Versione SEneca 5D

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Versione SEneca 5D
Epistulae morales ad Lucilium
VERSIONE 1 (PER TUTTI TRANNE GAMBINI)
Ogni cosa ha valore per una sua particolare qualità (…)
In homine quid est optimum? Ratio: hac antecedit animalia, deos sequitur. Ratio ergo
perfecta proprium bonum est, cetera illi cum animalibus satisque communia sunt. Valet: et
leones. Formonsus est: et pavones. Velox est: et equi. Non dico, in his omnibus vincitur;
non quaero quid in se maximum habeat, sed quid suum.
Ha un corpo: anche gli alberi. Ha slanci e movimenti volontari: li hanno anche le bestie, anche i
vermi. Ha la voce: ma i cani ce l'hanno tanto più forte, le aquile più acuta, i tori più profonda, gli
usignoli più dolce e agile. Qual è la qualità peculiare dell'uomo? La ragione: se questa è onesta e
perfetta, dà all'uomo una felicità completa. Quindi se ogni cosa, quando ha portato a perfezione il
suo bene, è lodevole e raggiunge il suo fine naturale, e il bene proprio dell'uomo è la ragione, se
egli lo ha portato a perfezione, è lodevole e ha toccato il suo fine naturale. La ragione perfetta si
chiama virtù e coincide con l'onestà.
VERSIONE 2 (PER GAMBINI)
Epistulae ,morales ad Lucilium: Lettera 70: Considerazioni di Seneca sul suicidio
Dopo molto tempo ho rivisto la tua Pompei. Mi ha riportato agli anni della mia adolescenza; tutto
quello che là avevo fatto da giovane, mi sembrava di poterlo ancora fare e di averlo fatto poco
prima. Abbiamo compiuto rapidamente, Lucilio, la traversata della vita e come in mare, come
dice il nostro Virgilio, terre e città scompaiono all'orizzonte, così in questa corsa rapidissima del
tempo ci siamo lasciati dietro prima la fanciullezza, poi l'adolescenza, poi l'età intermedia tra
giovinezza e vecchiaia, che confina con entrambe, infine gli anni migliori della vecchiaia; di
recente comincia a mostrarsi all'orizzonte quella che è la fine comune di tutti gli uomini. Noi,
nella nostra dissennatezza, crediamo che essa sia uno scoglio: invece, è un porto, cui talvolta
dobbiamo tendere, che non dobbiamo mai rifiutare; se uno vi è stato portato nei primi anni della
vita, non deve lamentarsi più di chi ha concluso velocemente la sua traversata per mare. Infatti,
sai bene, c'è chi è trattenuto da venti deboli che si prendono gioco di lui e lo stancano
esasperandolo con una bonaccia assoluta, c'è chi è portato alla meta molto velocemente da un
vento costante. Pensa che a noi accade la stessa cosa: la vita conduce alcuni molto rapidamente
alla meta cui, anche indugiando, dovevano giungere, altri li consuma e li tormenta.
Vita, ut scis, non semper retinenda est; non enim vivere bonum est, sed bene vivere. Itaque
sapiens vivet quantum debet, non quantum potest. Videbit ubi victurus sit, cum quibus,
quomodo, quid acturus. Cogitat semper qualia vita, non quanta sit. Si multa occurrunt
molesta et tranquillitatem turbantia, emittit se; e non soltanto in condizioni di estrema
necessità, ma non appena comincia a dubitare del favore della sorte, considera attentamente se
sia il caso di farla finita. Ritiene che non abbia importanza por fine alla vita o accettarne la fine,
che essa avvenga presto o tardi: non la teme come se fosse un grave danno; l'acqua che cade
goccia a goccia non può causare a nessuno grandi perdite. Non importa morire presto o tardi,
importa morire bene o male; morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.