marzo 2015

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marzo 2015
MARZO 2015
Perdersi
di Mariarosaria D'Esposito
Quando il cuore
"balla" troppo
di Vittorio Fabbrocini
Auto usate: attenzione
ai km contraffatti
di Valerio Massimo Aiello
LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE - Anno IX • NUMERO 3
COPIA GRATUITA
LA MIA PENISOLA
100% FITNESS MAGAZINE
Anno IX • NUMERO 03
★ In copertina
Michele Esposito
di Sorrento
★ fotografato da
Valerio Gargiulo
Sorrento
Tel. 081.8072448
Periodico di attualità
a diffusione gratuita
Dep. Aut. Tribunale di
Torre Annunziata del 09.06.2010
SOMMARIO
★ Direttore responsabile
Giuseppe Damiano
★ Editore
Giuseppe Manzi
★ Redazione
Via Camaldoli, 18 - Vico Equense
★ Progetto Grafico
Maurizio Manzi
Bingwa Art Factory
[email protected]
★ Stampa
Grafica Cirillo
Scafati (Sa)
Contatti
Tel. 081.5341117
[email protected]
06
La riabilitazione neurologica
Appunti
20
08
QUALITY
PARTNERS
18
La Vignetta
10
Gli esperti del mese
12
di Brigida Pinto
Bambini spettatori e vittime
di Carlo Alfaro
24
Perdersi
Sessualità, infertilità e
relazione di coppia
14
26
di Mariarosaria D'Esposito
Dopo l’influenza prendiamo
le vitamine e minerali
di Giuseppe De Simone
16
Le raccomandazioni cliniche
per la salute orale delle
future mamme e del
nascituro
di Vittorio Milanese
di Olga Paola Zagaroli
Quando il cuore "balla" troppo
di Vittorio Fabbrocini
30
Via la cellulite con
l'ozono terapia
di Antonio Coppola
34
Upper crossed syndrome
di Barbara Martino
L'aforisma del mese:
Quando ci sentiamo deboli, tutto ciò
che dobbiamo fare è aspettare un po'.
La primavera torna, le nevi
dell’inverno si sciolgono e le loro
acque ci infondono nuova energia.
Paulo Coelho
38
48
di Bianca Pane
di Ernesto Lupacchio
Prevenire è meglio
che guarire! - II parte
40
I disturbi del linguaggio ed
intervento psicomotorio nel
bambino tra i 3 e 5 anni
II parte
di Daniela Caiafa
42
Cosa è in grado di “sentire”
il feto?
di Angela Maria Flinio
44
Il massaggio hawaiano
Lomi Lomi
di Mariateresa Caiafa
46
L’alimentazione corretta
si insegna da piccoli
di Francesca Maresca
Chi non ha mai amato non ha
mai vissuto
52
Auto usate: attenzione ai km
contraffatti
di Valerio Massimo Aiello
54
Faccio Nuoto
di Nello Iaccarino
56
I luoghi insoliti della Penisola
Sorrentina: Vico Equense
di Nino Aversa
58
Ma chi è veramente
l'Uomo?
di Domenico Casa
60
Meglio un uovo oggi…
di Anna Maione
61
Le uova marmorizzate
di Imma Gargiulo
62
Non giudicare
di Salvatore Spinelli
LO SGUARDO DELLA RANA DARDO
APP
UNTI
Bresaola,
la regina
delle diete
La conoscono tutti, specialmente le persone che seguono diete dimagranti e gli
sportivi. Il motivo è presto
detto: la bresaola può fregiarsi
di un titolo regale, quello che
la elegge a regina della nutrizione. Pochi grassi, tanta
leggerezza, eccellente fonte proteica. La bresaola può
essere definita, dati alla mano,
MASTICA
PER RIEMPIRTI
Così mangi piano e lasci
tempo all'organismo di avvertire
all'organismo di avvertire il senso di
sazietà (già: non compare appena
hai deglutito). Più mastichi, più
sminuzzi, più il boccone si
ingrossa, e più ti riempi.
il salume più magro per eccellenza. Rispetto agli altri prodotti di
questo tipo, infatti, presenta il più
basso contenuto in grassi totali (2
g/100 g).
È anche il salume più leggero:
una porzione da 50 grammi, 7-8
fette, fornisce il minor apporto
calorico (circa 76 kcal), con il vantaggio di non dover sgrassare le
fette come nel caso di altri salumi
di questo tipo. In più, come tutti
gli alimenti di origine animale, le
proteine in essa contenute sono
di elevata qualità biologica e forniscono nelle giuste quantità tutti
gli aminoacidi essenziali. Il processo di stagionatura frammenta le
proteine in molecole più piccole.
Quindi, rispetto alla carne fresca, è ancora più digeribile.
È un’ottima fonte di vitamina
B12, fondamentale per la sintesi
dei globuli rossi. Il valore supera
il 30% della dose giornaliera di
assunzione raccomandata, pertanto la bresaola può fregiarsi
del claim “Fonte di vitamina
B12”. Tra i salumi italiani, è anche
l’unico prodotto che raggiunge il
titolo “Fonte di ferro”. Questo
carattere qualificante è legato alla
presenza di ferro eme, caratteristico degli alimenti provenienti dal
mondo animale, facilmente assorbibile dall’organismo.
Sei sicuro
di ricordare
bene?
Quante volte capita di essere sicuri di ricordare un'informazione
e invece poi, sul più bello, ci si
accorge di non sapere più nulla:
una strada confusa con un'altra,
un numero di telefono sbagliato,
un appuntamento dimenticato. I
motivi per cui questo può succedere sono tanti: l'informazione
può essere troppo complessa
da tenere a mente, si è stanchi
o si è soprappensiero.
Oggi però si sa cosa succede nel
cervello quando si verificano episodi di questo genere.
Uno studio pubblicato su Nature Neuroscience dalla Stanford
University ha infatti dimostrato
che la sicurezza di ricordare un'informazione e la reale capacità di
farlo risiedono in due aree diverse
del cervello.
In pratica, quando si apprende un
dato (il nome di una persona per
esempio) e si pensa di ricordarlo
con facilità, si "accende" una parte
frontale del cervello, cioè la corteccia ventromediale prefrontale.
Per far si, invece, che l'informazione diventi un ricordo, si deve attivare un'area laterale del cervello,
cioè il lobo mediale temporale
Quando l'eros si tinge
di bianco
Matrimoni "in bianco" per 1 coppia su 5 e non per il colore dell'abito indossato in Chiesa, ma per
la rinuncia quasi totale al sesso.
Lo denunciano i sessuologi americani, secondo i quali le coppie
che consumano meno di 10 rapporti all'anno continuano a moltiplicarsi, così come aumentano
i giovani sposini freschi di altare
che scoprono un'insormontabile
incompatibilità sessuale.
Colpa, dicono gli esperti, di una
crescente ossessione per il matrimonio, che spinge a fare il grande
passo di corsa, senza avere il tempo di capire se il partner prescelto
RISPETTA I GUSTI
DEI BAMBINI
Ogni attività è un arricchimento, ma non bisogna esagerare. è importante chiedersi se davvero il bambino sente l'esigenza di tutte le cose che gli sono
proposte. Un'attività sportiva, magari all'aperto, è
utile, ma deve essere lo sport che piace a lui.
Anche la scelta di suonare uno strumento deve essere
compiuta in accordo con il figlio: spesso si tratta di
un'ambizione dei genitori, più che una sincera vocazione del piccolo.
sarà quello giusto sotto tutti i
fronti: anche quello sessuale.
D'altra parte, non tutte le coppie ritengono che l'assenza di
sesso sia un problema, così
come pensare che il sesso
monogamo e duraturo possa
mantenersi sempre bolltente
è un'illusione. Una sessuologa di Chicago suggerisce le
tre carte vincenti salva-intimità da giocarsi: 1. organizzare
una serata in cui lui è il macho,
lei la donna sottomessa; 2.
esplorare novità in camera da
letto; 3. parlare, parlare, parlare in modo piccante di sesso.
Caffellatte
per la colonna
Non lo sapevi? Anche il caffè può
irrobustire le ossa. Fai così: riempi
una scodella grande di latte parzialmente scremato, bevilo e avanza quello che ti serve per macchiare il caffè;
quindi versa la tua benzina nera e
sorseggia. Ecco: così un caffè ti
darà il 25% del fabbisogno
giornaliero di vitamina D
e il 30% di calcio.
Gli ESPERTI
di questo mese
#ANESTESISTA
Dott. Antonio Coppola
Medico, pediatra, rianimatore, anestesista
specializzato nella terapia del dolore
338.1705569
#CARDIOLOGO
Prof. Dott. Vittorio Fabbrocini
Cardiologo e Internista, è stato Libero
Docente presso l’Università di Napoli,
Primario ospedaliero e poi Cardiologo
ambulatoriale a Napoli. Giornalista
pubblicista, già Redattore scientifico de
"IL MATTINO" di Napoli
338.4086506
[email protected]
#FARMACISTA
Dott. Giuseppe De Simone
Laureato in Farmacia e Specializzato in
Scienza e tecniche delle piante officinali
presso l’Università Federico II di Napoli.
335.5302988
#LOGOPEDISTA
Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito
Laureata in Logopedia presso l’Università
Federico II di Napoli
Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
338.3191494
#NUTRIZIONISTA
Dott.ssa Francesca Maresca
Laureata in Dietistica presso
l’Università di Napoli Federico II.
Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30
334.2258132
#OSTETRICA
Dott.ssa Angela Maria Flinio
Laureata in Ostetricia presso l'Università di
Napoli Federico II. Libero Professionista
339.1937664
[email protected]
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100% FITNESS MAG • Marzo 2015
#CHIROPRATICA
Dott.ssa Barbara Martino
Laureata in chiropratica all’AngloEuropean College of Chiropractic in
Bournemouth (Ingh.), membro dell’A.I.C.
Tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00
349.1381175
#FISIOTERAPISTA
Dott.ssa Brigida Pinto
Laurea in Fisioterapia e laurea magistrale
in Scienze Riabilitative delle Professioni
Sanitarie, entrambe conseguite presso
l’Università “Federico II” di Napoli.
331.2668437
[email protected]
#NEUROPSICOMOTRICISTA
Dott.ssa Daniela Caiafa
Laureata in Neuropsicomotricità dell’età
evolutiva, presso l’Università Federico II
Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
347.5477785
#ODONTOIATRA
Dott. Vittorio Milanese
Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria
presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.
Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
338.4698121
#PSICOPEDAGOGISTA
Dott.ssa Bianca Pane
Laureata in Filosofia e Psicopedagogia
presso l’Università di Napoli Federico
II, specializzata in Gestalt Counseling
Bioenergetica e Terapie Olistiche
393.9315564
#SESSUOLOGA
Dott.ssa Olga Paola Zagaroli
Sessuologa
Lunedì e Giovedì dalle 15.30 alle 17.30
335.8709595
#LOGOPEDISTA
http://bit.ly/1c9PCsk
Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito
Giovedì e Sabato
dalle 9.00 alle 13.00
338.3191494
Perdersi
Marzo 2005
“Alice era sul podio con la
stampata del discorso stretta
in mano e osservava il pubblico seduto nel salone delle feste
dell’hotel...Iniziò il suo discorso...
«Buongiorno. Sono la dottoressa Alice Howland... Ho insegnato
alla Harvard University per venticinque anni. Ho tenuto corsi
di psicologia cognitiva, ho condotto ricerche nel campo della
linguistica e tenuto conferenze
in tutto il mondo. Ma oggi non
sono qui per parlarvi in qualità di esperta di psicologia o di
linguaggio. Oggi sono qui per
parlarvi come esperta del morbo di Alzheimer... Sono esperta
dell’argomento perché poco più
di un anno fa mi è stata diagnosticata una forma presenile di
Alzheimer. Sono onorata di avere quest’opportunità di parlare
con voi oggi, nella speranza di
potervi fornire qualche indicazione su cosa significhi convivere con la malattia. Presto, pur
continuando a sapere cosa si
prova, non sarò più in grado di
raccontarvelo. E anche troppo
presto non avrò più nemmeno
coscienza di essere malata....
