20160216 - Ordine dei Medici di Ferrara
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20160216 - Ordine dei Medici di Ferrara
16 febbraio 2016 Il Resto del Carlino La Regione: «Mille posti sempre gratuiti. E le tariffe non siano troppo penalizzanti» «SIAMO certi che la direzione generale dell‟Azienda Ospedaliera di Ferrara, in sede di definizione delle tariffe da applicare, farà tutto il possibile per ottenere una modalità che tenga conto delle esigenze dell‟utenza, e non eccessivamente penalizzante». Dall‟assessorato regionale alla Sanità arriva la conferma che il „cerino‟ del parcheggio a pagamento a Cona resta in mano a Tiziano Carradori; stretto non solo metaforicamente in un‟incudine rappresentata, da una parte, dal contratto sottoscritto nel 2006 con Prog.Este – che conta di incassare 450mila euro l‟anno –, dall‟altra la protesta popolare e le critiche che arrivano anche dal mondo politico. LA REGIONE non interverrà finanziariamente: «L‟entrata in vigore della sosta a pagamento è prevista nei prossimi mesi e sarà accompagnata da alcune misure per tutelare i disabili, gli utenti che accedono al pronto soccorso ed il personale dipendente – prosegue l‟assessorato alla Sanità –: degli oltre 2100 parcheggi disponibili, circa 1000 resteranno comunque gratuiti». Si tratta essenzialmente di quelli riservati ai lavoratori dell‟Azienda Ospedaliera, ai cittadini disabili ed a quanti si recheranno al pronto soccorso. Per tutti gli altri, invece, occorrerà mettere mano al borsellino: sulle tariffe ipotizzate (1,10 euro l‟ora, sino ad un massimo di 5,50 euro al giorno) ufficialmente non si è ancora iniziato a discutere, ma di fatto la trattativa informalmente è già partita. Il costo è ritenuto troppo elevato, soprattutto se non saranno offerte alternative alla sosta a pagamento; c‟è dunque chi ipotizza la prima ora gratuita – considerando che la vastità dell‟ospedale impedisce di fatto le soste brevi –, chi immagina un costo a „scalare‟ come nei parcheggi del centro cittadino. In pratica si pagherebbe di più nelle aree a ridosso degli accessi principali, e le tariffe risulterebbero gradualmente ridotte per chi accetterà di sostare nei punti più lontani dall‟ospedale. IN OGNI CASO, per Prog.Este si prospetta un rebus, quello degli investimenti necessari ad attrezzare i parcheggi: occorrerà infatti installare nuove sbarre, macchinette per il pagamento, telecamere di controllo e prevedere il rifacimento della segnaletica ed anche un servizio di vigilanza, perché è impensabile che l‟area di sosta, non essendo più gratuita, resti incustodita come oggi. Una stima prudenziale parla di almeno 6-7 addetti per coprire i turni lungo l‟arco della giornata; a questo punto non sarà facile nemmeno per Prog.Este rispettare l‟input che ieri la Regione ha comunque espresso. Le tariffe, dice l‟assessorato, non dovranno essere «eccessivamente penalizzanti». Per gli universitari e gli studenti nessun ticket LA SOSTA a pagamento? E‟ un problema che non assillerà tutti i dipendenti dell‟Università, i docenti, i ricercatori, gli specializzandi, gli studenti di Medicina. Per almeno 356 di loro, infatti, ci sarà un posto gratuito e coperto a pochi metri dall‟ingresso dell‟ospedale; è in fase di collaudo l‟area di sosta attrezzata, realizzata dall‟ateneo con un investimento di 1 milione e 650mila euro. Ben 900mila euro, spiega l‟ingegner Giuseppe Galvano, «per la realizzazione dei pannelli fotovoltaici su tutta l‟area; in questo modo, in futuro garantiremo l‟approvvigionamento di energia anche al „polo universitario‟ di Cona». Una soluzione intelligente, che Prog.Este non ha invece pensato di adottare nei parcheggi principali