Indagine congiunturale: Consuntivo 2006

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Indagine congiunturale: Consuntivo 2006
 Osservatorio economico locale del Comune di Follonica Indagine congiunturale: Consuntivo 2006 – Previsioni 2007 II semestre 2006 ‐ Previsioni I semestre 2007 Tema di approfondimento Il Decreto Bersani: l’impatto sul territorio In collaborazione con il C.O.A.P. ‐ Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto e l’Istituto Tagliacarne di Roma ISTITUTO
GUGLIELMO TAGLIACARNE
Maggio 2007 per la promozione
della cultura economica
Indice 1. LE DINAMICHE CONGIUNTURALI DEL 2006............................................................ 3 PREMESSA ................................................................................................................................. 3 1.1 LO SCENARIO ECONOMICO ................................................................................................ 3 1.2 L’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA FOLLONICHESE NEL 2006 ........................................... 5 1.3 LE DINAMICHE CONGIUNTURALI DEL 2006 PER SETTORE, DIMENSIONE E FORMA GIURIDICA ............................................................................................................................... 10 1.4 IL II SEMESTRE 2006 .......................................................................................................... 11 1.5 LE PREVISIONI PER IL 2007................................................................................................ 13 2. “IL DECRETO BERSANI: L’IMPATTO SUL TERRITORIO DELLE LIBERALIZZAZIONI” ........................................................................................................... 18 2.1 I PRINCIPALI INDIRIZZI DEL DECRETO BERSANI ............................................................. 18 2.2 L’INTERPRETAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI ..................................... 20 2.3 L’OPINIONE DELLE IMPRESE FOLLONICHESI ................................................................... 27 2.3.1 Il quadro generale........................................................................................................ 27 2.3.2 Banche e assicurazioni ................................................................................................ 31 2.3.3 Nuove attività imprenditoriali.................................................................................... 36 2.3.4 Commercio .................................................................................................................. 37 2.3.5 Servizi e professioni .................................................................................................... 40 2.3.6 Trasporti ..................................................................................................................... 43 Il presente rapporto è stato realizzato dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne
Gruppo di lavoro Responsabile Area Studi e Ricerche Dott. Giuseppe Captano Responsabile Osservatori Economici Provinciali Dott. Paolo Cortese Ricercatrice Dott.ssa Giulia Petilli Collaboratori Dott. Fabrizio Ciocci Elaborazioni Dott. Antonio Azzoli Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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1. Le dinamiche congiunturali del 2006 Premessa Il presente documento illustra i risultati della seconda indagine congiunturale riguardante l’andamento economico del comune di Follonica nel 2006. Il Panel di imprenditori intervistati ha risposto a domande relative all’andamento dei principali indicatori congiunturali (fatturato, produzione, redditività, portafoglio ordini, occupazione, investimenti) nel 2006, fornendo previsioni anche per il 2007. Inoltre, è stato affrontato il tema di approfondimento riguardante la percezione delle imprese follonichesi dell’efficacia che il Decreto Bersani avrà sul sistema economico italiano e locale. 1.1 Lo scenario economico Il 2006 è stato un anno di crescita per l’economia mondiale (+3,9%), che ha visto l’Italia inserirsi in questa tendenza con un incremento meno marcato rispetto alla media, trainata dai paesi del Sud Est asiatico, dagli Stati Uniti e da alcuni paesi europei. Nel 2006 il nostro Paese è cresciuto con un ritmo del +1,9%, mentre le previsioni per il 2007 si attestano al +2%. Il clima di opinione delle imprese italiane migliora, anche se non mancano interrogativi sulla capacità di ritornare competitivi, soprattutto in tema di produttività e capacità di penetrazione dei mercati esteri. _________________________________________________________________________________
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Tab. 1 – Andamento del PIL in Italia e nelle principali aree del mondo (2006) Stati Uniti Giappone Cina e Subcontinente Indiano Area Euro Mondo Italia Fonte: OCSE, FMI, ISTAT 3,4 3,0 10,0 2,6 3,9 1,9 In questo scenario, il trend dell’economia provinciale risulta stazionario e non mostra un’effettiva attitudine ad agganciare le dinamiche economiche nazionali ed internazionali; ciò in virtù di un modello di crescita che ha privilegiato il mercato interno ed una modesta presenza di settori che stanno trainando la ripresa (automotive, meccanica di precisione, Made in Italy di qualità). Il risultato si concretizza in un ciclo economico che non risulta influenzato dalle dinamiche nazionali. L’economia della provincia di Grosseto, nel 2006, ha marcato una fase del ciclo economico meno difficile rispetto a quella degli scorsi anni, pur in un contesto di selezione delle imprese meno competitive; prevalgono, tuttavia, ancora i saldi1 negativi delle principali variabili congiunturali. Risulta importante sottolineare che un terzo delle imprese della provincia ha effettuato investimenti nel 2006, a testimonianza di un cambiamento nell’atteggiamento degli imprenditori. Esaminando la dinamica semestrale dell’ultimo triennio dei saldi di fatturato all’interno dei settori della provincia, si evince come le ultime rilevazioni riportino una costante riduzione di intensità delle negatività ed un secondo semestre 2006 positivo per le attività ricettive. Il saldo esprime la differenza (in percentuale) tra dichiarazioni in aumento e diminuzione della variabile considerata (produzione, portafoglio ordini, fatturato, addetti, investimenti). 1
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Graf. 1 – Saldi di fatturato nei settori economici in provincia di Grosseto (I sem. 2003 – II sem. 2006) 40,0
28,0
30,0
20,0
17,9
11,3
10,0
3,0
2,9
0,0
‐10,0
‐20,0
2,9
3,2
I sem. 03
‐10,9 ‐6,9
‐8,2
II sem. 03
‐3,5
7,2
10,6
8,1
9,7
I sem. 04
‐7,9
6,3
0,0
1,0
‐3,7
II sem. 04
2,2
‐8,2
I sem. 05
II sem. 05
‐3,7
‐9,7
‐17,2
‐18,5
‐15,8
I sem. 06
‐5,0
‐5,4
‐14,1
‐15,5
‐5,6 ‐5,3
II sem. 06
‐5,6
‐13,9
‐19,0
‐16,9
‐9,8
‐22,2
‐17,3
‐30,0
‐37,1
‐27,3
‐27,6
‐33,3
‐40,0
‐38,6
‐39,7
‐39,4
‐50,0
‐47,6
‐60,0
Agricoltura
Costruzioni
Manifatturiero
Terziario avanzato
Turismo
Commercio
Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto 1.2 L’andamento dell’economia follonichese nel 2006 Come per quanto constatato in merito all’economia provinciale, il 2006 è stato un anno di sostanziale stabilità per l’economia follonichese, anche se, osservando l’articolazione delle risposte della presente indagine congiunturale, è possibile notare una prevalenza delle dichiarazioni di “diminuzione” delle variabili considerate su quelle indicanti “aumento”. Tuttavia, analizzando in maniera comparata i risultati dell’indagine, ovvero confrontando le dichiarazioni degli imprenditori del solo comune di Follonica con il totale provinciale, è possibile dedurre una dinamica meno negativa per le imprese localizzate all’interno dell’area comunale, rispetto al totale provinciale. _________________________________________________________________________________
