11 barbecue ebook Anteprima
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Passione BarBecue • I segreti • Le curiosità • Gli attrezzi • Il Barbecue con 120 gustose ricette SEM edizioni Passione BarBecue di Roberto Piadena © 2010 SEM - Servizi Editoriali & Multimediali Redazione, Via Volta 18 20094 Corsico www.abcamore.it [email protected] Direttore editoriale Cosimo De Leo Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico ed elettronico, senza autorizzazione scritta preventiva dell’Editore, fatta eccezione per brevi passaggi a scopo di recensione. Per questa pubblicazione l’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74 - 1° comma Lettera C del D.P.R. 633/72 e successive modificazioni. Questo libro presenta delle procedure e delle situazioni esclusivamente per scopi informativi e didattici. L’Editore e la redazione non si assumono alcuna responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute nel testo. 2 Passione BarBecue Sommario Un ricco e gustoso fenomeno sociale . . . . . . .05 Tutti i segreti di un buon barbecue . . . . . . . .11 Ecco i “tagli” ideali per la griglia . . . . . . . . . .53 I tempi di cottura delle carni . . . . . . . . . . . . .96 Le fragranze della legna . . . . . . . . . . . . . . . .100 Quando alimenti fa rima con igiene . . . . . .119 Tutto il fascino delle spezie . . . . . . . . . . . . . .126 Una cascata di gustosi aromi . . . . . . . . . . . .144 La regina del Granducato . . . . . . . . . . . . . . .162 Tutti pazzi per l’abbacchio . . . . . . . . . . . . . .176 3 Sommario Un “carraxiu” da leccare il piatto . . . . . . . .186 Un “castrato” d’alta gastronomia . . . . . . . .199 Dalle Alpi allo Stretto . . . . . . . . . . . . . . . . . .213 Le ricette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .222/461 4 Passione BarBecue Un ricco e gustoso fenomeno sociale Il barbecue sta vivendo un vero e proprio boom. Prima era solo una tendenza, condivisa da piccole fasce di popolazione. Poi è diventata una moda, capace di conquistare folle sempre più nutrite di seguaci. Con i suoi riti e i suoi sacerdoti, come se si trattasse di un vero e proprio culto. N on esiste evento più in linea con l’idea dello “stare insieme mangiando” che il partecipare a un barbecue. Questo termine di origine caraibica (veniva infatti utilizzato dagli indiani dei Carabi per indicare un tipo di cottura “affumicata”) sintetizza in sole otto lettere significati diversi. Indica non solo un tipo di cucina particolare, ma anche lo strumento utilizzato, la tecnica di cottura e l’occasione di socialità che esso crea. Si tratta, infatti, di un 5 01. Un ricco e gustoso fenomeno sociale evento collettivo che spesso mette in evidenza i rapporti esistenti fra i soggetti che vi partecipano. Può essere visto come lusso condiviso da pochi o passatempo per veri appassionati, poco importa. I dati parlano d’altro. E rivelano una realtà che ha contorni di una vastità tale da lasciare senza parole. Un’indagine condotta dalla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, ha messo in luce la punta di un iceberg che ha dimensioni da record. Secondo le stime, sarebbero più di 24 milioni le grigliate organizzate in un anno, distinte fra quelle fatte in casa, quelle nelle aree attrezzate o quelle organizzate nelle sagre di paese. Queste cifre vanno di pari passo con i quintali di carne, pesce e verdure messe a grigliare sul fuoco. Accompagnate da formaggio e frutta, ultima tendenza degli appassionati del cibo alla brace. L’analisi della Cia è servita a fa emergere un altro elemento importante che ha fatto crollare una credenza radicata nell’immaginario collettivo. Il fatto che il barbecue fosse un’attività prettamente maschile. Niente di più sbagliato, stando ai risultati del sondaggio, che attestano al 55% a 6 Passione 7 BarBecue 45% il vantaggio delle donne impegnate a cuocere su griglie a carbone o legna. La donna continua quindi a essere regina dei fornelli, non solo di quelli a gas. Non c’è nemmeno una stagione preferita per questo tipo di attività. È ancora una volta la Cia a confermare che “si cuoce alla brace in tutti i mesi dell’anno”. Con un picco nella stagione estiva, ovviamente. Quali sono gli altri numeri “da barbecue”? Per quanto riguarda la cottura, il 65% degli appassionati preferisce la carne ben cotta, il 30 in media cottura, il 5 al sangue. Quali tipologie di carne sono le preferite? Il 42% consuma carne suina, il 38 di manzi, il 15 pollame e il 5% altre in cui sono comprese carni ovine, cacciagione, conigli. Ma dopo tutte queste statistiche fatte di numeri e di percentuali, il nocciolo della questione rimane uno solo: perché il barbecue riscuote tanto successo? Quale fascino nasconde questa tecnica di cottura? La risposta a questa domanda è unanime: ciò che piace di più è il suo essere legata a una tradizione antica e radicata nel costume popolare. Lo si capisce anche dal fatto di privile- 01. Un ricco e gustoso fenomeno sociale giare i prodotti del territorio, nella loro versione più semplice e genuina. In più, ad attirare estimatori è la possibilità di aggiungere alle ricette classiche un tocco di fantasia. Senza dimenticare la capacità che il barbecue ha di ispirare valori autentici come convivialità e ospitalità, di cui in un’epoca come questa si sente particolarmente il bisogno. Sul podio più alto Il barbecue è una passione condivisa a livello internazionale. Ma, volendo stilare una classifica, quali sono i più agguerriti sostenitori di questo “culto”? Stando alle statistiche mondiali, il trofeo dei più impavidi consumatori di carne alla brace andrebbe assegnato agli statunitensi. Il 70% di loro, infatti, preferisce questo a tutti gli altri tipi di cottura. Una realtà di cui ci si può facilmente accorgere dando un’occhiata ai telefilm o alle pellicole del cinema americano, dove abbondano scene di pranzi consumati attorno a una griglia fumante. Al