Intervista a Mike Applebaum

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Intervista a Mike Applebaum
Intervista a Mike Applebaum
Scritto da Administrator
a cura di Anrapa
E' con grande onore (ma anche con un filo di vergogna per aver procrastinato tantissimo la
preparazione....
) che vi annuncio che ho ricevuto le risposte all'intervista al "nostro" caro Mike Applebaum:
Prima domanda (è un piccolo rito, sembrerà stupida ma mi diverte e, forse, aiuta a rompere il
ghiaccio...): qual'è la nota più alta che sai suonare?
Che so suonare o che riesco a suonare? "So" suonarle tutte. Riesco a suonarne molto meno! A
parte gli scherzi, considero una nota come mia se riesco a riprodurla con ampiezza e potenza
ogni volta che voglio, perciò devo dire che riesco a suonare un Do bisacuto con regolarità. Ma
devo dire anche che il mio interesse in quel registro è scemato molto con il passare degli anni.
Quelle note stanno lì e sì, le uso quando è appropriato, ma più passa il tempo più l'estensione
sovracuta m'interessa marginalmente.
Quanti anni avevi quando hai incominciato a suonare? Come mai hai iniziato?
Avevo nove anni. Mio zio Irwin suonava la tromba, e lui ha stimolato molto i miei interessi
musicali. Da giovane quindicenne lui aveva vinto in un concorso delle lezioni gratuite con
William Vacchiano. Era il 1935, anno della prima stagione di Vacchiano con la N.Y.
Philharmonic. Poi ha lavorato molto con Tito Puente (allora poco conosciuto) in vari gruppi di
musica afro-cubana negli anni '40. Zio suona ancora all'età di 87 anni!! In più mio padre amava
tanti tipi diversi di musica, e casa nostra era piena di LP, da Stravinsky a Dizzy ecc. ecc...
Com'è stato suonare tanti anni per la Corrida? (devi sapere che la cosa che faceva ridere di più
mio papà quando guardava il programma era la tua faccia "viola" per le risate, te la devi essere
proprio spassata!!!)
Sì, è stato divertentissimo, e ne ho scritto ultimamente sul forum in un off-topic qui: viewtopic.
php?f=20&t=5190
Con chi hai studiato? Qual'è la tua impostazione? Credi più "nelle labbra o nell'aria"?
1) I miei maestri più importanti sono stati Armando Ghitalla, Dr. Donald S. Reinhardt, Adel
Sanchez, Thomas Stevens e Mel Broiles. In certi casi ho avuto poche lezioni, ma molto
determinanti.
2) Come impostazione io sono, secondo Doc Reinhardt, un Downstream Type IIIB. Anche di
questo argomento ho scritto parecchio sul Forum, sperando di fare chiarezza sugli
insegnamenti di Reinhardt. Spero solo di non aver creato più confusione!
3) All'inizio il principiante ha a che fare soprattutto con l'assestamento dell'impostazione, perciò
la sede del bocchino sulle labbra ha la priorità. Man mano che l'allievo si sviluppa e raggiunge i
livelli più avanzati o magari diventa addirittura un professionista, è l'uso corretto dell'aria che
prende il sopravvento su tutto, ovviamente senza trascurare i molteplici aspetti tecnici e fisici del
suonare.
Sta cambiando il tuo modo di suonare (impostazione, emissione etc) o sei rimasto praticamente
lo stesso negli ultimi anni?
Sono cambiato tantissimo! Soprattutto per causa dei miei interessi musicali che hanno subito
una costante trasformazione negli anni.
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Come ho accennato prima, sono molto meno interessato a fare sempre la "screaming lead
trumpet", e più stimolato da un recente sviluppo del solismo jazzistico che è accompagnato
parallelamente dal maggiore tempo che dedico alla composizione e all'arrangiamento.
Com'è stata la tua esperienza con Vizzutti? (domanda interessata: Vizzutti è un mio idolo...)
