SESSO E MALATTIE

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Martedì 23 Maggio 2006 09:22
Le malattie sessualmente trasmesse sono dovute alla presenza di germi (bat­teri, virus,
parassiti, funghi, protozoi) sulla cute e sulle mucose dei genitali esterni ed interni, ed in alcuni
casi delle ultime vie urinarie. La maggior parte dei suddetti germi provoca una malattia a livello
genitale; alcuni di essi, trasmessi per via sessuale, non determinano una malattia degli organi
genitali. Questi germi, cioè, causano una malattia localizzata in altre parti del corpo e sfruttano i
genitali solo come porta di ingresso nell'organi­smo (virus dell' Epatite B, virus dell'
immunodeficienza acquisita)
.
Nome della Malat
Blennoragia (gonorea)
Neisseria gonorrhoeae (gonococco)
Uretrite purulenta, epid
Sisilide (lue)
Treponema pallido (spirochete)
Sifide recente: lesione della cute e delle mucose;
Sisilide latente;
Sifilide sintomatiaca tardiva: gomme, complicanze cardi-vascolari, nervose;
Sifilide congenita.
Infezioni uro-genitali da Chlamydia
Chlamidia trachomatis
Uretite subacuta, epidimite, cervicite, bartolinite, proctite, congiuntivite, faringite, otite, salpingite, periepa
Infezioni uro-genitali da Mycoplasmi
Mycoplasma hominis
Uretite subacuta, cervi
Infezioni genitali femminili da Gardnerella
Gardnerella Vaginalis
vaginalis
Leucorree, adenopatie
Infezioni genitali da germi piogeni
Streptococchi Gram + del gruppo B
Bacilli Gram -: E.coli, Proteus, ecc
Uretite subacuta, vulvo-vaginite subacuta
Candidasi urogenitale
Candida albicans
Vulvo-vaginite, balanite
Trichomoniasi genitale
Trichomonas vaginalis
Uretrite, prostatite, vag
Herper genitale primatio e ricorrete
Herper Virus tipo 1 e 2
Vescicole cutanee, ulc
Condilomi acuminati o creste di
Papilloma
gallo
Virus (HPV)
Condilomi genitali, pap
AIDS o Sindrome da Immunodeficenza
HIV
acquisita
Manifestazioni infettive varie: plomonari, intestinali, meningee, cerebrali, ecc.
Adenopatie, lesioni cutraneo-mucose
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Phtirius pubis
Sarcoptes scabiae
Phtirius pubis
Sarcoptes scabiae
Irritazione pubuca, prurito
Epatite
Virus dell'epatite B
acuta, cronica, fulmina
Malattie d’amore: cause e diffusione
Le Malattie sessualmente trasmesse sono sempre esistite.
Sono andate incontro a cambiamenti relativi al modo di manifestarsi e di evolvere (si pensi ai
vantaggi conseguenti la scoperta di nuovi farmaci), col passare del tempo ne sono comparse di
nuove.
Altre sono state scoperte solo recentemente probabilmente grazie alle tecniche di ricerca più
sofisticate.
A tutt'oggi esse rappresentano, comunque, un importante problema sanitario e sociale in
quanto si assiste non solo all'emergere di una nuova patologia e all'aumento, dal punto di vista
epidemiologico, della importanza delle MST cosiddette "minori", ma anche ad un
ritorno di quelle malattie che si pensavano ormai sconfitte, come la sifilide e la gonorrea.
Nel complesso le MST interessano circa il 50% degli individui di età compresa tra i 15 ed i 55
anni.
E' però molto singolare il fatto che l' 85% di tutti i casi riguardano giovani sotto i 25 anni ed il
50% di essi hanno un'età compresa tra i 15 ed i 19 anni.
Molteplici i fattori che possono essere chiamati in causa per motivare tale progressione: le
modificazioni delle abitudini sessuali, la promiscuità, gli spostamenti di un numero sempre
maggiore di persone nei vari continenti, ma anche la mancanza di interventi di educazione
sanitaria e sessuale, la cattiva informazio­ne, l'atteggiamento delle persone colpite da queste
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malattie (da sempre ritenute disonorevoli e fonte di vergogna) che porta assai spesso ad un
ritardo della consultazione medica e quindi della diagnosi e della cura.
Eros dal dottore: i sintomi Le MST che si manifestano a livello dei genitali provocano in
genere sintomi ben precisi e spesso assai simili tra loro.