Nella fase iniziale dell’Alzheimer noi malati non siamo del
tutto incapaci. Non siamo privi
di linguaggio o di opinioni che
contano o di prolungati periodi
di lucidità. Eppure non siamo
più affidabili né all’altezza della maggior parte dei compiti
richiesti dalla nostra precedente esistenza... Non lavoro più a
Harvard. Non leggo e non scrivo più libri o articoli di ricerca...
12
Combatto per trovare le parole
che vorrei dire e spesso sento di
dire parole sbagliate. Non riesco
a giudicare le distanze spaziali,
questo significa che mi cadono
le cose e cado spesso e riesco a
perdermi a due isolati da casa. E
la mia memoria a breve termine
è appesa a un paio di fragili fili.
Sto perdendo i miei ieri. Se mi
chiedeste cos’ho fatto ieri, cos’è
successo, cos’ho visto e sentito
e ascoltato, mi sarebbe molto
difficile fornirvi i dettagli.
Posso forse azzeccare un paio
di cose. Sono brava a tirare
a indovinare. Ma non è che lo
sappia davvero. Non mi ricordo
di ieri e neppure dell’altroieri. E
non ho alcun controllo su quali
ieri posso ricordare e quali vanno perduti.Con questa malattia
non si può patteggiare...
Sentirsi diagnosticare l’Alzheimer è come essere marchiato
con una lettera scarlatta.... Per
favore, non limitatevi a guardare la nostra lettera scarlatta e
a cancellarci dalla vostra vita.
Guardateci negli occhi e parlate con noi. Non spaventatevi e
non prendetela come un’offesa
personale quando faremo degli
errori, perché li faremo. Ripeteremo le stesse cose, cambieremo posto alle cose e ci perderemo. Ci dimenticheremo come vi
chiamate e cos’avete detto due
minuti prima. Faremo anche del
nostro meglio per compensare
e nascondere le nostre lacune
cognitive. Vi incoraggio a darci
maggiore autonomia, anziché
limitarci... Lavorate con noi.
Aiutateci a sviluppare soluzioni
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
che ci permettano di aggirare
i nostri deficit di memoria, linguaggio e capacità cognitive.
Incoraggiateci a partecipare a
gruppi di sostegno. Possiamo
aiutarci a vicenda, sia le persone affette da demenza sia chi
le assiste.... I miei ieri stanno
scomparendo, i miei domani
sono incerti, e allora per cosa
vivo? Vivo giorno per giorno.
Vivo nel presente. Uno di questi
domani dimenticherò di essere
stata qui davanti a voi a tenere
questo discorso. Ma solo perché
presto me ne dimenticherò non
vuol dire che l’oggi non conta.
Non mi viene più richiesto di
tenere lezioni sul linguaggio
all’università o conferenze di
psicologia in giro per il mondo.
Ma oggi sono qui davanti a voi
a tenere un discorso che spero
sarà il più importante della mia
vita. E ho il morbo di Alzheimer.
Grazie.» “
Tratto da “Perdersi”
di Lisa Genova
Alice Howland ha 50 anni. È una
scienziata di fama internazionale
che dopo anni di studio è riuscita
finalmente a concretizzare il suo
sogno: una cattedra di linguistica
alla prestigiosa università statunitense.
John, suo marito, è un affermato
ricercatore di chimica. La coppia
ha tre figli, Tom, Anna e Lydia,
profondamente diversi tra loro,
ciascuno realizzato in rapporto
alle proprie personali ambizioni.
A casa di Alice c'è sempre un clima di serentità familiare ed intellettualmente elevato.
Ad un tratto però accade qualcosa. Non avviene all'improvviso, ma
con una certa gradualità. Sempre
più spesso Alice sente di non riusciure a trovare le parole: sono
sulla punta della lingua, “galleggiano davanti ma non riesce a
raggiungerle”.
Un giorno le capita di dimenticare
il numero delle uova per il dolce
di Natale che faceva da anni, da
quando era bambina. Alice inizia
a temere che qualcosa non vada
in lei. Fin quando un pomeriggio
si ritrova in una piazza, a pochi
metri da casa e si sente persa.
Riconosce quel posto, sa di averlo visto e di esserci già stata tante
volte, ma in quel momento per lei
è indefinibile e non riesce più ad
orientarsi.
Di lì a poco le viene diagnosticata
una forme precoce di Alzheimer.
La donna forte che ha sorretto
e sostenuto la sua famiglia e la
sua carriera diventa ogni giorno
più fragile e tutto quello in cui ha
creduto pare sgretolarsi sotto i
suoi occhi.
“Perdersi” è il libro di esordio
di Lisa Genova. Laureata in neuropsichiatria, si occupa da sempre
delle patologie e dello studio del
cervello umano. Il romanzo pubblicato nel 2007 diviene in breve
tempo un bestseller dell'editoria
e riscuote un enorme successo
internazionale. Il film pluripremiato “Still Alice”, adattamento cinematografico del romanzo,
esce nelle sale cinematografice
alla fine del 2014. Julianne Moore,
nei panni di Alice, riceve nel 2015
il Premio Oscar come migliore
attrice protagonista.
allacciarsi le scarpe o preparare un caffè). Nell'ultimo stadio
della malattia il paziente perde
completamente ogni funzione
cognitiva e linguistica, con gravi
difficoltà anche di tipo motorio.
L'Alzheimer ha prognosi infausta.
L'intervento logopedico come
d'altronde quello farmacologico,
non ha chiaramente effetti risolutivi. Mira piuttosto a rallentare
l'inevitabile declino cognitivo e
linguistico ed a mantenere quanto più a lungo possibile le facoltà
ancora integre.
Non meno importante il supporto
emotivo ed organizzativo fornito
ai familiari, mediante indicazioni
sul come destreggiarsi al meglio
nella vita quotidiana e nella scelta
delle attività più adeguate.
Lo sguardo di Alice che si affievolisce, l'essere svuotata del proprio
passato e dei ricordi e il suo lessico che si dimezza giorno dopo
giorno ci riempiono inevitabilmente della progressiva e terribile
devastazione del “perdersi”.
★
L'Alzheimer è una patologia in
forte incremento.
La sintomatologia presente al suo
esordio non la rende facilmente
diagnosticabile, in quanto spesso
confusa con ansia o depressione.
In questo stadio iniziale il paziente è disorientato, ha difficoltà nel
reperire i vocaboli o a ricordare
eventi accaduti di recente.
In una fase successiva la sintomatologia si acutizza e la perdita di
memoria si fa talmente estesa da
compromettere lo svolgimento
delle normali attività quotidiane;
al deficit espressivo si associa
quello della memoria procedurale (diviene impossibile anche
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
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#FARMACISTA
Dott. Giuseppe De Simone
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Dopo l’influenza
prendiamo le
vitamine e minerali
Se il virus influenzale non ci ha
risparmiato neppure questa stagione, ecco qualche consiglio utile per accelerare la ripresa. Anche
se la fase acuta dell’infezione è
passata, il malanno stagionale lascia debilitati a lungo.
Malessere e stanchezza ci possono accompagnare per una decina
di giorni e oltre. Il giusto apporto
di vitamine e minerali ci aiuterà
a rimetterci in forma più velocemente, rafforzando in breve
tempo il sistema immunitario e
aiutandoci a recuperare energia.
Se reduci dall’influenza, oltre a
seguire una dieta leggera, varia
ed equilibrata, bisogna mettere
nel piatto soprattutto quei cibi
che contengano tanta vitamina
C, fondamentale per rinforzare le
difese immunitarie provate dalla
recente lotta contro il virus. Non
facciamoci quindi mancare gli
14
agrumi, magari anche in forma
di spremute fresche (da bere appena fatte), e poi kiwi, fragole,
ribes nero, pomodori, peperoni, broccoli, rucola, cavoli, cavolfiori e spinaci.
Consumiamo almeno tre frutti
freschi al giorno e, ad ogni pasto,
ortaggi e verdure di stagione
cuocendoli poco (al vapore o in
padella) per preservarne al massimo il contenuto vitaminico. Le
vitamine A ed E, oltre a essere
anch’esse potenti antiossidanti,
lavorano in sinergia con la vitamina C. La vitamina A rinforza le
cellule delle mucose, vere e proprie barriere contro le aggressioni
di virus e batteri. Inoltre protegge
la C e la E dal deterioramento e
ne facilita l’utilizzazione da parte
dell’organismo.
La vitamina C e la vitamina E,
dal canto loro, potenziano reci-
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
procamente i loro effetti antiossidanti. Non facciamoci mancare
il gruppo B e la vitamina D.
Oltre a frutta e verdura freschi,
anche latticini, carboidrati complessi, carne magra o
pesce non dovranno mancare,
per assicurare il giusto apporto
di molti altri micronutrienti essenziali. Come per esempio le
vitamine del gruppo B, indispensabili negli stati di affaticamento
per fornire energia e stimolare il
processo di guarigione.
Oltre che nelle verdure a foglia
verde si trovano nei cereali integrali, nel lievito di birra e in
carni e frattaglie. E la vitamina D,
che svolge un ruolo essenziale nel
rendere più brevi i tempi di guarigione e che troviamo in abbondanza nell’uovo e nel salmone.
Una dieta quanto più varia sarà
quindi l’ideale per avere il massimo beneficio, poiché tutte le vitamine agiscono meglio in sinergia.
E non solo tra loro, ma anche con
alcuni elementi come zinco, magnesio, rame. Ma quando si ha
un aumento nel fabbisogno vitaminico e minerale, proprio come
in caso di convalescenza, è indicato assumere anche integratori
multivitaminici che forniscano
la giusta dose di tutti i micronutrienti necessari.
Non esitare a chiedere consiglio
al Tuo farmacista
★
#ODONTOIATRA
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Dott. Vittorio Milanese
Martedì e Giovedì
dalle 13.30 alle 15.00
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Le raccomandazioni cliniche
per la salute orale delle future
mamme e del nascituro
Il Ministero della Salute ha appena pubblicato le
“Raccomandazioni per la promozione della salute orale in età perinatale” elaborate dal Gruppo
tecnico in materia di odontoiatria in cui ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) ha svolto un
ruolo importante.
Il documento contiene una serie di indicazioni, basate
sull’evidenza scientifica, volte a contribuire al miglioramento della salute orale delle donne in gravidanza, a
prevenire le malattie orali nei bambini piccoli, a diffondere informazioni accurate ed a garantire l’erogazione
16
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
di appropriate cure odontoiatriche nelle gestanti.
Come per le altre indicazioni e linee guida recentemente pubblicate, “Indicazioni per la promozione
della salute orale nelle scuole secondarie” e le
“Linee guida nazionali per la prevenzione ed il
trattamento odontoiatrico della sindrome delle
apnee ostruttive nel sonno”, viene evidenziato il
ruolo centrale dell’odontoiatra nella tutela della salute dell’individuo.
Di seguito proporrò alcune nozioni fondamentali,
il testointegrale delle raccomandazioni cliniche lo
potete trovare al seguente link:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2317_allegato.pdf
Le terapie odontoiatriche sono sicure ed essenziali per il mantenimento della salute durante la
gravidanza:
★ la gravidanza non è un motivo per rinviare cure
odontoiatriche di routine o il trattamento di condizioni acute o necessarie.
★ le misure diagnostiche, comprese le radiografie
necessarie, possono essere intraprese in modo sicuro, adottando le precauzioni indicate.
★ l'ablazione del tartaro sopragengivale e la levigatura radicolare per controllare e curare la gengivite
e la parodontite possono essere eseguite in modo
sicuro; il metronidazolo, per via locale o sistemica,
va evitato durante il primo trimestre.
★ il trattamento delle infezioni acute odontogene
o, comunque, di possibili focolai infettivi orali dovrebbe essere effettuato in qualsiasi periodo della
gravidanza.
