8_LA ROCCA DI GALLIERA E LA MONTAGNOLA-Sintesi[1]

Transcript

8_LA ROCCA DI GALLIERA E LA MONTAGNOLA-Sintesi[1]
Centro Socioculturale Ricreativo “Annalena Tonelli”
Cultura e tradizioni Bolognesi
La Rocca di Galliera e la Montagnola
Sintesi della serata del 2-12-2011
“La Rocca di Galliera e la Montagnola:attraverso i secoli cinque fortificazioni,una discarica ,un bosco di gelsi,un
pubblico passeggio e infine un giardino”
A cura di Maurizio Cavazza
Fra la scalinata del Pincio e la stazione delle autocorriere si vedono i ruderi di un edificio .
E’ quanto resta della Rocca di Galliera , area fortificata a ridosso delle mura .
I ruderi che si vedono sono quelli della cittadella bolognese , distrutta dai cittadini nel 1511.
Per la quinta volta : cioè cinque volte qualcuno,( il Papa) , costruì una cittadella fortificata in quel
luogo e cinque volte i Bolognesi la abbatterono .
1327Il papa , Giovanni XXII , sta ad Avignone , ma vuole riprendere il controllo dei suoi territori italiani
che si stanno spezzettando sotto tanti signorotti locali.
Invia il Cardinal Bertrando del Poggetto ,suo nipote ,che viene accolto bene a Bologna.
Il Dal Poggetto fa credere che il Papa prima di tornare a Roma sceglierà Bologna come sua sede.
E ne inizia a costruire il Palazzo,vicino a Porta Galliera.
E ben presto i Bolognesi si accorgono che il supposto Palazzo Papale è in realtà una grande
fortezza (200 passi x 300 ) e per di più approntata non per difendere la città ,ma per difendersi dalla
città !
I bolognesi, insofferenti all'idea di un dominio diretto della Chiesa sulla città, si ribellano.
Bertrando fugge ,e la rocca di Galliera viene distrutta . E’ il 1334
1404Il Cardinal Legato Baldassarre Cossa fa ricostruire,in dimensioni meno vaste,la rocca.
Nel 1410 viene eletto Papa ,prende il nome di Giovanni XXIII;in realtà è un Antipapa.
Rinuncerà al titolo anni dopo.
Nel 1411: rivolta guidata da Pietro Cozzolino ,resa della rocca di Galliera,governo popolare;
abbattimento a furor di popolo .
1414
Giovanni XXIII ci riprova : terzo castello , ma due anni dopo nel 1416 c’è una nuova insurrezione
contro il legato e un nuovo assedio alla rocca .
La resa è contrattata col comandante del forte ( con fior di ducati ) , poi la gente “ …con tanto
ardore si mise a ruinarlo che in pochi giorni fu tutto un fracasso ”.
1435Papa Eugenio IV fa ricostruire la Rocca.
Sono gli anni turbinosi dell’affermazione di Anton Galeazzo Bentivoglio e poi di suo figlio
Annibale ,dello scontro con Niccolò Piccinino,e infine della vittoria di Annibale .
I Piccinino si chiudono nella Rocca ,e si arrendono due mesi dopo .
E’ il 1443 .
1507Papa Giulio II ,dopo la fuga dei Bentivoglio, si rimpossessa della città e subito ordina la
ricostruzione della Rocca di Galliera
Nel 1511 effimero ritorno dei Bentivoglio ; vengono abbattute le statue di Giulio II ( fra cui quella
1
in bronzo ,di Michelangelo , posta sul portale di San Petronio e fatta fondendo il bronzo della
campana della torre dei Bentivoglio) e viene distrutta la rocca di Galliera . E cinque.
1896- Durante scavi effettuati per l'abbassamento del piano stradale nei pressi di porta Galliera sono
trovate 70 palle per bombarde di macigno e arenaria del peso di circa 30-40 kg.
Sono probabilmente avanzi del castello fatto costruire nei pressi da Giulio II.
La Montagnola
La Montagnola si è formata nei secoli : era il luogo dove venivano buttati i residui delle
demolizioni edilizie e degli scavi per le fondazioni delle case ; fra questi residui ci sono stati
certamente anche quelli delle cinque fortezze abbattute.
La terra degli scavi per le nuove costruzioni urbane, vennero così a far sorgere un’altura in una zona
pianeggiante già storicamente importante nella vita di Bologna: l’area più settentrionale
dell’antico Campo Magno, che dal 1219 ospitava l’animatissimo mercato del bestiame (cavalli,
buoi, maiali...)
Era un area amplissima che andava dal canale delle Moline (a sud ed est) alla via Galliera ad ovest
alle mura (Viale Masini a nord) ,qualcosa come almeno 15 ettari.
Nel tempo l’area di fatto si divise in due :il Campo del mercato in basso a partire da via Imperiale e
la parte elevata detta La Montagnola del Mercato.
Si comincia già nel ‘500 a pensare di rendere più decorosa questa parte della città che fra detriti e
vegetazioni selvatiche doveva proprio sembrare una boscaglia....
Il primo provvedimento fu di metterci un incaricato che indicasse dove scaricare i detriti,per rendere
il tutto uniforme ,e non danneggiare e le mura e i vari fossi che smaltivano le acque piovane.
