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Atleta REGIA S.r.l. Logistica & Recapiti - Viale R.Wagner, 62/L - 84131 - Salerno - tel. 089.33.66.50 - fax 089.20.96.851 www.regiarecapiti.it Il Tiro a segno è una pratica sportiva che consiste nel colpire un bersaglio il più possibile vicino al centro da una determinata distanza. Una disciplina sportiva non certo semplice, ma sicuramente affascinante e spettacolare, per gli atleti ma anche per gli spettatori. Tutti nella vita hanno provato almeno una volta a centrare un bersaglio. Riuscirci ad alto livello e laurearsi campione d'Italia non è certamente da tutti. Il segreto? Allenamento e soprattutto concentrazione. Parola di Giuseppe Pietropaolo da Cava de' Tirreni, campione italiano nella specialità bersaglio mobile. Un risultato raggiunto con grande passione e caparbietà e soprattutto tra mille difficoltà. Soprattutto per quanto riguarda gli allenamenti quotidiani. E infatti Pietropaolo ha raggiunto questo straordinario risultato allenandosi poco. A Cava de' Tirreni infatti da un anno hanno abbattuto il poligono: «Mi sono allenato a Napoli perché purtroppo a Cava da un anno abbiamo questo grande problema. Stiamo cercando una struttura nuova, ma per il momento non siamo ancora riusciti a trovarla. Speriamo di riuscire a risolvere il problema per l'inizio della prossima stagione agonistica». Nonostante il problema impianti, il campione metelliano, però, è riuscito a conquistare il primo posto nella specialità bersaglio mobile a corse miste e il terzo posto nel bersaglio mobile: «La differenza sta essenzialmente nella velocità del bersaglio. A corsie miste è una velocità variabile, nell'altra specialità escono prima 30 corse lente e poi veloci. La prima è molto più difficile e necessita di maggior attenzione, perché non puoi mai sapere a che velocità arriva il ber- saglio». Quello conquistato quest'anno non è stato il primo titolo italiano: «Ho già vinto nel 1998 e nel 2009. Ma quest'anno la vittoria mi ha regalato grande soddisfazione anche perché ottenuta in rimonta». In rimonta perché quest'anno è cambiata anche la formula. Infatti si è disputata una finale tra i primi quattro classificati: per vincere bisognava arrivare a quota sei: «Ed io sia in semifinale che in finale ero sotto nel punteggio 5-3 e poi ho vinto 6-5 in rimonta». Oltre il titolo individuale è arrivato anche un secondo posto a squadre: «Insieme ai miei compagni Agostino Borriello e Riccardo Pisapia, che voglio ringraziare per il sostegno, ci siamo classificati al secondo posto. L'anno prossimo speriamo di fare meglio. Il mio vero obiettivo adesso è proprio quello di centrare il titolo a squadra». Ma qual è il segreto per ottenere grandi risultati? «Sicuramente la concentrazione è fon- damentale. La differenza è tutta nella testa. Certamente è importante anche l'allenamento e la tecnica, soprattutto l'alzata della carabina può davvero fare la differenza». La stagione del tiro a segno ripartirà a gennaio («così posso dedicarmi al mio hobby preferito, la mia figlioletta») con i regionali per poi chiudersi sempre con i Nazionali. Senza nessun appuntamento internazionale: «Purtroppo questa disciplina non è più uno sport olimpico. Speriamo in una riammissione nel 2016. Per me sarebbe davvero un sogno, anche se l'età inevitabilmente avanza e ci sono molte Nazioni attualmente più forti dell'Italia». Arrivare alle Olimpiadi sarebbe il giusto coronamento di una grande carriera ma soprattutto di una passione iniziata quasi per caso: «E' stato mio cugino, tiratore, a portarmi la prima volta e mi sono subito appassionato». Passione indubbiamente ripagata dai risultati. (red.at.) La funzione sociale dello sport po p sport s sp por orrrtt o .iiitt e eco economy.it ec co c onomy o nomy y...it y ottobre 2011 all’interno •Taekwondo 3 spor sport s sp po por p ort rt co no e eco economy.it ec c on on onomy omy y..it y ..iiitt Lo sport ha un'indubbia funzione sociale. Grazie alla pratica sportiva si può uscire da situazioni devianti e dal futuro nero. Ci sono però alcune discipline che più di altre offrono una possibilità di riscatto. Dalla strada alla gloria. è questa la grande lezione del pugilato. Non è retorica ma la nobile arte dei guantoni offre davvero questa chance. La riprova è fornita ad esempio dalle società pugilistiche della città di Salerno che davvero e non solo a parole hanno tolto dalla strada tanti ragazzi, dando loro almeno la speranza di un futuro migliore. Come nel caso dei giovanissimi Scannapieco e Socci che proprio grazie alla boxe sognano di affermarsi ad alti livelli. Campioni del domani, ma non possiamo certo trascurare i tanti campioni dell'oggi che fortunatamente abbiamo. Tra questi sicuramente Giuseppe Pietropaolo, campione italiano di tiro a segno. Senza un poligono da più di un anno, dopo che la struttura di Cava de' Tirreni è stata abbattuta, questo atleta con grande passione e indubbia caparbietà è riuscito a raggiungere traguardi notevoli. Perché tra mille difficoltà, tra mille problemi, a fare la differenza sono il talento ma anche la voglia di sacrificarsi. Senza sacrificio però non si va da nessuna parte. E' questo l'insegnamento da dare ai piccoli atleti, campioni del domani. sport s sp po por p ort rt onomy e eco economy.it ec economy co c o on nomy y..it y .iitt • FABIO SETTA por p sport s sp po ort rt onomy ec eco economy.it ec economy co o on nomy y..it y .iitt Bersaglio centrato Mensile di cultura e informazione sportiva L'antica “arte dei pugni e dei calci in volo”, nata in Corea è cresciuta con le vittorie dei suoi protagonisti in tutto il mondo fino a diventare uno degli sport olimpici. Anche a Salerno questa disciplina sta attirando un numero sempre maggiore di appassionati attirati dal fascino di quest’arte marziale • Atleticaleggera C’è una famiglia che vince. Ai Campionati Italiani Master su pista la famiglia Moscarella ha portato a casa ben quattro medaglie. Il padre Rocco, 84 anni, ha conquistato l’oro negli 800 metri e l’argento nei 100 m. I figli Antonio e Vito hanno vinto oro e bronzo nei 3000 siepi spor sport s sp po por p orrtt o ono .iiitt ec economy.it ec eco econo co no omy o my y...it y Anno III numero 10 via Matteo Greco 3, Salerno tel.089 798697 - 089 795403 fax. 089 792172 •Pugilato 6 Alla scoperta