dell‟ospedale: in quel caso, grazie alla vendita dell‟energia elettrica, forse non ci sarebbe stato neppure bisogno di chiedere il pagamento della sosta.MA RESTIAMO al parcheggio dell‟Università; i posti a disposizione come detto saranno 356, a fronte tuttavia di almeno mille utenti tra medici, amministrativi, ricercatori, specializzandi e studenti. «Forniremo presto un „badge‟ a tutti coloro che ne hanno diritto, in base ad un regolamento che è già stato messo a punto – prosegue Galvan –; siamo consapevoli che i posti in qualche momento potrebbero scarseggiare, ma quando è stato progettato il parcheggio si immaginava che la metropolitana di superficie sarebbe già entrata in funzione, e che il trasporto pubblico più in generale sarebbe stato potenziato». Così non è avvenuto, ed anche per i (fortunati) possessori dell‟ambito „badge‟, potrebbe scattare la beffa di non trovare posto nel parcheggio gratuito dell‟ateneo e doversi quindi trasferire nei vicini stalli a pagamento. Operata di tumore al seno si vede negare l'ecografia NIENTE ecografia gratuita. Neppure dopo essere stata operata di un tumore al seno, dai quaranta anni in su l‟esame diagnostico non rientra nelle performance di routine del servizio sanitario pubblico. «Sono rimasta di sasso quando nel prenotare il controllo mi sono sentita dire questo tanto», racconta Camilla (un nome di fantasia che usiamo per proteggere la privacy della persona che ci ha conttatato), poco più di 50 anni e un intervento alle spalle. «I controlli post operatori a cui mi sono sottoposta finora prevedevano l‟ecografia della mammella senza alcun pagamento – racconta – ora, mi si dice, che non è più possibile prenotare l‟esame radiografico e mi risulta difficile da credere». UN ERRORE? Assolutamente no, è la prassi, assicura la dottoressa Angela Gentile, una dei sette medici senologi del gruppo dell‟Ausl che fa capo al dottor Marco Rollo, dirigente di radiologia ospedaliera. «Ci sono stati dei cambiamenti, è stata adottata la delibera regionale del 2009 che si concentra sulla mammografia – spiega – dai 40 anni in su è il primo esame, oggi le linee guida non prevedono ecografia anche per chi è sintomatico». Alla base della scelta operata dalla Regione, spiega la senologa, c‟è la maggior attendibilità dell‟esame diagnostico rimasto a pieno titolo nel percorso di controllo. «Le signore operate affrontano una mammografia all‟anno e la richiesta di sottoporle a eventuale ecografia viene direttamente dal medico senologo – continua – si tratta di un esame che a volte può rivelarsi inutile». Ora, sottolinea, è cominciata la revisione di abitudini dalle basi scientifiche meno solide rispetto alla mammografia. «La campagna informativa è cominciata da qualche tempo, i medici di base e ginecologi sono già stati contattati e c‟è già stato un recente follow up che li riguarda – conclude – al momento stiamo procedendo nei confronti degli stakeholders come ad esempio il mondo associativo che ruota intorno all‟universo femminile». INSOMMA, l‟ecografia al seno, considerata fino a ieri un integrativo obbligato della diagnostica, è stata surclassata. Retrocessa in serie “b” come un genere di lusso di cui si può, nella maggior parte dei casi, fare tranquillamente a meno. «Casa della Salute, l'Ausl rispetti i tempi» PRESSING del sindaco Fabio Bergamini e dell‟assessore ai servizi sociali Cristina Coletti, sull‟Ausl. L‟occasione si è presentata ieri mattina. La Sala 2000 infatti, ha ospitato il convegno dal titolo «Programmazione partecipata, per un sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari». Un‟occasione per parlare chiaro. «A primavera – ha detto il sindaco indicando