Riassunto schede doyazione ospedaliera

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Riassunto schede doyazione ospedaliera
SINTESI DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
“ADEGUAMENTO DELLE SCHEDE DI DOTAZIONE OSPEDALIERA DELLE STRUTTURE PUBBLICHE
E PRIVATE ACCREDITATE,DI CUI ALLA L.R. 39/1993, E DEFINIZIONE DELLE SCHEDE DI
DOTAZIONE TERRITORIALE DELLE UNITA’ ORGANIZZATIVE DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE
DI RICOVERO INTERMEDIE. PSSR 2012-2016. DELIBERAZIONE N. 68/CR DEL 18 GIUGNO 2013”
(evidenziato in rosso le modifiche rispetto alla deliberazione n. 68/2013)
Deliberazione
Contenuto
Argomento
Applicazione
Allegato A
Allegato B
Allegato C
Per dare attuazione agli indirizzi previsti dal presente provvedimento si incaricano i
Direttori Generali di formulare un proprio piano aziendale, indicando per ciascuno degli anni
del biennio di riferimento (2014-2015) gli obiettivi e le azioni da porre in essere per l’adeguamento
della dotazione assistenziale, nel rispetto del principio dell’equilibrio di bilancio. Nello specifico i
Piani delle Aziende Ulss dovranno prevedere:
- l’attivazione dei posti letto per l’assistenza territoriale con contestuale riduzione dei
posti letto ospedalieri;
- l’esplicitazione dei modelli organizzativi a garanzia della copertura assistenziale nell’arco
delle 24 ore, per 7 giorni su 7 (integrazione con la medicina di gruppo integrata o
contiguità con i reparti ospedalieri).
I piani aziendali dovranno essere trasmessi entro 90 gg. dalla data di pubblicazione della
presente deliberazione.
Costituisce lo schema di riferimento per:
- l’assetto territoriale che ciascuna Azienda Ulss dovrà implementare nel proprio ambito di
riferimento, anche coerentemente con quanto previsto dalle linee guida per la
predisposizione del nuovo atto aziendale, per l’organizzazione del Dipartimento di
Prevenzione e per l’organizzazione del Distretto socio-sanitario ;
- l’organizzazione delle reti ospedaliere e del modello organizzativo di integrazione tra
Ospedale e Territorio
Contiene le variazioni ed integrazioni alle schede di dotazione della rete ospedaliera
approvate dalla Quinta Commissione e quasi complessivamente accolte dalla Giunta Regionale.
Determina le schede ospedaliere, sia delle strutture pubbliche sia degli erogatori privati
accreditati ed individua la qualifica di ciascun ospedale all’interno della rete.
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Argomento
Allegato D
Allegato E
Allegato F
Contenuto
Definisce la programmazione dei Distretti socio-sanitari e delle Aggregazioni Funzionali
territoriali a livello regionale e di singola Azienda Ulss.
Elenca i criteri e determina la quantità di posti letto di strutture di ricovero intermedie a
livello regionale e per singola Azienda Ulss.
Prende atto dei dati relativi all’offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani, rilevata al
31.12.2012, a livello regionale e per singola Azienda Ulss;
Contiene le schede di dotazione territoriale dettagliate per singola Azienda Ulss.
Si rinvia a successivi atti della Giunta Regionale, il completamento della filiera
dell’assistenza territoriale.
Allegato G
Assistenza
territoriale
Organizzazioni
In data 11 ottobre 2013 le OO.SS. sono state informate in merito ai contenuti del presente
Sindacali:
provvedimento.
informazione
La Quinta Commissione Consiliare ha espresso parere favorevole a maggioranza sulle schede
ospedaliere subordinatamente alle seguenti indicazioni:
1.
attivazione in ogni Ulss capoluogo di Provincia di una Unità Semplice a valenza
Dipartimentale di “Psicologia Ospedaliera” collocata in staff alla Direzione Medica;
2.
l’odontoiatria di comunità a favore dei disabili deve essere garantita da ogni Ulss;
3.
nell’allegato A) inserire alla pag. 16, punto 3.7, dopo le parole “individuazione delle apicalità
a direzione universitaria” inserire le parole “previo parere della competente commissione
consiliare”;
Osservazioni
4.
le Uoc che per due anni risultino al di sotto dei parametri ministeriali del “Programma
Quinta
nazionale esiti” saranno oggetto di verifica;
Commissione
5.
eliminare da tutte le schede la disciplina “sub intensiva” con trasformazione dei
Consiliare
relativi posti letto in “terapia intensiva”;
recepite
6.
nell’allegato A), alla pag 4, punto 2.2 eliminare le parole “e comunque per un bacino fino
ad un massimo di 15.000 assistiti”;
7.
nell’allegato A), alla pag 4, punto 2.2 sostituire il numero “50.000” con il numero
“25.000” e aggiungere “fatte salve le specificità delle aree a bassa densità abitativa”;
8.
stralciare dal provvedimento l’allegato C) “Rete servizio urgenza emergenza medica”;
9.
predisporre un provvedimento finalizzato a creare la rete delle strutture
diabetologiche sul territorio regionale;
10. individuare i posti letto aggiuntivi per pazienti extra-regione, come di seguito
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indicato:
 per le strutture private accreditate: il 15% dei posti accreditati;
 per gli accreditati per la funzione di psichiatria: il 30% dei posti accreditati;
 100 posti letto per l’Azienda Ospedaliera di Padova;
 100 posti letto per l’Azienda Ospedaliera Universitaria integrata di Verona;
 30 posti di riabilitazione pe l’Ospedale di Malcesine;
 30 posti letto per l’Ulss n. 2 di Feltre;
 20 posti letto per l’Ulss n. 12 di Venezia;
 20 posti letto per l’Ulss n. 9 di Treviso;
 20 posti letto per l’Ulss n. 6 di Vicenza;
Le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona possono chiedere di arrivare fino a 120 posti letto
previa autorizzazione regionale.
I suddetti posti letto vanno sommati a quelli già accreditati alla data dell’1.9.2013.
Di rinviare a successivo provvedimento la determinazione delle modalità operativa di attuazione;
11. nelle note relative alle schede delle singole aziende in corrispondenza della funzione di
“Cardiologia” sostituire le parole “presenza di un laboratorio di emodinamica interventistica” con
le parole “con attività di emodinamica interventitistica”;
12. sostituire in tutte le schede la definizione “medicina sportiva” con “medicina dello sport e
dell’esercizio fisico”;
13. 14 a pag. , nel quinto capoverso dopo le parole “l’assistenza territoriale deve essere” la
parola “conseguente” viene sostituita dalla parola “contestuale”;
14. in tutte le schede nelel note “attività coordinata dall’ospedale di…..” inserire dopo la parola
“coordinata” le parole “è garantita”;
15. nell’allegato G) nella nota a fondo pagina 31, togliere le parole “a vocazione territoriale” e
sostituirle con la parola “riabilitativa”;
16. si invita la Giunta regionale, nel rispetto dei tetti di costo previsti dallo Stato, a
ripristinare la procedura ordinaria per le assunzioni presso tutte le Aziende.