della palestra Metropolis di Salerno, fucina di talenti e di campioni, diretta dal maestro Mario Collina: “La mia più grande soddisfazione, tra molte difficoltà, è aver tolto dalla strada tanti ragazzi”. Scannapieco e Alessia Socci le giovani promesse del movimento salernitano sport s sp po por p orrtt onomy eco economy.it e ec economy co c o on nomy y...it y iitt l di Salerno e Provincia www.salernitanasporting.it 2 l Atleta numero di Salerno e Provincia 10 ottobre 2011 La campionessa di Paestum si racconta dentro e fuori dal campo di gioco:“Musica e cinema sono le mie grandi passioni” Cuore di capitano con un sogno tricolore Antonella Coppola è il vero cuore pulsante dell’Itc Store Salerno che va a caccia del terzo scudetto consecutivo. E intanto ha alzato al cielo la Supercoppa Italiana • MARCO DE MARTINO Chi l’ha detto che i sogni non s’avverano? Quello di Antonella Coppola, almeno uno dei tanti, è diventato realtà da qualche settimana. Complice anche l’addìo alla pallamano giocata di Natalya Anisenkova, l’atleta nativa di Paestum è diventata il capitano dell’Itc Store Salerno. E come se non bastasse Antonella Coppola, al suo esordio con la fascia di capitano sul braccio, ha alzato al cielo subito un trofeo proprio davanti ai suoi amati tifosi: la Supercoppa italiana. Meglio di così… direbbe qualcuno. Ma non tutti sanno che la carriera agonistica di Antonella Coppola è stata costellata di sacrifici, pro- « Con i tifosi ho un rapporto speciale. Il mio pregio è sicuramente la caparbietà, il difetto peggiore è la sbadataggine» io sostengo l Atleta blemi ma anche di tante soddisfazioni. Arrivata in tenera età a Salerno, Antonella Coppola ha fatto tutta la trafila delle giovanili nella squadra storica della pallamano salernitana, l’Handball Salerno. Subito promossa in prima squadra, dimostrò subito le sue grandi doti caratteriali e tecniche. Proprio quando sembravano schiudersi per lei le porte della Nazionale arrivò nel 2007 l’addìo alla Pelplast Salerno ed il passaggio, in serie A2, alla Pdo Salerno dove riabbracciò il suo mentore Lino Loria. Fu l’inizio della sua inarrestabile ascesa. Da quel momento sono arrivati una promozione in serie A1, una Coppa Italia, un Handball Trophy, due scudetti ed una Supercoppa Italiana. In pratica nel giro di tre anni Antonella Coppola ha vinto tutto quello che c’era da vincere. In più è divenuta una dei pilastri della Nazionale Italiana collezionando proprio nella sua Salerno, nel 2008, la prima convocazione: “Fu un’esperienza stupenda –afferma Coppola- ed anche se non giocai mi rimarrà per sempre nella mente l’accoglienza straordinaria che mi riservarono i tifosi”. Tra Coppola e la torcida c’è sempre stato un legame particolare. Anche nell’ultimo match contro Nuoro, in cui nel giro di 20’ Coppola ha realizzato ben 7 reti, alla sua uscita dal campo le è stata tributata una Nelle due foto Antonella Coppola, la giocatrice nativa di Paestum e ormai simbolo dell’Itc Store Salerno, formazione regina indiscussa della pallamano Il capitano salernitano vanta anche diverse presenze in nazionale, con esordio a Salerno, e diversi trofei in bacheca vera e propria ovazione: “E’ bello sentire il calore della gente –dice il capitano dell’Itc- anche perché amo Salerno che considero ormai casa mia”. Tante le passioni del numero nove dell’Itc Store, in primis la musica: “In cima alla lista metto Ligabue –rivela Coppolapoi c’è Vasco ma disdegno non gruppi rock come gli Oasis, gli U2, i Red hot chili peppers ed i Green Day. Ascolto anche musica leggera italiana, con una preferenza particolare per Grignani, De Gregori e Battisti”. Antonella è appassionata anche di film: “In questo sono abbastanza volubile, nel senso che mi piace sia il genere sentimentale che avventuroso. I film di Massimo Troisi, però, sono senza dubbio i miei preferiti”. Un pregio ed un difetto: “Il pregio è la mia caparbietà, il difetto è la mia sbadataggine” dice sorridendo capitan Coppola. Un passaggio obbligato riguarda lo sport, ma da un altro punto di vista. A parte la pallamano, Antonella Coppola ama molto il calcio: “Ho assistito ad alcune partite della Salernitana, la mia squadra del cuore. Mi piace molto anche la Roma, per la verità”. Infine, un desiderio: “Non lo dico, altrimenti non si avvera”. Sarà per caso composto da tre strisce verticali tricolore? “Può essere…”. Mensile di cultura e informazione sportiva l Atleta di Salerno e Provincia Gianpiero Scafuri Direttore editoriale Fabio Setta massaggiatore yoga pilates shiatsu chikung tai ji quan rebirthing mediazione psicosomatica musicoterapia danza del ventre via Diaz - trav. Guglielmi 14/18 84122 -Salerno www.centrostudishen.it [email protected] Parrucchiere o 0% lid 2 va del on to up on co s c o rl pe Ettore uomo - donna Via Posidonia, 22 84100 Salerno Prenotazioni al 089. 750614 CERAGEM TUTTO GRATIS via Zanotti Bianco, 42/44 Salerno 089-2850931 / 331 5859135 Direttore responsabile Diletta Turco Caporedattore Progetto grafico red.atl. Direzione via Giulio Pastore, 17 84100 Salerno www.editorialeatleta.it e-mail [email protected] Autorizzazione del tribunale di Salerno n. 20/2009 del 29-04-2009 Stampa Arti Grafiche Capozzoli via Irno, snc loc. Sardone 84098 Pontecagnano Faiano Salerno tel.089 382 647 l numero Atleta di Salerno e Provincia 10 ottobre 2011 3 Il maestro Del Guacchio: “E’ necessario grande impegno. Senza sacrificio non si arriva da nessuna parte” L’artedeipugniedeicalciinvolo Il Taekwondo attira sempre più appassionati grazie alle affascinanti tecniche acrobatiche “Ma ancor prima della tecnica agli allievi va insegnato il rispetto per gli avversari” • ANGELO DE NICOLA Un kimono di determinazione, stretto in vita da una cintura di coraggio, è il vestito da combattimento dell’esperto guerriero del taekwondo. L'antica “arte dei pugni e dei calci in volo”, nata in Corea e basata quasi esclusivamente sull’utilizzo delle tecniche dei calci, è cresciuta con le vittorie dei suoi protagonisti in tutto il mondo fino a diventare uno degli sport olimpici. Le tecniche acrobatiche, utilizzate in quest’arte di combattimento orientale, calamitano da sempre l’attenzione degli appassionati nella famosa esibizione della tavolette di legno spezzate. Sulle orme degli antichi maestri la passione degli atleti ha creato un