lerici in luglio 09 x internet - Istituto Comprensivo di Lerici

ANNO 2 - NUMERO 7
1 LUGLIO 2009
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
PIERA BASADONNE UN’INSEGNANTE DA LIBRO “CUORE”
Allegato di
Ameglia Informa
n° 07-2009.
Redatto e diffuso
a cura del
laboratorio
di giornalismo
dell’Istituto
Comprensivo
di Lerici
LERICI IN...
È DISTRIBUIT O
GRATUITAMENTE
c/o i punti informazione turistica, altri
locali pubblici e
giornalai disponibili
A 89 anni ha voluto fare un gesto di altruismo regalando ai ragazzi delle scuole medie di Lerici e
San Terenzo il libro “L’andar a ritroso nel tempo”, stampato appositamente ed esclusivamente per loro, che raccoglie i suoi articoli
più interessanti apparsi nel
periodico “Il Golfo dei Poeti”
negli anni dal 1984 al 1998.
Sono articoli che parlano di storia, di poeti, scrittori, artisti e altre personalità che sono vissute
nel nostro territorio e ne hanno esaltato la bellezza.
Parliamo della professoressa
Piera Basadonne, santerenzina
DOC, insegnante di inglese, francese e tedesco, ricercatrice, scrittrice, pittrice. Un’innamorata del
nostro Golfo che in questo modo ha
voluto idealmente trasmettere alle
nuove generazioni la sua stessa
passione per lo studio, per la ricerca del bello e del giusto.
La donazione dei libri è avvenuta il 14 maggio scorso durante una
apposita cerimonia nell’auditorium della scuola Media Mantegazza di San Terenzo. Casualmente hanno anche partecipato i bimbi
della scuola dell’infanzia, che le
hanno dedicato una canzoncina in
inglese. È stata una cerimonia
commovente.
La professoressa ha voluto raccontare, oltre ad alcune curiosità
sul suo libro, un po’ della sua vita
che non è stata sempre rose e fiori,
dall’inizio della sua carriera, a 19
anni, come insegnante elementare
su per i monti con due ore a piedi
Piera Basadonne, tra alunni ed insegnanti della scuola di San Terenzo
per raggiungere la sede, sino alle
sue peripezie durante il corso universitario per laurearsi a Napoli,
nell’Italia spaccata su due fronti e
al suo avventuroso viaggio via mare (la linea ferroviaria era interrotta per la guerra) per recarsi a
Genova a sostenere degli esami.
Una storia emozionante che ha affascinato e ammutolito i ragazzi,
poco avvezzi a testimonianze così
toccanti.
In questo abbraccio tra la vecchia insegnante e le nuove generazioni hanno trovato spazio gli interventi dell’assessora comunale
Pamela Misuri e della Preside Eliana Bacchini; quest’ultima ha
definito Piera Basadonne “un faro
che illumina le nuove generazioni
nel mare della vita”. Il prof. Raffaele Cavaliere, pittore, ex assessore
com.le alla cultura ed ex insegnante della scuola, ha parlato della
Basadonne anche come pittrice.
Il libro è stato dedicato alla nipote, anch’essa professoressa, Maria Isolina Guglielmone deceduta
prematuramente.
SF
grazie
alla pubblicità
degli inserzionisti
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it e
quello della scuola, www.istitutocomprensivo.lerici.scuolaeservizi.it con “Lerici In” a colori
SOSTA
E VIABILITÀ
A LERICI
(dal 15 giugno
al 15 settembre)
La ZTL (zona traffico limitato) è in vigore tutti i giorni, tuttavia dalle ore 24,00
alle ore 09,00 del mattino è possibile transitare liberamente.
Chi non dispone di pass può parcheggiare l'automobile nei parcheggi a pagamento in Località Vallata e Bagnara (fuori
dal centro di Lerici e San Terenzo), da dove è
previsto un servizio di bus navetta gratuito che
collega i parcheggi con i centri storici.
Il transito di ciclomotori e motocicli è
consentito liberamente, la sosta è prevista
negli spazi segnati con segnaletica orizzontale.
I residenti e gli autoveicoli muniti di
appositi contrassegni autorizzatori possono sostare nelle aree di sosta identificate
come "riservate ai residenti" riferite alle
località riportate sul contrassegno stesso.
COME
FUNZIONA
IL SERVIZIO
DELLE
FARMACIE
Le farmacie del territorio di
Lerici restano chiuse i giorni
festivi ed il lunedì mattina, eccetto la farmacia di turno.
La farmacia di turno in
luglio e agosto effettua il seguente orario di apertura: dalle ore 8,30 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 23.
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
Capo redazione
Maria Luisa Eguez
Redazione:
Gabriella Molli
Laura Baracchi
Daniele Bruni
Martina Diliberto
Susanna Traversa
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrata al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
I residenti nelle frazioni del Comune di Lerici e gli autorizzati (muniti di apposito pass)
possono sempre transitare. Per loro la sosta
a Lerici dal 1° luglio al 31 agosto è consentita
con disco orario solo in Piazza Bacigalupi, davanti al Comune e in Piazza Valtriani, davanti
al supermercato Conad. Dalle 20.00 alle 08.00
possono però sostare esclusivamente i residenti a Lerici muniti di pass di sosta.
Pass Provvisori in deroga (ad es. clienti
alberghi, clienti farmacia con ricetta, utenze
ASL, ecc.) possono essere rilasciati presso i
punti informativi: a Lerici (apertura ore 09
- 13 e ore 16 - 22 - orario non ancora definitivo
- cell. 339-5653833) all'ingresso della galleria
Primacina (uscita del parcheggio della Vallata,
in alto sopra la Venere Azzurra) e a San Terenzo (apertura ore 09 - 19 - cellulare 3345366465), rotatoria via Gozzano c/o galleria
Scoglietti (strada provinciale Lerici-La Spezia).
L’ufficio IAT è alla Venere Azzurra. Apertura ore 10 - 12 e ore 14 - 17 - tel. 0187-969164.
Nelle ore di chiusura il
servizio è garantito a chiamata dalla farmacia di turno, con
reperibilità del titolare.
I turni delle farmacie iniziano alle ore 8,30 del lunedì
per terminare alle ore 8,30 del
lunedì successivo.
Questi sono i turni nel
mese di luglio 2009:
Dal 1° al 6 luglio e dal 27 al
31 luglio farmacia Padre Pio
di Tellaro;
dal 6 al 13 luglio farmacia
Bello di Lerici;
dal 13 al 20 luglio farmacia
Ghigliazza di S. Terenzo;
dal 20 al 27 luglio farmacia
Giudici di Lerici.
