annuo. Nel 2015 la formazione della Comunità Economica dell’ASEAN (AEC) avrà
l’obiettivo di raggiungere l’integrazione economica regionale, puntando ad una
regione economica altamente competitiva grazie alla libera circolazione di merci,
2 Include 13 Nazioni: Repubblica Pop. Cinese, Giappone, Sud Corea, India, Iran, Indonesia, Tailandia,
Malesia, Filippine, Vietnam, Taiwan, Pakistan, Australia
52
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
servizi, investimenti, manodopera qualificata e un flusso di capitali più libero. La
Tailandia occupa, a fine 2013, la 9° posizione nella classifica mondiale dei paesi
produttori con 2,53 milioni di veicoli prodotti, davanti a Canada, Messico, Francia,
Spagna; l’Indonesia raggiunge 1,2 milioni di veicoli prodotti e la Malesia 596 mila. La
produzione di autoveicoli in ASIA (escluso Cina e Giappone) ha raggiunto i 14
milioni di unità nel 2013. La capacità produttiva dell’area (sempre escluso Cina e
Giappone) è prevista crescere dai 18 milioni di unità del 2013 ai 20 milioni nel 2015 e
superare i 21 milioni di unità nel 2016: un incremento, rispetto al 2013, di circa 2,7
milioni di veicoli, di questi 1,7 milioni saranno prodotti in ASEAN e circa 1 milione in
India, secondo FOURIN. Lo sviluppo dell’economia e della crescente classe media
Nel 2010 la Cina triplica i
volumi produttivi del 2005
e a fine 2012 raggiunge i
19,3 milioni di veicoli
prodotti.
favoriranno la domanda interna di auto nei paesi federati ASEAN, non solo, la
regione potrà diventare un’importante base produttiva per veicoli destinati
all’export.
La produzione del continente asiatico pesa per oltre il 52% sulla produzione
mondiale, che ha raggiunto 87,234 milioni di autoveicoli (+3,7% sul 2012, dati OICA),
la Cina da sola vale il 25% e l’area ASEAN il 5% del totale prodotto nel mondo. Nel
2014 la produzione mondiale di autoveicoli potrebbe raggiungere 91 milioni di
autoveicoli (+4,1% sul 2013).
La prospettiva di riduzione di liquidità della FED (tapering), a maggio scorso, ha
avuto ripercussioni sulle valute di alcune paesi emergenti, gli investitori hanno
iniziato a ritirarsi dalle posizioni che consideravano maggiormente rischiose. La fuga
di capitali ha avuto effetti devastanti anche sugli indici azionari e soprattutto sulle
valute. Alcune valute in particolare la rupia indiana, il real brasiliano e la lira turca
sono precipitate ai minimi storici. Effetti particolarmente negativi si sono verificati
anche in alcuni paesi dell’area asiatica (Indonesia, Malesia, Tailandia). Gli stati
dell’ASEAN rimangono vulnerabili agli effetti del tapering appena avviato. Per
alcuni Paesi si aggiungono fattori interni di instabilità sia economici che politici.
►Repubblica Popolare Cinese
Nel 2010 la Cina è diventato il più grande sito produttivo automotive del mondo
con oltre 18 milioni di veicoli prodotti (+32,6% sul 2009), triplicando i volumi del 2005,
ma se escludiamo la produzione nel suo insieme dei paesi dell’area UE, la Cina è in
testa alla classifica dei paesi produttori già nel 2009. Nel 2013 sono stati prodotti
oltre 22,1 mln di autoveicoli con una crescita del 14,8% sull’anno prima, pari al 25%
della produzione mondiale.
CINA - Produzione nazionale autoveicoli 2000-2013
(mln di unità)
30
25
20
15
2008: dopo 9 anni consecutivi di crescita a due cifre, i
volumi produttivi aumentano solo del 6% a causa della crsisi
finanziaria globale
2009: per la prima volta la Cina diventa il 1° paese
produttore del mondo
2011: la produzione cresce solo dell'1% per la fine degli
incentivi e la limitazione agli acquisti dei privati nelle grandi
città
2013: nuovo record della produzione con 22,1 milioni di
10
5
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
53
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
La produzione di auto ha superato i 18 milioni, con un incremento del 16,5%
sull’analogo periodo del 2013, l’output ha riguardato: 12,1 milioni di autovetture
(+12,3%), 1,31 milioni circa di MPV (+166%) e oltre 3 milioni di SUV (+52%),
solo il
segmento degli UV (utility vehicles) registra un calo del 27%. Il segmento dei SUV
I SUV rappresentano uno
dei prodotti più desiderati
dai consumatori cinesi.
rappresenta quasi il 17% di tutte le auto prodotte (vs il 12,8% di un anno fa),
sostenuto dalla forte domanda interna.
Nel 2013 il comparto dei veicoli industriali registra un aumento dell’8% circa, così
ripartito: LCV +4,5%; Medi-Pesanti +16,6%, questi ultimi in recupero rispetto
all’andamento particolarmente negativo del 2012, chiuso con un decremento del
18%.
Le esportazioni doganali di autoveicoli con 948.600 unità registrano un calo del
6,6%, da attribuire ad una crescita economica più contenuta dei principali paesi di
destinazione della Cina e al deprezzamento dello yen, che favorisce i costruttori
giapponesi. Se non miglioreranno la qualità dei veicoli e uno adeguato sviluppo del
post-vendita, le esportazioni cinesi saranno destinate a calare ancora. Le
importazioni invece hanno riguardato 1.195.400 autoveicoli (+5,6%).
Alcuni
fattori
interni
(aumento
del
costo
della
manodopera,
un
forte
apprezzamento della moneta cinese) stanno spingendo i costruttori cinesi a
delocalizzare nei paesi ASEAN, CIS e Brasile. I costruttori cinesi si stanno insediando
anche in Ucraina e Bielorussia, con l’obiettivo di esportare in Russia. Il Brasile, che
oggi occupa la 7° posizione tra i paesi produttori più grandi del mondo,
sta
attirando molti produttori cinesi (Lifan, Foton, Chery, Jianghuai, Shacman, Great
Wall) che stanno organizzando lì le loro basi produttive, programmate per essere
operative entro il 2015. I costruttori cinesi di SUV invece hanno annunciato il loro
interesse a produrre in Tailandia, Malesia, India, Russia e Brasile entro il 2015.
Prosegue la strategia di espansione all’estero attraverso fusioni e acquisizioni iniziata
nel 2004 (per esempio Volvo da parte da Geely, Ssangyong da parte di Saic), ora
con
l’ingresso di Dongfeng – il secondo produttore cinese di auto, dopo Saic,
entrambi di proprietà pubblica – nel capitale di Psa Peugeot Citröen, il maggior
investimento estero cinese (3 miliardi di euro) nell’industria automobilistica e uno dei
più grandi in assoluto. L’accordo tra Dongfeng e Psa prevede una collaborazione
tecnologica per sviluppare e produrre veicoli a basso costo e di dimensioni
contenute, da destinare ai mercati del Sud-Est asiatico, oggi in maggior
Prosegue la strategia di
espansione all’estero
attraverso fusioni e
acquisizioni iniziata nel
2004, ora: l’ingresso di
Dongfeng – il secondo
produttore cinese di auto,
dopo Saic, entrambi di
proprietà pubblica – nel
capitale di Psa Peugeot
Citröen, il maggior
investimento estero cinese
(3 miliardi di euro)
nell’industria
automobilistica e uno dei
più grandi in assoluto.
espansione.
►Giappone
Nel 2013 sono stati prodotti 9,63 milioni di autoveicoli, il 3,1% in meno di un anno fa,
che sono così ripartiti: 8,19 milioni di autovetture (-4,3%), 1,31 milioni di autocarri
(+3,3%) e 133 mila autobus (+8,6%). L’export ha riguardato invece 4.674.667 milioni
di autoveicoli (-2,3% sul 2012),
che rappresentano il 48,5% della produzione
nazionale. Il Giappone beneficia della crescente domanda dei mercati emergenti,
soprattutto di Cina e India, compensando così la debolezza della domanda
interna. I costruttori giapponesi dominano anche nei mercati dei paesi federati
ASEAN, dove hanno prodotti che da anni sono profondamente radicati nel
mercato, rendendo molto gravoso lo sviluppo dell’industria automotive locale. La
prosperità dell’industria automotive giapponese dipende quindi moltissimo dalle
sue esportazioni: il 40,4% degli autoveicoli è destinato al Nord America (in USA il
36,8%, pari 1,72 milioni di unità); il 32,8% in Asia/Pacific; il 15,2% in Europa; il 7,8% in
54
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Sud America e il 3,8% in Africa. Le esportazioni crescono in tutte le aree, ad
eccezione di Europa (-2,5%), Medio-Oriente (-1,6%) e Oceania (-0,7%).
INTERSCAMBIO ITALIA-GIAPPONE: L’export nipponico verso l’Italia risulta imperniato
sui settori tradizionalmente legati all’eccellenza del Made in Japan nel mondo,
simbolo di innovazione, tecnologia, ricerca e sviluppo. Circa un quinto delle
forniture e' rappresentato dal comparto dell’automotive, che include la produzione
di autoveicoli, mezzi pesanti, autobus, motocicli e relativa componentistica.
Nel biennio 2011-2012, tuttavia, l'export italiano verso il Giappone, traendo grande
beneficio del rafforzamento dello yen sull'euro, ha conosciuto una notevole
accelerazione. Il tasso di cambio favorevole ha determinato, alla fine del 2011, il
primo avanzo commerciale a favore del nostro Paese. Il trend favorevole e'
proseguito per tutto il 2012, tanto che l'avanzo a favore dell'Italia, anche in ragione
del crollo dell'export nipponico, è addirittura quadruplicato rispetto all'anno
precedente. L'eccellente andamento delle nostre forniture ha interessato un po'
tutti i settori merceologici, incluso l’automotive. Sul fronte giapponese permangono
comunque grossi ostacoli, che vanno dal contesto culturale, alla lingua, alle
barriere tariffarie e non tariffarie.
(http://www.infomercatiesteri.it/)
Alcuni indicatori sociali influenzano negativamente la domanda di auto come
l’invecchiamento della popolazione, l’aumento demografico nelle aree urbane
che spinge verso il trasporto pubblico, l’interesse dei giovani orientato verso i
gadget tecnologici piuttosto che l’auto. In Giappone, l’industria autoveicolistica
rappresenta
Giappone - Export per aree di
destinazione - Anno 2013
Africa;
3,8 Oceania;
8,7
Americ
a
Latina;
7,8
un
fondamentale
dell’economia
e
Altro;
0,1
settore
nazionale
contribuisce
notevolmente al welfare
ASIA;
24,1
nazionale,
il
Governo
giapponese ha intrapreso
delle
rivitalizzare
misure
per
l’economia,
attraverso la formulazione
e
l’implementazione
nuove
crescita.
Nord
America;
40,4
Europa;
15,2
strategie
Per
di
di
quanto
concerne il settore auto,
le iniziative sono volte a
creare un ambiente più
favorevole all’acquisto e
all’uso dell’auto, attraverso ampie revisioni del regime fiscale e a favorire il mercato
domestico con prodotti e sistemi integrati di mobilità, con l’obiettivo di
salvaguardare l’industria nazionale.
►India
Dopo il record produttivo raggiunto nel 2012 con 4,17 milioni di autoveicoli, nel 2013
sono usciti dalle fabbriche indiane 3,88 milioni di unità, il 7% in meno dell’anno
prima, di questi 3,14 milioni sono autovetture (-4,8%) e circa 742 mila autocarri e
autobus (-13,7%). Il calo della produzione è stato conseguente alla domanda
Scende sotto i 4 milioni la
produzione di autoveicoli
in India nel 2013 (-7% sul
2012).
interna stagnante (-9,6%), a seguito dell’aumento dei prezzi e costi di finanziamento
dei veicoli, dell’incremento dei prezzi dei carburanti. L’export, a fine 2012, ha
55
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
riguardato 620 mila autoveicoli (+5,3%). La crescita economica del Paese, secondo
le stime del Fondo Monetario Internazionale, è prevista attorno al 5,4% nel 2014 e al
6,4% nel 2015.
