3 relazione - Provincia di Cuneo
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3 relazione - Provincia di Cuneo
DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail [email protected] REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI MONASTEROLO CASOTTO PROPONENTE GAVOTTO Battista Dario Via Rosa Bianca 52 12082 MONDOVI Impianto idroelettrico PRESA SUL RIO CASOTTO LOCALITÀ MOLINI - CENTRALE NEI PRESSI DEL L’ANTICO MULINO 3 RELAZIONE Determinazione delle massime portate per il dimensionamento delle strutture dell’opera di presa e della zona di scarico Cuneo luglio 2012 Il proponente Il Tecnico Dott.Ing. Antonio Garino DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it ANALISI IDROLOGICA DEL TORRENTE CASOTTO A MONTE DELL’OPERA DI PRESA 3 1. GENERALITA’ 3 2. MODELLAZIONE AFFLUSSI – DEFLUSSI 4 2.1 Formazione del deflusso 4 2.2 Metodo di stima della portata massima al colmo 4 2.3 Esame della morfologia del bacino imbrifero e caratteristiche morfologiche 4 2.4 Tempo di corrivazione 5 2.5 Valutazione del coefficiente di deflusso 10 2.6 Ragguaglio delle piogge all’area del bacino imbrifero. 10 2.7 Stima della portata con il metodo cinematico (formula razionale) 12 2.8 Pioggia critica determinante l’evento di massima piena 12 2.9 Definizione della probabilità dell’evento di riferimento. 12 2.10 Dati pluviometrici di riferimento 13 2.12 Calcolo della portata massima con il metodo del Soil Conservation Service (S.C.S.) 16 2.13 Calcolo delle portate di piena: confronto con formule maggioranti 19 2.14 Massima portata al colmo utilizzata per le verifiche della sezione dell’opera di presa e della sezione di scarico. 3 22 VELOCITÀ CRITICA DELLA VENA D’ACQUA IN CONDIZIONI DI MASSIMA PIENA E CAPACITÀ DI EROSIONE ALVEO. 4 22 VERIFICA IDRAULICA DELLA SEZIONE DELLA TRAVERSA ANNESSA ALL’OPERA DI DERIVAZIONE 25 5.1 Verifica della sezione della traversa. 26 5.2 Determinazione della curva di rigurgito a monte della traversa 27 6 VERIFICA DELLA SEZIONE DEL TORRENTE NELLA ZONA DELLO SCARICO DELLA CENTRALE. 27 7 CONCLUSIONI Analisi Idrologica Determinazione massime portate 27 Pagina 2 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it ANALISI IDROLOGICA DEL TORRENTE CASOTTO A MONTE DELL’OPERA DI PRESA 1. GENERALITA’ Il bacino del torrente Casotto in oggetto costituisce il tronco di testata del vallone Casotto; sino al 2008 non sono mai stati eseguiti monitoraggi. A partire dal 1 gennaio 2008 è stata installata sul torrente Casotto, a monte della confluenza con il Rio Castorello, una stazione idrometrica da parte dell’ARPA Piemonte. Detta stazione è posizionata circa 2,6 km a monte dell’opera di presa prevista per l’impianto in oggetto. La sezione dell’opera di presa si situa a quota 540,80 m s.l.m. ed il bacino sotteso è di 68,9 km2. La massima portata rilevata nel periodo di monitoraggio è di 48 m3/s chiaramente essa non è rappresentativa delle maime portate che si sono rilevate negli anni del decennio appena precedente al 2010. Non esistendo rilievi idrometrici di massime portate, per la loro definizione si è fatto riferimento ai metodi previsti nella direttiva del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI ) riporta nella “Direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e verifiche di compatibilità idraulica “, (contenuta nell’allegato 7 delle Norme di Attuazione) e come criterio di valutazione della massima piena si è anche preferito fare riferimento ai criteri di calcolo previsti dal PAI e che devono essere la metodologia di riferimento anche in assenza di delimitazione delle fasce fluviali. Secondo la Direttiva citata, la portata di riferimento è pertanto ottenibile secondo due procedure raccomandate: a) impiego di modelli di regionalizzazione del dato idrometrico, costruiti tramite l’analisi statistica dei dati idrologici disponibili relativi a una porzione del territorio omogenea rispetto ai fenomeni di piena; b) analisi statistica delle osservazioni pluviometriche relative al bacino idrografico sotteso dalla sezione in esame con impiego di modelli afflussi – deflussi per la trasformazione in portate. La stessa Direttiva inoltre precisa che, per quanto riguarda il primo metodo, “ il campo di validità dei modelli di regionalizzazione comprende i bacini idrografici con superficie comprese all’interno dell’intervallo definito dal valore minimo e massimo per i quali si dispone di serie storiche sufficientemente estese” La costruzione di un modello di regionalizzazione richiede pertanto uno studio idrologico su grande scala, che normalmente non è compatibile con le esigenze di progetto o di verifica idraulica di un singolo intervento, soprattutto se il bacino imbrifero sotteso è di ridotte dimensioni come nel caso in esame circa 69 km2. La stessa direttiva segnala che quando “ l’applicazione può condurre a margini di incertezza elevati è necessario ricorrere all’impiego di procedure appartenenti alla seconda categoria (categoria b) sopraindicata ” ossia al modello afflussi – deflussi e questo è il metodo impiegato per la definizione della massima portata alla sezione della traversa dell’opera di derivazione. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 3 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it 2. MODELLAZIONE AFFLUSSI – DEFLUSSI Di seguito si riferiscono le procedure per pervenire alla determinazione della portata di riferimento a partire dalle precipitazioni. 2.1 Formazione del deflusso Come riferito in precedenza la disponibilità di dati sui deflussi rilevati alla stazione idrometrica ala centrale di Moline valle Corsaglia è molto limitata nel tempo, infatti i rilievi riportati negli annali idrologici sono compresi nel periodo 1931 al 1959 evidenziano una portata massima giornaliera di 68,5 m3/s ed una portata al colmo di 133,9 m3/s. Il bacino del Corsaglia è parallelo ed adiacente sul lato nord al bacino del torrente Casotto la superficie dl bacino del torrente Corsaglia alla stazione di monitoraggio SIM è di 89,4 km2 quindi molto simile al bacino del torrente Casotto. Dato che il periodo di monitoraggio SIM sul bacino di riferimento Corsaglia, è distante dall’attualità ed inoltre i riferisce ad un periodo di pochi anni si è ritenuto più valido procedere con l’analisi proposta dalla direttiva dell’ADBPO. 