ANAGRAFE in maggio 2009
Abitanti al 30-04-09
10.993
Abitanti al 31-05-09
10.992
Nati
7
Morti
13
Immigrati
11
Emigrati
6
Matrimoni
6
La redazione, a suo insindacabile giudizio, potrà modificare, rinviare o rifiutare
la pubblicazione di scritti e annunci se non conformi all’etica ed allo spirito
della presente pubblicazione o per mancanza di spazio.
Sino a diverso orientamento, le lettere non vengono pubblicate. Gli articoli devono essere concordati preventivamente con il direttore responsabile.
La redazione nel periodo estivo non ha orario di riunione fisso. Gli scritti, le
lettere e le richieste di pubblicità, complete di nome, indirizzo, telefono ed eventuale e-mail, dovranno essere consegnate alla redazione presso la scuola
media F. Poggi di Lerici o spediti tramite e-mail a: l e r i c i i n @ l i b e r o . i t .
Si avverte che, la pubblicazione non ha fine di lucro, quindi gli scritti, gli articoli e le collaborazioni sono accettate a titolo gratuito e di volontariato.
Gli orari, le manifestazioni, le informazioni turistiche, poiché predisposte con
largo anticipo, sono indicate come semplice informazione e dovranno essere
sempre verificate dai lettori interessati.
La tariffa per ogni modulo di pubblicità (da 1/4 a 1/3 di pagina) è di euro 70 +
IVA, ½ modulo è di euro 35 + IVA. Per la pubblicità si può contattare il n° di
telefono 0187-601268 (anche fax e segreteria telefonica) o [email protected] .
LERICI IN…
LERICI
IN…- -luglio
luglio
2009
2009
Pagina 2
Note storiche sugli antichi tentativi di
prevedere i terremoti (1ª parte)
La razza umana ha vissuto
la maggior parte del tempo, da
quando è apparsa sulla terra,
in caverne e capanne di paglia
e fango. Nel momento in cui
ha lasciato queste per costruirsi case di pietra, il fenomeno sismico le si è posto dinnanzi in tutta la sua drammaticità. Infatti, da allora, coloro
che vivono in case non adeguate al fenomeno sismico, rischiano di perdere la vita.
L’uomo ha quindi cercato di
prevedere i terremoti, ma non
nel modo che più ci piacerebbe
(luogo, ora e intensità esatte).
La storia di questi tentativi
vede gli esseri umani osservare, generazione dopo generazione, alcuni semplici fenomeni naturali, talora ricollegabili
al terremoto. L’uomo dell’antichità era maggiormente legato
alla terra e ne sentiva il respiro, come gli animali dai quali
era circondato.
Quindi il terremoto gli appariva come una manifestazione oscura, di una divinità nascosta, ma in qualche modo
confidente. In quei tempi, gli
uomini veneravano molti aspetti della natura, in partico-
lare le divinità delle acque e
probabilmente avevano osservato le anomalie del loro regime in prossimità di un evento
sismico. Variazioni cospicue
nel livello delle acque dei laghi
e dei torrenti, sorgenti che aumentavano vistosamente la loro portata o che si seccavano,
pozzi che subivano la stessa
sorte. Tutto faceva credere ad
un accordo fra le divinità delle
acque e quelle della terra nascosta, che spingeva gli uomini
anche a sacrifici, non di rado
umani, per placarne le furie.
Per inciso, tali rituali barbari sono stati praticati in Europa fino al 1755, dopo il grande terremoto di Lisbona.
Ma anche le grandi acque,
il mare, gli oceani davano il loro segno con maree anomale,
presto associate nella sapienza
degli antichi alla posizione dei
principali astri del cielo.
E agli uomini che vivevano
sul mare, non erano sfuggiti
certi fenomeni luminosi, che
talvolta sembravano provenire
dalle profondità più remote,
talaltra dall’alto dei cieli, poi
seguite dal movimento tellurico. Furono probabilmente gli
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Lunedì - sabato ORARIO CONTINUATO
0re 8,00 - 20,00 domenica ore 8,30 - 13,00
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LERICI IN… - luglio 2009
antichi cinesi i primi a codificare in qualche modo la somma di tutte queste conoscenze
e, da allora, iniziò quella
scienza dello studio della Terra, che oggi si compendia nella
moderna sismologia.
Ancora loro, avendo inventato la bussola, notarono qualche volta evidenti anomalie
magnetiche prima di un terremoto (ago impazzito, che ruota
velocemente).
Altri fenomeni osservati anticamente hanno trovato una
spiegazione scientifica solo in
tempi recenti. Le variazioni di
livello delle acque dei pozzi,
certe volte, sono accompagnate
da emissione di vari tipi di gas
fra cui il radon, ma l’uomo poteva evidenziare bene solo
quei gas che emanavano un odore, in particolare quello sulfureo, cosa che faceva associare il terremoto alla collera del
diavolo.
Leggende arrivate sino ai
nostri giorni. Ricordo infatti
che quando ero bambino, la
nonna, durante i temporali, mi
raccontava che il rumore del
tuono era il diavolo che buttava la moglie giù dalle scale
della sua casa. E ci ho pure
creduto per tanti anni! (segue)
Sergio Marchi
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Pagina 3
Il Castello di Lerici ed il Museo
La volta scorsa avevamo
concluso la visita al “piano nobile” del Castello di Lerici; ora,
salendo due rampe di scale a
sbalzo (dalle quali possiamo
osservare in alto alcuni elementi architettonici tipici delle
mura esterne di un castello
medievale e che ora, con la loro
presenza all’interno, testimoniano chiaramente quante trasformazioni ha vissuto nei secoli questa straordinaria fortezza), entriamo nella sala dei
convegni dedicata a “Madì regina”.
Madì, Maddalena Di Carlo,
è stata la prima “direttrice” del
Castello, colei che ha aperto
per la prima volta al pubblico
questo straordinario maniero.
Suoi ospiti sono stati artisti
di tutto il mondo e personalità
del calibro di Ernest Hemingway, per questo ed altri motivi,
le è stato dedicato il salone, ma
di lei parleremo diffusamente
un'altra volta, se lo merita! In
questa sala, attrezzata anche
per videoconferenze, si svolgono annualmente decine e decine di manifestazioni culturali,
sia di livello internazionale sia
di carattere locale, in quanto
riteniamo che la Cultura con la
C maiuscola non abbia confini.
Sono così stati presentati eventi eterogenei aventi come
unico filo conduttore la voglia
di sapere e di approfondire le
proprie conoscenze, di crescere
insieme nel nostro territorio.
Abbiamo così spaziato dalla
poesia di Dante alla cucina tipica del golfo, dalla poetica del
Romanticismo alla danza butoh, dalla migrazione dei cetacei nel mediterraneo al turismo socialmente sostenibile...
ed è con questo spirito, contrapposto all’imperante edonismo televisivo, che seguiteremo ad operare anche in futuro.