punto di riferimento per il taekwondo a Salerno. Una casa per i futuri campioni dal kimono granata. “Nella palestra del Parco Arbostella alleniamo da alcuni anni i ragazzi che con grande passione ci hanno chiesto di insegnare loro le antiche tecniche di quest’arte marziale affascinante. – dice Gerardo Del Guacchio, maestro di arti marziali della Polisportiva taekwondo Salerno – Abbiamo aperto tante palestre affiliate con l’obiettivo di creare una fitta rete, a Salerno e provincia, e di avvicinare i giovani agli sport da combattimento. Nel caso del taekwondo è importante, ancora prima di imparare le basi delle tecniche, insegnare all’allievo il rispetto per l’avversario e il sacrificio quotidiano. Senza sacrificio nessun atleta, a prescindere dal settore agonistico in cui si cimenti, può sperare di ottenere risultati importanti nel corso d e l tempo”. Una vita spesa per gli sport da combattimento è quella vissuta da Gerardo Del Guacchio. Il maestro salernitano ha guidato i primi passi della Nazionale Slovacca, del Sud Africa, della Nazionale Italiana Juniores e della Regione Campania. Per 15 anni fiduciario Coni di Salerno e Avellino, Del Guacchio ora sogna di allenare un nuovo campione del futuro. “Nella città di Salerno sto cercando di vincere una mia personale sfida con gli sport da combattimento come il pugilato. – prosegue il maestro – Ho iniziato ad amare il combattimento all’età di 16 anni, quando ho imparato dai miei maestri ciò che ancora oggi cerco di trasmettere ai miei allievi. Mi sono poi trasferito in Inghilterra e gareggiavo nella categoria Pesi Leggeri del pugilato. Voglia di far bene e amore per lo sport sono stati le mie compagne nel corso degli allenamenti e durante gli incontri. Ogni pugno incassato, e ogni sconfitta patita, per me hanno avuto una profonda morale di vita per imparare a non ripetere in futuro gli errori commessi nel passato. Adesso sono tornato nella mia Salerno, una città che ama lo sport, dove sono fermamente convinto che si possano gettare le basi per creare strutture adeguate a ospitare i campioni del domani”. Dai bambini agli adulti. Non c’è limite di età per l’ap- passionato che desidera seguire le orme degli antichi maestri del taekwondo. “Con le arti marziali il bambino inizia divertendosi e, se dimostrerà costanza negli allenamenti e potenzialità latenti nel corso delle prove, saremo pronti anche a proporlo per una competizione di livello nazionale o regionale. All’indirizzo email: [email protected] attendo con ansia tutte le adesioni dei ragazzi interessati ad abbracciare l’avventura delle arti marziali. Lo sport è sì sacrificio, - conclude Del Guacchio - ma anche enormi soddisfazioni quando si raggiungono le mete tanto ambite”. Dopo il saluto rituale l’atleta salernitano si è messo in guardia. Il preciso colpo della vittoria sta per essere sferrato. Non solo uomini, tante le donne protagoniste Movimentoincrescita Titoli italiani, regionali e provinciali e il grande sogno chiamato Londra Quando un esperto di arti marziali incontra il suo avversario nel giorno della sfida il colpo della vittoria è già stato sferrato ormai da tempo. Non è il caso a decretare la vittoria o la sconfitta, poiché ogni trionfo in gara è di colui che si è preparato meglio nel lungo e difficile percorso di allenamento. Il duello, infatti, è solo l’ultima tappa del lungo cammino tracciato dagli antichi maestri. La stessa strada sulla quale si sono incamminati gli atleti della Regione Campania. “A livello provinciale abbiamo raccolto tanti successi con la Bentis, che ha sede a Mercato San Severino, del m a e s t r o Senatore che ha istruito tre atleti che sono p o i partiti p e r unirsi al ritiro con la Nazionale italiana. - Del Guacchio, maestro di arti marziali - A Capaccio possiamo vantare due ragazzi nazionali, che hanno partecipato ai mondiali di forme in Russia nel 2011 e l’altro in Corea. Una dei due è la giovane promessa Grandino”. Non solo allievi promettenti ha il maestro Del Guacchio. Un compagno di allenamento, un Indicato per atleti dalla corporatura minuta e che non dispongono di una grande forza fisica Kali, lo stile di autodifesa che arriva dalle Filippine Come scudo da utilizzare nei momenti difficili contro le avversità di un mondo che mette quotidianamente a dura prova uomini e donne si è sviluppata una tecnica, che ha il preciso scopo di fornire un indispensabile aiuto contro le aggressioni. Le antiche discipline di autodifesa, che traggono la loro origine dallo stile Kali filippino, sono la disciplina che un gruppo di maestri di arti marziali sta diffondendo a Salerno e provincia. Gli allievi, per la maggior parte persone adulte, sono spinti dal desiderio di trovare conforto nelle tecniche di difesa qualora fosse necessario utilizzarle in determinate circostanze. “Sono più di sei anni che insegno queste tecniche ai miei allievi con l’obiettivo di aiutarli a prevenire ipotetiche aggressioni. – dice Matteo Renna, maestro di 8° livello – C’è stata una risposta positiva su tutto il territorio di Salerno e provincia, con tante persone che si sono rivolte a noi per imparare le tecniche base”. Nell’arco di sei mesi, con impegno costante in allenamento, l’allievo può già vedere i primi risultati. “Per raggiungere importanti obiettivi bisogna sacrificarsi molto nel campo delle arti marziali come abbiamo fatto in passato io e i due maestri, Antonio D’Aiuto e Danilo Salvatori, con i quali ho condiviso questo progetto. - prosegue Renna – Ho trascorso più di trent’anni della mia vita impegnandomi nello studio delle arti marziali, passando dal Jeet Kune Do ad altri stili, ma il sogno nel cassetto è sempre stato quello di diventare un maestro. Il corso si svolge con una serie di sedute d’allenamento, di due ore ciascuna, e con l’aiuto del maestro Salvatori, che è anche responsabile Acsi sul territorio, seguiamo tutti quelli che desiderano imparare”. Lo stile filippino è particolarmente indicato per atleti dalla corporatura minuta. “Sì, lo stile filippino è stato creato anche pensando a persone piccole che non dispongono di una grande forza fisica. Tutti quelli che sono interessati a inviare le loro adesioni possono scriverci all’indirizzo email [email protected]. Ritengo che sia fondamentale, al giorno d’oggi, conoscere delle tecniche – conclude