Le previsioni per il 2014 sono positive, si stima una produzione attorno a 4,67 milioni di
autoveicoli. Nel 2015 la produzione in India potrebbe raggiungere i 6 mln di
autoveicoli, guidata dalla domanda interna (proiezioni Fourin).
►Corea del Sud
Nel 2013 sono stati prodotti 4,51 milioni di veicoli (-0,9 %). Le vetture prodotte sono
state 2,6 milioni, -8% sul 2012; la produzione di autocarri e autobus ha riguardato
circa 399 mila unità, +1,13%. La Corea del Sud è il 5° paese produttore al mondo,
dopo Cina, USA, Giappone e Germania.
Nel 2013 le esportazioni hanno invece riguardato 3,09 milioni di autoveicoli (-2,6%),
di questi oltre 2,9 milioni sono state autovetture (-2,1%). Per quanto riguarda le aree
di destinazione, il
43,2% è destinato al continente americano (Nafta: 30,9% e
Centro-Sud America: 12,3%), il 20,4% in Europa (UE27: 13,1% e Resto Europa: 7,3%),
seguono il Medio Oriente con il 19,2%, l’Africa con il 5,9% e l’Asia-Oceania con
l’11,2%.
Trade Corea: Nel 2013 i brand coreani hanno venduto in UE+EFTA circa 761 mila
autovetture (-1,5%) e mantenuto la quota del 6,%1, a fronte di un mercato
complessivo in calo dell’1,8%. Analogamente in Italia con un mercato che nel 2013
è calato del 7%, i marchi coreani immatricolano 63.600 nuove auto e raggiungono
il 5,2% di quota (era il 5% nl 2012). In Brasile Hyundai ha raddoppiato le vendite
passando da 108 mila del 2013 a 213 mila light vehicles nel 2013 (il 6% del mercato).
La Corea del Sud è il 5° paese produttore al mondo, dopo Cina, USA, Giappone e
Germania.
Interscambio UE-COREA: A quasi tre anni dall’entrata in vigore dell’Accordo di
Libero Scambio, continuano a essere positive le performance dell’Unione Europea,
che per il secondo anno consecutivo ha realizzato un surplus commerciale (7,36
mld di dollari), con un export in crescita del 12% e un import in diminuzione dell’1%.
In ambito UE, l’Italia rappresenta il quarto Paese fornitore, preceduta nell’ordine da
Germania, Regno Unito e Francia, e il settimo cliente della Corea del Sud. La
performance eccellente dell’export italiano nel 2013, come abbiamo visto dai dati
di mercato, non comprende il comparto degli automotive che rimane fortemente
sbilanciato a favore della Corea del Sud per quanto riguarda il nostro Paese.
►Asean
I paesi produttori di autoveicoli, confederati in
Asean Automotive Federation,
hanno totalizzato 4,4 milioni di autoveicoli prodotti nel 2013, con un incremento del
6,1%, grazie alla crescita produttiva soprattutto in Indonesia (+13,4%) e in Tailandia
(+4%). I Governi di alcuni Paesi dell’area promuovono misure per attivare gli
investimenti a produrre su loro territori veicoli eco-friendly, elettrici e ibridi,
stimolando anche la domanda interna. Le previsioni per il 2014 stimano che la
produzione raggiungerà i 4,8 milioni di veicoli (+8%, fonte Fourin).
La Tailandia, considerata la Detroit dell’Asia, è il paese produttore più importante
dell’area Asean. La produzione 2013 si è attestata a 2,53 mln di autoveicoli, + 4,3%,
rappresentando il 57% della produzione complessiva dell’area federata. L’Indonesia
con oltre 1,2 milioni di veicoli prodotti ha registrato un incremento del 13,4% sul 2011,
56
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
già in crescita del 27% sul 2011. Il Paese potrebbe essere utilizzato come base per
l’export da alcuni produttori giapponesi, fattore che incrementerebbe i volumi
produttivi dell’industria autoveicolistica in loco. Nel 2013, in Malesia, sono stati
prodotti 596 mila veicoli (+4,7%).
►Altri Asia
Sui livelli del 2012, la produzione a Taiwan, nel 2013 (-0,1%) ha totalizzato circa 339
mila unità. Circa 139 mila veicoli sono stati prodotti in Pakistan, in a flessione del
12,8% sul 2012. Dopo la flessione nel 2012 del 6,5%, in Australia cala ancora la
produzione nell’appena passato del 4,7%.
57
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
ASIA/OCEANIA – Produzione autoveicoli
*Dato provvisorio OICA
PAESI
CINA
COREA DEL SUD
GIAPPONE
INDIA
PAKISTAN
TAIWAN
INDONESIA
MALESIA
TAILANDIA
IRAN
AUSTRALIA
ASIA/OCEANIA- 12 PAESI
ASIA - escluso J
ASIA - escluso Cina e J
ASEAN
TIPO VEICOLO
Passenger car
MPV
SUV
Utility Vehicle
Total Passenger Car
LCV
MHCV
Total CV
Total MV
Passenger car
MPV
2011
10.142.944
505.719
1.624.582
2.239.428
14.512.673
2.640.648
1.278.510
3.919.158
18.431.831
2.901.707
1.319.910
2012
10.769.848
491.856
1.995.539
2.267.179
15.524.422
2.700.443
1.046.121
3.746.564
19.270.986
2.867.842
1.299.247
2013
12.099.356
1.308.031
3.025.717
1.651.511
18.084.615
2.822.121
1.219.650
4.041.771
22.126.386
2.639.290
1.483.314
Total Passenger Veh.
Truck
Bus
Special Purpose V.
Total CV
Total MV
Passenger car
Trucks
Bus
Total CV
Total MV
Passenger car
Utility Vehicle
MPV
Total Passenger Veh.
LCV Truck
LCV Bus
MHCV Truck
MHCV Bus
Total CV
Total MV
Passenger Car
LCV
Truck
Total CV
Total MV
Passenger Vehicle
LCV
MHCV
Total CV
Total MV
Passenger car
LCV
MHCV
Bus
Total CV
Total MV
Passenger car
Total CV
Total MV
Passenger car
Total CV
Total MV
Passenger Vehicle
Total CV
Total MV
Light Vehicle
Trucks
Total MV
4.221.617
276.156
145.300
14.021
435.477
4.657.094
7.158.525
1.136.020
104.109
1.240.129
8.398.654
2.475.340
349.120
229.657
3.054.117
460.558
48.548
322.294
49.796
881.196
3.935.313
139.700
19.752
2.742
22.494
162.194
288.523
49.176
5.597
54.773
343.296
561.863
151.421
120.522
4.142
276.085
837.948
488.621
45.254
533.875
537.987
919.811
1.457.798
1.413.276
235.229
1.648.505
189.503
34.690
224.193
4.167.089
259.094
121.257
14.326
394.677
4.561.766
8.554.219
1.266.272
122.220
1.388.492
9.942.711
2.515.395
525.260
241.620
3.282.275
484.734
51.450
270.264
53.253
859.701
4.141.976
137.424
19.180
2.995
22.175
159.599
278.043
53.943
7.052
60.995
339.038
743.501
169.747
147.010
5.299
322.056
1.065.557
509.621
59.999
569.620
957.623
1.496.094
2.453.717
871.997
141.564
1.013.561
178.480
31.250
209.730
4.122.604
264.688
117.630
16.507
398.825
4.521.429
8.189.323
1.308.066
132.681
1.440.747
9.630.070
40.630.701
32.566.405
8.064.296
32.232.047
13.800.216
2.829.621
43.728.261
35.204.694
8.523.567
33.785.550
14.514.564
4.088.894
TOTAL MV
Passenger Vehicle (escl. Bus)
Total CV
TOTAL MV
TOTAL MV
TOTAL MV
var. %
var. %
2012/11
2013/12
6,2
12,3
-2,7
165,9
22,8
51,6
1,2
-27,2
7,0
16,5
2,3
4,5
-18,2
16,6
-4,4
7,9
4,6
14,8
-1,2
-8,0
-1,6
14,2
20.162
139.162
291.036
44.772
2.911
47.683
338.719
925.066
141.650
136.736
4.713
283.099
1.208.165
540.200
55.970
596.170
1.122.780
1.409.797
2.532.577
538.170
87.940
626.110
185.427
30.499
215.926
-1,3
-6,2
-16,5
2,2
-9,4
-2,0
19,5
11,5
17,4
12,0
18,4
1,6
50,5
5,2
7,5
5,2
6,0
-16,1
6,9
-2,4
5,3
-1,6
-2,9
9,2
-1,4
-1,6
-3,6
9,7
26,0
11,4
-1,2
32,3
12,1
22,0
27,9
16,7
27,2
4,3
32,6
6,7
78,0
62,7
68,3
-38,3
-39,8
-38,5
-5,8
-9,9
-6,5
-9,1
-12,8
4,7
-17,0
-58,7
-21,8
-0,1
24,4
-16,6
-7,0
-11,1
-12,1
13,4
6,0
-6,7
4,7
17,2
-5,8
3,2
-38,3
-37,9
-38,2
3,9
-2,4
3,0
45.815.652
37.257.209
8.558.443
36.185.582
14.059.196
4.336.912
7,6
8,1
5,7
4,8
5,2
44,5
4,8
5,8
0,4
7,1
-3,1
6,1
3.138.988
741.950
3.880.938
119.000
-1,1
2,2
-3,0
15,2
1,1
-0,9
-4,3
3,3
8,6
3,8
-3,1
-4,4
-13,7
-6,3
-13,4
Nota - Dati Oica e Associazioni nazionali elaborati da ANFIA
ASEAN ( i dati includono Indonesia, Malesia, Tailandia/ Non disponibile i dati del Vietnam e Filippine)
58
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
 ITALIA
-
Sintesi economica
Nel 2013 il Prodotto interno lordo è stato pari a 1.560.024 milioni di euro correnti, con
una riduzione dello 0,4% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è diminuito
dell’1,9% (1.365.227 milioni di euro, valori concatenati, anno di riferimento 2005), nel
2012 si era registrato un calo pari al 2,4%. Con la caduta dell’ultimo anno, il Pil in
volume è sceso leggermente al di sotto del livello registrato nel 2000.
I dati finora disponibili per i maggiori Paesi sviluppati mostrano un aumento del Pil in
volume negli Stati Uniti e nel Regno Unito (rispettivamente +1,9% e +1,7%), in
Giappone (+1,7%) e in Germania (+0,5%).
Nel 2013 la spesa per i consumi finali delle famiglie residenti ha segnato una
contrazione del 2,6%, che si aggiunge a quella ancora più accentuata registrata
nel 2012 (-4,0%). Gli investimenti fissi lordi nel 2013 hanno subìto un’ulteriore marcata
flessione in volume (-4,7%), dopo quelle dell’8% del 2012.
Le entrate correnti hanno registrato una contrazione dello 0,7%, attestandosi al
47,6% del Pil. In particolare, le imposte indirette sono diminuite del 3,6%, riflettendo
prevalentemente il calo del gettito IMU, dell’IVA e delle accise. Le imposte dirette
sono risultate in crescita dello 0,6%, essenzialmente per effetto dell’aumento dell’Ires
e dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi da capitale. I contributi
sociali effettivi hanno mostrato una leggera flessione (-0,5%). La pressione fiscale
complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei
contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,8% in diminuzione di 0,2 punti
percentuali rispetto al 2012.
Nella media dell’intero anno 2013 l’indice della produzione industriale segna una
diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente. Le ore complessive di CIG sono
ammontate nel 2013 a 1,075 miliardi (-1,35% sul 2012), per il comparto
“Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi” le ore di CIG sono
aumentate dell’8,4%. Nell'intero anno 2013, rispetto al 2012, il fatturato dell’industria
(corretto per gli effetti di calendario) segna una flessione del 3,7% (-6,2% sul
mercato interno e +1,4% su quello estero). Nell'intero anno 2013, rispetto al 2012, gli
ordinativi (dati grezzi) registrano una flessione dell'1,3% (-3,5% sul mercato interno e
+2,0% su quello estero).