2.2 Metodo di stima della portata massima al colmo Le portate di piena di assegnato tempo di ritorno sono state stimate, mediante applicazione del metodo cinematico, secondo cui alle portate calcolate viene attribuito il medesimo tempo di ritorno delle piogge che le hanno generate. È opportuno evidenziare che in questa approssimazione si prescinde dal fatto che su un bacino idrografico, a causa del diverso stato di imbibizione del terreno, eventi meteorici di pari gravosità possono dare luogo ad idrogrammi di piena anche sensibilmente differenti fra loro. Secondo quanto indicato nella “ Direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica” in base all’art. 10 delle norme di attuazione del Pian Stralcio per l’ Assetto Idrogeologico(PAI), il calcolo delle portate di piena sul un bacino idrografico è effettuato in prima analisi con l’impiego di un modello cinematico afflussi – deflussi, trattandosi di un bacino per il quale non si hanno a disposizione valori di portata per un periodo sufficientemente lungo. L’analisi è stata sviluppata secondo le seguenti fasi: • Delimitazione del bacino del torrente Casotto sulla base della cartografia costituita dalla carta Tecnica Regionale (allegato Tavola n.1) e definizione dei parametri morfometrici e fisiografici (superficie del bacino imbrifero sotteso, lunghezza dell’asta principale, aclività, copertura vegetale, geologia del suolo, uso del suolo); • Calcolo del tempo di corrivazione in base alle diverse formule teorico – sperimentali e scelta del valore di riferimento; • Valutazione del coefficiente di deflusso da attribuire al bacino nel calcolo della portata di massima piena in funzione delle caratteristiche di copertura e vegetazione aclività, morfologia, ecc.; • Stima della portata di massima piena mediante applicazione del metodo cinematico e confronto con i valori ricavati mediante formule teorico – sperimentali; 2.3 Esame della morfologia del bacino imbrifero e caratteristiche morfologiche L’esame del bacino è stato condotto con riferimento ai prodotti cartografici disponibili dalla Regione Piemonte ossia dalla cartografia della carta tecnica in scala 1:10.000 sulla carta di uso del suolo in particolare. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 4 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it La morfologia, la copertura vegetale, la geologia, la pedologia, la permeabilità dei terreni,l’aclività dei versanti, la densità e la geometria della rete di drenaggio, l’uso del suolo, rappresentano i principali fattori che influenzano il fenomeno della trasformazione afflussi – deflussi. Le componenti morfologiche e fisiografiche sono quindi molto importanti, specialmente nello studio di bacini di ridotta estensione, sui quali non esistono registrazioni di valori di portata in concomitanza di eventi di precipitazioni intense. Nella successiva Tabella n 1 sono riportate le caratteristiche morfologiche del bacino chiuso alla sezione della traversa di derivazione ed a quota 540.80 m s.l.m. ossia: S= area della superficie del bacino; (km2) L= lunghezza dell’asta principale del bacino; (km) I= pendenza dell’asta principale (m/m) Y= pendenza dei versanti (m/m) Hmax= quota massima del bacino (m s.l.m.) Hsez=Hmin= quota della sezione della traversa di derivazione (m s.l.m.) Hmed= quota media del bacino (m s.l.m.) La pendenza media dell’asta principale è stata calcolata con riferimento alla seguente relazione del Fornari: i= Σ Dove: ii = L i= L Li ii pendenza media dell’i-esimo tratto; lunghezza dell’i-esimo tratto. La pendenza media dei versanti è stata invece calcolata con riferimento alla formula di Horton: y= Dove e= l i= A= Tabella n. 1 Bacino Imbrifero Torrente Casotto e * Σl i A equidistanza fral e curve di livello impiegate per il calcolo (in genere 100 m); lunghezza della i-esima curva di livello intercettata di confini del bacino imbrifero; area del bacino imbrifero sotteso Caratteristiche morfologiche del bacino imbrifero sotteso S Km2 68,94 L km 20,20 Hmax m.s.l.m. 2175 Hsez=Hmin Hmed m.s.l.m m.s.l.m 1249,150 540.8 i % 8,9 y % 15,3 2.4 Tempo di corrivazione La determinazione del valore del tempo di corrivazione del bacino in esame, alla sezione di chiusura considerata, è stata effettuata mediante l’applicazione delle formule di Giandotti; Pasini, Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 5 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Ventura, Pezzoli, Tournon ed S.C.S. , in funzione delle caratteristiche morfologiche, altimetriche del bacino Di seguito sono riportate le espressioni di calcolo relative ad ognuno dei metodi adottati: Formula del Giandotti: tc = 4 * S + 1,5 * L 0,8 * Hmed − H min) Formula del Pasini: t c = 0,108 * ( S * L)!/ 3 i Formula del Ventura: t c = 0,1272 * S i Formula di Tournon: S i t c = 0,396 * * 2 * i L y L 0 , 72 Formula S.C.S.: t c = 0,057 * L0,8 * ( S '+1) 0,7 y Formula di Pezzoli: tc = 200 S * 1/ 3 i c*L In cui: tc = tempo di corrivazione (h) S = Hmax = Hsez= Hmin= Hmed = L = I = Y = c = CN = area della superficie del bacino imbrifero sotteso; quota massima del bacino; quota della sezione di chiusura; quota media del bacino: lunghezza dell’asta principale del bacino; pendenza dell’asta principale pendenza dei versanti coefficiente medio di scabrezza parametro (Curve Number) (km2) (m s.l.m.) (m s.l.m.) (m s.l.m.) (km) (m/m) (m/m) (m 1/3*s-1) Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 6 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it N.B. S L tc Nella formula del Pezzoli alcuni parametri sono espressi con le seguenti unità di misura: = area della superficie del bacino imbrifero sotteso; (m2) = lunghezza dell’asta principale del bacino; (m) = tempo di corrivazione (s) N.B. Nella formula S.C.S. il parametro S’, che rappresenta la quantità di acqua immagazzinabile nel bacino, è dato dall’espressione : S'= 1000 − 10 CN Dove: CN è il “Runoff Curve Number”, coeffiente sperimentale definito secondo criteri indicati dal U.S. Soil Conservetion Service (Department of Agricolture) in funzione delle caratteristiche di infiltrazione, uso e trattamento del suolo, contenuto in umidità del terreno, condizione di umidità antecedente all’evento di piena del bacino (AMC Antecedent Misture Condition). In