CURSILLOS DE CRISTIANDAD

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CURSILLOS DE CRISTIANDAD
CURSILLOS DE CRISTIANDAD
DIOCESI DI ROMA
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ORIGINE STORICA
I Cursillos de cristiandad sono nati in Spagna, con esattezza a Palma de Mallorca,
negli anni 40, ad opera di alcuni giovani di Azione Cattolica, che si sforz avano di
trovare un metodo per ridare vigore a cristiani divenuti troppo ”tiepidi" e già in preda
ai primi segni del secolarismo. Tra i fondatori emerge Eduardo Bonnin, il quale
amava dire che i Cursillos sono nati "non per formare uomini di Chiesa, ma una
Chiesa di uomini", ossia degli uomini che, avendo preso coscienza del proprio
Battesimo, sappiano impregnare dello spirito evangelico gli ambienti di questo
mondo, dove spesso Dio è sconosciuto. In questo senso quelli che hanno vissuto
l'esperienza del Cursillo sono chiamati a vivere non tanto “all'ombra del campanile",
quanto piuttosto a contatto diretto con le realtà del mondo, per testimoniare in esse
la forza del Vangelo e la gioia di essere cristiani.
Dal 19 al 22 novembre 1969, con il 1° Cursillo Uomini iniziò il nostro Movimento a
Roma. La Diocesi di Lisbona ne curò il lancio.
La chiusura di quel 1° Cursillo fu un "avvenimento"! Circa 700 persone, provenienti
dall'estero, America compresa, e dall'Italia vennero ad unirsi al nostro giubilo. I
Cursillos arrivavano così a Roma, diocesi del Papa, e Paolo VI, il giorno seguente,
parlò dei Cursillos in piazza S. Pietro, dopo la recita dell'Angelus.
Il Cardinale Vicario, Ugo POLETTI ha detto (20 febbraio 1972):
"Il vostro è un cammino nella direzione giusta... Il valore dei Cursillos consiste nello
scoprire chi è Gesù, sorgente di quella Vita che è la Grazia e, dopo aver trovato
Gesù, far sentire l'urgenza di comunicarlo agli altri" .
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DEFINIZIONE
Il Movimento dei Cursillos di cristianità è un Movimento di Chiesa che, mediante
un metodo proprio rende possibile la "vivenza" e la "convivenza" del “fondamentale
cristiano", aiuta la singola persona a scoprire e a rispondere alla propria vocazione
personale e promuovere la creazione di gruppi di cristiani che “fermentino” di
Vangelo gli ambienti.
Da questa definizione, si evince che i Cursillos di cristianità:
Sono un Movimento ed un‟associazione, senza per questo avere una
a)
struttura rigida: sono una realtà agile che pur avendo una sua organizzazione
interna, vive in modo dinamico la missione stessa della Chiesa.
b)
Sono un Movimento di Chiesa, ossia appartengono pienamente alla
Chiesa e vivono secondo tutti i criteri indicati dal Magistero per dirsi Movimento
ecclesiale.
c)
Hanno un metodo proprio che accompagna il cristiano al mantenimento e
all‟accrescimento del fondamentale cristiano, dalla scoperta dell‟Amore di Dio,
all‟approfondimento delle scritture fino al desiderio di trasmetterlo agli altri.
La presentazione di questo fondamentale viene fatta non soltanto in modo
dottrinale, ma soprattutto attraverso la narrazione di esperienze di vita ("vivenze")
che vogliono stimolare la conoscenza di un Cristo "vivo" e condurre ad una vita
