Settembre 2009 – Scarica il pdf
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Dante Delivery of AdvaNced TEchnology Anno VIII - n. 2 - Settembre 2009 In questo numero: • Ca mammario e indagini molecolari • Pax5/BSAP ed ematopatologia • Rassegna stampa • Leggi e professione Cancro della mammella: impatto delle indagini molecolari “ad hoc” Matteo Brunelli Dipartimento di Patologia, Università degli Studi di Verona Introduzione L’ importanza della valutazione molecolare di marcatori predittivi di risposta alla terapia nel cancro della mammella è validata dalle linee guida dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology)(1). Sia la metodica di immunoistochimica che di ibridazione in situ fluorescente (FISH) sono metodiche approvate dalla “Food and Dr ug Administra-tion” per la valutazione dei profili molecolari del gene HER2/neu(1,2). Lo status di tale ge- ne può essere osservato su materiale neoplastico di pazienti affetti da cancro della mammella(3). Viene testato lo stato molecolare del gene HER2/neu che mappa sul cromosoma 17, al fine di stabilirne il numero di copie aberranti(3). La valutazione molecolare è predittiva di risposta ad una terapia (trastuzumab) “ad hoc” (target therapy) per il singolo paziente. Le metodiche di analisi L’immunoespressione identifica molecole proteiche presenti sulla superficie delle cellule neoplastiche a cui il farmaco può legarsi al fine di eseguire la sua attività anti-neoplastica. Più molecole sono presenti in superficie più l’attività farmacologica può essere efficace(4). Nell’indagine FISH invece, un fluorocromo viene coniugato con un frammento di acido nucleico omologo al gene da identificare e si esegue una analisi di ibridazione tra i frammenti di DNA delle cellule neoplastiche e quelli della sonda costr uita per (3) l’identificazione (Figura 1). Un numero di copie elevato del gene HER2/neu viene chiamato “stato di amplificazione” e il paziente può (Segue a pag. 2) Anno VIII - n. 2 - Settembre 2009 Reg. Trib. di Milano n. 32 del 28/01/2003 Editore Springer-Verlag Italia Srl via Decembrio 28 - 20137 Milano Realizzazione a cura di Medicom divisione di Springer-Verlag Italia Srl Direttore Responsabile Antonella Cerri Stampa Geca SpA - via Magellano 11 Cesano Boscone (MI) Brunelli M. Manfrin E. Martignoni G. Bersani S. Remo A. Reghellin D. Chilosi M. Bonetti F. HER-2/neu assessment in breast cancer using the original FDA and new ASCO/CAP guideline recommendations: impact on selecting patients for herceptin therapy. Am J Clin Pathol 2008; 129(6): 907-11 Figura 1. Carcinoma della mammella: risultati delle indagini immunoistochimiche e FISH (con rappresentazione schematica delle modalità di coniugazione del fluorocromo) Contiene IP Dante Delivery of AdvaNced TEchnology Pax5/BSAP utilità nella diagnostica ematopat Stefano Ascani Unità complessa di Anatomia Patologica, Università degli Studi di Perugia, sede di Terni Definizione Pax5/BSAP è una proteina nucleare che fa parte della famiglia dei fattori di trascrizione, ha un ruolo essenziale nel “commitment” B linfoide, è fisiologicamente espressa nei linfociti B e down-regolata nelle plasmacellule. Hodgkin B, anche se non in tutti i casi e con variabile intensità. La maggiore intensità di espressione si riscontra nella leucemia a tricoleucociti, nella leucemia linfatica cronica/linfoma a piccoli linfociti e nel linfoma mantellare, mentre viene riportato positivo solo nel 50% circa dei linfomi della zona marginale e dei linfomi di Burkitt. Pax5 nelle neoplasie plasmacellulari Le neoplasie plasmacellulari sono di regola negative al Pax5, tranne un 10% circa di casi di mieloma multi- Sensibilità e specificità nei linfomi B periferici Pax5 è il marcatore immunoistochimico più sensibile e specifico per le neoplasie linfoidi B, sia per le forme di derivazione dai precursori, che per quelle che originano da elementi maturi. Pax5 è espresso praticamente da tutti i linfomi non (Segue da pag. 1) essere candidato alla terapia “target”. La visione in fluorescenza necessita di un medico patologo che dà un giudizio ed emette un referto diagnostico molecolare. Selezione dei pazienti e iter diagnostico I criteri di selezione dei pazienti che possono usufruire della terapia sono stati modificati recentemente alla luce delle nuove raccomandazioni dell’ASCO(1,2,3). Per entrambe le metodiche molecolari di immunoistochimica e FISH, i cut-off per la selezione dei pazienti si sono ristretti. Nell’iter diagnostico di un paziente Figura 1. Linfoma di Hodgkin di tipo classico. Positività nucleare delle cellule