Documento indirizzo per PAES dei Comuni

Transcript

Documento indirizzo per PAES dei Comuni
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA
PIANIFICAZIONE ENERGETICA SOSTENIBILE PER
IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Documento elaborato nell’ambito dell’Accordo di partenariato tra Provincia di Roma e
Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in materia di supporto alla realizzazione dei SEAP.
A cura della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile:
Dr. Andrea Barbabella: Responsabile sezione Energia
Dr.ssa Daniela Cancelli: Esperta reporting e indicatori
Dr.ssa Stefania Grillo: Esperta politiche energetiche
Arch. Anna Parasacchi: Esperta processi partecipativi
Sito web: www.fondazionesvilupposostenibile.org
Con il coordinamento della Provincia di Roma – Dipartimento IV “Servizi di Tutela
Ambientale”; Ufficio di Direzione “Promozione della qualità ambientale e sviluppo
sostenibile”; Area tematica Patto dei Sindaci:
Dr.ssa Michela Albani: Responsabile Patto dei Sindaci area EST;
Ing. Sara Del Gobbo: Responsabile Patto dei Sindaci area SUD;
Arch. Patrizia Giancotti: Responsabile Patto dei Sindaci area NORD;
Dr. Andrea Ferraretto: Media officer del Patto dei Sindaci;
Indirizzo email: [email protected]
Sito web: www.pattodeisindaci.provincia.roma.it
Si ringraziano per il contributo Giulia Agrelli, Massimo Ciuffini, Paolo degli Espinosa, Stefano
Leoni, Emmanuela Pettinao, Bruno Salsedo.
Luglio, 2011
2 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Indice
Premessa........................................................................................................................................................... 5
1
Presupposti della pianificazione: governance e partecipazione ............................................................ 6
1.1
1.2
Organizzazione interna dell’Amministrazione................................................................................. 6
Partecipazione attiva.......................................................................................................................... 8
1.2.1
Livello #1: informazione ai cittadini ......................................................................................... 8
1.2.3
Livello #3: consultazione e interazione .................................................................................... 9
1.2.2
1.2.4
2
1.2.5
Livello #4: partenariato ........................................................................................................... 11
Livello #5: implementazione e monitoraggio ........................................................................ 11
Struttura e contenuti del documento di Piano ...................................................................................... 13
2.1
Contenuti del SEAP........................................................................................................................... 14
2.1.1
Sintesi ........................................................................................................................................ 14
2.1.3
Inventario dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 .................................................. 17
2.1.2
2.1.4
2.2
Quadro strategico ..................................................................................................................... 14
Azioni di piano .......................................................................................................................... 18
Criteri e metodi per la preparazione del SEAP............................................................................... 19
2.2.1
Piano e processo ....................................................................................................................... 20
2.2.3
Azioni a breve e medio termine............................................................................................... 20
2.2.2
2.2.4
2.2.5
2.2.6
3
Livello #2: informazione e feedback ......................................................................................... 9
2.2.7
Verifica e monitoraggio ............................................................................................................ 20
Target minimo e target di Piano.............................................................................................. 21
Anno base, emissioni totali ed emissioni procapite............................................................... 21
Scenari al 2020 e target di riduzione (minimo e di Piano).................................................... 22
Valutare gli impatti delle azioni di Piano................................................................................ 22
Check list delle principali azioni di Piano............................................................................................... 24
3.1
Indice delle azioni............................................................................................................................. 25
Ambito di intervento #1: Edifici/Attrezzature/Impianti e Industrie.................................................... 28
Ambito di intervento #2: Trasporti .......................................................................................................... 47
Ambito di intervento #3: Produzione locale di energia.......................................................................... 61
Ambito di intervento #4: Teleriscaldamento/Teleraffrescamento – Impianti CHP............................. 82
Ambito di intervento #5: Pianificazione territoriale .............................................................................. 86
3 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #6: Appalti pubblici di prodotti e servizi............................................................. 97
Ambito di intervento #7: Coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti interessati.............................. 102
Ambito di intervento #8: Gestione rifiuti e acque................................................................................. 112
4 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Premessa
Nell’ambito delle attività connesse al ruolo di Coordinatore Territoriale (Territorial Covenant
Coordinator) per i comuni aderenti al Patto dei Sindaci della Commissione europea, la
Provincia di Roma, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha
predisposto il presente documento di indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per
l’Energia Sostenibile (Sustainable Energy Action Plan – SEAP). Obiettivo del documento è
fornire alle Amministrazioni comunali una guida operativa che possa da un lato essere di
aiuto nella redazione dei SEAP, dall’altro garantire un adeguato livello di integrazione durante
la fase di pianificazione, sia in modo orizzontale tra i diversi comuni, sia in modo verticale tra
comune e provincia. Nella stesura del documento si è, quindi, ricercata la massima chiarezza
nell’esposizione e praticabilità delle proposte.
Il presente lavoro non intende coprire tutti gli aspetti legati alla pianificazione energetica
sostenibile, per i quali si rimanda a documenti di indirizzo sviluppati in altri ambiti, a
cominciare da quello europeo, ma si concentra su tre passaggi chiave che una
Amministrazione comunale deve affrontare durante la redazione del SEAP. Questi riguardano:
1. l’adeguamento della organizzazione interna all’Amministrazione e l’attivazione del
processo partecipato, che costituiscono i presupposti per un corretto processo di
pianificazione;
2. la definizione dei contenuti del documento di Piano e la loro organizzazione (schema o
indice di Piano);
3. la selezione delle azioni di Piano (includendo quelle già attivate dall’Amministrazione,
o in procinto di esserlo, ma anche quelle potenzialmente attivabili o derivanti da
iniziative portate avanti dalla Provincia stessa).
Gli approcci e i metodi presentati di seguito sono coerenti con le indicazioni contenute nelle
Linee guida per la redazione dei SEAP (di seguito indicate come “Linee guida europee”),
elaborate dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea e adottate dall’Ufficio del
Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors Office - CoMO).
5 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
1 Presupposti della pianificazione: governance e partecipazione
Con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci, l’Amministrazione comunale si è impegnata a
perseguire un obiettivo ambizioso, che richiede l’attivazione di strumenti e processi spesso
innovativi, o in ogni caso poco diffusi. Di seguito se ne indicano due, ritenuti in qualche modo
obbligatori per portare a termine il processo che, ricordiamo, inizia con la predisposizione del
documento di Piano, il SEAP, e termina nel 2020 con l’implementazione delle azioni indicate
nel Piano stesso e, auspicabilmente, con il raggiungimento del target comunale di riduzione
delle emissioni di gas-serra.
1.1 Organizzazione interna dell’Amministrazione
Come sottolineato dalle stesse Linee guida europee, il primo passo da compiere a valle della
sottoscrizione del Patto è quello di creare i presupposti, all’interno dell’Amministrazione,
affinché sia possibile portare avanti un efficace processo di pianificazione energetica
sostenibile. Per fare questo è necessario adattare la struttura amministrativa al processo,
perseguendo un duplice obiettivo: l’integrazione settoriale e il coinvolgimento responsabile.
L’integrazione è l’ingrediente base di ogni politica di governance della sostenibilità a qualsiasi
livello, ma anche uno dei traguardi più difficili da raggiungere: richiede, infatti, inedite
capacità di cooperazione tra le diverse parti dell’Amministrazione e lo sviluppo di un
approccio di governo intersettoriale. Per predisporre e attuare un Piano d’azione per l’energia
sostenibile, è necessario promuovere operativamente la cooperazione tra i differenti
assessorati o dipartimenti, i quali saranno chiamati a mettere a fattor comune le rispettive
conoscenze e competenze.
Il coinvolgimento e la responsabilizzazione rappresentano insieme l’altra priorità. Il SEAP
richiede in primo luogo il pieno coinvolgimento dell’Amministrazione a tutti i livelli, a
cominciare dal Sindaco stesso. Per coinvolgimento s’intende un impegno concreto nel porre la
questione energetica come priorità dell’azione politica comunale. Ciò si traduce, tra l’altro, in
un adeguato sostegno al processo anche in termini di risorse umane e finanziarie. Oltre al
pieno coinvolgimento dell’Amministrazione, serve una chiara individuazione delle
responsabilità,
nell’ambito
di
tutti
i
“sotto-processi”,
6 di 118
dalla
pianificazione
alla
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
implementazione, fino al monitoraggio e alla partecipazione. È bene fin da subito tener conto
del fatto che, durante la trasmissione del Piano al CoMO attraverso i modelli (template), vanno
esplicitate sia le responsabilità che le risorse stanziate per la realizzazione delle azioni.
Figura 1 Esempio di Struttura interna di coordinamento di un SEAP comunale
Tutto ciò si traduce nella creazione di una o più strutture dedicate all’interno
dell’amministrazione. Nei casi più articolati è possibile arrivare a costruire strutture con tre o
quattro livelli distinti, partendo dal Sindaco, il primo responsabile del Patto, passando per un
comitato di indirizzo (steering committee) e uno di progetto, per arrivare a diversi gruppi di
lavoro specializzati su differenti tematiche e priorità. Nel caso di comuni di piccole e medie
dimensioni, è consigliabile puntare su strutture più semplici, partendo anche da una unica
Struttura interna di coordinamento (anche indicata come Tavolo di coordinamento, o Cabina
di regia, etc.). Questa struttura, generalmente presieduta dal Sindaco e coordinata dal
responsabile comunale del SEAP (o Coordinatore SEAP), deve includere in primo luogo i
rappresentanti degli assessorati e dipartimenti che si occupano dei temi più affini alla
pianificazione energetica, a cominciare dall’Urbanistica e dalla Mobilità, oltre ovviamente
all’Ufficio Tecnico. Nel caso si disponga di un Coordinatore Territoriale, come per i comuni
della provincia di Roma, è consigliabile invitare un suo rappresentante a partecipare ai lavori
della Struttura interna di coordinamento, mentre per quanto riguarda il coinvolgimento di
7 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
soggetti esterni all’Amministrazione è necessario valutare caso per caso. È consigliabile che la
Struttura interna di coordinamento sia formalmente istituita dal Sindaco stesso, attraverso
una comunicazione interna ufficiale ai vari settori e dipartimenti comunali coinvolti: per
ognuno di essi andrà indicato un componente permanente della struttura.
1.2 Partecipazione attiva
In base alle indicazioni contenute nelle Linee guida europee, il percorso partecipativo
rappresenta una fase centrale e costituente dell’intero processo di pianificazione. Il target
minimo del 20% di riduzioni delle emissioni di gas-serra è impegnativo per qualsiasi
amministrazione, e non può essere raggiunto senza il pieno e attivo coinvolgimento delle
comunità locali. Prima della stesura definitiva del documento è necessario acquisire il
maggior numero possibile di informazioni circa le iniziative già attive sul territorio, di cui non
sempre l’Amministrazione comunale è a conoscenza, e condividere con i cittadini e gli attori
economici locali le linee strategiche adottate nel Piano. Una volta chiuso il documento,
bisogna dare modo agli stakeholder di verificare i progressi realizzati, nonché di intervenire
nuovamente sullo stesso piano.
Obiettivi del processo sono: veicolare informazioni complete e comprensibili; scambiare
opinioni tra l’Amministrazione e gli attori che operano sul territorio; identificare proposte
condivise per dare avvio alla fase attuativa del Piano, a partire dalla consapevolezza che
l’approccio per mitigare il cambiamento climatico deve essere il più possibile trasversale ed
integrato.
Il processo partecipativo è organizzato su cinque livelli, come descritto in seguito.
1.2.1 Livello #1: informazione ai cittadini
Il primo livello del percorso partecipativo attiene all’area dell’informazione ai cittadini.
Questa prevede solitamente l’apertura, sul sito del Comune, di una pagina web dedicata al
Patto dei Sindaci, possibilmente con il logo ufficiale sulla Home del Comune, che contenga,
oltre a una breve descrizione delle finalità del SEAP, una indicazione del percorso che si
intende intraprendere con la definizione degli obiettivi, l’indicazione dei tempi ed i link dei
documenti utili.
8 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Inoltre, sono spesso adottate campagne informative capillari, come ad esempio manifesti
cittadini, brochure o news da inviare.
1.2.2 Livello #2: informazione e feedback
Il secondo livello suggerito dall’UE, attiene a un coinvolgimento diretto della cittadinanza e
degli attori locali dell’economia e della società civile. Questa seconda fase presuppone
l’identificazione della lista degli stakeholders, in prima approssimazione identificabili con le
seguenti categorie:
 Amministratori locali (Assessori, politici di maggioranza ed opposizione,
rappresentanti di Enti sovra comunali, ecc.);
 Agenzie locali e regionali per l’energia;
 Partner tecnici e finanziari (ESCO, Istituti di credito, Fondazioni, ecc.);
 Rappresentanti chiave nei settori di intervento, quali industria, mobilità, turismo
etc.;
 Associazioni ambientaliste;
 Università e scuole;
 Professionisti.
In questa fase si suggerisce una modalità di consultazione divulgativa, per esempio assemblee
cittadine di natura informativa, oppure l’invio di questionari nei quali si testa l’intenzione a
partecipare più attivamente alle successive fasi di stesura del Piano. Si è dimostrato utile
spesso anche il coinvolgimento diretto delle scuole o delle Associazioni di categoria, magari
promuovendo il tema attraverso semplici brochure informative.
1.2.3 Livello #3: consultazione e interazione
Il terzo livello del percorso partecipativo è la vera e propria fase di consultazione degli
stakeholders. Le azioni sono finalizzate a:

fornire ai cittadini e agli operatori del settore un servizio di consulenza tecnica in
campo energetico;
9 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma

sensibilizzare e informare i cittadini, singoli e associati, sulle tematiche ambientali,
anche attraverso il coinvolgimento diretto, per promuovere comportamenti

virtuosi e buone pratiche;

educazione e prima formazione rivolte alle scuole;
organizzare, con il supporto delle agenzie presenti sul territorio, attività di
offrire corsi di formazione a tecnici del settore e dipendenti pubblici.
Le modalità e gli strumenti di ascolto diretto degli stakeholder fanno riferimento ad approcci
consolidati e tecniche acquisite.
Presupposto fondamentale è l’organizzazione degli incontri (attraverso una lettera d’invito da
parte dell’Amministrazione, l’identificazione di un luogo idoneo, il contributo di facilitatori, le
metodologie da adottare: questionari, Focus Group, etc.) nei quali il ruolo degli attori e il loro
contributo diventano fattori essenziali.
Entrando nel merito, il Focus Group (FG) è un piccolo gruppo di persone (generalmente da 4 a
12) impegnato nella discussione di un tema specifico. Obiettivo dell’attività è: mettere a fuoco
lo specifico argomento, utilizzando l’interazione che si realizza tra i componenti del gruppo;
definire gli strumenti operativi; identificare e definire un problema nei vari aspetti; impostare
una politica o una strategia comune. La tecnica del FG può essere usata, all’interno di processi
decisionali più complessi, per diversi scopi. Le principali modalità del FG sono:
 i partecipanti devono essere selezionati per contribuire, da diversi punti di vista, alla
focalizzazione della questione;
 è consigliabile una certa omogeneità tra i partecipanti (di istruzione, etc.) per evitare
forti squilibri nella comunicazione;
 è assistito da un facilitatore o moderatore che gestisce la discussione e stimola
l’interazione tra i partecipanti;
 la discussione è informale: con domande reciproche, dichiarazioni di disaccordo (ma
vanno evitati giudizi negativi), interruzioni.
Tutte le informazioni emerse nel corso dell’incontro devono poi essere riportate in
trascrizione della discussione o elaborate e interpretate attraverso un documento finale di
sintesi.
10 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Se il numero di partecipanti è consistente, può diventare complicato e dispendioso adottare il
metodo dei FG e la modalità assembleare (workshop) è più opportuna. Per avere però un
feedback adeguato si consiglia di procedere sia con la distribuzione di questionari sia con
tecniche di ascolto e di intervento organizzato (tipo cartelloni+post-it, riportando in tempo
reale i suggerimenti che il pubblico ritiene opportuno).
La modulazione di questa fase varia in relazione al numero di persone da coinvolgere, alle
forze e professionalità a disposizione, alle risorse a disposizione del Comune.
Al termine di questa fase è opportuno stendere un report con i soggetti che hanno partecipato,
le modalità di consultazione scelte e gli obiettivi raggiunti.
1.2.4 Livello #4: partenariato
Ultimo livello del processo partecipativo è quello della partnership vera e propria, nella quale
in primo luogo l’Amministrazione identifica le misure da adottare nel Piano e le condivide in
modo partecipato con gli attori direttamente interessati.
Si tratta del livello della condivisione delle misure da inserire nel Piano e dell’individuazione
dei tempi, delle risorse e delle modalità di intervento. Questa fase avviene con veri e propri
gruppi di lavoro tematici che trovano accordi, più o meno formali, sulle singole azioni. Anche
in questo caso la stesura del report (lista di soggetti, modalità di consultazione, risultati
ottenuti) rappresenta una fase importante, si tratta cioè di impegnare gli attori coinvolti
anche in azioni puntuali che andranno elencate con l’individuazione dei soggetti aderenti .
1.2.5 Livello #5: implementazione e monitoraggio
La fase dell’implementazione deriva dalla natura flessibile e processuale del Piano, strumento
cioè che varia in relazione alle condizioni e alle modalità operative e ai tempi di attuazione e
che va alimentato nel corso del tempo (fino al 2020). Le iniziative di partecipazione
proseguono, quindi, anche dopo la redazione del documento di Piano, sia per verificare
collettivamente i progressi compiuti, sia per introdurre eventuali correzioni e integrazioni al
Piano stesso.
Per avviare questa fase è necessaria una reportistica sempre aggiornata sull’andamento degli
incontri, sugli step intrapresi, gli attori interessati.
11 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Tabella 1 Strumenti e azioni attivati ai vari livelli del processo partecipativo
Livello del processo
1. Informazione ed educazione
Strumenti e azioni




2. Informazione e feedback

3. Consultazione e interazione

4. Partnership






5. Implementazione e monitoraggio



12 di 118
Sito web
Newsletter
Brochure
Manifesti
Teleconferenze
Incontri pubblici
Invio di questionari ad attori privilegiati
Workshop e distribuzione di questionari
focus group
Stesura del Piano condiviso
Identificazione degli strumenti attuativi, dei tempi
e delle risposte
Stipula di accordi
Popolamento indicatori
Elaborazione di report
Incontri periodici su stato di avanzamento
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
2 Struttura e contenuti del documento di Piano
Le Linee guida europee descrivono una struttura di massima, una sorta di indice minimo, a cui
fare riferimento durante la redazione del documento di Piano (Cfr. parte I cap. 1.7 delle Linee
guida europee). La stessa Provincia di Roma si è attenuta a queste indicazioni per la redazione
del SEAP provinciale, così come hanno fatto fino ad oggi la maggior parte delle
Amministrazioni europee.
L’indice proposto dalle Linee guida europee è peraltro coerente con la struttura dei template,
utilizzati per la trasmissione al CoMO dei SEAP: ciò consente quindi di ridurre i tempi del
processo e, al contempo, di evitare errori nelle fasi finali del processo.
A partire quindi dalle Linee guida europee, di seguito s’illustra una proposta di indice, che
potrà naturalmente essere ampliata e integrata per rispondere a particolari esigenze o
caratteristiche comunali.
Indice (minimo) del SEAP:
1. Sintesi (Executive summary)
2. Quadro strategico
a. Obiettivi e target
b. Situazione attuale e visione al 2020
c. Aspetti organizzativi e finanziari
3. Inventario dei consumi energetici e delle emissioni di CO2
a. Metodologia d’inventario
b. Il bilancio energetico/emissivo del territorio comunale
c. Il bilancio energetico/emissivo dell’Amministrazione comunale
4. Azioni di Piano
a. Edifici, attrezzature/impianti e industrie
b. Trasporti
c. Produzione locale di energia
d. Teleriscaldamento/teleraffrescamento e cogenerazione
e. Pianificazione territoriale
13 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
f. Appalti pubblici
g. Coinvolgimento di cittadini e portatori di interesse
h. Gestione rifiuti e acque
5. Allegati
Partire da un indice condiviso è un passaggio necessario ma non sufficiente a garantire la
realizzazione di un buon documento di Piano: l’indice deve essere, infatti, correttamente
interpretato. A tal fine, di seguito si riporta, per ogni capitolo, una descrizione sintetica dei
principali contenuti.
2.1 Contenuti del SEAP
2.1.1
Sintesi
Si tratta dell’ultima parte del Piano a dover essere redatta, una volta che il resto del
documento è definito e approvato dall’Amministrazione (almeno dalla Giunta). In poche
pagine si riportano, in modo sintetico e chiaro, i principali risultati delle altre sezioni, con
particolare riguardo alla descrizione del processo di pianificazione attivato all’interno
dell’Amministrazione comunale, al target complessivo (incluso l’anno base e il metodo di
calcolo), agli obiettivi specifici a breve e medio termine, alla ripartizione degli impegni tra i
settori. Coerentemente con la filosofia del Patto dei Sindaci, uno spazio particolare viene
dedicato al ruolo dell’Amministrazione comunale ai fini del conseguimento dell’obiettivo, con
una quantificazione dei relativi impegni di riduzione, a cominciare da quelli a breve termine.
2.1.2
Quadro strategico
La seconda parte del Piano delinea la strategia di intervento adottata dall’Amministrazione
per rispondere all’impegno preso. In questa sezione devono essere descritti chiaramente e in
modo esaustivo gli indirizzi generali, ma anche fornite indicazioni puntuali e quanto più
possibile quantitative circa il Piano. Anche questa sezione del documento viene redatta a valle
delle successive sezioni, essendo basata sia sulla analisi dei consumi energetici e delle
emissioni, sia sugli interventi selezionati.
> Obiettivi e target
14 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Il capitolo descrive brevemente il contesto nel quale si inquadra il processo della
pianificazione energetica comunale, evidenziando strategie e obiettivi in materia di
energia fissati ai vari livelli sovra-comunali, a cominciare da quelli della Provincia di
Roma, che hanno ricadute dirette anche sulle scelte dell’Amministrazione locale. Una
volta definito il contesto, è necessario tradurre in termini quantitativi l’impegno preso
dal Comune nell’ambito del Patto dei Sindaci, ossia la riduzione delle “emissioni locali
di gas serra entro il 2020 di almeno il 20% rispetto all’anno base”. Vengono quindi
indicati l’anno base (baseline) e il metodo di calcolo delle emissioni (emissioni dirette o
in LCA, totali o procapite, in CO2 o in CO2 eq.) e, a partire da questi, quantificato il target
minimo di riduzione delle emissioni di gas serra comunali al 2020.