Renna - che permettono di evitare un’aggressione improvvisa da parte di estranei”. fratello di combattimento, è ora pronto per sfidare gli atleti più forti del mondo alle Olimpiadi. “Mauro Sarmiento è un esempio per tanti giovani appassionati del taekwondo. Rammento sempre con piacere il periodo di allenamento trascorso insieme a lui. Non si è mai fermato davanti alle difficoltà, continuando a impegnarsi a fondo per raggiungere gli obiettivi che si era prefisso. Ho avuto il piacere di incontrarlo a Napoli. Ora ci siamo divisi, ma la passione che ci unisce in una profonda amicizia ci spinge ogni giorno a migliorare ovunque ci troviamo”. Le donne sono dei temibili combattenti nel settore delle arti marziali. “Ci sono tantissime atlete che si sono distinte in questo settore sportivo nel corso degli ultimi anni – prosegue il maestro – una di queste è Isa-bella Martinetti, di 27 anni, che ha già conquistando un po’ tutto in questo stupendo settore agonistico. Poi c’è Loredana Iaccio, le sorelle Ilaria e Daniela Sisti, Giovanna Zito, le sorelle Rocco. Alcune di queste atlete hanno amato tanto le arti marziali da fondare la propria palestra. Martinetti ha il suo centro di allenamento a Bellizzi, mentre Zito è istruttrice Federale a Benevento. Poi vanno ricordate Annamaria Matonti e Cherubino Lucia”. Perché le arti marziali affascinano tanto le donne? “Credo per la disciplina che viene insegnata. Non è solo una ginnastica fine a se stessa. Le arti marziali sono un vero e proprio stile di vita, che va seguito per diventare dei veri esperti”. In kimono anche all’Università. “Abbiamo raggiunto anche ottimi livelli nei campionati universitari. Da ricordare Mario De Simone campione nel 1998. Paolo Stanzione e Carmine Rago – conclude Del Guacchio - si sono distinti nel campionato italiano”. Il viaggio per migliorare non ha mai fine. All’orizzonte sorge il sole di una nuova sfida. Atleta Salerno Village boom: Stra…successo 4 l numero di Salerno e Provincia 10 ottobre 2011 Due giorni di fitness, balli e soprattutto travolgente svago ed intrattenimento movimento e divertimento • VALENTINA LIGUORI Due giorni travolgenti. Due giorni dedicati a chi ama il ballo e il fitness in tutte le sue forme. Questo è stato per il secondo anno consecutivo Salerno Village, lo splendido evento organizzato presso il Palacus Di Baronissi. dal Centro Studi P.A.F. Promozione Aerobica & Fitness, con la collaborazione del C.u.s.. Salerno (Centro Universitario Sportivo) e del C.s.e.n. (Centro Sportivo Educativo Nazionale). Una due giorni dedicata al Fitness e Wellness di eccellenza, a tutti gli addetti al settore e a tutti gli appassionati che amano lo sport e sentirsi bene. Una kermesse davvero interessante che si è strutturata con master class, corsi di formazione, convegni, expo dedicati al fitness, all’estetica e al wellness. Tante le discipline ammirate e che, divise per aree, hanno attirato tantissimi appassionati. Tra queste sicuramente l’area Combat con discipline quali Cardio Combat, Kick Power Bowing, Aerokombat e Steel Combat; l’area latina, con tutti i balli calienti della tradizione sud e centrameri- « Il bilancio è positivo, abbiamo registrato un grande entusiasmo per queste discipline» cana; l’area riservata alle arti marziali con il Maestro Desiderio e l’area choreography con lezioni ed esibizioni di Step, Aerobica, House, Dance, Macumba, Body Cumbla y Reggaeton. “Il bilancio è sicuramente molto positivo” – ha dichiarato l’organizzatore della manifestazione, il maestro Alfredo Petrosino – “abbiamo registrato un’affluenza davvero oltre le previsioni, circa il 30% in più rispetto all’edizione dell’anno scorso. Soprattutto il secondo giorno c’è stato il pienone, così da concludere le due giornate nel migliore dei modi e con grande entusiasmo in vista della prossima edizione”. I numeri di Salerno Village parlano davvero chiaro. E’ una manifestazione in grande crescita: “Abbiamo avuto un affluenza generale nei due giorni di circa 1.500 persone, tra addetti al settore come istruttori, proprietari di palestre ed esperti di settore, ma anche semplici appassionato e amanti del benessere. Molti ne hanno approfittato per ridurre pancia e cellulite. E così armati di scarpe di ginnastica e body elastico si è riversata sui tappetini, step e cyclette”. Grande successo, quindi, ma anche un rimpianto. Sarebbe bello che invece di soli due giorni la durata dell’evento fosse almeno di una settimana: “Così avremmo più tempo e modo per dare spazio ad alcune discipline che sono molto apprezzate”. Boom di atleti per la Strasalerno che diventerà una gara nazionale Un appuntamento fisso nel panorama salernitano ma anche del panorama nazionale. Un successo che si conferma, ano dopo anno. Questa è la Strasalerno, manifestazione agonistica e amatoriale organizzata dalla Vis Nova Salerno. Agonistica ed amatoriale perché anche quest’anno la giornata di sport, di colori e di festa si è divisa in diversi segmenti. Un fiume di partecipanti, circa duemila, una grande soddisfazione per gli organizzatori. Ad aggiudicarsi la maratona è stato Antonio Barretta, mentre nella mezza maratona il più rapido è stato una bella manifestazione” – ha dichiarato Giovanni Ferrigno della Vis Nova – “siamo davvero soddisfatti per il grande numero di adesioni a questa manifestazione che cresce sempre di più anno dopo anno”. Baciata quest’anno anche da uno splendido sole la Strasalerno può festeggiare anche un altro traguardo. Infatti dall’anno prossimo la storica corsa podistica, nata con fini puramente amatoriali, entrerà a far parte del calendario delle gare nazionali, come assicurato dalla Federazione italiana di atletica leggera: “La Fidal ci ha fatto comunicato Gennaro Varrella. Ma al di là della gara agonistica è stato bello vedere soprattutto tanti atleti amatoriali, tanti bambini, tante famiglie riversarsi per strada e, magari non completare l’intero percorso, ma divertirsi e passare una giornata diversa. Tanti sono stati i salernitani a prendere parte alla manifestazione, ma tantissimi, soprattutto per quanto riguarda il lato agonistico, sono stati gli atleti arrivati dal resto dell’Italia. In molti sono arrivati da Potenza, da Bari, qualcuno da Roma, altri ovviamente da Napoli. “E’ stata che l’anno prossimo la Strasalerno sarà una