Numero 0 Gennaio 2010

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Numero 0 Gennaio 2010
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MONDO E LAVOR
Numero 0
Gennaio 2010
Pensieri & Idee della cgil fp Amsa
Un idea comune
Intraprendere qualsiasi nuova iniziativa ci pone
di fronte a
domande ed a tanti perché.
La prima domanda che ci siamo posti, dentro la Nostra Organizzazione, è stata se esisteva la necessità o meno di
qual cosa che permettesse a tutti i dipendenti di Amsa di dialogare tra loro.
Un coro unanime ha risposto: tutti ne sentiamo il bisogno.
Un bisogno che nasce dalla necessità di potere esprimere
ad alta voce il nostro pensiero sulle cose che accadono intorno a noi e che quotidianamente accompagnano il nostro
vivere.
Ed ecco la nascita del nostro volantino di comunicazione.
Un volantino Cgil Fp Amsa che vede anche le proprie origini
da sollecitazioni di un gruppo di lavoratori iscritti in un momento di fondamentale cambiamento per la nostra azienda
che, entrata in A2A, si trova inevitabilmente coinvolta in processi di rinnovamento e fusione.
In questo periodo di sostanziale trasformazione nasce inevitabile in ognuno di noi il bisogno di “aggrapparsi” alle certezze e alla propria identità di uomini e donne della Cgil e si
rafforza il desiderio di stare insieme e di condividere i nostri
valori e la volontà di comunicare agli altri e a noi stessi ciò
che stiamo vivendo in questo momento. Ecco ciò che ha
reso possibile la nascita di questo giornale.
Abbiamo pensato molto sull’approccio che “Mondo e Lavoro” dovesse avere nei confronti di colui che si appresta a
leggere il nostro informativo e si è manifestata in primis la
necessità di trattare argomenti che riguardano il mondo lavorativo ma anche questioni di attualità e di carattere sociale
in maniera semplice per fare in modo che l’informazione
abbia un ampio raggio di azione, così che tutte le lavoratrici
e i lavoratori riescano a far propri i pensieri espressi facendo
nascere, ce lo auguriamo, soprattutto nelle persone più giovani, quella curiosità e quelle idee che sono linfa per la nostra organizzazione.
La caratteristica di una informazione semplice, fatta dalle lavoratrici e dai lavoratori riteniamo sia una idea vincente
come la possibilità di aprire l’informativo a lettere aperte o
mail arrivate in redazione, dando la possibilità di comunicare
e rendere partecipi tutti i Soggetti che operano in Amsa e
non solo.
Noi, della Cgil con “Mondo e Lavoro” abbiamo voluto dare
un’arma in più che, dopo la creazione del sito internet della
Cgil Fp Amsa, dove vengono riportate una serie di informazioni sui servizi della Cgil e gli accordi aziendali in tempo
reale, pensando cosi di completare l’ottimo rapporto che abbiamo con i nostri iscritti ed i lavoratori tutti con questa “informativa della Cgil Fp Amsa” sperando che sia cosa utile e
gradita.
Ringrazio il Comitato di redazione di “Mondo e Lavoro” per
l’impegno e la generosità con cui si è adoperato per l’uscita
di questo primo numero.
Sono, anzi siamo certi che i prossimi articoli saranno frutto
di una sempre più partecipata iniziativa di tutti i lavoratori
che sapranno cogliere in questo foglio lo spirito di libertà e
di uguaglianza che ognuno di noi ha nel proprio DNA e che
si trasforma nel pensare liberamente ma anche nel potere
scrivere le proprie idee in un foglio bianco che articolo dopo
articolo si riempie della nostra voglia di vivere.
Grazie ancora a tutti ed insieme andiamo a proseguire il lavoro iniziato oggi.
La Coordinatrice CGIL FP AMSA
Adele Vitagliano
Disocupazione in calo ?
