- Cai Sassuolo
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AL BIVAC NOTIZIARIO DELLA SEZIONE SEZIONE SASSOLESE DEL CLUB ALPINO ITALIANO EDITORE-REDAZIONE-AMMINISTRAZIONE: Sezione del Club Alpino Italiano - 41049 SASSUOLO P.zza risorgimento 52- Periodico bimestrale -Autorizzazione del Tribunale di Modena nr.934 del 26.5.1988 e Autorizzazione della Direzione Provinciale P.T. di Modena. Direttore Responsabile: Antonio Orienti - Spedizione in a.p. art. 2 - comma 20/C Legge n.662/96-Autorizzazione della FILIALE PEI DI MODENA - TASSA RISCOSSA Stampato da: Tipolito Nuova Gamma (Sassuolo) - Notiziario non in vendita: inviato gratuitamente ai soci, ad associazioni sportive e culturali, Enti e Amministrazioni interessate. Pubblica opinioni, commenti, cronache, ricerche, programmi ed attività degli appassionati della montagna. E' aperto alla collaborazione di tutti i soci e a contributi di associazioni analoghe, ma gli articoli dei singoli autori non impegnano la redazione né il Consiglio Direttivo del Sodalizio. La Sezione è aperta Martedì e Venerdì dalle ore 21 alle 23. Tel/Fax 0536 870273 NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO 2009 - ANNO XXIII DALLA SEGRETERIA LE ESCURSIONI DELL’ESTATE - 2 TESSERAMENTO 2009 28 giugno VIA BIBULCA (MO) Le quote tessera per il 2009 sono le seguenti: SOCI ORDINARI SOCI FAMIGLIARI SOCI GIOVANI E Flavio Tazzioli 347 7584385 Vedi articolo 42 € 19 € 13 € 4-5 luglio PASSO DI PIETRATAGLIATA (RE) E Mauro Ghirardelli 328 4597128 Rilascio nuova tessera Vedi articolo 5€ Come deciso dall’Assemblea Nazionale del CAI svolta a Mantova, ricordiamo che la quota di associazione comprende, per la prima volta, l’attivazione automatica della copertura assicurativa infortuni per tutti i soci in tutte le attività e iniziative istituzionali organizzate dalla sezione. Il rinnovo della tessera potrà essere effettuato presso: o o o 4-5 luglio CIMA LAGO BIANCO (BZ) A Ferrari Maurizio Beneventi Marcello 335 6055706 Vedi articolo 12 luglio CINGHI DI BOCCASUOLO (MO) E Lazzarini Ruggero 338 3954362 Rioli Umberto 320 0645694 Vedi articolo la Sede nelle serate di martedì e venerdì dalle 21 alle 22 Il negozio FTA Piazza Libertà 8 – Sassuolo La Banca Popolare Emilia Romagna – Sassuolo Centro – Piazza Martiri partigiani 79 (Sig.ra Scacchetti Vanna) 19 luglio ORRIDO DI BOTRI (LU) Vedi articolo 25-26 luglio GHIACCIAIO DEL MANDRONE sostituita con CUORE DI CATINACCIO EE Mauro Bertoni 3471658915 Vedi articolo 1 agosto GIRO DEI GROTTI (MO) LE ESCURSIONI DELL’ESTATE - 1 NS Renzo Baccarani 334 3021848 T/E Renzo Baccarani 334 3021848 Vedi articolo 13 giugno S. ANTONIO IL PAESE FANTASMA (MO) E Flavio Tazzioli 347 7584385 Vedi articolo E Enzo Fabbri 333 8439553 EE Vedi articolo 12 agosto CAMMINATA “STELLARE” (RE) E Aldo Bedodi 335 6063922 Vedi articolo Flavio Tazzioli 347 7584385 T/E Vedi articolo Paola Monticelli 333 1110617 Data da definire GIRO DEI LAGHI PARMENSI 8 agosto (anticipata dal 9 agosto) SENTIERO MATIDICA/BIBULCA Flavio Tazzioli 347 7584385 Vedi articolo 20-21 giugno CAMPANILE DI VAL MONTANAIA (BL) EE Giancarlo Baschieri 338 1779841 Vedi articolo 14 giugno LAGASTRELLO – M.ACUTO (RE) 2 o 9 agosto (posticipata dal 7 giugno) VALSUGANA (TN) Vedi articolo E 14 agosto GIRO DELLE VAGLIE DI MONTEFIORINO Flavio Tazzioli 347 7584385 Vedi articolo T/E 13 giugno S.ANTONIO IL PAESE FANTASMA Escursione per raggiungere l’antico borgo abbandonato di S.Antonio, nella frazione di Riccovolto del comune di Frassinoro, che riprende vita solo in occasione della tradizionale festa del Santo patrono. Programma: Ore 7: ritrovo in Piazza Marconi a Montefiorino e trasferimento con auto propria fino alle pendici di Sasso Tignoso. Ore 8–8.30: partenza a piedi, passando dalla vetta di Sasso Tignoso, caratteristica conformazione rocciosa di natura vulcanica, Monte Cagapicchio e Monte Alpesigola, scendendo poi, dopo aver goduto della bella visuale su tutta la vallata del fiume Dragone, fino al piccolo e suggestivo borgo di S.Antonio (quota 1246 m), in stato di totale abbandono 11-11.30: celebrazione Santa Messa. Ore 13-13.30: salumi, formaggi, polenta e cinghiale per tutti (costo: 12 - 15 euro). Difficoltà: E