07 febbraio 2015 - Movimento 5 Stelle Fano

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07 febbraio 2015 - Movimento 5 Stelle Fano
-MSGR - 14 PESARO - 1 - 07/02/15-N:
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Sabato 7 Febbraio 2015 • S. Teodoro
Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT
IL GIORNALE DEL MATTINO
Il festival
A Berlino irrompe
“Taxi” di Panahi
il film che ha eluso
i divieti dell’Iran
Più caro di sempre
Gauguin da record
Le sue ragazze
di Tahiti
pagate 300 milioni
Sei Nazioni
Oggi l’Italia
sfida l’Irlanda,
all’Olimpico
la festa del rugby
Ferzetti a pag. 25
Isman a pag. 19
L’inserto da pag. 59
Venti di guerra
L’Ucraina
non diventi
un nuovo
Kosovo
Sergio Canciani
S
fogliando vecchi almanacchi e vecchi atlanti ci si accorge che perdendo l’Ucraina l’Occidente perderebbe molto di più di una terra
di antica nobiltà, potenzialmente ancora molto ricca di
risorse alimentari e industriali. Perderebbe il “limes” che
nei secoli, e con la spada, difendeva il cristianesimo dalle
varie forme dell’espansionismo asiatico, dalle incursioni
mongole ai califfati islamici.
In russo il nome “Ukrajina” allude infatti alla frontiera, alla
marca di guerra, presidio dell’
ultima crociata.
Di qua le bandiere di Cristo
Re, di là - sconosciuto e minaccioso - il deserto dei tartari.
Dopo la caduta di Costantinopoli, e nonostante gli scismi,
Mosca era considerata “la terza Roma”. Antemurale Christianitatis, che con il cinico
pragmatismo che lo distingue,
Vladimir Putin ha spesso evocato quando aveva bisogno
delle benedizioni patriarcali
nelle sue brutali campagne
contro gli estremismi islamisti nel Caucaso. Mentre diplomatici e generali discettavano su tregue ambigue o blitz
potenzialmente destabilizzanti per tutti, il solo papa Francesco ha colto la tragica profondità del conflitto ucraino: com’è possibile, nel nostro tempo e nel cuore dilaniato della
vecchia Europa, una guerra
tra cristiani? Com’è possibile
infliggere morte e distruzione
sotto i simboli dello stesso
Dio? L’Ucraina è un corpo dilaniato, avvelenato dalla sua
stessa storia e conteso tra i
nuovi padroni dell’Ovest e i
rabbiosi restauratori dell’Est.
Continua a pag. 10
Renzi: ho i numeri anche da solo
Riforme, il premier: posso fare senza FI. E 8 parlamentari di Scelta civica passano con il Pd
Berlusconi prepara il ritorno per le Regionali. Ma Fitto convoca la convention dei ribelli
`
`
ROMA «Ho i numeri anche senza
Forza Italia». Renzi auspica ancora di poter «fare accordi con tutti» e che nel partito di Berlusconi
«prevalgano buon senso e ragionevolezza». Ma, conclude il premier, «possiamo andare avanti
da soli». Intanto cinque senatori
e tre deputati di Scelta civica passano con il Pd. Berlusconi prepara il ritorno in campo per le elezioni Regionali e riunisce i fedelissimi per una iniziativa a Napoli. Ma Fitto convoca la convention dei ribelli per il 21 febbraio.
Bertoloni Meli, Gentili
Pirone, Stanganelli
e Terracina alle pag. 6, 7 e 8
Il focus
Record storico: 173 cambi di casacca Grecia, la Ue contro il prestito ponte
la grande migrazione aiuta Matteo
Atene insiste: serve nuovo accordo
L’
idea è sorretta dalle più sane
intenzioni. E nasce, senza falsi moralismi, da una crescente esasperazione di molti abitanti dell'Eur, arcistufi di dover
convivere con un imponente e vistosissimo giro di prostitute. Dunque, belle di giorno e di notte, avrete il vostro parco giochi in una zona - da scegliere - a luci rosse. Non
un ghetto, certo, piuttosto una riserva discreta che funzioni anche
da presidio sanitario e tenga lontani gli artigli degli sfruttatori, e metta le ragazze sulla strada al riparo
dagli schiavisti del sesso. Mai abbastanza contrastati.
Continua a pag. 10
Bogliolo a pag. 12
Mario Ajello
David Carretta
L
I
a pratica della transumanza
non è mai stata così frequentata come adesso, nelle aule
di Camera e Senato. E siamo
al record storico di traslochi da
un gruppo a un altro in Parlamento.
A pag. 7
Siria. Il Pentagono smentisce: nessuna prova che sia morta
l presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem,
non è disposto a concedere
alla Grecia un “prestito
ponte” per avviare negoziati
più ampi sul debito.
A pag. 5
Merkel-Hollande
pressing su Putin
«Tregua con Kiev»
`Crisi ucraina, vertice a Mosca mentre si combatte
Pronto il piano su integrità territoriale e autonomie
Isis: l’americana ostaggio
uccisa dai raid giordani
La regina Rania nel villaggio del pilota ucciso. A destra l’ostaggio dell’Isis Kayla Mueller. Guaita a pag. 11
Tre vie a luci rosse, esperimento a Roma
Paolo Graldi
L’11 febbraio riunione decisiva
S.Pietro, l’iniziativa del Papa
Docce e bagni per i clochard
sotto il colonnato del Bernini
Franca Giansoldati
I
l colore scelto dagli architetti è
un grigio elegante. Niente piastrelle ma una resina particolare, hi-tech, per pareti e pavimento. L’ambiente è sobrio ma decisamente accogliente. Da una parte ci
sono tre docce con un piccolo spogliatoio attiguo, di seguito un’altra
stanza, anch’essa confortevole.
A pag. 13
Guasco a pag. 13
TORO, POSSIBILI
BELLE SORPRESE
Buongiorno, Toro! Risponderete
alle contestazioni che vi
muovono nell’ambiente
professionale (ma cosa vogliono
ancora da voi?), la prossima
settimana. L’odierna Luna è
luminosa nel campo dell’amore e
delle amicizie, indicata anche per
qualche improvvisato piccolo
affare finanziario, ma deve
essere sfruttata soprattutto per
le nuove conquiste. Avete al
vostro fianco anche Marte e
Venere, che rinnovano e
confermano la vostra fama di
amanti caldi e sensuali. Auguri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’oroscopo a pag. 35
MOSCA Vertice a tre, a porte
chiuse e senza delegazioni, tra
il presidente russo Vladimir
Putin, quello francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel nel tentativo di superare le divergenze
sulla gravissima crisi ucraina.
I due leader europei si sono
presentati con un piano di pace e hanno annunciato: «Intesa entro 48 ore». L’offerta è
l’autonomia del Donbass.
D’Amato alle pag. 2 e 3
L’analista
«Ormai inevitabile
l’invio di armi Usa»
Flavio Pompetti
L’
invio di armi americane
al governo di Kiev è ormai inevitabile.
A pag. 2
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2
Primo Piano
Sabato 7 Febbraio 2015
www.ilmessaggero.it
Merkel e Hollande
pressing su Putin
«Intesa sull’Ucraina
entro domani»
Vertice a Mosca tra i leader di Germania, Francia e Russia
Ancora scontri e morti. I ribelli aprono un corridoio umanitario
`
LA DIPLOMAZIA
MOSCA Incontro al Cremlino a porte chiuse tra leader, senza delegazioni e protocollo abilmente aggirato. Il presidente russo Vladimir
Putin, quello francese Francois
Hollande e la cancelliera tedesca
Angela Merkel hanno tentato di
superare le divergenze personali
e di trovare una soluzione alla
gravissima crisi ucraina, discutendo fino a notte fonda.
Questa visita a Mosca a sorpresa, giunta dopo la tappa di giovedì a Kiev, ha l’obiettivo di evitare
la perdita di controllo degli eventi nelle regioni orientali dell’ex
repubblica sovietica e di far sprofondare l’intera Europa in una
nuova Guerra Fredda. Gli Stati
Uniti sono pronti a fornire «armi
difensive letali» all’Ucraina, innescando – secondo l’Amministrazione russa - una pericolosa escalation.
IL VERTICE
La trattativa, durata oltre 5 ore al
Cremlino, dovrebbe essere perfezionata oggi a margine della Conferenza di sicurezza in corso a
Monaco di Baviera, tra i vari mi-
nistri degli Esteri. Domani è poi
in programma un «definitivo colloquio telefonico a quattro» tra
Putin, Hollande, Merkel e l’ucraino Poroshenko. «Si sta preparando – ha spiegato il portavoce del
Cremlino Dmitrij Peskov senza
entrare in particolari – una possibile bozza comune di documento
per implementare gli accordi di
Minsk». Nessun altro ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.
L’ALLEANZA
A Monaco il ministro della Difesa tedesco, Ursula der Leyen, ha
già ribadito che il suo Paese è
contrario a qualsiasi invio di armi in Ucraina, poiché si rischierebbe di «mettere benzina sul
fuoco» e si potrebbe rinviare a un
futuro ancora più lontano la soluzione del conflitto. Berlino resta
fedele all’uso delle sanzioni economiche, semmai rafforzate, ma
polacchi e baltici non paiono più
credere che esse siano sufficienti.
Dare una chance alla pace è
anche la posizione condivisa dal
segretario della Nato, Jens Stoltenberg, che ha sottolineato come l’iniziativa franco-tedesca abbia il pieno appoggio dell’Allean-
za atlantica. A Monaco di Baviera
la Russia è rappresentata dal capo della sua diplomazia Serghej
Lavrov, che ha un’agenda fittissima di incontri. Uno di questi è
con il collega statunitense, John
Kerry, che ha avuto parole pesanti contro «l’aggressione russa».
LA GUERRA
In attesa di sviluppi positivi è stato
aperto un corridoio umanitario
per far defluire da Debaltsevo la
popolazione civile. In questa località, nodo ferroviario ambito e punto strategico tra Donetsk e Lugansk, sono circondate alcune migliaia di soldati governativi, che si
stanno difendendo con tutti i mezzi a disposizione. Ma la loro situazione, viene definita dagli specialisti militari, come disperata.
La popolazione del Donbass
non si fa illusioni: troppi sono stati
gli incontri infruttuosi e troppe le
promesse mancate nel recente
passato, mentre la situazione sul
terreno peggiora col passare dei
giorni. I massacri di gennaio hanno portato all’attuale vicolo cieco. I
bollettini quotidiani sono sempre
pieni di lutti. Il bilancio di questa
guerra ha già superato i 5300 morti da aprile. A Kiev il nervosismo rimane alto. Se l’Europa sarà ancora
debole con Putin, ha avvertito il
premier ucraino Jatseniuk, «i carri
armati russi arriveranno alle frontiere dell’Ue». Numerosi specialisti del mondo anglo-americano
condividono questa posizione: se
l’Occidente non saprà farsi valere,
viene spiegato, la pace è in serio pericolo.
G. D’Am.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PREMIER UCRAINO
JATSENIUK:
«EUROPA DEBOLE
PRESTO AVREMO
I CARRI ARMATI RUSSI
ALLE FRONTIERE UE»
Combattimenti in una città ucraina
INCONTRO A TRE Angela Merkel e Francois Hollande al tavolo con Vladimir Putin
La situazione nell'est dell'Ucraina
Kreminna
Novoaidar
Sieverodonetsk
Krasnyi
Lyman
Siversk
Sloviansk
Kramatorsk
Artemivs'k
Oleksandrivka
Dobropillia
Pervomais'k
Lugansk
Popasna
Kostyantynivka
Krasnohorivka
KamenskShakhtinsky
Antratsit
Horlivka
Avdiivka
Krasnoarmiisk
DISTRETTO
DI DONETSK
Lysychansk
Dovzhansky
Donetsk
Novoshakhtinsk
Maryinka
RUSSIA
Amvrosiivka
Velyka
Novosilka
Volnovakha
UCRAINA
Novoazovsk
Mar d'Azov
50 km
«L’invio di armi americane è inevitabile
Obama non può certo fidarsi dello zar»
sciatore presso la Repubblica
Ceca, durante la presidenza del
primo George Bush. Politicamente indipendente, e ora affiliato al Foreign Politics Research Institute, Basora ha accettato di commentare il dibattito in
pieno corso sull’appoggio militare di Washington all’Ucraina.
C’è un contrasto in atto tra
Washington e Bruxelles in
materia?
«Direi piuttosto che c’è una diversità di vedute che ha un’evidente spiegazione storica, prima ancora di concludere che ci
sono strategie diverse tra gli
Usa e i suoi alleati occidentali.
Le vaghe assicurazioni sulla volontà negoziale di Putin risuonano in modo diverso a Parigi e
a Washington, così come hanno un suono diverso all’interno
della stessa Europa, dove un paese come la Polonia è terrorizzato dalla tensione in atto, e ci
chiede forti rassicurazioni. Il diverso livello di determinazione
tra Usa ed Europa nell’osteggiare le pretese espansionistiche di
Putin, era già evidente nell’applicazione delle sanzioni, e ora
sta emergendo sulla questione
delle armi».
Il Congresso e il ministero della Difesa americani sembrano
Combattimenti
in corso
7 navi ucraine
in pattugliamento
Aeroporti civili
Zona schianto
Boing malese
abbattuto
il 17/7/2014
Fonte: Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale dell'Ucraina
L’intervista Adrian Basora, analista Usa
NEW YORK L’invio di armi americane al governo di Kiev è inevitabile: l’amministrazione di
Washington deve rispondere
ad un arco di alleati atlantici
molto più vasto di quelli che
dall’occidente europeo puntano esclusivamente sulla pace. E
tra essi ci sono diversi paesi che
invocano una maggiore protezione armata delle loro frontiere orientali, sotto minaccia per
via del sogno di una Grande
Russia resuscitato da Putin.
Adrian Basora conosce bene
quella linea di confine, dove negli anni ’90 ha rappresentato il
suo paese nella veste di amba-
Corridoi umanitari
Territori sotto
controllo filorusso
(al 18/6/2014)
Unità militari
Russia
Volodarske
Mariupol
Manhush
Insediamenti
liberati
Confini sotto
controllo ucraino
Zone
di combattimento
tra guardie
di confine ucraine
e filorussi
ormai schierati per un intervento. Pesa anche la vigilia
elettorale su questa decisione?
«Sicuramente è un fattore condizionante. L’animosità degli
americani nei confronti della
Russia non è sicuramente assopita, e agitarla serve anche a
molti politici come strumento
per posizionarsi in attesa del voto».
Obama riuscirà a sottrarsi
dalla spinta all’azione?
«Piuttosto che vittima del Congresso, io penso che Obama
non voglia e non possa venir
meno al suo ruolo di alleato at-
«LA DIPLOMAZIA
STATUNITENSE
LAVORERÀ CON
GLI ALLEATI EUROPEI
PER FAR CAPIRE BENE
QUESTA SCELTA»
lantico e di primo interlocutore
nei confronti della Russia. Putin ha già mostrato senza equivoci l’intenzione di schierare il
suo esercito sulla linea di confine con l’Ucraina, e la minaccia è
troppo seria perché possa essere risolta solo con l’espressione
della buona volontà e del negoziato, che pure è legittimo e opportuno».
Come concilierà allora la diversa posizione europea?
«L’eventuale invio di armi sarà
mediato da contatti diplomatici
intensi con la Merkel e anche
con Hollande. Nei confronti dei
due paesi abbiamo ormai un
credito di fiducia tale da poter
far passare la manovra senza logorare i rapporti».
Negli ultimi giorni abbiamo
sentito accenni velati al potenziale atomico in mano a Putin.
«È’ l’ultima delle minacce che
devono preoccuparci. L’escalation nucleare è improponibile e
non attivabile da parte dei russi».
Flavio Pompetti
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-MSGR - 20 CITTA - 3 - 07/02/15-N:RCITTA
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Primo Piano
Sabato 7 Febbraio 2015
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Regioni autonome e no a Kiev nella Nato
ma sul piano pesano le sanzioni a Mosca
`L’ipotesi di accordo punta sull’integrità territoriale `Rimozione dell’artiglieria e cessate il fuoco
dell’Ucraina, con statuti speciali per le aree filorusse Il nodo della Crimea, in crisi dopo l’indipendenza
IL RETROSCENA
HANNO
DETTO
Europa e Usa
devono restare
unite: non si può
permettere
alla Russia di
cambiare i confini
JOE BIDEN
È stata la Russia
ad isolarsi
La Nato non
cerca lo scontro,
anzi, ma le regole
vanno rispettate
JENS STOLTENBERG
In Ucraina ci sono
già troppe armi:
consegnarne altre
significa alimentare
il conflitto e
allontanare la pace
URSULA VON DER LEYEN
MOSCA . Nessuno conferma, nessuno nega. La ragione è che la trattativa è appena iniziata, ma i
suoi termini sono noti. Il Patto di
pace prevede un’intesa principale che riguarda questioni geostrategiche sullo stile Yalta 1945.
L’Ucraina, in sintesi, rinuncia al
suo desiderio di aderire all’Alleanza atlantica ed in cambio la
Russia riconosce l’integrità territoriale della repubblica slava vicina. Ma il tranello sta, però, nei
dettagli, come sempre. Non è
chiaro ad esempio ancora quanto a lungo varrà questo Patto e
che cosa si intenda con precisione per «integrità territoriale».
Quale è la sorte della Crimea, che
dopo un referendum contestato
si è unita nel marzo scorso alla
Russia? Per il Donbass e Lugansk si è sempre parlato di ampia
autonomia o territori a regime
speciale all’interno dello Stato
ucraino. Fin dall’inizio della crisi
i russi hanno spinto per la “federalizzazione” della repubblica
sorella ex sovietica in modo da
avere le mani libere.
Lo stesso schema era stato tentato con la mediazione Kozak in
Moldova nel 2006 per la Transnistria. Kiev è d’accordo sulle autonomie per dare sfogo ai vari regionalismi interni, ma non vuol
sentir parlare di alcuna federalizzazione del Paese. I capitoli
del Patto riguardanti le regioni
orientali sono un aggiornamento degli accordi settembrini di
cessate il fuoco concordati a
Minsk. Le mappe delle aree occupate dai contendenti dovranno
essere modificate, poiché i separatisti hanno conquistato ampie
porzioni di territorio governativo. In precedenza era l’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e
la cooperazione in Europa, a dover dividere i nemici, ora è stata
tirata in mezzo una forza di interposizione straniera. Gli ucraini pretendono che sia composta
da occidentali, i separatisti da ex
sovietici.
I PROVVEDIMENTI
Il cessate il fuoco deve essere immediato come la rimozione delle
artiglierie. Sul fronte politico,
nel documento di Minsk, erano
già previste per dicembre elezioni locali nelle terre in mano ai separatisti, saltate per una consultazione organizzata in novembre dalle due Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. La
La black list
«Atene appoggia
la linea europea»
Il nuovo governo greco
sostiene pienamente, assieme
agli altri Paesi dell'Unione
Europea, il percorso di
ulteriori sanzioni alla Russia
(l'inserimento nella black list
di diciannove nuovi nomi) che
verranno formalizzate al
Consiglio degli Esteri dei
ventotto che si terrà lunedì
prossimo a Bruxelles. Lo
sottolineano fonti europee
precisando che oltre alle
diciannove persone, il
Consiglio metterà sulla «lista
nera» anche nove entità per
sanzionare, tra l'altro, le
formazioni paramilitari
operanti sul terreno. Per il
momento, però, non ci sono
ancora stati pronunciamenti
ufficiali da parte del nuovo
governo di Atene guidato da
Tsipras.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
stampa federale scrive dei possibili futuri scenari. Due le sensazioni, che se ne ricavano. La prima è che le vere vittime di questa
tragedia sono i civili, i quali vedono trasformate le loro terre in un
campo di battaglia. La seconda è
che i veri giocatori di questa partita attendono l’occasione giusta
per mollare il classico bidone all’altro. Una cosa è guerreggiare
in queste province, un’altra,
completamente diversa, è dare
da mangiare a tre milioni di per-
LA RUSSIA HA PERSO
MILIARDI A CAUSA
DEI PROVVEDIMENTI
DI EUROPA E USA
POSSIBILE RIDUZIONE
DELLA STRETTA
sone in distretti le cui infrastrutture sono in parte distrutte e le
cui industrie sono tecnologicamente superate.
Ma questa avventura alla Russia è già costata troppo. Secondo
il ministero delle Finanze federale le sanzioni occidentali hanno
mandato in fumo da 40 a 60 miliardi di dollari. Il recente downgrade del Paese da parte delle
agenzie di rating potrà provocare un danno da 20 a 30 miliardi.
A questa montagna di soldi vanno aggiunti i circa 150 persi per il
crollo del prezzo del petrolio. La
Russia e le sue aziende non possono rifinanziarsi sul mercato internazionale a medio e lungo termine. Se lo Stato federale ha ancora buone riserve valutarie
(380 miliardi) i privati (in particolare le compagnie parastatali)
sono esposte per 650 miliardi,
100 da restituire nel 2015. Anche
da qui la necessità di un buon accordo sulla questione Ucraina.
Giuseppe D’Amato
LA TRANSNISTRIA
Non abbiamo i soldi per sostenere la piccola Transnistria – è
scritto su un sito dei liberali russi – dove abita tanta gente quanto nella sola Lugansk, figurarsi
per una fetta dell’Ucraina orientale con tutta quella popolazione! C’è poi il capitolo della sempre più isolata Crimea, entrata in
profonda crisi, dove il turismo –
principale settore economico - è
crollato del 60% l’estate scors. La
dipendenza dalle forniture di
elettricità ed acqua dall’Ucraina
resterà a lungo ed il ponte, che
unirà la penisola alla Russia, verrà costruito, se tutto andrà bene,
non prima del 2018 per un totale
di oltre tre miliardi di dollari.
John Kerry e Arseniy Yatsenyuk
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-MSGR - 20 CITTA - 6 - 07/02/15-N:
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Primo Piano
Sabato 7 Febbraio 2015
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Renzi: ho i numeri
anche senza FI
Otto di Scelta civica
passano al Pd
Il premier sulle riforme: «Si rimangiano il patto del Nazareno?
Buon appetito, ma mi auguro che alla fine prevalga il buon senso».
`
LA GIORNATA
La sentenza
ROMA «Se Forza Italia che ha sempre difeso il patto sulle riforme,
adesso vuole rimangiarselo, buon
appetito», così Matteo Renzi sulla
sua Enews, che aggiunge: «Ho
sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i
numeri ci sono, anche senza di loro. Spero che dentro FI prevalgano buon senso e ragionevolezza».
Il giorno in cui cinque senatori
e tre deputati di Scelta Civica ufficializzano, sulla scia del successo
dell’operazione Quirinale, la loro
adesione ai gruppi parlamentari
del Pd il premier replica alle ricorrenti polemiche degli azzurri sull’elezione del capo dello Stato: «Il
metodo del Colle non ha convinto
FI che ha annunciato la rottura
del patto del Nazareno. Il collegamento mentale è quanto mai curioso, e non solo perché - afferma
Renzi - tutti i partiti, e anche FI,
negli incontri avevano espresso
condivisione per il metodo del Pd.
Annullata al leader
multa da 14.000 euro
Matteo Renzi vince in appello e
festeggia: «Fu forte l’amarezza
quando qualche anno la Corte
dei Conti mi condannò a
pagare 14mila euro per un atto
amministrativo della
Provincia di Firenze. Ho subìto
su questo attacchi, sui media,
cartelloni e sceneggiate del
M5S in Parlamento, polemiche
violente. Oggi condivido una
piccola soddisfazione: l'appello
ha annullato la condanna e la
verità viene finalmente
ristabilita». La contestazione
della Corte riguardava gli anni
2004-2009, quando Renzi era
presidente della Provincia di
Firenze, e si riferiva
all'inquadramento
contrattuale e, quindi, ai
compensi di quattro nuovi
assunti nel suo staff.
I nuovi ingressi
Sopra:
Giannini,
Ichino,
Borletti
Buitoni e
Calenda.
Sotto: Susta,
Maran,
Tinagli. Più a
destra,
Lanzillotta.
Il punto è che il Patto non è un papiro segreto con dentro chissà cosa, ma un accordo alla luce del sole sulle riforme». Tuttavia, il premier Promette che «continuerà a
rispettare Berlusconi e il suo partito anche se dovesse confermare
la rottura del patto del Nazareno.
Così come rispettiamo tutti i partiti che ottengono i voti dei nostri
concittadini: il nostro obiettivo
non è parlar male dei nostri avversari, ma lavorare bene per l’Italia». Definito «un grandioso passo
avanti per la politica italiana» il
passaggio dell’Italicum al Senato,
Renzi sottolinea «l’arrivo dei primi segnali della ripresa. L’Italia scrive nella Enews - sta finalmente ripartendo» e invita a «non
sprecare l’occasione di poter riportare fiducia e ottimismo nel
Paese».
DURO IL MATTINALE
Assai poco concilianti le repliche
di FI alle considerazioni del leader dem: «Renzi si preoccupi di
governare il Paese invece di pensare a ciò che accade all’interno di
FI, un partito che, non dimentichiamolo, - dice la portavoce Mara Carfagna - gli ha dato i voti necessari ad approvare riforme utili
all’Italia». Decisamente più ruvido con il presidente del Consiglio
il ”Mattinale“ del gruppo FI della
Camera: «La tecnica dell’avvertimento, applicata con tempismo
stupefacente da Renzi, dimostra
che il premier usa il potere per il
potere. Nessuno scrupolo. I patti e
le leggi - sostiene la nota ispirata
da Renato Brunetta - sono puri
strumenti di consolidamento del
dominio piegati al suo interesse
privato». Affermato che la «clausola di salvaguardia del patto del
Nazareno era una e una sola: la
condivisione della scelta del capo
dello Stato», il Mattinale, pur auspicando che ci sia «spazio per un
ripensamento», avverte che «noi
di FI non svenderemo la primogenitura del nostro popolo per un
piatto di lenticchie. E lo faremo
vedere subito alla Camera».
Mario Stanganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I presidente del Consiglio Matteo Renzi
L’intervista Linda Lanzillotta
«È stata un’avventura infelice
i ceti dinamici votano i dem»
ROMA Senatrice Lanzillotta, perché torna nel Pd e perché proprio ora?
«Rispetto al 2013 è cambiato tutto. Allora, come è scientificamente provato dagli studi dei
flussi elettorali, Scelta Civica sottrasse a Silvio Berlusconi i voti
con i quali avrebbe vinto le elezioni. Oggi il Pd, che non ha più i
condizionamenti di allora come
la Cgil, è il vero motore delle riforme».
Proprio nessun rimorso per la
fine di Scelta Civica?
«Scelta Civica ha rappresentato
quei segmenti dinamici del ceto
medio italiano che, sulla basi di
valori liberaldemocratici, intendono contribuire a far uscire
l’Italia dalla crisi. Alle europee
questo elettorato si è spostato su
Renzi inviandoci un segnale persino brutale».