gara nazionale, così questa città si candida ad essere una capitale dello sport nella nostra regione e in tutto il mezzogiorno d’Italia – ha dichiarato l’assessore allo sport per il Comune di Salerno, Maraio – questo è un evento davvero stupendo in cui si respira l’aria dello sport ed una atmosfera straordinaria, oggi più che mai siamo contenti di assistere a questa gara con così tanti partecipanti”. Mongolfiere, quanti colori nel cielo (red atl.) A Paestum il terzo raduno internazionale: un evento di sport, gastronomia e musica Tra i grandi protagonisti l’indiscusso campione Nello Charbonnier, ma anche i tanti giovani che per la prima volta hanno viaggiato su questo sempre affascinante pallone aerostatico • ALESSIO FUSCO Per dieci giorni il cielo di Paestum è stato colorato da pittoreschi palloni aerostatici che si sono avvicendati in diverse gare e in record da battere. L’evento, organizzato dall’associazione “Viverepaestum” ha visto come protagonista il pluricampione italiano Nello Charbonnier che con il suo team ha anche coordinato le operazione di volo. Moltissimi sono accorsi per assistere allo spettacolo delle mongolfiere, un appuntamento che è riuscito ad allungare la stagione turistica estiva al di là delle previsioni. «Un ‘esperienza favolosa, all’inizio avevo paura, pensavo di non farcela, poi però ho preso confidenza con il mezzo, più salivo di quota più il mio corpo rabbrividiva al pensiero di essere sospeso in area su una cesta collegata ad un pallone. Ho avuto bisogno di qualche minuto per calmare la mia ansia poi dopo un bel sospiro ho aperto gli occhi e davanti a me si è aperto uno scenario fantastico. Finalmente ero calmo avevo preso confidenza con la mongolfiera. Il tutto, però, è durato poco, perché al momento dell’atterraggio la paura è tornata. Sembrava che ci stessimo schiantando in terra, il pilota ci diceva di molleggiare per avere un impatto non troppo brusco. Abbiamo avuto un po’ di difficoltà e per colpa del vento la cesta una volta toccato il suolo si è anche ribaltata. Ma la paura è stata inversamente proporzionale al dolore. Tanta, tantissima paura ma alla fine tutto bene. E’ stato fantastico. Lo rifarei sicuramente». Queste sono state le parole di un giovane ragazzo appena sceso da una mongolfiera, che come molti altri, hanno provato l’ebbrezza del volo. Anche Nello Charbonnier si è detto sorpreso per l’afflusso di persone inaspettato, «Per noi – ha detto il campione italiano - è davvero una grande vittoria che oggi sia venuta tutta questa gente per assistere ai voli, significa che apprezza e condivide i valori della manifestazione che agglomerano lo sport e l’ambiente». Insomma divertimento per tutti i gusti, unito alla passione per uno sport così antico e ancora praticato, nonostante le nuove tecnologie abbiano messo a disposizione mezzi veloci e comodi per volare, e soprattutto con ancora margini di crescita interessanti. La manifestazione ha coinvolto anche diverse aziende che attraverso alcuni stand hanno potuto esporre i prodotti della città: dalla gastronomia al divertimento alla musica. Trenta equipaggi venuti da tutta Europa e ventimila presenze in tre giorni di manifestazione. Questi i numeri del 3° raduno internazionale delle mongolfiere a Paestum l numero La vittoria? Un vizio di famiglia 10 ottobre 2011 5 Cga sugli scudi Rocco Moscarella e i due figli trionfano ai campionati italiani master Ad accomunare i componenti della famiglia Moscarella, oltre al legame di sangue, sono la tenacia e il coraggio nell’affrontare nuove sfide. Ai Campionati Italiani Master su pista, che si sono svolti a Cosenza dal 30 settembre al 2 ottobre, hanno portato a casa ben quattro medaglie. Il padre Rocco, ottantaquattrenne, ha conquistato l’oro negli 800 metri, con il tempo di 6’59’’41, e l’argento nei 100 m, con la categoria Master 80. I figli Antonio e Vito hanno, invece, ottenuto rispettivamente l’oro e il bronzo nei tremila siepi, categoria Master 50, con il tempo 11’38’’61 e 12’14”38. «Il sorpasso – ha spiegato Antonio – del mio avversario emiliano è stato uno dei momenti più entusiasmanti della gara. Ho capito che potevo vincere. Tagliare il traguardo in testa è stata un’emozione unica». Il loro ottimo risultato è solo l’ultimo di una lunga serie. Antonio, tra l’altro, a Ponticelli è diventato campione regionale Indoor sui 400 m e gli 800 m, Vito lo è sui 3000 m e i 1500 m, mentre Rocco ha vinto i 60 m e gli 800 m. Una passione per l’atletica leggera che è nata, per Antonio, in età giovanissima. «Facevo la seconda o la terza media – ricorda l’atleta - quando, partecipando ai giochi della gioventù, sono riuscito a classificarmi in ogni selezione, dalla comunale fino ad arrivare a partecipare alle nazionali». Seguono anni di sacrificio. «A quel tempo Teggiano – continua- non offriva nulla per praticare questo sport. Così andavo ad allenarmi allo stadio Vestuti di Salerno, ma per raggiungerlo con mezzi pubblici ci volevano ore». A malincuore, quindi, Antonio rinuncia all’atletica. A riavvicinarlo alla sua passione è paradossalmente un malore, che, trentaseienne, lo porta all’esportazione di un rene. «Dopo la malattia – racconta – ho voluto lanciare una sfida con me stesso. Se prima correvo, perché non potevo farlo ancora? Quando ho visto che potevo riuscirci è stato un momento di rinascita. Ho capito che la mia vita non sarebbe cambiata». Partecipando alle gare Antonio incontra Michele Trotta, presidente della A.S.D. Atletica Camaldolese di Campagna, e decide di entrare in una squadra, che non ha più lasciato. Ha coinvolto di nuovo, intanto, nella sua passione anche il fratello, che lo segue negli allenamenti e nella partecipazione alle manifestazioni sportive. A Vito non manca lo spirito di competizione. «I momenti più emozionanti della mia carriera – afferma sorridendo- sono stati quando sono riuscito a battere Antonio. Ho vinto 78 anni fa alla Cavaiola e a Brienza». Il padre Rocco, invece, ha cominciato a ottant’anni.