Lift, nata per garantire efficienza alle infrastrutture
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Lift, nata per garantire efficienza alle infrastrutture
MERCOLEDÌ, 26 GENNAIO 2011 – IL PICCOLO Pagina 21 - Trieste SPIN-OFF DELL’ATENEO GIULIANO. SI È INSEDIATA AL BIC Lift, nata per garantire efficienza alle infrastrutture Sfruttare al meglio un nodo ferroviario o, in futuro, una linea ad alta velocità. In modo da garantire puntualità e, soprattutto, un uso efficiente (e quindi economicamente vantaggioso) delle infrastrutture. La Lift srl è nata per questo. Si tratta di uno spin off dell’Università di Trieste, che nelle scorse settimane ha avuto il via libera per insediarsi al Bic, l’incubatore d’impresa di Friulia, e muovere così i suoi primi passi in qualità di azienda vera e propria. A guidarla, Giovanni Longo, ingegnere e docente di Ingegneria dei trasporti all’ateneo giuliano. Con il suo gruppo di lavoro, e grazie anche al supporto dell’Ilo, l’Industrial liason office dell’Università, ha messo a punto una metodologia innovativa basata su simulazioni stocastiche per capire, decifrare e migliorare il funzionamento di sistemi complessi, come appunto possono essere i nodi ferroviari delle grandi città. Sintetizzando, si potrebbe dire che la piccola azienda si pone l’obiettivo di delineare orari di transito, arrivo e partenza dei convogli nel modo più efficace possibile in funzione della configurazione dell’infrastruttura. Detta così, la cosa assomiglia ad un gioco da ragazzi. L’elenco dei clienti, tra i quali rientrano il gruppo Ferrovie dello Stato, Tps, Geodata e la zurighese Sma und partners, indica però che i servizi forniti da Lift non sono così banali come si potrebbe in un primo momento pensare. «Fino a poco tempo fa – spiega Longo – la pianificazione degli interventi, il funzionamento delle linee e l’articolazione degli orari erano per lo più basati sull’esperienza. Ora, però, la tecnologia permette di disporre di dati sempre più precisi e complessi sulle dinamiche del traffico ferroviario. E noi, con i modelli che abbiamo messo a punto, riusciamo a leggere e interpretare questi dati al meglio». Soprattutto nel momento in cui si debbano decidere interventi di potenziamento su un’infrastruttura esistente, si debbano far correre nuovi convogli, o sia necessario fare dei lavori di manutenzione ed occorra reimpostare l’intero traffico per rendere possibile l’intervento previsto. Un tema che, quando si avvicinerà la data di inizio dei lavori per la Tav (non solo quella tra Venezia e Trieste), diventerà di strettissima attualità. Per il 2011, completata la fase di insediamento al Bic, Lift punta a creare un primo, stabile gruppo di lavoro con il quale portare avanti non solo l’attività di ricerca e analisi ma anche quella di formazione, che è del resto legata a doppio filo ai servizi forniti. Servizi prestati anche all’estero, in Europa (Croazia, Serbia, Montenegro, Olanda e area parigina) ma anche in America (studi per una linea transandina tra Argentina e Cile) e Africa (in Algeria). Segno che un mercato da sfruttare, seppure estremamente specialistico, esiste. «È solo da poco tempo che ha iniziato a cambiare l’approccio alle problematiche della circolazione ferroviaria in una chiave veramente scientifica – fa notare il docente triestino -. Ora siamo convinti di avere di fronte a noi dei buoni margini di crescita». Nicola Comelli