Funzione dei metaboliti secondari come
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Funzione dei metaboliti secondari come
Università degli studi di Cagliari CORSO DI DOTTORATO IN SCIENZE E TECNOLOGIE DELLA TERRA E DELL'AMBIENTE INDIRIZZO BOTANICA AMBIENTALE E APPLICATA Ciclo XXIX TITOLO Funzione dei metaboliti secondari come regolatori della germinazione, della sopravvivenza e della crescita in ambienti Mediterranei DOTTORANDO: Dott. Alfredo Maccioni COORDINATORE DOTTORATO: Prof. Pierfranco Lattanzi TUTOR/RELATORE: Dr. Andrea Maxia CO-TUTOR: Dr. Emmanuele Farris Anno Accademico 2014 1. Introduzione L’allelopatia (comunicazione chimica fra le piante) è definita come l’influenza benefica o dannosa delle sostanze chimiche (allelochimici, appartengono a gruppi chimici differenti) principalmente prodotte dal metabolismo secondario delle piante, microrganismi e funghi che hanno un’influenza sulla crescita e lo sviluppo di piante o microrganismi presenti nelle vicinanze ed interferiscono con la struttura e la dinamica ecosistemica. Essa implica l’interazione fra pianta-pianta e piantaanimale (Iason et al., 2012). Gli allelochimici sono presenti in tutti gli organismi vegetali, i quali possono essere presenti in concentrazioni differenti nelle varie parti della piante. Molti allelochimici sono rilasciati nell’ambiente per essudazione, vaporizzazione, lisciviazione o decomposizione e sono dipendenti dalle proprietà chimico-fisiche dell’ecosistema. I metaboliti secondari delle piante (PSMs) come terpeni e composti fenolici sono conosciuti per avere numerosi ruoli ecologici, notoriamente contro: l’erbivoria, i patogeni, gli stress abiotici e l’interazione con competitori e mutualisti (Iason et al., 2012). Gli allelochimici possono influenzare funzioni fisiologiche come la germinazione dei semi, la respirazione cellulare, la fotosintesi, l’assorbimento degli ioni, l’attività enzimatica, lo stato dell’acqua, la traspirazione, l’apertura stomatica e i livelli di ormoni. La concentrazione di queste sostanze è il parametro che determina un’influenza positiva (facilitazione) e/o negativa (competizione) nei confronti di altri organismi target (Hassotis, 2010, Iason et al., 2012, Scognamiglio et al., 2013). 2. Scopo della ricerca L’obiettivo della presente ricerca è la definizione della funzione di tre camefite aromatiche del contingente floristico Mediterraneo sulla germinazione di semi, sulla sopravvivenza e sulla crescita degli individui delle specie target arbustive in ambiente Mediterraneo e chiarire se l’effetto è: positivo, negativo o neutro. Nello specifico il fine è definire il ruolo fondamentale dei metaboliti secondari delle camefite aromatiche nella facilitazione verso Pistacia lentiscus L., in quanto sono specie vegetali in stretto rapporto dinamico presenti in due stadi sequenziali della successione vegetale-ecologica tipica dell’ambiente Mediterraneo (Bacchetta et al., 2009). 2 3. Attività primo anno 3.1 Materiali e metodi 3.1.1. Specie vegetali Le specie aromatiche in studio appartengono tutte al gruppo della forma biologica delle camefiteCh e sono le seguenti: Rosmarinus officinalis L.; Helichrysum microphyllum subsp. tyrrhenicum Bacch. Brullo & Giusso (Angiolini et al., 2005); Teucrium capitatum L. capitatum; Il motivo per il quale sono state scelte queste tre specie è perché sono tipiche delle garighe mediterranee e possiedono caratteristiche molto simili, soprattutto dal punto di vista funzionale e del portamento (Nurse plant, Franco et al., 1989, Van der Putten, 2009). La specie target arbustiva sulla quale verranno saggiati i fitoestratti è Pistacia lentiscus L., perché sia dalla letteratura che dai rilievi in campo appare come la specie maggiormente rappresentativa presente all’interno dei pulvini aromatici, ma anche perché è in stretto contatto dinamico in una successione ecologica-vegetale Mediterranea. 