20160216 - Ordine dei Medici di Ferrara

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20160216 - Ordine dei Medici di Ferrara
16 febbraio 2016
Il Resto del Carlino
La Regione: «Mille posti sempre gratuiti.
E le tariffe non siano troppo penalizzanti»
«SIAMO certi che la direzione generale dell‟Azienda Ospedaliera di Ferrara, in sede di
definizione delle tariffe da applicare, farà tutto il possibile per ottenere una modalità che
tenga conto delle esigenze dell‟utenza, e non eccessivamente penalizzante».
Dall‟assessorato regionale alla Sanità arriva la conferma che il „cerino‟ del parcheggio a
pagamento a Cona resta in mano a Tiziano Carradori; stretto non solo metaforicamente in
un‟incudine rappresentata, da una parte, dal contratto sottoscritto nel 2006 con Prog.Este
– che conta di incassare 450mila euro l‟anno –, dall‟altra la protesta popolare e le critiche
che arrivano anche dal mondo politico. LA REGIONE non interverrà finanziariamente:
«L‟entrata in vigore della sosta a pagamento è prevista nei prossimi mesi e sarà
accompagnata da alcune misure per tutelare i disabili, gli utenti che accedono al pronto
soccorso ed il personale dipendente – prosegue l‟assessorato alla Sanità –: degli oltre
2100 parcheggi disponibili, circa 1000 resteranno comunque gratuiti». Si tratta
essenzialmente di quelli riservati ai lavoratori dell‟Azienda Ospedaliera, ai cittadini disabili
ed a quanti si recheranno al pronto soccorso. Per tutti gli altri, invece, occorrerà mettere
mano al borsellino: sulle tariffe ipotizzate (1,10 euro l‟ora, sino ad un massimo di 5,50 euro
al giorno) ufficialmente non si è ancora iniziato a discutere, ma di fatto la trattativa
informalmente è già partita. Il costo è ritenuto troppo elevato, soprattutto se non saranno
offerte alternative alla sosta a pagamento; c‟è dunque chi ipotizza la prima ora gratuita –
considerando che la vastità dell‟ospedale impedisce di fatto le soste brevi –, chi immagina
un costo a „scalare‟ come nei parcheggi del centro cittadino. In pratica si pagherebbe di
più nelle aree a ridosso degli accessi principali, e le tariffe risulterebbero gradualmente
ridotte per chi accetterà di sostare nei punti più lontani dall‟ospedale.
IN OGNI CASO, per Prog.Este si prospetta un rebus, quello degli investimenti necessari
ad attrezzare i parcheggi: occorrerà infatti installare nuove sbarre, macchinette per il
pagamento, telecamere di controllo e prevedere il rifacimento della segnaletica ed anche
un servizio di vigilanza, perché è impensabile che l‟area di sosta, non essendo più
gratuita, resti incustodita come oggi. Una stima prudenziale parla di almeno 6-7 addetti per
coprire i turni lungo l‟arco della giornata; a questo punto non sarà facile nemmeno per
Prog.Este rispettare l‟input che ieri la Regione ha comunque espresso. Le tariffe, dice
l‟assessorato, non dovranno essere «eccessivamente penalizzanti».
Per gli universitari e gli studenti nessun ticket
LA SOSTA a pagamento? E‟ un problema che non assillerà tutti i dipendenti
dell‟Università, i docenti, i ricercatori, gli specializzandi, gli studenti di Medicina. Per
almeno 356 di loro, infatti, ci sarà un posto gratuito e coperto a pochi metri dall‟ingresso
dell‟ospedale; è in fase di collaudo l‟area di sosta attrezzata, realizzata dall‟ateneo con un
investimento di 1 milione e 650mila euro. Ben 900mila euro, spiega l‟ingegner Giuseppe
Galvano, «per la realizzazione dei pannelli fotovoltaici su tutta l‟area; in questo modo, in
futuro garantiremo l‟approvvigionamento di energia anche al „polo universitario‟ di Cona».
