Italia 85ita

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Italia 85ita
RESIDUI LIQUIDI E SOLIDI NEL PROCESSO CONCIARIO. LE SCELTE
TECNOLOGICHE IN RELAZIONE AL CONTESTO.
R. Lupo, S. Galluzzi, C. Cellai
STUDIO DELTA Srl, Via Puccioni, 4
56029 S. Croce sull’Arno (PI) - Italy
La trasformazione della pelle animale in cuoio o pellame richiede un ciclo tecnologico
complesso nel quale si utilizzano notevoli quantità di acqua, di prodotti chimici e si producono
discrete quantità di scarti liquidi e solidi; variamente composti.
Nel presente lavoro si analizzeranno le soluzioni adottate per la riduzione dell’impatto
ambientale della lavorazione in due contesti tra loro molto differenti: un sistema di depurazione e
riciclo consortile per un gruppo di aziende insistenti sullo stesso territorio, ed un sistema di
depurazione e riciclo interno adottato da una azienda singola isolata da altre attività produttive.
Le due realtà prese in esame adottano lo stesso ciclo produttivo e devono smaltire reflui
liquidi e solidi in proporzione al volume di pellame lavorato.
Il ciclo tecnologico per la produzione del cuoio e del pellame, residui liquidi e solidi
Di seguito si riporta uno schema del ciclo produttivo conciario in cui sono stati
evidenziati le quantità e le tipologie di prodotti in entrata e in uscita dal sistema. Lo schema
proposto rappresenta una generalizzazione sul grande numero di variabili che possono essere
applicate al sistema in funzione delle singole lavorazioni; tuttavia esso è il risultato abbastanza
rappresentativo per una situazione media, utile al confronto oggetto del presente lavoro.
Lo schema descrive unicamente la lavorazione al cromo di pelli bovine, rappresentando
la stessa una quota di maggioranza della produzione mondiale.
1
BILANCIO DI MASSA LAVORAZIONE PELLE AL CROMO
1000Kg di pelle
Pelle salata fresca:
350Kg sost dermica,
150Kg sale,
500Kg acqua
24Kg ritagli
50Kg di pelo
150-300Kg carniccio
Pelle fresca:
450Kg sost dermica
550Kg acqua
taglio e ritaglio
bagno e lavaggio
scarnatura
depilazione e calcinaio
lavaggio
+12000lt acqua
+35Kg idrossido di calcio
+20Kg solfuro+2-3Kg mercaptani
~12000lt acqua con:
250-300Kg sost
dermica, sudicio,
pelo+20Kg Na2S,
calce, sale, forte
alcalinità, BOD5 e
sostanza solubile
30Kg fango
300lt di acqua
260kg pelle
750kg acqua
+5000lt acqua
+15Kg cloruro di ammonio
+10Kg acido
decalcinazione, macerazione
lavaggio
260Kg sost dermica
750Kg acqua
pickel
concia al cromo
fissazione concia
lavaggio
+5500lt acqua
+125Kg cloruro di sodio+
+15Kg acido solforico
+18-24Kg ossido di cromo
+30Kg bicarbonato di sodio
Al riutilizzo in conceria:
150lt acqua,
~6Kg di ossido di cromo
Conciato al cromo:
260Kg sost dermica
500Kg di acqua
17Kg ossido di cromo
8Kg sale
Stoccaggio Wet Blue
610Kg cuoio al cromo
38kg rasatura
Spaccatura, rasatura
225Kg sost dermica
300Kg di acqua
8Kg di sale
Lato fiore
380Kg
~4400lt acqua
NaCl, sale di
cromo,
NaSO4, H2SO4
~5kg sost.Org
~0,5Kg ossido
di cromo,
pH=6
~1500lt acqua
con:
6,5Kg di ossido
di cromo
~150lt acqua con:
NaCl, sale di cromo,
NaSO4+5Kg sost. Organica,
pH=4
Pressatura
44kg ritaglio da spaccatura
5000lt acqua con:
calcio, Na2S, sale di
calcio e ammonio+5kg
sost dermica, pH=8
Crosta
153Kg
2
14500lt acqua+concia al cromo e
vegetale+olii naturali o
sintetici+emulsionanti+sost coloranti+acidi
ritaglio
tintura
ingrasso
lavaggio
~ 14500lt acqua con
prodotti non esauriti
Asciugaggio
225Kg sostanza dermica
60kg acqua
15Kg di ossido di cromo
Cuoio del fiore
210Kg
crosta
75Kg
Stiratuta
2kg di polvere di smerigliatura
Smerigliatura
Finito
24kg di ritagli
Taglio e selezione
205Kg sost dermica
54Kg acqua
5Kg sale
Cuoio del fiore
190Kg
Crosta
75Kg
Legenda:
Residui solidi
Prodotti in entrata
Residui liquidi
Processo
Schema 1: bilancio di massa lavorazione pelli al cromo
3
Composizione
del pellame
Le due realtà confrontate nel presente lavoro sono:
•
Azienda individuale WYNY DO BRASIL, Ibipora Londrina Parana Brasile
•
Aziende consorziate del Comprensorio del Cuoio dei comuni di
-
Castelfranco di Sotto (Pi)
-
Fucecchio (Fi)
-
Montopoli in Valdarno (Pi)
-
Ponte a Egola (Pi)
-
Santa Croce sull’Arno (Pi)
Singola azienda conciaria brasiliana.