3.1.2. Siti di studio Tutti i siti di studio sono localizzati nella costa occidentale, centrale e settentrionale, della Regione Sardegna. Per ogni camefita aromatica mediterranea sono stati individuati tre siti di studio: Rosmarinus officinalis L.: Calabona, Sant’Imbenia e Putzu Idu–Su Pallosu; Helichrysum microphyllum subsp. tyrrhenicum Bacch. Brullo & Giusso: Porto Palmas-La Frana, Porticciolo-Argentiera e Putzu Idu–Su Pallosu; Teucrium capitatum L. capitatum: Capo Mannu, Porticciolo-Argentiera e Porto Palmas-La Frana. La scelta delle aree è stata effettuata in base alla presenza delle specie oggetto di studio e ai fattori ambientali omogenei. 3 3.1.3. Rilievo Floristico-Vegetazionale: la tecnica applicata è il metodo dei transetti lineari con la calata dell’asta, con il quale è stata definita la presenza/l’assenza delle specie (Bullock, 1996). Nel periodo Aprile-Luglio 2014 sono stati effettuati 4 transetti lineari per individuo disposti a croce (quando è stato possibile), ciascuno mediamente di 6 calate d’asta ogni 10 cm, a partire dal punto centrale di ciascuna camefita; per ogni transetto il numero delle calate all’interno del pulvino (camefita) è stato uguale a quelle effettuate all’esterno (sul “suolo nudo”). Complessivamente sono stati effettuati: 4 transetti per ogni individuo, 40 transetti per popolazione di Ch, 120 transetti totali e 4568 calate d’asta totali; inoltre, sono stati monitorati: 10 Ch-individui per ogni popolazione, 30 Chindividui per ogni specie aromatica, per un totale complessivo di 90 Ch-individui. Durante l’attività in campo si è effettuata la raccolta delle specie vegetali ritrovate lungo i transetti per determinarle e per realizzare un campione d’erbario. 3.1.4. Estrazione dei Metaboliti Secondari: durante il tempo balsamico delle specie aromatiche, Primavera-Estate da Aprile 2014 a Luglio 2014, è stata effettuata l’erborizzazione. È stata raccolta la parte epigea poiché principale materiale vegetale all’interno dei pulvini. Successivamente le matrici vegetali sono state essiccate attraverso una stufa, con ventilazione forzata e con temperatura e umidità controllata per un tempo di circa 36 ore. Il materiale è stato poi sminuzzato e conservato. In seguito, mediante la tecnica di distillazione in corrente di vapore è stata estratta la frazione volatile (oli essenziali) della parte epigea della pianta, principale fonte di materiale organico che alimenta il substrato adibito a nursing per i semi di P. lentiscus L. Questa tecnica estrattiva ci permette di isolare la frazione volatile ricca in terpenoidi, principale classe di composti, assieme ai composti fenolici, riconosciuta in letteratura con un ruolo ecologico, notoriamente contro: l’erbivoria, i patogeni, gli stress abiotici e nello specifico, in riferimento alla ricerca, all’interazione positiva, neutra o negativa fra specie vegetali in stretto rapporto dinamico presenti in stadi sequenziali della successione vegetale-ecologica tipica dell’ambiente Mediterraneo. Ad esempio i composti fenolici, come ferulic e p-hydroxybenzoic acids, presenti nell’estratto acquoso nella specie Erica scoparia L. sono responsabili delle proprietà fitotossiche (competizione, azione erbicida) sulla germinazione e la crescita della radice della specie Trifolium pratense L. con la quale è in stretto rapporto dinamico oppure come il composti allelopatici presenti nell’estratto acquoso di Cistus ladanifer L. che possono interferire con la dinamica di comunità