secondo posto si collocano gli australiani (60%), al terzo i francesi (55%), 8 Passione 9 BarBecue seguiti dai tedeschi (50%). In Italia, i consumatori di questo tipo di cucina viaggiano intorno al 38%. Un misero quinto posto dunque, strappato per poco agli inglesi che si confermano sesti con il 32%. Le pagine che seguiranno hanno il preciso scopo di svelare i segreti e le tecniche per un barbecue capace di... far resuscitare i morti. I lettori vi troveranno curiosità e informazioni sui migliori tagli di carne e sulle principali modalità di cottura divise per regione. Infatti, in Italia esistono zone con una grande tradizione in fatto di barbecue: si pensi per esempio alla bistecca alla fiorentina, un classico della cucina toscana. Oppure alle “ghium’red” di Terlizzi, specialità delle pianure pugliesi. Pochi conoscono forse l’origine del “porceddu a carraxiu”, piatto tipico della ristorazione sarda. Ma l’approfondimento su questa particolare tipologia culinaria non si fermerà alla carne. Verranno analizzati altri protagonisti della cottura alla brace, come il pesce, le verdure, i formaggi e la frutta, sempre più spesso chiamati ad accompagnare se non a sostituire la regina del 01. Un ricco e gustoso fenomeno sociale barbecue nei menu alla brace. Sulla sua incontrastata supremazia nel regno del barbecue non vi è alcun dubbio. La carne è al primo posto nella classifica di gradimento delle pietanze cotte alla brace, anche se da qualche tempo a questa parte altri pretendenti stanno cercando di scalzarla dal trono. Più avanti in questo libro si parlerà delle specialità regionali. Prima di addentrarci in questo ambito, è utile prendere in considerazione i diversi modi in cui bistecche, braciole e affini si possono trovare in commercio. In termini tecnici, la parola giusta per definirli è “tagli”. Più o meno pregiati, tutti sono in grado di offrire al palato sensazioni uniche, fonte di un piacere che invade gli altri sensi e regala vere e proprie emozioni. A proposito di quest’ultima parola, che sarà spesso utilizzata in queste pagine, che cosa è, se non un’emozione, assaporare una costata cotta alla brace, magari portata in tavola su pietra ollare ancora calda? Produce un lieve “turbamento” al corpo e allo spirito. Oltre che altre numerose percezioni, tutte da vivere... 10 Passione BarBecue Tutti i segreti di un buon barbecue er la cottura alla brace gli elementi fondamentali sono due: un buon barbecue e delle ottime materie prime. Queste ultime, senza un’adeguata attrezzatura potrebbero non esprimere al massimo la loro qualità. Per cui vale la pena, prima di esaminare i diversi tipi di carne e di illustrare le ricette, dare un’occhiata a cosa serve per allestire un buon barbecue, quali sono gli attrezzi migliori per il suo funzionamento, quale tipo scegliere in base alle diverse esigenze da soddisfare. P Le origini del barbacoa “Barbecue”, in una sola parola sono racchiuse usanze diverse non solo fra Paese e Paese ma anche all’interno della stessa nazione. È curioso notare come lo stesso termine, che indica una modalità di cottura e uno “stile” di condivisione conviviale, rimanga identico in tutte le lingue 11 02. Tutti i segreti di un buon barbecue del mondo. Viene spontaneo quindi interrogarsi sulle origini di questa parola e capire come sia entrata nel lessico comune della popolazione di tutto il pianeta. La ricerca si spinge così indietro nel tempo da impedire una ricostruzione esatta e scientificamente provata dell’etimologia del vocabolo. Si può procedere solo sulla base di antiche leggende o testimonianze orali, successivamente trascritte in documenti ufficiali, come i diari di bordo. Una delle versioni ufficiali, infatti, collegherebbe ai viaggi di esplorazione spagnoli le prime attestazioni dell’utilizzo di questa tecnica di cottura e del termine utilizzato per descriverla. Che cosa narra? Alcuni conquistadores sbarcati sulle coste dei Carabi entrarono in contatto con le tribù indigene, in particolare quella dei “Taino”. Osservando il loro stile di vita e le usanze locali, fecero esperienza per la prima volta del metodo qui utilizzato per cuocere le carni. I primitivi usavano sistemare le pietanze su un graticcio in legno che rimaneva sospeso su un letto di braci. Nell’idioma locale era definito 12 Passione Gli “altri” papà del barbecue Questa è solo una delle storie che circolano sull’argomento. Altri studiosi sostengono infatti che l’origine del termine sia francese. La sua scoperta sarebbe opera di una missione esplorativa effettuate dai Cavalieri di René-Robert de La salle in Canada. Fu qui che alcuni uomini della spedizione assaggiarono una capra cucinata intera dai Pellerossa, su un fuoco allestito a cielo aperto. La pietanza suscitò in loro emozioni così piacevoli che raccontarono in seguito di averla 13 BarBecue “barbacoa”. Questo strumento permetteva di affumicare il cibo e di impedire quindi che si deteriorasse. Non solo. Il fumo sprigionato dalla cottura teneva lontano sia gli insetti sia eventuali uccelli predatori. Quando gli abili navigatori spagnoli ebbero completato la conquista delle terre d’oltreoceano, tornarono in patria portando con sé, oltre a numerosi prigionieri e a merci di varia natura, anche questo originale metodo di cottura. Che piacque così tanto agli abitanti del vecchio continente da diffondersi presto in tutta Europa. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue assaporata “dalla barba alla coda”. In francese “de la barbe à la queue”, da cui il termine contratto “barbecue”. Secondo un’altra scuola di pensiero, l’origine non tanto dell’idioma quanto dell’abitudine di arrostire i cibi a fuoco vivo è riconducibile addirittura agli uomini delle caverne. Si tratta di un’interpretazione un po’ forzata ma è comunque indubbio che la moderna cucina alla griglia abbia molte somiglianze con l’unico metodo di cottura possibile in epoca preistorica. Se le origini del termine e della tecnica di cottura a esso associato sono tutt’oggi incerte, esiste almeno un documento ufficiale sul quale la parola è riportata per la prima volta. È datato 1697 ed è inglese. Qui “barbecue” viene utilizzato per indicare una piattaforma sospesa sulla quale ci si reca per dormire. Solo mezzo secolo dopo lo stesso termine acquista un significato più vicino a quello attuale. La maggior parte delle interpretazioni, come si è visto, attribuisce la nascita della cottura alla griglia all’America. I conquistatori l’avrebbero poi importata in Europa. Tuttavia, alcuni studiosi hanno ribaltato il pri14 Passione 15 BarBecue mato americano a favore degli Spagnoli, che avrebbero esportato il barbecue nel corso delle loro incursioni in terra americana. Secondo questa versione, la vicenda prenderebbe le mosse da Pedro De Soto, sbarcato in Florida nel 1570 e successivamente addentratosi in quelle terre sconosciute alla ricerca di miniere d’oro. Con lui viaggiavano molte mandrie di suini, utilizzati come fonte di approvvigionamento per i suoi uomini. Le bestie trovarono nei territori dell’Alabama e del Mississippi campo libero per riprodursi copiosamente, tanto da diventare la pietanza principale non solo degli invasori ma degli indigeni stessi. La loro carne veniva cucinata quasi esclusivamente alla brace, data la scarsità di strumenti adatti ad altri tipi di cottura. Il fenomeno si diffuse ulteriormente con la conquista del West, quando il barbecue divenne un’abitudine quotidiana e di lì a poco un vero e proprio marchio di fabbrica della cucina made in Usa. Tanto che al giorno d’oggi non esiste famiglia americana che non possegga nel giardino di casa un angolo dedicato a questa passione senza tempo. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue Il mercato fiuta l’affare Le leggende sulla nascita del barbecue, pur diverse nell’origine e nelle intenzioni, tramandano la stessa versione dei fatti: una volta, per cuocere del cibo alla brace, bastavano pochi e semplici elementi: una griglia, il fuoco, la carne e un’occasione conviviale. Oggi le cose stanno diversamente. Il fenomeno si è diffuso così tanto, da diventare per certi aspetti una vera e propria moda. E il mercato non ha potuto fare a meno di fiutare l’affare. Negozi specializzati ma anche la grande distribuzione offrono a chiunque voglia organizzare una grigliata qualunque tipo di materiale o attrezzo, dalla semplice carbonella per la brace allo forche delle più diverse fogge e dimensioni. Ovviamente esistono anche veri e propri set da barbecue, in ghisa o in acciaio, fino a quelli più “impegnativi” in cotto da fissare in giardino. Si distinguono in base al tipo di cottura a legna, a gas, a carbone e ovviamente per il prezzo. Si passa da quelli che costano poche decine di euro, per un uso decisamente più occasionale, a impianti da 1.000 e più euro, per veri professio16 Passione Profilo da barbecue Prima di partire con la descrizione dei “ferri del mestiere”, è indispensabile fare una distinzione. In Italia, così come nel resto d’Europa, si usano indifferentemente due termini per indicare la stessa situazione conviviale, “grigliata” e “barbecue”. In realtà, questi sostantivi indicano due procedure di cottura sostanzialmente diverse, diretta la prima e indiretta la seconda. Quando il cibo, che si tratti di carne, pesce o verdure, è posizionato quasi a contatto con la brace (se non sopra di essa), si cuoce più velocemente e ad alte temperature. In questo caso, si parla di cucina alla griglia. Se invece le pietanze sono collo17 BarBecue nisti. Sicuramente offrono maggiori “servizi”, tipo la manopola di regolazione dell’altezza della graticola, cappe di tiraggio per i fumi, ruote e treppiedi per poterli spostare o sistemare in garage. Le proposte quindi sono varie e tutte meritevoli d’attenzione. Per evitare di perdersi nel marasma di offerte e possibilità a disposizione, ecco un facile prontuario che analizza ogni strumento e la sua utilità. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue cate a una certa distanza dal fuoco, si preparano più lentamente, grazie al solo calore sprigionato dalle brac,i allora si può parlare di griglia. Nella lingua attuale le due parole si sono sovrapposte e l’antica distinzione si è persa. Oggi chi parla di barbecue intende un tipo di cottura in graticola e viceversa. I barbecue a legna Il viaggio alla scoperta dei diversi tipi di barbecue inizia dal modello più simile allo strumento utilizzato dai primi chef alla brace, Pellerossa o indigeni dei Carabi che fossero. Quello a legna. Che tra l’altro utilizza un materiale in grado di “trasformare” i cibi, regalando loro un aroma diverso a seconda della pianta da cui viene ricavato. All’interno della famiglia dei barbecue a legna, si distinguono due sottocategorie, identificabili secondo la disposizione del braciere. - Braciere verticale: permette di disporre il legname da bruciare in altezza, invece che in larghezza. Di solito è realizzato in acciaio o in ghisa, materiali più resistenti al calore e per un periodo di tempo più lungo. Questo tipo di stru18 Passione 19 BarBecue mento si adatta a cibi che hanno bisogno di cotture prolungate, come il pollo allo spiedo, per esempio. Inoltre, il calore si propaga lateralmente e così non rischia di bruciare le pietanze disposte sulla graticola. Altro vantaggio, quello di far sì che il grasso si raccolga in un apposito recipiente posto al di sotto dello spiedo, detto “leccarda” o “ghiotta”, evitando il contatto con la brace e quindi eventuali fiammate. Il sugo accumulato durante la cottura in qualche ricetta può essere riutilizzato come condimento della pietanza finale. - Braciere orizzontale: come si può intuire, in questo caso la brace è disposta su un ripiano, in ghisa o in acciaio traforato. Sopra, si posiziona la griglia dove vengono disposte le pietanze da cuocere. Manici