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In particolare, le dichiarazioni di stabilità degli indicatori congiunturali (produzione, portafoglio ordini, fatturato, occupazione) fornite dagli imprenditori follonichesi, risultano prevalenti rispetto a quelle di aumento e diminuzione, e sostanzialmente equivalenti a quelle del totale provinciale. Ciò che differenzia l’andamento economico del 2006 di Follonica rispetto a quello provinciale è, con l’esclusione dell’occupazione, una quota più rilevante di dichiarazioni di aumento delle variabili (circa 5 punti percentuali in più), fattore che determina saldi negativi ma molto meno preoccupanti. Per quanto concerne la produzione (redditività nel caso dei settori terziari), dal grafico sottostante è possibile osservare che la quota di imprenditori che ne indicano le stabilità nel 2006 (rispetto al 2005) è pari al 44,6%, mentre la quota di coloro che hanno visto aumentare tale variabile è pari al 25% (provincia 20,3%), con un saldo pari al ‐5,4% (provincia ‐11,8%). Graf. 2 ‐ Andamento della produzione (redditività per i servizi) nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2006 (confronto con il totale provinciale; in %) 44,6
50,0
43,8
40,0
32,1
30,4
30,0
25,0
20,3
20,0
3,8
10,0
0,0
0,0
‐5,4
‐10,0
‐11,8
‐20,0
Follonica
Maggiore
Grosseto
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
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Spostando l’attenzione sul portafoglio ordini, è possibile constatare un incremento delle affermazioni di stabilità (51,8%) ed una riduzione di circa 5 punti percentuali riscontrabili, rispettivamente, nelle quote indicanti aumento e diminuzione rispetto alla produzione. Coloro che affermano di aver aumentato, nel 2006, gli ordinativi sono il 23,2% (provincia 18,1%), con un saldo pari a ‐
1,8% (provincia ‐9%). Graf. 3 ‐ Andamento del portafoglio ordini nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2006 (confronto con il totale provinciale; in %) 60,0
51,8
51,4
50,0
40,0
30,0
23,2
27,1
25,0
18,1
20,0
10,0
3,4
0,0
0,0
‐1,8
‐9,0
‐10,0
Follonica
Grosseto
Maggiore
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 L’analisi delle dinamiche occupazionali relative al 2006, evidenzia che il 90% degli intervistati indica stabile il proprio numero di addetti rispetto al 2005; al contrario delle altre variabili, il saldo è peggiore di quanto riscontrabile per il totale provinciale (‐5,7% Follonica; provincia ‐2,9%). _________________________________________________________________________________
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Graf. 4 ‐ Andamento dell’occupazione nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2006 (confronto con il totale provinciale; in %) 100,0
90,6
87,9
90,0
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
7,5
7,5
4,6
1,9
0,0
0,0
0,0
‐2,9
‐5,7
‐10,0
Follonica
Maggiore
Grosseto
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Esaminando con attenzione le dichiarazioni riguardanti il trend del fatturato aziendale, gli imprenditori che ne affermano la stazionarietà nel 2006 si attestano al 41,1% del campione, mentre un altro 25% ne dichiara l’aumento (provincia 20,4%); il saldo si attesta al ‐5,4% (provincia ‐10,1%). Per coloro che hanno visto aumentare il volume di affari, il miglioramento deve essere attribuito, nella quasi totalità dei casi, all’aumento della domanda; alcuni imprenditori del turismo e del terziario avanzato indicano anche il miglioramento della competitività del prezzo, della qualità dei propri prodotti, la penetrazione commerciale più incisiva ed una migliore conoscenza del mercato. Al contrario, gli imprenditori che hanno dichiarato una diminuzione del fatturato nel 2006 (30,4%) sostengono che le cause vanno individuate nella peggiore situazione economica (nazionale ed internazionale) e nella diminuzione della domanda. _________________________________________________________________________________
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Graf. 5 ‐ Andamento del fatturato nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2006 (confronto con il totale provinciale; in %) 50,0
41,1
41,9
40,0
30,5
30,4
30,0
25,0
20,4
20,0
7,2
10,0
3,6
0,0
‐5,4
‐10,0
‐10,1
‐20,0
Follonica
Grosseto
Maggiore
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 L’analisi dei processi di internazionalizzazione evidenzia che il 9,5% del nostro campione realizza esportazioni (quota non modesta se si considera che, sostanzialmente, solo il manifatturiero sperimenta percorsi di internazionalizzazione), in un contesto, relativamente al fatturato estero, di sostanziale stazionarietà. Tra le difficoltà riscontrate dalle imprese che esportano, assumono un’importanza centrale le difficoltà burocratiche e la modesta conoscenza delle opportunità e dei mercati esteri. In maniera speculare, l’analisi delle motivazioni a non esportare mette i evidenza “la tipologia di prodotto” (87,5%), quale fattore critico per le imprese. Per completezza di informazioni, occorre osservare come il 61,9% delle imprese lavori su commessa ed il 23,8% per conto terzi; per queste imprese è difficile trovare clienti sulle piazze internazionali. In tema di investimenti, il 43,6% delle imprese di Follonica sostiene di averne effettuati nel 2006 (provincia 33,8%), per lo più nei settori del commercio, del turismo e del terziario avanzato. Le risorse destinate ad investimenti sono _________________________________________________________________________________
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risultate maggiori di quelle del 2005, secondo il 34,8% di coloro li hanno realizzati e sono stati finalizzati alla sostituzione dei macchinari obsoleti, nel caso del settore industriale, e delle attrezzature nel caso dei servizi. 1.3 Le dinamiche congiunturali del 2006 per settore, dimensione e forma giuridica Disaggregando i dati dell’indagine per categoria di impresa, ovvero settore di appartenenza, classe dimensionale e forma giuridica, si evince, per il 2006, coerentemente a quanto si riscontra in ambito provinciale, un sorta di spaccatura tra le imprese più performanti e quelle che, invece, riscontano un andamento poco soddisfacente. Posto che le dichiarazioni di stazionarietà dei fatturati risultano prevalenti, fra le imprese più dinamiche è possibile trovare quelle del turismo (saldo fatturato 2006 +36,4%), del terziario avanzato (+30%), le società a responsabilità limitata e quelle in nome collettivo (rispettivamente +11,1% e +8,3%), mentre dal punto di vista della dimensione spiccano quelle con oltre 10 addetti (+23,1%). Non molto soddisfacenti le performance del commercio (‐53,8%), dell’industria (manifatturiero e costruzioni: ‐13,6%), delle ditte individuali (‐7,4%), delle società in accomandita semplice (‐16,7%) e delle micro imprese (‐14,0%). Tab. 1 – Andamento del fatturato nei settori dell’economia di Follonica nel 2006 (in %) Industria Terziario Totale Commercio Turismo
(Manifatt. e costr.) avanzato servizi Maggiore 13,6 7,7 45,5 50,0 32,4 Minore 27,3 61,5 9,1 20,0 32,4 Uguale 54,5 23,1 45,5 30,0 32,4 Ns/Nr 4,5 7,7 0,0 0,0 2,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo ‐13,6 ‐53,8 36,4 30,0 0,0 Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Totale 25,0 30,4 41,1 3,6 100,0 ‐5,4 _________________________________________________________________________________