e rendere difficile e impedire la stabilizzazione di specie arbustive che caratterizzano lo stadio maturo della foresta di sclerofille nel Mediterraneo (Scognamiglio et al., 2013). Infine, il fitoestratto è stato analizzato e caratterizzato attraverso l’utilizzo di metodiche analitiche strumentali quale la GC-MS Agilent 6890N con autocampionatore 7683 e iniettore split/splitless. Colonne capillari Agilent HP5-MS (5% phenyl-95% methylpolysiloxane) o HP1 (polydimethylsiloxane), entrambe 30 m × 0.25 mm i.d., spessore film 0.25 mm. Le condizioni 4 cromatografiche, alle quali si è lavorato sono le seguenti: temperatura programmata da 60°C, rampa 3°C/min fino a 246°C seguita da 20 min in isoterma, temperatura iniettore 250 °C, gas carrier He puro con flusso di 1.5 mL/min; volume campione 1 mL in modalità split (1:10). Il GC è accoppiato con lo spettrometro di massa a quadrupolo Agilent modello 5973 MSD detector con le seguenti condizioni operative: energia di ionizzazione 70 eV, corrente di ionizzazione 60 mA, temperatura sorgente ionizzazione impatto elettronico 230°C, temperatura quadrupolo 150°C, scan range: 35 ÷ 350 u, 4.51 scans/s. Software Agilent MSD ChemStation E.01.00.237. La cromatografia in fase gassosa (GC), ha buone capacità separative e permette una determinazione quantitative, che accoppiata alla spettrometria di massa (MS) che ha come caratteristica principale l'alta sensibilità e l'ottima capacità di identificazione, permette di caratterizzare quantitativamente e qualitativamente il fitoestratto. Dopo la separazione GC, i componenti evidenziati nel cromatogramma dai singoli picchi presenti nella miscela analizzata mostra un elevato numero di componenti suddivisibili per classi di composti, secondo il criterio della massa molecolare. Per questo si è ricorso a banche dati di spettri di massa con cui confrontare gli spettri ottenuti, tramite degli algoritmi, software che propongono le corrispondenze più probabili. Il sistema di ricerca utilizzato è il PBM (probability based matching), di tipo comparativo che utilizza i criteri statistici di unicità e abbondanza (per ogni M/z) e algoritmi di retroaderenza (misura del grado con cui lo spettro incognito è contenuto nello spettro di riferimento) per fornire dei risultati graduati secondo una probabilità finale mediata secondo fattori di affidabilità, sicurezza e contaminazione. L'utilizzo di una singola banca dati di spettri di massa non è stata sufficiente e pertanto sono state utilizzate in contemporanea differenti banche dati: NIST, Adams e Flavour, la prima di tipo generale e le altre specifiche per gli oli essenziali. L’identificazione finale dei componenti dell’olio essenziale è stata effettuata incrociando i dati relativi alla ricerca nelle banche dati di spettri di massa con gli indici di ritenzione per ogni componente rilevato nel cromatogramma (Falconieri, 2011). La quantificazione dei componenti presenti negli oli essenziali è stata ottenuta mediante il metodo della normalizzazione (Grob et al., 2004) assumendo fattore di risposta unitario per tutti i componenti. Le aree di ciascun picco, ottenute con un'accurata scelta dei parametri di integrazione del cromatogramma e assumendo che il detector abbia una risposta lineare, sono rappresentative della percentuale relativa associata a quel determinato componente presente nella miscela. L’estrazione dei metaboliti secondari e la caratterizzazione chimica è stata eseguita presso il Laboratorio di Botanica Economica e Farmaceutica del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Ambiente - Sezione Botanica e Orto Botanico, dell’Università degli Studi di Cagliari. 