Dislivello: ±700 m. Tempo di percorrenza: 5-6 ore circa Quota di partecipazione: 2€ + quota per il pranzo Informazioni e prenotazioni Tazzioli Flavio 347 7584385 14 giugno LAGASTRELLO – MONTE ACUTO Classica e bellissima escursione appenninica su un sentiero tra arenaria macigno e foglie di faggio, che porterà a scoprire panorami sull'Emilia e la Lunigiana. Il percorso è ad anello: Passo del Lagastrello Monte Acuto - Rifugio Sarzana - Lagastrello Partiremo dal passo, di fianco alla diga, sul sentiero 59/a che per breve tratto costeggia il lago artificiale. Poi, dopo un lungo traverso verso sud, usciremo dal bosco e, dopo breve ma ripida salita avremo di fronte il monte Acuto. Arrivati a quota 1736, con una breve digressione, si raggiunge la vetta del monte Acuto (1756 m), da cui si gode un panorama a 360° che troverà i partecipanti appagati dagli splendidi scenari. In particolare il Succiso, Buffanaro, Passo di Pietra Tagliata e, se va bene, anche il mare. Sotto di noi è visibile il bel laghetto di monte Acuto che raggiungeremo in 15 minuti, proprio di fianco al rifugio Città di Sarzana (1580 m, gestito). Dopo una breve sosta, per il sentiero 59, si raggiunge in un ora e mezza il passo di Lagastrello Difficoltà: E Dislivello: ±700 m. Tempo di percorrenza: 5 ore circa Quota di partecipazione: 2€ Partenza ore 7 sede CAI Accompagnatore Enzo Fabbri 333 8439553 Data da definire GIRO DEI LAGHI PARMENSI Escursione guidata da un esperto del territorio, priva di difficoltà oggettive, anche se piuttosto lunga e con oltre mille metri complessivi di dislivello, per ammirare, tra l’altro, molti bellissimi e suggestivi laghi e laghetti dell’Appennino Parmense. Programma: Ore 7: Ritrovo a Montefiorino in Piazza Marconi o a Sassuolo presso sede C.A.I. e trasferimento con auto proprie per raggiungere il paese di Valditacca (quota 900. m) Ore 9: partenza a piedi dal paese di Valditacca sul sentiero 709 sino al lago Verde. Da qui si sale al lago Martini passando per la capanna Cagnini (bivacco sempre aperto). Siamo ora sul crinale che seguiamo toccando le cime del Bragalata e del Sillara (1861 m). Scendiamo ai laghi Gemelli o laghi Sillara e quindi al lago Compione. A seconda dei tempi si potrà arrivare al monte Paitino e da qui scendere ai Lagoni per poi attraverso comoda carraia tornare a Valditacca via passo della Colla, oppure fuori sentiero raggiungere lo sconosciuto lago Frasconi e da qui rientrare a Valditacca. L’itinerario è quindi adeguabile a seconda di tempi ed esigenze, comunque molto bello. Difficoltà: E Dislivello: ± 1100 m. Tempo di Percorrenza: 6 - 7 ore circa Informazioni e prenotazioni Tazzioli Flavio 347 7584385 - Manfredini Angelo 335 7608165 28 Giugno L'ANTICA VIA BIBULCA Sulle orme dei viandanti e dei pellegrini del periodo medioevale, visitando i luoghi più suggestivi di valore storico e culturale, lungo il tracciato dell’antica Via Bibulca da San Pellegrino in Alpe a Montefiorino. Questa via, larga come una mulattiera del giorno d’oggi, era notevole per l’epoca, in quanto abbastanza larga da permettere il passaggio di due buoi aggiogati (da qui bibulca) Programma: Ore 8: Ritrovo a Montefiorino in Piazza Marconi e trasferimento in pulmini navetta a San Pellegrino. Possibilità per i partecipanti di inserirsi ed uscire dal percorso nei vari punti tappa. Sono previsti lungo il percorso punti di ristoro a base di prodotti tipici. Difficoltà: E Dislivello: ±800 m Tempo di Percorrenza: 8-10 ore circa (soste comprese) Quota di partecipazione: 2€ + quota per il pranzo e pulmino navetta (12-15 €). Informazioni e prenotazioni Tazzioli Flavio 347 7584385 20-21 giugno CAMPANILE DI VAL MONTANAIA 1° giorno - Da Cimolais addentrarsi in Val Cimoliana lungo la strada che la risale interamente raggiungendo il fondo della valle. Seguendo le indicazioni per il rifugio Pordenone si risale sulla sinistra una pista ghiaiosa. Arrivati ad un ulteriore spiazzo adibito a parcheggio si lascia sulla sinistra la deviazione per il sentiero Marini e si prosegue diritti. Dopo breve, risalita una piccola rampa gradinata, si raggiunge il ripiano boscato su cui sorge il rifugio Pordenone (m 1249) dove pernotteremo. 