Giuliano Palma Bio 2010

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Giuliano Palma Bio 2010
Giuliano Palma – Biografia
Milano, 1987. Un gruppo di musicisti dalle più svariate
influenze decide di formare una band e di darsi un nome
ispirato alla famosa saga di Ian Fleming.
Il nome della band è Casino Royale, quello del suo cantante
Giuliano Palma.
Ci sono voluti quasi vent’anni di carriera e 7 album in studio
per comprendere in pieno l’influenza che i Casino Royale
hanno avuto sulla scena indipendente italiana, sia dal punto
di vista musicale che da quello stilistico. Un’alchimia
particolare di personalità e inclinazioni, passioni e ideali ha
permesso alla band di lasciare un segno e a Giuliano, in
particolar modo, di crescere ed evolversi come musicista.
Se infatti tanti gruppi degli anni 90 hanno provato a scimmiottare i propri miti risultando goffi e didascalici, è stato
certamente anche grazie a Giuliano - al suo talento e alla sua anima soul e melodica - se i Casino Royale sono
diventati un punto di riferimento per il pubblico e tanti colleghi musicisti.
I loro primi tre album, Soul of Ska (Vox Pop, 1988) Jungle Jubilee (Kono Records, 1990) e Ten Golden Guns
(Unicorn, 1990) risentono di una chiara influenza ska e reggae, ma è a partire dai primi anni novanta che si
riconoscono alcuni cambiamenti e sviluppi radicali nel suono della band.
“Dainamaita” (Black Out, 1993), primo album registrato per una major, è un’esplosione di suoni molto differenti tra
loro: black rock, reggae, hip hop, dub, funk. Nel 1994 comincia la lavorazione di “Sempre Più Vicini” (Black Out,
1995), per la cui produzione viene coinvolto Ben Young, artigiano del suono della scuola di Bristol, che indirizza la
band verso sonorità più profonde ed introspettive.
Alla fine del 1995 si trasferisce con il gruppo a Londra per comporre brani per un nuovo album che coincida con il
decennale della band. Il risultato è “CRX” (Black Out, 1996), definito dalla critica “Il miglior disco del 2006!”. Nello
stesso anno Giuliano canta nel grande successo di Neffa “Aspettando il sole”, mentre con i Casino viene scelto
dagli U2 per aprire i due concerti italiani del Pop Mart Tour.
Nel 1999 però, nonostante una vita passata insieme, Giuliano sceglie la carriera da solista. Si separa dai Casino
Royale e si dedica a tempo pieno a quello che fino ad allora era stato un side-project: i Bluebeaters.
L’idea è quella di una live band, di un supergruppo formato da amici appassionati di rocksteady giamaicano e
soul americano che suonano per divertirsi, ridando nuova linfa vitale a meravigliosi brani sconosciuti al grande
pubblico. La line up prevede membri di Fratelli di Soledad, Africa Unite e Casino Royale.
L’avventura di Giuliano Palma & the Bluebeaters è quella che fa conoscere “the King” al pubblico di massa. Se
con i Casino Royale la scelta da parte dell’ascoltatore si poneva in termini di gusto musicale, coi Bluebeaters è
tutto diverso. I travolgenti arrangiamenti di brani celebri come “Do You Believe In Love” di Cher, “See You Tonite”
di Gene Simmons, “Wonderful Life” di Black, "I Don't Know Why I Love You (But I Do)" di Clarence "Frogman"
Henry, "Stop Making Love" dei Four Tops sono tormentoni irresistibili che fanno spesso nascere nel pubblico il
dubbio che si tratti di brani originali e non di cover.
“The Album” (V2 Records, 2000), il primo disco ufficiale dei Bluebeaters, raggiunge il disco d’oro. E’ in questo
contesto che Gino Paoli, fan del gruppo, chiama Giuliano per poter partecipare a due cover di brani propri,
“Domani” e “Che cosa c’è”.
Sono proprio questa sincera testimonianza di stima e il crescente riscontro di pubblico del tour del 2000 che
portano i Bluebeaters alla pubblicazione di “Wonderful Live” (V2 Records, 2001), un appassionato disco dal vivo
nel quale si coglie appieno lo spirito nostalgico e allo stesso tempo contemporaneo dei concerti della band.
Terminato il tour e pur mantenendo intatta la sua passione per questo progetto Giuliano, in duo con il tastierista
dei Casino Royale e sotto lo pseudonimo “Soul Kingdom”, partecipa alla realizzazione e alla produzione del terzo
lavoro della rapper la Pina, dal titolo “Cora” (Polydor, 2000).
Nel 2002, dopo una lunga lavorazione, esce finalmente “G.P.” (V2 Records), il primo vero disco solista di
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Giuliano: un elaborato esperimento nel quale riscopre il gusto di scrivere pezzi semplicemente, facendo proprie le
melodie che non lo fanno dormire, mescolando le due esperienze professionali più importanti della sua vita:
quella acustica dei Bluebeaters e quella più elettronica dei Casino Royale.
Il risultato è un disco curato, raffinato, melodico, ricco di riferimenti alla musica con la quale il King è diventato
grande, che spazia con nonchalance da sonorità soul al funk, per abbandonarsi al rock, al reggae e al R&B. Il
tutto scritto e prodotto da Giuliano e La Pina.