relazione alla capacità di infiltrazione del terreno sono distinte quattro classi di appartenenza: A – Suoli ad alta permeabilità (basso potenziale di scorrimento superficiale): sono costituiti principalmente da sabbie o ghiaie di notevole spessore, con elevata capacità di drenaggio. B – Suoli a moderato tasso di infiltrazione, caratterizzati da tessitura da moderatamente fine a fine (argille e limi, con contenuti organici). C -Suoli a medio – bassa permeabilità, caratterizzati da tessitura da moderatamente fine e fine (argille e limi, con contenuti organici). D - Suoli a bassa permeabilità, costituiti da argille plastiche, con livello piezometrico permanentemente alto. Sono distinte tre condizioni di umidità antecedente l’evento in analisi (AMC) in funzione della precipitazione avvenuta nei 5 giorni antecedenti (tabella 2): • Condizione I : suoli asciutti; • Condizione II :suoli in condizioni medie: • Condizione III :suoli saturi Tabella n. 2 Categoria AMC I II III Condizioni di umidità antecedente del terreno (AMC) Altezza di precipitazione nei 5 giorni antecedenti (mm) Stagione di riposo Stagione vegetativa <13 <36 13 ÷28 36÷53 >28 >53 Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 7 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Tabella n. 3 - Valori del coefficiente CN in funzione del suolo e tipo di copertura (AMC II) Uso del suolo Runoff Curve Number (CN) Tipo di copertura Condizione Trattamento idrologica Arre residenziali Area media dei lotti 1/8 acro o meno ¼ acro 1/3 acro ½ acro 1 acro Parcheggi pavimentati, tetti, viali di accesso, Strade urbane ed extra urbane Pavimentate inghiaiate sterrate Aree commerciali e professionali Impermeabili per Distretti industriali “ Spazi aperti, prati.parchi, campi da golf, cimiteri, etc. In buone condizioni copertura erosa sul In discrete condizioni copertura erbosa sul Maggesi A solchi diritti Colture a solchi A solchi secondo la linea di massima pendenza A solchi secondo le curve di livello A terrazze Cereali piccoli Colture leguminose seminati folti o prati in rotazione A solchi secondo la linea di massima pendenza A solchi secondo le curve di livello A terrazze A solchi secondo la linea di massima pendenza A solchi secondo le curve di livello A terrazze Pascoli Disposti secondo curve di livello Prati Boschi le Area impermeabile % 65 38 30 25 20 85 % 72 % 75% 50% ÷ 75% cattiva buona cattiva buona cattiva buona cattiva buona cattiva buona cattiva buona cattiva buona cattiva buona cattiva buona cattiva discreta buona cattiva discreta buona buona cattiva discreta buona Aziende agricole Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 8 di 27 Classe del suolo A B C D 77 61 57 54 51 98 98 76 72 89 81 85 75 72 70 68 98 98 85 82 92 88 90 83 81 80 79 98 98 89 87 94 91 92 87 86 85 84 98 98 91 89 95 93 39 49 77 72 67 70 65 66 62 65 63 63 61 61 59 66 58 64 55 63 51 68 49 39 47 25 6 30 45 36 25 59 61 69 86 81 78 79 75 74 71 76 75 74 73 72 70 77 72 75 69 73 67 79 69 61 67 59 35 58 66 60 55 74 74 79 91 88 85 84 82 80 78 84 83 82 81 79 78 85 81 83 78 80 76 86 79 74 81 75 70 71 77 73 70 82 80 84 94 91 89 88 86 82 81 88 87 85 84 82 81 89 85 85 83 83 80 89 84 80 88 83 79 78 83 79 77 86 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Nella precedente Tabella n. 3 sono riportati i valori che il parametro CN assume nel caso di suoli in condizioni di umidità media del terreno (AMC II). Nel caso di suoli asciutti (AMC I) od in condizioni sature (AMCIII) i valori del parametro CN si ricavano invece con riferimento alla seguente Tabella n.4, a partire dai valori definiti per i suoli in condizioni medie (AMC II). Tabella n. 4 -Confronto fra il valori di CN nelle differenti condizioni ideologiche AMC (SCS Method). CN Corrispondente CN Condizione II 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Condizione I 100 87 78 70 63 57 51 45 40 35 31 27 23 19 15 12 9 7 4 2 0 Condizione III 100 99 98 97 94 91 87 83 79 75 70 65 60 55 50 45 39 33 26 17 0 Nel caso in esame per il bacino oggetto di studio è posto a quote medie ed è pressoché tutto occupato da copertura vegetale. Poiché lo strato di copertura terroso permeabile è di limitata consistenza e con sottostante uno strato roccioso quasi affiorante è stato assunto cautelativamente un valore medio del coefficiente CN = 70 Nella Tabella n.5 sono riassunti i valori del tempo di corrivazione ricavati sulla base delle formule sopra descritte ed il valore assunto per il calcolo delle portate di piena. Tabella n. 5 Bacino Torrente Casotto Tempi di corrivazione secondo le diverse formulazioni. Giandotti Pasini Ventura Tournon S.C.S Pezzoli (ore) (ore) (ore) (ore) (ore) (ore) 3,0 4,0 Analisi Idrologica Determinazione massime portate 3,5 Pagina 9 di 27 6,1 5,7 5,2 tc assunto (ore) 4,0 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it 2.5 Valutazione del coefficiente di deflusso Il tipo di suolo e la copertura vegetale di un bacino condizionano il fenomeno di formazione di una piena secondo due differenti aspetti: • Controllo del tempo di concentrazione delle portate superficiali (tempo di corrivazione); • Azione di trattenuta o intercettazione delle acque di pioggia (coefficiente di deflusso). La stima del coefficiente di deflusso deve tenere conto dei diversi fattori che influiscono sulla formazione dei deflussi, fra cui a natura dei terreni e la loro copertura vegetale, la capacità di accumulo del bacino e l’effetto di laminazione del reticolo idrografico superficiale, la dimensione del bacino, la presenza di zone urbanizzate, l’aclività dei versanti, etc. Normalmente per i bacini di piccole dimensioni si trascura l’effetto di invaso, mentre un’indicazione dei valori da attribuire al fattore di trattenuta del terreno è fornita nella letteratura scientifica come di seguito riportato e tratta dalle “norme di attuazione 7 del PAI : Tabella n. 6 Chow, 1964 Coefficienti di deflusso raccomandati da Handbook of Applied Hydrology, Ven Te Tipo di suolo c Uso del suolo Suolo con infiltrazione elevata, normalmente sabbioso o ghiaioso Suolo con infiltrazione media, senza lenti argillose; suoli limosi e simili Suolo con infiltrazione bassa, suoli argillosi e suoli con lenti argillose vicine all superficie, strati di suolo sottile al disopra di roccia impermeabile Coltivato 0,20 Bosco 0,10 0,40 0,30 0,50 0,40 In conseguenza di queste valutazioni e delle valutazioni geologiche si è assunto per il bacino imbrifero del torrente Rio Maggiore il coefficiente di deflusso c = 0,50 valore che sembra poter cautelativamente rappresentare, seppure in maniera globale e con l’incertezza dovuta alla mancanza di dati di taratura, i diversi fattori che influiscono sulla formazione dei deflussi di piena. 