Versi e traduzione
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Versi e traduzione
Indice delle “Morti violenti o subitane successe in Goritia” Traduzione e postfazione a cura di Piero Marangon 4-Il falchet divorato da cani. Cui,ch' è missetta attindi à fa il marcia e no fa il braf, dongia Conz e Barons, ch' al fin si sustaran po' i parons el braf falchet el murarà in Duin. Chi è presto a fare il ruffiano patentato e non il galantuomo, presso conti e baroni, va incontro a perigli, poiché, infine, i signori si noieranno dei suoi servigi e allora il buon Falchetto troverà una morte certa in Duino, sbranato dai cani di quegli stessi signori che aveva servito. 6-Il Dotor Taliat uciso da Fran.co Posarelli. Quant che denant la maschera si intoppa e cun zughez m' inzussa alla fignestra stant sul balcon chialant alla man giestra mi ven l' archibusada chi in ta coppa. Quando ci si imbatte in una mascherata e con scherzi e con scherzetti, la mascherina m' incanta e rincoglionisce alla finestra,dal balcone e guardando fissamente verso destra, non mi accorgo che un' archibugiata mi raggiunge bravamente qui alla nuca. 10-La carestia in Città e nelle ville vicine. La fam vedei del mil siscent cinquanta L' ottanta doi la pesta spauriva Vuerra del Turch l' ottanta tre vigniva Siet cent e quatri dè Legreza tanta. Ho visto quant' è brutta la fame nel 1650, nel 1682 ho visto la peste falciare e spaventare,nel 1683 galoppare fin qui la guerra col Turco; ma nel 1704 ho provato tanta allegria. 11- Mons.r Mezorana uciso. In chistg sessanta tre fu il Mezorana Prin predi, chel murì d' archibusada Ma cui che lei urà ogni fazada Varrà pistolis, senza là à Braulana. In quest' anno, il 1663, ci fu il Mezorana primo prete accoppato con un' archibugiata. Ma colui che si è mostrato sfacciatamente a lui di fronte, aveva pistole in abbondanza senza dover andare fino a Brocchiana. 13- Il Filgio di Carlo Voga uciso dal Zulian. Carlo ti è muart il fi robust e san Nol torna a chiasa,ch' in strada è restat e Io che sai,cui che ti là mazat In fal l' ha chiolt in tanna Zulian. Carlo ti è stato ucciso il figlio robusto e sano. Egli non torna più a casa, che è rimasto stecchito sulla strada. E io so chi te l'ha accoppato, perchè l' ha sorpreso per errore nella piccola grotta di Zugliano. 19- Il Guardiano Passar da se uciso. Nol si maza chiadint dai cops il Passar Ne i fas paura il visch, chel no si pia Ret la cognos lontana mieza mia e pur sul Arbul, chi murì chist Passar. Non s' ammazza cadendo dal tetto il Passero,nè teme il vischio, perchè sta bene attento a non impaniarsi e conosce bene il pericolo della rete da mezzo miglio lontano; eppure su quest' albero qui, morì questo Passero. 21- Livio Romano uciso in ballo. Sior Livio po' Romano cula viesta attint ai viulins, e alli sunadis ma l' entra dentri tra l' archibusadis el fas il principal murint in fiesta. Il signor Livio Romano,bello azzimato,è tutto attento ai violini e alle sonate ma, accidentalmente,entra tra l' archibugiate e diventa il primo violino morto in festa. 25-Il Fabro di Raiffengo decapitato. Chist Favri chiolè i bez al Mercandel fù condannat à iessi po inpichiat ma fatta Grazia fù decapitat e nol gioldè chei bez paron, o chel. Questo fabbro furò dei bei soldi al gran mercante; fu condannato all' impiccagione ma ebbe la grazia. Ci riprovò e così, non godendo dei soldi né di altre ghiottonerie che voleva procurarsi,gli fu tagliato a tondo il capo. 27- Franc.co Zorat uciso dal Fratello .icolò. Francesch Zorat causa d' Archibusada in plaza, che l' Armar del Scalabrin lu salvà par alor, ma fu il distin chel Fradi lu mazas culi stocadis. Francesco Zorat ebbe la gran ventura d' essere protetto e salvato dalle archibugiate tirate contro di lui in piazza dall' armatura dello Scalabrino, ma fu il suo destino d' essere ammazzato dal fratello con lo stocco. 