« Sono stato spinto dai miei figli – spiega – soprattutto da Antonio, ma ora sono un appassionato. Ho di Salerno e Provincia GINNASTICA «Il segreto è l’allenamento e il non mollare mai. E la terza generazione è già in pista» • BARBARA TROTTA Atleta avuto la fortuna che dà solo il Padre Eterno, arrivare a questa età in buona salute». Entrambi i fratelli hanno la loro ricetta per vincere. «Devi essere determinato, ma non frettoloso, altrimenti rischi di danneggiare il fisico e bruciarti come atleta» sottolinea Antonio. Per Vito, invece, il segreto è “l’allenamento, il non arrendersi e un pizzico di fortuna”. Una nuova generazione, la terza, comunque, è pronta ad aggiungersi a questa stirpe di campioni. I nipoti dell’anziano Rocco, Giuseppe e l’omonimo Rocco, erano già con i familiari sulla linea di partenza dell’edizione 2010 della Corsalonga di San Giovanni a Piro. Tre Campioni Regionali, due Argenti e un Bronzo; questo il prezioso bottino del Cga Salerno conquistati a Napoli nell’ultima prova del Campionato 2011. Gianmarco Di Cerbo si conferma Campione nella Categoria Alta Specializzazione su tutti e sei gli attrezzi, dando al 2° Clas-sificato ben 10 punti di distacco. Bene anche l’altra salernitana in gara, Laura Santoriello che nella finale di Specialita’ conquista due medaglie (Argento al Volteggio e Bronzo nel Corpo Libero). Altri titoli Regionali di Categoria con Cristian Atte (3 fascia) e Ciccio Schettino( 1 fascia), mentre Vincenzo Carbone conquista l’argento . Tutti e cinque i ginnasti si qualificano per l’Interregionale siciliana di novembre. In panchina confermato il tecnico Rotolo «Sarà un anno Roller in pista di transizione La società del patron Camisa ai nastri di partenza del torneo di A2 di hockey ma i nostri tifosi stiano tranquilli: si divertiranno e vedranno una squadra che lotterà sempre» Al via la nuova stagione della Campolongo Hospital Roller Salerno. La società di Piazza Sant’Elmo, dopo aver conquistato la salvezza in serie A2, ha lavorato tanto per allestire una rosa competitiva che potesse disputare un campionato tranquillo. In panchina siederà nuovamente mister Alfonso Rotolo, mentre mister Alfonso Stoia svolgerà il ruolo di team manager. Confermato in blocco il gruppo della passata stagione, al quale però è stato aggregato anche qualche giovane dell’under 20 oltre che i due innesti provenienti dal Giovinazzo (compagine di serie A1): l’attaccante Giuseppe Farinola ed il difensore Vincenzo Mastropasqua. “Sono venticinque anni che portiamo avanti il progetto Roller, anche se la società non dimostra di esser vecchia. Partendo da zero, abbiamo raggiunto grandi obiettivi, che hanno dato lustro alla nostra città. Per ben due volte siamo arrivati secondi in Coppa Italia dietro al mitico Novara, più volte siamo arrivati terzi in A1. Abbiamo partecipato con onore alla Coppa Campioni battendo il Porto su questo parquet. Poi, purtroppo, sono arrivati gli anni del calo, ma non per inferiorità tecnica, ma per faccende economiche. Siamo ripartiti dalla B e questa scelta ci ha premiato, perché siamo riusciti a conquistare la serie A2 con tutti giovani salernitani. Quest’anno i ragazzi avranno maggiore esperienza e contiamo di centrare una salvezza tranquilla. Speriamo che sia un anno di transizione. I tifosi possono stare tranquilli, perché vedranno una squadra che lotterà sempre e farà vedere un bell’hockey”. Rispetto alla passata stagione la squadra salernitana ha acquisito maggiore esperienza e potrebbe candidarsi ad essere una delle sorprese di questo torneo. Già in coppa Italia gli uomini di mister Rotolo sono usciti dal campo a testa alta, nonostante affrontassero compagini di serie A1. “Lo scorso anno – afferma mister Alfonso Rotolo – abbiamo sofferto fino all’ultimo istante per centrare la salvezza. La speranza, in vista di questo esordio di campionato, è che la squadra abbia maturato un pizzico di esperienza in più per affrontare con maggiore cattiveria un torneo difficile come quello di serie A2. L’obiettivo stagionale è la salvezza, speriamo di centrarla quanto prima in modo tale da poter giocare con maggiore tranquillità e perché no, levarci anche qualche soddisfazione”. Occhi puntati anche sul settore giovanile, ambito nel quale la società di patron Camisa ha sempre puntato molto. Lo scorso anno la formazione Under 17 ha centrato la qualificazione alle finali nazionali di Coppa Italia, risultato che mancava al club da diversi anni e che è di buon auspicio per il futuro. Dallo scorso anno, poi, il sodalizio granata ha aperto per la prima volta in assoluto anche al pattinaggio artistico, riscuotendo un notevole successo. Le giovani atlete durante la passata stagione si sono cimentate solo in gare di propaganda, mentre da quest’anno si prevede la partecipazione a gare federali. Atleta Sostieni l di Salerno e Provincia Mensile di cultura e informazione sportiva Contatta la nostra direzione [email protected] 6 l Atleta di Salerno e Provincia Metropolis, palestra di vita e di campioni numero 10 ottobre 2011 Dal 1993 ad oggi tante vittorie, storie di successo e soddisfazioni: Scannapieco e Socci i talenti del futuro Il maestro salernitano Mario Collina: «La mia vittoria più grande è aver tolto dalla strada tantissimi ragazzi e di essere riuscito a dar loro la speranza di un futuro migliore» Una passione per la boxe che si porta dietro fin da ragazzo, quando per lavoro è stato costretto a trasferirsi al nord Italia. Mario Collina, ex portuale in pensione, ha fatto dello sport che ama un mezzo di recupero sociale per ragazzi che a volte hanno bisogno di una mano per emergere da situazioni difficili. Una volta tornato nella sua città natale, Salerno, il maestro (come lo chiamano i suoi ragazzi) ha avuto in gestione dal Comune uno spazio in via Cantarella che ha trasformato nell’Associazione Sportiva Pugilistica Metropolis. Dal 1993 ad oggi di ragazzi ne sono passati tanti e con loro tante belle storie fatte di riscatto e successi sportivi. A raccontarlo sono proprio alcuni di loro, contenti di quello che hanno fatto fino ad adesso e volenterosi di fare ancora meglio. Vincenzo Scannapieco ha solo 16 anni ma è già titolare junior nella Nazionale Pugilistica Italiana e quest’anno si è classificato primo ai Campionati Nazionali Azzurrini. «Prima di conoscere il maestro e iniziare a frequentare la sua palestra ero un ragazzo molto arrabbiato», racconta Vincenzo, « con questo sport ho imparato a gestirmi e poi è un ottimo modo per sfogarmi». Contrariamente a quanto si possa pensare, la boxe piace anche alle donne. Molte ragazze hanno fre- « Abbiamo tanti iscritti, ci sono