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Crisi occupazionale:
Dove stiamo andando…
Nonostante
le rassicurazioni dei
politici, in particolare quelli facenti
parte della compagine dell’attuale
Governo, che ci raccontano lo stato
dell’economia in ripresa e invitano
ii lavoratori italiani ad avere fiducia
e quindi a spendere ( ma non si capisce poi come questi possano farlo oltre il minimo indispensabile visto che gli stipendi italiani sono fra i più bassi in
Europa essendo fermi da circa 15 anni), ci preoccupa la realtà delle stime sull’occupazione e quindi dei numeri diversi
da quelli presentati. Le stime fatte dalla nostra Organizzazione (Ires Cgil) parlano chiaro: i disoccupati passeranno da
1.506.000 unità del 2007 a 2.547.000 unità nel 2010. Un milione in più rispetto al 2007 e ad oltre 690 mila in più' rispetto
al 2008.
Il tasso di disoccupazione, dati Ires, si attesterà al 9% nel
2009 e un ulteriore incremento al 10,1% nel 2010. Questi
numeri sono stati invece indicati dai componenti del Governo come poco veritieri, anzi “falsi”. Peccato per questi ultimi che pochi giorni fa, fonti autorevoli quali Bankitalia,
attraverso il suo governatore Mario Draghi, davano ragione
alle stime fatte da noi sull’occupazione. Draghi infatti dichiarava che l’occupazione è calata, da settembre 2008 a settembre 2009 di ben 650mila unità e che questi numeri sono
destinati a crescere nei prossimi mesi, confermando di fatto
che i dati sull’occupazione da qui al 2010 sono veritieri.
Draghi ha inoltre suggerito al Governo di incentivare gli ammortizzatori sociali (poiché i cassaintegrati aumenteranno),
e alle banche di attivare i crediti a favore di imprese in difficoltà, e di abbassare i costi dei conti correnti in generale.
Chissà però se questi suggerimenti saranno ascoltati. Di
fronte a tutto ciò è evidente che la nostra aspettativa è che
il Governo intervenga con stanziamenti mirati a sostegno
dell’occupazione (i cui costi non siano come sempre a carico
dell’Inps cioè dei lavoratori dipendenti ma equamente distribuiti con le imprese) e sui salari che andrebbero aumentati
del 25/30%, affinché ne possa trarre vantaggi l’economia
tutta attraverso la spesa interna.
Crediamo inoltre che in un momento così critico per il
Paese, il progetto che ha in serbo il Governo per la costruzione di infrastrutture che poco hanno a vedere con lo sviluppo del Paese possano attendere tempi migliori e
investire quelle risorse economiche (visto che ci sono) per
sostenere le cose sopra dette, costruire case poiché vi è
enorme necessità, sicuramente più di un ponte sullo stretto.
Si aggiunga inoltre che l’accordo sui nuovi assetti contrattuali (rinnovo dei prossimi CCNL) siglato da Governo, Confindustria, Cisl e Uil e non dalla Cgil, non aiuta lo sviluppo
democratico dell’economia globale. Anche il Sindacato si
deve porre la domanda sul proprio futuro di rappresentanza
poiché anche all’interno del Sindacato Confederale bisogna
capire che tipo di risposta dare ai lavoratori. Prediligere i ser-
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vizi come: Assicurazioni, Fondi pensione ed Enti bilaterali
oppure l’intervento deve restare al di sopra dei servizi cosi
detti del Patronato.
Questi spunti di riflessione non intendono concludere un ragionamento ma aprire e sollevare dentro il confronto dialettico un dibattito con chi la pensa diversamente da noi, da
un lato, e dall’altro dare, se possibile, spunti di riflessione
positiva.
Donato Quarta
Il cestino
Uno degli ultimi slogan nonché il più popolare
che cam-
peggia su tutti i mezzi Amsa è:
“INSIEME VERSO UN AMBIENTE MIGLIORE”
Bene, se per ambiente migliore si intende anche il decoro
urbano , allora non mi sembra si stia
andando nella direzione giusta anzi, se si dà un’occhiata a
quello che sono i cestini oggi dopo l’ultima ristrutturazione
Aziendale direi che si và da tutt’altra parte e questo non
certo perché gli operatori impegnati sul reparto non fanno il
proprio dovere.
Questo è quello che appare agli occhi del cittadino al mattino quando esce per recarsi a lavoro e quando torna alla
sera; sì perché la vuotatura dei cestini è stata spostata nelle
ore mattutine. Questo non può che causare lamentele da
parte del cliente e di conseguenza mi sorgono spontanee
alcune domande: visto che l’Azienda ha sempre messo in
primo piano la soddisfazione del cittadino, qual è lo scopo
di questo disservizio? Se è vero che il cittadino va rispettato
in quanto cliente e da che il mondo è mondo il cliente ha
sempre ragione, perché è costretto a vedere perennemente
i cestini pieni e di conseguenza le vie sempre più sporche?