Nella media del 2013 l'occupazione diminuisce di 478.000 unità (-2,1%). La riduzione
rimane più forte nelle regioni meridionali (-4,6%, pari a -282.000 unità). Prosegue il
calo dell'occupazione maschile (-2,6%, pari a -350 mila) e torna a ridursi quella
59
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
femminile (-1,4%, pari a -128 mila). La discesa del numero degli occupati riguarda i
15-34enni e i 35-49enni (rispettivamente -482.000 unità e -235.000 unità), cui si
contrappone la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+239.000 unità). Il tasso
di occupazione (italiana e straniera) si attesta al 55,6%, 1,1 punti percentuali al di
sotto del 2012. La riduzione dell'indicatore riguarda entrambe le componenti di
genere e tutte le ripartizioni, specie il Mezzogiorno. Tra il 2012 e il 2013 l'occupazione
italiana cala di 500.000 unità, con il tasso di occupazione che si attesta al 55,3% (1,0 punti percentuali). L'occupazione straniera aumenta in misura contenuta
(+22.000 unità), ma il tasso di occupazione scende dal 60,6% del 2012 all'attuale
58,1%.
Nella media del 2013 prosegue la crescita della disoccupazione, con un aumento
di 369.000 unità (+13,4%), che interessa entrambe le componenti di genere e tutte
le ripartizioni. Nella media del 2013, il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,2% in
confronto al 10,7% di un anno prima. L’incremento interessa entrambe le
componenti di genere e tutto il territorio, in particolare il Mezzogiorno dove arriva al
19,7%. Il tasso di disoccupazione aumenta anche per la componente straniera,
passando dal 14,1% del 2012 al 17,3% del 2013. Il tasso di disoccupazione giovanile
15-24 anni cresce di 4,7 punti percentuali, arrivando al 40,0%, con un picco del
53,7% per le giovani donne del Mezzogiorno.
Una delle principali determinanti dell’attuale recessione, iniziata nella seconda
metà del 2011, è la caduta del reddito disponibile, che ha determinato una
profonda contrazione dei consumi delle famiglie. Nel 2012, infatti, in presenza di una
flessione del prodotto interno lordo reale del 2,4%, il potere d’acquisto delle famiglie
è diminuito del 4,8%. Si tratta di una caduta di intensità eccezionale e che giunge
dopo un quadriennio caratterizzato da un continuo declino (nel 2011 il reddito reale
era inferiore di circa il 5% rispetto a quello del 2007, ultimo anno in cui aveva
presentato una dinamica positiva). Nei primi 9 mesi 2013 il poter d’acquisto delle
famiglie perde ancora l’1,5% sull’analogo periodo del 2012.
Per quanto concerne il commercio estero, nel confronto tendenziale le esportazioni
diminuiscono nel 2013 complessivamente dello 0,1% e le importazioni invece del
5,5%. Il valore (FOB) delle esportazioni totali è stato di 389.784 milioni di euro, mentre
il valore (CIF) delle importazioni è ammontato a 359.377 milioni di euro. Nel 2013
l’avanzo commerciale è pari a 30,4 miliardi di euro (+10,4 mld € saldo paesi UE,
+20,4 mld € saldo paesi Extra UE). In tale periodo, il saldo non energetico è pari a
quasi 85 miliardi. Il comparto “Energia” invece presenta un saldo negativo di oltre
54 mld di euro. Le esportazioni verso i paesi UE rappresentano il 54,3% del totale e
verso i paesi extraeuropei il 45,7%. Il made in Italy registra crescite dell’8,2% in Russia,
del 9,5% in Cina, del 7% in Giappone e del 14,7% nei paesi Mercosur. L’Italia è il
secondo partner commerciale della Russia in Europa dopo la Germania. Le
esportazioni italiane in Russia superano i 10 miliardi di euro, trainate dai settori
manifatturiero, della moda e dell’arredamento. Le imprese italiane operanti nel
paese sono numerose, con investimenti diversificati su più settori. L’export italiano
verso la Russia vale complessivamente 10,797 miliardi di euro (+8,2% sul 2012), di cui
10,666 mld di euro attribuiti a prodotti delle attività manifatturiere (98,8%), in crescita
dell’8,7% sul 2012. Le importazioni complessive invece valgono 20,056 miliardi di euro
(+9,5%), di cui 13,8 mld attribuiti a prodotti di estrazione dalla cave e miniere (pari al
68,8%) e 6,131 mld di€ a prodotti delle attività manifatturiere (30,6% del totale import
dalla Russia). L’annessione della Crimea alla Federazione Russa ha determinato la
reazione degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. I primi due round di sanzioni
adottate dai paesi occidentali hanno colpito principalmente esponenti politici e
amministrativi russi e ucraini. I vantaggi dell’annessione russa sono principalmente di
natura strategica. La persistenza della linea dura da parte di Mosca ha inoltre
portato all’annuncio della sospensione della Russia dal G8 e all’arresto delle
60
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
procedure di adesione all’OCSE. L’Europa mantiene un approccio interlocutorio
con la Russia, anche a causa degli stretti legami commerciali e finanziari tra i paesi
europei e la Russia. Misure quali import/export ban, blocco dell’operatività su
determinati settori, imposizione di dazi o sospensione delle transazioni finanziarie
comporterebbero conseguenze economiche rilevanti non solo sulla Russia ma
sull’Europa stessa. L’ Europa pesa per oltre il 50% sulle esportazioni russe, costituite
principalmente da gas e petrolio. A sua volta l’Europa importa circa il 30% del suo
fabbisogno di gas dalla Russia e destina al paese oltre il 7% delle proprie
esportazioni.
ITALIA - FLUSSI COMMERCIALI CON L'ESTERO
Gennaio 2012-Dicembre 2013, Dati destagionalizzati,
milioni di euro
35.000
34.000
mln di euro
33.000
32.000
31.000
30.000
29.000
EXP
28.000
IMP
dic-13
ott-13
nov-13
set-13
ago-13
giu-13
lug-13
apr-13
mag-13
feb-13
mar-13
dic-12
gen-13
ott-12
nov-12
set-12
ago-12
giu-12
lug-12
apr-12
mag-12
feb-12
mar-12
26.000
gen-12
27.000
(Tutte le informazioni riportate sono di fonte ISTAT/SACE).
61
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►La filiera produttiva italiana
- Autoveicoli completi e telai
I volumi produttivi
domestici
di
autoveicoli sono in
calo
costante
dall’anno 2000,
la
crisi economica e il
conseguente
dei
calo
consumi,
in
particolare di beni
durevoli
quali
automobili,
sia
le
in
Italia che in Europa,
ne ha accentuato
la contrazione a partire dal 2008. Nel 2013 complessivamente sono stati prodotti
658.207 autoveicoli, con un calo contenuto al 2%.
La produzione di autovetture nel 2013, con 396.817 unità, ha registrato un calo
medio annuo del 2,1%, ma
il quarto trimestre 2013 finalmente ha registrato un
segno positivo: +12% sullo stesso trimestre 2012. La produzione di Maserati è passata
da 6.200 unità del 2012 a circa 19.200 del 2013 e il brand Fiat ha recuperato il 5% in
più rispetto all’anno precedente. In calo i volumi produttivi degli altri marchi
nazionali. L’export ha riguardato oltre 174mila autovetture (-14% sul 2011), pari al
44% della produzione domestica.
Per quanto riguarda i veicoli commerciali leggeri, nel 2013 la produzione con
236.040 unità ha subìto una flessione del 2,1%, mentre l’export, con circa 195mila
unità, ha registrato un calo del 3,5% rispetto ai volumi dell’anno precedente e
una quota dell’83% sul totale prodotto.
Sugli stessi livelli dell’anno precedente, la produzione di autocarri, che nel 2013 ha
totalizzato circa 33.300 unità. L’export di autocarri prodotti in Italia risulta in calo
del 6,2%, con 28.400 unità.
La produzione domestica di autobus ormai è ridotta ai minimi termini. La
contrazione del mercato domestico di autobus, fortemente penalizzato dalla
scarsità
di
fondi pubblici a
sostegno del
trasporto
pubblico locale
per
l’ampliamento e il rinnovo delle flotte di autobus urbani, ha causato una
pesantissima crisi del settore, fino alla chiusura dello stabilimento di Iveco a Valle
Ufita. Solo un piano pluriennale di azioni e investimenti può garantire un trasporto
pubblico locale efficiente e sicuro, in grado di salvaguardare quanto rimasto del
settore industriale e garantire la crescente domanda di trasporto collettivo.
A
inizio 2014 Fiat S.p.A. ha completato l’acquisizione della restante quota del
capitale di Chrysler Group LLC detenuta dal VEBA Trust. il Consiglio di
Amministrazione di Fiat S.p.A. ha approvato una riorganizzazione societaria e la
costituzione di Fiat Chrysler Automobiles (“FCA”), un costruttore di automobili
integrato e globale. Nel 2012, Chrysler e Fiat hanno prodotto complessivamente 4,5
milioni di autoveicoli, diventando il settimo costruttore mondiale secondo la
classifica redatta da OICA.
62
Secondo la classifica
redatta da OICA, nel 2012
Fiat e Chrysler hanno
prodotto
complessivamente 4,5
milioni di autoveicoli,
diventando il 7° costruttore
mondiale.
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
- Componentistica
Produzioni nazionali di autoveicoli - Paesi a confronto
(migliaia di autoveicoli)
7000
6000
5000
4000
3000
2000
0
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
1000
Germania
UK
Italia
Nonostante il ridimensionamento dell’industria domestica degli autoveicoli, reso
ancora più evidente dal confronto (vedi grafico) con Germania e in particolare
con il Regno Unito che ha saputo attrarre costruttori esteri e fronteggiare il pericolo
di veder scomparire la propria industria, in Italia le aziende della componentistica
hanno fatto leva sui fattori di competitività, dirottando una parte crescente delle
loro produzioni alle commesse estere.
Il comparto rappresenta da più di vent’anni una realtà positiva della bilancia
commerciale, dal 2004 al 2008 sopra i 6 miliardi di euro all’anno, mentre nel 2009
questo valore è sceso a poco meno di 4 miliardi, riportandosi ai livelli del 1995. Nel
2010 il saldo positivo ha raggiunto i 5,7 mld di euro e nel 2011, grazie all’ottimo
andamento dell’export, ha toccato i 7,3 mld di euro (+25,9% sul 2010), superato
ancora nel 2012 grazie all’incremento del 3,8%. Nel 2013 l’ export della filiera
componenti per autoveicoli ha totalizzato 19,27 mld di euro con un incremento del
5,7% sui valori dell’anno precedente, in controtendenza rispetto all’andamento
complessivo di tutte le merci esportate (-0,1%). Il 2013 registra un valore dell’import
pari a 11,1 mld di € (+4,2% rispetto ad un anno fa). Anche l’andamento dell’import
del comparto è in controtendenza rispetto all’andamento complessivo di tutte le
importazioni, che invece continua a calare (-5,5% sul 2012).
Il saldo nel 2013 è positivo per 8,168 mld di euro, superiore del 7,7% rispetto a quello
del 2012 (7,58 mld).
Il saldo del comparto dei
componenti, parti e
accessori per autoveicoli
nel 2013 è positivo per 8,2
mld di euro, superiore del
7,7% rispetto a quello del
2012 (7,6 mld).
Nel cumulato 2013 l'Europa pesa per il 77,5% sul valore dell'export del settore con
14,93 mld di euro (+5,7%) e un saldo attivo di 6,1 mld. L’UE15 pesa invece per il 55%
(in recupero del 4,1% il valore delle esportazioni) e l’UE13 dei nuovi paesi membri per
il 13,2% (+1,1% il valore esportato rispetto ad un anno fa), gli altri paesi europei
incidono per circa l’8,1% (Turchia 4,2%, Russia 1,3%) con una crescita del 30,9%
rispetto all’export all’anno 2012, grazie a Russia, Serbia, Turchia. I Paesi Efta incidono
per l’1,1% sul totale export.
