Ricordatevi di sognare

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Ricordatevi di sognare
Venerdì 10 Maggio 2013
Ricordatevi di sognare
Il cd - Sesto lavoro per il cantautore udinese Francesco Ursino, 'figlio' della stagione
dell'impegno, ora mosso dalla passione e dalla ricerca della bellezza.
Credo ci sia ancora spazio per un cantautorato 'non giovanile', anche se fuori dal mercato:
è il comune sentire di chi, come me, prova ancora passione per la musica”.
Musicalmente, è cresciuto nella stagione della canzone 'impegnata', anche se piano
piano se ne è allontanato, incidendo cinque album (due dei quali sono anche sulle
piattaforma digitali, nonostante lui si consideri un “dissidente informatico") caratterizzati da
un suono in parte ispirato alla tradizione cantautorale italiana, in parte alla ricerca di altri
linguaggi musicali.
Per presentare il suo ultimo lavoro, il cantautore udinese Francesco Ursino ha
scelto il Teatro S. Giorgio di Udine, dove venerdì 10 - in una serata organizzata col
supporto di Associazione Musicisti Tre Venezie e Cisl Udine – suonerà con diversi
ospiti 'Ricordati di sognare e d'innaffiar le dahlie'.
Un titolo che, come in passato, è una metafora per qualcos'aItro. "Sì, in questo caso
la cura della bellezza. Il mio messaggio è semplice: ricordatevi di sognare, di sperare e di
mantenere in vita i vostri sogni, con semplicità. La stessa che ho impiegato in un album di
canzoni 'scarne', in cui ho voluto concentrare l'essenziale".
Carta d'identità a parte, si può parlarne come dell'aIbum più maturo in una lunga
carriera? “In realtà il mio primo album è arrivato tardi, nel '97! Comunque ci ho lavorato
molto, concentrandomi sulle emozioni e non sugli stili. E' un lavoro che riesce ad essere
raffinato, perché è stato scritto a penna e cantato di cuore, senza orpelli, senza voler
infilare a tutti i costi l'accenno jazz, il funkettino, il pezzetto di samba...".
Che spazio esiste, nel mutevole, caotico ed effimero mondo della musica di oggi,
per un album così e per un cantautore non 'giovane' come vorrebbero e imporrebbero certi
media? “Io credo ci sia ancora spazio per un certo tipo di cantautorato non giovanile,
anche se quello 'con responsabilità sociali' nato negli anni '70 non esiste più. Saremo
anche tagliati fuori dal mercato, ma c'è un comune sentire in chi, come me, prova ancora
passione per la musica. Dovesse essere il mio ultimo disco, per 'raggiunti limiti di età', mi
sentirei appagato, perché credo mi rappresenti al meglio, in questo mio momento musicale
e umano".
Chi ci sarà sul palco del S. Giorgio? “Innanzitutto Vito Vella, che è stato l'unico
musicista sull'album oltre a me stesso. Poi Enzo Di Giusto e Renato Del Terra, coi quali
proporrò alcune cover, il sindacalista Roberto Muradore e Alberto Zeppieri, autore di una
delle canzoni dell'album. Ho voluto anche Paola Rossato, una giovane cantautrice
goriziana in linea con le cose che faccio io".
Andrea Ioime