Allen è sempre stato una cosa pazzesca, fin da quando l'ho conosciuto alla Eastman School of
Music negli anni '70. Quando sono arrivato lì l'ho sentito studiare, lui aveva 20 anni, io 18. Era
già capace di fare più o meno tutto quello che fa oggi, e io mi sono spaventato! Pensavo che
alla Eastman la norma era quello che sentivo uscire dalla sua tromba, e volevo scappare! Per
fortuna ho scoperto che lì c'erano altri semplice mortali come me. Suonando con lui nella
Eastman Jazz Ensemble e ascoltandolo in recitals incredibili e in sinfonica, per più di due anni
non l'ho mai sentito, e dico mai, sbagliare una nota. Nessuno scrocco. Mai. Sembra che io
inventi storie, ma invece è stato così. Poi, è un pezzo di pane come persona, umile e semplice.
Era perfettamente consapevole del suo talento unico, ma non lo faceva mai pesare a nessuno.
E' stato "scoperto" qualcosa di nuovo nel mondo della didattica della tromba negli ultimi anni?
Cosa?
Scoperte? Direi di no. Dopo Cichowicz, Jacobs, Thibaud, Reinhardt, Ghitalla, Vacchiano e tanti
altri non credo ci siano stati degli sviluppi nuovi.
Ma negli ultimi anni (dagli anni '80 in poi) c'è stata una larga diffusione in Italia di informazioni
didattiche e di contatti diretti con i grandi didatti ed esecutori degli ottoni in generale, ed è stato
un gran bene. Ho visto crescere il livello degli ottonisti italiani fino a raggiungere e in molti casi
superare il livello medio internazionale. Cito solo un caso (e voi altri grandi, non vi offendete!!):
direi che un Marco Pierobon che viene preso molto ma molto seriamente dalla Chicago
Symphony come prima tromba post-Herseth sia una bellissima dimostrazione di quello di cui
sono capaci i trombettisti italiani. Ok ok, va bene, cito anche il caso di Tofa che va a suonare
con Maynard. Niente male!!
Quali sono stati i tuoi problemi nello studio della tromba? Hai cambiato mai impostazione?
Sì, di problemi ne ho avuto tanti! Ho cominciato da bambino suonando sul rosso del labbro
inferiore, difetto che ho corretto con molta sofferenza psicologica all'età di 17 anni. Poi in
seguito ho dovuto imparare ad adoperare correttamente l'inarcamento della lingua per poter
sviluppare una flessibilità decente, sotto la guida di Ghitalla e poi di Reinhardt. A 28 anni altra
piccola correzione di rotta per l'impostazione.
Ma la sfida più grande è stata dover imparare a studiare con intelligenza e riflessione. Ce n'è
voluto di tempo per questo!
E' possibile abbandonare lo studio della classica quando si diventa "jazz men" o bisogna
comunque "tornare all'ovile" ogni tanto?
Io vedo lo studio dei parametri tecnici dello strumento come un approccio unico che si può
applicare a qualsiasi stile musicale, e non si può certo abbandonare lo studio generale solo
perchè si è scelto di seguire una particolare strada artistica. Il suonare della musica classica o
di altri generi NON comporta l'applicazione di approcci basilari diversi, tecnicamente parlando.
Si tratta di suonare con differenze stilistiche che vanno studiate a seconda del genere che si
deve eseguire.
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Come reputi il mondo della tromba in Italia confrontato con gli Stati Uniti da dove provieni?