il crono programma stabilito - ci aspettiamo che l‟Ausl mantenga l‟impegno dell‟avvio dei lavori della nuova casa della salute di Bondeno. Dovrà essere un polo di riferimento per i servizi socio-sanitari di tutto l‟alto ferrarese». Non è tutto. «LE RICHIESTE di persone in stato di bisogno aumentano – ha insistito il sindaco -. Le risorse invece sono diminuite. I Comuni devono fare i conti con tagli e regole di bilancio che continuano a cambiare. Serve un nuovo approccio – ha ricordato - che possa contare sull‟integrazione dei servizi, su obiettivi condivisi, su risposte che partano dal basso, capaci di far tesoro della ricchezza del volontariato e dell‟associazionismo e sull‟apporto del privato». «Migliorare i livelli di partecipazione ai processi di programmazione territoriale degli interventi sociali e socio-sanitari». E‟ questo l‟obiettivo di Ausl e comuni. Al tavolo del confronto c‟erano: amministrazioni comunali, associazioni di volontariato, terzo settore, organizzazioni sindacali e operatori sociosanitari. «Un‟ opportunità quella di oggi - ha sottolineato Mauro Marabini, direttore dell‟azienda Usl di Ferrara aprendo il convegno - per avere indicazioni e riscontri diretti e confrontare le iniziative che si vogliono mettere in campo per affrontare i problemi di minori in difficoltà, adulti disabili e svantaggiati, anziani fragili e non-autosufficienti». La crisi economica, il terremoto: è territorio che ha visto modificarsi i bisogni. «Siamo un distretto relativamente più giovane rispetto ad altri della provincia – ha detto Felice Maran, direttore del distretto Ovest - per il numero di nati e per il numero maggiore di stranieri residenti. Il confronto di oggi apre la partecipazione al percorso programmatorio distrettuale che si concluderà con l‟adozione del Piano di Zona 2016, a cui l‟AUSL di Ferrara non mancherà di portare il contributo». «Casa della Salute, un modello per i servizi» A CASA della salute si racconta attraverso un‟intervista con la direttrice del distretto centro nord Chiara Benvenuti. La Casa della salute è integrata con la comunità? «Spesso c‟è chi strumentalizza ma da aprile, dopo il mio insediamento, ho avuto conferma di come la struttura, con i suoi 230 operatori, sia un modello: in Regione ma anche in Italia, per i servizi offerti e per i risultati ottenuti. Medicina di base e trattamento infermieristico, visite specialistiche e diagnostiche, prevenzione e screening oltre all‟attività sanitaria per la cronicità ne sono l‟esempio». Quali gli obiettivi raggiunti? «Sono stati rispettati i tempi d‟attesa, diamo risposte alle visite in un un mese e alla diagnostica in due. La struttura offre 50.000 prestazioni l‟anno e solo il laboratorio analisi 225.000. Puntiamo agli incontri pubblici, come l‟workshop sui modelli sociosanitari e assistenziali. Sono tante le tematiche sulle quali informare ed è fondamentale il binomio con il volontariato». Quali servizi offre la struttura? «L‟ambulatorio H12, con 28 medici di base e 6 infermiere è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 ed eroga 10.000 prestazioni l‟anno. Si tramuta in H24 grazie alla continuità assistenziale. L‟utente può usufruire inoltre di 18 specialistiche. Utilizzati anche i 20 posti letto dell‟ospedale di comunità. I cambiamenti spaventano ma dall‟Urp non registriamo particolari proteste». Come cresce? «Abbiamo attivato l‟ambulatorio dello scompenso e diabetologico, l‟assistenza domiciliare e a breve partiranno anche la nefropatia cronica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Inoltre installeremo un sistema di videosorveglianza, nell‟ottica del progetto di sicurezza del Comune. Sono stati