Si ritiene di recepire, in parte, le indicazioni con le seguenti precisazioni:
 relativamente al punto 3. non vengono inserite le parole “previo parere dalla competente
commissione consiliare”;
 relativamente al punto 10. nella frase che inizia con “I suddetti posti letto….” Viene sostituito
“alla data dell’1.9.2013” con “il presente provvedimento”.
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Argomento
Osservazioni
Quinta
Commissione
Consiliare
schede di
dotazione
della rete
ospedaliera
recepite
Posti letto
ospedalieri:
riduzione
Rete strutture
diabetologiche
Risorse
economiche
Contenuto
La Quinta Commissione Consiliare ha approvato, inoltre, le variazioni ed integrazioni alle schede
di dotazione della rete ospedaliera che vengono recepite nell’allegato B).
Di conseguenza, nell’allegato C) si formulano le seguenti specificazioni:
 Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona: si conferma la previsione di Terapia
Intensiva Pediatrica con n. 10 posti letto;
 Ospedale Classificato “Villa Salus: si conferma la previsione di attività di ortopedia in chirurgia
generale;
 Azienda Ospedaliera di Padova: si ritiene necessario precisare che una delle apicalità previste
in “medicina generale” deve essere ad indirizzo endocrinologico;
 Azienda Ulss n. 5: in attesa della messa a regime del nuovo ospedale “Arzignano-Montecchio si
ritiene necessario puntualizzare:
 L’attività di Otorinolaringoiatria (10 posti letto ed 1 apicalità) rimane ubicata presso
l’Ospedale di Valdagno;
 Vengono sospese le indicazioni previste nella colonna “Note” delle funzioni di chirurgia
generale” e di Ortopedia e Traumatologia” – quest’ultima con l’eccezione della previsione
di “USD – della scheda di dotazione ospedaliera dell’Ospedale di Valdagno.
 Azienda Ulss 12 Veneziana: in merito all’attivazione di 50 posti letto aggiuntivi di strutture
intermedie si precisa che, in caso di attivazione, n. 20 devono essere ubicati presso l’Ospedale
Civile di Venezia.
L’applicazione degli indirizzi programmatori comporta una riduzione dei posti letto nell’ambito
della rete ospedaliera, rispetto ai 18.667 attivi nell’anno 2012, pari a n. 1227, prevedendo
al contempo l’attivazione di n. 1.263 posti letto extraospedalieri, meglio denominati di
strutture di ricovero intermedie. Il risparmio di spesa che si ottiene attraverso la
riorganizzazione della rete ospedaliera consente il potenziamento dell’assistenza
territoriale.
Si rinvia a successivo provvedimento la determinazione l’istituzione della rete delle strutture
diabetologiche.
Per l’anno 2014 la riorganizzazione deve, pertanto, essere attuata con rispetto di quanto disposto
dalla deliberazione n. 154/CR del 24.12.2012 la quale fissa le risorse finanziarie assegnate
provvisoriamente alle singole Aziende, per il triennio 2013-2015, per l’erogazione dei LEA e
gli obiettivi e i limiti di costo per il 2014. Per l’anno 2015 si rimanda ai futuri provvedimenti
da adottarsi sugli stessi temi.
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Schede di
dotazione
ospedaliera
Schede di
dotazione
territoriale
Urgenza ed
emergenza
Contenuto
Le schede di dotazione ospedaliera:
- definiscono la dotazione strutturale ospedaliera delle Aziende Ulss del Veneto, dell’Azienda
Ospedaliera di Padova, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona,
dell’IRCCS “Istituto Oncologico Veneto” e degli erogatori privati accreditati;
- indicano l’ammontare dei posti letto per aree omogenee (medica, chirurgica, maternoinfantile, terapia intensiva e riabilitazione) e le unità operative autonome, specificando la
tipologia di struttura in unità complessa (UOC) e semplice a valenza dipartimentale
(USD) ed il setting ordinario, diurno o ambulatoriale, intendendosi per ordinario il
ricovero organizzato sulle ventiquattro ore e oltre.
Il sistema delle schede di dotazione territoriale riguarda:
- la programmazione dei Distretti socio-sanitari e la riorganizzazione delle Cure
Primarie attraverso i nuovi team multiprofessionali (Medicine di Gruppo Integrate) e le
Aggregazioni Funzionali territoriali;
- la programmazione dei posti letto delle Strutture di ricovero intermedie;
- la rilevazione dell’offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani.
Si rinvia a successivo provvedimento la determinazione della dotazione di mezzi medicalizzati e di
ambulanze di supporto avanzato delle funzioni vitali, con infermiere (ALS).
Allegato A
Contenuto
Argomento
PSSR:
indirizzi
generali
L’analisi di contesto ha evidenziato il mutare dei bisogni assistenziali e l’emergere di nuove sfide
assistenziali indotte principalmente dalla crescita dell’aspettativa di vita con progressivo
invecchiamento della popolazione e con l’aumento delle patologie cronico-degenerative
collegate spessa alla disabilità.
In tale contesto rappresentano scelte strategiche della programmazione regionale:
- il potenziamento dell’assistenza territoriale, consolidando il ruolo e le competenze del
Distretto socio-sanitario;
- il completamento del processo di razionalizzazione della rete ospedaliera;
- la realizzazione dell’integrazione tra Ospedale e territorio.
Il PSSR identifica l’Ospedale come risposta puntuale e qualificata per singoli episodi,
configurandolo come una possibile fase del percorso assistenziale, ed il Territorio come
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Assistenza
territoriale
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risposta continua e coordinata, punto di riferimento per il cittadino e per la Comunità.
Tramite la filiera dell’assistenza si intende garantire un sistema di cure graduali
attraverso alcuni nodi fondamentali della rete territoriale rappresentanti dai servizi
distrettuali, dalle forme associative della medicina convenzionata con particolare
riferimento alla diffusione delle Medicine di Gruppo integrate, dalle cure domiciliari
caratterizzate da un modello di assistenza h24, 7 giorni su 7, dalle cure palliative incentrate su
un nucleo multiprofessionale specificatamente dedicato, dalle strutture di ricovero intermedie
e dalle strutture residenziali.
