Recupero e cura delle tartarughe marine Rescue Centre e Turtle Point
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Recupero e cura delle tartarughe marine Rescue Centre e Turtle Point
Recupero e cura delle tartarughe marine Rescue Centre e Turtle Point Entro il 2012 prevista l’apertura a Bagnolifutura di un Acquario Tematico sulle tartarughe marine con centro di cura. Fin dal 1983 l’Area Acquariologia sviluppa un programma di conservazione sulle tartarughe marine, specie in Appendice II della direttiva Habitat (92/43/CEE), che consiste nello studio della loro biologia e fisiologia, nel recupero, cura e riabilitazione degli esemplari trovati in difficoltà e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica. All’interno dell’Istituto opera il Rescue center, un laboratorio attrezzato per la cura degli animali feriti o debilitati, all’esterno, nell’area industriale ex Italsider, il Turtle Point ove vengono trasferite le tartarughe per la riabilitazione prima di essere reintrodotte in natura. Il Turtle point è una struttura aperta nel 2004 e concessa alla SZN in comodato d’uso gratuito dalla Bagnolifutura, Società di Trasformazione Urbana. La ricerca che si svolge alla SZN sulle tartarughe marine ha raggiunto un posto di eccellenza in ambito internazionale, come documentato dalla qualità delle pubblicazioni scientifiche e dalle numerose partecipazioni ai congressi e ai workshop. Gli studi, incentrati su aspetti biologici, ecologici e fisiologici si prefiggono lo scopo di contribuire alla conservazione di questi animali. Al Rescue Centre arrivano tartarughe marine ferite da strumenti di pesca o da impatto con imbarcazioni o debilitate da fattori ambientali sfavorevoli. Dopo le prime cure, gli interventi e i trattamenti le tartarughe marine vengono trasferite al Turtle Point in grandi vasche idonee alla riabilitazione. Di grande rilievo sono le attività didattiche che si svolgono in questo centro; nel 2011 sono stati oltre 10.000 i visitatori - prevalentemente scolari - che hanno potuto vedere presso il centro le tartarughe ospedalizzate e conoscere gli aspetti più importanti della loro biologia. Al momento del rilascio in natura, su alcune tartarughe è installata una trasmittente satellitare. Questo apparecchio è in grado di monitorare gli spostamenti delle tartarughe marine durante i loro lunghi viaggi nel mar Mediterraneo. Nell’ultimo anno sono stati riabilitati e reintrodotti in natura oltre 90 esemplari di Caretta caretta (la specie più frequente nelle acque italiane) provenienti da diverse regioni del Sud Italia e sono stati rafforzati, attraverso la stipula di protocolli d’intesa, i rapporti con Enti e Associazioni che operano in questo settore. E’ da segnalare l’importante collaborazione internazionale dell’Area Acquariologia con il RAC-SPA (UNEP), Agenzia delle Nazioni Unite per la protezione del Mediterraneo e delle sue specie, siglata con un protocollo d’intesa, che consiste nella formazione di operatori di Centri di cura Tartarughe marine dell’Area mediterranea e nell’assistenza a Paesi africani come Libia, Tunisia, Siria etc., per l’avanzamento delle ricerche nel campo delle tartarughe marine. Grazie al finanziamento dell’Assessorato alle Politiche Ambientali- Settore Ecologia della Regione Campania, sono stati avviati da alcuni anni progetti di Monitoraggio delle nidificazioni di tartaruga marina in Campania, allo scopo di individuare nuovi siti di deposizione e capire in che modo i cambiamenti climatici ed ambientali agiscono sulle tartarughe spingendole a scegliere nuovi habitat di riproduzione. Eventi eccezionali di questo tipo sono stati individuati dal gruppo di lavoro della SZN nel 2002 sul litorale Domitio, nel 2006 nel Cilento (Ogliastro Marina) e nel 2008 nel cuore dei Campi Flegrei ( Lucrino). Nell’ambito di tali progetti vengono anche svolte azioni di salvaguardia con il coinvolgimento della popolazione e in particolare , dei giovani e dei pescatori. Con il contributo della Provincia di Napoli sono state organizzate delle campagne di sensibilizzazione per la valorizzazione del patrimonio faunistico campano e la diffusione di norme comportamentali per l’uso sostenibile degli habitat marini e costieri. Sempre con il supporto finanziario della Provincia di Napoli è stato avviato un programma operativo per potenziare le attività di recupero di animali spiaggiati (tartarughe, squali, cetacei) e di fauna marina confiscata. Bagnolifutura in considerazione del grande successo ottenuto dall’apertura del Turtle Point, sta ultimando, all’interno dell’ex area industriale Italsider, il nuovo Acquario Tematico per la salvaguardia e la tutela delle tartarughe marine che sarà gestito con la collaborazione della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Questo nuovo centro, situato in una struttura preesistente dell’Italsider, completamente ristrutturata, conterrà più di 100 vasche per l’ospedalizzazione degli animali, 6 grandi acquari, di cui uno con un tunnel realizzato con lastre di plexiglas trasparente, laboratori di ricerca, sala seminari, bookshop, caffetteria. Un laghetto artificiale all’esterno permetterà la riabilitazione delle tartarughe durante il periodo estivo. Nel novembre del 2011 si è tenuta a Napoli la 4th Mediterranean Conference on Marine Turtles, organizzata dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e presieduta da Flegra Bentivegna, che si tiene ogni tre anni in una diversa città del Mediterraneo.