I
principali sono :
-prurito localizzato ai genitali, all'inguine, al pube;
-bruciore;
-perdite vaginali e/o uretrali;
-arrossamento cutaneo e/o mucoso;
-ulcere;
-piccole vescicole;
-escrescenze;
-infiammazioni delle linfoghiandole inguinali con conseguente aumento di volume.
E' necessario fare dunque grande attenzione alla insorgenza di qualcuno di que­sti sintomi e,
nel caso, rivolgersi subito ad un medico in quanto il trascurare i sintomi, il ricorrere
all'autoprescrizione di farmaci può essere estremamente dannoso.
La maggior parte delle Malattie Sessualmente Trasmesse guarisce infatti perfettamente se
diagnosticate tempestivamente e curate con precisio­ne.
I pericoli principali
a cui si va incontro trascurando i sintomi prima descrit­ti e rimandando, di conseguenza, la
diagnosi e la cura sono:
-la possibilità di trasmettere la malattia;
-la possibilità della progressione della malattia fino al punto in cui la terapia non è più
completamente efficace;
-la possibilità di insorgenza di complicanze a carico dei genitali tali da comportare anche il
rischio di sterilità;
-in caso di gravidanza (già in atto al momento in cui si contrae la malattia o insorta dopo
l'esordio della malattia stessa) la possibilità di trasmissione della malattia stessa al feto e/o al
neonato.
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Al di là dei sintomi più comuni che possono suggerire l'insorgenza di una MST è comunque
opportuno prendere in considerazione alcune di queste malattie che rive­stono a tutt'oggi una
particolare importanza clinico-epidemiologica.
Gonorrea:
si manifesta con perdite uretrali e bruciori a urinare ma con grande differenza tra uomo e
donna, nel senso che nella donna i sintomi possono essere poco evidenti.
Il germe responsabile della infezione (gonococco), in caso di ritardo diagnosti­co, può
diffondersi ai genitali interni alterandoli in forma anche grave fino a determinare, in entrambi i
sessi, la sterilità.
Sifilide:
sta tornando alla ribalta, dal punto di vista epidemiologico, da quando, con l'avvento della
terapia antibiotica, si pensava di averla definitiva­mente sconfitta.
La sifilide è una malattia che, se non curata immediatamente evolve in tre fasi. La lesione
primaria è rappresentata da una ulcera che può essere facilmente identificata nel maschio in
quanto esterna, mentre nella femmina può essere localizzata a livello del collo dell'utero o delle
pareti vaginali per cui la donna contagiata può trasmettere la malattia senza volerlo ma anche
senza saperlo.
La terapia tempestiva con la penicillina fa scomparire in breve tempo l'ulcera e determina la
completa guarigione.
Per quel che riguarda l'infezione in gravidanza è opportuno distinguere il perio­do della
gravidanza stessa.
Infatti se l'infezione avviene nel primo trimestre e la madre viene curata tempe­stivamente, non
c'e rischio di trasmissione al feto; nel caso la madre non venga curata oppure l'infezione
avvenga dopo il terzo mese il feto viene contagiato, anche con gravi conseguenze. L'esame del
sangue che escluda l'infezione lueti­ca fa ormai parte ormai degli esami richiesti entro il terzo
mese di gravidanza.
L’infezione da Clamidia:
è responsabile anche di con­giuntiviti acute e croniche, polmoniti e disturbi articolari, ma è oggi
considerata una delle MST più frequenti.
Essa determina uretriti e cervico-vaginiti, manifestandosi con bruciori e perdite uretrali o
vulvovaginali.
Le complicazioni possono portare alla sterilità, sia nell'uomo che nella donna. In caso di
gravidanza, l'infezione può aumentare il rischio di aborti e parti prematuri.
La terapia è a base di antibiotici e deve interessare, come quasi tutte le altre MST, entrambi i
partners.
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Infezione da HPV o virus dei conditomi:
determina la formazione di escrescenze cutaneo-mucose dette anche "creste di
gallo" .
Quando i condilomi sono localizzati sui genitali esterni (glande, prepuzio, grandi e piccole
labbra, perineo, periano) possono essere individuati facilmente in caso di localizzazione in
vagina o sul collo dell'utero la diagnosi è spesso solo conseguenza di una visita ginecologica. In
tale evenienza i condilomi possono essere completamente asintomatici.