2.6 Ragguaglio delle piogge all’area del bacino imbrifero. L’afflusso meteorico viene valutato in riferimento ai valori puntuali di precipitazione registrati in corrispondenza di stazioni di misura esistenti. L’andamento delle precipitazioni non tuttavia mai costante sull’intera superficie di un bacino idrografico,in particolare per eventi intensi. Tale situazione è tanto più accentuata quanto più esteso è il comprensorio in esame. L’altezza di pioggia ragguagliata hrp si ricava moltiplicando il valore hp, corrispondente alla durata tp, ottenuto dalla curva di possibilità climatica puntuale (media) con tempo di ritorno T, per il coefficiente di riduzione (o di ragguaglio) (kr che corrisponde alla durata tp ed all’area Ap della zona soggetta all’evento. Il coefficiente di riduzione (kr, che è funzione della durata tp e dell’area Ap (mentre è in pratica indipendente dal tempo di ritorno T) e che è sempre minore di 1 (uno), decresce al crescere dell’area, mentre cresce al crescere della durata. Detto coefficiente (kr serve a tenere conto della distribuzione di pioggia nell’intero bacino imbrifero e sarà tanto più prossimo all’unità quanto più è ridotta la superficie del bacino sotteso dalla sezione in verifica.. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 10 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Decresce al crescere dell’area perché le piogge di particolare intensità tendono a concentrarsi su zone ristrette pertanto, a parità di durata, l’altezza di pioggia ragguagliata decresce all’aumentare dell’area considerata. Cresce al crescere della durata, perché a parità di area, la distribuzione spaziale dell’altezza di pioggia risulta generalmente più uniforme per le piogge di durata maggiore (e minore intensità) che per quelle di durata minore. Per la valutazione del coefficiente di ragguaglio si è fatto riferimento a due metodi: • alle ricerche del Columbo riportate nella Tabella n. 6 di seguito; • alle ricerche del Merlo (1973) sulla base di osservazioni di eventi significativi gravosi in Piemonte, definita dalla relazione: kr = 1 − 0,0236 * A 0,5084 Dove A= area del bacino imbrifero in km2 Tabella n. 7 Durata (h) 0,25 0,50 0,75 1 2 3 4 6 12 24 Coefficienti di ragguaglio (kr delle altezze di pioggia (Columbo, 1960). Area (ha) 100 300 0.968 0.917 0.970 0.919 0.972 0.925 0.973 0.922 0.974 0.924 0.974 0.926 0.974 0.928 0.974 0.930 0.976 0.941 0.982 0.961 500 0.884 0.888 0.89 0.892 0.894 0.896 0.898 0.902 0.916 0.944 1000 0.835 0.84 0.844 0.846 0.85 0.853 0.857 0.863 0.884 0.923 1500 0.804 0.813 0.818 0.821 0.827 0.831 0.835 0.843 0.868 0.916 2000 0.782 0.791 0.798 0.803 0.811 0.815 0.821 0.831 0.858 0.906 3000 0.750 0.759 0.767 0.772 0.783 0.789 0.796 0.808 0.844 0.9 4000 0.722 0.733 0.74 0.746 0.757 0.765 0.773 0.788 0.830 0.894 5000 0.685 0.704 0.714 0.721 0.732 0.741 0.750 0.757 0.816 0.886 Quindi secondo la considerazione sopra effettuata il coefficiente di ragguaglio è: secondo il Columbo interpolando è pari a 0,89 secondo il Merlo è pari a 0,89 La scelta dell’area Ap merita una ulteriore osservazione;in genere essa si assume usualmente uguale all’area del bacino imbrifero considerato. Questa scelta non è sempre la più corretta, infatti i valori sperimentali del coefficiente di ragguaglio R sono stati infatti determinati per zone di forma piuttosto regolare (all’incirca circolare o ellittica), sostanzialmente concorde con le linee delle isoiete; può dunque essere corretto assumere l’area Ap uguale a quella del bacino imbrifero sotteso quando la forma del bacino stesso è abbastanza compatta e approssimabile alle figure di riferimento indicate sopra, ma quando la forma del bacino è molto allungata sembrerebbe più corretto attribuire ad Ap un valore maggiore (dal momento che on appare probabile che il solido di pioggia di un evento abbia la stessa forma del bacino). In questo caso la scelta di Ap uguale all’area del bacino imbrifero sotteso può determinare una sovrastima dell’altezza di pioggia ragguagliata (hrp). L’eventuale errore è comunque a favore di Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 11 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it sicurezza e comunque il bacino imbrifero si approssima abbastanza ad una forma compatta e regolare. Il metodo di ragguaglio impiegato si basa sull’assunzione che l’intensità di pioggia sia uniforme nello spazio e pertanto che lo ietogramma della pioggia ragguagliata si possa ottener da quello della pioggia puntuale moltiplicando le altezze di pioggia parziali per uno stesso valore del coefficiente di riduzione, corrispondente alla durata tp ed all’area Ap. Quindi per le elaborazioni che seguono si è assunto Kr = 0,89 2.7 Stima della portata con il metodo cinematico (formula razionale) La portata di piena con il metodo razionale sono determinate con la relazione. Q max = c *i * S (m3/s) 3,6 Dove: c = coefficiente di deflusso i = kr*(hrp/tc) = intensità di pioggia ragguagliata espressa in S = superficie del bacino espressa in (mm/h) ( km2) La formula razionale per la determinazione della portata al colmo assume la condizione che la massima piena sia correlata essenzialmente con la precipitazione di massima intensità che ha durata pari al tempo di corrivazione (tc), cioè il tempo che impiega la particella liquida più lontana per raggiungere la sezione alla quale si vuole determinare la portata al colmo (Qmax). La portata di massima piena dipende inoltre anche dalla capacità del bacino di trattenere la pioggia, cioè della sua permeabilità, che si esprime col coefficiente di deflusso (ϕ), rapporto cioè tra l’altezza del deflusso e quella del corrispondente afflusso meteorico. 