★ i trattamenti odontoiatrici necessari, compresa la
terapia endodontica e le avulsioni dentali, possono
essere intrapresi con sicurezza.
★ le misure diagnostiche, le cure preventive e i trattamenti necessari possono essere generalmente condotti durante la gravidanza; in caso di dubbio, consultare il ginecologo curante che segue la gestante.
★ le cure odontoiatriche urgenti possono essere
fornite in qualsiasi momento durante la gravidanza;
i ritardi nei trattamenti potrebbero provocare danni
imprevedibili alla gestante e, eventualmente, al feto.
Tutti i sanitari dovrebbero consigliare alle donne
gestanti le seguenti azioni per migliorare la propria
salute orale:
★ spazzolare i denti due volte al giorno con un
dentifricio al fluoro e utilizzare il filo o altro ausilio
interdentale tutti i giorni;
★ limitare l'assunzione di cibi contenenti zuccheri
solo durante i pasti;
★ scegliere acqua o latte magro come bevanda.
Evitare le bevande gassate durante la gravidanza;
★ scegliere frutta piuttosto che succhi di frutta per
soddisfare l'assunzione di frutta giornaliera raccomandata;
★ effettuare una visita odontoiatrica e una seduta di
igiene orale professionale, se non è stata effettuata
negli ultimi sei mesi o se si è verificata una nuova
condizione;
★ in caso di problemi di salute ai denti o alle gengive,
recarsi dal proprio odontoiatra dove poter eseguire le
terapie necessarie e indicate, anche prima del parto.
Tutti i sanitari dovrebbero consigliare alle donne
in gravidanza che:
★ le cure dei denti sono sicure ed efficaci durante
la gravidanza;
★ durante il primo trimestre è utile recarsi dall'odontoiatra per la diagnosi e le eventuali terapie di
processi patologici che necessitano di trattamento
immediato;
★ in caso di sanguinamento gengivale, dolore dentale, presenza di cavità nei denti, denti mobili, gonfiore
alle gengive che insorgono durante il periodo di gravidanza, è necessario recarsi dal proprio odontoiatria
per la diagnosi e le cure del caso;
★ il periodo di tempo tra la 14a e la 20a settimana è
ideale per provvedere alle cure dentali;
★ le terapie orali elettive possono, invece, essere
rimandate dopo il parto;
★ il ritardo nel provvedere alle cure necessarie per
condizioni patologiche esistenti potrebbe comportare un rischio significativo per la madre e, indirettamente, al feto.
★
#FISIOTERAPISTA
Dott.ssa Brigida Pinto
[email protected]
331.2668437
La riabilitazione
neurologica
Dato il tema a me caro, intendo quanto state per leggere un
pre-articolo, come quelle romantiche e machiavelliche prefazioni
dei libri gialli che sembrano dirti
poco, ma in realtà ti aprono la
mente ad orizzonti che mai avresti immaginato di vedere poi.
Ogni volta che devo spiegare
a qualcuno cosa si intende per
“riabilitazione neurologica”
mi viene in mente questa poesia
degli anni Settanta:
Tu non ottieni la porcellana mettendo la terra raccolta al sole.
Tu devi mettere la terracotta al
calore bianco del forno se vuoi
ottenere la porcellana. Il calore
rompe alcuni pezzi. L'invalidità
rompe alcune persone…
Il paziente neurologico ha avuto
un danno del sistema nervoso
nelle sue componenti centrale (encefalo, cervelletto, tronco
encefalo o midollo) e/o periferiche (nervi e giunzioni e placche
neuromuscolari), ad eziologia
varia (vascolare, traumatica, infettiva,metabolica…) che gli ha
provocato una limitazione delle
sue normali possibilità operative a
causa di una riduzione del ventaglio delle proprie abilità motorie,
linguistiche, prassiche, comunicative e percettive.
Per neuroplasticità s'intende la
capacità del SN di andare incontro a modificazioni strutturali e
funzionali in risposta oltre che
ad eventi fisiologici e stimoli am18
bientali anche e soprattutto ad
eventi patologici, diventando uno
dei meccanismi alla base del recupero in tale ambito. La sfida per
paziente e terapista sta proprio
nello scoprire modi e mezzi per
influenzare tale rimodellamento
cerebrale (e quindi il recupero),
senza però cadere nella trappola
materialista che disumanizza l'Essere Umano privandolo di quegli
elementi "magici" che lo rendono
tale (Agnati).
Le varie ipotesi teoriche avanzate a sostegno del recupero funzionale del SNC possono essere
schematicamente raccolte in due
gruppi che identificano due tipi
generali di recupero:
★ Il recupero adattivo secondo
cui la funzione non è sostituita,
ma solo compensata: i cambiamenti comportamentali dopo un
danno cerebrale, quindi, includono non solo le difficoltà ridotte
dal danno, ma anche i cambiamenti nel comportamento che
un individuo sviluppa allo scopo
di compensare tali difficoltà . Le
varie tecniche terapeutiche utilizzate mirano ad addestrare ed a
far acquisire una serie di abilità e
di competenze, in grado di compensare quanto “perso”.
★ Il recupero intrinseco caratterizzato invece dalla possibilità
di riottenere un controllo nervoso sulle funzioni lese e in grado
di permettere il ripristino di una
motricità funzionalmente utile,
attraverso training specifici.
L’obiettivo, in ogni caso, è sempre
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
lo stesso: creare strategie.
Le metodologie, gli strumenti, i
percorsi riabilitativi possono essere i più disparati: non il tutto a
tutti, né lo stesso trattamento a
tutti, ma la best practice riabilitativa per tutti.
La pratica va sempre personalizzata, sta alle competenze e alle
abilità del fisioterapista inserire
la matrice adatta a quel paziente, in quel momento, in quel dato
contesto:
…Ma una volta che la terracotta passa attraverso il fuoco al
calore bianco e ne viene intera,
questa non tornerà mai ad essere terracotta;una volta che una
persona ha superato un'invalidità
con il suo coraggio, la sua determinazione e il suo lavoro duro,egli ha una profondità di spirito
che tu ed io conosciamo poco".
★
#PEDIATRA
Dott. Carlo Alfaro
http://bit.ly/1dzh7MF
Pediatra
Bambini spettatori
e vittime
quando la donna vittima di
violenza è una mamma.
Secondo la definizione del Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso
all’Infanzia, per “violenza assistita” si intende la
situazione in cui il minore fa esperienza di qualsiasi
forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti
di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed
economica, su figure di riferimento o su altre figure
affettivamente significative, comprese le violenze
messe in atto da minori su altri minori e/o su altri
membri della famiglia, e gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni degli animali domestici.
Il bambino può fare esperienza di tali atti direttamente (quando avvengono nel suo campo percettivo),
indirettamente (quando il minore ne è a conoscenza), e/o percependone gli effetti. Il caso più comune
(e più grave) è quello in cui il bambino assiste ad
una violenza fisica e sessuale commessa da un genitore contro l’altro (violenza domestica), o ai litigi
dei genitori che usano tra loro una grave veemenza
verbale nell’ambito di una comunicazione a forte
connotazione aggressiva.
Nell’ambito della violenza domestica, i figli sono
sempre coinvolti, direttamente perché sono vittime
essi stessi delle violenza, e indirettamente perché
assistono le violenza del padre contro la madre.
I dati sul fenomeno
Il rapporto dell’organizzazione non governativa Save
the Children e del Garante dell’Infanzia della Regione Lazio, presentato in occasione del convegno
“Spettatori e Vittime: i bambini e le bambine che
assistono a un atto di violenza lo subiscono”, denuncia che almeno 400.000 minori in Italia ogni anno
vedono o percepiscono la violenza sulle loro madri.
Nel mondo, i casi variano dai 3,3 milioni ai 10 milioni
di bambini per anno, nei vari studi.
20
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
Nella casistiche, la violenza domestica è diffusa
ovunque, senza limiti di età, situazione socioeconomica, religione, razza, educazione e cultura.
Le conseguenze sui minori.
Molti studi hanno documentato le gravi conseguenze delle violenze e degli abusi perpetrati sui minori.
Poco si conosce invece del maltrattamento assistito,
connesso alla violenza sulle madri, ma esso ha gli
stessi effetti sulla salute psico-fisica dei minori del
maltrattamento diretto: esporre il bambino alla visione o alla percezione di un maltrattamento (fisico,
verbale o psicologico) sulla madre equivale sottoporlo ad un maltrattamento diretto.
Gli effetti negativi tendono a persistere nel tempo anche molti anni dopo l’esposizione alla violenza. Gli studi hanno descritto le seguenti situazioni
problematiche nei bambini vittime della “violenza
assistita”:
Perdita della relazione di attaccamento
con le figure genitoriali, fondante per l’equilibrio psico-affettivo dell’individuo. Si è trovato che i
bambini esposti al conflitto tra i genitori perdono la
relazione di “attaccamento sicuro” con le figure di
accudimento, che rappresenta la base sicura per la
loro crescita emotiva. La relazione di attaccamento
è quella che ci consente di diventare “resiliente”,
cioè capaci di resistere a situazioni problematiche
o traumatiche senza soccombere, perché sorretti
da una forza interiore che ci mantiene in equilibrio
e fa reagire in modo positivo ad eventi traumatici.
La resilienza ha la sua radice nei “modelli operativi
interni” che sono gli schemi mentali entro cui far
rientrare tutte le esperienze vissute e che il bambino
si costruisce nei primi due o tre anni di vita, attraverso le relazioni interpersonali con le persone che
si prendono cura di lui (in genere la madre). In base
alla risposta della madre alle richieste del bambino
quando sente paura, dolore, fame, freddo, il piccolo
costruisce modelli di relazioni significative che lo
accompagneranno per tutta la vita.
Questo modello di reazione tende a permanere e a
rinforzarsi nel tempo e a rendere il bambino, e poi
l’adulto, corazzato e resistente all’impatto turbativo
di eventi stressanti, non evitabili nella vita, con la
capacità di elaborare e ammortizzare le esperienze
negative e dolorose. Se un’esperienza negativa o
traumatica avviene in un soggetto che ha avuto la
possibilità di strutturare una attaccamento sicuro, il
suo impatto sarà meno grave e la possibilità di ripararla decisamente superiore a quella di un soggetto
che non ha avuto un attaccamento sicuro.
Perdita di ruolo materno. Spesso la madre
vittima di violenza esercita violenza fisica e
trascuratezza nei confronti dei figli, ha una ridotta
risposta emozionale ed attenzione ai loro bisogni.
Il conflitto può diventare il centro dei pensieri della
madre, ed il bambino diventare in qualche modo
“invisibile”.
Vissuti di colpa nel bambino. I bambini, in
virtù del pensiero egocentrico proprio dell’età,
1)
2)
possono facilmente equivocare sulle cause degli
scontri fra i genitori, attribuendole al proprio cattivo
comportamento, il che induce in loro sentimenti di
fallimento, colpa, inadeguatezza, rabbia, impotenza,
vergogna, con conseguente perdita di autostima.
Comportamenti “adultizzati”. Alcuni bambini possono acquisire comportamenti di accudimento e protezione verso la madre, mettendo
in atto numerose strategie di tutela, come andare
a controllare chi suona alla porta o rispondere al
telefono per filtrare le telefonate del padre. Talvolta
il bambino ha continui pensieri su come prevenire
la violenza o tutelare e mantenere integre una o
entrambe le figure genitoriali, che impegnano le sue
operazioni mentali distogliendolo dal resto, o può
addirittura evitare di uscire di casa perché la madre
potrebbe essere picchiata in sua assenza, sviluppando assenteismo scolastico e isolamento sociale.
Sentimenti ambivalenti. Spesso i figli in situazioni di conflitto familiare imparano ad assumere comportamenti compiacenti e a dire bugie,
dando ragione all’uno o all’altro genitore a seconda
delle circostanze, o del genitore con cui si trovano.
