Articolo LIBERTA
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Articolo LIBERTA
Valdarda e Bassa piacentina LIBERTÀ sabato 21 maggio 2016 ■ Continui messaggi e te- lefonate sul cellulare, visite a casa dei familiari, la minaccia di rendere pubblici i dettagli della loro relazione, durata un anno e mezzo. Per la quarantenne della provincia di Parma la fine della relazione extraconiugale con un 50enne piacentino era diventato un incubo, che non si rassegnava alla fine della loro storia. Il tribunale è dovuto intervenire per due volte, vietando all’uomo di avvicinarsi e di comunicare con la donna e con suo figlio. La seconda ordinanza del gip è stata Stalking,cinquantennepiacentinotormenta examanteparmigiananonostantelacondanna L’indagine sullo stalking è stata fatta dalla squadra mobile di Parma per altro emessa dopo una sentenza di condanna pronuncia nel settembre del 2015 per stalking. I problemi sono nati nel 2014. Visto che l’uomo non la lasciva in pace, la donna si era rivolta alla questura di Parma per chiedere un aiuto. L’ammonimento a cambiare con- presentato più volte sul luogo di lavoro della ex amante. È cos’ partita una seconda denuncia, una nuova indagine, fino all’ordinanza di divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo e di avvicinamento a tutti i luoghi abitualmente frequentati dalla donna e da suo figlio. dotta non era però servito e il 50enne era stato denunciato.«Nonostante, però, il provvedimento e la denuncia, disattendendo ogni prescrizione, l’uomo ha perseguito nella sua condotta vessatoria insistendo nel tempestarla con messaggi e telefonate sul suo apparecchio cellulare e pre- sentandosi presso l’abitazione dei suoi familiari», spiegano gli investigatori della squadra mobile di Parma. L’uomo è ha prima minacciato di rendere pubblici i dettagli della loro relazione e ha poi raccontato tutto al figlio di lei. E così sono arrivati il primo divieto ad avvicinarsi e a comunicare con la vittima e la condanna. Tutto questo non è servito. Lo stalking è ripreso e l’uomo si è MonticeLLi - I 14 stranieri potranno lavorare quattro giorni alla settimana, per tre ore al giorno Verdepubblicocuratodaiprofughi Firmata una convenzione in Comune per attività di volontariato MONTICELLI - I profughi ospiti in paese dalla scorsa estate potranno iniziare un’attività di volontariato a favore del Comune, impegnandosi nella manutenzione e cura delle aree verdi, piazze e marciapiedi. Sarà possibile per effetto di una convenzione che è stata firmata la scorsa settimana fra Comune, Gruppo umana solidarietà di Macerata che gestisce i profughi monticellesi e Auser. Il documento è stato presentato ieri in municipio, dagli operatori sociali di Gus Pierpaolo Tassi e Ilaria Amadori: «L’accordo prevede che i 14 ragazzi prestino servizio di volontariato con un impegno pari a quattro giorni settimanali, tre ore per ciascun giorno. Si occuperanno del mantenimento del verde pubblico ma in futuro vorremmo che la loro attività si evolvesse in modo tale da valorizzare le competenze che hanno acquisito in passato nel loro Stato d’origine». Svariate le competenze che hanno i 14 giovani africani, quasi tutti nigeriani: c’è chi ha studiato ingegneria meccanica, chi farmacia, chi ha fatto il MONTICELLI - I profughi potranno fare volontariato a favore del paese (f. Lunardini) cameramen e chi lavorava in una carrozzeria. «I ragazzi hanno espresso riconoscenza e sono contenti di potere fare qualcosa per il paese in cui adesso vivono» ha detto Amadori. Dunque a Monticelli non sembrano esserci le problematiche riscontrate in altri paesi della provincia, come ad esempio Gragnano dove la maggior parte dei profughi si era rifiutata di svolgere attività utili per il Comune. «Per Gus questa è la terza convenzione firmata, dopo quelle di Bettola e Sarmato ha spiegato Tassi - ed è importante che ci siano le volontà di tutte le parti in causa. Va anche precisato che il volontariato prestato dai richiedenti