La classifica dell'export per paesi di destinazione vede al 1° posto la Germania con
3,99 mld di euro e una quota del 21% sul totale; seguono Francia (11% di quota),
Spagna (7%), UK (6,9%), Polonia (6,6%); complessivamente i primi 5 paesi della
classifica rappresentano il 52,2% di tutto l’export; al 6°, 7° e 8° posto si piazzano
rispettivamente Stati Uniti (6,2%), Turchia (4,2%), Brasile (4%), infine Austria (2,6%) e
Belgio (2,4%).
63
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
L'area NAFTA totalizza esportazioni per 1,53 mld di euro, in crescita del 12,7% e un
saldo attivo di 1,11 mld. L'Italia esporta verso l'area Mercosur componenti per 901
mln di euro (+12,5%) e un saldo attivo di 776 mln. Il primo mercato asiatico è la
Cina (337 mln di euro, +17,3% rispetto a gennaio-dicembre 2012
e un saldo
negativo di 490 mln), seguono Giappone (207mln di euro, -16%, con un saldo
negativo di 20 mln), India (183 mln di euro, -9,5%), Corea del Sud (161 mln di euro, 10,6, ma un saldo attivo di 42 mln di euro). Nei paesi definiti ASEAN (Malesia,
Indonesia, Vietnam, Cambogia, Singapore, Tailandia, Filippine, Bruma, Brunei, Laos)
le esportazioni di componenti “made in Italy” arrivano a 137mln di euro.
La suddivisione dei componenti in macroclassi, vede il comparto delle parti
meccaniche (incluso accessori, vetri) totalizzare il 67% del valore dell'export con
12,87 mld di euro e un saldo attivo di 7,17 mld. Segue il comparto dei motori per un
valore 3,66 mld di euro, che pesa per il 19% sul totale e un saldo attivo di 1,36
miliardi di euro.
Il valore delle importazioni di componenti per autoveicoli è stato di 11,1 mld di euro,
in aumento del 4,2%. L'Europa pesa per il 79,6% sul valore totale delle importazioni di
componenti con 8,83 mld di euro (+3,4%). La classifica dell'import per paesi di
origine vede al 1° posto Germania 2,9 mld di euro e una quota del 26,1% sul totale,
seguono Francia (13,4% di quota), Polonia (8,9%), che complessivamente
rappresentano il 48,4% dell’import. Seguono Cina (7,4%), Spagna (4,6%), Turchia
(4,2%) e Repubblica Ceca (3,2%).
Il comparto dei motori pesa per il 21% del valore complessivo import; pneumatici
per il 15,7%, componenti elettrici per l’11,2%. Le parti meccaniche pesano per il
51,3% sulle importazioni.
Le esportazioni del settore pesano per il 4,9% di tutto l’export, mentre le importazioni
per il 3,1% circa, quote che salgono rispettivamente al 5,2% e al 3,9% se si esclude
dal totale dei flussi il comparto energia.
ITALIA – EXPORT COMPONENTI
Principali paesi di destinazione - Peso % sul totale esportato
20,73
11,05
7,01
6,86
6,60
6,18
4,22
64
3,97
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Immatricolazioni
Il mercato degli autoveicoli, con oltre 1,42 milioni di unità, ha registrato nel 2013 un
calo complessivo del 7,4%, che risultava già in calo del 21% sul 2011.
-
Autovetture
Dal 2007, anno record delle vendite con circa 2,5 milioni di vetture nuove, il
mercato ha subìto una costante contrazione dei volumi, fino ad arrivare a 1,3 milioni
di registrazioni nel 2013 (sui livelli di 30 anni fa). Rispetto al 2007, la perdita ammonta
a circa 1,2 mln vetture (-48%), con riflessi pesantissimi sulla produzione industriale e
Nel 2013 il mercato
delle autovetture è
tornato sui livelli di 30
anni fa.
sull’occupazione. Escludendo le vendite record del 2007, la media delle vetture
immatricolate nel triennio 2008-2010 è stata di 2,09 milioni di unità, ben lontana dal
volume medio conseguito nel triennio successivo 2011-2013, pari a 1,48 milioni di
unità. Nel 2013 il Gruppo Fiat-Chrysler detiene il 28,7% del mercato, seguita dal
Gruppo VW con il 13,5% e il Gruppo PSA con il 9,2%.
Mercato autovetture - Trend annuale
3.000
50,0
volumi
var. %
38,8
40,0
2.500
30,0
2.159
2.162
2.493
2.326
2.237
2.265
2.247
2.280
2.423
2.338
2.379
2.404
1.732
2,0
-0,1
-13,3
1.732
500
4,0
-9,2-10,8
-19,8
10,0
0,0
-7,1
-10,0
1.330
1.000
0,8 -1,2
-0,4
-5,5
1.304
3,6
1.403
-1,0-1,7
1.749
0,0
1.962
1.500
7,2
var.%
20,0
-1,4
2.413
.000 unità
2.000
0
-20,0
2014F
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
-30,0
L’aumento dei prezzi dei carburanti e il calo generalizzato dei consumi, incluso
quelli di benzina e gasolio, hanno spinto gli acquirenti verso modelli ad
alimentazione alternativa, le cui vendite sono passate dal 5,6% di quota del 2011 al
15,3% del 2013, in crescita del 5,8% rispetto al 2012 con oltre 199 mila vetture. In
particolare le vetture a GPL e a metano hanno conquistato rispettivamente l’8,9 e il
5,2% del mercato. Le vetture a metano potrebbero avere più mercato, ma sono
penalizzate, rispetto a quelle a GPL, da una rete distributiva non ancora sufficiente
e localizzata principalmente in alcune regioni del centro Italia. Le vetture ibride
rappresentano l’1,2% del mercato e le vetture solo elettriche lo 0,1%, ovvero 864
Rispetto al 2009, i
consumi di benzina
senza pb e di gasolio
sono scesi
rispettivamente nel
2013 del 25% e del
12%, mentre quelli di
GPL sono cresciuti del
38%.
unità. Secondo la modalità d’acquisto le vetture elettriche risultano essere così
intestate: 226 a Privati Persone Fisiche, 143 a Società di Noleggio, 438 a Società
Persone Giuridiche, 57 a Società di Leasing (persone fisiche e giuridiche). Per lo
sviluppo della mobilità elettrica è stato predisposto dal Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti il Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati
ad energia elettrica, che contiene le disposizioni in materia (Testo definitivo del
Piano, approvato ai sensi del comma 1, Art. 17 septies della Legge n. 134 del 7
agosto 2012, in attesa del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
www.mit.gov.it), sulla base della proposta della Direttiva Europea sulla realizzazione
di un'infrastruttura per i combustibili alternativi.
65
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Il mercato delle autovetture ”diesel” conquista il 53,9% del totale delle nuove
registrazioni, con circa 703mila unità.
ITALIA - Mercato vetture nuove diesel - trend 2000-2013
1600,0
70,0
1400,0
58,0 58,6 58,2
1200,0
1000,0
33,4
48,4
55,2 53,1 53,9
50,5
41,8
36,2
45,9
30,0
702,7
745,1
965,7
900,2
903,3
1092,5
1386,3
1360,1
1314,0
1318,3
989,8
876,0
805,5
1090,7
20,0
400,0
0,0
50,0
40,0
600,0
200,0
60,0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
volumi in .000
10,0
0,0
quote
ANFIA-Studi e statistiche
800,0
43,0
55,6
La media delle emissioni di CO2 delle nuove vetture immatricolate nel 2013 scende
a 121,3 g/km da 126,2 g/km del 2012, in calo di 4,9 g/km. L’obiettivo della
Commissione Europea per il 2015 (130 g/km) è quindi già stato raggiunto dal nostro
Paese. Nello specifico, secondo le elaborazioni di ANFIA, l’emissione delle nuove
vetture secondo l’alimentazione è pari a : 122,3 g/km per benzina, a 123,8 g/km per
diesel, a 120,1 g/km per BZ/GPL, a 99,2 per BZ/Metano, a 88,2 per le auto ibride.
Le nuove autovetture immatricolate a privati (persone fisiche) hanno mediamente
emissioni di CO2 di 119 g/km, quelle a società di noleggio di 122 g/km; emissioni più
alte per le auto immatricolate a società e a enti pubblici.
Secondo le rilevazioni dell’Agenzia europea dell’ambiente, le emissioni medie di
CO2 attribuibili alle automobili immatricolate in Italia nel 2012 (ultimi dati pubblicati)
sono tra le più basse d'Europa e - assieme a Belgio, Danimarca, Francia, Grecia,
Irlanda, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna - si trovano già al di sotto dei limiti
fissati dalla Commissione Europea per il 2015. L'Italia ha ottenuto un risultato migliore
di Paesi ritenuti molto più 'eco-responsabili' (come Belgio, Svezia, Austria,
Lussemburgo e Finlandia) ed ha largamente distaccato, in questa classifica delle
nazioni 'virtuose', la Germania, che ha una media di emissioni di CO2 ben più alta
(141,5 g/km) rispetto a quella italiana, pari a 126,2 g/km nel 2012. Francia e Italia
hanno registrato la media di emissioni più basse in Europa, seguite da Spagna e
Gran Bretagna. Diversi fattori influenzano il risultato, tra questi il peso dell'auto (l'Italia
si colloca al 4° posto con 1.311 kg), la potenza dei motori (l'Italia si colloca al 2°
posto con 77 kw pari a 103 CV), la diffusione di auto con alimentazione a GPL e
metano.
Le auto Fiat hanno l’emissione media di CO2 più bassa tra i grandi costruttori in UE,
117 g/km.
L’Italia detiene la quota di auto ad alimentazione alternativa più alta tra i Paesi
dell’UE15: 13,5% del totale immatricolato nel 2012, fattore che ha contribuito ad
abbassare il valore medio delle emissioni di CO2 delle nuove vetture vendute nel
2012 (e anche nel 2013), mentre la quota UE15 delle auto con alimentazione
diversa da benzina e gasolio è del 3,3% sul totale venduto (11,3 milioni di nuove
autovetture).
66
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Un sostegno alla domanda di veicoli con basse emissioni, viene dai contributi statali
per l'acquisto di veicoli a Basse Emissioni Complessive (BEC) di CO2 non superiori a
120 g/km, previsti dalla Legge Sviluppo n. 134/2012 e gestiti dal MISE con l’obiettivo
di promuovere la mobilità sostenibile, si tratta di agevolazioni disponibili nel triennio
2013-2015 con stanziamento graduale che, tra le altre tipologie di veicolo, si
rivolgono anche ai Veicoli Commerciali Leggeri fino alle 3,5 tonn.
Gli incentivi, che variano a seconda delle emissioni di CO2 prodotte, sono rivolti
prioritariamente ai veicoli aziendali - utilizzati come beni strumentali nell’esercizio di
imprese, arti e professioni - oppure quelli ad uso pubblico (taxi, car-sharing,
noleggio, servizi di linea ecc.). Tuttavia, i fondi disponibili per l’acquisto di nuovi
veicoli ecologici - elettrici, a metano, GPL, ibridi etc. - sono stati vincolati alla
contestuale rottamazione di un veicolo vecchio più di 10 anni
in possesso
dell’acquirente da almeno 12 mesi (hanno fatto eccezione solo i fondi destinati ai
veicoli con emissioni non superiori a 95 g/km di CO2, per i quali non è obbligatoria la
rottamazione e che sono aperti a tutte le categorie di acquirenti, inclusi i privati
cittadini).
L’indisponibilità di veicoli con oltre 10 anni di età da parte delle imprese e delle PA,
ha reso l’incentivo di fatto inaccessibile alla maggior parte di queste (tanto che, dei
35 Mln stanziati per le flotte a marzo 2013, circa 30 sono risultati non utilizzati). E’ in
corso presso il MISE una riflessione su possibili modifiche da apportare alla misura,
che rendano la stessa effettivamente efficace ed utilizzabile.