Non voglio credere né pensare ma……….. sarà per caso
l’anticamera di una prossima esternalizzazione? Che fine
ha fatto la famosa “Customer Satisfaction”? Dove è finito il
rispetto per la qualità della vita dei lavoratori che sono impiegati nella vuotatura dei cestini, visto che si vedono costretti ad operare costantemente in mezzo al traffico
cittadino? A mio modo di vedere e penso per la maggior
parte dei lavoratori e della cittadinanza non sempre le scelte
di chi organizza il lavoro e gli orari sono azzeccate perciò
credo che a volte sia, come in questo caso, necessario ammettere i propri errori e fare un passo indietro perché errare
è umano perseverare è diabolico.
Costantino De Padova
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A2A un futuro e una strategia anche
per il Sindacato
Nella
giornata di mercoledì
11 novembre la Cgil FP Amsa
e le strutture Territoriali della
Funzione Pubblica CGIL e
della Filcem CGIL alla presenza dei delegati dipartimentali di Amsa, hanno organizzato presso l’auditorium di Via
Silla un momento di incontro e di analisi sulle prospettive
nelle aziende partecipate di A2A, a cui hanno partecipato
anche delegati di tutte le aziende del gruppo del territorio
milanese.
Al seminario presieduto dalla Segretaria della Cgil FP Amsa
Adele Vitagliano hanno partecipato la Segretaria Generale
della Funzione Pubblica Cgil di Milano Marzia Oggiano e il
Segretario della Filcem Cgil Enzo Greco.
Un primo obbiettivo di questo incontro era di trovare un progetto comune di lavoro partendo dalla conoscenza delle
aziende del gruppo confrontandoci sulle varie esperienze
sindacali vissute.
Il primo elemento di discussione, riferito alla fusione in A2A,
è stato il suo carattere “economico strutturale”, tanto è vero
che la prima questione sollevata è stata quella di come fornire il servizio di pulizia della città, raccolta e smaltimento
dei rifiuti collegandolo ad un riscontro economico.
E’ possibile che un’azienda ex municipalizzata riesca in
qualche modo a far coesistere l’efficienza economica e produttiva con l’efficacia nella fornitura dei servizi di qualità alla
cittadinanza?
Secondo il segretario della Filcem Cgil Enzo Greco, che
nella relazione introduttiva ha spiegato gli assetti societari
di A2a e la continua espansione del gruppo, che oramai è
considerato una delle multiutility più importati in Europa, si
evidenzia che il suo sviluppo implica non solo una crescita
dimensionale, ma anche la possibilità di realizzare investimenti che andrebbero, non solo a favore degli utenti, ma
anche i lavoratori.
Ha spiegato, inoltre, come è strutturata la Cgil in A2a per
svolgere il proprio compito nelle relazioni con il gruppo.
Tali posizioni sono state condivise da tutti i presenti.
La continua trasformazione, la fusione con altre aziende, implica necessariamente l’ingresso nel gruppo A2a di lavoratori e lavoratrici con diversi contratti (chimico,
metalmeccanico, commercio, Igiene ambientale, elettrici,
metalmeccanico, cartai) e sono emerse diverse perplessità
su come si possano gestire questi diversi contratti in un
gruppo unico.
Come si può immaginare parlare in maniera univoca con la
controparte, essendo un unico gruppo con lavoratori appartenenti alla stessa azienda, con simili mansioni, ma con di-
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versi contratti di lavoro, dovrà favorire il fatto che non si disperdano risorse umane e professionalità nelle varie fasi di
contrattazione.
Per discutere con A2a occorrerà costruire una rappresentanza plurale inserendo tutte le categorie interessate della
Cgil ed interfacciandosi con le altre sigle sindacali.
Per affrontare l’insieme delle problematiche contrattuali bisogna osservarle in termini generali, ma anche in modo
specifico e di settore com’è stato fatto precedentemente all’interno del gruppo.