> Situazione attuale e visione al 2020
Il capitolo presenta una descrizione sintetica della realtà comunale, anche in termini di
consumi energetici e di emissioni di gas serra. In particolare, si mettono in evidenza gli
elementi caratteristici del sistema socio-economico e ambientale locale, e di come
questi si riflettono nelle scelte di pianificazione operate, illustrando così le linee
strategiche del SEAP che conducono alla visione 2020. Tra le altre, vanno qui illustrate
le scelte relative ai settori che si è deciso di quotare all’interno del Piano, a cominciare
dall’inclusione o meno del settore industriale (opzionale secondo le Linee guida). Nel
capitolo trova spazio una descrizione generale delle azioni di Piano, di come queste si
ripartiscono – anche quantitativamente – tra i vari settori di intervento, individuando
così
anche
una
scala
di
priorità.
Una
trattazione
specifica
è
riservata
all’Amministrazione comunale, non solo in termini di potenzialità registrate e di
impegni assunti, ma anche del ruolo che assume nelle diverse tipologie di azione,
riconducibile a tre categorie principali (semplificate rispetto alla proposta originaria
del Patto del Sindaci):
1. L’Amministrazione comunale nel ruolo di consumatore e produttore diretto: vi
rientrano ad esempio tutti gli interventi di efficientamento del patrimonio
edilizio comunale, o quelli sulle scuole o altre strutture attraverso le quali
l’Amministrazione fornisce servizi;
15 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
2. L’Amministrazione comunale nel ruolo di pianificatore e regolatore: include le
azioni legate a ruolo “normativo” dell’Amministrazione, che si concretizza ad
esempio attraverso la redazione del Regolamento edilizio o la pianificazione del
sistema di raccolta e gestione dei rifiuti;
3. L’Amministrazione comunale nel ruolo di promotore e incentivatore: rientrano
in questa categoria tutte le azioni attivare dall’Amministrazione che possono
avere ricadute più o meno indirette in termini di riduzione delle emissioni di
gas serra, a cominciare dagli interventi di educazione e sensibilizzazione per
arrivare a incentivi, anche economici, diretti a sostenere determinate azioni.
Nel descrivere le azioni, o i gruppi di azioni, ci si misura con l’approccio indicato dalle
Linee guida europee degli così detti SMART target (Specific, Measurable, Achievable,
Realistic, Time-bound), necessario a garantire credibilità all’intero progetto.
> Aspetti organizzativi e finanziari
Il terzo capitolo contiene una descrizione della struttura organizzativa e di
coordinamento, del processo di partecipazione attivato a supporto del Piano, degli
aspetti legati al finanziamento delle azioni e al monitoraggio dello stato di attuazione.
La struttura organizzativa rappresenta l’elemento di propulsione dell’intero processo,
e richiede l’individuazione, oltre che di un responsabile SEAP, di ruoli e funzioni
precise, con una composizione tale da coprire tutte le principali aree interessante dalle
attività di pianificazione. L’altro elemento propulsivo del processo è costituito dalla
spinta dal basso degli attori locali (stakeholder): il documento deve illustrare il
processo di coinvolgimento attivato dall’Amministrazione e i risultati a cui esso ha
portato, in termini di proposte e adesione all’iniziativa. Il Patto richiede anche precise
indicazioni circa le risorse economiche coinvolte, con l’obiettivo di arrivare da un lato a
quantificare le risorse necessarie per l’implementazione delle azioni stesse e dall’altra
a indicare i canali di finanziamento attivati o potenzialmente attivabili. Infine vanno
descritti gli strumenti previsti per la fase di attuazione e monitoraggio del Piano:
accanto all’aggiornamento del bilancio energetico ed emissivo, va definito un set di
indicatori in grado di monitorare l’effettiva implementazione delle azioni indicate nel
piano.
16 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
2.1.3
Inventario dei consumi energetici e delle emissioni di CO 2
La seconda sezione del documento fornisce la base analitica e quantitativa del piano,
illustrando i risultati del bilancio energetico e di emissioni di gas serra e, in particolare,
l’inventario delle emissioni dell’anno base (Baseline emissions inventory - BEI). La sezione
riporta anche una serie di dati che saranno utili ai fini della pianificazione degli interventi
(sezione 4 del SEAP), fornendo una rappresentazione schematica del contesto comunale e una
analisi specifica delle performance dell’Amministrazione.
a) Metodologia d’inventario
Il capitolo illustra la metodologia adottata per la costruzione dell’inventario comunale
dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra. Nel caso specifico, come per il
SEAP della Provincia, l’inventario è stato elaborato – ovvero è in corso di elaborazione
– da Alleanza per il Clima, facendo ricorso al software Eco-region, del quale vengono
descritti l’approccio metodologico di base e le principali caratteristiche.
b) Il bilancio energetico/emissivo del territorio comunale
Si delineano i principali risultati del bilancio energetico e delle emissioni di gas serra a
scala comunale. Grazie al metodo sviluppato da Alleanza per il Clima, è possibile
presentare non solo il dato relativo all’anno base, ma delle vere e proprie serie storiche
dei consumi energetici finali e delle emissioni di CO 2, nonché la loro ripartizione tra i
diversi settori (industria e terziario, domestico, trasporti, amministrazione pubblica) e
vettori energetici. Oltre ai dati sulle emissioni, procapite e totali, si riportano una serie
di valutazioni circa i fattori determinanti della situazione attuale e i potenziali di
intervento nei vari settori: l’individuazione del target richiede da parte del Comune
un’analisi dei propri potenziali, in particolare per quanto riguarda la produzione di
energia da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, i due pilastri attraverso i quali
poter conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni. In questo ambito il lavoro di
supporto della Fondazione potrà fare riferimento anche al recente lavoro citato in
premessa, “Analisi e proposte per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza
energetica nella Provincia di Roma al 2020”, che propone un metodo di valutazione dei
potenziali di rinnovabili ed efficienza. Un focus specifico è infine dedicato alla
produzione locale di energia e alle possibilità di sviluppo delle fonti rinnovabili.
17 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
c) Il bilancio energetico/emissivo dell’Amministrazione comunale
Oltre alla rendicontazione delle emissioni di gas serra a livello territoriale, Alleanza per
il Clima ha fornito anche dati specifici sulle emissioni a carico delle attività
dell’Amministrazione comunale a cui, nell’ambito del Patto dei Sindaci, è richiesto un
impegno particolare. Il capitolo illustra le perfomance energetiche e ambientali
dell’Amministrazione, innanzitutto in riferimento agli edifici, all’illuminazione stradale
e al parco veicolare in dotazione. Essendo il frutto di un’analisi basata sulla raccolta
diretta di dati locali, a differenza dei consumi energetici e delle emissioni calcolati a
scala territoriale, il bilancio dell’Amministrazione viene in genere presentato per un
unico anno.
2.1.4 Azioni di Piano
L’ultima sezione del documento contiene le azioni di Piano vere e proprie, attraverso le quali
verrà raggiunto, e probabilmente superato, il target minimo sottoscritto con il Patto dei
Sindaci. Le azioni sono presentate seguendo la struttura utilizzata nei template per la
trasmissione al Patto dei Sindaci, secondo le seguenti categorie:
a. Edifici, attrezzature/impianti e industrie
b. Trasporti
c. Produzione locale di energia
d. Teleriscaldamento/teleraffrescamento e cogenerazione
e. Pianificazione territoriale
f. Appalti pubblici
g. Coinvolgimento di cittadini e portatori di interesse
h. Gestione rifiuti e acque (aggiuntivo)
Naturalmente è possibile inserire ulteriori voci, nel caso si prevedano azioni non direttamente
riconducibili alle categorie indicate. In linea con il SEAP della Provincia, l’ultima voce (h)
relativa alla gestione dei rifiuti e del ciclo idrico, è aggiuntiva rispetto alle prime sette voci,
obbligatorie secondo il CoMO.
In testa alla sezione viene presentata la lista delle azioni con la quantificazione degli impatti
attesi in termini di riduzione di emissioni di gas-serra (ed eventualmente di consumi
18 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
energetici). Oltre alle categorie ufficiali dei template, è utile riportare l’ammontare
complessivo della riduzione di emissioni anche suddiviso per settori di attività (tipicamente
residenziale, trasporti, terziario, industria e agricoltura) e ruolo dell’Amministrazione (questo
dato può trovare posto anche nella sezione 2 del documento, come già descritto).
Ogni azione viene associata a un codice di identificazione e viene presentata attraverso una
scheda di sintesi, nella quale si riportano una serie di informazioni chiave selezionate. Di
seguito si illustrano i contenuti e la struttura di una “scheda tipo”.
Intestazione
Descrizione
Tempistica
Risorse
Attori
Impatti
Monitoraggio
Tabella 2 Struttura e contenuti suggeriti per le schede di azione
Si riportano il codice identificativo e il titolo dell’azione
Si fornisce una breve descrizione dell’azione, con particolare riferimento ai presupposti
che hanno determinato il suo inserimento nel SEAP, agli obiettivi generali e alla rilevanza
complessiva all’interno del Piano
Si indicano i tempi di realizzazione, in primo luogo distinguendo tra azioni a breve termine
(2010-2013) e azioni a medio lungo termine; laddove l’azione è composta di diverse subazioni è opportuno indicare la tempistica di ognuna di esse
Si indicano i costi economici connessi alla realizzazione dell’azione e i finanziamenti
attivati o attivabili per la sua realizzazione; le risorse possono essere anche interne
all’Amministrazione (generalmente personale), e almeno nel caso di azioni a breve termine
l’eventuale fonte di finanziamento esterno va sempre indicata
Si indica in primo luogo il soggetto attuatore responsabile dell’azione, generalmente
interno all’Amministrazione, a cui si aggiungono eventuali altre figure chiave che
partecipano alla sua realizzazione o la promuovono
Si fornisce una stima degli impatti attesi in termini di risparmio energetico prodotto, di
produzione di energia rinnovabile e di riduzione delle emissioni di gas-serra; laddove
possibile è opportuno anche illustrare le ricadute economiche per l’Amministrazione e il
territorio comunale; in questa sezione è opportuno rendere esplicite quanto più possibile
le assunzioni alla base delle stime
Si riporta una proposta di indicatori per il monitoraggio dell’attuazione dell’azione e degli
impatti in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di gas-serra
2.2 Criteri e metodi per la preparazione del SEAP
Vi sono alcuni elementi generali che vanno tenuti ben presente durante tutta la fase di
pianificazione e di redazione del documento di Piano.
19 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
2.2.1 Piano e processo
Aderire al Patto dei Sindaci significa attivare un processo che porterà alla definizione e
implementazione di una politica energetica sostenibile a scala comunale e alla conseguente
riduzione delle emissioni di gas serra. La redazione del documento di Piano, o SEAP, è solo il
primo passo che da inizio a un cammino, spesso non facile, decennale. L’impegno preso non è,
quindi, quello formale di redigere un documento, ma quello sostanziale di pensare e realizzare
interventi nel campo dell’energia sostenibile, inquadrati all’interno di un disegno coerente
presentato attraverso il documento di piano. La partecipazione dei portatori di interesse
locale e i momenti di verifica del piano sono funzionali proprio a questo. Inoltre il processo di
pianificazione rimane aperto durante tutto il periodo che porta al 2020, e il documento di
Piano stesso non deve essere mai interpretato come statico, ma deve essere alimentato e
aggiornato con il passare degli anni.
2.2.2 Verifica e monitoraggio
A valle dell’approvazione del documento di Piano, il Patto dei Sindaci prevede dei momenti di
verifica, uno ogni due anni (ogni quattro anni la verifica deve essere quantitativa e consentire
l’aggiornamento dell’inventario). Questi devono essere interpretati come occasioni di
discussione e revisione del Piano, in cui deve essere possibile apportare modifiche al Piano
stesso. Affinché la verifica sia funzionale, è necessario costruire un sistema di monitoraggio
affidabile, che consenta di valutare almeno due elementi: qual è il grado di effettiva
implementazione delle azioni previste dal piano (indicatori di realizzazione); che contributo
le azioni attivate hanno dato al target di riduzione delle emissioni, sia in valore assoluto che in
percentuale del target complessivo (indicatori di impatto). Nel momento della redazione del
Piano, un Comune generalmente non dispone di strumenti di monitoraggio adeguati, che
dovranno quindi essere considerati come la prima azione da compiere (in molti casi la
creazione di un sistema di monitoraggio viene inserita tra le stesse azioni di piano, pur non
portando direttamente ad una riduzione delle emissioni).
2.2.3 Azioni a breve e medio termine
Le Linee guida insistono molto sulla distinzione tra azioni a breve termine (2-3 anni) e azioni
a medio o lungo termine. Questa distinzione ha un senso in primo luogo politico, in quanto le
20 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
azioni a breve termine sono quelle che dovrebbero rientrare all’interno del mandato del
sindaco firmatario. È bene dunque che questo elemento sia ben distinguibile, in modo da
evidenziare con chiarezza le prime responsabilità dell’l’Amministrazione in carica. Le azioni a
breve termine sono generalmente o quelle già attivate o quelle già pianificate al momento
della stesura del documento di Piano, e in genere contribuiscono per una quota non
maggioritaria dell’impegno complessivo. Le azioni a medio termine, invece, sono quelle che
emergono durante la stesura del Piano e, in un certo senso, sono il vero prodotto originale
dell’intero processo. È opportuno prestare a queste la massima attenzione, in particolare in
occasione del primo momento di verifica.
2.2.4 Target minimo e target di piano
Vi sono diversi modi per interpretare il concetto di target nell’ambito di un piano energetico.
Il target è, prima di tutto, un preciso obiettivo quantitativo con un orizzonte temporale
definito. Il punto di partenza è l’obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 20% entro il
2020 rispetto all’anno base (vedi dopo): questo obiettivo, valido per tutti i comuni, deve
essere tradotto in uno specifico target comunale. In particolare, declinando questo obiettivo, è
necessario arrivare a definire un target in valore assoluto per le emissioni di gas-serra a scala
comunale, da non superare al 2020. Il fatto che l’obiettivo del Patto sia la riduzione di almeno
il 20% delle emissioni, si traduce nel fatto che quello così calcolato debba essere considerato
in realtà un target minimo. Questo è un dato di ingresso alla pianificazione: è necessario cioè
per dare una dimensione minima alle azioni che compongono il Piano, le quali, una volta
realizzate, potranno consentire di andare oltre l’obiettivo minimo, definendo quello che viene
indicato come target di Piano, ossia il livello di emissioni che verrà raggiunto al 2020 a seguito
della piena implementazione del SEAP (naturalmente in valore assoluto il target di piano non
può che essere minore o uguale al target minimo). Come si vedrà per definire il target di Piano
sarà necessario ricorrere alla elaborazione di scenari di emissioni al 2020.
2.2.5 Anno base, emissioni totali ed emissioni procapite
Le Linee guida apparentemente lasciano una certa libertà al Comune nella scelta dell’anno
base (baseline) e del metodo di calcolo del target sulle emissioni totali o procapite. In realtà,
per quanto riguarda la baseline questa è obbligatoriamente il 1990, a meno che non si dimostri
21 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
che per quell’anno non è possibile ricostruire un inventario delle emissioni sufficientemente
affidabile, nel qual caso l’anno base diventa il primo anno utile (il più vicino al 1990) per il
quale è possibile disporre di una base statistica adeguata. Il criterio di selezione dell’anno
base è quindi statistico, e viene definito nell’ambito della elaborazione dell’inventario delle
emissioni. La scelta del criterio di calcolo del target di emissioni, se sul dato totale o su quello
procapite, dipende invece dal contesto in cui si opera. In caso di una sostanziale stabilità del
bilancio demografico la scelta è ininfluente. Viceversa, l’uno o l’altro metodo possono portare
a risultati anche molto diversi tra loro. In linea generale è comunque preferibile adottare un
approccio procapite in caso di forti dinamiche demografiche, scelta seguita dalla stessa
provincia nel proprio piano. Anche scegliendo l’approccio procapite, è comunque necessario
calcolare il target in termine di emissioni comunali totali, per poter così dimensionare le
azioni (gli impatti delle singole azioni, infatti, non vengono calcolate sul procapite ma sugli
effetti complessivi dell’azione).
2.2.6 Scenari al 2020 e target di riduzione (minimo e di piano)
Per poter mettere in relazione le azioni di piano al raggiungimento del target di emissioni
desiderato, è necessario ricostruire uno scenario tendenziale, che indichi cioè il livello di
emissioni previsto al 2020 in assenza del Piano. La somma delle riduzioni previste da tutte le
azioni contenute nel Piano dovrà consentire di abbattere al 2020 le emissioni totali almeno
fino al raggiungimento del target minimo di emissioni: dalla differenza tra il livello di
emissioni tendenziali al 2020 e il target minimo di emissioni deriva quindi il target minimo di
riduzione delle emissioni. La definizione di uno scenario tendenziale rappresenta un
passaggio estremamente delicato e introduce una serie ineliminabile di elementi di
arbitrarietà e incertezza: proprio per questo è opportuno che le ipotesi alla base dello
scenario siano sempre chiaramente illustrate. Allo stesso modo è importante che nei momenti
di verifica venga aggiornato anche lo scenario tendenziale, per tener conto di eventuali
imprevisti (come nel caso della recente crisi economica, che ha richiesto la revisione di tutti
gli scenari energetici europei).
2.2.7 Valutare gli impatti delle azioni di Piano
22 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Il SEAP non deve solo indicare le azioni che il Comune ha attivato, o che si impegna ad
attivare, per ridurre le proprie emissioni di gas-serra, ma deve anche fornire una stima
quantitativa dell’impatto di queste in termini di abbattimento delle emissioni. Tale passaggio
può essere banale per alcune iniziative con ricadute misurabili dirette, come ad esempio
l’installazione sul tetto di una scuola di un impianto fotovoltaico di potenza e producibilità
nota, ma può anche rivelarsi più complicato del previsto, come nel caso di interventi con
ricadute indirette e difficili da quantificare. Talvolta è possibile fare riferimento ad alcuni
“standard” accreditati, a cominciare dalle schede dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas
che quantificano gli impatti di un set di interventi di efficientamento energetico. In alternativa
è necessario mettere a punto un modello attraverso il quale elaborare la stima: in questo caso
è consigliabile l’adozione di un modello il più possibile semplificato e una illustrazione chiara
di tutte le assunzioni alla base del modello stesso. Vi sono, infine, una serie di casi per cui può
essere addirittura sconsigliato fornire una stima, come nel caso di misure estremamente
trasversali
con
impatti
potenzialmente molto differenziati,
oppure
di
azioni
di
sensibilizzazione e informazione per le quali la quantificazione delle ricadute è estremamente
incerta.
23 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
3 Check list delle principali azioni di piano
Di seguito si propone una lista di azioni che possono essere quotate all’interno di un SEAP,
ripartite secondo le categorie adottate nei template. La lista, assolutamente non esaustiva, si
focalizza sulle azioni più diffuse o ritenute di maggiore efficacia. L’obiettivo della check list è
duplice:
1. agevolare l’Amministrazione nel riconoscimento di azioni già intraprese o in corso di
attivazione che possono essere inserite nel Piano;
2. suggerire una serie di azioni sulle quali l’Amministrazione, in accordo con cittadini e
attori locali, pensa di potersi impegnare nel medio periodo.
Ogni azione viene presentata attraverso una scheda di sintesi contenente:
 una breve descrizione dell’azione proposta;
 informazioni
sul
ruolo
svolto
dall’Amministrazione
sistemi
di
promozione/attuazione dell’azione;
 indicazioni
su
eventuali
nazionale/regionale/provinciale;
finanziamento
comunale
previsti
a
nella
scala
 un elenco delle azioni del SEAP provinciale a vario livello connesse all’azione
rendicontata;
 alcune note specifiche circa l’efficacia dell’azione e una descrizione dei principali
obiettivi o indirizzi normativi in materia.
24 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
3.1 Indice delle azioni
Ambito di intervento #1: Edifici/Attrezzature/Impianti e Industrie ......................................28
1.1.1 Certificazione energetica e audit energetici degli edifici dell’Amministrazione
comunale ................................................................................................................................28
1.1.2 Riqualificazione energetica degli edifici dell’Amministrazione comunale..............31
1.1.3 Informatizzazione e sistematizzazione della raccolta dati per le utenze
energetiche comunali (catasto energetico).........................................................................33
1.2.1 Promozione di interventi di efficientamento energetico nel settore terziario
privato ....................................................................................................................................35
1.3.1 Certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti ....................................37
1.3.2 Riqualificazione energetica degli edifici residenziali esistenti.................................39
1.3.3 Introduzione di standard energetici per i nuovi edifici ............................................41
1.4.1 Riqualificazione energetica del sistema di illuminazione pubblica .........................43
1.5.1 Promozione di interventi di efficientamento energetico nell’industria e nelle PMI
.................................................................................................................................................45
Ambito di intervento #2: Trasporti .............................................................................................47
2.1.1 Sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basse emissioni........47
2.2.1 Promozione del Trasporto Pubblico Locale (TPL) e del trasporto collettivo .........49
2.2.2 Ammodernamento della flotta veicoli TPL e trasporto collettivo............................52
2.3.1 Promozione di tecnologie a minori emissioni per i veicoli privati ..........................53
2.3.2 Diffusione di sistemi di condivisione dei veicoli e di mobilità dolce .......................55
2.3.3 Creazione di servizi di trasporto a chiamata (DRTS - Demand Responsive Transport
Services)..................................................................................................................................57
2.3.4 Regolamentazione della sosta e degli accessi ............................................................58
2.3.5 Promozione di interventi di efficientamento del trasporto locale merci ................59
2.3.6 Diffusione di prodotti agro-alimentari a chilometro zero ........................................60
Ambito di intervento #3: Produzione locale di energia ............................................................61
3.1.1 Aumento della produzione elettrica da fonte idrica .................................................61
3.2.1 Aumento della produzione elettrica da fonte eolica .................................................63
25 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
3.3.1 Installazione di impianti fotovoltaici nelle scuole .....................................................65
3.3.2 Installazione di impianti fotovoltaici su altri edifici e infrastrutture comunali......67
3.3.3 Promozione del fotovoltaico nel settore produttivo .................................................68
3.3.4 Diffusione del fotovoltaico sugli edifici residenziali .................................................70
3.3.5 Creazione di Gruppi d’Acquisto Fotovoltaico (GAF) .................................................72
3.4.1 Diffusione del solare termico sugli edifici comunali .................................................73
3.4.2 Diffusione del solare termico nell’edilizia residenziale ............................................74
3.5.1 Promozione di impianti geotermici a bassa e media entalpia..................................76
3.6.1 Valorizzazione energetica della biomassa agro-forestale ........................................78
3.6.2 Recupero biogas da residui agro-zootecnici ..............................................................80
Ambito di intervento #4: Teleriscaldamento/Teleraffrescamento – Impianti CHP ...............82
4.1.1 Sviluppo della co-trigenerazione nel settore pubblico e privato .............................82
4.2.1 Diffusione di reti di teleriscaldamento/raffrescamento ...........................................84
Ambito di intervento #5: Pianificazione territoriale .................................................................86
5.1.1 Adeguamento del Regolamento Edilizio Comunale (REC) .......................................86
5.1.2 Predisposizione o aggiornamento del Piano Regolatore Illuminazione Comunale
(PRIC) .....................................................................................................................................88
5.1.3 Adeguamento degli altri strumenti pianificatori comunali agli obiettivi del SEAP 89
5.1.4 Implementazione del sistema di monitoraggio del SEAP .........................................91
5.2.1 Predisposizione o aggiornamento del Piano Urbano del Traffico/Mobilità ...........92
5.2.2 Diffusione dell’Energy/Mobility Manager e di pratiche di pianificazione energetica
e della mobilità a piccola scala .............................................................................................94
5.3.1 Realizzazione di un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata ............................96
3.2 Ambito di intervento #6: Appalti pubblici di prodotti e servizi.......................................97
6.1.1 Adozione di un Piano per gli Acquisti Pubblici Verdi (GPP) e diffusione delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)................................................97
6.1.2 Introduzione di criteri di sostenibilità nei bandi comunali ......................................99
6.2.1 Acquisto di energia elettrica certificata da fonti rinnovabili ..................................101
Ambito di intervento #7: Coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti interessati ................102
26 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
7.1.1 Istituzione di uno “Sportello energia” ......................................................................102
7.2.1 Finanziamenti per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili ........................104
7.3.1 Organizzazione di un “Local Energy Forum” ............................................................105
7.3.2 Organizzazione di campagne locali di sensibilizzazione ........................................106
7.4.1 Educazione all’uso razionale dell'energia nelle scuole ...........................................108
7.4.2 Formazione professionale per l’energia sostenibile ...............................................110
Ambito di intervento #8: Gestione rifiuti e acque ...................................................................112
8.1.1 Sviluppo di politiche di prevenzione della produzione di rifiuti............................112
8.1.2 Sviluppo della Raccolta differenziata .......................................................................114
8.1.3 Recupero di biogas da impianto di compostaggio...................................................116
8.2.1 Recupero biogas da depuratore ................................................................................118
27 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #1: Edifici/Attrezzature/Impianti e Industrie
Sub-ambito di intervento 1.1:
Edifici, attrezzature/impianti
comunali
Descrizione dell’azione
1.1.1 Certificazione energetica e audit energetici degli edifici
dell’Amministrazione comunale
Attraverso questa azione, l’Amministrazione si impegna a dotare
di certificato energetico gli edifici comunali, includendo consumi
per riscaldamento/raffrescamento, acqua calda sanitaria,
illuminazione.
