Temi fotografici
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Temi fotografici
Temi fotografici I temi fotografici sono un primo allenamento per creare l'abitudine allo sguardo sul mondo. Non sono compiti da svolgere in tempi prestabiliti ma idee da elaborare e portare sempre con sé durante tutta la giornata, pronti a cogliere l'attimo. I temi proposti saranno letti attraverso gli scatti di grandi fotografi del '900. Classe 3M – 2012/13 Pesantezza-Leggerezza Rappresentare fotograficamente i due concetti in maniera astratta, attraverso forme, colori e composizioni. Le immagini fotografiche non devono essere riconoscibili iconograficamente, ma essere libere da stereotipi culturali. Cercare nei dettagli del visibile un’interpretazione personale motivandone la scelta sul piano estetico compositivo. Macro-micro Osservare il mondo attraverso lenti con focali diverse: oggetti infinitamente piccoli possono riservare sorprese se messi in relazione con altri infinitamente grandi. Provare ad accostare e contrapporre luoghi e oggetti che normalmente appartengono a contesti diversi e lontani tra loro. Ritmo-ritmi Attraverso una sinestesia, tradurre in immagini il concetto musicale di ritmo. Creare immagini caratterizzate da ritmi compositivi, ripetizioni tonali, pause e silenzi. Utilizzare scatti fotografici o riprese video di paesaggi, persone, oggetti, rilevando nella composizione il suo aspetto vivo, pulsante. Forma e segno Partendo da forme geometriche elementari (quadrato, cerchio, triangolo, ecc.) cercare, con occhio fotografico, oggetti che possano essere ricondotti alle geometrie pure. Osservare le possibili relazioni tra la funzione dell’oggetto fotografato e la sua semantica. Cornice e finestra “la cornice è il messaggio”, parafrasando Marshall McLuhan, trovare immagini in cui il messaggio sia caratterizzato dal contenitore più che dal suo contenuto. Osservare il mondo attraverso un filtro che può renderlo più lontano, mostrarne un dettaglio, agire come lente d’ingrandimento. Classe 4M – 2013/14 L’autoritratto ci obbliga all’osservazione di noi stessi in maniera non superficiale. Inclusioni ed esclusioni nell’inquadratura diventano elementi decisivi, forma, colore e semantica dell’immagine contribuiscono a disegnare il carattere dell’autore. Autoritratto – approfondimento psicologico, osservare la propria immagine riflessa, i propri atteggiamenti, le manifestazioni emotive. Fotografare, o meglio, radiografare se stessi. Classe 3N – 2013/14 Vicino Lontano La fotografia riproduce la realtà su un piano fisico bidimensionale mentre noi viviamo circondati dallo spazio e dalla distanza tra soggetti e cose. Cercate la relazione tra gli oggetti che inquadrate evidenziando o annullando lo spazio che li separa. Dentro Fuori La fotografia ha dei bordi, la realtà no. Il fotografo deve fare una scelta su cosa inquadrare nella complessità di segni che ha di fronte. Qualcosa sarà incluso nell’inquadratura, altro starà sui margini o addirittura omesso. Tutto concorre a dare significato allo scatto fotografico, i soggetti ritratti, la direzione dei loro sguardi, oggetti marginali o sottointesi. Quello che manca è importante come quello che appare. Tempo L’immagine fotografica congela la realtà nel suo scorrere. John Szarkowski lo definisce “…un distinto frammento di tempo.” Il momento dello scatto può essere bloccato per fermare attimi veloci che si percepiscono come azione complessiva ma non nel singolo dettaglio. Il tempo estruso riprende la vita nel suo scorrere, dilata e deforma le immagini che si muovono e si alternano di fronte all’obiettivo. Il tempo immobile “immortala” gli oggetti inanimati collocandoli fuori dal tempo e dalla vita. Prof. Gian Carlo Povero