2.1 Il modello organizzativo del Distretto socio-sanitario è descritto precisamente nel d.lgs
n. 502, art. 3 e art 7bis e dalla legge regionale n. 23/2012). L’orientamento di buona parte delle
Ulss verso la costituzione di un Distretto unico è un indirizzo auspicabile.
2.2 La riorganizzazione delle Cure primarie – Il nuovo quadro programmatorio regionale
indentifica come obiettivo strategico la diffusione su tutto il territorio regionale delle
Medicine di Gruppo integrate. Nel dettaglio le medicine di gruppo integrate sono team
multiprofessionali (medici e pediatri di famiglia, specialisti, medici della continuità
assistenziale, infermieri, collaboratori di studio e assistenti sociali) che:
- erogano un’assistenza globale, cioè dalla prevenzione alla palliazione, continua, equa e
centrata sulla persona;
- assicurano un’assistenza h24, 7 gg su 7;
- sono parte fondamentale ed essenziale del Distretto socio-sanitaria ed assumono
responsabilità verso la salute della Comunità.
Le medicine di gruppo integrate vengono, pertanto, a costituire il fulcro su cui dovrà
riorganizzarsi l’intero assetto dell’assistenza territoriale.
Per perseguire l’obiettivo di equità ed uniformità ella erogazione dell’assistenza su tutto il
territorio regionale si individuano i seguenti criteri:
- ciascuna medicina di gruppo integrata sarà disciplinata dal “contratto di esercizio tipo”
elaborato a livello regionale;
- gli indicatori e gli standard di sostenibilità economica saranno correlati agli obiettivi assegnati
alle Ulss dalla Giunta Regionale. Le soglie di ciascun indicatore e per singola Medicina di
Gruppo Integrata saranno definite a livello aziendale;
- nell’ambito dell’assistenza ai malati cronici sarà elaborato a livello regionale un elenco di
indicatori, da cui ogni Azienda Ulss selezionerà un set di indicatori e definirà i relativi pesi e i
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valori soglia più appropriati;
- l’integrazione con le professioni sanitarie, i medici di continuità assistenziale e gli
specialisti dovrà essere realizzata secondo l’organizzazione aziendale;
- la sede unica o di riferimento della medicina di gruppo integrata costituisce a tutti gli
effetti un presidio territoriale, attorno cui vengono organizzate le risorse distrettuali
(personale infermieristico, specialistico, assistenti sociali, etc.);
Si prevede di norma una Medicina di Gruppo Integrata con almeno 4 MMG.
Nel sistema veneto la Medicina di Gruppo integrata si identifica con le Unità complesse di
Cure Primarie UCCP) previste dalla Legge n. 189/2012.
Conformemente a quanto disposto dalla stessa Legge n. 189/2012, risulta strategico provvedere
all’implementazione delle Aggregazioni funzionali Territoriali (AFT) quali organizzazioni
funzionali che assumono funzioni di programmazione e coordinamento, rappresentano cioè una
sorta di regia per il confronto, la condivisione dei PDTA e l’implementazione dell’audit tra le
forme associative. Il criterio di programmazione prevede di norma una Aggregazione funzionale
territoriale ogni 25.000 abitanti.
2.3 Le strutture di ricovero intermedio adempiono alla funzione di accogliere i pazienti per i
quali non sia prefigurabile un percorso di assistenza domiciliare o risulti improprio il ricorso
all’ospedalizzazione o all’istituzionalizzazione.
Le strutture di ricovero intermedie garantiscono le cure necessarie a quei pazienti che
sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono assistenza ospedaliera, ma sono
troppo instabili per poter essere trattati in un semplice regime ambulatoriale o residenziale
classico e che trattano problemi che si risolvono in n periodo limitato di tempo.
Per una dettagliata descrizione di queste strutture si rinvia alla DGR n. 2718/2012.
Conformemente a quanto previsto dal PSSR (1,2 posti letto per mille abitanti sopra i 42
anni), la dotazione complessiva di posti letto risulta pari a n. 3.038.
Il numero dei posti letto attivati (giugno 2011) risulta complessivamente pari a 1.775 così
distribuiti:
n. 181 di Hospice;
n. 236 di Ospedale di Comunità;
n. 553 di Unità Riabilitativa Territoriale, comprensivi di n. 358 posti letto in RSA per
residenzialità temporanea (ad esempio Nuclei ad Alta intensità socio sanitaria) e n. 195 posti
letto nelle SAPA.
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Assistenza
ospedaliera
Contenuto
Rientrano nella tipologia di Strutture di ricovero intermedie anche:
- n. 184 posti letto negli istituti e centri di riabilitazione (ex art. 26 Legge n. 833/1978);
- n. 621 posti letto delle Comunità Terapeutiche Riabilitative Protette (CTRP).
Queste ultime tipologie di posti letto, fino a nuova organizzazione regionale assumono
usualmente una valenza interaziendale.
Pertanto i posti letto da attivare complessivamente sono 1.263. L’attivazione dovrà essere
graduale e rapporta al fabbisogno assistenziale.
Si precisa che l’ammontare dei posti letto da attivare riveste carattere esclusivamente di
indirizzo, e pertanto, non vincolante.
Criteri per l’attivazione di posti letto di Ospedali di Comunità ed Unità Riabilitativa
Territoriale:
- l’attivazione deve essere contestuale alla riduzione dei posti letto ospedalieri;
- in via prioritaria detti posti letto dovranno essere istituiti presso strutture pubbliche;
- gli ospedali di comunità andranno attivati, in via prioritaria, laddove vi sia una presenza
contestuale (nella medesima sede) di una medicina di gruppo integrata così da garantire la
copertura assistenziale h24. Allo stesso modo andrà favorita l’attivazione in contiguità con
reparti ospedalieri.
2.4 Le strategie per l’integrazione Ospedale-Territorio – Rappresentano, strategie
imprescindibili:
- la definizione ed implementazione su tutto il territorio regionale dei Percorsi diagnostico
terapeutici Assistenziali (PDTA), intesi come la contestualizzazione di linee guida, relative ad
una patologia o problematica clinica;
- l’implementazione di soluzioni organizzative, quali le Centrali operative territoriali,
intese come strumenti di raccolta e classificazione del problema/bisogno, di attivazione delle
risorse più appropriate, di pianificazione e coordinamento degli interventi, tutelando le
transizioni da un luogo di cura all’altro o da un livello clinico/assistenziale all’altro;
- lo sviluppo di reti cliniche integrate tra Ospedale e territorio.
Il modello di rete identificato dal Pssr è quello denominato hub and spoke. Per hub si
intendono un limitato numero di centri dove si concentra la casistica più complessa o che
richiede più complessi sistemi produttivi. L’attività di questi centri è fortemente integrata con
quella di centri periferici (spoke) che assicurano l’assistenza per la casistica residua.