Nel 2005 è la volta della pubblicazione di “Long Playing” (V2 Records) che ricalca il successo dei due dischi
precedenti - ottenendo anch’esso il disco d’oro - e consolida Giuliano Palma & the Bluebeaters nella loro
essenza: i concerti dal vivo. É nel corso di più di 1000 concerti infatti, che Giuliano contribuisce a far crescere il
proprio rapporto col pubblico e afferma il proprio stile. Gli impeccabili abiti vintage che vestono la band fanno da
scenografia ad un immaginario musicale che cattura sempre più adepti tanto che anche questo tour registra il
tutto esaurito.
A settembre del 2007 è pronto un nuovo album, “Boogaloo” (V2 Records), che pur non discostandosi
radicalmente da quella che è l’essenza della band testimonia la loro crescita musicale attraverso la
collaborazione con una sezione d’archi e l’inserimento in tracklist di un brano inedito, “Marvin Boogaloo”, scritto in
collaborazione con Fabio Merigo, chitarrista dei Bluebeaters e co-produttore del disco.
Il primo singolo “Tutta mia la città”, portato al successo dall’Equipe 84 nel 1969, arriva il settimo posto del Music
Control mentre l’album, nella prima settimana di pubblicazione, raggiunge la nona posizione della classifica
ufficiale.
Il 23 Maggio 2008 viene pubblicata una nuova versione di “Boogaloo” contenente due nuovi brani tra cui l’inedito
“SE NE DICON DI PAROLE”.
Nel 2009 il nuovo album “Combo” segna una nuova svolta.
Deviazioni, migrazioni di suoni e di stile. Dai grandi generi al grande pubblico. Evoluzione, insomma. Perché tutto
questo e molto di più è Combo: «abbiamo scelto questo titolo perché cercavamo come sempre una parola
internazionale e intanto un significato legato alla musica, alla band, al gruppo, ma anche al suono», come spiega
Giuliano Palma. Cantante, leader, interprete e ispiratore, oltre che responsabile della scelta delle cover. Insieme a
lui, come sempre, i Bluebeaters, animali da palcoscenico. Ma non solo.
Le novità sono parecchie. Un'orchestra da 18 elementi, per esempio, e per la prima volta ingaggiata a
fiancheggiare Giuliano “the king” e la sua band (nata per gioco nel 1993 e diventata grande senza mai smettere di
suonare dal vivo: più di mille concerti e sei album prima di questo, niente male per la migliore “orchestra da ballo”
d'Italia). Poi, quattro-canzoni-inedite, a conferma delle potenzialità espressive della coppia Giuliano Palma +
Fabio Merigo (chitarrista, produttore, compositore, o per dirla con Giuliano «un maestro di musica») in quanto a
scrittura («la novità è proprio questa nostra voglia di scrivere musica»). E tra queste quattro-canzoni-inedite ce n'è
una (“Un grande sole”, già piccolo classico segretamente live) scritta, interpretata insieme a Samuel (Romano,
voce dei Subsonica). Ma il resto di Combo? “Tanta roba”. Dal Battisti meno conosciuto che apre il cd,
all'inevitabile e finale omaggio alla saga di 007, passando per un classico degli Stray Cats e il punk dei
Buzzcocks, più pop italiano vecchia maniera, hit anni Sessanta e canzone d'autore. Tutto questo suona
maledettamente moderno, contemporaneo. Per la citazione delle radici, ritmiche e melodiche. Per l'esaltazione
dei valori, armonici e ballabili. E poi certo, per LA voce di Giuliano Palma: ancora più intensa, capace di creare
suggestioni, immagini e fascino. Usando le parole, l'intonazione. E le canzoni. Canzoni speciali.
Perché poi è proprio all'ombra del mainstream che i veri e autentici cambiamenti di costume hanno segnato le
nostre epoche recenti. Dentro e lontano dalla musica. E la favola dei Bluebeaters di Giuliano Palma, iniziata come
leggenda underground, cresciuta lungo una lenta ma inesorabile ascesa al consenso trasformato in successo,
attraverso il ballo e la partecipazione, stravincendo “le primarie” dal vivo, è diventata realtà. Senza infrangere
regole ma aumentando, più che assecondando, il livello del coinvolgimento musicale. Melodia più armonia,
innanzitutto. Pop-moderno-italiano, dunque. E ritorno al futuro. In sedici tracce. Più tutto quello che seguirà.
L’8 giugno esce una nuova versione di COMBO contenente 4 nuove canzoni. Una di queste è NUVOLE ROSA, in
cui la melodia e l’intensità di Giuliano Palma incontrano uno dei nomi di riferimento della nuova scena black,
MELANIE FIONA: lanciata da Kanye West, con un album d’esordio già nominato agli ultimi Grammy Awards, e in
procinto di tornare ad esibirsi dal vivo come supporter di Alicia Keys, Melanie ha accettato subito la proposta di
una collaborazione dopo aver ascoltato la canzone. E così queste due anime perfettamente allineate si
incontrano in un brano come ‘Nuvole Rosa’ ricco di sfumature soul.
Le altre 3 nuove canzoni che fanno parte di questa nuova edizione dell’album sono: “I’ll come back to you”, “1-23” e “You are the one to blame”.
Giuliano Palma & The Bluebeaters sono attualmente in tour con le nuove date del Combo Tour che li vedrà
impegnati per tutta l’estate.
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