29- Peliza sbiro uciso da un Cuslin. Il Zaf Piliza ulè pià il Cuslin dongia il puarton, in faza alli Vintanis chist dè di man al stil sot li Gabbanis e' foropà co un draz il puar mischin. Lo sbirro Pelliccia volle pigliare il Cuslin dopo averlo atteso presso il portone, di fronte alle Ventose. Ma questi diè di mano allo stilo che aveva sotto il giaccone e bravamente bucherellò come un setaccio il meschino gendarme. 30- La Comare Grapuza morta cadendo. Grapuza soi io, che viela Comarri che à nassi plui di mil di vò iudai ma nel chiadè à dugh vo insegnai che à rompi il cuel nissun da me imparri. Io sono Grapuza, la vecchia comare, che più di mille di voi aiutai a nascere, ma nel cadere mio voglio ora insegnare che nessuno di voi impari così a rompersi l' osso del collo. 33- Il fabro Pilizon decapitato. Par mazà un Jeur, ma magri il Pilizon se ben, che par chisg tai mai le staggion piardè la man il chiaf lui nel Autun po fo' squartat, come lu viot ogn' un. Per aver cacciato di frodo una lepre, sebbene per fame che aveva, il Pilizon, fabro di Merna, per il taglio che vedete, perdette una mano; ma gli andò peggio in autunno, quando per un delitto più grave che commise perdette il capo e poi fu squartato come potè vedere ognuno. 37- Giulia Fabriota casualmente ucisa. Ogni ligria dal cur resti remotta muarta è del Traunig vuè la mior polzetta Al so visin di Compatì si aspietta muarta è la buna Giulia Fabriotta. Sia bandita dal cuore ogni allegrezza oggi è morta la più bella fanciulla del Traunig, ora è il momento di compiangere il suo bel visino; morta è la buona e bella Giulia Fabriotta. 42- La Cognata di Bartolomio Beccaro decapitata. Burtulumio Bechiar cula cugnada si missidà, e ie i fazè un bastard Lu cusinà in ta iarbis in dispart ma lui schiampà, ie fò decapitada. Bartolomeo Beccaro si è solazzato con la cognata; e questa ha partorito un figlio e poi, di nascosto lo ha soppresso; lui è fuggito ma lei è stata decapitata. 55- Un Molinar assassino impicato. Chist Mulinar pal Nausar fù mandat ma nel colpilu il sbar trop i fallì, Fù piat, inpichiat, ma biel chichì po' in quatri quartis co vedes squartat. A questo mugnaio fu comandato d' ammazzare il Nausar ma nel colpirlo il colpo fallì di troppo il bersaglio: fu catturato e impiccato e proprio qui, subito dopo, fu squartato come vedete in quattro parti. 56- Il Pio Regente caduto dalla fignestra. Chist le il me mestri di Filosofia L' ottim Francesch Xaveri de Nadan che par no vè assistenza ve chist dan da fignestra chiadè par Frenesia. Questi è il mio maestro di Filosofia l' ottimo Francesco Saverio de Nadan, che per non aver avuto buon aiuto ebbe questo danno: cadde dall' alta finestra per Frenesia. 82- Li 5 Xbre li tre Fratelli Panizolli decapitati. Tre fradis cha, no sin mal capitaz Par ve mazat la nestra propria mari, il piardi la so dotta parè svari L' ulevin muarta, furin decapitaz. Siam tre fratelli, capitati assai male per aver ammazzato la nostra propria madre, il perdere l'amministrazione dei suoi beni ci parve un errore, per questo la volevamo morta; ora saremo decapitati. 89- Il servo del Sig. Paulo Zuch ucide il padrone. Sior Pauli Zuch in timp, che iust scriveva il bon servì par dà al so servitor cula manaria il manda al Creator Tros agn il fazè murì prim chel doveva. Il servo del Sig. Pauli Zuch, proprio mentre questi scriveva l' attestato di buon servire che gli aveva prestato, con un colpo di scure lo manda al Creatore: troppi anni lo fa morire prima del dovuto. 94- Il Carnel ucisore inpicato. Io fui, che vei mazat sior Andrian e mi fè inpichià sior Piligrin Grazia no vei par iessi stat sassin, ma il boia strenzè il cuel cula so man. Io fui colui che ammazzai il signor Andrian e che fui giudicato colpevole dal signor giudice Pellegrino; non ebbi grazia per il mio delitto ma lo stesso boia mi strinse il cappio con la sua mano. 121-M.r Giacomo Stariz morto di caduta. Senza la in vuera, ne viodi Lemagna Senza doprà moschet spada pistolis nel timp, che seminavin li panolis murì pre' Jacum Stariz in Chiampagna. Senza dover andare in guerra, senza vedere Germania senza usare il moschetto, la spada e le pistole in quel tempo estivo in cui si semina il granturco, morì repentineamente, solitariamente in campagna pre Giacomo Stariz. 