La definizione della rete di assistenza ospedaliera si articola in due livelli: ospedali di
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riferimento provinciale (dotazione di specialità di base e medio livello per il proprio territorio e
la possibilità di alte specialità per un’area più estesa) e presidi ospedalieri di rete (bacini di
circa 200.000 abitanti; devono garantire l’attività di emergenza ed urgenza e la specialistica di
bassa e media complessità e i servizi di diagnosi e cura quali il laboratorio, l’anatomia
patologica, la radiologia la dialisi; di norma sono organizzati su più sedi; la gestione
dell’emergenza-urgenza è, di norma, centralizzata s di n’nica sede). A questi due livelli si
affiancano strutture per acuti integrativi della rete denominate “ospedali nodi di rete”
(prevalente indirizzo medico-riabilitativo e integrati nel sistema dell’emergenza-urgenza).
3.1 Criteri per la definizione delle schede di dotazione ospedaliera – L’attuale dotazione
ospedaliera risale oramai a dieci anni fa. La legge 7.8. 2012 n. 135 stabilisce come standard
nazionale una dotazione di posti letto ospedalieri pari a 3,7 per mille abitanti, di cui lo 0,7
per la riabilitazione.
La rimodulazione complessiva , a livello regionale, del numero dei posti letto prevista dal PSSR
è di 3 posti letto per mille abitanti per acuti ed a 0,5 posti letto per mille abitanti per
l’area di riabilitazione.
La DGR n. 3223/2002 prevedeva una dotazione complessiva di posti letto pari a 21.025
(18.106 pubblici e 3.019 privati accreditati). Nell’anno 2011 il numero dei posti letto
utilizzati è stato pari a 19.021 corrispondenti a 3,85 posti per mille abitanti. Il tasso di
ospedalizzazione, nel periodo 2006/2009 è diminuito da 174 a 154 per mille abitanti e
nell’anno 2011 è stato pari a 144,2, registrando un tasso di occupazione per i ricoveri pari
all’84% ed una degenza media di 7,5 giorni. Inoltre gli ultimi dati disponibili indicano per il
2012 un numero di posti letto utilizzati in ulteriore calo , pari a 18.667.
Per superare gli aspetti critici e per garantire la necessaria coerenza con gli obietti indicati dal
PSSR la riorganizzazione ospedaliera tiene conto di:
- criteri per la strutturazione della rete ospedaliera e gli standard regionali di posti letto;
- contenimento dei tassi di ospedalizzazione a valori inferiori al 140 per mille abitati;
- tasso di occupazione per i ricoveri del 90% e degenza media dei ricoveri non superiore a 6
giorni;
-esigenza di ridurre il fenomeno della mobilità passiva;
- evoluzione delle tecnologie biomediche e della pratica clinica;
- consolidamento del processo di revisione del sistema di erogazione delle prestazioni (da
ricovero ordinario a diurno ed ambulatoriale) e di sviluppare ulteriormente la week surgery ed il
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day service;
- esigenza di riorganizzare la rete di assistenza ostetrico-neonatale;
- organizzazione dell’attività di ricovero in forma dipartimentale.
La proposta di nuova dotazione ospedaliera per il prossimo triennio è di complessivi
17.448 posti letto. La riduzione sarà pari a 3.577 posti letto rispetto alla programmazione
dei cui alla DGR n. 3223/2002 e di 1.219 posti letto rispetto a quelli attivi nel 2012.
Per quanto riguarda l’area medica, la riduzione dei posti letto è conforme allo sviluppo delle
strutture di ricovero intermedie.
La riduzione di posti letto per l’area chirurgica è resa possibile grazie alla trasferibilità di un
considerevole volume di attività in regimi assistenziali diversi, quali quello ambulatoriale, di da
surgery e di week surgery.
L’area materno-infantile è caratterizzata da una eccessiva parcellizzazione tanto che nell’anno
2011 si è registrata livello regionale un tasso di occupazione medio del 43,2% dei posti letto delle
unità operative di pediatria. La proposta prevede per quest’area una dotazione di posti letto pari
a 1.923, con una diminuzione rispetto all’attuale dotazione dei 151 posti letto, organizzati nelle
singole aziende secondo il modello dipartimentale che consente una maggiore rotazione del
personale tra le varie sedi aziendali.
Per l’area riabilitativa l’attribuzione di posti letto viene effettuata con l’obiettivo di sostenere la
realizzazione di poli riabilitativi a valenza sovra aziendale.
Alla riduzione complessiva di posti letto si accompagna una riduzione delle Unità Operative
Complesse (UOC).
3.2 Erogatori ospedalieri privati accreditati – Secondo il PSSR GLI Ospedali privati accreditati
sono chiamati ad essere supporto del sistema condividendone trasparenza qualità,
appropriatezza ed implementazione di una rete di accesso alle prestazioni.
L’adeguamento della dotazione ospedaliera degli erogatori ospedalieri privati accreditati,
conduce ad una riduzione complessiva media pari a circa il 5% rispetto all’attuale
dotazione, fatta eccezione nei territori delle Ulss n. 7, 12 e 18.
3.3 Rete di emergenza ed urgenza territoriale – Il sistema dell’emergenza sanitaria SUEM
118 eroga tre livelli di assistenza:
- mezzi con medico a bordo;
- ambulanze di supporto avanzato delle funzioni vitali, con infermiere ;
- ambulanze di supporto di base delle funzioni vitali, con OSS o soccorritore volontario.
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Per quanto riguarda la medicalizzazione, di regola deve essere garantita mediante l’impiego
dell’automedica, piuttosto che dell’ambulanza medicalizzata, al fine di consentire un impiego
maggiormente appropriato del personale medico.
Per quanto concerne l’intervento primario, la Centrale Operativa ha il compito di provvedere alla
pianificazione delle risorse su tutto il territorio di competenza.
Nell’ambito del trasporto secondario, le Centrali operative hanno il ruolo di coordinare il
trasferimento dei pazienti critici secondo la disponibilità di posti letto nelle terapie intensive.
Le diverse possibilità organizzative da considerare richiedono la presenza attiva del medico
coordinatore della Centrale Operativa per la serie di valutazioni cliniche che richiedono uno
specifico bagaglio formativo e culturale.
La centrale operativa SUEM 118 non si occupa esclusivamente del trasporto in senso stretto, ma
la contrario assume il carico del paziente, valutando le condizioni cliniche, collaborando alla
scelta della destinazione idonea e stabilendo il tipo di mezzo ed il livello di assistenza necessario.