cristiana autentica, condotta dalla singola persona ("vivenza") in un contesto
comunitario ("convivenza").
LA MENTALITA’
Il Cursillo, non pretende di fare dei cristiani: cristiani si diventa col battesimo.
Quello che il Cursillo chiaramente pretende è creare una coscienza e indicare una
possibilità di un piena vivenza e convivenza del nostro battesimo.
3
Pretende che noi cristiani siamo perfettamente coscienti della nostra eredità
divina, della dignità e del privilegio di essere uomini, figli di Dio e membri attivi della
sua santa Chiesa.
La mentalità e la finalità dei Cursillos non pretendono altro che la vivenza e la
convivenza di quello che San Paolo chiama il triplice amore “amore a Dio, amore al
prossimo e amore a noi stessi”.
LA FINALITA’ E L’ESSENZA
Bonnìn ci dice che l'obiettivo del "Cursillo è quello di presentare la verità di Cristo in
modo conciso e sintetico, enfatizzando la cosa più importante, cioè la sua risurrezione, e il
fatto che Egli ama ciascuno di noi, in particolare, e personalmente e che Egli è presente
quando due o più sono riuniti nel suo nome.
Un elemento ricorrente nel pensiero di Eduardo Bonnin era che si tiene un Cursillo
non tanto per evangelizzare quanto per creare evangelizzatori
La finalità del Carisma dei Cursillos quindi è che tutti conoscano la Buona Novella, che
“Dio in Cristo mi ama” e si dirige a tutti , anche se in modo particolare ai lontani, mediante
la testimonianza dell‟amicizia, per la fermentazione evangelica degli ambienti.
Eduardo ha riassunto il messaggio che ha ricevuto dallo Spirito Santo in tre
parole, che sono il compendio dell' Essenza e Finalità del Carisma fondante dei
Cursillos di Cristianità: (senza spazio)
CRISTO-PERSONA-AMICIZIA
Lo spirito del Cursillo non è un cambiamento nel sistema, ma un cambio di
sistema: si tratta di scoprire un'altra visione, senza dubbio, più profonda e più
autentica, dal comandamento di " amare Dio" alla Buona Novella che "Dio ci ama".
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Se Cristo è venuto a dirci che dobbiamo credere e sperare in Dio, prima di tutto è
venuto a darci la Grande Notizia che Dio, in Lui, crede in noi, ci ama, e persino
aspetta la nostra generosa corrispondenza.
La finalità immediata dei Cursillos consiste nel dare la conoscenza,
convincimento, vivenza e convivenza del Fondamentale Cristiano. La finalità remota
e ultima, nonché la più importante, è l‟evangelizzazione degli ambienti, attraverso
cristiani maturi, capaci di vivere in amicizia col Signore e tra di loro.
IL CARISMA FONDANTE
Quando E. Bonnin e i suoi amici diedero vita ai primi Cursillos di cristianità non
potevano certo immaginare che lo Spirito Santo stava loro concedendo di intuire in
anticipo alcune fondamentali verità, che sarebbero state messe in luce, oltre
vent'anni dopo, dal Concilio Vaticano II.
Ciò che spinse Bonnin e compagni ad intraprendere l'esperienza dei Cursillos fu
una duplice constatazione:
 il mondo stava diventando sempre meno cristiano
 il cristianesimo era sempre meno influente nella cultura del mondo.
Per rispondere a queste due pressanti richieste, i Cursillos di cristianità si
prefissero di raggiungere queste due finalità:

evangelizzare i battezzati, rendendoli consapevoli del valore del Battesimo già
ricevuto e provocandoli ad una continua conversione battesimale

formare gruppi di cristiani che fossero capaci di portare la "luce" del Vang elo
nei diversi ambienti di vita, e quindi fossero in grado di trasformare in senso cristiano
la cultura di questo mondo.
Questa è l'intuizione fondamentale che sta alla base del Movimento dei
Cursillos de Cristiandad (M.C.C.) e che ha dato luogo, nel corso di questi 70 anni,
ad una fecondissima opera di evangelizzazione, che oggi è estesa in tutto il mondo.
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Ma su che cosa si fonda questa intuizione di E. Bonnin e dei primi responsabili
dei Cursillos? Si fonda essenzialmente sulla consapevolezza che il Vangelo è, in se
stesso, una grande forza e che i cristiani, vivendo in grazia, possono testimoniarlo
nel mondo, portandone tutta l'efficacia "rivoluzionaria" nei diversi ambienti di vita.
Per questo motivo il fondamento teologico su cui sono strutturati i Cursillos di
cristianità è sicuramente la teologia della grazia. I diversi interventi (rollos), che
avvengono durante i tre giorni del ritiro ( Cursillo ) , infatti non fanno che sviluppare i
contenuti di questa teologia, mettendo progressivamente in evidenza che:
1. Dio è amore gratuito
2. ci chiama alla santità, ossia alla comunione con Lui, "nella" e "per" la Chiesa
3. ci offre i mezzi efficaci (i sacramenti) per vivere in questo "circuito" di grazia
4. ci chiama ad essere testimoni del suo amore nel mondo.
IL METODO
Il metodo del Movimento dei Cursillos de Cristiandad ( M.C.C. ) consiste
nell‟applicazione della sua mentalità e della sua essenza per conseguire le mete che
questa mentalità ed essenza esigono.
Il metodo ha lo scopo di garantire al movimento una attività adeguata, fruttuosa ed
efficace, ma è anche l‟assicurazione della sua identità in quanto, se correttamente
applicato, ne scongiura qualsiasi travisamento.
Il metodo si articola in tre fasi
IL PRE-CURSILLO – IL CURSILLO – IL POST-CURSILLO
Le tre fasi sono tra loro collegate in una relazione di tipo circolare: nessuna può
esistere senza l‟altra. Da questo ne scaturisce che il Cursillo trova completa
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applicazione e dà i frutti sperati solo e soltanto se il metodo viene applicato nella sua
interezza.
PRE-CURSILLO
Il pre-cursillo rappresenta un progetto di amicizia che non si esaurisce con il
Cursillo ma che continua anche dopo nel post-cursillo.
L‟azione apostolica è incisiva ed efficace se viene condotta in gruppo: bisogna
cercare perciò di incrementare l‟amicizia fra le persone che compongono un
ambiente, perché dall‟amicizia umana si passi gradualmente all‟amicizia “in” Cristo e
“con” Cristo.
Il Pre-cursillo è la prima parte di questo processo, ovvero la parte propedeutica.
Non esiste un modo “unico” per fare il Pre-cursillo bensì ne esistono tanti, tuttavia
nessuno di essi può prescindere dal testimoniare un‟autentica vita cristiana.
La durata di questa fase non è prestabilita ed ha come scopo quella di “far
nascere la fame di Dio” nei futuri partecipanti.
Il Pre-cursillo si divide in tre momenti:
1. Studio dell‟ambiente: rappresenta lo studio dell‟insieme delle persone e delle
relazioni che esse intessono al fine di poter individuare i “leader”, le persone
che in quell‟ambiente possono incidere favorevolmente;
2. Creazione di gruppi d‟ambiente: gruppi che procurino la “fame di Dio” e che
non abbiano fretta di dare “risposte”, perché prima di ogni cosa devono
suscitare, nelle persone lontane da Dio, domande e interrogativi.
3. Preparazione dei candidati: questa è la fase nella quale, attraverso una
relazione di amicizia, alla “fame di Dio” si risponde con l‟invito di
partecipazione al Cursillo.
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L‟importanza del Pre-cursillo sta proprio in questo: preparare i futuri partecipanti
all‟esperienza del Cursillo e far nascere in loro la CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE
FIGLI DI DIO.
IL CURSILLO
Il Cursillo, della durata di tre giorni, rappresenta il secondo tempo della proposta
per raggiungere la finalità del Movimento.
Esso vuole proclamare la più bella e vera delle notizie: DIO CI AMA,
Essa è comunicata attraverso il miglior canale, l‟amicizia, rivolgendosi
concretamente alla singolarità di ogni persona.
Le finalità che propone il Cursillo sono due:

La finalità prossima è la conversione del corsista

La finalità remota è la conversione, attraverso la testimonianza del corsista,
dell‟ambiente in cui vive.
Durante i tre giorni il corsista realizza un triplice incontro:
1. L‟incontro con se stesso avviene nel silenzio interiore del singolo, l‟uomo
deve scavare dentro se stesso per riscoprire quanto di divino è nascosto in
lui (pietà).
2. L‟incontro con il Cristo del Vangelo, con una persona viva, concreta,
normale, amica e sempre a noi vicina (studio).
3. L‟incontro con i fratelli, l‟amicizia vissuta quasi come un nuovo sacramento
ristabilisce la fiducia dell‟uomo nell‟uomo (azione).
Il triplice incontro viene propiziato dalla parola, dalla testimonianza dei
responsabili che deve essere:
 Semplice, comprensibile a tutti.
 Convinta, perché basata sulla consapevolezza di essere strumenti nelle
mani del Signore che annunciano Lui e non se stessi.

