La moda? E la se
Transcript
La moda? E la se
Analisi Studio di McKinsey per «Business of fashion» che aggrega tutti gli attori e i prodotti dei settore, dall'alto di gamma agli outlet. I trend vincenti La moda? E la se C a a potenza mondiale II settore con 2,3 triliardi di euro di ricavi farebbe parte del G7,11 2017? Positivo. Ma oggi è di fronte a una svolta epocale DI MARIA SILVIA SACCHI A-NA IL i e la moda fosse un Pasarebbe il settimo tra quelli più industrializzati del mondo. Mettendola tutta insieme quella sportiva come Nilce o Adidas e quella dei grandi retailer alla Zara o H&M, gli outlet e i negozi più esclusivi, i grandi abiti firmati e le suil per gioiellerie di lusso dato che emerge è, infatti, 2,4 triliardi di dollari, quasi 2,3 triliardi di euro. «Paragonata al Pil di un Paese equivalente all'Italia», dice Antonio Achille, senior partner McKinsey e responsabile practice Consumer e Luxury goods per il Mediterraneo. Anziché guardarla segmento per segmento McKinsey ha voluto considerarla nel suo complesso perché rompere quella che Achille definisce «una ortodossia. In altri settori non si guarda al sotto segmento e oggi la moda è integrata, nel guardaroba di qualunque consumatore e consumatrice si trovano prodotti atletici, accessori di lusso, capi di fast fashion. Occorre imparare a confrontarsi, e a competere, con tutti, non solo con quelli che si ritengono i diretti concorrenti». L'occasione è l'incontro Voices, promosso dall'inglese «Business of fashion» con il supporto di McKinsey, che si è svolto a Londra nel fine settimana. Dall'anno scorso il sistema della moda e del lusso hanno frenato e tutti cercano di capire quali strade percorrere. «Se guardiamo indietro vediamo che ci sono stati due decenni di forte accelerazione dovuta alla dimensione geografica spiega Achille mediato... Le geografie esistenti hanno tutte qualche alea di grigiore: il dollaro forte ha messo in difficoltà i flussi intra-regionali con il Sudamerica, la Cina tornerà a crescere ma non con lì ,plosione del decennio p; lato e anche in Europa, oltre al terrorismo, ci sono diverse che riguardano i singoli Stati, come è stato per il referendum italiano e sarà per le elezioni francesi». Gli anni Novanta del secolo scorso con gli Stati Uniti e i Duemila con la Cina. Se avessimo depurato i conti economici delle aziende da questa componente geografica avremmo avuto tassi di crescita come gli attuali». La preoccupazione, però, non è terreno fertile per un settore come la moda. Da do, deriva, allora, la maggior positività che McKinsey ha individuato nel suo report? Il primo elemento è «il entiment», ciò che avvertono i capo azienda, i ma nager: quelli che operano nelle 450 aziende mondiali della moda che compongono il panel di McKinsey vedono un 2017 più roseo rispetto all',Amo precedente. «A differenza del passato, però, la crescita andrà cercata individualmente spiega il senior p; tner della società di consulenza , non ci sarà più una crescita complessiva di tutte le aziende, chi più chi meno, ma ci saranno le imprese che crescono, quelle che si fermano e quelle che cadono. Lo vediamo anche Il punto è che adesso questo spazio di espansione geografica non c'è più e quindi, anche il 2017 è atteso migliore del 2016, sarà difficile ritrovare tassi di crescita del'8/9%, se non addirittura a due cifre. «Si è parlato per anni dell'India, ma si tratta di un mercato completamente chiuso, dove i marchi stanno dismettendo i negozi anzici aprirli. Il sud est asiatico potrebbe replicare alcuni andamenti che hanno caratterizzato l'Asia ma non nell'ira (t7iUtl s(I3(;1ii1() it' riI(Igifiii ('or);(' ì't')1tiI etti' siil Ii(I sjíde i' ti' Ii;at; irx i (oplxor•tlli te iliilLi;rni drtf(r.dri(rIi per t'lriduwh lG dvt,fuslri;rn I'i::l}I,1I() ilI I_ tlti'R7 !i't'?lìf.`1 ]i1'I'i'f'(lt'1111 : Mi;liori l)v!lali > PetiFioli wfuvolgimento Crescita delle vendi*.e e dei profitti concorrenza dell'on line Miglioramento della distribuzione ttiminuzione del traffico nei negozi fisici Crescita della velocità del ciclo della moda dal fronte degli in-, stitori: non sono più interessati al macro settore ma alle singole storie aziendali». r i . *o t-nderà a polarizza A e in questo quadro le dimensioni faranno la differenza. «Un marchio per essere globale oggi deve essere attorno a un miliardo di euro sostiene l'esperto di McKinsl . La dimensione Achille: «Un'azienda non può più reggersi solo sullo stile» p: :mette di fare bitrugio tra geografie; di attrezzarsi per le nuove sfide, tra le quali quella del digitale è la più importante e completamente nuova; offre capacità di investimento nel marketing che rimane centrale nelle strategie delle aziende. E, infine, permette di attrarre talenti di qualità: in mercato impegnativo come questo non si può più delegare tutto al team stilistico e pensare che basti trovare una archistar per tenere in piedi un marchio da 4 miliardi di euro». I molti cambi di direttori artistici e di manager ai vertici delle più grandi imprese mondiali hanno dimostrato quanto sia delicato questo passaggio. i ciien[e 9% Integrazione tra canali di vendita 8% Digitalizzazione dei processi dell'azienda 6% Innovazione e creatività 5% «Vedi ora, compri ora» Iri 3% Miglioramento della Cina O Comprare direttamente ciò che viene presentato mn le sfilate C'è un eccessivo nervo'-sino sullo stile, quando a volte il problema è di tutto il management. Beninteso, intercettare il prodotto giusto è fondamentale. Ma è difficile pensare che lo stile da solo possa rappresentare la soluzione per un marchio che magari è in una fase riflessiva. Il settore sta andando verso cicli produttivi più veloci, con un maggior ascolto di quello che succede commercialmente. Se prima i team creativi riuscivano a sostenere la crescita di un marchio anche senza una rete commerciale o a supplire carenze manageriali, oggi questo è impossibile». 9 RIPRODUZIONE RISERVATA