07 febbraio 2015 - Movimento 5 Stelle Fano
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07 febbraio 2015 - Movimento 5 Stelle Fano
-MSGR - 14 PESARO - 1 - 07/02/15-N: Diamo solide sicurezze per guardare al futuro con ottimismo! e Vieni a scoprir su ti i nostri prodot p.it www.uniqagrou Assicurazioni & Previdenza UNIQA Assicurazioni SpA - Milano - Aut. D.M. 5716 18/08/1966 (G.U. 217 01/09/1966) 137- N˚ 37 €1,20* ANNO ITALIA Pesaro Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Sabato 7 Febbraio 2015 • S. Teodoro Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT IL GIORNALE DEL MATTINO Il festival A Berlino irrompe “Taxi” di Panahi il film che ha eluso i divieti dell’Iran Più caro di sempre Gauguin da record Le sue ragazze di Tahiti pagate 300 milioni Sei Nazioni Oggi l’Italia sfida l’Irlanda, all’Olimpico la festa del rugby Ferzetti a pag. 25 Isman a pag. 19 L’inserto da pag. 59 Venti di guerra L’Ucraina non diventi un nuovo Kosovo Sergio Canciani S fogliando vecchi almanacchi e vecchi atlanti ci si accorge che perdendo l’Ucraina l’Occidente perderebbe molto di più di una terra di antica nobiltà, potenzialmente ancora molto ricca di risorse alimentari e industriali. Perderebbe il “limes” che nei secoli, e con la spada, difendeva il cristianesimo dalle varie forme dell’espansionismo asiatico, dalle incursioni mongole ai califfati islamici. In russo il nome “Ukrajina” allude infatti alla frontiera, alla marca di guerra, presidio dell’ ultima crociata. Di qua le bandiere di Cristo Re, di là - sconosciuto e minaccioso - il deserto dei tartari. Dopo la caduta di Costantinopoli, e nonostante gli scismi, Mosca era considerata “la terza Roma”. Antemurale Christianitatis, che con il cinico pragmatismo che lo distingue, Vladimir Putin ha spesso evocato quando aveva bisogno delle benedizioni patriarcali nelle sue brutali campagne contro gli estremismi islamisti nel Caucaso. Mentre diplomatici e generali discettavano su tregue ambigue o blitz potenzialmente destabilizzanti per tutti, il solo papa Francesco ha colto la tragica profondità del conflitto ucraino: com’è possibile, nel nostro tempo e nel cuore dilaniato della vecchia Europa, una guerra tra cristiani? Com’è possibile infliggere morte e distruzione sotto i simboli dello stesso Dio? L’Ucraina è un corpo dilaniato, avvelenato dalla sua stessa storia e conteso tra i nuovi padroni dell’Ovest e i rabbiosi restauratori dell’Est. Continua a pag. 10 Renzi: ho i numeri anche da solo Riforme, il premier: posso fare senza FI. E 8 parlamentari di Scelta civica passano con il Pd Berlusconi prepara il ritorno per le Regionali. Ma Fitto convoca la convention dei ribelli ` ` ROMA «Ho i numeri anche senza Forza Italia». Renzi auspica ancora di poter «fare accordi con tutti» e che nel partito di Berlusconi «prevalgano buon senso e ragionevolezza». Ma, conclude il premier, «possiamo andare avanti da soli». Intanto cinque senatori e tre deputati di Scelta civica passano con il Pd. Berlusconi prepara il ritorno in campo per le elezioni Regionali e riunisce i fedelissimi per una iniziativa a Napoli. Ma Fitto convoca la convention dei ribelli per il 21 febbraio. Bertoloni Meli, Gentili Pirone, Stanganelli e Terracina alle pag. 6, 7 e 8 Il focus Record storico: 173 cambi di casacca Grecia, la Ue contro il prestito ponte la grande migrazione aiuta Matteo Atene insiste: serve nuovo accordo L’ idea è sorretta dalle più sane intenzioni. E nasce, senza falsi moralismi, da una crescente esasperazione di molti abitanti dell'Eur, arcistufi di dover convivere con un imponente e vistosissimo giro di prostitute. Dunque, belle di giorno e di notte, avrete il vostro parco giochi in una zona - da scegliere - a luci rosse. Non un ghetto, certo, piuttosto una riserva discreta che funzioni anche da presidio sanitario e tenga lontani gli artigli degli sfruttatori, e metta le ragazze sulla strada al riparo dagli schiavisti del sesso. Mai abbastanza contrastati. Continua a pag. 10 Bogliolo a pag. 12 Mario Ajello David Carretta L I a pratica della transumanza non è mai stata così frequentata come adesso, nelle aule di Camera e Senato. E siamo al record storico di traslochi da un gruppo a un altro in Parlamento. A pag. 7 Siria. Il Pentagono smentisce: nessuna prova che sia morta l presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, non è disposto a concedere alla Grecia un “prestito ponte” per avviare negoziati più ampi sul debito. A pag. 5 Merkel-Hollande pressing su Putin «Tregua con Kiev» `Crisi ucraina, vertice a Mosca mentre si combatte Pronto il piano su integrità territoriale e autonomie Isis: l’americana ostaggio uccisa dai raid giordani La regina Rania nel villaggio del pilota ucciso. A destra l’ostaggio dell’Isis Kayla Mueller. Guaita a pag. 11 Tre vie a luci rosse, esperimento a Roma Paolo Graldi L’11 febbraio riunione decisiva S.Pietro, l’iniziativa del Papa Docce e bagni per i clochard sotto il colonnato del Bernini Franca Giansoldati I l colore scelto dagli architetti è un grigio elegante. Niente piastrelle ma una resina particolare, hi-tech, per pareti e pavimento. L’ambiente è sobrio ma decisamente accogliente. Da una parte ci sono tre docce con un piccolo spogliatoio attiguo, di seguito un’altra stanza, anch’essa confortevole. A pag. 13 Guasco a pag. 13 TORO, POSSIBILI BELLE SORPRESE Buongiorno, Toro! Risponderete alle contestazioni che vi muovono nell’ambiente professionale (ma cosa vogliono ancora da voi?), la prossima settimana. L’odierna Luna è luminosa nel campo dell’amore e delle amicizie, indicata anche per qualche improvvisato piccolo affare finanziario, ma deve essere sfruttata soprattutto per le nuove conquiste. Avete al vostro fianco anche Marte e Venere, che rinnovano e confermano la vostra fama di amanti caldi e sensuali. Auguri. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 35 MOSCA Vertice a tre, a porte chiuse e senza delegazioni, tra il presidente russo Vladimir Putin, quello francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel nel tentativo di superare le divergenze sulla gravissima crisi ucraina. I due leader europei si sono presentati con un piano di pace e hanno annunciato: «Intesa entro 48 ore». L’offerta è l’autonomia del Donbass. D’Amato alle pag. 2 e 3 L’analista «Ormai inevitabile l’invio di armi Usa» Flavio Pompetti L’ invio di armi americane al governo di Kiev è ormai inevitabile. A pag. 2 -MSGR - 20 CITTA - 2 - 07/02/15-N:RCITTA 2 Primo Piano Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Merkel e Hollande pressing su Putin «Intesa sull’Ucraina entro domani» Vertice a Mosca tra i leader di Germania, Francia e Russia Ancora scontri e morti. I ribelli aprono un corridoio umanitario ` LA DIPLOMAZIA MOSCA Incontro al Cremlino a porte chiuse tra leader, senza delegazioni e protocollo abilmente aggirato. Il presidente russo Vladimir Putin, quello francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno tentato di superare le divergenze personali e di trovare una soluzione alla gravissima crisi ucraina, discutendo fino a notte fonda. Questa visita a Mosca a sorpresa, giunta dopo la tappa di giovedì a Kiev, ha l’obiettivo di evitare la perdita di controllo degli eventi nelle regioni orientali dell’ex repubblica sovietica e di far sprofondare l’intera Europa in una nuova Guerra Fredda. Gli Stati Uniti sono pronti a fornire «armi difensive letali» all’Ucraina, innescando – secondo l’Amministrazione russa - una pericolosa escalation. IL VERTICE La trattativa, durata oltre 5 ore al Cremlino, dovrebbe essere perfezionata oggi a margine della Conferenza di sicurezza in corso a Monaco di Baviera, tra i vari mi- nistri degli Esteri. Domani è poi in programma un «definitivo colloquio telefonico a quattro» tra Putin, Hollande, Merkel e l’ucraino Poroshenko. «Si sta preparando – ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov senza entrare in particolari – una possibile bozza comune di documento per implementare gli accordi di Minsk». Nessun altro ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. L’ALLEANZA A Monaco il ministro della Difesa tedesco, Ursula der Leyen, ha già ribadito che il suo Paese è contrario a qualsiasi invio di armi in Ucraina, poiché si rischierebbe di «mettere benzina sul fuoco» e si potrebbe rinviare a un futuro ancora più lontano la soluzione del conflitto. Berlino resta fedele all’uso delle sanzioni economiche, semmai rafforzate, ma polacchi e baltici non paiono più credere che esse siano sufficienti. Dare una chance alla pace è anche la posizione condivisa dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg, che ha sottolineato come l’iniziativa franco-tedesca abbia il pieno appoggio dell’Allean- za atlantica. A Monaco di Baviera la Russia è rappresentata dal capo della sua diplomazia Serghej Lavrov, che ha un’agenda fittissima di incontri. Uno di questi è con il collega statunitense, John Kerry, che ha avuto parole pesanti contro «l’aggressione russa». LA GUERRA In attesa di sviluppi positivi è stato aperto un corridoio umanitario per far defluire da Debaltsevo la popolazione civile. In questa località, nodo ferroviario ambito e punto strategico tra Donetsk e Lugansk, sono circondate alcune migliaia di soldati governativi, che si stanno difendendo con tutti i mezzi a disposizione. Ma la loro situazione, viene definita dagli specialisti militari, come disperata. La popolazione del Donbass non si fa illusioni: troppi sono stati gli incontri infruttuosi e troppe le promesse mancate nel recente passato, mentre la situazione sul terreno peggiora col passare dei giorni. I massacri di gennaio hanno portato all’attuale vicolo cieco. I bollettini quotidiani sono sempre pieni di lutti. Il bilancio di questa guerra ha già superato i 5300 morti da aprile. A Kiev il nervosismo rimane alto. Se l’Europa sarà ancora debole con Putin, ha avvertito il premier ucraino Jatseniuk, «i carri armati russi arriveranno alle frontiere dell’Ue». Numerosi specialisti del mondo anglo-americano condividono questa posizione: se l’Occidente non saprà farsi valere, viene spiegato, la pace è in serio pericolo. G. D’Am. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PREMIER UCRAINO JATSENIUK: «EUROPA DEBOLE PRESTO AVREMO I CARRI ARMATI RUSSI ALLE FRONTIERE UE» Combattimenti in una città ucraina INCONTRO A TRE Angela Merkel e Francois Hollande al tavolo con Vladimir Putin La situazione nell'est dell'Ucraina Kreminna Novoaidar Sieverodonetsk Krasnyi Lyman Siversk Sloviansk Kramatorsk Artemivs'k Oleksandrivka Dobropillia Pervomais'k Lugansk Popasna Kostyantynivka Krasnohorivka KamenskShakhtinsky Antratsit Horlivka Avdiivka Krasnoarmiisk DISTRETTO DI DONETSK Lysychansk Dovzhansky Donetsk Novoshakhtinsk Maryinka RUSSIA Amvrosiivka Velyka Novosilka Volnovakha UCRAINA Novoazovsk Mar d'Azov 50 km «L’invio di armi americane è inevitabile Obama non può certo fidarsi dello zar» sciatore presso la Repubblica Ceca, durante la presidenza del primo George Bush. Politicamente indipendente, e ora affiliato al Foreign Politics Research Institute, Basora ha accettato di commentare il dibattito in pieno corso sull’appoggio militare di Washington all’Ucraina. C’è un contrasto in atto tra Washington e Bruxelles in materia? «Direi piuttosto che c’è una diversità di vedute che ha un’evidente spiegazione storica, prima ancora di concludere che ci sono strategie diverse tra gli Usa e i suoi alleati occidentali. Le vaghe assicurazioni sulla volontà negoziale di Putin risuonano in modo diverso a Parigi e a Washington, così come hanno un suono diverso all’interno della stessa Europa, dove un paese come la Polonia è terrorizzato dalla tensione in atto, e ci chiede forti rassicurazioni. Il diverso livello di determinazione tra Usa ed Europa nell’osteggiare le pretese espansionistiche di Putin, era già evidente nell’applicazione delle sanzioni, e ora sta emergendo sulla questione delle armi». Il Congresso e il ministero della Difesa americani sembrano Combattimenti in corso 7 navi ucraine in pattugliamento Aeroporti civili Zona schianto Boing malese abbattuto il 17/7/2014 Fonte: Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale dell'Ucraina L’intervista Adrian Basora, analista Usa NEW YORK L’invio di armi americane al governo di Kiev è inevitabile: l’amministrazione di Washington deve rispondere ad un arco di alleati atlantici molto più vasto di quelli che dall’occidente europeo puntano esclusivamente sulla pace. E tra essi ci sono diversi paesi che invocano una maggiore protezione armata delle loro frontiere orientali, sotto minaccia per via del sogno di una Grande Russia resuscitato da Putin. Adrian Basora conosce bene quella linea di confine, dove negli anni ’90 ha rappresentato il suo paese nella veste di amba- Corridoi umanitari Territori sotto controllo filorusso (al 18/6/2014) Unità militari Russia Volodarske Mariupol Manhush Insediamenti liberati Confini sotto controllo ucraino Zone di combattimento tra guardie di confine ucraine e filorussi ormai schierati per un intervento. Pesa anche la vigilia elettorale su questa decisione? «Sicuramente è un fattore condizionante. L’animosità degli americani nei confronti della Russia non è sicuramente assopita, e agitarla serve anche a molti politici come strumento per posizionarsi in attesa del voto». Obama riuscirà a sottrarsi dalla spinta all’azione? «Piuttosto che vittima del Congresso, io penso che Obama non voglia e non possa venir meno al suo ruolo di alleato at- «LA DIPLOMAZIA STATUNITENSE LAVORERÀ CON GLI ALLEATI EUROPEI PER FAR CAPIRE BENE QUESTA SCELTA» lantico e di primo interlocutore nei confronti della Russia. Putin ha già mostrato senza equivoci l’intenzione di schierare il suo esercito sulla linea di confine con l’Ucraina, e la minaccia è troppo seria perché possa essere risolta solo con l’espressione della buona volontà e del negoziato, che pure è legittimo e opportuno». Come concilierà allora la diversa posizione europea? «L’eventuale invio di armi sarà mediato da contatti diplomatici intensi con la Merkel e anche con Hollande. Nei confronti dei due paesi abbiamo ormai un credito di fiducia tale da poter far passare la manovra senza logorare i rapporti». Negli ultimi giorni abbiamo sentito accenni velati al potenziale atomico in mano a Putin. «È’ l’ultima delle minacce che devono preoccuparci. L’escalation nucleare è improponibile e non attivabile da parte dei russi». Flavio Pompetti © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 3 - 07/02/15-N:RCITTA 3 Primo Piano Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Regioni autonome e no a Kiev nella Nato ma sul piano pesano le sanzioni a Mosca `L’ipotesi di accordo punta sull’integrità territoriale `Rimozione dell’artiglieria e cessate il fuoco dell’Ucraina, con statuti speciali per le aree filorusse Il nodo della Crimea, in crisi dopo l’indipendenza IL RETROSCENA HANNO DETTO Europa e Usa devono restare unite: non si può permettere alla Russia di cambiare i confini JOE BIDEN È stata la Russia ad isolarsi La Nato non cerca lo scontro, anzi, ma le regole vanno rispettate JENS STOLTENBERG In Ucraina ci sono già troppe armi: consegnarne altre significa alimentare il conflitto e allontanare la pace URSULA VON DER LEYEN MOSCA . Nessuno conferma, nessuno nega. La ragione è che la trattativa è appena iniziata, ma i suoi termini sono noti. Il Patto di pace prevede un’intesa principale che riguarda questioni geostrategiche sullo stile Yalta 1945. L’Ucraina, in sintesi, rinuncia al suo desiderio di aderire all’Alleanza atlantica ed in cambio la Russia riconosce l’integrità territoriale della repubblica slava vicina. Ma il tranello sta, però, nei dettagli, come sempre. Non è chiaro ad esempio ancora quanto a lungo varrà questo Patto e che cosa si intenda con precisione per «integrità territoriale». Quale è la sorte della Crimea, che dopo un referendum contestato si è unita nel marzo scorso alla Russia? Per il Donbass e Lugansk si è sempre parlato di ampia autonomia o territori a regime speciale all’interno dello Stato ucraino. Fin dall’inizio della crisi i russi hanno spinto per la “federalizzazione” della repubblica sorella ex sovietica in modo da avere le mani libere. Lo stesso schema era stato tentato con la mediazione Kozak in Moldova nel 2006 per la Transnistria. Kiev è d’accordo sulle autonomie per dare sfogo ai vari regionalismi interni, ma non vuol sentir parlare di alcuna federalizzazione del Paese. I capitoli del Patto riguardanti le regioni orientali sono un aggiornamento degli accordi settembrini di cessate il fuoco concordati a Minsk. Le mappe delle aree occupate dai contendenti dovranno essere modificate, poiché i separatisti hanno conquistato ampie porzioni di territorio governativo. In precedenza era l’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, a dover dividere i nemici, ora è stata tirata in mezzo una forza di interposizione straniera. Gli ucraini pretendono che sia composta da occidentali, i separatisti da ex sovietici. I PROVVEDIMENTI Il cessate il fuoco deve essere immediato come la rimozione delle artiglierie. Sul fronte politico, nel documento di Minsk, erano già previste per dicembre elezioni locali nelle terre in mano ai separatisti, saltate per una consultazione organizzata in novembre dalle due Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. La La black list «Atene appoggia la linea europea» Il nuovo governo greco sostiene pienamente, assieme agli altri Paesi dell'Unione Europea, il percorso di ulteriori sanzioni alla Russia (l'inserimento nella black list di diciannove nuovi nomi) che verranno formalizzate al Consiglio degli Esteri dei ventotto che si terrà lunedì prossimo a Bruxelles. Lo sottolineano fonti europee precisando che oltre alle diciannove persone, il Consiglio metterà sulla «lista nera» anche nove entità per sanzionare, tra l'altro, le formazioni paramilitari operanti sul terreno. Per il momento, però, non ci sono ancora stati pronunciamenti ufficiali da parte del nuovo governo di Atene guidato da Tsipras. © RIPRODUZIONE RISERVATA stampa federale scrive dei possibili futuri scenari. Due le sensazioni, che se ne ricavano. La prima è che le vere vittime di questa tragedia sono i civili, i quali vedono trasformate le loro terre in un campo di battaglia. La seconda è che i veri giocatori di questa partita attendono l’occasione giusta per mollare il classico bidone all’altro. Una cosa è guerreggiare in queste province, un’altra, completamente diversa, è dare da mangiare a tre milioni di per- LA RUSSIA HA PERSO MILIARDI A CAUSA DEI PROVVEDIMENTI DI EUROPA E USA POSSIBILE RIDUZIONE DELLA STRETTA sone in distretti le cui infrastrutture sono in parte distrutte e le cui industrie sono tecnologicamente superate. Ma questa avventura alla Russia è già costata troppo. Secondo il ministero delle Finanze federale le sanzioni occidentali hanno mandato in fumo da 40 a 60 miliardi di dollari. Il recente downgrade del Paese da parte delle agenzie di rating potrà provocare un danno da 20 a 30 miliardi. A questa montagna di soldi vanno aggiunti i circa 150 persi per il crollo del prezzo del petrolio. La Russia e le sue aziende non possono rifinanziarsi sul mercato internazionale a medio e lungo termine. Se lo Stato federale ha ancora buone riserve valutarie (380 miliardi) i privati (in particolare le compagnie parastatali) sono esposte per 650 miliardi, 100 da restituire nel 2015. Anche da qui la necessità di un buon accordo sulla questione Ucraina. Giuseppe D’Amato LA TRANSNISTRIA Non abbiamo i soldi per sostenere la piccola Transnistria – è scritto su un sito dei liberali russi – dove abita tanta gente quanto nella sola Lugansk, figurarsi per una fetta dell’Ucraina orientale con tutta quella popolazione! C’è poi il capitolo della sempre più isolata Crimea, entrata in profonda crisi, dove il turismo – principale settore economico - è crollato del 60% l’estate scors. La dipendenza dalle forniture di elettricità ed acqua dall’Ucraina resterà a lungo ed il ponte, che unirà la penisola alla Russia, verrà costruito, se tutto andrà bene, non prima del 2018 per un totale di oltre tre miliardi di dollari. John Kerry e Arseniy Yatsenyuk © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 6 - 07/02/15-N: 6 Primo Piano Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Renzi: ho i numeri anche senza FI Otto di Scelta civica passano al Pd Il premier sulle riforme: «Si rimangiano il patto del Nazareno? Buon appetito, ma mi auguro che alla fine prevalga il buon senso». ` LA GIORNATA La sentenza ROMA «Se Forza Italia che ha sempre difeso il patto sulle riforme, adesso vuole rimangiarselo, buon appetito», così Matteo Renzi sulla sua Enews, che aggiunge: «Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono, anche senza di loro. Spero che dentro FI prevalgano buon senso e ragionevolezza». Il giorno in cui cinque senatori e tre deputati di Scelta Civica ufficializzano, sulla scia del successo dell’operazione Quirinale, la loro adesione ai gruppi parlamentari del Pd il premier replica alle ricorrenti polemiche degli azzurri sull’elezione del capo dello Stato: «Il metodo del Colle non ha convinto FI che ha annunciato la rottura del patto del Nazareno. Il collegamento mentale è quanto mai curioso, e non solo perché - afferma Renzi - tutti i partiti, e anche FI, negli incontri avevano espresso condivisione per il metodo del Pd. Annullata al leader multa da 14.000 euro Matteo Renzi vince in appello e festeggia: «Fu forte l’amarezza quando qualche anno la Corte dei Conti mi condannò a pagare 14mila euro per un atto amministrativo della Provincia di Firenze. Ho subìto su questo attacchi, sui media, cartelloni e sceneggiate del M5S in Parlamento, polemiche violente. Oggi condivido una piccola soddisfazione: l'appello ha annullato la condanna e la verità viene finalmente ristabilita». La contestazione della Corte riguardava gli anni 2004-2009, quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze, e si riferiva all'inquadramento contrattuale e, quindi, ai compensi di quattro nuovi assunti nel suo staff. I nuovi ingressi Sopra: Giannini, Ichino, Borletti Buitoni e Calenda. Sotto: Susta, Maran, Tinagli. Più a destra, Lanzillotta. Il punto è che il Patto non è un papiro segreto con dentro chissà cosa, ma un accordo alla luce del sole sulle riforme». Tuttavia, il premier Promette che «continuerà a rispettare Berlusconi e il suo partito anche se dovesse confermare la rottura del patto del Nazareno. Così come rispettiamo tutti i partiti che ottengono i voti dei nostri concittadini: il nostro obiettivo non è parlar male dei nostri avversari, ma lavorare bene per l’Italia». Definito «un grandioso passo avanti per la politica italiana» il passaggio dell’Italicum al Senato, Renzi sottolinea «l’arrivo dei primi segnali della ripresa. L’Italia scrive nella Enews - sta finalmente ripartendo» e invita a «non sprecare l’occasione di poter riportare fiducia e ottimismo nel Paese». DURO IL MATTINALE Assai poco concilianti le repliche di FI alle considerazioni del leader dem: «Renzi si preoccupi di governare il Paese invece di pensare a ciò che accade all’interno di FI, un partito che, non dimentichiamolo, - dice la portavoce Mara Carfagna - gli ha dato i voti necessari ad approvare riforme utili all’Italia». Decisamente più ruvido con il presidente del Consiglio il ”Mattinale“ del gruppo FI della Camera: «La tecnica dell’avvertimento, applicata con tempismo stupefacente da Renzi, dimostra che il premier usa il potere per il potere. Nessuno scrupolo. I patti e le leggi - sostiene la nota ispirata da Renato Brunetta - sono puri strumenti di consolidamento del dominio piegati al suo interesse privato». Affermato che la «clausola di salvaguardia del patto del Nazareno era una e una sola: la condivisione della scelta del capo dello Stato», il Mattinale, pur auspicando che ci sia «spazio per un ripensamento», avverte che «noi di FI non svenderemo la primogenitura del nostro popolo per un piatto di lenticchie. E lo faremo vedere subito alla Camera». Mario Stanganelli © RIPRODUZIONE RISERVATA I presidente del Consiglio Matteo Renzi L’intervista Linda Lanzillotta «È stata un’avventura infelice i ceti dinamici votano i dem» ROMA Senatrice Lanzillotta, perché torna nel Pd e perché proprio ora? «Rispetto al 2013 è cambiato tutto. Allora, come è scientificamente provato dagli studi dei flussi elettorali, Scelta Civica sottrasse a Silvio Berlusconi i voti con i quali avrebbe vinto le elezioni. Oggi il Pd, che non ha più i condizionamenti di allora come la Cgil, è il vero motore delle riforme». Proprio nessun rimorso per la fine di Scelta Civica? «Scelta Civica ha rappresentato quei segmenti dinamici del ceto medio italiano che, sulla basi di valori liberaldemocratici, intendono contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi. Alle