anche diverse ragazze ma sono davvero tante ed inevitabili le difficoltà » O 20 LA FFE % N RTA di CIO sc on to quentato il centro ma l’unica ad essere rimasta e a confermarsi campionessa nazionale per ben tre volte nella sua categoria è Alessia Socci, studentessa diciottenne. «Mi sono trovata quasi per caso qui perché prima di me questo centro era frequentato dai miei fratelli. Adesso la boxe per me è diventata un impegno quotidiano e uno stile di vita. Mi ha insegnato il valore del rispetto dell’avversario nello sport ma in generale anche nella vita e mi ha aiutato a calmare la rabbia che avevo dentro» racconta Alessia. Tante storie diverse quelle dei giovani che frequentano il centro del maestro Collina ma tutte accomunate, a suo avviso, da un unico grande problema, che poi ritorna come una costante nel modo di vivere attuale: il ruolo della famiglia. Molti di loro non hanno delle figure in grado di guidarli e se ci sono la loro importanza e il loro peso non incide nella vita dei ragazzi. Alcuni di loro, nonostante la giovane età e dopo essersi allenati per ore ogni giorno, fanno anche due lavori per mantenersi. «Per alcuni sono diventato un padre: mi chiamano quando sono in difficoltà, si confidano e mi rispettano. A volte capita anche che mi sveglino di notte per farsi andare a prendere da qualche parte». Nelle parole di Mario Nella foto in alto due dei talenti allenati dal maestro Collina che si allenano nella struttura di via Cantarella, a Pastena. In basso il maestro Mario Collina, ex portuale, grande esperto di pugilato. Per i suoi ragazzi è diventato un punto di riferimento, quasi un secondo padre Agenzia partner di Telecom Italia, SELEZIONA A VIA IA FIERAVECCH c’è L’Olio , grazie alle straordinarie capacità naturali dei suoi minerali a bio-frequenze bio-compatibili massimizza la tua: visussport •resistenza aerobica •forza muscolare •flessibilità muscolo – legamentosa •fluidità del gesto tecnico già utilizzato da atleti, preparatori e fisioterapisti di alto livello per gare, allenamenti e recupero fisico. www.visussport.com Salerno – Italy 4 ienze motorieche liti ducazione - sc scienze dell’e - economia - scienze po za en giurisprud CORSI MASTER E NAMENTO ministrazione IO Z FE R DI PE - pubblica am ofessiona didattici - pr li INGLESE CORSI DI ESAMI IN SEDE sede di lavoro Per informazioni chiamare al 393 154880 o inviare il proprio curriculum alla email [email protected] no Niccolò Cusa LAUREE: fisso mensile, provvigioni e incentivi CENTER ze Umane atica delle Scien Università telem ITA S R E V I N L’U CALL CENTER OFFRE UNISU 24 ORE SU 2 per il proprio organico operatori con inserimento immediato si legge una chiara soddisfazione per quello che in questi anni è riuscito a fare. «La mia vittoria più grande è quella di aver tolto dalla strada questi ragazzi e aver dato loro la speranza di un futuro. Alcuni si sono arruolati nelle forze armate, altri hanno preso un brevetto con cui ora sono diventati istruttori di boxe, altri stanno imponendo il loro nome a livello europeo e mondiale». Certo le difficoltà non mancano. Nonostante la disponibilità del Comune di Salerno nel dare un luogo dove allenarsi e far risparmiare al maestro Collina alcune spese come quelle della corrente e dell’acqua, di cose da fare ce ne sono sempre tante. Il centro ha degli evidenti problemi che andrebbero risolti e talvolta i mezzi utilizzati sono un po’ di fortuna. Attrezzature da comprare, lavori di manutenzione da fare, medicinali, cure mediche per gli infortuni che in un’attività sportiva sono all’ordine del giorno. «Il mio è un appello che rivolgo a tutti: istituzioni, amanti dello sport o semplicemente chi vuole fare del volontariato sociale. Io sono solo e sto spendendo tutto il mio tempo e i miei soldi in una cosa in cui credo ma ho bisogno di aiuto. Il numero dei ragazzi che la boxe ha tolto dalla strada parla da sé e i risultati si vedono. È solo una questione di volontà». via Irno Salerno hia 20 via Fieravecc Salerno 089 228038 09 081 195067 isabetta Per info: S.El 0070530 207 - fax. 081. tel. 334.6504 om [email protected] u.it om - www.unis www.seform.c CENTRO STUDI RECUPERO ANNI SCOLASTICI • MARINA CAVALIERE l numero Atleta 7 di Salerno e Provincia 10 ottobre 2011 Lunga vita al Re…d’Italia e d’Europa! ‘God save the queen’, ma qualcuno renda omaggio al Re. Per il wrestler King Danza titolo europeo e titolo italiano a distanza di pochi mesi • IVAN COSTA Il più grande insegnamento della storia, probabilmente, è che essa si compone di corsi e ricorsi storici; si compone di Re e di interregni, e poi ancora di Re, e nuovamente di interregni. Così, morto un Re, i sudditi astanti eran subito pronti a levare il pugno al cielo urlando: “Il Re è morto, lunga vita al nuovo Re!” Eppure, per poter gridare “lunga vita al nuovo Re” occorre appunto che un Re muoia, e che ad esso ne sovvenga un altro. Capita dunque che ad esibirsi con più vigore in tali urla, oltre al popolo, siano spesso dei pretendenti al trono, dei “proci” la cui gioia non consiste certo nell’augurare lunga vita al nuovo re, quanto nel gioire della morte del vecchio. Questo strano meccanismo, ahinoi, trova applicazione tuttoggi nel comportamento dei cosiddetti ‘nuovi proci’, persone che, in tutti i campi della vita, non riuscendo a conquistasi un ‘reame’ facendo leva sui propri meriti, puntano allora ad un’ascesa sociale imbastita non sul sudore della fronte, quanto sulle calunnie. «Mi capita insomma di ricevere critiche in relazione al mio comportamento, al mio voler rivalutare i wrestLER italiani piuttosto che il wrestLING italiano che fa di tutto per compromettersi da sé. Al mio andare avanti, o almeno credere di farlo, non per via del pane che riesco a comprarmi facendo wrestling, quanto con l’immagine d’un bambino che mi dice “Tu sei il mio idolo.” Al mio ricordare, ad ogni occasione, che tutto sommato cominciai a scazzottarmi a casa mia con un materasso ed un paio di amici, ritrovandomi poi nel giro di Nelle due foto il campione salernitano di wrestling, nonché commentatore di Sky, King Danza. A destra nel corso di un appassionante match. A sinistra in posa per tutte le sue ammiratrici pochi mesi a prendere caffè e a combattere con lottatori del calibro di Big Vito o Ken Kennedy. Ma di queste malelingue non me ne