L`Europa a caccia del BEST per l`auto

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L`Europa a caccia del BEST per l`auto
n. 2787
L’Europa a caccia
del BEST per l’auto
Rapallo, 30 - Si chiama
“Best” (BioEthanol for
Sustainable Transport) che
indica il progetto dell’Unione Europea per lo
sviluppo su larga scala del
bioetanolo. Nel 6 o Programma Quadro per far
colmare all’Europa il gap
nei confronti di Brasile e
USA quanto a produzione
di biocarburanti, l’UE
vuole infatti che entro il 31
dicembre 2009 il 5,75 %
dei veicoli in circolazione
nel suo territorio sia in
grado di impiegare questo
carburante pulito.
Ma perché il bioetanolo? Quattro le ragioni principali: perché immette nell’aria il 70 % in meno di
CO2, tra le principali cause
dell’effetto serra; è ampiamente disponibile, visto
che si ricava da residui
agricoli (perlopiù mais
negli USA e canna da zucchero in Brasile); offre
nuove opportunità al settore agricolo; crea posti di
lavoro. Di durata quadriennale, il progetto “Best”
prevede forme di incentivazione, campagne di sensibilizzazione, supporta
studi di fattibilità e la ricerca di standard comuni.
Vi partecipano 27 partner,
anche dalla Cina, coordinati dalla capofila Città di
Stoccolma, e con i produttori di etanolo Sekab, Royal Nedalco, Maxol, Wessex Grain. Per l’Italia ci
sono ATC SpA, il Comune
e la Provincia della Spezia,
ETA-Energie Rinnovabili,
l’Università degli Studi di
Pisa. Nel nostro Paese saranno presto su strada 100
veicoli flex-fuel: 10 alla
Spezia e 90 a disposizione
di PMI, più i primi 3 autobus a bioetanolo, ma dovranno essere installate
due stazioni di rifornimento per l’E85 (la prima appena inaugurata alla Spezia) e una per l’E95. (AA)
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Rapallo, 30 - Il BioPower
è la proposta giusta al momento giusto. La scelta decisa di Saab verso il bioetanolo
è infatti un passo in avanti
per una migliore compatibilità ambientale dei nostri trasporti (in attesa dell’idrogeno), in un’epoca contraddistinta dall’elevato prezzo dei
carburanti di origine fossile.
Il bioetanolo non inquina
quanto i “fossili”, immette
nell’atmosfera meno CO 2 e
non necessita di trasformare
né i motori dei veicoli né i
serbatoi. E neanche occorre
creare un’apposita infrastruttura distributiva, potendo
usufruire della stessa rete esistente per la benzina. Un colpo decisivo alle tesi preconcette di chi vede nei carburanti alternativi un problema
di “costi” aggiuntivi.
Ed è per questo che Saab
ha lanciato già da un anno la
9-5 BioPower 2.0t da 180
CV e adesso si appresta a far
debuttare la motorizzazione
2.3t da 210 CV. Un’ibrida
benzina/bioetanolo che quando va col secondo è più potente di quando va a benzina
(+ 24 %), con una coppia di
310 Nm del 25 % maggiore
di quando brucia benzina.
Ecologia che sposa le mag-
30 - 10 - 2006
Saab raddoppia l’offerta
BioPower con la 9-5 2.3t
giori prestazioni, una vera rivoluzione questa introdotta
da Saab, visto che il numero
di ottani della miscela E85
(bioetanolo all’85 % e benzina al 15 %) è di 104 Ron,
contro i 95 Ron della benzina. Ciò significa una maggior
pressione di sovralimentazione nei tradizionali motori
turbo Saab, con conseguente
incremento di potenza che
non lascia spazio al cosiddetto “turbo lag” o a pericolosi
battiti in testa, segno di una
combustione non ottimale.
Per il cliente della Casa svedese, notoriamente attratto
dai motori turbocompressi
quanto preparato, sofisticato,
attento alla responsabilità sociale e all’ambiente, il BioPower è come un enigma risolto. Quanto al motore, le
uniche modifiche strutturali
Le politiche della Svezia
alla base dell’esperienza Saab
Rapallo, 30 - L’esperienza del BioPower Saab ha avuto
successo anche per il sostegno del governo svedese. Oggi
nel Paese vi sono 350 distributori dell’E85, il 10 % della
rete nazionale, ma nel 2008 si arriverà al 25 %. L’obiettivo
del Governo è senza mezze misure: nel 2020 non si vogliono più in circolazione veicoli alimentati con carburanti
di origine fossile. Saab si muove dunque come un pesce
nell’acqua e la 9-5 BioPower 2.0t, lanciata a luglio 2005, è
già stata venduta in 11.500 unità. Nei 9 mesi del 2006
sono state 7.880 e nei 12 mesi saranno 10 mila, il doppio
del previsto. Stoccolma ne incentiva l’acquisto, primo con
parcheggi gratis e tasse ridotte per i privati, secondo obbligando gli enti pubblici ad acquistare almeno il 50 % delle
loro auto con carburanti puliti. L’Europa sta seguendo,
Regno Unito e Paesi nordici su tutti, ma dal 2007 arriveranno Francia (aprirà 500 distributori) e Spagna. (AA)
al motore sono le più robuste
valvole e le loro sedi. L’auto
è un’ibrida ed è un sensore
elettronico virtuale a determinare in automatico la percentuale di etanolo/benzina
nel serbatoio e a ottimizzare
la combustione (se non si
trova la pompa di bioetanolo
si può sempre fare il pieno di
benzina).
Per Magnus Nilsson, a capo delle tecnologie sui carburanti alternativi della Saab,
“il bioetanolo è il carburante
ideale: quasi monomolecolare, miscelabile in modo flessibile, sintetico e ampiamente
disponibile”. Deriva ogni anno dai campi agricoli, mentre
il petrolio, è noto, si crea in
milioni di anni e si brucia in
fretta. Il bioetanolo E85 è
quanto disponibile oggi, ma
già si sta lavorando a miscele
al 95 % e al 100 %, con il
biocarburante ricavato anche
da residui di cellulosa. Al Salone di Londra dello scorso
luglio, Saab ha esposto la 9-3
BioPower Hybrid Concept,
con 3 motori elettrici che affiancano il propulsore a bioetanolo da 260 CV. La prima
cabrio a bioetanolo vanta la
trasmissione ibrida bimodale
che GM sta sviluppando con
DC e BMW. Sotto i 50 km/h,
la propulsione della vettura è
sempre elettrica (Zero Mode), ma basta accelerare per
far “capire” all’auto che si
vuole potenza superiore e
l’alimentazione a bioetanolo.
Altra concept è la Aero X, il
cui V6 2.8 turbo eroga 400
CV con etanolo 100 %. (AA)
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