Beppe Mecconi - Presidente
Consorzio Castello di Lerici
RIFIUTO NON TI RIFIUTO
San Terenzo di
Davide Venturini
Venerdì 29 maggio presso le
scuole elementari di San
Terenzo si è tenuta una recita
a carattere ecologico per il progetto "Rifiuto non ti rifiuto”, a
cui hanno partecipato gli allievi di tutti i tre ordini di scuola:
materna, primaria e prima media. Ha assistito un folto gruppo di genitori e parenti.
Coordinatrice del progetto è
stata l'insegnante Bianca Cardosi.
A fianco alcune immagini
della manifestazione
Via in vacanza! di Federica Cancilla
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CARABINIERI via XX Settembre 23 tel. 9 6 7 1 2 9
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Lunedì - sabato dalle ore 9,00 alle 12,00 tel. 964545
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Comune di LERICI piazza Bacigalupi 9
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Gli uffici e l’URP sono aperti al pubblico tutti i
giorni feriali dalle ore 9,00 alle ore 12,00
Altri uffici aperti con il seguente orario:
UFFICIO RILASCIO PASS - ore 9 - 12
tel. 960309
ANAGRAFE - ore 9 - 12
tel. 960253
LERICI IN… - luglio 2009
RAGIONERIA e TRIBUTI apertura martedì, giovedì e
sabato ore 9 - 12
URBANISTICA - apertura martedì e venerdì dalle ore
9 alle12, sabato solo rilascio documenti
tel. 960248
LAVORI PUBBLICI - apertura martedì e venerdì ore
9 - 12,30
tel. 960265
VIGILI URBANI apertura al pubblico ore 8,30 - 12,30 e ore
14,30 - 18,30
pronto intervento tel. 967326.
Uff. verbali: venerdì-sabato ore 9 - 12 mercoledì ore 15 - 18
BIBLIOTECA apertura da lunedì a sabato ore 9 - 13
pomeriggio ore 15 - 19 escluso il sabato tel. 966053
CIMITERI per informazioni pratiche cimiteriali (c/o uff.
stato civile tel. 960215) Cimiteri Lerici, S.Terenzo,
Tellaro (sabato e lunedì chiuso) orari di apertura:
martedì: 8.30 - 12.30 - mercoledì: 15 - 17 (estivo)
giovedì: 15 - 17 (estivo) - venerdì: 8.30 - 12.30
domenica : 8 - 12.30 e 14 - 16.30.
Pagina 4
Percy Shelley in musica:
un aspetto ancora poco conosciuto delle sue opere
Ebbene, sì! Esistono anche
le romanze da camera scritte
sui versi dello sfortunato poeta
che morì tragicamente nel golfo della Spezia nel 1823: Percy
Bysshe Shelley.
Ho iniziato a cercarle quando mi è stato proposto di inserire alcuni interventi musicali
in una serata durante la quale
venivano declamate le sue poesie a Lerici.
E allora mi sono chiesto:
che cosa mai potrei abbinare
alle poesie di Shelley? Arie d’opera e d’operetta, …no.
Romanze su testi dei grandi
poeti italiani, per dare un senso patrio/campanilistico alla
serata, …no.
Composizioni inglesi coeve,
…mah, troppo facile e scontato. Non mi rimaneva altro che
cercare romanze sui versi del
nostro poeta e così ho fatto.
Sono apparsi autori inglesi,
tedeschi, francesi e persino italiani (chi l’avrebbe detto?).
Alcuni brani mantengono il
testo originale inglese, altri sono tradotti in italiano, tedesco
e francese. Per la lingua italiana, tali traduzioni sono spesso
effettuate da noti autori di te-
sti di romanze da camera o da
librettisti d’opera.
Altra caratteristica comune
è che le composizioni sono
spesso di gran lunga posteriori
alla morte del poeta.
Fra i brani di particolare
interesse musicale, quello della compositrice Maude Valérie
White (Dieppe - Normandia,
1855 - Londra, 1937), con un
brano stampato nel 1882 in inglese con il titolo originale
“When passions trance”, poi
nel 1885 in tedesco (“Wärst
du, wie einst, noch heute”) con
la traduzione del barone Erwin Ferstel, in francese
(“Amour defunt”) da Paul Solanges, ed in italiano (“La febbre spenta in te d’amor”) da
Angelo Zanardini, autore, fra
gli altri, del libretto di “Salambò” di Nicolò Massa (Calice Ligure, 1854 - Genova, 1894),
data a Milano nel 1886.
Poi “Song, on a faded violet”, divenuta “La violetta appassita” nella traduzione dello
Zanardini, di Luigi Mancinelli
(Orvieto, 1848 - Roma, 1921),
compositore, mitico direttore
d’orchestra ammirato da Verdi
e Wagner, violoncellista, direttore di Teatri e Conservatori.
Inoltre è da segnalare
“Indian Serenade” di Norman
Houston O’Neill (Londra, 1875
- Londra, 1934), insegnante di
composizione alla Royal Academy of Music, del 1900, dedicata a Clemens Franckenstein, suo compagno di studi a
Francoforte.
Da notare che all’amico
Frankenstein, O’Neill dedica
un brano su testo di Shelley,
la cui seconda moglie di Shelley, Mary Wollstonecraft, è la
autrice del famoso romanzo
“Frankenstein or The Modern
Prometheus”, più noto come
“Frankenstein”.
Molto interessante è un
brano del 1912 del pisano Pietro Pecchiai: “Filosofia d’amore”, testo di Shelley probabilmente tradotto dallo stesso
Pecchiai, autore di musica sacra e compilatore del “Catalogo degli Archivi e Biblioteche pisane” per l’Associazione
dei Musicologi Italiani.
5
Marco Ghiglione
Maestro di Musica
La serata cui fa riferimento
il maestro Ghiglione è quella
organizzata in data 30 aprile
scorso all’hotel Shelley, con
brani interpretati dal mezzosoprano Sara Nastos di Chiavari
ma di origine greca, dal tenore
(Continua a pagina 6)
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Pagina 5
(Continua da pagina 5)
Raffaele D’Eredità, palermitano residente a Milano e dal
Maestro Marco Ghiglione, che
ha curato la parte musicale ed
ha accompagnato al pianoforte
i due cantanti.
Il maestro Marco Ghiglione ha iniziato gli studi di
composizione presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di
Milano. Stabilitosi in Friuli,
ha conseguito il diploma di
Musica Corale e Direzione di
Coro nel 1982 presso il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di
Trieste. È stato Maestro del
Coro titolare del Gran Teatro
… La storia più bella è la tua
Lo scritto che qui sotto presentiamo è opera di una insegnante ed educatrice: lo ha
scritto e pubblicato per le maestre e anche per le mamme che
volessero dare conoscenza ai
loro allievi o figli minori di
quel miracolo sulla creazione e
nascita di un bambino.
