Diapositiva 1
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Da quota 90 allo Sme Gianni Toniolo e Fernando Salsano Le due anime del Faust “la lotta di una piccola minoranza contro gli spiriti animali di tutta la classe dirigente italiana” Uno studio di 4 casi La svolta del 1925 e Quota Novanta Dalla crisi all’Autarchia La scelta europea (CECA & CEE) Lo SME (1978) La politica di De stefani Pareggio di bilancio Libera importazione di frumento Benign neglect del cambio Tentativo di contenere la speculazione di borsa De Stefani brucia carta moneta La svolta del 1925 “Cambio della guardia” al ministero delle Finanze: lascia De Stefani, arriva Volpi Reintroduzione dazi sul grano, zucchero, macchinari La battaglia della lira (Quota 90) Discorso di Pesaro: Mussolini promette rivalutazione lira Réntiers (possessori obbligazioni, pensionati) vs. produttori (imprenditori, operai) Esportatori (es. tessili) vs. produttori per mercato interno (es. siderurgici) Una difficile mediazione Proposte di Assonime (mediazione tra interessi divergenti degli associati) : Uscita dall’incertezza (governo indeciso su livello cambio tra 9/26- 12/27) Stabizzazione a 120 Lit/sterlina Contropartite per esportatori dal lato dei costi (tagli salariali) Risultato Nuovo cambio aureo 90 Lit per sterlina (dic.’27) Mantenimento dazio su macchinari tessili Industria tessile compensata con decreti che impongono tagli ai salari Autarchia Crisi e crollo del commercio mondiale Quota 60: dopo svalutazione sterlina 1931 la lira è ulteriormente rivalutata Controllo movimenti di capitale Autarchia (autosufficienza, soprattutto alimentare) Accettazione dell’autarchia Regime al momento del massimo consenso Sanzioni accrescono “patriottismo” Industria meno divisa nel 1935 che nel 1925 Due Autarchie Autarchia “valutaria” per favorire il riequilibrio della bilancia dei pagamenti (esportatori) Autarchia “integrale” per la completa autosufficienza produttiva (industria pesante) Il dopoguerra Assonime diventa “anello di collegamento” fra ceto politico, amministrazione pubblica e mondo imprenditoriale Nuove forme di mediazione fra gli interessi divergenti dei settori produttivi La nascita della Ceca Il rifiuto del “dirigismo sovranazionale” Consumatori vs produttori di acciaio La sconfitta dell’industria siderurgica privata La scelta europea Progressivo superamento del rifiuto di autorità sovranazionali (ruolo di Assonime) Nuove richieste degli industriali rispetto al negoziato Cee: libera circolazione dei servizi, dei capitali e della manodopera I difficili anni Settanta Tema del cambio come sintesi dei problemi che affliggevano il lacerato contesto politico, sociale e culturale Adesione allo Sme implica la rinuncia alla valvola di sicurezza della svalutazione Lo Statuto dell’impresa Obiettivi del progetto: Recupero della competitività Maggiore concorrenza Abbandono del “protezionismo interno” “Separazione dei “fratelli siamesi” (settore pubblico e privato) Il dibattito sullo Sme “Europa non habet politica economica” I dubbi di Carli e di Baffi “Italia troppo debole per non partecipare” Necessità del “vincolo esterno” Scelta politica