Bollani: «Per me la musica è un bellissimo gioco

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Bollani: «Per me la musica è un bellissimo
gioco»
Il pianista sarà a Gorizia il 15 maggio per sostenere il Progetto Lam
dedicato ai bambini disabili. Il 20 luglio omaggio a Zappa a Udine
di Gianfranco Terzoli
12 aprile 2015
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Doppio appuntamento in regione per Stefano Bollani, che il 15 maggio al Teatro
Verdi di Gorizia si esibirà in “Piano solo” per il Progetto Lam per sostenere la
ricerca sul ruolo del gioco nello sviluppo del bambino e sensibilizzare sul tema
della disabilità infantile e il 20 luglio al Castello di Udine in “Bollani Sheik Yer
Zappa”.
«Conosco personalmente Anna Devecchi, presidente dell’Associazione Incastri e
socio fondatore di Look at Me. È un'iniziativa lodevole - spiega Bollani - in
quanto incentrata sul gioco e sui bambini disabili. Tutti i bimbi hanno bisogno di
giocare, soprattutto oggi che noi genitori prendiamo tutto molto seriamente, più
dei nostri papà e mamma. Siamo preoccupatissimi di un sacco di cose che
accadono nel mondo e minano la salute mentale dei nostri bambini. Il gioco
quindi è un elemento sempre più importante. Io gioco ancora con la musica
proprio perché ho giocato da bambino e riuscire a far giocare i bimbi disabili con
dei giochi pensati apposta per loro l'ho trovato veramente interessante».
14/04/15 15:27
«La la
musica
– prosegue
- dovremmo
incontrarla
piccoli: ci fa bene
ed è un
Bollani: «Per me
musica
è un bellissimo
gioco»
- Tempoda
Li...
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linguaggio che va a toccare alcune zone del cervello che altrimenti non
verrebbero stimolate. Rappresenta un linguaggio unico che va conosciuto e
amato, poi ognuno sceglierà che ruolo attribuirgli nella propria vita. La musica è
comunicazione, non ha bisogno di essere tradotta pertanto può essere utilizzata
in maniera semplice, pulita, pura, senza bisogno di filtri. Tutti dovrebbero cercare
di suonare perché è un modo di relazionarsi con le persone inedito per noi, che
siamo abituati a parlare tutto il giorno».
La scaletta sarà una sorpresa. «Cerco di decidere sul momento: è il bello di poter
improvvisare: arrivare sul palco e scegliere assieme al pubblico. Sono lì per
giocare e inventare giochi, esattamente come quelli di Lam».
A Udine porterà invece il progetto su Zappa. «Con lui, un rocker che prendeva in
giro con sarcasmo il mondo del quale faceva parte, - riprende il pianista - ho in
comune l'amore per l'ironia, il pensare che l'umorismo appartenga alla musica (e
che quindi le due cose possano arricchirsi a vicenda) e l'amore per tutte le
musiche. Zappa amava qualsiasi tipo di musica e la utilizzava a volte prendendola
in giro, altre no, per creare un discorso originale definito “postmoderno”. La sua
musica è molto complessa e piena di atti d'amore per quella che l'ha preceduta: si
rifaceva alle songs americane degli anni '50, a Broadway, ma anche alla musica
contemporanea, al rock. Amava il jazz anche se ci scherzava sopra. Insomma,
nella sua musica c'era di tutto, soprattutto il gusto per la provocazione. Sul palco
saremo e giocheremo in quattro in una formazione inedita: due di noi erano
presenti anche nel cd uscito l'anno scorso, "Sheik yer Zappa” (Jason Adasiewicz al
vibrafono e Jim Black alla batteria), in più c'è un giovanissimo contrabbassista
tedesco con cui non hai suonato, Paul Santner: ci sarà da divertirsi»”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
12 aprile 2015
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