A volte invece cercano disperatamente di trovare
spiegazioni alternative per salvare l’immagine di
una o entrambe le figure genitoriali, dando ragione
ora all’uno ora all’altro in modo del tutto scollegato
dalla realtà dei fatti. Ciò crea confusione nello sviluppo della loro identità e personalità. Il più delle
volte non si confidano con nessuno, sviluppando
due vite parallele, una normalità pubblica e una crisi
entro le mura domestiche, che ha esiti negativi sul
loro equilibrio interiore.
4)
5)
3)
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
21
#PEDIATRA
6)
7)
8)
Disturbo post-traumatico da stress, con
flashback, incubi, insonnia, preoccupazione
costante di un possibile pericolo, ansia e angoscia.
Disturbi emotivi, come sensi di colpa e vergogna, esplosioni emotive improvvise (pianto,
crisi di rabbia, mutismo), paura.
Danno dello sviluppo delle strutture e funzioni del cervello, con impatto sullo sviluppo
psico-motorio: capacità empatiche ridotte, ridotte
capacità cognitive, ridotte abilità linguistiche, difficoltà dell’apprendimento scolastico.
9) Acquisizione di comportamenti violenti. L’esposizione alla violenza può desensibilizzare i bambini e gli adolescenti verso il comportamento aggressivo, che diventa "norma", per cui i bambini possono
sviluppare modelli improntati all’aggressività, che
possono riprodurre nell’età adulta nei confronti delle
loro partner, e le bambine modelli di dipendenza,
assoggettamento e tolleranza alla violenza.
Rischio di abuso fisico. Nelle famiglie in
cui c’è violenza del padre sulla madre c’è
anche abuso diretto sui bambini, in una percentuale
che va dal 30% al 60%.
Maggior incidenza di malattie (respiratorie, epatiche, cardiache, diabete); obesità;
dolori cronici (cefalea, dolori addominali), disturbi
del comportamento alimentare; problemi comportamentali, come depressione, ansia, bullismo,
dipendenza da fumo, alcol, sostanze stupefacenti,
fuga da casa, gravidanze precoci, aborti, suicidio,
prostituzione giovanile e stupro.
10)
11)
Valutazione del maltrattamento assistito nel pronto soccorso pediatrico.
Si svolge in tre fasi:
Raccolta del riferito della madre, sia per
quanto concerne la situazione del minore nell’episodio di violenza direttamente patito da lei (dove
si trovava, il ruolo durante l’aggressione, di difesa,
attacco, blocco, nascondimento, fuga), le reazioni
emotive immediate (paura, pianto, grida, tremori
ecc.) e quelle successive nei giorni seguenti, sia lo
stato di salute psico-fisica del figlio negli ultimi tempi, indagando su: dolori ricorrenti (mal di testa, mal
di stomaco), ansia di separazione, disturbi del sonno
(paura di addormentarsi, incubi notturni), comportamento aggressivo e sentimenti di rabbia, ansia su
possibili pericoli, apparente perdita di competenze
precedentemente apprese, ritiro sociale, perdita di
autostima, mancanza di interesse o mancanza di
emozioni (distacco emotivo), eccessiva preoccupazione circa la sicurezza dei propri cari, difficoltà di
1)
22
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
scegliere, difficoltà al completamento di un compito
o attività, iperattività e deficit di concentrazione.
Colloquio con il minore. Si chiede al bambino:
di descrivere quello che ha visto; di descrivere
cosa ha provato in quel momento; di dire cosa prova
ora e cosa desidera per sé in rapporto alle figure di
riferimento (padre e madre). Sono importanti in
questa fase l’ascolto rigoroso, l’osservazione attenta,
la valutazione delle capacità del minore a rappresentare la realtà osservata fuori di lui, l’esclusione
di domande suggestive o prefiguranti una risposta
obbligata.
Valutazione fisica e psicologica del bambino.
2)
3)
Cosa fare per i bambini vittima di
violenza domestica.
Purtroppo, In Italia ci troviamo di fronte ad un vuoto
legislativo: manca una normativa che faccia esplicito
riferimento all’esposizione dei bambini alla violenza
nelle sue varie forme come reato, e che di conseguenza affronti con linee guida e standard uniformi
l’organizzazione dei servizi su tutto il territorio nazionale. I punti cruciali dell’intervento sono:
Individuazione precoce. È di enorme importanza segnalare i casi di violenza accertata o
sospetta in modo tempestivo, al fine di consentire
l’immediato avvio delle indagini e degli accertamenti
a tutela dei minori e delle loro madri.
Creare una rete. I servizi e le competenze istituzionali che intervengono sui casi di violenza
domestica sono tre, e tra loro necessariamente
intrecciati: le forze dell’Ordine, le istituzioni della
giustizia, i servizi sociali, sanitari e del volontariato.
L’efficacia dell’intervento dipende dalla capacità interattiva e dalle sinergie tra tutti gli attori, attraverso
la costituzione di reti tra i diversi soggetti coinvolti.
Negli ultimi due anni diversi sono gli strumenti di
intesa sottoscritti da molteplici soggetti, per condividere pratiche e procedure di intervento.
Omogeneizzare gli interventi. Serve una
omogeneizzazione dell'approccio alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne e sui
figli minorenni tra i diversi territori e servizi.
supporto dopo la violenza. Tra i bisogni principali della madre e del bambino in uscita da
una storia di violenza familiare, ci sono quelli legati al
reinserimento ed all’inclusione sociale. Ciò significa
poter contare su sostegni quali la casa, un lavoro per
la madre, un aiuto sul piano educativo e di socializzazione-aggregazione per il bambino.
★
1)
2)
3)
4)
#SESSUOLOGA
http://bit.ly/1euymof
Dott.ssa Olga Paola Zagaroli
Lunedì e Giovedì
dalle 15,30 alle 17,30
335.8709595
Sessualità, infertilità
e relazione di coppia
Secondo l’O.M.S. e l’A.F. S. una
coppia viene ritenuta infertile se
non è in grado di portare a termine una gravidanza dopo un anno
o più di rapporti sessuali non protetti. Mentre se non si riesce ad
avere un secondo figlio, l’infertilità viene considerata secondaria.
Inoltre è sterile una coppia nella
quale esiste una condizione fisica
permanente, in uno o in entrambi i componenti, che non rende
possibile il concepimento. In questi casi, una delle possibilità è la
procreazione medicalmente assistita che in Italia è regolata dalla
L. 40/2004.
Le coppie che incorrono in questo problema possono vivere la
fertilità come un dono divino. Di
contro, invece, trovano nell’infertilità la sensazione di vivere una
condizione che investe totalmente la loro esperienza di coppia,
24
ridisegnandone spesso la fisionomia. All’interno della coppia, il
vissuto dei partner nei confronti
dell’infertilità è molto diverso: nella donna l’impatto psicologico è di
solito più pesante e legato a più
fattori: maggiore identificazione
nel ruolo materno dettato dal
ruolo sociale da cui si è investite;
biologicamente la gravidanza ha
un “peso” più marcato del solo
concepimento; c’è maggiore
tendenza alla colpevolizzazione
(e anche qui diciamo un “grazie”
alle convenzioni sociali); nell’uomo, invece, gli aspetti più evidenti
sono rappresentati dall’ansia e dal
disagio che viene dalla raccolta e
analisi del liquido seminale, per
una comunque ingiustificata
paura del giudizio; il senso di colpa verso la partner; un senso di
passività dovuto alla mancanza di
contemporaneità degli eventi e a
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
una minore partecipazione all’iter
terapeutico.
Per molte coppie quindi la procreazione diventa una sfida in tutti i
sensi. La stabilità della stessa può
essere facilmente compromessa
soprattutto in caso di fallimento
del progetto procreativo che costringerebbe la coppia a rivedere
i criteri sui quali si è fondata: intimità, progettualità e passionalità sembrano diretti in un’unica
direzione, così, da un lato la sessualità diventa solo strumento
al servizio della procreazione, e
dall’altro la comunicazione e la
complicità sembrano sempre più
improbabili. Così succede che l’intesa sessuale viene man mano a
cadere, perché l’infertilità può costituire un fattore predisponente,
precipitante o di mantenimento
di disturbi sessuali, che possono quindi tanto essere alla base
dell’infertilità, quanto invece la
conseguenza: un’attività sessuale “temporizzata”, priva di spontaneità, può essere alla base di
frustrazioni, rabbia e sfiducia che
hanno come conseguenza disordini nella sfera sessuale. Diventa
importante quindi che il supporto
del sessuologo porti l’infertilità fisica della coppia a trasformarsi in
fertilità psichica.
Per eventuali approfondimenti
potete contattarmi dal lunedì al
venerdì al 3358709595.
Buona lettura.
★
#CARDIOLOGO
Professor Dottor Vittorio Fabbrocini
http://bit.ly/1gCxr2Z
338.4086506
Quando il cuore
"balla" troppo
Le malattie cardiovascolari, riguardanti il cuore, le arterie e le
vene, costituiscono ancora oggi
una delle cause più comuni di malattie e mortalità.
Negli ultimi venti anni i progressi,
anche importanti, per lo studio e
le cure di queste patologie non
sono mancati. Secondo gli ultimi
dati statistici ogni anno muoiono
in Europa per malattie cardiovascolari più di 4,3 milioni di persone, con una percentuale del 54
per cento donne e 43 uomini. In
Italia provocano il 43 per cento
di decessi tra le donne e il 35 per
cento tra gli uomini.
Molta importanza hanno assunto
in questi ultimi tempi le alterazioni del battito cardiaco, sia
con un aumento molto forte della sua frequenza che un notevole
rallentamento della stessa. Il più
delle volte, specie nei giovani,
si tratta di manifestazioni non
preoccupanti dovute a stati di
particolare tensione nervosa
(periodi di esami, incontri importanti) ma anche dovute a processi patologici del cuore e di altri
organi (ipertiroidismo).
Anche il cuore
talvolta perde
i freni e va
fuori controllo.
Dobbiamo
preoccuparci?
Fibrillazione atriale
Una forma frequente di aritmia,
specie negli anziani e nei cardiopatici, è la Fibrillazione atriale,
caratterizzata da un'aritmia totale, con un'attività diversa tra gli
Atri (le due cavità superiori del
cuore) che hanno perso la capacità contrattile per cui hanno
26
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
solo un movimento superficiale
ed i Ventricoli (le cavità inferiori
comunicanti con gli Atri) che si
contraggono in modo irregolare
con alta o bassa frequenza e con
una ridotta "portata" (quantità di
sangue) sospinta dal cuore nell'Aorta. Ciò comporta la possibile
formazione di microcoaguli negli
Atri, con embolie che raggiungono il cervello e possono causare
gli Ictus. Questi sono caratterizzati da processi occlusivi (ischemici) di vasi del cervello per cui
determinano gravi paralisi di parti
del corpo e anche della parola, a
secondo del distretto vascolare
cerebrale interessato dalla mancanza di sangue arterioso.
#CARDIOLOGO
Per tale motivo nei soggetti con
Fibrillazione atriale viene attuato
un trattamento anticoagulante continuo per evitare la formazione di coaguli. Inoltre l'eccessiva
frequenza del battito cardiaco o
il suo rallentamento e la ridotta
quantità di sangue in circolo possono determinare abbassamento della pressione arteriosa e
disturbi come collassi e svenimenti.
Due elettrocardiogrammi: il superiore riguarda una fibrillazione atriale. Quello
inferiore una normale attività del cuore
Vari tipi e Sintomi
In base alla durata dell'Aritmia
si distinguono vari tipi di Fibrillazione: quella di prima diagnosi
(non nota in precedenza), Parossistica (caratterizzata da
episodi che cessano nell'arco di
pochi giorni), Persistente (di
lunga durata) e Permanente
(presente da vari anni e resistente ai vari trattamenti). Il sospetto
della Fibrillazione atriale sorge
allorchè compare palpitazione,
affanno (non sempre) e al polso
non si rileva più il battito regolare
e ritmico ma solo una irregolarità.