Tale processo dovrà valere anche per le società che non
sono controllate da A2a, come è avvenuto per la cessione
in E-Utile, società del gruppo che si occupa di informatica,
del CED (Centro Elaborazione Dati) e più in generale delle
reti informatiche controllata da Siemens.
L’apprensione dei delegati della Cgil FP Amsa e dei lavoratori riguarda la nuova struttura societaria, visto che fino a
ieri che Amsa era esente da tutti i processi di trasformazione
e aggregazione che stanno avvenendo, cosa che accadeva
e accade in tutto il mondo del lavoro.
La perdita dell’appartenenza di un’identità che era ormai
consolidata nelle teste di noi lavoratori di Amsa, si congiunge alla malinconia provata dagli ex lavoratori di Enel,
Aem ecc.., compagni anche loro appartenenti alla Cgil, che
troppo velocemente hanno smarrito l’identità (aziendale ovviamente) e non hanno ancora definitivamente acquistato
quella di lavoratori di A2a.
E’ un passaggio inevitabile quello della razionalizzazione
delle aziende del gruppo. Immaginiamo del resto sia normale che chi, possedendo una azienda fatta di tante
aziende più piccole, cerchi di riordinarle verificando ed eventualmente superando alcuni “doppioni”.
Il compito più duro ma indispensabile emerso in coro unanime da tutti i delegati presenti è quello di curare meticolosamente questi processi di “ottimizzazione” che intende
attuare A2a, consapevoli che ogni lavoratore deve essere
accompagnato in questo da tutte le tutele possibili, prima su
tutte quelle occupazionali e normative, senza dimenticare
che dietro ad ogni matricola esiste una persona.
Con forza abbiamo ribadito la necessità di un forte governo
dei processi di trasformazione.
E’ certo che su queste questioni dovremo tornare a riflettere
per diventare intellettuale collettivo e assumere un orientamento univoco, vincendo l’indiscusso timore iniziale di affrontare ciò che non si conosce.
Con i compagni di A2a e le compagne ed i compagni della
Cgil FP Amsa ci siamo conosciuti, confrontati e abbiamo discusso della nostra azienda e delle nostre paure di trovarci
in nuove realtà.La discussione emersa ci rende consapevoli
che alla fine in ogni azienda del gruppo la nostra organizzazione sarà indispensabile per la crescita dei Lavoratori e per
la tutela dei diritti acquisiti.
Marco Zanella
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Critiche ad Amsa
Alcuni giorni fa su diversi quotidiani veniva criticata Amsa, poiché, secondo gli estensori di detti
articoli, Milano è sporca. La cosa
più curiosa è che a lanciare le critiche sono stati alcuni esponenti della maggioranza, gli stessi che anni addietro hanno
appoggiato la privatizzazione di aziende come Amsa, che
finchè erano pubbliche, oltre a dare un ottimo servizio erano
pure con i bilanci in utile.
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” Difendiamo l’acqua, bene primario”
L’acqua
è stata
messa dal governo
Berlusconi
sullo
stesso piano di qualunque categoria
mercantile. Affermando e sostenendo l’idea che qualcuno, con la scusa delle
“privatizzazioni necessarie”, possa trarre profitto speculando
su un bene essenziale si aprono scenari iniqui per i cittadini-consumatori.
Lo siamo tuttora, come Amsa, ma siamo appena agli inizzi
dell’incorporamento in AEM e quindi l’inserimento nel
gruppo A2A, ma per quanto? Come se non bastasse ultimamente da parte del governo è stato approvato un decreto
legge (D.L. 135/09, art. 15) che privatizza, fra le altre cose,
il servizio dell’IGIENE AMBIENTALE.
Preoccupato che anche i suoi parlamentari si facessero carico di un sentimento diffuso in tutto il Paese, riassumibile in
“Giù le mani dall’acqua, bene comune”, il governo di centrodestra Pdl-Lega ha imposto il voto di fiducia.
La loro opinione è che oggi A2A pensa più al bilancio che
alla pulizia ed essendo Amsa entrata in un gruppo quotato
in borsa, dove ci sono molti soci, è più logico che a fine anno
ambiscano solo al dividendo, piuttosto che alla qualità dei
servizi prestati alla cittadinanza.