E Monti?
«Il senatore Monti mantiene una
statura internazionale. Ma la sua
avventura politica non è stata felice. La politica è una cosa complessa e spesso è fatta di amarezze. Lui ha scelto di tirarsene fuori. Più che noi a lasciare lui è stato lui a lasciare noi».
Siete in otto ad entrare nel Pd
ma per lei è un ritorno a casa.
«La nostra è una scelta collettiva
che ha un valore politico. Non si
tratta di assicurare i numeri al
governo al Senato perché eravamo già in maggioranza quanto
di riconoscere che con l’arrivo di
Renzi il Pd è ritornato alla missione originaria: essere l’energia
riformatrice del Paese».
Lei dopo la rottura del 2009 col
Pd torna sui suoi passi.
«Per me quel passaggio fu traumatico. Così come è stato difficile elaborare il risultato del 2013.
Ci aspettavamo di rappresentare, come Scelta Civica, una forza
centrale in grado di garantire assieme al Pd la governabilità e la
«IL FONDATORE
È QUELLO
CHE SE NE È
ANDATO VIA
PER PRIMO»
Linda
Lanzillotta
modernizzazione del Paese e invece fu proprio il Pd di Bersani a
non reggere quella prova. Ora però il centro non c’è più nella società che si sta polarizzando fra
chi vede nell’Europa il futuro del
Paese e chi è antieuro e xenofobo. E non ci sarà più neppure nella politica».
Nel Pd non tutti vi accoglieranno a braccia aperte.
«E’ un partito con una forte dialettica come accade nelle grandi
formazioni politiche di centrosinistra, come il Labour inglese o i
democratici americani, dove
convivono anime più radicali accanto a quelle liberal. Trovo che
sia meglio così rispetto all’afonia
de i monoliti socialdemocratici
come è ad esempio la Spd tedesca».
Cosa dice a chi resta in Scelta
Civica?
«Capisco il rammarico di chi ha
scelto di celebrare il congresso.
Ma noi avevamo detto già due
mesi fa che ci sembrava una scelta sbagliata. L’Italia non ha bisogno di partitini ma di grandi forze che spingano il cambiamento».
Diodato Pirone
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Scissione dopo scissione, da Super Mario allo 0,8%
LA STORIA
ROMA Doveva essere il Grande Partito sotto le insegne di Super Mario (Monti), è stato un flop. Fin dal
debutto. E non è un caso che il primo a prendere cappotto, cappello
e sbattere la porta sia stato proprio il fondatore: Mario Monti. Il
padre che ora benedice chi segue
il suo esempio transumante: «Rispetto la decisione di chi oggi lascia». Come dire: fanno bene.
La storia di Scelta civica è storia
di un partito(ino) parecchio sfigato. Tutto nasce nel dicembre del
2012 quando, dopo essere stato sfiduciato da Silvio Berlusconi ed essere stato osannato da quasi diecimila persone al convegno romano
“Verso la Terza Repubblica”, il 28
dicembre Monti fonda il nuovo
partito insieme a Italia Futura di
Luca Cordero di Montezemolo, i
cattolici Andrea Riccardi (Sant’Egidio), Andrea Olivero (Acli), Lorenzo Dellai, Mario Mauro e transfughi sparsi. Scelta Civica ottiene
alla Camera quasi tre milioni di
voti, pari all'8,30%, eleggendo 37
parlamentari. Al Senato la lista
unica “Con Monti per l'Italia” incassa 2.797.486 voti, equivalenti al
9,13%, eleggendo 19 senatori, dei
quali 15 riconducibili a Scelta Civica, due all'Udc e due a Futuro e li-
I REDUCI: «SE NE VANNO
PER LE POLTRONE»
E DOMANI CELEBRANO
UN CONGRESSO DIMEZZATO
MONTI: IO L’HO GIÀ FATTO,
RISPETTO PER CHI LASCIA
bertà di Gianfranco Fini. Altro
grande flop.
Nato sotto una cattiva stella, il
partito si spappola in pochi mesi.
Va via Montezemolo, poi Riccardi.
E il 17 ottobre 2013 Monti rassegna
le dimissioni da presidente: «Troppi dissidi, sono disgustato», tuonò.
Il 15 novembre il suo successore
pro tempore Alberto Bombassei
decide di porre fine all'alleanza
con l'Udc. Lo stesso giorno Mario
Mauro lascia il partito. Ventiquattr’ore dopo sono eletti dall'Assemblea nazionale i nuovi vertici all'
unanimità: Bombassei presidente,
Ilaria Borletti Buitoni vicepresidente e Stefania Giannini segretario. Ma il 10 dicembre avviene l’ennesima scissione: alla Camera
escono Lorenzo Dellai e altri dieci,
che confluiscono nel nuovo gruppo Per l'Italia. C’è chi comincia a
chiamare il partito “Sciolta civi-
Mario Monti nel 2013
ca”.
Non è finita. Alle elezioni europee di maggio Scelta civica si ferma allo 0,8%. Un vero tracollo. Chi
è restato continua a darsele di santa ragione. Tant’è che proprio domani si celebrerà un congresso ormai...fantasma. Dove, con ogni
probabilità, verrà eletto segretario Enrico Zanetti, sottosegretario
all’Economia. Il competitor, Benedetto Della Vedova annuncia di
aver già fatto le valigie: «Ci vado
solo per rispetto di chi mi ha sostenuto, ma considero conclusa la
mia esperienza».
Adesso, naturalmente, volano
stracci. Chi, come il ministro Stefania Giannini e Giancarlo Susta è
passato con il Pd, motiva la scelta
con il desiderio di continuare la
battaglia riformista in un partito
«che conta». Chi resta (22 deputati
alla Camera) spara ad alzo zero su-
gli scissionisti. «Se ne sono andati
dopo aver fatto di tutto per frenare
Scelta civica. E se ne vanno per
qualche sediolina o poltroncina»,
accusa Andrea Vecchio. Adriana
Galgano cerca di consolarsi: «In
Sc sono rimasti i veri “civici” che
rispettano il mandato ricevuto dagli italiani, senza smania di ricoloccazione e logiche stantie delle
operazioni di palazzo mirate alla
spartizione di micropoteri». Un lacrimone invece accompagna la nota del capogruppo alla Camera Andrea Mazziotti: «Noi andiamo
avanti, sono molto dispiaciuto dall’addio di otto dei nostri». Zanetti
parla di «decisione demenziale su
chiamata». Ma ecco l’epitaffio di
Monti: «Non andrò al congresso in
quanto da fine 2013 non sono più
iscritto e non ne seguo le vicende».
A.Gen.
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Sabato 7 Febbraio 2015
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Record storico, 173 cambi di casacca
la grande migrazione che aiuta Matteo
`Nella legislatura precedente si toccò quota 160 `Il 41% delle europee come calamita acchiappatutti
In questa l’emorragia è trasversale e continua
Il capo del governo fa il pieno e blinda le sue riforme
LO SCENARIO
ROMA La pratica della transumanza non è mai stata così frequentata come adesso, nelle aule di Camera e Senato. E siamo al record
storico di traslochi da un gruppo
a un altro in Parlamento. Se nella
legislatura tra il 2008 e il 2013 - gli
anni del trionfo dello scilipotismo
e dell’Antonio Razzi che disse migrando da Di Pietro a Berlusconi:
«Devo pagare il mutuo» - cambiarono gruppo 160 parlamentari, in
cinque anni, adesso in appena
due anni, quella quota di traslocatori politici è stata surclassata da
questa nuova cifra monstre: 173
eletti hanno mutato casacca. Dirigendosi, per lo più, in direzione
Pd (ed è clamoroso il caso degli ultimi otto arrivi neo-dem dal fronte ex montiano) ma va ricordato,
pur se sembra archeologia, anche
Senato
Sel
7
9
Autonomie
(compresa Svp)
2013
Ieri (senatori a vita esclusi)
Pd
Selta civica
110
19
113
1
Area popolare
(Ncd + Udc)
5 stelle
Svp
6
Dissidenti 5 stelle
54
14
Gal
36
37
Forza Italia
Pdl
15
lo smottamento da Forza Italia
che diede vita dopo le ultime elezioni alla nascita del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, nel
dicembre 2013.
ZELIG
I 174 transumanti sono destinati a
diventare sempre di più. E quanto
più si diffonde il timore che Renzi
possa andare al voto anticipato,
considerando la sua maggioranza
troppo indocile e non troppo piccola, tanto più la tentazione del
trasloco da banco a banco diventerà epidemica e dilagante. Alcuni dei traslocatori, ma non troppi,
sono definibili come zelig e come
camaleonti. Ovvero cambio pelle
per adattarmi meglio all’ambiente, per lucrare qualcosa e per ripartire di slancio. Ed è il caso del
grillino Rizzetto che era di estrema destra, è entrato in Parlamento con i 5 stelle e poi al Nazareno
ha promesso di portare in dote a
Renzi altri come lui ma gli altri
transfughi della sua specie si sono
arrabbiati con lui: «Ci stai vendendo al Pd!».
RADICALI E LIB LAB
Oppure si trasmigra, dalla sinistra radicale di Sel alla sinistra stile partito nazione e acchiappa-tutto di Renzi, per motivazioni politiche del tipo di quelle di Gennaro
Migliore: aiutare il democrat a
conquistare una regione importante come la Campania o una città importante come Napoli, alle
elezioni amministrative. E trasmigrano i vendoliani, trasmigrano i
liberali delusi da Monti e da un
progetto evaporato negli errori
del Professore, trasmigrano i seguaci dell’anti-politica
che dovevano aprire
il Parlamento come fosse una scatoletta di tonno e invece hanno cominciato a considerarlo un luogo
più frequentabile del web. E se era
la «responsabilità» il principio
per cui i Responsabili di Scilipoti
il re dei peones passarono armi e
bagagli nel fronte berlusconiano,
tradendo Di Pietro che gridò loro
«siete dei Giuda», adesso insieme
alla governabilità e alla calamita
rappresentata dal 41 per cento ottenuto alle Europee da Renzi - il
quale la ricandidatura sicura non
l’ha promessa a nessuno, anche se
un corteggiatore di anime perse c’è forse nel caso di quelli di Scelta
Civica una opzione politica di
gruppo e non (o almeno si spera)
soltanto un obiettivo di tipo personale.
PASSAGGI COLLETTIVI
Infatti la nuova transumanza
non è di genere più o meno individuale ma riguarda interi pezzi di
partito che entrano in un altro
partito. Con la possibilità o magari l’illusione di cambiarne la natura e l’identità del Pd, iniettando
cultura riformista e liberale in un
corpaccione che nasce per lo più
ex comunista. E quanto a Renzi,
oltre ai voti di tutti quelli che gli si
propongono e che gli servono per
blindare le sue riforme in Parla-
UN MIX TRA VECCHIO
TRASFORMISMO
SCILIPOTISMO
E RIMESCOLAMENTO
DELLE CULTURE
POLITICHE
mento, gli interessa la possibilità
di rafforzarsi grazie alle nuove
giubbe dem nei confronti della sinistra Pd.
CONTAMINAZIONE
Il caso di Scelta (Sciolta) Civica
che si sparge nei dem non appare
come una riedizione del fenomeno degli «ascari» al tempo di Giovanni Giolitti, e il nome derivava a
costoro dalla tribù indigene che
venivano aggregate alle nostre
truppe coloniali in Africa. L’operazione è di altra natura. Si tratta
di transumanza come contaminazione di culture. Come passo ulteriore verso il superamento delle
classiche posizioni sinistresi, perseguito da Renzi fin dal primo minuto della sua segreteria. La transumanza come contaminazione
non significa però che non possa
contenere anche elementi di conformismo e di fascinazione nei
Lega nord
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Camera
Sel
37
2013
Pd
Centro
Democratico
Svp
297
6
5
26
310
Udc
Per l'Italia
Area popolare
(Ncd+Udc)
13
39
Misto
(compresi
Dissidenti
5 stelle)
30
22
5 stelle
Pdl
109
98
91
34
60
Forza Italia
Lega Nord
18
20
70
Altri
Fratelli d'Italia
Altri
2
9
4
17
Ieri
Scelta civica
5
8
100
15
confronti del leader vincente. Il
quale, Renzi, sembra spesso parlare come Agostino De Pretis, precursore ottocentesco del partito
della nazione: «Intendiamo governare nell’interesse di tutti. Con
l’appoggio di tutti gli uomini onesti e leali». C’è dunque un mix di
vecchio e nuovo in questo fenomeno dei magnifici, ma anche
contestatissimi, 173. Il Pd rispetto
all’esordio ha guadagnato 16 parlamentari. Sel ne ha persi dieci alla Camera. Forza Italia ha perso
60 onorevoli. I grillini sono calati
di 32 unità e la slavina pentastelluta è destinata a crescere. A questo
ritmo, tra altri due anni, i nostri
eroi transumanti arriveranno a
quota 346. A fine legislatura, nel
2018, saranno 519. E non s’è mai
visto un partito così forte in Parlamento.
Mario Ajello
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L’ironia dei renziani: «Mattarella scelto da D’Alema? Comico»
LA POLEMICA
ROMA Non usa mezze parole Dario Parrini, renziano proveniente dai Ds, per bacchettare la tesi
di Massimo D’Alema che a scegliere Sergio Mattarella sarebbe
stato proprio l’ex leader dei Ds e
gli stessi ex Ds, la «ditta» in sostanza. La tesi dalemiana, contenuta nell’intervista al Messaggero di ieri, viene così rintuzzata e
rispedita al mittente: «Segna il
passaggio spero non definitivo
dall’area delle posizioni politiche sbagliate, al campo della fiction. Dire che Mattarella l’ha
scelto lui è semplicemente comico».
No, non è proprio piaciuta a
Matteo Renzi e alla cerchia renziana la sortita dalemiana. Ma
più che replicare risentiti o im-
permalositi, il premier pare abbia dato mandato di ricorrere all’ironia, l’arma di chi ha centrato l’obiettivo (portare Mattarella al Colle senza dividere il Pd)
scatenando la divisione, se non
la frantumazione, nel campo avversario. L’irritazione ha ceduto il campo al sarcasmo. «Sono
tutte cose che parlano da sole, la
gente ha capito, così come tutti
hanno capito chi voleva eleggere Amato, altro che Mattarella»,
il leit motiv circolato ai piani alti
del Nazareno.
IL FUOCO DI FILA
Fa male che a parlare di comicità sia stato proprio uno come
Parrini, ex dirigente dei Ds toscani e che quindi proviene dalla ”ditta”, una volta avamposto
della sinistra post comunista.
Né potrà essere apostrofato di
energumenismo il sottosegretario Angelo Rughetti, quello che
si è assunto il compito di contestare nel merito le tesi dalemiane (e delle minoranze interne).
Punto primo: «L’unità del Pd va
bene, la vogliamo e perseguiamo tutti, ma non può essere a
giorni alterni». E ricorda, Rughetti, che sono proprio quelli
che ora esaltano l’unità raggiunta sul Quirinale «che hanno votato contro decisioni assunte in
direzione e nei gruppi», sia sulla
legge elettorale che su altre materie tipo il Jobs act. Sicché, per
il sottosegretario, «se dietro lo
specchio dell’unità del Pd si cela
la volontà di bloccare le riforme, allora non ci siamo». Quanto poi a mettere cappello sulla
scelta di Mattarella, «fa quasi tenerezza il tentativo di raccontare una storia per far vedere che
uno conta più di un altro».
Ma le minoranze interne al
Pd non stanno a guardare. Tornano sul piede di guerra. Dopo
aver anticipato che continueranno a chiedere le famose «modifiche» all’Italicum e alla riforma del Senato, adesso aprono
un altro fronte di scontro: l’adesione di parlamentari di Scelta
civica al Pd, una sorta di ritorno
a casa per alcuni, un nuovo approdo per altri. Ma mentre dalla
L’intervista all’ex premier
Massimo D’Alema, pubblicata
dal Messaggero di ieri.
E SI APRE IL FRONTE
ANTI-SC, BERSANI
E LA MINORANZA:
NO AL TRASFORMISMO
D’ATTORE: ORA SCHEMA
ANTI-SEGRETARIO
maggioranza del Pd sono solo
parole di benvenuto, Bersani
prima, i bersaniani Zoggia e
D’Attorre poi puntano il dito,
non usano la parola trasformismo, ma poco ci manca, e comunque lo dicono chiaro: l’approdo di Sc nel Pd è un segnale
negativo perché rappresenta la
conferma che il partito va al centro se non a destra. «E’ un esito
coerente con lo spostamento
del Pd su posizioni estranee al
radicamento sociale storico della sinistra», chiosa D’Attorre,
per il quale è tempo di «costruire una piattaforma alternativa
al renzismo per il prossimo congresso», dove la ”ditta” spera di
superare quel 18 per cento già faticosamente raggiunto alle primarie.
N.B.M.
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Sabato 7 Febbraio 2015
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Berlusconi in campo
per le Regionali
È guerra con Fitto
mento del patto del Nazareno per
dare la colpa a chi non ne ha». Ossia a Verdini e a Gianni Letta. Si vedrà se Berlusconi condividerà i
giudizi impietosi dati, per esempio, dalla Rossi.
LE POSIZIONI
L’ex Cav riunisce i fedelissimi e prepara una iniziativa a Napoli
Convention dei frondisti il 21 febbraio. Il leader: non mi fate paura
`
IL CENTRODESTRA
ROMA Silvio Berlusconi da Arcore
prova a ricucire la tela del partito
che si sta strappando in più parti,
promettendo un suo ritorno sulle
scene della politica già a marzo.
«Potrei andare a Napoli a fare
campagna elettorale per le Regionali», annuncia per galvanizzare i
suoi che si stanno dividendo sulla
candidatura e sulle alleanze sotto
il Vesuvio. Ieri sono stati ricevuti
in villa il consigliere politico, Giovanni Toti, Deborah Bergamini e
l’onnipresente Maria Rosaria Rossi, che si sono fermati a cena per
studiare la risposta da dare all’ennesima sfida di Renzi che afferma
«di avere comunque i numeri per
le riforme anche senza Forza Italia». E oggi toccherà ai capigruppo, Brunetta e Romani, che, per
ora, resteranno al loro posto. L’ex
Cavaliere ha infatti respinto le loro dimissioni «perché dobbiamo
restare uniti- ammonisce Berlusconi- e non assecondare Fitto che
per azzerare i vertici organizza
convention che non ci spaventano
affatto».
IL DILEMMA
Nessuna traccia invece di Denis
Verdini. Neppure una telefonata,
assicurano da Arcore. I fedelissimi del trattativista principe raccontano invece che Verdini sarebbe stato chiamato, ma avrebbe de-
clinato l’invito in attesa di capire
quale sarà la strategia del leader
forzista. Rompere definitivamente la collaborazione con la maggioranza per le riforme e stracciare il
patto del Nazareno o far prevale
una volta di più, il senso di responsabilità? Questo è il dilemma. Verdini, rivelano i suoi detrattori, comunque non seguirebbe il leader
forzista se dovesse davvero rompere sulle riforme. E, anzi, forte
dei suoi parlamentari, che non sarebbero pochi, si preparerebbe a
contribuire alla vita del governo
creando il gruppo dei responsabili, o meglio degli «stabilizzatori»,
per dirla con l’ex cossighiano Naccarato, di Gal.
Il Cavaliere per ora parla solo
Silvio Berlusconi con Raffaele Fitto
PATTO DEL NAZARENO
VERDINI ANCORA
SOTTO ACCUSA
BRUNETTA E ROMANI
RESTANO PER ORA
AL LORO POSTO
con i fedelissimi. E domani potrebbe annunciare la sua strategia con
una telefonata durante un'iniziativa dell’ex ministro Rotondi. La replica ufficiale è attesa però per
mercoledì, quando riunirà i vertici di partito. Nell’attesa tutti si
muovono in un clima di diffidenza. Per l’ex ministro Altero Matteoli «qualcuno approfitta del falli-
L’area ex An segue la linea indicata dal senatore Andrea Augello
per rendere la vita difficile all’esecutivo e annuncia battaglia contro
il governo «sui temi qualificanti
del centrodestra». Ossia, difesa
delle professioni, come i farmacisti, e delle banche popolari, come
spiega Maurizio Gasparri, e riscoperta del presidenzialismo, «da
non abbandonare», come predica
il fittiano Maurizio Bianconi.
Più di tutti si agita Raffaele Fitto, che si prepara a una intensa
campagna sul territorio per rilanciare la sua idea di Forza Italia. Ma
prima, sabato 21 febbraio, riunirà i
suoi a Roma in una convention
nella quale si peserà il suo peso politico. «Noi non ci limitiamo a una
battaglia interna su assetti e organizzazione, ma abbiamo un progetto e una proposta sui contenuti, in chiave fortemente liberale,
innovativa, modernizzatrice per
far compiere uno scatto non solo
al centrodestra, ma al Paese», avverte, spiegando di non voler «proporre rottamazioni, anche perché
nel centrodestra italiano quasi tutto è già sfasciato, piuttosto tentiamo di diventare ricostruttori».
Claudia Terracina
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Insulti alla Kyenge, il Pd:
l’aula ribalterà il voto
che “assolve” Calderoli
`Senato, la Giunta aveva
salvato il leghista
Imbarazzo tra i democrat
IL CASO
ROMA Anche i colleghi del suo
partito, membri della giunta
del Senato per le Immunità,
hanno contribuito a negare l’autorizzazione a procedere contro Calderoli. Il senatore del
Carroccio aveva definito l’ex ministro Cécile Kyenge un «orango». Basta e avanza per far scoppiare un caso nel Pd. Alla Kyenge il comportamento dei suoi
colleghi non è andata giù. Pretende le scuse. E non è escluso
che in Aula si cerchi ora di rovesciare quel voto e votare contro
la relazione.
Passi per le offese ricevute
dal vicepresidente del Senato,
offese a cui l’ex ministro ormai
ha fatto il callo. Ma che i suoi senatori si girassero dall’altra parte no. Troppo anche per lei.
Cantone sulla PA
Rotazione del personale
arrivano le linee guida
A una settimana dallo sciopero
in tutta Italia della polizia locale,
il 12 febbraio, la rotazione dei
vigili urbani di Roma fa da
apripista alla rotazione del
personale pubblico a livello
nazionale. L'Anticorruzione
guidata da Raffaele Cantone si
prepara le linee guida in
materia. Il meccanismo avrà lo
scopo di prevenire fenomeni
corruttivi, facendo ruotare il
personale negli incarichi sul
territori. Ferme restando le
tutele dei lavoratori,
l'applicazione della rotazione
non potrà essere materia di
contrattazione sindacale.
L’accusa per Calderoli era di
istigazione al razzismo e diffamazione. Non proprio un peccatuccio veniale, diciamo. Quelle
parole offensive di Calderoli
erano state condannate da quasi tutte le forze politiche, il capo
dello Stato e l’allora premier Enrico Letta che aveva auspicato
le dimissioni dell’esponente leghista da vice presidente della
Camera.
BOLDRINI SOLIDALE
Contro la decisione è insorta anche la presidente della Camera
Laura Boldrini, che hanno
espresso solidarietà alla Kyenge, «comprendo la sua amarezza». Cosa che Francesco Storace, leader de La Destra, considera una invasione di campo,
«mai si era vista una presidente
della Camera che contesta una
decisione dell’altra Camera».
Ieri le scuse alla Kyenge sommessamente - sono arrivate. Non da tutti, però. Anzi. Il capogruppo dem in Giunta, Giuseppe Cucca ha rivendicato la
decisione, ricordando che «la
condanna politica del gruppo
del Pd al Senato si è più volte
espressa pubblicamente, con
parole forti e nette, anche con
l'iniziativa di una mozione di
censura». «La Giunta delle immunità - ha precisato però Cucca - non è un organo politico
bensì giurisdizionale». Non deve dunque esprimere valutazioni politiche ma giudizi esclusivamente di natura giuridica.
Una “tecnicalità”che, in assenza di querela, lega le mani anche a chi volesse sollevare il reato della diffamazione.
La spiegazione non è bastata
alla Kyenge che ha ricevuto attestati di solidarietà da una larga fetta del fetta del partito e in
particolare da Kalid Chaouki,
Micaela Campana e da Marco
Paciotti, coordinatore del Forum immigrazione. La questione insomma è tutt’altro che risolta e non rientrerà facilmente. Negli ambienti democrat del
Senato si lascia intendere che,
pur comprendendo le motivazioni tecniche che hanno orientato il voto dei senatori del Pd, si
farà di tutto per rovesciare in
Aula quel verdetto.
C. Mar.
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-MSGR - 20 CITTA - 9 - 07/02/15-N:
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Sabato 7 Febbraio 2015
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Fisco, una soglia minima per l’evasione
In arrivo modifiche al decreto sui reati tributari: le frodi `In questo modo sarà depotenziato il contestato meccanismo
resteranno punibili e sarà introdotto un limite assoluto
che esclude azioni penali se l’importo è sotto il 3% del reddito
`
LE MISURE
ROMA Frodi fiscali comunque punibili, anche nel caso in cui l’importo dell’evasione sia inferiore
al 3 per cento del reddito imponibile. E soglia minima, espressa in cifra assoluta, accanto a
quella in percentuale. Ruota intorno a questi due correttivi la
soluzione al pasticcio del decreto su abuso di diritto e reati fiscali, approvato dal Consiglio dei
ministri del 24 dicembre e poi rimesso in discussione per la possibile applicazione retroattiva
delle nuove norme a Silvio Berlusconi.
Il governo tornerà ad occuparsene tra due settimane, venerdì
20 febbraio, in quello che è stato
annunciato dallo stesso premier
Renzi come un super-consiglio:
nella stessa riunione dovrebbero essere approvati anche altri
provvedimenti attuativi della riforma fiscale, poi i restanti del
Jobs Act (a partire da quello che
dovrebbe limitare il ricorso al lavoro precario) ed infine il delicato disegno di legge in materia di
concorrenza, sul quale già in
questi giorni si sono viste scintille tra i ministri Federica Guidi e
Beatrice Lorenzin a proposito
NEL CONSIGLIO
DEI MINISTRI
DI VENERDÌ 20
ANCHE IL CATASTO
E LA FATTURAZIONE
ELETTRONICA
del capitolo farmacie. Un ordine
del giorno decisamente impegnativo, che quindi potrebbe
perdere qualche pezzo all’ultimo momento. Ma la questione
del 3 per cento è di certo la mina
politica da disinnescare. Nella
versione originale del decreto,
sarebbe rimasta immune da
conseguenze penali qualsiasi
forma di evasione purché di importo inferiore appunto al 3 per
cento del reddito imponibile. La
clausola di salvaguardia, inserita all’ultimo momento a Palazzo
Chigi, non era presente nel testo
messo a punto dal ministero dell’Economia, sulla base del lavoro della commissione presieduta dall’ex ministro ed ex presidente della Corte costituzionale
Franco Gallo.