La diagnosi viene fatta mediante
l'esame elettrocardiografico che
mette in evidenza la scomparsa
delle contrazioni degli Atri ma
solo un'attività fibrillante ed una
contrazione aritmica dei Ventricoli. La sintomatologia varia da
persona a persona. Nei soggetti
più giovani talvolta non rivela alcun sintomo.
Le cure della
Fibrillazione
La Fibrillazione atriale va controllata ed a secondo del tipo così va
affrontata. Per quelle forme parossistiche in un soggetto sano
il più delle volte il ripristino del
ritmo normale (Cardioversione)
avviene nel 60 per cento dei casi
dopo alcune ore dall'episodio
28
acuto. Per le forme resistenti ed
nei soggetti cardiopatici vengono impiegati i farmaci antiaritmici
per ottenere la Cardioversione.
Quando v'è una resistenza a questo trattamento viene attuata la
Cardioversione elettrica, applicando il Defibrillatore. In tal caso
va attuata precedentemente un
trattamento con farmaci anticoagulanti per prevenire il distacco
di trombi dagli Atri.
Tale trattamento viene attuato,
come abbiamo accennato in precedenza, anche in quei casi che la
Fibrillazione è permanente sempre per prevenire il Tromboembolismo. Va anche ricordato che
per i farmaci impiegati nel mantenere il sangue più scoagulato
si attua un periodico controllo
della coagulazione del sangue in
modo da non andare oltre certi
parametri. In questi anni sono
già impiegati con successo nuovi
medicinali per i quali non occorre
questo controllo.
Progressi e tranquillità
Oggi v'è anche la possibilità di
usare al posto dei farmaci antiaritmici la ablazione delle fibre conduttrici intracardiache sia con la
Crioablazione (Cryoballon) che
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
con la Radiofrequenza. I risultati
sono buoni non solo per una migliore vita del paziente ma anche
economici per le spese annuali
dell'Assistenza Sanitaria.
In conclusione volendo dare un
giudizio finale dopo questa nostra
breve panoramica sulla Fibrillazione atriale possiamo rassicurare i nostri lettori che si tratta
certamente di un'alterazione del
cuore che può preoccupare non
poco la persona che ne viene
colpita - anche se talvolta viene
scoperta solo per caso - ma che
oggi la Cardiologia può innanzitutto evidenziare questa aritmia
quando diviene pericolosa per le
sue complicanze e poi seguirla nel
tempo nel modo migliore con tutti i moderni rimedi.
Pertanto si può convivere con
essa normalmente non trascurando negli anni i necessari controlli
cardiologici.
★
#ANESTESISTA
Dott. Antonio Coppola
338.1705569
Via la cellulite con
l'ozono terapia
L'ozono è una forma di ossigeno che si trova in natura,
la forma triatomica per essere precisi (O3), un'ossigeno puro, instabile e incolore. Circa 30 miglia sopra
la superficie terrestre lo strato di ozono è famoso
per essere responsabile di filtrare l'azione dannosa
dei raggi ultravioletti potenti, permettendo così l'esistenza della vita sul nostro pianeta.
Nella terapia medica non è utilizzato puro, ma sempre
una miscela di ossigeno-ozono, in cui la parte attiva è
però costituita dall'ozono, sebbene in quantità molto
piccole. Una volta rilasciato sul corpo la miscela di
ossigeno-ozono si rompe in fretta scomponendosi
nel seguente modo: O3 = O2 + O + 29 calorie.
Come funziona
Le 29 calorie così rilasciate hanno un effetto vasodilatatorio, migliorando la circolazione periferica. L'O2
negativamente ionizzato prodotto dalla rottura di
questo equilibrio è di vitale importanza per l'attivazione e regolazione del metabolismo.
Quando si usa e che proprietà ha?
L'atomo risultante di Ossigeno rende l'azione specifica dell'ozono di anti-infettivo, antivirale, antifungigno
e motore per la circolazione sanguigna.
Queste sono solo alcuni dei motivi per cui l'ozonoterapia ha una vasta gamma di applicazioni cliniche
Ozonoterapia per la cellulite
Ultimamente è stato dimostrato che l'ozono è in
grado di produrre la lisi degli adipociti, facendo sciogliere le cellule di grasso, che è fondamentale per il
trattamento di cellulite.
Le diverse applicazioni
L'ozono terapia in cellulite viene applicato in modi
diversi, a seconda delle caratteristiche specifiche di
ciascuna pratica:
★ Iniezione locale.
Essa prevede l'iniezione di ozono con una siringa nel
tessuto sottocutaneo. Non dà reazioni allergiche, ed è
30
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
generalmente ben tollerata. Tuttavia, essendo l'ozono
un gas ossidante, mentre viene iniettato può produrre
improvvisamente un dolore acuto nella zona. Attualmente questo problema è stato risolto utilizzando
pompe per infusione lenta. Alla fine della sessione
è consigliabile effettuare un leggero massaggio per
distribuire il gas.
★ Balneoterapia con ozono.
Questa tecnica consiste nell'effettuare un idromassaggio terapeutico con acqua ozonizzata. L'acqua,
soprattutto se calda, facilita il processo di diffusione
nella pelle, in modo che non solo da assorbire l'ossigeno e ozono, ma che il tessuto e la parete dei vasi
linfatici, riescano ad assorbire anche i minerali.
L'effetto stimolante dell'ozono sulla circolazione del
sangue, vasodilatatorio, anti-infiammatorio e disinfettante, ozonoterapia in indromassaggi rendono il trattamento assolutamente consigliato, non solo per la
cellulite, ma anche in caso di disturbi della circolazione
periferica (varici, edemi), dermatologici (eczema, ulcere) e reumatologici (artrosi, artrite).
★ Applicazione locale di olio ozonizzato.
L'olio ozonizzato ha la proprietà di contenere ozono
che viene poi rilasciato gradualmente, producendo
un'azione stimolante della circolazione del sangue.
L'odore può essere sgradevole, ma ne vale la pena.
Controindicazioni, consigli e risultati
In sintesi, l'ozono terapia è un metodo naturale che
dà ottimi risultati sulla cellulite e anche senza effetti
collaterali. I risultati sono visibili dopo 4 settimane di
trattamento e tendono ad essere mediamente stabili
nel tempo (specie se si effettuano sedute sporadiche
di mantenimento). Non vi sono particolari controindicazioni all'ozono terapia.
★
#CHIROPRATICA
Dott.ssa Barbara Martino
http://bit.ly/1ddlb6M
349.1381175
Upper crossed
syndrome
muscoli grande e piccolo pettorale. Inoltre, la debolezza dei
muscoli flessori cervicali profondi s’incrocia con la debolezza del
trapezio medio e inferiore, dei
muscoli romboidi e del muscolo
serrato anteriore. Questo modello di squilibrio crea una disfunzione congiunta delle articolazioni:
atlanto-occipitale, delle vertebre
cervicali C4-C5, dell’articolazione
cervico-toracica C7, dell’articolazione gleno-omerale e delle vertebre T4-T5 (Janda 1988).
Questa sindrome, in italiano sindrome crociata superiore, è stata
scoperta e studiata dal Dr. Vladimir Janda (1988) nella sua ricerca
sulla compensazione muscolare e
sugli squilibri posturali del corpo
umano. Egli sosteneva che schemi di movimento difettosi su una
base posturale non corretta possono contribuire a un uso eccessivo e non corretto di alcune articolazioni creando così un circolo
vizioso di disfunzioni ed eventuali
lesioni muscolari e articolari.
Questo tipo di squilibrio muscolare, spesso, interessa persone che
lavorano alla scrivania o siedono
per la maggior parte della giornata e che adottano continuamente una postura non corretta dei
muscoli della testa e delle spalle.
Nella sindrome crociata superio34
re, la continua contrazione dei
muscoli sub-occipitali, del trapezio superiore ed elevatore della
scapola sul lato dorsale s’incrocia
con la continua contrazione dei
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
Che cosa significa tutto questo? In pratica, quando 4-5 gruppi
muscolari diventano troppo contratti perché usati più del dovuto
o troppo deboli perché usati poco
si da vita a una catena di eventi
che possono creare instabilità alle
spalle, disfunzioni e dolori articolari e infine lesioni e microtraumi
delle stesse.
#CHIROPRATICA
Nello specifico l’atteggiamento
posturale di cui Janda parla nel
suo studio è caratterizzato da:
★ Postura della testa e del mento
in avanti
★ Aumento della lordosi cervicale
e cifosi toracica
★ Spalle elevate e protratte a
causa della contrazione eccessiva dei muscoli pettorali
e della debolezza dei muscoli
sub-scapolari che non riescono
a mantenere le spalle indietro.
★ Rotazione anteriore delle scapole (scapole alate).
Sintomi
Naturalmente, come già accennato in precedenza, questo tipo
di postura crea un forte squilibrio
muscolare che a lungo termine
può dare origine a determinati
sintomi. I più comuni sono:
★ Dolore al collo.
La posizione della testa e del
mento in avanti aumenta la curva
della colonna cervicale creando
una forte pressione sulle articolazioni e riducendo le possibilità
di movimento del collo. Inoltre,
questo tipo di postura, riduce lo
spazio articolare della colonna
cervicale da dove fuoriescono i
nervi che si diramano per lo più
verso gli arti superiori (sindrome
d’intrappolamento). Questo dà
origine a sintomi come: intorpidimento, dolore, debolezza e
formicolio lungo il braccio.
★ Mal di testa.
Una postura scorretta può generare la continua contrazione, con
conseguente fatica, dei muscoli
sub occipitali e trapezio superiore. Questi muscoli nel tentativo di
mantenere su la testa generano
dolore perché sovraccaricati.
★ Dolore alla mandibola.
C’è una forte correlazione tra la
colonna cervicale e l’articolazione
temporo-mandibolare che, anche
in questo caso, è sottoposta a
uno stress eccessivo e fatica per
36
mantenere la bocca nella giusta
posizione.
★ Dolore nella colonna vertebrale toracica.
L’aumento della cifosi (curvatura
della colonna vertebrale toracica) può portare sofferenza nella
zona tra le scapole poiché i muscoli romboidi e trapezio inferiore sono sottoposti a uno sforzo
maggiore. Inoltre, l’aumento della
cifosi, a lungo andare, potrebbe
provocare la riduzione del movimento delle costole creando così
dolore costale e diminuendo la
capacità polmonare.
★ Sindrome dello stretto toracico.
Questa sindrome implica l’intrappolamento o compressione dei
nervi o dei vasi sanguigni da parte
dei muscoli e dei tendini del collo
e delle spalle troppo contratte.
★ Tendinite, borsite, impingment, strappi muscolari e artrite della spalla.
A causa della posizione scorretta delle spalle l'asse di rotazione
meccanica della fossa glenoide
è alterata. L'omero ora richiede
la stabilizzazione supplementare
da parte di muscoli che di solito
non sono usati per questo scopo
come: il levatore della scapola, il
trapezio superiore, il sottoscapolare, il piccolo pettorale e il muscolo sovraspinoso. Il sovrasviluppo posturale di questi muscoli
può portare nel lungo termine a
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
una diminuzione dello spazio intorno alle articolazioni della spalla,
che può causare la compressione
dei muscoli e tendini coinvolti con
il movimento della stessa.
Trattamento
Il primo intervento è quello di
correggere l’atteggiamento
posturale sbagliato attraverso
l’insegnamento di una postura
corretta che consiste anche nel
migliorare l’ergonomia della postazione di lavoro.
Il trattamento dei muscoli iperattivi come il pettorale minore,
il trapezio e il muscolo elevatore della scapola, comprende
stretching e Active Release
Technique per sciogliere contratture e trigger point muscolari.
Inoltre, è consigliabile impostare
un programma di rinforzo e di
esercizi correttivi, prima isometrici e poi isotonici, per i muscoli
deboli.
Per le articolazioni bloccate come
quelle della colonna vertebrale
cervicale e toracica, l’aggiustamento chiropratico darà sollievo al dolore e ridurrà la possibilità
di danno alle articolazioni causata
dalla continua restrizione.