La nuova legge apre così ai privati un monopolio naturale
che consentirà loro ampi e immorali profitti perché ottenuti
senza alcun rischio di impresa in assenza di qualsivoglia
concorrenza. Nella nostra provincia di Milano, ottima acqua
arriva nei rubinetti dei cittadini al costo più conveniente d’
Europa, il consumatore paga solo un euro per mille litri, a
Berlino paga quattro volte tanto.
Nelle strade di Milano si trova di tutto, dai sacchetti della
spazzatura abbandonati ai mobili accatastati (forse i cittadini
non sanno che Amsa effettua il servizio di ritiro gratuito),
marciapiedi sporchi di cartacce bottiglie e non solo, come
se non bastasse, i proprietari di cani trovano li la propria
meta per far fare alle loro bestiole i propri bisogni.
Vicino agli ingressi delle metropolitane ci sono centinaia di
mozziconi di sigarette ( questo per mancanza di posa ceneri
adeguati).
I cittadini non fanno altro che lamentarsi con Amsa e con noi
lavoratori come se fossimo noi a sporcarle.
Sicuramente tutto ciò è dovuto a una mancanza di educazione. Sarebbe il caso che si facessero un esame di coscienza e cominciassero a contribuire anche loro a
mantenere la città più pulita, mentre ci avviciniamo a EXPO
2015 chiediamo a questa amministrazione comunale che
faccia di più, non basta fare nuovi edifici o mettere altre
piante per imbellire Milano, è necessario cominciare a sanzionare chi sporca le vie della nostra città, ricordo che le
leggi ci sono ma bisogna farle rispettare.
E’ pur vero che gli impianti resteranno in mano pubblica, ma
è altrettanto vero e inquietante che il servizio di potabilizzazione, distribuzione e depurazione sarà su basi esclusivamente commerciali e qualunque appropriazione da parte dei
privati sarà sicura lievitazione del suo costo. E’ inoltre plausibile pensare che, in una logica di privatizzazione dei servizi
di erogazione gestita da aziende private, perfettamente immerse nella logica di mercato, i consumatori saranno spinti
a consumare più acqua, bene insostituibile e non infinito.
Le nostre aziende pubbliche milanesi e lombarde sono organizzate secondo logica di impresa e le tariffe fanno fronte
alle esigenze operative e agli investimenti, ma da anni non
gravano sulla fiscalità generale.
Il prezzo dell’acqua potrebbe subire lievi ritocchi per far
fronte ai futuri e necessari investimenti decisi dai pubblici
gestori, ma non sarebbe mai gravato da ingiusti profitti. Oggi
le aziende pubbliche che realizzano utili li consegnano ai
loro azionisti, i Comuni.
La legge 94/2009 stabilisce infatti che “le sanzioni amministrative previste dai regolamenti ed ordinanze comunali per
chiunque insozzi le pubbliche vie non possono essere inferiori all’importo di euro 500”.
Vogliamo più rispetto sia verso le strade pubbliche che verso
di noi che ogni giorno lavoriamo in mezzo la strada per cercare di mantenere una città più PULITA.
La nostra politica per l’acqua pubblica è stata battuta in Parlamento ma è maggioritaria nel Paese. Per questo motivo,
per difendere l’acqua, un bene primario, non infinito e non
privatizzabile, il Partito Democratico darà vita, assieme alle
associazioni ambientaliste e dei consumatori ad una raccolta difirme per una iniziativa referendaria che cancelli una
legge iniqua che consente, attraverso i privati, di mettere le
mani nelle tasche degli italiani.
Roberto Sardegno
La Redazione
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PASSATO PROSSIMO
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“IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO….”
E’
Nell’ultimo anno sono accaduti fatti di sicura e basilare
importanza per i lavoratori.
Sono state prese decisioni che avranno una fondamentale
ricaduta sul nostro futuro e un impatto negativo sui principi
fondanti ed i valori di un’organizzazione sindacale, la Cgil.
Si cita ad esempio la data del 22 gennaio 2009 dove si è
segnato un punto di svolta fondamentale attraverso l’accordo separato (accordo quadro sulla riforma degli assetti
contrattuali) firmato da Confindustria Cisl e Uil senza la nostra Organizzazione.