2° giorno - Dopo un abbondante colazione alle otto cominciamo il nostro giro. Sulla sinistra del rifugio si stacca (indicazioni) il segnavia CAI n. 353 che entra subito in un bosco compiendo alcune svolte su comodo sentiero rinforzato e gradinato. Dal bosco si traversa a sinistra verso terreno più aperto fino a raggiungere il solco ghiaioso della val Montanaia già abbastanza alti sul fondovalle. Si inizia la risalita a piccole svolte su tracce di sentiero tenendosi prevalentemente sulla destra, accanto alle pareti rocciose che rinserrano il vallone. L’itinerario si svolge su detrito grossolano che nonostante l’apparenza risulta abbastanza stabile e viene risalito in questo primo tratto senza particolari difficoltà. Circa a metà del vallone, il percorso compie una piccola ansa piegando leggermente a destra. Il tratto successivo, caratterizzato da ghiaie, è decisamente più faticoso da risalire. Laddove il canalone pare sdoppiarsi ci si tiene ancora sulla destra raggiungendo la base di un ripido ed incassato canale roccioso disseminato di grossi massi al termine del quale già si intravede il caratteristico profilo del campanile di val Montanaia. Nonostante la pendenza si risale il canale abbastanza agevolmente fin dove esso si esaurisce per entrare in un pendio con radi larici, mughi e abeti rossi. Con una serie di ampie svolte su comodo sentiero rinforzato da strutture in legno si guadagna quota raggiungendo il bivio per il sentiero alpinistico Luciano Micheluz che si lascia sulla destra. Ancora qualche breve tornantino sotto la parete sud del campanile e si esce dal limite della vegetazione arborea. Il sentiero prosegue poi per praterie discontinue risalendo il valloncello posto ad est del campanile fino alla splendida conca erbosa soprastante in mezzo alla quale è ubicato il bivacco Perugini (m 2060). Grandioso se non unico il colpo d’occhio sul campanile di val Montanaia situato al centro di un circo dolomitico racchiuso da guglie e torrioni. Dal bivacco si prosegue in direzione nord sempre lungo il segnavia CAI n.353. Appena superati i verdi fare attenzione ad una deviazione poco marcata sulla destra che risale un ghiaione mirando alla vicina forcella (qualche bollo rosso). Dopo un tratto iniziale su terreno instabile il sentiero prosegue su fondo un poco più consolidato tra detriti e qualche zolla erbosa ed in breve raggiunge il piccolo intaglio di forcella Cimoliana (m 2183). Dalla forcella ci si affaccia sul versante opposto, dirupato e poco invitante, lungo il quale scende il sentiero CAI n.360, dedicato all’alpinista pordenonese Piero Tajariol. Ci si cala quindi con attenzione lungo un primo canalino assai ripido dove torna senz’altro utile l’uso dei bastoncini. Dopo questo scomodo tratto iniziale la discesa prosegue su terreno detritico friabile dalla pendenza accentuata, che vede alternarsi punti dove la roccia frantumata offre qualche resistenza al piede ad altri dove la ghiaia è decisamente instabile. Destreggiandosi tra i detriti si giunge allo sbocco dell’incassato canale dove un salto roccioso era originariamente attrezzato con una scaletta metallica. Il percorso attuale invece piega sulla destra lungo una cengetta dotata di cavo metallico per poi scendere una parete verticale di una decina di metri ottimamente attrezzata con staffe e cavo (utile l’autoassicurazione). Qui terminano le difficoltà e si riprende a scendere per ghiaie su terreno un poco più agevole, seguendo le indicazioni date dagli ometti e dai radi segnavia. Allontanandosi dalla strozzatura del canalone si piega a sinistra traversando il grande pendio ghiaioso che scende dalla cima Eva. Dopo aver superato la successiva fascia di mughi si raggiunge il solco della val Monfalcon di Cimoliana dove si incontra il segnavia CAI n.349 che scende dalla forcella del Leone. Qui ha inizio la discesa che nel primo tratto si svolge lungo la sinistra orografica della valle su detrito. A quota 1600 circa si passa sulla destra orografica proseguendo la discesa su una fiumana di ghiaie che arriva al limitare del bosco. Allo sbocco della valle il sentiero piega ora a destra (cartello) e con qualche lieve saliscendi all’interno di un bel bosco di faggio