La certificazione energetica degli edifici rappresenta uno
strumento prioritario nelle politiche di promozione
dell’efficienza. Attualmente è obbligatoria per tutti gli edifici di
nuova costruzione o soggetti a ristrutturazioni importanti
(ristrutturazioni integrali e superiori a 1000 mq di superficie
calpestabile, D.Lgs 192/05 e smi), per i quali vengono fissati
requisiti minimi di prestazione energetica. La certificazione
energetica è regolata, da norme europee, nazionali e regionali,
anche per gli edifici esistenti, a cominciare da quelli del
patrimonio edilizio pubblico. Per questi ultimi, nel caso in cui la
metratura utile superire ai 1.000 mq, è obbligatoria l’affissione
del certificato in modo che sia ben visibile al pubblico.
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Và distinta dalla certificazione energetica la diagnosi energetica,
o Energy Audit, che aggiunge alla conoscenza del profilo di
consumo energetico (certificazione energetica) l’individuazione e
la quantificazione dettagliata delle opportunità di risparmio
energetico sotto il profilo costi-benefici (art.2 del D.Lgs.
115/2008). L’Energy audit è peraltro reso obbligatorio per le PA
in caso di interventi di ristrutturazione degli impianti termici o di
ristrutturazioni edilizie che riguardino almeno il 15% della
superficie esterna dell’involucro degli edifici.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: programma e monitora il processo di
certificazione; predispone ed emana bandi di gara per la
fornitura di Servizi Energia, che possono prevedere al loro
interno l’effettuazione degli audit energetici e/o la certificazione
energetica sugli immobili oggetto del servizio.
28 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Non esistono a livello nazionale incentivi pubblici per la
redazione di certificazione energetica e per gli audit Energetici
degli edifici pubblici. Si registra la presenza di alcuni fondi
specifici di origine Regionale o Provinciale (ad esempio il Bando
pubblico della Provincia di Roma del 2009, per la concessione di
contributi a favore dei Comuni al fine di effettuare audit
energetici in strutture pubbliche). Incentivi sono messi a
disposizione anche da altri soggetti, fino al livello Europeo
(Banca europea degli investimenti, Fondo Elena, Fondo Cariplo
per la Provincie della Regione Lombardia).
Azione E.A.I.I.01: Certificazione Energetica degli edifici di
proprietà provinciale.
29 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Come tutte le azioni sui consumi e sulle emissioni dirette
dell’Amministrazione comunale, l’azione proposta ha un impatto
limitato in valore assoluto, ma rappresenta un passaggio
praticamente obbligatorio per le Amministrazioni impegnate nel
Patto dei Sindaci. La Certificazione energetica di per sé, inoltre,
porta a benefici relativi se non associata, come previsto in parte
dalla Legge, a interventi obbligatori.
In recepimento della Direttiva 32/2006/CE sugli usi finali e i
servizi energetici, il Piano d’azione nazionale per l’efficienza
energetica del 2007 (PAEE) fissa per l’Italia un target nazionale
di risparmio energetico negli usi finali del 9,6%, da raggiungere
entro il 2016. Attualmente il piano è in fase di aggiornamento, in
risposta agli obiettivi europei del Pacchetto Clima-Energia e, in
particolare, alla riduzione entro 2020 dei consumi energetici
primari del 20% rispetto allo scenario tendenziale.
Recentemente, la Commissione europea ha predisposto un Piano
d’azione per l’efficienza (COM(2011)109) e una proposta di
nuova Direttiva sull’efficienza.
Il settore dell’edilizia, che in Italia è responsabile di circa il 35%
dei consumi finali di energia, è considerato uno degli ambiti
prioritari di intervento e a maggiore potenziale di risparmio
energetico. L’Unione europea ha prodotto su questo tema due
direttive (la 2002/91/CE, Energy Performance Buildings Directive
– EPBD, e la 2010/31/UE nota anche come EPBD II).
Il quadro normativo nazionale in materia di efficienza energetica
è particolarmente articolato: a cominciare dalla Legge 10/1991,
passando per il Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza
Energetica (PAEE, 2007), fino agli atti di recepimento della prima
EPBD (DLgs 192/2005, il successivo DLgs 311/2006, il
118/2008, il DPR 59/2009, etc.), per arrivare alle recenti Linee
guida nazionali per la certificazione energetica (DM 158/2009),
vengono fissati standard minimi e obiettivi di efficienza che
toccano vari ambiti e settori. Recentemente è stato sottoposto a
consultazione il nuovo Piano sull’efficienza energetica (PAEE
2011) che prevede, tra l’altro, la realizzazione di un “Piano
nazionale per la riqualificazione energetica del patrimonio
edilizio della Pubblica Amministrazione”.
Per quanto riguarda gli edifici pubblici, inclusi quelli comunali,
sia gli atti di indirizzo comunitari che le normative nazionali
indicano criteri e standard più stringenti rispetto al patrimonio
privato: tra gli altri, vengono ridotti del 10% i valori limite che
definiscono le classi energetiche. Il Piano di risanamento della
qualità dell’aria della Regione Lazio (2009) prevede l’obbligo di
certificazione per gli edifici di proprietà o in locazione alla
Pubblica Amministrazione.
30 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.1:
Edifici, attrezzature/impianti
comunali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
1.1.2 Riqualificazione energetica degli edifici
dell’Amministrazione comunale
Direttamente connessi alla certificazione e all’Energy Audit (Cfr.
scheda 1.1.1), gli interventi di riqualificazione energetica
consentono di ridurre, anche in maniera rilevante, i consumi e le
emissioni di gas serra connesse al funzionamento degli edifici.
L’Amministrazione comunale, in particolare, può agire sulle
proprie emissioni promuovendo specifici interventi di
riqualificazione sugli edifici scolastici, a uso ufficio o dedicati ai
differenti tipi di servizio erogati. Gli interventi vanno dal
recupero energetico dell’involucro-impianto (con sostituzione
degli impianti di riscaldamento /raffrescamento e coibentazione
di vetri e superfici opache), all’efficientamento del sistema
d’illuminazione fino alla integrazione con fonti energetiche
rinnovabili (pannelli solari per produzione termica ed elettrica,
geotermia, etc.).
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: stabilisce gli interventi prioritari sulla base
degli audit, eventualmente commissionando un’analisi specifica a
uno Sviluppatore (Developers), e decide l’intervento inserendolo
generalmente nell’ambito delle seguenti possibilità:
1. introduce questa attività all’interno di un contratto di
Servizio energia;
Strumenti di attuazione/sostegno
2. attiva pratiche di Finanziamento tramite terzi (FTT).
Non esistono a livello nazionale incentivi destinati alla PA per
questo tipo di azione (le detrazioni fiscali non si applicano a
soggetti pubblici). È possibile fare ricorso a finanziamenti
specifici, anche europei. Come indicato in precedenza, è anche
possibile prevedere interventi di riqualificazione all’interno del
Servizio energia e ricorrendo a sistemi di Finanziamento Tramite
Terzi. Gli interventi possono essere decisi anche all’interno di
processi più ampi, ad esempio istituendo specifici tavoli di
concertazione con gli stakeholder locali, ovvero nell’ambito delle
attività dell’Energy Manager (Cfr. scheda 5.2.2)
31 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Collegamento con SEAP Provincia
Azione E.A.I.I.02: Progetto pilota di efficientamento energetico di
un edificio scolastico di proprietà provinciale
Azione PR.L.EN.29: Bando per la promozione della produzione di
energia da fonti rinnovabili negli edifici comunali
Note e riferimenti
Azioni a medio termine (2013-2020): riduzione del fabbisogno
energetico annuo (calore ed energia elettrica) per tutto il
patrimonio edilizio di 20 kWh/mq, pari a circa il 10% dei
consumi energetici attuali degli edifici.
[Cfr. scheda 1.1.1]
In rapporto alle performance energetiche dell’Amministrazione
comunale, gli interventi indicati sul patrimonio edilizio possono
contribuire a quote importanti di riduzione delle emissioni di gas
serra.
Oltre a questo, occorre considerare che nell’ambito del Patto dei
Sindaci è esplicitamente richiesto all’Amministrazione comunale
di “fare da modello” per l’iniziativa privata. Ciò si traduce anche
nella ricerca della massima performance possibile, date le
compatibilità tecniche ed economiche. Il nuovo Piano d’azione
per l’efficienza dell’UE, e la stessa proposta di Direttiva, indicano
tra gli altri l’obiettivo di riqualificare ogni anno almeno il 3% del
patrimonio edilizio pubblico, a partire dal 2014. Per realizzare
tale obiettivo occorre peraltro fissare obiettivi intermedi per gli
anni 2012/2013.
Gli Stati membri dovranno, secondo l’art 3 della proposta di
nuova Direttiva sull’efficienza (COM (2011) 370), stabilire degli
specifici obiettivi nazionali di efficienza energetica in accordo
con l’obiettivo 20% Europeo. Tali obiettivi avranno, ovviamente,
ricadute a tutte le scale, inclusa quella locale.
32 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.1:
Edifici, attrezzature/impianti
comunali
Descrizione dell’azione
1.1.3 Informatizzazione e sistematizzazione della raccolta
dati per le utenze energetiche comunali (catasto energetico)
In molti casi le Amministrazioni comunali non dispongono di
sistemi di contabilità in grado di fornire informazioni adeguate
circa le performance energetiche del proprio patrimonio edilizio.
Tale conoscenza è tuttavia indispensabile sia per identificare gli
interventi, come pure per redigere un bando di servizio energia,
sia per monitorare gli effettivi progressi.
L’azione proposta prevede la creazione di un sistema
informatico, che raccolga e gestisca in maniera sistematica i
consumi di energia e tutte le informazioni utili per la valutazione
delle prestazioni energetiche degli edifici e delle infrastrutture
comunali. I dati raccolti dovranno essere sia di natura economica
(spese in bolletta) che energetica (consumi finali) e, se possibile,
ambientale (emissioni prodotte).
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
La formazione del catasto energetico si avvale delle informazioni
e delle conoscenze raccolte nel corso delle azioni di certificazione
e delle azioni di diagnosi energetica, già descritte nelle
precedenti azioni.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: crea e gestisce nel tempo il catasto
energetico; rendiconta periodicamente sulle prestazioni
energetiche dei propri edifici/impianti.
Non esistono a livello nazionale incentivi destinati alla PA per
questo tipo di azione. Come per altre azioni è possibile ricorrere
a finanziamenti specifici, da enti di varia natura a livello Europeo
o locale, o inserire l’azione nell’ambito della fornitura del Servizio
Energetico.
-
33 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Si tratta di una tipica azione che non produce generalmente
riduzioni dirette e misurabili delle emissioni, ma si inserisce nel
piano come “azione di sistema”, che favorisce tutte le altre.
Non esistono obblighi specifici in materia. Tuttavia, in fase di
certificazione e riqualificazione energetica degli edifici, specie
durante la predisposizione di bandi, diventa indispensabile
disporre di dati affidabili circa i reali consumi energetici degli
edifici comunali.
34 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.2:
Edifici, attrezzature/impianti
terziari (non comunali)
Descrizione dell’azione
1.2.1 Promozione di interventi di efficientamento energetico
nel settore terziario privato
Il settore terziario privato è tra quelli che, insieme ai trasporti, ha
visto aumentare maggiormente le proprie emissioni di gas serra
negli ultimi vent’anni. La promozione dell’efficienza in questo
settore passa ovviamente attraverso varie tipologie di azioni e
dipende fortemente dal contesto in cui si applica.
L’Amministrazione comunale può svolgere un ruolo importante,
promuovendo interventi a scala locale sia nel settore pubblico
che in quello privato.
La maggior parte delle azioni proposte fino ad oggi si sono
concentrate sui consumi per riscaldamento e raffrescamento, ad
esempio di centri commerciali, ristoranti, uffici etc. Grazie alla
disponibilità di capitali privati, è stato possibile anche sviluppare
interventi innovativi, ad esempio attraverso la diffusione del
geoscambio e della integrazione con altre fonti. Buoni potenziali
di riduzione delle emissioni derivano anche dagli interventi
nell’illuminazione e nei consumi delle apparecchiature elettriche.
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Oltre al miglioramento dell’efficienza in senso stretto, il settore
terziario presenta buoni margini di sviluppo anche per la
produzione di energia da fonti rinnovabili, a cominciare da quella
solare, grazie alla ampia disponibilità di superfici.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; organizza
incontri tra gli operatori del settore, tavoli di concertazione
specifici, e promuove accordi volontari; ricerca il massimo grado
di semplificazione nelle procedure interne a suo carico; fornisce
supporto tecnico-amministrativo.
I principali strumenti di incentivazione in questo settore sono le
detrazioni fiscali del 55% e i Certificati Bianchi.
Azione E.A.I.I.03: Contenimento dei consumi energetici negli
edifici privati (Bando concessione di contributi)
35 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
[Cfr. scheda 1.1.1]
Come detto il potenziale del settore è alto, e la principale
difficoltà per l’Amministrazione sta nel trovare la modalità giusta
per promuovere un cambiamento nel senso di una maggiore
efficienza. Naturalmente gli esiti dipendono molto anche dalla
particolare struttura imprenditoriale locale, su cui può essere
utile attivare una indagine di approfondimento specifica.
Il Piano d’azione per l’efficienza energetica della EU
(COM(2006)545) indicava un potenziale di risparmio al 2020 per
gli edifici commerciali pari al 30%. Il PAEE del 2007 indica per il
settore terziario nel suo complesso un obiettivo di risparmio
energetica al 2016 di circa 25 TWh, pari al 13,5% dei consumi
2005.
36 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.3:
1.3.1 Certificazione energetica degli edifici residenziali
esistenti
Edifici residenziali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Gli edifici esistenti sono obbligatoriamente soggetti a
certificazione energetica, sia in caso di ristrutturazione
importante, (ristrutturazione integrale con superficie utile >
1.000 mq DLgs 192/2005) come definita dalle normative in
vigore, sia in caso di compravendita. Obiettivo dell’azione è
estendere il più possibile il campo di applicazione di questo
strumento al patrimonio esistente. La semplice informazione
circa le prestazioni energetiche della propria abitazione, unita
alle indicazioni generiche circa i possibili interventi, da sola
costituisce un primo stimolo utile per le successive azioni di
riqualificazione.
Per avviare la realizzazione saranno necessari audit energetici
con proposte di dettaglio sugli interventi possibili ed
economicamente convenienti.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: attiva campagne di sensibilizzazione e
informazione; ricerca il massimo grado di semplificazione nelle
procedure interne a suo carico; fornisce supporto tecnicoamministrativo e di coordinamento (Cfr. scheda 7.1.1).
La certificazione energetica, oltre ad essere obbligatoria in caso
di compravendita, può essere incentivata a livello locale,
Provinciale o Regionale, nell’ambito di azioni di riqualificazione
energetica.
-
37 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
[Cfr scheda 1.1.1]
Si tratta di un’azione dal potenziale davvero importante, ma di
non facile attivazione mancando a riguardo obblighi precisi a
livello nazionale. L’Amministrazione comunale può aggiornare i
propri regolamenti e introdurre una serie di incentivi indiretti: i
margini di manovra dipendono anche dal quadro normativo
regionale e provinciale.
Come illustrato, DLgs 192/2005 e il DLgs 311/2006 individuano
gli standard energetici per gli edifici di nuova costruzione, a
partire dai quali le Linee guida nazionali determinano le classi
energetiche. La Regione Lazio, con il DGR 72/2010, ha
introdotto una serie di criteri e obiettivi sulla Certificazione di
sostenibilità ambientale degli interventi di bioedilizia e
l’accreditamento dei soggetti certificatori.
Al di fuori di sostanziali interventi di ristrutturazione e di attività
di compravendita, non sono previsti obblighi di certificazione per
gli edifici esistenti.
Nel già citato PAEE 2011 (in approvazione al momento della
redazione del presente documento), è previsto che siano
“studiate e messe in atto nuove forme di incentivazione per
stimolare gli interventi sull’involucro opaco, parte del sistema
edificio-impianto, che presenta il più alto potenziale di risparmio
energetico”.
38 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.3:
Edifici residenziali
Descrizione dell’azione
1.3.2 Riqualificazione energetica degli edifici residenziali
esistenti
Il campo della riqualificazione energetica degli edifici
residenziali (involucro-impianto) è molto vasto: isolamento
termico dell’involucro edilizio, doppi vetri, sostituzione caldaie,
contabilizzazione calore e termoregolazione, climatizzazione
ambienti, illuminazione. Il Regolamento edilizio è uno degli
strumenti principali di intervento in questo settore per la nuova
edificazione.
L’amministrazione comunale intervenire attraverso almeno tre
modalità: individuando e integrando sistemi di incentivazione,
promuovendo gli interventi di efficienza presso gruppi di
interesse, controllando l’applicazione della normativa vigente.
Trattandosi di edifici esistenti, l’Amministrazione comunale può
fare ricorso a politiche di incentivazione, anche solo integrando
quando possibile gli incentivi che già esistono, a cominciare dalla
detrazione fiscale del 55%. In alcuni casi, grazie a leggi regionali,
è stato possibile porre anche alcuni obblighi di intervento su
abitazione edifici con performance energetiche particolarmente
basse.
La seconda modalità di intervento vede l’Amministrazione attiva
sul fronte della promozione, ad esempio istituendo tavoli di
concertazione con le associazioni dei Condomini, i
rappresentanti delle ditte edili locali, etc.
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Infine, l’Amministrazione comunale può svolgere un ruolo
importante in ambito di verifica degli interventi di
ristrutturazione/manutenzione straordinaria, che devono
adeguare l’edificio a livelli minimi di perfomance come indicato
dal D.Lgs 192/2005 e smi.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: attiva campagne di sensibilizzazione e
informazione; ricerca il massimo grado di semplificazione nelle
procedure interne a suo carico; fornisce supporto tecnicoamministrativo ed economico.
Gli interventi sono incentivati principalmente attraverso il
sistema delle detrazioni fiscali del 55%. Ulteriori incentivi
derivano dalle maggiorazioni delle tariffe previste dal nuovo
conto energia per il fotovoltaico nel caos di interventi combinati
rinnovabili/efficienza
39 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
[Cfr. scheda 1.1.1]
Il Piano d’azione per l’efficienza energetica della UE
(COM(2006)545) stima per il settore residenziale un potenziale
di risparmio energetico al 2020 pari al 27% rispetto allo scenario
tendenziale. Il PAEE del 2007 attribuisce a questo settore un
target di risparmio al 2016 pari a circa 57 TWh, il 45% obiettivo
nazionale. Con il DGR 133/2010, la Regione Lazio ha adottato il
Protocollo ITACA, per edifici residenziali e non residenziali, ai
sensi della LR 6/2008.
40 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.3:
1.3.3 Introduzione di standard energetici per i nuovi edifici
Edifici residenziali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Le normative esistenti, sia europee che nazionali e regionali,
prevedono già diverse indicazioni vincolanti circa le
performance energetiche dei nuovi edifici. In prospettiva, anche
a seguito della nuova direttiva europea del settore (EPBD II,
31/2010/CE), l’edilizia dovrà andare verso standard sempre più
vicini all’obiettivo delle emissioni zero.
L’Amministrazione comunale può fissare da subito standard
cogenti o incentivati ancora più restrittivi, in modo da accelerare
questa E’ possibile ripercorrere quanto già accaduto con la prima
Direttiva europea (EPBD I, 2002/91/CE), la quale ha dato luogo a
Regolamenti edilizi comunali specificamente operanti sul settore
dell’Efficienza energetica edilizia con funzione anticipatoria dei
DLgs di recepimento. La presente azione è peraltro strettamente
collegata a quella sul Regolamento edilizio comunale (Cfr. scheda
5.1.1).
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: attiva campagne di sensibilizzazione e
informazione; ricerca il massimo grado di semplificazione nelle
procedure interne a suo carico; fornisce supporto tecnicoamministrativo ed economico.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: inserisce standard minimi e criteri di
sostenibilità energetica nel Regolamento edilizio.
A scala nazionale non esistono forme di incentivazione dirette a
tali azioni. In attuazione della EPBD I alcune province (e.g.
Provincia di Milano) hanno promosso la redazione di linee guida
finalizzate alla emanazione di Regolamenti edilizi comunali e
schemi di certificazione energetica degli edifici.
-
41 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
[Cfr. scheda 1.1.1]
Si tratta di un’azione sempre più diffusa, che oltretutto risponde
spesso a logiche di adeguamento alla normativa esistente.