Contro quell'accordo separato sulla riforma degli assetti
contrattuali, la Cgil ha organizzato, nel marzo scorso, un referendum generale tra i lavoratori al quale non hanno partecipato le altre sigle firmatarie dell’accordo stesso.
Il principio fondamentale di questo referendum organizzato
dalla Cgil è stato quello di esprimere una forma di democrazia sindacale diretta, quindi la possibilità effettiva di mettere in condizione il lavoratore di esprimere il suo giudizio
attraverso il voto, indipendentemente da quale esso sia.
Il risultato della consultazione fu straordinario: 3.643.836 di
votanti, dei quali 3.464.178 (il 96,27%) si espresse contro
quell'accordo separato. Nella nostra azienda, L’Amsa, i lavoratori come si sono espressi rispetto al voto?
Ricordiamo allora i numeri.
Prima di tutto i lavoratori che hanno deciso di esercitare il
proprio diritto al voto sono stati 1743 così suddivisi: favorevoli 47, bianche 5, nulle 6, contrari 1685. Un risultato chiaramente straordinario che dimostra l’alto numero di
lavoratori partecipanti e lo stupefacente risultato sul giudizio
di merito. La strada percorsa dai sindacati firmatari dell'accordo è ormai chiara: tentare il superamento anche della
concertazione per arrivare a nuove regole di relazioni industriali che penalizzino il lavoratore dipendente.
Molti lavoratori pensano che questo non sia possibile anche
se l’accordo è stato ormai siglato ed hanno alzato bandiera
bianca senza neanche partecipare al voto e cercare di
creare un terreno di battaglia sindacale.
La Cgil lo ha fatto attraverso il Referendum.
Noi lavoratori non possiamo far finta di nulla, non possiamo
far finta di non essercene accorti, non possiamo renderci
complici di tali decisioni.
Esiste un’immagine di quel referendum fortemente simbolica: è una penna seguita dalla seguente frase ”Arma di difesa di massa”.
Se vogliamo anche questo nostro giornale può diventarlo.
Massimiliano Quarta
una giornata uggiosa, di quelle che in autunno con la
stupida pioggerellina ti fanno sentire Milano come il posto
più lontano in cui vivere.
Due immagini diverse, delle comunanze; una finestra di un
ufficio, un finestrino dell’abitacolo di un camion. La città, il
panorama grigio dell’autunno cittadino e qualche pensiero
per la mente.
Dei colleghi non fanno più parte dell’azienda in cui sto lavorando, altri, forse non ne faranno più parte ed in quel momento una pioggia più insistente accompagna l’ansia di
queste brevi considerazioni.
Poi l’impiegato si allontana dalla finestra e torna alle faccende di cui deve occuparsi ed l’operatore ecologico delle
sue per le vie di Milano.
Un cittadino, sfogliando l’ennesimo articolo sulla cronaca
cittadina, riflette sul solito articolo che presenta una città
sporca e “questi lavoratori pubblici….mentre io pago le
tasse”.
L’impiegato e l’operatore ecologico, come sintonizzati su
quel commento del giornale fermano per un momento il loro
lavoro e quasi per telepatia una considerazione comune: “Io
speriamo che me la cavo”.
La Redazione
Firenze 17 giugno 1947
Primo Congresso unitario CGIL
La relazione di Di Vittorio
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Milano, 18 novembre 2009
La Segretaria Generale
Prot.: 1540
Alle lavoratrici ed ai lavoratori del
Comparto Igiene Ambientale
TOTALE ADESIONE DEI LAVORATORI ALLO SCIOPERO NAZIONALE DEL COMPARTO
IGIENE AMBIENTALE
Adesioni allo sciopero che sfiorano il 100% in tutte aziende, pubbliche e private, dell’igiene ambientale operanti sul territorio milanese: Amsa, Co.Re. Aimeri Ambiente, Area Sud Milano, Manutencoop, Econord, Sangalli G&C, Waste Italia, System Ec.Gr., Mea, Genia Ambiente, Cernusco
Verde, Acsa, Nord Milano Ambiente, Gaia Servizi, ecc..