5 4. Considerazioni e programmazione: studio di ecofisiologia della germinazione su P. lentiscus L.: il monitoraggio e, successivamente, la raccolta, la pulizia e la gestione del germoplasma di P. lentiscus L., sono iniziate il 15 Novembre 2014, secondo le linee guida indicate nel manuale APAT (Bacchetta et al., 2006), in quanto è il periodo di fruttificazione nel quale avviene la maturazione completa dei frutti (Novembre-Dicembre). L’ecofisiologia dei semi è caratterizzata da un’assenza di fenomeni di dormienza fisica ed endogena di tipo fisiologico, spesso sono non vitali dovuto all’aborto dell’embrione oppure alla partenocarpia. Il colore dei frutti è strettamente associato alla vitalità dei semi: quelli scuri (rosso intenso-nero) solitamente sono vitali, mentre quelli rosso tenue prevalentemente non sono vitali. I semi vitali sono prontamente germinabili, ma la presenza dell’endocarpo riduce l’assorbimento dell’acqua ritardando la germinazione (Melis, 2010). I test di germinazione verranno condotti nel secondo anno di Dottorato in condizioni controllate (García-Fayos, 2001; Royal Botanic Kew, 2008, Atzeri et al., 2013) presso i laboratori della BGSAR del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente - sezione di Botanica e Orto Botanico, dell’Università degli Studi di Cagliari. Saranno utilizzati gli oli essenziali di - Rosmarinus officinalis L. - Helichrysum microphyllum subsp. tyrrhenicum Bacch. Brullo & Giusso - Teucrium capitatum L. capitatum; Saranno utilizzate 4 concentrazioni per ciascun olio essenziale e verranno studiate e analizzate le condizioni migliori di temperatura e fotoperiodo per i test sulla germinazione di P. lentiscus L. Per i test verrà considerato solo germoplasma proveniente da popolazioni sarde di P. lentiscus L. selezionate con modalità random. Non appena si raggiungerà un’aliquota di semi sufficienti per iniziare i test di germinazione verrà organizzato il disegno sperimentale di questa. 5. Risultati 5.1 Rilievo floristico-vegetazionale: analisi e caratterizzazione della biodiversità L’analisi dei dati di campo relativi al rilievo floristico-vegetazionale effettuato nel periodo AprileLuglio 2014 per le 3 specie camefitiche aromatiche in studio nei 9 siti di studio, sono in fase di elaborazione statistica. I dati a disposizione permetteranno di capire se è presente una correlazione statisticamente significativa fra: le specie vegetali presenti all’interno del pulvino aromatico e le specie vegetali 6 presenti in prossimità ma fuori dal pulvino, fra le specie vegetale presenti e la specie aromatica, fra le specie camefite in studio, il sito di studio e le specie vegetali presenti all’interno del pulvino aromatico e le specie vegetali presenti in prossimità, ma fuori del pulvino. Per poter effettuare l’analisi occorrerà normalizzare i dati acquisiti (nr. specie/nr. calate), affinché sia possibile effettuare un confronto statisticamente significativo tra gli individui aromatici monitorati, in quanto possiedono dimensioni differenti. Inoltre, sarà possibile definire la copertura lineare delle specie presenti all’interno del pulvino aromatico e le specie vegetali presenti in prossimità, ma fuori dalla camefita e definire la biodiversità dei pulvini aromatici e dello spazio prossimo in contatto ad essi, mediante l’indice di Shannon e Weaver (H’ = – Σ Pi × Ln Pi, 1949). Attraverso questi dati sarà possibile effettuare delle correlazioni statisticamente significative nella biodiversità, in rapporto alle specie vegetali e ai siti di studio e capire se sono presenti delle differenze significative fra gli elementi in studio. 