L’impatto è direttamente correlato alle prospettive di crescita
demografica e alle politiche insediative locali.
Come già illustrato, le performance energetiche dei nuovi, edifici
residenziali e non, sono già soggette ai vincoli imposti dai DLgs
192/2005 e 311/2006. A questi si aggiungono le indicazioni
contenute nel già citato Protocollo ITACA della Regione Lazio. Sul
medio termine la nuova direttiva EPBD II prevede uno specifico
standard per edifici a emissioni quasi zero, a partire dal 2018 per
gli edifici pubblici e dal 2020 per quelli privati.
42 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.4:
1.4.1 Riqualificazione energetica del sistema di
illuminazione pubblica
Illuminazione pubblica comunale
Descrizione dell’azione
L’illuminazione stradale è una delle prime voci di consumi e di
emissioni di gas serra delle Amministrazioni comunali, e
rappresenta pertanto una delle priorità d’intervento dei SEAP.
All’interno della presente azione rientrano diverse misure
specifiche, la più diffusa delle quali riguarda la sostituzione delle
lampade per l’illuminazione stradale con sistemi a maggiore
efficienza (SAP o LED).
Oltre alla sostituzione delle lampade dell’illuminazione stradale,
è possibile attivare altre misure, tra cui:






Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
mappatura dello stato
illuminazione stradale;
di
conservazione
rete
adozione di sistemi automatici di regolazione, accensione
e spegnimento dei punti luce;
adozione di sistemi di telecontrollo e gestione;
adozione di lampioni fotovoltaici (in particolare per aree
isolate o non connesse);
sostituzione delle lampade semaforiche con sistemi a LED
(con vantaggi sia in termini di consumi (-80%), durata
(x10 volte), minore manutenzione e maggiore sicurezza
(migliore visibilità);
sostituzione delle lampade votive con impianti a led.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: esegue in proprio l’intera operazione;
introduce questa attività all’interno di un contratto di servizio
illuminazione stradale; attiva pratiche di Finanziamento tramite
terzi (FTT).
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: elabora il PRIC e il Piano degli Acquisti
Verdi.
Azioni di questo tipo vengono prevalentemente sostenute
attraverso il sistema del Finanziamento Tramite Terzi. È
possibile verificare l’esistenza di bandi e meccanismi incentivanti
specifici.
43 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
Azioni a medio termine (2013-2020): riduzione del consumo nel
settore dell’illuminazione stradale del 40%.
[Cfr. scheda 1.1.1]
Come anticipato si tratta di un’azione estremamente efficace ,
specie in relazione ai livelli di consumo ed emissioni comunali, e
che può essere attivata senza oneri aggiuntivi per
l’Amministrazione. Le principali difficoltà risiedono nella
individuazione della forma di collaborazione con il privato più
efficace.
La Legge Regionale 23/2000 introduce, con il successivo
regolamento attuativo 8/2005, le norme per la riduzione e per la
prevenzione dell'inquinamento luminoso.
44 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 1.5:
Industrie e piccole e medie
imprese (PMI)
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
1.5.1 Promozione di interventi di efficientamento energetico
nell’industria e nelle PMI
Anche nel settore produttivo esistono margini di intervento
rilevanti in termini di miglioramento dell’efficienza energetica.
Gli interventi sono strettamente dipendenti dalle tipologie di
produzione presenti sul territorio e, in base a queste, vanno
individuati e quantificati. Si va dalla sostituzione dei motori
elettrici e degli inverter, al recupero del calore di processo, per
arrivare a interventi più strutturati di così detta ecologia
industriale, in cui materiali di scarto di una lavorazione possono
diventare input di un altro tipo di produzione. In questo contesto,
gioca ovviamente un ruolo importante la distrettualità, che
consente di creare le necessarie sinergie e perseguire economie
di scala talvolta determinanti.
L’Amministrazione comunale in questo ambito può agire a vari
livelli: può ad esempio assumere il ruolo di facilitatore, creando i
presupposti affinché il sistema produttivo trovi le convenienze
sufficienti ad attivare gli interventi, ma può anche indirizzare più
direttamente le attività produttive, verso tipologie di processi e
prodotti a maggiore sostenibilità intrinseca.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; organizza
incontri tra gli operatori del settore; ricerca il massimo grado di
semplificazione nelle procedure interne a suo carico; fornisce
supporto tecnico-amministrativo ed economico.
Azioni di questo tipo sono incentivate principalmente attraverso
il sistema dei Certificati Bianchi. È possibile verificare l’esistenza
di bandi e finanziamenti specifici, anche nell’ambito degli
strumenti di promozione dello sviluppo locale.
Azione E.A.I.I.03: Contenimento dei consumi energetici negli
edifici privati (Bando concessione di contributi)
45 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
[Cfr scheda 1.1.1]
Il potenziale del settore è molto alto, ma è comunque
strettamente dipendente dalla struttura produttiva locale, che
richiede generalmente un approfondimento specifico.
L’Amministrazione comunale svolge un ruolo per lo più in
diretto, ma può spesso contare su una capacità di investimenti
favorevole alla tipologia di interventi trattata.
Il PAEE del 2007, per il settore industriale non soggetto a
Direttiva ETS (coerentemente con l’impostazione del Patto dei
Sindaci che esclude l’ETS dalla contabilità delle emissioni e,
quindi, dagli impegni dell’Amministrazione comunale) indica un
potenziale di risparmio energetico al 2016 pari a 21,5 TWh, circa
l’8% dei consumi registrati nel 2005.
46 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #2: Trasporti
Sub-ambito di intervento 2.1:
Parco auto comunale
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
2.1.1 Sostituzione del parco veicolare comunale con
tecnologie a basse emissioni
La sostituzione dei veicoli esistenti con altri basati su tecnologie
più efficienti, è un primo step utile per potere intervenire su uno
dei settori più difficili in materia di riduzione delle emissioni
serra, i trasporti. Già il solo ammodernamento del parco
veicolare del Comune, spesso datato e poco efficiente, può
produrre miglioramenti significativi in termini di riduzione delle
emissioni di gas serra. Un ulteriore passo in avanti può essere
fatto orientando la scelta dei nuovi veicoli verso tecnologie a
minore impatto, cominciando da mezzi alimentati a combustibili
a minori emissioni specifiche (GPL e metano), per arrivare a
soluzioni più costose, che prevedono l’utilizzo di tecnologie
ibride o completamente elettriche (iniziando ad esempio con
scuolabus elettrici/idrogeno per arrivare alle vetture a servizio
dell’Amministrazione comunale).
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: esegue in proprio l’intera operazione;
introduce requisiti di minori emissioni nei bandi per l’acquisto di
veicoli comunali.
Non esistono incentivi nazionali diretti a questo tipo di
interventi. È possibile individuare specifici bandi a livello
europeo, nazionale o regionale, o stipulare la Convenzione
Consip per il noleggio di veicoli con tecnologie low carbon.
Azione TRASP. 08: Parco auto alimentato a GPL
Azioni a medio termine (2013-2020): emissione media di 95 g
CO2/km per l’intero parco veicoli al 2020.
47 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Il parco veicolare comunale non ha in genere una incidenza
significativa sulle emissioni complessive. Tuttavia si tratta di
un’azione che, se supportata da una strategia di comunicazione
adeguata, può avere importanti ricadute importanti in termini di
sensibilizzazione dei dipendenti pubblici e dei cittadini.
Gli interventi di riduzione delle emissioni di gas serra nei
trasporti a livello europeo sono riconducibili innanzitutto al
Pacchetto Clima-Energia e, in particolare, all’obiettivo
dell’efficienza al 2020 e a quello relativo a una quota minima del
10% di fonti rinnovabili nei consumi (aggiornato dalla Direttiva
sulle rinnovabili 28/2009). Le linee di azioni sono molteplici,
come
indicato
nello
stesso
Libro
Bianco
dell’UE
(COM(2011)144).
In Italia il PAEE del 2007, attualmente in revisione, indica un
target di riduzione dei consumi al 2016 nel settore dei trasporti
pari a 23 TWh, meno del 5% dei consumi stimati nel 2005. Il
Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) nei trasporti
prevede circa 60 TWh di risparmio energetico al 2020 rispetto
allo scenario tendenziale.
Tra le iniziative più diffuse in quest’ambito, vi sono quelle
connesse al rinnovamento del parco veicolare, meglio se verso
veicoli ibridi/elettrici o alimentati con carburanti a minori
emissioni specifiche. Non esistono obblighi diretti nei confronti
degli utenti finali, incluse le amministrazioni pubbliche, ma
attraverso il REG CE 443/2009 sono fissati target vincolanti a
carico dei produttori e in particolare: a partire dal 2014 un limite
di 130 gCO2/km per i nuovi veicoli a partire dal 2014 (calcolato
come media del parco veicoli nuovo venduto in un anno dal
singolo produttore); dal 2020 un target indicativo, attualmente
non vincolante, di 95 g CO2/km.
Oltre a questo, la Direttiva 2009/33/CE, recepita in Italia dal
DLgs 24/2011, richiede alle Amministrazioni di tenere conto, al
momento dell’acquisto di veicoli adibiti al trasporto su strada,
incluso il servizio di trasporto pubblico, dell’impatto energetico e
ambientale (tra cui consumo energetico ed emissioni di CO 2)
imputabili all’esercizio nel corso dell’intero ciclo di vita,
attraverso l’introduzione di specifiche tecniche nelle gare
d’appalto, ovvero trasformando gli impatti in valore monetario
da inserire nella decisione di acquisto.
48 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.2:
Trasporti pubblici
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
2.2.1 Promozione del Trasporto Pubblico Locale (TPL) e del
trasporto collettivo
Il passaggio dal mezzo privato su gomma al Trasporto Pubblico
Locale e, più in generale, ai mezzi di trasporto collettivo,
rappresenta un asse strategico delle politiche di sostenibilità in
questo settore. L’Amministrazione comunale può, in questo caso,
operare a vari livelli, con differenti strategie e facendo ricorso a
una molteplicità di strumenti, tra cui: potenziamento delle flotte
veicolari; realizzazione nodi di scambio; riordino delle fermate di
treni e bus; realizzazione corridoi mobilità pubblica; diffusione di
tariffe agevolate su trasporti e parcheggi per chi effettua
spostamenti intermodali; collegamento dei nodi di interscambio
(stazioni ferroviarie e di bus) con servizi a chiamata attraverso
colonnine di prenotazione, etc. Le singole azioni devono
comunque essere inquadrate all’interno di un quadro strategico
complessivo e coerente (Cfr. scheda 5.2.1).
Particolare attenzione deve essere data alla promozione del
trasporto su ferro, che rappresenta una delle modalità di
trasporto a minore impatto ambientale. In ambito urbano
l’Amministrazione può intervenire direttamente, attraverso tram
e metropolitane. Specie nel caso di comuni medio-piccoli,
assumono maggiore importanza i trasporti extraurbani In questo
caso le priorità vanno agli spostamenti sistematici dei pendolari,
promuovendo accordi con le società ferroviarie e pianificando il
sistema di mobilità locale in modo da favorire l’utilizzo del treno
(collegamenti delle stazioni ferroviarie con il TPL, parcheggi di
scambio, etc.).
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: esegue un’indagine cognitiva sulla domanda e
l’offerta di trasporto ferroviario; promuove il trasporto su ferro
presso la cittadinanza; fornisce sostegno economico
(agevolazioni) agli utenti; programma e realizza il progressivo
aumento dei veicoli e delle linee di TPL.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: introduce obiettivi di promozione del
trasporto su ferro nei propri strumenti pianificatori.
49 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Oltre alla mobilitazione di risorse interne, è necessario fare
riferimento per lo più a sistemi di finanziamento sovra-comunali.
L’Amministrazione può partecipare attivamente ad Accordi di
programma con altri enti (Regione, Provincia), o intervenire
nell’ambito del Contratto di servizio Regione Lazio - Trenitalia
(Febbraio 2011)
Azione E.A.I.I.07: Parcheggi di scambio*
Azione TRASP.10: Agevolazioni tariffarie utenti trasporto
pubblico nel territorio della Provincia di Roma
TRASP.14: Incremento dell’offerta dei servizi di trasporto su
ferro
Azione TRASP.15: Soppressione del passaggio a livello mediante
realizzazione di un sottovia nel comune di Ariccia
Azione TRASP.16: Miglioramento dell’offerta dei servizi di
trasporto su gomma. Programma di riordino e messa in sicurezza
delle fermate COTRAL su sei strade analizzate**
Azione TRASP.18-27: Incremento e miglioramento dell’offerta
dei servizi di trasporto pubblico. Corridoi della mobilità C1-C10
Azione PIAN.TER.34: Piano bacino passeggeri
Azione PIAN.TER.35: Piano mobilità per disabili
Azione PIAN.TER.36: Indagine sulle stazioni ferroviarie della
Provincia di Roma
Azione PIAN.TER.37: Soppressione di passaggi a livello***
Azioni a medio termine (2010-2020): obiettivo di arrivare dai
circa 430.000 spostamenti attuali a 1 milione di passeggeri.
50 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
[Cfr. scheda 2.1.1]
Si tratta di un ambito d’intervento prioritario, con effetti positivi
che vanno generalmente ben al di là di quelli contabilizzati in
termini di riduzione delle emissioni di gas-serra.
A livello regionale il DGR 601/2010 fissa il “Programma di
interventi straordinari in materia di pendolarismo e mobilità
integrata e sostenibile”. Il D.M. n. 179, 27 marzo 1998 “Mobilità
sostenibile nelle aree urbane” fornisce gli indirizzi generali per la
promozione del TPL e del trasporto collettivo. A livello
comunitario si rimanda alla Direttiva 2010/40/Ue, che delinea il
quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto
intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce
con altri modi di trasporto. In Italia alcune indicazioni sono
fornite dal Decreto direttoriale 8 febbraio 2011 (Modifiche al
Decreto 15 novembre 2010 di definizione delle modalità
operative per l'erogazione delle risorse residue destinate ad
interventi a sostegno del trasporto combinato e trasbordato su
ferro - contributi “ferro bonus”, come da Decreto Legge 30
dicembre 2009, n. 194). A livello regionale il DGR 601/2010
presenta un Programma di interventi straordinari in materia di
pendolarismo e mobilità integrata e sostenibile.
*Capena, Ladispoli, Zagarolo, Roviano, Castel Gandolfo, Gorga, Capranica Prenestina, Civitavecchia, Frascati,
Anzio-Padiglione, Nettuno, Olevano Romano, Bracciano, Genazzano, Palestrina, San Gregorio da Sassola, Albano.
**6 strade: Maremmana 3, Polense, Palombarese, Braccianese Claudia, Montelibrettese, Litoranea Ostia-Anzio.
*** Anguillara, Vicovaro, Frascati, Anzio, Albano, Marino
51 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.2:
2.2.2 Ammodernamento della flotta veicoli TPL e trasporto
collettivo
Trasporti pubblici
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
È possibile ridurre le emissioni di gas serra da trasporti
rinnovando la flotta di veicoli del TPL e del trasporto collettivo.
Ciò si traduce spesso anche in un miglior servizio, in minori
spese di manutenzione, oltre che naturalmente in un maggio
confort per gli utenti del mezzo pubblico. Molte città, anche in
Italia, hanno scelto di introdurre un numero crescente di veicoli
low-carbon, o attraverso l’utilizzo di combustibili a minori
emissioni (GPL e metano), o elettrificando le linee (tram e
filobus). Si tratta di politiche ad alta visibilità che, oltre a ridurre
direttamente le emissioni di gas serra, hanno effetti positivi in
termini di ritorno di immagine per l’Amministrazione e di
sensibilizzazione dei cittadini.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: inserisce negli strumenti di
programmazione e pianificazione criteri di promozione
dell’ammodernamento della flotta veicolare TPL di propria
competenza.
In questo settore è necessario intercettare linee di finanziamento
specifiche, ovvero rifarsi a iniziative quali la Convenzione Consip
per il noleggio di veicoli con tecnologie low-carbon
-
[Cfr. scheda 2.1.1]
Vale quanto già affermato per l’azione precedente.
L’Amministrazione comunale non può sempre intervenire
direttamente per promuovere la sostituzione del parco, ma ha
comunque gli strumenti per indurre al cambiamento.
La già citata Direttiva 2009/33/CE (“Promozione di veicoli puliti
e a basso consumo energetico nel trasporto su strada”), richiede
alle Amministrazioni di tenere conto dell’impatto energetico e
ambientale, calcolato sull’intero ciclo di vita, dei veicoli
acquisitati per il trasporto pubblico locale.
52 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.3:
Trasporti privati e commerciali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
2.3.1 Promozione di tecnologie a minori emissioni per i
veicoli privati
I progressi maggiori ottenuti fino ad oggi, in termini di riduzione
delle emissioni di gas serra dal settore trasporti, sono
riconducibili alla sostituzione del parco veicolare privato con
modelli più eco-efficienti. La stessa politica europea punta molto
su questo aspetto, fissando limiti sempre più stringenti alle
emissioni specifiche dei veicoli nuovi.
Oltre all’ammodernamento del parco veicolare, sul quale
peraltro l’Amministrazione comunale può intervenire solo
marginalmente (ad esempio attraverso forme di accesso
differenziato ad alcune aree della città), è possibile promuovere
anche per i veicoli privati il passaggio a veicoli basati su
combustibili a minori emissioni specifiche (spostamento verso
metano/GPL). Sul medio lungo termine anche i veicoli elettrici
possono diventare una opzione percorribile (bici e motocicli lo
sono già adesso). In questo campo l’Amministrazione può
promuovere il cambiamento anche lavorando sulle
infrastrutture, a cominciare dai distributori metano/GPL per
arrivare alle colonnine di ricarica veloce per i veicoli elettrici.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove l’efficienza carbonica nei trasporti
presso la cittadinanza; elabora una lista di misure di
contenimento delle emissioni; fornisce un sostegno economico
(incentivi) ai cittadini.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: introduce in fase di pianificazione
criteri di promozione del rinnovo del parco veicolare.
A livello nazionale si è intervenuto principalmente attraverso il
meccanismo degli incentivi alla rottamazione.
Azioni a medio termine (2013-2020): attraverso l’introduzione
di un limite di emissioni ai veicoli commercializzati, si stima un
risparmio energetico di 2.200 GWh, corrispondente a circa 665
kt di CO2.
53 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
[Cfr. scheda 2.1.1]
Come detto, si tratta di un ambito di intervento con importanti
potenziali in termini di riduzione delle emissioni di gas-serra.
L’Amministrazione deve per lo più accompagnare le politiche già
attive a scala nazionale, integrandole ad esempio con interventi
pianificatori da attivare sempre nell’ottica di garantire il diritto
di tutti alla mobilità.
Su questo aspetto specifico il principale riferimento rimane il già
citato Regolamento CE 443/2009.
54 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.3:
Trasporti privati e commerciali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
2.3.2 Diffusione di sistemi di condivisione dei veicoli e di
mobilità dolce
Oltre alla promozione dei mezzi pubblici e collettivi, le politiche
di mobilità sostenibile promuovono anche sistemi di
condivisione di veicoli a uso individuale, come car-saring e bikesharing. I vantaggi, sia di natura economica che ambientale,
derivano innanzitutto dal pieno utilizzo del mezzo, rispetto ad un
veicolo privato che passa la maggior parte del tempo inutilizzato:
si può così ridurre l’occupazione di suolo, avere mezzi meglio
mantenuti e più efficienti, utilizzare tecnologie più aggiornate,
etc. I vantaggi aumentano se tali sistemi crescono in modo
integrato con il resto del servizio pubblico, favorendo una
maggiore intermodalità, incluso l’uso del mezzo pubblico. Negli
ultimi anni si sono anche moltiplicati bandi a cui le stesse
Amministrazioni comunali possono accedere per promuovere
tale servizio.
Oltre a questo tipo di servizi, generalmente indicati come
integrativi del TPL, l’Amministrazione può promuovere lo
sviluppo di modalità di spostamento non legate a veicoli
motorizzati. Si tratta di essenzialmente di mobilità pedonale e
ciclabile, che va inquadrata nell’ambito di specifiche azioni di
pianificazione, legandola allo sviluppo di una rete di piste
ciclabili, di aree pedonali, etc.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove forme di condivisione dei veicoli presso
la cittadinanza attraverso campagne informative e di
sensibilizzazione.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: fornisce i veicoli (auto e bici); mette a
punto il sistema di circolazione e di sosta dei veicoli; crea un
portale web di prenotazione e pagamento.
È necessario rintracciare linee di finanziamento specifiche, anche
nell’ambito di accordi con Regione e Provincia.
55 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Collegamento con SEAP Provincia
Azione PIAN.TER.34: Piano bacino passeggeri
Azione PIAN.TER.35: Piano mobilità per disabili
Azione SENSIB.50: Sportello mobilità sostenibile per i Comuni
Note e riferimenti
Azioni a medio termine (2010-2020): obiettivo di aumentare gli
spostamenti in bici da circa il 4% al 6%.
[Cfr. scheda 2.1.1]
Come per il TPL e il trasporto collettivo, si tratta innanzitutto di
azioni che hanno molteplici impatti positivi, anche non
strettamente connessi alla riduzione delle emissioni di gas-serra.
Da interventi tipicamente minoritari e a carattere dimostrativo,
si stanno tuttavia dimostrando, forse più all’estero che in
dall’Italia, come strumenti molto efficaci se inseriti all’interno di
un sistema articolato e coordinato di interventi, per i quali si
rimanda al capitolo sulla pianificazione.
Non si dispone di obiettivi specifici in questo settore. Riferimenti
utili possono essere ritrovati nel D.M. n. 179, 27 marzo 1998
“Mobilità sostenibile nelle aree urbane”.
56 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.3:
Trasporti privati e commerciali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
2.3.3 Creazione di servizi di trasporto a chiamata (DRTS Demand Responsive Transport Services)
È possibile integrare i classici sistemi di trasporto collettivo con
una rete di servizi flessibili di trasporto: taxibus, prontobus,
servizi complementari per zone di domanda debole, servizi alle
fermate di treni e bus (nodi di interscambio), taxi collettivo con
governo centralizzato di percorsi e prenotazioni a origine e
destinazione variabili, etc. Questi servizi tendono a superare la
tipica rigidità del trasporto collettivo pubblico, e ad integrarne la
rete laddove risulti più difficile da sviluppare. Ancor più di altri
strumenti, per poter essere davvero efficaci i servizi di trasporto
a chiamata devono essere ben integrati all’interno di un piano
complessivo della mobilità.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove i servizi di trasporto a chiamata presso
la cittadinanza con azioni di informazione e sensibilizzazione.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo
pianificatore e regolatore: pianifica e realizza il servizio.
di
È necessario rintracciare linee di finanziamento specifiche, anche
nell’ambito di accordi con Regione e Provincia.