riqualificati i magazzini che ospitano il Cup e il centro prelievi; nell‟area verrà spostato l‟ambulatorio H12 entro l‟anno».I punti di forza? «Siamo una popolazione anziana ma non puntiamo solo a questo. Offriamo servizi anche di pediatria che permettono una riduzione degli accessi a Cona per visite e vaccinazioni oltre all‟ambulatorio di neuropsichiatria infantile. Per la piccola traumatologia è attivo fino alle 20 tutti i giorni la radiologia, che nel 2015 ha contato 548 accessi». E le criticità? «Serve più attenzione per i malati cronici, vanno seguiti; attraverso i medici di base vanno monitorati e contattati». La Nuova Ferrara «Sant’Anna, gratuiti 1000 posti su 2100» L‟assessorato regionale alle Politiche per la Salute chiude ogni spiraglio alla richiesta di rendere libero e gratuito per tutti il parcheggio attorno all‟ospedale di Cona. Istanza sollevata da molti utenti del Sant‟Anna e da alcune forze politiche e rappresentanti del territorio. Rispetto alle notizie circolate nei giorni scorsi viene ridimensionata la quota di stalli sui quali sarà richiesto il ticket: poco più del il 50% del totale rispetto al 61% che era stato prospettato. La dichiarazione è stata diramata ieri, dieci giorni dopo l‟annuncio che il Sant‟Anna e Prog.Este, consorzio privato a cui sarà affidata la gestione delle aree di sosta attorno all‟ospedale, hanno avviato la trattativa sui numeri e sulle tariffe da applicare nell‟ambito del contratto per la gestione trentennale del servizio. L‟assessorato (non direttamente l‟assessore Sergio Venturi, precisa il suo ufficio stampa) ricorda che la decisione di mettere a reddito una quota di quei posti auto non è stata presa oggi. «Il pagamento del parcheggio presso l‟ospedale di Cona è riconducibile a quanto previsto dal contratto di project financing - scrive l‟ufficio - che affida al concessionario la gestione dei servizi non sanitari, inclusa la gestione dei parcheggi». L‟excursus “storico” della nota si ferma qui, senza citare il ruolo che la Regione ha avuto in quella scelta. L‟appalto per la costruzione dell‟ospedale che prevedeva la stipula di un contratto di project financing risale infatti a dieci anni fa, quando in viale Aldo Moro, a Bologna, sedeva il presidente Vasco Errani e lo scranno dell‟assessorato regionale alla Sanità era occupato da Giovanni Bissoni. Mancavano oltre 40 milioni di euro per raggiungere la somma indispensabile per garantire il pieno finanziamento dell‟appalto (137milioni l‟importo originario dell‟ultima tranche dei lavori) e la soluzione fu trovata con il project financing proprio sotto l‟ala dell‟ente pubblico da cui dipende l‟azienda ospedaliera. Una soluzione poi finita nel mirino di sindacati, partiti politici e amministratori pubblici (compreso l‟attuale direttore generale del Sant‟Anna che pochi giorni fa ne ha evidenziato alcuni difetti proprio dalle pagine della Nuova Ferrara). Molti la definiscono oggi una sorta di culla di contratti-capestro. Ma torniamo ai parcheggi del Sant‟Anna. «L‟entrata in vigore della sosta a pagamento è prevista nei prossimi mesi - conferma l‟assessorato - e sarà accompagnata da alcune misure per tutelare i disabili, gli utenti che accedono al pronto soccorso ed il personale dipendente: degli oltre 2.100 parcheggi disponibili, circa 1.000 resteranno comunque gratuiti». La coda del comunicato sembra aprire la strada ad alcune proposte già comunicate alla stampa dal dg Tiziano Carradori (ad es. ridurre la tariffa di 1€/1,10 l‟ora per le prime ore della sosta): «Siamo certi che la direzione generale dell‟azienda ospedaliera in sede di definizione delle tariffe da applicare farà tutto il possibile per ottenere