(economicamente, didatticamente, per le opportunità di fare esperienza)
Economicamente lo studio costa molto meno in Italia. Il conservatorio qui costa da € 400 a €
700 all'anno. La Eastman costava mi povero papà $3.000 all'anno negli anni '70!! Immagina
oggi! Però ci sono anche scuole buone che costano meno negli USA. Per il lavoro, purtroppo,
non c'è un solo sindacato in Italia che rappresenta tutta la categoria. Ci sono diversi, e a volte
sono in competizione tra di loro per gli iscritti. Negli States c'è L'American Federation of
Musicians (USA e Canada) che protegge e gestisce la categoria del musicista. Funziona
piuttosto bene. I soldi che uno guadagna come musicista dipende molto dalla bravura e dalla
fortuna, sia in Italia che negli USA.
Per la didattica devo umilmente premiare il mio paese come uno dei migliori per la didattica
musicale, veramente eccezionale è stata la mia esperienza personale, dalla scuola elementare
in su. Purtroppo ci sono stati molti tagli alla didattica musicale scolastica anche lì. Ma in Italia si
stanno facendo grandi progressi, con l'insegnamento musicale nelle scuole pubbliche e con una
riforma per i conservatori che porterà l'Italia al livello internazionale. Sì, è un processo molto
travagliato, ma credo che si stia andando nella direzione giusta.
Come opportunità di fare esperienze? Non sono in grado di rispondere con chiarezza perchè
manco dagli USA (come lavoratore) da 25 anni, ma credo che le cose stanno migliorando molto
in Italia, nonostante le occasionali crisi. Secondo me il talento vero esce fuori, ovunque si trovi.
Come gestisci l'ansia da palcoscenico?
Wow! Che argomento difficile. Respirazione lenta, autosuggestione, un pò di filosofia applicata,
tecniche di rilassamento. Devo dire che soffro questo fenomeno molto di più in
sinfonica/classica che in ambienti jazzistici e simili dove rimango più rilassato e mi diverto di più.
So benissimo che non dovrebbe essere così. Suonare una sinfonia di Mahler dovrebbe essere
divertente quanto suonare "salsa y merengue", ma c'è sempre più tensione nella
sinfonica/classica. E' anche caratteristico di quell'ambiente. Che peccato!! Alla fine è una buona
respirazione profonda quello che mi calma e mi permette di eseguire senza che la mente faccia
dei brutti scherzi alla mia esecuzione. Poi penso a divertirmi lo stesso, cerco di adoperare un
atteggiamento quasi ma non proprio "me ne freghista". Aggiungo però che un pizzico di
nervosismo può creare l'energia necessaria per tirar fuori una grande esecuzione.
Qual'è il genere più difficile da suonare?
Direi quello solistico, soprattutto dei concerti del novecento. Tomasi, Chaynes, Jolivet,
Maxwell-Davies, ecc. Solo i più grandi possono far carriera suonando queste cose.
Quali sono i più tipici errori di impostazione che hanno i trombettisti? Come li risolvi?
1) Labbra morbide, anche agli angoli. Rimedio: Buzzing, Caruso, Colin e una sensibilizzazione
mentale verso il problema.
2) Colpo di lingua tra i denti. I rimedi sono tanti, fra i quali: ammorbidire il colpo di lingua da una
"T" ad una "D", sensibilizzare l'allievo al problema con un'attenta auto-osservazione, spostare
più in alto la zona colpita dalla lingua, temporaneamente far letteralmente chiudere i denti
mentre si esegue i colpi di lingua, far eseguire note ripetute con la lingua che colpisce nel punto
giusto, ed altri.
3) Le dita pigre, ovvero i movimenti lenti dei pistoni che creano micro glissandi tra tutte le note.
Rimedio: applicazione della semplice tecnica di "slap down the valves", cioè schiacciare con
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forza i pistoni. Anche il movimento in alto dev'essere veloce. Questo è il difetto più comune dei
trombettisti, allievi e professionisti.
4) Gola chiusa. Questo difetto è dovuto quasi sempre ad una tensione eccessiva nell'addome
durante il soffio. La tensione può essere presente sia quando il diaframma è bloccato in giù che
quando lo stesso è spinto in su ma con eccessiva forza. Rimedio: Un lavoro lungo e accurato
sul rilassamento generale del corpo in tutte le sue zone tranne che agli angoli della bocca.