Una soluzione intelligente, che Prog.Este non ha invece pensato di adottare nei parcheggi
principali dell‟ospedale: in quel caso, grazie alla vendita dell‟energia elettrica, forse non ci
sarebbe stato neppure bisogno di chiedere il pagamento della sosta.MA RESTIAMO al
parcheggio dell‟Università; i posti a disposizione come detto saranno 356, a fronte tuttavia
di almeno mille utenti tra medici, amministrativi, ricercatori, specializzandi e studenti.
«Forniremo presto un „badge‟ a tutti coloro che ne hanno diritto, in base ad un
regolamento che è già stato messo a punto – prosegue Galvan –; siamo consapevoli che i
posti in qualche momento potrebbero scarseggiare, ma quando è stato progettato il
parcheggio si immaginava che la metropolitana di superficie sarebbe già entrata in
funzione, e che il trasporto pubblico più in generale sarebbe stato potenziato». Così non è
avvenuto, ed anche per i (fortunati) possessori dell‟ambito „badge‟, potrebbe scattare la
beffa di non trovare posto nel parcheggio gratuito dell‟ateneo e doversi quindi trasferire nei
vicini stalli a pagamento.
Operata di tumore al seno si vede negare l'ecografia
NIENTE ecografia gratuita. Neppure dopo essere stata operata di un tumore al seno, dai
quaranta anni in su l‟esame diagnostico non rientra nelle performance di routine del
servizio sanitario pubblico. «Sono rimasta di sasso quando nel prenotare il controllo mi
sono sentita dire questo tanto», racconta Camilla (un nome di fantasia che usiamo per
proteggere la privacy della persona che ci ha conttatato), poco più di 50 anni e un
intervento alle spalle. «I controlli post operatori a cui mi sono sottoposta finora
prevedevano l‟ecografia della mammella senza alcun pagamento – racconta – ora, mi si
dice, che non è più possibile prenotare l‟esame radiografico e mi risulta difficile da
credere». UN ERRORE? Assolutamente no, è la prassi, assicura la dottoressa Angela
Gentile, una dei sette medici senologi del gruppo dell‟Ausl che fa capo al dottor Marco
Rollo, dirigente di radiologia ospedaliera. «Ci sono stati dei cambiamenti, è stata adottata
la delibera regionale del 2009 che si concentra sulla mammografia – spiega – dai 40 anni
in su è il primo esame, oggi le linee guida non prevedono ecografia anche per chi è
sintomatico». Alla base della scelta operata dalla Regione, spiega la senologa, c‟è la
maggior attendibilità dell‟esame diagnostico rimasto a pieno titolo nel percorso di controllo.
«Le signore operate affrontano una mammografia all‟anno e la richiesta di sottoporle a
eventuale ecografia viene direttamente dal medico senologo – continua – si tratta di un
esame che a volte può rivelarsi inutile». Ora, sottolinea, è cominciata la revisione di
abitudini dalle basi scientifiche meno solide rispetto alla mammografia. «La campagna
informativa è cominciata da qualche tempo, i medici di base e ginecologi sono già stati
contattati e c‟è già stato un recente follow up che li riguarda – conclude – al momento
stiamo procedendo nei confronti degli stakeholders come ad esempio il mondo associativo
che ruota intorno all‟universo femminile». INSOMMA, l‟ecografia al seno, considerata fino
a ieri un integrativo obbligato della diagnostica, è stata surclassata. Retrocessa in serie “b”
come un genere di lusso di cui si può, nella maggior parte dei casi, fare tranquillamente a
meno.
«Casa della Salute, l'Ausl rispetti i tempi»
PRESSING del sindaco Fabio Bergamini e dell‟assessore ai servizi sociali Cristina Coletti,
sull‟Ausl. L‟occasione si è presentata ieri mattina. La Sala 2000 infatti, ha ospitato il
convegno dal titolo «Programmazione partecipata, per un sistema integrato di interventi e
servizi socio-sanitari». Un‟occasione per parlare chiaro. «A primavera – ha detto il sindaco
indicando il crono programma stabilito - ci aspettiamo che l‟Ausl mantenga l‟impegno
dell‟avvio dei lavori della nuova casa della salute di Bondeno. Dovrà essere un polo di
riferimento per i servizi socio-sanitari di tutto l‟alto ferrarese». Non è tutto.