Wyny do Brasil si trova in Brasile in una regione in cui sono presenti diverse concerie poste
ad una distanza media l’una dall’altra di 50-100 Km. Per questo tipo di aziende la problematica
dello smaltimento dei reflui solidi e liquidi deve essere affrontata singolarmente senza poter
ricorrere a soluzioni consortili o territoriali.
Wyny do Brasil è una conceria di dimensioni medio/grandi scelta per rappresentare la
situazione di aziende insistenti sul territorio in forma isolata. Produce pelli al cromo (1.500-2.000
pelli wet blue al giorno), pelli per suola (1.000-1.500 pelli conciate in vasca al tannino vegetale al
giorno) e una piccola percentuale di pelle lavorata in crust. Il peso medio delle pelli lavorate è di 31
Kg per pezzo ovvero vengono lavorate mediamente 93 ton al giorno per una produzione media di
3.000 pelli giornaliere; produzione annuale 26.000 ton pari a circa 900.000 pelli. Tali prodotti
vengono destinati all’esportazione per 80-85%, e di questi un 60% sono destinati ai mercati europei
mentre il restante 40% è destinatato ai mercati asiatici.
La conceria impiega 280-300 dipendenti raggiungendo un fatturato annuo di 35 /
45.000.000€.
In tabella 1 sono riportati i limiti di scarico in fiume prescritti all’azienda individuale
considerata dalle autorità competenti in funzione delle peculiari caratteristiche del fiume in cui la
conceria è autorizzata a scaricare.
4
Parametro
COD
Solfuri
Solidi sedimentabili
Azoto ammoniacale
Cromo trivalente
Cromo esavalente
Limite
350
<1
<1
5
<2
<0,5
u.m.
mg/l
mg/l
ml/l
mg/l
mg/l
mg/l
Tabella 1: limiti di scarico in fiume per l’azienda individuale
Consorzio conciario italiano.
Le aziende consorziate del comprensorio preso in esame sono costituite da circa 450
concerie e 400 industrie della filiera che nel complesso impiegano circa 10.000 lavoratori. Si
lavorano circa 400.000 ton all’anno di pelle grezza, e 200.000 di crust e Wet Blue per una
produzione così suddivisa:
-
35% della produzione di pelle nazionale
destinata a:
-
70% tomaia per calzatura
-
20% abbigliamento
-
10% accessori in pelle
-
L’area industriale di Ponte a Egola produce il 95% del cuoio da suola nazionale
Vendita
-
40% della produzione è esportata per il 50% nel mercato europeo e per il restante 50% nei
mercati USA e asiatici
Il fatturato annuo dell’intero comprensorio si aggira intorno ai 2 miliardi di Euro.
I limiti di scarico imposti dalla normativa nazionale per le acque nei fiumi sono riassunti nella
tabella 2:
Parametro
COD
Solfuri
Solidi sospesi
Azoto ammoniacale
Cromo trivalente
Cromo esavalente
Limite
160
<1
80
5
2
0,2
Tabella 2: limiti di scarico nel fiume per il comprensorio
5
u.m.
mg/l
mg/l
ml/l
mg/l
mg/l
mg/l
Produzione, trattamento e smaltimento dei residui liquidi e solidi per singola azienda conciaria
brasiliana – Wyny do Brasil
La conceria in esame possiede:
-
un impianto di trattamento dei reflui liquidi generali
-
un impianto di recupero e ricircolo dei bagni di calcinaio
-
un impianto di recupero e ricircolo dei bagni di concia al cromo
-
una discarica interna
-
un sistema di riciclo del cromo proveniente dai residui solidi che lo contengono
-
un accordo per il conferimento dei residui solidi esenti da cromo in un impianto di
compostaggio.