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Tab. 2 – Andamento del fatturato per forma giuridica e dimensione delle imprese di Follonica nel 2006 (in %) Forma giuridica Individuale S.n.c S.a.s. S.r.l. Maggiore 22,2 25,0 33,3 33,3 Minore 29,6 16,7 50,0 22,2 Uguale 44,4 58,3 16,7 33,3 Ns/Nr 3,7 0,0 0,0 11,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo ‐7,4 8,3 ‐16,7 11,1 Classe di addetti Totale Da 1 a 9 Oltre 10 Maggiore 20,9 38,5 25,0 Minore 34,9 15,4 30,4 Uguale 41,9 38,5 41,1 Ns/Nr 2,3 7,7 3,6 Totale 100,0 100,0 100,0 Saldo ‐14,0 23,1 ‐5,4 Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 1.4 Il II semestre 2006 Restringendo il periodo di analisi al solo secondo semestre 2006 (rispetto al primo semestre 2006), al contrario di quanto si osserva in provincia, in cui la dinamica economica in questo periodo è più favorevole di quella espressa nella prima parte dell’anno, nel comune di Follonica le imprese sembrano segnare il passo, evidenziando, per tutte le variabili considerate, un saldo fra dichiarazioni di aumento e diminuzione peggiore. Nel grafico sottostante sono riportati i saldi delle variabili congiunturali dei due semestri ed, in alcuni casi, il divario a scapito del periodo luglio – dicembre 2006 risulta consistente. In particolare, la produzione del secondo semestre 2006 evidenzia un saldo pari a ‐16,4% (primo semestre +13%), il portafoglio ordini ‐9,1% (primo semestre ‐3,8%), l’occupazione ‐3,8% (primo semestre +3,7%) ed il fatturato ‐13,2% (primo semestre 0). _________________________________________________________________________________
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In termini di settori si sottolinea il dato positivo del turismo (+27,3%), trainato logicamente dal periodo estivo, la stazionarietà del terziario avanzato e la flessione di industria (‐9,5%) e commercio (‐61,5%). Graf. 6 ‐ Andamento dei saldi dei principali indicatori congiunturali nel comune di Follonica (I e II semestre 2006) ‐9,1
Portafoglio Ordini
‐3,8
‐13,2
Fatturato aziendale
0,0
‐3,8
Occupati
3,7
‐16,4
Produzione
‐13,0
‐20,0
‐15,0
‐10,0
I sem. 2006
‐5,0
0,0
5,0
II sem. 2006
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Tab. 3 – Andamento del fatturato nei settori dell’economia di Follonica ne lsecondo semestre 2006 (in %) Industria Terziario Commercio Turismo
Totale servizi Totale (Manifatt. E costr.) avanzato Maggiore 14,3 0,0 36,4 Minore 23,8 61,5 9,1 Uguale 57,1 30,8 54,5 Ns/Nr 4,8 7,7 0,0 Totale 100,0 100,0 100,0 Saldo ‐9,5 ‐61,5 27,3 Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 25,0 25,0 50,0 0,0 100,0 0,0 18,8 34,4 43,8 3,1 100,0 ‐15,6 17,0 30,2 49,1 3,8 100,0 ‐13,2 _________________________________________________________________________________
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1.5 Le previsioni per il 2007 Spostando l’attenzione sulle previsioni che gli imprenditori di Follonica hanno formulato per il 2007, sempre in confronto con il totale provinciale, emerge, con l’esclusione dell’occupazione, un’ampia quota di incertezza, comunque leggermente più contenuta di quella osservata per il contesto grossetano. Sono decisamente più elevate le percentuali di imprenditori che si attendono un incremento di produzione, portafoglio ordini e fatturato, le quali si attestano intorno a circa 20% (più 7‐10 punti percentuali rispetto al contesto provinciale). Al contrario, le attese di diminuzione e di stazionarietà dell’indicatore sono più contenute del totale provinciale. In via generale, i saldi tra attese di incremento e diminuzione delle variabili congiunturali, con l’esclusione dell’occupazione, sono positivi, contrariamente a quanto accade in provincia, ove i saldi previsionali per il 2007 si attestano in area negativa. Entrando nel dettaglio della produzione (redditività per i servizi), si osserva come coloro che non sanno formulare un’indicazione precisa per il 2007 sono il 40,7% degli intervistati (42,7% in provincia), mentre gli intervistati che si attendono stabilità di tale indicatore sono il 25,9% (33,7% in provincia). Il saldo è favorevole, pari al +7,4% (‐1,7% in provincia). Per quanto concerne il portafoglio ordini, la situazione è analoga a quanto osservato per la produzione, con differenze nell’ordine di 2‐3 punti percentuali nelle quote di attesa di incertezza (37%; provincia 40%), stabilità (27,8%; provincia 33,7%) e diminuzione (14,8%; provincia 14,4%); le stime di aumento di tale indicatore si attestano nuovamente al 20,4% (provincia (11,8%). Ciò determina un saldo favorevole (+5,6%; provincia ‐2,6%). _________________________________________________________________________________
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Graf. 7 – Previsioni di andamento della produzione (redditività per i servizi) nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2007 (confronto con il totale provinciale; in %) 42,7
40,7
45,0
40,0
35,0
25,0
27,8
25,9
30,0
20,4
20,0
13,9
15,6
13,0
15,0
7,4
10,0
5,0
0,0
‐1,7
‐5,0
Follonica
Grosseto
Maggiore
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 8 – Previsioni di andamento del portafoglio ordini nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2006 (confronto con il totale provinciale; in %) 45,0
40,0
37,0
40,0
33,7
35,0
27,8
30,0
25,0
20,0
20,4
14,4
14,8
11,8
15,0
5,6
10,0
5,0
0,0
‐2,6
‐5,0
Follonica
Grosseto
Maggiore
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
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Il clima di attese per il 2007 in tema di occupazione vede l’80,8% degli imprenditori intervistati di Follonica affermare la stazionarietà del numero di addetti (88,4% in provincia) ed il 13,5% non formulare indicazioni (7,3% in provincia); il saldo si attesta a ‐1,9% (+0,2% in provincia). Graf. 9 – Previsioni di andamento dell’occupazione nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2007 (confronto con il totale provinciale; in %) 88,4
90,0
80,8
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
13,5
20,0
10,0
1,9
7,3
3,8
2,2
0,0
2,0
0,2
‐1,9
‐10,0
Follonica
Grosseto
Maggiore
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Infine, esaminando le attese di andamento del fatturato aziendale per il 2007 emerge che il 38,2% degli esponenti non fornisce indicazioni (43,9% in provincia) e secondo il 23,6% di essi sarà stazionario (27,6% in provincia), mentre per il 20% il volume di affari nel 2007 sarà maggiore (12,4% in provincia), con un saldo pari a +1,8% (‐3,6% in provincia). _________________________________________________________________________________
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Graf. 10 – Previsione di andamento del fatturato nel totale settori dell’economia di Follonica nel 2007 (confronto con il totale provinciale; in %) 43,9
45,0
38,2
40,0
35,0
27,6
30,0
25,0
23,6
20,0
18,2
16,1
20,0
12,4
15,0
10,0
1,8
5,0
0,0
‐3,6
‐5,0
Follonica
Grosseto
Maggiore
Minore
Uguale
Ns/Nr
Saldo
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 L’analisi di scenario consente di fare delle proiezioni sulle imprese che dovrebbero giocare un ruolo primario nelle politiche di sviluppo dell’economia comunale nel 2007: dal punto di vista dei settori produttivi si sottolineano le positive previsioni di fatturato del turismo (saldo +34,6%), mentre per quanto riguarda la natura giuridica appaiono avvantaggiate le società a responsabilità limitata (+25%), quelle in nome collettivo (+8,3%). Dal punto di vista dimensionale le prospettive migliori sono per le imprese con oltre 10 addetti (+7,7%). Tab. 4 – Previsioni di andamento del fatturato nei settori dell’economia di Follonica nel 2007 (in %) Industria Terziario Commercio Turismo
Totale servizi Totale (Manifatt. e costr.) avanzato Maggiore 14,3 15,4 45,5 10,0 23,5 20,0 Minore 14,3 15,4 9,1 40,0 20,6 18,2 Uguale 9,5 46,2 36,4 10,0 32,4 23,6 Ns/Nr 61,9 23,1 9,1 40,0 23,5 38,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo 0,0 0,0 36,4 ‐30,0 2,9 1,8 Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