L’evasione in cifre
275
Matteo Renzi ha giustificato la
modifica spiegando che servirebbe a distinguere tra i grandi
evasori e coloro che magari solo
per un errore hanno sottratto al
fisco una parte del proprio reddito tutto sommato non rilevante; ed in questa chiave anche ad
evitare di spaventare gli investitori stranieri. Ma poi ha scelto di
ritirare il decreto quando è
emersa la possibilità che anche
Silvio Berlusconi possa beneficiare della tutela, in base dal
principio del favor rei, e quindi
vedersi annullare la condanna
per evasione fiscale e il conseguente divieto di candidarsi alle
elezioni. Il governo ha sempre
negato qualsiasi connessione
con i guai giudiziari del leader di
Forza Italia, ma ha ormai accettato di rivedere il provvedimen-
91
In miliardi, la quantificazione
fatta dall’Agenzia delle Entrate
del tax gap: ovvero la
differenza tra il gettito fiscale
teorico e quello effettivo
13,1
In miliardi, gli incassi dalle
attività di accertamento e
controllo relativi all’anno 2013
In pratica è l’evasione che lo
Stato è riuscito a recuperare
L’agenzia delle Entrate a Roma
to. Una retromarcia completa
non appare però probabile e
dunque la soglia del 3 per cento
sarebbe inclusa nel testo, che subirebbe però un paio di correttivi importanti.
Il primo è l'esclusione dalla
soglia del 3 per cento delle cosiddette frodi documentali (realiz-
Ultimatum della Madia sulle auto blu
«Senza i tagli in arrivo dure sanzioni»
IL CASO
ROMA Una tirata d’orecchie in piena regola agli uffici dello Stato
per accelerare il piano di riduzione delle auto blu messo a punto
dal governo. Il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha inviato ieri un messaggio formale e perentorio ai dirigenti più pigri: i tempi stabiliti
nel decreto di dicembre stanno
per scadere e ora Palazzo Chigi
non sembra disposto a concedere
altro margine. Anche perché, nello stesso Dpcm, sono previste sanzioni e ulteriori strette per gli enti
che non rendono noti i dati sul
parco vetture. L’obiettivo è arrivare a un censimento permanente,
da cui risulterà chiaro se la Pa si
sarà adeguata alla sforbiciata che
limita il tetto della auto blu a cin-
que per ciascuna amministrazione, a partire da quelle con i ’archeggi più piccoli, sotto le 50
macchine, che dovranno concretizzare la riduzione entro il 26
febbraio. Ma i piani di rientro dovranno essere spediti al ministero già il 16 di questo mese. «Entro
10 giorni i ministeri e le Pubbliche Amministrazioni interessate
devono informare su come si adeguano alla diminuzione delle
#autoblu decisa da Governo», ha
intimato Madia via Twitter, facendo il sunto della nota spedita
il 5 febbraio a tutti gli enti che devono fare i tagli (non solo dicasteri ma anche forze dell’ordine e
agenzie). Nella nota veniva esplicitata la richiesta: «comunicare»
agli uffici del ministro «ogni misura adottata al fine di rispettare
le scadenze previste dal decreto»,
pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Le auto della P.a.
Intero parco
-12%
-7.449
62.020
54.571
31 dicembre 2011
1 agosto 2014
l’11 dicembre, che spalma i tagli in
tre tranche: la prima, dopo 60
giorni dall’uscita del provvedimento, cade proprio a febbraio;
la seconda, per le amministrazioni con più di 50 auto ma meno di
100, termina a fine giugno; l’ultima, per gli enti con più vetture, si
chiude il 31 dicembre. A fine 2015,
e per ogni anno, tutte le amministrazioni, inclusi gli enti locali,
dovranno comunicare l’elenco
delle vetture, altrimenti, in aggiunta alla riduzione di spesa automotive già prevista sul 2011
(-70%), si applicherà un’ulteriore
contenimento (-50% sul limite
per il 2013). Per chi viola le regole
quindi non resterebbero che spiccioli da dedicare al capitolo. La
roadmap e lo stato dell’arte si conosceranno più nel dettaglio a fine febbraio, o al massimo ai primi di marzo, quando in sede di
Cdm, sulla base alle risposte alla
lettera appena inviata dal ministro, verrà presentato un documento di sintesi sul tema. Ad ora,
stando all’ultima rilevazione pubblicata del Formez, le auto della
Pa centrale sono circa 3.600. Alcuni ministeri, stando almeno al
database del Formez, sono avanti
con il programma di riduzione,
tra questi ci sarebbero lo Sviluppo Economico e il Lavoro, altri sono in fase di ’cura dimagrante’,
come l’Economia e la presidenza
del Consiglio.
M.D.B.
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Solo "auto blu"
8.619
31 dicembre 2011
Fonte: Formez
-33%
-2.851
5.768
1 agosto 2014
ANSA
LO SPIRITO DELLA DELEGA
La stima massima dell’economia
sommersa secondo l’Istat, in
miliardi: corrispondeva nel
2008 al 17,5 per cento del
prodotto interno lordo
GLI ERRORI
IN ASSENZA
DI RISPARMI
DA PARTE DEGLI ENTI
VERRA’ RIDOTTO
IL BUDGET DESTINATO
ALLE VETTURE
zate ad esempio con fatture false), quelle previste dall’articolo
2 della legge del 2000. In questo
modo verrebbero escluse scappatoie per i reati più gravi. Allo
stesso tempo però si va anche
verso la fissazione di una soglia
assoluta, accanto a quella percentuale, sopra la quale l’evasio-
485,9
Il totale, espresso in miliardi,
delle entrate tributarie
dell’anno 2013, tra imposte
dirette, imposte indirette e
imposte in conto capitale
N E V E R
S T O P
E X P L O R I N G
ne sarebbe comunque reato anche per altri comportamenti. La
materia non è comunque semplice perché già l’attuale legislazione prevede soglie particolari
che andrebbero coordinate.
™
Si tratta in ogni caso di tornare
allo spirito della delega approvata dal Parlamento, che chiedeva
di «applicare sanzioni amministrative anziché penali, tenuto
anche conto di adeguate soglie
di punibilità» ma solo per le «fattispecie meno gravi». Quello su
sanzioni e abuso del diritto non
sarà l'unico decreto fiscale all'attenzione del Consiglio dei ministri. Ne sono attesi altri, anche se
a questo punto una proroga dei
tempi della delega appare inevitabile (la scadenza è fissata al 26
marzo). Tra i testi che sicuramente dovrebbero entrare in
consiglio, come indicato dal ministro Padoan, quelli sulla riforma del catasto e sulla fatturazione elettronica tra imprese. Il primo contiene le indicazioni tecniche per passare a valori e rendite ancorati al mercato immobiliari, sulla base di un algoritmo
che tiene conti di fattori quali
posizione e caratteristiche. Il secondo mira a contrastare per via
tecnologica l’evasione fiscale.
Nello stesso Consiglio dei ministri il governo potrebbe cambiare le norme sulla tassazione dei
“minimi”, le partite Iva con redditi e fatturato bassi: il meccanismo introdotto con la legge di
Stabilità è stato oggetto di aspre
contestazioni.
Luca Cifoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 14 PESARO - 37 - 07/02/15-N:
Pesaro
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Pesaro
Professione Lavoro è sul Messaggero
ANCONA
Macerata
Fermo
Ascoli P.
Sabato 7
Febbraio 2015
OGNI GIOVEDÌ LA VOSTRA CARRIERA
PRENDE UN’ALTRA DIREZIONE
METEO
REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931
Aziende
La Fiam di Viti
all’Expo
testimonial
delle Marche
Giorno & Notte
Pagani al Rossini
fa rivivere
la «Creuza de ma»
di De André
Regione
Fabbri a pag. 39
A pag. 43
A pag. 38
Il grande Centro in partita
adesso preoccupa il Pd
Ceriscioli: «Se l’obiettivo è chiedere terzi mandati, non ci interessa
Ma non potranno destabilizzare l’esito delle nostre primarie»
Esonda il Foglia, la piena fa paura
Il maltempo flagella la costa e non risparmia l’entroterra. Due famiglie salvate
`A Pesaro sgomberate case e aree industriali. Fano chiede lo stato di calamità
`
Vento, pioggia e mareggiate mettono in ginocchio Pesaro. Il Foglia in piena esce dagli argini nella zona dell'Interquartieri, fatte
sgomberare le zone commerciali
di via Toscana, Torraccia, Iper
Rossini, mentre nel tardo pomeriggio alla Tombaccia raccomandavano di allontanarsi dalle abitazioni al pianterreno. Viale Trieste
completamente allagata, così come i sottopassi. Ma il maltempo
ha piegato tutta la costa, anche a
Fano e a Marotta, non risparmiando neppure l’entroterra.
Delbianco, Benelli
Scatassi, Di Palma
Zuccari alle pagg. 40 e 41
Il meteo
La grande pioggia. Mare forza nove, danni ingenti
Dalla nottata
finalmente arriva
il miglioramento
Il maltempo non darà tregua
neppure oggi. Nubi estese e
precipitazioni in mattinata e
dopo il tramonto, con
nevicate oltre 6-800 metri.
Dalla nottata deciso
miglioramento nel nord
delle regione.
Sfrattato arrestato
non sa dove andare
e resta in carcere
Il giallo
Docente morto
in Tunisia
svolta autopsia
È stata eseguita ieri a
Tunisi l’autopsia sul corpo
di Massimo Bevacqua,
professore di Pesaro Studi
trovato morto in
circostanze poco chiare.
A pag. 39
E l’Adriatico invade viale Trieste
Danni ingenti, mare forza nove, onde alte fino a sei metri e raffiche a oltre 80 chilometri orari. E’ stata
una notte di tregenda anche per il lungomare di Pesaro invaso dall’acqua (foto TONI)
A pag.41
Bielorussia, nuovo mercato aperto all’economia pesarese
IMPRENDITORIA
La geografia del commercio cambia. C’è un nuovo fronte da esplorare e la Camera di Commercio assieme alle altre associazioni di categoria hanno deciso di puntarci
forte. Il paese si chiama Bielorussia e il motivo è semplice. A spiegarlo il presidente Camerale Alberto Drudi nel corso di un incontro tra circa cento imprenditori e
il vice ambasciatore italiano a
Minsk Ugo Boni. «E’ un paese in
forte crescita dove verranno costruiti 800 mila appartamenti da
qui a qualche anno, 240 mila solo
a Minsk. Per questo è un’opportunità per le nostre imprese di ogni
settore: dal mobile alla meccani-
ca, dall’agroalimentare alla moda, senza tralasciare l’aspetto turistico. Non a caso quest’anno dall’11 al 13 giugno le nostre imprese
saranno impegnate al Samm.it, il
salone del mobile italiano a Minsk. E’ un paese dove al contrario
della Russia non ci sono sanzioni
ed embarghi». Già stretto l’accordo con un trasportatore locale
grazie al quale sarà il cliente finale a pagare il dazio doganale sui
mobili venduti.
L'export della nostra provincia in
quel Paese è ancora scarsamente
significativo: 8 milioni di euro nel
2013 (-10,9% rispetto al 2012) e 3,6
milioni nei primi nove mesi del
2014 (-40,2% rispetto allo stesso
periodo del 2012). «Ma oggi c’è un
clima nuovo in cui dobbiamo in-
IL CASO
«L'opposizione è libera di rivolgersi al prefetto, ma noi abbiamo fatto tutto secondo le regole». L'assessore alle Finanze Antonello Delle Noci non è preoccupato dal ricorso in prefettura
presentato dai gruppi di minoranza di Pesaro, Gabicce e Gradara verso gli atti approvati nei
consigli comunali per istituire
l'Unione dei Comuni del San
Bartolo e del Foglia. E ribatte
punto su punti, ai profili di irregolarità sollevati. «Per alcuni
mesi i segretari generali dei
quattro comuni hanno lavorato
su tutti gli aspetti normativi dello statuto - spiega Delle Noci - lo
studio di fattibilità è stato inserito in un inquadramento generale. Questo, perchè oggi l'Unione
nasce come ente, ma ancora
non ha i servizi. E non ha costi,
non ci sono sedi nuove e i consiglieri, presidente e giunta saranno scelti dai Comuni esistenti in
forma gratuita». Quindi quando
verranno valutati gli aspetti economici? «Nel momento in cui
arriverà all'attenzione dei consigli comunali il trasferimento
delle funzioni». Altro punto criticato dall'opposizione, la man-
DELLE NOCI:
«L’OPPOSIZIONE
SI RIVOLGA
PURE
AL PREFETTO
NOI SIAMO
A POSTO»
`Al giudice ha detto che non voleva uccidere
l’ufficiale giudiziario, ma soltanto se stesso
Ha detto che non voleva uccidere
nessuno, ma soltanto se stesso. E
solo per far sentire in colpa i proprietari che volevano mandarlo
via di casa. «La mia vita è tutta lì,
non volevo perdere anche questo».
Queste le parole di Rodolfo Orsini,
il 75enne pensionato, originario di
Cagli, ex dipendente dell'azienda
autonoma di soggiorno, ieri, davanti al gip Raffaele Cormio, durante l'udienza di convalida dell'arresto per aver puntato il fucile carico contro l'ufficiale giudiziario,
Gennaro Franchini, che gli stava
notificando lo sfratto esecutivo.
Rossi a pag. 39
«Unione
dei Comuni
tutto secondo
le regole»
serirci».
Di fronte a decine di imprenditori, il vice ambasciatore d'Italia in
Bielorussia, Ugo Boni, ha parlato
di un Paese con «un’economia dinamica, caratterizzata da alti tassi di sviluppo, prerequisito fondamentale per rendere conveniente
l’entrata in un nuovo mercato geografico. Si tratta di un Paese anco-
IL VICE AMBASCIATORE
ITALIANO A MINSK:
«OPPORTUNITÀ
PER MOBILE, MODA
AGROALIMENTARE
E TURISMO»
ra inesplorato dalle aziende italiane e dalle potenzialità assolutamente inespresse». Il presidente
della federazione degli ordini degli architetti delle Marche, Pasquale Piscitelli, ha in questo senso un'esperienza diretta: porta la
firma anche del suo studio, il progetto di riqualificazione residenziale a Brest, «altro spazio operativo interessante - ha sottolineato anche per le aziende locali, soprattutto quelle della filiera delle
costruzioni e dell’arredamento».
Al lavoro anche per quanto riguarda il turismo come spiega il
vicepresidente camerale Amerigo
Varotti: «Abbiamo già presentato
il territorio e continueremo a lavorare in quel paese. Per questa
estate sono attesi 3000 bielorussi
a Pesaro e stiamo lavorando per
avere un volo su Falconara». Drudi ha concluso spiegando che «le
piccole imprese pesaresi, come
tante in Italia, non hanno la possibilità di accedere a mercati grandi
ed estremamente competitivi per
carenza di liquidità e preferiscono mercati più ridotti, con meno
competitors, che al tempo stesso
diano loro la possibilità di crescere e accedere in maniera diretta a
spazi economici importanti: caratteristiche che sono proprie della Bielorussia». Da qui l’invito ai
mobilieri «perché aderiscano al
Samm.it’: può diventare punto di
riferimento commerciale per il
nostro settore dell’arredamento».
Luigi Benelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
canza nello statuto delle funzioni specifiche da assegnare all'
Unione. «Lo statuto per legge
non deve indicare quali servizi
collegare, ma dice che i 4 comuni possono associare potenzialmente tutti i servizi. Poi ogni caso specifico verrà discusso con i
sindacati e sarà oggetto di delibera, con tutti gli aspetti economici che ne conseguiranno».
Poi c'è la questione della rappresentanza politica, che anche in
questo caso per l'opposizione
non è legittima. «C'è un parere
del Ministero nel quale viene indicato che è sufficiente almeno
un consigliere - puntualizza l'assessore - Su questo fronte, c'è
stato un confronto politico tra
maggioranza e opposizione per
allargare questa eventuale rappresentanza, ma non è stato trovato il punto di condivisione. A
quel punto, il centrosinistra ha
allargato volontariamente il numero dei consiglieri della minoranza portandoli a due». Per il
consigliere di Siamo Pesaro Giovanni Dallasta «le modalità di
gestione imposte da Ricci, sia
nell'approvazione dei documenti costitutivi che nelle percentuali antidemocratiche delle
rappresentanze minoritarie si
sono avvertite su tutti i Comuni
e questo è sintomo di volontà di
gestire l'Unione in maniera autoritaria senza lasciar spazio ad
altri nelle decisioni».
-MSGR - 14 PESARO - 38 - 07/02/15-N:
38
Marche
Sabato 7 Febbraio 2015
www.ilmessaggero.it
Regione, il Centro in partita
Ceriscioli: ma il candidato
si deciderà il primo marzo
Il governatore Gian Mario
Spacca. Il Pd ha negato alla sua
Marche 2020 la partecipazione
alle primarie
Ora arriva il progetto di centro
Marche 2020-Area Popolare
«La nostra sarà una coalizione di
moderati, con Ncd ed Udc che si
presenterà con una propria lista,
un proprio programma ed un suo
candidato presidente alle prossime elezioni regionali - spiega il
portavoce di Marche 2020 Stefano
Cencetti - Non ci interessano accordi di palazzo e di potere».
L’annuncio dell’asse Marche 2020-Area Popolare crea agitazione
Il vicesegretario Pd: «Se l’obiettivo è chiedere terzi mandati non ci interessa»
`
VERSO IL VOTO
ANCONA L'irruzione del grande Centro preoccupa il Partito Democratico. Che forse inizia a pensare di
aver chiuso troppo presto le porte
in faccia a Spacca&soci. Ed ora il
quadro delle alleanze del centrosinistra potrebbe essere rimesso in
discussione. «Dobbiamo capire spiega il candidato alle primarie
del Pd Luca Ceriscioli - se il grande
Centro ha come obiettivo quello di
consentire i terzi mandati in Regione ad alcuni oppure se vuole allargare l'esperienza di Governo
dell'Udc». Ma i candidati scaricano la "palla" sul segretario regionale del partito Francesco Comi
che sin dall'inizio ha posto il veto
su Marche 2020. «La gestione politica delle alleanze spetta al segretario Comi e non ai candidati del
Pd alle primarie - spiegano dal comitato per Marcolini - Sarà lui a
dover decidere».
Nella delicata partita a scacchi
che gli schieramenti politici stanno giocando per le regionali la
pressione maggiore ora è sul segretario Comi che, cespugli a parte, ha puntato da subito sull'autonomia del Pd, quale leader incontrastato della coalizione di centrosinistra. Ma con l'entrata in campo di un soggetto di centro capace
di aggregare, oltre a Marche 2020,
Martedì
Sarà Comi a presentare
Ceriscioli e Marcolini
`Sarà il segretario regionale del
Pd delle Marche, Francesco
Comi, a presentare ufficialmente
il 10 febbraio, nella sede del
partito ad Ancona, i candidati a
governatore in corsa alle
primarie di centrosinistra del 1
marzo. Oggi Luca Ceriscioli e
Pietro Marcolini presenteranno
le firme e la documentazione
necessaria alla candidatura.
L'Ufficio tecnico amministrativo
regionale, trascorse 48 ore dalla
chiusura dei termini per la
presentazione delle candidature,
l'Utar, lunedì sera, proclamerà i
candidati alle primarie.
anche i Popolari per l'Italia, la
Nuova Dc e soprattutto Area Popolare ovvero Ncd ed Udc gli equilibri in campo cambiano. Il mondo
moderato marchigiano potrebbe
seguire l'esperienza del nuovo
contenitore di centro soprattutto
se a guidarlo dovesse essere il presidente Spacca. Il Pd lo sa bene. Ecco perché le porte della trattativa
ora non sembrano più del tutto
chiuse. «Di cosa stiamo parlando?
- si chiede Ceriscioli - Noi con
l'Udc governiamo già da 5 anni: se
il Centro dovesse allargare la coalizione a nuove esperienze di governo oltre l'Udc è un discorso ma se
il nuovo schieramento dovesse
servire solo per consentire i terzi
mandati allora il dialogo si interrompe». Il vicesegretario regionale vuole giocare la partita politica
a carte scoperte. «Il Centro si manifesti per quello che vuole essere
veramente: i laboratori chimici
della politica non appassionano i
cittadini - continua Ceriscioli - E'
chiaro però che qualsiasi percorso
il Pd vorrà intraprendere, il Centro non potrà destabilizzare l'esito
delle primarie». Insomma a decidere quale sarà il candidato del
centrosinistra, secondo Ceriscioli,
saranno le consultazioni del primo marzo tra lui e Marcolini. E
qui sta il nodo da sciogliere. Perché anche il Centro ha già un suo
candidato. O perlomeno lo avrà.
Aeroporto, due anni di tempo
per evitare il declassamento
CONFRONTO TV
Ciccioli (Fdi)
«Nel centrodestra è tornato il buonsenso»
«Dopo grandi contorsioni a me
sembra che nel centrodestra sia
tornato quasi a tutti il buon
senso. Ancora qualcuno indugia,
ma i parti come si sa, talvolta,
sono molto faticosi. Coloro che
vogliono dare alle Marche un
governo alternativo alla
nomenclatura del Pd devono
mettersi insieme». Lo afferma il
portavoce regionale di FdI-An
Carlo Ciccioli. «Comprendo aggiunge - le difficoltà degli
uomini di Marche 2020, in
particolare Solazzi e Spacca, ad
andare a un accordo con l'ex
opposizione con cui dovranno
concordare il programma;
comprendo le difficoltà di Fi che
stava più serena se organizzava
una lista perdente; comprendo i
mal di pancia dell'Udc e del Ncd,
che avrebbero trovato più
comodo accomodarsi alla mensa
semi-sicura del Pd; comprendo
anche le difficoltà di tanti
elettori della destra nel dover
fare un'amnistia generale sul
passato e sui cattivi
comportamenti di tanti. Ma c'è
un bene più importante da
salvaguardare: il futuro della
nostra regione». Per Ciccioli,
«occorre in fretta aprire un
tavolo di confronto regionale di
cattolici, laici, moderati,
intransigenti, gente per bene di
centrodestra e centrosinistra,
che, al di sopra degli interessi dei
partiti, produca un progetto
serio, credibile, articolato per le
Marche».
MALTEMPO
RIUNITA
LA PROTEZIONE CIVILE
Sport, Spacca ribadisce
«I fondi torneranno»
Il punto sulla situazione causata
dal maltempo in queste ore è stato
`Cherubini, sindacalista confermata ieri durante l'assem- H18 - ha spiegato Cherubini all'as- fatto nella riunione del
Uil in seno a Enav, ha
incontrato i lavoratori
MOBILITÀ
ANCONA Aeroporto Sanzio, l'Enav
dà due anni di tempo allo scalo.
Nonostante le rassicurazioni del
Ministero e della Regione sul ruolo di primo piano del Sanzio, l'ente nazionale dell'aviazione ha inserito l'aeroporto di Falconara tra
quelli «a basso traffico» all'interno del piano della riorganizzazione dei servizi aeroportuali e quindi tra le infrastrutture da depotenziare. Il Sanzio sarà uno degli ultimi aeroporti ad essere coinvolti
dai tagli, ma se non ci saranno aumenti di traffici, lo scalo sarà ridotto da H24 a H18 nel 2017. Significa stop ai voli notturni, oltre alla
riduzione di altre apparecchiature e servizi che consentono atterraggio e decolli in condizioni di
meteo difficili. La notizia è stata
blea dei lavoratori del Sanzio con
Luciano Cherubini, responsabile
nazionale Uil Trasporti all'interno dell'Enav. Da tempo si rincorrono indiscrezioni e allarmi sul
possibile declassamento del Sanzio, con la Fit Cisl tra i primi a denunciare l'ipotesi, puntualmente
rintuzzati da Regione e Ministero
che ricordano come l'aeroporto
sia considerato di interesse nazionale. Il rappresentante sindacale
dell'Enav però non ha lasciato
spazi alle interpretazioni. «Non
sarà a breve, se ne riparla tra due
anni, ma se il livello dei traffici
non cambia, il Sanzio sarà uno degli aeroporti declassati da H24 a
«DEVE AUMENTARE
I TRAFFICI: SE
DIVENTERÀ UNO SCALO
H 18 STOP AI VOLI
NOTTURNI E MENO
STIPENDIO»
L’aeroporto di Ancona Falconara
semblea degli operatori dell'aeroporto -. Non ci saranno esuberi e
licenziamenti per i controllori di
volo, che potranno rimanere al
Sanzio con una decurtazione dello stipendio di circa 400 euro, oppure chiedere lo spostamento ad
altri impianti di categoria superiore aumentando la propria professionalità. La redistribuzione del
personale riguarda 250 dipendenti Enav in tutta Italia nei 21 scali
con le perdite più forti. La revisione dei servizi ce la chiede l'Ue, il
governo e l'Enac per l'aviazione civile». Difficile invece prevedere
l'eventuale contraccolpo per gli altri lavoratori del Sanzio. Come
scongiurare il declassamento?
«Servono gli investimenti per aumentare i traffici e un piano industriale vero e concreto. Da anni si
millantano investitori per Aerdorica, ma ad oggi dobbiamo ancora
vedere un piano industriale» commenta Cherubini. Secondo Giorgio Andreani, segretario regionale Uil Trasporti, ora bisogna aprire una battaglia per il riconoscimento del Sanzio. «È l'aeroporto
delle Marche, fa parte di una piattaforma logistica insieme con interporto e porto, è l'unico scalo rimasto dopo i fallimenti di Rimini
e Forlì, questa potenzialità strategica del territorio va tenuta in
considerazione» commenta Andreani. Il segretario Uil denuncia
anche le incongruenze dei dati
che classificano Falconara come
"a basso traffico". «Secondo Enac
e Assoaeroporti, al Sanzio ci sono
stati 11.974 movimenti tra atterraggi e decolli da gennaio a novembre 2014. Per l'Enav invece sono stati 9.161 in dodici mesi. C'è
qualcosa che non va» sottolinea
Andreani.
E. Ga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Intanto ieri sera su Etv Marche il
primo confronto tra i due candidati Pd. Incalzati dalle domande del
giornalista Maurizio Socci i due
competitor hanno scelto la via del
politically correct. Niente colpi
proibiti. Solo alcuni passaggi un
po' tesi. Nella fase iniziale quando
Marcolini ha dovuto difendere
l'operato della Regione dalle critiche di Ceriscioli. «Siamo una Regione virtuosa e con i conti a posto
- ha detto l'assessore al Bilancio Ceriscioli critica ma un conto è
stare a sedere a fare lo spettatore
ed un altro è stare dentro i problemi delle Marche». L'ex sindaco di
Pesaro, che si è posto come l'unico
vero interprete del rinnovamento,
ha poi affondato il colpo sugli ultimi mesi di lavoro dell'attuale giunta. «L'attività della Regione negli
ultimi mesi è stata letteralmente
bloccata - ha detto Ceriscioli - perché la ricerca spasmodica del consenso da parte del presidente
Spacca ha rallentato l'azione amministrativa dell'ente».
