Grande successo per i giovani talenti di ACM sulla passerella di

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Grande successo per i giovani talenti di ACM sulla passerella di
mercoledì 30 gennaio 2013
Grande successo per i giovani
talenti di ACM sulla passerella di
AltaRoma
#TALENTS 2013 #SoloModa |Lunedì 28 Gennaio 2013 – ore 15.00
Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia – Sala Lancisi
Premio “TALENTS 2013”, offerto da ROMA CAPITALE | consegna l’On. Alessandro Vannini,
Vice Presidente Commissione Turismo e Moda
e
Premio “Irene Brin”- consegna MATTEO MARZOTTO
Ecco i tre primi classificati del Premio Talents 2013:
1° : Francesca Della Valle | “ Degradé” – collezione uomo
2°: Marco Marrone | “Imprinting” collezione Donna
3°(ex aequo ) :
Valerio Forleo | Back to the Future ( collezione donna)
Marzia Graziani | Whitenesshirt ( collezione donna)
Lunedì 28 gennaio 2013 alle ore 15.00, i quindici neo
stilisti dell’Accademia di Costume e di Moda, coordinati da Betti Proietti, hanno presentato le loro
collezioni sulle passerelle di Altaroma, nella Sala Lancisi del Complesso Monumentale di Santo Spirito in
Sassia. Un appuntamento annuale immancabile per l’Accademia di Costume e di Moda che sceglie
Altaroma, luogo di scouting di giovani talenti che, nonostante la crisi economica del nostro paese,
continuano a sperimentare e creare per comunicare un messaggio di positività attraverso il linguaggio
della moda. L’accademia tiene a ringraziare la Presidente Silvia Venturini Fendi.
Le proposte, ognuna diverse fra loro e con un
obiettivo comune: l’abito e l’accessorio intesi come oggetti d’uso, senza tralasciare il senso per lo stile e
l’opera di ricerca. Esprimono un forte senso della realtà circostante interpretata secondo creatività
variegate e curiosità di sperimentazione. Lo dimostrano gli accostamenti di colori, l’utilizzo di materiali
nuovi, la creazione grafica per stampe tecnologiche, le tinture realizzate a mano nei laboratori
dell’Accademia di Costume e di Moda. I volumi esagerati e i degradé cromatici raccontano la voglia di
cambiare, la coesistenza delle morbidezze e delle pesantezze dei tessuti quasi a parafrasare che siamo
unici nella diversità. Il mondo intero come fonte d’ispirazione, dunque, per i quindici designer: Reana
Rubeca, Benedetta Trifiro’, Antonella Domingo, Marzia Graziani, Ludovica Maccaferri, Piergiorgio
Meschini, Michela Archibugi, Valerio Forleo, Francesca Della Valle, Carolina Russo, Giulia Tesoriere,
Virginia Parisi, Marco Marrone, Giulia Astolfi e Flavia Serafini Pozzi.
La Giuria: (in ordine alfabetico) Vladimiro Baldin
(Product Development & Style Coordinator Director DIESEL), Livia Carimini (Haute Couture VALENTINO),
Lapo Elkann (Founder and Chairman Italia Independent Group SpA), Ernesto Esposito (Shoe Designer,
Ernesto Esposito), Deanna Ferretti Veroni (Modateca Deanna), Barbara Franchin (Director e Project
Supervisor di ITS, International Talent Support), Giovanna Gentile Ferragamo (Vice Presidente
Ferragamo SpA), Simonetta Gianfelici (Fashion consultant e Talent Scout), Bruce Hoekzema (Direttore
Creativo VBH), Laura Lusuardi (Direttore Creativo Max Mara), Sara Maino (Senior Editor Vogue Italia &
Vogue Talents), Matteo Marzotto (Imprenditore), Raffaello Napoleone (AD Pitti Immagine), Fabio
Quaranta (Man Designer Fabio Quaranta e Motel Salieri) e Sergio Zambon (Fashion Designer).