5.2 Metaboliti Secondari: analisi e caratterizzazione quali-quantitativa degli oli essenziali Per questo anno accademico presento i risultati relativi all’estrazione, analisi e caratterizzazione dei metaboliti secondari dalle Ch-Aromatiche Mediterranee, in quanto il fitoestratto ottenuto sarà utilizzato, a partire dal secondo anno accademico, per effettuare i test di germinazione presso la BG-SAR, per comprendere la sua funzione regolatrice sulla specie arbustiva target (P. lentiscus L.). Gli oli essenziali che saranno utilizzati, sono quelli provenienti dalle tre specie di camefite (Ch) aromatiche oggetto di studio. Sono stati analizzati gli oli essenziali delle matrici vegetali provenienti dalle diverse popolazioni campionate. Al momento si presentano i risultati della caratterizzazione degli oli essenziali delle tre popolazioni differenti della specie Rosmarinus officinalis L. e della popolazione di Capo Mannu della specie Teucrium capitatum L. capitatum. Sono in corso le analisi e le caratterizzazione degli oli delle restanti matrici. L’analisi degli oli essenziali ottenuti dalle tre diverse popolazioni della specie R. officinalis L., attraverso la GC-MS ha evidenziato che complessivamente la classe chimica maggiormente rappresentata è quella dei monoterpeni idrocarburici (46.2% Putzu Idu-Su Pallosu; 49.6% Sant’Imbenia; 55.3% Calabona) e quella dei monoterpeni ossigenati (52.4% Putzu Idu-Su Pallosu; 50.1% Sant’Imbenia; 44% Calabona), i componenti preponderanti quantitativamente presenti in tutti e 3 gli oli sono: pinene (24.5% Putzu Idu-Su Pallosu; 27.8% Sant’Imbenia; 32.7% Calabona), bornyl acetate (13.7% Putzu Idu-Su Pallosu; 12.7% Sant’Imbenia; 12.6% Calabona), borneol (8.2% Putzu Idu-Su Pallosu; 14.8% Sant’Imbenia; 4.0% Calabona), verbenone (12.8% Putzu Idu-Su Pallosu; 4.4% Sant’Imbenia; 4.7% Calabona), 1,8-cineolo (1.3% Putzu Idu-Su Pallosu; 8.6% Sant’Imbenia; 11.7% Calabona), camphor (10.7% Putzu Idu-Su Pallosu; 6.7% Sant’Imbenia; 3.8% Calabona) e camphene (6.3% Putzu Idu-Su Pallosu; 6.7% Sant’Imbenia; 7.0% 7 Calabona), questa è una tipica composizione del chemotipo -pinene\bornyl acetate\verbenone in accordo con i dati di letteratura sul R. officinalis L. sardo (Pintore et al., 2002, Falconieri, 2011). La percentuale di identificazione è stata del 100% dell’olio estratto dalla popolazione di Putzu Idu-Su Pallosu e del 99.7% per gli oli prodotti dalle popolazioni di Sant’Imbenia e Calabona. Da un confronto quali-quantitativo dei tre oli essenziali si evince che i componenti maggiormente rappresentativi e caratterizzanti sono in tutti i campioni presenti, anche se in quantità differenti. Si osservano invece, differenze nella presenza di composti quantitativamente meno espressi o non presenti nella miscela come ad esempio il composto tymol, il quale è presente solo nella caratterizzazione dell’olio essenziale estratto da individui appartenenti alla popolazione di Calabona, mentre nella caratterizzazione degli oli essenziali ottenuti dagli individui delle popolazioni di Sant’Imbenia e Putzu Idu-Su Pallosu, non è presente. Come è ben noto queste differenze possono essere imputabili a fattori ambientali ai quali le tre popolazioni sono esposte, seppur si è cercato popolamenti situati in siti omogenei da un punto di vista ambientale. L’analisi dell’olio essenziale ottenuto dalla popolazione di Capo Mannu della specie Teucrium capitatum L. capitatum, la cui percentuale di identificazione è stata del 100%, ha rilevato che la classe chimica maggiormente rappresentata è quella dei monoterpeni idrocarburici (87,6%) e i composti più rappresentati sono: limonene (30.4%), pinene (29.8%), β-pinene (10%) e myercene (9.6%). La presente caratterizzazione chimica conferma i dati ottenuti da popolamenti della stessa specie presenti