Il sistema di smaltimento dei residui solidi della conceria è fortemente legato alle caratteristiche
territoriali della conceria; quando le condizioni metereologiche consentono il trasporto dei
residui solidi a distanze ragguardevoli gli scarti organici solidi esenti da inquinanti nocivi (ad es.
cromo) vengono inviati ad un impianto di compostaggio per il riutilizzo degli scarti proteici,
quando questo non è possibile tali rifiuti vengono disciolti mediante l’utilizzo di acidi e i reflui
ottenuti vengono trattati nell’impianto generale. I solidi contenenti cromo vengono comunque
disciolti mediante acido e il refluo così ottenuto viene grigliato: il liquido viene inviato
all’impianto di recupero cromo insieme ai reflui provenienti dai bottali di concia e quindi
trattato per il riutilizzo nelle successive fasi di concia; il solido recuperato dopo grigliatura viene
compattato e conferito in discarica. In questo modo il cromo entra nel processo di depurazione
in quantità estremamente modesta e può trovarsi in quantità minime soltanto nei fanghi conferiti
in discarica.
Nelle tabelle 3,4,5 si riportano le soluzioni di smaltimento dei residui di lavorazione
disponibili e le quantità in gioco mediate sulla produzione annuale del 2003.
Produzione (ton)
Residuo conferiti in discarica (%)
Residui riutilizzati (%)
Residui riutilizzati (Kg/ton di cuoio prodotto)
Residuo generato (ton/ton cuoio)
25.400
41,2
58,8
0,33
0,56
Tabella 3: produzione e destinazione degli scarti nell’anno 2003 a confronto con la produzione
6
N° Fase di smaltimento
1
2
3
4
5
6
7
8
Discarica interna
Discarica municipale
Trattamento e riciclo nel processo
Recupero,
trattamento
e
invio
all’impianto di trattamento generale
Trattamento e compostaggio
Commercializzazione
Restituzione al fornitore
Caldaia
Totali
Volumi
(ton)
5878
17,6
52,2
1726
Residuo/totale(
%)
41,11
0,12
0,37
12,07
residuo/grezzo
(Kg/ton)
231,70
0,69
2,06
68,02
Produzione
(ton/g)
19,53
0,06
0,17
5,73
6503
106
12
5,42
14.299
45,48
0,74
0,08
0,04
256,35
4,17
0,45
0,21
564
21,60
0,35
0,04
0,02
48
Tabella 4: volumi destinati ai diversi sistemi di smaltimento
Tipo di residuo
Residui generali: pezzami, residui solidi da
pulizia condotte
Residui del settore amministrativo
assimilati agli urbani
Residui rivenduti: fusti, carta etc.