Una volta che i muscoli iniziano a
lavorare nel modo in cui sono stati
destinati e la postura corretta è
usata tutti i giorni, i sintomi miglioreranno.
★
#PSICOPEDAGOGISTA
http://bit.ly/1bb6qS4
Dott.ssa Bianca Pane
393.9315564
Prevenire è meglio
che guarire!
II PARTE
La paura mostra disequilibrio nel Primo Chakra
Quando manifestiamo il disagio della paura a livello
emozionale, significa che il nostro Primo Chakra o
Chakra delle Radici, è scompensato. I chakra sono
centri sensori del nostro corpo che captano l’energia universale e servono per informarci sul mondo
circostante. Se ‘chiudiamo un chakra’, di fatto non lasciamo entrare dal mondo circostante le informazioni
che riguardano quell’area specifica della nostra vita.
In questo caso, poiché il primo chakra è deputato a
provvedere alla nostra sicurezza, ad appagare esigenze collegate alla sopravvivenza e ai bisogni materiali,
come il nutrirsi, riposare, avere calore e rifugio, ‘chiudere’ questo centro significa avere tensioni in queste
aree. Significa che non ci sentiamo al sicuro, neanche
a livello materiale ed economico, non ci sentiamo
nutriti dalla Madre Terra e nemmeno dall’amore della
mamma primaria fonte di sicurezza. Quando il primo
chakra è chiuso, oltre a vedere il mondo attraverso il filtro della paura, della carenza, della difficoltà,
gran parte della nostra vitalità fisica è bloccata, ci
sembra di essere ‘invisibili’ agli altri o, addirittura di
non esserci per niente. Sperimenteremo un senso
di povertà e, anche se guadagniamo molto, avremo
sempre la sensazione che non sia sufficiente per le
nostre esigenze. Ci sentiremo minacciati e precari,
sempre e dovunque.
Dunque, non ascoltare la paura e non modificare nulla
nella nostra esistenza per migliorare questo stato psico-fisico e spirituale, genera una serie di patologie,
legate per l’appunto alla paura e di conseguenza al
Primo Chakra. Ne farò un elenco ma, per ragioni di
brevità, ne vedremo in dettaglio solo alcune.
Le patologie della paura
Il primo Chakra, detto anche Chakra coccigeo è posizionato alla base della colonna vertebrale, a livello
del perineo. Di conseguenza, tutte le patologie che
riguardano lo sfintere anale, come le EMORROIDI, o le
grandi labbra, come la BARTOLINITE, sono patologie
della paura. Il plesso sacrale innerva glutei e gambe
38
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
e dunque interessa patologie come la sciatalgia e
le paresi agli arti inferiori (a causa della paura non
riusciamo a stare più sulle nostre gambe!) I sistemi e
gli organi presieduti dal primo chakra sono il sistema
scheletrico, che comprende tutte le ossa e le articolazioni; quindi sono patologie della paura l’osteoporosi, il rachitismo, le malattie che coinvolgono la
colonna vertebrale in toto, come l’ernia al disco e
la spondilosi, quelle infiammatorie articolari, come
l’artrite e l’artrite reumatoide, o degenerative
come la coxartrosi, i tumori a carico delle articolazioni e i tumori ossei. Anche le patologie del sistema
urinario sono legate alla paura e dunque alla chiusura
del primo chakra. Frequenti sono le infiammazioni e
le infezioni, come la cistite, l’uretrite, la calcolosi
renale, l’insufficienza renale, le cisti renali, i carcinomi dei vari organi quali reni, vescica, prostata,
uretra. La ghiandola prostatica e le sue affezioni fanno
parte di questo gruppo, con patologie infiammatorie
come la prostatite e tumorali, benigne e non, come
l’adenocarcinoma della prostata. Anche i denti e
le gengive con le loro patologie, sono ricollegabili
al primo chakra e dunque all’emozione della paura.
La sciatalgia e l’ernia al disco e il loro
messaggio energetico
La sciatalgia è una patologia infiammatoria che in-
teressa il nervo sciatico e si manifesta con un dolore
irradiato che scende dalla natica alla gamba. Chiaramente si può generare una compressione a livello
lombare, nella zona del primo chakra, e dunque si può
affermare che la sciatalgia è una patologia della
paura. La persona che ne è affetta, di solito da un
solo lato del corpo, sente dolore o un torpore che le
fa muovere la gamba con difficoltà.
Per prima cosa, quindi, potremmo dedurre che il
soggetto attraversa un momento di insicurezza o di
paura che lo immobilizza o che gli rende difficoltoso
muoversi in una certa situazione.
Se la gamba interessata è quella destra (yang), il
soggetto si impedisce di stare in piedi sulle sue decisioni, se invece è quella sinistra (yin), il soggetto si
impedisce di stare in piedi sui suoi sentimenti perché
ha paura di un giudizio negativo da parte di chi, per
lui, costituisce l’autorità. Egli non ascolta la paura,
(che a livello fisico si manifesta con la compressione
a livello lombare che genera la sciatalgia) ma per farlo deve esercitare un ferreo controllo (che genera
l’aspetto infiammatorio). Questo modo di essere ‘tesi’
che indica paura, può essere poco accentuato e ma-
nifestarsi in una lieve dolenzia che si risolve in pochi
giorni; ma può anche determinare un vero e proprio
blocco: la persona si paralizza per paura.
Consiglio energetico
Essere affetti da sciatalgia mostra come, chi la manifesta, non si sente al sicuro di agire o non sia certo dei
propri sentimenti, soprattutto di fronte all’autorità,
che gli fa paura; nega questa informazione e cerca
di mascherare la situazione. Non avendo ascoltato il
disagio, la manifestazione a livello fisico è un dolore
lancinante che brucia e può addirittura portare all’immobilità: la persona si blocca per paura di essere se
stessa di fronte all’autorità.
Quindi, è importante che il soggetto ritrovi le sue basi
e la fiducia che gli permette di ‘stare in piedi sulle sue
gambe’, anche di fronte all’autorità. In questi casi varrebbe la pena analizzare il rapporto con la madre,
prima fonte di sicurezza che, nel caso specifico,
potrebbe anche aver rappresentato la prima autorità
per la persona.
★
#NEUROPSICOMOTRICISTA
http://bit.ly/1bjyYJp
Dott.ssa Daniela Caiafa
Lunedì e Sabato
dalle 9.00 alle 13.00
347.5477785
I disturbi del linguaggio ed
intervento psicomotorio nel
bambino tra i 3 e 5 anni
II PARTE
Lo scorso mese abbiamo parlato dell'importanza nello sviluppo del linguaggio del gioco, della socialità e
dell'imitazione, dell'organizzazione dello spazio e del
movimento. Questa volta soffermeremo la nostra
attenzione sullo schema corporeo, le sequenze, l'attenzione e memoria e infine sul ritmo.
Per schema corporeo si intende la percezione di sé,
la consapevolezza del proprio corpo, la percezione
delle sue parti e la posizione di queste nello spazio.
Grazie a queste capacità possiamo immaginare un
movimento prima di compierlo.
Lo schema corporeo è inteso come rappresentazione del corpo umano, conoscenza che trova la sua
espressione nel disegno. Giocando con le varie parti
del corpo si denominano, si cantano filastrocche ecc.
Con giochi senso-motori si denominano anche gli
animali. Attraverso questi giochi si insegnano i nomi
delle parti del corpo, degli animali ecc.... quindi si stimola il linguaggio.
Le sequenze sono una successione ordinata di
elementi diversi: visiva, sonora, verbale e motoria.
Attraverso la stimolazione di quest'area, i bambini
vengono aiutati a organizzare e ordinare una serie
di eventi, attività, movimenti ecc... quindi si stimola il
bambino a sviluppare la capacità narrativa, a ragionare sui collegamenti temporali e causali e ad organizzare il racconto. Durante la terapia si propongono
giochi di sequenze di immagini, di forme e colori da
riordinare, collane di perle ordinate per forme e colori. Sequenze di percorsi motori, grafici ecc..
L'attenzione è il processo con cui si selezionano alcuni stimoli, eliminando dal campo tutto ciò che non
sono pertinente ad essi, sostenendo lo sforzo per il
tempo necessario. La memoria è la capacità di trattenere nella mente nozioni e concetti, per poi rievocarli al momento giusto. La memoria è condizionata
dall'attenzione e dalla volontà di apprendere, quindi
per avere una buona memoria bisogna acquisire il
concetto attraverso il processo attentivo, fissarlo
nella memoria e rievocarlo quando se ne ha bisogno. Durante il primo anno di vita lo sviluppo della
memoria riguarda principalmente la coordinazione
40
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
e i movimenti del corpo.
Dai 3 ai 6 mesi i bambini riconoscono i volti delle
persone che li accudiscono, dal sesto mese cominciano a ordinare in categorie oggetti, volti.
A 2 anni conservano numerose informazioni sulle
esperienze fatte in precedenza. Successivamente
si sviluppa la memoria legata alle immagini mentali,
i ricordi. Intorno ai 4\5 anni si sviluppa la memoria
semantica o linguistica. Intorno ai 5\6 anni possono
concettualizzare i ricordi rievocarli. Stimolare queste capacità è importante perché durante lo sviluppo sono implicate in numerose attività quotidiane
e scolastiche: apprendere il linguaggio, la lettura,
comprendere i testi infine il ragionamento matematico. Durante la terapia psicomotoria attraverso
i giochi si stimola l'attenzione uditiva e la memoria
non verbale attraverso: riproduzione di suoni, gioco
del silenzio-sonorità, memory, cosa manca? Ecc...
Il ritmo i bambini sono attratti istintivamente dal ritmo musicale. Già a 2 anni si muovono con piacere al
ritmo di una melodia. Il ritmo permette al bambino di
imitare il linguaggio quando ancora non è in grado di
imitare le parole. L'orecchio percepisce il linguaggio
come alternanza e la successione di suoni e pause,
di suoni più o meno intensi. Il ritmo ha anche una
rappresentazione mentale: avere non avere, il senso
del ritmo regolare , costante, continuo, intermittente,
lento, veloce... udire non è solo un fenomeno fisico
ma anche psicologico e mentale, poichè implica l'integrità dell'organo percettivo, ma anche le modalità
emotiva e cognitiva in cui viene percepito.
La discriminazione dei suoni è uno dei prerequisiti per lo sviluppo del linguaggio. Durante la terapia
si possono effettuare giochi di riconoscimento dei
suoni nell'ambiente, degli strumenti musicali. Corsa
a ritmo di tamburello, movimenti al ritmo di suoni
diversi, melodie diverse... Molto spesso i bambini con
ritardo del linguaggio sono carenti in queste aree,
pertanto sarebbe opportuno iniziare con un approccio psicomotorio per poi permettere alla logopedista
di poter lavorare in modo più sereno..
★
#OSTETRICA
Dott.ssa Angela Maria Flinio
[email protected]
339.1937664
Cosa è in grado di
“sentire” il feto?
Contrariamente a quanto si crede il bambino non cresce solo
fisicamente all’interno dell’utero
materno.
L’utero non è un “contenitore
buio” e privo di stimoli, è anzi
un’ottima scuola per il feto, il
quale cresce in esso anche a
livello cerebrale sviluppando
importanti capacità percettive
e di apprendimento ed imparando a conoscere indirettamente,
durante i 9 mesi, il mondo che
circonda la sua mamma.
Il feto è continuamente stimolato
da rumori, suoni, voci, odori e luci
che provengono dall’utero, dal
corpo materno e dall’ambiente
esterno.
Le capacità sensoriali del feto
(che gli consentono di appren42
dere) si sviluppano prestissimo,
nelle prime settimane di vita, lo
sviluppo degli organi di senso inizia fin dal concepimento e si perfeziona durante la gestazione ed
è lineare e “cronologico” come
per gli altri mammiferi (tatto
equilibrio - sistema vestibolareolfatto gusto udito vista).
Per cui, in base a quanto detto,
se il feto ha capacità sensoriali, è
anche in grado di “interagire” con
la propria madre e capire già da
embrione cosa succede nel mondo che lo circonda.