una modalità che tenga conto delle esigenze dell‟utenza e non eccessivamente penalizzante». «Quel costo in più una tassa sulla salute» Forza Italia intende portare in Consiglio comunale il dibattito sull‟introduzione dei parcheggi a ticket attorno al Sant‟Anna. Il gruppo politico «chiede al sindaco di porre in essere tutte le iniziative utili e ad attivarsi in tutte le sedi opportune al fine di evitare che i parcheggi del polo ospedaliero di Cona diventino a pagamento o, in alternativa, affinché venga ridotto il più possibile l'impatto della sosta a pagamento sui cittadini-utenti dell'ospedale». L‟invito è contenuto in un ordine del giorno rivolto al sindaco Tiziano Tagliani anche nella sua veste di presidente della Provincia. Ad avviso di Forza Italia dovrebbe «farsi portavoce presso i sindaci presenti nel consiglio provinciale in merito all‟opportunità di sostenere il presente ordine del giorno nei loro rispettivi comuni» con l‟obiettivo di «formare un fronte quanto più unitario possibile per attenuare l‟impatto socioeconomico del provvedimento». A queste conclusioni i forzisti giungono dopo aver sottolineato che «in base a clausole contrattuali incautamente sottoscritte con Prog.Este, gestore trentennale dei servizi non sanitari dell‟ospedale Sant‟Anna di Cona, i parcheggi degli utenti privati saranno presto soggetti al pagamento dei ticket». Uno dei problemi più evidenti è che «l‟ospedale Sant‟Anna è stato oggettivamente edificato in un luogo non facile da raggiungere con i mezzi pubblici», a sua volta amplificato dal fatto «che oltre alla carenza nel trasporto pubblico su gomma, si registra un ritardo cronico nella realizzazione della cosiddetta “metropolitana di superficie” e dei collegamenti viari (comprese le piste ciclabili) che dovevano attenuare i disagi del personale e dell‟utenza da e per la struttura ospedaliera». Anche per questi motivi «il costo della sosta non può essere fatto ricadere interamente sui cittadini, configurandosi diversamente come una vera e propria “tassa sulla salute”». L‟appello generale ai sindaci della provincia che fanno riferimento al bacino d‟utenza del polo di Cona è che «non si può sottovalutare l‟impatto economico, sociale ed emotivo sulla popolazione che usa i parcheggi dell‟ospedale». Cifre e proposte. La trattativa è ancora in corso La proposta del consorzio privato Prog.Este, gestore dei parcheggi dell‟ospedale di Cona, è di far pagare 1€/1,10 € all‟ora e 5,50 € la sosta giornaliera negli stalli che saranno messi a pagamento attorno al Sant‟Anna. Il documento si trova sul tavolo del direttore generale dell‟azienda ospedaliera, Tiziano Carradori, che nei giorni scorsi ha dichiarato alla Nuova Ferrara che proporrà al raggruppamento di imprese con cui sta definendo cifre e tariffe una riduzione del costo per le prime ore di permanenza nelle aree di sosta col ticket. Anaao contro gli stalli a tariffa «E l’accordo quadro va al Tar» Anche il sindacato Anaao-Assomed dice no al progetto dei parcheggi a pagamento attorno all‟ospedale di Cona. «Assolutamente contrari» si definiscono i sindacalisti perché «Cona è stata una scelta politica sbagliata che abbiamo subìto, come già più volte evidenziato, ed ora, come beffa finale dobbiamo pure pagare il parcheggio. Incredibile!!!». Il sindacato argomenta poi la sua posizione: «Abbiamo un trasporto pubblico efficace ed efficiente? La risposta è negativa. Di chi è la colpa? Dei Cittadini e/o dei Dipendenti? La risposta è negativa. Chi deve pagare? I responsabili ai vari livelli, sia politici che tecnici. In che maniera? Risolvendo il problema senza aggravi sui cittadini o, in alternativa, lasciando la poltrona ad altri». Un