europee questo elettorato si è spostato su Renzi inviandoci un segnale persino brutale». E Monti? «Il senatore Monti mantiene una statura internazionale. Ma la sua avventura politica non è stata felice. La politica è una cosa complessa e spesso è fatta di amarezze. Lui ha scelto di tirarsene fuori. Più che noi a lasciare lui è stato lui a lasciare noi». Siete in otto ad entrare nel Pd ma per lei è un ritorno a casa. «La nostra è una scelta collettiva che ha un valore politico. Non si tratta di assicurare i numeri al governo al Senato perché eravamo già in maggioranza quanto di riconoscere che con l’arrivo di Renzi il Pd è ritornato alla missione originaria: essere l’energia riformatrice del Paese». Lei dopo la rottura del 2009 col Pd torna sui suoi passi. «Per me quel passaggio fu traumatico. Così come è stato difficile elaborare il risultato del 2013. Ci aspettavamo di rappresentare, come Scelta Civica, una forza centrale in grado di garantire assieme al Pd la governabilità e la «IL FONDATORE È QUELLO CHE SE NE È ANDATO VIA PER PRIMO» Linda Lanzillotta modernizzazione del Paese e invece fu proprio il Pd di Bersani a non reggere quella prova. Ora però il centro non c’è più nella società che si sta polarizzando fra chi vede nell’Europa il futuro del Paese e chi è antieuro e xenofobo. E non ci sarà più neppure nella politica». Nel Pd non tutti vi accoglieranno a braccia aperte. «E’ un partito con una forte dialettica come accade nelle grandi formazioni politiche di centrosinistra, come il Labour inglese o i democratici americani, dove convivono anime più radicali accanto a quelle liberal. Trovo che sia meglio così rispetto all’afonia de i monoliti socialdemocratici come è ad esempio la Spd tedesca». Cosa dice a chi resta in Scelta Civica? «Capisco il rammarico di chi ha scelto di celebrare il congresso. Ma noi avevamo detto già due mesi fa che ci sembrava una scelta sbagliata. L’Italia non ha bisogno di partitini ma di grandi forze che spingano il cambiamento». Diodato Pirone © RIPRODUZIONE RISERVATA Scissione dopo scissione, da Super Mario allo 0,8% LA STORIA ROMA Doveva essere il Grande Partito sotto le insegne di Super Mario (Monti), è stato un flop. Fin dal debutto. E non è un caso che il primo a prendere cappotto, cappello e sbattere la porta sia stato proprio il fondatore: Mario Monti. Il padre che ora benedice chi segue il suo esempio transumante: «Rispetto la decisione di chi oggi lascia». Come dire: fanno bene. La storia di Scelta civica è storia di un partito(ino) parecchio sfigato. Tutto nasce nel dicembre del 2012 quando, dopo essere stato sfiduciato da Silvio Berlusconi ed essere stato osannato da quasi diecimila persone al convegno romano “Verso la Terza Repubblica”, il 28 dicembre Monti fonda il nuovo partito insieme a Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo, i cattolici Andrea Riccardi (Sant’Egidio), Andrea Olivero (Acli), Lorenzo Dellai, Mario Mauro e transfughi sparsi. Scelta Civica ottiene alla Camera quasi tre milioni di voti, pari all'8,30%, eleggendo 37 parlamentari. Al Senato la lista unica “Con Monti per l'Italia” incassa 2.797.486 voti, equivalenti al 9,13%, eleggendo 19 senatori, dei quali 15 riconducibili a Scelta Civica, due all'Udc e due a Futuro e li- I REDUCI: «SE NE VANNO PER LE POLTRONE» E DOMANI CELEBRANO UN CONGRESSO DIMEZZATO MONTI: IO L’HO GIÀ FATTO, RISPETTO PER CHI LASCIA bertà di Gianfranco Fini. Altro grande flop. Nato sotto una cattiva stella, il partito si spappola in pochi mesi. Va via Montezemolo, poi Riccardi. E il 17 ottobre 2013 Monti rassegna le dimissioni da presidente: «Troppi dissidi, sono disgustato», tuonò. Il 15 novembre il suo successore pro tempore Alberto Bombassei decide di porre fine all'alleanza con l'Udc. Lo stesso giorno Mario Mauro lascia il partito. Ventiquattr’ore dopo sono eletti dall'Assemblea nazionale i nuovi vertici all' unanimità: Bombassei presidente, Ilaria Borletti Buitoni vicepresidente e Stefania Giannini segretario. Ma il 10 dicembre avviene l’ennesima scissione: alla Camera escono Lorenzo Dellai e altri dieci, che confluiscono nel nuovo gruppo Per l'Italia. C’è chi comincia a chiamare il partito “Sciolta civi- Mario Monti nel 2013 ca”. Non è finita. Alle elezioni europee di maggio Scelta civica si ferma allo 0,8%. Un vero tracollo. Chi è restato continua a darsele di santa ragione. Tant’è che proprio domani si celebrerà un congresso ormai...fantasma. Dove, con ogni probabilità, verrà eletto segretario Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia. Il competitor, Benedetto Della Vedova annuncia di aver già fatto le valigie: «Ci vado solo per rispetto di chi mi ha sostenuto, ma considero conclusa la mia esperienza». Adesso, naturalmente, volano stracci. Chi, come il ministro Stefania Giannini e Giancarlo Susta è passato con il Pd, motiva la scelta con il desiderio di continuare la battaglia riformista in un partito «che conta». Chi resta (22 deputati alla Camera) spara ad alzo zero su- gli scissionisti. «Se ne sono andati dopo aver fatto di tutto per frenare Scelta civica. E se ne vanno per qualche sediolina o poltroncina», accusa Andrea Vecchio. Adriana Galgano cerca di consolarsi: «In Sc sono rimasti i veri “civici” che rispettano il mandato ricevuto dagli italiani, senza smania di ricoloccazione e logiche stantie delle operazioni di palazzo mirate alla spartizione di micropoteri». Un lacrimone invece accompagna la nota del capogruppo alla Camera Andrea Mazziotti: «Noi andiamo avanti, sono molto dispiaciuto dall’addio di otto dei nostri». Zanetti parla di «decisione demenziale su chiamata». Ma ecco l’epitaffio di Monti: «Non andrò al congresso in quanto da fine 2013 non sono più iscritto e non ne seguo le vicende». A.Gen. © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 7 - 07/02/15-N: 7 Primo Piano Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Record storico, 173 cambi di casacca la grande migrazione che aiuta Matteo `Nella legislatura precedente si toccò quota 160 `Il 41% delle europee come calamita acchiappatutti In questa l’emorragia è trasversale e continua Il capo del governo fa il pieno e blinda le sue riforme LO SCENARIO ROMA La pratica della transumanza non è mai stata così frequentata come adesso, nelle aule di Camera e Senato. E siamo al record storico di traslochi da un gruppo a un altro in Parlamento. Se nella legislatura tra il 2008 e il 2013 - gli anni del trionfo dello scilipotismo e dell’Antonio Razzi che disse migrando da Di Pietro a Berlusconi: «Devo pagare il mutuo» - cambiarono gruppo 160 parlamentari, in cinque anni, adesso in appena due anni, quella quota di traslocatori politici è stata surclassata da questa nuova cifra monstre: 173 eletti hanno mutato casacca. Dirigendosi, per lo più, in direzione Pd (ed è clamoroso il caso degli ultimi otto arrivi neo-dem dal fronte ex montiano) ma va ricordato, pur se sembra archeologia, anche Senato Sel 7 9 Autonomie (compresa Svp) 2013 Ieri (senatori a vita esclusi) Pd Selta civica 110 19 113 1 Area popolare (Ncd + Udc) 5 stelle Svp 6 Dissidenti 5 stelle 54 14 Gal 36 37 Forza Italia Pdl 15 lo smottamento da Forza Italia che diede vita dopo le ultime elezioni alla nascita del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, nel dicembre 2013. ZELIG I 174 transumanti sono destinati a diventare sempre di più. E quanto più si diffonde il timore che Renzi possa andare al voto anticipato, considerando la sua maggioranza troppo indocile e non troppo piccola, tanto più la tentazione del trasloco da banco a banco diventerà epidemica e dilagante. Alcuni dei traslocatori, ma non troppi, sono definibili come zelig e come camaleonti. Ovvero cambio pelle per adattarmi meglio all’ambiente, per lucrare qualcosa e per ripartire di slancio. Ed è il caso del grillino Rizzetto che era di estrema destra, è entrato in Parlamento con i 5 stelle e poi al Nazareno ha promesso di portare in dote a Renzi altri come lui ma gli altri transfughi della sua specie si sono arrabbiati con lui: «Ci stai vendendo al Pd!». RADICALI E LIB LAB Oppure si trasmigra, dalla sinistra radicale di Sel alla sinistra stile partito nazione e acchiappa-tutto di Renzi, per motivazioni politiche del tipo di quelle di Gennaro Migliore: aiutare il democrat a conquistare una regione importante come la Campania o una città importante come Napoli, alle elezioni amministrative. E trasmigrano i vendoliani, trasmigrano i liberali delusi da Monti e da un progetto evaporato negli errori del Professore, trasmigrano i seguaci dell’anti-politica che dovevano aprire il Parlamento come fosse una scatoletta di tonno e invece hanno cominciato a considerarlo un luogo più frequentabile del web. E se era la «responsabilità» il principio per cui i Responsabili di Scilipoti il re dei peones passarono armi e bagagli nel fronte berlusconiano, tradendo Di Pietro che gridò loro «siete dei Giuda», adesso insieme alla governabilità e alla calamita rappresentata dal 41 per cento ottenuto alle Europee da Renzi - il quale la ricandidatura sicura non l’ha promessa a nessuno, anche se un corteggiatore di anime perse c’è forse nel caso di quelli di Scelta Civica una opzione politica di gruppo e non (o almeno si spera) soltanto un obiettivo di tipo personale. PASSAGGI COLLETTIVI Infatti la nuova transumanza non è di genere più o meno individuale ma riguarda interi pezzi di partito che entrano in un altro partito. Con la possibilità o magari l’illusione di cambiarne la natura e l’identità del Pd, iniettando cultura riformista e liberale in un corpaccione che nasce per lo più ex comunista. E quanto a Renzi, oltre ai voti di tutti quelli che gli si propongono e che gli servono per blindare le sue riforme in Parla- UN MIX TRA VECCHIO TRASFORMISMO SCILIPOTISMO E RIMESCOLAMENTO DELLE CULTURE POLITICHE mento, gli interessa la possibilità di rafforzarsi grazie alle nuove giubbe dem nei confronti della sinistra Pd. CONTAMINAZIONE Il caso di Scelta (Sciolta) Civica che si sparge nei dem non appare come una riedizione del fenomeno degli «ascari» al tempo di Giovanni Giolitti, e il nome derivava a costoro dalla tribù indigene che venivano aggregate alle nostre truppe coloniali in Africa. L’operazione è di altra natura. Si tratta di transumanza come contaminazione di culture. Come passo ulteriore verso il superamento delle classiche posizioni sinistresi, perseguito da Renzi fin dal primo minuto della sua segreteria. La transumanza come contaminazione non significa però che non possa contenere anche elementi di conformismo e di fascinazione nei Lega nord © RIPRODUZIONE RISERVATA Camera Sel 37 2013 Pd Centro Democratico Svp 297 6 5 26 310 Udc Per l'Italia Area popolare (Ncd+Udc) 13 39 Misto (compresi Dissidenti 5 stelle) 30 22 5 stelle Pdl 109 98 91 34 60 Forza Italia Lega Nord 18 20 70 Altri Fratelli d'Italia Altri 2 9 4 17 Ieri Scelta civica 5 8 100 15 confronti del leader vincente. Il quale, Renzi, sembra spesso parlare come Agostino De Pretis, precursore ottocentesco del partito della nazione: «Intendiamo governare nell’interesse di tutti. Con l’appoggio di tutti gli uomini onesti e leali». C’è dunque un mix di vecchio e nuovo in questo fenomeno dei magnifici, ma anche contestatissimi, 173. Il Pd rispetto all’esordio ha guadagnato 16 parlamentari. Sel ne ha persi dieci alla Camera. Forza Italia ha perso 60 onorevoli. I grillini sono calati di 32 unità e la slavina pentastelluta è destinata a crescere. A questo ritmo, tra altri due anni, i nostri eroi transumanti arriveranno a quota 346. A fine legislatura, nel 2018, saranno 519. E non s’è mai visto un partito così forte in Parlamento. Mario Ajello 9 15 L’ironia dei renziani: «Mattarella scelto da D’Alema? Comico» LA POLEMICA ROMA Non usa mezze parole Dario Parrini, renziano proveniente dai Ds, per bacchettare la tesi di Massimo D’Alema che a scegliere Sergio Mattarella sarebbe stato proprio l’ex leader dei Ds e gli stessi ex Ds, la «ditta» in sostanza. La tesi dalemiana, contenuta nell’intervista al Messaggero di ieri, viene così rintuzzata e rispedita al mittente: «Segna il passaggio spero non definitivo dall’area delle posizioni politiche sbagliate, al campo della fiction. Dire che Mattarella l’ha scelto lui è semplicemente comico». No, non è proprio piaciuta a Matteo Renzi e alla cerchia renziana la sortita dalemiana. Ma più che replicare risentiti o im- permalositi, il premier pare abbia dato mandato di ricorrere all’ironia, l’arma di chi ha centrato l’obiettivo (portare Mattarella al Colle senza dividere il Pd) scatenando la divisione, se non la frantumazione, nel campo avversario. L’irritazione ha ceduto il campo al sarcasmo. «Sono tutte cose che parlano da sole, la gente ha capito, così come tutti hanno capito chi voleva eleggere Amato, altro che Mattarella», il leit motiv circolato ai piani alti del Nazareno. IL FUOCO DI FILA Fa male che a parlare di comicità sia stato proprio uno come Parrini, ex dirigente dei Ds toscani e che quindi proviene dalla ”ditta”, una volta avamposto della sinistra post comunista. Né potrà essere apostrofato di energumenismo il sottosegretario Angelo Rughetti, quello che si è assunto il compito di contestare nel merito le tesi dalemiane (e delle minoranze interne). Punto primo: «L’unità del Pd va bene, la vogliamo e perseguiamo tutti, ma non può essere a giorni alterni». E ricorda, Rughetti, che sono proprio quelli che ora esaltano l’unità raggiunta sul Quirinale «che hanno votato contro decisioni assunte in direzione e nei gruppi», sia sulla legge elettorale che su altre materie tipo il Jobs act. Sicché, per il sottosegretario, «se dietro lo specchio dell’unità del Pd si cela la volontà di bloccare le riforme, allora non ci siamo». Quanto poi a mettere cappello sulla scelta di Mattarella, «fa quasi tenerezza il tentativo di raccontare una storia per far vedere che uno conta più di un altro». Ma le minoranze interne al Pd non stanno a guardare. Tornano sul piede di guerra. Dopo aver anticipato che continueranno a chiedere le famose «modifiche» all’Italicum e alla riforma del Senato, adesso aprono un altro fronte di scontro: l’adesione di parlamentari di Scelta civica al Pd, una sorta di ritorno a casa per alcuni, un nuovo approdo per altri. Ma mentre dalla L’intervista all’ex premier Massimo D’Alema, pubblicata dal Messaggero di ieri. E SI APRE IL FRONTE ANTI-SC, BERSANI E LA MINORANZA: NO AL TRASFORMISMO D’ATTORE: ORA SCHEMA ANTI-SEGRETARIO maggioranza del Pd sono solo parole di benvenuto, Bersani prima, i bersaniani Zoggia e D’Attorre poi puntano il dito, non usano la parola trasformismo, ma poco ci manca, e comunque lo dicono chiaro: l’approdo di Sc nel Pd è un segnale negativo perché rappresenta la conferma che il partito va al centro se non a destra. «E’ un esito coerente con lo spostamento del Pd su posizioni estranee al radicamento sociale storico della sinistra», chiosa D’Attorre, per il quale è tempo di «costruire una piattaforma alternativa al renzismo per il prossimo congresso», dove la ”ditta” spera di superare quel 18 per cento già faticosamente raggiunto alle primarie. N.B.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 8 - 07/02/15-N: 8 Primo Piano Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Berlusconi in campo per le Regionali È guerra con Fitto mento del patto del Nazareno per dare la colpa a chi non ne ha». Ossia a Verdini e a Gianni Letta. Si vedrà se Berlusconi condividerà i giudizi impietosi dati, per esempio, dalla Rossi. LE POSIZIONI L’ex Cav riunisce i fedelissimi e prepara una iniziativa a Napoli Convention dei frondisti il 21 febbraio. Il leader: non mi fate paura ` IL CENTRODESTRA ROMA Silvio Berlusconi da Arcore prova a ricucire la tela del partito che si sta strappando in più parti, promettendo un suo ritorno sulle scene della politica già a marzo. «Potrei andare a Napoli a fare campagna elettorale per le Regionali», annuncia per galvanizzare i suoi che si stanno dividendo sulla candidatura e sulle alleanze sotto il Vesuvio. Ieri sono stati ricevuti in villa il consigliere politico, Giovanni Toti, Deborah Bergamini e l’onnipresente Maria Rosaria Rossi, che si sono fermati a cena per studiare la risposta da dare all’ennesima sfida di Renzi che afferma «di avere comunque i numeri per le riforme anche senza Forza Italia». E oggi toccherà ai capigruppo, Brunetta e Romani, che, per ora, resteranno al loro posto. L’ex Cavaliere ha infatti respinto le loro dimissioni «perché dobbiamo restare uniti- ammonisce Berlusconi- e non assecondare Fitto che per azzerare i vertici organizza convention che non ci spaventano affatto». IL DILEMMA Nessuna traccia invece di Denis Verdini. Neppure una telefonata, assicurano da Arcore. I fedelissimi del trattativista principe raccontano invece che Verdini sarebbe stato chiamato, ma avrebbe de- clinato l’invito in attesa di capire quale sarà la strategia del leader forzista. Rompere definitivamente la collaborazione con la maggioranza per le riforme e stracciare il patto del Nazareno o far prevale una volta di più, il senso di responsabilità? Questo è il dilemma. Verdini, rivelano i suoi detrattori, comunque non seguirebbe il leader forzista se dovesse davvero rompere sulle riforme. E, anzi, forte dei suoi parlamentari, che non sarebbero pochi, si preparerebbe a contribuire alla vita del governo creando il gruppo dei responsabili, o meglio degli «stabilizzatori», per dirla con l’ex cossighiano Naccarato, di Gal. Il Cavaliere per ora parla solo Silvio Berlusconi con Raffaele Fitto PATTO DEL NAZARENO VERDINI ANCORA SOTTO ACCUSA BRUNETTA E ROMANI RESTANO PER ORA AL LORO POSTO con i fedelissimi. E domani potrebbe annunciare la sua strategia con una telefonata durante un'iniziativa dell’ex ministro Rotondi. La replica ufficiale è attesa però per mercoledì, quando riunirà i vertici di partito. Nell’attesa tutti si muovono in un clima di diffidenza. Per l’ex ministro Altero Matteoli «qualcuno approfitta del falli- L’area ex An segue la linea indicata dal senatore Andrea Augello per rendere la vita difficile all’esecutivo e annuncia battaglia contro il governo «sui temi qualificanti del centrodestra». Ossia, difesa delle professioni, come i farmacisti, e delle banche popolari, come spiega Maurizio Gasparri, e riscoperta del presidenzialismo, «da non abbandonare», come predica il fittiano Maurizio Bianconi. Più di tutti si agita Raffaele Fitto, che si prepara a una intensa campagna sul territorio per rilanciare la sua idea di Forza Italia. Ma prima, sabato 21 febbraio, riunirà i suoi a Roma in una convention nella quale si peserà il suo peso politico. «Noi non ci limitiamo a una battaglia interna su assetti e organizzazione, ma abbiamo un progetto e una proposta sui contenuti, in chiave fortemente liberale, innovativa, modernizzatrice per far compiere uno scatto non solo al centrodestra, ma al Paese», avverte, spiegando di non voler «proporre rottamazioni, anche perché nel centrodestra italiano quasi tutto è già sfasciato, piuttosto tentiamo di diventare ricostruttori». Claudia Terracina © RIPRODUZIONE RISERVATA Insulti alla Kyenge, il Pd: l’aula ribalterà il voto che “assolve” Calderoli `Senato, la Giunta aveva salvato il leghista Imbarazzo tra i democrat IL CASO ROMA Anche i colleghi del suo partito, membri della giunta del Senato per le Immunità, hanno contribuito a negare l’autorizzazione a procedere contro Calderoli. Il senatore del Carroccio aveva definito l’ex ministro Cécile Kyenge un «orango». Basta e avanza per far scoppiare un caso nel Pd. Alla Kyenge il comportamento dei suoi colleghi non è andata giù. Pretende le scuse. E non è escluso che in Aula si cerchi ora di rovesciare quel voto e votare contro la relazione. Passi per le offese ricevute dal vicepresidente del Senato, offese a cui l’ex ministro ormai ha fatto il callo. Ma che i suoi senatori si girassero dall’altra parte no. Troppo anche per lei. Cantone sulla PA Rotazione del personale arrivano le linee guida A una settimana dallo sciopero in tutta Italia della polizia locale, il 12 febbraio, la rotazione dei vigili urbani di Roma fa da apripista alla rotazione del personale pubblico a livello nazionale. L'Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone si prepara le linee guida in materia. Il meccanismo avrà lo scopo di prevenire fenomeni corruttivi, facendo ruotare il personale negli incarichi sul territori. Ferme restando le tutele dei lavoratori, l'applicazione della rotazione non potrà essere materia di contrattazione sindacale. L’accusa per Calderoli era di istigazione al razzismo e diffamazione. Non proprio un peccatuccio veniale, diciamo. Quelle parole offensive di Calderoli erano state condannate da quasi tutte le forze politiche, il capo dello Stato e l’allora premier Enrico Letta che aveva auspicato le dimissioni dell’esponente leghista da vice presidente della Camera. BOLDRINI SOLIDALE Contro la decisione è insorta anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che hanno espresso solidarietà alla Kyenge, «comprendo la sua amarezza». Cosa che Francesco Storace, leader de La Destra, considera una invasione di campo, «mai si era vista una presidente della Camera che contesta una decisione dell’altra Camera». Ieri le scuse alla Kyenge sommessamente - sono arrivate. Non da tutti, però. Anzi. Il capogruppo dem in Giunta, Giuseppe Cucca ha rivendicato la decisione, ricordando che «la condanna politica del gruppo del Pd al Senato si è più volte espressa pubblicamente, con parole forti e nette, anche con l'iniziativa di una mozione di censura». «La Giunta delle immunità - ha precisato però Cucca - non è un organo politico bensì giurisdizionale». Non deve dunque esprimere valutazioni politiche ma giudizi esclusivamente di natura giuridica. Una “tecnicalità”che, in assenza di querela, lega le mani anche a chi volesse sollevare il reato della diffamazione. La spiegazione non è bastata alla Kyenge che ha ricevuto attestati di solidarietà da una larga fetta del fetta del partito e in particolare da Kalid Chaouki, Micaela Campana e da Marco Paciotti, coordinatore del Forum immigrazione. La questione insomma è tutt’altro che risolta e non rientrerà facilmente. Negli ambienti democrat del Senato si lascia intendere che, pur comprendendo le motivazioni tecniche che hanno orientato il voto dei senatori del Pd, si farà di tutto per rovesciare in Aula quel verdetto. C. Mar. © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 9 - 07/02/15-N: 9 Primo Piano Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Fisco, una soglia minima per l’evasione In arrivo modifiche al decreto sui reati tributari: le frodi `In questo modo sarà depotenziato il contestato meccanismo resteranno punibili e sarà introdotto un limite assoluto che esclude azioni penali se l’importo è sotto il 3% del reddito ` LE MISURE ROMA Frodi fiscali comunque punibili, anche nel caso in cui l’importo dell’evasione sia inferiore al 3 per cento del reddito imponibile. E soglia minima, espressa in cifra assoluta, accanto a quella in percentuale. Ruota intorno a questi due correttivi la soluzione al pasticcio del decreto su abuso di diritto e reati fiscali, approvato dal Consiglio dei ministri del 24 dicembre e poi rimesso in discussione per la possibile applicazione retroattiva delle nuove norme a Silvio Berlusconi. Il governo tornerà ad occuparsene tra due settimane, venerdì 20 febbraio, in quello che è stato annunciato dallo stesso premier Renzi come un super-consiglio: nella stessa riunione dovrebbero essere approvati anche altri provvedimenti attuativi della riforma fiscale, poi i restanti del Jobs Act (a partire da quello che dovrebbe limitare il ricorso al lavoro precario) ed infine il delicato disegno di legge in materia di concorrenza, sul quale già in questi giorni si sono viste scintille tra i ministri Federica Guidi e Beatrice Lorenzin a proposito NEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DI VENERDÌ 20 ANCHE IL CATASTO E LA FATTURAZIONE ELETTRONICA del capitolo farmacie. Un ordine del giorno decisamente impegnativo, che quindi potrebbe perdere qualche pezzo all’ultimo momento. Ma la questione del 3 per cento è di certo la mina politica da disinnescare. Nella versione originale del decreto, sarebbe rimasta immune da conseguenze penali qualsiasi forma di evasione purché di importo inferiore appunto al 3 per cento del reddito imponibile. La clausola di salvaguardia, inserita all’ultimo momento a Palazzo Chigi, non era presente nel testo messo a punto dal ministero dell’Economia, sulla base del lavoro della commissione presieduta dall’ex ministro ed ex presidente della Corte costituzionale Franco Gallo. L’evasione in cifre 275 Matteo Renzi ha giustificato la modifica spiegando che servirebbe a distinguere tra i grandi evasori e coloro che magari solo per un errore hanno