Azione PIAN.TER.34: Piano bacino passeggeri
Azione PIAN.TER.35: Piano mobilità per disabili
Note e riferimenti
Azione SENSIB.50: Sportello mobilità sostenibile per i Comuni
[Cfr. scheda 2.1.1]
Come per le azioni precedenti, si tratta di una tipologia di
interventi difficile da valutare in termini di impatto, e che va
comunque inserita in un contesto pianificatorio più ampio.
Anche in questo caso mancano obiettivi specifici in questo
settore. Riferimenti utili possono essere ritrovati nel D.M. n. 179,
27 marzo 1998 “Mobilità sostenibile nelle aree urbane”.
57 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.3:
2.3.4 Regolamentazione della sosta e degli accessi
Trasporti privati e commerciali
Descrizione dell’azione
Attraverso sistemi di regolamentazione delle soste e degli accessi
a determinate aree urbane, è possibile incentivare l’utilizzo di
mezzi alternativi all’auto privata.
Nello specifico è possibile adottare un sistema di tariffazione
delle soste differenziato per aree (centro storico), per tipologia di
utenze (soste brevi e lunghe), ma anche per livello di efficienza
carbonica (garantendo la sosta gratuita alle autovetture
elettriche, a metano e ibride)
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
Insieme alle soste è possibile regolamentare gli accessi ad alcune
aree del centro urbano , con vari livelli di intervento (da aree
interamente pedonali a zone a traffico limitato per poche ore al
giorno). Si diffonde anche l’uso dei politiche di pricing, adottando
tariffe di ingresso a centri urbani o a parti di essi.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: si dota di un piano urbano della mobilità (PUM),
nell’ambito del quale definisce la regolamentazione di soste e
accessi al centro urbano.
Non si richiedono in genere risorse aggiuntive a quelle
dell’Amministrazione stessa.
[Cfr. scheda 2.1.1]
Vale quanto detto per le azioni precedenti. In molti casi è difficile
fornire una valutazione quantitativa degli impatti di questo tipo
di iniziative, i cui effetti possono peraltro essere importanti se
inseriti in un contesto adeguato.
Anche in questo caso mancano obiettivi specifici in questo
settore. Riferimenti utili possono essere ritrovati nel D.M. n. 179,
27 marzo 1998 “Mobilità sostenibile nelle aree urbane”.
58 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.3:
Trasporti privati e commerciali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
2.3.5 Promozione di interventi di efficientamento del
trasporto locale merci
Il traffico merci è responsabile di una quota significativa delle
emissioni di gas serra ma anche dell’inquinamento atmosferico,
ma anche acustico nonché della congestione che interessa molti
centri urbani.
Le politiche locali si concentrano principalmente sulla
distribuzione delle merci in ambito urbano, attraverso la
definizione di piani del traffico, la costruzione di piattaforme
logistiche (interscambio), la diffusione di mezzi di trasporto a
basse emissioni. Oltre agli aspetti più strettamente legati alla
pianificazione, l’Amministrazione comunale deve ricercare anche
la massima condivisione tra gli attori locali, a cominciare dai
commercianti e dagli autotrasportatori.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: nell’ambito del piano urbano della mobilità (PUM)
definisce il sistema di spostamento delle merci, individua aree
idonee per le piattaforme logistiche, predispone bandi per
svolgere i servizi.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di promotore
e incentivatore: fornisce un supporto tecnico-logistico ed
economico; promuove l’uso di veicoli merci a basse emissioni,
organizza incontri con gli attori economici e promuove Accordi
di programma.
I finanziamenti vanno ricercati nell’ambito di bandi specifici o
accordi con soggetti pubblici e privati.
Azione PIAN.TER.33: Piano di bacino merci
Azione SENSIB.49: Osservatorio provinciale sulla mobilità delle
merci
[Cfr. scheda 2.1.1]
Si tratta di un settore in cui non è semplice intervenire, e che
richiede studi preliminari approfonditi. Gli impatti in termini di
riduzione delle emissioni possono essere tuttavia molto
significativi.
59 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 2.3:
Trasporti privati e commerciali
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
2.3.6 Diffusione di prodotti agro-alimentari a chilometro
zero
L’Amministrazione comunale può avere un ruolo importante
nella promozione della così detta filiera corta del settore agroalimentare. Questa attività può generare impatti positivi a scala
locale, non solo ambientali ma anche economici e occupazionali.
L’azione prevede la promozione della vendita di prodotti locali a
chilometro zero presso tutti gli operatori del settore
enogastronomico: acquisto di ingredienti/locali a km zero e di
stagione; utilizzo di cibo biologico e di cibo poco trattato
(congelato e cotto); minimizzazione degli scarti di cibo, etc. Nello
specifico l’Amministrazione comunale può promuovere la
creazione di farmer-market locali, stipulare accordi con i
produttori locali e promuovere l’uso di prodotti a km zero,
meglio se associati a certificazione biologica, anche all’interno
delle proprie attività, a cominciare dalle mense scolastiche.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: fornisce un supporto tecnico-logistico ed
economico; promuove i prodotti e le aziende che aderiscono
all’iniziativa sia presso la cittadinanza che presso i punti vendita
ed il settore della ristorazione; crea una certificazione “km-zero”.
Si possono ricercare bandi o strumenti di finanziamento specifici,
anche in ambito ministeriale, e stipulare accordi con operatori
economici per eventuali cofinanziamenti.
Azione PIAN.TER.33: Piano di bacino merci
Azione SENSIB.49: Osservatorio provinciale sulla mobilità delle
merci
[Cfr. scheda 2.1.1]
Misure di promozione delle filiere corte hanno indubbie ricadute
positive a scala locale, sia in termini ambientali che economici. Si
tratta in ogni caso di una misura per la quale è difficile fornire
una valutazione quantitativa degli impatti.
La proposta di legge regionale n. 148 del 9 febbraio 2011 (DGR
n.30 del 28 gennaio 2011) individua le “Norme per promuovere
il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero”.
60 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #3: Produzione locale di energia
Sub-ambito di intervento 3.1:
Energia idroelettrica
Descrizione dell’azione
3.1.1 Aumento della produzione elettrica da fonte idrica
Quella idrica è la prima fonte rinnovabile per la produzione di
energia elettrica in Italia: ancora oggi il 15% della domanda
interna è soddisfatto da tale fonte.
Rispetto al passato, il settore deve però affrontare la sfida del
passaggio dai grandi bacini idroelettrici a impianti di produzione
mini (<10 MW) e micro (<1MW). I sistemi di produzione di
piccola taglia, oltre a garantire maggiori compatibilità ambientali,
consentono un più facile posizionamento sul territorio.
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Per poter sviluppare questa fonte, è necessario ricostruire una
mappa aggiornata e puntuale del potenziale locale: in questo
l’Amministrazione comunale può giocare un ruolo importante,
sia per individuare i vecchi impianti dismessi, sia i piccoli salti
con un potenziale sufficiente a garantire, nel pieno rispetto dei
parametri ambientali (deflusso minimo vitale etc.), una adeguata
producibilità.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; ricerca il
massimo grado di semplificazione nelle procedure interne a suo
carico; fornisce supporto tecnico-amministrativo.
La produzione di energia elettrica da fonte idrica è promossa
attraverso diversi sistemi incentivanti, in funzione delle
dimensioni
degli
impianti
(essenzialmente
tariffa
omnicomprensiva e Certificato Verde). Il D.Lgs 28/2011
prefigura una serie di cambiamenti nell’attuale sistema che
verranno definiti nella seconda metà del 2011, con appositi
decreti ministeriali.
Azioni a medio termine (2013-2020): produzione idroelettrica
prevista al 2020 di 400 GWh, con 20 MW di nuova potenza
installata.
61 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), per la produzione di energia elettrica da fonte
idroelettrica si prevede nel complesso una sostanziale
stabilizzazione, derivante da una crescita di impianti mini e
micro a scapito della produzione da grandi impianti, destinata a
ridursi negli anni. Secondo il Piano italiano la potenza installata
di impianti idroelettrici <inferiori a 1MW e compresi tra 1-10MW
deve passare, tra il 2009 e il 2020, rispettivamente da 466 a 650
MW e da 2.190 a 3.250 MW.
62 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.2:
Energia eolica
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
3.2.1 Aumento della produzione elettrica da fonte eolica
L’eolico è, tra le energie alternative, quella che ha mostrato negli
ultimi anni i maggiori tassi di crescita, grazie anche a un costo di
produzione tra i più bassi tra le rinnovabili, anche se ancora
lontano da quello dei combustibili fossili. Il mercato si è andato
concentrando sui grandi parchi eolici, con impianti di dimensioni
crescenti, che hanno superato, da diverso tempo oramai, la soglia
del MW per singola turbina. Questo tipo di impianti richiede
particolari condizioni ambientali, poco diffuse nella Regione
Lazio e nella Provincia di Roma.
Come per l’idroelettrico, anche per gli impianti di produzione
elettrica dal vento possono comunque esserci buone possibilità
di sviluppo attraverso impianti di piccola taglia.
L’Amministrazione comunale può promuovere la diffusione di
piccole turbine in vario modo, agendo sulla semplificazione
amministrativa così come sostenendo lo sviluppo di campagne
anemometriche ad hoc.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; ricerca il
massimo grado di semplificazione nelle procedure interne a suo
carico; fornisce supporto tecnico-amministrativo.
La produzione di energia elettrica da fonte eolica è promossa
attraverso diversi sistemi incentivanti, in funzione delle
dimensioni
degli
impianti
(essenzialmente
tariffa
omnicomprensiva e Certificato Verde). Il D.Lgs 28/2011
prefigura una serie di cambiamenti nell’attuale sistema che
verranno definiti nella seconda metà del 2011, con appositi
decreti ministeriali.
Azioni a medio termine (2013-2020): produzione eolica prevista
al 2020 di 150 GWh (equivalenti a circa 88 MW di potenza
installata).
63 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), per la produzione di energia elettrica da fonte
eolica il Piano prevede (solo eolico on-shore) un target al 2020 di
12 mila MW installati per una produzioni di 18 TWh, contro i
5.850 MW e gli 8,3 TWh del 2010 (dati provvisori Terna).
64 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.3:
Fotovoltaico
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
3.3.1 Installazione di impianti fotovoltaici nelle scuole
Possiamo definire il 2010 come l’anno del fotovoltaico, la cui
produzione è esplosa in tutto il mondo, grazie alla riduzione dei
costi di installazione e a alla maturazione del mercato. Il sostegno
alla crescita di questa tecnologia in Italia è stato infine
confermato dalle recenti modifiche al sistema degli incentivi (il
c.d. IV Conto Energia), prevedendo premialità particolari per gli
impianti su tetto e, ancor più, per quelli ricadenti in aree di
proprietà pubblica.
Si tratta pertanto di un settore chiave su cui intervenire, e per il
quale la stessa Provincia di Roma ha attivato politiche di sostegno
specifiche (a cominciare dal bando 301 tetti fotovoltaici).
L’Amministrazione comunale può seguire diverse strade per
promuovere lo sviluppo di questo settore, sia investendo
direttamente nella costruzione degli impianti, sia stringendo
accordi con altri soggetti pubblici o privati per realizzare gli
interventi.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: promuove studi e analisi di fattibilità; esegue
in proprio l’intera operazione; introduce questa attività
all’interno di un contratto di servizio energia; attiva pratiche di
Finanziamento tramite terzi (FTT).
Il sistema di incentivazione per il fotovoltaico è stato
recentemente ridisegnato dal DM 5 maggio 2011, che definisce un
sistema progressivo di tariffe, differenziate per scaglione di
potenza e tipologia di impianto. Gli impianti realizzati su edifici e
aree delle Amministrazioni pubbliche sono sempre considerati
“piccoli impianti” e per questo accedono ad alcune
semplificazioni e agevolazioni; inoltre è previsto un incremento
del 5% della tariffa per gli impianti realizzati da Comuni con
meno di 5.000 abitanti.
Azione PR.L.EN.28: Impianti fotovoltaici su 301 tetti di edifici
scolastici
Azioni a medio termine (2013-2020): l’Amministrazione si pone
come obiettivo al 2020 di produrre il 25% del proprio fabbisogno
di energia elettrica con fonti rinnovabili.
65 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Il DM del 5 maggio 2011, in attuazione del D.Lgs 28/2011,
introduce il nuovo sistema di incentivazione per la produzione di
energia elettrica da impianti fotovoltaici. Oltre al meccanismo
degli incentivi, il DM prevede un obiettivo indicativo di potenza
installata al 2016 di 23.000 MW, a fronte degli attuali 6.600 MW
(dato GSE giugno 2011). Tale obiettivo supera ampiamente
quello previsto dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie
Rinnovabili.
66 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.3:
Fotovoltaico
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
3.3.2 Installazione di impianti fotovoltaici su altri edifici e
infrastrutture comunali
Oltre alle scuole, l’Amministrazione comunale dispone di una
serie di edifici e infrastrutture sulle quali è possibile installare
impianti fotovoltaici. Anche in questo caso può percorrere varie
strade, investendo in autonomia ovvero trovando accordi con
terze parti, anche nell’ambito dell’affidamento del servizio
energia. Nel caso di piccoli comuni è anche possibile accedere a
tariffe particolarmente agevolate, oltre alle semplificazioni
previste per gli interventi su proprietà pubbliche.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: promuove studi e analisi di fattibilità; esegue
in proprio l’intera operazione; introduce questa attività
all’interno di un contratto di servizio energia; attiva pratiche di
Finanziamento tramite terzi (FTT).
Collegamento con SEAP Provincia
Il sistema di incentivazione per il fotovoltaico è stato
recentemente ridisegnato dal DM 5 maggio 2011, che definisce
un sistema progressivo di tariffe, differenziate per scaglione di
potenza e tipologia di impianto. Gli impianti realizzati su edifici e
aree delle Amministrazioni pubbliche sono sempre considerati
“piccoli impianti” e per questo accedono ad alcune
semplificazioni e agevolazioni; inoltre è previsto un incremento
del 5% della tariffa per gli impianti realizzati da Comuni con
meno di 5.000 abitanti.
Note e riferimenti
Azioni a medio termine (2013-2020): l’Amministrazione si pone
come obiettivo al 2020 di produrre il 25% del proprio fabbisogno
di energia elettrica con fonti rinnovabili.
Azione PR.L.EN.29: Bando per la promozione della produzione di
energia da fonti rinnovabili negli edifici comunali
Il DM del 5 maggio 2011, in attuazione del D.Lgs 28/2011,
introduce il nuovo sistema di incentivazione per la produzione di
energia elettrica da impianti fotovoltaici. Oltre al meccanismo
degli incentivi, il DM prevede un obiettivo indicativo di potenza
installata al 2016 di 23.000 MW, a fronte degli attuali 6.600 MW
(dato GSE giugno 2011). Tale obiettivo supera ampiamente
quello previsto dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie
Rinnovabili.
67 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.3
Fotovoltaico
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
3.3.3 Promozione del fotovoltaico nel settore produttivo
Gli insediamenti industriali e del terziario presentano una serie
di caratteristiche che possono rivelarsi favorevoli per lo sviluppo
di impianti fotovoltaici. Una delle caratteristiche principali è
quella di avere generalmente disponibili ampi spazi
potenzialmente idonei a ospitare impianti, a cominciare dalle
coperture dei capannoni industriali e dei centri commerciali, su
cui spesso è possibile sviluppare anche interventi integrati di
bonifica ambientale (con la sostituzione dell’eternit, ad esempio,
che garantisce anche l’accesso a incentivi maggiorati). Oltre a
questo, il sistema produttivo dispone in genere di buone capacità
di investimento e accesso al credito.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; organizza
incontri tra gli operatori del settore produttivo; ricerca il
massimo grado di semplificazione nelle procedure interne a suo
carico; fornisce supporto tecnico-amministrativo.
Il sistema di incentivazione per il fotovoltaico è stato
recentemente ridisegnato dal DM 5 maggio 2011, che definisce
un sistema progressivo di tariffe, differenziate per scaglione di
potenza e tipologia di impianto. Il DM prevede una serie di premi
tra cui un incremento del 5% della tariffa per impianti realizzati
in aree industriali e 5 €cent/kWh di incentivo in più per impianti
installati in sostituzione di coperture in eternit.
Azione PR.L.EN.30: Progetto ETERNIT FREE
Azioni a medio termine (2013-2020): potenziale fotovoltaico al
2020 pari a 800 GWh, dato da interventi sullo 0,5% della
estensione urbanizzata a uso residenziale e dallo sviluppo di
impianti a terra e da impianti totalmente/parzialmente integrati
su strutture non residenziali.
68 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
D.Lgs 03/03/2011 n. 28 definisce gli strumenti per la
promozione delle fonti rinnovabili in Italia
Il DM del 5 maggio 2011, in attuazione del D.Lgs 28/2011,
introduce il nuovo sistema di incentivazione per la produzione di
energia elettrica da impianti fotovoltaici. Oltre al meccanismo
degli incentivi, il DM prevede un obiettivo indicativo di potenza
installata al 2016 di 23.000 MW, a fronte degli attuali 6.600 MW
(dato GSE giugno 2011). Tale obiettivo supera ampiamente
quello previsto dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie
Rinnovabili.
69 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.3:
Fotovoltaico
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
3.3.4 Diffusione del fotovoltaico sugli edifici residenziali
Il fotovoltaico presenta buoni margini di sviluppo anche
nell’ambito del settore residenziale. Per i nuovi edifici le
normative esistenti fissano già una serie di standard minimi di
produzione elettrica da rinnovabili: su questo l’Amministrazione
comunale può lavorare, a cominciare dall’aggiornamento del
Regolamento edilizio. Per quanto riguarda l’edilizia esistente, che
rappresenta il potenziale maggiore, si possono attivare una serie
di strumenti, non vincolanti e integrativi degli incentivi esistenti,
che vanno da campagne di informazione e sensibilizzazione a
strutture di supporto amministrativo fino ad accordi con gli
istituti di credito locali.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: attiva campagne di sensibilizzazione e
informazione; ricerca il massimo grado di semplificazione nelle
procedure interne a suo carico; fornisce supporto tecnicoamministrativo.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: inserisce standard minimi e criteri di
sostenibilità energetica nel Regolamento edilizio.
Il sistema di incentivazione per il fotovoltaico è stato
recentemente ridisegnato dal DM 5 maggio 2011, che definisce un
sistema progressivo di tariffe, differenziate per scaglione di
potenza e tipologia di impianto. Il DM prevede una serie di
premialità ulteriori cui è possibile accedere: tra queste incentivi
maggiorati per impianti abbinati a interventi di certificazione e
riqualificazione energetica degli edifici.
Azioni a medio termine (2013-2020): potenziale fotovoltaico al
2020 pari a 800 GWh, dato da interventi sullo 0,5% della
estensione urbanizzata a uso residenziale e dallo sviluppo di
impianti a terra e da impianti totalmente/parzialmente integrati
su strutture non residenziali.
70 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
D.Lgs 03/03/2011 n. 28 definisce gli strumenti per la
promozione delle fonti rinnovabili in Italia
Il DM del 5 maggio 2011, in attuazione del D.Lgs 28/2011,
introduce il nuovo sistema di incentivazione per la produzione di
energia elettrica da impianti fotovoltaici. Oltre al meccanismo
degli incentivi, il DM prevede un obiettivo indicativo di potenza
installata al 2016 di 23.000 MW, a fronte degli attuali 6.600 MW
(dato GSE giugno 2011). Tale obiettivo supera ampiamente
quello previsto dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie
Rinnovabili.
71 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.3:
Fotovoltaico
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
3.3.5 Creazione di Gruppi d’Acquisto Fotovoltaico (GAF)
Negli ultimi anni si sono diffuse una serie di iniziative originali a
carattere locale per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili e,
in particolare, del fotovoltaico. Tra queste i così detti Gruppi
d’Acquisto Fotovoltaico. Si tratta di iniziative a carattere
volontario che consentono, attraverso l’aggregazione di un certo
numero di cittadini, di superare più agevolmente alcuni ostacoli
all’installazione degli impianti e soprattutto di ottenere sconti
che possono arrivare anche al 10-20% sul costo complessivo
dell’intervento. Diversi Enti locali in Italia stanno appoggiando
direttamente queste iniziative.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: organizza campagne di sensibilizzazione e
informazione tra cittadini e portatori di interesse; sostiene e
promuove la nascita sul territorio di GAF; fornisce supporto
tecnico-amministrativo.
Il sistema di incentivazione per il fotovoltaico è stato
recentemente ridisegnato dal DM 5 maggio 2011, che definisce
un sistema progressivo di tariffe, differenziate per scaglione di
potenza e tipologia di impianto. Il DM prevede incentivi
integrativi, come quelli per impianti abbinati a interventi di
certificazione e riqualificazione energetica degli edifici, oppure
per impianti prodotti in larga parte all’interno dell’Unione
Europea (+10% della tariffa).
Azioni a medio termine (2013-2020): potenziale fotovoltaico al
2020 pari a 800 GWh, dato da interventi sullo 0,5% della
estensione urbanizzata a uso residenziale e dallo sviluppo di
impianti a terra e da impianti totalmente/parzialmente integrati
su strutture non residenziali.
Il DM del 5 maggio 2011, in attuazione del D.Lgs 28/2011,
introduce il nuovo sistema di incentivazione per la produzione di
energia elettrica da impianti fotovoltaici. Oltre al meccanismo
degli incentivi, il DM prevede un obiettivo indicativo di potenza
installata al 2016 di 23.000 MW, a fronte degli attuali 6.600 MW
(dato GSE giugno 2011). Tale obiettivo supera ampiamente
quello previsto dal Piano d’Azione Nazionale per le Energie
Rinnovabili.
72 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.4:
Solare termico
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
3.4.1 Diffusione del solare termico sugli edifici comunali
La produzione di calore attraverso il sole è un settore in stabile
crescita negli anni. In Italia siamo oramai vicini alla soglia dei 3
milioni di mq di collettori termici installati, per poco meno di 2
mila MW termici. Si tratta di una tecnologia matura, con costi
bassi e tempi di rientro contenuti. Oltre all’acqua calda sanitaria,
il solare termico può essere utilizzato nel riscaldamento degli
edifici, anche integrato con altri sistemi (incluse caldaie a gas).
L’Amministrazione comunale, oltre a poter utilizzare questa
tecnologia negli uffici pubblici, presenta potenziali interessanti,
ad esempio, nell’ambito dei centri sportivi e delle piscine
pubbliche.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: promuove studi e analisi di fattibilità; esegue
in proprio l’intera operazione; introduce questa attività
all’interno di un contratto di servizio energia; attiva pratiche di
Finanziamento tramite terzi (FTT).
La produzione di energia elettrica da solare termico viene
attualmente incentivata attraverso il meccanismo delle
detrazioni fiscali al 55% (fino a fine 2011). A partire dal 2012, il
D.Lgs 28/2011 prefigura un nuovo sistema di incentivazione
basato su tariffe legate alla effettiva produzione termica.