Il programma genetico definito
dall’incontro dei gameti viene
quindi ad essere arricchito dal
VISSUTO del feto in utero e la
qualità dello sviluppo fetale dipende dagli stimoli esterni e dal-
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
le sensazioni ed emozioni che il
bimbo vive in utero, che lo “FORMANO” proprio come se fosse
già nato.
Ogni esperienza della madre
diviene esperienza del bambino
e va a costruire quel bagaglio di
ricordi indelebili che plasmano la
personalità futura del feto.
È chiaramente deducibile quindi
che per garantire il benessere
fetale non basta “curare” la gravidanza come una malattia, ma
anzi diventa necessario in assenza di patologie materno-fetali
considerare la gravidanza come
una condizione del tutto fisiologica, un tempo privilegiato in
cui la coppia contribuisce al benessere psico-fisico del proprio
bambino.
La madre deve essere aiutata in
gravidanza non solo “a stare in
salute”, ma anche ad avere un
buon rapporto con se stessa,
con il partner e soprattutto con
il proprio bambino.
Il feto attraverso le sue capacità di apprendimento percepisce
chiaramente l’interessamento
dei genitori e si sente amato e
non solo portato ed attraverso le
sue capacità relazionali risponde
a suo modo ai segnali inviati dai
genitori.
Il linguaggio madre-bambino
è per ogni madre diverso, ma
per essere efficace deve essere
caratterizzato dall’espressione
dell’amore e del desiderio di divenire genitore.
Il legame che si crea con il feto
non è esplicito ma fatto di carezze, colpetti, parole dolci, qualunque cosa che consenta ai genitori
di entrare in sintonia con il proprio cucciolo.
Il bambino non comprende il significato delle parole ma capisce
chiaramente l’amore dimostratogli dal tono della voce dei genitori, dagli ormoni trasmessi, dai
battiti cardiaci e dagli atti respiratori materni, dall’armonia che si
crea tra mamma e papà.
Tutti questi stimoli “positivi”
determinano una buona crescita neuro funzionale, cerebrale,
fisica e motoria del feto in quanto le esperienze materne sono
legate a risposte ormonali e a
neurotrasmettitori che arrivano
direttamente al cervello del feto.
Di contro esperienze “negative”
ed un’esposizione prolungata del
feto agli ormoni dello stress influenzano negativamente la crescita fetale e potrebbero alterare
lo sviluppo di alcuni sistemi ed
apparati fetali.
Condizioni di importante stress
materno a livello fisico o psichico
possono determinare anomalie
dello sviluppo fetale, alterazioni
placentari e/o del liquido amniotico o ancora problematiche che
si manifestano sul bambino a lungo termine soprattutto a livello
comportamentale.
Diviene quindi fondamentale
informare la coppia adeguatamente sulle fasi di sviluppo
fetale, sulle dinamiche che interessano la gravidanza, il parto ed
il postparto, al fine di fornire un
valido sostegno alla genitorialità
e di rendere la coppia consapevolmente informata e “protago-
nista” di questo magico evento.
Inoltre se per qualunque motivo
durante la gravidanza mamma e
papà non sono riusciti a mettersi
in “comunicazione” con il proprio
bambino, si può recuperare.
“La nascita non costituisce né
l’inizio della vita né la fine della
gestazione, ma rappresenta una
complessa ed importantissima
serie di mutamenti funzionali che servono a preparare il
neonato per il passaggio dalla
gestazione intrauterina a quella
extrauterina...
Fra le necessità più importanti
del neonato vi sono i segnali che
riceve attraverso la pelle , suo
primo mezzo di comunicazione
con il mondo esterno..”
(ASHELY MONTAGU)
★
#NATUROPATA
338 8194524
Mariateresa Caiafa
Specializzata in Massaggi Olistici, Riflessologia plantare,
Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari
Il massaggio Hawaiano
LOMI LOMI
Continua la presentazione dei massaggi olistici, se
avete perso i precedenti articoli basta affacciarsi
on-line su www.centopercentofitness.it e cercare
negli archivi o semplicemente sulla mia pagina FB
Naturopata Terry. Questo mese vi presento il “Lomi
Lomi” che in lingua hawaiana significa “massaggio”
e il termine LOMI è ripetuto due volte per enfatizzare il suo potere e la sua grande importanza. Inventato
centinaia di anni fa dallo splendido e caldo popolo
hawaiano, diffusosi in tutta Europa e Giappone dopo
essere sopravvissuto agli innumerevoli ostacoli a
cui andò incontro, poiché agli inizi dell’Ottocento
sulle isole sbarcarono i primi missionari americani
e classificarono questa tecnica come primitiva e disprezzandone il messaggio amorevole che si creava
tramite il tocco, così tentarono di spezzare quella
connessione tra cuore, mani e anima con la “fonte
di tutta la vita”, addirittura furono redatte molte
leggi per vietare agli sciamani locali “kahuna” di
praticarla. Per i nativi polinesiani non rappresentava
solo una terapia medica ma anche un rituale che
segnava il passaggio ad una fase nuova della vita,
portando l'uomo alla vera consapevolezza di sé, alla
maturità fisica e spirituale.
Questo popolo incantevole e in simbiosi con la natura, con ogni essere vivente era riuscito a creare una
sintonia tra corpo, spirito, energia e materia; utilizzando oli caldi e particolari essenze riprodussero il
tepore e il benessere della terra; i gesti, i movimenti
lenti e sinuosi venivano eseguiti con particolare gra44
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
zia per ricreare l’armonia di questi favolosi paradisi
incontaminati, proprio come le onde del Pacifico
lambiscono le coste delle terre hawaiane ed eseguito da una o due persone che utilizzando avambracci,
gomiti, palmi delle mani, dita, ginocchia e piedi con
una pressione media ricreavano un effetto più rilassante, il tutto accompagnato da musica e canti
hawaiani. Le tecniche si tramandavano di famiglia
in famiglia, studiate e poi modificate dai maestri
chiamati “Kahuna” e anche se ogni nucleo poteva
eseguire una variante leggermente diversa da quella
di un'altra "scuola" tutti rispettavano e poggiavano su una filosofia comune: “tutto è alla ricerca di
armonia, tutto è alla ricerca di amore”, difatti il loro
tipico saluto “aloha” significa “amore” ed è anche
la parola chiave del massaggio, tutto si ispira alla
loro profonda cultura così come il respiro, la danza,
il tocco e la musica.
Ogni cellula del corpo deve essere investita da questo “messaggio” per essere in grado di armonizzare il flusso energetico che scorre in ogni essere
vivente perché in caso contrario, è lo stesso flusso,
a diventare la causa di tensioni muscolari e di disturbi di vario genere. Per gli hawaiani corpo e spirito
sono perfettamente legati tra loro e ogni cosa che
influisce su una parte della persona, influisce anche
sull'altra e agire sulla circolazione per dilatare i vasi
sanguigni è il primo passo verso il ripristino della vitalità nel corpo poiché, essi, contengono il necessario
per nutrire tutti i tessuti e aumentare il metabolismo.
Il “LOMI LOMI” è un massaggio che migliora la respirazione, lenisce i dolori alla schiena e alle spalle,
scioglie le tensioni muscolari, ideale per le emicranie e i dolori cervicali, alle giunture e favorisce la
flessibilità del corpo. Questo è il massaggio degli
hawaiani, popolazione che solo nel vedervi verrebbero incontro per donarvi una colorata e fiorente
corona di fiori, invadendovi della loro ospitalità calda
e salutandovi con un “haloa”, una semplice ma allo
stesso tempo possente parola che racchiude tutta
la loro cultura: “l'allegria di condividere energia vitale
nel presente".
★
#NUTRIZIONISTA
http://bit.ly/19ubheb
Dott.ssa Francesca Maresca
Martedì e Giovedì
dalle 15.00 alle 16.30
334.2258132
L’alimentazione corretta
si insegna da piccoli
Il soprappeso sta dilagando anche tra i più piccoli a
causa soprattutto di abitudini alimentari scorrette e
della sedentarietà. Vediamo qualche consiglio
Vanno a scuola accompagnati in
macchina o in motorino da mamma o papà; non sono abituati a
camminare (i dati dicono che lo
fanno per meno di 30 minuti al
giorno); stanno seduti nei banchi di scuola o sul divano davanti
alla televisione per la maggior
parte del loro tempo; solo il 25%
mangia quotidianamente frutta
e verdura; fanno merenda con
snack e abusano di biscotti, patatine, pop-corn, merendine, bibite
gassate… Sono queste le abitudini dei bambini italiani che per il
36% nella fascia delle elementari
risultano in soprappeso, dovuto
prevalentemente a cattive abitudini alimentari e a uno stile di vita
sedentario.
Non bastano a risolvere questa
situazione le due ore settimanali
di educazione fisica fatta a scuola
e neppure le altre due occupate
nel praticare sport pomeridiani.
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità individuano
nello stile di vita dei bambini di
oggi il rischio di avere, fra qualche
anno, adulti obesi o con problemi
di salute (cardiovascolari, diabete ecc.) e con una riduzione delle aspettative di vita di 4-5 anni.
Una ricerca condotta nel 2011 dal
titolo “Baby consumers, rapporto under 18”, realizzato dal Movimento per la difesa del cittadino,
individua i gusti e le abitudini alimentari dei ragazzini: in testa alla
46
classifica c’è la pasta, preferita dal
66%, seguita dalla carne (43%) e
dai dolci (36,6%), mentre in fondo
ci sono i formaggi (7,5%), le verdure cotte (9,1%) e quelle crude
(6,3%); è risultato anche che il
13% beve abitualmente bevande
gassate durante i pasti.
La colpa di queste cattive abitudini non può essere imputata ai
bambini, bensì agli adulti di riferimento e ai ragazzi più grandi;
infatti i più piccoli assumono gli
atteggiamenti e “copiano” gli stili
di vita di chi li circonda. Nella maggior parte dei casi a dover essere
rieducata è la famiglia, poiché
i figli tendono sia ad ispirarsi ai
comportamenti dei genitori sia
ad ereditare gli errori alimentari
e lo stile di vita.
Qualche consiglio può essere utile
per insegnare un’alimentazione
sana e per praticarla!
★ abituare i più piccoli, fin dallo
svezzamento, a variare il più possibile i sapori dei cibi, abituandoli
fin da subito a consumare frutta e
verdure, sia crude sia cotte
★ controllare il peso, la statura e il
loro rapporto almeno 1 volta l’anno
★ mangiare ad orari regolari sia i
pasti principali sia lo spuntino di
metà mattina e la merenda pomeridiana evitando di assumere
cibo al di fuori di questi momenti
★ le merende della mattina e
del pomeriggio devono essere a
base di frutta, latte, yogurt, dolci
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
fatti in casa o pane e marmellata,
spremute ecc.
★ è importante bere acqua ed
eliminare, o ridurre al minimo, le
bevande gassate
★ i cibi cucinati devono variare ed
essere preparati con pochi grassi
e intingoli (eliminate o riducete
drasticamente i fritti)
★ è bene che non consumino la
pasta a ogni pasto, ma che questa sia alternata a minestre, riso,
passati di verdura, orzo, farro ecc.
★ non utilizzate mai il cibo come
arma di “ricatto” o premio
Una sana alimentazione deve
essere comunque affiancata da
uno stile di vita adeguato, anche
dal punto di vista fisico. E allora,
oltre ad indirizzare i bambini verso
un’attività sportiva, è necessario:
★ farli camminare di più: tornando da scuola o dall’asilo a piedi,
andando a fare una passeggiata,
portandoli a giocare ai giardini
ecc.
★ non utilizzare l’ascensore, ma
fare le scale a piedi sia in discesa sia in salita, ogni volta che è
possibile
★ limitare, in modo rigido e indiscutibile, le ore passate davanti
alla televisione, ai videogiochi e al
computer e proporre alternative
socializzanti con altri coetanei o
attività all’aria aperta
★ utilizzare i weekend per fare
passeggiate, escursioni, gite in
bicicletta o praticare sport con i
vostri figli
Le buone abitudini li aiuteranno a
crescere in modo sano ottenendo
notevoli benefici a livello fisico e
mentale.