asilo, e come tale non retribuito, non deve essere confuso come un lavoro gratuito». Il sindaco Michele Sfriso ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto: «Per loro sarà un’opportunità per farsi conoscere e per conoscere il territorio in cui vivono, è una scommessa da entrambe le parti e un modo per far sì che si integrino». I 14 richiedenti asilo di Monticelli hanno già superato il colloquio con la commissione a Bologna che ha preso in esame il loro caso, ma sono ancora in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato. Una pratica che spesso si conclude con un diniego (a Roma nell’82% dei casi) e che in tale caso vorrebbe dire ritorno in patria a meno che nel frattempo i profughi non abbiano trovato un impiego. Quelli di Monticelli in teoria potrebbero già essere assunti, ma intanto viene data loro la possibilità di sentirsi parte del paese attraverso l’attività di volontariato. Inizieranno la prossima settimana e intanto porteranno avanti anche i corsi di alfabetizzazione per imparare meglio la lingua italiana. Fabio Lunardini La pioggia non ha fermato i Millepiedi Fiorenzuola premia il gruppo Bordin FIORENZUOLA - (dm) Il gruppo po- distico Millepiedi di Fiorenzuola organizza due marce tra le più famose tra la Valdarda e la Valdongina: la marcia a Fiorenzuola e la marcia del tappeto fiorito a Chiaravalle di Alseno, programmata per il prossimo 2 giugno. Nella giornata dei lavoratori, nonostante la pioggia, c’è comunque stata una buona affluenza degli appassionati di camminate all’aria aperta e corsa. A Fiorenzuola, per i percorsi più impegnativi, erano arrivati gruppi di marciatori da Verona, Brescia, Vicenza, Padova, Treviso, Bergamo, Milano, Pavia e Val d’Aosta. Il premio “Avis” per il gruppo più numeroso, consegnato dal presidente Millepiedi Giancarlo Brauner e dal sindaco Giovanni Compiani, è andato al gruppo Gelindo Bordin di Podenzano. Secondo posto per Italpose di Piacenza; terzo al Club del Torchio di Treviso. Premiati anche i bambini coraggiosi che, senza farsi scoraggiare dal cattivo tempo, erano scesi in La premiazione della marcia a Fiorenzuola strada per affrontare i percorsi più brevi ma belli perché fatti in compagnia. L’organizzazione della marcia ha visto impegnati i volontari del gruppo Millepiedi in tandem con il gruppo TreMori Running Team. Partirà da Chiaravalle della Colomba, la tradizionale marcia del tappeto fiorito, programmata per il 2 giugno, che consente ai partecipanti di visitare anche il meraviglioso tappeto di fiori realizzato nella navata centrale della chiesa dell’abbazia cistercense. Lugagnano - “Infiorata”dal 26 maggio LUGAGNANO La tradizionale “Infiorata” torna dal 29 maggio Il vescovo Ambrosio a Veleia per la chiesa colorata dai fiori LUGAGNANO - Nel ricordo del condo sarà riprodotto il quacompianto don Giovanni Ca- dro di Gesù Misericordioso gnani che ne fu il promotore, che Suor Faustina Kowalska il Comitato Pro Veleia e l’inte- ebbe in visione e divenuto ra comunità parrocchiale del- quest’anno il simbolo dell’anla più importante frazione del no giubilare in tutte le chiese; comune di Lugagnano, daran- nel terzo riquadro sarà rapno un eccezionale ripresentato il “sacro salto ed importanza calice sottostante alalla cinquantesima el’ostia” (simbolo di dizione della infiorata Dio), una bilancia che da domenica 29 (simbolo di giudizio e maggio fino a giugno, di giustizia) ed un’ancaratterizzerà il piccocora (simbolo della lo ed artistico tempio salvezza). I tre riquaparrocchiale di Veleia dri avranno la frase Romana dedicato a Il vescovo comune « beati i miseSant’Antonino marti- Ambrosio ricordiosi che confidare. L’infiorata sarà ino in te perché avrannaugurata e benedetta no misericordia». Codal vescovo diocesano monsi- me sempre il materiale utilizgnor Gianni Ambrosio nel cor- zato sarà di origine vegetale so della solenne liturgia previ- come la segatura, il riso, le ersta alle ore 10 ed accompa- be e, soprattutto, i fiori di