isolanti laterali permettono di alzarne o abbassarne il livello per permettere una maggior/ minor vicinanza al fuoco. Sotto sta il raccoglitore delle ceneri prodotte dalla combustione. Anche la graticola per i cibi può essere di tre tipi. In quelle “raccoglisugo” le stanghe che la costituiscono hanno una foma a “V”, con la punta verso il basso e l’incavo proprio dove tocca il 02. Tutti i segreti di un buon barbecue cibo. Così, il liquido rilasciato durante la cottura si raccoglie in questi piccoli canali e viene convogliato verso un recipiente, dal quale può essere poi nuovamente raccolto e usato come condimento. La griglia normale, invece, è montata “a libro”, ovvero con due graticole incernierate fra loro che si chiudono con un gancio. Le pietanze all’interno possono essere così cotte su entrambi i lati, semplicemente girando il tutto con l’ausilio di un manico isolante. Infine, esiste la variante doppia: sopra è posizionata la graticola vera e propria, sotto, un piatto per raccogliere i sughi di cottura, simile alla leccarda. La pietra ollare o lavica Il barbecue a legna si può presentare anche in un’altra forma, differente dalle prime soltanto per quanto riguarda il ripiano di cottura delle pietanze. Non più in acciaio, bensì costruito in pietra “ollare” o lavica, che presenta una particolare reazione termica. Quando viene scaldata, in forno o sullo stesso fuoco della brace, raggiunge alte temperature ma rilascia il calore poco alla 20 Passione Il girarrosto Uno strumento utilizzato principalmente con questo tipo di barbecue ma comune ad altre tipologie è il girarrosto, detto anche “spiedo”. Si tratta di una semplice asta di metallo, le cui estremità sono infilate in un ingranaggio che le consente di girare se azionato manualmente o con motore elettrico (come si vede nelle classiche rosticcerie). Il posizionamento dell’asta sui sostegni laterali è regolabile attraverso sporgenze, fori, alette, in modo da permettere una maggior o minor vicinanza del cibo al fuoco. Sullo spiedo di solito finiscono le carni tagliate in grossi pezzi oppure l’animale intero: per evitarne lo scivolamento 21 BarBecue volta. Si usa per tutti quei cibi che richiedono una cottura lenta o anche per mantenere le pietanze calde, una volta pronte. L’utilizzo di questo particolare strumento presenta pro e contro. Un vantaggio è sicuramente il fatto che consente di evitare l’aggiunta di condimenti. Il lato negativo è che la pietra non si adatta a cibi che rilasciano molti grassi. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue lungo l’asta, sono fermate ai lati da specie di mollette metalliche. La cappa Serve per incanalare i fumi della combustione verso l’alto ed è fatta generalmente di metallo. Ne sono dotati la maggior parte dei barbecue a legna insieme al paravento, altro elemento utilissimo per la sua funzione di schermo. Infatti, non solo ripara i cibi dalle folate di vento, ma protegge anche lo chef da eventuali schizzi o scintille. La sua forma a “U”, che si allunga in senso verticale, serve proprio a questo scopo. Infine, a completare la struttura del barbecue è il basamento, ovvero la struttura che sostiene il piano di cottura. Può essere costruita in pietra o mattoni, quindi non removibile, oppure presentare ruote che permettono di muoverla dove si vuole. Quest’ultimo modello è generalmente di metallo o in legno. Comodo per la sua “portabilità”, presenta un unico neo: il fatto di doversi limitare a certe dimensioni, mentre quello fisso può adattarsi alle esigenze del proprietario. 22 Passione Altro immancabile elemento di ogni barbecue che si rispetti, il contenitore per la raccolta della cenere è posto sotto il braciere. Lì dentro finiscono non solo i residui della combustione ma anche quei pezzi di carne abbrustoliti che si sono staccati. Il barbecue a carbonella Quando le pietanze sulla griglia sono collocate a una certa distanza dalla brace, invece di esserne a stretto contatto, si parla di cottura indiretta. Si tratta del sistema adottato dai barbecue a carbonella, diversi da quelli a legna perché il combustibile utilizzato è il carbone, di una qualità riadattata all’uso culinario e facilmente reperibile sul mercato. Come sono costruiti? Oltre alla graticola sulla quale vengono posizionati i cibi, il set si compone di una leccarda, di un imbuto per lo smaltimento dei liquidi e di un coperchio. La prima serve, come già detto, a raccogliere l’olio di condimento o il grasso rilasciato dalle pietanze, che potrebbero altrimenti finire sulla brace e causare fiammate molto pericolose. L’imbu23 BarBecue Il raccoglicenere 02. Tutti i segreti di un buon barbecue to di metallo, posto solitamente nella parte inferiore, convoglia questi rifiuti in un contenitore predisposto allo scopo. L’eliminazione dei grassi in eccesso è fondamentale: senza questa procedura, i cibi risulterebbero difficili da digerire. Per una perfetta cottura indiretta, l’impianto deve essere completo di coperchio, che facilita la distribuzione omogenea del calore e fa sì che i cibi ne vengano interessati in maniera uniforme. Basta rimuovere la calotta e togliere la leccarda per passare dal sistema indiretto a quello diretto, per piatti che necessitano tempi di preparazione più rapidi e da gustare leggermente abbrustoliti. Il barbecue a gas La struttura è pressoché identica a quella dei barbecue a carbonella, con alcune sostanziali differenze che vale la pena sottolineare, per poter decidere quale tipologia si adatta alle proprie esigenze. La prima consiste nel fatto che i sistemi a gas sono omologati per usi esterni, per ragioni, 24 Passione 25 BarBecue ovviamente, di sicurezza. Inoltre, sono dotati di un imbuto in acciaio smaltato posto sopra il bruciatore, che serve a evitare un contatto fra la fiamma e gli alimenti. A seconda di come questo elemento viene posizionato, si può passare da una cottura indiretta, grazie a un calore