Gioiosa, perché un cristiano triste rappresenta la peggior testimonianza.
8

Attuale, perché rivolta all‟uomo che vive con problemi concreti legati
all‟oggi.

Incarnata, perché le verità di cui si parla sono frutto dell‟esperienza
quotidiana della nostra vita, non espressioni di conoscenze culturali.
Durante il Cursillo si realizza un processo psicologico e spirituale, un percorso che
potremmo sintetizzare così:
1. Il corsista prende atto della povertà e dell‟impotenza dell‟uomo senza Dio
2. Riscopre la dignità del suo essere persona
3. Capisce che la suprema dignità della sua persona deriva dal riflesso divino
che è in lui.
4. Si rende conto che la Chiesa, strumento di salvezza, non è una realtà
astratta ma un edificio di pietre vive in cui anche lui si rispecchia.
5. Accetta Cristo come soluzione e fonte di salvezza per se stesso e
l‟umanità.
6. Rivaluta l‟amicizia come il più nobile dei sentimenti che può legare gli
uomini tra di loro; amicizia che consente di sostenersi reciprocamente nel
proprio cammino della Fede.
7. Guarda al mondo e agli ambienti della vita ordinaria come ad una realtà da
“vertebrare” in senso cristiano, attraverso la testimonianza personale e di
gruppo.
Le fasi del Cursillo:
I giorni del Cursillo possono essere suddivisi in quattro fasi:

Il Ritiro, in cui il corsista è portato a guardarsi dentro (sera dell‟arrivo)

La proclamazione del messaggio e il Kerygma (primo giorno)

Conversione (secondo giorno)

Missione (terzo giorno)
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Le componenti del Cursillo:
I responsabili, laici e sacerdoti, sono coloro che guidati da spirito di carità,
partecipano alla preghiera e ad ogni atto del Cursillo, senza assumere mai
atteggiamenti da maestri. A loro è affidato il compito di creare rapporti amichevoli
con tutti i partecipanti, ponendosi in un atteggiamento di ascolto.
I sacerdoti mettono a fuoco la dottrina, basata sulla teologia della Grazia.
Il rettore è un laico che guida il corso in maniera autorevole e discreta.
I laici hanno il compito di fare amicizia con i corsisti per farli amici di Cristo, con
spirito di servizio, incoraggiandoli e testimoniando con l‟esempio.
La vivenza nei rollos è una fotografia di un momento della loro vita ordinaria
osservata alla luce del Vangelo.
Il lavoro di corridoio è un momento essenziale del Cursillo in cui si crea un
rapporto con i nuovi fratelli che consenta di conoscerli e comprenderli.
Le Decurie rappresentano la prima esperienza di gruppo che i corsisti insieme si
trovano a vivere. Esse sono la premessa alle riunioni di gruppo che costituiranno il
fulcro del post-cursillo.
IL POST-CURSILLO
Delle tre fasi che caratterizzano il Movimento, Il post-cursillo è quello destinato a
far proseguire la conversione e la vivenza del fondamentale cristiano; agli iniziati al
Cursillo garantisce che nessuno viva o cresca isolatamente, ma gli assicura un clima
di amicizia. Esso pertanto vuole offrire al “cursillista” i mezzi migliori per inserirsi
come membro vivo nella Chiesa e nel proprio ambiente, per iniziare una nuova fase
di evangelizzazione di ambienti (pre-cursillo). E‟ nel post-cursillo che il treppiede
(studio-pietà-azione) trova il suo equilibrio e si concretizza.
Gli strumenti che il Post-cursillo offre per proseguire nel cammino sono due, la
“Riunione di Gruppo” e “l‟Ultreya”.
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 LA RIUNIONE DI GRUPPO :
Per dirla come Don Juan Capò Pbro “Intendiamo per Riunione di Gruppo una
riunione di amici che, sotto il denominatore comune della Grazia ed in nome di
Cristo, animati e confortati dallo Spirito Santo, condividono con appassionata
speranza la attiva e cosciente responsabilità del loro cristianesimo. ”
La Riunione di Gruppo è il primo e principale pilastro su cui si fonda la proposta
del “Cursillo” per vivere da cristiani; senza la “Riunione di Gruppo” il Cursillo perde la
sua efficacia. Essa consente a degli amici di mettere in comune ciò che ciascuno di
loro vive in modo personale nei suoi ambienti specifici nell‟ottica dell‟amore a Dio ed
al Prossimo, il Signore ci ha promesso “Dove sono due o tre riuniti nel m io nome io
sono in mezzo a loro”.
Il “Gruppo”, ha delle caratteristiche essenziali, deve essere:

Libero: La partecipazione è una atto di reciproco amore tra i partecipanti,
tutti devono accettare tutti, tutti si devono sentire accettati da tutti. Deve
essere formato da amici veri, scelti liberamente.

Piccolo: Costituito da più di due e meno di sette partecipanti, per mantenere
sempre il clima di intimità.

Senza condizionamenti: La “Riunione di Gruppo” deve essere priva da
qualsiasi condizionamento psicologico.

Stabile: La nascita e la vita del gruppo ha la stessa dinamica dell‟ amicizia,
nasce da un piccolissimo nucleo, per crescere sempre in maniera
trasparente e continua.

Paritario: nel gruppo ciascun membro ha la possibilità di esprimere la
propria personalità e può sentirsi arricchito dall‟altro. Non ci sono capi, non
ci sono responsabili ma relazioni personali allo stesso livello.

Vivo: Il Gruppo deve essere vivo, dinamico, fatto da persone con la
inquietudine di vivere in Grazia cosciente, crescente e comunicante.
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Nella Riunione vi devono essere delle caratteristiche ben precise :

Settimanale: per realizzare la perseveranza del cammino.

Seria: L‟argomento trattato è il più importante per la persona, cioè il
rapporto personale con Cristo e con i fratelli.

Sincera: Senza finzioni, senza restrizioni mentali.