sottratto al fisco una parte del proprio reddito tutto sommato non rilevante; ed in questa chiave anche ad evitare di spaventare gli investitori stranieri. Ma poi ha scelto di ritirare il decreto quando è emersa la possibilità che anche Silvio Berlusconi possa beneficiare della tutela, in base dal principio del favor rei, e quindi vedersi annullare la condanna per evasione fiscale e il conseguente divieto di candidarsi alle elezioni. Il governo ha sempre negato qualsiasi connessione con i guai giudiziari del leader di Forza Italia, ma ha ormai accettato di rivedere il provvedimen- 91 In miliardi, la quantificazione fatta dall’Agenzia delle Entrate del tax gap: ovvero la differenza tra il gettito fiscale teorico e quello effettivo 13,1 In miliardi, gli incassi dalle attività di accertamento e controllo relativi all’anno 2013 In pratica è l’evasione che lo Stato è riuscito a recuperare L’agenzia delle Entrate a Roma to. Una retromarcia completa non appare però probabile e dunque la soglia del 3 per cento sarebbe inclusa nel testo, che subirebbe però un paio di correttivi importanti. Il primo è l'esclusione dalla soglia del 3 per cento delle cosiddette frodi documentali (realiz- Ultimatum della Madia sulle auto blu «Senza i tagli in arrivo dure sanzioni» IL CASO ROMA Una tirata d’orecchie in piena regola agli uffici dello Stato per accelerare il piano di riduzione delle auto blu messo a punto dal governo. Il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha inviato ieri un messaggio formale e perentorio ai dirigenti più pigri: i tempi stabiliti nel decreto di dicembre stanno per scadere e ora Palazzo Chigi non sembra disposto a concedere altro margine. Anche perché, nello stesso Dpcm, sono previste sanzioni e ulteriori strette per gli enti che non rendono noti i dati sul parco vetture. L’obiettivo è arrivare a un censimento permanente, da cui risulterà chiaro se la Pa si sarà adeguata alla sforbiciata che limita il tetto della auto blu a cin- que per ciascuna amministrazione, a partire da quelle con i ’archeggi più piccoli, sotto le 50 macchine, che dovranno concretizzare la riduzione entro il 26 febbraio. Ma i piani di rientro dovranno essere spediti al ministero già il 16 di questo mese. «Entro 10 giorni i ministeri e le Pubbliche Amministrazioni interessate devono informare su come si adeguano alla diminuzione delle #autoblu decisa da Governo», ha intimato Madia via Twitter, facendo il sunto della nota spedita il 5 febbraio a tutti gli enti che devono fare i tagli (non solo dicasteri ma anche forze dell’ordine e agenzie). Nella nota veniva esplicitata la richiesta: «comunicare» agli uffici del ministro «ogni misura adottata al fine di rispettare le scadenze previste dal decreto», pubblicato in Gazzetta Ufficiale Le auto della P.a. Intero parco -12% -7.449 62.020 54.571 31 dicembre 2011 1 agosto 2014 l’11 dicembre, che spalma i tagli in tre tranche: la prima, dopo 60 giorni dall’uscita del provvedimento, cade proprio a febbraio; la seconda, per le amministrazioni con più di 50 auto ma meno di 100, termina a fine giugno; l’ultima, per gli enti con più vetture, si chiude il 31 dicembre. A fine 2015, e per ogni anno, tutte le amministrazioni, inclusi gli enti locali, dovranno comunicare l’elenco delle vetture, altrimenti, in aggiunta alla riduzione di spesa automotive già prevista sul 2011 (-70%), si applicherà un’ulteriore contenimento (-50% sul limite per il 2013). Per chi viola le regole quindi non resterebbero che spiccioli da dedicare al capitolo. La roadmap e lo stato dell’arte si conosceranno più nel dettaglio a fine febbraio, o al massimo ai primi di marzo, quando in sede di Cdm, sulla base alle risposte alla lettera appena inviata dal ministro, verrà presentato un documento di sintesi sul tema. Ad ora, stando all’ultima rilevazione pubblicata del Formez, le auto della Pa centrale sono circa 3.600. Alcuni ministeri, stando almeno al database del Formez, sono avanti con il programma di riduzione, tra questi ci sarebbero lo Sviluppo Economico e il Lavoro, altri sono in fase di ’cura dimagrante’, come l’Economia e la presidenza del Consiglio. M.D.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA Solo "auto blu" 8.619 31 dicembre 2011 Fonte: Formez -33% -2.851 5.768 1 agosto 2014 ANSA LO SPIRITO DELLA DELEGA La stima massima dell’economia sommersa secondo l’Istat, in miliardi: corrispondeva nel 2008 al 17,5 per cento del prodotto interno lordo GLI ERRORI IN ASSENZA DI RISPARMI DA PARTE DEGLI ENTI VERRA’ RIDOTTO IL BUDGET DESTINATO ALLE VETTURE zate ad esempio con fatture false), quelle previste dall’articolo 2 della legge del 2000. In questo modo verrebbero escluse scappatoie per i reati più gravi. Allo stesso tempo però si va anche verso la fissazione di una soglia assoluta, accanto a quella percentuale, sopra la quale l’evasio- 485,9 Il totale, espresso in miliardi, delle entrate tributarie dell’anno 2013, tra imposte dirette, imposte indirette e imposte in conto capitale N E V E R S T O P E X P L O R I N G ne sarebbe comunque reato anche per altri comportamenti. La materia non è comunque semplice perché già l’attuale legislazione prevede soglie particolari che andrebbero coordinate. ™ Si tratta in ogni caso di tornare allo spirito della delega approvata dal Parlamento, che chiedeva di «applicare sanzioni amministrative anziché penali, tenuto anche conto di adeguate soglie di punibilità» ma solo per le «fattispecie meno gravi». Quello su sanzioni e abuso del diritto non sarà l'unico decreto fiscale all'attenzione del Consiglio dei ministri. Ne sono attesi altri, anche se a questo punto una proroga dei tempi della delega appare inevitabile (la scadenza è fissata al 26 marzo). Tra i testi che sicuramente dovrebbero entrare in consiglio, come indicato dal ministro Padoan, quelli sulla riforma del catasto e sulla fatturazione elettronica tra imprese. Il primo contiene le indicazioni tecniche per passare a valori e rendite ancorati al mercato immobiliari, sulla base di un algoritmo che tiene conti di fattori quali posizione e caratteristiche. Il secondo mira a contrastare per via tecnologica l’evasione fiscale. Nello stesso Consiglio dei ministri il governo potrebbe cambiare le norme sulla tassazione dei “minimi”, le partite Iva con redditi e fatturato bassi: il meccanismo introdotto con la legge di Stabilità è stato oggetto di aspre contestazioni. Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 37 - 07/02/15-N: Pesaro [email protected] www.ilmessaggero.it Pesaro Professione Lavoro è sul Messaggero ANCONA Macerata Fermo Ascoli P. Sabato 7 Febbraio 2015 OGNI GIOVEDÌ LA VOSTRA CARRIERA PRENDE UN’ALTRA DIREZIONE METEO REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931 Aziende La Fiam di Viti all’Expo testimonial delle Marche Giorno & Notte Pagani al Rossini fa rivivere la «Creuza de ma» di De André Regione Fabbri a pag. 39 A pag. 43 A pag. 38 Il grande Centro in partita adesso preoccupa il Pd Ceriscioli: «Se l’obiettivo è chiedere terzi mandati, non ci interessa Ma non potranno destabilizzare l’esito delle nostre primarie» Esonda il Foglia, la piena fa paura Il maltempo flagella la costa e non risparmia l’entroterra. Due famiglie salvate `A Pesaro sgomberate case e aree industriali. Fano chiede lo stato di calamità ` Vento, pioggia e mareggiate mettono in ginocchio Pesaro. Il Foglia in piena esce dagli argini nella zona dell'Interquartieri, fatte sgomberare le zone commerciali di via Toscana, Torraccia, Iper Rossini, mentre nel tardo pomeriggio alla Tombaccia raccomandavano di allontanarsi dalle abitazioni al pianterreno. Viale Trieste completamente allagata, così come i sottopassi. Ma il maltempo ha piegato tutta la costa, anche a Fano e a Marotta, non risparmiando neppure l’entroterra. Delbianco, Benelli Scatassi, Di Palma Zuccari alle pagg. 40 e 41 Il meteo La grande pioggia. Mare forza nove, danni ingenti Dalla nottata finalmente arriva il miglioramento Il maltempo non darà tregua neppure oggi. Nubi estese e precipitazioni in mattinata e dopo il tramonto, con nevicate oltre 6-800 metri. Dalla nottata deciso miglioramento nel nord delle regione. Sfrattato arrestato non sa dove andare e resta in carcere Il giallo Docente morto in Tunisia svolta autopsia È stata eseguita ieri a Tunisi l’autopsia sul corpo di Massimo Bevacqua, professore di Pesaro Studi trovato morto in circostanze poco chiare. A pag. 39 E l’Adriatico invade viale Trieste Danni ingenti, mare forza nove, onde alte fino a sei metri e raffiche a oltre 80 chilometri orari. E’ stata una notte di tregenda anche per il lungomare di Pesaro invaso dall’acqua (foto TONI) A pag.41 Bielorussia, nuovo mercato aperto all’economia pesarese IMPRENDITORIA La geografia del commercio cambia. C’è un nuovo fronte da esplorare e la Camera di Commercio assieme alle altre associazioni di categoria hanno deciso di puntarci forte. Il paese si chiama Bielorussia e il motivo è semplice. A spiegarlo il presidente Camerale Alberto Drudi nel corso di un incontro tra circa cento imprenditori e il vice ambasciatore italiano a Minsk Ugo Boni. «E’ un paese in forte crescita dove verranno costruiti 800 mila appartamenti da qui a qualche anno, 240 mila solo a Minsk. Per questo è un’opportunità per le nostre imprese di ogni settore: dal mobile alla meccani- ca, dall’agroalimentare alla moda, senza tralasciare l’aspetto turistico. Non a caso quest’anno dall’11 al 13 giugno le nostre imprese saranno impegnate al Samm.it, il salone del mobile italiano a Minsk. E’ un paese dove al contrario della Russia non ci sono sanzioni ed embarghi». Già stretto l’accordo con un trasportatore locale grazie al quale sarà il cliente finale a pagare il dazio doganale sui mobili venduti. L'export della nostra provincia in quel Paese è ancora scarsamente significativo: 8 milioni di euro nel 2013 (-10,9% rispetto al 2012) e 3,6 milioni nei primi nove mesi del 2014 (-40,2% rispetto allo stesso periodo del 2012). «Ma oggi c’è un clima nuovo in cui dobbiamo in- IL CASO «L'opposizione è libera di rivolgersi al prefetto, ma noi abbiamo fatto tutto secondo le regole». L'assessore alle Finanze Antonello Delle Noci non è preoccupato dal ricorso in prefettura presentato dai gruppi di minoranza di Pesaro, Gabicce e Gradara verso gli atti approvati nei consigli comunali per istituire l'Unione dei Comuni del San Bartolo e del Foglia. E ribatte punto su punti, ai profili di irregolarità sollevati. «Per alcuni mesi i segretari generali dei quattro comuni hanno lavorato su tutti gli aspetti normativi dello statuto - spiega Delle Noci - lo studio di fattibilità è stato inserito in un inquadramento generale. Questo, perchè oggi l'Unione nasce come ente, ma ancora non ha i servizi. E non ha costi, non ci sono sedi nuove e i consiglieri, presidente e giunta saranno scelti dai Comuni esistenti in forma gratuita». Quindi quando verranno valutati gli aspetti economici? «Nel momento in cui arriverà all'attenzione dei consigli comunali il trasferimento delle funzioni». Altro punto criticato dall'opposizione, la man- DELLE NOCI: «L’OPPOSIZIONE SI RIVOLGA PURE AL PREFETTO NOI SIAMO A POSTO» `Al giudice ha detto che non voleva uccidere l’ufficiale giudiziario, ma soltanto se stesso Ha detto che non voleva uccidere nessuno, ma soltanto se stesso. E solo per far sentire in colpa i proprietari che volevano mandarlo via di casa. «La mia vita è tutta lì, non volevo perdere anche questo». Queste le parole di Rodolfo Orsini, il 75enne pensionato, originario di Cagli, ex dipendente dell'azienda autonoma di soggiorno, ieri, davanti al gip Raffaele Cormio, durante l'udienza di convalida dell'arresto per aver puntato il fucile carico contro l'ufficiale giudiziario, Gennaro Franchini, che gli stava notificando lo sfratto esecutivo. Rossi a pag. 39 «Unione dei Comuni tutto secondo le regole» serirci». Di fronte a decine di imprenditori, il vice ambasciatore d'Italia in Bielorussia, Ugo Boni, ha parlato di un Paese con «un’economia dinamica, caratterizzata da alti tassi di sviluppo, prerequisito fondamentale per rendere conveniente l’entrata in un nuovo mercato geografico. Si tratta di un Paese anco- IL VICE AMBASCIATORE ITALIANO A MINSK: «OPPORTUNITÀ PER MOBILE, MODA AGROALIMENTARE E TURISMO» ra inesplorato dalle aziende italiane e dalle potenzialità assolutamente inespresse». Il presidente della federazione degli ordini degli architetti delle Marche, Pasquale Piscitelli, ha in questo senso un'esperienza diretta: porta la firma anche del suo studio, il progetto di riqualificazione residenziale a Brest, «altro spazio operativo interessante - ha sottolineato anche per le aziende locali, soprattutto quelle della filiera delle costruzioni e dell’arredamento». Al lavoro anche per quanto riguarda il turismo come spiega il vicepresidente camerale Amerigo Varotti: «Abbiamo già presentato il territorio e continueremo a lavorare in quel paese. Per questa estate sono attesi 3000 bielorussi a Pesaro e stiamo lavorando per avere un volo su Falconara». Drudi ha concluso spiegando che «le piccole imprese pesaresi, come tante in Italia, non hanno la possibilità di accedere a mercati grandi ed estremamente competitivi per carenza di liquidità e preferiscono mercati più ridotti, con meno competitors, che al tempo stesso diano loro la possibilità di crescere e accedere in maniera diretta a spazi economici importanti: caratteristiche che sono proprie della Bielorussia». Da qui l’invito ai mobilieri «perché aderiscano al Samm.it’: può diventare punto di riferimento commerciale per il nostro settore dell’arredamento». Luigi Benelli © RIPRODUZIONE RISERVATA canza nello statuto delle funzioni specifiche da assegnare all' Unione. «Lo statuto per legge non deve indicare quali servizi collegare, ma dice che i 4 comuni possono associare potenzialmente tutti i servizi. Poi ogni caso specifico verrà discusso con i sindacati e sarà oggetto di delibera, con tutti gli aspetti economici che ne conseguiranno». Poi c'è la questione della rappresentanza politica, che anche in questo caso per l'opposizione non è legittima. «C'è un parere del Ministero nel quale viene indicato che è sufficiente almeno un consigliere - puntualizza l'assessore - Su questo fronte, c'è stato un confronto politico tra maggioranza e opposizione per allargare questa eventuale rappresentanza, ma non è stato trovato il punto di condivisione. A quel punto, il centrosinistra ha allargato volontariamente il numero dei consiglieri della minoranza portandoli a due». Per il consigliere di Siamo Pesaro Giovanni Dallasta «le modalità di gestione imposte da Ricci, sia nell'approvazione dei documenti costitutivi che nelle percentuali antidemocratiche delle rappresentanze minoritarie si sono avvertite su tutti i Comuni e questo è sintomo di volontà di gestire l'Unione in maniera autoritaria senza lasciar spazio ad altri nelle decisioni». -MSGR - 14 PESARO - 38 - 07/02/15-N: 38 Marche Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Regione, il Centro in partita Ceriscioli: ma il candidato si deciderà il primo marzo Il governatore Gian Mario Spacca. Il Pd ha negato alla sua Marche 2020 la partecipazione alle primarie Ora arriva il progetto di centro Marche 2020-Area Popolare «La nostra sarà una coalizione di moderati, con Ncd ed Udc che si presenterà con una propria lista, un proprio programma ed un suo candidato presidente alle prossime elezioni regionali - spiega il portavoce di Marche 2020 Stefano Cencetti - Non ci interessano accordi di palazzo e di potere». L’annuncio dell’asse Marche 2020-Area Popolare crea agitazione Il vicesegretario Pd: «Se l’obiettivo è chiedere terzi mandati non ci interessa» ` VERSO IL VOTO ANCONA L'irruzione del grande Centro preoccupa il Partito Democratico. Che forse inizia a pensare di aver chiuso troppo presto le porte in faccia a Spacca&soci. Ed ora il quadro delle alleanze del centrosinistra potrebbe essere rimesso in discussione. «Dobbiamo capire spiega il candidato alle primarie del Pd Luca Ceriscioli - se il grande Centro ha come obiettivo quello di consentire i terzi mandati in Regione ad alcuni oppure se vuole allargare l'esperienza di Governo dell'Udc». Ma i candidati scaricano la "palla" sul segretario regionale del partito Francesco Comi che sin dall'inizio ha posto il veto su Marche 2020. «La gestione politica delle alleanze spetta al segretario Comi e non ai candidati del Pd alle primarie - spiegano dal comitato per Marcolini - Sarà lui a dover decidere». Nella delicata partita a scacchi che gli schieramenti politici stanno giocando per le regionali la pressione maggiore ora è sul segretario Comi che, cespugli a parte, ha puntato da subito sull'autonomia del Pd, quale leader incontrastato della coalizione di centrosinistra. Ma con l'entrata in campo di un soggetto di centro capace di aggregare, oltre a Marche 2020, Martedì Sarà Comi a presentare Ceriscioli e Marcolini `Sarà il segretario regionale del Pd delle Marche, Francesco Comi, a presentare ufficialmente il 10 febbraio, nella sede del partito ad Ancona, i candidati a governatore in corsa alle primarie di centrosinistra del 1 marzo. Oggi Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini presenteranno le firme e la documentazione necessaria alla candidatura. L'Ufficio tecnico amministrativo regionale, trascorse 48 ore dalla chiusura dei termini per la presentazione delle candidature, l'Utar, lunedì sera, proclamerà i candidati alle primarie. anche i Popolari per l'Italia, la Nuova Dc e soprattutto Area Popolare ovvero Ncd ed Udc gli equilibri in campo cambiano. Il mondo moderato marchigiano potrebbe seguire l'esperienza del nuovo contenitore di centro soprattutto se a guidarlo dovesse essere il presidente Spacca. Il Pd lo sa bene. Ecco perché le porte della trattativa ora non sembrano più del tutto chiuse. «Di cosa stiamo parlando? - si chiede Ceriscioli - Noi con l'Udc governiamo già da 5 anni: se il Centro dovesse allargare la coalizione a nuove esperienze di governo oltre l'Udc è un discorso ma se il nuovo schieramento dovesse servire solo per consentire i terzi mandati allora il dialogo si interrompe». Il vicesegretario regionale vuole giocare la partita politica a carte scoperte. «Il Centro si manifesti per quello che vuole essere veramente: i laboratori chimici della politica non appassionano i cittadini - continua Ceriscioli - E' chiaro però che qualsiasi percorso il Pd vorrà intraprendere, il Centro non potrà destabilizzare l'esito delle primarie». Insomma a decidere quale sarà il candidato del centrosinistra, secondo Ceriscioli, saranno le consultazioni del primo marzo tra lui e Marcolini. E qui sta il nodo da sciogliere. Perché anche il Centro ha già un suo candidato. O perlomeno lo avrà. Aeroporto, due anni di tempo per evitare il declassamento CONFRONTO TV Ciccioli (Fdi) «Nel centrodestra è tornato il buonsenso» «Dopo grandi contorsioni a me sembra che nel centrodestra sia tornato quasi a tutti il buon senso. Ancora qualcuno indugia, ma i parti come si sa, talvolta, sono molto faticosi. Coloro che vogliono dare alle Marche un governo alternativo alla nomenclatura del Pd devono mettersi insieme». Lo afferma il portavoce regionale di FdI-An Carlo Ciccioli. «Comprendo aggiunge - le difficoltà degli uomini di Marche 2020, in particolare Solazzi e Spacca, ad andare a un accordo con l'ex opposizione con cui dovranno concordare il programma; comprendo le difficoltà di Fi che stava più serena se organizzava una lista perdente; comprendo i mal di pancia dell'Udc e del Ncd, che avrebbero trovato più comodo accomodarsi alla mensa semi-sicura del Pd; comprendo anche le difficoltà di tanti elettori della destra nel dover fare un'amnistia generale sul passato e sui cattivi comportamenti di tanti. Ma c'è un bene più importante da salvaguardare: il futuro della nostra regione». Per Ciccioli, «occorre in fretta aprire un tavolo di confronto regionale di cattolici, laici, moderati, intransigenti, gente per bene di centrodestra e centrosinistra, che, al di sopra degli interessi dei partiti, produca un progetto serio, credibile, articolato per le Marche». MALTEMPO RIUNITA LA PROTEZIONE CIVILE Sport, Spacca ribadisce «I fondi torneranno» Il punto sulla situazione causata dal maltempo in queste ore è stato `Cherubini, sindacalista confermata ieri durante l'assem- H18 - ha spiegato Cherubini all'as- fatto nella riunione del Uil in seno a Enav, ha incontrato i lavoratori MOBILITÀ ANCONA Aeroporto Sanzio, l'Enav dà due anni di tempo allo scalo. Nonostante le rassicurazioni del Ministero e della Regione sul ruolo di primo piano del Sanzio, l'ente nazionale dell'aviazione ha inserito l'aeroporto di Falconara tra quelli «a basso traffico» all'interno del piano della riorganizzazione dei servizi aeroportuali e quindi tra le infrastrutture da depotenziare. Il Sanzio sarà uno degli ultimi aeroporti ad essere coinvolti dai tagli, ma se non ci saranno aumenti di traffici, lo scalo sarà ridotto da H24 a H18 nel 2017. Significa stop ai voli notturni, oltre alla riduzione di altre apparecchiature e servizi che consentono atterraggio e decolli in condizioni di meteo difficili. La notizia è stata blea dei lavoratori del Sanzio con Luciano Cherubini, responsabile nazionale Uil Trasporti all'interno dell'Enav. Da tempo si rincorrono indiscrezioni e allarmi sul possibile declassamento del Sanzio, con la Fit Cisl tra i primi a denunciare l'ipotesi, puntualmente rintuzzati da Regione e Ministero che ricordano come l'aeroporto sia considerato di interesse nazionale. Il rappresentante sindacale dell'Enav però non ha lasciato spazi alle interpretazioni. «Non sarà a breve, se ne riparla tra due anni, ma se il livello dei traffici non cambia, il Sanzio sarà uno degli aeroporti declassati da H24 a «DEVE AUMENTARE I TRAFFICI: SE DIVENTERÀ UNO SCALO H 18 STOP AI VOLI NOTTURNI E MENO STIPENDIO» L’aeroporto di Ancona Falconara semblea degli operatori dell'aeroporto -. Non ci saranno esuberi e licenziamenti per i controllori di volo, che potranno rimanere al Sanzio con una decurtazione dello stipendio di circa 400 euro, oppure chiedere lo spostamento ad altri impianti di categoria superiore aumentando la propria professionalità. La redistribuzione del personale riguarda 250 dipendenti Enav in tutta Italia nei 21 scali con le perdite più forti. La revisione dei servizi ce la chiede l'Ue, il governo e l'Enac per l'aviazione civile». Difficile invece prevedere l'eventuale contraccolpo per gli altri lavoratori del Sanzio. Come scongiurare il declassamento? «Servono gli investimenti per aumentare i traffici e un piano industriale vero e concreto. Da anni si millantano investitori per Aerdorica, ma ad oggi dobbiamo ancora vedere un piano industriale» commenta Cherubini. Secondo Giorgio Andreani, segretario regionale Uil Trasporti, ora bisogna aprire una battaglia per il riconoscimento del Sanzio. «È l'aeroporto delle Marche, fa parte di una piattaforma logistica insieme con interporto e porto, è l'unico scalo rimasto dopo i fallimenti di Rimini e Forlì, questa potenzialità strategica del territorio va tenuta in considerazione» commenta Andreani. Il segretario Uil denuncia anche le incongruenze dei dati che classificano Falconara come "a basso traffico". «Secondo Enac e Assoaeroporti, al Sanzio ci sono stati 11.974 movimenti tra atterraggi e decolli da gennaio a novembre 2014. Per l'Enav invece sono stati 9.161 in dodici mesi. C'è qualcosa che non va» sottolinea Andreani. E. Ga. © RIPRODUZIONE RISERVATA Intanto ieri sera su Etv Marche il primo confronto tra i due candidati Pd. Incalzati dalle domande del giornalista Maurizio Socci i due competitor hanno scelto la via del politically correct. Niente colpi proibiti. Solo alcuni passaggi un po' tesi. Nella fase iniziale quando Marcolini ha dovuto difendere l'operato della Regione dalle critiche di Ceriscioli. «Siamo una Regione virtuosa e con i conti a posto - ha detto l'assessore al Bilancio Ceriscioli critica ma un conto è stare a sedere a fare lo spettatore ed un altro è stare dentro i problemi delle Marche». L'ex sindaco di Pesaro, che si è posto come l'unico vero interprete del rinnovamento, ha poi affondato il colpo sugli ultimi mesi di lavoro dell'attuale giunta. «L'attività della Regione negli ultimi mesi è stata letteralmente bloccata - ha detto Ceriscioli - perché la ricerca spasmodica del consenso da parte del presidente Spacca ha rallentato l'azione amministrativa dell'ente». Luca Fabbri Coordinamento presso il Dipartimento della protezione civile regionale, presieduta dall'assessore alla Protezione Civile, Paola Giorgi. «Il sistema regionale della protezione civile si è subito attivato per coordinare gli interventi e assicurare il massimo sostegno alle amministrazioni coinvolte da questa ondata di maltempo» dice il presidente Spacca. POSTE SINDACATI