e pino silvestre ci riporta in breve al rifugio Pordenone. Note - il percorso potrebbe subire variazioni in base alle condizioni atmosferiche e di percorso. Difficoltà: EE Dislivello: ±1000 m. Tempo di percorrenza: 5½ ore circa Quota di partecipazione: 40 € mezza pensione rifugio Pordenone + 10€ per contributo spese organizzative Iscrizione entro il 10 giugno con caparra di 20€ Partenza ore 7 sede CAI Accompagnatori Monticelli Paola 333 1110617 Beneventi Marcello 335 6055706 4-5 luglio SORGENTI DEL SECCHIA - PASSO DI PIETRA TAGLIATA (RE) – ALPE DI SUCCISO Il massiccio dell'Alpe di Succiso, ripido e imponente, si trova in una delle zone più spettacolari e selvagge dell'Appennino tosco-emiliano. L’escursione inizia dal Passo del Cerreto (quota 1261 m); con il sentiero n°00 (qui è una carrareccia) passiamo al Passo dell'Ospedalaccio (1271 m), dove fu edificato un ricovero (oggi in rovina) per i pellegrini che transitavano in questa zona, e proseguiamo sino ad incrociare il sentiero n° 671 che, porta in uno dei posti più belli dell'Appennino reggiano: le sorgenti del Secchia (1600 m). Si tratta di una grande vallata sovrastata da ripide pareti, con prati meravigliosi letteralmente ricoperti di fiori e con numerosissimi ruscelletti che più a valle si uniscono per dare vita al fiume Secchia. Posto tappa per la sera. Lasciamo chi non intende proseguire, mentre il resto del gruppo affronta la salita all’ Alpe di Succiso: in progressiva ma costante salita, si arriva al passo di Pietra Tagliata (1750 m) stretto incavo che taglia il crinale che scende dal monte Alto dove, secondo la leggenda, vi passò Annibale con i suoi elefanti; camminando sullo spartiacque si arriva in vetta dell'Alpe di Succiso, a quota 2017 m, da cui si gode uno stupendo panorama, che ripaga ampiamente lo sforzo fatto: le Apuane e la catena appennica da una parte e le colline del basso reggiano che arrivano fino alla pianura padana dall'altra. Scendiamo dalla cresta opposta sino alla sella del Casarola (1945 m) e seguendo il sentiero n° 675 si torna alle sorgenti del Secchia, chiudendo l'anello. Alle sorgenti pernotteremo e .....alleggeriamo gli zaini delle provviste che, vista l'assenza dei someggi, dovremo trasportare distribuiti nei nostri zaini. Cena con grigliata. La mattina della domenica con calma intraprendiamo il viaggio di ritorno. Difficoltà: E - EE Dislivello: ±500 m. Tempo di percorrenza: 5 ore circa (escursione del sabato) Quota di partecipazione: 2€ + costo della grigliata Partenza ore 8.30 sede CAI e sede GEM Accompagnatori Mauro Ghirardelli 328 45 97 128 333 62 301 62 Tazzioli Flavio 347 7584385 4-5 luglio CIMA LAGO BIANCO (Weißseespitze) La Cima Lago Bianco appartiene alla catena principale delle Alpi Venoste (Ötztaler Alpen) ed è situata sulla cresta di confine fra Italia ed Austria, alla testata della Vallelunga, l’ultima valle laterale della Val Venosta. La Cima Lago Bianco si trova ai bordi del ghiacciaio del Gepatschferner, ampio e pianeggiante ghiacciaio che sembra proprio un lago bianco. 1° giorno: viaggio e, in circa 2 ore di camminata, arrivo al rifugio Pio XI (WeißkugelHütte), sito in bella posizione a 2.542 m. 2° giorno: dal Rifugio Pio XI raggiungiamo il rifugio Brandenburger Haus (fino alla barriera di rocce che delimita la valle verso est il sentiero è tranquillo). Dalle rocce inizia il tratto che richiede attenzione e passo sicuro, dove nei tratti più esposti sono presenti delle funi d’acciaio per assicurarsi. Fantastica è la cornice dei ghiacciai della Cima di Vallelunga e Palla Bianca e delle vicine seraccate. Superato il tratto di rocce, per una pietraia in piano si giunge al ghiacciaio del Gepatschferner, dove proseguiremo con i ramponi ai piedi, e dopo circa 2 km di facile salita si giunge alla vetta della Cima Lago Bianco (3.532 m) con la sua bella croce posta su uno sperone di rocce liberatosi recentemente dal ghiaccio. Il panorama in mezzo a un mare di ghiaccio quassù è veramente eccezionale! Difficoltà: EE Dislivelli: 1° giorno: +600 m 2° giorno: +1000 m - 1600 Tempo di percorrenza: 2 ore 1°giorno / 8 ore 2° giorno Quota di partecipazione: 40 € mezza pensione al rifugio Pio XI + 10 € quota di