Azioni a medio termine (2013-2020): potenziale realizzabile di
installazioni solari pari a 4 milioni di mq (1 mq/abitante).
Valgono per questa azioni tutti i limiti e i vantaggi, già citati,
connessi ad interventi sulle strutture della Amministrazione
comunale.
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), il Piano italiano prevede al 2020 di raggiungere
un libello di consumo di energia termica da collettori solari pari a
circa 18 TWh (una media di almeno 1 mq di collettori per ogni
famiglia). Si tratta di un target impegnativo in valore assoluto,
specie se confrontato con la producibilità stimata al 2010,
inferiore ai 2 TWh.
73 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.4:
Solare termico
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
3.4.2 Diffusione del solare termico nell’edilizia residenziale
L’edilizia residenziale è l’ambito in cui si è maggiormente
concentrata la diffusione dei collettori termici. L’Italia è il
secondo mercato europeo per questa tecnologia, anche se
presenta una capacità installata procapite ancora inferiore alla
media europea. Come per il fotovoltaico esistono degli obblighi di
legge che impongono l’utilizzo di questa tecnologia nella nuova
edilizia. Molti comuni hanno peraltro già introdotto da alcuni
anni standard minimi nei propri Regolamenti edilizi. La ulteriore
diffusione di questa tecnologia sugli edifici esistenti richiede
all’Amministrazione comunale un impegno su vari fronti, a
partire dalla informazione/sensibilizzazione.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore:
promuove
azioni
di
informazione
e
sensibilizzazione rivolte ai cittadini e imprenditori; promuove
attività di formazione di tecnici qualificati; ricerca il massimo
grado di semplificazione nelle procedure interne a suo carico;
fornisce supporto tecnico-amministrativo.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: inserisce standard minimi e criteri di
sostenibilità energetica nel Regolamento edilizio.
La produzione di energia elettrica da solare termico viene
attualmente incentivata attraverso il meccanismo delle
detrazioni fiscali al 55% (fino a fine 2011). A partire dal 2012, il
D.Lgs 28/2011 prefigura un nuovo sistema di incentivazione
basato su tariffe legate alla effettiva produzione termica.
Azioni a medio termine (2013-2020): potenziale realizzabile di
installazioni solari pari a 4 milioni di mq (1 mq/abitante).
74 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), il Piano italiano prevede al 2020 di raggiungere
un libello di consumo di energia termica da collettori solari pari a
circa 18 TWh (una media di almeno 1 mq di collettori per ogni
famiglia). Si tratta di un target impegnativo in valore assoluto,
specie se confrontato con la producibilità stimata al 2010,
inferiore ai 2 TWh.
75 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.5:
Geotermia
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
3.5.1 Promozione di impianti geotermici a bassa e media
entalpia
La Regione Lazio non dispone di risorse geotermiche ad alta
entalpia per la produzione di energia elettrica, campo nel quale
peraltro l’Italia è tra i principali attori mondiali grazie agli
impianti toscani. Tuttavia diversi studi indicano una buona
disponibilità di risorse a media entalpia, che possono essere
utilizzate per la produzione di elettricità con tecnologie
innovative: tale ambito andrà approfondito e potranno essere
avviati alcuni progetti pilota entro il 2020. L’utilizzo della
geotermia a bassa entalpia per riscaldamento/raffrescamento
può contare invece su tecnologie oramai consolidate e su una
risorsa ben distribuita. Una prima parte di attività in questo
settore possono essere portate avanti proprio all’interno degli
edifici comunali, anche con carattere dimostrativo.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; ricerca il
massimo grado di semplificazione nelle procedure interne a suo
carico; fornisce supporto tecnico-amministrativo.
L’Amministrazione comunale svolge anche un ruolo di
consumatore e produttore diretto: promuove e sviluppa impianti
a servizio delle attività amministrative
La produzione di energia elettrica da fonte geotermica è
promossa attraverso il sistema dei Certificati Verdi, che il D.Lgs
28/2011 andrà a modificare da qui a fine 2011. Gli interventi
sulla componente calore vengono incentivati principalmente
attraverso il meccanismo delle detrazioni fiscali al 55% (fino a
fine 2011). A partire dal 2012 il D.Lgs 28/2011 prefigura un
nuovo sistema di incentivazione basato su tariffe legate alla
effettiva produzione termica.
PR.L.EN.31: Studio delle potenzialità geotermiche di bassa
entalpia esistenti nell’area del quartiere Flaminio della città di
Roma e delle migliori tecniche e metodologia di pianificazione
urbana per lo sfruttamento.
Azioni a medio termine (2013-2020): progetto pilota di
installazione di pompe di calore geotermiche in un edificio
scolastico di medie dimensioni; promozione di una rete di
teleriscaldamento di piccole dimensioni (2-3 MW termici)
alimentata con il calore geotermico in grado di servire un piccolo
centro abitato (400/600 abitanti) del territorio della Provincia.
76 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), al 2020 il Piano italiano prevede che la
domanda interna di calore sia soddisfatta per circa 6 TWh da
geotermica applicata a pompe di calore e 3,5 TWh da altre
applicazioni.
77 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.6:
Biogas/Biomassa
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
3.6.1 Valorizzazione energetica della biomassa agroforestale
La valorizzazione energetica della biomassa da filiera agroforestale può presentare potenziali elevati, ma dipende in primo
luogo dalla effettiva disponibilità locale di materia prima.
L’Amministrazione comunale può attivarsi innanzitutto
svolgendo una valutazione della reale disponibilità in ambito
locale, ispirata a criteri di sostenibilità della filiera
(necessariamente corta). La biomassa disponibile può essere
destinata sia alla sola produzione di calore, magari associata a
reti di teleriscaldamento, sia alla produzione elettricità,
preferibilmente associata al recupero del calore (cogenerazione).
Sono diverse oramai le esperienze di enti locali che hanno
iniziato a promuovere questa tecnologia sul territorio
applicandola agli edifici pubblici, spesso scuole o piscine, ma
anche complessi con attività diversificate. Lo sviluppo d’impianti
di produzione energetica da biomassa, specie se di taglia
rilevante, va inserito in un contesto di pianificazione che veda
anche il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholders: in tale
ambito il ruolo dell’Amministrazione comunale è determinante.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; svolge un
ruolo di mediazione e promuove il confronto tra i diversi attori
del processo; fornisce supporto tecnico-amministrativo.
La produzione di energia elettrica da biomassa è promossa
principalmente attraverso il sistema dei Certificati Verdi,
integrabili con i Certificati Bianchi nel caso di calore in
cogenerazione. Il D.Lgs 28/2011 prefigura una serie di
cambiamenti nell’attuale sistema che verranno definiti nella
seconda metà del 2011, con appositi decreti ministeriali.
Azioni a medio termine (2013-2020): realizzazione in una
località montana (o in un comune agricolo non metanizzato) di
un impianto pilota di teleriscaldamento a cippato di legno o di
sansa o di residui di lavorazioni agricole, di piccole dimensioni
(2-3 MW termici).
78 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Si tratta di un’azione la cui praticabilità e le cui dimensioni
dipendono strettamente dal contesto. Anche in questo caso è
consigliabile prevedere studi specifici di filiera, valutando gli
impatti su tutti i principali parametri di sostenibilità.
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), al 2020 si prevede un obiettivo di consumo di
calore da biomassa in nuclei domestici pari a 42 TWh termici, e
una produzione di elettricità di 7,9 TWh (sono incluse tutte le
biomasse solide, non solo quelle agro-forestali).
79 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 3.6:
3.6.2 Recupero biogas da residui agro-zootecnici
Biogas/Biomassa
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Stanno conoscendo un buon successo gli impianti di digestione
anaerobica dei residui agro-forestali associati a recupero di
energia. Il gas prodotto viene generalmente utilizzato per
produrre energia elettrica, eventualmente in cogenerazione,
oppure, preventivamente purificato, per essere destinato al
comparto dell’autotrazione. Si tratta in genere di impianti legati
ad una specifica realtà produttiva, fatta di singole imprese o
cooperative. L’Amministrazione comunale può svolgere un
importante ruolo di promotore dello sviluppo di questa
tecnologia, che, come per i residui agro-forestali, deve essere
sempre accompagnata a una adeguata pianificazione.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; ricerca il
massimo grado di semplificazione nelle procedure interne a suo
carico; fornisce supporto tecnico-amministrativo.
La produzione di energia elettrica da residui agro-zootecnici è
promossa principalmente attraverso il sistema dei Certificati
Verdi, che possono essere integrati da altri incentivi nel caso di
recupero di calore. Il D.Lgs 28/2011 prefigura una serie di
cambiamenti nell’attuale sistema che verranno definiti nella
seconda metà del 2011, con appositi decreti ministeriali.
-
80 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Ancora più della precedente, si tratta di un’azione che richiede
conoscenze dettagliate dell’economia locale e una attenta
pianificazione. In contesti favorevoli può portare a risultati
significativi in valore assoluto.
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), il Piano italiano fornisce delle previsioni di
produzione di elettricità e soddisfacimento del consumo di calore
complessivo per tutte le forme di biogas, tra le quali rientra
anche quello derivante da digestione anaerobica di rifiuti agrozootecnici. Al 2020 il Piano indica un obiettivo di produzione
elettrica da biogas di circa 6 TWh, a cui si aggiunge il
soddisfacimento della domanda di circa 3 TWh termici.
81 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #4: Teleriscaldamento/Teleraffrescamento –
Impianti CHP
Sub-ambito di intervento 4.1:
Cogenerazione di energia elettrica
e termica
Descrizione dell’azione
4.1.1 Sviluppo della co-trigenerazione nel settore pubblico e
privato
La produzione congiunta di elettricità e calore per riscaldamento
invernale
(cogenerazione)
e
raffrescamento
estivo
(trigenerazione) rientra nell’ambito delle iniziative di
“generazione distribuita”. Questo tipo di azione consente di
raggiungere elevati livelli di efficienza di processo, con
importanti vantaggi in termini di riduzione dei consumi e delle
emissioni di gas serra. Il limite principale di questo tipo di
tecnologia è la difficoltà a scendere al di sotto di determinate
soglie di potenza: se l’elettricità può essere immessa in rete senza
grandi vincoli, il calore richiede viceversa la disponibilità di una
domanda sufficiente. Anche per questo, l’azione si accompagna
spesso alla creazione di reti di distribuzione del calore (cfr.
azione 4.2.1).
Le applicazioni pratiche di questa tecnologia sono molteplici. Può
essere adottata sia all’interno di utenze pubbliche, come ospedali
complessi scolastici medio-grandi, sia in ambito privato. Per
quest’ultimo sono particolarmente indicate alcune tipologie di
impianti industriali con forte richiesta di calore a bassa
temperatura,
come pure grandi centri commerciali o, negli ultimi tempi,
persino condomini di nuova realizzazione.
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Per quanto riguarda la fonte energetica, essa può essere sia
rinnovabile, (biomassa generalmente) che fossile (ad esempio
gas naturale, indicato anche per impianti di piccole dimensioni).
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità; ricerca il
massimo grado di semplificazione nelle procedure interne a suo
carico; fornisce supporto tecnico-amministrativo.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
consumatore e produttore diretto: promuove studi e analisi di
fattibilità; esegue in proprio l’intera operazione su scuole, piscine
etc.; attiva pratiche di Finanziamento tramite terzi (FTT).
82 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
La produzione congiunta di energia termica ed elettrica
(cogenerazione) è promossa principalmente attraverso il sistema
dei Certificati Bianchi e, nel caso di impianti da fonti rinnovabili,
dai Certificati Verdi. Il D.Lgs 28/2011 prefigura una serie di
cambiamenti nell’attuale sistema che verranno definiti nella
seconda metà del 2011, con appositi decreti ministeriali.
Azioni a medio termine (2013-2020): sostituzione, a fine vita,
delle caldaie tradizionali e dei condizionatori con impianti di
micro trigenerazione su un terzo degli impianti esistenti negli
uffici.
Si tratta di un’azione dal grande potenziale ma che richiede una
buona conoscenza del territorio e una pianificazione accurata. I
potenziali di risparmio economico possono essere significativi e
vanno evidenziati.
A livello nazionale esistono diversi riferimenti in materia di
cogenerazione/trigenerazione, generalmente riconducibili alle
politiche per l’efficienza energetica. Con il D.Lgs 20/2007 è stata
recepita la Direttiva 2004/8/CE sulla promozione della
cogenerazione. Il Piano d’azione nazionale per l’efficienza
energetica del 2007 individua un obiettivo di risparmio al 2016
pari a 6.280 GWh/anno, da conseguire attraverso misure nel
campo della cogenerazione ad alto rendimento nel settore
industriale. La proposta di Piano straordinario per l’efficienza
presentata da Confindustria nel 2010 indica un potenziale
aggiuntivo al 2020 pari a circa ulteriori 5.300 GWh/anno.
Attualmente è allo studio il nuovo Piano d’azione per l’efficienza
energetica 2011 che dovrebbe fornire ulteriori indicazioni.
83 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 4.2:
Impianto di teleriscaldamento
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
4.2.1 Diffusione di reti di teleriscaldamento/raffrescamento
Le reti di teleriscaldamento/raffrescamento consentono di
distribuire calore verso un sistema di utenze sufficientemente
concentrato nello spazio: proprio questo rappresenta il vincolo
principale di questa tecnologia, in quanto non risulta conveniente
trasportare il calore per lunghe distanze (generalmente non più
di 10 km). Le reti di distribuzione del calore possono essere
associate sia a impianti destinati alla sola produzione di calore,
sia a impianti co-trigenerativi (Cfr. azione 4.1.1). Anche in questo
caso la fonte può essere rinnovabile o fossile, e il vantaggio
economico e ambientale deriva dalla maggiore efficienza di
conversione degli impianti centralizzati. Molto efficaci sono gli
interventi associati a recupero di calore, ad esempio da processi
produttivi, fermo restando il vincolo della vicinanza tra luogo di
produzione e di consumo.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove studi e analisi di fattibilità di reti per
edifici residenziali o industriali; ricerca il massimo grado di
semplificazione nelle procedure interne a suo carico; fornisce
supporto tecnico-amministrativo.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
consumatore e produttore diretto: promuove studi e analisi di
fattibilità di reti per edifici comunali; esegue in proprio l’intera
operazione; attiva pratiche di Finanziamento tramite terzi (FTT).
La realizzazione di reti di teleriscaldamento è promossa
principalmente attraverso il sistema dei Certificati Bianchi (se il
calore è prodotto da fonti rinnovabili in cogenerazione, dai
Certificati Verdi per la parte di produzione elettrica). Il D.Lgs
28/2011 prefigura una serie di cambiamenti nell’attuale sistema,
tra cui la creazione di un fondo di garanzia a sostegno della
realizzazione di dette reti. Le modalità di gestione e accesso al
fondo verranno definite nella seconda metà del 2011, con
appositi decreti ministeriali.
Azioni a medio termine (2013-2020): promozione di una rete di
teleriscaldamento di piccole dimensioni (2-3 MW termici)
alimentata con il calore geotermico, in grado di servire un piccolo
centro abitato (400/600 abitanti) del territorio della Provincia.
84 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Strettamente connessa all’azione precedente, può dare grande
impulso alla crescita della cogenerazione o trigenerazione e alla
generazione distribuita.
Recentemente il DLgs 28/2011 per la promozione delle fonti
rinnovabili, introduce una serie di obblighi e criteri per lo
sviluppo delle reti energetiche, incluse quelle per il trasporto di
calore. In particolare obbliga i Comuni con popolazione
superiore ai 50.000 abitanti a definire, in coordinamento con le
Province e in coerenza con i Piani energetici regionali, specifici
Piani di sviluppo del teleriscaldamento e del teleraffrescamento; i
Comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti possono
definire i Piani di cui al periodo precedente, anche in forma
associata, avvalendosi dell'azione di coordinamento esercitata
dalle Province. Naturalmente oltre a queste indicazioni lo
sviluppo delle reti di trasmissione del calore è anche associato
agli obiettivi di crescita della cogenerazione/rigenerazione.
85 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #5: Pianificazione territoriale
Sub-ambito di intervento 5.1:
Pianificazione strategica urbana
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
5.1.1 Adeguamento del Regolamento Edilizio Comunale
(REC)
Il Regolamento Edilizio Comunale (REC) è uno degli strumenti
pianificatori privilegiati attraverso cui promuovere sul territorio
politiche di efficienza in edilizia. L’adeguamento del REC agli
obiettivi di sostenibilità energetica, anche attraverso
l’introduzione di standard minimi per abitazioni nuove o
soggette a ristrutturazione, può avere impatti rilevanti in termini
di riduzione di emissioni di gas serra. Le recenti normative
emanate a livello nazionale prevedono, e consentono di
introdurre nel REC, obblighi in materia di interventi integrati di
efficientamento e promozione delle fonti rinnovabili. La stessa
provincia di Roma, tra le azioni del proprio SEAP, prevede
l’elaborazione di un “REC tipo” che include standard energetici e
ambientali.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: recepisce le Linee guida provinciali sul Regolamento
edilizio, in conformità al PTPG.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di promotore
e incentivatore: promuove e pubblicizza l’azione presso i
professionisti del settore, la cittadinanza e i soggetti interessati.
L’azione rientra nelle responsabilità dell’Amministrazione
comunale e si basa sulla disponibilità di risorse interne.
Azione E.A.I.I.04: Regolamento Edilizio Comunale - tipo
86 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Si tratta di un’azione “strutturale”, per la quale peraltro è difficile
stimare gli impatti quantitativi sui consumi energetici e sulle
emissioni di gas serra. È tuttavia una azione obbligatoria per
attivare tutta una serie di misure, a cominciare dalla maggio
parte di quelle contenute nel secondo ambito di intervento.
Tutta la normativa nazionale, già illustrata nelle schede relative
al primo ambito di intervento, fornisce indirizzi in materia di
pianificazione nell’edilizia, a cominciare dagli atti di recepimento
delle Direttive europee.
Il PTPG - Piano Territoriale Provinciale Generale, all’art. 22,
comma 6, obbliga i Comuni a individuare nel Regolamento
edilizio: i criteri di progettazione degli impianti di produzione di
energia solare ed eolica; i requisiti e le tecniche costruttive
dell’architettura bioclimatica; i requisiti della progettazione
edilizia per assicurarne la conformità alla L. n. 10/91 e s.m.i. in
tema di risparmio energetico, nonché a predisporre il controllo
periodico degli impianti di riscaldamento da parte di personale
autorizzato, con rilascio di relativa certificazione
87 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 5.1:
Pianificazione strategica urbana
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
5.1.2 Predisposizione o aggiornamento del Piano Regolatore
Illuminazione Comunale (PRIC)
Una importante leva d’azione dell’Amministrazione comunale sta
nella predisposizione del PRIC (Piano Regolatore Illuminazione
Comunale), a integrazione dello strumento urbanistico generale.
Il PRIC classifica le strade di un Comune dal punto di vista
illuminotecnico e ne indica i criteri impiantistici essenziali, al fine
di pianificare l’illuminazione pubblica e in modo da garantire la
sicurezza per tutti i cittadini, minimizzando consumi energetici e
costi d’installazione e di gestione. Come illustrato per l’azione
1.4.1, l’illuminazione pubblica incide in maniera rilevante sui
consumi energetici e, quindi, sulle emissioni di gas serra
dell’Amministrazione comunale.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: elabora il PRIC e il Piano degli Acquisti Verdi;
introduce il criterio del risparmio energetico nei bandi per
l’acquisto di materiale per l’illuminazione stradale.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: sulla base del PRIC, rende efficiente il sistema
di illuminazione stradale.
Anche in questo caso l’azione rientra nelle responsabilità della
Amministrazione comunale e si basa sulla disponibilità di risorse
interne. È possibile tuttavia verificare l’accessibilità a specifici
finanziamenti comunitari, statali, regionali e provinciali
Collegamento con SEAP Provincia
Azioni a medio termine (2013-2020): riduzione del consumo nel
settore dell’illuminazione stradale del 40%.
Note e riferimenti
Come per la maggior parte delle azioni del presente ambito
strutturale, quella proposta ha un grande potenziale in termini di
impatti indiretti, anche se difficili da quantificare.
Non esistono obiettivi specifici fissati dalle normative
comunitarie e nazionali. Alcuni indirizzi possono essere ricavati
dalla LR 23/2000, che fissa le norme per la riduzione e per la
prevenzione dell'inquinamento luminoso (e successivo reg. att.
8/2005)
88 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 5.1:
5.1.3 Adeguamento degli altri strumenti pianificatori
comunali agli obiettivi del SEAP
Pianificazione strategica urbana
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Le politiche di promozione dell’energia sostenibile richiedono
un’azione coordinata da parte di tutti gli strumenti pianificatori
comunali. Oltre agli strumenti di pianificazione dedicati, come il
Regolamento Edilizio Comunale o il Piano Urbano della Mobilità,
è opportuno per l’Amministrazione procedere all’adeguamento
di tutti gli altri strumenti pianificatori, come il Piano Operativo
Comunale - POC, il Piano Strutturale Comunale – PSC, etc. Il
primo passaggio in questo senso è un’analisi di coerenza dei
diversi strumenti di pianificazione, e l’intero processo ha come
riferimento la normativa e le esperienze maturate nell’ambito
della Valutazione Ambientale Strategica. Utile in particolare può
rivelarsi l’adozione di audit energetici a monte della
pianificazione, che consentano di valutare le ricadute di un piano
o programma in termini di consumi energetici ed emissioni di
gas serra. Naturalmente questa si applica obbligatoriamente solo
in caso di nuovi strumenti pianificatori o variazioni rilevanti di
quelli esistenti, ma ciò non vieta al Comune di svolgere anche per
questi una verifica di congruenza agli obiettivi del SEAP.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: introduce criteri di sostenibilità energetica in tutti i
Piani e i programmi comunali.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di promotore
e incentivatore: promuove e pubblicizza l’azione presso i
professionisti del settore, la cittadinanza ed i soggetti interessati.
L’azione rientra nelle responsabilità dell’Amministrazione
comunale e si basa sulla disponibilità di risorse interne.
-
89 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Anche in questo caso vale quanto detto in precedenza circa la
possibilità di quantificare gli effetti di questo tipo di azione, pur
avendo impatti potenziali anche significativi.
Con le “Disposizioni Operative in merito alle procedure di VAS”,
approvate con la DGR del 05 marzo 2010 n. 169, la Regione Lazio
fissa una serie di criteri per l’assoggettabilità a VAS di Piani e
Programmi anche a scala comunale. Questi, insieme alla
normativa nazionale e comunitaria in materia, rappresentano il
principale riferimento per le Amministrazione comunali.