Tra i fattori che hanno inciso sulla caduta del mercato auto, sicuramente l’aumento
esponenziale dei prezzi alla pompa dei carburanti, in crescita dal 2009 al 2012
mentre nel 2013 sono leggermente in flessione rispetto all’anno prima, ha giocato
un ruolo determinante: nel 2013 il prezzo medio annuale della benzina è più alto del
44% rispetto al 2009, quello del gasolio auto del 55% e quello del GPL del 43%.
Nel 2013 è aumentata ancora l’incidenza fiscale sul prezzo medio annuale alla
L’incidenza fiscale sul
prezzo medio mensile
della benzina senza
pb è pari al 60,5% a
febbraio 2014.
pompa dei carburanti (tra le più alte in UE27), le imposte incidono per il 59,1% sul
prezzo della benzina, per il 54,7% su quello del gasolio e per il 35,8% sul GPL. Nei primi
due mesi 2014 l’incidenza fiscale è salita al 60,5% sul prezzo medio della benzina
senza pb.
PREZZI MEDI ANNUALI DEI CARBURANTI ALLA POMPA (Euro per 1000 litri)
Anno Benzina
Anno Gasolio
1.538,0 1.705,6
Anno GPL
1.380,9
1.220,7
1.344,3
1.109,8
519,3 540,8 539,2
2002
2003
1.418,9
1.214,8
1.215,9
1.164,2 1.163,7
1.066,9
940,3
2004
762,6
570,0
2005
1.658,1
1.364,4
1.285,6 1.299,2
1.125,4
1.046,2 1.057,5
855,7 876,9
1.750,6
1.787,3
647,4 626,0
2006
2007
680,6
823,1 801,9
661,2
561,3
2008
2009
67
2010
2011
2012
2013
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Nel 2013, i consumi di benzina e gasolio si contraggono rispettivamente del 4,8% e
del 2,8%, dopo i cali del 2012: -10,6% benzina, -10,4% gasolio auto. Continuano a
crescere i consumi di GPL: +12,2% nel 2013, dopo il +6,5% nel 2012. Il calo delle
vendite determina una pesante contrazione del fatturato per le Case auto e per i
concessionari, ma anche per le casse dello Stato in termini di perdita IVA e di minor
introiti derivanti dalle tasse sui carburanti, dovuti al calo dei consumi, e al calo del
gettito derivante da tutti i beni e servizi per usare l’auto.
160
140
120
100
80
60
Benzina senza pb
Gasolio
Gpl
40
20
0
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Elaborazione ANFIA su dati MISE - DIPART.
PER L'ENERGIA
Italia - Trend annuale consumi carburanti
Numeri indici (Base 2005 =100)
Per quanto concerne la struttura del mercato delle autovetture secondo la
tipologia del proprietario, le vetture intestate a persone fisiche (privati, taxi, leasing
persone fisiche) sono calate vertiginosamente.
Nel 2012, infatti, in presenza di una flessione del prodotto interno lordo reale del 2,4
per cento, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito del 4,8 per cento. Si tratta
di una caduta di intensità eccezionale e che giunge dopo un quadriennio
caratterizzato da un continuo declino (nel 2011 il reddito reale era inferiore di circa il
5 per cento rispetto a quello del 2007, ultimo anno in cui aveva presentato una
dinamica positiva). Nel 2009, anno di inizio della crisi, i Neet (Not in Education,
Employment or Training), ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano,
non sono in formazione e – ormai, dopo molti tentativi – non cercano più neppure
un lavoro, erano il 20,5% di questo segmento di età. Nel 2012 sono passati al 23,9%,
3,4 punti in più del 2009 e 5 punti in più del 2007.
Giovani Neet di 15-29 anni per area - Anni 2004-2012 (valori percentuali)
rilevazione ISTAT
REGIONI
RIPARTIZIONI
GEOGRAFICHE
Nord-ovest
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
11,5
12,7
14,7
16,0
15,6
16,8
12,3
12,2
11,5
Nord-est
10,2
10,8
10,5
9,9
10,3
12,5
15,1
15,1
16,3
Centro
14,9
15,3
14,8
13,9
14,0
15,3
17,1
18,8
19,9
Centro-Nord
12,5
12,7
12,2
11,8
12,4
14,2
16,1
16,4
17,6
Mezzogiorno
29,3
30,2
29,0
28,9
29,0
29,7
30,9
31,9
33,3
Italia
19,5
20,0
19,2
18,9
19,3
20,5
22,1
22,7
23,9
Il tasso di
disoccupazione
giovanile cresce nel
2013 di 4,7 punti ,
arrivando al 40%.
I NEET (Not in
education,
employment or
Training, ragazzi tra i
15 e I 29 anni) sono
passati al 23,9% di
questo segmento di
età, 3,4 punti in più
rispetto al 2009.
L’incertezza sul futuro induce alla prudenza anche chi in realtà potrebbe o
vorrebbe acquistare o cambiare l’automobile. Tra i fattori che frenano l’acquisto di
un auto ci sono poi i costi per il suo utilizzo (aumento dei prezzi dei carburanti, dei
premi assicurativi, il costo dei parcheggi, etc.), le imposte/tasse, le limitazioni all’uso
dell’auto nei centri urbani (aumenta il numero di persone che va a piedi o usa la
68
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
bicicletta per brevi percorsi in sostituzione dell’auto). E’ difficile pertanto sostenere
che la contrazione del mercato sia dovuta ad una maggiore coscienza ambientale
dei cittadini e ad un “disamore” dei giovani rispetto all’automobile, che rimane
comunque l’unico mezzo per spostarsi al di fuori degli orari degli spostamenti ufficiali
casa-lavoro e casa-studio e in ambito interurbano, considerando i disagi sempre
più spesso denunciati dai pendolari, utilizzatori di mezzi pubblici (gomma e rotaia)
per recarsi ai luoghi di lavoro/studio. Sicuramente molti cittadini guardano all’auto
in modo diverso, mettendo al primo posto l’accessibilità e la fruibilità del bene
rispetto al possesso. Nelle grandi città si registra un boom del car sharing, una
soluzione che offre praticità e costi accessibili e concorrenziali rispetto ai taxi.
Il diritto alla mobilità sta diventando sempre più un diritto “acquistabile”, pertanto
legato alla capacità di reddito delle persone, sia che si concretizzi privatamente
(acquisto di un’auto, noleggio, car sharing) che collettivamente (car pooling,
autobus, treno, aereo, nave); occorre che sia garantita la possibilità di spostamento
dei cittadini su percorsi brevi e lunghi, consentendo al settore del trasporti di
svilupparsi con efficienza e in sicurezza, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Il
trasporto stradale (merci e passeggeri) è un settore economico fondamentale che
dà lavoro a circa cinque milioni di persone in tutta l’UE e produce quasi il 2% del PIL
europeo.
Le vetture intestate a privati (persone fisiche, leasing persone fisiche, taxi) sono
passate dal 71,7% del 2010 al 66,5% del 2011 e a fine 2013 sono scese al 63,9%.
E’ aumentata, per contro, la quota di vetture a noleggio, che è passata dal 13,3%
del 2010 al 18% del 2013, anche se il comparto nell’ultimo anno registra un calo in
termini di volumi del 7,6% sul 2012. I dati relativi al 1° trimestre 2014 evidenziano
l’ottimo risultato delle vendite auto intestate alle società di noleggio: +30%(incidono
su questi numeri alcune importanti commesse che riguardano il lungo termine,
assieme al rinnovo del parco vetture per il noleggio a breve termine, fonte ANIASA).
Senza questo apporto, il mercato delle autovetture cresciuto del 5,8% nei primi 3
mesi 2014, registrerebbe un aumento solo dello 0,7%. In generale comunque la
durata dei contratti si è allungata, in media i contratti a 48 mesi pesano la metà e
quelli a 36 mesi circa un terzo. Nel mondo del noleggio continua la tendenza al
downsizing (vetture con cilindrate e consumi più contenuti), che ha determinato nel
2013 emissioni medie delle nuove vetture immatricolate alle società di noleggio pari
a 122,3 g/km, contribuendo alla riduzione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera.
Le vetture intestate a Società rappresentano il 16,7% del mercato (-14,5% di mercato
sul 2012).
In Italia, la deducibilità è stata ridotta in pochi mesi (prima dalla “Legge Fornero” e
poi dalla “Legge di Stabilità 2013”) dal 40% al 20%, mentre in ambito UE arriva fino al
100%. Inoltre, le soglie di deducibilità per le auto utilizzate da imprese e professionisti
sono ferme addirittura al 1997, non essendo mai state rivalutate secondo gli indici
Istat come, invece, sarebbe previsto. Anche l’Iva è detraibile solo al 40%, mentre nei
principali Paesi UE la detraibilità arriva al 100%. Per queste ragioni, l’incidenza delle
auto aziendali in Italia è molto più bassa che in Francia, Germania, Regno Unito e
Spagna.
Possiamo evidenziare quindi tra le tendenze in atto che contribuiscono a modificare
la struttura della domanda un interesse crescente del consumatore verso quelle
formule che privilegiano l’uso del bene automobile rispetto al possesso: noleggio e
car sharing in particolare. L’auto condivisa piace agli italiani: boom di car sharing
nel 2013. ICS è la struttura di coordinamento delle realtà locali del Car Sharing,
promossa
e
sostenuta
dal
Ministero
dell’Ambiente
con
un
finanziamento
complessivo di circa venti milioni di euro, per fornire assistenza alle città
69
che
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
intendano sviluppare sistemi di Car Sharing con l'obiettivo di istituire uno standard
nazionale operativo e tecnologico, procedure unificate in una prospettiva unitaria
ed evidenziare le caratteristiche che una organizzazione deve avere per avviare
con successo un servizio di Car Sharing. Con questa iniziativa il Ministero
dell'Ambiente e del Territorio ha voluto promuovere nel nostro Paese l'introduzione
di servizi idonei a contrastare l'incidenza negativa del
traffico veicolare
sull'ambiente cittadino. Attraverso una Convenzione ICS riunisce i maggiori Enti
Locali italiani interessati al decollo del Car Sharing sul proprio territorio.
I segmenti che perdono di meno nel 2013 sono i segmenti A, B e C, che perdono
complessivamente l’8% e pesano sul totale mercato per il 61,8% (era il 62,5% nel
2012 e il 62,9% nel 2011). L’alto di gamma (Superiori, Lusso, Sportive, SUV Grandi,
Monovolumi Grandi) totalizza nell’anno appena concluso poco più di 39 mila auto
vendute, in calo del 23% sul 2012, che già registrava una perdita del 32% circa sul
2011. A questa pesante contrazione, ha contribuito l’introduzione del superbollo,
che ha penalizzato le vendite dei modelli con potenza superiore a 185 KW, soggetti
alla sovrattassa.
Infine le vendite dei cosiddetti combi, veicoli che nascono come veicoli
commerciali ma sono immatricolati come autovetture, hanno raggiunto volumi
allineati con l’anno precedente (-2,3% la flessione).
Le regioni autonome (Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige), non hanno adottato,
grazie ai loro statuti speciali, gli obblighi di maggiorazione sull’IPT previsti dalle Legge
n. 148/2011 entrata in vigore il 17 settembre 2011, che avevano sostanzialmente
abolito il beneficio della tassazione fissa sugli atti soggetti a Iva (in pratica, gli
acquisti effettuati presso un commerciante di veicoli). Il successivo D.L. 10 ottobre
2012, n. 174 art. 9, comma 2 convertito nella Legge 7 dicembre 2012, n. 213 ha
infatti ulteriormente rivisto la disciplina dell’imposta provinciale di trascrizione,
consentendo di eseguire le formalità relative all’IPT su tutto il territorio nazionale, con
destinazione del gettito d’imposta alla Provincia ove ha sede legale o residenza il
soggetto passivo, inteso come avente causa (proprietario-acquirente) o intestatario
del veicolo (il locatario nel caso di locazione finanziaria, il titolare del diritto di
godimento nel caso di usufrutto, il cessionario nel caso di compravendita con patto
di riservato dominio). Tuttavia, tale modifica non ha praticamente pesato sui
noleggiatori, che hanno continuato ad aprire sedi nelle due province con IPT
ridotta e a pagarla lì come effettivi proprietari dei veicoli.