Luca Fabbri
Coordinamento presso il
Dipartimento della protezione
civile regionale, presieduta
dall'assessore alla Protezione
Civile, Paola Giorgi. «Il sistema
regionale della protezione civile si
è subito attivato per coordinare gli
interventi e assicurare il massimo
sostegno alle amministrazioni
coinvolte da questa ondata di
maltempo» dice il presidente
Spacca.
POSTE
SINDACATI MARCHE
PIANO INACCETTABILE
«Semplicemente irricevibile»:
così i sindacati di categoria delle
Marche - Slp-Cisl, Slc-Cgil,
Uilpposte, Failp Cisal, Confsalcom
- sul piano di ottimizzazione della
rete degli uffici postali illustrato
dall'azienda a una delegazione
sindacale. «Una riunione di pochi
minuti. Il tempo necessario - si
legge in una nota - per
comunicare la intenzione di
chiudere 10 uffici e di ridurre
l'orario di apertura di altri 23
uffici postali. Nessuno spazio per
il confronto; vaghe,
assolutamente approssimate le
risposte ai rappresentanti dei
lavoratori da parte della azienda,
trincerata dietro le 'opportunita»
offerte dai decreti Scajola e dalla
delibera dell'Agcom, di
razionalizzare la rete degli uffici
postali». «Siamo decisamente
contrari al piano, che, qualora
venisse attuato, produrrebbe affermano i sindacati - drastiche
riduzioni del servizio in 28
Comuni. Non è cosa da poco: circa
16.000 cittadini (oltre 6.000
famiglie) resterebbero senza
ufficio postale; mentre altri
22.000 cittadini (9.000 famiglie)
dovranno accontentarsi delle
poche giornate di apertura».
IL VERTICE
ANCONA «Con la variazione di bilancio a febbraio recupereremo 800
mila euro da destinare al settore
dello sport ripristinando in questo
modo le stesse risorse dello scorso
anno». Con questa assicurazione,
reiterata da mesi, il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha
aperto l'incontro con la Consulta
regionale dello sport, guidata dal
presieente del Comi Fabio Sturani. Nel corso della riunione le parti
hanno sottoscritto due documenti: una convenzione tra la Regione,
l'Istituto per il Credito sportivo e il
Coni per facilitare l'esercizio del
credito a favore degli enti locali,
enti pubblici ed enti di natura privatistica con una prima disponibilità finanziaria di 50 milioni di euro da parte Ics; una convenzione
per l'utilizzo del software «Banca
L’ANNUNCIO
ALLA CONSULTA
PER LO SPORT
ALMENO 800 MILA EURO
STURANI: «ORA SIAMO
SODDISFATTI»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«CON L’UDC GOVERNIAMO
DA 5 ANNI, SE IL PROGETTO
ALLARGA BENE, MA ALTRO
NON È ALL’ORDINE DEL GIORNO»
MARCOLINI: «SARÀ COMI
A DEFINIRE L’ALLEANZA»
dati impianti sportivi» del Coni
Servizi spa che contempla anche il
servizio di georeferenziazione per
aggiornare il censimento e il monitoraggio degli impianti sportivi
sul territorio, intervento che la Regione ha già avviato in collaborazione con il Coni regionale.
I TAGLI DEL GOVERNO
«La Regione - ha poi ribadito Spacca - intende lo sport come tutela
della salute ai cittadini, prevenzione e principio cardine della longevità attiva. Nonostante questo, dopo sette anni di crisi e quattro di
recessione, ci siamo trovati in difficoltà non solo per lo sport, ma con
l'attività complessiva. La legge di
Stabilità ha comportato un taglio
drastico di risorse alle Regioni,
che per le Marche consiste in 230
milioni di euro in meno. Siamo
stati obbligati per legge ad approvare un bilancio con i capitoli azzerati: lo sport, ma anche gli altri
come il sociale, l'ambiente, il turismo, la cultura». «L'impegno della
Regione - ha proseguito - è però
quello di recuperare le risorse e
già da lunedì cominceremo la discussione sulla variazione di bilancio. Grazie alla premialità della
sanità, che solo le Marche insieme
alla Lombardia hanno saputo conquistare, avremo 53 milioni di euro in più a bilancio per due anni oltre ai 50 milioni recuperati da investimenti rimandati, progetti
non realizzati e attraverso una serie di tagli mirati. «Siamo soddisfatti delle dichiarazioni e degli
impegni assunti dalla Regione. Risultati ottenuti grazie alla condivisione degli obiettivi da parte di tutto il mondo sportivo marchigiano
che si è mobilitato nelle scorse settimane per ottenere risposte». Così il presidente del Coni Marche
Fabio Sturani.
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-MSGR - 14 PESARO - 40 - 07/02/15-N:
40
Pesaro
Sabato 7 Febbraio 2015
www.ilmessaggero.it
Incubo per due famiglie
drammatico salvataggio
dei vigili con il gommone
`Abitazioni invase dalla fiumana a Cà Mazzasette di Miniera
e in località San Leo sgomberati altri inquilini delle case popolari
AUDITORE
Pochi attimi e l’acqua ha invaso
strade e soprattutto alcune case
allagando tutto. Gli argini del
Foglia e dell’Apsa a Casinina di
Auditore e a Miniera non hanno retto alla piena. L’entroterra
si ritrova sottacqua, tra strade
sommerse, frane, crolli e soprattutto momenti di paura e
panico di famiglie e automobilisti. A Ca’ Mazzasette di Miniera,
vicino a Casinina, l’incubo per
una coppia di anziani e una famiglia di stranieri con due bambini. La piena ha invaso le abitazioni fino al primo piano. Tutto
è successo in poco tempo, giusto il tempo di rifugiarsi al piano superiore e chiamare i soccorsi. I vigili del fuoco sono arrivati con un mezzo anfibio. «Era
l’unico modo per salvarli, c’era
oltre un metro d’acqua - spiega
il capo distaccamento dei pompieri Claudio Ovarelli - li abbiamo raggiunti e portati in salvo.
Stavano bene, ma erano spaventati». La coppia di anziani è stata trasferita nell’abitazione dei
figli a Fermignano mentre la famiglia di extracomunitari è stata ospitata in un agriturismo a
Gadana di Urbino, presa in carico dai servizi sociali del Comune. A Casinina cinque auto sono
rimaste travolte dalla fiumana.
Anche in questo caso un mezzo
anfibio dei vigili del fuoco ha
tratto in salvo i sei automobilisti e passeggeri.
Non è tutto, perché sono rimasti allagati anche gli scantinati di due case popolari a San
Leo di Auditore. Due le famiglie
con due bambini ogni nucleo
erano fuori al lavoro o a scuola.
Via agli interventi con l’autopompa e taglio necessario dell’energia elettrica.
no è crollata in un tratto di cento metri, ci vorranno mesi per
sistemarla. Nei prossimi giorni
la conta dei danni, sarà un conto salatissimo».
Anche un camion con 250
quintali di truciolare e una macchina sono rimasti impantanato a Cà Gallo. Incolumi gli autisti, ma tante ore di lavoro dei vi-
LE FRANE
Una strada cede nell’interno
IL PRIMO CITTADINO
ZITO: «L’ASFALTO
È SALTATO COME
CARTAPESTA
STIAMO PAGANDO
L’INCURIA DI ANNI»
IL SINDACO
«Le famiglie non sono state evacuate - spiega il sindaco di Auditore, Giuseppe Zito - monitoreremo la situazione e forniremo
loro l’aiuto necessario. Purtroppo stiamo pagando l’incuria di
anni. Il fiume è straripato e ha
fatto saltare l’asfalto come carta pesta. Il muro della Provinciale a San Giovanni ha ceduto,
mentre l’officina Magnani si è
allagata. Ci sono state famiglie e
automobilisti soccorsi. La Provinciale tra Tavoleto e Morcia-
gili del fuoco per liberare i mezzi dall’acqua. Cantine allagate
anche a Canavaccio, mentre la
Provinciale 3 bis tra Ca’ Gallo e
Schieti è stata chiusa a causa
dei 70 cm acqua sull’asfalto.
A Mercatale i tecnici hanno cercato di far scaricare la diga a 50
metri cubi al secondo, poi però
l’invaso è diventato saturo scaricando 150 metri cubi al secondo
facendo esondare il Foglia in
più punti, anche a valle.
Auto intrappolate nei sottopassi
Molte frane si sono formate nella zona di Urbino. Un primo cedimento ha riguardato la zona
di via Ca’ Raniero, dove in mattinata è intervenuta una ruspa
per liberare la strada. Due si sono verificate a San Marino di
Urbino sulla Statale 73bis, al
chilometro 74, invadendo la
carreggiata. Il personale dell’Anas è intervenuto in entrambi i
luoghi. Altre frane hanno colpito la frazione di Urbino, Palazzo
del Piano; la strada che da San
Cipriano porta a San Giovanni
in Ghiaiolo e quella che congiunge La Torre a Trasanni.
Una frana si è formata anche in
via Pallino all’inizio della strada, subito dopo l’uscita dalla
Provinciale. La frana ha invaso
metà corsia.
Luigi Benelli
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Così il Foglia nella giornata di ieri: l’acqua ha invaso tutto ciò che incontrava (Fotoservizio TONI)
Allagamenti e danni
il maltempo infierisce
su Sassonia martoriata
FANO
La furia del mare ha colpito duro
ovunque, ieri notte lungo la costa
fanese, ma il lato sud di Sassonia è
forse l'emblema più calzante della
devastazione. Sotto la sferza implacabile della burrasca da greco-levante, in Adriatico uno tra gli eventi atmosferici più distruttivi, via
Ruggeri ha ceduto in più punti ed è
stata chiusa al traffico. Via Schiavoni, la parallela, ha subito la stessa sorte, dopo essere diventata una
sorta di grande catino per la raccolta di acqua salata. Una decina di
abitazioni ha avuto garage, cantine e piani terra allagati, una famiglia è rimasta per lunghe ore al
freddo, dopo che il quadro dell'
elettricità era finito a mollo. In serata il problema è stato risolto e il
rischio di evacuazione scongiurato. "Stiamo operando contro due
emergenze di carattere diverso",
spiegava l'assessore Marco Paolini, che aveva attivato il Centro operativo comunale già durante la notte, quando era apparsa chiara la
violenza inusitata della burrasca.
Il segnale d'allarme il giorno precedente, quando un inizio di mareggiata in assenza di vento aveva iniziato a martellare la costa fanese.
Per i pescatori un chiaro segnale: il
peggio sarebbe arrivato nella notte
e così è stato, complice il vento e
l'alta marea ha alimentato onde alte fra 4 e 6 metri. Muri d'acqua che
hanno iniziato a devastare la costa. "Io lavoro con i bagnanti della
spiaggia libera, che adesso non c'è
più", ha detto Roberto del bar
Splash con la voce rotta dall'emozione. Anche la passeggiata a mare
Danni sulla spiaggia di Fano
LA TEMPESTA
HA ANCHE ROTTO
GLI ORMEGGI
DELLA NAVE-RISTORANTE
SCIMITAR ANCORATA
NEL PORTO
non c'era più. Spezzate le sue pesanti lastre, poi sommerse dalla
ghiaia e dal ribollire di onde. Ecco
una delle due emergenze da affrontare: la portata distruttiva della
perturbazione. L'altra emergenza
era la piena dei corsi d'acqua dopo
le abbondanti precipitazioni notturne.
"Ci siamo salvati pur con qualche
danno, ma la prossima volta faremo la stessa fine del bar Splash", si
diceva poco più in là asciugando i
pavimenti dentro ai locali o rappezzando i teloni strappati dal vento. Acqua di mare anche nei vani
interrati delle case lì vicine. Problemi per il ristorante Calamara, al
porto, e per il ristorante galleggiante Scimitar: "Rotta parte degli ormeggi e infiltrazioni d'acqua, i danni sono ingenti e siamo molto preoccupati", ha detto l'amministratore unico Marco Pezzolesi. Mobilitati i volontari della protezione civile, le forze dell'ordine, i vigili del
fuoco e la polizia municipale, che
ha piazzato pattuglie alle principali rotatorie sulla statale Adriatica
per governare il traffico deviato
dall'A14 su ordine della Prefettura.
Per lungo tempo è stato impossibile liberare i locali allagati, perché
le fogne non ricevevano altra acqua. "Anche l'ultimo barlume di
pazienza si è consumato, adesso
passiamo alle richieste di danni",
ha detto Mauro Ginesi, portavoce
del comitato Le Brecce. "Oltre al
danno anche le beffe: ci dicono che
è colpa nostra perché le case sono
troppo vicine al mare, ma il nucleo
originario del rione è stato costruito prima della guerra", ha commentato un'altra residente.
Un litorale in ginocchio: «Mai vista una cosa simile»
MAROTTA
"Sono vent'anni che abito a Marotta, ma una cosa così non si era mai
vista". E' l'amara riflessione di uno
dei residenti di viale Carducci che,
ieri mattina, si è dovuto immergere con l'acqua fino alla cintola per
aspirare fango e detriti dai garage.
Marotta è stata tremendamente
colpita sul litorale dalla burrasca
che, accompagnata con forti raffiche di vento da sud ovest, ha imperversato sulla fascia costiera
marchigiana. Stand, chalet, capanni, attrezzi da pesca e ombrelloni
scaraventati a decine di metri dalla riva. Barche capovolte e semidistrutte, fogne ostruite dai detriti e
sottopassi completamente allagati: quello più a sud di via Foscolo al
Cesano e quelli di Marotta centro
(via Togliatti e via Chiesa). Uno
scenario da tsunami asiatico. Particolarmente colpita l'area del lungomare compresa tra via Togliatti
e piazza Roma.
bito ulteriori rallentamenti e ritardi. La conta dei danni sarà pesantissima. La minoranza attacca: "Il
sindaco e gli assessori ci avevano
assicurato di aver sistemato i sottopassi, invece continuano ad allagarsi - protesta Barbieri - La situazione è indecente. L'amministrazione comunale deve rivedere assolutamente il progetto di chiusura del passaggio a livello e deve far
sì che le ferrovie realizzino opere
compensative adeguate". Allaga-
IL VICESINDACO CARLONI
"In questa parte di Marotta i danni
sono stati davvero consistenti - ha
detto il vice sindaco Alvise Carloni
- Il tratto di spiaggia è seriamente
compromesso per 500 metri di
lunghezza. Le scogliere non hanno potuto assorbire del tutto la
mareggiata. Abbiamo dovuto
chiudere tutti i sottopassi e non sono mancate infiltrazioni d'acqua
all'interno degli istituti scolastici
di via Raffaello e via Damiano
Chiesa". Fino a sera la situazione è
rimasta di massima allerta in tutto il Comune. Nel sottopasso di via
Togliatti l'acqua ha lambito i due
metri, mettendo a rischio la circolazione ferroviaria che non ha su-
Viale Ruggeri a Fano, ormai un percorso di guerra
ACQUA E BISCOTTI
PER I CAMIONISTI
DEI TIR RIMASTI
BLOCCATI LUNGO
LA CARREGGIATA NORD
DELL’AUTOSTRADA
menti e traffico in tilt segnalati in
via Brodolini, viale Europa e via
Ferrari, con ripercussioni sulla
viabilità cittadina lungo la statale
adriatica in entrambe le direzioni.
Il maltempo ha reso anche difficile, se non impossibile, la circolazione ferroviaria fra le 4.30 e le
7.20. Ramaglie e pietrisco lasciati
sui binari dalla violenta mareggiata hanno causato il ritardo di 14
treni tra Frecce e Regionali, altri 6
sono stati cancellati. Disagi anche
in autostrada: sono stati soccorsi
con acqua e biscotti da squadre di
volontari della Protezione civile,
partite da Ancona e Pesaro, gli autisti dei tir bloccati lungo il tratto
nord dell'A14, fra Senigallia e Pesaro, per il divieto di transito imposto a cause delle nevicate cadute
in Romagna.
Jacopo Zuccari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 14 PESARO - 41 - 07/02/15-N:
41
Pesaro Urbino
Sabato 7 Febbraio 2015
www.ilmessaggero.it
A Pesaro esonda il Foglia, case
e zone industriali sgomberate
Fino a tarda sera paura per la piena
Nella notte il mare invade viale Trieste
`
`
`
L’EMERGENZA
Ancora il Foglia in prossimità della foce (Fotoservizio TONI)
Il sindaco Seri
chiede per Fano
lo stato di calamità
L’APPELLO
«Ci attiveremo per chiedere lo stato di calamità». Solo un robusto
aiuto da parte di Regione e governo centrale permetterà di cancellare in tempi brevi i gravissimi danni
provocati da una tra le più gravi
mareggiate nella storia recente di
Fano. Ieri mattina il sindaco Massimo Seri ha compiuto una serie di
sopralluoghi sulle zone più colpite, di fatto tutta la nostra riviera da
Fosso Sejore a Ponte Sasso. Ha potuto così constatare di persona la
portata devastante di «un evento
di anomala intensità» e l’amarezza
di coloro che in poche ore hanno
perso tanto. Garage, cantine e piani interrati sono stati allagati. A
Sassonia le lingue di acqua e schiume lanciate dalle onde hanno attraversato sia viale Adriatico sia
viale Alighieri. L’anfiteatro Rastatt
ridotto a una piscina. I gestori del
club anziani a Madonna Ponte
hanno provato a pulire i locali da
una patina di limo, salvo chiudere
subito dopo e ritirarsi in fretta sotto la minaccia del fiume Metauro.
Allagato il parcheggio delle barche. Solo alcuni esempi di
un’emergenza sistematica su tutta
la costa fanese. «Drammatico il fatto – ha detto Andrea Giuliani di
Confartigianato – che sono state
sconvolte anche spiagge finora
estranee ai fenomeni erosivi».
MOBILITAZIONE
Da un primo sommario esame della situazione, negli stabilimenti
colpiti dalla mareggiata si calcolano danni per una media di
20-30.000 euro. «Abbiamo subito
sollecitato i Comuni di Fano e
Mondolfo a chiedere lo stato di calamità, altrimenti sarebbe impossibile ottenere i risarcimenti». Servirà inoltre: «Ricaricare le spiagge
erose; semplificare le procedure e
le pratiche per gli operatori che intendano ripristinare gli impianti e
le attrezzature; rafforzare le opere
di difesa, ormai inadeguate a reggere l’urto del mare». Lungo gli
arenili di Gimarra i danni sono rilevantissimi. Quasi surreale il colpo d’occhio fornito dallo Chalet del
Mar, per buona parte sospeso nel
vuoto dopo che la burrasca ha
spazzato via un intero spessore di
sabbia. Tenute sotto costante controllo le piene del fiume Metauro,
del torrente Arzilla (assai minac-
cioso nella zona del ponte Mimmo) e dei corsi d’acqua minori, in
particolare l’ormai famigerato rio
Crinaccio, ingrossati dalla pioggia
battente caduta nella notte. Problemi anche in collina. Per l’ennesima volta in poco tempo l’esondazione dell’Arzilla ha investito il ristorante del mulino Ciavarini. Ieri,
però, il peggio è stato per la costa.
«L’importanza dell’evento atmosferico, associato ai problemi che
affliggono da anni la nostra città,
ha portato all’attuale situazione:
Regione e governo devono assolutamente intervenire», ha dichiarato il sindaco Seri, appena dimesso
da un breve ricovero in ospedale.
«Esprimo vicinanza – è intervenuto il vescovo Armando Trasarti –
alle famiglie e a tutti coloro che sono stati colpiti pesantemente dal
maltempo. Nel ringraziare, in particolar modo, quanti, a vario titolo,
si stanno adoperando per far ritornare la situazione alla normalità,
invito tutti ad aiutarsi reciprocamente con spirito di solidarietà e
di servizio».
Osvaldo Scatassi
Ricci e Biancani: «Danni importanti»
Donna intrappolata nel sottopasso
`
Vento, pioggia e mareggiate mettono in ginocchio Pesaro. Il Foglia in
piena esce dagli argini nella zona
dell'Interquartieri, fatte sgomberare le zone commerciali di via Toscana, Torraccia, Iper Rossini,
mentre nel tardo pomeriggio alla
Tombaccia raccomandavano di allontanarsi dalle abitazioni al pianterreno. Viale Trieste completamente allagata, così come i sottopassi. E alla Palla devastati gli arredi. «Danni per milioni di euro», dicono dal Comune. Per tutta la giornata di ieri sono state decine e decine gli interventi di vigili del fuoco,
Protezione Civile, Centro Operativo e vigili urbani, iniziati sin dalla
notte. Il maltempo ha colpito pesantemente, creando una situazione di allarme che resterà alta anche oggi, con le previsioni che indicano ancora pioggia. Le scuole saranno però aperte.
zioni diffuse si sono registrate anche nella zona rurale, tra il ponte
di Borgo Santa Maria e Villa Ceccolini. E poi la Tombaccia. Alle nove
del mattino il sottopasso di via
Gradara era già allagato con due
metri d'acqua e tutte le traverse intorno a via Milano sono state chiuse. Ma il blocco stradale, non ha
fermato un'automobile guidata da
una signora che si è spinta fino
dentro il sottopasso, mentre intorno diverse persone le gridavano di
arrestarsi. Fortunatamente la donna è riuscita ad uscire dall'auto
(poi affondata). "Abbiamo effettuati controlli anche nelle scuole vicine al fiume Foglia – dicono il sindaco Matteo Ricci e l'assessore alla
Manutenzione Andrea Biancani -
IL LUNGOMARE
Ricci e Biancani dicono di non
aver "mai visto una tale forza del
mare". La mareggiata ha devastato
completamente le spiagge. L'acqua ha raggiunto viale Trieste, trasformato nella notte in una piscina
impraticabile dal mare a forza 9.
Danni anche alle strutture pubbliche, sempre nella zona della Palla:
danneggiata la passeggiata in legno, divelte le panchine, molte delle quali sono state portate via dal
mare.”Stiamo già effettuando una
prima valutazione dei danni, che
pensiamo, purtroppo, saranno importanti", dicono gli amministratori. A Baia Flaminia il mare è arrivato sulla strada. Situazione difficile
anche nelle coste sotto il San Bartolo, in particolare a Baia Vallugola,
dove è stato danneggiato il ristorante il Falco. In zona porto non è
andata meglio. Chiusa la zona del
Moloco fino all'incrocio con viale
Napoli: la strada era allagata. La
forza del mare ha distrutto le vetrate della Rotonda Bruscoli, danni
anche in altri locali. Il vento, con
raffiche che hanno raggiunto gli
85 km/h, ha causato il crollo di alberi in viale Trieste, viale Trento,
Parco della Pace, via Livorno e rami sulle strade, frane (strada Ferriera, a Colombarone, strada Fenatacci) e smottament. Interventi anche per garage e scantinati allagati. Sopralluogo anche a Sottomonte. "Siamo andati a verificare anche la zona della vecchia frana –
concudono Ricci e Biancani - ma
non sono stati riscontrati problemi particolari".
Thomas Delbianco
ALLAGAMENTI
Le emergenze maggiori si sono registrate lungo il corso del fiume Foglia e in zona mare. Le aree industriali e i quartieri che si trovano a
ridosso del fiume sono state monitorate per tutto il giorno. L'innalzamento del Foglia ieri è stato eccezionale. La pista ciclabile, che corre a fianco al letto del corso d'acqua è stata invasa, e con il passare
delle ore è aumentata la preoccupazione per le aree industriale di
via Toscana, Torraccia e dell'Interquartieri. Nel pomeriggio il fiume
è esondato all'altezza di via Sardegna: i tecnici, che avevano previsto
una piena intorno alle 15, considerato che la diga di Mercatale non
riusciva più a contenere acqua, sono intervenuti per realizzare un argine provvisorio, mentre i vigili urbani lungo le strade consigliavano
agli automobilisti di non raggiungere via Toscana, l'Iper Rossini,
l'Obi e la Pica. Strutture e zone che
sono state poi fatte evacuare nel
tardo pomeriggio. Già ieri mattina
la polizia municipale aveva fatto
uscire i dipendenti delle aziende
che rischiavano di rimanere bloccati in Strada Fornace Vecchia, alle spalle del casello autostradale
tra cui Benelli Moto e Ifi. Tracima-
per motivi di sicurezza. In via Del
Carso abbiamo chiesto di evitare
di utilizzare i locali al piano terra".
E in via Del Carso, i vigili urbani
hanno organizzato un'uscita straordinaria degli alunni dalla scuola
Cantarini. La piena del fiume, che
ha inondato gli orti attigui, ha fatto
scattare la preoccupazione per "le
centinaia di cani, gatti, conigli e volatili che si trovano nei box recintati – dice Laura del gattile comunale
– temiamo che molti di loro siano
morti sott'acqua". La piena del Foglia ha invaso i pontili e una barca
è andata alla deriva, trascinata verso la foce.
Flash della
concitata
giornata
di ieri
Il Palas
circondato
dal Foglia
la riunione
della sala
operativa
un intervento
dei vigili
del fuoco
e sottopassi
allagati
La mareggiata più violenta da 20 anni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA VICINANZA
DEL VESCOVO
TRASARTI
A TUTTI COLORO
CHE HANNO
SUBITO DANNI
PESARO
Cabine in cemento divelte, staccionate volate via come un castello di carte, interi stabilimenti balneari distrutti dalla furia del mare. Sono ingentissimi i danni sulla
costa pesarese provocati dal maltempo che ha colpito il nostro territorio. In ginocchio i bagnini pesaresi, con le concessioni di spiaggia letteralmente devastate dalle
forti raffiche di vento (punte oltre
gli 80 km orari) e dalle onde del
mare. Tanti gli stabilimenti che
hanno subito danni, in particolar
modo nella zona della Palla di Pomodoro (bagni Tina) e Sottomonte (bagni Bibi, bagni Margherita,
bagni Due Palme), ma anche ristoranti storici come il Falco alla Vallugola o la Rotonda Bruscoli al
porto.
DIVELTE LE CABINE IN CEMENTO
Il litorale di Fano
sconvolto dalla mareggiata
"La situazione è disastrosa- afferma Raniero Dragomanni, titolare
di Bagni Margherita- sono andate
completamente distrutte cabine,
camminatoi, fioriere, serrande,
giochi per bambini. Non ho mai
visto una cosa del genere in trent'
anni di attività. Tutte le nostre
protezioni, come i cumuli di sab-
bia, sono state inutili. E' ancora
presto per quantificare i danni,
ma sono sicuramente ingenti. Dopo questa batosta sarà difficile
rialzarsi. Ora, speriamo in un aiuto da parte delle istituzioni." "La
mareggiata ha danneggiato parte
delle nostre attrezzature- sottolinea Fiorenzo Pucci, titolare di Bagni Agata- ma in alcuni stabilimenti la situazione è ben peggiore. Le dune di sabbia sono servite
a poco. E' necessario rinforzare le
scogliere." Disagi sono stati segnalati un po' ovunque, dalla spiaggia
di Levante a quella di Ponente.