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Tab. 5 – Previsioni di andamento del fatturato per forma giuridica e dimensione delle imprese di Follonica nel 2007 (in %) Forma giuridica Individuale S.n.c S.a.s. S.r.l. Maggiore 22,2 16,7 16,7 25,0 Minore 29,6 8,3 16,7 0,0 Uguale 18,5 33,3 33,3 12,5 Ns/Nr 29,6 41,7 33,3 62,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo ‐7,4 8,3 0,0 25,0 Classe di addetti Totale Da 1 a 9 Oltre 10 Maggiore 21,4 15,4 20,0 Minore 21,4 7,7 18,2 Uguale 21,4 30,8 23,6 Ns/Nr 35,7 46,2 38,2 Totale 100,0 100,0 100,0 Saldo 0,0 7,7 1,8 Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 La previsione annuale, tuttavia, risulta più rosea di quella relativa al solo primo semestre 2007 in quanto, in tal caso, il saldo del totale settori tra attese di fatturato in aumento e diminuzione torna in area negativa (‐5,5%), trainato in basso dal terziario avanzato (‐50%) e dal complesso di manifatturiero e costruzioni (‐9,5%). Solo il segmento turistico, probabilmente, evidenzierà una dinamica positiva (+36,4%),mentre il commercio è previsto stazionario. Tab. 4 – Previsioni di andamento del fatturato nei settori dell’economia di Follonica nel primo semestre 2007 (in %) Industria Terziario Commercio Turismo
Totale servizi Totale (Manifatt. e costr.) avanzato Maggiore 9,5 15,4 54,5 0,0 23,5 18,2 Minore 19,0 15,4 18,2 50,0 26,5 23,6 Uguale 9,5 46,2 27,3 10,0 29,4 21,8 Ns/Nr 61,9 23,1 0,0 40,0 20,6 36,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo ‐9,5 0,0 36,4 ‐50,0 ‐2,9 ‐5,5 Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
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2. “Il Decreto Bersani: l’impatto sul territorio delle liberalizzazioni” 2.1 I principali indirizzi del Decreto Bersani I Decreti Bersani2, meglio noti come il “pacchetto liberalizzazioni”, hanno l’obiettivo di favorire la crescita economica (investimenti e occupazione), conferire maggiore competitività al Paese e, nel contempo, tutelare cittadini e consumatori. Le norme delineate seguono l’orientamento comunitario e tengono conto delle segnalazioni e dei risultati cui sono giunte molte indagini conoscitive dell’Antitrust in materia di eliminazione degli ostacoli alla concorrenza. Nel quadro seguente si riportano i principali ostacoli individuati nei due decreti. Tab. 1 – Principali vincoli alla concorrenza individuati dai Decreti Bersani TELEFONIA MOBILE TRASPORTO AEREO ASSICURAZIONI DISTRIBUZIONE CARBURANTI AGENTI DI COMMERCIO AUTOSCUOLE APPALTI TAV Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico Costi di ricarica Pubblicità tariffa netta Esclusività distribuzione ramo informazioni ministeriali su tariffe Distanze minime Vincoli abbinamento commercio Limitazioni accesso attività Contingente numerico Affidamento diretto in concessone danni E’ doveroso osservare come la consistente mole di articoli, commi ed interventi dei due decreti renda impossibile tracciarne un quadro esauriente nel presente documento, tuttavia, possono esserne riportate le principali aree di intervento. Decreto Legislativo n. 223 del 2006 e n. 7 del 2007. 2
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Tab. 2 – Principali aree di intervento individuate dai Decreti Bersani Concorrenza e diritti dei consumatori Disposizioni di tutela della concorrenza nel settore dei servizi professionali Regole di concorrenza nel settore della distribuzione commerciale Liberalizzazione della produzione di pane Interventi nel campo dei farmaci Deroga al divieto di cumulo di licenze per il servizio di taxi Passaggi di proprietà di beni mobili registrati Clausole anticoncorrenziali in tema di Rc‐auto Sistema informativo dei prezzi dei prodotti agro‐alimentari Condizioni contrattuali dei conti correnti bancari Soppressione di commissioni Disposizioni in materia di trasporto locale e di circolazione dei veicoli Integrazione dei poteri dell’Antitrust Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico Tab. 3 ‐ Gli indirizzi principali dei Decreti per area di intervento Libere professioni Prezzi dei prodotti agroalimentari Parcelle ‘negoziabili’ tra le parti e legate al risultato della prestazione Professionisti possono far conoscere agli utenti i servizi offerti attraverso la pubblicità Istituzione del principio di monitoraggio dei prezzi dei prodotti agroalimentari Fine dei limiti alla produzione di pane ed al numero dei panifici Soppressione delle commissioni consultive per il rilascio di licenze sui pubblici esercizi Pubblici esercizi Rimozione dell’obbligo di distanze minime Passaggi di proprietà Rimozione dell’obbligo di requisiti Fine dell’obbligo di intervento del notaio professionali per l’apertura di negozi RC Auto Conti Correnti Trasparenza delle tariffe assicurative Tutela dei correntisti e della libertà di scelta Istituzione dell’agente plurimandatario e Taxi nullità di clausole anticoncorrenziali Liquidazione del danno all’assicurato Divieto di cumulo delle licenze Possibilità di sconti Antitrust Farmaci Intervento più incisivo per l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Vendita dei farmaci da banco negli esercizi commerciali Superamento del principio ereditario della farmacia senza titolo universitario Libertà di sconto del farmacista Servizi pubblici locali Possibilità da parte dei comuni di prevedere linee aggiuntive di trasporto pubblico Azione risarcitoria a tutela dei consumatori _________________________________________________________________________________
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2.2 L’interpretazione delle Associazioni di consumatori Prima di esaminare le risultanze dell’indagine realizzata alle imprese follonichesi, è doveroso fornire un quadro sintetico e generale sulla percezione che le principali Associazioni di consumatori hanno manifestato in merito ai Decreti Bersani. In via prioritaria, è doveroso affermare come quasi tutte le Associazioni abbiano salutato favorevolmente tali misure, anche se alcune carenze possono essere riscontrate in materia di energia. A tal proposito, tuttavia, il conferimento di maggiori poteri alle Autority dovrebbe compensare il deficit. Occorre sottolineare come le Associazioni abbiano tentato di fornire una stima sul risparmio che le misure sulle liberalizzazioni porterebbero alle famiglie in un anno. Risparmi che possono variare in ragione dellʹopportunità di chiudere anticipatamente un mutuo sulla prima casa o andare in rosso sul conto o per chi dovesse acquistare una seconda auto con la stessa classe di bonus‐malus della prima. Il risparmio varierebbe da 500 a 1.000 euro l’anno. Lʹabolizione dei costi di ricarica dei cellulari, la liberalizzazione nel settore dei carburanti, il mantenimento, nellʹRc auto, della classe di merito fino allʹaccertamento della responsabilità del sinistro, lʹabolizione delle spese di massimo scoperto nei c/c bancari, l’indicazione, per i vettori low cost, del costo reale e complessivo del biglietto: queste sono le misure a maggiore impatto per le “tasche” dei cittadini. Queste misure non solo dovrebbero migliorare la qualità dei servizi ed aprire il mercato ad una maggiore trasparenza chiarezza e competitività, ma dovrebbero portare importanti risultati economici alle famiglie ed al Paese. _________________________________________________________________________________