Efficace a volte è l'immaginazione attiva, ad esempio l'immaginare di cantare "aaah" mentre si
suona per rilassare i muscoli della gola e del collo. Ma quest'ultimo funziona soltanto se la zona
dell'addome non è in preda ad una eccessiva tensione muscolare.
Come gestisci le "giornate no"?
Sono felice di poter dire che con l'età (ho 53 anni) le giornate "no" sono quasi del tutto sparite,
o forse è perchè me ne sbatto! A parte gli scherzi, anche se è vero che le giornate "no"
caratterizzano di più il ciclo fisico dei bioritmi dei trombettisti giovani, è un fenomeno che
dobbiamo affrontare tutti quanti. E devo dire che una volta ero un esperto nel gestire malissimo
questo comune fenomeno.
Innanzitutto, non bisogna farsi prendere dal panico. A meno che non si siano fatti dei danni
gravi alla muscolatura dell'impostazione, si può star tranquilli che passerà. Quando però arriva,
e arriva per tutti, bisogna stare calmi e usare la testa. Bisogna ridurre le ore di studio, anche
drasticamente. Se possibile un giorno di riposo andrebbe pure bene. In ogni caso come
abitudine non si dovrebbe suonare più di 6 gg. alla settimana.
Ma prevenire è meglio! Inserire pause frequenti e non esagerare mai è la chiave. Conoscere i
proprio limiti! Smettere di suonare prima che l'impostazione assomigli alla carne tritata di un
ragù. Poi, alla fine di ogni giornata, pedali e contropedali per rilassare i muscoli.
Quali sono i tipici studi che fai giornalmente per il mantenimento?
1) Riscaldamente con flessibiltà facile, 2) Flessibilità impegnativa, 3) Tecnica per le dita, 4)
Colpo di lingua, 5) Esercizio per la resistenza. Si possono usare i metodo conosciuti tipici o
inventarsi gli esercizi.
Quali esercizi (famosi) reputi dannosi?
Note lunghe statiche. Possono portare all'irrigidimento dell'impostazione o all'afflosciamento
della stessa . Preferisco movimento, anche di facili intervalli. L'alternarsi tra la contrazione
muscolare delle labbra e il relativo rilassamento allena ma mantiene anche l'elasticità
dell'impostazione.
Invece le note lunghe con grandi crescendi e decrescendi lenti costituiscono un bell'esercizio di
controllo dell'intonazione.
Studi tanto con il solo bocchino?
Raramente o mai. Riconosco i benefici e lo faccio fare spesso ai miei allievi come primissimo
riscaldamento, ma non lo applico regolarmente a me stesso. I don't have time for everything!
Cosa pensi riguardo l'uso della lingua per variare l'altezza delle note?
E' di fondamentale importanza, una tecnica basilare. La lingua è il grande compressore della
colonna d'aria, determina la sua velocità PRIMA che l'aria colpisca l'interno delle labbra. Così le
labbra possono semplicemente reagire alla velocità dell'aria già stabilita. L'uso corretto della
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lingua migliora la centratura del suono, permette l'uso di meno pressione del bocchino sulle
labbra, e permette lo sviluppo di una fluida flessibilità.
Hai bisogno di scaldarti prima di un concerto o sei alla James Morrison? Che tipo di
riscaldamento fai?
Una volta fatto il riscaldamento durante la mattina non ho più bisogno di ripeterlo più tardi, ma
ovviamente poco prima di un concerto farò qualche nota per tenere il motore in movimento e
per capire come sto messo al livello fisico. Come riscaldamento adopero degli esercizi di
Reinhardt, intervalli progressivamente più grande, mi riscalda molto rapidamente.
A proposito, cosa fa James Morrison per il riscaldamento? (scusa la mia ignoranza)
Quante ore studi/suoni al giorno?