Colpita anche Baia Flaminia, dove
il mare è arrivato a lambire la
strada mentre tutta la spiaggia è
stata invasa da rami e detriti trasportati dalla mareggiata. Invasa
dall'acqua, in più tratti, anche la
pista ciclabile che collega Pesaro
con Fano. "Stiamo facendo una
ONDE A FORZA NOVE
E RAFFICHE AD OLTRE
80 CHILOMETRI ORARI
HANNO DEVASTATO
SOTTOMONTE, LEVANTE
PONENTE E LA BAIA
stima dei danni- afferma Giacomo Gaudenzi, presidente della
Cna Pesaro- certamente si tratta
di una situazione gravissima che
ha coinvolto, quasi tutte le strutture del litorale che va da Gabicce
Mare a Marotta. E' l'ennesimo episodio che dimostra la fragilità della nostra costa. Occorrono azioni
risolutive per cercare di arginare
fenomeni che ormai si vanno intensificando. Tra queste è sempre
più urgente un intervento alla fo-
Cabine divelte a Sottomonte
ce del Foglia per la rimozione dei
detriti."
CNA E CONFARTIGIANATO
"Ora è necessario- aggiunge Antonio Bianchini, responsabile Cna
dei concessionari di spiaggia- fare
un'attenta valutazione dei danni
al fine del riconoscimento dello
stato di calamità naturale" "La
mareggiata della notte, la più violenta negli ultimi 20 anni- afferma Oasi Confartigianato- ha messo in ginocchio la stragrande maggioranza delle imprese balneari
della provincia. Sono stati riscontrati danni un po' ovunque, anche
nelle spiagge finora mai interessate dal fenomeno erosivo. Da un
primo sommario esame si calcola
una media di 20-30mila euro di
danni per ogni stabilimento balneare colpito dalla mareggiata,
con punte di 50-60mila euro dove
le cabine sono andate letteralmente distrutte. Per questo abbiamo già sollecitato i sindaci dei comuni costieri a chiedere alla Regione di invocare il riconoscimento dello stato di calamità. Inoltre,
abbiamo chiesto un aumento dei
contributi i ripascimenti e una
semplificazione delle procedure
per ripristinare le attrezzature."
Daniele Di Palma
-MSGR - 14 PESARO - 42 - 07/02/15-N:
42
Fano
SERI: «LA DELIBERA
È IL RISULTATO
DI UN PERCORSO
CONDIVISO, ADESSO
INCONTRERÒ
GLI ALTRI SINDACI»
Sabato 7 Febbraio 2015
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Fax: 0721 370931
e-mail: [email protected]
Cavallo apre
sulle opere
compensative
per Marotta
L’ASSEMBLEA
La sede dell’Aset
Aset: Spa e Holding
avanza la fusione
`La giunta
ha approvato
l’atto di indirizzo
SERVIZI
Avanti verso la fusione delle
due Aset, la spa e la Holding.
L'altro ieri la giunta fanese ha
infatti approvato il relativo atto
di indirizzo. La sua formulazione, si sostiene nella maggioranza di centrosinistra, rappresenterebbe una pietra tombale su
qualsiasi tentazione riguardo
alla società unica provinciale,
sempre che l'ipotesi del gemellaggio con la vicina pesarese
Marche Multiservizi non sia riportata in auge dalle evoluzioni
di legge.
"La delibera di indirizzo - ha
commentato a questo proposito il sindaco Massimo Seri - tiene conto di precedenti indicazioni ed è quindi il risultato di
un percorso condiviso. La prossima settimana organizzerò un
incontro con i miei colleghi degli altri Comuni soci in Aset,
per confrontarmi con loro".
L'atto di indirizzo è un docu-
mento che mette nero su bianco la volontà di fondere Spa e
Holding, un percorso che si vorrebbe completare entro la prossima primavera, quando scadrà il mandato a termine dei rispettivi vertici.
L’ADVISOR
L'approvazione consente ora di
individuare il cosiddetto advisor, il consulente che dovrebbe
verificare gli aspetti tecnici dell'
intera operazione. Un passaggio che, secondo Teodosio Auspici, vice presidente della Holding, potrebbe anche essere sal-
FARMACIE DI TURNO
Pesaro Albini, via San Francesco 14 (ausiliaria Maffei)
Fano Comunale stazione, piazzale della stazione (ausiliaria Ercolani)
Urbino Comunale Piansevero,
viale Comandino.
tato per accelerare il ritmo: "Se
lo scenario è già ben definito,
allora si proceda a spron battuto, senza perdere altro tempo,
verso la fusione". I due vertici,
quindi i rispettivi Cda delle
Aset, avevano elaborato una
bozza iniziale dell'atto, che
spingeva soprattutto sull'esigenza di rivedere i costi eliminando possibili doppioni, mentre all'advisor sarebbe stato affidato il compito di valutare la
fusione o altre soluzioni.
IL TESTO
Il testo è stato rielaborato dal livello dirigenziale del Comune e
di nuovo corretto dai due Cda.
A una prima lettura, in attesa di
valutare l'atto in modo più approfondito, sembrerebbe che
la versione votata dalla giunta
l'altro ieri sia più aderente all'
elaborazione della dirigenza
comunale, più esplicita e netta
sulla scelta della fusione. "L'atto di indirizzo è stato condiviso
con i Cda delle due Aset, che
hanno dato il loro apporto come organi deputati a deliberare l'atto di fusione", ha concluso Auspici.
Osvaldo Scatassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Confcommercio stoppa lo zuccherificio
URBANISTICA
Ex zuccherificio, ecco il contro-appello di Confcommercio.
L'associazione di categoria si augura che la maggioranza fanese
di centrosinistra «rimanga coerente, continuando a contrastare
la variante come fece in precedenza dai banchi dell'opposizione».
Sono giorni di grande fermento
intorno al progetto urbanistico,
ribattezzato la madre di tutte le
varianti. Il voto decisivo in consiglio comunale è imminente, essendo atteso fra una dozzina di
giorni, e la maggioranza ha appena annunciato di essere orientata
al no. Qualcuno manifesta perplessità? Confcommercio lo punzecchia in prima persona, come
nel caso del consigliere comunale
Riccardo Severi: «Dopo avere
cambiato squadra, non si senta legittimato a fare autogol». Molto
severa la censura alle giunte
Aguzzi. La prima, su richiesta della società proprietaria Madonna
Ponte, approvò l'attuale area produttiva. «Ci troviamo - prosegue
Confcommercio - davanti a capannoni industriali costruiti per
farne grandi superfici commerciali, veri scheletri di cemento diventati un monumento alla cattiva politica. Prima di riaprire un
nuovo cantiere, occorre che la politica ristabilisca regole certe e di
correttezza. Pensiamo che la stagione delle varianti sia tramontata assieme al consumo del territo-
APPELLO
AL COMUNE
«VARIANTE
DA FERMARE
SERVONO
SOLUZIONI
DI BUON SENSO»
rio e che per l'ex zuccherificio, come per la zona del Forcolo, altro
pasticcio della giunta Aguzzi, occorrano soluzioni di buon senso». La variante risale alla precedente Amministrazione Aguzzi,
ha già ottenuto due voti favorevoli e adesso Confcommercio spera
che sia respinta al terzo e definitivo passaggio in consiglio comunale. Il nodo che non si scioglie
sono 7.500 metri quadri di spazi
vendita, suddivisibili in tre medie
strutture, in un contesto di 13.000
metri complessivi comprendente
magazzini e depositi. Fino a una
versione precedente del progetto,
questa area era ampia circa
23.000 metri quadri. «Il cantiere
ripartirà - conclude Confcommercio - dando lavoro ad artigiani e
maestranze nel pieno rispetto di
un'economia che deve ritrovare il
suo baricentro commerciale nel
centro storico e nelle strutture di
vicinato».
Sulle opere compensative alla
chiusura del passaggio a livello il sindaco Cavallo apre al
confronto con Attraverso Marotta. Queste sono le conclusioni a cui si è giunti al termine
dell'assemblea di giovedì sera,
organizzata da Città Futura
nella sala Cri. Se poi sarà un
dialogo fra sordi è quel che vedremo da lunedì quando Cavallo fisserà la data dell'incontro
con Attraverso Marotta. Anche se sia Cavallo che l'assessore ai Lavori Pubblici Carloni,
dopo aver illustrato il progetto, hanno lasciato intendere
che prenderanno in considerazione solo proposte che non
stravolgano il progetto di Rfi.
Infatti Carloni ha annunciato
che c'è la disponibilità a verificare l'allungamento delle rampe pedonali di 2-3 metri per ridurre la percentuale di pendenza del sottopasso, l'eliminazione della copertura laterale e
di alcuni gradoni lasciando
una parte di scivolo per carrozzine e bici, l'inversione del percorso delle rampe spostandole
verso le rotaie di circa 30 cm e
il collegamento di via Parini
con piazza Roma una volta che
Rfi cederà il terzo binario.
Niente da fare per gli ascensori
per disabili che sarebbero pericolosi in caso di guasto o di atti
vandalici. Una mano a un confronto con Attraverso Marotta
l'ha data il presidente del consiglio regionale Solazzi: «Si impone un supplemento di approfondimento sul progetto,
se non ci si riesce entro il 18
marzo si può chiedere alla Rfi
di spostare la scadenza della
prossima Conferenza dei Servizi di 2-3 mesi in quanto le Ferrovie dello Stato non possono
dettar legge». Ovviamente a Cavallo e Carloni avevano replicato il presidente di Attraverso
Marotta Petroni parlando di
«progetti non collegati fra loro, rampe per disabili discriminatorie, sottopasso Foscolo da
realizzare altrove e perdita di
un passo carrabile» nonché gli
architetti Radi e Cattalani. L’assemblea, aperta dal presidente
di Città Futura Pascucci, ha visto dopo l'illustrazione dei progetti da parte di Cavallo, Carloni e dell'architetto Centoscudi
anche gli interventi tra gli altri
dell'ex assessore Santinelli, di
Alessio Bartolucci dei 5 Stelle,
di Rossella Pianelli, di Anna Rita Temperini, del consigliere
di minoranza De Angelis e dell'
ex sindaco e Loccarini.
Giuseppe Binotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’assemblea
a Marotta
La droga e il denaro
sequestrati dai carabinieri
Arrestato per spaccio
gestore di ristorante
sura ermetica c'erano 35 gram`Blitz dei carabinieri
mi di cocaina, parte già confezionata e parte ancora da tagliare.
a San Michele al Fiume
il locale rischia la chiusura LA PERQUISIZIONE
MONDAVIO
Quel via vai di persone in quel ristorante-bar-pizzeria di San Michele al Fiume, proprio lungo la
via Cesanense sulla provinciale
423,, aveva destato più di un sospetto e tanti interrogativi. Un
andirivieni di persone a tutte le
ore del giorno, e della notte, che
ha di fatto insospettito residenti
e, soprattutto, le forze dell'ordine, ovvero i carabinieri di Mondavio, guidati dal maresciallo comandante Giuseppe Castigliego.
E così i militari giovedì sera non
ci hanno pensato due volte e con
l'aiuto dei colleghi della sezione
cinofili arrivati da Pesaro sono
passati alla perquisizione del locale, che si trova nel centro abitato della frazione cesanense.
Nel corso del blitz i carabinieri
hanno scoperto due dosi di cocaina in una tasca al del barista e titolare della pizzeria, L.R., 40 anni. Il resto della droga era ben
nascosto nella camera da letto
dell'abitazione collegata al locale. In una scatola in legno a chiu-
Continuando la perquisizione,
in un barattolo metallico i militari hanno rinvenuto 170 grammi
di hashish, anch'essi parte già
confezionati e parte ancora da
lavorare. Mentre nelle scatole di
scarpe erano custodititi i contenitori di cellophane e i ritagli di
buste di nailon da utilizzare per
il confezionamento nonché l'immancabile bilancino di precisione. Sequestrata la somma di 1.115
euro, verosimilmente provento
dello spaccio. Il titolare del ristorante è stato tratto con l'accusa
di detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti nonché
per aver adibito il locale a luogo
di incontro per consumatori di
droga. Per quest'ultima accusa
l'autorità giudiziaria e il prefetto
potranno ora deciderne la chiusura. A colpire i carabinieri è stata la meticolosità delle confezioni di cellophane adoperate per
selezionare le dosi: dall'involucro di colore nero con la dose più
leggera a quello di colore celeste
e per finire con la busta di colore
bianco, quella più pesante.
Jac.Zuc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Carnevale, omaggio
alla Musica Arabita
GLI APPUNTAMENTI
Gli appuntamenti del Carnevale di Fano a teatro proseguono
stasera (ore 21) con la "Mascherata di Villanelle" spettacolo teatrale-musicale in costume dedicato alla commedia madrigalesca di Adriano Banchieri inframmezzato da dialoghi estrapolati da commedie del tardo
Rinascimento, che proporrà il
Coro in Maschera - Gli Scalcagnati Musicisti dei Castelli Romani, direttore Marta Zanazzi,
con il Coro Polifonico Malatestiano di Fano che introdurrà
l'esibizione. Il Coro in Maschera è formato da circa venticinque cantori appartenenti a tutte le fasce d'età: nato come coro
Gospel e Spiritual, in questi anni il Coro si è aperto all'esecuzione di svariati generi musicali tra cui polifonia del Rinascimento, Pop e Swing, tradizionale e folk, oltre a dar vita a progetti che accanto alla musica
propongono approfondimenti
nella storia e nella letteratura
inseriti in forma di recitazione
e lettura. Dopo la presentazio-
ne del volume di Silvano Clappis e Raffaella Manna "Divertire divertendosi.
LA MOSTRA
Storia della Musica Arabita" realizzato per la collana "I Maestri del Carnevale", avvenuta ieri, alle ore 18 di oggi, ancora un
omaggio al famoso complesso
bandistico del carnevale fanese
nella Chiesa San Michele, dove
sarà inaugurata la mostra fotografica visitabile fino al 17 febbraio. Nella speranza di un miglioramento delle condizioni
atmosferiche, si attende per domenica 8 febbraio la seconda
grande sfilata del Carnevale in
viale Gramsci, preceduta questa volta da un fiume di 500 piccoli studenti della città pronto a
scendere, in maschera, per la
IV edizione del Carnevale dei
Bambini in programma nella
mattinata. Insieme a loro anche i carri di seconda categoria
"Te Dag El brudett" e "Allegria",
le mascherate dei genitori,
quella di Costa Parchi, de "I MiniOn", quelle di Montegranaro
e Acqualagna, il gruppo di animazione e danza "Happy Days"
e quello del "Dama Nera".
-MSGR - 14 PESARO - 54 - 07/02/15-N:
54
Sport
Sabato 7 Febbraio 2015
www.ilmessaggero.it
Fano, scintille pre derby
Gabellini replica a Piccoli
`Il presidente al dg
della Samb: «Così
si crea solo tensione»
CALCIO SERIE D
Daniele Paponi confermato in attacco al fianco di Tavares
L’ANCONA A PIACENZA
PER TORNARE A VINCERE
Emilia imbiancata, ma stamattina gli spalatori puliranno il «Garilli». Assenti Dierna, Di Dio
e Camillucci. Esordio da titolare per Bacchetti, Cangi dal primo minuto dopo quattro mesi
PRO PIACENZA
ANCONA
PRO PIACENZA (4-3-3): Alfonso; Rieti,
Silva, Bini, Castellana; Barba, Bacher,
Porcino; Matteassi, Giovio, Alessandro.
A disposizione: Iali, Sall, Sanè, Marmiroli, Schiavini, Mascolo, Caboni.
Allenatore: Franzini.
ANCONA (4-4-2): Lori; Cangi, Mallus,
Bacchetti, D'Orazio; Parodi, Sampietro, Di Ceglie, Tulli; Tavares, Paponi.
A disposizione: Aprea, Barilaro, Paoli,
Lisai, Bondi, Cognigni, Morbidelli.
Allenatore: Cornacchini.
Arbitro: Cifelli di Campobasso.
Assistenti: Cipressa e Lombardo.
Stadio Garilli di Piacenza, ore 15.
CALCIO LEGA PRO
ANCONA Almeno 20 centimetri di
neve a Piacenza. E per arrivarci
all'Ancona sono servite cinque
ore di pullman. Autostrada in
tilt, ieri pomeriggio. File e disagi.
Ma oggi il tempo migliora. E soprattutto stamattina una ditta incaricata pulirà il campo dello stadio Garilli, da sabato scorso sotto i teloni antineve. Spalatori al
lavoro, dunque. Così Pro Piacenza-Ancona si gioca. Anche se sul
fango. E davanti a pochissima
gente: la Questura emiliana ha
ordinato di tenere aperta solo la
tribuna e di chiudere gli altri settori dell'impianto gestito dal Piacenza, quello che è stato in serie
A ma adesso sgomita in D. L'Ancona sfida molto più modestamente la seconda squadra cittadina, ed è il primo di un filotto di
scontri salvezza. Febbraio potrebbe già regalare ai dorici la decina di punti che mancano per
blindare l'obiettivo di inizio stagione.
Cornacchini, di nuovo al Garilli dove dall'89 al '91 ha segnato
per il Piacenza un sacco di gol, ci
tiene. «Fa piacere tornare lassù.
Ho tanti bei ricordi». Compreso
il Cagni allenatore che in settimana ha svelato il segreto di Joe
Condor: gli esordi da pallavolista, nella Virtus Fano di Paolo
Tofoli, «ma il calcio mi divertiva
di più e allora ho scelto. Però sì,
facevo il palleggiatore ed ero bravo». Dovrà esserlo anche l'Ancona, che dopo l'imbarcata di Pontedera e il pari col Teramo vuole
riprendere a vincere. «Ma loro
sono forti. E guai a farci ingannare dalla classifica». Già, Pro Piacenza penultima, ma senza gli otto punti di penalizzazione per il
caso Santi sarebbe sopra i
playout. Le due vittorie e il paio
di pareggi rastrellati nel girone
di ritorno sono un monito. «Hanno pure fatto il mercato inverna-
Il mister Cornacchini
le più succoso». Pescando il jolly:
l'attaccante Alessandro, cinque
gol in cinque gare. «È una sfida
complicata. Ci vorranno corsa e
cattiveria. Mi preoccupa anche il
campo, che sarà pesantissimo»
prevede Cornacchini.
Ancona in Emilia senza lo
squalificato Dierna, Camillucci
con la febbre e Di Dio, che oggi
stesso dovrebbe sottoporsi a risonanza magnetica per capire l'entità della distorsione al ginocchio. Rientra Tulli. È guarito
dall'influenza anche Bondi, ma il
capitano dovrebbe partire dalla
panchina, insieme all'ultimo arrivato Lisai. «Ha sofferto un po'
in questi giorni. Non è al meglio,
ma certo prima di rinunciare a
Rafael devo pensarci bene». Più
facile però che tocchi a Parodi.
Con Paponi confermato vicino a
Tavares in attacco, il debutto da
titolare del difensore Bacchetti e
Cangi dal primo minuto dopo
quattro mesi. Dopo tre, invece,
Ancona sistemata col 4-4-2.
«All'andata, nonostante il 4-0,
loro non mi fecero tutta questa
impressione, ma poi sono diventati la squadra rivelazione. Sarà
dura, però noi abbiamo bisogno
di punti salvezza» dice Arnaldo
Franzini, tecnico della Pro Piacenza. Fuori Speziale, acciaccato. E dopo la squalifica riecco Silva e Porcino.
Michele Natalini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Petrolini in Comune: «Arriva il bando per il campo Paolinelli»
SETTORE GIOVANILE
ANCONA È sceso in campo Federico Petrolini. Per la partita più importante. Quella del settore giovanile. Lo sponsor forte dell'Ancona ieri mattina in Comune, accompagnato dal presidente biancorosso Andrea Marinelli. Insieme per dare l'ultima spallata a
una questione che si sta per risolvere. Già, ci siamo: il bando per la
gestione del campo di via Schiavoni dovrebbe essere pubblicato
entro fine febbraio.
Nota congiunta, diramata in serata da amministrazione e Ancona: incontro incentrato su Dorico
e Del Cònero, l'altro paio di questioni sul tavolo da tempo. Ma è
fumo negli occhi. Come le sparate
delle ultime settimane sul nuovo
stadio (ma quando mai?). Sasso
Federico Petrolini
fatto lanciare a Marinelli e raccolto, polemicamente, dal sindaco
Mancinelli. Amenità. La precedenza su tutto ce l'ha una struttura da dedicare al vivaio. Ci lavorano da mesi. Con riunioni e incontro meno reclamizzati di quello
di ieri. E anche all'impegno diplomatico del consigliere di Sosteniamolancona, Andrea Biekar,
che ha cancellato gli strafalcioni
di chi l'ha preceduto. Così, dopo
tante polemiche, si corre verso il
finale. L'Ancona potrà mettersi
in fila per avere in uso il Paolinelli, la cui convenzione con la Polisportiva Giampaoli è scaduta il
30 luglio. Significa che il settore
giovanile biancorosso (350 ragazzi, 21 squadre e uno staff di tecnici
e collaboratori cospicuo e competente) potrebbe presto avere una
casa.
Notizia dentro la notizia: per la
prima volta da quando sponsorizza l'Ancona, ossia tre anni, Petrolini si è presentato in Comune. Segnale inequivocabile: facciamo
sul serio. E siamo anche disposti
a investire 400mila euro per rifare il manto erboso del Paolinelli.
Accanto al segnale la conferma,
dopo la lettera aperta del maggio
scorso di mister Goldengas: senza un campo mi faccio da parte.
Vorrebbe dire buttare dover ricominciare da capo. Col progetto
curato dallo stesso Petrolini che è
la base su cui poggia il programma della prima squadra. Quello
di un'Ancona sostenibile, capace
di crescersi da sola i calciatori. E
siccome la salvezza è quasi in tasca, la partita che da qui in avanti
succhierà più energie all'Ancona
è proprio questa.
M. Nat.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FANO Non si erano lasciati bene.
Quando poi si sono rivisti, in
Coppa, sono state scintille. E
adesso che quell'episodio era
stato ricomposto in qualche
modo, alla vigilia di Alma Samb tornano fuori le scorie.
Tra il presidente del Fano Gabellini e l'attuale dg rossoblù,
Piccoli, suo ex socio e collaboratore stretto, sembra funzionare
solo la regola del reciproco silenzio. Violata quella, si torna
daccapo. «Servono solo a creare tensione». È così che, affidandosi ad un comunicato, il numero uno granata bolla all'indomani le parole del dirigente della Samb. Gli interessa poco che
da Piccoli gli giunga un pubblico riconoscimento («Ha fatto
tanto per la causa del Fano ed è
giusto che, oggi, si prenda le sue
soddisfazioni»). Lo picca, e anche parecchio, la riesumazione
della vicenda relativa al mancato ingresso di Moneti nel club
granata di cui Piccoli era stato
fautore. «Un altro espediente
per cercare di gettare addosso
ad altri responsabilità solo sue»
tuona Gabellini, che rivendica
di essere stato «l'unico che ha
sempre tirato fuori i soldi. Ma
la verità i fanesi ormai la conoscono bene». Muovendo proprio dal precedente di Coppa,
Gabellini va oltre: «Piccoli non
ha capito che i dirigenti devono
essere i primi a mandare segnali di responsabilità e distensione. Con le sue dichiarazioni
non fa altro che avallare certe
decisioni». Riferimento più che
esplicito al divieto di trasferta
per i sostenitori rossoblù, che
lo stesso Gabellini aveva peraltro registrato con personale
rammarico. «Dovrà comunque
essere una festa di sport» insiste il presidente dell'Alma, che
parla di «due belle squadre che
si affronteranno per vincere.
Noi ci presentiamo con qualche
defezione ma ugualmente vogliosi di fare risultato. E sappiamo di poter contare sul nostro
pubblico». È che le assenze rischiano di aumentare. Ieri Olivi
è rimasto a casa con la febbre e
così il ruolo di trequartista torna vacante. Potrebbe essere di
Marconi solo se Alessandrini
decidesse di far esordire Moretti da terzino destro. Escluso infatti che della fascia si riappropri Clemente, atteso oggi dalla
terza partita da titolare in sei
giorni nella Viareggio Cup. Anche nel caso contro il Torino la
rappresentativa di D mancasse
la probabilissima qualificazione, sarebbe troppo costringerlo
alla quarta in una settimana.
Andrea Amaduzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente del Fano
Claudio Gabellini
La Vis recupera tutti
per infrangere il tabù Jesi
CALCIO SERIE D
PESARO Il 49esimo derby fra Jesina e Vis Pesaro non è a rischio. Il
maltempo che ha martoriato Pesaro nella giornata di ieri, ha più
leggermente "annaffiato" Jesi
non mettendo in pericolo lo svolgimento del match di domani al
Carotti. Dove la Vis arriva dopo
due settimane di sosta cominciate male - ko con la Fermana - continuate malissimo - aperta contestazione a Bonvini prima e al suo
mancato esonero poi - e finite per
affievolirsi sul calmante di una
benaugurante vittoria in amichevole che ha riacceso timidi barlumi d'ottimismo a fare da apripista ad un campo maledetto in cui
la Vis non vince da 47 anni. Pesaresi che hanno trovato pure un
antagonista in più nel maltempo
che ha complicato la disputa degli ultimi allenamenti. Eccezion
fatta per Martini, la Vis arriva al
match al completo recuperando
Pangrazi e reintegrando dalle
squalifiche Giovanni Dominici e
Andrea Brighi, quest'ultimo alle
prese con la prima suggestiva
volta da avversario del fratello
Marco. Nella Jesina c'è invece
Trudo che alza bandiera bianca.
Il capocannoniere leoncello (7 reti segnate) si è dovuto sottoporre
ad un intervento di drenaggio
muscolare che lo terrà fuori per
altri 20-30 giorni complicando le
soluzioni offensive di una squadra ancora alla ricerca del suo
primo gol del 2015. Ad addolcire
la pillola di Bacci, c'è perlomeno
il fatto che i difensori Tafani e
Tombari recuperano e saranno
della contesa, per la quale rientrano pure Calcina e Francia.
Quest'ultimo è centrocampista
che tende puntualmente ad esaltarsi quando vede Vis: doppietta
di rigore il campionato scorso
con la maglia Angolana (ma fu
2-3 per i pesaresi) e rete di testa
nell'1-1 dell'andata al Benelli riacciuffata dal rigore di Bugaro. Ad
arbitrare il derby leoncello-rossiniano sarà Simiele di Albano Laziale; nessun precedente coi pesaresi, uno da dimenticare per i
leoncelli: Amiternina-Jesina 4-2
del campionato scorso.