dispiaccio più, anzi me la rido divertito, ripensando all’Inno dei sommergibilisti “Del nemico e dell'avversità se ne infischia, perché sa che vincerà!” cantatomi da mio nonno quand’ero troppo piccolo anche per capire cosa significasse.» Così King Danza, wrestler salernitano di fama internazionale nonché commentatore Sky, ci urla il suo “Io sono ancora qua!”, in questo sfogo concesso alla nostra redazione, al cui incontro ha preso parte mostrandoci la cintura di Campione Italiano, vinta per la seconda volta in quel di Roma contro al Colonnello JQ. che nella vita di tutti i giorni, per la cronaca, è maestro di arti marziali cinesi, quando si dice che il wrestling non è uno sport… Una cintura, questa, conquistata a pochi mesi dalla consacrazione europea di King Danza, col titolo vinto in WWP, eppure il vento in poppa è talmente forte che l’imbarcazione del nostro Giuseppe trascende anche quelli che sono i trionfi direttamente sportivi sul ring, per sbarcare su lidi massmediatici, diciamo così, più unici che ‘rari’ per quella che è la realtà sportiva del territorio. Qualcuno di voi lo avrà certamente visto su Italia 1 nelle vesti di ospite protagonista del reality show “Uman take control” in prima serata, oppure nel day-time pomeridiano durante il quale Giuseppe ha tenuto una lezione di wrestling professionistico, cosa mai accaduta prima d’allora in italia. Oppure in occasione dell’evento King of Faida, organizzato dalla RWA (Roma Wrestling Accademy) tenutosi a Roma e ripreso in esclusiva dalle teleca- I salernitani Fratelli di Kata hanno chiuso nel No Nage kata al nono posto, facendo meglio di nazioni forti come Francia e Russia mere di Fox Tv, che è valso alla RWA il riconoscimento quale unica realtà sportiva riconosciuta di wrestling europeo, al cui vertice figura appunto il nostro Giuseppe. Ma d’altronde il Wrestling e così, un momento sei al centro del ring (trono) con tutto il pubblico (popolo) che ti inneggia, un attimo dopo ti ritrovi a portare il peso di una corona, nella tua stanza solo e a terra. Ferito, al buio…ma mai morto! «Dimmi, amico, si può chiedere qualcosa di più?» ARTI MARZIALI Per l’Italia meritato primo posto nel medagliere Gli atleti della Yama Arashi Eduardo e Luigi Rizzo grandi protagonisti agli europei di Judo a Praga • GIANPIERO SCAFURI Disputare un campionato europeo non è certo cosa di tutti i giorni. Disputarlo poi da protagonisti diventa una cosa ancor più straordinaria e meritoria. Eduardo e Luigi Rizzo, fratelli gemelli salernitani, hanno preso parte agli ultimi campionati europei di Kata di Judo. La Location era quella delle grandi occasioni, l’Arena Sparta Hall di Praga. 19 le Nazioni al via, oltre 200 atleti pronti a sfidarsi nelle diverse forme del judo, denominate appunto Kata. E a gareggiare con il top del judo europeo anche i due fratelli salernitani, atleti dell’associazione sportiva “Yama Arashi “ Salerno del Parco Arbostella, allenati dal Maestro Antonio Marotta. La spedizione azzurra è stata la grande protagonista dell’appuntamento continentale. Infatti l’Italia capeggia il medagliere delle nazioni partecipanti con cinque medaglie d’oro, sei d’argento e cinque di bronzo, davanti alla Spagna, seconda con 4 ori, due argenti e cinque bronzi e al Belgio, terzo con tre ori e tre argenti. Le cinque medaglie d’oro sono state vinte dalla coppia femminile azzurra Marika SatoAlfredo Sacilotto nel Kodokan Goshin Jutsu; dal duo Stefano Proietti-Stefano Di Lello (Katame no kata, U45); da Giacomo De Cerce-Pierluca Padovan (Kime no kata, O47); da Marika SatoAlfredo Sacilotto (Goshin Jutsu, U47) e dalla coppia Ubaldo Volpi- Maurizio Calderini (Goshin Jutsu, O47). I due rappresentanti della “Yama Arashi” non sono riusciti ad andare a medaglia, ma sono stati comunque protagonisti di una performance sicuramente lodevole. Innanzitutto perché i due fratelli salernitani erano delle new entry, dei debuttanti a livello internazionale. E nonostante un pizzico di emozione nella specialità Nage No Kata, uno dei 7 kata fondamentali del Judo riconosciuti ufficialmente dal Kodokan, Edoardo e Luigi si sono classificati al nono posto, riuscendo comunque a fare meglio dei padroni di casa della Repubblica Ceca, ma soprattutto di Nazioni storicamente competitive, quali la Russia e la Francia. Ai due ragazzi sono andati, se non la medaglia, i complimenti sinceri del direttore tecnico della nazionale azzurra e di tutti i compagni di squadra. Anche perché, e questo è un merito, i fratelli Rizzo hanno evidenziato tutta la loro preparazione, frutto di anni di studio e ricerca al fine di migliorare sempre più la tecnica foriera poi di quell’eleganza nei movimenti che fa apprezzare, tra le tante arti marziali, in modo particolare la disciplina del judo. Naturalmente soddisfatto il loro maestro Antonio Marotta: “Questa grande esperienza proietterà i due ragazzi su scenari internazionali dando onore alla città di Salerno ed orgoglio ai judoka e a tutti gli sportivi salernitani”. A Praga è super Ital Chanbara I ragazzi della nazionale di Sport Chanbara che al recente Martial Arts International Kastrum Open Challenge 2011, torneo open Inter-nazionale di arti marziali, tra cui il Chanbara, tenutosi in Serbia, hanno praticamente sbaragliato la concorrenza, suscitando l'ammirazione di tutti gli altri partecipanti alla gara. Sebbene infatti la Federazione Sport Chanbara Italia avesse portato una rappresentativa ridotta formata da tre atleti considerata la mancanza di fondi - gli atleti del Presidente Giovanni Desiderio hanno ribadito ancora una volta che l'Italia è la nazione leader a livello mondiale in questo sport assieme ai maestri giapponesi. Le specialità in gara erano quattro nelle gare singole e due nelle gare a squadre e lo score è stato quasi perfetto, con grande soddisfazione del CT Diego Falco, che aveva programmato questa gara come tappa di avvicinamento al Campionato Europeo 2012 che si terrà a fine aprile in Russia, Agli azzurri sono andati tre ori (due per Dario Capua e uno per Antonio Di Donato) e due argenti (entrambi per Walter Di Donato) nelle categorie individuali Choken Ryote, Kodachi, Tanto e Tate Kodachi e due ori nelle gare a squadre (combattimento e Kihon Dosa) per il terzetto composto dagli stessi atleti e capitanato da Capua. (red.atl.) giesse