commento che ha trovato un numero consistente di sostenitori nei giorni scorsi sulle pagine dei giornali, e non solo tra i lettori dei quotidiani e dei siti internet. L‟Anaao Assomed interviene anche sulla querelle innescata dall‟accordo-quadro tra Asl e Sant‟Anna per l‟integrazione dei dipartimenti delle due aziende, escluse le due direzioni generali. «Dopo il riscontro positivo fornito dai nostri legali -scrive il sindacato - l‟Anaao ha dato mandato affinché si provveda ad impugnare la delibera n. 2/2016 (Accordo Quadro per lo svolgimento delle funzioni provinciali unificate dei servizi sanitari, amministrativi, tecnici e professionali) davanti al Tar». Contro l‟accordo quadro e le delibere conseguenti Anaao aveva già annunciato opposizione. Grosse perplessità sono state espresse in un documento dettagliato trasmesso al vertice del Sant‟Anna anche dai sindacati Fp-Cgil e Cisl-Fp. Sanità e sociale. Rivoluzione in vista Il Wwf dell‟Emilia-Romagna interviene sulla decisione del Consiglio dei ministri, che con l'approvazione della Via sblocca l'iter autorizzativo per la costruzione dell‟Autostrada Cispadana. «Una decisione che per certi versi non stupisce, ma conferma l'allarme per un'aggressione del territorio che assume dimensioni sempre più preoccupanti». E' questa l'opinione del WWF, che ha sempre contrastato la realizzazione di questa infrastruttura, ritenendo che non sia giustificata sotto il profilo ambientale, ma neppure dal punto di vista economico. «Stiamo parlando di un‟autostrada lunga quasi 70 km, che inciderà su di una pianura a vocazione agricola costerà oltre 1 miliardo e 300 milioni di soldi pubblici.BONDENO Azienda Usl di Ferrara e Comuni del Distretto Ovest si sono confrontati ieri mattina nella sala 2000 a Bondeno, sul tema “Programmazione partecipata per un sistema integrato di servizi sociosanitari”. Nel corso della giornata insieme alle organizzazioni sindacali, agli enti gestori dei servizi, alle associazioni di volontariato e al terzo settore sono state affrontate le tematiche inerenti il contesto sociale e sanitario, i bisogni espressi dalla popolazione e le prospettive di intervento dei servizi. La giornata, iniziata con il saluto del sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini , ha aperto la partecipazione al percorso di programmazione – già avviato da Ausl ed enti locali – ai diversi soggetti che a vario titolo concorrono a costruire il sistema integrato dei servizi sociali e socio-sanitari dell‟Alto Ferrarese. Ciò allo scopo di migliorare i livelli di partecipazione ai processi di programmazione territoriale che si concluderanno con l‟adozione dei piani di zona. Su questi temi, sulla situazione odierna e sui vari progetti messi in campo dalla Ausl e dai servizi socio sanitari territoriali si sono concentrate le relazioni di Felice Maran e Roberta Sarti rispettivamente direttore del distretto ovest dell' Azienda Usl di Ferrara e responsabile dell'ufficio di piano Distretto Ovest. Un‟opportunità in più, come hanno sottolineato i dirigenti dell‟Ausl, per avere indicazioni e riscontri diretti da parte delle rappresentanze del territorio circa le problematiche delle diverse fasce delle popolazioni territoriali: minori in difficoltà, adulti disabili e svantaggiati, anziani fragili e nonautosufficienti. Sui temi trattati sono intervenuti successivamente durante la tavola rotonda moderata da Cristina Coletti, assessore alle politiche sociali del Comune di Bondeno: Nando Balboni, segretario Fnp-Cisl di Ferrara, Chiara Bertolasi, portavoce del forum terzo settore, Nicola Folletti, direttore Cooperativa Serena di Ferrara, Giordana Govoni, di Anffas Cento , Claudia