Poi il terreno fu affittato
Nel 1662 la piccola altura venne destinata al pubblico passeggio per le carrozze, divenendo così il
primo giardino pubblico della città e distaccandosi così dalla piazza antistante .
Dove ora passa via Irnerio sorse una colonna con lo stemma del Papa Alessandro VII.
Regolarizzati i pendii, creato uno stradone che terminava in un piazzale ottagonale circondato di
olmi e ornato, nel 1757, con sette grandi sedili di pietra la Montagnola cominciò ad ospitare feste,
spettacoli, fuochi artificiali e, sul finire del ’700, persino qualche corrida.
Ma la maggior parte delle piante erano alberi di gelso,alberi utili alla produzione della seta .
All’arrivo dei francesi 1796 sulla colonna della Mercato al posto delle insegne di Alessandro VII fu
posta un’urna con le spoglie di Zamboni e dè Rolandis
Solo nel 1799 si pose fine all’utilizzo della Montagnola come discarica degli inerti .
Nel 1799 la città ritornò brevemente sotto il Papa e i resti di Zamboni-Dè Rolandis portati altrove.
Nel 1805 la colonna fu abbattuta nel quadro della decisione di Napoleone di creare, nei sei ettari del
parco, una promenade alla francese.
Giovanni Battista Martinetti, ingegnere capo della Prefettura di Bologna fino al 1815, ne fu
incaricato. Assieme all’arch.Tubertini le diede la forma che ha anche oggi.
Degli alberi messi a dimora in epoca napoleonica, nel parco odierno sopravvivono solamente
alcuni platani, ancora in buona salute, la cui circonferenza supera i 4 metri.
La Montagnola fu per tutto l'Ottocento sede di manifestazioni celebrative, sportive e di
intrattenimento.
L'8 agosto 1848 la Montagnola e la piazza sottostante furono teatro della battaglia che portò alla
temporanea cacciata degli Austriaci dalla città: proprio dalla spianata del giardino gli Austriaci si
difesero con l'artiglieria dall'assalto dei bolognesi (l'avvenimento ha dato il nome definitivo alla
odierna piazza ed è ricordato dal monumento, opera di Pasquale Rizzoli, che venne collocato nel
1903 ai piedi della Montagnola).
La Montagnola ospitò abitualmente anche spettacoli di fuochi d'artificio e feste carnevalesche corse
coi cavalli e con le biciclette
Quando il mercato fu spostato da piazza Maggiore ,la parte riguardante i prodotti non alimentari fu
2
trasferita in piazza 8 Agosto e così nacque la popolare Piazzola .
1896 Dopo la costruzione della Stazione si ideò un ingresso monumentale alla Montagnola dalla
nuova via Indipendenza , noto come il Pincio di Bologna.
Il corpo centrale è ornato da una fontana, opera di Diego Sarti e Pietro Veronesi: dentro una
conchiglia sormontata dallo stemma cittadino, una ninfa su un cavallo marino viene assalita da una
piovra (è ricordata da Carducci nel libro Rime e Ritmi).
Questa statua fu detta dal popolo “la moglie del Gigante” ,e anche il Poeta accettò questa versione.
Attorno scale, bassorilievi, lampioni .
Al centro del Parco fu posta la vasca e le quattro sculture in cemento di Diego Sarti fatte per il
Palazzo della Musica dell’ Esposizione del 1888 ,svoltasi ai Giardini Margherita.
In seguito all’inaugurazione della Direttissima, la linea ferroviaria Bologna-Firenze terminata nel
1923, alla Montagnola venne costruito un padiglione per ospitare la mostra che celebrava la
costruzione della ferrovia.
L'edificio, inaugurato nel 1934, è in linea con l'architettura del periodo e ha un andamento che
accompagna la curva del viale principale (oggi ospita la scuola materna Giaccaglia Betti).
Sempre nel 1934 il giardino venne parzialmente risistemato e completamente recintato per renderne
possibile la chiusura notturna; venne anche aggiunta la balaustra che si apre su piazza 8 agosto.
Accanto alla Montagnola ,fra lei e il canale delle Moline ,sorse lo Sferisterio inaugurato nel
lontano 1822, progettato da Giuseppe Tubertini, lungo 97,10 m e largo 17, 48.
Luogo deputato al gioco del Pallone elastico che prima si svolgeva nella Piazza del Mercato dove
oggi sono le case di via Indipendenza .
Nato come gioco di corte nel '400, il gioco aveva avuto nell'800 il periodo di massima popolarità.
A Bologna si giocava il "pallone grosso" toscano, quello piemontese al bracciale, il pallone elastico
e il tamburello.
Ultima partita del Gioco del Pallone col bracciale : 1946 , ucciso dal gioco del Calcio.
Oggi lo Sferisterio , coperto negli anni ’50 per farne un padiglione della Fiera di Bologna , che si
svolse in zona Piazza 8 agosto/Montagnola fino a che non venne trasferita al quartiere fieristico ,
è una vasta palestra.
La Montagnola prima della costruzione del Parco Nord fu sede di grandi Luna Park nel periodo
natalizio.
.
.
3