Questa educatrice ha abitato ancor giovane in questa nostra Terra e qui è morta pochi
anni fa.
Eri un uovo piccino come un
granello di zucchero. Eri al
caldo e al sicuro nel corpo della tua mamma e crescevi in un
piccolo nido che ogni mamma
ha dentro di sé per il suo bambino.
Dopo qualche mese eri già
grande come una bambolina.
Avevi una piccola testa e
braccia e gambe ancora piccole. Il guscio del tuo uovo era
un sacco morbido ed elastico
che cresceva con te. Nel sacco
c'era un po’ d’acqua chiara che
ti proteggeva. Tu nuotavi nel
liquido e davi calci e pugni alla tua mamma. La mamma
sorrideva e diceva: “Il mio
bambino fa la ginnastica”.
Là dentro non respiravi e
non mangiavi come fai ora. La
mamma mangiava e respirava
anche per te e ti mandava attraverso un cordone tutto ciò
che ti occorreva.
La notte quando tutto era
silenzio la mamma sentiva il
tuo piccolo cuore battere insieme al suo.
Dopo nove mesi eri pronto
per incominciare un'altra vita.
Il corpo della mamma sapeva che tu eri pronto per venire
alla luce. La mamma desiderava che tu nascessi.
Ti aveva aspettato tanto, ti
aveva sentito crescere dentro
di lei e ora voleva vedere il tuo
viso. Appena uscito dal corpo
“La Fenice” nel 1990.
Attualmente è docente titolare di Musica Corale e Direzione di Coro al Conservatorio
“Luca Marenzio” di Brescia e
direttore del coro lirico
“Quadrivium” di Genova.
La Redazione
della mamma, le mani del dottore ti hanno preso e sollevato.
Hai sentito l'aria entrare nei
tuoi piccoli polmoni e per la
prima volta hai pianto. La
mamma ascoltava felice la tua
voce: piangevi, respiravi, eri
vivo!
Una volta uscito dal corpo
della mamma non avevi più
bisogno del cordone ombelicale. Così il dottore lo tagliò senza farti alcun male. Di quel
momento ti è rimasto il segno:
l'ombelico.
Quando nascesti avevi fame
proprio come i cuccio1i e i gattini. Allora la mamma ti fece
succhiare il latte dal seno o te
ne diede dal biberon.
Dormivi tranquillo nel tuo
lettino perché sentivi che i tuoi
genitori ti volevano bene e ti
proteggevano.
In questo modo nasceva una famiglia: un papà, una
mamma,un bambino.
E la storia continua…
Grazia Meletti
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chiuso martedì - dal 7 luglio al 18 agosto
aperto tutti i giorni
Pagina 6
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È arrivata l’estate e le donne si sdraiano al sole in spiaggia, ma ahimé su molte spuntano in vista cellulite e rotolini
di adipe sparsi per il corpo.
Cosa abbiamo combinato?
Queste le principali cause
che possono aver favorito la
comparsa della cellulite:
• eccesso di adipe che, in relazione con il soprappeso, può
far insorgere fenomeni cellulitici;
• alimentazione scorretta;
• vita sedentaria;
• stress (la tensione psicofisica
influisce sul sonno, sulla ritenzione idrica e nell’alterazione dell’appetito);
• scarsa igiene di vita come fumare, bere troppi caffé e alcolici, non rispettare i ritmi
fisiologici, indossare indumenti troppo stretti, posture
sbagliate e abuso di farmaci;
• Alterazioni ormonali;
“Si può intervenire su diversi
fronti” ci spiega Antonietta
Botticchio, medico estetico,
specialista anche in omeopatia e alimentazione:
• alimentazione e dieta equilibrata;
• movimento fisico;
• trattamenti mirati per attivare la circolazione e ridurre
accumuli adiposi e cellulitici,
come la biomesoterapia, (micro iniezioni con cocktail omeopatici sulle zone interessate).
Per quanto riguarda l’ali-mentazione, anche se non
esiste un regime alimentare
per tutti che sia in grado di risolvere alla radice il problema,
un corretto modo di mangiare
può aiutare a ridurre notevolmente sia adipe che cellulite.
Qui di seguito alcune brevi
indicazioni:
• ridurre il consumo di sale;
• evitare cibi che contengono
additivi e prediligere alimenti di stagione e freschi;
• variare la dieta quotidiana;
• far pasti regolari;
• bere acqua aiuta a eliminare tramite le urine le scorie
del metabolismo; ideale in
un litro di acqua anche l’associazione di cocktail di estratti di piante come pilosella, betulla, gramigna
ecc… che hanno un effetto
diuretico e depurativo dell’organismo.
Nel movimento fisico importante è la costanza. Per ottenere buoni risultati bisogna
praticare un’attività fisica
non troppo aggressiva (pila-
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tes, passeggiate, nuoto ecc…)
almeno 3 volte alla settimana
per almeno 40 minuti poiché
l’organismo comincia a bruciare calorie dopo 20 minuti.
Per ultimo, ma non meno
importante, è il trattamento
mirato dall’interno.
Come chiarisce la dott.ssa
Antonietta Botticchio, si possono adoperare dei rimedi omeopatici in associazione con
la biomesoterapia che aiutano
a drenare il tessuto linfatico e
circolatorio in modo naturale
ma efficace, individuando per
ogni soggetto il giusto dosaggio per migliorare i problemi
circolatori e cellulitici. Dopodichè si procede con microiniezioni sulle zone interessate dal
problema in questione.
Non esiste una terapia definitiva: dopo un programma
d’urto di 1-2 sedute a settimana per almeno un mese, è bene
fare una terapia di mantenimento ogni mese.
Chi l’ha provato conferma il
miglioramento, già dopo alcune sedute, della riduzione della ritenzione idrica con leggerezza degli arti inferiori, ecc…
Luisa Fascinelli
Per chi volesse ulteriori consigli sull’argomento, la dottoressa Botticchio con studio alla
Spezia e a Castelnuovo Magra,
è reperibile al cell. 337-365305.
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orario: 8.30 - 12.30 / 16,00 - 20,00,
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Tutto lo staff della farmacia
è sempre disponibile per suggerimenti,
consigli ed eventuali indicazioni
Pagina 7
Campionato provinciale di giornalismo de “La Nazione”
Bravi Ragazzi!
Con questo articolo la
scuola media Paolo Mantegazza di San Terenzo, ha
vinto il premio speciale per
i 150 anni de “La Nazione”
del campionato di giornalismo
2009. La premiazione è avvenuta il 29 maggio scorso a Villa Marigola (San Terenzo).
L’articolo ricostruisce in
modo impeccabile un’ipotetica
inchiesta sui patrioti lericini
da parte degli inviati speciali
de “La Nazione”.