Settore giovanile: dopo la sosta per la Viareggio Cup che ha
coinvolto anche il campionato
Juniores, al campo Supplementare (ore 15) la Vis di Cicerchia affronta oggi l'Abano Teolo per
continuare il florido inverno che
l'ha condotta a meno 3 dalla vetta. Bel momento per le giovanili
ribadito dalle squadre Allievi e
Giovanissimi, entrambe in testa
ai rispettivi gironi.
Daniele Sacchi
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BONVINI POTRÀ
CONTARE SU BRIGHI
DOMINICI E PANGRAZI
E DOVRÀ
RINUNCIARE
SOLO A MARTINI
Dal 1860 il quotidiano delle Marche
PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003
conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu”
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Anno 155 N˚ 37
Sabato 7 Febbraio 2015
€ 1.20
PESARO e FANO
CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20
(RegioneMarche)
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Mare forza 9 e allagamenti, è un disastro
L’erosione colpisce duro sulla costa, litorale devastato. Fano e Pesaro: “Stato di emergenza”
CORRIEREADRIATICO.IT
w
Esondano i fiumi
Foglia e il Metauro
Evacuata la zona
industriale di Tombaccia
Pesaro
Lungomare mare in ginocchio dopo l'ondata di maltempo che ha colpito violentemente la costa. Raffiche di bora e mare in tempesta hanno
devastato tutto l'arenile da Pesaro a Fano. Anche viale Trieste ha cambiato il suo volto: la
passeggiata si è trasformata
in un fiume di detriti e fango.
La mareggiata più violenta
degli ultimi 20-30 anni, così
l'hanno definita i bagnini, ma
a far paura, tenendo tutti con
il fiato sospeso è stato ieri il
fiume Foglia. Subito allertati
uomini e mezzi di soccorso,
Provincia e Centro Operativo
comunale. I danni hanno riguardato anche la città, con
zone come Torraccia immerse nell’acqua. L’altra notte da
un palazzo della celletta si è
staccato un camino che è precipitato in strada distruggendo una Panda in sosta. Raffiche di vento fino a sfiorare i
120 chilometri orari e poi
pioggia, tanta, con picchi registrati dall'Osservatorio Valerio di 41,4 millimetri mentre
in tutta la provincia ne sono
caduti oltre 88 millimetri. Sia
Pesaro che Fano hanno chiesto lo stato di calamità.
Alle pagine 2, 3, 5 e nelle cronache
μ Primarie
nel vivo
Fotogallery, video
e aggiornamenti
in tempo reale su
CorriereAdriatico.it
che puoi seguire
ovunque anche dal
tuo smartphone
Ancona
L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito le Marche
documentata passo passo con
le immagini fin da ieri mattina.
Una cronaca che parte dal primo allarme scattato a Senigallia, agitata dai ricordi tragici
dello scorso maggio. Ma anche
foto e video che ritraggono la
violenza delle onde, con mare
forza 9, che hanno travolto ogni
cosa trovassero sulla loro strada, da Pesaro a San Benedetto.
E poi la breccia aperta sulla diga della Fincantieri ad Ancona.
Tutto raccontato su CorriereAdriatico.it dalle nostre immagini e da quelle inviate dai lettori.
Lo stabilimento bagni Marcgherita di Pesaro distrutto dalla mareggiata
Sotto il lungomare di Fano totalmente allagato
μ Montefelcino in tilt
μ La rabbia degli operatori
μ La Protezione civile
Per frane
e smottamenti
strade chiuse
nell’entroterra
Marotta
in ginocchio
Zona mare
isolata
“Le criticità
regionali
sotto stretto
controllo”
Giungi In cronaca di Pesaro
Spadola In cronaca di Fano
A pagina 5
Vittorio Livi chiamato da Padiglione Italia
Pd, da martedì
si fa sul serio L’industriale del vetro testimonial della Regione Marche all’Expo 2015 insieme a Piero Guidi
POLITICA
Ancona
Primarie centrosinistra, si
chiude oggi la corsa per la
raccolta delle firme necessarie per la presentazione
delle candidature. Lunedì
ci sarà la proclamazione e
martedì si svolgerà la presentazione ufficiale dei candidati Pd, Pietro Marcolini
e Luca Ceriscioli.
Buroni A Pagina 6
Pesaro
A volte le polemiche non sono
solo parole vuote. Dopo quelle
del presidente della Camera di
Commercio di Pesaro e Urbino e dello stesso sindaco di Pesaro Matteo Ricci riguardo al
fatto che la Provincia pesarese
non avesse alcun rappresentante all'Expo di Milano, ecco
che a distanza di pochi giorni
Piero Guidi prima e Vittorio
Livi poi, sono stati scelti come
testimonial delle Marche.
Senesi In cronaca di Pesaro
L’OPINIONE
Convergenze parallele
L
PAOLO BOLDRINI
e Marche “terra segreta, inafferrabile; se la
guardi dal treno, non si
rivela; se non la sai guardare, si racchiude come le sue
donne”. “Non hanno la veste domenicale della sorella
Umbria, le Marche, né sono
scalze e aspre come il fratello Abruzzo: sono miti e pensose”. Parole di un grande
marchigiano come Tullio
Pascucci, in arte Tullio Colsalvatico, scrittore e poeta
nato a Camporotondo di Fiastrone. E dire che c'è stato
un tempo di forte...
Continua a pagina 17
Un pensiero
d’amore
Per San Valentino
scrivi una dedica alla persona che ami
La troverai sul Corriere Adriatico
il 14 febbraio giorno degli innamorati
μ Inquirenti vietano al fratello di vedere la salma
Docente morto a Tunisi
Effettuata l’autopsia
Urbino
Bocche cucite e poca disponibilità anche nei confronti dei familiari di Massimo bevacqua
da parte delle autorità tunisine. C'è infatti un riserbo strettissimo da parte degli inquirenti tunisini in merito agli esiti
dell'autopsia di Massimo Bevacqua, il docente universitario di 42 anni, originario di Rossano, trovato senza vita nella
sua abitazione di Sidi Bou Said,
a Tunisi. L'esame autoptico,
iniziato a mezzogiorno, è durato oltre quattro ore. Il delitto è
avvenuto nella notte tra il 3 e il
4 febbraio.
In cronaca di Pesaro
Massimo Bevacqua
μ Domani c’è una grande sfida al Mancini
Invia una e-mail ENTRO E NON OLTRE IL 12 FEBBRAIO
a: [email protected]
oppure un Sms al numero 338 4581148
Vigilia calda per Fano-Samb
Il pari non serve a nessuno
E-MAIL CON FOTO ALLEGATE e MMS NON VERRANNO PUBBLICATI
Barbadoro-Bassotti Nello Sport
Sabato 7 Febbraio 2015
3
MARCHE
Online
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Pioggia e vento devastano la costa
Mareggiate da Marina di Montemarciano a Portonovo. Crolla una diga alla Fincantieri
degli Interni a “normalizzare immediatamente la situazione”.
La freccia arriva dritta al cuore:
nel primo pomeriggio Autostrade per l’Italia comunica la “rimozione degli ultimi blocchi temporanei”. Si riparte, nonostante
l’ultima ferita.
EMERGENZA
MALTEMPO
MARIA CRISTINA BENEDETTI
Ancona
Era allerta meteo, è stata una
nottata da dimenticare. Porto,
strada ferrata e fettuccia d’asfalto dell’A14, tutto si piega all’ultima sfuriata del maltempo. Il picco è nel Pesarese, dove vengono
giù fino a 100 millimetri di pioggia; nell’Anconetano la media è
più contenuta, 50 millimetri e
non di più, ma lo schiaffo più violento lo allenta il vento, forte,
che arriva da Levante e che impedisce al mare di ricevere l’acqua dei fiumi. Il dispaccio del
Centro funzionale multirischi
della Protezione civile scrive la
stessa storia, l’identica emergenza: “Importanti le problematiche legate all’erosione della costa lungo tutto il tratto marchigiano, da Pesaro a Porto Recanati”. Tradotto: il litorale tra Falconara e Marina di Montemarciano non regge il peso delle mareggiate, figuriamoci Portonovo.
Il porto sotto scacco
Stavolta l’allerta supera se
stessa: pioggia e mare grosso
fanno crollare un blocco della diga di contenimento a mare della
Fincantieri di Ancona. Viene giù
come fosse di sabbia. Tutt’intorno il mare si agita prepotente:
forza 9. La furia delle onde riesce a spostare altri tre blocchi
delle antiche mura che proteggono il cantiere. Il mare in tempesta allaga le aree produttive
perché il sistema fognario non
sopporta il volume di pioggia caduto nella notte tra giovedì e ieri. Alle 7 viene decisa l’evacuazione dei 100 operai entrati in
servizio un’ora prima: l’acqua è
ovunque. Una violenza che, tuttavia, non lascia feriti sul campo
ma che rende indispensabile l’intervento delle squadre interne
μ Danni ingenti
Pioggia e mare grosso fanno crollare un blocco della diga di contenimento a mare della Fincantieri di Ancona FOTO MASI
Devastazione a Marina di Montemarciano FOTO TIFI
armate di pompe idrovore. Si azzarda la stima dei danni e sono
centinaia di migliaia di euro.
Circolazione in tilt
Tra ritardi e cancellazioni anche per la circolazione ferrovia-
Tra ritardi e cancellazioni
anche per la circolazione
ferroviaria è una mattinata
campale. Tir bloccati in A14
A Portonovo danni a stabilimenti e ristoranti
ria è una mattinata campale,
conseguenza della stessa nottata da dimenticare. Morale: treni
rallentati tra Falconara e Ancona e tra Fano e Marotta perché
le violente mareggiate hanno
spinto detriti sui binari. Venti
treni - quattro Frecce e dieci Regionali - registrano ritardi fino a
40 minuti; altri sei Regionali
vengono cancellati. I disagi si
concentrano tra le 4 e 30 e le 7 e
30. E dai binari all’autostrada è
vietato abbassare la guardia.
A Falconara l’arenile ferito dal maltempo
Stavolta la trappola scatta in
A14: divieto di transito per i Tir.
Tutta colpa delle nevicate che
imbiancano la Romagna. Bloccati per forza, gli autisti vengono soccorsi con acqua e biscotti
da squadre di volontari della
Protezione civile, partite da Ancona e Pesaro, lungo il tratto
Nord, fra Senigallia e Pesaro. Gli
aiuti sono coordinati dalla Sala
operativa unificata, ma in campo scende anche la Confartigianato Trasporti che lancia un ap-
pello alle Prefetture di Marche
ed Emilia Romagna affinché
vengano “rimossi” quei divieti.
Subito. Secondo la Cgia Trasporti le nevicate possono essere gestite “con un buon servizio
di spazzatura dell’A14”. L’attacco è diretto: “È deprecabile - afferma il segretario della Cgia Gilberto Gasparoni - che Autostrade per l’Italia per risparmiare
nei costi di pulizia preferisca
chiudere la grande viabilità”.
Gasparoni sollecita il ministero
Il litorale devastato
Cabine scoperchiate, pedalò
arrampicati su tetti sconquassati, cemento che non regge l’onda d’urto. Tra Marina di Montemarciano e Portonovo si torna a
fare i conti con la devastazione.
Conti che non tornano, nonostante si sia tentato di prevedere
e di arginare quella furia. Niente
da fare. A Falconara con le forti
mareggiate, le scogliere “già in
condizioni precarie e insufficienti - è la sintesi di una nota tecnica
- non hanno impedito l’ingresso
di forti quantità di acqua marina
che con onde di altezza rilevante
hanno invaso completamente
tutto il litorale”. Le conseguenze sono da bollettino di guerra:
danni agli stabilimenti; tutti i
sottopassi bloccati da acqua e
sabbia; detriti che s’ammassano
lungo l’arenile. Gli operai comunali e di Marche Multiservizi, i
vigili del fuoco, la polizia municipale, la Guardia costiera e i carabinieri fanno squadra per mettere in sicurezza tutti gli accessi al
litorale. Si costituisce pure il
Centro operativo comunale. La
trincea si dilata. Le violente mareggiate non risparmiano il lungomare di Marina di Montemarciano; allagamenti e danni anche sul lungomare Italia a Marzocca e sul litorale a Sud della
città. Colpite strutture balneari,
bar, ristoranti e abitazioni.
“L’emergenza - sottolinea il presidente regionale degli operatori del Sib, Enzo Monachesi - è
stata generata da una mareggiata di violenza esagerata.”. La storia si ripete a Portonovo: graffi
profondi agli chalet, il mare che
minaccia i ristoranti, i parcheggi
allagati. Una condanna annunciata, raccontata da video amatoriali postati sui social network.
Una nottata che non si dimentica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
alle strutture balneari mentre il lungomare è stato cancellato dalla burrasca. A Fano l’amarezza del sindaco Seri
Il Pesarese flagellato, chiesto lo stato di calamità
I SOPRALLUOGHI
Pesaro
Centinaia di interventi e uno scenario devastante con la costa pesarese ridotta ad un cumulo di
detriti. Più che una mareggiata
è stato uno Tsunami, quello che
ha travolto il lungomare tra Marotta e Pesaro senza pietà. E passando per Fano ha ridotto quasi
in briciole gli stabilimenti balneari e fatto danni un po’ ovunque, tanto da indurre il sindaco
Massimo Seri a chiedere lo stato
di calamità naturale. Nel capoluogo di provincia il primo cittadino Matteo Ricci e l'assessore
Andrea Biancani hanno fatto un
sopralluogo nelle zone più colpite dal maltempo: il lungomare e
sottomonte. Gli stabilimenti che
hanno subito maggiori danni, riferisce una nota dell'amministrazione comunale, sono quelli
della Palla di Pomodoro (bagni
·
A Casinine il Foglia
è esondato allagando
alcune abitazioni
Residenti tratti in salvo
Tina) e sottomonte (bagni Bibi,
bagni Margherita e bagni Due
Palme). Danneggiata la passeggiata in legno, divelte le panchine, molte delle quali sono state
portate via dal mare. A Baia Flaminia il mare è arrivato a lambire la strada. Tutta l'area della
spiaggia è stata invasa da legnatico e detriti trasportati dalla
mareggiata, fino a via Varsavia.
Chiusa la parte finale di viale
Trieste, raggiunta dal mare che
vi ha portato anche sabbia. La
vera emergenza è stata causata
l'eccezionale innalzamento del
fiume Foglia. In corrispondenza
di via Sardegna, il livello delle acque ha raggiunto l'argine del fiume, tracimando leggermente;
tracimazioni diffuse anche nella
zona rurale, tra il ponte di Borgo
Santa Maria e Villa Ceccolini. Il
Centro operativo comunale ha
mobilitato squadre reperibili
per verificare eventuali problemi e poter allertare i cittadini in
tempo reale. Il monitoraggio viene effettuato insieme ai tecnici
della Provincia.
Sono state controllate anche
alcune scuole vicine al fiume Foglia. “In via del Carso - spiega
Ricci - abbiamo chiesto di evita-
Più che una
mareggiata
è stato uno
Tsunami, quello
che ha travolto
il lungomare
tra Marotta
e Pesaro
E passando per
Fano ha ridotto
in briciole
gli stabilimenti
re di utilizzare i locali al piano
terra. Problemi comunque non
ci sono stati, altrimenti avremmo chiesto l'evacuazione. Ringraziamo tutti coloro che hanno
lavorato senza sosta per tutta la
notte e stanno lavorando ridurre i disagi causati dal maltempo”.
A Casinine il Foglia è uscito
dagli argini allagando alcune
abitazioni: i residenti sono stati
tratti in salvo dai mezzi anfibi
dei vigili del fuoco. Soccorsi anche alcuni automobilisti in panne. A Marotta stesso scenario,
mentre a Fano il sindaco dimesso dall'ospedale dov'era ricoverato per problemi di salute, ha
subito compiuto in giornata sopralluoghi in diverse parti della
città. “La situazione - ha detto ha raggiunto, anche a causa dell'
accumularsi di danni dovuti alle
precedenti calamità, uno stato
tale per il quale la Regione e il
Governo devono assolutamente
intervenire. Come amministrazione ci stiamo adoperando, anche insieme ad altri enti, per
chiedere lo stato di calamità”.
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Sabato 7 Febbraio 2015
5
MARCHE
Online
www.corriereadriatico.it
Le Marche sotto stretto controllo
Si è riunito il coordinamento della Protezione civile: caduti fino a 70-80 mm di pioggia, attesi altri picchi
Tra vento e neve
avviso di condizioni
meteo avverse
EMERGENZA
MALTEMPO
LE PREVISIONI
Ancona
Per 36 ore è stato il diluvio.
Pioggia torrenziale con picchi
di 70/80 mm e medie reali attorno ai 50 mm nel Pesarese e
40mm nell’Anconetano: si sono anche registrate nevicate a
quote superiori ai 900 metri.E nelle prossime ore sono
attesi altri picchi di 15-20 mm
di pioggia e medie reali di 10
mm.
Da oggi le previsioni del
Centro funzionale della Protezione civile delle Marche segnalano altri 15-20 mm di
piogge, più insistenti nei settori centro-meridionali, con un
abbassamento della quota neve da 900 a 400 metri in tutta
la regione. Il punto sulla situazione causata dal maltempo,
in queste ore, è stato fatto nel
corso di una riunione del Coordinamento presso il dipartimento della Protezione civile
regionale, presieduta dall’assessore alla Protezione Civile,
Paola Giorgi.
“Il sistema regionale della
protezione civile si è subito attivato per coordinare gli interventi e assicurare il massimo
sostegno alle amministrazioni coinvolte da questa ondata
di maltempo – evidenzia il presidente della Regione, Gian
Mario Spacca, che sta seguendo l’evolversi della situazione
–. La Sala operativa unificata
funzionerà da punto di raccordo regionale tra quelle provin-
Ancona
A sinistra il capo della Protezione civile Marcello
Principi, l’assessore Paola Giorgi e Maurizio Ferretti
dirigente del Centro funzionale multirischi
Sopra la sala operativa che coordina le operazioni
ciali per lo scambio di tutte le
informazioni e per la comunicazione delle situazioni di
criticità. È un sistema collaudato, che ha garantito interventi solleciti e risposte immediate in questa fase di maltempo che stiamo attraversando”.
“La situazione viene gestita con la massima attenzione
dalla Protezione civile regio-
Spacca: “La Sala operativa
unificata funzionerà
da punto di raccordo
per gli interventi”
nale, che è operativa, con le
proprie strutture, già dalla
notte scorsa – evidenzia l’assessore Paola Giorgi – La vigilanza continuerà a mantenersi ai massimi livelli, perché i
fenomeni atmosferici attesi
nelle prossime ore e loro ricadute sugli equilibri idrogeologici dei terreni, appesantiti
dalla piogge, si manifesteranno anche nei prossimi giorni”.
Le criticità in atto vengono
monitorate dalla Sala operativa unificate che è stata rafforzata fino al termine della situazione di emergenza. Da ieri sono in corso sopralluoghi
della Protezione civile regio-
nale lungo i tratti di costa che
evidenziano i maggiori problemi, a seguito delle mareggiate in atto. I Comuni sono
stati invitati ad assicurare il
controllo del territorio, con
particolare riferimento alle
aree a elevato rischio idrogeologico.
I Comitati operativi comunali (Coi) sono stati aperti a
Senigallia, Monte San Vito,
I Coi a Senigallia, Monte
San Vito Montemarciano
Porto Sant’Elpidio, Fano
Trecastelli e Pesaro
Montemarciano, Porto Sant’Elpidio, Fano, Trecastelli e
Pesaro, dove è operativa pure
la Sala integrata (Soi, con la
Prefettura e la Provincia). Anche gli enti gestori degli invasi
sono stati sollecitati a monitorare le criticità, così come
quelli gestori delle reti viarie e
ferroviarie.
I maggiori problemi registrati nelle ore precedenti
hanno riguardato il reticolo
idrografico del Foglia e del Misa, la viabilità autostradale
per il filtraggio dei mezzi pesanti diretti a nord, a seguito
delle abbondanti nevicate che
hanno interessato l’Emilia Ro-
L'ondata di maltempo
proseguirà nelle Marche anche
oggi, con piogge deboli e
diffuse più insistenti nei settori
centro-meridionali della
regione, e nevicate anche a
400 metri di quota. Un avviso
di condizioni meteo avverse
diffuso dalla Protezione civile
regionale prevede anche
vento con raffiche di burrasca
lungo la fascia costiera e in
mare, in attenuazione nel
corso del pomeriggio. Il mare
sarà agitato, con onde da
nord-est e possibili
mareggiate. La criticità
idro-geologica resta
moderata, come nelle ultime
ore.
magna e che hanno richiesto
l’intervento del volontariato
per l’assistenza agli automobilisti bloccati.
Sono state segnalati, inoltre, fenomeni franosi nel Pesarese, un cedimento nell’area
Fincantieri di Ancona, disagi
sulla tratta ferroviaria adriatica (ora superati) per l’abbondante materiale portato sui binari dalle mareggiate, danneggiamenti alla costa. ià da
ieri pomeriggio l’altezza media delle onde marine era in
diminuzione, ma il moto ondoso continua ad ostacolare il
deflusso dei corsi d’acqua.
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·
Sabato 7 Febbraio 2015
FANO
T: 0721 31633
E: [email protected]
III
F: 0721 67984
Le parole del vescovo
Danni
alla nave
ristorante
Scimitar
Fano
Violenta mareggiata
Città e costa martoriate
Esonda il Metauro. Traffico in tilt anche sulla linea ferroviaria
EMERGENZA
MALTEMPO
MASSIMO FOGHETTI
Fano
Fano sott'acqua, come del resto un vasto territorio della provincia. La pioggia caduta durante la notte tra giovedì
e venerdì e nel corso della mattinata
seguente ha creato una moltitudine di
allagamenti sia sulla costa che nell'entroterra, provocando gravi danni, tanto da sollevare da più parti la richiesta
dello stato di calamità. Letteralmente
martoriata è risultata la costa, dove la
violenza della mareggiata si è fatta così
aggressiva da invadere, con un piccolo
tsunami, arenili, giardini, case, parcheggi, strade per decine di metri sul
retrospiaggia. Non solo il fuoco, ma anche l'acqua può costituire una notte
d'inferno per i Vigili del Fuoco che sono chiamati a rispondere a centinaia di
chiamate. Il distaccamento di Fano costituito da 5 unità, che per l'occasione
è stato suddiviso in due pattuglie da 2 e
3 uomini, ha fatto miracoli per riuscire
a soddisfare più richieste di intervento. Il livello del mare si è alzato alquanto rispetto al piano di costa devastando
viale Ruggeri, già chiuso il giorno prima, per la quantità di materiale scagliato sulla carreggiata, allagate via degli Schiavoni e via Cecchi, più vicina alla ferrovia, ma quasi tutta Sassonia
sud è stata colpita dagli allagamenti:
l'acqua è entrata negli scantinati di via
Fratelli Zuccari, nella ex pista dei go
karts, in vasti tratti del quartiere Le
Brecce. Nel corso della mattinata il fiume Metauro è esondato nei pressi della foce allagando il vicino Club Anziani. Le onde del mare, trasportando la
ghiaia, hanno costruito una vera e propria diga sullo sbocco del fiume, costringendo la corrente a superare gli
argini laterali. Il torrente Arzilla non è
stato da meno, ponendo ancora una
volta l'ex molino Ciavarini sott'acqua,
in pochi anni è l'ottava volta che accade. Allarme hanno suscitato tutti i
principali fossi del territorio, da quello
di Caminate a Rio Crinaccio, proprio
in questi giorni sotto la lente di ingrandimento del Comune per la program-
mazione di interventi di bonifica. Sconvolte le spiagge da accumuli di ghiaia
addossati ai capanni: i Bagni Sergio appaiono irriconoscibili; l'anfiteatro Rastatt è stato trasformato in una piscina, viale Adriatico è stato invaso dall'
acqua che non solo è venuta dal mare,
ma è emersa anche dal sottosuolo; I vigili sono intervenuti anche sul molo di
ponente dove si trova il Calamara; oltre il Lido, timori ha suscitato la stabilità delle strutture dello Chalet del Mare, mentre a Gimarra impraticabile è
risultato il sottopasso. Del maltempo
ha risentito tutta la viabilità. Fin dalle
prime ore del mattino è stata chiusa al
traffico pesante l'autostrada A 14. Il
provvedimento ha fatto dirottare tutti
i camion del peso superiore ai 75 quintali sulla Statale Adriatica dove in breve si sono formate lunghe code. Tutti i
vigili urbani di Fano sono usciti sulle
strade per regolare il traffico. Per la
presenza di detriti sulla ferrovia nel
tratto Fano - Marotta, i treni hanno registrato lunghi ritardi. A Marotta allagato il sottopasso delle Rane e sconvolto il litorale; tutti i sottopassi comunque hanno sofferto a causa dell'incessante pioggia. A Fano quello di viale
Carducci è rimasto chiuso durante la
notte, per essere poi reso transitabile
nella mattinata. L'emergenza è continuata per tutta la giornata di ieri. Oggi
le condizioni del tempo dovrebbero
migliorare.
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Il sindaco lascia l’ospedale
e chiede lo stato di calamità
OPERATORI BALNEARI
Fano
Il sindaco Massimo Seri ha chiesto lo stato
di calamità naturale a seguito delle violente
mareggiate che hanno causato ingenti
danni soprattutto lungo la passeggiata di
Sassonia e agli stabilimenti balneari.
“L'importanza di questo evento, associato
ai problemi di cui alcune zone della nostra
città e in particolare del litorale soffrono da
anni, ha portato alla situazione che ora è
sotto gli occhi di tutti”, ha commentato
Seri. Il sindaco, dimesso ieri mattina
dall'ospedale dov'era ricoverato per
problemi di salute, ha subito compiuto in
giornata sopralluoghi in diverse parti della
città. “La situazione ha raggiunto, anche a
causa dell'accumularsi di danni dovuti alle
precedenti calamità, uno stato tale per il
quale la Regione e il Governo devono
assolutamente intervenire. Come
amministrazione ci stiamo adoperando,
anche insieme ad altri enti, per chiedere lo
stato di calamità”.
Una serie di immagini che ben descrivono gli
esiti delle piogge e delle esondazioni della
scorsa notte. Sottopasso chiuso, abitazioni
allagate, giardino e auto immersi nell’acqua
Sono ingenti i danni al ristorante Scimitar, gruppo Pesceazzurro, ancorato nel
porto di Fano dove svolge
la sua attività. Il mare in
tempesta di queste ore ha
rotto parte degli ormeggi,
malgrado la nave-ristorante fosse assicurata con tutta
la cura necessaria, e ha causato grosse infiltrazioni di
acqua all’interno del locale.
Sono ancora da quantificare i danni alle attrezzature
e all’arredamento. Sul posto è presente tutta la squadra del Pesceazzurro che
sta cercando di provvedere
a sistemare nell’emergenza il ristorante malgrado le
condizioni meteo siano ancora difficili. “Siamo molto
preoccupati – dice Marco
Pezzolesi, amministratore
unico del Pesceazzurro –
specie per le prossime ore
visto che le condizioni del
mare sono ancora avverse.