Non ho idea. Dipende dagli impegni, dai concerti, dal repertorio da preparare, dal tempo a
disposizione, dalla voglia. Mi dispiace, non sono in grado di rispondere con esattezza.
Comunque non sono tante ore. Ho imparato dopo tanti anni ad usare il tempo a disposizione
molto efficientemente.
Collezioni strumenti? Quali?
Nuovo acquisto!: Yamaha Artist Model 9335NY. I'm in love! La migliore tromba in Bb che io
abbia mai suonato. Yes!!
Do - B&S gold plated with heavy bell (campana appesantita).
Eb/D - Schilke E3L
Trombino Bb/A - Schilke P5.4
Flicorno - Couesnon anni '60. No Claudio (Corvini), non te lo venderò mai. Dovrò crepare prima!
Cambi spesso marca e modello di bocchino? Hai la Bocchinite™? Cambi il bocchino in base al
genere che suoni?
No, non cambio spesso marca di bocchino. Quando trovo una cosa che mi funziona rimango
con esso finchè trovi un prodotto superiore, e possono passare anche molti anni. Lasciamo
perdere quella seconda domanda......
Sì, cambio il bocchino se suono musica salsa o la lead in big band o simile. Ho due bocchini
grandi che mi piacciono, un Yamaha 17B4 e un Reeves 43.5D penna n. 3. Per far male alla
povera gente uso un Reeves 43ES.
Quale strumento preferisci per suonare musica leggera? E per la classica?
A parte i lavori che richiedono l'uso della Do o le trombe piccole, uso sempre una sola tromba
in Bb per tutto, anche se possiedo altre. Proprio per questo sono contentissimo della 9335NY.
Va alla grande per tutto. Che belle cose che stanno facendo in Giappone ultimamente.
Fai modificare gli strumenti per le tue necessità o usi versioni normali da negozio?
Una volta, tanti anni fa, modificavo tutto. Cannelli qua, pompe là. Non più, da almeno 25 anni
non modifico più niente.
Si può "imparare" ad avere un bel suono? Cos'è un bel suono?
Sì, una persona può crescere e sviluppare artisticamente e di consequenza può anche
"imparare" a produrre un bel suono col tempo.
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Cos'è un bel suono? The $64.000 question! Un bel suono canta. E' centrato, discreto, dolce,
potente ma mai volgare, eccitante, scintillante, imita una bella voce umana, fa piacere sentirlo,
seduce, racconta, fa dormire i bambini, e soprattutto esprime l'amore.
Ci sono generi che non ti piace suonare? Perchè?
No. Mi piace tutta la musica buona, di tutti i generi, di tutto il nostro pianeta. C'è troppo da
imparare. Non posso permettermi di escludere niente della gamma totale dell'espressione
musicale umana. Ovviamente non vuol dire che suono tutte quelle musiche, ma solo che non
c'è un genere che non mi piace.
Ci sono trombe che non ti piacciono proprio? Perchè?
Sì, ma non è una questione di marca. Non mi piacciono le trombe con canneggi
esageratamente grandi, tipo XL .468. Fanno lavorare, cioè soffiare, molto di più, ma inutilmente.
E rendono eccessivamente difficile il registro acuto. Mi trovo bene in genere col canneggio ML
.459 per la Sib e il canneggio L .462 per la Do. Vorrei puntualizzare però che è un discorso
molto soggettivo.
Cosa significa suonare "le note lunghe"?
Per me vuol dire esercitarsi con suoni lunghi durante i quali si eseguono marcati crescendi e
decrescendi, da ppp a fff, molto gradualmente. E' evidente che ognuno le concepisce in modo
diverso.
Usi aggeggi quali il Berp, lo spirometro, gli appesantitori, i visualizzatori etc?