Il mantenimento del calcolo dell’IPT in misura fissa per gli atti soggetti ad IVA nelle
Regioni a Statuto Speciale ha provocato, ad esempio, fino all’anno 2012 in Val
d’Aosta e in Trentino Alto Adige un aumento delle immatricolazioni, il Lazio, invece,
ha visto ridimensionare il peso del noleggio sul totale mercato: il 9,7% contro il 16,5%
del 2011. Una situazione che ha determinato una evidente distorsione del mercato.
Nel 2013 il fenomeno si è leggermente attenuato, ma con una netta ripresa nei
primi mesi 2014.
Negli anni 2000-2002 sono state immatricolate in Italia oltre 7,1 milioni di auto, si
tratta di vetture che hanno ormai 11-13 anni di vita e che potrebbero essere
sostituite. E’ probabile che già a partire dal 2014 la necessità di rinnovamento di un
parco circolante ormai tra i più vecchi in Europa, spinga ad una graduale anche se
lenta ripresa delle vendite.
Il tasso di sostituzione delle vetture in Italia, infatti, è passato dal 6,3% del 2007 al 3,8%
del 2013 e se nel 2005 le auto circolanti con più di 10 anni erano il 34,5% del parco,
nel 2012 sono salite al 44,4%. L’auspicata ripresa economica e una riforma del
lavoro che favoriscano reddito e occupazione, aiuterebbero senz’altro anche il
rinnovo del parco, considerando anche che il trasporto pubblico locale non è in
70
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
grado di rispondere, in modo adeguato e in tutto il Paese, alla costante e
crescente domanda di mobilità.
È scattato, come ventilato da mesi, l'aumento delle accise sui carburanti, +0,24
centesimi di euro al litro, «il decimo ritocco al rialzo registrato nel nostro paese negli
ultimi 5 anni». Come più volte denunciato contribuisce all’indebolimento del
mercato auto, la pesante imposizione fiscale che, nonostante il calo delle vendite,
nel 2012 rappresenta ben il 17% delle entrate tributarie: 72,73 miliardi di euro (+3,8%
rispetto al 2011), il contributo versato dagli automobilisti italiani. Pur acquistando e
usando sempre meno l’auto, gli automobilisti hanno pagato in più rispetto al 2011: il
Il carico fiscale sulla
motorizzazione
rappresenta il 17%
delle entrate
tributarie.
12% di tasse sui carburanti, il 13% di IPT (imposta provinciale di trascrizione), il 7,3% di
tassa di possesso, il 3,1% di premi di assicurazione.
Come più volte denunciato da ANFIA, gli effetti di imposte e costi a vario titolo che
gravano così pesantemente sull’auto, rendono il bene meno accessibile da un lato
e dall’altro inducono a comportamenti “poco virtuosi” o addirittura “illegali” (per
esempio auto che circolano senza copertura assicurativa o i falsi leasing delle
vetture soggette a superbollo).
Invece per ridare impulso al mercato italiano, nel breve-medio termine,
sono
indispensabili interventi mirati sul carico fiscale, divenuto insostenibile per gli
automobilisti italiani specialmente in riferimento ai costi di possesso e utilizzo
dell’autoveicolo e sulla fiscalità relativa alle auto aziendali, penalizzate, in Italia,
rispetto al resto d’Europa e servono misure di politica industriale per il rilancio della
filiera produttiva, in particolare sui temi della ricerca e sviluppo, dei costi
dell’energia elettrica e, più in generale, della competitività del Sistema Paese.
A questo proposito riportiamo un breve appunto sul Rapporto Doing Business della
Banca Mondiale, che tra i tanti fattori, analizza anche quello riferito ai sistemi fiscali
nei paesi del mondo, monitora da otto anni i cambiamenti e le riforme dei diversi
regimi (l’ultima release si riferisce al periodo 2004-2011), rendendo lo strumento
unico nel suo genere. Il Rapporto Paying Taxes, diffuso dalla Banca Mondiale, IFC e
PwC, nello specifico esamina i costi per imposte e tasse in capo a un’impresa e il
connesso carico amministrativo per versamenti d’imposta e adempimenti vari.
L’Italia si conferma fanalino di coda in Europa per carico fiscale (Total Tax Rate)
• Al 131° posto su 185 Paesi interessati dall’indagine nel mondo;
• Ultima in classifica in Europa per indice di carico fiscale complessivo (Total Tax
Rate);
• Il tempo dedicato al fisco è in media 269 ore all’anno per azienda, in leggero
miglioramento.
Nel nostro Paese il carico fiscale complessivo è il più alto d’Europa, pari al 68,3% dei
profitti commerciali, sostanzialmente stabile contro una media EU&EFTA scesa,
nonostante la crisi, dal 43,4% al 42,6% (media mondiale del 44,7%). A breve distanza
dall’Italia si posiziona l’Estonia (67,3%), seguita dalla Francia (65,7%). Per gli
adempimenti fiscali in Italia le società impiegano 269 ore all’anno (267 ore la media
mondiale e 184 ore la media europea) ed effettuano 15 pagamenti contro i 12,8
pagamenti medi in EU&EFTA e i 27,2 richiesti mediamente a livello globale.
Occorre quindi un’accelerazione sul fronte della semplificazione delle procedure
burocratiche e sull’informatizzazione delle operazioni, e, soprattutto si rende
indispensabile l’eliminazione dell’incertezza interpretativa delle norme e la certezza
della loro durata nel tempo. Soltanto così, è possibile attrarre investimenti esteri e
allo stesso tempo aiutare le aziende italiane, in particolare quelle piccole, ad
investire all’estero.
71
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Le previsioni per l’anno 2014 stimano un mercato delle autovetture in leggero
recupero rispetto al 2013.
Infine nel 2013 sono stati registrati 4.182.703 passaggi di proprietà (+0,1% sul 2012), di
questi 1.669.627 sono minivolture (vendite temporanee ai concessionari, in calo
dello 0,5%) e 2.513.076 sono passaggi di proprietà netti (+0,5%). Le minivolture
rappresentano il 39,9% di tutti i passaggi (erano il 42,4% nel 2012) e i passaggi netti il
60,1% (erano il 57,6% nel 2012). Il rapporto tra passaggi netti e nuove iscrizioni è
cresciuto, passando da 1,58 nel 2011 a 1,78 nel 2012 e 1,92 nel 2013. Le auto usate
pesano sul totale immatricolato (nuovo + usato) per il 65,8%, era il 64% nel 2012. La
crisi economica ha portato molti Italiani ad acquistare un’auto usata al posto di
una nuova. La qualità delle auto offerte è cresciuta, così la disponibilità di garanzie
di assistenza. Le radiazioni di autovetture sono state invece 1.424.541 (-1,4% sul
2012). Il tasso di sostituzione delle autovetture è ancora sceso, passando dal 4,6 del
2011 al 3,9 del 2012 e al 3,8 del 2013 (dati ACI).
-
Trasporto merci
La crisi globale del 2008-2009 ha profondamente colpito il comparto del trasporto
merci in Italia. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, i volumi di merci trasportate
(escluso mare e aereo) in miliardi di tkm nel 2011 sono scesi del 16% sul 2010, mentre
in UE27 la variazione media negativa è stata solo dello 0,1%. L’Italia, dopo la Grecia,
è il paese che ha subìto il calo più consistente dei volumi di merci trasportate (-16%),
tendenza confermata anche per l’anno 2012, secondo i dati stimati dal Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo la modalità di trasporto, la contrazione
maggiore ha riguardato il trasporto su strada (effettuato dai veicoli con portata
superiore a 3,5 t) pari a -18,7% (in UE27: -1,2%), seguita dal trasporto attraverso gli
oleodotti -9,9%. In crescita invece il trasporto su ferrovia, che registra un recupero
L’Italia ha subìto,
dopo la Grecia, il calo
più consistente dei
volumi di merci
trasportate: -16%.
La contrazione
maggiore ha
riguardato il trasporto
su strada: -18,7% (UE27
-1,2%).
del 6,5% sul 2010. L’osservazione dei dati conferma l’assoluta prevalenza del
trasporto merci su strada, che nel 2011 assorbe l’82,7% delle tonnellate-km di merce
trasportate.
Il trasporto sulle brevi e medie distanze, che è grosso modo quello al di sotto dei 300
km, riguarda il 91% delle merci, pertanto continuerà ad essere effettuato in larga
misura con autocarri. Più della metà di tutte le merci transita sulla rete stradale con
distanze inferiori a 50 km (54%) e i ¾ con distanze inferiori a 150 km (77%).
C’è una stretta correlazione quindi tra i trend delle immatricolazioni di autocarri e i
volumi trasportati su strada misurati in mld di tkm.
Nel 2013 il mercato dei veicoli commerciali fino a 3500 kg di ptt ha registrato oltre
101 mila nuove immatricolazioni, con un ulteriore calo del 12,5% sul 2012. Le marche
nazionali rappresentano oltre il 47% di tutto il mercato e registrano un calo in linea
con quello del mercato complessivo. Nel 2013, i veicoli “eco-fuel” conquistano
l’8,2%
ITALIA - MERCATO AUTOCARAVAN PER
COSTRUTTORE TELAIO
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
FIAT
9.686
8.164
5.905
5.914
5.831
3.868
3.143
IVECO
1.001
576
388
287
194
119
83
ALTRI
4.271
3.042
1.827
1.351
991
744
480
del
totale
venduto, grazie alla
TOTALE
14.958
11.782
8.120
7.552
7.016
4.731
3.706
Elaborazioni ANFIA su dati del Ministero Trasporti (Aut.Min
D07171/H4)
var.
%
-21,2
-31,1
-7,0
-7,1
-32,6
-21,7
buona
performance
dei veicoli alimentati
a
metano
che
raggiungono il 6,6% di
tutte
immatricolazioni.
le
I
veicoli puro elettrico
venduti nel 2012 sono
stati 346, mentre nel
2013 sono 181. Oltre il
72
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
70% dei veicoli commerciali venduti riguarda i furgoni, il resto i veicoli allestiti. Tra gli
allestimenti, gioca un ruolo importante lo chassis (pianale) destinato a montare
l’allestimento “camper”.
Purtroppo la crisi economica, che ha colpito a 360 gradi l’industria automotive
nazionale, ha pesato in modo particolare su questo settore; negli anni 2003-2007 si
immatricolavano mediamente 14 mila camper l’anno, la crisi ha progressivamente
ridimensionato il mercato dei camper che a fine 2013 contava solo 3.706 unità
vendute (-21,7% sul 2012). La perdita del potere d’acquisto e la difficoltà di accesso
al credito hanno condizionato tantissimo le scelte delle famiglie italiane, fino a
questi preoccupanti risultati per l’industria nazionale
di motorhome, che tiene
grazie all’export. In Europa il mercato dei camper, pur ridimensionandosi (nel 2007anno record furono venduti oltre 90 mila camper e nel 2013 poco più di 71 mila (2,7% sul 2012) non ha registrato una crisi così profonda come quella italiana. Fiat
Professional con Ducato è leader nella produzione di chassis per camper, non solo
in Italia dove detiene oltre l’80% del mercato, ma anche in Europa, dove i più
grandi produttori di camper lo ha adottato sulla propria gamma di veicoli: oltre
due camper su tre venduti in Europa nascono su base Ducato, tra body, portate e
motori è possibile raggiungere un numero elevatissimo di versioni specifiche per i
motorhome. In Europa oltre il 40% dei camper circolanti è allestito su uno chassis
Ducato e il 70% dei camper in circolazione è compreso nella fascia di peso totale a
terra tra 2801-3500 kg, il 14% tra 0-2800 kg e il 12% tra 3500-5000 kg.