Stiamo cercando di fare il
possibile ma lo Scimitar è
ancora sotto forte movimento e non è facile operare”.
Stabilimenti balneari divelti anche a nord i Fano, in località Fosso Sejore dove la
linea ferroviaria che corre a
ridosso del mare è costantemente monitorata.
Il maltempo di ieri ha ferito
tutta la comunità e accanto
alle parole del sindaco non
sono mancate quelle del vescovo, Monsignor Armando Trasarti.
Un breve pensieri inviato
dalla diocesi: “Il Vescovo
Armando esprime vicinanza alle famiglie della Diocesi e a tutti coloro che sono
stati colpiti pesantemente
dal maltempo. Nel ringraziare, in particolar modo,
quanti, a vario titolo, si stanno adoperando per far ritornare la situazione alla
normalità, il Vescovo invita
tutti ad aiutarsi reciprocamente con spirito di solidarietà e di servizio”.
La situazione comunque
nel tardo pomeriggio di ieri
è andata migliorando. E già
è partita la cernita dei danni provocati dalla mareggiata. Si parla di cifre molto
ingenti soprattutto per gli
operatori balneari.
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“Una notte a guardare il livello dell’acqua che saliva”
LA PAURA
Fano
E' stata una notte di paura
quella tra giovedì e venerdì
per i residenti della zona mare: la pioggia ha ingrossato
abbondantemente i corsi
d'acqua e le mareggiate sono
arrivate vicinissime alle case.
La situazione più disastrosa
si è verificata a Sassonia sud,
dove viale Ruggeri è stato
inondato di sassi e detriti buttati dalla forza del mare, tanto da essere impercorribile
dalle auto e quindi chiuso al
traffico. L'acqua è arrivata alle casse, inondando garage e
cantine, per arrestarsi di
fronte ai portoni delle case.
"E' stata una notte di paura racconta Mauro Carbonari residente in via Fratelli Zuccari - ci siamo svegliati alle 2
di notte e visto il livello dell'
acqua salire. A noi è andata
bene, perchè siamo più lonta-
Imbarcazione si schianta
contro il molo. Anche
al porto detriti e ramaglie
bloccano il deflussio
ni dal mare, ma altre abitazioni hanno visto l'acqua arrivare fino alla porta d'ingresso". Poco distante, anche il
resto di Sassonia è rimasto
colpito dal maltempo: l'acqua ha ristagnato anche in
viale Adriatico, dove detriti e
rami d'albero si sono ammucchiati nei cortili delle
abitazioni. L'anfiteatro Rastatt è tornato a riempirsi
d'acqua, mentre la spiaggia
in concessione ai Bagni Sergio è stata quasi completamente divorata dall'impeto
del mare. Al Lido è tornato
ad allagarsi il sottopasso, ma
la paura non ha risparmiato i
residenti. Il porto, pieno di
fanghi, ha immagazzinato
un ingente quantitativo d'acqua ed il livello è salito al
punto da arrivare a pochi
centimetri dal livello della
strada. La furia del mare
inoltre ha mosso un'imbarcazione che è finita per schiantarsi contro il molo ed ha riportato danni rilevanti. L'attenuarsi progressivo delle
piogge ha consentito comunque di tenere sotto controllo
la situazione e il ritorno alla
normalità.
Abitazioni allagate
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IV Sabato 7 Febbraio 2015
FANO
Online
www.corriereadriatico.it
Interquartieri, lavori riavviati
“Puntiamo sulla prevenzione personalizzata”
Paolini illustra gli interventi: “Dobbiamo trovare 800 mila euro”
L’AGENDA
DELLE PRIORITA’
“A volte la normativa
rappresenta
un pesante ostacolo”
Fano
Fano
A una ridotta capacità di spendere le risorse di cui pur il Comune è in possesso, corrisponde una moltitudine di esigenze in ordine ai lavori pubblici, da mettere in difficoltà
l'Amministrazione Comunale
nel definire l'ordine delle priorità. Vi sono tuttavia cantieri
che, impostati da tempo, debbono essere riattivati. Uno di
questi è l'interquartieri. "A
questo proposito - ha evidenziato l'assessore Marco Paolini - i lavori sono stati riconsegnati dopo la pausa legata al
maltempo. Attualmente sono
in programma le lavorazioni
sui sottofondi stradali, per un
importo non poco oneroso
per il Comune, pari a
800.000 euro che debbono
essere reperiti all'interno del
patto di stabilità. I lavori in
questo caso sono di due tipi diversi: laddove i sottoservizi sono superficiali occorre intervenire con un conglomerato ,
misto cementato; laddove
questi ultimi mancano si può
provvedere invece miscelando il fondo stradale ad additivi, come la calce. In attesa di
conoscere l'entità delle somme svincolate dal patto di stabilità, premessa importante
su cui impostare il prossimo
bilancio, abbiamo deciso di avviare gli interventi in quei
punti dove è possibile usare il
In merito ai danni provocati dal
maltempo in queste ultime ore e
in modo particolare sulla
situazione di Viale Ruggeri e di
Sassonia Sud, l'assessore Paolini
ha addebitato alle procedure
burocratiche la lentezza di
giungere alla fase esecutiva dei
lavori di protezione della costa.
"Quando le norme ce lo
permettono - ha detto - siamo
velocissimi. Quando invece
ostacolano gli interventi, non
possiamo che osservarle. Al
momento siamo in attesa della
risposta dalla Regione alla
richiesta di non assoggettabilità
ambientale dei lavori di posa in
opera delle scogliere. Non appena
questa ci giungerà se sarà
positiva potremo procedere”.
LA TEMPISTICA
L’assessore ai lavori pubblici Marco Paolini
misto cementato, cui si farà
fronte con le entrate delle alienazioni patrimoniali. Certo è
che se potremmo disporre di
una cifra sufficiente liberalizzata dal patto, i lavori potrebbero finire anche entro l'anno
in corso". Ritiene indispensabile anche far ripartire le
asfaltature? "Al momento sono stati programmati lavori
ad inizio primavera per
500.000 euro. La soluzione
del problema non dipende, anche in questo caso dall'assessorato ai Lavori Pubblici, ma
dalla attività finanziaria dell'
ente. Mi sento comunque di
dire che quell'appalto deve andare a conclusione". A che
punto è la convenzione per la
realizzazione delle opere compensative alla terza corsia?
"Siamo ancora in attesa della
proposta della Società Autostrade. Chiaramente c'è da capire come si chiuderà la vicenda dell'impatto ambientale
sul casello di Fenile. Anche se
questa si chiuderà con un diniego, credo sia opportuno ripresentare un nuovo progetto
che chieda una valutazione
congiunta con il secondo casello di Pesaro; altrimenti chi
deve esprimere un parere
non riesce a cogliere l'azione
esercitata dal complesso delle
infrastrutture e dell'impatto
che esse, essendo interdipendenti, provocherebbero sul
territorio. In questo caso occorre mettere in evidenza tutto il sistema di comunicazione
esistente tra Fano e Pesaro
con il rispettivo raccordo con
le interquartieri delle due città e con le opere compensative. Ritengo che al momento
questa valutazione strategica
sia sfuggita alla Commissione
giudicatrice, a causa di un difetto di documentazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Carlo Maria Valazzi, Marco Trabucchi e Aldo Tesei
Nuovo centro medico Salus
Focus sull’invecchiare bene
LA SALUTE
Fano
Invecchiare bene e in salute: è
questo l'obiettivo del centro
medico specialistico privato Salus Metauro di via del Ponte,
presieduto da Carlo Maria Valazzi, che intende promuovere
interventi utili per prepararsi
ad una vecchiaia sana, attraverso percorsi integrati che
tengano conto dell'individuo
nella sua soggettività e completezza. Le parole d'ordine del
centro sono tempestività e qualità dei servizi. Il progetto è stato illustrato alla presenza del
professor Marco Trabucchi, ordinario di neuropsicofarmacologia nell'Università di Roma
Tor Vergata: "La medicina permette agli uomini di vivere più
a lungo - ha esordito - ma non è
Il presidente Valazzi
“Le nostre parole d'ordine
sono tempestività
e qualità dei servizi”
riuscita a controllare la non autosufficienza, che porta sofferenza al paziente, alle famiglie
ed alla collettività. Il costo della
cura degli anziani è una polemica incivile e da ignoranti, la
medicina seria ha il compito di
curare e non è mai uno spreco
sociale". Secondo i dati forniti,
le Marche sono al primo posto
in Italia per longevità maschile
e al terzo per quella femminile,
quindi l'attenzione si sposta
sulla qualità della vita condotta
dagli anziani. "E' in questo contesto che si inserisce la struttura privata, che ha l'obiettivo di
affiancare il servizio fornito
dalla sanità pubblica, andando
a colmare quei vuoti lasciati
dall'azienda ospedaliera - ha
sottolineato il direttore del centro Aldo Tesei - Il privato occupa degli spazi che il pubblico
non può riempire evitando ai
pazienti di percorrere chilometri per trovare servizi in Romagna". Il centro intende quindi
agire in diversi ambiti, partendo proprio dalla prevenzione
dell'invecchiamento.
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Caso Profilglass, il comitato diffida sull’istituzione voluta dalla politica
“Non vogliamo la commissione”
L’AMBIENTE
Fano
Alcune perplessità vengono sollevate dal Comitato tutela salute
e ambiente di Fano in merito alla
proposta di costituire una commissione comunale d'inchiesta
sulla situazione della Profilglass
di Bellocchi. Il principale pericolo, secondo gli appartenenti al
comitato, sarebbe quello di far
passare in secondo piano i cittadini, marginalizzandoli: "Le
commissioni d'inchiesta sono un
fatto istituzionale - sostengono La loro composizione deriva dalla volontà dei gruppi consiliari
ed il rischio concreto è quello di
isolare ed "anestetizzare" le questioni in campo". Non aiutano
nemmeno le precedenti commissioni istituite in altri ambiti, come la Cava di Carrara e Agroter,
situazioni nelle quali non sono
state individuate metodologie e
proposte efficaci a risolvere le
problematiche. "La commissione 'inchiesta - prosegue il comitato - avrebbe un ambito di visuale necessariamente riduttivo, li-
mitando così l'attenzione ad un
solo impianto e non agli impatti
della zona industriale. Ci sembra
un potenziale rischio piuttosto
grave, visto il ruolo che enti autonomi, quale Regione e Provincia, ed enti strumentali, quali
Asur ed Arpam, hanno avuto ed
avranno nella gestione della questione". I rappresentanti dei cittadini si appellano quindi alle
forze politiche presenti in Parlamento ed ai consiglieri regionali
affinchè presentino interpellanze proprio su questi temi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riparte l’attività della Scuola di Pace: oggi primo appuntamento
Alimentazione, nutrizione e spreco
CARLO URBANI
Fano
Arriva al 12˚ anno di attività la
Scuola di Pace "Carlo Urbani"
che lancia nuovi appuntamenti su tematiche attuali e sentite in città, partendo proprio
dal diritto al cibo. In vista dell'
apertura di Expo 2015, la tematica dell'alimentazione è
stata toccata secondo l'aspetto del non spreco, diffondendo una cultura del riutilizzo di
prodotti normalmente scartati ma perfettamente integri
dal punto di vista nutrizionale. Questo pomeriggio saranno Andrea Stocchiero, rappresentante Focsiv Volontari
nel Mondo, e Luca Falasconi
ricercatore presso il diparti-
Luca Falasconi
mento di scienze e tecnologie
agro-alimentari dell'Università di Bologna. Falasconi porterà la sua esperienza di presidente di Carpe Cibum, società cooperativa organizzatrice
e coordinatrice del Last Minute Market, uno spin off per il
recupero e la valorizzazione
delle eccedenze alimentari a
cui segue la redistribuzione
alle persone in difficoltà. "L'
intenzione è quella di approfondire il rapporto del cibo
con la comunità locale - spiega Michela Pagnini della Caritas Diocesana - cioè tutto ciò
che riguarda la produzione
del cibo, il suo consumo e anche il suo spreco". L'appuntamento è per questo pomeriggio alle 16.30 al centro pastorale diocesano. Nei prossimi
fine settimana di febbraio verranno toccati anche temi come le migrazioni, la criminalità organizzata e la crisi economica.
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Sabato 7 Febbraio 2015
V
FANO •VALCESANO
Online
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Esondazioni, allagamenti e rabbia
La zona mare di Marotta isolata. A Montefelcino il fango invade anche la casa del sindaco
Campi distrutti
EMERGENZA
MALTEMPO
Coltivatori
di Sterpeti
in ginocchio
MARCO SPADOLA
e ROBERTO GIUNGI
Marotta
Il maltempo ha messo per l'ennesima volta in ginocchio Marotta. Le forti piogge della notte tra giovedì e venerdì hanno
allagato la città e riportato a
galla vecchi problemi. Allagati
il sottopasso delle rane e quello
di via Togliatti, entrambi impraticabili. Forti le proteste dei
cittadini e dell'associazione Attraverso Marotta che si batte
per modificare il progetto relativo alla chiusura del passaggio
a livello. "Vista la situazione dei
sottopassi, crediamo ancor più
che sia il caso di dire no alle
Ferrovie. Non è possibile chiudere il passaggio a livello creando un nuovo sottopassaggio.
Va risistemato quello in via Foscolo che rimane a raso e non a
rischio allagamento e prevedere una sopraelevata. L'amministrazione riceve uno stipendio
per essere al servizio della comunità non per prendere posizioni che mettono in difficoltà
una intera cittadina". Sul piede
di guerra anche la minoranza.
"La giunta - sottolineano i consiglieri Carlo Diotallevi e Nicola Barbieri - riveda il progetto
del passaggio a livello. Non è
possibile che ogni volta che piove la zona mare rischia di rimanere isolata. La giunta ci aveva
assicurato di aver sistemato i
LA DENUNCIA
Montefelcino
lo, ci è giunta segnalazione che
anche alcuni locali di un ditta a
Sterpeti sono stati allagati. I
mezzi comunali sono intervenuti per far fronte ad alcuni
smottamenti a Fontecorniale.
Per quanto riguarda la zona
bassa si rende indispensabile
ripulire l'alveo del Rio Puto. Si
tratta di provvedimenti non
più rinviabili perché ogni volta
si determinano emergenze
sempre più gravi". Commenta
Vittorio Api portavoce di Metauro Nostro: "La strada è stata invasa da un torrente di acqua e fango alto una ventina di
centimetri. Davanti a casa vedo un grande lago che io chiamo lago di Sterpeti. Una realtà
di fronte alla quale non si sa più
cosa fare perché nessuno ascolta e tutti gli incontri che abbiamo avuto con le diverse autorità sono rimasti lettera morta".
Gli agricoltori di Sterpeti sono ricorsi da tempo al Tribunale di Urbino per denunciare i gravi danni che da anni subiscono dalle esondazioni del Metauro. Fenomeno causato dalla deviazione
del letto del fiume a causa
delle cave di ghiaia che erano attive negli anni in cui
tutto avveniva senza controllo. I danni causati sono
irrecuperabili. Per fronteggiarli non si sa quale ingenti
investimenti potrebbero richiedere. Le vicissitudini di
Sterpeti finiranno con ogni
probabilità di fronte al Tribunale delle Acque a Roma.
Il tempo passa. Gli enti territoriali, a cominciare dalla
Provincia quando operava
in piena autonomia, hanno
fatto ricorso a palliativi che
non hanno risolto nulla. Il
passato è stato un ripetersi
di denunce per tanti anni. Il
presente conta i danni senza speranze. Il futuro si profila ancor più buio. E'
l'aspetto più inquietante di
una storia senza fine. Desolante.
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Il sottopasso allagato di Marotta e gli stabilmenti balneari distrutti
Il sindaco di Montefelcino Ferdinando Marchetti con due volontari della
protezione civile. Il fango ha invaso anche la sua abitazione FOTOSERVIZIOPUCCI
sottopassi, invece continuano
ad allagarsi, una situazione indecente!" Gravissimi i danni
anche sul lungomare dove la
mareggiata ha danneggiato la
maggioranza delle imprese
balneari. All'hotel Abbazia allagato il ristorante al piano terra.
Montefelcino: alcuni garage e
locali al piano terra di diverse
abitazioni a Ponte degli Alberi
di Montefelcino, tra cui quella
del sindaco Ferdinando Marchetti, sono state invase dall'acqua e dal fango. E' esondato il
Rio Puto che di norma è poco
più di un ruscello. A causa della pioggia battente si è trasformato in un fiume di grande
portata con acque limacciose e
violente. Gli operatori del
gruppo comunale di protezione civile sono entrati in azione
alle sei di ieri mattina per aiutare a ripulire per quanto possibile. Il fango ha danneggiato alcune auto e diversi elettrodomestici che difficilmente potranno essere riutilizzati. Più a
monte il Rio Puto ha abbattuto
un argine e molta gente si è
detta fortemente arrabbiata:
"Visto che certi fenomeni non
accadano per la prima volta questo il senso delle lamentele
generali - è ormai indispensabile provvedere alla sistemazione di tutti gli argini per ricostruirli più alti e solidi". A Sterpeti il Metauro ha allagato i
campi causando ingenti danni
alle coltivazioni. Nel primo pomeriggio Marco Macci coordinatore della protezione civile
ha fatto il punto della giornata:
"La situazione è sotto control-
Oltre 150 persone all’incontro organizzato dal primo cittadino di Pergola e dalla Cia. La protesta riguarda i Comuni parzialmente montani
Imu sui terreni, agricoltori pronti a marciare su Ancona
LA BATTAGLIA
Pergola
Oltre 150 agricoltori ieri hanno
partecipato alla conferenza promossa dalla Cia provinciale e dal
Comune, per un obiettivo chiaro: l'Imu sui terreni agricoli va
totalmente cancellata. Insieme a
Gianfranco Santi e Alessandro
Taddei, direttore e presidente
provinciale Cia, il sindaco di Pergola Francesco Baldelli e di Piagge Maurizio Cionna. In prima fila tanti amministratori comunali, da San Lorenzo in Campo,
Serra, Fratte Rosa. Grazie all'impegno della Cia e del Comune di
Pergola, il governo ha rivisto i
criteri per l'esenzione dall'Imu
dei terreni montani, abrogando
la classificazione su base altimetrica stabilita dal contestato decreto ministeriale di fine 2014.
L'amministrazione di Pergola
ha impugnato il decreto Renzi di
fronte al Tar Lazio, sollevando
anche la questione di illegittimità costituzionale. Se i comuni
montani come Pergola si sono
salvati, si è determinata una situazione più complessa per quelli non montani e parzialmente
montani, come San Lorenzo,
Barchi, Fratte Rosa, Mondavio,
Orciano, Piagge, San Giorgio.
"La battaglia del sindaco Baldelli
e nostra - ha esordito Santi - è
“I nuovi criteri di esenzione
determinano forti iniquità
a danno di produttori di
terreni in aree marginali”
stata determinante. E' necessario portarla avanti perché i nuovi
criteri di esenzione continuano a
determinare forti iniquità a danno dei produttori agricoli possessori e conduttori di terreni che si
trovano in aree marginali e montane. Parametri che non tengono della complessità del territorio e continuano a trascurare la
funzione degli agricoltori nella
tutela a presidio del territorio. I
Comuni facciano un nuovo ricorso al Tar sul nuovo decreto. Il 10
febbraio invito i sindaci a partecipare con noi all'iniziativa davanti alla prefettura di Ancona dove
spiegheremo le nostre istanze".
La scadenza dell'Imu è il 10 febbraio, ma la Cia, che ha chiesto
una proroga, invita i Comuni a
non applicare sanzioni ai ritardatari. Ha preso poi la parola Baldelli. "Abbiamo investito 3mila
euro per difendere gli agricoltori, una categoria che riveste un'
importanza fondamentale. La
presenza di centinaia di agricoltori è la risposta migliore e definitiva alle polemiche penose della locale opposizione che aveva
definito propaganda e sperpero
di denaro il nostro ricorso. La
nostra battaglia ha fatto si che gli
agricoltori dei Comuni interamente montani, come il nostro,
non fossero più soggetti alla Imu
agricola. Ora continua perché
vogliamo difendere anche gli
agricoltori che si trovano in Comuni parzialmente montani.
Una battaglia che deve accomunare tutti i comuni della Valcesano perché l'agricoltura è il futuro del nostro territorio".
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Francesco Baldelli, Gianfranco Santi e Alessandro Taddei. La folta assemblea degli agricoltori che erano oltre 150
Coca e hashish, barista arrestato per spaccio
L’OPERAZIONE
Mondavio
Barista e pusher, Distingueva le
dosi in base al colore dell'involucro. L.R. 40enne, non nuovo a
fatti del genere, è stato arrestato
in flagranza per detenzione e
spaccio di sostanze psicotrope e
per aver adibito il bar a luogo di
incontro di persone che si danno
all'uso di sostanze stupefacenti.
Per quest'ultimo capo d'imputazione l'autorità giudiziaria e il
prefetto potranno disporne la
chiusura. Il ragazzo gestiva un
bar ristorante annesso alla pro-
pria abitazione. Condizione ideale per custodire, tagliare, confezionare e spacciare sostanze stupefacenti a tossicodipendenti
che potevano tranquillamente
confondersi tra i normali clienti.
La situazione però non è sfuggita ai carabinieri di Mondavio
che si sono presentati al bar insieme ad un cane antidroga del
nucleo cinofili di Pesaro. Ancor
prima della notifica del decreto
di perquisizione, il 40enne aveva già capito tutto. Non si trattava del solito controllo ai clienti
del bar o alle autorizzazioni amministrative del locale. I militari
cercavano altro. Le prime due
dosi di cocaina sono state trovate in tasca. Il resto era ben nascosto nella camera da letto dell'
abitazione collegata al locale.
All'interno di un contenitore in
legno vi erano 35 grammi di cocaina, parte già confezionata e
parte ancora da tagliare; in un
barattolo metallico 170 grammi
di hashish, parte già confezionati e parte da lavorare. In alcune
scatole di scarpe dei contenitori
di cellophane e ritagli di buste di
nailon da utilizzare per il confezionamento e il bilancino di precisione. Sequestrati 1.115 euro,
provento dello spaccio.
La droga e il materiale sequestrati
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«Stato di emergenza?
Ne parleremo lunedì»
Le raffiche di vento
«sono state eccezionali»
«Lunedì ne parleremo in Giunta». Così l’assessore
all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Simona Caselli,
ha risposto a chi ha chiesto lo stato di emergenza
dopo l’ondata di maltempo.
Il maltempo sull’Emilia Romagna ha carattere di
eccezionalità: secondo i dati Arpa le onde hanno
superato i 4 metri di altezza e le raffiche di vento
hanno toccato anche i 100 km orari sulla costa.
SABATO
7 FEBBRAIO 2015
5
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
MODENA
Il centro storico
CESENATICO
Il mare ha invaso le strade
Ravenna è sott’acqua
Muore mentre spala la neve
Criticità da Ferrara a Rimini. Un ferito a Modena
LIDO DI SAVIO
Una donna soccorsa
A DURA PROVA ANCHE LE LINEE FERROVIARIE
di Pesaro e Ancona
gativo di quest’ulteriore sferzata
di maltempo, devastava la frazione di Marzocca e più a Nord Marina di Montemarciano e Falconara. In difficoltà anche Ancona e la
riviera del Conero. Danni ingenti
sulla baia di Portonovo dove onde alte diversi metri hanno distrutto chalet e stabilimenti.
STESSA situazione a Fano e a Pesaro. Anche qui i danni maggiori
sono arrivati per colpa della forza
devastante del mare che non ha
più saputo ricevere la portata della pioggia, caduta in abbondanza
dal pomeriggio fino a ieri mattina. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco. A Pesaro ogni stabi-
limento balneare si calcola abbia
subito almeno 20-30mila euro di
danni. Allagata la zona centrale
della città. Esondato a monte il
fiume Foglia. La piena è stata attesa ieri sera a Pesaro con grande
trepidazione, ma per fortuna la situazione è rimasta nella normalità. Uscito dagli argini anche il torrente Arzilla. A Carignano, alle
porte di Fano, il corso d’acqua ha
inondato un noto ristorante. In
città è invece rimasto chiuso il sottopasso del Lido, mentre una mareggiata ha investito viale Ruggeri, strada della Selva. Allagato anche l’anfiteatro Rastatt. Situazione critica anche nell’Urbinate.
Andrea Massaro
RAVENNA
Le onde
hanno flagellato
la costa
romagnola
RIMINI
Auto sott’acqua
a Torre Pedrera
· BOLOGNA
LA ROMAGNA è finita sott’acqua.
Tanti i danni causati dal maltempo. La situazione più critica nel
Ravennate, in particolare sui lidi,
dove onde fino a quattro metri,
combinate all’alta marea, hanno
rotto le dune in più punti invadendo la costa. Molte auto sono
state interamente sommerse
dall’acqua e a Lido di Savio decine di famiglie hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Il sindaco ha emanato un’ordinanza
per l’evacuazione di un centinaio
di abitazioni a Fosso Ghiaia, dove
uno scolo è arrivato vicinissimo a
straripare. Criticità a Milano Marittima e a Cervia.
EMERGENZA sulla costa cesenate, dove Cesenatico è finita sott’acqua, mentre allagamenti in negozi e abitazioni si sono registrati
pure a Gambettola. Colpito pesantemente il Forlivese, dove tra l’altro è stato evacuato lo stabilimento Electrolux che si è allagato,
mentre è pesante il bilancio anche nel Riminese: una decina di
persone salvate dalle auto intrappolate nei sottopassi, persone evacuate dalle loro case e una famiglia costretta a fuggire nella notte
dal tetto per non rischiare di annegare. E ancora spiagge e porti devastati dalla mareggiata che l’altra
notte si è abbattuta sulla costa con
venti a quasi 100 km orari. A Riccione un peschereccio è affondato, disperdendo nella darsena 200
litri di carburante. La furia del
vento ha distrutto decine di locali
e ristoranti. E’ presto per fare un
bilancio dei danni, ma si parla di
alcuni milioni di euro. A Bologna
un uomo è stato colto da malore
ed è morto mentre spalava la neve
sotto casa. A Reggio tanti i disagi
per la neve, così come a Modena
dove un imprenditore è rimasto
ferito per il crollo di una tensostruttura. Allagamenti, infine, sulla costa del Ferrarese.
••
16
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
e-mail: [email protected]
Quando il mare
d’inverno
mette paura
Costa flagellata e allagamenti
di TIZIANA PETRELLI
UNA giornata campale per i vigili del fuoco di Fano. Pioggia battente (40 millimetri solo nella notte) e mare grosso hanno messo in
ginocchio la zona mare, con strade e case sott’acqua che hanno fatto surriscaldare la linea telefonica
dei pompieri, con centinaia di
chiamate e una lunga lista d’attesa di interventi da approntare.