Imballaggi restituiti ai fornitori
Rasatura al cromo
Rasatura piclata
Pezzami di cuoio conciato al cromo
Pezzami di cuoio piclato
Rasatura di cuoio al vegetale rivenduta
Fango primario derivante dal trattamento
delle acque generali*
Pezzami di scarnatura
Pezzami di cuoio al vegetale
Carniccio da scarnatura
Fango recupero calcinaio e carniccio da
riscarnatura
Totale
Fase
di
trattamento
Produzione
(ton)
residuo/lavorato
(Kg/ton)
Produzione
(ton/g)
1
108,7
4,28
0,361
2
17,60
0,69
0,058
6
7
3
4
3
4
6
1
62,10
11,50
32,40
80,10
19,80
13,60
43,76
5697
2,45
0,45
1,28
3,16
0,78
0,54
1,73
224,57
0,206
0,038
0,108
0,266
0,066
0,045
0,145
18,927
1
8
4
72
5,42
1632
2,84
0,21
64,33
0,239
0,018
5,422
5
6503
256,35
21,605
14.299
564
48
* fanghi da trattamento biologico al 7% di sostanza secca fino a Giugno 2004. Successivamente alla
messa in funzione di una centrifuga (giugno 2004) si ottengono fanghi al 25-26% di secco
Tabella 5: smaltimento dei diversi residui solidi e liquidi prodotti
7
Recupero Cromo
130mc/giorno
Recupero calcinaio
200 mc/giorno
Grigliatura
Trattamento acque generali
Concia vegetale
20 mc/giorno
Grigliatura
Altre acque
850mc/giorno
Aria
Stoccaggio
calcinaio
Omogenizzazione
Sedimentazione
flottazione
Acidificazione
stoccaggio
Grigliatura
Ossidazione
biologica
800mc
Sedimentazione
H2SO4
Grigliatura
Sedimentazione
primaria
Stoccaggio
chiarificato
1
Ai bottali
Ai bottali
Settore
aerobico
Aria
1
Aria
Discarica
Polielettrolita
Settore
anossico
I laguna
5000 mc
Compostaggio
1
Aria
Omogenizzazione
700 mc
II laguna
5000 mc
Trattamento fango
Sedimentazione
biologica
180 mc
Sollevamento
Centrifuga
Scarico chiarificato
Discarica
Legenda:
Acqua
Fango
In rosso le modifiche operative dal 2004
Schema 2 impianti di trattamento e riciclo acque
8
Produzione, trattamento e smaltimento dei residui liquidi e solidi per il sistema consorziato
L’attuale distretto del comprensorio toscano del cuoio si è sviluppato nel corso degli anni a
partire da una serie innumerevole di piccolissime, piccole e medie imprese nate in ordine sparso e
spontaneo; oggi questo tipo di struttura è divenuto il vero punto di forza di tutto il sistema. Per le
sue origini, infatti, il comprensorio rappresenta un modello peculiare a livello mondiale
probabilmente irriproducibile in un differente contesto. Nel corso degli ultimi cinquanta anni si è
assistito ad una trasformazione continua della attività conciaria nell’ottica di cooperazione
soprattutto nell’ambito della tutela ambientale. Secondo questa impostazione sono nati quattro
impianti di depurazione centralizzati ciascuno diverso per caratteristiche e tipologia di trattamento,
ma comunque in linea con le più moderne tecnologie per il trattamento delle acque e in grado di
rappresentare una piattaforma a livello internazionale sulla quale sperimentazione, ricerca e
sviluppo hanno sempre avuto un ruolo di primaria importanza.
Come per gli impianti di depurazione dei reflui liquidi si è differenziato anche il sistema di
riciclo e smaltimento dei residui solidi arrivando alla realizzazione di tre diversi imianti per il
riciclo dei solidi a valore aggiunto.
Negli schemi successivi si riassume la realtà del comprensorio:
Reflui liquidi prodotti annualmente: 8.000.000 di mc
Aquarno
(S. Croce s/A)
25-30.000 mc
Cuoiodepur
(Ponte a Egola)
6-8.000 mc/giorno
CCF
(Fucecchio)
4-6.000 mc/giorno
CDC
(Castelfranco di sotto)
3.500 mc/giorno
Fango prodotto dalla depurazione degli effluenti: 200.000 ton/anno
(35-40% SS)
Schema 3 situazione dello smaltimento reflui liquidi
9
Consorzio Aquarno SpA
-
Società senza scopi di lucro per la gestione ed il trattamento dei reflui conciari provenienti
dalla zona industriale di S. Croce sull’Arno
-
La potenzialità dell’impianto è di 25.000 mc/giorno per effluenti industriali (calcolati su 5,5
giorni/settimana per 48 settimane) e 5.000 mc/giorno di effluenti domestici, per un totale di
effluenti attualmenti trattati di 3,95 milioni di mc di industriale/anno e 1,8 milioni di
domestico/anno
-
Aquarno tratta inoltre gli effluenti generati da Ecoespanso, Consorzio Recupero Cromo e
altri trasportati via autobotte (domestici e industriali)
-
Impiega circa 50 persone
-
L’impianto è nato nel 1974 ed ha visto investimenti complessivi di circa 52,7 milioni di
Euro
-
I costi di gestione sono di circa 22,8 milioni di Euro, 11,8 per il trattamento delle acque e 11
per quello dei fanghi
Consorzio Cuoiodepur SpA
-
La Cuoiodepur ha in concessione dal comune di S. Miniato la gestione ed il trattamento dei
reflui industriali e civili
-
La potenzialità dell’impianto è di 7.500 mc/giorno per effluenti industriali (calcolati su 5,5
giorni/settimana per 48 settimane) e 3.500 mc/giorno di effluenti domestici, per un totale di
1-1,5 milioni di mc di industriale/anno e 1,5 milioni di domestico/anno
-
Impiega circa 40 persone ed occupa circa 13 ha
-
L’impianto è nato nel 1980 ed ha visto investimenti complessivi di circa 47 milioni di Euro
-
I costi di gestione sono di circa 12,5 milioni di Euro
Consorzio conciatori di Fucecchio SpA
-
La potenzialità dell’impianto è di 4.000 mc/giorno per effluenti industriali (calcolati su 5,5
giorni/settimana per 48 settimane) e 1.500 mc/giorno di effluenti domestici, per un totale di
effluenti attualmente tattati di 0,9-1 milioni di mc di industriale/anno e 0,2-0,4 milioni di
domestico/anno.