di Reed-Sternberg nei confronti di Pax5, 250X. affetto da cancro della mammella lo screening mammografico e l’eventuale indagine citologica su prelievo agoaspirativo, strumento di semplice uso, hanno incrementato l’incidenza di riscontro di tumori in fase precoce. Le indagini di citogenetica molecolare con la valutazione del gene HER2/neu permettono al paziente di usufruire di una ulteriore terapia con efficacia clinica di prolungamento della sopravvivenza libera da malattia(4). Bibliografia 1) Wolff AC et al. American Society of Clinical Oncology/College of American Pathologists guideline recommendations for human epider- Figura 2. Carcinoma di Merke di Pax5, 250X. mal growth factor receptor 2 testing in breast cancer. J Clin Oncol 2007;25:118-145 2) Moeder CB et al. Quantitative justification of the change from 10% to 30% for human epidermal growth factor receptor 2 scoring in the American Society of Clinical Oncology/College of American Pathologists guidelines: tumor heterogeneity in breast cancer and its implications for tissue microarray based assessment of outcome. J Clin Oncol. 2007;25:5418-5425 3) Brunelli M et al. HER-2/neu assessment in breast cancer using the original FDA and new ASCO/CAP guidelines recommendation: impact in selecting patients for Herceptin therapy. Am J Clin Pathol 2008; 129:907-911 4) Arnould L et al. Pathologic complete response to trastuzumab-based neoadjuvant therapy is related to the level of HER2 amplification. Clin Cancer Res 2007;13:6404-6409 tologica plo, in genere della varietà istologica “small cell” che risultano positivi al CD20. difficoltà dignostiche nei confronti del linfoma di Hodgkin di tipo classico, le cui cellule neoplastiche, anche se debolmente, esprimono Pax5 (Figura 1). Intensa è invece l'espressione nel linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria. Pax5 nelle leucemie acute Pax5 nei linfomi T periferici e nel linfoma di Hodgkin I linfomi T periferici, tranne rari casi, sono costantemente negativi, compresa la varietà a grandi cellule anaplastiche che talvolta pone serie el, espressione nucleare Per quanto riguarda le leucemie acute, Pax5 è in grado di identificare le forme linfoblastiche B più immature (Pro-B), al contrario del CD79a e del CD20 e può essere espresso anche da alcune leucemie Figura 3. Carcinoma di Merkel, espressione nucleare di Pax5, 250X. acute mieloidi, soprattutto con t(8;21). Si ricorda infine come il carcinoma di Merkel sia in grado di esprimere oltre che Pax5 anche la TdT, ponendo quindi problemi di diagnosi differenziale nei confronti delle leucemie acute linfoblastiche B (Figure 2 e 3). Bibliografia 1) Adams H. Liebisch P. Schmid P. Dirnhofer S. Tzankov A. Diagnostic Utility of the B-cell Lineage Markers CD20, CD79a, PAX5, and CD19 in Paraffin-embedded Tissues From L ymphoid Neoplasms. A p p l Immunohistochem Mol Morphol 2009;17:96–101 2) Ponzoni M. Arrigoni G. Doglioni C. New Transcription Factors in Diagnostic Hematopathology. Adv Anat Pathol 2007;14:25–35 3) Lin P. Mahdavy M. Zhan F. Zhang H-Z. Katz RL. Shaughnessy JD. Expression of PAX5 in CD20-positive multiple myeloma assessed by immunohistochemistry and oligonucleotide microarray. Modern Pathology 2004;17:1217–1222 4) Tzankov AS. Went PT. Munst S. Papadopoulos T. Jundt G. SR Dirnhofer. Rare expression of BSAP (PAX-5) in mature T-cell lymphomas. Modern Pathology 2007; 20:632–637 R R RassegnaStampa R CA PANCREATICO DUTTALE: FISH E ICH IDENTIFICANO GRUPPO A RISCHIO ELEVATO? L’attivazione del sistema uPAR/uPA, ossia dell’urokinase-type plasminogen activator (uPA) e del suo recettore (uPAR) rappresentano un evento precoce nello sviluppo dell’adenocarcinoma duttale del pancreas. Questa la principale conclusione dello studio di Hildenbrand et al. effettuato utilizzando sia la FISH sia l’ICH. In evidenza anche il fatto che le amplificazioni del gene uPAR identificano un sottogruppo di pazienti con neoplasie particolarmente invasive. Evidenze queste che, secondo gli Autori, fanno del sistema uPAR/uPA un obiettivo di primo piano, altamente promettente, per i possibili interventi terapeutici. Hildenbrand R. et al. Am J Pathol 2009; 174:2246-2253 CARCINOMA A CELLULE DI TRANSIZIONE: FISH E ICH IN PRIMO PIANO? La valutazione del significato clinico del gene c-erbB-2 e delle alterazioni del cromosoma 17 nel carcinoma vescicale a cellule di transizione (TCC), è stata lo scopo del lavoro recentemente pubblicato da un gruppo di ricerca italiano. Grazie alle moderne tecniche di ibridizzazione in situ mediante fluorescenza (FISH) e all’analisi della