Su me stesso no. L'unico aggeggio che uso ogni tanto sugli allievi è un bocchino di plexiglas
trasparente. Lo adopero solo quando ho dei dubbi riguardo il tipo di impostazione dello
studente.
Chi sono i tuoi idoli trombettistici? Con chi vorresti suonare?
Non mi è facile rispondere, perchè apprezzo così tanti trombettisti, jazzisti, classici, salseri,
ecc. Sono troppi. Ma forse, se devo proprio nominare qualcuno che mi fa venire i brividi quando
lo sento, sarebbe Adolph Herseth nelle registrazione della CSO dal '50 al '68. Sinceramente
non so con chi vorrei suonare. Un piccolo sogno ce l'ho però: suonare coi Wiener
Philharmoniker. My favorite orchestra...
Ascolti tanta musica? Soprattutto tromba o sei "di bocca buona"?
Ascolto di tutto. Letteralmente. Ascolto anche la tromba, sì, è ovvio, ma non è particolarmente,
o necessariamente, una mia priorità.
Secondo te un bravo insegnante sa far suonare chiunque o bisogna essere portati per suonare
la tromba?
Un bravo insegnante non sarà mai capace di fare suonare bene tutti quanti i suoi allievi, ma
sarà capace di far suonare meglio tutti quanti. Ogni essere umano ha talento musicale, capacità
di percepire una melodia e sentire il suo messaggio. Chiaro è che il talento per riprodurre
musica non è uguale in tutti noi.
Suonare è per te "naturale" o devi "impostarti"?
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Sento negli ultimi anni un rapporto molto più naturale e simbiotico con lo strumento, e posso
riscaldarmi molto meno o quasi per niente se non mi va. Ma generalmente seguo la mia vecchia
abitudine di "impostarmi", di ripercorrere attentamente tutti i parametri basilari
tecnici/meccanici/musicali del suonare. Per la sicurezza. Da giovane non potevo fare a meno.
Hai girato il mondo suonando la tromba, ne è valsa la pena? Ti piace dover viaggiare tanto per
lavoro? Sopporti di buon grado i sacrifici?
Adoro viaggiare, adoro vedere e conoscere tanti luoghi, paesi e popoli nuovi. Imparo così tanto
del mondo, di me stesso e del mio piccolo umile ruolo come parte della famiglia umana. Sì, è
valsa la pena, e non vedo i miei viaggi affatto come un sacrificio. Sono un dono, sono
fortunatissimo.
Ti concedi spesso periodi di pausa dalla tromba? Ti crea problemi?
Sì, mi concedo questi periodi di pausa. Abbastanza frequentemente. E no, non mi creano dei
problemi. Anzi, a volte mi fanno bene. E' un benificio dell'età. Basta che mi rimetto in forma con
il dovuto anticipo, ma per fortuna non mi ci vuole tanto.
Il tuo punto forte? Quello debole?
Punto Forte? Ora mi metti in imbarazzo e in difficoltà! Non so, forse il carattere eclettico della
mia carriera e dei miei interessi. Punto debole? Forse lo stesso carattere eclettico, che a volte
mi impedisce di focalizzarmi su un solo progetto con tutte le mie forze.
Ci racconteresti un aneddoto divertente?
Sì, uno recente. Dopo il nostro primo concerto con Ennio in Cile 10 giorni fa, due belle (ma
belle) cilene mi si sono avvicinate e contemporaneamente mi hanno piazzato dei baci sulle
guance. Un brivido....Sarà stato per il fascino di noi trombettisti?
Qual'è il più grande consiglio che daresti ad un trombettista?
Vai a casa. Stai fermo con lo strumento per una settimana, e poi datti all'ippica!!
(I'm just joking of course....)
GRAZIE!
Grazie a te. Correggi i miei sbagli di grammatica se vuoi!
Commento di Anrapa: "MA QUALI ERRORI DI GRAMMATICA???!?!??!?!?!?!? Scrivessi io così
bene!!!
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