-
Impiega circa 22 persone
-
L’impianto è nato nel 1980
10
Consorzio depuratore Castelfranco di Sotto Srl
-
La potenzialità dell’impianto è di 1.800 mc/giorno per effluenti industriali (calcolati su 5,5
giorni/settimana per 48 settimane) e 1.800 mc/giorno di effluenti domestici, per un totale di
effluenti attualmente tattati di 300-400.000 mc di industriale/anno e 250-300.000 mc di
domestico/anno.
-
Impiega 7 persone
-
L’impianto è nato nel 1981
Per i reflui liquidi contenenti quantità rilevanti di cromo esiste un apposito impiegato di
trattamento- recupero: il Consorzio Recupero Cromo
Consorzio Recupero Cromo SpA
-
Società senza scopi di lucro per la gestione ed il trattamento dei reflui di concia o riconcia
(conteneti cromo) derivanti da circa 240 aziende
-
La potenzialità dell’impianto è di 4-500 mc/giorno di effluenti contenenti concentrazioni di
cromo come Cr2O3 di 3 – 4 g/l
-
Impiega circa 12 persone
-
L’impianto è nato nel 1981 ed ha visto investimenti complessivi di circa 6 milioni di Euro
-
La conceria paga 0,23 Euro/kg il cromo rigenerato il quale ha un contenuto di 9-10% in peso
come Cr2O3
-
La quantità di cromo recuperato annualmente è di circa 500 ton come Cr2O3
11
Rasatura (Cr)
35-40.000 ton/anno
Rifilatura (Cr)
15-20.000 ton/anno
Carniccio
70-80.000 ton/anno
Altri
40-50.000 ton/anno
Scarti solidi della lavorazione: circa 180.000 ton/anno
Fanghi
200.000 ton/anno
SGS
(S. Croce sull’Arno)
Carniccio
Ecoespanso
(S. Croce sull’Arno)
Fanghi
Toscana Azoto
(S. Croce sull’Arno)
Organazoto
(Ponte a egola)
Rasature e rifilature
Schema 4 situazione dello smaltimento dei residui solidi
Consorzio S.G.S. SpA
-
E’ un’azienda per il recupero dei grassi e delle proteine dai carnicci al servizio di circa 240
aziende conciarie
-
L’impianto tratta circa 80.000 ton/anno di carniccio
-
Impiega circa 50 persone
-
Il costo (inclusivo di trasporto) è di 65 Euro/ton
-
L’impianto ha visto investimenti complessivi di circa 5,3 milioni di Euro
Ecoespanso Srl
-
Società senza scopi di lucro per la gestione ed il trattamento dei fanghi di supero provenienti
dai 3 depuratori di riva destra dell’Arno
-
L’Ecoespanso è incaricato della gestione e dello smaltimento del fango. Questo servizio
veniva precedentemente svolto dal CIS quando il destino finale del fango era soprattutto la
discarica
-
L’impianto è nato nel 2000 ed ha visto investimenti complessivi di circa 23,2 milioni di
Euro
12
-
La potenzialità degli impianti è di circa 40-50 Tonn./ora di fango trattato
-
L’impianto si compone di due unità:
Impianto per produzione di fango per compostaggio:
questo tratta meccanicamente i fanghi al fine di ridurne al massimo il contenuto in sostanza
secca, coadiuvando l’operazione con l’aggiunta di Calce ed altri additivi per aumentarne il
potere fertilizzante
Inertizzatore:
E’ un trattamento di pirolisi, sinterizzazione ed espansione che genera un prodotto finale
inerte utilizzabile in vari settori, soprattutto nell’industria delle costruzioni civili.