«LE RICHIESTE di persone in stato di bisogno aumentano – ha insistito il sindaco -. Le
risorse invece sono diminuite. I Comuni devono fare i conti con tagli e regole di bilancio
che continuano a cambiare. Serve un nuovo approccio – ha ricordato - che possa contare
sull‟integrazione dei servizi, su obiettivi condivisi, su risposte che partano dal basso,
capaci di far tesoro della ricchezza del volontariato e dell‟associazionismo e sull‟apporto
del privato». «Migliorare i livelli di partecipazione ai processi di programmazione territoriale
degli interventi sociali e socio-sanitari». E‟ questo l‟obiettivo di Ausl e comuni. Al tavolo del
confronto c‟erano: amministrazioni comunali, associazioni di volontariato, terzo settore,
organizzazioni sindacali e operatori sociosanitari. «Un‟ opportunità quella di oggi - ha
sottolineato Mauro Marabini, direttore dell‟azienda Usl di Ferrara aprendo il convegno - per
avere indicazioni e riscontri diretti e confrontare le iniziative che si vogliono mettere in
campo per affrontare i problemi di minori in difficoltà, adulti disabili e svantaggiati, anziani
fragili e non-autosufficienti». La crisi economica, il terremoto: è territorio che ha visto
modificarsi i bisogni. «Siamo un distretto relativamente più giovane rispetto ad altri della
provincia – ha detto Felice Maran, direttore del distretto Ovest - per il numero di nati e per
il numero maggiore di stranieri residenti. Il confronto di oggi apre la partecipazione al
percorso programmatorio distrettuale che si concluderà con l‟adozione del Piano di Zona
2016, a cui l‟AUSL di Ferrara non mancherà di portare il contributo».
«Casa della Salute, un modello per i servizi»
A CASA della salute si racconta attraverso un‟intervista con la direttrice del distretto centro
nord Chiara Benvenuti. La Casa della salute è integrata con la comunità? «Spesso c‟è
chi strumentalizza ma da aprile, dopo il mio insediamento, ho avuto conferma di come la
struttura, con i suoi 230 operatori, sia un modello: in Regione ma anche in Italia, per i
servizi offerti e per i risultati ottenuti. Medicina di base e trattamento infermieristico, visite
specialistiche e diagnostiche, prevenzione e screening oltre all‟attività sanitaria per la
cronicità ne sono l‟esempio». Quali gli obiettivi raggiunti? «Sono stati rispettati i tempi
d‟attesa, diamo risposte alle visite in un un mese e alla diagnostica in due. La struttura
offre 50.000 prestazioni l‟anno e solo il laboratorio analisi 225.000. Puntiamo agli incontri
pubblici, come l‟workshop sui modelli sociosanitari e assistenziali. Sono tante le tematiche
sulle quali informare ed è fondamentale il binomio con il volontariato». Quali servizi offre
la struttura? «L‟ambulatorio H12, con 28 medici di base e 6 infermiere è aperto dal lunedì
al venerdì dalle 8 alle 20 ed eroga 10.000 prestazioni l‟anno. Si tramuta in H24 grazie alla
continuità assistenziale. L‟utente può usufruire inoltre di 18 specialistiche. Utilizzati anche i
20 posti letto dell‟ospedale di comunità. I cambiamenti spaventano ma dall‟Urp non
registriamo particolari proteste». Come cresce? «Abbiamo attivato l‟ambulatorio dello
scompenso e diabetologico, l‟assistenza domiciliare e a breve partiranno anche la
nefropatia cronica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Inoltre installeremo un
sistema di videosorveglianza, nell‟ottica del progetto di sicurezza del Comune. Sono stati
riqualificati i magazzini che ospitano il Cup e il centro prelievi; nell‟area verrà spostato
l‟ambulatorio H12 entro l‟anno».I punti di forza? «Siamo una popolazione anziana ma non
puntiamo solo a questo. Offriamo servizi anche di pediatria che permettono una riduzione
degli accessi a Cona per visite e vaccinazioni oltre all‟ambulatorio di neuropsichiatria
infantile. Per la piccola traumatologia è attivo fino alle 20 tutti i giorni la radiologia, che nel
2015 ha contato 548 accessi». E le criticità? «Serve più attenzione per i malati cronici,
vanno seguiti; attraverso i medici di base vanno monitorati e contattati».