L'infezione da HPV può anche essere scoperta attraverso l'esecuzione di un pap-test (per la
verità il pap-test può essere utile anche nella diagnosi di altre MST) e la terapia consiste
nell'asportare i condilomi chirurgicamente (anche utilizzando il laser o la
diatermo-coagulazione) eventualmente associando i più moderni farmaci anti-virali.
E' da tener presente che, in alcuni casi, l'infezione da HPV è associata a lesione
degli epiteli dei genitali; tali lesioni sono dette "displasie" e rendono opportuni
controlli più assidui ai fini della prevenzione oncologica.
L’infezione da Herpes Genitale
:
è provocata da un virus (HSV2) molto simile a quello che si localizza al volto o ad altre parti del
corpo (HSV1). L’HSV2 si localizza invece ai genitali esterni, nel maschio e nella femmina e
interni (vagina, collo dell’utero).
Caratteristica della infezione herpetica è la frequente recidiva con una sintomatologia sempre
più attenuata rispetto alla prima manifestazione.
Anche l'infezione da Herpes genitale è stata osservata associata a lesione degli epiteli per cui
richiede controlli ravvicinati.
L'infezione può essere trasmessa al neonato durante il parto.
Per evitare tale possibilità si preferisce, in caso di infezione materna, ricorrere al taglio cesareo;
rara è invece la trasmissione al feto prima del parto.
La terapia sfrutta i farmaci antivirali e i sintomatici.
L’Epatite B
:
il virus responsabile dell'epatite di tipo B (che si trasmet­te tipicamente attraverso sangue infetto
o altri liquidi biologici) può essere tra­smesso anche per via sessuale. Il virus non determina
una malattia localizzata ai genitali, ma sfrutta i genitali come porta d'ingresso all'organismo
provocando il tipico quadro di una epatite che può evolvere in forma molto grave.
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Oggi è comunque disponibile un vaccino estremamente efficace; è obbligatorio per i bambini
nati dal 1991 in poi è a disposizione per la restante parte della popolazione nonché obbligatorio
per determinate categorie a rischio.
L’infezione da HIV o
Virus dell’Immunodeficienza Acquisita
si trasmette anche attraverso rapporti sessuali (omosessuali ed eterosessuali), in quanto il
virus, estremamente fragile nell'ambiente esterno, sopravvive nei li­quidi biologici (nel nostro
caso sperma e sangue).
Anche in questo caso i genitali rappresentano solo la porta d'ingresso del virus nel nostro
organismo; non esiste, cioè, una sintomatologia o una lesione speci­fica a carico dei genitali
provocata dal virus HIV.
Venire a contatto con il virus HIV ( la sieropositività si manifesta dopo un periodo cosiddetto
"finestra" di alcuni mesi e del quale è opportuno tener conto) non significa
necessariamente andare incontro all'AIDS, ovvero ai sintomi e alle complicazioni dovute alla
perdita delle difese immunitarie dell'organismo. Sapere di essere sieropositivi per l'HIV è utile
perché si possono assumere farmaci che diminuiscono il rischio di progressione della malattia;
si può evitare la trasmissione ad altre persone; si può assumere un atteggiamento di
consape­volezza nei confronti di una eventuale gravidanza, in quanto la possibilità che il
neonato risulti infetto è elevata.
A tutt'oggi non esistono vaccini nè terapie specifiche, per cui è fondamentale la prevenzione del
contagio.
Sesso sicuro: è possibile?
Il termine MST comprende dunque un numero elevato di malattie il cui signifi­cato dal punto di
vista della sanità pubblica è molto diverso.
Mentre infatti alcune di esse possono essere gravissime e pericolose per l' orga­nismo, la
maggior parte e le più frequenti fra le MST vengono a guarigione rapidamente e completamente
(infezione da Candida, Trichomonas, Gardnerel­la, ecc.).
Poiché ciò che accomuna tutte queste malattie è comunque la via di trasmissione i
suggerimenti di cui tener conto per evitare il contagio sono fondamentalmente gli stessi.
E' indicazione valida per tutte le MST, anche se viene spontaneo pensare subito alle più gravi,
tenere presente che l'unico modo di prevenirle è il considerare tutte le altre persone (almeno
fino a prova contraria) possibili portatori di una MST.
In altre parole il comportamento che riduce o elimina il rischio di una malattia sessualmente
trasmessa riduce o elimina il rischio di tutte le MST.