ONORE ALL’ITALIA CHE
S’E’ DESTATA
Firenze, martedì 13 luglio
1869. Dai nostri inviati nel
Golfo della Spezia.
Sono passati ormai dodici
anni dalla spedizione di Sapri
che ebbe lo scopo di suscitare
un moto insurrezionale nel Regno delle Due Sicilie causando
la tragica morte di Carlo Pisacane e dei suoi compagni, cui è
dedicata la poesia di Luigi
Mercantini “La spigolatrice di
Sapri”.
Tre anni dopo i patrioti progettarono di liberare il Regno
delle Due Sicilie, affidando il
comando di mille volontari a
Giuseppe Garibaldi, ex mazzi-
niano e generale dell’esercito
piemontese nella 2ª Guerra
d’Indipendenza.
Ebbe così inizio il 5 maggio
1860 la spedizione dei Mille,
che, sbarcati a Marsala, conquistarono in breve tempo la
Sicilia e risalirono la penisola
entrando vittoriosamente a
Napoli il 7 settembre 1860.
Tra i 156 liguri che parteciparono all’impresa vi erano tre
santerenzini, un abitante di
Pugliola ed un lericino d’adozione. Quest’ultimo si chiama
Luigi Andrea Baracchini: è nato a Livorno il 29 settembre
del 1835, ma risiede a Lerici.
Giuseppe De Biasi, nato a Pugliola il 23 novembre 1828, ha
preso parte alle battaglie di
Calatafimi e di Palermo.
Sono invece santerenzini altri tre partecipanti alla Spedizione dei Mille: si tratta di
Luigi Andreotti, nato a San
Terenzo il 20 febbraio 1829,
imbarcato su uno dei due piroscafi che condussero Garibaldi
in Sicilia; dopo la spedizione
ha ripreso il suo mestiere di
marinaio. Un altro santerenzino che ha partecipato alla
campagna garibaldina è stato
Onesto Vitale “Natale” Faccini, nato a San Terenzo il 10 luglio 1828. L’ultimo partecipan-
te alla spedizione è Giobatta
Monteverde, nato a San Terenzo il 9 gennaio 1831, che
partecipò come aggregato alla
terza compagnia, seguendo
Garibaldi da Quarto al Volturno; al termine della campagna
anch’egli ha ripreso il lavoro di
marinaio.
A Lerici Garibaldi ha avuto
molti altri seguaci che l’hanno
seguito nelle sue numerose imprese militari. Sempre alla
Spedizione dei Mille parteciparono anche due marinai
santerenzini, Andrea Pisani e
Francesco Faccini che, però,
non possiamo annoverare tra i
partecipanti alla spedizione, in
quanto, giunti in Sicilia, non
seguirono Garibaldi nella sua
impresa. Andrea Pisani era
imbarcato sul piroscafo Piemonte, mentre Francesco Faccini era sul Lombardo.
Fu proprio questi ad avere
l’idea di fasciare le catene delle ancore con paglia e stracci
per non fare rumore durante
le manovre; per questo il generale Garibaldi lo premiò con una moneta d’oro. Non dimentichiamo dunque il grande contributo che questa zona ha dato alla causa dell’Unità d’Italia.
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Pagina 8
Questo articolo della
scuola media Francesco
Poggi di Lerici si è invece
classificato al 4° posto nel
campionato provinciale di
giornalismo 2009 de “La
Nazione”.
La premiazione è avvenuta il 29 maggio scorso a
Villa Marigola (S.Terenzo).
POETI, LEGISLATORI
DEL MONDO
In viaggio nel Golfo dei
Poeti. Benelli: solo una moto? Bertolucci: un regista?
Si sa, è spesso così: non abbiamo il coraggio di dire che
non conosciamo i personaggi ai
quali sono dedicate le vie della
nostra città e che non abbiamo
letto un solo verso di qualche
noto poeta.
Eppure noi viviamo in un
angolo di mondo legato alla
poesia che vale la pena di conoscere e far conoscere meglio.
Si deve a Sem Benelli
(1877-1949) la famosa definizione del golfo della Spezia come “Golfo dei poeti” nella poesia Notte sul Golfo dei Poeti
apparsa sulla rivista “L’Eroica” nel 1919, lo stesso anno di
produzione della prima moto
costruita da altri Benelli (in
tutto sei fratelli).
Lo scrittore, che soggiornò a
lungo a San Terenzo, scrisse
gran parte della sua opera più
famosa “La cena delle beffe”
nella “Torretta”, una dependance di Villa Marigola.
La villa, contornata da un
parco che avvolge il promontorio a picco sul mare sopra il
quale è ubicata, iniziò ad essere costruita alla fine del Settecento dalla famiglia lericina
degli Ollandini.
Da allora passò di mano in
mano a molti proprietari e uno
di essi, intorno alla fine dell’Ottocento, diede l’incarico ad
Arnold Böcklin, pittore simbolista, di sistemare il giardino come oggi appare. Nel primo Novecento fu fatta l’ultima
grande ristrutturazione a cura
dell’architetto Franco Oliva.
Dal 1979 la villa e il suo
splendido parco, percorso anche da Gabriele D’Annunzio, ospitano il Centro Studi
della Cassa di Risparmio
della Spezia.
A qualche passo dalla Venere Azzurra, dove c’è Villa Marigola, la bianca Casa Magni,
antico convento dei padri Barnabiti, ci ricorda la tragica fine di Percy B. Shelley (17921822). Nel 1992, per celebrare
il bicentenario della nascita
del poeta inglese, è stata appo-
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sta sotto il portico d’ingresso
una targa che cita questa sua
definizione: “I poeti sono
specchi delle gigantesche
ombre che l’avvenire getta
sul presente, forza che non
è mossa ma che muove. I
poeti sono i non riconosciuti legislatori del mondo”.
E chi lo sa che il premio Nobel Eugenio Montale ha
scritto una poesia intitolata
Verso Tellaro? Ce lo ricorda
una targa affissa nel centenario della nascita del poeta ligure (1996) al muro dell’Oratorio
seicentesco di Santa Maria
in Selàa.
Gli unici poeti che la gente
di qui forse ricorda senza esitazione sono Paolo Bertolani, nato alla Serra nel 1931 e
morto il 19 febbraio di due anni fa, che ha portato a dignità
letteraria il dialetto serrese,
Attilio Bertolucci, padre dei
registi Bernardo e Giuseppe, nato a Parma nel 1911 e
morto a Roma nel 2000, che aveva una casa a Tellaro e
Giovanni Giudici (nato a
Portovenere nel 1924), che però da qualche anno non abita
più qui.
(A proposito del poeta Attilio Bertolucci vi invitiamo a
leggere anche l’articolo di Gabriella Molli a pagina 13).