La Nuova Ferrara
«Sant’Anna, gratuiti 1000 posti su 2100»
L‟assessorato regionale alle Politiche per la Salute chiude ogni spiraglio alla richiesta di
rendere libero e gratuito per tutti il parcheggio attorno all‟ospedale di Cona. Istanza
sollevata da molti utenti del Sant‟Anna e da alcune forze politiche e rappresentanti del
territorio. Rispetto alle notizie circolate nei giorni scorsi viene ridimensionata la quota di
stalli sui quali sarà richiesto il ticket: poco più del il 50% del totale rispetto al 61% che era
stato prospettato. La dichiarazione è stata diramata ieri, dieci giorni dopo l‟annuncio che il
Sant‟Anna e Prog.Este, consorzio privato a cui sarà affidata la gestione delle aree di sosta
attorno all‟ospedale, hanno avviato la trattativa sui numeri e sulle tariffe da applicare
nell‟ambito del contratto per la gestione trentennale del servizio. L‟assessorato (non
direttamente l‟assessore Sergio Venturi, precisa il suo ufficio stampa) ricorda che la
decisione di mettere a reddito una quota di quei posti auto non è stata presa oggi. «Il
pagamento del parcheggio presso l‟ospedale di Cona è riconducibile a quanto previsto dal
contratto di project financing - scrive l‟ufficio - che affida al concessionario la gestione dei
servizi non sanitari, inclusa la gestione dei parcheggi». L‟excursus “storico” della nota si
ferma qui, senza citare il ruolo che la Regione ha avuto in quella scelta. L‟appalto per la
costruzione dell‟ospedale che prevedeva la stipula di un contratto di project financing
risale infatti a dieci anni fa, quando in viale Aldo Moro, a Bologna, sedeva il presidente
Vasco Errani e lo scranno dell‟assessorato regionale alla Sanità era occupato da Giovanni
Bissoni. Mancavano oltre 40 milioni di euro per raggiungere la somma indispensabile per
garantire il pieno finanziamento dell‟appalto (137milioni l‟importo originario dell‟ultima
tranche dei lavori) e la soluzione fu trovata con il project financing proprio sotto l‟ala
dell‟ente pubblico da cui dipende l‟azienda ospedaliera. Una soluzione poi finita nel mirino
di sindacati, partiti politici e amministratori pubblici (compreso l‟attuale direttore generale
del Sant‟Anna che pochi giorni fa ne ha evidenziato alcuni difetti proprio dalle pagine della
Nuova Ferrara). Molti la definiscono oggi una sorta di culla di contratti-capestro. Ma
torniamo ai parcheggi del Sant‟Anna. «L‟entrata in vigore della sosta a pagamento è
prevista nei prossimi mesi - conferma l‟assessorato - e sarà accompagnata da alcune
misure per tutelare i disabili, gli utenti che accedono al pronto soccorso ed il personale
dipendente: degli oltre 2.100 parcheggi disponibili, circa 1.000 resteranno comunque
gratuiti». La coda del comunicato sembra aprire la strada ad alcune proposte già
comunicate alla stampa dal dg Tiziano Carradori (ad es. ridurre la tariffa di 1€/1,10 l‟ora
per le prime ore della sosta): «Siamo certi che la direzione generale dell‟azienda
ospedaliera in sede di definizione delle tariffe da applicare farà tutto il possibile per
ottenere una modalità che tenga conto delle esigenze dell‟utenza e non eccessivamente
penalizzante».