Sigillata: La riunione di gruppo deve essere assolutamente riservata.
 Schema della Riunione:
Lo svolgimento della Riunione è funzionale a vivere ogni momento della nostra
vita in Cristo in modo semplice e famigliare.
Questo è anche il momento importante della verifica delle azioni apostoliche
programmate per proseguirle o riformularle.
Lo schema di massima è semplice:
1) Invocazione allo Spirito Santo:
Perché ci illumini e ci guidi, nella condivisione della nostra vita in verità e amicizia
dinanzi a Cristo.
2) Il Momento più vicino a Cristo:
E‟ il momento in cui abbiamo percepito, nella gioia, nel dolore, nella
normalità, la presenza di Cristo in noi, nelle nostre azioni, o nelle azioni di
altri.
3) Successo della settimana:
Qualsiasi impegno mantenuto con il Signore purché preso per crescere nell‟amore
di Dio e dei fratelli.
4) Insuccesso della settimana:
Un impegno non mantenuto o un risultato non raggiunto.
5) Impegno personale:
Un impegno raggiungibile che permetta di crescere nell‟amor di Dio e dei Fratelli.
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6) Piano apostolico di gruppo:
Dalle esperienze di ciascun componente scaturiranno delle proposte operative
delle iniziative ( attività di Pre-cursillo ), che andranno di volta in volta valutate e, se
ritenute idonee, realizzate sia con l‟impegno dei componenti del gruppo che con il
sostegno della preghiera.
7) Preghiera di Ringraziamento:
Ringraziamo il Signore per i benefici ricevuti nella Riunione. Un Pater, Ave
e Gloria per i fratelli che non hanno partecipato alla Riunione o per quello
che ne ha più bisogno.
 L’ULTREYA:
“Ultreya” è una parola “spagnola”, che veniva usata nei pellegrinaggi a
piedi al santuario di Santiago di Compostela, per rimettere in
cammino i pellegrini dopo una sosta. Venuta l‟ora di ripartire, il capo dei
pellegrini gridava: “Ultreya!” - che significa “Avanti!” - e tutti riprendevano il
cammino.
 Cosa è l’Ultreya ?
Qualche anno fa, a Roma, quando è stato chiesto al nostro fondatore,
Eduardo Bonnin, come fosse nata l‟Ultreya egli rispose con una semplicità
sconcertante: “Volevamo incontrare gli amici…”; l‟Ultreya , quindi , è necessaria per
condividere con tanti altri il nostro cammino e prendere slancio da questa esperienza
comune. Si tratta dunque della Riunione delle Riunioni di Gruppo.
L‟Ultreya, il secondo pilastro portante del post-cursillo, nasce dunque dalla
esigenza di incontrare gli altri fratelli che hanno fatto la stessa esperienza e che
sono impegnati in altre Riunioni di Gruppo, ci dà una visione di insieme e la
consapevolezza che percorrono la nostra stessa strada.
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L' Ultreya deve essere interparrocchiale, nelle zone in cui vi è più di una
parrocchia. Dice Bonnin: “La grandezza della impresa richiede la collaborazione di
tutti. Non possiamo cedere alla tentazione di “atomizzare” il Movimento dei Cursillos
per comprimerlo nella struttura parrocchiale….”
L‟Ultreya è settimanale, è l‟incontro gioioso e fraterno, nel quale mettiamo in
comune sia le nostre esperienze positive che i nostri momenti di stanchezza o di
sofferenza.
L‟Ultreya deve essere “vivenziale” non è incontro accademico dove si tengono
conferenze, non è un incontro di catechesi, ma è un incontro di cuori in festa: ci dice
Bonin ” In essa e per mezzo di essa si possono collegare in modo vitale tutte le
Riunioni di Gruppo dischiudendo ad ognuno le possibilità apostoliche che gli faranno
dare il massimo. In essa e attraverso di essa, in comunione di vita e di preghiera,
ciascuno acquisisce una consapevolezza più viva della sua posizione e della sua
responsabilità all’interno del Corpo Mistico di Cristo..”
All‟Ultreya ognuno va per dare, per condividere l‟azione dei singoli gruppi:
diventa quindi un momento di crescita per tutta la comunità.
 Schema dell’Ultreya
L‟Ultreya ha uno schema semplice, si tratta di un incontro della durata di circa due
ore, diviso in tre parti e, seguendo queste linee, si può comprendere come l‟ Ultreya
rispecchi in un certo modo i tre giorni del Cursillo:
1) Una riunione in piccoli gruppi ( le decurie): essi hanno la funzione di
permettere la conoscenza fra tutti quelli che frequentano il movimento, per
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questo devono essere fatti con persone sempre diverse ogni settimana. In
essi si scambiano le esperienze dei gruppi personali.
2) Un momento comunitario dove un fratello attraverso un rollo (come nel