128-Un sarto ucise il Zavatin. Cul Sartor no taccala il me Hieroni Benchè armis nol puarta mai cun se, Alla to chiasa darà il displasè Culi fuarfijs, ch' impresterà il demoni. Non avresti dovuto attaccar briga col sarto, o mio caro Gerolamo, poiché, anche se egli non porta armi con sé, seppe dare un gran dispiacere alla tua famiglia, uccidendoti con le forbici che il diavolo gli prestò. 142-Il Broz fratricida. Chist le il Blestemador Broz homicida delli Barchis Francesis Bombarder che sot Triest disè il so pinser chest fò del propri sang il fratricida. Costui è il gran bestemmiatore e omicida Broz, bombardiere della flotta francese, dimostrando la sua bravura nel golfo di Trieste; questo fu il fratricida del proprio sangue. 146-La mercandella assassinata. Ve bez mostraiu, e in chiasa uèssi sola ve vin di vendi, e ve la puarta aviarta fazè, che Siora Aurelia resta muarta ei bez chiatarin sot da Cariola. Far vedere d' aver denaro, vivere in casa da sola, aver vino da vendere e tenere sempre la porta di casa aperta fecero in modo che la Signora Aurelia trovasse la morte e che i ladri trovassero i suoi soldi sotto il letto. 147- M.r Odorig ferito. Prè Gaspar contrastà cul Sior Matia che riduzant allor nò i rispundeva ma quant, che spandi l'aga il Predi uleva tirrà l' archibusada daur via. Il prete Gasparo entrò in attrito con il Signor Matia che, sogghignando non rispondeva alle sue rimostranze; ma quando, nel bosco, il prete dovette orinare, a tradimento un' archibugiata lo stese a terra. 154- I P.dri Conventuali atosicati da sé. In lug di meti zucar sul suazet meterin dal Arsenic di suris Cui prest chiadè, cui nò pudè sta in pis Cui revocà, cui si pognè sul iet. In luogo di mettere le spezie nel sughetto fu messo del veleno per i topi: chi ben presto cadde tramortito; chi non potè più reggersi in piedi; chi vomitava e chi, infine, giacque sul cataletto. 155- M.r Paulo .usdorfer scongiurando more. Nel sconzurà il mal timp, e la tempiesta Nel binidì li viz e la racolta dut succedè in tuna sola volta Pre' Nusdorfer mazat fù da saetta. Nell' esorcizzare il temporale e la tempesta, nel benedire le viti e il raccolto, accadde contemporaneamente il fatto straordinario: pre' Nusdorfer fu fulminato da una saetta. 159-Misetta traditor inpicato in Dobra. Di mazà marchiadanz ti vignì voia di chiolij i bez e svalisaiu in strada Ti manchia una sol quarda mai doprada La forchia gnova, e di Lubiana il boia. Avesti gran desiderio di uccidere i mercanti, di svaligiarli e derubarli lungo la via, ora ti manca solo una corda nuova e insaponata, la forca nuova e il boia di Lubiana. 162- Jacumo Bressan ucise la molgie. Co entra in chiaf na volta zilusia e che il marit la fede ten suspieta, Alla muier, una no i larà plui dreta muarta tu ses o Cattarina Fia. Quando in capo s' insinua una volta la gelosia e il marito tien la fede in sospetto, alla moglie non andrà mai più nulla a buon fine: sei già morta o Caterina Fia. 168- La Sig.a Ved.a Gorzera caduta morta. Tre CCC ai viei mortai simpri son staz La Cacarella, chiaduda, el Cattar po' la Glaz stada Granda chist Unviar La Viela Siora Gorzera hà coppat. Tre C son sempre state fatalmente mortali ai vecchi: la caccarella, il catarro e le cadute, e poi si aggiunga che questo inverno il ghiaccio è stato grande: ecco cos' ha ucciso la vecchia Signora Gorzera. 176-Il Briz e il Carnel inpicati. Chi le il Briz, el Chiargnel scolar so stat Bon Compagn in fa mal in fa rapinis dutti doi cha piaz da so visinis e dalli forchis mai s' han bandonat. Qui vedete il Briz ed il Cargnel, suo scolaro buon compagno in furti e rapine, entrambi fatti catturare dai vicini e mai più abbandonati dalle forche. 201- Il Serg nel Colgio ucise il Zio, e cugino. Il Serg fù forsenat, e tal sassin, e senza causa tant indiavolat chel dè di man ad un curtis uzat L' Agna ferrì, mazà barba, e cusin. Sergio fu senza ragione indiavolato e feroce assassino che diè di mano ad un affilatissimo coltello con il quale ferì la zia, uccise lo zio, e il cugino.