La gestione del sistema dell’emergenza-urgenza sanitaria si articola:
- su sette centrali operative;
- sulla rete delle Unità Operative di Pronto Soccorso di riferimento provinciale;
- sui Punti di Primo Intervento.
Ferma restando l’organizzazione dipartimentale, l’organizzazione strutturale delle rete è
articolata su tre livelli:
- il primo livello è costituito dal Pronto Soccorso deputato ad erogare tutte le prestazioni di
emergenza ed urgenza anche tramite l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) che può avere una
durata massima di 48 ore;
- il secondo livello è costituito dal Punto di Primo Intervento di tipo Avanzato (PPI-A) che
oltre alle attività del PPI-B, svolge anche attività di accoglimento, diagnosi e trattamento delle
patologie che non richiedono il trasporto al Pronto Soccorso;
- il terzo livello è costituito dal Punto di Primo intervento di tipo Base (PPI-B) che funge da
base di soccorso territoriale, garantisce l’assistenza delle persone che si presentano, procede alla
stabilizzazione ed al trasporto dei pazienti al Pronto Soccorso competente, nonché all’erogazione
di prestazioni sanitarie minori. Il PPI-B svolge di norma, attività nell’arco dell’intera giornata ma
può essere prevista l’allocazione di PPI-B con funzioni da svolgersi H12.
Si dà mandato al Coordinamento Regionale Emergenza ed Urgenza di definire, in maniera
più puntale e dettagliata, le funzione del PPI-A e del PPI-B, compreso l’elenco delle
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prestazioni obbligatorie ed aggiuntive.
3.4 Reti cliniche – Le reti cliniche sono funzionali al miglioramento del sistema e consentono
l’assistenza integrata in termini multidisciplinari, la differenziazione dei contributi professionali,
la maggior equità di accesso, la centralizzazione del paziente nel percorso di cura, garantendo
economie di scale, condivisione dei costi di ricerca e sviluppo e la ,maggior circolazione delle
informazioni.
I vantaggi delle reti interospedaliere sono particolarmente evidenti nell’area
dell’emergenza.
La rete per la gestione delle sindromi coronariche acute è costituita da centri hub, ovvero
ospedali dotati di un laboratorio di cardiologia interventistica operante nell24 ore, presso i quali
vanno indirizzati tutti i soggetti con infarto miocardico e indicazione all’angioplastica primaria
mentre i centri spocke possono eseguire angioplastiche primarie esclusivamente ai soggetti che
si presentano spontaneamente al pronto soccorso.
La rete integrata per la gestione e il trattamento dell’ictus in fase acuta prevede tre livelli:
unità Ictus di II livello (trattamento semi-intensivo – ospedali dotati di una struttura complessa
di neurologia, Neuroradiologia e Neurochirurgia),Unità Ictus di I livello ((monitoraggio dei
pazienti – ospedali dotati di una struttura complessa diNeurologia) e Aree dedicate alla gestione
dell’Ictus.
Anche la rete per la gestione dell’emergenza ed urgenza neonatale e pediatrica è articolata
su tre livelli: i poli di I livello, dotati di Unità operativa di Pediatria e di Ostetricia con presenza di
assistenza neonatale, sono destinati all’attività di emergenza ed urgenza pediatrica per patologie
minori; i poli di II livello sono deputati all’attività di emergenza ed urgenza per patologie
complesse ma che non necessitano della terapia intensiva; i poli di III livello , caratterizzati da
un volume annuo di ricoveri urgenti di soggetti di età inferiore a 14 anni pari ad almeno 2000 e
dall’attività di pronto soccorso pediatrico, hanno come requisiti aggiunti la presenza della
Terapia Intensiva Pediatrica, la Neurochirurgia Pediatrica e sono deputati all’erogazione di tutte
le prestazioni specialistiche.
Da considerare che le Unità Operative di Chirurgia specialistica presenti negli ospedali hub
costituiscono il riferimento per tutta la provincia sia per l’attività elettiva che di consulenza agli
ospedali sprovvisti di tali unità operative.
La funzione di centro hub risulta parimenti applicabile anche alle discipline di area
medica, anch’esse tenute all’accoglimento di pazienti da tutta la provincia di riferimento.
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Le UOC di Malattie infettive sono, di fatto, centri hub. Di fondamentale importanza il ruolo dei
centri hub nell’assicurare una disponibilità costante di posti letto per accettare pazienti
provenienti da qualsiasi struttura.
Per quanto concerne le patologie dell’apparato gastroenterico si evidenzia come la più come
emergenza sia rappresentata dalle emorragie digestive. Al fine di rendere omogenea a livello
regionale la disponibilità di un triade endoscopico nelle 24 ore è basilare che presso ogni azienda
sanitaria sia presente un servizio dedicato alle urgenze endoscopiche gastroenterologiche.
Le patologie dell’apparato respiratorio: vanno gestite, nelle strutture territoriali, le malattie
croniche riservando all’ospedale la gestione delle forme acute.
Le strutture di pneumologia presenti nei centri hub devono prevedere l’attivazione di posti letto
monitorati per la gestione di pazienti comples – ad es. sottoposti a Ventilazione meccanica non
Invasiva e talora invasiva.- secondo un modello che deve prevedere un raccordo funzionale con
la Terapia intensiva.
L’attività nei centri spocke, invece, se dotati di una struttura complessa di Pneumologia deve
prevedere la possibilità di esecuzione di VMNI e monitoraggio dei pazienti.
Nell’ambito dell’assistenza riabilitativa l’istituzione del Dipartimento funzionale di
riabilitazione ospedale-territorio rappresenta un valido strumento per l’assistenza sanitaria in
tale ambito fornendo la possibilità di creare un raccordo operativo tra le varie componenti
ospedaliere e territoriali.
La rete Oncologica è articolata su più livelli:
- Coordinamento regionale della Rete Oncologica del Veneto con sede presso l’Istituto Oncologico
Veneto IRCSS che svolge attività di coordinamento dei programmi e valutazione dell’attività dei
Poli Oncologici; coordinamento delle attività di Ricerca in oncologia; validazione di Percorsi
Diagnostici terapeutici Assistenziali (PDTA) e di linee guida proposte dai Poli oncologici;
definizione dei percorsi di foratine professionale e aggiornamento;
- Poli Oncologici individuati presso gli Ospedali con un bacino d’utenza ottimale di 1 milione di
abitanti;
- Dipartimenti di Oncologia Clinica, da attivare presso ogni azienda sanitaria che costituiscono il
primo nodo della rete oncologica;
Sempre in ambito oncologico è prevista l’istituzione delle Brest Unit, unità interdisciplinari
specialistiche finalizzate alla prevenzione, alla diagnosi ed al trattamento medico e chirurgico
della patologia senologica.