2.8 Pioggia critica determinante l’evento di massima piena All’interno del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) di cui alla legge 18 maggio 1989 n.183, comma 6 ter , adottato con deliberazione n. 18 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po in data 26 aprile 2001 è contenuta la Direttiva sulla piena di progetto da assumere per la progettazione e le verifiche di compatibilità idraulica. Al fine di fornire uno strumento per l’analisi della frequenza delle piogge intense nei punti privi di misure dirette, nella Direttiva si forniscono i valori dei parametri “a” ed “n” della curva di possibilità pluviometrica, ricavati mediante una interpolazione spaziale con il metodo di kriging in base ad un reticolo di 2 km di lato. 2.9 Definizione della probabilità dell’evento di riferimento. La determinazione della portata di riferimento e la verifica idraulica delle condizioni di convogliamento sono state effettuate ipotizzando un evento di riferimento a cui è stato assegnato il tempo medio di ritorno di 200 anni (probabilità annua di superamento F’ = 1/Tr = 0,005) . La valutazione deriva dal fatto che le considerazioni svolte nel PAI (Autorità Di Bacino Del Fiume Po, 2001) prescrivono che la portata di piena da assumere, per l’individuazione della fascia di esondazione (fascia B), corrisponda all’evento con Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 12 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Tr = 200 anni. 2.10 Dati pluviometrici di riferimento Per procedere all’applicazione dei modelli afflussi – deflussi occorre poter disporre di un’analisi statistica delle osservazioni pluviometriche. La previsione quantitativa delle piogge intense in un determinato punto è effettuata attraverso la determinazione della curva di probabilità pluviometrica, cioè della relazione che lega l’altezza di precipitazione alla su durata, per un determinato tempo di ritorno. La curva di probabilità pluviometrica è comunque espressa da una di potenza del tipo: h(t ) = a * (t ) n Dove: h = altezza di pioggia; t = tempo di pioggia; a ed n dipendono dallo specifico tempo di ritorno considerato. I parametri della curva di probabilità pluviometrica sono stati dedotti dalla Direttiva n. 2 del PAI che fornisce sulla base delle elaborazioni puntuali, una interpretazione della variabilità spaziale dei parametri pluviometrici, con l’individuazione di celle di lato di 2 km nel cui ambito sono considerati costanti i parametri a ed n per vari tempi di ritorno figura 1. Figura 1 – Estratto delle celle di riferimento indicate nel PAI Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 13 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Per il bacino del Torrente Casotto chiuso alla sezione quota 540,8 m s.l.m. , si sono esaminati i valori citati per le celle pluviometriche comprese all’interno del bacino stesso e richiamate per il tempo di ritorno di 200 anni nella tabella n 7. Tabella n. 8 - Parametri della pioggia critica per tempo di ritorno 200 anni per le celle sottese dal bacino imbrifero del Casotto alla sezione 540,8 m s. l. m. Numero 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Cella n BG 145 BG 146 BG 147 BG 148 BG 149 BG 150 BG 151 BH145 BH146 BH147 BH148 BH149 BH150 BI145 BI146 BI147 BI148 Parametri a n 55,61 54,65 53,64 52,67 51,70 50,68 49,29 55,18 54,25 53,29 53,25 51,44 50,51 54,85 53,96 53,02 52,12 52,95 0,368 0,384 0,402 0,420 0,440 0,458 0,478 0,374 0,390 0,408 0,426 0,445 0,463 0,379 0,395 0,413 0,431 0,416 media Le curve di probabilità pluviometrica per ogni singola cella sono rappresentate nel grafico di fig 2 Il valore medio dell’insieme delle celle dell’intero bacino è caratterizzato da valori medi pertanto si adotta per il calcolo delle precipitazioni la relazione h = 52.95 * t 0, 416 Nella figura 2 è riportato l’insieme delle curve di probabilità 0,005 . Analisi Idrologica Determinazione massime portate pioggia Pagina 14 di 27 con tempo di ritorno 200 anni e DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Figura 2 – Fascio delle Curve di probabilità pluviometrica delle singole celle di 2 km per Tr = 200 anni Curve di probabilità di precipitazione tr 200 anni 200,00 180,00 160,00 altezza di pioggia (mm) 140,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 0 2 4 6 8 10 12 14 16 tempo di pioggia (ore) Di seguito si calcola la portata di piena con i vari metodi previsti dal PAI con intensità di pioggia rappresentata dalla cella media con i parametri medi sopra calcolati. 2.11 Risultati ottenuti con il metodo razionale Nella tabella seguente si riporta l’elaborazione che definisce il risultato della massima portata Tr=200 anni, ottenuto sostituendo nelle formule riportate i valori morfometrici precedenti. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 15 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Tabella n. 9 - Portata di piena al colmo metodo razionale Determinazione della portata di piena al colmo metodo impiegato: metodo razionale Superficie del bacino imbrifero sotteso Lunghezza dell'asta principale del bacino imbrifero Altitudine massima del bacino imbrifero S L Hmax km2 km m s.l.m. 68,94 20,2 2175 Hmin m s.l.m. 540,8 t a n anni mm 200 52,95 0,416 Parametri che definiscono la curva di possibilità pluviometrica tempo di ritorno parametro parametro Coefficiente di deflusso (derivata da Handbook of Applied Hydrology Ven Te Chow 1964) c Altitudine media del bacino Hm=0,5*(0,9*Hmax+Hmin) Hm m s.l.m. Tempo di corrivazione assunto da tabella n 5 tc h Coefficiente di ragguaglio della pioggia all'intero bacino kr=1-0,0236*S0,5084 kr altezza di pioggia per durata pari al tempo di corrivazione hc=a*tc n hc mm 94,26 Intensità di pioggia i=kr*(hc/tc) i mm/h 18,78 Portata massima al colmo Qc200=c*i*S/3,6 Qc200 m 3/s 287,71 0,8 1249,15 4 0,80 2.12 Calcolo della portata massima con il metodo del Soil Conservation Service (S.C.S.) Il metodo (S.C.S.), è un metodo largamente usato negli Stati Uniti ed anche in Italia per valutare le piene in bacini medio piccoli e privi di stazioni di misura. Si basa sull’utilizzo di una formula empirica analoga a quella del metodo esposto in precedenza. Il metodo adotta le seguenti assunzioni: La durata D della pioggia netta è inferiore o uguale di 0,133 tc La durata D è minore di 0,2 volte il tempo di crescita dell’onda di piena tp. In queste condizioni il valore al colmo della portata si scrive: Qc = 28 * R0 * A / t p Dove: R0 = volume netto di pioggia per unità di superficie [mm] Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 16 di 27 (m3/s) DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it A = superficie del bacino [km2] tp = tempo di crescita dell’onda di piena [hr] il valore di tp si ricava da: tp = D + t lag 2 Dove: D = durata della pioggia tlag= intervallo di tempo tra il centroide della pioggia e il colmo [hr] con: t lag = 0,6 * t c (m) e t lag = 1000 − 9) 0,7 ) CN (ore) 1900 * p 0,5 (2,587 * L0,8 * ( Dove: L = lunghezza idraulica del bacino (m) CN = “curve number”, dipendente dal tipo di suolo e di copertura vegetale; p = pendenza media del bacino (% ) L = 110 * A 0, 6 A = superficie del bacino (ha) Assumendo che l’invaso per infiltrazione nel suolo in ogni istante sia proporzionale al valore massimo dello stesso e che la precipitazione efficace sia proporzionale all’afflusso meteorico , si ha la seguente equazione (USDA – SCS, 1996) R0 = (h − 0,2 * S ) 2 h + 0,8 * S Dove h = precipitazione meteorica (mm) S = valore massimo dell’invaso per infiltrazione (mm) Il valore di S è calcolato con l’equazione: Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 17 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it S= 25.400 − 254 CN I valori di CN in funzione delle diverse tipologie di uso del suolo sono tratte al testo:Handbook of Hydrology, D.R. Maindment, 1992 e riportate in tabella n. 3 e nelle norme di attuazione della direttiva sopraccitata. Il bacino imbrifero si presenta ricoperto da vegetazione arborea sino a quote prossime a 1800 m s.l.m. al disopra esso è coperto solo da manto erbosoe nella parte più alta solo da roccia. In nessun punto del bacino imbrifero, anche sul versante più scosceso non sono presenti frane o smottamenti anche limitati per cui si può ritenere che sostanzialmente il territorio sia in buono stato di conservazione e stabilità. Lungo l’alveo del torrente non sono presenti franamenti lateralmente lungo le sponde, significativi di dissesti del versante della montagna. I dissesti riscontrabili sono esclusivamente lungo l’alveo dove l’acqua della piena ha generato erosione. Relativamente alla permeabilità del suolo ed alle caratteristiche geologiche del suolo del bacino imbrifero si è fatto riferimento alla “ Relazione Geologico tecnica” Segue la tabella del calcolo della massima portata con tempo di ritorno di 200 anni con il metodo S.C.S. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 18 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Tabella n. 10 - Portata di piena al colmo metodo S.C.S. Determinazione della portata di piena al colmo Metodo impiegato: Metodo S.C.S. Tipo di suolo e di copertura vegetale A km2 A ha Pascolo e bosco Parametro "curve number" CN Pendenza media delle sponde del bacino p % Parametri che definiscono la curva di possibilità pluviometrica tempo di ritorno parametro parametro t a n anni mm Tempo di corrivazione assunto da tabella n 5 tc h Durata della pioggia La durata della pioggia netta è inferiore a D<=0,133*tc D<0,2 volte il tempo di crescita dell'onda di piena Si adotta D ore D ore Dadottato ore Lunghezza idraulica del bacino dadata la conformazione del bacino si adotta L m 20.200,00 Intervallo di tempo tra centroide pioggia e colmo piena (ore) tlag=0,6 t c tlag h 2,40 tlag=(2,587*L0,8*(1000/(CN-9))0,7)/1900*p0,5 tlag h 3,79 tempo di crescita dell'onda di piena Altezza di pioggia per tempo di crescita dell'onda di piena Coefficiente di ragguaglio della pioggia all'intero bacino kr=1-0,0236*S0,5084 tp h ore mm L'altezza di pioggia ragguagliata è pertanto hr mm 84,22 Valore massimo dell'invaso per infiltrazione S=(25400/CN-254) S mm 34,64 Volume netto di pioggia per unità di superficie R0=(h-0,2*S)2/(h+0,8*S) R0 mm 62,87 Qc=0,28*R0*A/tp Qc m3/s 300,56 Superficie del bacino imbrifero sotteso 68,94 6.894,00 88 kr 30,00% 200 52,95 0,416 4,00 0,53 0,80 0,50 4,04 94,63 0,89 2.13 Calcolo delle portate di piena: confronto con formule maggioranti I risultati ottenuti dall’applicazione del metodo razionale ed SCS sono stati confrontati con i valori ricavati secondo le formule di inviluppo, anche note in letteratura come formule maggioranti, definite da diversi autori sulla base di indagini di carattere statistico a partire dai dati di portata osservati nell’ambito di una specifica regione. In particolare si è fatto riferimento a formule proposte per bacini piemontesi e portate al colmo: Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 19 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Anselmo: q= 200 + 0,60 S + 28 e Qc = q*S Sordo: per superfici inferiori a 200 km2 T 2 1.179−0.160* * S Qc = exp − 1.530 + 1.827 * ln 4 * T 4 − Dove: S= superficie del bacino imbrifero Q= contributo unitario T= tempo di ritorno T2 ln 4*T − 4 (km2) (m3/s/km2) (anni) Nella tabella seguente sono riportati i valori ottenuti da varie formule compresa quella classica del Giandotti. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 20 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Tabella n. 11 - Portata di piena al colmo formule maggioranti Portate di massima piena con formule maggioranti Dati imput Superficie del bacino tempo di ritorno Sb T km2 anni 68,90 200 Anselmo Contributo unitario q=200/(S+28))+0,6 q m3/s/km2 Portata al colmo Q=q*S Q max m 3/s 184 Q max m 3/s 310 T Sb ore km2 Pt K m Q max m 3/s 272 Q max m 3/s 374 2,66 Sordo Q=exp(-1,530+1,827*(ln(T2/(4*T-4)))0,5*S1,179-0,160*(ln(T2/(4*T-4)))0,5 A 8 B 38 Giandotti Qmax= K*Pt*Sb/T Tempo di corrivazione in ore Superficie bacino imbrifero Altezza pluviometrica del caso di pioggia critica (Tr=200) di durata uguale al tempo di corrivazione Coefficiente di proporzionalità 4,000 68,900 0,095 166 Forti Qmax=Sb*(2,35+500/(Sb+125)+0,5 Iskowski Q=K*m*h*Sb K m h Q max Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 21 di 27 1 7 1 m 3/s 241 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it I dati di portata forniti da queste formule sono a volte superiori a quelli ottenuti con i criteri previsti dal PAI, in quanto di solito sono utilizzate per tempi di ritorno più lunghi rispetto a quelli ricavati con i metodi ed inoltre la loro regionalizzazione si riferisce a bacini imbriferi molto più vasti e quindi