44°edizione Premio IRENE BRIN – E’ il riconoscimento che l’Accademia di Costume e di Moda conferisce
ogni anno, sin dal 1969, ad un ex allievo che si è distinto professionalmente nel settore Moda. Irene Brin,
prima ambasciatrice della Moda Italiana nel mondo, è stata una giornalista e scrittrice di Moda che ha
sempre creduto e promosso i giovani talenti. Quest’anno il Premio è stato consegnato da Matteo Marzotto
a Roberta Andreetti – Women Shoes Design Director GUCCI.
L’Accademia di Costume e di Moda ringrazia per il patrocinio:
ROMA CAPITALE- PROVINCIA DI ROMA - Camera Nazionale della Moda Italiana – ALTAROMAMinistero dello Sviluppo Economico
Per HairStyle e makeup: Sergio Valente e il Team “Premio Sergio Valente” per L’Oréal Professionnel
Le collezione dei 15 Talents 2013:
In ordine di uscita:
Reana Rubeca | TEDDY BOYS
Dettagli enfatizzati. Spalle rigide. Gioco di colori. Stile
impeccabile delle giacche. Cravattini o fiocchi al collo. Materiali diversi per creare forti contrasti e
compensare la linea rigida. Accessori che raccontano lo stile degli anni ’60.
Benedetta Trifirò | QUELQUE CHOSE DE GRIS
Il grigio è il colore complementare di se stesso. La donna di Quelque chose de gris si avvale del concetto
della binomia: in sé c’è il bianco e c’è il nero, la fragilità e la caparbia sfrontatezza. La pelle con tagli
netti delinea la forma, grintosi tessuti tecnici che si accordano con stoffe dal gusto classico, a sottolineare
la modernità dei luoghi odierni.
Antonella Domingo | FLORATECH
Abiti dalle linee morbide, fiori tridimensionali, floating dress si abbinano a capispalla di tessuti rigidi che
giocano con le sovrapposizioni di trasparenze. La donna che li indossa è eterea, delicata, contemporanea
e d’avanguardia.
3° classificata ( ex aequo) Marzia Graziani | WHITENESSHIRT
La camicia è da sempre un must. È espressione di libertà, va oltre la comodità e lo stile. È eleganza, è
raffinatezza. Le linee orizzontali e verticali si incrociano, si uniscono, si spezzano, si interrompono e si
ricongiungono. Non è solo un percorso di linee e concetti ma anche un percorso di vita, è l’inizio di
qualcosa e la sua fine. Il variare di lunghezze e pesantezze suggerisce una visione caotica contrapposta
all’ordine del non colore.
Ludovica Maccaferri | FLUIDITY
“Ogni volta che volgiamo il nostro sguardo verso la natura, la natura lo rivolge a noi con grande amore…”
Le forme morbide e le linee curve ci raccontano le onde del mare, i riflessi della luna. I colori caldi della
terra modellata dal tempo si alternano a quelli più freddi e polverosi, che ricordano il profumo del mirto e
del vento. Pelle e cuoio prevalgono, come delle radici che si intrecciano tra loro, creando giochi di
spessore. Geometrie essenziali danno vita ai particolari in metallo.
Piergiorgio Meschini | MIND THE GAP
Nasce tra i gremiti corridoi delle subways ed è proprio nella city underground che rivive e prende forma.
Veste una donna ed un uomo divenuti un tutt’uno con le strade che percorrono. Il gioco dell’eccesso nei
volumi e nei tagli costruiti intorno al corpo, crea strutture essenziali di un’architettura di giochi e di
finzioni. Tessuti tecnici e gommati perdono l’elemento trasgressivo e guadagnano in sperimentazione
sartoriale: tailoring estremamente sharp e proporzioni oversize conferiscono un aspetto futurista quanto
immacolato.
Michela Archibugi | LA PESANTEZZA DEL MORBIDO
Il concept di questa collezione è ispirato ai felt works di Robert Morris. Le linee armoniose si rivolgono a
donne giovani e spiritose che sono sempre in cerca del nuovo. La lavorazione della maglieria dà una
maggiore morbidezza alle forme femminili.