Mazzucca, direttrice della Casa Residenza "Plattis" di Cento, Giovanni Sandri, assessore servizi sociali del comune di Mirabello, Cristiano Zagatti, segretario provinciale confederale Cgil di Ferrara e Piero Lodi, sindaco di Cento il quale ha concluso i lavori. Per il primo cittadino centese una giornata importante soprattutto per analisi costruttive uscite dalle analisi dei colleghi, «stiamo percorrendo una strada di riorganizzazione complessiva del settore sociosanitario - spiega il sindaco Lodi - che ha raccolto la sfida di approcciare il tema della sanità mettendo al centro non più l'infrastruttura ma l'utente finale cioè colui che deve beneficiare delle cure e dobbiamo raccogliere la sfida di continuare a progettare servizi in modo diverso, utilizzando modelli diversi e accettando il fatto che i finanziamenti del recente passato, così come erano pensati non arriveranno più». Il grazie del Comune alla dottoressa Pittini MASI SAN GIACOMO Dopo oltre ventisei anni di ininterrotto servizio come medico di base a Masi San Giacomo, lo scorso gennaio è andata in pensione la dottoressa Silvana Pittini. Come ringraziamento per le sue doti umane e professionali e per il grande contributo che ha portato alla comunità giacomense, l'amministrazione comunale di Masi Torello ha pensato di ringraziarla per il suo lungo e ottimo operato con una cerimonia pubblica aperta a tutta la cittadinanza che si terrà venerdì 19 febbraio alle 10 in municipio. Il sindaco Bizzarri e l'amministrazione comunale, a nome di tutta la cittadinanza, le tributeranno una targa come segno di stima per il grande sostegno dato ai cittadini. Dallo scorso 7 gennaio ha preso il posto della dottoressa Pittini, con un incarico pro tempore, la dottoressa Angelina Tuzza, specializzata in malattie infettive. Anche gli studenti penalizzati dal ticket nCaro direttore, ci sono molte categorie che verrebbero penalizzate se il parcheggio dell'ospedale di Cona venisse messo a pagamento: primi fra tutti i pazienti, ma anche i dipendenti (dell'azienda ospedaliera e non), coloro che per gravi motivi di salute usufruiscono periodicamente di visite e cure speciali e tanti altri. Aggiungo un' ulteriore categoria: gli studenti universitari. Ho raccolto, in qualità di rappresentante degli studenti di UniFe, numerose lamentele e preoccupazioni in merito. Molti sono i ragazzi e le ragazze che quotidianamente vanno a Cona per le lezioni o per svolgere attività di tirocinio in ambito medico o para medico: mi riferisco agli studenti di medicina, a quelli di infermeria, fisioterapia e ai tanti ricercatori. Pensiamo ad uno studente con lezioni a frequenza obbligatoria che, per un semestre, debba recarsi al Sant'Anna, pagando euro 5,50 al giorno: alla fine dei sei mesi avrà speso una somma pari a due rate di iscrizione all'università! Questi giovani frequentano l'ambiente ospedaliero svolgendo prestazioni e attività importanti, e costituiscono un tassello fondamentale della filiera sia accademica sia sanitaria: la loro corretta istruzione pratica e teorica di oggi li renderà qualificati professionisti di domani, a vantaggio di tutta la società. Per le categorie sopraindicate, pagare un prezzo -qualsiasi esso sia- per usufruire d un servizio sanitario pubblico o per studiare è a dir poco assurdo, per lo meno fino a quando le reti di trasporti non saranno state sufficientemente potenziate. Fino a quando non ci saranno le condizioni ottimali di base per permettere tanto ad un paziente quanto ad uno studente di recarsi all'ospedale in maniera efficiente e veloce, chiedere di pagare il parcheggio resterà un paradosso. Leonardo Uba Presidente del Consiglio Studenti UniFe