con condizioni di precipitazione diverse da quelle ottenibili con la regionalizzazione del PAI 2.14 Massima portata al colmo utilizzata per le verifiche della sezione dell’opera di presa e della sezione di scarico. Il calcolo eseguito è molto cautelativo in quanto si basa su un tempo di ritorno di 200 anni quando per la zona non essendoci abitazioni in particolare nella zona dell’opera di presa si sarebbe potuto anche considerare solo un tempo di ritorno di 100 anni. I due metodi di calcolo previsti dal PAI forniscono dei dati congruenti; in particolare risulta leggermente più elevato il valore ottenuto con il metodo S.C.S. ,per cui per le verifiche della sezione della traversa e per la sezione di scarico e per il dimensionamento delle opere, si adotta ai fini cautelativi la portata maggiore ottenuta fra i due metodi ossia: Qcolmo = 300 m3/s 3 VELOCITÀ CRITICA DELLA VENA D’ACQUA IN CONDIZIONI DI MASSIMA PIENA E CAPACITÀ DI EROSIONE ALVEO. In genere si definisce stabile un fondo di alveo e sue sponde quando non si ha spostamento degli elementi litoidi che lo costituiscono. La condizione di inizio del movimento di questi elementi definisce il limite di stabilità del rivestimento. La tensione tangenziale che viene esercitata sul fondo è: τb = γ w * y *i Dove: γw = peso specifico dell’acqua y = profondità della vena d’acqua i = pendenza del fondo alveo. Considerando un ciottolo di diametro equivalente uguale al diametro medio dm del pietrame di fondo (cioè il diametro del vaglio che consente il passaggio del 50% in peso del materiale litoide che costituisce il rivestimento dell’alveo) si definisce il coefficiente di Shields ( C ) la grandezza dimensionale: C= τc (γ s − γ w ) * dm Dove : τc γs = tensione tangenziale di trascinamento nella situazione critica di inizio movimento = peso specifico dell’inerte. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 22 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it La tensione tangenziale di trascinamento esercitata sul fondo dalla vena d’acqua nella situazione critica di inizio movimento vale dunque τ c = C * (γ s − γ w ) * dm I fondo risulta stabile se se è verificata la disuguaglianza τb ≤τc Con controllo delle deformazioni si ammette τ b ≤ 1,2 *τ c Il coefficiente di Shields per il pietrame sciolto vale circa C=0,047 È di uso corrente valutare la stabilità del rivestimento facendo riferimento alla velocità (velocità media della corrente nella sezione in esame). Mentre la tensione tangenziale è da sola sufficiente a definire la condizione di stabilità, la velocità critica, per un dato rivestimento, dipende anche dalla profondità della vena d’acqua y. Infatti la velocità e la profondità sono legate fra loro e con la tensione tangenziale dalla : τ b = γ w * n2 * Dove: τb γw n V i R V2 = γ w * y *i R1 / 3 = tensione tangenziale che viene esercitata sulle pareti = peso specifico dell’acqua = coefficiente di Manning = velocità media dell’acqua = pendenza del fondo alveo = raggio idraulico della sezione idraulica La velocità limite per cui non si ha movimento di fondo è: V = τ b * R1 / 3 γ w * n2 La verifica è stata condotta in tutti i punti caratteristici dell’impianto, in particolare zona dell’opera di presa, zona di attraversamento del fondo alveo della condotta forzata, zona di scarico della centrale. I risultati sono riportati nella tabella seguente: Per la sezione nella zona di presa il risultato del calcolo è riportato nella tabella seguente: Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 23 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it Tabella n. 12 - Effetto erosivo vena d’acqua Sezione di monte località opera di presa Verifica delle condizioni di stabilità all'erosione dell' alveo Sezione di monte località opera di presa Portata massima nella sezione Raggio idraulico della sezione in verifica Coefficiente di Manning Peso specifico dell'acqua Peso specifico dell'inerte Profondità della vena d'acqua pendenza del fondo alveo Dimensioni minima dei massi rilevati come parallelepipedo Volume medio dei massi Diametro medio dei massi costituenti l'aveo dm=(6*vm /π)(1/3) da vm = 1/6*π*dm3 m3/s m Qmax R n γw γs y i l vm kg/m3 kg/m3 m m/m m m3 dm m 300,00 1,70 0,02 1.000,00 1.900,00 2,20 0,01 0,30 0,20 0,73 Coefficiente di Shields C 0,05 Tensione tangenziale critica di trascinamento o resistente τc=C*(γs-γw)*dm τc kg/m2 30,69 Tensione tangenziale esercitata sul fondo e sulle sponde τb=γw*y*i τb kg/m2 22,00 Verifica τb<tc verificato non si ha deformazione se τb<1,2*τc τb<1,2*τc ossia τc/τb>1,2 τc/τb 1,40 La velocità limite per cui non si ha movimento è V=(τb*R1/3/(γw*n2))1/2 V m/s 9,00 Velocità massima raggiunta nella sezione Vmax m/s 4,00 Dal punto di vista della capacità di erosione della vena della piena risulta che il rivestimento spondale deve essere di una dimensione adeguata. Si segnala che per entrambi le sezioni dovranno essere usati massi di lato non inferiore al 0,80 m e di forma cubica per evitare scalzamenti oppure massi di peso non inferiore 10-12 ql . Occorre inoltre sistemare le opere in modo che idraulicamente l’acqua sia sempre ben accompagnata a defluire evitando spigoli netti e variazioni di pendenza brusche. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 24 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it sul lato sinistro della sponda esiste un rivestimento protettivo della strada provinciale di in calcestruzzo armato in grado di resistere all’erosione in maniera sicura sulla sponda destra si renderà necessario proteggere la bocca di derivazione con una scogliera adatta. La velocità massima della vena d’acqua in zona è risultata essere dell’ordine di 4 m/s quindi inferiore alla capacità erosiva del calcestruzzo armato. 