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Le ricariche telefoniche subiranno il taglio dei costi, che comporterà, per ogni famiglia italiana, un risparmio annuo di circa 260 euro. Per la benzina, tra costi diretti e risparmi su costi indiretti, si tratta di un risparmio annuo di 210 euro. Per quanto riguarda l’Rc‐auto, l’introduzione dell’indennizzo diretto e la maggiore competitività comporteranno risparmi dell’ordine del 15‐20%, pari a 170 euro all’anno. Nel settore bancario, per estinzione mutui, estinzioni ipoteche, maggiore concorrenzialità sui conti correnti, il risparmio si attesterà a 310 euro annui. Nel settore del gas un’iniziale maggiore competitività potrà portare a minori costi del 5%, pari a 55 euro all’anno. In tema di ricadute economiche positive non vengono calcolati i benefici da verificare nell’intero settore dei servizi commerciali (parrucchieri, giornalai, cinema , centri estetici, ecc.). Inoltre, le Associazioni dei consumatori sottolineano una maggiore liberalizzazione nei servizi locali e coraggio nellʹabolizione degli enti inutili, l’introduzione della tariffa sociale nel settore energetico, lʹintroduzione di un sistema tariffario per le autostrade agganciato agli investimenti reali, maggiori sgravi fiscali per lo sviluppo di energie rinnovabili. Tuttavia, non sono mancate le critiche e le proteste delle categorie interessate, sopratutto di tassisti, benzinai, assicurazioni, banche, compagnie telefoniche, avvocati e farmacisti, le cui motivazioni, logicamente, ruotano intorno alla perdita di posizioni sul mercato e sul volume di affari. Di seguito, si riporta una stima del volume di affari per settore. _________________________________________________________________________________
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Tab. 4 – Stima del volume di affari per settori interessati dai Decreti Bersani Settore Milioni di euro
Voce FARMACI ASSICURAZIONI POLIZZE DECENNALI BANCHE BANCHE PASSAGGI PROPRIETA’ CARBURANTI TARIFFE AVVOCATI TELECOMUNICAZIONI TELECOMUNICAZIONI TOTALE 1.700 1.900 650 4.900 5.200 400 4.200 600 1.800 700 Costi perizie ed assistenze varie Uscita conto, adeg. tassi BCE, mutui, ipoteche Commissioni massimo scoperto Notai compresi Benzina e gasolio Ricariche telefoniche Disdetta contratti 22.050 Fonte: Adusbef, Federconsumatori Di seguito si riportano, in sintesi, alcune considerazioni sulle ricadute che i Decreti Bersani potrebbero avere sui principali settori interessati. Assicurazioni Anche lʹAntitrust valuta positivamente le liberalizzazioni introdotte dal Decreto Bersani in campo assicurativo. Inoltre, chiede al governo di estendere il divieto di esclusiva ai venditori per tutte le tipologie di prodotti assicurativi e non solo per lʹRc auto, in modo da favorire lʹintroduzione di un sistema distributivo unico. L’Antitrust suggerisce di introdurre un sistema distributivo che abolisca l’esclusiva per tutte le tipologie di polizza assicurative e preveda un meccanismo di remunerazione dell’agente per l’attività di consulenza e assistenza. Misure che dovrebbero portare prezzi più bassi, maggiore trasparenza e migliori servizi per le polizze assicurative. Nella segnalazione, l’Autorità ricorda, inoltre, che tanto l’esperienza internazionale che gli studi teorici mostrano come, nel caso di polizze altamente standardizzate, quali quelle per i rischi auto, sia sempre preferibile un sistema di distribuzione assicurativa in cui giocano un ruolo rilevante gli intermediari o consulenti indipendenti. Entrando nello specifico delle misure, chiaramente le Associazioni dei consumatori concentrano prevalentemente la loro attenzione su quegli aspetti che maggiormente interesseranno i cittadini. _________________________________________________________________________________
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Banche Il costo del denaro sugli impieghi (i soldi prestati dalle banche), oltre ad essere gravato da un tasso di interesse (ad es. il 10 per cento annuo) è anche caricato da una commissione di massimo scoperto (CMS) trimestrale, pari ad una media dello 0,80% (dati Bankitalia) che va ad aggiungersi al tasso praticato. Abrogare la CSM porterebbe indubbi vantaggi ai consumatori, agli utenti dei servizi bancari, ma anche al sistema delle imprese, assieme ad una maggiore trasparenza nei rapporti con gli enti creditizi. Le Associazioni, inoltre, apprezzano l’inibizione, a banche ed assicurazioni, di addebiti sulle spese per lʹinvio di avvisi di pagamento o dellʹestratto conto. La variazione dei tassi di interesse bancari in seguito a decisioni di politica monetaria da parte della BCE non è obbligatoria per le banche che potrebbero anche decidere di non ritoccare i tassi di interesse, ma qualora ci dovessero essere, devono avvenire con analoga simmetria, sia sugli impieghi (mutui, prestiti, fidi) che sui conti correnti e depositi a risparmio. Inoltre, i clienti di una banca possono chiudere i loro conti titoli e non solo i conti correnti senza spese, mentre per il trasferimento di titoli e altri servizi aggiuntivi, é ammessa solamente la richiesta ai clienti di rimborso di spese vive a condizione che siano documentate da parte dellʹoperatore bancario e previste nel documento di sintesi sulla trasparenza dei costi bancari. Più in particolare, il Ministero ha specificato: 1. che le norme del decreto si applichino a tutti gli intermediari (banche, finanziarie, emittenti di carte di credito e bancoposta); 2. che, per giustificato motivo, il cliente debba ricevere una comunicazione precisa e tale da far comprendere la congruità della modifica contrattuale; 3. che la modifica dei tassi dʹinteresse derivante da operazioni di politica monetaria deve essere contestuale sui tassi attivi e passivi e comunque non deve creare squilibri per il cliente. _________________________________________________________________________________
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RC auto Lʹindennizzo diretto, sostengono le Associazioni di consumatori, avrà effetti positivi sul settore ma, senza una diminuzione delle tariffe proporzionale alla progressiva riduzione dei sinistri, tali effetti saranno di modesta entità. Vendita carburanti La non concorrenza fra le compagnie petrolifere, nonostante il calo tendenziale del prezzo del brent negli ultimi 12 mesi (considerando anche il con cambio euro‐dollaro), ha fatto si che il prezzo del gasolio e della benzina siano rimasti invariati. Analizzando le vendite sui carburanti in Francia è possibile osservare come i prezzi degli stessi nei supermercati siano più bassi. Per il gasolio, nelle più grandi catene di supermercati francesi, il prezzo mediamente è 1,050 euro; nelle catene delle compagnie è di 1,110 euro, cioè 6 centesimi in più. Per la benzina, nei supermercati, mediamente il prezzo è di 1,220 euro contro quello delle compagnie pari a 1,270 euro, cioè 5 centesimi in più. Il risparmio per ogni auto, considerato un consumo di circa 1.500 litri annui pari a 15‐
20.000 km percorsi, è di 50‐100 euro che può anche raddoppiare con le fidelity card. Taxi Il numero dei taxi a disposizione in numerose città spesso non è sufficiente a rispondere alla domanda dellʹutenza. Purtroppo non si intravedono sostanziali benefici dalla riforma sulla liberalizzazione del settore. Dolenti note, inoltre, devono essere sottolineate in merito al tassametro in partenza, con la prenotazione del taxi. Per le Associazioni è necessario un ampliamento del servizio senza che ciò comporti un aumento delle tariffe, già oggi poco accessibili. La distanza del servizio dalla cittadinanza è riscontrabile attraverso il confronto con altre città dʹEuropa: mentre a Roma il rapporto è di 2,1 vetture per mille abitanti, a Milano lʹ1,6, a Barcellona il 9,9 e lʹ8,3 a Londra (Fonte Adiconsum). _________________________________________________________________________________