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LERICI IN… - luglio 2009
Pagina 9
Francesco Tarabotto:
Il mitico comandante del REX
Il comandante Francesco
Tarabotto nacque a Lerici il 10
luglio 1877 da famiglia di naviganti, come tradizione nel
nostro paese. Socio della Società Marittima di Mutuo Soccorso, iniziò la carriera imbarcato
su velieri lericini proseguendo
poi su piroscafi e transatlantici, sino ad ottenere il suo primo comando nel 1913 sul piroscafo “Indiana”.
Stereotipo dell’uomo di mare lericino, serio, competente e
riservato, deve la sua meritata
fama al comando del Transatlantico REX ed alla conquista
del “Nastro Azzurro”.
Il REX, varato nei cantieri
di Sestri Ponente nel 1931, era
il vanto della Marina Mercantile italiana. Costruito per conto delle Società Riunite di Navigazione “Italia”, era lungo
ben 268 metri, largo 31, con 11
ponti e stazza di 51.062 tonnellate.
Tarabotto ne prese il comando sin dal viaggio inaugurale del 1932.
L’anno successivo il REX,
salpato da Genova alla volta di
New York, superò Gibilterra
all’alba dell’11 Agosto 1933
per tentare l’impresa del Na-
stro Azzurro.
Tarabotto, dopo essersi consultato con il Direttore di Macchina Luigi Risso e verificati i
bollettini meteorologici, diede
il via all’impresa, percorrendo
le 3181 miglia che dividono Gibilterra dal faro di Ambrose,
di fronte a New York, ad una
media di 28,92 nodi, in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti, strappando il “Nastro Azzurro” al
transatlantico tedesco Bremen. L’ultimo giorno la navigazione fu complicata da una
fitta nebbia che fu superata
grazie alle apparecchiature ed
alla “sirena-ciclone”, il cui suono superava distanze superiori
alle cinque miglia.
L’impresa fu possibile grazie alle indiscutibili doti marinaresche di Francesco Tarabotto, alle capacità dell’equipaggio, formato da molti lericini ed alla capacità della nave.
Il 15 agosto 1933 il REX sfilò sotto la Statua della Libertà, accolto dalle sirene di tutte
le navi in porto, da giochi d’acqua e da una moltitudine di
persone che l’attendevano sui
moli. L’avvenimento fu in breve tempo riportato dai giornali
di tutto il mondo e motivo d’or-
goglio per la marineria ligure
e italiana.
Era quella un’epoca dove
queste imprese erano vantate
ed amplificate da tutti gli stati
come “prove di forza” e come
“primati nazionali”.
Tarabotto, vero lupo di mare lericino, si limitò a rilasciare poche interviste. Astemio,
festeggiò l’arrivo a New York
con un bicchierino di Porto, ricordando sempre sino alla sua
morte che comandanti e uomini di mare, come e meglio di
lui, a Lerici ce ne furono centinaia, lui era solo il più conosciuto.
Lasciò il comando del REX
nel 1937 a 60 anni. Morì a Genova nel 1969 a 92 anni.
Il 20 dicembre 1970, alla
presenza degli alunni di una
classe lericina di terza elementare, la Società Marittima di
Mutuo Soccorso fece apporre
una targa (nella foto) sulla casa natale del Comandante sita
sul lungomare in via Roma.
(Continua a pagina 11)
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nimento. L’apice di questa
“gara” si ebbe negli Anni TrenIL “BLUE RIBBON”
(IL NASTRO AZZURRO) ta, quando gli stati si sfidavaÈ il premio che viene asse- no per dimostrare la loro forza
gnato alla nave con passeggeri e il loro progresso tecnologico.
che attraversa in minor tempo
Bernardo Ratti
l’Atlantico senza scali di rifor- Presidente Soc. marittima MS Il REX: sul 2° albero il blue ribbon
(Continua da pagina 10)
Silvia
Tamberi,
Quello che mai,
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Tirrenia, 2008
“La crescita comincia quando superiamo il lutto di ciò che
sognavamo di essere, quando
accettiamo la nostra umanità,
limitata e povera, ma anche
bella” dice in Ogni uomo è una
storia sacra Jean Vanier, un
autore e profeta dei nostri
giorni, molto amato anche da
Silvia Tamberi.
Queste considerazioni di
Vanier, fondatore dell’Arca,
possono fare da cartina di tornasole per il percorso che Silvia tenta all’interno della raccolta di poesie Quello che mai.
Perché la felicità, quella vera,
non è mai a buon mercato, non
è mai uno stato acquisito, ma
un continuo divenire, di consapevolezza in consapevolezza.
La fatica del vivere fra mattine già stanche e sere irragionevolmente spossate è una re-
altà con la quale fare di giorno
in giorno i conti; la nostra storia personale che ci coglie sempre tutti, comunque, impreparati e sprovveduti, è qualcosa
con cui imparare ogni volta a
riconciliarci; e le concatenazioni, che sembrano tenerci prigionieri in un circolo vizioso,
in un percorso circolare senza
fine, possiedono una oggettività che non permette facili illusioni.
Silvia denuncia con schiettezza, a tratti quasi con rabbia, questa “fatica del vivere”,
non la minimizza, non la rinnega e combatte con la determinazione che assurge a simbolo di tutte le lotte interiori,
quella con cui Giacobbe contese con Dio (Gen 32, 23-33).
È l’alba, quando Giacobbe si
allontana zoppicante dal luogo
del combattimento con quella
benedizione tenacemente carpita. Non la canta, ma proprio
nel rimando al non detto sta la
potenza della poesia, nel richiamo allusivo al silenzio de-
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gli abissi dell’anima sta la forza del poeta: “Questo nostro altrove / senza più suono / per
essere ascoltato / che non può
più farsi verso / per essere
scritto”.
Così ancora una volta Silvia, con estrema delicatezza, ci
ha saputo donare la propria
testimonianza prima di tutto
semplicemente e profondamente umana.
M. L. E.
Silvia Tamberi, laureata
in pedagogia a Parma nel ’97,
ha esordito come poetessa già
nel 1986 a Villa Marigola
quando, ancora studentessa, si
è classificata prima nella sezione giovani della terza edizione premio letterario "Lerici
Golfo dei poeti" dedicato a
Shelley. Ha poi pubblicato due
raccolte di poesie (Emozioni e
Vagabondaggio) e la raccolta
di favole Gli oggetti raccontano
(Edizioni Erickson 2005).
Ha vinto numerosi premi
letterari a carattere nazionale.
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QUEL POETA DAL
BIANCO CAPPELLO CHE
AVEVA SCELTO TELLARO
Quando il poeta Attilio Bertolucci (nella foto) veniva nella
sua casa di Tellaro a trovare
quella mitezza del clima che lo
aveva da subito incantato, ogni giorno si recava a braccetto con la moglie a comprare il
giornale salutando tutti con
quella sua grazia di educato
signore emiliano.