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L’attività di diagnostica per immagini ha riscontrato una notevole crescita con un aumento di
attività, quali la teleradiologia.
Presso ogni azienda è prevista una guardia attiva di radiologia sulle 24 ore. La presenza di un
radiologo sulle 24 ore è prevista solo per i centri hub.
L’attività di diagnostica di laboratorio viene centralizzata nella fase analitica con una sinergia
organizzativa tra le singole strutture di laboratorio, sia a livello aziendale che interaziendale, con
ciascuna struttura che continua a conservare la propria individualità giuridica e la
responsabilità delle fasi preanalitica e post analitica.
Sempre in tema di diagnostica laboratoristica va riportata l’organizzazione dello screening
neonatale per le malattie metaboliche articolato sulle due Aziende ospedaliere e che prevede la
raccolta e l’invio di campioni biologici da tutti i punti nascita del Veneto.
Nel percorso diagnostico terapeutico il ruolo della Anatomia Patologica è centrale in quanto con
un atto medico, rappresentato dalla diagnosi, finalizza una sequenza di procedure finalizzate
all’esame di organi o campioni di organi per arrivare all’inquadramento clinico del paziente.
In coerenza con il PSSR si propone una popolazione di circa 400.000 soggetti, mentre una più
ampia popolazione di riferimento, fino a 1 milione di utenti, va prevista per programmi sanitari
specifici quali diagnostica molecolare, screening oncologico, neuropatologia, cardiopatologia,
pneumopatologia, oncologia pediatrica, sarcomi e tumori rari.
La rete per le donazioni e i trapianti di organi e tessuti è concentrata sulle due aziende
ospedaliere con trapianto di rene praticato anche presso gli ospedali di Treviso e Vicenza.
Di fondamentale importanza, poi, per quanto riguarda il trapianto di tessuti, il rapporto con le
banche dei tessuti di Verona e Treviso oltre che con la Fondazione Banca degli occhi presente
presso l’Ospedale dell’Angelo di Venezia.
3.5 Medicina trasfusionale – La proposta di riorganizzazione conferma il modello
dipartimentale provinciale ed identifica per ciascuno dei sette Ospedali di riferimento
provinciale una unità complessa di Medicina trasfusionale che svolge anche la funzione di
coordinamento per le strutture della provincia di riferimento.
3.6 Responsabile organizzativo-funzionale dell’intera funzione ospedaliera – Il Presidio
ospedaliero, a prescindere dal numero di sedi, è diretto da un Direttore Medico, unico
responsabile organizzativo-funzionale dell’intera funzione ospedaliera, nominato dal
Direttore Generale con proprio provvedimento . L’incarico è equiparato a quello di Direttore di
Dipartimento.
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Il Direttore Unico della funzione ospedaliera:
- garantisce la funzione direziona di tutte le attività del Presidio ospedaliero;
- persegue gli obiettivi e le attività negoziate in sede di contrattazione di budget;
- garantisce la migliore funzionalità dei servizi ospedalieri, favorisce un’adeguata assistenza
ospedaliera alle persone nonchè alla continuità dell’assistenza.
3.7 Apicalità delle strutture pubbliche – Alla riduzione complessiva dei posti letto si
accompagna una riduzione del numero di Unità Operative complesse (UOC) e
conseguentemente delle apicalità che passano da 864 a 767, con una riduzione di 97
incarichi.
Per sostenere l’organizzazione dell’attività di ricovero in forma dipartimentale, tenuto conto
dell’intensità dell’assistenza, dell’intensità della cura e dell’utilizzo ottimale delle risorse, viene
espressamente indicata nelle schede di dotazione ospedaliera l’istituzione di Unità Semplici
a valenza Dipartimentale (USD).
La riduzione delle apicalità deve comunque avvenire nell’arco del biennio 2014-2015.
3. 8 Schede di dotazione ospedaliera – Le schede di dotazione ospedaliera di cui
all’allegato B, sia degli erogatori pubblici che degli erogatori privati accreditati, contengono:
- la qualifica dell’ospedale nella rete, secondo il modello hub and spoke;
- le funzioni per ciascuna area omogenea (anche per il privato);
- per ogni singola funzione, il numero di apicalità (UOC) e/o l’istituzione di unità semplici a
valenza dipartimentale USD);
- il setting assistenziale: Week surgery, diurno, ambulatoriale (anche per il privato);
- l’ammontare dei posti letto per ciascuna funzione e per area omogenea (anche per il privato);
- l’attività di specialistica ambulatoriale (solo per il privato).
Esclusivamente agli ospedali privati accreditati Casa di Cura “Abano Terme polispecialistica
e termale”, Casa di Cura polispecialistica “dott. Pederzoli” e all’Ospedale Classificato “Sacro
Cuore Don Calabria”, si propone venga riconosciuta la funzione di “presidio ospedaliero”.
La dotazione di posti letto per l’assistenza ospedaliera in regime di ricovero ordinario e diurno,
nel rispetto dello standard previsto dal PSSR (3 posti letto per mille abitanti per acuti e 0,5
per l’area di riabilitazione), è calcolata con riferimento alla popolazione residente nel Veneto.
Non concorrono, ai fini dello standard, i posti letto da riservare per l’attività di ricovero
nei confronti di pazienti residenti in altre Regioni italiane, come di seguito indicati:
 per le strutture accreditate: il 15% dei posti letto accreditati on il presente atto;
15 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Punto
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 per le strutture private accreditate per la funzione di psichiatria: il 30% dei posti letto
accreditati per tale funzioni con il presente atto;
 per l’Azienda Ulss 2 di Feltre: 30 posti letto
 per l’Azienda Ulss 6 di Vicenza: n. 20 posti letto;
 per l’Azienda Ulss n. 9 Treviso: 20 posti letto;
 per l’Azienda Ulss 12 Veneziana: n. 20 posti letto;
 per l’Ospedale di Malcesine (Ulss 22 Bussolengo): n. 30 posti di recupero e rieducazione
funzionale;
 per l’Azienda Ospedaliera di Padova. N. 100 posti letto;
 per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona: 100 posti letto.
I Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere di Padova e Verona possono richiedere un
innalzamento fino a 120 posti letto.
L’attività di ricovero in regime di libera professione intramuraria viene effettuata nei posti
letto individuati nelle schede di dotazione ospedaliera.
Per ciascuna funzione delle aree omogenee viene indicato il codice di specialità clinica e di
disciplina ospedaliera. Per le aziende pubbliche viene, altresì, espressamente indicato il
numero massimo di apicalità da conferire.
Le unità Semplice a valenza Dipartimentale (USD) devono essere inserite nei rispettivi atti
aziendali.