MARCHE PIANO INACCETTABILE «Semplicemente irricevibile»: così i sindacati di categoria delle Marche - Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uilpposte, Failp Cisal, Confsalcom - sul piano di ottimizzazione della rete degli uffici postali illustrato dall'azienda a una delegazione sindacale. «Una riunione di pochi minuti. Il tempo necessario - si legge in una nota - per comunicare la intenzione di chiudere 10 uffici e di ridurre l'orario di apertura di altri 23 uffici postali. Nessuno spazio per il confronto; vaghe, assolutamente approssimate le risposte ai rappresentanti dei lavoratori da parte della azienda, trincerata dietro le 'opportunita» offerte dai decreti Scajola e dalla delibera dell'Agcom, di razionalizzare la rete degli uffici postali». «Siamo decisamente contrari al piano, che, qualora venisse attuato, produrrebbe affermano i sindacati - drastiche riduzioni del servizio in 28 Comuni. Non è cosa da poco: circa 16.000 cittadini (oltre 6.000 famiglie) resterebbero senza ufficio postale; mentre altri 22.000 cittadini (9.000 famiglie) dovranno accontentarsi delle poche giornate di apertura». IL VERTICE ANCONA «Con la variazione di bilancio a febbraio recupereremo 800 mila euro da destinare al settore dello sport ripristinando in questo modo le stesse risorse dello scorso anno». Con questa assicurazione, reiterata da mesi, il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha aperto l'incontro con la Consulta regionale dello sport, guidata dal presieente del Comi Fabio Sturani. Nel corso della riunione le parti hanno sottoscritto due documenti: una convenzione tra la Regione, l'Istituto per il Credito sportivo e il Coni per facilitare l'esercizio del credito a favore degli enti locali, enti pubblici ed enti di natura privatistica con una prima disponibilità finanziaria di 50 milioni di euro da parte Ics; una convenzione per l'utilizzo del software «Banca L’ANNUNCIO ALLA CONSULTA PER LO SPORT ALMENO 800 MILA EURO STURANI: «ORA SIAMO SODDISFATTI» © RIPRODUZIONE RISERVATA «CON L’UDC GOVERNIAMO DA 5 ANNI, SE IL PROGETTO ALLARGA BENE, MA ALTRO NON È ALL’ORDINE DEL GIORNO» MARCOLINI: «SARÀ COMI A DEFINIRE L’ALLEANZA» dati impianti sportivi» del Coni Servizi spa che contempla anche il servizio di georeferenziazione per aggiornare il censimento e il monitoraggio degli impianti sportivi sul territorio, intervento che la Regione ha già avviato in collaborazione con il Coni regionale. I TAGLI DEL GOVERNO «La Regione - ha poi ribadito Spacca - intende lo sport come tutela della salute ai cittadini, prevenzione e principio cardine della longevità attiva. Nonostante questo, dopo sette anni di crisi e quattro di recessione, ci siamo trovati in difficoltà non solo per lo sport, ma con l'attività complessiva. La legge di Stabilità ha comportato un taglio drastico di risorse alle Regioni, che per le Marche consiste in 230 milioni di euro in meno. Siamo stati obbligati per legge ad approvare un bilancio con i capitoli azzerati: lo sport, ma anche gli altri come il sociale, l'ambiente, il turismo, la cultura». «L'impegno della Regione - ha proseguito - è però quello di recuperare le risorse e già da lunedì cominceremo la discussione sulla variazione di bilancio. Grazie alla premialità della sanità, che solo le Marche insieme alla Lombardia hanno saputo conquistare, avremo 53 milioni di euro in più a bilancio per due anni oltre ai 50 milioni recuperati da investimenti rimandati, progetti non realizzati e attraverso una serie di tagli mirati. «Siamo soddisfatti delle dichiarazioni e degli impegni assunti dalla Regione. Risultati ottenuti grazie alla condivisione degli obiettivi da parte di tutto il mondo sportivo marchigiano che si è mobilitato nelle scorse settimane per ottenere risposte». Così il presidente del Coni Marche Fabio Sturani. © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 40 - 07/02/15-N: 40 Pesaro Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Incubo per due famiglie drammatico salvataggio dei vigili con il gommone `Abitazioni invase dalla fiumana a Cà Mazzasette di Miniera e in località San Leo sgomberati altri inquilini delle case popolari AUDITORE Pochi attimi e l’acqua ha invaso strade e soprattutto alcune case allagando tutto. Gli argini del Foglia e dell’Apsa a Casinina di Auditore e a Miniera non hanno retto alla piena. L’entroterra si ritrova sottacqua, tra strade sommerse, frane, crolli e soprattutto momenti di paura e panico di famiglie e automobilisti. A Ca’ Mazzasette di Miniera, vicino a Casinina, l’incubo per una coppia di anziani e una famiglia di stranieri con due bambini. La piena ha invaso le abitazioni fino al primo piano. Tutto è successo in poco tempo, giusto il tempo di rifugiarsi al piano superiore e chiamare i soccorsi. I vigili del fuoco sono arrivati con un mezzo anfibio. «Era l’unico modo per salvarli, c’era oltre un metro d’acqua - spiega il capo distaccamento dei pompieri Claudio Ovarelli - li abbiamo raggiunti e portati in salvo. Stavano bene, ma erano spaventati». La coppia di anziani è stata trasferita nell’abitazione dei figli a Fermignano mentre la famiglia di extracomunitari è stata ospitata in un agriturismo a Gadana di Urbino, presa in carico dai servizi sociali del Comune. A Casinina cinque auto sono rimaste travolte dalla fiumana. Anche in questo caso un mezzo anfibio dei vigili del fuoco ha tratto in salvo i sei automobilisti e passeggeri. Non è tutto, perché sono rimasti allagati anche gli scantinati di due case popolari a San Leo di Auditore. Due le famiglie con due bambini ogni nucleo erano fuori al lavoro o a scuola. Via agli interventi con l’autopompa e taglio necessario dell’energia elettrica. no è crollata in un tratto di cento metri, ci vorranno mesi per sistemarla. Nei prossimi giorni la conta dei danni, sarà un conto salatissimo». Anche un camion con 250 quintali di truciolare e una macchina sono rimasti impantanato a Cà Gallo. Incolumi gli autisti, ma tante ore di lavoro dei vi- LE FRANE Una strada cede nell’interno IL PRIMO CITTADINO ZITO: «L’ASFALTO È SALTATO COME CARTAPESTA STIAMO PAGANDO L’INCURIA DI ANNI» IL SINDACO «Le famiglie non sono state evacuate - spiega il sindaco di Auditore, Giuseppe Zito - monitoreremo la situazione e forniremo loro l’aiuto necessario. Purtroppo stiamo pagando l’incuria di anni. Il fiume è straripato e ha fatto saltare l’asfalto come carta pesta. Il muro della Provinciale a San Giovanni ha ceduto, mentre l’officina Magnani si è allagata. Ci sono state famiglie e automobilisti soccorsi. La Provinciale tra Tavoleto e Morcia- gili del fuoco per liberare i mezzi dall’acqua. Cantine allagate anche a Canavaccio, mentre la Provinciale 3 bis tra Ca’ Gallo e Schieti è stata chiusa a causa dei 70 cm acqua sull’asfalto. A Mercatale i tecnici hanno cercato di far scaricare la diga a 50 metri cubi al secondo, poi però l’invaso è diventato saturo scaricando 150 metri cubi al secondo facendo esondare il Foglia in più punti, anche a valle. Auto intrappolate nei sottopassi Molte frane si sono formate nella zona di Urbino. Un primo cedimento ha riguardato la zona di via Ca’ Raniero, dove in mattinata è intervenuta una ruspa per liberare la strada. Due si sono verificate a San Marino di Urbino sulla Statale 73bis, al chilometro 74, invadendo la carreggiata. Il personale dell’Anas è intervenuto in entrambi i luoghi. Altre frane hanno colpito la frazione di Urbino, Palazzo del Piano; la strada che da San Cipriano porta a San Giovanni in Ghiaiolo e quella che congiunge La Torre a Trasanni. Una frana si è formata anche in via Pallino all’inizio della strada, subito dopo l’uscita dalla Provinciale. La frana ha invaso metà corsia. Luigi Benelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Così il Foglia nella giornata di ieri: l’acqua ha invaso tutto ciò che incontrava (Fotoservizio TONI) Allagamenti e danni il maltempo infierisce su Sassonia martoriata FANO La furia del mare ha colpito duro ovunque, ieri notte lungo la costa fanese, ma il lato sud di Sassonia è forse l'emblema più calzante della devastazione. Sotto la sferza implacabile della burrasca da greco-levante, in Adriatico uno tra gli eventi atmosferici più distruttivi, via Ruggeri ha ceduto in più punti ed è stata chiusa al traffico. Via Schiavoni, la parallela, ha subito la stessa sorte, dopo essere diventata una sorta di grande catino per la raccolta di acqua salata. Una decina di abitazioni ha avuto garage, cantine e piani terra allagati, una famiglia è rimasta per lunghe ore al freddo, dopo che il quadro dell' elettricità era finito a mollo. In serata il problema è stato risolto e il rischio di evacuazione scongiurato. "Stiamo operando contro due emergenze di carattere diverso", spiegava l'assessore Marco Paolini, che aveva attivato il Centro operativo comunale già durante la notte, quando era apparsa chiara la violenza inusitata della burrasca. Il segnale d'allarme il giorno precedente, quando un inizio di mareggiata in assenza di vento aveva iniziato a martellare la costa fanese. Per i pescatori un chiaro segnale: il peggio sarebbe arrivato nella notte e così è stato, complice il vento e l'alta marea ha alimentato onde alte fra 4 e 6 metri. Muri d'acqua che hanno iniziato a devastare la costa. "Io lavoro con i bagnanti della spiaggia libera, che adesso non c'è più", ha detto Roberto del bar Splash con la voce rotta dall'emozione. Anche la passeggiata a mare Danni sulla spiaggia di Fano LA TEMPESTA HA ANCHE ROTTO GLI ORMEGGI DELLA NAVE-RISTORANTE SCIMITAR ANCORATA NEL PORTO non c'era più. Spezzate le sue pesanti lastre, poi sommerse dalla ghiaia e dal ribollire di onde. Ecco una delle due emergenze da affrontare: la portata distruttiva della perturbazione. L'altra emergenza era la piena dei corsi d'acqua dopo le abbondanti precipitazioni notturne. "Ci siamo salvati pur con qualche danno, ma la prossima volta faremo la stessa fine del bar Splash", si diceva poco più in là asciugando i pavimenti dentro ai locali o rappezzando i teloni strappati dal vento. Acqua di mare anche nei vani interrati delle case lì vicine. Problemi per il ristorante Calamara, al porto, e per il ristorante galleggiante Scimitar: "Rotta parte degli ormeggi e infiltrazioni d'acqua, i danni sono ingenti e siamo molto preoccupati", ha detto l'amministratore unico Marco Pezzolesi. Mobilitati i volontari della protezione civile, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e la polizia municipale, che ha piazzato pattuglie alle principali rotatorie sulla statale Adriatica per governare il traffico deviato dall'A14 su ordine della Prefettura. Per lungo tempo è stato impossibile liberare i locali allagati, perché le fogne non ricevevano altra acqua. "Anche l'ultimo barlume di pazienza si è consumato, adesso passiamo alle richieste di danni", ha detto Mauro Ginesi, portavoce del comitato Le Brecce. "Oltre al danno anche le beffe: ci dicono che è colpa nostra perché le case sono troppo vicine al mare, ma il nucleo originario del rione è stato costruito prima della guerra", ha commentato un'altra residente. Un litorale in ginocchio: «Mai vista una cosa simile» MAROTTA "Sono vent'anni che abito a Marotta, ma una cosa così non si era mai vista". E' l'amara riflessione di uno dei residenti di viale Carducci che, ieri mattina, si è dovuto immergere con l'acqua fino alla cintola per aspirare fango e detriti dai garage. Marotta è stata tremendamente colpita sul litorale dalla burrasca che, accompagnata con forti raffiche di vento da sud ovest, ha imperversato sulla fascia costiera marchigiana. Stand, chalet, capanni, attrezzi da pesca e ombrelloni scaraventati a decine di metri dalla riva. Barche capovolte e semidistrutte, fogne ostruite dai detriti e sottopassi completamente allagati: quello più a sud di via Foscolo al Cesano e quelli di Marotta centro (via Togliatti e via Chiesa). Uno scenario da tsunami asiatico. Particolarmente colpita l'area del lungomare compresa tra via Togliatti e piazza Roma. bito ulteriori rallentamenti e ritardi. La conta dei danni sarà pesantissima. La minoranza attacca: "Il sindaco e gli assessori ci avevano assicurato di aver sistemato i sottopassi, invece continuano ad allagarsi - protesta Barbieri - La situazione è indecente. L'amministrazione comunale deve rivedere assolutamente il progetto di chiusura del passaggio a livello e deve far sì che le ferrovie realizzino opere compensative adeguate". Allaga- IL VICESINDACO CARLONI "In questa parte di Marotta i danni sono stati davvero consistenti - ha detto il vice sindaco Alvise Carloni - Il tratto di spiaggia è seriamente compromesso per 500 metri di lunghezza. Le scogliere non hanno potuto assorbire del tutto la mareggiata. Abbiamo dovuto chiudere tutti i sottopassi e non sono mancate infiltrazioni d'acqua all'interno degli istituti scolastici di via Raffaello e via Damiano Chiesa". Fino a sera la situazione è rimasta di massima allerta in tutto il Comune. Nel sottopasso di via Togliatti l'acqua ha lambito i due metri, mettendo a rischio la circolazione ferroviaria che non ha su- Viale Ruggeri a Fano, ormai un percorso di guerra ACQUA E BISCOTTI PER I CAMIONISTI DEI TIR RIMASTI BLOCCATI LUNGO LA CARREGGIATA NORD DELL’AUTOSTRADA menti e traffico in tilt segnalati in via Brodolini, viale Europa e via Ferrari, con ripercussioni sulla viabilità cittadina lungo la statale adriatica in entrambe le direzioni. Il maltempo ha reso anche difficile, se non impossibile, la circolazione ferroviaria fra le 4.30 e le 7.20. Ramaglie e pietrisco lasciati sui binari dalla violenta mareggiata hanno causato il ritardo di 14 treni tra Frecce e Regionali, altri 6 sono stati cancellati. Disagi anche in autostrada: sono stati soccorsi con acqua e biscotti da squadre di volontari della Protezione civile, partite da Ancona e Pesaro, gli autisti dei tir bloccati lungo il tratto nord dell'A14, fra Senigallia e Pesaro, per il divieto di transito imposto a cause delle nevicate cadute in Romagna. Jacopo Zuccari © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 41 - 07/02/15-N: 41 Pesaro Urbino Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it A Pesaro esonda il Foglia, case e zone industriali sgomberate Fino a tarda sera paura per la piena Nella notte il mare invade viale Trieste ` ` ` L’EMERGENZA Ancora il Foglia in prossimità della foce (Fotoservizio TONI) Il sindaco Seri chiede per Fano lo stato di calamità L’APPELLO «Ci attiveremo per chiedere lo stato di calamità». Solo un robusto aiuto da parte di Regione e governo centrale permetterà di cancellare in tempi brevi i gravissimi danni provocati da una tra le più gravi mareggiate nella storia recente di Fano. Ieri mattina il sindaco Massimo Seri ha compiuto una serie di sopralluoghi sulle zone più colpite, di fatto tutta la nostra riviera da Fosso Sejore a Ponte Sasso. Ha potuto così constatare di persona la portata devastante di «un evento di anomala intensità» e l’amarezza di coloro che in poche ore hanno perso tanto. Garage, cantine e piani interrati sono stati allagati. A Sassonia le lingue di acqua e schiume lanciate dalle onde hanno attraversato sia viale Adriatico sia viale Alighieri. L’anfiteatro Rastatt ridotto a una piscina. I gestori del club anziani a Madonna Ponte hanno provato a pulire i locali da una patina di limo, salvo chiudere subito dopo e ritirarsi in fretta sotto la minaccia del fiume Metauro. Allagato il parcheggio delle barche. Solo alcuni esempi di un’emergenza sistematica su tutta la costa fanese. «Drammatico il fatto – ha detto Andrea Giuliani di Confartigianato – che sono state sconvolte anche spiagge finora estranee ai fenomeni erosivi». MOBILITAZIONE Da un primo sommario esame della situazione, negli stabilimenti colpiti dalla mareggiata si calcolano danni per una media di 20-30.000 euro. «Abbiamo subito sollecitato i Comuni di Fano e Mondolfo a chiedere lo stato di calamità, altrimenti sarebbe impossibile ottenere i risarcimenti». Servirà inoltre: «Ricaricare le spiagge erose; semplificare le procedure e le pratiche per gli operatori che intendano ripristinare gli impianti e le attrezzature; rafforzare le opere di difesa, ormai inadeguate a reggere l’urto del mare». Lungo gli arenili di Gimarra i danni sono rilevantissimi. Quasi surreale il colpo d’occhio fornito dallo Chalet del Mar, per buona parte sospeso nel vuoto dopo che la burrasca ha spazzato via un intero spessore di sabbia. Tenute sotto costante controllo le piene del fiume Metauro, del torrente Arzilla (assai minac- cioso nella zona del ponte Mimmo) e dei corsi d’acqua minori, in particolare l’ormai famigerato rio Crinaccio, ingrossati dalla pioggia battente caduta nella notte. Problemi anche in collina. Per l’ennesima volta in poco tempo l’esondazione dell’Arzilla ha investito il ristorante del mulino Ciavarini. Ieri, però, il peggio è stato per la costa. «L’importanza dell’evento atmosferico, associato ai problemi che affliggono da anni la nostra città, ha portato all’attuale situazione: Regione e governo devono assolutamente intervenire», ha dichiarato il sindaco Seri, appena dimesso da un breve ricovero in ospedale. «Esprimo vicinanza – è intervenuto il vescovo Armando Trasarti – alle famiglie e a tutti coloro che sono stati colpiti pesantemente dal maltempo. Nel ringraziare, in particolar modo, quanti, a vario titolo, si stanno adoperando per far ritornare la situazione alla normalità, invito tutti ad aiutarsi reciprocamente con spirito di solidarietà e di servizio». Osvaldo Scatassi Ricci e Biancani: «Danni importanti» Donna intrappolata nel sottopasso ` Vento, pioggia e mareggiate mettono in ginocchio Pesaro. Il Foglia in piena esce dagli argini nella zona dell'Interquartieri, fatte sgomberare le zone commerciali di via Toscana, Torraccia, Iper Rossini, mentre nel tardo pomeriggio alla Tombaccia raccomandavano di allontanarsi dalle abitazioni al pianterreno. Viale Trieste completamente allagata, così come i sottopassi. E alla Palla devastati gli arredi. «Danni per milioni di euro», dicono dal Comune. Per tutta la giornata di ieri sono state decine e decine gli interventi di vigili del fuoco, Protezione Civile, Centro Operativo e vigili urbani, iniziati sin dalla notte. Il maltempo ha colpito pesantemente, creando una situazione di allarme che resterà alta anche oggi, con le previsioni che indicano ancora pioggia. Le scuole saranno però aperte. zioni diffuse si sono registrate anche nella zona rurale, tra il ponte di Borgo Santa Maria e Villa Ceccolini. E poi la Tombaccia. Alle nove del mattino il sottopasso di via Gradara era già allagato con due metri d'acqua e tutte le traverse intorno a via Milano sono state chiuse. Ma il blocco stradale, non ha fermato un'automobile guidata da una signora che si è spinta fino dentro il sottopasso, mentre intorno diverse persone le gridavano di arrestarsi. Fortunatamente la donna è riuscita ad uscire dall'auto (poi affondata). "Abbiamo effettuati controlli anche nelle scuole vicine al fiume Foglia – dicono il sindaco Matteo Ricci e l'assessore alla Manutenzione Andrea Biancani - IL LUNGOMARE Ricci e Biancani dicono di non aver "mai visto una tale forza del mare". La mareggiata ha devastato completamente le spiagge. L'acqua ha raggiunto viale Trieste, trasformato nella notte in una piscina impraticabile dal mare a forza 9. Danni anche alle strutture pubbliche, sempre nella zona della Palla: danneggiata la passeggiata in legno, divelte le panchine, molte delle quali sono state portate via dal mare.”Stiamo già effettuando una prima valutazione dei danni, che pensiamo, purtroppo, saranno importanti", dicono gli amministratori. A Baia Flaminia il mare è arrivato sulla strada. Situazione difficile anche nelle coste sotto il San Bartolo, in particolare a Baia Vallugola, dove è stato danneggiato il ristorante il Falco. In zona porto non è andata meglio. Chiusa la zona del Moloco fino all'incrocio con viale Napoli: la strada era allagata. La forza del mare ha distrutto le vetrate della Rotonda Bruscoli, danni anche in altri locali. Il vento, con raffiche che hanno raggiunto gli 85 km/h, ha causato il crollo di alberi in viale Trieste, viale Trento, Parco della Pace, via Livorno e rami sulle strade, frane (strada Ferriera, a Colombarone, strada Fenatacci) e smottament. Interventi anche per garage e scantinati allagati. Sopralluogo anche a Sottomonte. "Siamo andati a verificare anche la zona della vecchia frana – concudono Ricci e Biancani - ma non sono stati riscontrati problemi particolari". Thomas Delbianco ALLAGAMENTI Le emergenze maggiori si sono registrate lungo il corso del fiume Foglia e in zona mare. Le aree industriali e i quartieri che si trovano a ridosso del fiume sono state monitorate per tutto il giorno. L'innalzamento del Foglia ieri è stato eccezionale. La pista ciclabile, che corre a fianco al letto del corso d'acqua è stata invasa, e con il passare delle ore è aumentata la preoccupazione per le aree industriale di via Toscana, Torraccia e dell'Interquartieri. Nel pomeriggio il fiume è esondato all'altezza di via Sardegna: i tecnici, che avevano previsto una piena intorno alle 15, considerato che la diga di Mercatale non riusciva più a contenere acqua, sono intervenuti per realizzare un argine provvisorio, mentre i vigili urbani lungo le strade consigliavano agli automobilisti di non raggiungere via Toscana, l'Iper Rossini, l'Obi e la Pica. Strutture e zone che sono state poi fatte evacuare nel tardo pomeriggio. Già ieri mattina la polizia municipale aveva fatto uscire i dipendenti delle aziende che rischiavano di rimanere bloccati in Strada Fornace Vecchia, alle spalle del casello autostradale tra cui Benelli Moto e Ifi. Tracima- per motivi di sicurezza. In via Del Carso abbiamo chiesto di evitare di utilizzare i locali al piano terra". E in via Del Carso, i vigili urbani hanno organizzato un'uscita straordinaria degli alunni dalla scuola Cantarini. La piena del fiume, che ha inondato gli orti attigui, ha fatto scattare la preoccupazione per "le centinaia di cani, gatti, conigli e volatili che si trovano nei box recintati – dice Laura del gattile comunale – temiamo che molti di loro siano morti sott'acqua". La piena del Foglia ha invaso i pontili e una barca è andata alla deriva, trascinata verso la foce. Flash della concitata giornata di ieri Il Palas circondato dal Foglia la riunione della sala operativa un intervento dei vigili del fuoco e sottopassi allagati La mareggiata più violenta da 20 anni © RIPRODUZIONE RISERVATA LA VICINANZA DEL VESCOVO TRASARTI A TUTTI COLORO CHE HANNO SUBITO DANNI PESARO Cabine in cemento divelte, staccionate volate via come un castello di carte, interi stabilimenti balneari distrutti dalla furia del mare. Sono ingentissimi i danni sulla costa pesarese provocati dal maltempo che ha colpito il nostro territorio. In ginocchio i bagnini pesaresi, con le concessioni di spiaggia letteralmente devastate dalle forti raffiche di vento (punte oltre gli 80 km orari) e dalle onde del mare. Tanti gli stabilimenti che hanno subito danni, in particolar modo nella zona della Palla di Pomodoro (bagni Tina) e Sottomonte (bagni Bibi, bagni Margherita, bagni Due Palme), ma anche ristoranti storici come il Falco alla Vallugola o la Rotonda Bruscoli al porto. DIVELTE LE CABINE IN CEMENTO Il litorale di Fano sconvolto dalla mareggiata "La situazione è disastrosa- afferma Raniero Dragomanni, titolare di Bagni Margherita- sono andate completamente distrutte cabine, camminatoi, fioriere, serrande, giochi per bambini. Non ho mai visto una cosa del genere in trent' anni di attività. Tutte le nostre protezioni, come i cumuli di sab- bia, sono state inutili. E' ancora presto per quantificare i danni, ma sono sicuramente ingenti. Dopo questa batosta sarà difficile rialzarsi. Ora, speriamo in un aiuto da parte delle istituzioni." "La mareggiata ha danneggiato parte delle nostre attrezzature- sottolinea Fiorenzo Pucci, titolare di Bagni Agata- ma in alcuni stabilimenti la situazione è ben peggiore. Le dune di sabbia sono servite a poco. E' necessario rinforzare le scogliere." Disagi sono stati segnalati un po' ovunque, dalla spiaggia di Levante a quella di Ponente. Colpita anche Baia Flaminia, dove il mare è arrivato a lambire la strada mentre tutta la spiaggia è stata invasa da rami e detriti trasportati dalla mareggiata. Invasa dall'acqua, in più tratti, anche la pista ciclabile che collega Pesaro con Fano. "Stiamo facendo una ONDE A FORZA NOVE E RAFFICHE AD OLTRE 80 CHILOMETRI ORARI HANNO DEVASTATO SOTTOMONTE, LEVANTE PONENTE E LA BAIA stima dei danni- afferma Giacomo Gaudenzi, presidente della Cna Pesaro- certamente si tratta di una situazione gravissima che ha coinvolto, quasi tutte le strutture del litorale che va da Gabicce Mare a Marotta. E' l'ennesimo episodio che dimostra la fragilità della