Nel 2013 le immatricolazioni di autocarri medi-pesanti hanno riguardato circa 12.600
autocarri, in calo dell’8,3%. Gli autocarri con ptt uguale o superiore a 16t venduti
nell’anno appena trascorso sono stati oltre 9.600 (-3%). Infine, sono stati
immatricolati 6.224 trattori stradali per semirimorchio, in crescita del 5,8% rispetto al
2012. Iveco mantiene la leadership del mercato di veicoli industriali con ptt >3,5 t.
Trend trimestrale - Var% tendenziali t/t 2013 su 2012
30,0
20,0
10,0
VCL
0,0
TRUCKS
-10,0
-20,0
-30,0
1° T
2° T
3° T
4° T
Sui camion, la nuova normativa europea sulle emissioni Euro VI, entrata in vigore nel
2013 per le omologazioni, dal 1° gennaio 2014 è operante per le immatricolazioni
(con più di un anno di anticipo rispetto alle automobili). Per tutto il 2013, i Costruttori
hanno potuto produrre e vendere i modelli omologati prima del 31.12.2012 (purché
Euro V o EEV). Dal 1° gennaio 2014, invece, si potranno produrre e vendere solo
camion Euro VI e gli Euro V/ EEV, prodotti entro il 31.12.2013, per i quali è stata
ottenuta una deroga di fine serie dal Ministero dei Trasporti. La ripresa del mercato
nel 4° trimestre 2013, quindi, è stata influenzata dall’entrata in vigore della
normativa, che ha causato un aumento della domanda di autocarri Euro V o EEV.
73
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
In leggero recupero il mercato autobus, che sole 2.375 immatricolazioni, cresce
dell’11,5% sul 2012, che aveva registrato un calo del 30% sul 2011.
ITALIA- MERCATO AUTOBUS FINANZIATI
La legge di stabilità
2014 all'art. 1 comma
83 per favorire il rinnovo
dei
parchi
automobilistici
e
ferroviari
destinati
al
TPL, ha stanziato
sul
Fondo
gli
per
investimenti
all'acquisto
adibiti
a
destinato
di
veicoli
tali
servizi
(istituito presso il MIT),
300 M€ per l'anno 2014
e 100 M€ per gli anni 2015 e 2016. I suddetti fondi dovranno essere ripartiti tra le
Regioni entro il 30 Giugno, seguendo presumibilmente criteri di Vetusta del parco
regionale, Spesa storica in investimento materiale rotabile e congruenza con le
effettive esigenze di domanda di trasporto. ANFIA sta spingendo, visto il grave stato
di crisi di crisi industriale, di mercato e di vetustà del parco autobus", affinché i fondi
siano destinati tutti al rinnovo del parco su gomma.
Nel 2013 il mercato dei rimorchi leggeri (con ptt inferiore o uguale a 3500 kg) è
stato di 14.667 unità, in calo del 13% sul 2012. Il dato include il mercato “caravan”
che ha subìto una pesante flessione nel 2013 del 33% sull’anno precedente, con
appena 952 veicoli venduti.
Nel 2013 il mercato dei rimorchi e semirimorchi pesanti ha totalizzato 6.516
registrazioni (+1,62% sul 2012), così ripartite: 670 rimorchi, ancora in calo del 27% e
5.846 semirimorchi (+6,5%). A partire dal mese di giugno, è entrata in vigore la
misura di incentivazione dei rimorchi/semirimorchi dotati di dispositivi di sicurezza
(EBS,ESC), con contestuale rottamazione, e dei semirimorchi per l’intermodalità
strada-ferro, strada-nave (DM 118 del 2013). I dati confermano l’efficacia di questa
misura. Considerando la data di immatricolazione e non quella di rilascio del libretto
di circolazione, altrimenti utilizzata per le elaborazioni ANFIA, le registrazioni di veicoli
trainati riportate sui dati in archivio del Ministero, che si riferiscono al trasporto
containers e al modulo scarrabile, sono
ammontate a 539 unità per il 2013. In
particolare nel 2° semestre sono risultate 377 immatricolazioni a fronte di 180 dello
stesso semestre del 2012.
In assenza di misure di questo genere, di fronte ai numeri sopra citati, possono
resistere solo le aziende che hanno ordinativi e fatturati dai mercati esteri o
produzioni di nicchia.
74
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
►Parco circolante
Gli ultimi dati disponibili di parco circolante riportano a circa 42 milioni di
autoveicoli, a cui si aggiungono oltre 351mila veicoli trainati e 6,8 milioni di veicoli a
2 e 3 ruote e quadricicli.
PARCO VEICOLI AL 31.12.2012 (Fonte ACI)
VAR. %
2011
2012/2011
37.113.300
-0,1
-0,9
100.438
-0,8
4.022.129
1,0
671.445
-3,1
159.766
-0,2
42.067.078
0,5
100.399
-0,9
252.977
-0,5
353.376
0,8
6.428.476
4,4
73.093
2012
37.078.274
99.537
3.989.009
678.409
154.757
41.999.986
100.885
250.780
351.665
6.482.796
76.305
Autovetture
Autobus
Autocarri trasporto merci
Autoveicoli speciali/specifici
Trattori stradali/motrici
Totale autoveicoli
Rimorchi e semirimorchi speciali
Rimorchi e semirimorchi merci
Totale R&S
Motocicli
Motoveicoli e quadricili speciali
Motocarri e quadricili trasporto
merci
Altro
TOTALE
282.463
27
287.650
28
-1,8
-3,6
49.193.242
49.209.701
-0,0
I risultati 2013 delle vendite di autovetture nuove e usate (ma vale anche per la
altre tipologie di veicolo) non possono che pesare sull’invecchiamento del parco,
per il mercato italiano si parla ormai di un mercato prevalentemente di sostituzione,
dato l’alto livello di motorizzazione del Paese. La vita media di un’auto è
aumentata per effetto della rinuncia o del rinvio dell’acquisto/sostituzione dell’auto,
per scelta o necessità. L’utilizzo più moderato del mezzo (calo della percorrenza
media del 12% nel 2012, con meno di 10.000 km medi/annui - fonte: Segugio.it) ha
determinato anche un “allungamento della vita tecnica dell’auto”. Negli anni
2000, 2001, 2002 sono state immatricolate complessivamente oltre 7,1 milioni di
auto,
pari
ad
“potenzialmente”
una
si
media d’anno di 2,37 milioni di vetture, pertanto
tratta
di
mezzi
con
10-13
anni
di
vita
che
potrebbero/dovrebbero essere sostituiti nel breve termine. Un invecchiamento
progressivo del parco ha conseguenze negative in termini ambientali e di sicurezza.
L'età mediana nel 2012 (in aumento rispetto al 2011) è pari a:
- auto a benzina : 11 anni e 7 mesi
- auto a gasolio : 7 anni
- auto bz/GPL : 4 anni e 9 mesi
- auto bz/metano : 4 a e 10 mesi.
L'età mediana nel 2011 era pari a:
- auto a benzina : 10 anni e 11 mesi
- auto a gasolio : 6 anni e 4 mesi
- auto bz/GPL : 4 anni e 10 mesi
- auto bz/metano : 4 a e 5 mesi.
Nel 2005, le vetture circolanti con più di 10 anni erano il 34,5%; nel 2012 sono salite al
44,4%. Le auto con più di 20 anni erano l'8,3% del parco nel 2000, scese al 7,2% nel
2005 e salite al 12,2% nel 2012.
75
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Secondo la normativa
Euro invece, le vetture
circolanti Euro 0,1,2,3
sono il 53,9% dell’intero
parco,
mentre
le
vetture Euro 4, 5, 6
sono il 46,1%.
La riduzione dei volumi
di
vendita
determinato
costante
ha
una
diminuzione
del tasso di sostituzione (dal 6,3% del 2007 al 3,8% del 2013), causando un
progressivo invecchiamento del parco circolante, che a fine 2012 per la prima volta
è sceso a 37.078.274 (35.000 vetture in meno rispetto al 2011).
Un invecchiamento progressivo del parco ha conseguenze negative in termini
ambientali e di sicurezza.
A questo si aggiunge l’elevata pressione fiscale generale e sulla motorizzazione,
che pesano enormemente sulla capacità di spesa dei cittadini in termini di acquisto
e di mantenimento della autovettura. Come più volte denunciato da ANFIA, gli
effetti di imposte e costi a vario titolo che gravano così pesantemente sull’auto,
rendono il bene meno accessibile da un lato e dall’altro inducono a
comportamenti “poco virtuosi” o addirittura “illegali” (per esempio auto che
circolano senza copertura assicurativa o i falsi leasing delle vetture soggette a
superbollo).
A fine 2012 il parco circolante degli autocarri merci, speciali e trattori stradali
ammontava a 4.822.175, mentre il parco dei veicoli trainati raggiungeva i 351.665
rimorchi e semirimorchi (superiori a 3.500 t di ptt). Molti dei mezzi che circolano sulle
strade sono ormai obsoleti. Il 69% dei VCL, l’88,6% dei VI e il 68% dei trattori stradali è
ante Euro 4. I dati nella tabella evidenziano come esista ancora un consistente
numero di veicoli “obsoleti” e meno sicuri; l’andamento negativo del mercato non
favorisce di certo lo svecchiamento del parco.
A fine 2012 il parco circolante degli autocarri merci, speciali e trattori stradali
ammontava a 4.822.175, mentre il parco dei veicoli trainati raggiungeva i 351.665
rimorchi e semirimorchi (superiori a 3.500 t di ptt). Molti dei mezzi che circolano sulle
strade sono ormai obsoleti. Il 69% dei VCL, l’88,6% dei VI e il 68% dei trattori stradali è
ante Euro 4. I dati nella tabella evidenziano come esista ancora un consistente
numero di veicoli “obsoleti” e meno sicuri; l’andamento negativo del mercato non
favorisce di certo lo svecchiamento del parco.
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ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Occorrono, pertanto, misure premianti
per le aziende che investono nelle nuove
tecnologie offrendo veicoli più puliti e
sicuri e per le aziende di autotrasporto
che rinnovano il proprio parco, evitando
la deindustrializzazione del paese e la
delocalizzazione dei servizi di trasporto.
Vari studi dimostrano i benefici in termini
economici, ambientali e di sicurezza
conseguenti ad un rinnovo del parco
circolante
dei
veicoli
commerciali/industriali.
Parco circolante per tipo veicolo e anzianità al 31.12.2012
ANZIANITA'
Autocarri
AUTOVEICOLI
SPECIALI /
SPECIFICI
Tratt.strad
TOTALE
Rimorchi e
Semirimorchi
Merci
Rimorchi e
Semirimorchi
Speciali
Totale R/S
0-1
104.347
15.590
4.990
124.927
3.046
1.915
4.961
1-2
164.688
24.134
8.772
197.594
6.110
3.633
9.743
2-3
175.287
26.271
7.545
209.103
5.539
3.966
9.505
3-4
168.508
27.342
6.084
201.934
4.892
3.228
8.120
4-5
207.118
32.987
13.012
253.117
11.158
4.815
15.973
5-6
222.103
36.476
12.505
271.084
12.817
4.546
17.363
6-7
215.485
35.342
11.972
262.799
10.787
4.290
15.077
7-8
197.225
35.293
11.427
243.945
9.874
4.572
14.446
8-9
200.673
33.767
9.990
244.430
11.209
4.433
15.642
9-10
184.258
31.884
7.788
223.930
10.195
3.976
14.171
<= 10 anni
1.839.692
299.086
94.085
2.232.863
85.627
39.374
125.001
>10 anni
2.149.317
379.323
60.672
2.589.312
165.153
61.511
226.664
TOTALE
3.989.009
678.409
154.757
4.822.175
250.780
100.885
351.665
<= 10 anni
46%
44%
61%
46%
34%
39%
36%
>10 anni
54%
56%
39%
54%
66%
61%
64%
TOTALE
100%
100%
100%
100%
100%
100%
100%
in percentuale
fonte: ACI
Nel corso degli anni, la presenza di norme omologative sempre più stringenti, e di
una forte concorrenza sul mercato, sempre più globale, ha indotto le case
costruttrici ad investire nell’innovazione tecnologica, per adeguarsi alle normative
ambientali e di sicurezza, e per ridurre consumi energetici e costi di esercizio dei
veicoli, accrescendone così le prestazioni. Uno svecchiamento del parco veicoli
consentirebbe anche un incremento dei livelli di sicurezza attiva e passiva, grazie ai
dispositivi che ormai la tecnologia ha messo a disposizione.