iscrizione. Iscrizione entro il 20 giugno con versamento caparra di 30 € Accompagnatori Ferrari Maurizio 333 7647094 Beneventi Marcello 335 6055706 12 luglio CINGHI DI BOCCASSUOLO Escursione estiva, con percorso ad anello, senza particolari difficoltà, anche se abbastanza lunga e con un certo dislivello altimetrico che si snoda su sentieri battuti e carrarecce fra antichi borghi, prati, pascoli, affioramenti rocciosi, suggestivi laghetti e bellissimi boschi di faggio. Ritrovo ore 8 a Montefiorino in Piazza Marconi oppure ore 8.30 a Palagano in Piazza del Municipio Pranzo presso l’abitato di Boccassuolo, al sacco o partecipando ad una grigliata collettiva. Difficoltà: E Dislivello: ± 800 m Tempo di Percorrenza: 8 ore circa Quota di partecipazione: 2€ + costo della grigliata (10 € circa). Informazioni e prenotazioni Lazzarini Ruggero 338 3954362 - Rioli Umberto 320 0645694 19 luglio 25 e 26 luglio ORRIDO DI BOTRI CUORE DI CATINACCIO Escursione guidata nella profonda gola calcarea dell’Orrido di Botri, ora riserva naturale, incassata fra due pareti di roccia di suggestiva bellezza, alte alcune centinaia di metri. Ritrovo ore 7 a Montefiorino in Piazza Marconi. Possibilità di effettuare due percorsi: Percorso facile: Partenza dal fondo dell’orrido e risalita di un tratto dello stesso, prima pianeggiante poi in leggera salita. Difficoltà: E Dislivello: ±100 m. Tempo di percorrenza: 4 ore Percorso impegnativo: Partenza dal rifugio Casentini e discesa dell’orrido con l’ausilio di corde, fino a ricongiungersi con l’altro gruppo. Difficoltà: EEA Dislivello: ± 500 m. Tempo di percorrenza: 6 ore Pranzo al sacco Quota di partecipazione: € 2 + biglietto d’ingresso al parco € 2 + € 5 per noleggio attrezzatura per chi effettua il percorso più impegnativo Informazioni e prenotazioni Baccarani Renzo 334 3021848 Escursione lunga e spettacolare in ambiente dolomitico, dai boschi, ai pascoli, alle crode, fino al solitario e selvaggio Vallon di Antermoia e al Rifugio Antermoia (2498 m) nei pressi del lago omonimo. 1° giorno: da Campestrin di Fassa si risale la bucolica e sconosciuta Val De Dona fino al passo omonimo e poi al rifugio. Cena e pernottamento. Dislivello: +1150 m. Tempo di percorrenza: 4 ore 2° giorno: dal Rifugio , attraverso il passo delle Ciaregole, si scende e si percorre quasi tutta la Val Duron; si risale al monte Ponsin (panorama sulla val di Fassa) e si ridiscende in Val De Dona e a Campestrin. Dislivello: +450 -1600 m. Tempo di percorrenza: 6½ ore Difficoltà complessiva: EE Quota di partecipazione: da definire, con trattamento di ½ pensione al Rif. Antermoia ISCRIZIONI : entro venerdì 10 Luglio Accompagnatore: AE Mauro Bertoni 3471658915 1 agosto GIRO DEI GROTTI *********** CHIUSURA ESTIVA DELLA SEDE DALL’1 AL 24 AGOSTO *********** Facile ed ormai classica escursione, adatta a tutti, con percorso ad anello, nella zona selvaggia e rocciosa, delle ofioliti del Monte Calvario e della Rupe di Cedola, nei i comuni di Montefiorino e di Frassinoro,, con visita guidata ad un antico mulino ad acqua. Ritrovo ore 8.00 a Montefiorino in piazza Marconi. A fine escursione è previsto, presso la nuova struttura di accoglienza del Parco del Tartufo in loc.tà Medola di Lago, il tradizionale punto di ristoro a base di grigliata mista ed altri prodotti tipici. Difficoltà: T/E Dislivello: ± 500 m. Tempo di percorrenza: 4 ore circa Quota di partecipazione: 2€ + quota per il pranzo (1012 €). Informazioni e prenotazioni Baccarani Renzo 334 3021848 - Tazzioli Flavio 347 7584385 2 (o 9) agosto 12 agosto VALSUGANA CAMMINATA “STELLARE” MACCARIA-P.SO FORBICI-SEGHERIA Lungo Trekking tra Lagorai e Cima D'Asta. Lasciamo l'auto a Ponte Conseria (1500 m) in fondo alla Val Campelle. Saliamo al Passo 5 Croci lungo il sentiero 326 e, di seguito, a Forcella Magna. Da qui si gode una bella vista su Cima d'Asta. Si imbocca a destra il sentiero 373 che, passando per Cima Lasteati e il Monte Cengello, in circa 2 ore conduce alla Forcella delle buche Todesche (2309 m). Da questa Forcella lungo il sentiero 360 che passa per i laghi della Val dell'Inferno si scende verso il rifugio Malga Caldenave (1792 m) in circa altre 1-2 ore. Di seguito