nostra costa. Occorrono azioni risolutive per cercare di arginare fenomeni che ormai si vanno intensificando. Tra queste è sempre più urgente un intervento alla fo- Cabine divelte a Sottomonte ce del Foglia per la rimozione dei detriti." CNA E CONFARTIGIANATO "Ora è necessario- aggiunge Antonio Bianchini, responsabile Cna dei concessionari di spiaggia- fare un'attenta valutazione dei danni al fine del riconoscimento dello stato di calamità naturale" "La mareggiata della notte, la più violenta negli ultimi 20 anni- afferma Oasi Confartigianato- ha messo in ginocchio la stragrande maggioranza delle imprese balneari della provincia. Sono stati riscontrati danni un po' ovunque, anche nelle spiagge finora mai interessate dal fenomeno erosivo. Da un primo sommario esame si calcola una media di 20-30mila euro di danni per ogni stabilimento balneare colpito dalla mareggiata, con punte di 50-60mila euro dove le cabine sono andate letteralmente distrutte. Per questo abbiamo già sollecitato i sindaci dei comuni costieri a chiedere alla Regione di invocare il riconoscimento dello stato di calamità. Inoltre, abbiamo chiesto un aumento dei contributi i ripascimenti e una semplificazione delle procedure per ripristinare le attrezzature." Daniele Di Palma -MSGR - 14 PESARO - 42 - 07/02/15-N: 42 Fano SERI: «LA DELIBERA È IL RISULTATO DI UN PERCORSO CONDIVISO, ADESSO INCONTRERÒ GLI ALTRI SINDACI» Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Fax: 0721 370931 e-mail: [email protected] Cavallo apre sulle opere compensative per Marotta L’ASSEMBLEA La sede dell’Aset Aset: Spa e Holding avanza la fusione `La giunta ha approvato l’atto di indirizzo SERVIZI Avanti verso la fusione delle due Aset, la spa e la Holding. L'altro ieri la giunta fanese ha infatti approvato il relativo atto di indirizzo. La sua formulazione, si sostiene nella maggioranza di centrosinistra, rappresenterebbe una pietra tombale su qualsiasi tentazione riguardo alla società unica provinciale, sempre che l'ipotesi del gemellaggio con la vicina pesarese Marche Multiservizi non sia riportata in auge dalle evoluzioni di legge. "La delibera di indirizzo - ha commentato a questo proposito il sindaco Massimo Seri - tiene conto di precedenti indicazioni ed è quindi il risultato di un percorso condiviso. La prossima settimana organizzerò un incontro con i miei colleghi degli altri Comuni soci in Aset, per confrontarmi con loro". L'atto di indirizzo è un docu- mento che mette nero su bianco la volontà di fondere Spa e Holding, un percorso che si vorrebbe completare entro la prossima primavera, quando scadrà il mandato a termine dei rispettivi vertici. L’ADVISOR L'approvazione consente ora di individuare il cosiddetto advisor, il consulente che dovrebbe verificare gli aspetti tecnici dell' intera operazione. Un passaggio che, secondo Teodosio Auspici, vice presidente della Holding, potrebbe anche essere sal- FARMACIE DI TURNO Pesaro Albini, via San Francesco 14 (ausiliaria Maffei) Fano Comunale stazione, piazzale della stazione (ausiliaria Ercolani) Urbino Comunale Piansevero, viale Comandino. tato per accelerare il ritmo: "Se lo scenario è già ben definito, allora si proceda a spron battuto, senza perdere altro tempo, verso la fusione". I due vertici, quindi i rispettivi Cda delle Aset, avevano elaborato una bozza iniziale dell'atto, che spingeva soprattutto sull'esigenza di rivedere i costi eliminando possibili doppioni, mentre all'advisor sarebbe stato affidato il compito di valutare la fusione o altre soluzioni. IL TESTO Il testo è stato rielaborato dal livello dirigenziale del Comune e di nuovo corretto dai due Cda. A una prima lettura, in attesa di valutare l'atto in modo più approfondito, sembrerebbe che la versione votata dalla giunta l'altro ieri sia più aderente all' elaborazione della dirigenza comunale, più esplicita e netta sulla scelta della fusione. "L'atto di indirizzo è stato condiviso con i Cda delle due Aset, che hanno dato il loro apporto come organi deputati a deliberare l'atto di fusione", ha concluso Auspici. Osvaldo Scatassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Confcommercio stoppa lo zuccherificio URBANISTICA Ex zuccherificio, ecco il contro-appello di Confcommercio. L'associazione di categoria si augura che la maggioranza fanese di centrosinistra «rimanga coerente, continuando a contrastare la variante come fece in precedenza dai banchi dell'opposizione». Sono giorni di grande fermento intorno al progetto urbanistico, ribattezzato la madre di tutte le varianti. Il voto decisivo in consiglio comunale è imminente, essendo atteso fra una dozzina di giorni, e la maggioranza ha appena annunciato di essere orientata al no. Qualcuno manifesta perplessità? Confcommercio lo punzecchia in prima persona, come nel caso del consigliere comunale Riccardo Severi: «Dopo avere cambiato squadra, non si senta legittimato a fare autogol». Molto severa la censura alle giunte Aguzzi. La prima, su richiesta della società proprietaria Madonna Ponte, approvò l'attuale area produttiva. «Ci troviamo - prosegue Confcommercio - davanti a capannoni industriali costruiti per farne grandi superfici commerciali, veri scheletri di cemento diventati un monumento alla cattiva politica. Prima di riaprire un nuovo cantiere, occorre che la politica ristabilisca regole certe e di correttezza. Pensiamo che la stagione delle varianti sia tramontata assieme al consumo del territo- APPELLO AL COMUNE «VARIANTE DA FERMARE SERVONO SOLUZIONI DI BUON SENSO» rio e che per l'ex zuccherificio, come per la zona del Forcolo, altro pasticcio della giunta Aguzzi, occorrano soluzioni di buon senso». La variante risale alla precedente Amministrazione Aguzzi, ha già ottenuto due voti favorevoli e adesso Confcommercio spera che sia respinta al terzo e definitivo passaggio in consiglio comunale. Il nodo che non si scioglie sono 7.500 metri quadri di spazi vendita, suddivisibili in tre medie strutture, in un contesto di 13.000 metri complessivi comprendente magazzini e depositi. Fino a una versione precedente del progetto, questa area era ampia circa 23.000 metri quadri. «Il cantiere ripartirà - conclude Confcommercio - dando lavoro ad artigiani e maestranze nel pieno rispetto di un'economia che deve ritrovare il suo baricentro commerciale nel centro storico e nelle strutture di vicinato». Sulle opere compensative alla chiusura del passaggio a livello il sindaco Cavallo apre al confronto con Attraverso Marotta. Queste sono le conclusioni a cui si è giunti al termine dell'assemblea di giovedì sera, organizzata da Città Futura nella sala Cri. Se poi sarà un dialogo fra sordi è quel che vedremo da lunedì quando Cavallo fisserà la data dell'incontro con Attraverso Marotta. Anche se sia Cavallo che l'assessore ai Lavori Pubblici Carloni, dopo aver illustrato il progetto, hanno lasciato intendere che prenderanno in considerazione solo proposte che non stravolgano il progetto di Rfi. Infatti Carloni ha annunciato che c'è la disponibilità a verificare l'allungamento delle rampe pedonali di 2-3 metri per ridurre la percentuale di pendenza del sottopasso, l'eliminazione della copertura laterale e di alcuni gradoni lasciando una parte di scivolo per carrozzine e bici, l'inversione del percorso delle rampe spostandole verso le rotaie di circa 30 cm e il collegamento di via Parini con piazza Roma una volta che Rfi cederà il terzo binario. Niente da fare per gli ascensori per disabili che sarebbero pericolosi in caso di guasto o di atti vandalici. Una mano a un confronto con Attraverso Marotta l'ha data il presidente del consiglio regionale Solazzi: «Si impone un supplemento di approfondimento sul progetto, se non ci si riesce entro il 18 marzo si può chiedere alla Rfi di spostare la scadenza della prossima Conferenza dei Servizi di 2-3 mesi in quanto le Ferrovie dello Stato non possono dettar legge». Ovviamente a Cavallo e Carloni avevano replicato il presidente di Attraverso Marotta Petroni parlando di «progetti non collegati fra loro, rampe per disabili discriminatorie, sottopasso Foscolo da realizzare altrove e perdita di un passo carrabile» nonché gli architetti Radi e Cattalani. L’assemblea, aperta dal presidente di Città Futura Pascucci, ha visto dopo l'illustrazione dei progetti da parte di Cavallo, Carloni e dell'architetto Centoscudi anche gli interventi tra gli altri dell'ex assessore Santinelli, di Alessio Bartolucci dei 5 Stelle, di Rossella Pianelli, di Anna Rita Temperini, del consigliere di minoranza De Angelis e dell' ex sindaco e Loccarini. Giuseppe Binotti © RIPRODUZIONE RISERVATA L’assemblea a Marotta La droga e il denaro sequestrati dai carabinieri Arrestato per spaccio gestore di ristorante sura ermetica c'erano 35 gram`Blitz dei carabinieri mi di cocaina, parte già confezionata e parte ancora da tagliare. a San Michele al Fiume il locale rischia la chiusura LA PERQUISIZIONE MONDAVIO Quel via vai di persone in quel ristorante-bar-pizzeria di San Michele al Fiume, proprio lungo la via Cesanense sulla provinciale 423,, aveva destato più di un sospetto e tanti interrogativi. Un andirivieni di persone a tutte le ore del giorno, e della notte, che ha di fatto insospettito residenti e, soprattutto, le forze dell'ordine, ovvero i carabinieri di Mondavio, guidati dal maresciallo comandante Giuseppe Castigliego. E così i militari giovedì sera non ci hanno pensato due volte e con l'aiuto dei colleghi della sezione cinofili arrivati da Pesaro sono passati alla perquisizione del locale, che si trova nel centro abitato della frazione cesanense. Nel corso del blitz i carabinieri hanno scoperto due dosi di cocaina in una tasca al del barista e titolare della pizzeria, L.R., 40 anni. Il resto della droga era ben nascosto nella camera da letto dell'abitazione collegata al locale. In una scatola in legno a chiu- Continuando la perquisizione, in un barattolo metallico i militari hanno rinvenuto 170 grammi di hashish, anch'essi parte già confezionati e parte ancora da lavorare. Mentre nelle scatole di scarpe erano custodititi i contenitori di cellophane e i ritagli di buste di nailon da utilizzare per il confezionamento nonché l'immancabile bilancino di precisione. Sequestrata la somma di 1.115 euro, verosimilmente provento dello spaccio. Il titolare del ristorante è stato tratto con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nonché per aver adibito il locale a luogo di incontro per consumatori di droga. Per quest'ultima accusa l'autorità giudiziaria e il prefetto potranno ora deciderne la chiusura. A colpire i carabinieri è stata la meticolosità delle confezioni di cellophane adoperate per selezionare le dosi: dall'involucro di colore nero con la dose più leggera a quello di colore celeste e per finire con la busta di colore bianco, quella più pesante. Jac.Zuc. © RIPRODUZIONE RISERVATA Carnevale, omaggio alla Musica Arabita GLI APPUNTAMENTI Gli appuntamenti del Carnevale di Fano a teatro proseguono stasera (ore 21) con la "Mascherata di Villanelle" spettacolo teatrale-musicale in costume dedicato alla commedia madrigalesca di Adriano Banchieri inframmezzato da dialoghi estrapolati da commedie del tardo Rinascimento, che proporrà il Coro in Maschera - Gli Scalcagnati Musicisti dei Castelli Romani, direttore Marta Zanazzi, con il Coro Polifonico Malatestiano di Fano che introdurrà l'esibizione. Il Coro in Maschera è formato da circa venticinque cantori appartenenti a tutte le fasce d'età: nato come coro Gospel e Spiritual, in questi anni il Coro si è aperto all'esecuzione di svariati generi musicali tra cui polifonia del Rinascimento, Pop e Swing, tradizionale e folk, oltre a dar vita a progetti che accanto alla musica propongono approfondimenti nella storia e nella letteratura inseriti in forma di recitazione e lettura. Dopo la presentazio- ne del volume di Silvano Clappis e Raffaella Manna "Divertire divertendosi. LA MOSTRA Storia della Musica Arabita" realizzato per la collana "I Maestri del Carnevale", avvenuta ieri, alle ore 18 di oggi, ancora un omaggio al famoso complesso bandistico del carnevale fanese nella Chiesa San Michele, dove sarà inaugurata la mostra fotografica visitabile fino al 17 febbraio. Nella speranza di un miglioramento delle condizioni atmosferiche, si attende per domenica 8 febbraio la seconda grande sfilata del Carnevale in viale Gramsci, preceduta questa volta da un fiume di 500 piccoli studenti della città pronto a scendere, in maschera, per la IV edizione del Carnevale dei Bambini in programma nella mattinata. Insieme a loro anche i carri di seconda categoria "Te Dag El brudett" e "Allegria", le mascherate dei genitori, quella di Costa Parchi, de "I MiniOn", quelle di Montegranaro e Acqualagna, il gruppo di animazione e danza "Happy Days" e quello del "Dama Nera". -MSGR - 14 PESARO - 54 - 07/02/15-N: 54 Sport Sabato 7 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Fano, scintille pre derby Gabellini replica a Piccoli `Il presidente al dg della Samb: «Così si crea solo tensione» CALCIO SERIE D Daniele Paponi confermato in attacco al fianco di Tavares L’ANCONA A PIACENZA PER TORNARE A VINCERE Emilia imbiancata, ma stamattina gli spalatori puliranno il «Garilli». Assenti Dierna, Di Dio e Camillucci. Esordio da titolare per Bacchetti, Cangi dal primo minuto dopo quattro mesi PRO PIACENZA ANCONA PRO PIACENZA (4-3-3): Alfonso; Rieti, Silva, Bini, Castellana; Barba, Bacher, Porcino; Matteassi, Giovio, Alessandro. A disposizione: Iali, Sall, Sanè, Marmiroli, Schiavini, Mascolo, Caboni. Allenatore: Franzini. ANCONA (4-4-2): Lori; Cangi, Mallus, Bacchetti, D'Orazio; Parodi, Sampietro, Di Ceglie, Tulli; Tavares, Paponi. A disposizione: Aprea, Barilaro, Paoli, Lisai, Bondi, Cognigni, Morbidelli. Allenatore: Cornacchini. Arbitro: Cifelli di Campobasso. Assistenti: Cipressa e Lombardo. Stadio Garilli di Piacenza, ore 15. CALCIO LEGA PRO ANCONA Almeno 20 centimetri di neve a Piacenza. E per arrivarci all'Ancona sono servite cinque ore di pullman. Autostrada in tilt, ieri pomeriggio. File e disagi. Ma oggi il tempo migliora. E soprattutto stamattina una ditta incaricata pulirà il campo dello stadio Garilli, da sabato scorso sotto i teloni antineve. Spalatori al lavoro, dunque. Così Pro Piacenza-Ancona si gioca. Anche se sul fango. E davanti a pochissima gente: la Questura emiliana ha ordinato di tenere aperta solo la tribuna e di chiudere gli altri settori dell'impianto gestito dal Piacenza, quello che è stato in serie A ma adesso sgomita in D. L'Ancona sfida molto più modestamente la seconda squadra cittadina, ed è il primo di un filotto di scontri salvezza. Febbraio potrebbe già regalare ai dorici la decina di punti che mancano per blindare l'obiettivo di inizio stagione. Cornacchini, di nuovo al Garilli dove dall'89 al '91 ha segnato per il Piacenza un sacco di gol, ci tiene. «Fa piacere tornare lassù. Ho tanti bei ricordi». Compreso il Cagni allenatore che in settimana ha svelato il segreto di Joe Condor: gli esordi da pallavolista, nella Virtus Fano di Paolo Tofoli, «ma il calcio mi divertiva di più e allora ho scelto. Però sì, facevo il palleggiatore ed ero bravo». Dovrà esserlo anche l'Ancona, che dopo l'imbarcata di Pontedera e il pari col Teramo vuole riprendere a vincere. «Ma loro sono forti. E guai a farci ingannare dalla classifica». Già, Pro Piacenza penultima, ma senza gli otto punti di penalizzazione per il caso Santi sarebbe sopra i playout. Le due vittorie e il paio di pareggi rastrellati nel girone di ritorno sono un monito. «Hanno pure fatto il mercato inverna- Il mister Cornacchini le più succoso». Pescando il jolly: l'attaccante Alessandro, cinque gol in cinque gare. «È una sfida complicata. Ci vorranno corsa e cattiveria. Mi preoccupa anche il campo, che sarà pesantissimo» prevede Cornacchini. Ancona in Emilia senza lo squalificato Dierna, Camillucci con la febbre e Di Dio, che oggi stesso dovrebbe sottoporsi a risonanza magnetica per capire l'entità della distorsione al ginocchio. Rientra Tulli. È guarito dall'influenza anche Bondi, ma il capitano dovrebbe partire dalla panchina, insieme all'ultimo arrivato Lisai. «Ha sofferto un po' in questi giorni. Non è al meglio, ma certo prima di rinunciare a Rafael devo pensarci bene». Più facile però che tocchi a Parodi. Con Paponi confermato vicino a Tavares in attacco, il debutto da titolare del difensore Bacchetti e Cangi dal primo minuto dopo quattro mesi. Dopo tre, invece, Ancona sistemata col 4-4-2. «All'andata, nonostante il 4-0, loro non mi fecero tutta questa impressione, ma poi sono diventati la squadra rivelazione. Sarà dura, però noi abbiamo bisogno di punti salvezza» dice Arnaldo Franzini, tecnico della Pro Piacenza. Fuori Speziale, acciaccato. E dopo la squalifica riecco Silva e Porcino. Michele Natalini © RIPRODUZIONE RISERVATA Petrolini in Comune: «Arriva il bando per il campo Paolinelli» SETTORE GIOVANILE ANCONA È sceso in campo Federico Petrolini. Per la partita più importante. Quella del settore giovanile. Lo sponsor forte dell'Ancona ieri mattina in Comune, accompagnato dal presidente biancorosso Andrea Marinelli. Insieme per dare l'ultima spallata a una questione che si sta per risolvere. Già, ci siamo: il bando per la gestione del campo di via Schiavoni dovrebbe essere pubblicato entro fine febbraio. Nota congiunta, diramata in serata da amministrazione e Ancona: incontro incentrato su Dorico e Del Cònero, l'altro paio di questioni sul tavolo da tempo. Ma è fumo negli occhi. Come le sparate delle ultime settimane sul nuovo stadio (ma quando mai?). Sasso Federico Petrolini fatto lanciare a Marinelli e raccolto, polemicamente, dal sindaco Mancinelli. Amenità. La precedenza su tutto ce l'ha una struttura da dedicare al vivaio. Ci lavorano da mesi. Con riunioni e incontro meno reclamizzati di quello di ieri. E anche all'impegno diplomatico del consigliere di Sosteniamolancona, Andrea Biekar, che ha cancellato gli strafalcioni di chi l'ha preceduto. Così, dopo tante polemiche, si corre verso il finale. L'Ancona potrà mettersi in fila per avere in uso il Paolinelli, la cui convenzione con la Polisportiva Giampaoli è scaduta il 30 luglio. Significa che il settore giovanile biancorosso (350 ragazzi, 21 squadre e uno staff di tecnici e collaboratori cospicuo e competente) potrebbe presto avere una casa. Notizia dentro la notizia: per la prima volta da quando sponsorizza l'Ancona, ossia tre anni, Petrolini si è presentato in Comune. Segnale inequivocabile: facciamo sul serio. E siamo anche disposti a investire 400mila euro per rifare il manto erboso del Paolinelli. Accanto al segnale la conferma, dopo la lettera aperta del maggio scorso di mister Goldengas: senza un campo mi faccio da parte. Vorrebbe dire buttare dover ricominciare da capo. Col progetto curato dallo stesso Petrolini che è la base su cui poggia il programma della prima squadra. Quello di un'Ancona sostenibile, capace di crescersi da sola i calciatori. E siccome la salvezza è quasi in tasca, la partita che da qui in avanti succhierà più energie all'Ancona è proprio questa. M. Nat. © RIPRODUZIONE RISERVATA FANO Non si erano lasciati bene. Quando poi si sono rivisti, in Coppa, sono state scintille. E adesso che quell'episodio era stato ricomposto in qualche modo, alla vigilia di Alma Samb tornano fuori le scorie. Tra il presidente del Fano Gabellini e l'attuale dg rossoblù, Piccoli, suo ex socio e collaboratore stretto, sembra funzionare solo la regola del reciproco silenzio. Violata quella, si torna daccapo. «Servono solo a creare tensione». È così che, affidandosi ad un comunicato, il numero uno granata bolla all'indomani le parole del dirigente della Samb. Gli interessa poco che da Piccoli gli giunga un pubblico riconoscimento («Ha fatto tanto per la causa del Fano ed è giusto che, oggi, si prenda le sue soddisfazioni»). Lo picca, e anche parecchio, la riesumazione della vicenda relativa al mancato ingresso di Moneti nel club granata di cui Piccoli era stato fautore. «Un altro espediente per cercare di gettare addosso ad altri responsabilità solo sue» tuona Gabellini, che rivendica di essere stato «l'unico che ha sempre tirato fuori i soldi. Ma la verità i fanesi ormai la conoscono bene». Muovendo proprio dal precedente di Coppa, Gabellini va oltre: «Piccoli non ha capito che i dirigenti devono essere i primi a mandare segnali di responsabilità e distensione. Con le sue dichiarazioni non fa altro che avallare certe decisioni». Riferimento più che esplicito al divieto di trasferta per i sostenitori rossoblù, che lo stesso Gabellini aveva peraltro registrato con personale rammarico. «Dovrà comunque essere una festa di sport» insiste il presidente dell'Alma, che parla di «due belle squadre che si affronteranno per vincere. Noi ci presentiamo con qualche defezione ma ugualmente vogliosi di fare risultato. E sappiamo di poter contare sul nostro pubblico». È che le assenze rischiano di aumentare. Ieri Olivi è rimasto a casa con la febbre e così il ruolo di trequartista torna vacante. Potrebbe essere di Marconi solo se Alessandrini decidesse di far esordire Moretti da terzino destro. Escluso infatti che della fascia si riappropri Clemente, atteso oggi dalla terza partita da titolare in sei giorni nella Viareggio Cup. Anche nel caso contro il Torino la rappresentativa di D mancasse la probabilissima qualificazione, sarebbe troppo costringerlo alla quarta in una settimana. Andrea Amaduzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente del Fano Claudio Gabellini La Vis recupera tutti per infrangere il tabù Jesi CALCIO SERIE D PESARO Il 49esimo derby fra Jesina e Vis Pesaro non è a rischio. Il maltempo che ha martoriato Pesaro nella giornata di ieri, ha più leggermente "annaffiato" Jesi non mettendo in pericolo lo svolgimento del match di domani al Carotti. Dove la Vis arriva dopo due settimane di sosta cominciate male - ko con la Fermana - continuate malissimo - aperta contestazione a Bonvini prima e al suo mancato esonero poi - e finite per affievolirsi sul calmante di una benaugurante vittoria in amichevole che ha riacceso timidi barlumi d'ottimismo a fare da apripista ad un campo maledetto in cui la Vis non vince da 47 anni. Pesaresi che hanno trovato pure un antagonista in più nel maltempo che ha complicato la disputa degli ultimi allenamenti. Eccezion fatta per Martini, la Vis arriva al match al completo recuperando Pangrazi e reintegrando dalle squalifiche Giovanni Dominici e Andrea Brighi, quest'ultimo alle prese con la prima suggestiva volta da avversario del fratello Marco. Nella Jesina c'è invece Trudo che alza bandiera bianca. Il capocannoniere leoncello (7 reti segnate) si è dovuto sottoporre ad un intervento di drenaggio muscolare che lo terrà fuori per altri 20-30 giorni complicando le soluzioni offensive di una squadra ancora alla ricerca del suo primo gol del 2015. Ad addolcire la pillola di Bacci, c'è perlomeno il fatto che i difensori Tafani e Tombari recuperano e saranno della contesa, per la quale rientrano pure Calcina e Francia. Quest'ultimo è centrocampista che tende puntualmente ad esaltarsi quando vede Vis: doppietta di rigore il campionato scorso con la maglia Angolana (ma fu 2-3 per i pesaresi) e rete di testa nell'1-1 dell'andata al Benelli riacciuffata dal rigore di Bugaro. Ad arbitrare il derby leoncello-rossiniano sarà Simiele di Albano Laziale; nessun precedente coi pesaresi, uno da dimenticare per i leoncelli: Amiternina-Jesina 4-2 del campionato scorso. Settore giovanile: dopo la sosta per la Viareggio Cup che ha coinvolto anche il campionato Juniores, al campo Supplementare (ore 15) la Vis di Cicerchia affronta oggi l'Abano Teolo per continuare il florido inverno che l'ha condotta a meno 3 dalla vetta. Bel momento per le giovanili ribadito dalle squadre Allievi e Giovanissimi, entrambe in testa ai rispettivi gironi. Daniele Sacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA BONVINI POTRÀ CONTARE SU BRIGHI DOMINICI E PANGRAZI E DOVRÀ RINUNCIARE SOLO A MARTINI Dal 1860 il quotidiano delle Marche PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003 conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu” y(7HB5J0*QOTORO( +\!"!$!z!