diffuso, o diretta, con la fiamma quasi a contatto con il cibo. Al posto del carbone, si usa il gas, proveniente da bombole ricaricabili e facili da sostituire, anche se il consiglio è quello di tenerne sempre una di scorta a portata di mano. Sopra i bruciatori è presente una piastra in ghisa o una lastra di roccia lavica, sormontate dalla griglia dove vengono disposte le pietanze. La comodità sta nel fatto di poter regolare il calore proprio come nella cucina di casa, con apposite manopole che consentono di alzare o abbassare la fiamma. Si può perfino controllare la temperatura di cottura attraverso appositi termometri in vendita nei negozi specializzati. Questa tipologia di barbecue presenta vantaggi e svantaggi. Il lato positivo è quello di consentire diversi tipi di cottura, sia tramite una distribuzione omogenea del calore, sia attraverso l’uso della 02. Tutti i segreti di un buon barbecue piastra o della graticola per preparazioni più affumicate. Inoltre, è possibile sfruttarlo anche per usi diversi, come un vero e proprio fornello domestico, dove cuocere una pasta, far bollire delle verdure o cucinare pietanze particolarmente odorose che impregnerebbero gli spazi interni. D’altro canto, si tratta di un sistema dispendioso, sia a livello di investimento iniziale sia di mantenimento. Il gas è sicuramente più costoso della legna o della carbonella, anche se è possibile ovviare al problema del rifornimento allacciandosi alla rete domestica. Inoltre, eventuali guasti tecnici richiedono l’intervento di personale specializzato. Trattandosi di materiale altamente infiammabile è meglio non affidarsi a lavori fai da te. Quale tipo di gas è meglio scegliere? Quando il barbecue ha una postazione fissa, si può optare per il metano perché consente di sfruttare la fornitura domestica. Quelli alimentati a gpl, venduto in bombole, invece, possono essere sfruttati in qualunque luogo e consentono quindi maggior libertà di movimento. 26 Passione Ora che si sono elencate le varietà di barbecue disponibili sul mercato, si può scegliere quale fa al proprio caso. Una decisione che va presa ponendosi alcune domande, relativamente alla spesa che si è pronti ad affrontare e all’uso che se ne vuole effettivamente fare. Perché accanto agli appassionati del genere, quelli che non si lasciano scappare domenica senza onorare il rito del barbecue con pranzi a base di salamelle, spiedini e ogni genere di leccornia cotta alla griglia, esiste una schiera ben nutrita di semplici simpatizzanti. Ovvero, persone che amano cucinarsi ogni tanto qualche hamburger o costata a fuoco vivo, consumatori occasionali di ricette alla brace. Per questi ultimi, l’acquisto di un barbecue fisso da giardino, magari costruito su misura, rappresenterebbe davvero una spesa esagerata. Meglio piuttosto comprarne uno per uso domestico, di quelli elettrici che si attaccano alla corrente e sono dotati di una serpentina a lento rilascio termico. Le pietanze non bruciano, il fumo rilasciato è minimo e si tratta di uno strumento facilmente manovrabile e 27 BarBecue Una scelta ponderata 02. Tutti i segreti di un buon barbecue comodo da pulire. Oppure, chi non si può permettere una struttura più complessa o non ne avverte il bisogno, può dotarsi di un braciere in ghisa o in acciaio da sistemare su un ripiano in muratura dentro casa. In questo caso, meglio collocarlo in spazi che consentono una buona aerazione, in modo da evitare che i fumi fuoriescano senza infestare le altre stanze. Per chi possiede un caminetto, una buona soluzione è quella di sfruttare le qualità della pietra ollare o lavica: basta sistemarla su supporti metallici e manovrarla con appositi bracci isolanti disponibili nei negozi specializzati. Alcune possiedono anche delle scalmanature per permettere ai grassi rilasciati dalle pietanze di defluire in un luogo predefinito. Impianto a misura di chef Una volta stabilito che ci si vuole dotare di un impianto “con i fiocchi”, più o meno costoso ma pur sempre degno del nome di barbecue, si presenta il problema di quale tipo scegliere, fra quelli descritti in precedenza. Prima di procedere con qualsiasi selezione, è indispensabile valutare la disponibilità di un 28 Passione 29 BarBecue giardino, o di uno spazio aperto sul quale allestire il set per la griglia. Va bene anche un balcone, purché sia abbastanza ampio da contenere l’impianto che, per quanto se ne possano comprare varietà mignon, presenta comunque un certo ingombro. Nella scelta dell’investimento da compiere, potrebbe tornare utile un’ulteriore considerazione. Avere in casa un barbecue significa disporre quasi di una seconda cucina. Infatti i set che si trovano oggi in commercio sono molto più evoluti di quelli di una volta, costituiti solo da una griglia dove appoggiare le pietanze o di piastre sulle quali cuocere semplici bistecche. Quelli moderni offrono molto di più e su di essi è possibile cucinare non solo pietanze alla brace ma anche pane, pizze, pasta, con risultati sorprendenti dal punto di vista del sapore. Che non è assolutamente equiparabile a quello ottenuto da una cottura al forno, perché si arricchisce di aromi e fragranze inconfondibili. Altri elementi che devono essere tenuti in considerazione sono: - il numero di commensali che si intende orientativamente sfamare con il barbecue; 02. Tutti i segreti di un buon barbecue - quanto spesso si pensa di utilizzarlo; - le condizioni climatiche del luogo in cui si abita. La prima domanda potrebbe sembrare un po’ macchinosa, perché raramente si possono fare delle stime riguardo agli ospiti che si inviteranno nel lungo periodo. Non bisogna infatti calcolarne un numero preciso, ma essere consapevoli che sarebbe inutile acquistare un impianto da 10 pietanze per preparare solo un paio di salamelle alla volta. Stesso discorso vale per la frequenza nell’utilizzo. Se non si aspetta altro che mettere in pratica quelle