Cursillo) testimonia il suo cammino verso Cristo con una sua vivenza, per
incoraggiare gli altri fratelli nello stesso cammino e sulla quale gli altri
partecipanti possono esprimere alcune risonanze con lo stesso tono
vivenziale. In conclusione interviene il sacerdote che sintetizza, centra e
illumina teologicamente le vivenze e assicura un corretto orientamento
cristiano ed apostolico all' Ultreya.
3) Un momento di preghiera dinanzi al Tabernacolo. La visita al Santissimo
rispecchia l‟incontro con Cristo vivo fatto nel Cursillo e ha lo stesso ritmo e
la stessa intensità.
L‟Ulterya sprona i gruppi verso gli ambienti; i gruppi spronano le persone , l‟Ultreya
e i gruppi spronano all‟evangelizzazione del mondo.
Le parole di Eduardo, sintetizzano meravigliosamente:
“ L’ Ultreya é il luogo dove il soprannaturale si vive nella normalità.
Si va all’Ultreya per essere e sentirsi più cristiani: in contatto efficace con quelli
che lo sono di più, e nel contatto riconoscente con quelli che lo sono meno, per
apprendere dagli uni e dagli altri, da tutti, a vivere cristianamente in maniera
cosciente, lucida, allegra, gradevole e contagiosa, perché facilita la
comunicazione interpersonale e la scoperta di Cristo nei fratelli, valorizzando ci ò
che Cristo valorizza in ognuno e sapendo che ognuno ha una piccola parte di se
stesso dove Dio si compiace di essere presente per dare senso, speranza e animo
alla vita.”
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Cursillo nella pastorale della chiesa locale
(tratto da “I CursilloS DI CRISTIANITA‟ NEL 2000 appunti di un triennio di servizio “ di Don Mario Cascone)
La risposta pastorale più difficile da dare oggi è quella dell'inculturazione della
fede, ossia di una fede che diventi modo di pensare e di comportarsi nella vita di tutti
i giorni. Molta gente vive un ateismo pratico, un indifferentismo religioso difficile da
scalfire. Nella vita di tanti cristiani "anagrafici" la fede sopravvive solo in alcuni
momenti ritualistici, ma non incide nei momenti più significativi dell' esistenza. Si
tratta di una fede per lo più soggettivistica, debole, di stampo sentimentalisticoemotivistico: una fede che non genera convincimenti forti e appartenenze forti, e che
perciò si inquadra benissimo nell'attuale cultura del cosiddetto "pensiero debole".
Il Cursillo vuole essere una delle risposte a questo problema pastorale. Risposta
umile, ma anche preziosa, perché suscitata dallo Spirito Santo. La prima
collocazione pastorale del Cursillo è proprio in questo ambito dell'inculturazione della
fede.
Il Cursillo vorrebbe aiutare la parrocchia a camminare fra la gente ed essere capa ce di assumere "le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce" dell'uomo d'oggi.
Il Cursillo vuole perciò studiare gli ambienti in cui l'uomo vive ordinariamente,
capirne la "mentalità", ossia le idee che circolano in essi, conoscerne le strutture, ma
soprattutto le persone che li animano, dal momento che sono soprattutto le persone
a formare un ambiente.
Il Cursillo si prefigge di individuare nei diversi ambienti le "vertebre". ossia i
leaders, le persone più capaci di incidere in essi, le "locomotive" più che i
"vagoni". Aiutando queste persone a conoscere il Vangelo, e quindi Gesù Cristo, si
potrà attraverso loro portare la verità cristiana dentro l'ambiente in cui queste "vertebre" vivono. Sarà possibile in questo modo colmare, almeno in parte, il distacco
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esistente tra fede e vita, tra vangelo e cultura. Sarà possibile aiutare la parrocchia a
vivere ad ampio raggio il suo servizio pastorale di annuncio del vange lo a tutti quelli
che vivono nel territorio ad essa assegnato. Nelle nostre parrocchie la catechesi è
rivolta quasi esclusivamente ai fanciulli ed i ragazzi, mentre il Cursillo è un valido
itinerario di fede per giovani e adulti.
Il Cursillo è essenzialmente un Movimento di evangelizzazione, che mira a far
riscoprire a ciascuno dei partecipanti il proprio Battesimo, il proprio essere
cristiano. Per questo motivo nel Cursillo si offre il 'primo annuncio"' che riguarda ciò
che è fondamentale nella fede cristiana. Si segue a questo proposito la meravigliosa
sequenza: Dio, Cristo, Grazia, Chiesa, sacramenti. E tutto questo non viene
presentato in modo semplicemente dottrinale, ma vivenziale, ossia mediante una
testimonianza concreta di vita da parte di chi annuncia. Solo in questo modo, infatti,
l‟annuncio evangelico può favorire un cambiamento di vita delle persone da esso