Le unità operative Complesse che per due anni risultino al di sotto dei parametri
ministeriali del “Programma nazionale esiti” saranno oggetto di una puntuale verifica da
parte della Regione.
In ogni Azienda Ulss, capolouogo di Provincia,viene prevista l’attivazione di una unità
semplice a valenza Dipartimentale di “Psicologia Ospedaliera” collocata in staff alla Direzione
Medica.
In ogni Azienda Ulss viene prevista una Unità semplice “Professioni Sanitarie” afferente
alla Direzione Medica.
Per l’area relativa alla Terapia Intensiva, si ritiene di procedere, con successivo atto, alla
definizione di posti letto per l’osservazione breve post-operatoria (recovery room).
Nell’area chirurgica, qualora sia prevista la modalità di ricovero in regime ordinario, ciascuno
degli erogatori può attivare un numero di posti letto cosi detti “monitorati” enumero
massimo del 5% di quelli complessivi.
16 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Punto
Argomento
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L’indicazione del regime di “week surgery” comporta che l’attività chirurgica programmata
deve essere distinta da quella erogata in regime di urgenza/emergenza. Per questo va sviluppata
l’organizzazione della “week surgery” concentrando l’attività in regime di urgenza/emergenza in
una unica sede.
Si sottolinea che l’erogazione in regime di day surgery ed ambulatoriale esige il rispetto della
normativa regionale vigente in materia.
Ciascuna Azienda Ulss deve garantire, anche mediante convenzioni, l’attività di odontoiatria
di comunità a favore dei disabili.
Per la funzione di “Psichiatria” viene indicato soltanto il numero dei posti letto e non quello
delle apicalità in quanto quest’ultime sono da considerarsi all’interno del Dipartimento di Salute
Mentale afferente all’area extraospedaliera.
La funzione di “Neuropsichiatria infantile” è da considerarsi afferente all’area territoriale e
quindi no viene prevista nelle schede di dotazione ospedaliera. Potranno essere utilizzati posti
letto di Pediatria in caso necessiti svolgere attività di ricovero.
Si ritiene che l’0spedale debba garantire l’attivazione di un numero di posti letto tecnici per
dialisi e dialisi urgente adeguato. Devono essere inoltre attivate le misure necessarie al fine di
promuovere il ricorso alla dialisi peritoneale domiciliare di circa il 20/25% della popolazione
incidente. L’attività di dialisi dell’Ospedale Arzignano - Montecchio viene espletata in
forma dipartimentale con l’UOC di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Vicenza.
Le Unità Operative Complesse di Pneumologia devono assicurare il necessario supporto alle
Terapie intensive , anche attraverso la presa in carico dei pazienti che necessitano di:
ventilazione Meccanica non invasiva; svezzamento dalla ventilazione meccanica del paziente;
avvio della ventilazione domiciliare.
Presso l’Azienda Ospedaliera di Padova viene organizzata una unità di degenza da
riservare al ricovero di soggetti sottoposti a provvedimenti restrittivi della libertà
personale in Veneto, per un totale di n. 6 posti letto, ricompresi nel numero dei posti assegnati
con le schede.
La previsione della classificazione dell’Ospedale di Camposampiero quale Centro
Traumatologico Ortopedico di riferimento richiede che vengano definiti protocolli operativi
validi per l’intero territorio regionale.
Le strutture non confermate vanno dimesse.
17 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Punto
Ulss
03 –
Bassano
del
Grappa
05 –
Ovest
Vicentino
06 –
Vicenza
Allegato B Modifiche apportate alla Dgr n. 68 del 18.6.2013
Contenuto
Dgr n. 68/2013
Ospedale di Bassano
Geriatria: 53 posti letto
Medicina: 50 posti letto
Chirurgia generale: 35 posti letto
Ospedale di Asiago
Day surgery multisciplinare: 10 posti letto
Accettazione e Pronto Soccorso: 1 apicalità
Modifiche
Ospedale di Bassano
Geriatria: 43 posti letto
Medicina: 40 posti letto
Medicina d’urgenza: 20 posti letto
Chirurgia generale: 32 posti letto
Chirurgia maxillofacciale: 3 posti letto
Ospedale di Asiago
Day surgery multisciplinare: 0 posti letto
Chirurgia Generale: 10 posti letto
Ortopedia e Traumatologia: 1 apicalità
Accettazione e Pronto Soccorso: 0 apicalità
Dgr n. 68/2013
Ospedale di Valdagno
Chirurgia generale: attività in regime di week
surgery multidisciplinare
Ortopedia e traumatologia: attività in regime
diurno/ambulatoriale
Modifiche
Ospedale di Valdagno
Chirurgia generale: solo attività di elezione
(non urgenza)
Ortopedia e traumatologia: attività in regime
di week surery/diurno/ambulatoriale
Dgr n. 68/2013
Ospedale di Vicenza
Cardiochirurgia: 17 posti letto
Chirurgia generale: 50 posti letto
Chirurgia maxillofacciale: 10 posti letto
Neurochirurgia: 36 posti letto
Ospedale di Noventa Vicentina
Day surgery multidisciplinare
Direzione medica: garantita in ambito aziendale
Modifiche
Ospedale di Vicenza
Cardiochirurgia: 20 posti letto
Chirurgia generale: 47 posti letto
Chirurgia maxillofacciale: 13 posti letto
Neurochirurgia: 33 posti letto
Ospedale di Noventa Vicentina
Day surgery multispecialistico
Direzione medica: USD
18 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Pag.
3
3
4
Ulss
Contenuto
Casa di cura Eretenia
Casa di cura Villa Berica
Casa di Cura Villa Margherita
Per i pazienti extraregione vanno aggiunti numero
5 posti letto
Ulss
Casa di cura Eretenia
Medina fisica e riabilitativa
Urologia
Casa di cura Villa Berica
Urologia
Casa di Cura Villa Margherita
Nessun posto per pazienti extraregione
Allegato C (vedi schede dotazione posti letto)
Contenuto
Posti letto (Apicalità)
03 –
Bassano
del
Grappa
Pag.
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno - Infantile
Area Terapia intensiva
Area servizi Diagnosi e
Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
Azienda Sanitaria
228
145
73
22
(9)
(7)
(2)
(1)
(5)
468 (24)
47 (1)
515 (25)
Pag.
Ospedale di Bassano Ospedale di Asiago
del Grappa
188 (8)
40 (1)
125 (6)
20 (1)
67 (2)
6 (0)
22 (1)
0 (0)
(5)
(0)
402 (22)
0 (0)
402 (22)
66 (2)
47 (1)
113 (3)
Presidio Ospedaliero di rete: Bassano del Grappa
Ospedale Nodo di rete con specificità Montana: Asiago
Integrazioni con altre Ulss: Attività di Unità Ictus di 2° livello garantita dall’Ospedale di Vicenza; attività
di anatomia ed Istologia Patologica coordinata dall’Ospedale di Vicenza; attività di Medicina
19 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Da
13 a
18
Ulss
Contenuto
Pag.