ricette tante volte assaporate a casa di amici o durante sagre di paese, e si sa già che questo costituirà un vero e proprio hobby per i prossimi anni, inutile sprecare tempo e denaro per dotarsi di una struttura che si consumerà in un paio di mesi. Meglio spendere qualche euro in più e avere fra le mani il forno dei sogni, in grado di soddisfare tutti i propri desideri. Per non incappare in acquisti sbagliati, occorre essere metodici. Come? Per esempio, stilando una lista di invitati e un esempio di menu che si vuole preparare loro e affidando a questa stima la scelta del barbecue che fa al caso proprio. Infi30 Passione La migliore manutenzione Anche la propria predisposizione ai lavori di pulizia può essere determinante nella scelta dell’impianto più adatto. Perché? Il motivo sta nella resistenza o meno dei diversi tipi di barbecue all’incuria. Alcuni richiedono infatti una manutenzione accurata, che passa non solo attraverso la detersione della griglia di cottura dopo l’utilizzo ma anche lo smaltimento dei liquidi e la puli31 BarBecue ne, occhio alle condizioni climatiche e morfologiche del territorio in cui si vive. A seconda che ci si trovi in una zona particolarmente calda o soleggiata o umida e ventosa, vanno prese precauzioni diverse. Qualche esempio? Se si abita vicini al mare, sarà opportuno acquistare un set resistente alla corrosione provocata dall’aria salmastra, tipo in acciaio inox. Se si vive in aree battute dal vento, meglio dotarsi di barriere che riparino braciere e griglia. Oppure, quando il barbecue verrà allestito in un luogo assolato, occorrerà proteggere la struttura con un riparo dal sole diretto, che si tratti di un pergolato in legno o di una tettoia poco importa. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue zia del braciere. Esistono invece strutture più semplici, che offrono anche cotture poco sofisticate ma che hanno il vantaggio di richiedere solo un veloce colpo di straccio per poter essere riutilizzate. In ogni caso, particolare attenzione va prestata alla zona in cui poggiano i cibi: residui di pietanza, olio o altri condimenti tendono ad accumularsi sulle graticole e, se non vengono eliminati, possono danneggiare la cottura successiva. Non solo dal punto di vista del sapore, che viene deteriorato dalla loro presenza. Ma anche sotto il profilo igienico, i resti dei cibi “sporcano” anche quelli crudi che vi entrano in contatto. La soluzione interna Prima di comprare un impianto per cottura alla griglia, va decisa la sua collocazione all’interno dello spazio domestico. Dentro o fuori, sotto una tettoia o a cielo aperto, dal suo posizionamento dipende la scelta della migliore tipologia da acquistare. Sia che si opti per un riscaldamento a gas sia per uno a legna o a carbonella, vale una regola comune: la struttura deve essere a 32 Passione 33 BarBecue norma (una garanzia che ci deve dare, tramite apposito certificato, il venditore) e deve sostare in un luogo che consenta di valutarne l’uso in condizioni di sicurezza. Quando l’impianto è posto in uno spazio chiuso, magari quello domestico, le regole adottate per il suo funzionamento sono le stesse che governano i sistemi di riscaldamento a legna. Ovvero: essere dotato di una canna fumaria, essere collocato a distanza di sicurezza da altri impianti ed essere posizionato in locali dotati di prese d’aria. I barbecue per interni si riducono il più delle volte a bracieri in acciaio o ghisa usati all’occorrenza sfruttando il fuoco di un camino. Oppure, si costruiscono all’interno di strutture preesistenti. In entrambi i casi, la condicio sine qua non per accogliere un impianto del genere dentro casa è il fatto di possedere una canna fumaria di buona qualità. Cosa vuol dire? Che è in grado di rimuovere i fumi di cottura senza otturarsi e riversarli all’interno. Per impedire che si formino intoppi pericolosi, il 02. Tutti i segreti di un buon barbecue punto di partenza è provvedere a un’accurata manutenzione. Anche perché le sostanze rilasciate dalle pietanze cotte alla brace sono oleose e rivestono la canna fumaria di una patina di fuliggine, che rischia di cadere sui cibi preparati in un secondo momento. Le canne fumarie migliori, dicono gli esperti, sono quelle in acciaio inox: si tratta infatti del materiale più facile da pulire e da mantenere. Una volta che è stato appurato il livello di tiraggio del camino e che si è provveduto a mantenerlo in buone condizioni igieniche, questa soluzione per cottura alla griglia costituisce di sicuro la più economica sul mercato. La soluzione esterna Certo, nulla rende meglio l’idea di barbecue, inteso non solo come tecnica culinaria ma anche come evento sociale, quanto una struttura posizionata all’aperto. È fuori dalle mura domestiche, anche se in prossimità di queste, che il “rito” raggiunge la sua massima espressione ed è capace di esercitare quel fascino che l’ha reso famoso in tutto il mondo. Fortunati dunque i possessori 34 Passione 35 BarBecue di un giardino o di un grosso terrazzo, perché a loro è concessa la possibilità di onorare una tradizione che ha radici secolari. Basta solo decidere se preferire una struttura mobile o una fissa. Nel primo caso, il vantaggio è quello di poterla spostare ovunque si voglia, adattando spazi diversi volta per volta o adattando la collocazione al clima e al periodo. Infatti, le rotelle consentono di rimuovere la struttura quando tira vento in un luogo più riparato, dove il cuoco possa seguire la cottura senza fumo negli occhi e per mettere al riparo gli ospiti da eventuali ventate affumicate. Un barbecue mobile torna utile anche quando la cottura si prolunga dalla mattina al pomeriggio e il sole, cambiando la sua inclinazione rischia di battere proprio sulla graticola, danneggiando i cibi in preparazione. Tuttavia, una struttura fissa ha il suo fascino, oltre che una solidità tale da poter durare per una vita intera. Gli impianti di questo tipo sono generalmente realizzati in muratura o in altri materiali di solito usati nell’edilizia, come mattoni, ardesia, pietra lavica. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue Come i materiali anche le norme che ne regolano la costruzione sono riferibili al settore edile. Prima di installare sul proprio terreno un impianto in pietra va consultato il regolamento del comune di appartenenza: potrebbero esistere restrizioni che impedirebbero il suo corretto funzionamento o la manutenzione. Mobile o fisso che sia, l’importante in ogni caso è che il barbecue venga collocato in un luogo sicuro. Per farlo, vanno valutati diversi fattori, come la distanza da materiali infiammabili, che possono essere costituiti anche dallo stesso ripiano dove si appoggiano le pietanze da cucinare. Anche la posizione rispetto agli alberi è importante, perché fiammate o scintille potrebbero innescare incendi. Per evitare tutti i rischi annessi e connessi, è bene anche delimitare la zona e non farvi accedere bambini e animali. La scelta del combustibile Legna, carbone, elettrico o a gas? Tutte queste tipologie di combustibile presentano pro e contro. Non ne esiste uno migliore degli altri, la scelta dipende (quasi) esclusivamente dai gusti 36 Passione I vantaggi e gli svantaggi dei barbecue a legna Legna e carbone sono i materiali di combustione più antichi e di sicuro quelli più economici che 37 BarBecue personali dell’acquirente. Che può lasciarsi influenzare dall’enorme varietà di proposte presenti in commercio, alcune davvero originali quanto a design e dimensioni. Ci si può innamorare di un barbecue dal profilo elegante, che ricorda il baule di una limousine. O dalle linee più “robuste” e squadrate, simili a quelle di una locomotiva. I più tradizionalisti si affidano alle strutture di pietra o alle semplici griglie, singole o multiple a seconda delle necessità. Naturalmente, a seconda del modo in cui è costruito l’impianto, sarà predisposto per l’una o l’altra alimentazione. In generale, si può dire che legna e carbonella sono di solito abbinate a barbecue “classici” e regalano ai cibi un sapore più aromatico. Gas ed elettricità sono invece associate a barbecue moderni ma hanno costi più alti anche se regalano tempi di cottura più snelli. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue esistano in commercio. Alimentano categorie di barbecue costituiti da un bruciatore in ferro o in acciaio, dentro il quale è posto il combustibile, e una griglia dove vengono sistemate le pietanze. I sistemi più moderni consentono di regolare la superficie di cottura in altezza, in modo da avvicinare o allontanare il cibo dal fuoco a seconda della ricetta. Anche il bruciatore si può aprire o chiudere in modo da indirizzare il calore e cuocere meglio alcune parti della pietanza. In alcuni casi, il sistema è provvisto di una o più bocche di aerazione, così la camera di combustione rimane ventilata e non si formano fumi sgradevoli. Infine, questi macchinari possono essere dotati di girarrosto, a manovella o elettrico, per cuocere animali interi come vuole la tradizione. Perché preferire un barbecue di questo tipo a quello a gas? Innanzitutto, per una questione di costi: questi combustibili si trovano sul mercato a prezzi molto contenuti. A meno che non si abiti vicino a un bosco e si decida di procurarsi il materiale in natura. In tal caso, occorre stare attenti che nella zona non esistano norme o divieti di raccolta, 38 Passione 39 BarBecue per non incorrere in multe salatissime. La griglia di acciaio o in ghisa è ottima per cucinare qualsiasi tipo di carne. L’unica precauzione che occorre avere è quella di oliarla ogni tanto, altrimenti si ossida. Infine, non si può negare che la legna è in grado di aggiungere un tocco in più alla cottura, dato dalla tipologia di legname bruciato. Ogni varietà, come si vedrà in seguito, sprigiona aromi così particolari che il cibo ne risulta completamente trasformato. Un piacere cui molti buongustai non saprebbero mai rinunciare, anche se richiede una certa conoscenza delle qualità del legno utilizzato e una buona dose di pazienza nel suo reperimento. Fin qui, i lati positivi del barbecue ad alimentazione “naturale”. Esistono tuttavia anche aspetti negativi. Quali? Innanzitutto, la scomodità del rifornimento della legna necessaria per alimentare il barbecue. Sotto questo aspetto, optare per i sacchi di carbonella può aiutare, salvo poi dover trovare un luogo per depositare entrambe le merci. Insomma, l’approvvigionamento del combustibile è 02. Tutti i segreti di un buon barbecue sicuramente più faticoso. Così come l’avvio della cottura. Che comporta una serie di manovre necessarie per accendere il fuoco e alimentarlo. Una perdita di tempo, secondo alcuni. Il bello del barbecue tradizionale, secondo altri. La manutenzione del barbecue a legna Il primo step da seguire per utilizzare correttamente questo impianto riguarda proprio la sua prima accensione. È fondamentale seguire alcune regole secondo il materiale di cui è composto il bruciatore. Se è di tipo refrattario, al primo utilizzo la temperatura deve aumentare poco alla volta. Solo in questo modo si consentirà agli elementi e alle connessioni dell’impianto di assestarsi e di non rovinarsi per un improvviso sbalzo di calore. Se il barbecue è in ghisa, va attuata una procedura chiamata “stagionatura”. In cosa consiste? Occorre riscaldare e raffreddare più volte l’apparecchio, che in questo modo si prepara a sopportare meglio gli sbalzi termici successivi. Gli impianti in acciaio inox e C40 richiedono altri 40 Passione La qualità del combustibile La scelta del combustibile è altrettanto importante per evitare che il barbecue si rovini o produca effetti indesiderati sulle pietanze che vi si preparano. È buona norma scartare legna verniciata, lavorata o che presenta segni di resina. Questa “colla” naturale, infatti, non solo altera il 41 BarBecue tipi di manutenzione. In occasione del primo utilizzo, va rimossa la pellicola che protegge le varie componenti e va effettuato un riscaldamento “a vuoto”. Perché? Alcuni ingranaggi sono oliati e con il calore queste sostanze potrebbero cadere sui cibi, alterandone il sapore. Dopo questo avvio, è bene quindi pulire bene ogni parte dell’impianto. Se il colore del braciere muta dopo diversi utilizzi, non è il caso di preoccuparsi. Questo fenomeno, capace di produrre striature rossastre o blu sulle pareti interne ed esterne, è dovuto alle alte temperature, che alterano la struttura molecolare del materiale. Ma questo non incide assolutamente sul funzionamento dell’apparecchio, né sulla qualità della cottura. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue sapore dei cibi ma, se viene a contatto con il grasso rilasciato da questi, può infiammarsi e bruciarli. Via libera invece alla betulla, al faggio, all’olivo o altri alberi da frutto. Se si opta per la carbonella, invece, bisogna accertarsi che si tratti di un prodotto adatto a questo utilizzo. Un’abitudine diffusa, ma sbagliata, è quella di alimentare il fuoco con benzina o alcol: le conseguenze di un uso inappropriato di questi liquidi possono essere disastrose, in quanto, essendo altamente infiammabili, sono in grado di scatenare incendi anche di vasta portata. Inconvenienti di questo tipo vanno evitati sorvegliando il barbecue non solo durante l’accensione, ma per tutto il tempo di cottura e fino a completo spegnimento. Per consentire l’utilizzo di impianti mobili in completa sicurezza, bisogna evitare assolutamente di tenerli in casa o in luoghi chiusi e assicurarsi che la griglia con le pietanze sia posizionata orizzontalmente, per evitare che il cibo rovesciandosi prenda fuoco o che i suoi 42 Passione L’attrezzatura Una cottura non solo corretta ma anche sicura dei cibi passa attraverso l’utilizzo di attrezzi appropriati. Pinze, palette, forchettoni sono indispensabili per manovrare correttamente gli alimenti sulla griglia e per evitare ustioni allo chef di turno. Che per non correre questo rischio può dotarsi anche di guanti ignifughi, utili non soltanto per impedire il contatto diretto con oggetti incandescenti ma anche per proteggere da schizzi o fiammate. Altra norma da seguire, mai posizionare il cibo troppo a contatto con il fuoco, per evitare che si bruci o che generi incendi. Se questo succede, occorre rimuovere subito le pietanze dalla griglia e versare dell’acqua, possibilmente nebulizzata con uno spruzzino. Una volta terminata la cottura, tutta l’appa43 BarBecue liquidi producano pericolose fiammate. Inoltre, come già detto, bambini e animali domestici andrebbero tenuti alla larga dal barbecue, così come questo andrebbe riparato da eventuali folate di vento. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue recchiatura va pulita, se se ne vuole mantenere intatta la funzionalità in occasione dei prossimi barbecue. Come si svolge un’adeguata detersione? La griglia va scaldata per facilitare lo scioglimento dei grassi accumulati sulle sue aste, poi va spazzolata con un apposito strumento. Se non si intende riutilizzarla per molto tempo, va oliata con cura. Il fascino dello “smoker” I tagli che si prestano alla cottura sulla griglia sono numerosissimi, come si è visto nei precedenti capitoli. Si va da quelli di piccole dimensioni, tipo le cosce o gli spiedini, fino all’animale intero. Quest’ultimo, in particolare, non si può cuocere su qualsiasi barbecue. La graticola di un normale impianto a legna, anche di ampie dimensioni, non potrebbe reggere il peso di un maialino o di un castrato. In questi casi va utilizzato un attrezzo diverso, chiamato “smoker”. In cosa consiste? Si tratta di un impianto di più ampie dimensioni, alimentato a legna, che brucia in uno spazio det44 Passione La cenere, dove la metto? Infine, la cenere. Dopo averla rimossa dal braciere è buona norma depositarla in un contenitore metallico chiuso, prima di gettarla definitivamente. In questo modo, eventuali pezzi di brace rimasti incandescenti finiranno con lo spegnersi per mancanza di ossigeno. Come ci si deve comportare, invece, in caso di utilizzo di pietra ollare o lavica? Prima si lascia raffreddare, poi si pulisce con una spugna e del sale grosso. Ogni altro tipo di detergente 45 BarBecue to “camera di fuoco”. I fumi generati da questa combustione finiscono in un altro contenitore, più grande del primo, dove si trova la carne da cucinare, poi fuoriescono da una canna fumaria. La cottura dunque avviene molto lentamente, in alcuni casi sono necessarie 4 o 5 ore. Simile alla grigliata per modalità di preparazione dei cibi, questo tipo di cucina se ne differenzia sia per lo strumento impiegato sia per la procedura, molto più impegnativa. Per veri intenditori, insomma. 02. Tutti i segreti di un buon barbecue potrebbe danneggiarla. Infine, ecco un’ultima norma per un corretto mantenimento del barbecue: tenerlo a riparo da pioggia e umidità. Queste infatti aggrediscono le componenti dell’impianto e ne provocano l’ossidazione, rendendolo inutilizzabile. Pregi e difetti dei barbecue a gas I barbecue che funzionano a gas continuano a sottrarre fette di mercato importanti a quelli più tradizionali, alimentati a legna o carbone. Come mai? I vantaggi che presentano sono più di uno. Il primo, la loro estrema facilità di utilizzo. Per i neofiti della cottura alla griglia rappresentano una garanzia, insomma. Sono apprezzati anche per la loro maggior durata nel tempo. Quelli più diffusi sono prodotti in acciaio di qualità, che si conserva più a lungo. Non solo, si pulisce più facilmente, evitando quindi noiose procedure di manutenzione. Gli impianti più moderni sono dotati di due o 46 Fine dell'anteprima Ti è piaciuta? Acquista l'ebook completo oppure guarda la scheda di dettaglio dell'ebook su UltimaBooks.it