raggiunte, una "novità" di vita, sostenuta dalla grazia.
Il Cursillo non ha un suo progetto di catechesi, ma fa suo il progetto della Chiesa,
rivolgendosi per il cammino sistematico di approfondimento della fede, al soggetto
ecclesiale più idoneo a svolgere questo servizio: la parrocchia. Anche da questo si
può vedere che il Cursillo non si pone in contrasto con la pastorale della parrocchia,
ma semmai ne facilita il compito, specialmente in ordine all'evangelizzazione. Molti
fratelli provenienti dal Cursillo si sono resi di fatto disponibili nelle parrocchie sia per
guidare gruppi di ascolto del Vangelo nei diversi ambienti presenti ne l territorio
parrocchiale, sia per guidare gruppi di catechesi.
Il Cursillo vive nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa, in stretta comunione
col Vescovo e con la Chiesa particolare diocesana. È chiaro che il Cursillo ha un suo
specifico carisma, che è quello della pastorale profetico-kerygmatica e dell‟
evangelizzazione degli ambienti. Sono queste le dimensioni della pastorale che
maggiormente interessano il Cursillo e nelle quali perciò il nostro Movimento si sente
più impegnato. Occuparsi dell'evangelizzazione degli ambienti, d‟altronde, significa
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offrire un contributo prezioso in ordine al dialogo salvifico tra Chiesa e mondo.
Il Cursillo vuole aiutare le nostre parrocchie a conoscere più da vicino gli ambienti
e le culture che gravitano nei loro territori, ma soprattutto vuole aiutare a portare la
luce del Vangelo alle persone che vivono in essi. La Diocesi "vive" di fatto nelle
singole parrocchie, ognuna delle quali manifesta la Chiesa "popolo di Dio", a cui si
appartiene non in ragione dell'età, della professione, di un particolare carisma (come
accade per i Movimenti), ma semplicemente per il fatto di abitare in un determinato
territorio. Nella parrocchia perciò confluiscono i bambini, i giovani, gli adulti, i poveri
e i ricchi, le persone istruite e quelle meno colte, insomma tutto il popolo di Dio. Per
questo motivo è nella parrocchia, e non nel Movimento, che avviene l'iniziazione cristiana, attraverso un adeguato cammino di fede.
I Movimenti non sono alternativi a questo cammino, ma si inseriscono in esso con
la ricchezza del proprio specifico carisma. Ciò accade anche quando, per particolari
motivi e per vera utilità pastorale, i Movimenti agiscono in una dimensione
interparrocchiale. In questo caso le stesse parrocchie possono essere aiutate a
tirarsi fuori da un gretto campanilismo, che spesso le isola l'una dall'altra e ne rende
più faticosa e meno efficace l'azione pastorale.
Il Cursillo vuole vivere in questa logica di comunione ecclesiale. Per questo motivo
esso nasce e vive su base diocesana, in piena armonia col Vescovo. Per questo
offre alle parrocchie il proprio specifico carisma, senza farsi strumentalizzare per altri
servizi che non gli sono congeniali. Questo non vuol dire che singoli "cursillisti" non
possano svolgere molti tipi di servizi pastorali all'interno delle parrocchie: ciò accade
da sempre ed è un motivo per lodare il Signore. Vuol dire piuttosto che il Movimento
dei Cursillos offre alle parrocchie il dono che ha ricevuto dallo Spirito:
l'evangelizzazione dei "lontani" e la "fermentazione cristiana" degli ambienti.
Alla luce di queste considerazioni si capisce perché il Cursillo trova il perno della
sua spiritualità nell'Eucaristia, intesa come sacramento fondamentale della
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comunione ecclesiale. La scoperta più bella e più importante dei "tre giorni" del
Cursillo è la Presenza reale di Cristo nell'Eucaristia. La preghiera più praticata dai
fratelli del Cursillo è l‟ adorazione eucaristica.
In questa luce si capisce anche perché la strategia di azione del Cursillo si
incentra sui gruppi, ai diversi livelli: gruppi di evangelizzazione negli ambienti e
gruppi di ultreya. Al Cursillo non si opera mai individualmente, ma sempre in
gruppo. Lo stesso annuncio durante i "tre giorni" è dato da un'équipe di persone, che
a lungo si è preparata per amalgamarsi e per offrire la testimonianza di un annuncio
comunitario.
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Fonti:
Don Mario Cascone “I CursilloS DI CRISTIANITA‟ NEL 2000 appunti di un triennio di
servizio
Donato Cataldo “Vademecum dell‟M.C.C.”
Idee fondamentali del MCC
OMCC Gibilterra „98
Rollos “Assicurazione Totale”
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