«Quel costo in più una tassa sulla salute»
Forza Italia intende portare in Consiglio comunale il dibattito sull‟introduzione dei
parcheggi a ticket attorno al Sant‟Anna. Il gruppo politico «chiede al sindaco di porre in
essere tutte le iniziative utili e ad attivarsi in tutte le sedi opportune al fine di evitare che i
parcheggi del polo ospedaliero di Cona diventino a pagamento o, in alternativa, affinché
venga ridotto il più possibile l'impatto della sosta a pagamento sui cittadini-utenti
dell'ospedale». L‟invito è contenuto in un ordine del giorno rivolto al sindaco Tiziano
Tagliani anche nella sua veste di presidente della Provincia. Ad avviso di Forza Italia
dovrebbe «farsi portavoce presso i sindaci presenti nel consiglio provinciale in merito
all‟opportunità di sostenere il presente ordine del giorno nei loro rispettivi comuni» con
l‟obiettivo di «formare un fronte quanto più unitario possibile per attenuare l‟impatto socioeconomico del provvedimento». A queste conclusioni i forzisti giungono dopo aver
sottolineato che «in base a clausole contrattuali incautamente sottoscritte con Prog.Este,
gestore trentennale dei servizi non sanitari dell‟ospedale Sant‟Anna di Cona, i parcheggi
degli utenti privati saranno presto soggetti al pagamento dei ticket». Uno dei problemi più
evidenti è che «l‟ospedale Sant‟Anna è stato oggettivamente edificato in un luogo non
facile da raggiungere con i mezzi pubblici», a sua volta amplificato dal fatto «che oltre alla
carenza nel trasporto pubblico su gomma, si registra un ritardo cronico nella realizzazione
della cosiddetta “metropolitana di superficie” e dei collegamenti viari (comprese le piste
ciclabili) che dovevano attenuare i disagi del personale e dell‟utenza da e per la struttura
ospedaliera». Anche per questi motivi «il costo della sosta non può essere fatto ricadere
interamente sui cittadini, configurandosi diversamente come una vera e propria “tassa
sulla salute”». L‟appello generale ai sindaci della provincia che fanno riferimento al bacino
d‟utenza del polo di Cona è che «non si può sottovalutare l‟impatto economico, sociale ed
emotivo sulla popolazione che usa i parcheggi dell‟ospedale».
Cifre e proposte. La trattativa è ancora in corso
La proposta del consorzio privato Prog.Este, gestore dei parcheggi dell‟ospedale di Cona,
è di far pagare 1€/1,10 € all‟ora e 5,50 € la sosta giornaliera negli stalli che saranno messi
a pagamento attorno al Sant‟Anna. Il documento si trova sul tavolo del direttore generale
dell‟azienda ospedaliera, Tiziano Carradori, che nei giorni scorsi ha dichiarato alla Nuova
Ferrara che proporrà al raggruppamento di imprese con cui sta definendo cifre e tariffe
una riduzione del costo per le prime ore di permanenza nelle aree di sosta col ticket.
Anaao contro gli stalli a tariffa
«E l’accordo quadro va al Tar»
Anche il sindacato Anaao-Assomed dice no al progetto dei parcheggi a pagamento attorno
all‟ospedale di Cona. «Assolutamente contrari» si definiscono i sindacalisti perché «Cona
è stata una scelta politica sbagliata che abbiamo subìto, come già più volte evidenziato, ed
ora, come beffa finale dobbiamo pure pagare il parcheggio. Incredibile!!!». Il sindacato
argomenta poi la sua posizione: «Abbiamo un trasporto pubblico efficace ed efficiente? La
risposta è negativa. Di chi è la colpa? Dei Cittadini e/o dei Dipendenti? La risposta è
negativa. Chi deve pagare? I responsabili ai vari livelli, sia politici che tecnici. In che
maniera? Risolvendo il problema senza aggravi sui cittadini o, in alternativa, lasciando la
poltrona ad altri». Un commento che ha trovato un numero consistente di sostenitori nei
giorni scorsi sulle pagine dei giornali, e non solo tra i lettori dei quotidiani e dei siti internet.