Alcuni dei quali saranno obbligatori per le immatricolazioni dei veicoli a partire da:
AEBS : impianto di frenata d’emergenza predittiva per le nuove omologazioni dal
1/11/2015
LDWS: sistema di avviso del cambio di corsia per le nuove omologazioni dal
1/11/2013
ESC: controllo elettronico della stabilità, obbligatorio per i VCL immatricolati a
partire dal 1/11/2014.
I veicoli di nuova generazione sono dunque più puliti ed efficienti, assicurano
standard qualitativamente superiori, con benefici ambientali e di sicurezza per la
circolazione. I miglioramenti introdotti dalla tecnologia sono tuttavia vani in assenza
di ricambio del parco veicolare, mentre una maggiore diffusione di autoveicoli di
nuova generazione contribuirebbe a migliorare la produttività e sostenibilità del
sistema trasporti.
77
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
A fine 2012, il parco circolante autobus, secondo i dati ACI, diminuisce dello 0,9%
(901 veicoli in meno rispetto al 2011). I veicoli fino a 10 anni di età rappresentano il
41% di tutte le registrazioni contro il 44% del 2011.
La legge di stabilità 2014 all'art. 1 comma 83 per favorire il rinnovo dei parchi
automobilistici e ferroviari destinati al TPL, ha stanziato sul Fondo per gli investimenti
destinato all'acquisto di veicoli adibiti a tali servizi (istituito presso il MIT), 300 M€ per
l'anno 2014 e 100 M€ per gli anni 2015 e 2016. I suddetti fondi dovranno essere
ripartiti tra le Regioni entro il 30 Giugno, seguendo presumibilmente criteri di Vetusta
del parco regionale, Spesa storica in investimento materiale rotabile e congruenza
con le effettive esigenze di domanda di trasporto.
Un parco veicoli moderno ed efficiente rappresenta uno dei fattori chiave della
mobilità sostenibile.
Ad oggi esistono invece solamente frammentate e sporadiche misure di intervento
per il sostegno all’acquisto/pagamento di veicoli commerciali nuovi da parte di
imprese private e pubbliche amministrazioni.
Si riporta di seguito una breve sintesi delle stesse.
Decreto fare – Nuova Legge Sabatini
Con il “Decreto Fare”, convertito in Legge 9 agosto n.98, pubblicato nella G.U. del
20/08/2013, Art.2 "Finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e
attrezzature da parte delle piccole e medie imprese” - la cosiddetta nuova Legge
Sabatini - le micro, piccole e medie imprese potranno accedere a finanziamenti a
tasso agevolato per investimenti in beni strumentali nuovi di fabbrica ad uso
produttivo. Per l'avvio della concessione dei finanziamenti é stato emanato il
decreto attuativo MISE-MEF, è stata sottoscritta la convenzione tra il Ministero dello
Sviluppo Economico e gli intermediari finanziari interessati ed emanata la circolare
che ha definito il termine e la modulistica per la presentazione delle domande di
finanziamento. L'estensione ai beni strumentali, concordato da ANFIA nei mesi scorsi
con il Ministero dello Sviluppo Economico, consente di ricomprendere tra i beni
finanziabili anche le macchine operatrici/attrezzature su telaio e i veicoli
commerciali fino a 3,5 tonn per il trasporto in conto proprio.
Il nuovo strumento agevolativo sarà operativo a partire dal 31 marzo 2014 per il
tramite delle banche e degli intermediari finanziari che hanno aderito alla
Convenzione, che metteranno a disposizione delle PMI, fino al 31 dicembre 2016,
finanziamenti di importo complessivo tra 20.000 e 2 milioni di €, con concessione da
parte del MISE di un contributo a parziale copertura degli interessi a carico delle PMI
sui finanziamenti bancari ottenuti e con garanzia del Fondo di garanzia per le PMI
fino alla misura dell'80% dell'ammontare del finanziamento bancario.
La misura dovrebbe auspicabilmente avere effetti positivi sulle problematiche di
accesso al credito che oggi vedono respingere la maggior parte delle pratiche di
richiesta finanziamento poste dalle imprese agli istituti di credito (in alcune realtà si
raggiunge un tasso dell’80% di pratiche respinte).
Fondi BEC
I contributi statali per l'acquisto di veicoli a Basse Emissioni Complessive (BEC) di CO2
non superiori a 120 g/km, previsti dalla Legge Sviluppo n. 134/2012 e gestiti dal MISE
con l’obiettivo di promuovere la mobilità sostenibile, sono agevolazioni disponibili
nel triennio 2013-2015 con stanziamento graduale che, tra le altre tipologie di
veicolo, si rivolgono anche ai Veicoli Commerciali Leggeri fino alle 3,5 tonn.
78
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Gli incentivi, che variano a seconda delle emissioni di CO2 prodotte, sono rivolti
prioritariamente ai veicoli aziendali - utilizzati come beni strumentali nell’esercizio di
imprese, arti e professioni - oppure quelli ad uso pubblico (taxi, car-sharing,
noleggio, servizi di linea ecc.).
Tuttavia i fondi disponibili per l’acquisto di nuovi veicoli ecologici - elettrici, a
metano, GPL, ibridi etc. - sono stati vincolati alla contestuale rottamazione di un
veicolo vecchio più di 10 anni
in possesso dell’acquirente da almeno 12 mesi
(hanno fatto eccezione solo i fondi destinati ai veicoli con emissioni non superiori a
95 g/km per i quali non è obbligatoria la rottamazione e che sono aperti a tutte le
categorie di acquirenti, inclusi i privati cittadini).
L’indisponibilità di veicoli con oltre 10 anni di età da parte delle imprese e delle PA,
ha reso l’incentivo di fatto inaccessibile alla maggior parte di queste (tanto che, dei
35 Mln stanziati per le flotte a marzo 2013, circa 30 sono risultati non utilizzati). E’ in
corso presso il MISE una riflessione su possibili modifiche da apportare alla misura,
che rendano la stessa effettivamente efficace ed utilizzabile.
Protocolli d’intesa tra Amministrazioni locali e Associazioni per la City Logistics
Il Comune Roma, a settembre 2012, ha sottoscritto, con i rappresentati delle
associazioni automotive ANFIA, Federauto e Unrae, un Protocollo per la
regolamentazione d’accesso alla ZTL e relativi eco-incentivi per il rinnovo del parco
mezzi di trasporto, con uno stanziamento di 2.5 Mln di euro. I contributi erogati a
partire da gennaio 2013 riguardano l'acquisto di veicoli merci elettrici, ibridi, a
metano, Gpl, e diesel non superiori a 6,5 tonnellate, a fronte della rottamazione di
veicoli Euro 3 utilizzati per il trasporto merci o per le attività di costruzione,
riparazione, manutenzione e servizi di pulizia.
Poiché fino ad oggi la misura ha ottenuto un limitatissimo impatto sulle dinamiche di
rinnovo del parco Veicoli Commerciali Leggeri con autorizzazione di accesso alle
ZTL di Roma, evidenziato da un utilizzo scarso del fondo disponibile, dovuto
sostanzialmente ad una scarsa convenienza economica dell’importo dell’incentivo
rispetto al valore residuo del Veicolo Commerciale da rottamare, l’Amministrazione
comunale, insieme alle Associazioni che svolgono il monitoraggio della misura,
hanno valutato misure correttive e migliorative dell’impianto complessivo del
provvedimento, che a breve dovrebbero entrare in vigore. Il criterio principale alla
base delle possibili proposte è l’allargamento della platea delle aziende
potenzialmente interessate, con il conseguente ampliamento del parco veicolare
incentivabile per il rinnovo.
Sulla scia dell’esperienza del Comune di Roma e sulla base di un Accordo
Nazionale tra Ministero dei Trasporti e ANCI per la promozione della City Logistics
nelle principali città italiane, si è recentemente firmato anche a Torino un Protocollo
d’Intesa per la regolamentazione accessi ZTL con VCL di ultima generazione (Euro 5
e successivi ed ecologici).
Questo secondo Protocollo, seppur nato con uno scopo più ampio, ossia definire le
modalità di consegna delle merci in ambito urbano – city logistics - con particolare
attenzione all’ambiente e alle consegne cosiddette “pulite”, per l’efficienza della
logistica merci, manca al momento di uno stanziamento di fondi per il rinnovo del
parco, in assenza del quale si rischierebbe di invalidare l’intera misura. Anche su
questo fronte ANFIA sta collaborando con l’Amministrazione Comunale Torinese per
individuare stanziamenti e possibili soluzioni utili per rendere operativa la misura.
Questi
esperimenti
di
concertazione
sulla
logistica
merci
urbana,
pur
rappresentando buone pratiche di condivisione di finalità tra Amministrazioni locali,
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ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Camere di Commercio, associazioni di categoria di artigiani,
commercianti,
costruttori di veicoli commerciali e associazioni dei trasportatori, rischiano di restare
sulla carta in assenza di strumenti concreti di supporto all’ammodernamento del
parco veicoli, necessario tanto alle imprese di trasporto quanto alle aree urbane i
cui livelli di emissioni nocive superano troppo spesso gli standard consentiti
dall’Europa e dalla tutela della salute dei cittadini.
Altri sindaci di altre città come Milano, Napoli, Bologna hanno già richiesto di poter
sviluppare Protocolli analoghi.
Investimenti per l’Autotrasporto
Lo scorso anno con il Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti 21 marzo
2013 n. 118, in materia di incentivi a favore di investimenti delle imprese di
autotrasporto, si sono stanziati 24 Milioni di € per rimborsi su investimenti effettuati da
aziende di autotrasporto per l'acquisto di alcune tipologie di beni, tra cui:
- veicoli Euro VI > 11,5 tonn.;
- rimorchi e semirimorchi per l'intermodalità ferroviaria e marittima.
Una misura di questo genere, che ha avuto impatti positivi sul rinnovo del parco e
dunque sui livelli di sicurezza e di tutela ambientale dei mezzi circolanti, dovrebbe
essere resa strutturale nella destinazione dei fondi che ogni anno vengono
assegnati alle aziende che esercitano trasporto di cose in conto terzi. Infatti solo un
piano di rinnovo del parco di lungo periodo consentirebbe alle imprese di trasporto
da un lato e a quelle produttrici di veicoli dall’altro, di programmare investimenti e
cicli produttivi, per rendere le imprese più competitive sul mercato nazionale e
internazionale.
Il Ministero dei Trasporti sembra voler dar seguito a questa misura anche per il 2014.
Si attendono al momento sviluppi in tal senso.
80
ANFIA – Area Studi e Statistiche
2013 - L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE MONDIALE
Definizioni
FMI or IFM = Fondo Monetario Internazionale (www.imf.org)
OICA = International Organization of Motor Vehicle Manufacturers (www.oica.net)
ACEA = European Automobile Manufacturers’ Association (www.acea.net)
UE15 = Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito
UE 12 = Bulgaria, Rep. Ceca, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Slovacchia,
Slovenia, Polonia, Romania, Ungheria
EFTA = Islanda, Norvegia, Svizzera
NAFTA = Canada, Messico, Stati Uniti
ASEAN = Indonesia, Thailandia, Malaysia, Singapore, Philippines, Vietnam, Burma, Brunei,
Cambogia, Laos
Light vehicles = autovetture e veicoli commerciali leggeri
Light trucks = autocarri leggeri
Autoveicoli = autovetture, veicoli commerciali leggeri, autocarri medi-pesanti, autobus
81
ANFIA – Area Studi e Statistiche