Nel frattempo vista la criticità della situazione in Sassonia, con viale Ruggeri nuovamente devastate
dalla furia del mare e chiusa al
traffico come via degli Schiavoni
dove 10 famiglie sono state a rischio evacuazione, viale Adriatico e via Dante Alighieri allagate
per per l’acqua marina che risale
in superficie dal sottosuolo, l’Anfiteatro Rastatt trasformato in una
piscina naturale, Bagni Sergio distrutti da ciottoli e detriti... al ristorante Isla Bonita Francesca e
Rodolfo Pistoni hanno deciso di
non attendere il loro turno nell’infinita lista d’attesa del 115 e a metà mattina «siamo riusciti a recuperare delle pompe tra la famiglia
e gli amici per tentare di salvare
almeno una parte del magazzino
invaso da 3 metri d’acqua...».
Al Lido una situazione fotocopia
con lo Chalet del Mar lambito
dall’acqua che ha scavato parte
delle fondamenta mettendone a
serio rischio la staticità, il porto
canale con l’acqua al limite della
tracimazione, gli ormeggi delle
barche che si rompono e fanno
sballottare il ristorante galleggian-
te Scimitar procurando grosse infiltrazioni d’acqua all’interno del
locale, l’Arzilla che straripa non
solo alla foce ma anche a monte...
e così nuovo allagamento da Ciavarini. «Non ne posso più» dice il
titolare Filippo che abita lì sopra
il ristorante, in località Maggiotti
a Carignano, invaso per la sesta
volta in un anno da mezzo metro
d’acqua e fango. Vicino ai torrenti
e ai fossi di scolo, infatti, non è andata meglio che al mare: anche lì
scantinati, capannoni aziendali,
strade e campi invasi da acqua e
melma. I fulmini hanno poi fatto
il resto, danneggiando le centraline dell’Enel che hanno lasciato al
buio residenze e attività commerciali.
MAROTTA MALTEMPO
Basta un po’ d’acqua
e il sottopasso se ne va
di SANDRO FRANCESCHETTI
BASTA una pioggia relativamente intensa e
Marotta finisce sottacqua. E’ successo anche l’altra notte e per buona parte della giornata di ieri,
con i due sottopassi veicolari alla ferrovia che
consentono l’accesso alla zona mare allagati e rimasti chiusi per molte ore, fino al tardo pomeriggio. Si tratta del cosiddetto “sottopasso delle
rane”, nell’ex Marotta di Fano, e di quello di via
Togliatti, a circa 500 metri in direzione Senigallia rispetto al semaforo tra la Statale 16 e la Sp
424. L’acqua e il fango hanno completamente
invaso le due infrastrutture già durante la nottata e per liberarle è stato necessario impiegare
pompe idrovore supplementari. A rendere ancora più difficile la situazione hanno contribuito,
durante la notte, il vento di levante e le conseguenti mareggiate, che hanno avuto un doppio
effetto negativo: quello di procurare danni agli
stabilimenti balneari e di trasportare fino alla
strada del lungomare Cristoforo Colombo e Faà
di Bruno acqua e detriti, rendendo alcuni tratti
assolutamente impercorribili.
IERI mattina, lungo il corso,
molti hanno tenuto la saracinesca
abbassata per la mancanza della
luce, finché la società dell’energia
elettrica non ha risolto il problema. «Chiuso per problemi tecnici» c’era scritto su un cartello apposto all’ingresso della profumeria Kiko. «La Regione e il Governo devono assolutamente intervenire - ha detto il sindaco Seri -. Come amministrazione ci stiamo
adoperando, anche insieme ad altri enti, per chiedere lo stato di calamità che ci consenta misure di
intervento che ci aiutino a far
fronte ai danni subiti». Il vescovo
Trasarti ha invece espresso la sua
vicinanza a tutti coloro che sono
stati colpiti pesantemente dal maltempo: «Invito tutti ad aiutarsi reciprocamente con spirito di solidarietà e di servizio».
Alcune
immagini
del disastro,
quelle in alto
riguardano
Fano: qui
sopra è
l’anfiteatro
Rastatt
completamente sommerso;
a fianco due
fotografie di
Marotta con i
sottopassi
completamente allagati
A FRONTEGGIARE la situazione, fin dall’alba, tutti gli uomini e i mezzi del Comune di
Mondolfo, coordinati dal vicesindaco Alvise
Carloni. «Il vento di levante ha peggiorato di
molto le cose – evidenzia proprio Carloni – perché il mare ha trascinato la ghiaia verso costa e
si sono ostruiti gli sbocchi dei canali di scolo.
Tutti i 5 chilometri e mezzo del nostro lungomare sono stati invasi da breccia e ramaglie, specie i 500 metri dall’hotel Europa a piazza Kennedy, rimasti transennati fino al pomeriggio».
Problemi di “acqua alta” anche nelle aree non
strettamente costiere (dove c’è da risolvere la regimentazione delle acque provenienti dalla collina e in particolare dall’autostrada), specie in
via Martini e aree limitrofe. Infiltrazioni, infine, ma non tali da compromettere la normale
attività, alla scuola media Faà di Bruno e a quella dell’infanzia di via Raffaello. Facendosi interpreti dell’esasperazione dei cittadini, i consiglieri di minoranza Diotallevi, Barbieri e Bassotti
attaccano: «Non è possibile che ogni volta che
piove la zona mare rischi di rimanere isolata. Alla luce di ciò è’ indispensabile rivedere il progetto delle opere compensative legate alla prossima soppressione del passaggio a livello, perché
eliminare l’unico sbocco al mare non sotterraneo alternativo al passaggio a livello, vale a dire
quello di via Foscolo, sarebbe un autogol clamoroso».
FANO 17
LA STORIA
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
GESTO D’ONESTA’ I TITOLARI GLIELO RESTITUISCONO: C’ERANO 250 EURO
Lascia il portafoglio al distributore, ritrovato
UNA disavventura a lieto fine per il
presidente del Fronte di Azione Popolare Pesaro Urbino, Giacomo Rossi. «Nel
tardo pomeriggio di giovedì mi sono
fermato a far rifornimento in una stazione di servizio tra Fano e Pesaro, per
intenderci la stazione indipendente
“Servito” (dopo il Bar Centauro direzione Pesaro) – racconta il politico –. Dopo aver fatto rifornimento ho proseguito dritto verso Apecchio, dove abito,
ma all’altezza di Fossombrone mi sono
accorto di aver perso il portafoglio. Ol-
tre i documenti vi erano circa 250 euro
all’interno». La prima cosa che ha fatto
Rossi è stata quella di chiamare la Stazione dei Carabinieri di Fano, non
avendo il numero del distributore. «I
Carabinieri mi hanno detto che sarebbero andati a controllare e mi avrebbero poi richiamato. Dopo un oretta, invece, ho ricevuto la chiamata dei proprietari del distributore, Danilo Graziano e
Paolo Taccaceli, che tramite i documenti, avevano rintracciato il mio numero
per restituirmi il portafoglio. Sono dun-
que tornato a riprenderlo e Danilo e
Graziano non hanno nemmeno voluto
il dovuto indennizzo per questo immenso favore che mi hanno fatto». Li
ha comunque voluti ringraziare con
due bottiglie della birra artigianale che
produce e li ha invitati a pranzo nel suo
agriturismo. «Questa bella storia è l’ulteriore conferma che in giro non ci sono solo delinquenti, ladri e disonesti –
conclude Rossi -, ma che esistono anche molte persone per bene».
ti.pe. IL PROTAGONISTA Giacomo Rossi
Assalto al teatro a passo di danza
«Diteci quanto costa affittarlo»
Tre scuole cittadine protestano: «Ci vietano questo spazio»
di TIZIANA PETRELLI
DOPO aver letto sul Carlino che la Fondazione Teatro della Fortuna non ha concesso una seconda serata per il musical “Peter
Pan” della scuola “Capogiro Dance & Theatre”, andato sold out in pochi giorni (560 biglietti venduti) e con tanta gente da Rimini
ed Ancona rimasta fuori... le scuole di danza della città si sono unite per risolvere un
comune problema: ottenere l’attenzione
dell’assessorato alla Cultura e della Fondazione. «Il problema è che non abbiamo mai
avuto attenzione per il lavoro che svolgiamo – esordisce Chiara Omiccioli, titolare
di “Chiaradanza” che conta oltre 150 allievi
–: si fa tanto parlare di avvicinare i giovani
al teatro, noi li educhiamo all’amore e il rispetto del palcoscenico e non ci è mai stato
riconosciuto un ruolo all’interno della città. Se noi quattro scuole di danza ci unissimo, conteremmo un migliaio di persone diventando la realtà associativa più grande
della città. Ma a differenza delle altre associazioni noi non riceviamo aiuti dal Comune. Per di più ogni volta che ci presentiamo
all’amministrazione non abbiamo mai risposte. Protocolliamo ad ottobre la domanda per fare il saggio al giugno successivo e
Serena Gubert di ‘Vaganova danza’
e Chiara Omiccioli di ‘Chiaradanza’
fino all’ultimo non abbiamo neppure la data».
«IL TEATRO non ce lo danno mai e dobbiamo arrangiarci con la Corte Malatestiana, che non costa poco e crea numerose difficoltà – aggiunge Serena Gubert titolare di
“Vaganova Spazio danza” con oltre 170 allievi –. E’ difficile fare le prove di giorno sia
per la presenza della banca sia perché il sole
rende impraticabile il palco; durante il saggio dobbiamo costringere le bambine al si-
lenzio e all’immobilità per ore perché non
c’è una stanza dove farle stare con una baby
sitter tra un balletto e l’altro; paghiamo maschere, pompieri, luci... e dobbiamo mettere il biglietto a 15 euro per rientrare delle
spese. E così perdiamo pubblico. Una volta
è piovuto e ho dovuto rifare il saggio in teatro pagando tutti i costi doppi, anche quelli
della Corte: 11mila euro. Se fossimo aiutati
in qualche modo come accade ad esempio a
Pesaro e Senigallia dove il teatro La Fenice, mille posti, un palco meraviglioso viene
dato per 1100 euro... Nessuno chiede di fare le cose gratis, chiediamo solo di avere un
prezzo accessibile per poter lavorare tranquilli e presentare il nostro lavoro, che è valido: abbiamo allievi che sono professionisti che ballano alla Scala».
«I COSTI reali del Teatro ancora non li
sappiamo: abbiamo chiesto a novembre un
preventivo alla Fondazione ma ancora non
ce l’ha dato – conclude Angela Elisabetta
Valle Dance Academy studio -. Non riusciamo a capire perché abbiano questo atteggiamento con le nostre scuole. Ora veniamo a
sapere che non ci danno il teatro per via dei
costi, ma noi effettivamente non sappiamo
se possiamo permettercelo oppure no, finché non ci dicono quanto si spende».
PROFUGHI & SFRATTI
I Fratelli d’Italia dal Prefetto:
«Escludiano dall’ospitalità
le zone d’interesse turistico»
«L’EX Vittoria Colonna potrebbe essere la risposta
d’emergenza per le famiglie italiane e non, purché
in regola, sotto sfratto». La proposta è di Fratelli
d’Italia-An che invita le istituzioni a convocare un
tavolo provinciale per affrontare l’emergenza casa.
«Il problema abitativo – denuncia il consigliere regionale Roberto Zaffini – è una bomba ad orologeria. D’altra parte un italiano che perde la casa cosa
pensa quando vede i profughi alloggiati in albergo?
Si crea una forma di antagonismo di cui si rischia
di perdere il controllo». I profughi ospitati al Lido
sono stati al centro del confronto, l’altro ieri mattina, tra gli esponenti di Fratelli d’Italia-An e il Prefetto. «Abbiamo chiesto – fa presente Zaffini – che
dai bandi per le assegnazioni delle strutture ai profughi siano escluse le zone ad alto interesse turistico. La situazione sarebbe stata ben diversa se i profughi fossero stati ospitati nell’ostello di Fosso Sejore. In ogni caso il Prefetto ci ha garantito che la loro
permanenza a Fano cesserà il 31 marzo». Oggetto
del confronto con il Prefetto anche il tema delle forze dell’ordine. «Gli agenti del commissariato – spiega Angelo Bertoglio – entro l’estate caleranno ulteriormente da 44 a 41, causa alcuni pensionamenti.
Al Prefetto abbiamo chiesto un rinforzo stabile di
almeno 10 agenti per coprire tutti i turni delle volanti, mentre per la stagione estiva sarebbero necessarie una cinquantina di unità, tra polizia e carabinieri». Buone notizie, invece, per il distaccamento
di Fano. «Il Prefetto – spiega Bertoglio – ci ha informato che se è ormai deciso il declassamento a sottosezione per la stradale di Pesaro, c’è la speranza
che la stradale di Fano mantenga la sua autonomia, rimanga all’interno del Commissariato di Fano senza essere accorpata all’autostradale».
An. Mar.
••
RAMI SECCHI
••
18 FANO
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
FERROVIA MARTEDI’ IN CONSIGLIO REGIONALE SI DISCUTE UNA MOZIONE D’ORDINE
VIABILITA’
Una lettera per sostenere la ‘Fano-Urbino’
I grillini:
«Via le auto
dal centro»
SI DISCUTE martedì, in consiglio regionale, la mozione sulla riapertura della
ferrovia Fano-Urbino. Per l’occasione
l’Associazione ferrovia Val Metauro, che
da anni si batte per il ripristino dell’asse
ferroviario, suggerisce agli amici della ferrovia Fano-Urbino, di inviare una lettera
a tutti consiglieri regionali perché votino
la mozione presentata dai colleghi Binci,
Cardogna, Giancarlo D’Anna e Vittoriano Solazzi. Nella missiva, pubblicata sul
profilo facebook di «Quelli che vogliono
la ferrovia Fano-Urbino» si ricordano le
due posizioni contrapposte: «Una che, secondo il più recente e corretto sentimento
popolare, privilegia la ristrutturazione,
ammodernamento e ripristino della linea
con fini turistici e di trasporto; l’altra, a
favore del trasporto su gomma, che vorrebbe invece uno “spezzatino” della ferrovia
dividendola in due, la Fano-Fossombrone trasformata in pista ciclabile in grado
di accogliere altri sottoservizi (banda lar-
ga, gas, un nuovo acquedotto ) e la Fermignano-Urbino trasformata in servizio
(estivo) di bici-treno. Non si dimentichi
che uno dei fattori che ha causato la eliminazione di Urbino quale capitale europea
della Cultura 2019 è stata proprio la
mancanza di un collegamento ferroviario
stabile». L’Associazione ricorda ai consiglieri che è «in corso di esecuzione un progetto aggiornato di ripristino a difesa e preservazione dell’ambiente vallivo».
An. Mar.
Aguzzi presidente in Regione
«Nessuno me lo ha chiesto»
L’ex sindaco: «Mi interessa battere il Pd non la candidatura»
nità, con ripercussioni negative sul territorio regionale e provinciale».
di ANNA MARCHETTI
STEFANO Aguzzi candidato presidente
per il centro destra? Il “modello fanese” per
battere in Regione il Partito democratico?
A fare il nome di Aguzzi, ieri sulle pagine
del nostro giornale, è stato Giorgio Mochi
(Forza Italia), sindaco di Piobbico, già in pista come candidato presidente.
Con un’ampia coalizione, alternativa al Pd, lei farebbe il candidato presidente?
Cosa ne pensa l’ex sindaco Aguzzi?
«Le auto candidature non servono perché
il candidato presidente deve nascere all’interno dei partiti e non spetta certo a lui proporre il mio nome. Le fughe in avanti, come quella di Mochi in queste settimane,
non sono utili al dibattito politico. Non credo ci sia una persona capace di vincere senza il sostegno di un’ampia coalizione, credibile e alternativa al Pd. Qualsiasi candidatura deve emergere da un ampio tavolo, di tutte le forze alternative al Partito democratico, che in Regione, e soprattutto nella nostra provincia, ha fatto tanti danni, dalla sanità alle infrastrutture».
Quindi tutti dentro? Ncd, Lega...?
«La nostra regione merita un’alternativa al
Pd e per questo serve il coinvolgimento delle forze politiche in campo. Io vengo dalla
scuola del 2004. Allora per battere i Ds abbiamo messo insieme forze eterogenee ed
inedite: ha funzionato ed ha funzionato di
nuovo, pochi mesi fa, a Urbino, perché non
dovrebbe avere successo in Regione».
E Marche 2020?
«Penso che Marche 2020 possa essere parte
del progetto, l’ipotesi non mi scandalizza.
Il vero problema della nostra regione è il
Partito democratico la cui litigiosità ha
creato situazioni di impasse, come nella sa-
«Non ho mai pensato alla presidenza della
Regione, un’eventualità di cui non ho mai
parlato con nessuno, né qualcuno me lo ha
chiesto. Il progetto politico, però, avrebbe
il mio personale ed entusiastico appoggio,
mi interessa come impegno, non come candidatura. Se le forze alternative al Pd, in
questa provincia e regione, andranno in ordine sparso, senza accordo, io starò a casa e
darò, come qualunque cittadino, il mio voto a chi mi pare. Se invece si riesce a costruire un’ampia coalizione con una candidatura forte, io sarò in prima fila, senza pretese,
perché credo ci siano ottime possibilità di
vittoria».
Come superare litigi e personalismi?
«Penso che ci sia spazio per tutti. Ben vengano i personalismi se servono ad accrescere il consenso. Dannosi quelli che portano
alle divisione, come avvenuto a Fano, nelle
recenti amministrativa dove i personalismi
(il riferimento è alla coalizione Uniti per Fano,
ndr) hanno prodotto tre candidati sindaci».
UN CENTRO storico più a misura di pedone.
All’indomani della denuncia fatta sulle colonne
del Carlino dai residenti e commercianti del tratto
di via Nolfi che va dall’incrocio con via Arco d’Augusto fino alla Rocca Malatestiana (250 firme raccolte in campagna elettorale, dimenticate dall’amministrazione Seri)... i grillini Hadar Omiccioli,
Marta Ruggeri e Roberta Ansuini tornano a parlare della viabilità all’interno dell’antica cinta muraria fanese e lo fanno presentando una interrogazione in consiglio comunale nella quale viene evidenziata la necessità di vietare il più possibile l’accesso
delle auto in centro storico venendo incontro però
sia alle esigenze dei residenti sia a quelle dei commercianti. La ricetta degli esponenti di Fano 5 Stelle è semplice: ci vuole «un progetto serio di completamento della pedonalizzazione», che va immediatamente estesa «alle principali vie e piazze del centro storico come Piazza Costanzi, via Cavour e via
Nolfi» basandosi sui risultati ottenuti altrove: «nel
resto d’Europa e in moltissime città italiane, una
estesa pedonalizzazione dei centri storici ha portato
- dopo una prima fase di assestamento - benefici a
tutte le categorie commerciali e turistiche, innalzando la qualità della vita dei cittadini e il valore delle
aree interessate». Contestualmente alla pedonalizzazione i grillini chiedono di «censire il numero attuale dei permessi e le modalità con cui vengono
concessi, riducendoli al minimo indispensabile» e
«concentrare il libero accesso di mezzi commerciali
per operazioni ad essi legate a determinate ore marginali della giornata per agevolarne il lavoro e ridurre pericoli e disordini nelle ore di punta» prevedendo «nella prima fase di riassetto economico e urbanistico» che «ai commercianti si dovrebbe eliminare la tassa di occupazione di suolo pubblico (Tosap) per almeno tre anni, per agevolarli nell’utilizzo delle aree antistanti le realtà commerciali a fini
espositivi e decorativi». I consiglieri grillini non dimenticano però le esigenze dei residenti per i quali
domandano al sindaco e alla giunta «convenzioni
economicamente vantaggiose per l’assegnazione di
posti a pagamento esistenti (zone con strisce blu,
parcheggi a pagamento di società private, ecc.) o di
eventuali e necessari nuovi spazi a pagamento esterni al centro stesso». Tutta questa riorganizzazione
però salvaguardando i beni storici e monumentali,
con «divieto assoluto di parcheggio e di sosta con
rimozione presso i maggiori monumenti e zone di
pregio storico e architettonico».
ti.pe.
FANO E VAL CESANO
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
19
••
MONDAVIO ARRESTATO DAI CARABINIERI UN BARISTA DI 40 ANNI
‘Coca’ e fumo sul bancone
Sequestrati 35 grammi di cocaina e 170 di hashish
COCA COLA, ma anche solo “coca” e volendo cannabis. Nel suo
locale smerciava di tutto e per
quanto riguarda le “dosi” le distingueva in base al colore dell’involucro: nero, celeste e bianco. I
carabinieri di Mondavio, comandati dal maresciallo Pasquale Castigliego, hanno posto fine all’attività illecita di un 40enne di San
Michele al Fiume, L.R., che gestiva un bar-ristorante annesso alla
propria abitazione. Condizione
ideale per custodire, tagliare, confezionare e spacciare sostanze stupefacenti ai tossicodipendenti,
che potevano tranquillamente
confondersi tra i normali clienti.
Il tutto, però, non è sfuggito ai militari, che nel pomeriggio di giovedì si sono presentati al bar insieme ad un cane antidroga del Nucleo Cinofili di Pesaro. Le prime
due dosi di cocaina gli sono state
trovate in tasca. Il resto era nascosto nella camera da letto della sua
abitazione, collegata al locale.
All’interno di un contenitore in
legno a chiusura ermetica c’erano
35 grammi di cocaina (almeno
3.500 euro di valore), in parte già
confezionata e in parte ancora da
tagliare. Continuando la perquisizione, in un barattolo i militari
hanno rinvenuto 170 grammi di
hashish, anch’essi parzialmente
confezionati, che sul mercato significano altri 2mila euro.
IN ALCUNE scatole di scarpe,
inoltre, erano custodititi dei contenitori di cellophane e nailon
nonché un’immancabile bilancino di precisione. Osservando gli
involucri già pronti, i carabinieri
sono stati incuriositi dalla meticolosità con cui erano state suddivise le dosi, contraddistinte dal colore del cellophane utilizzato. L’involucro di colore nero conteneva
la dose meno consistente e ad aumentare c’erano quelle di colore
celeste e poi quelle di colore bianco che avevano al loro interno
TUTTO SEQUESTRATO
Nella foto le dosi e il denaro requisiti al barista-spacciatore
quantità più importanti. L’uomo,
non nuovo a fatti del genere, è stato tratto in arresto per detenzione
ai fini di spaccio, nonché per aver
adibito il bar a luogo di incontro
di persone dedite all’uso di sostanze stupefacenti e per quest’ultimo
capo d’imputazione l’autorità giudiziaria o il prefetto potrebbero disporne la chiusura. I militari hanno anche sequestrato 1.115 euro,
verosimilmente provento dello
spaccio.
s.fr.
Imu agricola, la battaglia continua
Ieri a Pergola un convegno organizzato dalla Cia: «Tributo da cancellare»
LA BATTAGLIA contro l’Imu
agricola prosegue. L’hanno detto
chiaramente il direttore regionale
della Cia, Gianfranco Santi, il presidente provinciale della stessa organizzazione, Alessandro Taddei e i
sindaci di Pergola e Piagge, Baldelli
e Cionna, ieri mattina in una conferenza stampa-convegno svoltasi nella città dei Bronzi al cospetto di oltre 200 persone fra imprenditori
agricoli e amministratori. «Grazie
al ricorso al Tar del Lazio contro il
decreto istitutivo dell’Imu sui terreni agricoli del 28 novembre 2014
inoltrato dal Comune di Pergola e
dai 4 municipi dell’Unione Roveresca, affiancati poi da un comune calabrese, uno abruzzese e altri siciliani – ha evidenziato Taddei – il governo ha rivisto la questione, esentando 36 comuni della nostra provincia anziché 2, ma si tratta di una
vittoria solo parziale, perché i nuovi criteri di esenzione, costruiti sulla classificazione Istat dei comuni
italiani fra “montani”, “parzialmente montani” e “non montani” continuano a determinare forti iniquità.
E’ assurdo, ad esempio, che Montemaggiore sia considerato “montano” e dunque sia esentato in toto
dalla tassa, mentre Cartoceto non
sia neppure “parzialmente montano” e dunque debba pagare l’Imu
per intero».
«DI FRONTE a tali iniquità – ha
aggiunto Santi – occorre la cancella-
FANO MOSTRA A SAN MICHELE
FanArabita, storia
della musica del carnevale
zione totale del tributo, anche perché i terreni sono uno strumento di
produzione. E’ come tassare un tornio ad un metalmeccanico. La Cia,
anzi l’intera “Agrinsieme”, ha organizzato per martedì prossimo, giorno di scadenza del pagamento
dell’Imu agricola, una manifestazione in tutta l’Italia centrale con
sit-in di protesta di fronte alle prefetture dei capoluoghi di regione.
Inoltre, invitiamo i sindaci dei comuni “parzialmente montani” e di
quelli di “pianura” (nella nostra provincia rispettivamente 11 e 12, ndr) ad
impugnare davanti al Tar il decreto
4/2015 del 24 gennaio, così come ha
fatto con successo Pergola nei confronti del primo decreto del 28 no-
vembre, costringendo il governo ad
un parziale dietrofront. E li invito,
inoltre, a dire chiaramente ai propri cittadini che si può pagare senza
sanzioni fino al 24 marzo, in linea
con lo Statuto del Contribuente che
concede 60 giorni dall’emanazione
del decreto che istituisce il tributo».
«Piagge (comune “parzialmente
montano” e dunque con l’esenzione sui terreni solo per i coltivatori
diretti e per gli imprenditori agricoli, ndr) farà ricorso al Tar» ha detto
il sindaco Cionna, mente il primo
cittadino di Pergola Baldelli ha aggiunto: «La nostra battaglia continua a tutela degli altri comuni e dei
loro agricoltori».
Sandro Franceschetti
S’INTITOLA “FanArabita” la
mostra fotografica dedicata alla
storia della “Musica Arabita” di
Fano, che verrà inaugurata oggi
pomeriggio alle 17.30 nella Sala
esposizioni dell’ex Chiesa di
San Michele a Fano, accanto
all’Arco d’Augusto. L’esposizione, a cura di Dante Piermattei,
presenta immagini dal nuovo libro “Divertirsi divertendo. Storia della Musica Arabita” di Silvano
Clappis e Raffaella Manna, presentato dagli autori ieri venerdì
pomeriggio nella Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di
Fano. Oggi sabato all’inaugurazione della mostra porteranno i
saluti le autorità e il presidente
della Fondazione Carifano Fabio Tombari, quindi vi interverranno Alberto Berardi presidente onorario dei Carnevali d’Italia e Dante Piermattei curatore
della mostra. A seguire verran-
no proposti proiezioni videomusicali di eventi della Musica Arabita e della Borghetti Bugaron
Band, autrice dell’Inno del Carnevale di Fano. La mostra fotografica sarà aperta e vistabile ad
ingresso gratuito fino a martedì
17 febbraio.