in altre aree del Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Corsica. Tutti i composti maggiormente espressi appartengono alla classe chimica dei monoterpeni idrocarburici (Cozzani et al., 2005, Djabou et al., 2013). Con la caratterizzazione chimica degli oli essenziali di tutte le specie oggetto di studio si potranno comprendere gli elementi differenti e significativi fra le diverse specie e tra le differenti popolazioni della stessa specie ed avere così un quadro completo conoscitivo dei potenziali allelochimici presenti in alcune specie aromatiche mediterranee che potrebbero avere una funzione regolatrice sulla germinazione dei semi e sulla crescita e sopravvivenza della specie target arbustiva in studio. 8 Bibliografia Angiolini C.; Bacchetta G.; Brullo S.; Casti M.; Giusso Del Galdo G., Guarino R., 2005. The Vegetation Of Mining Dumps In SW-Sardinia. Feddes Repertorium 116: 3–4, 243–276. Arrigoni P.V., 2006. Flora Dell’ Isola Di Sardegna. Carlo Delfino Editore. Atzeri P., Bacchetta G., Fanti D., Porceddu M., Sarigu R., Vargiu P., 2013. Integrazione Ed Ottimizzazione Dei Processi Di Fitorisanamento E Biorisanamento Di Siti Minerari. Università Degli Studi Di Cagliari, CCB, BG-Sar. 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Summer School: Agrobiodiversity of the mediterraean area: a heritage to rediscover and conserve – Università di Cagliari dal 06 al 21 Giugno 2014 4 x Attestato di frequenza 2 Corso GIScience per studenti Corsi di dottorato ICA e STTA– ed. 2014 - Prof. Michele Campagna – Università di Cagliari 5/6/7/9/12 Maggio 2014 3-4 x Attestato di frequenza e profitto 3 Corso di Lingua Francese livello B1– C.L.A. - Università di Sassari Da Gennaio 2014 a Maggio 2014 2 4 Corso di Statistica - Prof. Nicolo' P.P. Macciotta - Scuola di Dottorato in Scienze e Biotecnologie dei Sistemi Agrari e Forestali e delle produzioni alimentari – Università di Sassari 32 ore - da Marzo 2014 a Aprile 2014 4 5 Pubblicazione su rivista Internazionale (censita ISI o Scopus): Indian Journal of Traditional Knowledge Aprile 2014 25 x Reprint 6 Periodo di ricerca presso altre strutture in Italia - Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio (DIPNET) – Università di Sassari dal 1 Marzo 2014 al 30 Giugno 2014 16 x Attestazione della struttura ospitante 7 Partecipazione a conferenze, giornate di studio e congressi – Seminario informativo regionale “Orizzonte 2020: i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione nella programmazione europea 2014-2020 – Sardegna Ricerche - Università di Sassari 12 Marzo 2014 0,5 x Attestato di partecipazione x Attestato di frequenza e profitto Attestato di frequenza e profitto ? x 10 8 Partecipazione a conferenze, giornate di studio e congressi – Workshop ECOPLANTMED: Impiego della flora spontanea per i ripristini ambientali e lo sviluppo sostenibile nella regione mediterranea del Parco Naturale Regionale Molentargius Saline – Università di Cagliari 17 Novembre 2014 0,5 x Attestato di partecipazione 9 Partecipazione a conferenze, giornate di studio e congressi – Seminario “Direction and rates of soil development in different climates, whith special focus on the Mediterranean – Prof. Daniela Sauer – Università di Sassari 14 Marzo 2014 0,5 x Attestato di partecipazione 10 Partecipazione a conferenze, giornate di studio e congressi – Seminario “Piante aliene in Sardegna e loro impatti su ecosistemi naturali” – Sezione Sardegna Società Botanica Italiana – Università di Cagliari 13 Febbraio 2014 0,5 x Attestato di partecipazione 11 Tutoraggio universitario - corso di Biologia Vegetale nel CdL di Farmacia – Università di Cagliari Ottobre 2014 – Maggio 2015 40 ore x 11