/ Anno 155 N˚ 37 Sabato 7 Febbraio 2015 € 1.20 PESARO e FANO CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20 (RegioneMarche) www.corriereadriatico.it Mare forza 9 e allagamenti, è un disastro L’erosione colpisce duro sulla costa, litorale devastato. Fano e Pesaro: “Stato di emergenza” CORRIEREADRIATICO.IT w Esondano i fiumi Foglia e il Metauro Evacuata la zona industriale di Tombaccia Pesaro Lungomare mare in ginocchio dopo l'ondata di maltempo che ha colpito violentemente la costa. Raffiche di bora e mare in tempesta hanno devastato tutto l'arenile da Pesaro a Fano. Anche viale Trieste ha cambiato il suo volto: la passeggiata si è trasformata in un fiume di detriti e fango. La mareggiata più violenta degli ultimi 20-30 anni, così l'hanno definita i bagnini, ma a far paura, tenendo tutti con il fiato sospeso è stato ieri il fiume Foglia. Subito allertati uomini e mezzi di soccorso, Provincia e Centro Operativo comunale. I danni hanno riguardato anche la città, con zone come Torraccia immerse nell’acqua. L’altra notte da un palazzo della celletta si è staccato un camino che è precipitato in strada distruggendo una Panda in sosta. Raffiche di vento fino a sfiorare i 120 chilometri orari e poi pioggia, tanta, con picchi registrati dall'Osservatorio Valerio di 41,4 millimetri mentre in tutta la provincia ne sono caduti oltre 88 millimetri. Sia Pesaro che Fano hanno chiesto lo stato di calamità. Alle pagine 2, 3, 5 e nelle cronache μ Primarie nel vivo Fotogallery, video e aggiornamenti in tempo reale su CorriereAdriatico.it che puoi seguire ovunque anche dal tuo smartphone Ancona L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito le Marche documentata passo passo con le immagini fin da ieri mattina. Una cronaca che parte dal primo allarme scattato a Senigallia, agitata dai ricordi tragici dello scorso maggio. Ma anche foto e video che ritraggono la violenza delle onde, con mare forza 9, che hanno travolto ogni cosa trovassero sulla loro strada, da Pesaro a San Benedetto. E poi la breccia aperta sulla diga della Fincantieri ad Ancona. Tutto raccontato su CorriereAdriatico.it dalle nostre immagini e da quelle inviate dai lettori. Lo stabilimento bagni Marcgherita di Pesaro distrutto dalla mareggiata Sotto il lungomare di Fano totalmente allagato μ Montefelcino in tilt μ La rabbia degli operatori μ La Protezione civile Per frane e smottamenti strade chiuse nell’entroterra Marotta in ginocchio Zona mare isolata “Le criticità regionali sotto stretto controllo” Giungi In cronaca di Pesaro Spadola In cronaca di Fano A pagina 5 Vittorio Livi chiamato da Padiglione Italia Pd, da martedì si fa sul serio L’industriale del vetro testimonial della Regione Marche all’Expo 2015 insieme a Piero Guidi POLITICA Ancona Primarie centrosinistra, si chiude oggi la corsa per la raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle candidature. Lunedì ci sarà la proclamazione e martedì si svolgerà la presentazione ufficiale dei candidati Pd, Pietro Marcolini e Luca Ceriscioli. Buroni A Pagina 6 Pesaro A volte le polemiche non sono solo parole vuote. Dopo quelle del presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino e dello stesso sindaco di Pesaro Matteo Ricci riguardo al fatto che la Provincia pesarese non avesse alcun rappresentante all'Expo di Milano, ecco che a distanza di pochi giorni Piero Guidi prima e Vittorio Livi poi, sono stati scelti come testimonial delle Marche. Senesi In cronaca di Pesaro L’OPINIONE Convergenze parallele L PAOLO BOLDRINI e Marche “terra segreta, inafferrabile; se la guardi dal treno, non si rivela; se non la sai guardare, si racchiude come le sue donne”. “Non hanno la veste domenicale della sorella Umbria, le Marche, né sono scalze e aspre come il fratello Abruzzo: sono miti e pensose”. Parole di un grande marchigiano come Tullio Pascucci, in arte Tullio Colsalvatico, scrittore e poeta nato a Camporotondo di Fiastrone. E dire che c'è stato un tempo di forte... Continua a pagina 17 Un pensiero d’amore Per San Valentino scrivi una dedica alla persona che ami La troverai sul Corriere Adriatico il 14 febbraio giorno degli innamorati μ Inquirenti vietano al fratello di vedere la salma Docente morto a Tunisi Effettuata l’autopsia Urbino Bocche cucite e poca disponibilità anche nei confronti dei familiari di Massimo bevacqua da parte delle autorità tunisine. C'è infatti un riserbo strettissimo da parte degli inquirenti tunisini in merito agli esiti dell'autopsia di Massimo Bevacqua, il docente universitario di 42 anni, originario di Rossano, trovato senza vita nella sua abitazione di Sidi Bou Said, a Tunisi. L'esame autoptico, iniziato a mezzogiorno, è durato oltre quattro ore. Il delitto è avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 febbraio. In cronaca di Pesaro Massimo Bevacqua μ Domani c’è una grande sfida al Mancini Invia una e-mail ENTRO E NON OLTRE IL 12 FEBBRAIO a: [email protected] oppure un Sms al numero 338 4581148 Vigilia calda per Fano-Samb Il pari non serve a nessuno E-MAIL CON FOTO ALLEGATE e MMS NON VERRANNO PUBBLICATI Barbadoro-Bassotti Nello Sport Sabato 7 Febbraio 2015 3 MARCHE Online www.corriereadriatico.it Pioggia e vento devastano la costa Mareggiate da Marina di Montemarciano a Portonovo. Crolla una diga alla Fincantieri degli Interni a “normalizzare immediatamente la situazione”. La freccia arriva dritta al cuore: nel primo pomeriggio Autostrade per l’Italia comunica la “rimozione degli ultimi blocchi temporanei”. Si riparte, nonostante l’ultima ferita. EMERGENZA MALTEMPO MARIA CRISTINA BENEDETTI Ancona Era allerta meteo, è stata una nottata da dimenticare. Porto, strada ferrata e fettuccia d’asfalto dell’A14, tutto si piega all’ultima sfuriata del maltempo. Il picco è nel Pesarese, dove vengono giù fino a 100 millimetri di pioggia; nell’Anconetano la media è più contenuta, 50 millimetri e non di più, ma lo schiaffo più violento lo allenta il vento, forte, che arriva da Levante e che impedisce al mare di ricevere l’acqua dei fiumi. Il dispaccio del Centro funzionale multirischi della Protezione civile scrive la stessa storia, l’identica emergenza: “Importanti le problematiche legate all’erosione della costa lungo tutto il tratto marchigiano, da Pesaro a Porto Recanati”. Tradotto: il litorale tra Falconara e Marina di Montemarciano non regge il peso delle mareggiate, figuriamoci Portonovo. Il porto sotto scacco Stavolta l’allerta supera se stessa: pioggia e mare grosso fanno crollare un blocco della diga di contenimento a mare della Fincantieri di Ancona. Viene giù come fosse di sabbia. Tutt’intorno il mare si agita prepotente: forza 9. La furia delle onde riesce a spostare altri tre blocchi delle antiche mura che proteggono il cantiere. Il mare in tempesta allaga le aree produttive perché il sistema fognario non sopporta il volume di pioggia caduto nella notte tra giovedì e ieri. Alle 7 viene decisa l’evacuazione dei 100 operai entrati in servizio un’ora prima: l’acqua è ovunque. Una violenza che, tuttavia, non lascia feriti sul campo ma che rende indispensabile l’intervento delle squadre interne μ Danni ingenti Pioggia e mare grosso fanno crollare un blocco della diga di contenimento a mare della Fincantieri di Ancona FOTO MASI Devastazione a Marina di Montemarciano FOTO TIFI armate di pompe idrovore. Si azzarda la stima dei danni e sono centinaia di migliaia di euro. Circolazione in tilt Tra ritardi e cancellazioni anche per la circolazione ferrovia- Tra ritardi e cancellazioni anche per la circolazione ferroviaria è una mattinata campale. Tir bloccati in A14 A Portonovo danni a stabilimenti e ristoranti ria è una mattinata campale, conseguenza della stessa nottata da dimenticare. Morale: treni rallentati tra Falconara e Ancona e tra Fano e Marotta perché le violente mareggiate hanno spinto detriti sui binari. Venti treni - quattro Frecce e dieci Regionali - registrano ritardi fino a 40 minuti; altri sei Regionali vengono cancellati. I disagi si concentrano tra le 4 e 30 e le 7 e 30. E dai binari all’autostrada è vietato abbassare la guardia. A Falconara l’arenile ferito dal maltempo Stavolta la trappola scatta in A14: divieto di transito per i Tir. Tutta colpa delle nevicate che imbiancano la Romagna. Bloccati per forza, gli autisti vengono soccorsi con acqua e biscotti da squadre di volontari della Protezione civile, partite da Ancona e Pesaro, lungo il tratto Nord, fra Senigallia e Pesaro. Gli aiuti sono coordinati dalla Sala operativa unificata, ma in campo scende anche la Confartigianato Trasporti che lancia un ap- pello alle Prefetture di Marche ed Emilia Romagna affinché vengano “rimossi” quei divieti. Subito. Secondo la Cgia Trasporti le nevicate possono essere gestite “con un buon servizio di spazzatura dell’A14”. L’attacco è diretto: “È deprecabile - afferma il segretario della Cgia Gilberto Gasparoni - che Autostrade per l’Italia per risparmiare nei costi di pulizia preferisca chiudere la grande viabilità”. Gasparoni sollecita il ministero Il litorale devastato Cabine scoperchiate, pedalò arrampicati su tetti sconquassati, cemento che non regge l’onda d’urto. Tra Marina di Montemarciano e Portonovo si torna a fare i conti con la devastazione. Conti che non tornano, nonostante si sia tentato di prevedere e di arginare quella furia. Niente da fare. A Falconara con le forti mareggiate, le scogliere “già in condizioni precarie e insufficienti - è la sintesi di una nota tecnica - non hanno impedito l’ingresso di forti quantità di acqua marina che con onde di altezza rilevante hanno invaso completamente tutto il litorale”. Le conseguenze sono da bollettino di guerra: danni agli stabilimenti; tutti i sottopassi bloccati da acqua e sabbia; detriti che s’ammassano lungo l’arenile. Gli operai comunali e di Marche Multiservizi, i vigili del fuoco, la polizia municipale, la Guardia costiera e i carabinieri fanno squadra per mettere in sicurezza tutti gli accessi al litorale. Si costituisce pure il Centro operativo comunale. La trincea si dilata. Le violente mareggiate non risparmiano il lungomare di Marina di Montemarciano; allagamenti e danni anche sul lungomare Italia a Marzocca e sul litorale a Sud della città. Colpite strutture balneari, bar, ristoranti e abitazioni. “L’emergenza - sottolinea il presidente regionale degli operatori del Sib, Enzo Monachesi - è stata generata da una mareggiata di violenza esagerata.”. La storia si ripete a Portonovo: graffi profondi agli chalet, il mare che minaccia i ristoranti, i parcheggi allagati. Una condanna annunciata, raccontata da video amatoriali postati sui social network. Una nottata che non si dimentica. © RIPRODUZIONE RISERVATA alle strutture balneari mentre il lungomare è stato cancellato dalla burrasca. A Fano l’amarezza del sindaco Seri Il Pesarese flagellato, chiesto lo stato di calamità I SOPRALLUOGHI Pesaro Centinaia di interventi e uno scenario devastante con la costa pesarese ridotta ad un cumulo di detriti. Più che una mareggiata è stato uno Tsunami, quello che ha travolto il lungomare tra Marotta e Pesaro senza pietà. E passando per Fano ha ridotto quasi in briciole gli stabilimenti balneari e fatto danni un po’ ovunque, tanto da indurre il sindaco Massimo Seri a chiedere lo stato di calamità naturale. Nel capoluogo di provincia il primo cittadino Matteo Ricci e l'assessore Andrea Biancani hanno fatto un sopralluogo nelle zone più colpite dal maltempo: il lungomare e sottomonte. Gli stabilimenti che hanno subito maggiori danni, riferisce una nota dell'amministrazione comunale, sono quelli della Palla di Pomodoro (bagni · A Casinine il Foglia è esondato allagando alcune abitazioni Residenti tratti in salvo Tina) e sottomonte (bagni Bibi, bagni Margherita e bagni Due Palme). Danneggiata la passeggiata in legno, divelte le panchine, molte delle quali sono state portate via dal mare. A Baia Flaminia il mare è arrivato a lambire la strada. Tutta l'area della spiaggia è stata invasa da legnatico e detriti trasportati dalla mareggiata, fino a via Varsavia. Chiusa la parte finale di viale Trieste, raggiunta dal mare che vi ha portato anche sabbia. La vera emergenza è stata causata l'eccezionale innalzamento del fiume Foglia. In corrispondenza di via Sardegna, il livello delle acque ha raggiunto l'argine del fiume, tracimando leggermente; tracimazioni diffuse anche nella zona rurale, tra il ponte di Borgo Santa Maria e Villa Ceccolini. Il Centro operativo comunale ha mobilitato squadre reperibili per verificare eventuali problemi e poter allertare i cittadini in tempo reale. Il monitoraggio viene effettuato insieme ai tecnici della Provincia. Sono state controllate anche alcune scuole vicine al fiume Foglia. “In via del Carso - spiega Ricci - abbiamo chiesto di evita- Più che una mareggiata è stato uno Tsunami, quello che ha travolto il lungomare tra Marotta e Pesaro E passando per Fano ha ridotto in briciole gli stabilimenti re di utilizzare i locali al piano terra. Problemi comunque non ci sono stati, altrimenti avremmo chiesto l'evacuazione. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per tutta la notte e stanno lavorando ridurre i disagi causati dal maltempo”. A Casinine il Foglia è uscito dagli argini allagando alcune abitazioni: i residenti sono stati tratti in salvo dai mezzi anfibi dei vigili del fuoco. Soccorsi anche alcuni automobilisti in panne. A Marotta stesso scenario, mentre a Fano il sindaco dimesso dall'ospedale dov'era ricoverato per problemi di salute, ha subito compiuto in giornata sopralluoghi in diverse parti della città. “La situazione - ha detto ha raggiunto, anche a causa dell' accumularsi di danni dovuti alle precedenti calamità, uno stato tale per il quale la Regione e il Governo devono assolutamente intervenire. Come amministrazione ci stiamo adoperando, anche insieme ad altri enti, per chiedere lo stato di calamità”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 7 Febbraio 2015 5 MARCHE Online www.corriereadriatico.it Le Marche sotto stretto controllo Si è riunito il coordinamento della Protezione civile: caduti fino a 70-80 mm di pioggia, attesi altri picchi Tra vento e neve avviso di condizioni meteo avverse EMERGENZA MALTEMPO LE PREVISIONI Ancona Per 36 ore è stato il diluvio. Pioggia torrenziale con picchi di 70/80 mm e medie reali attorno ai 50 mm nel Pesarese e 40mm nell’Anconetano: si sono anche registrate nevicate a quote superiori ai 900 metri.E nelle prossime ore sono attesi altri picchi di 15-20 mm di pioggia e medie reali di 10 mm. Da oggi le previsioni del Centro funzionale della Protezione civile delle Marche segnalano altri 15-20 mm di piogge, più insistenti nei settori centro-meridionali, con un abbassamento della quota neve da 900 a 400 metri in tutta la regione. Il punto sulla situazione causata dal maltempo, in queste ore, è stato fatto nel corso di una riunione del Coordinamento presso il dipartimento della Protezione civile regionale, presieduta dall’assessore alla Protezione Civile, Paola Giorgi. “Il sistema regionale della protezione civile si è subito attivato per coordinare gli interventi e assicurare il massimo sostegno alle amministrazioni coinvolte da questa ondata di maltempo – evidenzia il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, che sta seguendo l’evolversi della situazione –. La Sala operativa unificata funzionerà da punto di raccordo regionale tra quelle provin- Ancona A sinistra il capo della Protezione civile Marcello Principi, l’assessore Paola Giorgi e Maurizio Ferretti dirigente del Centro funzionale multirischi Sopra la sala operativa che coordina le operazioni ciali per lo scambio di tutte le informazioni e per la comunicazione delle situazioni di criticità. È un sistema collaudato, che ha garantito interventi solleciti e risposte immediate in questa fase di maltempo che stiamo attraversando”. “La situazione viene gestita con la massima attenzione dalla Protezione civile regio- Spacca: “La Sala operativa unificata funzionerà da punto di raccordo per gli interventi” nale, che è operativa, con le proprie strutture, già dalla notte scorsa – evidenzia l’assessore Paola Giorgi – La vigilanza continuerà a mantenersi ai massimi livelli, perché i fenomeni atmosferici attesi nelle prossime ore e loro ricadute sugli equilibri idrogeologici dei terreni, appesantiti dalla piogge, si manifesteranno anche nei prossimi giorni”. Le criticità in atto vengono monitorate dalla Sala operativa unificate che è stata rafforzata fino al termine della situazione di emergenza. Da ieri sono in corso sopralluoghi della Protezione civile regio- nale lungo i tratti di costa che evidenziano i maggiori problemi, a seguito delle mareggiate in atto. I Comuni sono stati invitati ad assicurare il controllo del territorio, con particolare riferimento alle aree a elevato rischio idrogeologico. I Comitati operativi comunali (Coi) sono stati aperti a Senigallia, Monte San Vito, I Coi a Senigallia, Monte San Vito Montemarciano Porto Sant’Elpidio, Fano Trecastelli e Pesaro Montemarciano, Porto Sant’Elpidio, Fano, Trecastelli e Pesaro, dove è operativa pure la Sala integrata (Soi, con la Prefettura e la Provincia). Anche gli enti gestori degli invasi sono stati sollecitati a monitorare le criticità, così come quelli gestori delle reti viarie e ferroviarie. I maggiori problemi registrati nelle ore precedenti hanno riguardato il reticolo idrografico del Foglia e del Misa, la viabilità autostradale per il filtraggio dei mezzi pesanti diretti a nord, a seguito delle abbondanti nevicate che hanno interessato l’Emilia Ro- L'ondata di maltempo proseguirà nelle Marche anche oggi, con piogge deboli e diffuse più insistenti nei settori centro-meridionali della regione, e nevicate anche a 400 metri di quota. Un avviso di condizioni meteo avverse diffuso dalla Protezione civile regionale prevede anche vento con raffiche di burrasca lungo la fascia costiera e in mare, in attenuazione nel corso del pomeriggio. Il mare sarà agitato, con onde da nord-est e possibili mareggiate. La criticità idro-geologica resta moderata, come nelle ultime ore. magna e che hanno richiesto l’intervento del volontariato per l’assistenza agli automobilisti bloccati. Sono state segnalati, inoltre, fenomeni franosi nel Pesarese, un cedimento nell’area Fincantieri di Ancona, disagi sulla tratta ferroviaria adriatica (ora superati) per l’abbondante materiale portato sui binari dalle mareggiate, danneggiamenti alla costa. ià da ieri pomeriggio l’altezza media delle onde marine era in diminuzione, ma il moto ondoso continua ad ostacolare il deflusso dei corsi d’acqua. © RIPRODUZIONE RISERVATA Entra a far parte del mondo Unikids. VANTAGGI ESCLUSIVI PER TE E IL TUO BAMBINO. OASI e TIGRE hanno pensato ad iniziative riservate ai genitori di bambini di età compresa tra 0 e 3 anni: SCONTI DEL 15% su tutti gli alimenti infanzia, BUONI SCONTO RISERVATI e tante ALTRE OFFERTE. Scopri di più su www.cartaunika.it/unikids · Sabato 7 Febbraio 2015 FANO T: 0721 31633 E: [email protected] III F: 0721 67984 Le parole del vescovo Danni alla nave ristorante Scimitar Fano Violenta mareggiata Città e costa martoriate Esonda il Metauro. Traffico in tilt anche sulla linea ferroviaria EMERGENZA MALTEMPO MASSIMO FOGHETTI Fano Fano sott'acqua, come del resto un vasto territorio della provincia. La pioggia caduta durante la notte tra giovedì e venerdì e nel corso della mattinata seguente ha creato una moltitudine di allagamenti sia sulla costa che nell'entroterra, provocando gravi danni, tanto da sollevare da più parti la richiesta dello stato di calamità. Letteralmente martoriata è risultata la costa, dove la violenza della mareggiata si è fatta così aggressiva da invadere, con un piccolo tsunami, arenili, giardini, case, parcheggi, strade per decine di metri sul retrospiaggia. Non solo il fuoco, ma anche l'acqua può costituire una notte d'inferno per i Vigili del Fuoco che sono chiamati a rispondere a centinaia di chiamate. Il distaccamento di Fano costituito da 5 unità, che per l'occasione è stato suddiviso in due pattuglie da 2 e 3 uomini, ha fatto miracoli per riuscire a soddisfare più richieste di intervento. Il livello del mare si è alzato alquanto rispetto al piano di costa devastando viale Ruggeri, già chiuso il giorno prima, per la quantità di materiale scagliato sulla carreggiata, allagate via degli Schiavoni e via Cecchi, più vicina alla ferrovia, ma quasi tutta Sassonia sud è stata colpita dagli allagamenti: l'acqua è entrata negli scantinati di via Fratelli Zuccari, nella ex pista dei go karts, in vasti tratti del quartiere Le Brecce. Nel corso della mattinata il fiume Metauro è esondato nei pressi della foce allagando il vicino Club Anziani. Le onde del mare, trasportando la ghiaia, hanno costruito una vera e propria diga sullo sbocco del fiume, costringendo la corrente a superare gli argini laterali. Il torrente Arzilla non è stato da meno, ponendo ancora una volta l'ex molino Ciavarini sott'acqua, in pochi anni è l'ottava volta che accade. Allarme hanno suscitato tutti i principali fossi del territorio, da quello di Caminate a Rio Crinaccio, proprio in questi giorni sotto la lente di ingrandimento del Comune per la program- mazione di interventi di bonifica. Sconvolte le spiagge da accumuli di ghiaia addossati ai capanni: i Bagni Sergio appaiono irriconoscibili; l'anfiteatro Rastatt è stato trasformato in una piscina, viale Adriatico è stato invaso dall' acqua che non solo è venuta dal mare, ma è emersa anche dal sottosuolo; I vigili sono intervenuti anche sul molo di ponente dove si trova il Calamara; oltre il Lido, timori ha suscitato la stabilità delle strutture dello Chalet del Mare, mentre a Gimarra impraticabile è risultato il sottopasso. Del maltempo ha risentito tutta la viabilità. Fin dalle prime ore del mattino è stata chiusa al traffico pesante l'autostrada A 14. Il provvedimento ha fatto dirottare tutti i camion del peso superiore ai 75 quintali sulla Statale Adriatica dove in breve si sono formate lunghe code. Tutti i vigili urbani di Fano sono usciti sulle strade per regolare il traffico. Per la presenza di detriti sulla ferrovia nel tratto Fano - Marotta, i treni hanno registrato lunghi ritardi. A Marotta allagato il sottopasso delle Rane e sconvolto il litorale; tutti i sottopassi comunque hanno sofferto a causa dell'incessante pioggia. A Fano quello di viale Carducci è rimasto chiuso durante la notte, per essere poi reso transitabile nella mattinata. L'emergenza è continuata per tutta la giornata di ieri. Oggi le condizioni del tempo dovrebbero migliorare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il sindaco lascia l’ospedale e chiede lo stato di calamità OPERATORI BALNEARI Fano Il sindaco Massimo Seri ha chiesto lo stato di calamità naturale a seguito delle violente mareggiate che hanno causato ingenti danni soprattutto lungo la passeggiata di Sassonia e agli stabilimenti balneari. “L'importanza di questo evento, associato ai problemi di cui alcune zone della nostra città e in particolare del litorale soffrono da anni, ha portato alla situazione che ora è sotto gli occhi di tutti”, ha commentato Seri. Il sindaco, dimesso ieri mattina dall'ospedale dov'era ricoverato per problemi di salute, ha subito compiuto in giornata sopralluoghi in diverse parti della città. “La situazione ha raggiunto, anche a causa dell'accumularsi di danni dovuti alle precedenti calamità, uno stato tale per il quale la Regione e il Governo devono assolutamente intervenire. Come amministrazione ci stiamo adoperando, anche insieme ad altri enti, per chiedere lo stato di calamità”. Una serie di immagini che ben descrivono gli esiti delle piogge e delle esondazioni della scorsa notte. Sottopasso chiuso, abitazioni allagate, giardino e auto immersi nell’acqua Sono ingenti i danni al ristorante Scimitar, gruppo Pesceazzurro, ancorato nel porto di Fano dove svolge la sua attività. Il mare in tempesta di queste ore ha rotto parte degli ormeggi, malgrado la nave-ristorante fosse assicurata con tutta la cura necessaria, e ha causato grosse infiltrazioni di acqua all’interno del locale. Sono ancora da quantificare i danni alle attrezzature e all’arredamento. Sul posto è presente tutta la squadra del Pesceazzurro che sta cercando di provvedere a sistemare nell’emergenza il ristorante malgrado le condizioni meteo siano ancora difficili. “Siamo molto preoccupati – dice Marco Pezzolesi, amministratore unico del Pesceazzurro – specie per le prossime ore visto che le condizioni del mare sono ancora avverse. Stiamo cercando di fare il possibile ma lo Scimitar è ancora sotto forte movimento e non è facile operare”. Stabilimenti balneari divelti anche a nord i Fano, in località Fosso Sejore dove la linea ferroviaria che corre a ridosso del mare è costantemente monitorata. Il maltempo di ieri ha ferito tutta la comunità e accanto alle parole del sindaco non sono mancate quelle del vescovo, Monsignor Armando Trasarti. Un breve pensieri inviato dalla diocesi: “Il Vescovo Armando esprime vicinanza alle famiglie della Diocesi e a tutti coloro che sono stati colpiti pesantemente dal maltempo. Nel ringraziare, in particolar modo, quanti, a vario titolo, si stanno adoperando per far ritornare la situazione alla normalità, il Vescovo invita tutti ad aiutarsi reciprocamente con spirito di solidarietà e di servizio”. La situazione comunque nel tardo pomeriggio di ieri è andata migliorando. E già è partita la cernita dei danni