L‟Anaao Assomed interviene anche sulla querelle innescata dall‟accordo-quadro tra Asl e
Sant‟Anna per l‟integrazione dei dipartimenti delle due aziende, escluse le due direzioni
generali. «Dopo il riscontro positivo fornito dai nostri legali -scrive il sindacato - l‟Anaao ha
dato mandato affinché si provveda ad impugnare la delibera n. 2/2016 (Accordo Quadro
per lo svolgimento delle funzioni provinciali unificate dei servizi sanitari, amministrativi,
tecnici e professionali) davanti al Tar». Contro l‟accordo quadro e le delibere conseguenti
Anaao aveva già annunciato opposizione. Grosse perplessità sono state espresse in un
documento dettagliato trasmesso al vertice del Sant‟Anna anche dai sindacati Fp-Cgil e
Cisl-Fp.
Sanità e sociale. Rivoluzione in vista
Il Wwf dell‟Emilia-Romagna interviene sulla decisione del Consiglio dei ministri, che con
l'approvazione della Via sblocca l'iter autorizzativo per la costruzione dell‟Autostrada
Cispadana. «Una decisione che per certi versi non stupisce, ma conferma l'allarme per
un'aggressione del territorio che assume dimensioni sempre più preoccupanti». E' questa
l'opinione del WWF, che ha sempre contrastato la realizzazione di questa infrastruttura,
ritenendo che non sia giustificata sotto il profilo ambientale, ma neppure dal punto di vista
economico. «Stiamo parlando di un‟autostrada lunga quasi 70 km, che inciderà su di una
pianura a vocazione agricola costerà oltre 1 miliardo e 300 milioni di soldi
pubblici.BONDENO Azienda Usl di Ferrara e Comuni del Distretto Ovest si sono
confrontati ieri mattina nella sala 2000 a Bondeno, sul tema “Programmazione partecipata
per un sistema integrato di servizi sociosanitari”. Nel corso della giornata insieme alle
organizzazioni sindacali, agli enti gestori dei servizi, alle associazioni di volontariato e al
terzo settore sono state affrontate le tematiche inerenti il contesto sociale e sanitario, i
bisogni espressi dalla popolazione e le prospettive di intervento dei servizi. La giornata,
iniziata con il saluto del sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini , ha aperto la partecipazione
al percorso di programmazione – già avviato da Ausl ed enti locali – ai diversi soggetti che
a vario titolo concorrono a costruire il sistema integrato dei servizi sociali e socio-sanitari
dell‟Alto Ferrarese. Ciò allo scopo di migliorare i livelli di partecipazione ai processi di
programmazione territoriale che si concluderanno con l‟adozione dei piani di zona. Su
questi temi, sulla situazione odierna e sui vari progetti messi in campo dalla Ausl e dai
servizi socio sanitari territoriali si sono concentrate le relazioni di Felice Maran e Roberta
Sarti rispettivamente direttore del distretto ovest dell' Azienda Usl di Ferrara e
responsabile dell'ufficio di piano Distretto Ovest. Un‟opportunità in più, come hanno
sottolineato i dirigenti dell‟Ausl, per avere indicazioni e riscontri diretti da parte delle
rappresentanze del territorio circa le problematiche delle diverse fasce delle popolazioni
territoriali: minori in difficoltà, adulti disabili e svantaggiati, anziani fragili e nonautosufficienti. Sui temi trattati sono intervenuti successivamente durante la tavola rotonda
moderata da Cristina Coletti, assessore alle politiche sociali del Comune di Bondeno:
Nando Balboni, segretario Fnp-Cisl di Ferrara, Chiara Bertolasi, portavoce del forum terzo
settore, Nicola Folletti, direttore Cooperativa Serena di Ferrara, Giordana Govoni, di
Anffas Cento , Claudia Mazzucca, direttrice della Casa Residenza "Plattis" di Cento,
Giovanni Sandri, assessore servizi sociali del comune di Mirabello, Cristiano Zagatti,
segretario provinciale confederale Cgil di Ferrara e Piero Lodi, sindaco di Cento il quale ha
concluso i lavori. Per il primo cittadino centese una giornata importante soprattutto per
analisi costruttive uscite dalle analisi dei colleghi, «stiamo percorrendo una strada di
riorganizzazione complessiva del settore sociosanitario - spiega il sindaco Lodi - che ha
raccolto la sfida di approcciare il tema della sanità mettendo al centro non più
l'infrastruttura ma l'utente finale cioè colui che deve beneficiare delle cure e dobbiamo
raccogliere la sfida di continuare a progettare servizi in modo diverso, utilizzando modelli
diversi e accettando il fatto che i finanziamenti del recente passato, così come erano
pensati non arriveranno più».