90 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 5.1:
Pianificazione strategica urbana
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
5.1.4 Implementazione del sistema di monitoraggio del SEAP
Il SEAP è un processo che inizia con la redazione del documento
di piano e dura per tutto il tempo della sua attuazione, fino al
2020. Le linee guida europee prevedono una rendicontazione
periodica sui risultati raggiunti. Non si tratta solo di verificare lo
stato di attuazione del piano e quantificare gli impatti, ma anche
e soprattutto dotare lo strumento pianificatorio di riflessività, che
passa attraverso la possibilità/capacità di correzione, impossibile
senza un monitoraggio efficace. In attesa di una specifica guida in
fase di predisposizione dall’istituto della Commissione europea
JRC, nel documento di piano è indicato un set provvisorio di
indicatori, che l’Amministrazione comunale dovrà integrare e
approvare e, al fine, popolare.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: approva una lista di indicatori per il SEAP; ne cura il
popolamento attraverso l’archiviazione dei dati (database); si
occupa della diffusione dei risultati presso la cittadinanza e gli
attori economici e sociali.
L’iniziativa è generalmente sostenuta attraverso risorse interne
all’Amministrazione, ma può anche fare riferimento a specifiche
linee di finanziamento attivate a vario livello.
-
Anche questa azione non produce effetti diretti e misurabili in
termini di riduzione delle emissioni di gas-serra. Tuttavia è
funzionale all’intero processo del Patto dei Sindaci.
La presenza di sistemi di monitoraggio è oramai pressi
consolidata nell’ambito della pianificazione a tutti i livelli. Tra gli
altri, si può fare riferimento alle procedure sviluppate
nell’ambito dei processi di VIA/VAS già accennati (cfr. 5.1.3)
91 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 5.2:
Pianificazione trasporti/mobilità
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
5.2.1 Predisposizione o aggiornamento del Piano Urbano del
Traffico/Mobilità
Il settore dei trasporti è uno dei principali responsabili della
crescita dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra, a
livello nazionale come a scala locale. All’Amministrazione
comunale sono attributi una serie di compiti specifici in questo
settore, a cominciare dalla pianificazione del traffico locale. In
questo settore, la redazione di un piano del traffico o della
mobilità, che fissa gli obiettivi, anche sul medio-lungo periodo, e
individua gli interventi per il loro conseguimento, incide in modo
determinante sulla politica energetica comunale. Compito
dell’Amministrazione è quello di introdurre nello strumento
precisi criteri di sostenibilità energetica, in grado di orientare
l’azione verso la promozione delle misure indicate nell’ambito di
intervento #2.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: predispone e attua il Piano Urbano del
Traffico/Mobilità.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di promotore
e incentivatore: promuove il PUT/PUM presso la cittadinanza e
gli attori locali.
L’azione rientra nelle responsabilità dell’Amministrazione
comunale e si basa sulla disponibilità di risorse interne. È
possibile accedere ad alcune forme di cofinanziamento statale
per la redazione dei PUM, e di finanziamento per alcune iniziative
specifiche contenute nel piano.
Azione PIAN.TER33: Piano di bacino merci
Azione PIAN.TER34: Piano bacino passeggeri
Azione PIAN.TER35: Piano mobilità per disabili
Azione SENSIB.50: Sportello mobilità sostenibile per i Comuni
92 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Anche in questo caso si tratta di una azione con carattere
strutturale dagli impatti difficili da quantificare. Ha effetti diretti
su praticamente tutte le azioni del secondo ambito di intervento.
Il DL 285/1992 istituisce i Piani del Traffico, rendendoli
obbligatori per comuni oltre i 10 mila abitanti. Pur se pensati per
rispondere a priorità diverse da quelle ambientali, e
principalmente connesse alla congestione, questi strumenti si
consentono all’Amministrazione comunale di introdurre nella
pianificazione principi di sostenibilità.
Ancora più indicati sono i Piani Urbani di Mobilità (PUM),
introdotti dalla Legge 340/2000, art. 22. Più recentemente, Il
Nuovo Codice Strada (aggiornato al 24 Luglio 2008), all’Art. 34,
ha previsto l’adozione dei piani urbani di traffico finalizzati ad
ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della
sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed
atmosferico ed il risparmio energetico.
93 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 5.2:
Pianificazione trasporti/mobilità
Descrizione dell’azione
Note e riferimenti
5.2.2 Diffusione dell’Energy/Mobility Manager e di pratiche
di pianificazione energetica e della mobilità a piccola scala
Oltre al PUT/PUM, l’Amministrazione ha l’opportunità di
promuovere altre forme di pianificazione della mobilità
sostenibile, sia in ambito pubblico che privato. In particolare, la
nomina del responsabile della mobilità dell’azienda o dell’ente
(Mobility Manager) è obbligatorio per legge per tutte le imprese e
gli enti pubblici con singole unità locali con più di 300 addetti. Il
Mobility Manager contribuisce all’alleggerimento del traffico
attraverso la redazione del piano degli spostamenti casa-lavoro:
informazione su trasporto pubblico, programmazione di
flessibilità di orario, organizzazione del car-pooling o di pulmini
aziendali. La redazione, da parte del Mobility Manager, di un
piano per la razionalizzazione degli spostamenti casa-lavoro dei
propri dipendenti, prevede: indagine cognitiva, promozione uso
bici elettriche e car-sharing, organizzazione car-pooling, acquisto
di navette.
Oltre al Mobility Manager, in alcuni casi è prevista anche la
nomina del responsabile per la conservazione e l’uso razionale
dell’energia dell’azienda o dell’ente (Energy manager). L’incarico
di responsabile per l’energia, che consiste principalmente nella
raccolta e nell’analisi dei dati sui consumi energetici e nella
promozione dell’uso efficiente dell’energia nella propria
struttura, può essere svolto sia da un dipendente, sia da un
consulente esterno.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: nomina l’Energy/Mobility Manager
comunale; promuove audit interni all’Amministrazione; elabora il
Piano degli spostamenti casa-lavoro per i suoi dipendenti e casascuola per gli utenti delle scuole del territorio comunale; attua
politiche energetiche e di mobilità sostenibile interne
all’Amministrazione
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di promotore
e incentivatore: fornisce supporto tecnico-amministrativo ed
economico ad imprese private o pubbliche non comunali che si
vogliano dotare di Energy/Mobility Manager. fornisce supporto
tecnico-amministrativo ed economico ad imprese private o
pubbliche non comunali che si vogliano dotare di un Piano degli
spostamenti casa-lavoro; promuove il Piano presso la
cittadinanza
94 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
L’azione rientra nelle responsabilità della Amministrazione
comunale e si basa sulla disponibilità di risorse interne. È
possibile in ogni caso accedere ad alcune forme di finanziamento.
Nel caso di azioni di promozione presso soggetti privati, è anche
possibile ricorrere a forme di Accordo di programma.
Azione SENSIB.50: Sportello mobilità sostenibile per i Comuni
Azione TRASP.09: Servizio di navetta pendolare e circolare
Azione TRASP.10: Agevolazioni tariffarie utenti trasporto
pubblico nel territorio della Provincia di Roma
Azione TRASP.11: Agevolazioni tariffarie trasporto pubblico –
dipendenti Provincia di Roma
Azione TRASP.12: Mobilità sostenibile – Bando pubblico per
concessione di contributi ai Comuni della Provincia di Roma e ai
Municipi del Comune di Roma finalizzati all’acquisto di biciclette
Azione TRASP.13: Mobilità sostenibile – percorsi casa-lavoro
dipendenti comunali
Azione PIAN.TER.34: Piano bacino passeggeri
Azione PIAN.TER.35: Piano mobilità per disabili
Azione SENSIB.50: Sportello mobilità sostenibile per i Comuni
Note e riferimenti
Azioni a medio termine (2010-2020): obiettivo del 50% dei
dipendenti provinciali che usano il mezzo pubblico per gli
spostamenti casa-lavoro nel 2020.
Già la Legge 10/1991 individuava norme per l’attuazione del
piano energetico nazionale in materia di uso razionale
dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti
rinnovabili. L’art. 19 stabilisce l’obbligo di nomina dell’Energy
Manager per tutti i soggetti con consumi energetici superiori a
una certa quantità diversa per il settore industriale e per tutti gli
altri settori (per il comparto pubblico 1.000 tep/anno).
Il DM 179/1998 (Decreto Ronchi) e i successivi atti normativi a
integrazione, introducono norme in
materia di Mobilità
sostenibile nelle aree urbane. In particolare, all’Art. 3, recita: “Le
imprese e gli enti pubblici con singole unità locali con più di 300
dipendenti e le imprese con complessivamente più di 800 addetti
ubicate nei comuni di cui al comma 1 dell'art. 2, adottano il piano
degli spostamenti casa lavoro del proprio personale dipendente,
individuando a tal fine un responsabile della mobilità aziendale.
Il piano è finalizzato alla riduzione dell'uso del mezzo di
trasporto privato individuale e a una migliore organizzazione
degli orari per limitare la congestione del traffico.”
95 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 5.3:
5.3.1 Realizzazione di un’Area Produttiva Ecologicamente
Attrezzata
Standard di ristrutturazione e
nuovo sviluppo
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
Nell’ambito del settore produttivo, impatti rilevanti in termini di
riduzione delle emissioni di gas serra, possono derivare dalla
pianificazione di un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata
(APEA). Si tratta di un’area di insediamento produttivo,
industriale o artigianale, che si caratterizza per la particolare
qualità ambientale, superiore agli standard, ottenuta nel rispetto
dei
principi
di
prevenzione
e
controlli
integrati
dell'inquinamento, nonché dei principi di gestione sostenibile e
di miglioramento progressivo delle prestazioni ambientali.
Questo tipo di azione può rivestire un ruolo importante specie
nell’ambito di quei comuni caratterizzati da una particolare
vocazione alla produzione industriale.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove gli standard di efficienza energetica
delle aziende; promuove studi e analisi di fattibilità; ricerca il
massimo grado di semplificazione nelle procedure interne a suo
carico; fornisce supporto tecnico-amministrativo ed economico.
Non esistono finanziamenti strutturati a livello nazionale per
questo tipo di interventi. Eventuali finanziamenti specifici
possono essere ricercati in ambito comunitario, nazionale,
regionale e provinciale.
Si tratta di un’azione che, in caso di un contesto produttivo
adatto, può produrre risultati interessanti, senza gravare sulle
casse comunali. Come altre iniziative analoghe presuppone una
buona conoscenza del sistema produttivo locale.
La UNI CEI EN 16001 (Luglio 2009), che nasce dal
coordinamento di diversi standard nazionali esistenti sul tema
della gestione dell’energia, prevede l’istituzione di un Sistema di
Gestione per l'Energia (SGE), che consente alle organizzazioni di
sviluppare e implementare politiche che prendano in
considerazione la problematica relativa al consumo energetico. Si
tratta in ogni caso di riferimenti indiretti per un’attività che
rientra nell’ambito della così detta “ecologia industriale”.
96 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #6: Appalti pubblici di prodotti e servizi
Sub-ambito di intervento 6.1:
Requisiti/standard di efficienza
energetica
Descrizione dell’azione
6.1.1 Adozione di un Piano per gli Acquisti Pubblici Verdi
(GPP) e diffusione delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (ICT)
Secondo la definizione della Commissione Europea il Green Public
Procurement è “l’approccio in base al quale le Amministrazioni
Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo
di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e
lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso
la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il
minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita".
L’Amministrazione può dotarsi di un Piano di GPP definendo un
set di criteri ambientali per le procedure di acquisto. Le
principali categorie di interesse per una politica di GPP sono:
arredi per ufficio, illuminazione pubblica, apparecchiature
informatiche, servizi di ristorazione e di pulizia (ad esempio
certificazioni Ecolabel), organizzazione eventi e feste.
Ruolo dell’amministrazione
comunale
L’Amministrazione comunale può promuovere l’uso di tecnologie
per l’informazione e la comunicazione (sviluppo ICT), in
particolare nell’ambito dei servizi forniti dall’Amministrazione
pubblica stessa attraverso: l’eliminazione dei supporti cartacei e
la dematerializzazione dei flussi documentali; l’informatizzazione
di tutti i servizi rivolti ai cittadini, la creazione di un Sistema
Informativo Territoriale e la diffusione della Banda larga in tutto
il territorio comunale (wi-fi ed eliminazione del digital divide).
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di consumatore e
produttore diretto: acquista prodotti e servizi a ridotto impatto
ambientale ed elimina progressivamente l’uso della carta.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: inserisce standard minimi di sostenibilità ambientale
e di risparmio energetico in tutti i bandi ed i concorsi che
tocchino anche parzialmente il tema ambientale ed energetico.
Strumenti di attuazione/sostegno
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: incentiva l’uso di prodotti e servizi ecosostenibili;
promuove l’uso di servizi informatici rivolti ai cittadini; si attiva
per l’eliminazione del digital divide e per la diffusione della banda
larga sul territorio comunale.
Eventuali finanziamenti comunitari, statali, regionali e
provinciali, come ad esempio il recente Premio Ministero PA
“Meno carta Più valore”
97 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
AP.PUBL. 38: Piano d’azione GPP – Green Public Procurement –
Acquisti Pubblici ecologici (Piano di Azione approvato con
Deliberazione n.269/15 del 06.05.2009)
Azioni a medio termine (2013-2020): l’Amministrazione si pone
come obiettivo di coprire il 30% del fabbisogno di tutti i beni,
servizi e lavori con prodotti a basso impatto ambientale. La
Provincia, coadiuvata da CONSIP, realizzerà un percorso
formativo per gli Enti Locali interessati, per diffondere e
promuovere il GPP sull’intero territorio provinciale.
Con il DM 11 aprile 2008 n.135 ” Adozione del Piano d’azione per
la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica
amministrazione” (detto PAN GPP), sono identificate le linee di
intervento e le principali categorie merceologiche: arredi;
materiali da costruzione; manutenzione delle strade; gestione del
verde pubblico; illuminazione e riscaldamento; elettronica;
tessile; cancelleria; ristorazione; materiali per l'igiene; trasporti.
Successivamente, il Dm 12 ottobre 2009 stabilisce i criteri
ambientali per gli appalti della pubblica amministrazione per la
fornitura di ammendanti e risme di carta. Recentemente il DM 22
febbraio 2011 fissa i criteri ambientali minimi per gli appalti
della pubblica amministrazione per l'acquisto di prodotti tessili,
arredi per ufficio, illuminazione pubblica e apparecchiature
informatiche.
A livello regionale il D.G.R. 658 del 07/08/2009 definisce le Linee
Guida del GPP nel sistema regionale, mentre a livello provinciale
con la già citata Deliberazione Provinciale n.269/15 del
06.05.2009 è approvato il Piano d’Azione per gli Acquisti Verdi.
98 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 6.1:
Requisiti/standard di efficienza
energetica
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
6.1.2 Introduzione di criteri di sostenibilità nei bandi
comunali
L’Amministrazione comunale può, attraverso le proprie politiche
di appalto, incentivare pratiche e prodotti con potenziali ricadute
positive in termini di riduzione delle emissioni di CO2, i inserendo
criteri di sostenibilità ambientale ed energetica in tutti i bandi
comunali (acquisto di beni o servizi, erogazione finanziamenti
ecc.). I requisiti ecologici possono essere definiti nell’oggetto
dell’appalto,
nelle
specifiche
tecniche
del
prodotto/lavoro/servizio o nei criteri di assegnazione. Le
specifiche tecniche posso essere definite in termini di standard
tecnici ambientali e criteri Ecolabel, requisiti prestazionali o
funzionali, metodi di produzione e processo. Si tratta di un’azione
direttamente connessa a quella precedente, ma che può essere
portata avanti anche senza l’elaborazione l’adozione di uno
specifico Piano comunale GPP.
In linea con le indicazioni del Piano Nazionale GPP, al fine di
tenere nel massimo conto gli aspetti della sostenibilità
(ambientali, economici e sociali) la forma di aggiudicazione
preferibile è quella dell'offerta economicamente più vantaggiosa
prevista dal Codice dei contratti pubblici. Tale sistema consente
di attribuire un punteggio tecnico a prestazioni ambientali e, ove
possibile, sociali, più elevate, senza compromettere l'esito della
gara. In questo modo si favorisce e si premia l'eco-innovazione
del mercato.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: inserisce standard minimi di sostenibilità ambientale
e di risparmio energetico in tutti i bandi ed i concorsi che
tocchino anche parzialmente il tema ambientale ed energetico.
L’amministrazione può contare su risorse interne. In alcuni casi,
ad esempio per iniziative con caratteri di innovatività, è possibile
accedere a finanziamenti comunitari, statali, regionali e
provinciali.
Azioni a medio termine (2013-2020): l’Amministrazione si pone
come obiettivo di coprire il 30% del fabbisogno di tutti i beni,
servizi e lavori con prodotti a basso impatto ambientale.
99 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Azione connessa alla precedente, con ricadute non sempre
quantificabili.
Già il DLgs 163/2006 “Codice dei contratti pubblici”, all’art. 2,
prevede la possibilità di “subordinare il principio di economicità,
a criteri ispirati a esigenze sociali, alla tutela dell’ambiente e della
salute e alla promozione dello sviluppo sostenibile”. Gli altri
riferimenti sono riconducibili alla disciplina del GPP (Cfr. scheda
6.1.1).
100 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 6.2:
Requisiti/standard di energia
rinnovabile
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
6.2.1 Acquisto di energia elettrica certificata da fonti
rinnovabili
Con la liberalizzazione del mercato della distribuzione di energia
elettrica, è possibile stipulare accordi che includono anche alcune
specifiche ambientali della fornitura. In particolare, un numero
crescente di operatori include tra le proprie offerte pacchetti che
garantiscono l’origine dell’energia elettrica fornita legandola a
produzione da fonti rinnovabili. Si tratta di una delle azioni
tipicamente incluse all’interno di un Piano GPP, ma che può
anche essere attivata indipendentemente da questo, e che può
avere impatti notevoli in termini di riduzione delle emissioni
dell’Amministrazione comunale.
L’Amministrazione comunale svolge contemporaneamente il
ruolo di pianificatore e regolatore e di consumatore e produttore
diretto: inserisce nei bandi di acquisto di energia elettrica per gli
uffici e gli edifici ed infrastrutture che gestisce direttamente
(impianti sportivi, scuole ed illuminazione pubblica) il criterio di
“energia da fonte rinnovabile” certificata.
La fornitura elettrica è un servizio finanziato principalmente con
risorse interne dell’Amministrazione.
Azioni a medio termine (2013-2020): l’Amministrazione si pone
come obiettivo di coprire il 30% del fabbisogno di tutti i beni,
servizi e lavori con prodotti a basso impatto ambientale.
Si tratta di un’azione di facile attivazione, generalmente con costi
limitati per l’Amministrazione, ma con impatti sul bilancio
energetico e ambientale significativi. Per contro non produce
impatti concreti in termini di modificazioni a scala locale
(l’energia acquistata può provenire da molto lontano).
Oltre alle indicazioni contenute nella Direttiva europea sulle fonti
rinnovabili 28/2009, che disciplina la materia della certificazione
di origine, valgono per questa azione i riferimenti già indicati in
precedenza (cfr. 6.1.1).
101 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #7: Coinvolgimento dei cittadini e dei soggetti
interessati
Sub-ambito di intervento 7.1:
Servizi di consulenza
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
7.1.1 Istituzione di uno “Sportello energia”
L’esperienza nel campo della diffusione delle buone pratiche
della sostenibilità insegna che spesso uno dei principali ostacoli
allo sviluppo di azioni virtuose è proprio la carenza di
informazione.
Per
affrontare
tale
problema
molte
Amministrazioni locali hanno provveduto alla creazione di uno
Sportello Energia al servizio della cittadinanza e di tutti i soggetti
interessati. I compiti di tale struttura sono molteplici, e vanno
spesso al di là della semplice informazione al pubblico. Tra le
attività che possono essere svolte dallo Sportello: dare supporto
tecnico-normativo agli utenti che vogliono installare impianti di
produzione di energia da fonte rinnovabile; fornire
aggiornamenti sulla normativa di settore; promuovere la
diffusione delle buone pratiche di risparmio energetico,
bioedilizia e acquisti verdi; dare informazioni sulle attività
dell’Amministrazione comunale in campo energetico e
ambientale. Oltre a questo lo sportello energia, aprendo un
canale di comunicazione diretta con cittadini e operatori
economici e sociali, può contribuire ad attivare un percorso
virtuoso in termini di razionalizzazione e semplificazione delle
procedure amministrative di diretta competenza comunale nel
campo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: crea e aggiorna periodicamente uno specifico sito
web o una pagina sul sito del Comune e gestisce una linea
telefonica dedicata; attiva campagne di sensibilizzazione e
informazione.
Principalmente
finanziato
con
risorse
interne
all’Amministrazione, è anche possibile risalire ad altre forme di
sostegno.
SENSIB.39: Sportello provinciale energie rinnovabili e risparmio
energetico (www.sportello energia.info)
102 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Si tratta di azioni potenzialmente molto efficaci, che possono
attivare a scala locale processi virtuosi in grado di moltiplicare il
ricorso a fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica.
All’interno di un SEAP è difficile tuttavia valutarne
quantitativamente gli effetti, come del resto la maggior parte
delle azioni che ricadono in questa alinea di azione.
Gli “Sportelli energia” provinciali e comunali in Italia si
sviluppano, come altri strumenti analoghi, in primo luogo a
seguito delle indicazioni contenute nei Piani d’Azione delle
Agenda 21. Si tratta di iniziative di carattere pratico e divulgativo,
con l’obiettivo di dare informazioni “operative” ai cittadini e di
promuovere a scala locale le buone pratiche di risparmio
energetico e l’introduzione delle energie rinnovabili. Tale
strumento si inquadra all’interno del processo promosso
nell’ambito della Convenzione di Aarhus, “Accesso alle
informazioni, la partecipazione dei cittadini e l'accesso alla
giustizia in materia ambientale” entrata in vigore nel 2001.
103 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 7.2:
Sovvenzioni e sostegno finanziario
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
7.2.1 Finanziamenti per l'efficienza energetica e le energie
rinnovabili
Le Amministrazioni comunali possono anche stanziare dei fondi
specifici per finanziare particolari interventi di efficientamento
energetico o produzione energetica da fonti rinnovabili presso i
privati. In questo tipo di attività, per lo più mirate su poche
tipologie
di
intervento
ritenute
dall’Amministrazione
particolarmente rilevanti, è necessario garantire sempre le
compatibilità con gli strumenti di finanziamento esistenti (come i
certificati Verdi o Bianchi, il Conto energia etc.), in modo da non
dover rinunciare a risorse preziose a scala locale. Più spesso
l’Amministrazione può garantire, previo accordo con un Istituto
bancario, condizioni particolarmente agevolate (ad esempio
finanziamenti a tasso 0) per eseguire un certo tipo di interventi.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: stanzia un budget, predispone un bando e attiva
una specifica campagna di informazione; stipula accordi con
Istituti di credito.
L’Amministrazione può accedere a finanziamenti specifici, anche
a livello europeo (come nel caso di progetti finanziati dalla Banca
Europea per gli Investimenti), prevedendo meccanismi di
ripartizione su azioni specifiche attivate nel territorio.