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Servizi locali Ulteriori sforzi potrebbero essere compiuti attraverso la maggiore liberalizzazione nei servizi locali, con lʹabolizione dellʹaffidamento in house, la lotta agli sprechi e lʹabolizione degli enti inutili, l’introduzione della tariffa sociale nel settore energetico, lʹintroduzione di un sistema tariffario per le autostrade agganciato agli investimenti reali, maggiori sgravi fiscali per lo sviluppo di energie rinnovabili. Tab. 5 ‐ Quadro delle Associazioni consultate Associazioni di Associazione consumatori membro della Consumersʹ International, consumatori riconosciuto dallʹUfficio Europeo delle associazioni di consumatori. Offre un servizio di informazione con tabelle comparative sui costi AltroConsumo dei servizi telefonici e trasmissione dati, testi delle Leggi e dei Decreti. Nata nel 1955 è la più antica organizzazione di consumatori ed ANUIT utenti. Pubblica un proprio mensile. Unione Nazionale Associazione italiana difesa consumatori e ambiente promossa dalla Consumatori CISL. Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dellʹAmbiente e dei Adiconsum Diritti degli Utenti e dei Consumatori. Promuove la partecipazione dei cittadini sul fronte della tutela dei loro diritti. Tra le attività il Tribunale per i diritti del malato, i Codacons Procuratori dei Cittadini, gli informatori euro e la Scuola di Cittadinanza attiva. Ha come obiettivi prioritari lʹinformazione e lʹautotutela dei consumatori ed utenti. Eʹ presente su tutto il territorio nazionale con Cittadinanzattiva una rete capillare di sportelli di assistenza e consulenza per tutti i cittadini. Associazione per la difesa e lʹorientamento dei consumatori, Federconsumatori promossa dalla UIL (Unione Italiana Lavoratori). Associazione per la difesa dei consumatori e degli utenti. Fa parte della Consulta nazionale presso il Ministero dell’Industria quale Adoc membro di diritto del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti. Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed Acu assicurativi. Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Allʹ interno unʹampia modulistica già pronta per i ricorsi contro decisioni e Adusbef provvedimenti della Pubblica Amministrazione e degli Enti Pubblici. Movimento di Difesa del Cittadino. Tutela i diritti del cittadino nei Aduc confronti della Pubblica Amministrazione o con i gestori dei servizi pubblici. _________________________________________________________________________________
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Portale dʹinformazione sui diritti dei cittadini promosso dalla Mdc Regione Toscana. Consulenza online gratuita, newletter, forum di discussione. Promossa, a partire dal 1971 dalle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) è unʹassociazione a tutela dei diritti dei ProntoConsumatore consumatori e degli utenti riconosciuta dal Ministero delle Attività Produttive. Portale di informazione sui diritti dei consumatori del Consiglio Lega Consumatori Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU). _________________________________________________________________________________
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2.3 L’opinione delle imprese follonichesi 2.3.1 Il quadro generale Dopo aver esaminato i contenuti dei Decreti Bersani ed aver illustrato i diversi pareri forniti dalle Associazioni dei Consumatori, nel complesso, comunque, sostanzialmente favorevoli, l’approfondimento si concentra, ora, sulle valutazioni fornite dal tessuto imprenditoriale follonichese sui Decreti, presi nelle varie articolazioni settoriali. In tal senso, è stato chiesto al campione di imprenditori di Follonica di fornire giudizi qualitativi sui singoli aspetti del “pacchetto liberalizzazioni”, in particolare sulla loro efficacia ed adeguatezza rispetto alle esigenze dell’economia locale. Innanzitutto, occorre valutare, però, il livello di conoscenza dei Decreti da parte degli imprenditori follonichesi, la maggioranza dei quali (55,9%) ha dichiarato di averne una conoscenza sommaria, mentre un terzo del campione rivela una cognizione scarsa dei provvedimenti; solo mentre il 10,8% di essi ritiene di conoscere in modo approfondito tutte le varie articolazioni dei Decreti (graf. 1). _________________________________________________________________________________
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Graf. 1 – Livello di conoscenza dei Decreti Bersani da parte delle imprese follonichesi (in %) 0,0
Nulla
33,3
Scarsa
55,9
Sommaria
10,8
Approfondita
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Dopo aver indicato il livello di conoscenza del provvedimento, è stato chiesto al campione di imprenditori follonichesi intervistati di valutare l’efficacia dei Decreti non solo sulla propria azienda, ma anche sull’economia locale e quella provinciale, fino ad arrivare ad un giudizio sugli eventuali vantaggi che porterà alla competitività del sistema Paese. In generale, presso la classe imprenditoriale follonichese, prevalgono valutazioni non propriamente positive sulla presunta efficacia dei provvedimenti, con un giudizio che si fa peggiore via via che si restringe l’ambito territoriale di riferimento: in altre parole, gli imprenditori di Follonica ritengono che i Decreti porteranno sicuramente meno benefici a livello locale che non nazionale, soprattutto in termini di competitività. Nel dettaglio, quasi un terzo del campione ritiene minimi i vantaggi che i provvedimenti conferiranno alla competitività dell’economia nazionale, a fronte del solo 5,4% che, viceversa, reputa elevata l’efficacia dei Decreti (graf. 2). _________________________________________________________________________________
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Tendenze simili si hanno se si restringe l’ambito di valutazione alla provincia di Grosseto (graf. 3), la cui competitività gioverà di pochi benefici derivanti dall’attuazione delle liberalizzazioni secondo il 35,5% degli imprenditori follonichesi, percentuale che sale al 41,9% se si passa al contesto comunale (graf. 4). Quasi la metà degli intervistati, infine, valuta bassa l’efficacia del provvedimento sulla competitività della propria azienda, mentre minime sono le percentuali di imprenditori follonichesi che si attendono concreti benefici per la propria attività dall’attuazione dei Decreti (graf. 5). Graf. 2 – Valutazione del livello di efficacia dei Decreti Bersani sulla competitività italiana (in %; 1 basso – 5 elevato) 5,4
Ns/nr
5,4
5
10,8
4
28,0
3
18,3
2
32,3
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
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Graf. 3 ‐ Valutazione del livello di efficacia dei Decreti Bersani sulla competitività provinciale (in %; 1 basso – 5 elevato) 7,5
Ns/nr
3,2
5
14,0
4
20,4
3
19,4
2
35,5
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 4 ‐ Valutazione del livello di efficacia dei Decreti Bersani sulla competitività follonichese(in %; 1 basso – 5 elevato) 7,5
Ns/nr
3,2
5
11,8
4
20,4
3
15,1
2
41,9
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
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Graf. 5 ‐ Valutazione del livello di efficacia dei Decreti Bersani sulla competitività della azienda (in %; 1 basso – 5 elevato) 6,5
Ns/nr
3,2
5
11,8
4
18,3
3
14,0
2
46,2
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 2.3.2 Banche e assicurazioni Dopo aver esaminato la conoscenza globale e la valutazione della possibile efficacia dei Decreti Bersani, sempre secondo le percezioni del tessuto imprenditoriale follonichese, si è passati all’analisi dei singoli aspetti del provvedimento, partendo da quello relativo alle modifiche apportate al sistema creditizio: il rapporto con le banche, infatti, è sempre stato determinante per lo sviluppo dell’economia locale, soprattutto in una realtà imprenditoriale come quella di Follonica, improntata sulla presenza di PMI, in cui diviene fondamentale l’accesso al capitale che finisce non solo per finanziare il fabbisogno di cassa, ma anche gli investimenti a medio‐lungo termine delle aziende. _________________________________________________________________________________