Il grazie del Comune alla dottoressa Pittini
MASI SAN GIACOMO Dopo oltre ventisei anni di ininterrotto servizio come medico di base
a Masi San Giacomo, lo scorso gennaio è andata in pensione la dottoressa Silvana Pittini.
Come ringraziamento per le sue doti umane e professionali e per il grande contributo che
ha portato alla comunità giacomense, l'amministrazione comunale di Masi Torello ha
pensato di ringraziarla per il suo lungo e ottimo operato con una cerimonia pubblica aperta
a tutta la cittadinanza che si terrà venerdì 19 febbraio alle 10 in municipio. Il sindaco
Bizzarri e l'amministrazione comunale, a nome di tutta la cittadinanza, le tributeranno una
targa come segno di stima per il grande sostegno dato ai cittadini. Dallo scorso 7 gennaio
ha preso il posto della dottoressa Pittini, con un incarico pro tempore, la dottoressa
Angelina Tuzza, specializzata in malattie infettive.
Anche gli studenti penalizzati dal ticket nCaro direttore, ci sono molte categorie che verrebbero
penalizzate se il parcheggio dell'ospedale di Cona venisse messo a pagamento: primi fra tutti i
pazienti, ma anche i dipendenti (dell'azienda ospedaliera e non), coloro che per gravi motivi di
salute usufruiscono periodicamente di visite e cure speciali e tanti altri. Aggiungo un' ulteriore
categoria: gli studenti universitari. Ho raccolto, in qualità di rappresentante degli studenti di UniFe,
numerose lamentele e preoccupazioni in merito. Molti sono i ragazzi e le ragazze che
quotidianamente vanno a Cona per le lezioni o per svolgere attività di tirocinio in ambito medico o
para medico: mi riferisco agli studenti di medicina, a quelli di infermeria, fisioterapia e ai tanti
ricercatori. Pensiamo ad uno studente con lezioni a frequenza obbligatoria che, per un semestre,
debba recarsi al Sant'Anna, pagando euro 5,50 al giorno: alla fine dei sei mesi avrà speso una
somma pari a due rate di iscrizione all'università! Questi giovani frequentano l'ambiente
ospedaliero svolgendo prestazioni e attività importanti, e costituiscono un tassello fondamentale
della filiera sia accademica sia sanitaria: la loro corretta istruzione pratica e teorica di oggi li
renderà qualificati professionisti di domani, a vantaggio di tutta la società. Per le categorie
sopraindicate, pagare un prezzo -qualsiasi esso sia- per usufruire d un servizio sanitario pubblico o
per studiare è a dir poco assurdo, per lo meno fino a quando le reti di trasporti non saranno state
sufficientemente potenziate. Fino a quando non ci saranno le condizioni ottimali di base per
permettere tanto ad un paziente quanto ad uno studente di recarsi all'ospedale in maniera
efficiente e veloce, chiedere di pagare il parcheggio resterà un paradosso. Leonardo Uba
Presidente del Consiglio Studenti UniFe