3° classificato ( ex aequo) Valerio Forleo | BACK TO THE FUTURE
È un percorso classico, senza tempo, che si muove tra visioni avveniristiche. Caratterizzata da forti
contrasti, la collezione si identifica come trait d’union tra passato e presente, classicità ed avanguardia,
in gioco di delicati equilibri fra proporzioni, gamme cromatiche e materiali. Si fonde nei tratti distintivi di
una donna grintosa e sofisticata, dalla forte femminilità.
1° classificato : Francesca Della Valle | DÉGRADÉ
Il connubio tra il dégradé di colori ed un’attenta ricerca di materiali particolari dà vita a capi dall’aria
artigianale ed al contempo innovativa. Ogni abito della collezione è tinto interamente a mano e le scelte
cromatiche sono il risultato di una lunga sperimentazione sulle combinazioni di colori. I tessuti ed i colori
si mischiano tra loro creando un piacevole intreccio di sensazioni tattili e visive.
Carolina Russo | PLAIN RICE
Bianco su bianco, stratificazioni, sovrapposizioni, incontro di opposti. Una dialettica tra il pieno e il vuoto,
abbinamenti inusuali di tessuti – cachemire, jersey e tulle – Plain Rice lavora su un segno personale
definendo un’attitudine istintivamente sensuale e simbolica. Una donna nuova, sovra terrena ma dolce,
forte di un innato equilibrio tra spirito ed eros.
Giulia Tesoriere | MIRCH
Una collezione che vede protagoniste indiscusse la pelle e la maglia, materiali che rivelano, nella loro
essenza, una forza primitiva. Fili sciolti, nodi difficili e forme ad incastro per una donna che si protegge
dal mondo esterno e lo affronta con estrema sicurezza e femminilità. Atmosfere orientali che rievocano
profumi intensi e sapori intriganti. Mirch, tra le spezie, quella più accattivante: il Peperoncino.
Virginia Parisi | ALL BLACKS
Una capsule collection di borse che nasce dalla riflessione: “E se la pelle su cui imprimere il cambiamento
fosse quella degli accessori? Cosa sono, in fondo, se non il proseguimento delle nostre mani? Assumono le
sembianze di un feticcio, invecchiano, si lacerano, vivono una propria esistenza. La donna e l’uomo di ALL
BLACKS indossano scarificazioni e tatuaggi in maniera decontestualizzata dai contenuti cruenti ed atavici;
forza e fragilità convivono, proprio come accade per i ricordi.
2° classificato: Marco Marrone | IMPRINTING
Atmosfere sofisticate, surreali e caratterizzate da dissolvenze si tingono di colori acquarellati, delicati, in
un perfetto contrasto di luci ed ombre. Le stampe, vere protagoniste, giocano su distorsioni e
metamorfosi in continuo divenire, fondendosi in un caos creativo, grafico e figurativo. Sovrapposizioni di
sete, tessuti quasi inconsistenti. Linee a cascata, dunque minimali, forme estremamente sintetiche dove
emerge la leggerezza.
Giulia Astolfi | MAN’S BORDER
Il maschile rivisitato in chiave femminile attraverso dimensioni oversize. Abiti essenziali, minimalisti. Una
collezione austera, chic e contemporanea. Il femminile s’ispira al mondo maschile per riscoprire uno stile
influenzato da Wilde e D’Annunzio. L’eleganza della sartorialità maschile esaltata da intarsi di pelle e
chiffon. La ricerca del bello per un’eleganza ostentata nei minimi particolari.
Flavia Serafini Pozzi | [she’s a] MISS KOO-KOO
Koo-Koo sfida la quotidianità, troppo monotona e grigia, sostituendola con visioni ironiche e surreali
dettate dal suo profondo inconscio. Si crea un gioco sperimentale, misurato tra volumi esasperati e
materie stravaganti, che si identifica giorno dopo giorno, capo dopo capo, in un