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L'astinenza e l'avere rapporti sessuali con un solo partner non infetto, a sua volta
reciprocamente fedele, sono le sole strategie preventive totalmente sicure. Il rischio di contagio
aumenta con l' aumento del numero dei partners e dei rapporti occasionali (soprattutto con
persone di cui non si conosce lo stato di salute ).
Consigli di igiene sessuale
L'igiene Intima va curata quotidianamente. E' opportuno evitare detergenti troppo energici per
non alterare l'equilibrio di pelle e mucose; la biancheria intima va cambiata spesso; l'uso di
deodoranti non solo non è sempre sinonimo di pulizia ma può essere talvolta dannoso quando
provoca allergie o altera il pH cutaneo mucoso; è da sconsigliare l'uso promiscuo di tutto quanto
attiene l'igiene intima (salviette, spugne ecc).
Ai primi sintomi consultare il medico senza provare a curarsi da soli con la prima medicina che
si trova in casa, potrebbe essere inutile o addirittura danno­so; lavarsi accuratamente,
rimuovendo le eventuali secrezioni, ed evitando di toccare altre parti del corpo. Cambiare
spesso la biancheria intima.
Prima e dopo la diagnosi e durante la terapia, è bene astenersi da rapporti sessuali oppure fare
uso del profilattico.
Le Malattie Sessualmente Trasmesse esigono spesso il trattamento di entrambi
i partners. E' pertanto opportuno che anche il partner asintomatico si sottoponga
a una visita di controllo.
In caso di malattia è senza dubbio corretto informare il proprio partner affinché
anch' egli possa sottoporsi a controlli diagnostici e ad un eventuale intervento terapeutico
(evitando peraltro il protrarsi del processo infettivo o una ricaduta dopo una apparente
scomparsa dei sintomi).
Il profilattico:
riduce il rischio di trasmissione delle MST. In particolare alcuni tests di labora­torio hanno
dimostrato che i profilattici di lattice sono efficaci misure di barriera nei confronti dell' HIV (virus
dell'immunodeficienza acquisita); dell' HSV (vi­rus dell' Herpes); dell' HBV (virus dell'epatite B);
della Clamidia, del Gonococ­co.
I profilattici confezionati con membrane naturali non garantiscono altrettanta efficacia in quanto
presentano piccoli pori che potrebbero permettere la diffusio­ne del virus.
Istruzioni per il corretto uso del profilattico:
1- I profilattici a base di lattice devono essere preferiti a quelli a base di mem­brane naturali,
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perché offrono una maggiore garanzia di protezione nei confronti dei virus;
2- i profilattici devono essere conservati in un luogo fresco, asciutto, al riparo dei raggi solari;
non devono essere tenuti in tasca per lungo tempo;
3- i profilattici contenuti in confezioni danneggiate o quelli che mostrano chiari segni di
deterioramento (ad es. secchi, appiccicaticci, scoloriti) non dovrebbero essere usati in quanto è
possibile che abbiano perso la loro integrità funzionale;
4- i profilattici devono essere maneggiati con cura al fine di evitare rotture anche microscopiche;
5- usare un profilattico nuovo per ogni rapporto;
6- indossare il profilattico prima dell'inizio del rapporto;
7 - metterlo sul pene completamente in erezione tenendo il serbatoio fra il pollice e l'indice;
srotolarlo delicatamente fino alla base del pene eretto, lasciando alla punta lo spazio sufficiente
per la raccolta dello sperma.
Si deve evitare la permanenza di aria in cima al profilattico, onde evitare il rischio di rotture;
8- deve essere garantita una adeguata lubrificazione, utilizzando eventualmente lubrificanti a
base di acqua, in quanto altri prodotti (ad es. a base di olii) possono determinare l'indurimento
del lattice favorendone la rottura;
9- dopo l' eiaculazione ritirare il pene protetto ancora in erezione trattenendo la base del
profilattico e senza far fuoriuscire il liquido seminale;
10- i profilattici non devono essere riutilizzati;
11- se un profilattico si rompe deve essere rimosso immediatamente.
Se si ha l'eiaculazione dopo la rottura è stato suggerito l'immediato uso di spermicidi, anche se
la loro efficacia protettiva nel ridurre il rischio di trasmis­sione di MST non è conosciuto;
12-l'uso di profilattici contenenti spermicidi può fornire una protezione ulterio­re nei confronti
delle MST. Una protezione ancora più efficace si raggiunge utilizzando anche spermicidi in
vagina.
Monti e Contarini
Pubblicazione del 1993
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