sovraespressione dell’HER2/neu evidenziata mediante colorazioni immunoistochimiche (ICH) è stata valutata la possibilità di correlare i risultati che emergono da tali indagini con la stadiazione, il grading della neoplasia e anche la prognosi clinica.L’amplificazione dell’HER2/neu rilevata nelle neoplasie di grado elevato e altamente invasive è risultata un evento raro nei TCC vescicali, mentre la polisomia del cromosoma 17 è risultata un importante fattore correlato con stadio e grado della neoplasia e potrebbe essere considerata un marker molecolare della progressione della neoplasia con interessanti implicazioni diagnostiche. Simonetti S. et al. Int J Surg Pathol 2009; 17(3): 198-205 COMMENTO E CONCLUSIONI È palese, per quanto detto sopra, che pure lo specializzando è titolare di una posizione di garanzia ed è tenuto all’osservanza delle leges artis ma, evidentemente, tale sfera di responsabilità non elide quella concorrente del tutor. Addirittura, a fronte di un errore macroscopico dello specializzando (per il quale andrà ritenuto responsabile e condannato) il tutor che fosse stato colpevolmente assente andrà a sua volta incontro a colpa professionale, atteso che la sua presenza avrebbe certamente consentito di richiamare l’attenzione dell’allievo e di evitare il grave errore. Così, l’ingiustificata assenza del tutor anatomopatologo in occasione di un esame estemporaneo diagnosticato in modo inescusabilmente erroneo dal medico specializzando potrebbe essere motivo di una condanna per entrambi, essendo ritenuta la colpa in vigilando tanto punibile quanto il macroscopico errore diagnostico. SPECIALIZZANDO ED ERRORE MEDICO (2 PARTE) A Nel numero precedente di questa rivista, partendo da una recente sentenza della Corte di Cassazione in materia di responsabilità del primario e del medico specializzando nell’ambito dell’errore medico è stato fatto un excursus sulla normativa vigente soffermandosi poi sull’analisi del ruolo del medico in formazione specialistica titolare di un contratto con funzioni di partecipazione alla totalità delle attività dell’unità operativa che mantiene a tutti gli effetti le responsabilità proprie del professionista abilitato all’esercizio della medicina e chirurgia e assume via via, in qualità di specializzando, autonomie vincolate alle direttive ricevute dal tutore, di intesa con la direzione sanitaria e con i dirigenti responsabili delle strutture presso cui svolge la formazione. ERRORE MEDICO, UNA RESPONSABILITÀ CONDIVISA TRA SPECIALIZZANDO E PRIMARIO Se al medico specializzando sono consentite autonomie operative e decisionali “vincolate alle direttive ricevute dal tutore” non si può non legare strettamente, in caso di errore medico, la responsabilità del medico specializzando, che materialmente commise l’errore, a quella del tutore, designato per legge a “guidare” la formazione dello specializzando. ESEMPI IN GIURISPRUDENZA Talché, come ebbe a sostenere il giudice di merito nel primo caso di giudizio della causa giunta avanti la Cassazione, “considerata la finalità eminentemente didattica dell’attività degli specializzandi, è prevista la guida di un tutor che, solo se presente, può dare le direttive che il caso richiede”; altrimenti, sostenne lo stesso giudice, “la guida sarebbe solo teorica e potrebbe essere appresa dai trattati e non dall’insegnamento del maestro”: in caso di danno cagionato da uno specializzando in corso di attività assistenziale in assenza (inescusabile) del tutor, possono configurarsi, a carico di quest’ultimo, due profili di colpa: la sottrazione al dovere di capo équipe e la violazione della norma che regola l’attività degli specializzandi. Marco Carucci Specialista in Medicina legale e delle Assicurazioni, specialista in Anatomia patologica ✃ Nome Cognome Via/Piazza Telefono Città Fax E-mail Desidero ricevere la News Letter Non desidero ricevere la News Letter Le saremmo grati se, in entrambi i casi soprariportati, volesse fornirci i suoi commenti sull’iniziativa Spedire, in busta chiusa, a: A. MENARINI Diagnostics, via Lungo l’Ema 7 - 50015 Grassina (FI) Ai sensi e per gli effetti di cui al D.Lgs.n°196/2003, il sottoscritto……………………………………………………………… dichiara espressamente di prestare il consenso all’intero trattamento dei propri dati da parte di Medicom - Divisione di Springer-Verlag Italia Srl. Ai sensi dell’art. 7 del medesimo D. Lgs. n°196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, rettificare e cancellare i propri dati scrivendo a Medicom - Divisione di Springer Verlag Italia Srl, Via Decembrio 28-20137 Milano