Organazoto e Toscana Azoto
-
Trattano circa 180 Ton/giorno di rasature e rifilature al cromo per la produzione di
fertilizzanti organici azotati
-
Il costo (inclusivo di trasporto) è di 50-55 Euro/Tonn
Conclusioni
Si riportano nelle tabelle seguenti i costi a confronto relativi alla depurazione delle acque generali:
Singola azienda conciaria brasiliana – Wyny do Brasil.
Il costo totale annuo per la depurazione delle acque generali è circa 108.000€ così distribuiti:
Voce di costo
Energia
33,4 %
Prodotti
11,3 %
Personale
26,4 %
Smaltimento
16,8 %
Diversi
6,4 %
Camion
5,7 %
I costi per tale trattamento si aggirano intorno a 4,95€ per ton di pelle grezza lavorata, ciò significa
che mediamente, sulla produzione dell’azienda si hanno le seguenti incidenze:
0,526€ per mc di refluo prodotto
0,153€ per pelle grezza lavorata
13
Consorzio conciario italiano.
Costo annuo per la depurazione delle acque generali è circa 30,2 milioni di € così ripartiti per i
quattro impianti citati:
Aquarno: 11,8 milioni di €
CCF: 3,7 milioni di €
CDC: 2,2 milioni di €
Cuoiodepur: 12,5 milioni di €
Tali costi possono essere così attribuiti alle varie voci di costo:
Voce di costo
Staff
9,4 %
Prodotti Chimici
22,1 %
Elettricità
7,7 %
Fanghi
48,2 %
Fognature
2,3 %
Manutenzioni
5,4 %
Vari
4,9 %
Le condizioni per lo sviluppo di un distretto mono industriale risiedono nella propria
specifica capacità produttiva la quale può esser raggiunta e mantenuta ad un livello elevato grazie
ad un largo e continuo interscambio tra piccole e medie imprese presenti in un’area geografica
relativamente piccola. In questo senso gli esempi di rilocalizzazione di intere aree industriali
conciarie in contesti geografici lontani dalle aree urbane e dismessi, non sempre rappresentano la
miglior soluzione alla questione delle problematiche ambientali legate al processo conciario: la
forza di un distretto industriale spesso deriva dalla possibilità di accedere ad un largo mercato di
lavoratori specializzati, dalla prossimità di accesso alle materie prime ed agli elementi necessari alla
produzione (macchinari, prodotti chimici, ecc).
La peculiare realtà del comprensorio descritto ha permesso di affrontare le varie
problematiche ambientali riuscendo non solo a sopravvivere nel contesto normativo europeo ma
addirittura ad incrementare la propria produzione (oggi l’Italia rappresenta nel contesto conciario il
14
60% della produzione europea). E’ infatti la creazione di organizzazioni consortili che emerge come
unica possibilità per far fronte a tutte le problematiche relative all’inquinamento conciario: agenzie
di controllo, centri di formazione e ricerca, associazioni di categoria sono gli elementi che operano
nel contesto dei consorzi per la promozione della ricerca ed il trasferimento tecnologico; solo in
questo modo è possibile far fronte alla complessa gestione ambientale che per questi distretti
richiede anche di evitare conflitti, di preservare la risorsa acqua e di avere sempre un ruolo chiave
nella legislazione inerente a questi campi.
D’altra parte un’azienda singola, in un contesto quale quello brasiliano, con disponibilità di
ampie superfici utilizzabili per il trattamento delle acque e per l’utilizzo a livello agricolo dei
residui conciari ha le condizioni ottimali per ridurre i costi di smaltimento pur nel rispetto delle
normative vigenti.
A livello economico le due realtà sono difficilmente confrontabili essendo tale bilancio
estremamente legato al contesto generale in cui esse si trovano: la differenza che emerge dal conto
economico per le due situazioni è estremamente ampia e non spiegabile se non facendo ricorso ad
una più ampia analisi e visione delle due realtà in cui si trovano.
15