gnata in canto dalla corale di campo sia freschi sia essicati. Rustigazzo diretta da Renata Questa tradizione antica in Molinari, mentre il pomerig- molte parti d’Italia prevede gio, oltre alle visite guidate agli che i fiori e le foglie siano priscavi archeologici, sarà allie- ma raccolti nei campi ed estato dalle “suggestioni musi- siccati al sole. Quindi vengono cali” della pianista Sylvia Pey- tritati e si ottengono polveri rano. La composizione florea- più o meno sottili adatte alla le di quest’anno avrà, come realizzazione anche dei più soggetto, la “Misericordia” ov- minimi particolari. Il lavoro di viamente ben collegato al te- preparazione dura quasi tutto ma del Giubileo voluto dal Pa- l’anno ma la maggior parte pa. Nel primo riquadro sarà viene svolto in primavera e sorappresentato il pellicano (u- prattutto nei giorni che precena volta considerato il simbo- dono l’infiorata. Franco Lombardi lo della misericordia); nel se- Crescono i turisti alla scoperta dei tesori della Bassa Grazie al sistema di promozione “Po’sTiAmo” arrivano in pullman comitive provenienti da tutto il nord Italia ■ Alla scoperta delle ricchezze della Bassa. Il sistema di promozione turistica “Po’sTiAmo” continua ad offrire occasione di incontro tra visitatori provenienti del nord Italia e produttori locali. Grazie al servizio pullman “rapisci turisti” sono stati coinvolti i dirigenti dell’Acem - Associazione attività culturali e ricreative e dell’Enel. Il tour lungo la Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina è partito da Monticelli, visitando il sito storico della Rocca (Castello Pallavicino Casali), il Museo etnografico del Po, l’Acquario del Po e il Museo archeologico, per concludere con la Cappellina di Corte, comunemente detta Cappellina del Bembo, concepita per essere la cappella privata del vescovo Carlo Pallavicino, 35 autentico gioiello d’arte che racchiude un prezioso ciclo di affreschi del ‘400. Seguendo una delle tante proposte d’itinerario suggerite dal sistema www.postiamo.altervista.org e dalla carta turistica Po’sTiAmo Card, la giornata è continuata alla scoperta dei sapori della tradizione della Bassa Piacentina facendo tappa, per il pranzo, all’agriturismo Tenuta Casteldardo di Besenzone, l’azienda agricola condotta, da generazioni, dalla famiglia Minardi. Non poteva poi mancare la visita al luogo verdiano piacentino per eccellenza: ossia Villa Sant’Agata a Villanova, che pur essendo un piccolo comune di confine con la provincia parmense, racchiude ricchezze sto- La comitiva con i dirigenti dell’Acem - Associazione attività culturali e ricreative e dell’Enel riche e gastronomiche infinite nelle proprie frazioni. Non a caso, il gruppo turistico è stato accompagnato a Soarza, all’azienda agricola Cascina Pizzavacca della famiglia Pisaroni che ripropone ricette antiche delle tradizioni contadine conservando la freschezza delle materie prime attraverso semplici metodi di la- vorazione della frutta e della verdura coltivata in campo, senza conservanti ne additivi. La via del gusto della bassa piacentina è poi proseguita alla volta del Caseificio Borgonovo nell’omonima frazione di Monticelli, dove si lavora il latte piacentino, come una volta, dai fratelli Ennio e Gianfranco Palormi che hanno portano avanti le tradizioni del piccolo grande caseificio di famiglia. I visitatori hanno così potuto osservare le tecniche di lavorazione del latte e la sua trasformazione in Grana Padano, ricotta freschissima e Cacio del Po. Il sistema Po’sTiAmo dunque funziona, anche e grazie soprattutto all’impegno di Andrea Dall’Aglio, e permette di valorizzare la terra piacentina bagnata dal Grande Fiume italiano, che regala paesaggi suggestivi e unici, e attorno a cui tante famiglie continuano a lavorare per mantenere incontaminata l’identità del territorio.Per organizzare visite e itinerari consultare il portale internet www.postiamo.altervista.org oppure scrivere a [email protected]. Valentina Paderni