Trasfusionale coordinata da DIMT dell’Azienda Ulss 6
04 – Alto
Vicentino
Posti letto (Apicalità)
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno - Infantile
Area Terapia intensiva
Area servizi Diagnosi e
Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
Azienda Sanitaria
208
129
65
24
(6)
(5)
(2)
(1)
(6)
426 (20)
18 (1)
444 (21)
Da
19 a
22
Presidio Ospedaliero di rete: Santorso
Integrazioni con altre Ulss: Attività di emodinamica interventistica anche per Ulss n. 5; Attività di Unità
Ictus di 2° livello garantita dall’Ospedale di Vicenza; attività di coordinamento anche per l’Ulss n. 5 per
anatomia ed Istologia Patologica; attività di Medicina Trasfusionale coordinata da DIMT dell’Azienda
Ulss 6
Posti letto (Apicalità)
05 –
Ovest
Vicentino
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno - Infantile
Area Terapia intensiva
Area servizi Diagnosi e
Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
20 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Azienda
Sanitaria
(6)
(6)
(3)
(2)
(6)
Ospedale di
Arzignano –
Montecchio M.
114 (4)
112 (5)
37 (2)
14 (1)
(6)
403 (23)
145 (1)
548 (24)
277 (18)
0 (0)
277 (18)
185
145
57
16
Ospedale di
Valdagno
71
33
20
2
(2)
(1)
(1)
(1)
(0)
126 (5)
35 (0)
161 (5)
Ospedale di
Lonigo
0
0
0
0
0
(0)
(0)
(0)
(0)
(0)
0 (0)
110 (1)
110 (1)
Da
23 a
28
Ulss
Contenuto
Pag.
Presidio Ospedaliero unico: Arzignano – Montecchio M.
Ospedale Nodo di rete in zona disagiata montana: Valdagno
Ospedale Nodo di rete monospecialsitico riabilitativo per le Aziende Ulss 3,4,5 e 6: Lonigo
Integrazioni con altre Ulss: Attività di Unità Ictus di2° livello garantita dall’Ospedale di Vicenza; attività
di anatomia ed Istologia Patologica coordinata dall’Ospedale di Santorso; attività di Medicina
Trasfusionale coordinata da DIMT dell’Azienda Ulss 6
Posti letto
(Apicalità)
06 –
Vicenza
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno Infantile
Area Terapia
intensiva
Area servizi Diagnosi
e Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
Azienda
Sanitaria
424 (14)
278 (12)
119 (3)
Ospedale
di
Vicenza
376 (13)
248 (11)
119 (3)
Ospedale di
Noventa
Vicentina
48 (1)
30 (1)
0 (0)
45 (1)
43 (1)
2 (0)
(15)
(14)
(1)
Casa di
Cura
Eretenia
Casa di
Cura Villa
Berica
Casa di
Cura Villa
Margherita
866 (45)
786 (42)
80 (3)
55 (1)
30 (1)
25 (0)
921 + 232
816 (43)
105 (3)
74
87
71
(46)
Ospedale Hub di riferimento per le Ulss 3,4,5, e 6: Vicenza
Ospedale Nodo di rete: Noventa Vicentina
Per i pazienti extra regione vanno altresì aggiunti numero 20 posti letto;
Strutture private accreditate: Case di Cura Eretenia, Villa Berica e Villa Margherita;
Integrazioni con altre Ulss: Attività di Unità Ictus di 2° livello garantita anche per le Aziende Ulss 3, 4 e
5; Radioterapia: struttura di riferimento provinciale; attività di diagnosi e trattamento delle patologie
Retiniche garantite anche per le Aziende Ulss 3, 4 e 5; coordinamento attività di anatomia ed Istologia
Patologica anche per l’azienda Ulss n. 3; attività di Medicina Trasfusionale coordinata da DIMT anche
per le aziende Ulss 3, 4 e 5.
Struttura di riferimento regionale: Chirurgia pediatrica per vescia neurologica e difetti del tubo neurale.
21 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Da
29 a
35
Allegato D (distretti socio sanitari e aggregazioni funzionali territoriali)
Dotazione
Azienda
Ulss
3
4
5
6
Popolazione
Residente al
31.12.2011
181.069
189.088
182.102
321.559
MMG presenti al
30.11.2012
117
121
120
209
Assistiti in
carico ai MMG al
30.11.2012
155.776
164.213
182.102
275.555
Numero Distretti
Previsti
1
1
1
2
Numero Aggregazioni
funzionali territoriali
previste
7
8
7
13
Allegato E – G (Posti letto di strutture ricovero intermedie)
Dotazione
Posti
letto
Posti
attivati
Azienda
letto
Ex art. 26
Ulss
attivati
e
CTRP
strutture
assimilate
3
20
0
4
12
10
5
34
0
6
71
12
Posti
letto
attivati
Hospice
Posti letto
attivati
Ospedale
di
Comunità
8
9
0
7
0
16
25
0
Posti letto
attivati
Posti letto
Posti
Posti letto attivati
Unità
programmati
letto da
complessivamente
riabilitativa
complessivamente attivare
territoriale*
28
38
10
77
64
93
63
135
106
113
105
192
42
20**
42***
57****
* Il numero dei posti letto attivati classificati nella tipologia di Unità Riabilitative Territoriali comprende i posti letto cosiddetti di RSA a
valenza riabilitativa e i posti letto SAPA;
** Posti letto da attivare presso Rsa Muzan;
*** Nel numero di posti letto da attivare sono compresi 5 posti letto a valenza provinciale afferenti al Centro di Riferimento per
l’Invecchiamento Cerebrale;
**** di cui 20 posti letto da attivare presso il Centro Sanitario di Sandrigo
22 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Allegato F (Offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani al 31.12.2012)
Dotazione
Azienda
Ulss
Posti letto
esistenti (di
cui religiosi)
3
4
5
6
1.641 (200)
1.369 (57)
1.729 (0)
2.520 (115)
Posti letto
Posti letto
autorizzati per
autorizzati
comunità alloggio
per
autosufficienti
autosufficienti
0
0
44
0
23 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
40
129
109
471
Posti letto
autorizzati per
non
autosufficienti
Posti letto
autorizzati per
autosufficienti
religiosi
1.401
1.183
1.576
1.934
0
26
0
0
Posti letto
autorizzati per
non
autosufficienti
religiosi
200
31
0
115