Questa è stata la risposta dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto, scesi in piazza per protestare contro i contenuti del D.L. 135/09, art. 15, che, privatizzando il servizio dell’igiene ambientale,
frantumano il ciclo integrato del rifiuto (spazzamento, raccolta, smaltimento), aprono il mercato
ad aziende non sempre trasparenti e strutturalmente adeguate e mettono così a rischio la tutela
ambientale e la salute dei cittadini, oltre a precarizzare il lavoro degli operatori.
I lavoratori in sciopero si sono riuniti in presidio dalle 10 alla 12 davanti alla Prefettura e una loro
delegazione è stata ricevuta dal Vice Prefetto il quale, con successiva nota prefettizia ha dato
notizia agli organi centrali (Presidenza del consiglio, Ministero dell'Ambiente e Ministero dell'Interno) della manifestazione odierna e ha sintetizzato i contenuti della protesta.
Il Funzionario FP CGIL Milano
Comparto Igiene Ambientale
f.to Francesco Iandolino
La Segretaria Generale
FP CGIL Milano
f.to Marzia Oggiano
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Lettere alla redazione
Un contributo di idee per una nuova riorganizzazione degli Itinerari in Amsa
La nuova organizzazione, che la Giunta Moratti ed
in particolare il Vice Sindaco De Corato, al fine di
migliorare l'impatto sul traffico cittadino, quindi la
viabilità, è stata l'idea di modificare l'orario d'inizio
turno degli operatori di Amsa del servizio raccolta
anticipandolo alle h. 05,30.
Scrivi a: Comitato di Redazione
Mondo e Lavoro
Fax 0227298266
Mail: [email protected]
“Se si passa la vita a pensare a se stessi, allo
shopping, alla lunga ci si annoia. Per vivere
una vita piena bisogna pensare: cosa posso
fare per gli altri? Lasciatevi coinvolgere: a
volte rimarrete delusi ma vivrete una grande
avventura”.
Questo è migliorare il servizio?, se così pensa il
Vice Sindaco non tiene conto di alcune cose: l'implicazione di maggiori costi, ( poiché si opererebbe in orario notturno) che si tramuterebbero in
salario per i lavoratori e allora non si spiega la parola d’ordine di tagli e ancora tagli alle tasche dei
lavoratori fino ad oggi decantata da Amsa, notevoli disagi per i diretti interessati e per le loro famiglie ed un impatto sul traffico minore ancora da
accertare.
Ribadisco che sarebbe opportuno rivedere gli itinerari su cui opera attualmente Amsa coinvolgendo tutti i soggetti interessati: Azienda,
rappresentanti dei lavoratori, associazioni e rappresentanti dei cittadini, esperti della sicurezza
lavoro e Vigilanza Urbana al fine di trovare soluzioni ottimali e compatibili con le svariate esigenze.
Ecco perché è opportuno rivedere gli itinerari, evitando come qualche volta accade ai nostri operatori, di avere mezzi appena al limite dell’ idoneità
ed una pianificazione degli itinerari che dia sicurezza nell'operare con mezzi idonei per il servizio
specifico, scongiurando manovre pericolose sia
per i noi lavoratori che per i cittadini tutti.
Invece corre voce che Amsa abbia in mente di
chiedere i danni causati per motivi di servizio ai
propri conducenti.
Penso che tutto ciò possa essere modificato e migliorato ed anche ottimizzato se tutti insieme con
umiltà, una volta tanto, coinvolgiamo i soggetti interessati.
Barack Obama agli studenti di Strasburgo.
Andrea Banfi
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Coordinatrice: Adele Vitagliano
Cgil sede Amsa: Martellotta Vito
Fabio Spinella
Segreteria:
Sportello 626:
Sportello Previambiente:
Sportello Caaf:
Fabio Spinella
Rocco Troccoli
Adriano Cataldo
Antonino Giordano
Calogero Lo Presti
Daniele Pozzuolo
Marco Zanella
Sportello Donne:
Sportello Immigrati:
Adele Vitagliano
Nabil Tahi
Stefania Monti
Rocco Cavalera
Oreste Minischetti
Roberto Sardegno
Massimo Maggioni
Comitato di redazione:
Marco Zanella, Massimiliano Quarta, Roberto Sardegno, Davide Castellaneta, Costantino De padova
Via Olgettina, 25 Milano Tel. 0227298269 Fax 0227298266 Mail: [email protected]
Ciclostilato in proprio