4 VERIFICA IDRAULICA DELLA SEZIONE DELLA TRAVERSA ANNESSA ALL’OPERA DI DERIVAZIONE Si considera che la durabilità dell’opera sia da prevedere per piene con tempo di ritorno 200 anni e comunque che esse siano robuste da essere in grado di resistere eventualmente anche a sollecitazioni maggiori di quelle per cui sono progettate e questo anche nel caso dovessero essere sommerse dal flusso dell’acqua. La verifica si basa sulla geometria rilevata in sito e si tratta di determinare la portata che può transitare sopra le luci delle traverse e quanto incidano durante la piena come sopralzo della vena d’acqua sul fondo alveo. Si parte dall’ipotesi che la modifica dell’alveo consista esclusivamente in un leggero sopralzo sul fondo alveo realizzando una tura con sezione a forma Creager ma senza restringere la larghezza attuale dell’alveo anzi migliorandone la protezione spondale sia a monte che a valle della traversa con sistemi che mantengono indicativamente il valore della scabrezza naturale. L’analisi dell’effetto della traversa nella sezione individuata in progetto si effettua con una analisi del flusso di acqua in condizioni di moto uniforme, permanente e canale a sezione regolare trapezoidale questo primo approccio è giustificato dal fatto che la geometria dell’alveo è molto regolare non ci sono variazioni di sezione su tutta la zona ed inoltre non esistono possibilità di accumulo di acqua significative rapportate ai volumi di portata in gioco. Metodi più complessi come Hec-Ras ecc. in ambiente torrentizio forniscono sovente risultati non migliori di un sistema in moto uniforme perché possono prendere in considerazione variabilità di coefficienti idraulici in maniera più puntuale. L’effetto di sopralzo sulla vena di acqua generato dalla traversa si analizza con moto permanente di flusso su soglia alla Creager in quanto si prescrive che essa sia così progettata. Per il moto in condizioni di alveo senza tura si usa pertanto la formula di Manning: Q = (1/n ) * A R2/3 i1/2 dove: A = h * (B + p * h) area della sezione; C = B + 2 * h *(1 + p2)1/2 contorno bagnato della sezione R=A/C raggio idraulico medio della sezione Q portata defluente Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 25 di 27 DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it n coefficiente di scabrezza pareti in calcestruzzo Per il deflusso su soglia Creager si usa la relazione che segue, la quale risolta indirettamente fornisce l’altezza d’acqua sulla traversa. Q=B*h*c*(2*g*(h+V2/(2*g)) (1/2) Si adotta un coefficiente n=0,50 5.1 Verifica della sezione della traversa. Come riferito in precedenza la traversa è costituita da una soglia con profilo Creager i pendenza del fondo dell’alveo 2 % B larghezza della sezione bagnata 25,7 m Qmax Portata massima di progetto TR200 anni 300 m3/s Figura 3 – Verifica della sezione di imposta della traversa Impianto di: Torrente Casotto Opera: Traversa di derivazione Verifica idraulica del livello raggiunto dalla vena d'acqua sulla soglia della traversa Tipo di soglia adottato: soglia Creager Q. scoliera m s.m. q.m.s.m. ∆h= 542,90 0,45 h0= 2,10 V= 0,00 pi = 1,60 4,00 h0' = 0,88 h0 = q m s.m. pf= 543,35 1,848 540,80 H scogliera in progetto = 4,15 Qmax200= Q.alveo m s.m.= 539,2 Incremento di altezza della vena d'acqua ∆h0 m 0,10 Luce della soglia sfiorante L m 25,74 Coefficiente di efflusso Cq m 0,75 Portata: Q= Cq*L*h0*(2*9.81*(h0+V2/(2*g)))0.5 Velocità in arrivo Qmax 200 V m/s 300 4,00 Altezza cinetica della vena d'acqua hcin=V2/(2*g) hcin m 0,82 Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 26 di 27 3 305,39 m /s DOTT..ING. ANTONIO GARINO VIA BASSIGNANO 15 – 12100 CUNEO TEL 0171/634594 FAX 0171/634594 e-mail garino.antonio libero.it 5.2 Determinazione della curva di rigurgito a monte della traversa La sezione dell’alveo del torrente si presenta particolarmente regolare con una larghezza media di 25,74 m ed una tendenza all’allargamento nella zona di esecuzione della traversa ove raggiunge la larghezza di 29 m ed oltre e prosegue poi a valle con la stessa larghezza per alcune decine di metri. In considerazione del fatto che l’alveo si presenta di sezione molto regolare e la capacità di invaso a tergo della traversa è molto ridotto si procede in prima approssimazione alla determinazione del profilo di rigurgito con metodi analitici semplici ma sufficienti a definire le caratteristiche della vena d’acqua in condizioni di massima piena. Verifiche in condizioni di moto uniforme indicano che per le portate di massima piena Tr 200 anni localmente nella zona dell’impianto e nella zona a monte non dovrebbero essere presenti esondazioni oltre le sponde dell’alveo attuale. L’inserimento della traversa crea localmente un sopralzo della vena d’acqua che richiede un controllo dei livelli delle scogliere di contenimento con un sopralzo che è stato rilevato nel punto in corrispondenza della traversa essere al massimo di 2,10 m Il calcolo dimostrativo è riportato nella relazione idraulica (verifica idraulica n. 2). 6 VERIFICA DELLA SEZIONE DEL TORRENTE NELLA ZONA DELLO SCARICO DELLA CENTRALE. In questa zona non sarà apportato alcuna variazione alla sezione dell’alveo sarà solo un muro in pietra asciutta dal lato scarico centrale al fine di consolidare lo scavo per la posa del condotto di scarico La portata massima di esercizio della centralina è stata assunta pari a 5 m3/s mentre la portata massima è stimata in 300 m3/s; per cui il rapporto della portate dimostra l’ininfluenza della portata di scarico della centralina. 7 CONCLUSIONI -Relativamente alla derivazione in oggetto il calcolo evidenzia che per il deflusso della portata massima di 300 m3/s sulla traversa mantenuta della stessa larghezza della sezione naturale l’altezza della vena d’acqua sulla traversa sarà di 2,10 m per cui in realtà la sponda di protezione in destra dovrà essere sopralzata rispetto alla sommità della traversa di almeno 2,50 m . sulla sponda sinistra la sponda di sostegno della strada è di circa 4 m quindi abbondantemente superiore al massimo livello raggiunto durante la massima piena. Occorre inoltre che la sponda in destra sia a monte che a valle dell’opera di presa sia ben immorsate nel suolo per evitare rischi di scalzamenti dell’opera stessa e soprattutto contribuiscano a convogliare bene la corrente d’acqua e materiali solidi da essa trasportati verso la sezione della traversa. -Occorre inoltre che la pendenza della soglia a valle della traversa sia opportunamente regolarizzata e rinforzata con massi in grado di modellare la scabrezza dell’alveo naturale. -Occorre sistemare le opere in modo che idraulicamente l’acqua sia sempre ben accompagnata a defluire evitando spigoli netti e variazioni di pendenza brusche. Analisi Idrologica Determinazione massime portate Pagina 27 di 27