scendiamo per il sentiero 332 (Ponte Campivelo) fino a Malga Casarine di Sotto (eventuale merenda/cena) e ritorno a Ponte Conseria. Difficoltà: EE Giro ad anello molto lungo attraverso più passi e forcelle alpine. Si richiede buon allenamento in montagna Dislivello: ±800 m. Tempo di percorrenza: 8-9 ore Quota di partecipazione: 2 € Ritrovo ore 6 ingresso autostrada Modena Nord Informazioni e prenotazioni Baschieri Giancarlo 338 1779841 8 agosto SENTIERO DI COLLEGAMENTO ANTICHE VIE STORICHE MATILDICA E BIBULCA Partendo a piedi da Percigolo di Romanoro (Frassinoro) si segue il Sentiero Matildico passando dal Ponte di Cadignano, dalle antiche fonti termali di Quara, pare già conosciute in epoca Romana, dagli abitati di Macognano (nelle cui vicinanze è possibile ammirare una salsa naturale), Farneta e Gusciola, dalla bellissima Pieve di Rubbiano, uno dei più importanti esempi di arte romanica della Provincia di Modena, si arriva a Montefiorino nella suggestiva Rocca medioevale. Sono previsti lungo il percorso punti di ristoro a base di prodotti tipici, compreso il pranzo in località Macognano. Ritrovo ore 8 a Montefiorino in Piazza Marconi, trasferimento con pulmino/navetta a Percigolo Possibilità di inserirsi ed uscire da percorso nei vari punti tappa. Difficoltà: E Dislivello: + 600 m. Tempo di percorrenza: 8 - 9 ore circa (compresi soste e ristori). Quota di partecipazione: 2€ + quota per il pranzo e pulmino navetta (12-15 €). Informazioni e prenotazioni Tazzioli Flavio 347 7584385 Escursione adatta a tutti, fra boschi di faggio e pratipascoli, nella zona dell’alto Appennino ToscoEmiliano. Dopo aver percorso l’itinerario proposto, giunti al Rifugio Maccaria, atteso il calar delle tenebre, è prevista l’osservazione della volta celeste e delle stelle cadenti anche con attrezzatura astronomica, assistiti da un esperto dell’ANSU (Associazione Nazionale Studio Ufo). Possibilità di scattare foto ricordo con la propria macchina digitale (meglio se reflex) applicata al telescopio. Programma: Ore 10 ritrovo a Montefiorino in Piazza Marconi, trasferimento con auto propria alla località S. Geminiano di Piandelagotti in comune di Frassinoro. Ore 11 Partenza a piedi con il seguente itinerario: Rifugio Maccaria, Foce del Giovarello, Passo delle Forbici, Rifugio S. Leonardo, Rifugio Segheria, ritorno al Rifugio Maccaria percorrendo la comoda strada forestale Pranzo al sacco, consigliato leggero, in previsione della cena finale Cena presso il rifugio Maccaria a base di grigliata mista e prodotti tipici Difficoltà: T/E Dislivello: ±500 m. Tempo di percorrenza: 5-6 ore circa Quota di partecipazione: 2€ + quota per la cena (1012 €). Informazioni e prenotazioni Bedodi Aldo 335 6063922 Tazzioli Flavio 347 7584385 14 agosto 12° GIRO DELLE VAGLIE Per immergersi, ancora una volta, nella natura rimasta selvaggia ed incontaminata, a due passi da Montefiorino, nei boschi delle Vaglie e di Roncogiannino. Ritrovo ore 15 in piazzale Europa a Montefiorino. Sono previsti, lungo il precorso, e a fine escursione, punti di ristoro con assaggi di prodotti tipici locali. Difficoltà: T/E Dislivello: ±300 m. Tempo di percorrenza: 4-5 ore circa Quota di partecipazione: 2€ + 6 € per il ristoro Informazioni e prenotazioni Tazzioli Flavio 347 7584385 CORSO DI ARRAMPICATA SU ROCCIA La Scuola di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata Libera “BISMANTOVA” organizza per l’anno 2009 presso il Comune di Pavullo nel Frignano un corso di arrampicata su roccia. Il corso si rivolge a persone che desiderano avvicinarsi e/o perfezionare le tecniche di arrampicata su roccia, con predilezione per gli itinerari in “ambiente”. Obiettivi del corso sono quelli di far conoscere ai partecipanti i materiali necessari per praticare questa disciplina e il loro corretto utilizzo, le tecniche di arrampicata di base e di incrementare il loro bagaglio tecnico, necessario per la pratica in modo autonomo di questa attività, di cui vanno conosciute, oltre che le bellezze, anche le regole ed i pericoli. Il Corso si svolgerà dal 1 settembre al 15 ottobre 2009 secondo il programma riportato di seguito, e sarà diretto dall’IA Maurizio Ferrari, coadiuvato da