Un giorno lo fermai e lo invitai a scuola perchè i miei ragazzi di quinta potessero in-
tervistarlo. Lui
rispose che avrebbe gradito
che andassimo
noi nella sua
casa. Una mattina di maggio
ci accompagnò
il poeta Paolo
Bertolani e Bertolucci ci ricevette nello spazio del giardino
antistante il portone. C’erano
tanti profumi, ma quello che
primeggiava veniva da una
siepe di fiori d’angelo. Fu un
momento di grande emozione
quella visita.
Il poeta Bertolucci ci parlò
della sua infanzia, di sua madre e lesse alcuni versi. C’era
tanta intimità in quello spazio
di giardino e i ragazzi erano
affascinati dalla sua voce e dai
suoi racconti. Come la loro maestra. Di fronte alla domanda
“Perchè ha scelto proprio Tellaro?”, rispose sorridendo che
fra quegli olivi era sempre primavera. E lui, che amava tanto il verde, aveva trovato una
variazione grande di tonalità
che cambiavano con il vento e
le ore del giorno.
Gabriella Molli
l’ebraico Hannah che vuol dire “grazia”, mentre il nome di
la tradizione narra che fosse sua figlia Myriam significa
sterile e che come altri perso- “amata da Dio”.
naggi biblici femminili fosse
La nonna di Gesù è veneradiventata madre solo in tarda ta il 26 luglio.
età, quando umanamente era
M.L.E.
ormai impossibile.
Nella storia della sua sofORARIO SS. MESSE
ferta sterilità è chiaro il richiamo ad un’altra protagoni- Località prefestivo festivo
sta biblica, la madre del profe- Lerici
8,30 10,00
ta Samuele, che porta lo stesso S. Francesco 18,30
11,30 18,30
suo nome.
8,00 10,00,
Nonostante che di lei ci sia- S.Terenzo 18,30
11,15
18,30
no poche notizie e che non sia
menzionata nei Vangeli cano- Tellaro
18,00
8,30 10,30
nici, il suo culto si è diffuso sia
La Serra 18,30
11,00
in Oriente che in Occidente sin
Pugliola 17,30
10,15
dall’antichità.
Il suo nome deriva dalPozzuolo 10,00
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Vergine, è patrona di molte
categorie di lavoratori: lavandaie, ricamatrici, orefici, bottai, minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti, tornitori,
fabbricanti di scope, tessitori,
sarti ed infine fabbricanti e
commercianti di tele per la
casa e biancheria, tutti lavori
che per lo più richiamano in
un modo o nell’altro la dimensione domestica.
È invocata come protettrice
delle madri di famiglia, delle
vedove, delle partorienti e delle donne non feconde, perché
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Vignetta di Enza Canale
Che aspetti?
Vieni a
S. Terenzo!
Che caldo fa
in città!
Come è bella
l’estate a
Lerici
Vignetta di
Chiara Urrico
40 anni fa lo sbarco sulla Luna:
ricordo quella sera...
1969: la II Guerra mondiale
era finita da 24 anni; le rovine
materiali erano state riparate,
quelle dello spirito non ancora
del tutto sanate. La nostra Italia, dopo il boom economico, si
stava avviando purtroppo ad
un momento di crisi.
Studenti e operai erano in
agitazione: si avvicinavano i
così detti anni di piombo, con
avvenimenti tragici e dolorosi.
Non voglio ricordare il dolore, ma desidero ricordare la
splendida impresa della conquista della Luna.
Era il 20 Luglio 1969: notte splendida, senza nuvole, la
modernità erano solo le radioline a transistor!
Al governo c’era l’On. Rumor, governo estivo! Il Milan
anche allora era forte, aveva
vinto la Coppa dei Campioni!
Erano incominciate le ferie
estive, ma a tutti interessava
la conquista del nostro algido
satellite!
Da New York Ruggero Orlando (ricordo la sua voce particolare “cari amici …” e il suo
modo unico di salutare) ci teneva informati e Tito Stagno,
dagli schermi della giovane televisione, raccontava l’avventu-ra del secolo “l’uomo sta per
conquistare la luna!”
La missione americana Apollo 11 con i suoi astronauti
Armstrong e Aldrin sarebbe
allunata sul nostro satellite!
Che notte magica d’attesa!
Il mondo sembrava impazzito:
tutti erano in attesa dell’evento, davanti allo schermo televisivo, dalle ore 22,14 sino alle
05,17. Io non aspettai, in veglia, l’evento del piede umano
sul suolo lunare: dov’ero?
Sembra strano, ma mi tro-
vavo all’anfiteatro romano di
Luni ad assistere alla rappresentazione di una commedia di
Plauto: “Anfitrione” della compagnia Aroldo Tieri e Giuliana
Lojodice.
Seduta sui gradoni, seguivo
la commedia e ogni tanto alzavo gli occhi verso quel cielo
limpido e quell’astro luminoso.
Ero emozionata per l’impresa, ma nello stesso tempo affascinata dalle vicende narrate
da uno scrittore di duemila anni fa!
Le distanze sembravano annullate, lassù la tecnica, la
tecnologia, il coraggio degli uomini, i nuovi Ulissi pronti alla
conoscenza più avanzata, qui
il lavoro dell’anima e dalla
mente.
Per me era la certezza che
la scintilla divina permea l’uomo del passato e quello del futuro.
Franca Biava
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Curiosità toponomastiche Pubblichiamo nuovamente in
CAPOSANTO
È detta “Caposanto” la vecchia
via che dal 1860 è stata denominata come via Cavour; essa
conduceva al cimitero che sorgeva attorno all’antica chiesa
del 1300, demolita nel 1632 per
far posto all’attuale chiesa di
San Francesco.
modo corretto il toponimo riportato errato per un refuso
nel numero di maggio. Ce ne
scusiamo e ringraziamo l’attento lettore che ci ha scritto:
Questa mia per una precisazione ed eventualmente per un
chiarimento in relazione alla denominazione “Camposanto" della Via Cavour, che ritengo errata, assieme a molti amici e conoscenti. La denominazione in
questione è apparsa su “Lerici
In” del 1° Maggio.
Sin da piccolo (in casa si è
sempre parlato dialetto) la via
Cavour l'ho sempre sentita denominare CAPOSANTO e mai
Camposanto.
Che ci fosse un cimitero nel
"Prado" è certo, non solo per
ragioni storiche ma anche perchè mi ricordo che, quando i
Tedeschi cominciarono a scavare trincee nel ‘44, ivi compreso nel "prado", vennero alla luce numerosi teschi e ossa.
Ma la denominazione Caposanto potrebbe essere dovuta
anche al fatto che alla sommità
della via c'è una chiesa, luogo
santo per antonomasia.