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50,0
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In tal senso, in merito alle modifiche introdotte nel mondo bancario, si evidenzia una valutazione sicuramente più positiva rispetto al giudizio complessivo sui Decreti, ritenuti, da una significativa quota di imprenditori follonichesi, potenzialmente poco efficaci rispetto all’aumento della competitività locale. Prevalenti, infatti, sono i giudizi positivi rispetto alle singole novità introdotte nel sistema creditizio, giudicate, in larga parte dei casi, come adeguate alle esigenze delle aziende e dell’economia locale. In particolare, valutazioni favorevoli sono state espresse relativamente all’abrogazione delle spese e delle penalità di chiusura dei conti correnti (graf. 8), misura ritenuta efficace da oltre i 2/3 degli imprenditori follonichesi. Percentuali inferiori, ma comunque significative, si registrano anche in merito all’obbligo di applicazione dei medesimi tassi per creditori e debitori (graf. 9), provvedimento giudicato adeguato dal 57% degli intervistati, mentre un maggiore scetticismo si osserva se si parla di abrogazione della facoltà (graf. 6) e relativo obbligo di comunicazione (graf. 7), di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali creditizie. Giudizi sostanzialmente positivi si registrano anche relativamente alle misure introdotte nel mondo assicurativo, in particolare riguardo la scomparsa della facoltà di vendita in esclusiva dei prodotti assicurativi, la cui abrogazione è ritenuta adeguata ed efficace dal 41,9% degli imprenditori follonichesi (graf. 10), percentuale che sale al 44,1% nel caso dell’eliminazione delle facoltà di applicazione di prezzi minimi e sconti massimi da parte delle stesse compagnie assicurative (graf. 11). _________________________________________________________________________________
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Graf. 6 – Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’abrogazione della facoltà di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali creditizie (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 18,3
Ns/nr
32,3
5
12,9
4
20,4
3
5,4
2
10,8
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 7 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’obbligo di comunicazione della modifica unilaterale delle condizioni contrattuali creditizie (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 16,1
Ns/nr
35,5
5
16,1
4
15,1
3
6,5
2
10,8
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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Graf. 8 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’abrogazione delle spese e delle penalità di chiusura di conti correnti (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 7,5
Ns/nr
5
68,8
12,9
4
5,4
3
0,0
2
5,4
1
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 9 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’obbligo di applicazione dei medesimi tassi per creditori e debitori (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 14,0
Ns/nr
57,0
5
12,9
4
6,5
3
3,2
2
6,5
1
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
34
Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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Graf. 10 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’abrogazione della facoltà di vendita in esclusiva dei prodotti assicurativi (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 20,4
Ns/nr
41,9
5
10,8
4
14,0
3
4,3
2
8,6
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 11 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’abrogazione per le compagnie assicurative della facoltà di applicazione di prezzi minimi e sconti massimi (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 18,3
Ns/nr
44,1
5
14,0
4
11,8
3
2,2
2
9,7
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
35
Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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2.3.3 Nuove attività imprenditoriali Un altro aspetto rilevante messo in luce dalle riforme dei Decreti è quello relativo alle facilitazioni per l’avvio di nuove attività imprenditoriali, esigenza particolarmente sentita anche nel contesto follonichese: maggioritaria, infatti, è la percentuale (39,8%) di imprenditori locali che ritengono efficace la dichiarazione unica di avvio attività (graf. 12), così come elevata è la quota di intervistati che giudicano positivamente il nuovo ruolo assunto dal Registro delle Imprese (graf. 13), anche se in merito a quest’ultima misura permane anche una diffusa incertezza, segnalata da quasi un terzo del campione e, probabilmente, legata alla scarsa conoscenza del provvedimento specifico. Graf. 12 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti la dichiarazione unica di avvio attività (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 19,4
Ns/nr
39,8
5
17,2
4
14,0
3
3,2
2
6,5
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 13 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti il nuovo ruolo del Registro imprese (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) _________________________________________________________________________________
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Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
_____________________________________________________________________________________
31,2
Ns/nr
29,0
5
16,1
4
12,9
3
4,3
2
6,5
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 2.3.4 Commercio È relativamente al commercio ed, in generale, a tutte le attività di distribuzione e vendita di beni e prodotti, che sussistono le più evidenti discordanze di giudizi sull’efficacia delle misure dei Decreti Bersani: quote significative di imprenditori, infatti, giudicano adeguati o, al contrario, del tutto inefficaci, i provvedimenti messi in atto nel settore. Quest’ultima categoria, con ogni probabilità, coincide proprio con quella parte del campione già attiva nel commercio locale e che, inevitabilmente, tende a difendere le posizioni acquisite, posizioni che teme di perdere con un allargamento repentino delle concessioni ed un restringimento dei vincoli. In effetti, è sempre una percentuale stabile intorno al 27‐28% degli imprenditori follonichesi a giudicare del tutto inadeguati i provvedimenti sulle liberalizzazioni relativamente al commercio. _________________________________________________________________________________
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Viceversa, quote più o meno equivalenti di intervistati ritengono efficace, ad esempio, l’abrogazione di limitazioni sugli esercizi commerciali (graf. 14) o l’eliminazione delle restrizioni sull’attività di panificazione (graf. 15). Ancor più diffusi sono i giudizi positivi sull’efficacia dei Decreti Bersani relativamente alla liberalizzazione della distribuzione di farmaci senza prescrizioni (graf. 16) e nel caso dell’erogazione di carburanti presso gli esercizi della Grande Distribuzione (graf. 17), ritenuti adeguati da oltre il 30% del campione intervistato. Graf. 14 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’abrogazione di limitazione sugli esercizi commerciali (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 2,2
Ns/nr
25,8
5
17,2
4
19,4
3
7,5
2
28,0