Istruttori della Scuola Bismantova. La domanda di iscrizione deve pervenire entro il 28 agosto 2009 alla segreteria del CAI di Sassuolo, di Reggio Emilia o di Castelnovo ne’ Monti, oppure direttamente inviando un mail all’indirizzo: [email protected] Per ulteriori informazioni, si consulti il sito: www.scuolabismantova.it Le lezioni teoriche si terranno alle ore 21.00 presso una sala messa a disposizione dall’amministrazione comunale di Pavullo. Le lezioni pratiche si terranno come da programma, salvo esplicito avviso contrario della direzione del Corso. I viaggi alle località previste avranno luogo con auto proprie. Le lezioni si svolgeranno secondo il seguente calendario. PROGRAMMA 28 agosto 1 settembre 1 settembre 3 settembre 10 settembre 12-13 settembre 17 settembre 19-20 settembre 24 settembre 1 ottobre 3-4 ottobre 8 ottobre 10 ottobre 15 ottobre ottobre Termine delle accettazione delle domande ISCRIZIONI Teorica Presentazione corso Materiali, Ripasso nodi Teorica Ripasso nodi Progressione della cordata Teorica Tecnica individuale di arrampicata PRATICA PIETRA DI BISMANTOVA Tecnica di arrampicata Corde doppie Teorica Preparazione di una salita Scala delle difficoltà PRATICA PALE DI SAN MARTINO Arrampicata su dolomia Tecnica di arrampicata e di assicurazione Teorica La catena di assicurazione dinamica Norme UIAA/EN sui materiali Teorica Pericoli in montagna Il Soccorso Alpino PRATICA ROCCA SBARUA Arrampicata su granito Tecniche di assicurazione Teorica Storia dell’Alpinismo PRATICA PIETRA DI BISMANTOVA Tecniche di autosoccorso Prove dinamiche di arresto Teorica Primi passi da capocordata Cena finale Le lezioni teoriche iniziano alle ore 21.00 precise. Regolamento: • 10 posti disponibili; la direzione si riserverà la facoltà di annullare il corso nel caso in cui non si raggiunga il numero minimo di 6 iscritti; • alla domanda di ammissione sarà da allegare un curriculum alpinistico; nel caso di sovrannumero, solo chi in possesso dell'esperienza minima richiesta verrà accettato, a giudizio insindacabile della direzione del Corso; • per iscriversi occorre essere Soci CAI, in regola con il tesseramento per l’anno in corso; • sono da allegare alla domanda, compilata su modulo apposito, due foto formato tessera; • nel caso di accettazione, si dovrà presentare durante la prima lezione teorica un certificato di sana e robusta costituzione fisica atta alla pratica dell'alpinismo; il certificato deve essere valido per tutta la durata del Corso; • l'età minima è di 16 anni, per i minori è necessaria l'autorizzazione di entrambi i genitori; • la quota di iscrizione al Corso, da versare interamente all'atto di iscrizione, è di € 190,00. La quota comprende le dispense tecniche e l'uso di materiale comune; non comprende i viaggi, le spese di rifugio ed albergo e tutto quanto non espressamente citato. FARNIA Quercus robur L. La quercia è l’albero degli alberi: è vecchissima per definizione (fino a 1000 anni), quasi eterna. Ed enorme (anche 10 metri di diametro). Incute rispetto e riverenza. Più vecchia è la quercia, più incantata, sacra e spirituale è considerata. Rappresenta la forza e la robustezza: "forte come una quercia” si dice. Oppure come dice Sermonti “non la quercia è robusta, bensì la robustezza è querciosa”. La sua imponenza e longevità, unite ai tanti doni che la quercia offre a uomini e animali, hanno ispirato il simbolo del padre (terreno ma anche celeste). In inverno la farnia, nonostante sia un albero a foglie caduche, non perde completamente le foglie e sulla pianta ne restano sempre alcune secche. Una leggenda sarda fornisce una spiegazione questo insolito fenomeno. Un giorno il diavolo si recò da Dio e gli disse: “Tu sei il signore e padrone di tutto il creato, mentre io, povero Diavolo, non possiedo nulla. Concedimi il potere su una parte della Creazione, mi accontento di poco”. “Che cosa vorresti avere?” chiese Dio. “Dammi, per esempio, il potere su tutto il bosco” propose il diavolo. “E sia - decise il Signore - ma soltanto quando i boschi saranno completamente senza foglie, in inverno. In primavera il potere tornerà a me”. Quando gli alberi dei boschi seppero del patto, cominciarono a