provocati dalla mareggiata. Si parla di cifre molto ingenti soprattutto per gli operatori balneari. © RIPRODUZIONE RISERVATA “Una notte a guardare il livello dell’acqua che saliva” LA PAURA Fano E' stata una notte di paura quella tra giovedì e venerdì per i residenti della zona mare: la pioggia ha ingrossato abbondantemente i corsi d'acqua e le mareggiate sono arrivate vicinissime alle case. La situazione più disastrosa si è verificata a Sassonia sud, dove viale Ruggeri è stato inondato di sassi e detriti buttati dalla forza del mare, tanto da essere impercorribile dalle auto e quindi chiuso al traffico. L'acqua è arrivata alle casse, inondando garage e cantine, per arrestarsi di fronte ai portoni delle case. "E' stata una notte di paura racconta Mauro Carbonari residente in via Fratelli Zuccari - ci siamo svegliati alle 2 di notte e visto il livello dell' acqua salire. A noi è andata bene, perchè siamo più lonta- Imbarcazione si schianta contro il molo. Anche al porto detriti e ramaglie bloccano il deflussio ni dal mare, ma altre abitazioni hanno visto l'acqua arrivare fino alla porta d'ingresso". Poco distante, anche il resto di Sassonia è rimasto colpito dal maltempo: l'acqua ha ristagnato anche in viale Adriatico, dove detriti e rami d'albero si sono ammucchiati nei cortili delle abitazioni. L'anfiteatro Rastatt è tornato a riempirsi d'acqua, mentre la spiaggia in concessione ai Bagni Sergio è stata quasi completamente divorata dall'impeto del mare. Al Lido è tornato ad allagarsi il sottopasso, ma la paura non ha risparmiato i residenti. Il porto, pieno di fanghi, ha immagazzinato un ingente quantitativo d'acqua ed il livello è salito al punto da arrivare a pochi centimetri dal livello della strada. La furia del mare inoltre ha mosso un'imbarcazione che è finita per schiantarsi contro il molo ed ha riportato danni rilevanti. L'attenuarsi progressivo delle piogge ha consentito comunque di tenere sotto controllo la situazione e il ritorno alla normalità. Abitazioni allagate © RIPRODUZIONE RISERVATA IV Sabato 7 Febbraio 2015 FANO Online www.corriereadriatico.it Interquartieri, lavori riavviati “Puntiamo sulla prevenzione personalizzata” Paolini illustra gli interventi: “Dobbiamo trovare 800 mila euro” L’AGENDA DELLE PRIORITA’ “A volte la normativa rappresenta un pesante ostacolo” Fano Fano A una ridotta capacità di spendere le risorse di cui pur il Comune è in possesso, corrisponde una moltitudine di esigenze in ordine ai lavori pubblici, da mettere in difficoltà l'Amministrazione Comunale nel definire l'ordine delle priorità. Vi sono tuttavia cantieri che, impostati da tempo, debbono essere riattivati. Uno di questi è l'interquartieri. "A questo proposito - ha evidenziato l'assessore Marco Paolini - i lavori sono stati riconsegnati dopo la pausa legata al maltempo. Attualmente sono in programma le lavorazioni sui sottofondi stradali, per un importo non poco oneroso per il Comune, pari a 800.000 euro che debbono essere reperiti all'interno del patto di stabilità. I lavori in questo caso sono di due tipi diversi: laddove i sottoservizi sono superficiali occorre intervenire con un conglomerato , misto cementato; laddove questi ultimi mancano si può provvedere invece miscelando il fondo stradale ad additivi, come la calce. In attesa di conoscere l'entità delle somme svincolate dal patto di stabilità, premessa importante su cui impostare il prossimo bilancio, abbiamo deciso di avviare gli interventi in quei punti dove è possibile usare il In merito ai danni provocati dal maltempo in queste ultime ore e in modo particolare sulla situazione di Viale Ruggeri e di Sassonia Sud, l'assessore Paolini ha addebitato alle procedure burocratiche la lentezza di giungere alla fase esecutiva dei lavori di protezione della costa. "Quando le norme ce lo permettono - ha detto - siamo velocissimi. Quando invece ostacolano gli interventi, non possiamo che osservarle. Al momento siamo in attesa della risposta dalla Regione alla richiesta di non assoggettabilità ambientale dei lavori di posa in opera delle scogliere. Non appena questa ci giungerà se sarà positiva potremo procedere”. LA TEMPISTICA L’assessore ai lavori pubblici Marco Paolini misto cementato, cui si farà fronte con le entrate delle alienazioni patrimoniali. Certo è che se potremmo disporre di una cifra sufficiente liberalizzata dal patto, i lavori potrebbero finire anche entro l'anno in corso". Ritiene indispensabile anche far ripartire le asfaltature? "Al momento sono stati programmati lavori ad inizio primavera per 500.000 euro. La soluzione del problema non dipende, anche in questo caso dall'assessorato ai Lavori Pubblici, ma dalla attività finanziaria dell' ente. Mi sento comunque di dire che quell'appalto deve andare a conclusione". A che punto è la convenzione per la realizzazione delle opere compensative alla terza corsia? "Siamo ancora in attesa della proposta della Società Autostrade. Chiaramente c'è da capire come si chiuderà la vicenda dell'impatto ambientale sul casello di Fenile. Anche se questa si chiuderà con un diniego, credo sia opportuno ripresentare un nuovo progetto che chieda una valutazione congiunta con il secondo casello di Pesaro; altrimenti chi deve esprimere un parere non riesce a cogliere l'azione esercitata dal complesso delle infrastrutture e dell'impatto che esse, essendo interdipendenti, provocherebbero sul territorio. In questo caso occorre mettere in evidenza tutto il sistema di comunicazione esistente tra Fano e Pesaro con il rispettivo raccordo con le interquartieri delle due città e con le opere compensative. Ritengo che al momento questa valutazione strategica sia sfuggita alla Commissione giudicatrice, a causa di un difetto di documentazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Carlo Maria Valazzi, Marco Trabucchi e Aldo Tesei Nuovo centro medico Salus Focus sull’invecchiare bene LA SALUTE Fano Invecchiare bene e in salute: è questo l'obiettivo del centro medico specialistico privato Salus Metauro di via del Ponte, presieduto da Carlo Maria Valazzi, che intende promuovere interventi utili per prepararsi ad una vecchiaia sana, attraverso percorsi integrati che tengano conto dell'individuo nella sua soggettività e completezza. Le parole d'ordine del centro sono tempestività e qualità dei servizi. Il progetto è stato illustrato alla presenza del professor Marco Trabucchi, ordinario di neuropsicofarmacologia nell'Università di Roma Tor Vergata: "La medicina permette agli uomini di vivere più a lungo - ha esordito - ma non è Il presidente Valazzi “Le nostre parole d'ordine sono tempestività e qualità dei servizi” riuscita a controllare la non autosufficienza, che porta sofferenza al paziente, alle famiglie ed alla collettività. Il costo della cura degli anziani è una polemica incivile e da ignoranti, la medicina seria ha il compito di curare e non è mai uno spreco sociale". Secondo i dati forniti, le Marche sono al primo posto in Italia per longevità maschile e al terzo per quella femminile, quindi l'attenzione si sposta sulla qualità della vita condotta dagli anziani. "E' in questo contesto che si inserisce la struttura privata, che ha l'obiettivo di affiancare il servizio fornito dalla sanità pubblica, andando a colmare quei vuoti lasciati dall'azienda ospedaliera - ha sottolineato il direttore del centro Aldo Tesei - Il privato occupa degli spazi che il pubblico non può riempire evitando ai pazienti di percorrere chilometri per trovare servizi in Romagna". Il centro intende quindi agire in diversi ambiti, partendo proprio dalla prevenzione dell'invecchiamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Caso Profilglass, il comitato diffida sull’istituzione voluta dalla politica “Non vogliamo la commissione” L’AMBIENTE Fano Alcune perplessità vengono sollevate dal Comitato tutela salute e ambiente di Fano in merito alla proposta di costituire una commissione comunale d'inchiesta sulla situazione della Profilglass di Bellocchi. Il principale pericolo, secondo gli appartenenti al comitato, sarebbe quello di far passare in secondo piano i cittadini, marginalizzandoli: "Le commissioni d'inchiesta sono un fatto istituzionale - sostengono La loro composizione deriva dalla volontà dei gruppi consiliari ed il rischio concreto è quello di isolare ed "anestetizzare" le questioni in campo". Non aiutano nemmeno le precedenti commissioni istituite in altri ambiti, come la Cava di Carrara e Agroter, situazioni nelle quali non sono state individuate metodologie e proposte efficaci a risolvere le problematiche. "La commissione 'inchiesta - prosegue il comitato - avrebbe un ambito di visuale necessariamente riduttivo, li- mitando così l'attenzione ad un solo impianto e non agli impatti della zona industriale. Ci sembra un potenziale rischio piuttosto grave, visto il ruolo che enti autonomi, quale Regione e Provincia, ed enti strumentali, quali Asur ed Arpam, hanno avuto ed avranno nella gestione della questione". I rappresentanti dei cittadini si appellano quindi alle forze politiche presenti in Parlamento ed ai consiglieri regionali affinchè presentino interpellanze proprio su questi temi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riparte l’attività della Scuola di Pace: oggi primo appuntamento Alimentazione, nutrizione e spreco CARLO URBANI Fano Arriva al 12˚ anno di attività la Scuola di Pace "Carlo Urbani" che lancia nuovi appuntamenti su tematiche attuali e sentite in città, partendo proprio dal diritto al cibo. In vista dell' apertura di Expo 2015, la tematica dell'alimentazione è stata toccata secondo l'aspetto del non spreco, diffondendo una cultura del riutilizzo di prodotti normalmente scartati ma perfettamente integri dal punto di vista nutrizionale. Questo pomeriggio saranno Andrea Stocchiero, rappresentante Focsiv Volontari nel Mondo, e Luca Falasconi ricercatore presso il diparti- Luca Falasconi mento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna. Falasconi porterà la sua esperienza di presidente di Carpe Cibum, società cooperativa organizzatrice e coordinatrice del Last Minute Market, uno spin off per il recupero e la valorizzazione delle eccedenze alimentari a cui segue la redistribuzione alle persone in difficoltà. "L' intenzione è quella di approfondire il rapporto del cibo con la comunità locale - spiega Michela Pagnini della Caritas Diocesana - cioè tutto ciò che riguarda la produzione del cibo, il suo consumo e anche il suo spreco". L'appuntamento è per questo pomeriggio alle 16.30 al centro pastorale diocesano. Nei prossimi fine settimana di febbraio verranno toccati anche temi come le migrazioni, la criminalità organizzata e la crisi economica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 7 Febbraio 2015 V FANO •VALCESANO Online www.corriereadriatico.it Esondazioni, allagamenti e rabbia La zona mare di Marotta isolata. A Montefelcino il fango invade anche la casa del sindaco Campi distrutti EMERGENZA MALTEMPO Coltivatori di Sterpeti in ginocchio MARCO SPADOLA e ROBERTO GIUNGI Marotta Il maltempo ha messo per l'ennesima volta in ginocchio Marotta. Le forti piogge della notte tra giovedì e venerdì hanno allagato la città e riportato a galla vecchi problemi. Allagati il sottopasso delle rane e quello di via Togliatti, entrambi impraticabili. Forti le proteste dei cittadini e dell'associazione Attraverso Marotta che si batte per modificare il progetto relativo alla chiusura del passaggio a livello. "Vista la situazione dei sottopassi, crediamo ancor più che sia il caso di dire no alle Ferrovie. Non è possibile chiudere il passaggio a livello creando un nuovo sottopassaggio. Va risistemato quello in via Foscolo che rimane a raso e non a rischio allagamento e prevedere una sopraelevata. L'amministrazione riceve uno stipendio per essere al servizio della comunità non per prendere posizioni che mettono in difficoltà una intera cittadina". Sul piede di guerra anche la minoranza. "La giunta - sottolineano i consiglieri Carlo Diotallevi e Nicola Barbieri - riveda il progetto del passaggio a livello. Non è possibile che ogni volta che piove la zona mare rischia di rimanere isolata. La giunta ci aveva assicurato di aver sistemato i LA DENUNCIA Montefelcino lo, ci è giunta segnalazione che anche alcuni locali di un ditta a Sterpeti sono stati allagati. I mezzi comunali sono intervenuti per far fronte ad alcuni smottamenti a Fontecorniale. Per quanto riguarda la zona bassa si rende indispensabile ripulire l'alveo del Rio Puto. Si tratta di provvedimenti non più rinviabili perché ogni volta si determinano emergenze sempre più gravi". Commenta Vittorio Api portavoce di Metauro Nostro: "La strada è stata invasa da un torrente di acqua e fango alto una ventina di centimetri. Davanti a casa vedo un grande lago che io chiamo lago di Sterpeti. Una realtà di fronte alla quale non si sa più cosa fare perché nessuno ascolta e tutti gli incontri che abbiamo avuto con le diverse autorità sono rimasti lettera morta". Gli agricoltori di Sterpeti sono ricorsi da tempo al Tribunale di Urbino per denunciare i gravi danni che da anni subiscono dalle esondazioni del Metauro. Fenomeno causato dalla deviazione del letto del fiume a causa delle cave di ghiaia che erano attive negli anni in cui tutto avveniva senza controllo. I danni causati sono irrecuperabili. Per fronteggiarli non si sa quale ingenti investimenti potrebbero richiedere. Le vicissitudini di Sterpeti finiranno con ogni probabilità di fronte al Tribunale delle Acque a Roma. Il tempo passa. Gli enti territoriali, a cominciare dalla Provincia quando operava in piena autonomia, hanno fatto ricorso a palliativi che non hanno risolto nulla. Il passato è stato un ripetersi di denunce per tanti anni. Il presente conta i danni senza speranze. Il futuro si profila ancor più buio. E' l'aspetto più inquietante di una storia senza fine. Desolante. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il sottopasso allagato di Marotta e gli stabilmenti balneari distrutti Il sindaco di Montefelcino Ferdinando Marchetti con due volontari della protezione civile. Il fango ha invaso anche la sua abitazione FOTOSERVIZIOPUCCI sottopassi, invece continuano ad allagarsi, una situazione indecente!" Gravissimi i danni anche sul lungomare dove la mareggiata ha danneggiato la maggioranza delle imprese balneari. All'hotel Abbazia allagato il ristorante al piano terra. Montefelcino: alcuni garage e locali al piano terra di diverse abitazioni a Ponte degli Alberi di Montefelcino, tra cui quella del sindaco Ferdinando Marchetti, sono state invase dall'acqua e dal fango. E' esondato il Rio Puto che di norma è poco più di un ruscello. A causa della pioggia battente si è trasformato in un fiume di grande portata con acque limacciose e violente. Gli operatori del gruppo comunale di protezione civile sono entrati in azione alle sei di ieri mattina per aiutare a ripulire per quanto possibile. Il fango ha danneggiato alcune auto e diversi elettrodomestici che difficilmente potranno essere riutilizzati. Più a monte il Rio Puto ha abbattuto un argine e molta gente si è detta fortemente arrabbiata: "Visto che certi fenomeni non accadano per la prima volta questo il senso delle lamentele generali - è ormai indispensabile provvedere alla sistemazione di tutti gli argini per ricostruirli più alti e solidi". A Sterpeti il Metauro ha allagato i campi causando ingenti danni alle coltivazioni. Nel primo pomeriggio Marco Macci coordinatore della protezione civile ha fatto il punto della giornata: "La situazione è sotto control- Oltre 150 persone all’incontro organizzato dal primo cittadino di Pergola e dalla Cia. La protesta riguarda i Comuni parzialmente montani Imu sui terreni, agricoltori pronti a marciare su Ancona LA BATTAGLIA Pergola Oltre 150 agricoltori ieri hanno partecipato alla conferenza promossa dalla Cia provinciale e dal Comune, per un obiettivo chiaro: l'Imu sui terreni agricoli va totalmente cancellata. Insieme a Gianfranco Santi e Alessandro Taddei, direttore e presidente provinciale Cia, il sindaco di Pergola Francesco Baldelli e di Piagge Maurizio Cionna. In prima fila tanti amministratori comunali, da San Lorenzo in Campo, Serra, Fratte Rosa. Grazie all'impegno della Cia e del Comune di Pergola, il governo ha rivisto i criteri per l'esenzione dall'Imu dei terreni montani, abrogando la classificazione su base altimetrica stabilita dal contestato decreto ministeriale di fine 2014. L'amministrazione di Pergola ha impugnato il decreto Renzi di fronte al Tar Lazio, sollevando anche la questione di illegittimità costituzionale. Se i comuni montani come Pergola si sono salvati, si è determinata una situazione più complessa per quelli non montani e parzialmente montani, come San Lorenzo, Barchi, Fratte Rosa, Mondavio, Orciano, Piagge, San Giorgio. "La battaglia del sindaco Baldelli e nostra - ha esordito Santi - è “I nuovi criteri di esenzione determinano forti iniquità a danno di produttori di terreni in aree marginali” stata determinante. E' necessario portarla avanti perché i nuovi criteri di esenzione continuano a determinare forti iniquità a danno dei produttori agricoli possessori e conduttori di terreni che si trovano in aree marginali e montane. Parametri che non tengono della complessità del territorio e continuano a trascurare la funzione degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio. I Comuni facciano un nuovo ricorso al Tar sul nuovo decreto. Il 10 febbraio invito i sindaci a partecipare con noi all'iniziativa davanti alla prefettura di Ancona dove spiegheremo le nostre istanze". La scadenza dell'Imu è il 10 febbraio, ma la Cia, che ha chiesto una proroga, invita i Comuni a non applicare sanzioni ai ritardatari. Ha preso poi la parola Baldelli. "Abbiamo investito 3mila euro per difendere gli agricoltori, una categoria che riveste un' importanza fondamentale. La presenza di centinaia di agricoltori è la risposta migliore e definitiva alle polemiche penose della locale opposizione che aveva definito propaganda e sperpero di denaro il nostro ricorso. La nostra battaglia ha fatto si che gli agricoltori dei Comuni interamente montani, come il nostro, non fossero più soggetti alla Imu agricola. Ora continua perché vogliamo difendere anche gli agricoltori che si trovano in Comuni parzialmente montani. Una battaglia che deve accomunare tutti i comuni della Valcesano perché l'agricoltura è il futuro del nostro territorio". ©RIPRODUZIONE RISERVATA Francesco Baldelli, Gianfranco Santi e Alessandro Taddei. La folta assemblea degli agricoltori che erano oltre 150 Coca e hashish, barista arrestato per spaccio L’OPERAZIONE Mondavio Barista e pusher, Distingueva le dosi in base al colore dell'involucro. L.R. 40enne, non nuovo a fatti del genere, è stato arrestato in flagranza per detenzione e spaccio di sostanze psicotrope e per aver adibito il bar a luogo di incontro di persone che si danno all'uso di sostanze stupefacenti. Per quest'ultimo capo d'imputazione l'autorità giudiziaria e il prefetto potranno disporne la chiusura. Il ragazzo gestiva un bar ristorante annesso alla pro- pria abitazione. Condizione ideale per custodire, tagliare, confezionare e spacciare sostanze stupefacenti a tossicodipendenti che potevano tranquillamente confondersi tra i normali clienti. La situazione però non è sfuggita ai carabinieri di Mondavio che si sono presentati al bar insieme ad un cane antidroga del nucleo cinofili di Pesaro. Ancor prima della notifica del decreto di perquisizione, il 40enne aveva già capito tutto. Non si trattava del solito controllo ai clienti del bar o alle autorizzazioni amministrative del locale. I militari cercavano altro. Le prime due dosi di cocaina sono state trovate in tasca. Il resto era ben nascosto nella camera da letto dell' abitazione collegata al locale. All'interno di un contenitore in legno vi erano 35 grammi di cocaina, parte già confezionata e parte ancora da tagliare; in un barattolo metallico 170 grammi di hashish, parte già confezionati e parte da lavorare. In alcune scatole di scarpe dei contenitori di cellophane e ritagli di buste di nailon da utilizzare per il confezionamento e il bilancino di precisione. Sequestrati 1.115 euro, provento dello spaccio. La droga e il materiale sequestrati © RIPRODUZIONE RISERVATA «Stato di emergenza? Ne parleremo lunedì» Le raffiche di vento «sono state eccezionali» «Lunedì ne parleremo in Giunta». Così l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Simona Caselli, ha risposto a chi ha chiesto lo stato di emergenza dopo l’ondata di maltempo. Il maltempo sull’Emilia Romagna ha carattere di eccezionalità: secondo i dati Arpa le onde hanno superato i 4 metri di altezza e le raffiche di vento hanno toccato anche i 100 km orari sulla costa. SABATO 7 FEBBRAIO 2015 5 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE MODENA Il centro storico CESENATICO Il mare ha invaso le strade Ravenna è sott’acqua Muore mentre spala la neve Criticità da Ferrara a Rimini. Un ferito a Modena LIDO DI SAVIO Una donna soccorsa A DURA PROVA ANCHE LE LINEE FERROVIARIE di Pesaro e Ancona gativo di quest’ulteriore sferzata di maltempo, devastava la frazione di Marzocca e più a Nord Marina di Montemarciano e Falconara. In difficoltà anche Ancona e la riviera del Conero. Danni ingenti sulla baia di Portonovo dove onde alte diversi metri hanno distrutto chalet e stabilimenti. STESSA situazione a Fano e a Pesaro. Anche qui i danni maggiori sono arrivati per colpa della forza devastante del mare che non ha più saputo ricevere la portata della pioggia, caduta in abbondanza dal pomeriggio fino a ieri mattina. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco. A Pesaro ogni stabi- limento balneare si calcola abbia subito almeno 20-30mila euro di danni. Allagata la zona centrale della città. Esondato a monte il fiume Foglia. La piena è stata attesa ieri sera a Pesaro con grande trepidazione, ma per fortuna la situazione è rimasta nella normalità. Uscito dagli argini anche il torrente Arzilla. A Carignano, alle porte di Fano, il corso d’acqua ha inondato un noto ristorante. In città è invece rimasto chiuso il sottopasso del Lido, mentre una mareggiata ha investito viale Ruggeri, strada della Selva. Allagato anche l’anfiteatro Rastatt. Situazione critica anche nell’Urbinate. Andrea Massaro RAVENNA Le onde hanno flagellato la costa romagnola RIMINI Auto sott’acqua a Torre Pedrera · BOLOGNA LA ROMAGNA è finita sott’acqua. Tanti i danni causati dal maltempo. La situazione più critica nel Ravennate, in particolare sui lidi, dove onde fino a quattro metri, combinate all’alta marea, hanno rotto le dune in più punti invadendo la costa. Molte auto sono state interamente sommerse dall’acqua e a Lido di Savio decine di famiglie hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Il sindaco ha emanato un’ordinanza per l’evacuazione di un centinaio di abitazioni a Fosso Ghiaia, dove uno scolo è arrivato vicinissimo a straripare. Criticità a Milano Marittima e a Cervia. EMERGENZA sulla costa cesenate, dove Cesenatico è finita sott’acqua, mentre allagamenti in negozi e abitazioni si sono registrati pure a Gambettola. Colpito pesantemente il Forlivese, dove tra l’altro è stato evacuato lo stabilimento Electrolux che si è allagato, mentre è pesante il bilancio anche nel Riminese: una decina di persone salvate dalle auto intrappolate nei sottopassi, persone evacuate dalle loro case e una famiglia costretta a fuggire nella notte dal tetto per non rischiare di annegare. E ancora spiagge e porti devastati dalla mareggiata che l’altra notte si è abbattuta sulla costa con venti a quasi 100 km orari. A Riccione un peschereccio è affondato, disperdendo nella darsena 200 litri di carburante. La furia del vento ha distrutto decine di locali e ristoranti. E’ presto per fare un bilancio dei danni, ma si parla di alcuni milioni di euro. A Bologna un uomo è stato colto da malore ed è morto mentre spalava la neve sotto casa. A Reggio tanti i disagi per la neve, così come a Modena dove un imprenditore è rimasto ferito per il crollo di una tensostruttura. Allagamenti, infine, sulla costa del Ferrarese. •• 16 SABATO 7 FEBBRAIO 2015 e-mail: [email protected] Quando il mare d’inverno mette paura Costa flagellata e allagamenti di TIZIANA PETRELLI UNA giornata campale per i vigili del fuoco di Fano. Pioggia battente (40 millimetri solo nella notte) e mare grosso hanno messo in ginocchio la zona mare, con strade e case sott’acqua che hanno fatto surriscaldare la linea telefonica dei pompieri, con centinaia di chiamate e una lunga lista d’attesa di interventi da approntare. Nel frattempo vista la criticità della situazione in Sassonia, con viale Ruggeri nuovamente devastate dalla furia del mare e chiusa al traffico come via degli Schiavoni dove 10 famiglie sono state a rischio evacuazione, viale Adriatico e via Dante Alighieri allagate per per l’acqua marina che risale in superficie dal sottosuolo, l’Anfiteatro Rastatt trasformato in una piscina naturale, Bagni Sergio distrutti da ciottoli e detriti... al ristorante Isla Bonita Francesca e Rodolfo Pistoni hanno deciso di non attendere il loro turno nell’infinita lista d’attesa del 115 e a metà mattina «siamo riusciti a recuperare delle pompe tra la famiglia e gli amici per tentare di salvare almeno una parte del magazzino invaso da 3 metri d’acqua...». Al Lido una situazione fotocopia con lo Chalet del Mar lambito dall’acqua che ha scavato parte delle fondamenta mettendone a serio rischio la staticità, il porto canale con l’acqua al limite della tracimazione, gli ormeggi delle barche che si rompono e fanno sballottare il ristorante galleggian- te Scimitar procurando grosse infiltrazioni d’acqua all’interno del locale, l’Arzilla che straripa non solo alla foce ma anche a monte... e così nuovo allagamento da Ciavarini. «Non ne posso più» dice il titolare Filippo che abita lì sopra il ristorante, in località Maggiotti a Carignano, invaso per la sesta volta in un anno da mezzo metro d’acqua e fango. Vicino ai torrenti e ai fossi di scolo, infatti, non è andata meglio che al mare: anche lì scantinati, capannoni aziendali, strade e campi invasi da acqua e melma. I fulmini hanno poi fatto il resto, danneggiando le centraline dell’Enel che hanno lasciato al buio residenze e attività commerciali. MAROTTA MALTEMPO Basta un po’ d’acqua e il sottopasso se ne va di SANDRO FRANCESCHETTI BASTA una pioggia relativamente intensa e Marotta finisce sottacqua. E’ successo anche l’altra notte e per buona parte della giornata di ieri, con i due sottopassi veicolari alla ferrovia che consentono l’accesso alla zona mare allagati e rimasti chiusi per molte ore, fino al tardo pomeriggio. Si tratta del cosiddetto “sottopasso delle rane”, nell’ex Marotta di Fano, e di quello di via Togliatti, a circa 500 metri in direzione Senigallia rispetto al semaforo tra la Statale 16 e la Sp 424. L’acqua e il fango hanno completamente invaso le due infrastrutture già durante la nottata e per liberarle è stato necessario impiegare pompe idrovore supplementari. A rendere ancora più difficile la situazione hanno contribuito, durante la notte, il vento di levante e le conseguenti mareggiate, che hanno avuto un doppio effetto negativo: quello di procurare danni agli stabilimenti balneari e di trasportare fino alla strada del lungomare Cristoforo Colombo e Faà di Bruno acqua e detriti, rendendo alcuni tratti assolutamente impercorribili. IERI mattina, lungo il corso, molti hanno tenuto la saracinesca abbassata per la mancanza della luce, finché la società dell’energia elettrica non ha risolto il problema. «Chiuso per problemi tecnici» c’era scritto su un cartello apposto all’ingresso della profumeria Kiko. «La Regione e il Governo devono assolutamente intervenire - ha detto il sindaco Seri -. Come amministrazione ci stiamo adoperando, anche insieme ad altri enti, per chiedere lo stato di calamità che ci consenta misure di intervento che ci aiutino a far fronte ai danni subiti». Il vescovo Trasarti ha invece espresso la sua vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti pesantemente dal maltempo: «Invito tutti ad aiutarsi reciprocamente con spirito di solidarietà e di servizio». Alcune immagini del disastro, quelle in alto riguardano Fano: qui sopra è l’anfiteatro Rastatt completamente sommerso; a fianco due fotografie di Marotta con i sottopassi completamente allagati A FRONTEGGIARE la situazione, fin dall’alba, tutti gli uomini e i mezzi del Comune di Mondolfo, coordinati dal vicesindaco Alvise Carloni. «Il vento di levante ha peggiorato di molto le cose – evidenzia proprio Carloni – perché il mare ha trascinato la ghiaia verso costa e si sono ostruiti gli sbocchi dei canali di scolo. Tutti i 5 chilometri e mezzo del nostro lungomare sono stati invasi da breccia e ramaglie, specie i 500 metri dall’hotel Europa a piazza Kennedy, rimasti transennati fino al pomeriggio». Problemi di “acqua alta” anche nelle aree non strettamente costiere (dove c’è da risolvere la regimentazione delle acque provenienti dalla collina e in particolare dall’autostrada), specie in via Martini e aree limitrofe. Infiltrazioni, infine, ma non tali da compromettere la normale attività, alla scuola media Faà di Bruno e a quella dell’infanzia di via Raffaello. Facendosi interpreti dell’esasperazione dei cittadini, i consiglieri di minoranza Diotallevi, Barbieri e Bassotti attaccano: «Non è possibile che ogni volta che piove la zona mare rischi di rimanere isolata. Alla luce di ciò è’ indispensabile rivedere il progetto delle opere compensative legate alla prossima soppressione del passaggio a livello, perché eliminare l’unico sbocco al mare non sotterraneo alternativo al passaggio a livello, vale a dire quello di via Foscolo, sarebbe un autogol clamoroso». FANO 17 LA STORIA SABATO 7 FEBBRAIO 2015 GESTO D’ONESTA’ I TITOLARI GLIELO RESTITUISCONO: C’ERANO 250 EURO Lascia il portafoglio al distributore, ritrovato UNA disavventura a lieto fine per il presidente del Fronte di Azione Popolare Pesaro Urbino, Giacomo Rossi. «Nel tardo pomeriggio di giovedì mi sono fermato a far rifornimento in una stazione di servizio tra Fano e Pesaro, per intenderci la stazione indipendente “Servito” (dopo il Bar Centauro direzione Pesaro) – racconta il politico –. Dopo aver fatto rifornimento ho proseguito dritto verso Apecchio, dove abito, ma all’altezza di Fossombrone mi sono accorto di aver perso il portafoglio. Ol- tre i documenti vi erano circa 250 euro all’interno». La prima cosa che ha fatto Rossi è stata quella di chiamare la Stazione dei Carabinieri di Fano, non avendo il numero del distributore. «I Carabinieri mi hanno detto che sarebbero andati a controllare e mi avrebbero poi richiamato. Dopo un oretta, invece, ho ricevuto la chiamata dei proprietari del distributore, Danilo Graziano e Paolo Taccaceli, che tramite i documenti, avevano rintracciato il mio numero per restituirmi il portafoglio. Sono dun- que tornato a riprenderlo e Danilo e Graziano non hanno nemmeno voluto il dovuto indennizzo per questo immenso favore che mi hanno fatto». Li ha comunque voluti ringraziare con due bottiglie della birra artigianale che produce e li ha invitati a pranzo nel suo agriturismo. «Questa bella storia è l’ulteriore conferma che in giro non ci sono solo delinquenti, ladri e disonesti – conclude Rossi -, ma che esistono anche molte persone per bene». ti.pe. IL PROTAGONISTA Giacomo Rossi Assalto al teatro a passo di danza «Diteci quanto costa affittarlo» Tre scuole cittadine protestano: «Ci vietano questo spazio» di TIZIANA PETRELLI DOPO aver letto sul Carlino che la Fondazione Teatro della Fortuna non ha concesso una seconda serata per il musical “Peter Pan” della scuola “Capogiro Dance & Theatre”, andato sold out in pochi giorni (560 biglietti venduti) e con tanta gente da Rimini ed Ancona rimasta fuori... le scuole di danza della città si sono unite per risolvere un comune problema: ottenere l’attenzione dell’assessorato alla Cultura e della Fondazione. «Il problema è che non abbiamo mai avuto attenzione per il lavoro che svolgiamo – esordisce Chiara Omiccioli, titolare di “Chiaradanza” che conta oltre 150 allievi –: si fa tanto parlare di avvicinare i giovani al teatro, noi li educhiamo all’amore e il rispetto del palcoscenico e non ci è mai stato riconosciuto un ruolo all’interno della città. Se noi quattro scuole di danza ci unissimo, conteremmo un migliaio di persone diventando la realtà associativa più grande della città. Ma a differenza delle altre associazioni noi non riceviamo aiuti dal Comune. Per di più ogni volta che ci presentiamo all’amministrazione non abbiamo mai risposte. Protocolliamo ad ottobre la domanda per fare il saggio al giugno successivo e Serena Gubert di ‘Vaganova danza’ e Chiara Omiccioli di ‘Chiaradanza’ fino all’ultimo non abbiamo neppure la data». «IL TEATRO non ce lo danno mai e dobbiamo arrangiarci con la Corte Malatestiana, che non costa poco e crea numerose difficoltà – aggiunge Serena Gubert titolare di “Vaganova Spazio danza” con oltre 170 allievi –. E’ difficile fare le prove di giorno sia per la presenza della banca sia perché il sole rende impraticabile il palco; durante il saggio dobbiamo costringere le bambine al si- lenzio e all’immobilità per ore perché non c’è una stanza dove farle stare con una baby sitter tra un balletto e l’altro; paghiamo maschere, pompieri, luci... e dobbiamo mettere il biglietto a 15 euro per rientrare delle spese. E così perdiamo pubblico. Una volta è piovuto e ho dovuto rifare il saggio in teatro pagando tutti i costi doppi, anche quelli della Corte: 11mila euro. Se fossimo aiutati in qualche modo come accade ad esempio a Pesaro e Senigallia dove il teatro La Fenice, mille posti, un palco meraviglioso viene dato per 1100 euro... Nessuno chiede di fare le cose gratis, chiediamo solo di avere un prezzo accessibile per poter lavorare tranquilli e presentare il nostro lavoro, che è valido: abbiamo allievi che sono professionisti che ballano alla Scala». «I COSTI reali del Teatro ancora non li sappiamo: abbiamo chiesto a novembre un preventivo alla Fondazione ma ancora non ce l’ha dato – conclude Angela Elisabetta Valle Dance Academy studio -. Non riusciamo a capire perché abbiano questo atteggiamento con le nostre scuole. Ora veniamo a sapere che non ci danno il teatro per via dei costi, ma noi effettivamente non sappiamo se possiamo permettercelo oppure no, finché non ci dicono quanto si spende». PROFUGHI & SFRATTI I Fratelli d’Italia dal Prefetto: «Escludiano dall’ospitalità le zone d’interesse turistico» «L’EX Vittoria Colonna potrebbe essere la risposta d’emergenza per le famiglie italiane e non, purché in regola, sotto sfratto». La proposta è di Fratelli d’Italia-An che invita le istituzioni a convocare un tavolo provinciale per affrontare l’emergenza casa. «Il problema abitativo – denuncia il consigliere regionale Roberto Zaffini – è una bomba ad orologeria. D’altra parte un italiano che perde la casa cosa pensa quando vede i profughi alloggiati in albergo? Si crea una forma di antagonismo di cui si rischia di perdere il controllo». I profughi ospitati al Lido sono stati al centro del confronto, l’altro ieri mattina, tra gli esponenti di Fratelli d’Italia-An e il Prefetto. «Abbiamo chiesto – fa presente Zaffini – che dai bandi per le assegnazioni delle strutture ai profughi siano escluse le zone ad alto interesse turistico. La situazione sarebbe stata ben diversa se i profughi fossero stati ospitati nell’ostello di Fosso Sejore. In ogni caso il Prefetto ci ha garantito che la loro permanenza a Fano cesserà il 31 marzo». Oggetto del confronto con il Prefetto anche il tema delle forze dell’ordine. «Gli agenti del commissariato – spiega Angelo Bertoglio – entro l’estate caleranno ulteriormente da 44 a 41, causa alcuni pensionamenti. Al Prefetto abbiamo chiesto un rinforzo stabile di almeno 10 agenti per coprire tutti i turni delle volanti, mentre per la stagione estiva sarebbero necessarie una cinquantina di unità, tra polizia e carabinieri». Buone notizie, invece, per il distaccamento di Fano. «Il Prefetto – spiega Bertoglio – ci ha informato che se è ormai deciso il declassamento a sottosezione per la stradale di Pesaro, c’è la speranza che la stradale di Fano mantenga la sua autonomia, rimanga all’interno del Commissariato di Fano senza essere accorpata all’autostradale». An. Mar. •• RAMI SECCHI •• 18 FANO SABATO 7 FEBBRAIO 2015 FERROVIA MARTEDI’ IN CONSIGLIO REGIONALE SI DISCUTE UNA MOZIONE D’ORDINE VIABILITA’ Una lettera per sostenere la ‘Fano-Urbino’ I grillini: «Via le auto dal centro» SI DISCUTE martedì, in consiglio regionale, la mozione sulla riapertura della ferrovia Fano-Urbino. Per l’occasione l’Associazione ferrovia Val Metauro, che da anni si batte per il ripristino dell’asse ferroviario, suggerisce agli amici della ferrovia Fano-Urbino, di inviare una lettera a tutti consiglieri regionali perché votino la mozione presentata dai colleghi Binci, Cardogna, Giancarlo D’Anna e Vittoriano Solazzi. Nella missiva, pubblicata sul profilo facebook di «Quelli che vogliono la ferrovia Fano-Urbino» si ricordano le due posizioni contrapposte: «Una che, secondo il più recente e corretto sentimento popolare, privilegia la ristrutturazione, ammodernamento e ripristino della linea con fini turistici e di trasporto; l’altra, a favore del trasporto su gomma, che vorrebbe invece uno “spezzatino” della ferrovia dividendola in due, la Fano-Fossombrone trasformata in pista ciclabile in grado di accogliere altri sottoservizi (banda lar- ga, gas, un nuovo acquedotto ) e la Fermignano-Urbino trasformata in servizio (estivo) di bici-treno. Non si dimentichi che uno dei fattori che ha causato la eliminazione di Urbino quale capitale europea della Cultura 2019 è stata proprio la mancanza di un collegamento ferroviario stabile». L’Associazione ricorda ai consiglieri che è «in corso di esecuzione un progetto aggiornato di ripristino a difesa e preservazione dell’ambiente vallivo». An. Mar. Aguzzi presidente in Regione «Nessuno me lo ha chiesto» L’ex sindaco: «Mi interessa battere il Pd non la candidatura» nità, con ripercussioni negative sul territorio regionale e provinciale». di ANNA MARCHETTI STEFANO Aguzzi candidato presidente per il centro destra? Il “modello fanese” per battere in Regione il Partito democratico? A fare il nome di Aguzzi, ieri sulle pagine del nostro giornale, è stato Giorgio Mochi (Forza Italia), sindaco di Piobbico, già in pista come candidato presidente. Con un’ampia coalizione, alternativa al Pd, lei farebbe il candidato presidente? Cosa ne pensa l’ex sindaco Aguzzi? «Le auto candidature non servono perché il candidato presidente deve nascere all’interno dei partiti e non spetta certo a lui proporre il mio nome. Le fughe in avanti, come quella di Mochi in queste settimane, non sono utili al dibattito politico. Non credo ci sia una persona capace di vincere senza il sostegno di un’ampia coalizione, credibile e alternativa al Pd. Qualsiasi candidatura deve emergere da un ampio tavolo, di tutte le forze alternative al Partito democratico, che in Regione, e soprattutto nella nostra provincia, ha fatto tanti danni, dalla sanità alle infrastrutture». Quindi tutti dentro? Ncd, Lega...? «La nostra regione merita un’alternativa al Pd e per questo serve il coinvolgimento delle forze politiche in campo. Io vengo dalla scuola del 2004. Allora per battere i Ds abbiamo messo insieme forze eterogenee ed inedite: ha funzionato ed ha funzionato di nuovo, pochi mesi fa, a Urbino, perché non dovrebbe avere successo in Regione». E Marche 2020? «Penso che Marche 2020 possa essere parte del progetto, l’ipotesi non mi scandalizza. Il vero problema della nostra regione è il Partito democratico la cui litigiosità ha creato situazioni di impasse, come nella sa- «Non ho mai pensato alla presidenza della Regione, un’eventualità di cui non ho mai parlato con nessuno, né qualcuno me lo ha chiesto. Il progetto politico, però, avrebbe il mio personale ed entusiastico appoggio, mi interessa come impegno, non come candidatura. Se le forze alternative al Pd, in questa provincia e regione, andranno in ordine sparso, senza accordo, io starò a casa e darò, come qualunque cittadino, il mio voto a chi mi pare. Se invece si riesce a costruire un’ampia coalizione con una candidatura forte, io sarò in prima fila, senza pretese, perché credo ci siano ottime possibilità di vittoria». Come superare litigi e personalismi? «Penso che ci sia spazio per tutti. Ben vengano i personalismi se servono ad accrescere il consenso. Dannosi quelli che portano alle divisione, come avvenuto a Fano, nelle recenti amministrativa dove i personalismi (il riferimento è alla coalizione Uniti per Fano, ndr) hanno prodotto tre candidati sindaci». UN CENTRO storico più a misura di pedone. All’indomani della denuncia fatta sulle colonne del Carlino dai residenti e commercianti del tratto di via Nolfi che va dall’incrocio con via Arco d’Augusto fino alla Rocca Malatestiana (250 firme raccolte in campagna elettorale, dimenticate dall’amministrazione Seri)... i grillini Hadar Omiccioli, Marta Ruggeri e Roberta Ansuini tornano a parlare della viabilità all’interno dell’antica cinta muraria fanese e lo fanno presentando una interrogazione in consiglio comunale nella quale viene evidenziata la necessità di vietare il più possibile l’accesso delle auto in centro storico venendo incontro però sia alle esigenze dei residenti sia a quelle dei commercianti. La ricetta degli esponenti di Fano 5 Stelle è semplice: ci vuole «un progetto serio di completamento della pedonalizzazione», che va immediatamente estesa «alle principali vie e piazze del centro storico come Piazza Costanzi, via Cavour e via Nolfi» basandosi sui risultati ottenuti altrove: «nel resto d’Europa e in moltissime città italiane, una estesa pedonalizzazione dei centri storici ha portato - dopo una prima fase di assestamento - benefici a tutte le categorie commerciali e turistiche, innalzando la qualità della vita dei cittadini e il valore delle aree interessate». Contestualmente alla pedonalizzazione i grillini chiedono di «censire il numero attuale dei permessi e le modalità con cui vengono concessi, riducendoli al minimo indispensabile» e «concentrare il libero accesso di mezzi commerciali per operazioni ad essi legate a determinate ore marginali della giornata per agevolarne il lavoro e ridurre pericoli e disordini nelle ore di punta» prevedendo «nella prima fase di riassetto economico e urbanistico» che «ai commercianti si dovrebbe eliminare la tassa di occupazione di suolo pubblico (Tosap) per almeno tre anni, per agevolarli nell’utilizzo delle aree antistanti le realtà commerciali a fini espositivi e decorativi». I consiglieri grillini non dimenticano però le esigenze dei residenti per i quali domandano al sindaco e alla giunta «convenzioni economicamente vantaggiose per l’assegnazione di posti a pagamento esistenti (zone con strisce blu, parcheggi a pagamento di società private, ecc.) o di eventuali e necessari nuovi spazi a pagamento esterni al centro stesso». Tutta questa riorganizzazione però salvaguardando i beni storici e monumentali, con «divieto assoluto di parcheggio e di sosta con rimozione presso i maggiori monumenti e zone di pregio storico e architettonico». ti.pe. FANO E VAL CESANO SABATO 7 FEBBRAIO 2015 19 •• MONDAVIO ARRESTATO DAI CARABINIERI UN BARISTA DI 40 ANNI ‘Coca’ e fumo sul bancone Sequestrati 35 grammi di cocaina e 170 di hashish COCA COLA, ma anche solo “coca” e volendo cannabis. Nel suo locale smerciava di tutto e per quanto riguarda le “dosi” le distingueva in base al colore dell’involucro: nero, celeste e bianco. I carabinieri di Mondavio, comandati dal maresciallo Pasquale Castigliego, hanno posto fine all’attività illecita di un 40enne di San Michele al Fiume, L.R., che gestiva un bar-ristorante annesso alla propria abitazione. Condizione ideale per custodire, tagliare, confezionare e spacciare sostanze stupefacenti ai tossicodipendenti, che potevano tranquillamente confondersi tra i normali clienti. Il tutto, però, non è sfuggito ai militari, che nel pomeriggio di giovedì si sono presentati al bar insieme ad un cane antidroga del Nucleo Cinofili di Pesaro. Le prime due dosi di cocaina gli sono state trovate in tasca. Il resto era nascosto nella camera da letto della sua abitazione, collegata al locale. All’interno di un contenitore in legno a chiusura ermetica c’erano 35 grammi di cocaina (almeno 3.500 euro di valore), in parte già confezionata e in parte ancora da tagliare. Continuando la perquisizione, in un barattolo i militari hanno rinvenuto 170 grammi di hashish, anch’essi parzialmente confezionati, che sul mercato significano altri 2mila euro. IN ALCUNE scatole di scarpe, inoltre, erano custodititi dei contenitori di cellophane e nailon nonché un’immancabile bilancino di precisione. Osservando gli involucri già pronti, i carabinieri sono stati incuriositi dalla meticolosità con cui erano state suddivise le dosi, contraddistinte dal colore del cellophane utilizzato. L’involucro di colore nero conteneva la dose meno consistente e ad aumentare c’erano quelle di colore celeste e poi quelle di colore bianco che avevano al loro interno TUTTO SEQUESTRATO Nella foto le dosi e il denaro requisiti al barista-spacciatore quantità più importanti. L’uomo, non nuovo a fatti del genere, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio, nonché per aver adibito il bar a luogo di incontro di persone dedite all’uso di sostanze stupefacenti e per quest’ultimo capo d’imputazione l’autorità giudiziaria o il prefetto potrebbero disporne la chiusura. I militari hanno anche sequestrato 1.115 euro, verosimilmente provento dello spaccio. s.fr. Imu agricola, la battaglia continua Ieri a Pergola un convegno organizzato dalla Cia: «Tributo da cancellare» LA BATTAGLIA contro l’Imu agricola prosegue. L’hanno detto chiaramente il direttore regionale della Cia, Gianfranco Santi, il presidente provinciale della stessa organizzazione, Alessandro Taddei e i sindaci di Pergola e Piagge, Baldelli e Cionna, ieri mattina in una conferenza stampa-convegno svoltasi nella città dei Bronzi al cospetto di oltre 200 persone fra imprenditori agricoli e amministratori. «Grazie al ricorso al Tar del Lazio contro il decreto istitutivo dell’Imu sui terreni agricoli del 28 novembre 2014 inoltrato dal Comune di Pergola e dai 4 municipi dell’Unione Roveresca, affiancati poi da un comune calabrese, uno abruzzese e altri siciliani – ha evidenziato Taddei – il governo ha rivisto la questione, esentando 36 comuni della nostra provincia anziché 2, ma si tratta di una vittoria solo parziale, perché i nuovi criteri di esenzione, costruiti sulla classificazione Istat dei comuni italiani fra “montani”, “parzialmente montani” e “non montani” continuano a determinare forti iniquità. E’ assurdo, ad esempio, che Montemaggiore sia considerato “montano” e dunque sia esentato in toto dalla tassa, mentre Cartoceto non sia neppure “parzialmente montano” e dunque debba pagare l’Imu per intero». «DI FRONTE a tali iniquità – ha aggiunto Santi – occorre la cancella- FANO MOSTRA A SAN MICHELE FanArabita, storia della musica del carnevale zione totale del tributo, anche perché i terreni sono uno strumento di produzione. E’ come tassare un tornio ad un metalmeccanico. La Cia, anzi l’intera “Agrinsieme”, ha organizzato per martedì prossimo, giorno di scadenza del pagamento dell’Imu agricola, una manifestazione in tutta l’Italia centrale con sit-in di protesta di fronte alle prefetture dei capoluoghi di regione. Inoltre, invitiamo i sindaci dei comuni “parzialmente montani” e di quelli di “pianura” (nella nostra provincia rispettivamente 11 e 12, ndr) ad impugnare davanti al Tar il decreto 4/2015 del 24 gennaio, così come ha fatto con successo Pergola nei confronti del primo decreto del 28 no- vembre, costringendo il governo ad un parziale dietrofront. E li invito, inoltre, a dire chiaramente ai propri cittadini che si può pagare senza sanzioni fino al 24 marzo, in linea con lo Statuto del Contribuente che concede 60 giorni dall’emanazione del decreto che istituisce il tributo». «Piagge (comune “parzialmente montano” e dunque con l’esenzione sui terreni solo per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli, ndr) farà ricorso al Tar» ha detto il sindaco Cionna, mente il primo cittadino di Pergola Baldelli ha aggiunto: «La nostra battaglia continua a tutela degli altri comuni e dei loro agricoltori». Sandro Franceschetti S’INTITOLA “FanArabita” la mostra fotografica dedicata alla storia della “Musica Arabita” di Fano, che verrà inaugurata oggi pomeriggio alle 17.30 nella Sala esposizioni dell’ex Chiesa di San Michele a Fano, accanto all’Arco d’Augusto. L’esposizione, a cura di Dante Piermattei, presenta immagini dal nuovo libro “Divertirsi divertendo. Storia della Musica Arabita” di Silvano Clappis e Raffaella Manna, presentato dagli autori ieri venerdì pomeriggio nella Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Oggi sabato all’inaugurazione della mostra porteranno i saluti le autorità e il presidente della Fondazione Carifano Fabio Tombari, quindi vi interverranno Alberto Berardi presidente onorario dei Carnevali d’Italia e Dante Piermattei curatore della mostra. A seguire verran- no proposti proiezioni videomusicali di eventi della Musica Arabita e della Borghetti Bugaron Band, autrice dell’Inno del Carnevale di Fano. La mostra fotografica sarà aperta e vistabile ad ingresso gratuito fino a martedì 17 febbraio.