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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Graf. 15 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti la liberalizzazione delle attività di panificazione (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 3,2
Ns/nr
24,7
5
16,1
4
22,6
3
6,5
2
26,9
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 16 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti la liberalizzazione della distribuzione di farmaci senza prescrizione (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 0,0
Ns/nr
33,3
5
15,1
4
11,8
3
12,9
2
26,9
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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Graf. 17 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’erogazione carburanti presso gli esercizi della Grande Distribuzione (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 0,0
Ns/nr
30,1
5
14,0
4
16,1
3
11,8
2
28,0
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 2.3.5 Servizi e professioni Anche la liberalizzazione dei servizi e delle professioni sembra aver riscosso parziali consensi tra gli imprenditori di Follonica, una buona parte dei quali giudica efficace, ad esempio, l’adozione delle misure riguardanti l’abrogazione delle tariffe minime dei servizi professionali (graf. 18). Come nel caso del commercio, però, anche in quest’ambito permane un certo scetticismo sui provvedimenti adottati, testimoniato da una larga quota (21,5%) di imprenditori che li giudica del tutto inadeguati, con la stessa percentuale di intervistati che ritiene inefficace l’abrogazione del divieto di pubblicità per le professioni (graf. 19). Viceversa, un giudizio sostanzialmente unanime si registra in merito all’abrogazione degli atti notarili sui passaggi di proprietà di beni mobili, che risulta essere la misura che registra i maggiori consensi tra tutte quelle adottate in seno ai Decreti Bersani (graf. 20): il 72% degli imprenditori follonichesi, _________________________________________________________________________________
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infatti, ritiene del tutto efficaci queste misure, mentre modesta (3,2%) è la quota di intervistati che li giudica inadeguati rispetto alle esigenze del tessuto produttivo. Larghi consensi si riscontrano anche in merito all’estinzione anticipata del mutuo immobiliare, la cui abrogazione delle spese è stata ritenuta efficace da oltre 8 imprenditori su 10 fra quelli attivi nel comune di Follonica (graf. 21), a fronte di percentuali minime di intervistati che, al contrario, hanno espresso qualche riserva sul provvedimento. Graf. 18 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti misure del Decreto Bersani riguardanti l’abrogazione delle tariffe minime dei servizi professionali (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 6,5
Ns/nr
41,9
5
9,7
4
10,8
3
9,7
2
21,5
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
_____________________________________________________________________________________
Graf. 19 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’abrogazione del divieto di pubblicità per le professioni (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 7,5
Ns/nr
36,6
5
15,1
4
11,8
3
7,5
2
21,5
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 20 – Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti misure del Decreto Bersani riguardanti l’abrogazione degli atti notarili sui passaggi di proprietà di beni mobili (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 5,4
Ns/nr
72,0
5
12,9
4
6,5
3
0,0
2
3,2
1
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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Graf. 21 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti l’estinzione anticipata del mutuo immobiliare (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 0,0
Ns/nr
81,7
5
12,9
4
3,2
3
0,0
2
2,2
1
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 2.3.6 Trasporti L’ultima parte dell’indagine alle imprese, relativamente ai Decreti Bersani, concerne il settore dei trasporti e dei servizi pubblici locali. Molteplici sono stati gli ambiti di intervento dei Decreti relativamente a questo settore, dalla liberalizzazione delle licenze dei taxi (graf. 22) a quella dei trasporti pubblici in ambito comunale (graf. 23), dal completamento della liberalizzazione del sistema ferroviario (graf. 26) a quella dei servizi di terra negli aeroporti (graf. 25). Relativamente a tutte queste singole tipologie di misure, si registra un sostanziale consenso da parte del tessuto imprenditoriale follonichese, che le giudica efficaci con percentuali che vanno dal 32,3% (nel caso delle liberalizzazioni dei taxi) al 41,9% relativamente alle limitazioni del traffico nelle aree urbane (graf. 24). Un certo scetticismo si avverte, viceversa, in merito alla _________________________________________________________________________________
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Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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liberalizzazione dei trasporti pubblici in ambito comunale, che un quarto del campione giudica inadeguata o, comunque, poco efficace. In sintesi, quindi, dalla lettura delle risultanze dell’approfondimento condotto presso il campione di imprenditori attivi nel comune di Follonica, sembra esserci una parziale contraddizione nelle indicazioni fornite dallo stesso ceto imprenditoriale in merito al “pacchetto liberalizzazioni” promosso dal Governo: se nel suo insieme, infatti, esso è ritenuto dalla maggioranza degli intervistati del tutto inefficace, specie a livello locale ed, in particolare, per l’andamento economico delle singole aziende, viceversa, se si guarda alle singole misure adottate, prevalgono i giudizi positivi, pur con qualche palese resistenza e scetticismo soprattutto in merito ai provvedimenti inerenti il commercio. Graf. 22 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti la liberalizzazione delle licenze taxi (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 1,1
Ns/nr
32,3
5
9,7
4
22,6
3
12,9
2
21,5
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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Osservatorio economico locale del Comune di Follonica – Indagine congiunturale 2006
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Graf. 23 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti la liberalizzazione dei trasporti pubblici in ambito comunale (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 2,2
Ns/nr
35,5
5
14,0
4
22,6
3
10,8
2
15,1
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 24 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti le limitazioni di traffico nelle aree urbane (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 2,2
Ns/nr
41,9
5
12,9
4
19,4
3
10,8
2
12,9
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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Graf. 25 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti la liberalizzazione dei servizi di terra negli aeroporti (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 14,0
Ns/nr
33,3
5
10,8
4
19,4
3
14,0
2
8,6
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 Graf. 26 ‐ Valutazione dell’efficacia delle misure dei Decreti Bersani riguardanti il completamento liberalizzazione trasporto ferroviario (in %; 1 non adeguata ‐ 5 adeguata) 4,3
Ns/nr
41,9
5
11,8
4
19,4
3
10,8
2
11,8
1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Fonte: Osservatorio Economico di Follonica 2006 _________________________________________________________________________________
C.O.A.P. - Azienda Speciale della Camera di commercio di Grosseto
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