E.A.I.I.03: Contenimento dei consumi energetici negli edifici
privati (Bando concessione di contributi)
La normativa nazionale vigente per la promozione dell’efficienza
energetica e della produzione da fonti rinnovabili prevede, con
alcune limitazioni, diverse forme di integrazione degli incentivi
esistenti, che possono essere vagliate dalle Amministrazioni
comunali, anche tramite accordi con soggetti privati (tipo istituti
di credito).
104 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 7.3:
Sensibilizzazione e messa in rete
locale
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
7.3.1 Organizzazione di un “Local Energy Forum”
Un fattore centrale dell’intero processo di pianificazione
energetica sostenibile è rappresentato dalla capacità di
coinvolgere la cittadinanza e i principali attori locali, sia nella
definizione delle priorità e delle azioni del Piano, sia nella fase
della loro realizzazione. In tale ambito diverse Amministrazioni
hanno promosso la creazione di un Local Energy Forum. Si tratta
di una struttura permanente, simile ai Forum istituiti nei
processi di Agenda 21, che promuove la partecipazione locale sui
temi energetici, coinvolgendo cittadini e stakeholders, tra cui
associazioni
di
imprese,
associazioni
ambientaliste,
rappresentanze di tecnici e operatore dei settori connessi alle
rinnovabili e all’efficienza, etc. Idealmente tale struttura
dovrebbe essere promossa dall’Amministrazione nella fase
preparatoria del SEAP, garantendo l’accompagnamento del
processo partecipato a tutta la fase di pianificazione. È possibile
altresì che una struttura del genere venga a costituirsi in una fase
più avanzata: in quel caso il ruolo sarà quello di verificare
l’effettiva implementazione delle azioni di piano e proporre
modifiche e integrazioni, anche in vista delle rendicontazioni
periodiche del piano.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: informa e sensibilizza i cittadini ed i soggetti
interessati; organizza e coordina gli incontri; fornisce supporto
tecnico-amministrativo; crea collegamenti con altri processi
partecipativi (tipo Agenda 21) in atto; si mette in rete con
eventuali altri Local Energy Forum della Provincia di Roma.
Eventuali finanziamenti
provinciali
comunitari,
statali,
regionali
e
SENSIB.46: Local Energy Forum, che prevede la realizzazione di
cinque eventi nel territorio della Provincia, in sinergia con le
attività legate ai processi di Agenda 21 locale.
Valgono per questa azione molte delle considerazioni già svolte
(Cfr. scheda 7.1.1), inclusa la difficoltà nel produrre valutazioni
quantitative degli impatti sulle emissioni di gas serra.
105 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 7.3:
Sensibilizzazione e messa in rete
locale
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
7.3.2 Organizzazione di campagne locali di sensibilizzazione
Le Campagne di sensibilizzazione puntano a stimolare l’interesse
dei cittadini e a fornire alcune informazioni di base circa temi di
particolare
interesse,
contribuendo
a
predisporre
favorevolmente la comunità locale e facilitare l’implementazione
di tutte le azioni di Piano. Si tratta in genere di eventi tematici o
legati a particolari avvenimenti e ricorrenze. Molto diffuse
nell’ambito degli interventi sull’energia sostenibile, sono le
campagne dedicate all’uso razionale dell’energia, che può essere
rivolta sia alla cittadinanza sia a specifici attori locali, a
cominciare dagli stessi dipendenti dell’Amministrazione e dagli
utenti degli edifici pubblici. Naturalmente questi eventi sono
ideali
per
pubblicizzare
le
iniziative
promosse
dall’Amministrazione nell’ambito del Patto dei Sindaci.
È possibile anche aderire a campagne informative di rilievo
nazionale ed europeo (Campagna SEE Italia, Settimana della
mobilità sostenibile, Sustainable Energy week, ecc.). nelle stesse
Linee guida europee alla redazione dei SEAP, si raccomanda di
organizzare un evento specifico sull’energia, un Energy day,
generalmente nella forma di una giornata di dibattito, integrata
da altri eventi, anche ludici, e da stand informativi sull’energia.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: organizza l’evento, inclusi workshop o convegni, in
collaborazione con tutti i soggetti, soprattutto locali, che operano
nel settore (associazioni ambientaliste, ditte produttrici o
installatrici, studi di progettazione, ecc.); pubblicizza l’evento e
ne cura la diffusione tra i media locali; individua le migliori
pratiche (best practices), locali e non, da promuovere durante la
giornata; può organizzare gare a tema e premi.
Eventi come questo possono appoggiarsi a diversi canali di
finanziamento, sia facendo riferimento a specifiche iniziative
provinciali (la Provincia di Roma finanzia eventi simili nel SEAP),
regionali e nazionali, sia attivando sinergie con sponsor privati,
in genere con operatori economici locali.
106 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Collegamento con SEAP Provincia
SENSIB.41: Promozione
biodegradabili
SENSIB.42: Distribuzione
biodegradabili
degli
di
shopper
shopper
riutilizzabili
riutilizzabili
e
e
SENSIB. 44 (doccia light): Risparmio energetico rivolto al tema
dell’utilizzo dell’Acqua
SENSIB.47: Campagna di Educazione ambientale
Note e riferimenti
SENSIB.48: Partecipazione a campagne informative europee
Anche questa azione non produce in genere impatti
quantificabili, ma va inquadrata in un processo strutturale in
grado di promuovere tutte le altre singole azioni quotate nel
Piano.
107 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 7.4:
Formazione e istruzione
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
7.4.1 Educazione all’uso razionale dell'energia nelle scuole
L’Educazione Ambientale è uno strumento fondamentale per
sensibilizzare i cittadini a una maggiore responsabilità verso i
problemi ambientali, e alla consapevolezza della necessità di
essere coinvolti nelle politiche di governo del territorio. Le
Amministrazioni comunali, attraverso progetti di educazione
ambientale da attivare nelle scuole, posso promuovere
cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti individuali
e collettivi. Con l’esperienza si è potuto anche verificare come
percorsi di educazione ambientale nelle scuole possano anche
attivare processi virtuosi a scala più ampia, coinvolgendo
direttamente i nuclei familiari, e facendo dei bambini i promotori
di modifiche comportamentali nella stessa vita familiare (dalla
raccolta differenziata, al risparmio idrico o energetico). Da alcuni
anni si sono sviluppati progetti educativi che prevedono anche la
realizzazione e la gestione di iniziative concrete nelle scuole da
parte degli studenti (ad esempio il progetto Eco-school portato
avanti dalla fondazione internazionale FEE che prevede
l’attivazione di vere e proprie Agende 21 scolastiche, con tanto di
forum, piani di azione etc.)
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: promuove nelle scuole la realizzazione di percorsi
educativi per gli studenti; promuove e organizza corsi di
formazione per gli insegnanti sul tema dell’efficienza e del
risparmio energetico e delle energie rinnovabili; individua linee
di finanziamento per iniziative in questo campo; organizza
competizioni tra scuole sul tema.
Esistono diversi canali di finanziamento per iniziative in materia
di educazione ambientale, riconducibili sia ai Ministeri
competenti, che alle Regioni e alle Province. Naturalmente le
scuole possono inserire autonomamente moduli di educazione
all’ambiente nella propria offerta formativa.
SENSIB.45: Educarsi al futuro (Concorso provinciale per
premiare scuole che avviano percorsi didattici sul tema; prevede
tra l’altro la creazione di una rete provinciale di scuole virtuose).
SENSIB.47: Campagna di Educazione ambientale.
108 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Tipica iniziativa strutturale, con impatti potenzialmente molto
grandi ma non sempre di facile valutazione. In alcuni casi è
possibile quantificare impatti specifici, se ad esempio il processo
prevede la realizzazione di interventi specifici in materia di fonti
rinnovabili e risparmio energetico.
Oggi l’educazione ambientale è, o dovrebbe essere, parte
integrante dei percorsi educativi delle scuole a tutti i livelli. Negli
ultimi anni il concetto di educazione ambientale sta
progressivamente entrando dentro quello più ampio di
educazione allo sviluppo sostenibile. Esistono diversi riferimenti
normativi, internazionali, europei e nazionali. Tra tutti, si
possono citare la Carta dei principi di Fiuggi del 1997, firmata dal
Ministro dell’Istruzione e dal Ministro dell’Ambiente, la
successiva strategia UNECE per l’educazione per lo sviluppo
sostenibile (Vilnius, 17-18 marzo 2005) e , più di recente, la
Conferenza mondiale UNESCO per l’Educazione allo sviluppo
sostenibile Bonn (2009) e le “Linee guida per l’Educazione
Ambientale e allo sviluppo sostenibile” del
Ministero
dell’Ambiente in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca (2009).
109 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 7.4:
Formazione e istruzione
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
7.4.2 Formazione professionale per l’energia sostenibile
La progettazione e la realizzazione di interventi per le rinnovabili
e il risparmio energetico richiede spesso competenze e
professionalità nuove. Per l’Amministrazione comunale la prima
sfida è quella di formare i propri dipendenti, che nell’ambito del
Patto dei Sindaci si troveranno a dover promuovere e portare
avanti procedure inedite, dalle quali può dipendere la buona
riuscita di molte delle azioni contenute nel Piano. Al moltiplicarsi
degli interventi sul territorio, saranno associate anche nuove
opportunità lavorative che richiederanno la presenza di tecnici
qualificati nel campo dell’energia sostenibile: dagli installatori di
impianti rinnovabili, a certificatori energetici, a progettisti con
competenze in bioedilizia fino a Energy e Mobility manager (Cfr.
scheda 5.2.2). Al fine di massimizzare le ricadute locali in termini
economici e occupazionali dell’implementazione dei Piani,
l’Amministrazione comunale potrà attivarsi per promuovere e
organizzare direttamente corsi di formazione specifici, in
accordo prima di tutto con Università e enti di formazione locale,
ma anche ordini e associazioni di categoria.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di promotore e
incentivatore: realizza corsi di formazione professionali per i
propri dipendenti; organizza e promuove corsi di formazione per
tecnici operatori in materia di energia sostenibile, anche in
collaborazione con enti di formazione, associazioni, Università
etc.
Si può fare riferimento a eventuali finanziamenti comunitari,
statali, regionali e provinciali, quando presenti.
SENSIB.40: Campagna informativa sulle normative vigenti in
materia di rendimento energetico degli impianti termici
SENSIB.43: Corso gratuito di aggiornamento per manutentori di
impianti termici nel territorio della Provincia di Roma
SENSIB.48: Partecipazione a campagne informative europee
110 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Come le precedenti, si tratta di un’azione di tipo strutturale con
ricadute non quantificabili in termini di riduzione delle emissioni
di gas serra.
La formazione professionale continua e aggiornata e la
promozione dei green jobs, i posti di lavoro generati
dall’economia verde, è uno dei pilastri della recente politica
comunitaria. In Europa si stimano attualmente oltre 1,4 milioni
di occupati nel campo delle tecnologie low-carbon, e in generale
sono questi i settori a maggiori prospettive di crescita anche sul
breve termine.
111 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Ambito di intervento #8: Gestione rifiuti e acque
Sub-ambito di intervento 8.1:
Rifiuti
Descrizione dell’azione
8.1.1 Sviluppo di politiche di prevenzione della produzione
di rifiuti
L’elevato consumo di materia è uno dei principali fattori di
insostenibilità dell’attuale modello di produzione e consumo. La
produzione di rifiuti rispecchia in parte questo fenomeno, oltre
ad essere un indicatore dell’inefficienza del ciclo produttivo. La
Provincia di Roma presenta un livello medio di produzione di
Rifiuti Urbani procapite superiore alla media regionale,
nazionale ed europea: 625 kg procapite di RU ogni anno secondo
l’ISPRA, in parte dovuti all’elevato afflusso turistico generato
prima di tutto dalla Capitale.
Le Amministrazioni comunali hanno competenza diretta sulla
gestione del servizio di raccolta, che nel prossimo futuro dovrà
essere sempre più integrato con le politiche di prevenzione. In
linea generale i programmi per la prevenzione dei rifiuti devono:



Ruolo dell’amministrazione
comunale
identificare le misure e gli obiettivi di prevenzione dei
rifiuti, indicando le misure prioritarie, nei diversi settori
della produzione dei rifiuti urbani e speciali;
descrivere le misure di prevenzione esistenti e valutare
l’utilità degli esempi di misure riportate all’allegato IV
della Direttiva o di altre misure adeguate;
stabilire parametri e organizzare attività per monitorare
e valutare la produzione dei rifiuti e i progressi realizzati
nella prevenzione dei rifiuti.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: elabora un piano di prevenzione della produzione di
rifiuti; pianifica e realizza il servizio di raccolta in modo da
promuovere le azioni di prevenzione.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di promotore
e incentivatore: promuove e realizza campagne d’informazione;
organizza tavoli di concertazione e accordi di programma con gli
attori chiave; individua misure premiali e incentivi per i
comportamenti virtuosi.
112 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Le linee di finanziamento specifiche per questo tipo di attività
sono ancora poco sviluppate. La Provincia ha attivato e ha in
previsione di attivare una serie di bandi e di linee di
finanziamento di interventi connessi con l’obiettivo della
prevenzione della produzione dei rifiuti.
SENSIB.41: Promozione
biodegradabili
SENSIB.42: Distribuzione
biodegradabili
degli
di
shoppers
shoppers
GEST.RIF.ACQ. 57: Compostaggio domestico
riutilizzabili
riutilizzabili
e
e
GEST.RIF.ACQ. 58: Redazione del programma di prevenzione dei
rifiuti
GEST.RIF.ACQ. 59: Settimana europea di Riduzione dei Rifiuti
Note e riferimenti
Azioni a medio termine (2013-2020): la Provincia prevede
diverse iniziative, tra cui l’istituzione di un Premio annuale per i
progetti di prevenzione più innovativi e un protocollo con la
distribuzione organizzata per la riduzione dei rifiuti.
Si tratta di un’azione strutturale, di cui è difficile valutare gli
impatti in termini di riduzione dei consumi energetici e delle
emissioni di gas –serra.
Direttiva europea sui rifiuti, la 2008/98 CE, recepita in Italia con
il D.Lgs 205/2010, rende obbligatori specifici programmi di
prevenzione (regionali in Italia) della produzione di rifiuti,
attraverso i quali si devono: definire le priorità e gli interventi
nei diversi settori della produzione dei rifiuti; valutare le misure
esistenti e, se necessario, integrarle con altre misure a maggiore
efficacia; definire i parametri per monitorare e valutare i
progressi realizzati e l’attuazione delle misure adottate.
In allegato la Direttiva europea indica anche una serie di misure
specifiche che possono essere adottate, distinguendole tra
misure che possono incidere su: le condizioni generali relative
alla produzione dei rifiuti; la fase di progettazione, produzione e
distribuzione; la fase del consumo e dell’utilizzo.
La Provincia di Roma da alcuni anni sta portando avanti uno dei
primi programmi di prevenzione dei rifiuti in Italia, coerente con
gli indirizzi europei: nel 2008 ha licenziato un Documento di
indirizzo per la prevenzione della produzione dei rifiuti e la
gestione della raccolta, mentre nel 2010 ha presentato una prima
bozza di Linee guida in vista della elaborazione di un programma
d’Azione per la prevenzione.
113 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 8.1:
Rifiuti
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
8.1.2 Sviluppo della Raccolta differenziata
La Raccolta differenziata (RD) dei Rifiuti urbani è il primo
strumento che un’Amministrazione comunale deve mettere in
atto per avviare un corretto sistema di gestione del rifiuto. Tale
pratica consente in primo luogo di rispondere a quelle che sono
le priorità in materia di politica dei rifiuti, e che vedono il
riutilizzo e il recupero di materia come obiettivi primari. Questi
da soli consentono un risparmio energetico e quindi una
riduzione delle emissioni di gas serra a carico del sistema
produttivo, riducendo il flusso di materiali vergini in ingresso.
Oltre a questo, la Raccolta differenziata consente di eseguire a
valle una serie di operazioni che generano un recupero diretto di
energia termica ed elettrica, a cominciare dall’utilizzo dei biogas
derivanti dalla digestione anaerobica della frazione organica del
Rifiuto Urbano.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: pianifica e realizza la Raccolta differenziata del
Rifiuto Urbano; gestisce in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti;
verifica il rispetto degli standard e delle normative vigenti da
parte degli impianti.
Ai sensi del Decreto legislativo 152/2006 e s.m.i (Testo unico
ambientale), spetta alla Pubblica Amministrazione il servizio
pubblico per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio.
Il CONAI, secondo l’articolo 224 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,
versa alle Pubbliche Amministrazioni i corrispettivi economici
determinati dai maggiori oneri per la raccolta differenziata dei
rifiuti di imballaggio. Tali corrispettivi sono determinati secondo
criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza di
gestione.
Collegamento con SEAP Provincia
I corrispettivi sono stabiliti nell’Accordo di programma ANCICONAI e sono riconosciuti per le diverse fasi di gestione dei
rifiuti di imballaggio, dalla raccolta al conferimento alle strutture
operative
Gest.Rif.Acq. 56: Raccolta differenziata domiciliare.
114 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Anche in questo caso si tratta per lo più di una misura
strutturale, che ha impatti per lo più indiretti, in particolare
ponendo i presupposti per un sistema di gestione dei rifiuti
virtuoso in grado anche di recuperare quantitativi importanti di
energia, quantificati nelle altre schede del presente ambito di
intervento.
Gli obiettivi per la Raccolta differenziata sono fissati dal D.Lgs
205/2010, che aggiorna il Testo Unico Ambientale (D.Lgs
251/2006). Complessivamente, in ogni Ambito Territoriale
Ottimale, deve essere raggiunta una quota di RD pari o superiore
al 65% del RU al 2012. Il Decreto impone che entro il 2015 venga
avviata la raccolta differenziata almeno di carta, plastica, vetro e
metalli e fissa degli specifici obiettivi di preparazione al riutilizzo,
riciclaggio:
o
almeno il 50% in peso entro il 2020 come minimo di carta,
vetro, plastica e metallo e ove possibile legno;
La preparazione al riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero:
o
almeno del 70% in peso entro il 2020 per i rifiuti da
costruzione e demolizione.
115 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 8.1:
Rifiuti
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
8.1.3 Recupero di biogas da impianto di compostaggio
A valle della Raccolta differenziata dei Rifiuti urbani, è possibile
avviare la frazione organica (FORSU) a impianti di compostaggio
che utilizzano la digestione anaerobica (in luogo della più
tradizionale stabilizzazione aerobica). Attraverso questi impianti
è possibile recuperare il biogas prodotto e utilizzarlo per la
produzione elettrica e/o calore e per l’autotrazione: tali
produzioni sono considerati dalle normative europee e nazionali
come provenienti da fonti rinnovabili.
Il materiale digerito in uscita, può essere naturalmente
riutilizzato come ammendante agricolo, rispettando l’obiettivo
prioritario del recupero di materia e chiudendo l’intero ciclo.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: pianifica e realizza la Raccolta differenziata del
Rifiuto Urbano; gestisce in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti;
verifica il rispetto degli standard e delle normative vigenti da
parte degli impianti.
L’Amministrazione comunale svolge anche il ruolo di
pianificatore e regolatore: predispone bandi per la costruzione
degli impianti.
La produzione di energia elettrica da stabilizzazione anaerobica
della FORSU è promossa principalmente attraverso il sistema dei
Certificati Verdi, che possono essere integrati da altri incentivi
nel caso di recupero di calore (Certificati Bianchi). Come per le
altre fonti rinnovabili, il D.Lgs 28/2011 prefigura una serie di
cambiamenti nell’attuale sistema che verranno definiti nella
seconda metà del 2011, con appositi decreti ministeriali.
Azioni a medio termine (2013-2020): il recupero energetico da
Forsu viene stimato ipotizzando di avviare 459.000 t di materiale
organico a compostaggio con digestione anaerobica e produzione
di biogas per la generazione elettrica, con un obiettivo di 80 GWh
di produzione elettrica.
116 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Note e riferimenti
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), il Piano italiano fornisce delle previsioni di
produzione di elettricità e soddisfacimento del consumo di calore
complessivo per tutte le forme di biogas, tra le quali rientra
anche quello derivante da digestione anaerobica di FORSU. Al
2020 il Piano indica un obiettivo di produzione elettrica da
biogas di circa 6 TWh, a cui si aggiunge il soddisfacimento della
domanda di circa 3 TWh termici.
117 di 118
APPROCCI, CRITERI E METODI NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA
SOSTENIBILE PER IL PATTO DEI SINDACI
Documento d’indirizzo per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia
Sostenibile (SEAP) nei Comuni della Provincia di Roma
Sub-ambito di intervento 8.2:
8.2.1 Recupero biogas da depuratore
Acque
Descrizione dell’azione
Ruolo dell’amministrazione
comunale
Strumenti di attuazione/sostegno
Collegamento con SEAP Provincia
Note e riferimenti
Anche attraverso la fermentazione anaerobica della frazione
organica negli impianti di depurazione delle acque dei reflui civili
è possibile ricavare biogas. Come per quello derivante da
compostaggio della Forsu, questo può essere avviato a
valorizzazione energetica per la produzione elettrica e/o calore
e, previo opportuno trattamento, per l’autotrazione: anche in
questo caso tali produzioni sono considerati dalle normative
europee e nazionali come provenienti da fonti rinnovabili.
Diversamente dalla Forsu, il refluo digerito deve essere poi
destinato allo smaltimento finale.
L’Amministrazione comunale svolge il ruolo di pianificatore e
regolatore: pianifica e realizza la raccolta differenziata del Rifiuto
Urbano; gestisce in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti; verifica il
rispetto degli standard e delle normative vigenti da parte degli
impianti; predispone bandi per la costruzione degli impianti.
La produzione di energia elettrica da digestione anaerobica di
reflui è promossa principalmente attraverso il sistema dei
Certificati Verdi, che possono essere integrati da altri incentivi
nel caso di recupero di calore (Certificati Bianchi). Come per le
altre fonti rinnovabili, il D.Lgs 28/2011 prefigura una serie di
cambiamenti nell’attuale sistema che verranno definiti nella
seconda metà del 2011, con appositi decreti ministeriali.
-
Il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili del luglio
2010 (in attuazione della Direttiva 2009/28/CE) indica il
percorso da qui al 2020 per le fonti rinnovabili in Italia. In attesa
della prevista ripartizione regionale degli obiettivi nazionali
(burden sharing), il Piano italiano fornisce delle previsioni di
produzione di elettricità e soddisfacimento del consumo di calore
complessivo per tutte le forme di biogas, tra le quali rientra
anche quello derivante da digestione anaerobica di acque reflue.
Al 2020 il Piano indica un obiettivo di produzione elettrica da
biogas di circa 6 TWh, a cui si aggiunge il soddisfacimento della
domanda di circa 3 TWh termici.
118 di 118