preoccuparsi; e con l’andare del tempo la preoccupazione si trasformò in agitazione: “Che cosa possiamo fare? A noi le foglie cadono in autunno”. Il problema pareva insolubile quando al faggio venne un’idea: “Andiamo a chiedere alla quercia, la più saggia e anziana di noi tutti. Forse lei troverà un modo per salvarci”. La quercia, dopo aver molto riflettuto, rispose: “Tenterò di trattenere le mie foglie secche sui rami finché sui vostri non spunteranno le foglioline nuove. Così il bosco non sarà mai completamente spoglio e il diavolo non avrà mai potere su di noi”. Da allora le foglie secche della quercia rimangono sui rami, per cadere completamente soltanto quando almeno un cespuglio si è rivestito di foglie nuove. RACCONTI E LEGGENDE DI FATE Nelle veglie serali si narravano e si ascoltavano con grandissimo interesse le straordinarie avventure delle fate, la credenza nelle quali perdura in tante regioni alpine, in virtù della tenacia che hanno i montanari nel conservare le antiche tradizioni e le memorie del passato. La culla delle fate è stata, a quanto pare, l'oriente; sono nate dalla calda immaginazione degli indiani e dei persiani, e successivamente sono penetrate in occidente, tramite le popolazioni arabe nelle loro trasmigrazioni attraverso l'Africa del nord e la Spagna; quindi anche ad opera dei saraceni e degli spagnoli, all'epoca della loro massima espansione sulle coste dei vari paesi mediterranei. Da questi centri, sul nascere della civiltà neolatina, i racconti leggendari che si riferivano a queste meravigliose creature venivano diffusi in tutta l'Europa centromeridionale dai trovatori provenzali che, nelle loro peregrinazioni da un castello all'altro, da un signore all'altro, dilettavano i loro ascoltatori, narrando le straordinarie avventure di queste affascinanti creature. Le fate sono immaginate come giovani donne di serena bellezza, con lunghi capelli biondi e vesti splendenti, attive e benefiche nei riguardi degli uomini, se non ne ricevevano sgarbi e offese. Anch'esse erano sensibili alle passioni umane e riuscivano facilmente ad affascinare i giovani pastori più belli e cortesi dei nostri monti e a diventarne le spose. E la reciproca felicità durava fino a quando il compagno non si comportava in modo scortese, o non veniva mantenuta la promessa fatta dall'uomo, all'atto della loro unione. Perché allora, quasi sempre, la loro vita in comune si spezzava bruscamente e la fata scompariva, non facendosi mai più vedere dall'imprudente o infedele compagno. Ma sapevano essere compagne fedelissime dei giovani sposi, che venivano condotti nelle loro splendide dimore, iniziati alle loro arti magiche ed ai segreti misteriosi della natura, alla conoscenza dei luoghi che nascondevano tesori e delle proprietà dei fiori e delle piante medicinali alpine. Talvolta le fate avevano greggi di capre agili e snelle e armenti di prosperose mucche che esse conducevano al pascolo, o che guidavano alla fontana più vicina per abbeverarle. Più spesso trascorrevano le loro giornate a filare una seta finissima dai colori meravigliosi, mai visti dai mortali, che le ammiravano ammaliati quando potevano sorprenderle nelle loro occupazioni all'aperto; oppure passavano il tempo a rigovernare le sale dei loro soggiorni, sempre luccicanti per l'accurata pulizia che vi regnava, ed incantevoli per gli utensili d'oro e d'argento, con ornamenti di pietre preziose che spesso adornavano anche i loro abbigliamenti di candido lino, o di seta variopinta, o anche di soffice velluto, leggeri come un soffio di vento e sempre ornati di ricami, di pizzi, di merletti. I loro piedi erano minuscoli e graziosi ed esse si muovevano sempre con grande leggerezza nelle loro dimore, o fuori all'aperto, lungo i chiari corsi d'acqua ove facevano il bucato e sciacquavano la biancheria che poi stendevano sull'erba fiorita, ai caldi raggi del sole estivo. E durante tali occupazioni giornaliere cantavano quasi sempre melodiose canzoni piene di malinconia, che andavano dritto al cuore di quanti potevano, in rare occasioni e sempre solo se nascoste ai loro sguardi, contemplarle e udirle. DA VITA MONTANARA E TRADIZIONI POPOLARI ALPINE CLAUDIANA