Sicuramente siete al corrente che Colombo Bongiovanni
nel suo “Vocabolario del Dialetto Lericino” lo indica come CAPOSANTO. Complimenti vivissimi per la vostra pubblicazione
Giuseppe Baldassari
Il 23 maggio la 1ª media di San Terenzo
si è ritrovata a Pontremoli per il premio
“Bancarellino” insieme ad altre 40 scuole
provenienti dalla Lombardia, Toscana, Emilia
Romagna e Liguria (per un totale di 1.200 studenti).
Questa manifestazione consisteva nel proclamare come vincitore del premio, il libro per
ragazzi più apprezzato tra quelli in gara.
La scelta è stata incerta fino alla fine perché
le storie, diverse tra loro, da quelle fantastiche,
avventurose o vissute erano tutte bellissime.
Alla fine la giuria, composta da sette alunni di
scuola media, ha proclamato vincitore della
52ª ed. del “Bancarellino” lo scrittore
Guido Sgardoli con il suo libro “Eligio S. e i
giorni della ruota”, che narra la vita e le
esperienze di un bambino abbandonato dalla
famiglia in tenerissima età davanti ad un
istituto per orfani, esponendolo su una ruota
con un cestello, che poi veniva girata verso
l’interno.
È ambientata nella Venezia di fine ‘800,
quando i bambini erano obbligati a lavorare.
È stata un’esperienza interessante vedere
dal vivo gli scrittori di libri che narrano le
storie che leggiamo.
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La 1ª media che ha partecipato al “Bancarellino”
San Terenzo
esposizioni d’arte,
pittura, scultura,
artigianato artistico.
La sala è
disponibile a
tutti gli artisti.
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Pagina 14
Cronaca
ed
eventi
PRINCIPALI EVENTI:
A SAN TERENZO
4 - 5 luglio : “Antiqua Tempora” (arte e musica);
Dal 6 al 9 luglio: Fase eliminatoria 2° torneo di Beach
Soccer - spiaggia San Terenzo;
11 luglio: Tana dei Turchi
(rievocazione storica dell’assalto
al Castello);
11 e 12 luglio: “La Marguttiana de piassa Drento” (mostra
di pittura);
Dal 13 al 15 luglio: Semifinali e finali 2° torneo di Beach
Soccer - spiaggia San Terenzo;
16 luglio: Letture dantesche
al castello di San Terenzo (Luigi
Camilli, Egidio Simeone, Livio
Bernardini);
18 luglio: Ballo liscio alla rotonda sotto il Castello di San
Terenzo;
22 e 23 luglio: Festival
Blues-Sea Rock;
24 - 25 - 26 luglio: Festival
Arti Comiche.
A LERICI
13 luglio ore 21 - rotonda
Vassallo - Saltimbanchi e fontane danzanti;
18 luglio ore 21 - rotonda
Vassallo - Spettacolo artisti di
strada;
26 luglio Lungomare - Eventi di Antiquariato.
La prova in mare della barca
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Giovedì 11 Giugno per interessamento di Beppe Mecconi,
Presidente del Consorzio del
Castello di Lerici, è stata presentata presso il Castello stesso la nuova barca da Palio di
Lerici che debutterà ad agosto.
Il Cantiere ManferdiniAtzeni di Roma che ha realizzato questa barca si è attenuto
scrupolosamente al progetto
del concittadino ingegner Luca
Taddei e ha apportato soluzioni tecniche costruttive assai originali e innovative.
È unica nel suo genere. Oltre a non avere ordinate ed a
essere costruita con correnti
longitudinali, può vantare l’unica livrea esterna di fasciame
anch’esso posizionato longitudinalmente da prua a poppa.
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SAN T ERENZO TEL. 0187-971783
LERICI IN… - luglio 2009
stiche tecniche in mare ci stanno dando ragione.
Per ora la barca è ancora da
assettare bene, ma le prime
prove hanno dato responsi assai positivi. È stato un grosso
dispendio di energie umane e
finanziarie, ma l’Arci Borgata
Marinara ha creduto fortemente in questo progetto, ha
fatto i salti mortali per portarlo a termine e alcuni soci si sono autotassati per raggiungere
la cifra necessaria.
Una sinergia che mi ha fatto davvero piacere: c’è stato l’esercizio commerciale che ha regalato le fasce per i puntapiedi, l’amico che l’ha trasportata
da Roma sino a Lerici gratuitamente, quello che ha fatto le
staffe in acciaio e l’altro che ha
costruito un perno del timone
in una lega particolare, ecc....
tutto gratis e per spirito di collaborazione!
Marco Greco
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Oltre al menù a la carte propone:
Il "Martedì da Paolino" con i menù a tema
Menù "Piatto unico" con antipasto ed un
piatto a scelta dal menù alla carta, solo a
pranzo esclusa la domenica (euro 15)
Menù Turistico per assaggiare le prelibatezze del Golfo dei Poeti (euro 23)
Cena con il vignaiolo per gustare piatti e
vini del territorio
Ideale per festeggiare comunioni,
battesimi e per cene aziendali e gruppi
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l’igiene
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Superato San Terenzo, ci trovate a sinistra, subito dopo la galleria degli Scoglietti
Agave di Cristallo 2009
Si è svolta dal 27 al 30 maggio scorso presso il cinema Astoria la terza edizione del
premio Agave di Cristallo.
Ideata dall’autore del Premio Lunezia, Stefano De Martino, è l’unica rassegna cinematografica mondiale che premia i film per la qualità dei loro dialoghi.
La sceneggiatura del documentario “Sopra e sotto il tavolo”, indagine sui misteri del
caso Ustica di Giampiero Marrazzo e Gianluca Cerasola, si è
aggiudicata il premio come migliore linguaggio di taglio documentaristico.
Marrazzo e Cerasola hanno
ricostruito a quasi trent’anni
di distanza i delicati equilibri
geopolitici dell’epoca.
Fra i contributi si segnalano le interviste all’ex presidente della Repubblica Cossiga ed
al senatore a vita Giulio Andreotti, nonché al giudice Rosario Priore che seguì l’istruttoria negli anni Novanta.
Alessandro D’Alatri con
“Senza pelle” e Riccardo Burchielli per “Sbirri” sono stati
premiati nella sezione “Miglior
film italiano dell’ultima stagione per la qualità dei dialoghi”.
“Il Padrino” di Francis Ford
Coppola l’ha spuntata come
film d'antologia per la qualità
dei dialoghi stranieri. Il rico-
La regista Lina Wertmuller
noscimento speciale alla carriera è stato invece assegnato
alla regista Lina Wertmuller.
Lerici si conferma importante palcoscenico del cinema
italiano. Ricordiamo le due recenti edizioni del Tellaro Film
Festival, rassegna dedicata ai
cortometraggi, tenutesi nell’anno 2005 e nel 2006.
Luca Marchini
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