★
#WELLNESS
http://bit.ly/1couZMz
Ernesto Lupacchio
Central Fitness Club 1, 2, 3
Chi non ha mai amato
non ha mai vissuto
Fare il viaggio e non
innamorarsi profondamente
equivale a non vivere… Ma
devi tentare perché se non hai
tentato non hai mai vissuto.
Dal Film: Vi presento Joe Black
L’amore è vita, energia, slancio, forza per superare
ogni ostacolo, ogni difficoltà, ogni condizionamento;
nessuna montagna, nessuna duna è troppo alta per
non essere scalata dall’amore.
Credo fermamente che i pensieri che facciamo, le
parole che diciamo e le convinzioni che abbiamo,
abbiano una forte influenza nella nostra esistenza:
plasmano le nostre esperienze e la nostra stessa vita.
Ciò che ci succede in questo istante è il frutto dei
pensieri e delle convinzioni del passato. Quindi, se
c’è qualcosa che non va nella nostra vita, abbiamo
la possibilità di ricreare le nostre esperienze per il
futuro. I pensieri presenti creano le esperienze future. E allora perché non iniziamo a cambiare modo
48
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
di pensare? Perché non viviamo ancor di più in funzione dell’amore? Perché non impariamo ad amare
ancor di più noi stessi e gli altri?
La vita cambia con un soffio ogni giorno: l’amore
avrà cura di noi. L’amore è una cura prodigiosa
che produce miracoli nella nostra vita.
L’amore saprà farci superare ogni forza gravitazionale, lo spazio e la luce, per non farci invecchiare, per non farci ammalare.
Non è vanità, arroganza o presunzione: questo
non è amore è solo paura; invece è avere un grande rispetto per noi stessi e tanta gratitudine per il
nostro corpo, la nostra mente e per tutti quelli che
amiamo profondamente. L’amore è vivere negli
altri tutto quello che di noi stessi non riusciamo
a vedere: le fragilità, le debolezze, gli errori, la
passione, il desiderio; è riuscire a guardare oltre i
nostri limiti attraverso gli occhi dell’altro.
Quando incontrate qualcuno e questo qualcuno vi fa
fermare il cuore per alcuni secondi: fate attenzione
questo qualcuno potrebbe essere la persona più
importante della vostra vita. Se gli occhi si incrociano e in quel momento c’è la stessa luce intensa tra
loro, può essere la persona che state aspettando dal
giorno in cui siete nati.
#WELLNESS
Se il tocco delle labbra è stato intenso, se il bacio è
stato appassionante e gli occhi, in quel momento,
si sono riempiti di lacrime: riflettete c’è qualcosa di
magico tra voi. Se il primo e l’ultimo pensiero del
giorno è per quella persona, se il desiderio di stare
insieme arriva a stringervi il cuore: ringraziate Dio, vi
ha mandato un dono divino…l’amore. Se non riuscite
a lavorare per tutto il giorno, emozionati per l’appuntamento che avete, se non riuscite ad immaginare un
futuro senza quella persona, e se avete la certezza
che la vedrete invecchiare e anche così siete convinti
di essere pazzo di lei…allora vuol dire che l’amore è
entrato nella vostra vita. E’ un dono.
Molte persone si innamorano molte volte nella vita,
ma poche amano o trovano un amore vero. A volte lo
incontrano ma non sanno riconoscerlo, e lo lasciano
passare. Per questo prestate attenzione ai segnali,
non lasciate che le follie del quotidiano vi rendano
ciechi alla miglior cosa della vita: l’amore.
Recentemente ho trovato in rete la lettera che Einstein avrebbe scritto alla figlia morta precocemente, la voglio condividere con tutti voi, amici lettori.
Sul web si dice che forse Einstein non è realmente
l’autore, ma poco importa, a me è piaciuta molto ed
eccola anche per voi:
“Quando proposi la teoria della relatività, pochissimi
mi capirono, e anche quello che rivelerò a te ora,
perché tu lo trasmetta all’umanità, si scontrerà con
l’incomprensione e i pregiudizi del mondo. Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per tutto il tempo
necessario, anni, decenni, fino a quando la società
sarà progredita abbastanza per accettare quel che
ti spiego qui di seguito.
Vi è una forza estremamente potente per la quale
la Scienza finora non ha trovato una spiegazione
formale. È una forza che comprende e gestisce tutte
le altre, ed è anche dietro qualsiasi fenomeno che
opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi. Questa forza universale è l’Amore.
Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria
unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile
potente delle forze. L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.
L’amore è Gravità, perché fa in modo che alcune persone si sentano attratte da altre. L’amore è Potenza,
perché moltiplica il meglio che è in noi, e permette
che l’umanità non si estingua nel suo cieco egoismo.
L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore.
Questa forza spiega il tutto ed à un senso maiuscolo
alla vita. Questa è la variabile che abbiamo ignorato
per troppo tempo, forse perché l’amore ci fa paura,
50
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo
non ha imparato a manovrare a suo piacimento.
Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice
sostituzione nella mia più celebre equazione. Se invece di E = mc2 accettiamo che l’energia per guarire
il mondo può essere ottenuta attraverso l’amore
moltiplicato per la velocità della luce al quadrato,
giungeremo alla conclusione che l’amore è la forza
più potente che esista, perché non ha limiti.
Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo
delle altre forze dell’universo, che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento di nutrirci di un altro
tipo di energia. Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, se vogliamo trovare un significato alla vita,
se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e l’ultima risposta.
Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una
bomba d’amore, un artefatto abbastanza potente
da distruggere tutto l’odio, l’egoismo e l’avidità che
affliggono il pianeta.
Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma
potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata. Quando impareremo a
dare e ricevere questa energia universale, Lieserl
cara, vedremo come l’amore vince tutto, trascende
tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza
della vita.
Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere ciò che contiene il mio cuore, che per
tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te.
Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome
il tempo è relativo, ho bisogno di dirti che ti amo
e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta.
Tuo padre Albert Einstein”
L’incontro col vero amore accade una sola volta e
quando avviene è per sempre. Tanto che uno di loro
o entrambi possono dire: “all’unico essere, al mio
unico amore, con tutto il mio cuore e per sempre
dedico la mia esistenza, per tutta l’eternità.”
Hernàn Huarache Mamani
L’Amore Non Muore Mai
★
#DIRITTO
Valerio Massimo Aiello
339.4095882
Avvocato praticante abilitato al patrocinio
Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata
Auto usate
Attenzione ai km contraffatti
“Ringiovanire” le auto usate ritoccando il contachilometri al
ribasso: è la malsana ma diffusa
abitudine messa in atto da alcune concessionarie al fine di poter
rivendere le vetture ad un prezzo
di mercato maggiore.
Ma cosa si può fare in termini
legali se a seguito di una compravendita di un’auto usata ci
accorgiamo che il rivenditore
ha “barato” sugli effettivi Km
della stessa manomettendone
il contachilometri?
La legge ci offre una doppia tutela, una in sede civile l’altra in
quella penale.
Dal punto di vista civilistico
l’acquirente potrà sicuramente
agire in giudizio per ottenere
l’annullamento del contratto di
compravendita e la conseguente
restituzione del prezzo pagato.
Secondo i giudici della Corte
di Cassazione - sentenza n.
1480/2012 - la condotta del
venditore, che abbia nascosto
all’altrui parte col silenzio o la
reticenza fatti o circostanze
decisive (nel caso in esame la
manomissione del contachilometri), darebbe luogo ai sensi
dell’art.1439 c.c. ad un vizio della
volontà (dolo omissivo) tale da
causare l’annullamento del contratto.
Una recente pronuncia del Tribunale di Arezzo (sentenza n.
638/2014) ha invece privilegiato l’ orientamento secondo cui
la concessionaria di auto usate
che abbia manomesso il contachilometri di una vettura per ven52
derla più facilmente, dovrà non
solo restituire il prezzo versato in
eccesso dall’acquirente rispetto
al reale valore ma ancora risarcire il danno da responsabilità
precontrattuale, per aver violato
la buona fede quale requisito di
correttezza e di reciproca lealtà di condotta nei rapporti delle
parti.
Ma la condotta fraudolenta del
rivenditore di auto usate che
manometta gli effettivi km di un
autoveicolo al solo fine di ricavarne un guadagno maggiore non
rimane circoscritta solamente
alla sfera dei rapporti contrattuali, ben potendo rilevare anche in
ambito penale.
Sarà difatti passibile del reato di
truffa - ex art. 640 CP - la condotta del rivenditore che con artifici e raggiri, induca l’acquirente
in errore, procurando così a sé o
ad altri un ingiusto profitto con
altrui danno.
I Giudici della Suprema Corte
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
- sentenza n. 38085/2013 hanno dichiarato, infatti, inammissibile il ricorso proposto da
un rivenditore di auto usate
condannato, in ordine al reato di
truffa, dalla Corte di Appello di
Catanzaro alla pena di mesi 4 di
reclusione oltre al risarcimento
del danno. In poche parole l’imputato, mediante l'artificio ed il
raggiro, aveva nascosto il reale
chilometraggio di un’autovettura
inducendo così in errore l’ignaro
compratore circa l’effettiva percorrenza del veicolo, convincendolo pertanto all’acquisto dello
stesso.
Attenzione quindi alle insidie
celate dietro le compravendite
delle auto di occasione.
Rivolgetevi prontamente al vostro avvocato di fiducia allorché
vi accorgiate di essere stati truffati al fine di intraprendere le opportune azioni legali, civili o penali, connesse al caso in esame.
★
STUDIO GRAFICO
Corso Italia, 371
80063 Piano di Sorrento (Na)
T081.5341117
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LSM - PT Nello Iaccarino
Nello IACCARINO
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Faccio Nuoto
Stima del consumo calorico di un
amate del Nuoto Stile Libero in
assenza di patologie manifeste.
Dati:
Soggetto:
Professione:
Età:
Altezza:
Peso:
BMI:
Donna
Impiegata
35 Anni
1,68 mt.
64 kg
22,7
(Normopeso)
BPM a riposo:
77
% massa grassa da BIA:
25%
(leggermente sopra la norma per la sua età e
razza)
Biotipo Morfologico:
Longilinea
Soggetto Ginoide
(stasi venosa e linfatica)
Il soggetto decide di fare Nuoto
Stile Libero per 1 ora al giorno
con frequenza trisettimanale a
ritmo lento mantenendo una frequenza cardiaca compresa fra i
142 bpm e i 148 bpm (60-65%
della FCMax).
Il soggetto consumerà tra le 461
Kcal e le 614 Kcal al giorno.
Ovviamente a livello trisettimanale il consumo è rispettivamente
tra le 1383 Kcal e le 1842 Kcal;
come utilizzo dei macronutrienti
durante tale attività si stima quanto segue:
Giornaliero
461 Kcal
69 gr carboidrati
21 gr grassi
614 Kcal
92 gr carboidrati
27 gr grassi
Trisettimanale
54
1383 Kcal
207 gr carboidrati
63 gr grassi
1842 Kcal
276 gr carboidrati
81 gr grassi
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
#TREKKING
fb.com/nino-aversa
Nino Aversa
[email protected]
334.1161642
I luoghi insoliti della Penisola Sorrentina
Vico Equense
Da questo mese inizia un piccolo progetto primaverile
che riguarderà tutti i paesi della Penisola Sorrentina
con una descrizione della storia e degli antichi collegamenti utilizzati per muoversi sul territorio. Iniziamo
dal comune di Vico Equense.
Molti dimenticano che è proprio da questo paese
che comincia la Penisola Sorrentina. Una città con la
stessa fondazione storica di Sorrento che conserva,
ancora intatte, molte tracce romane e medievali.
Il suo nome deriva dal latino vicus, che indica un
aggregato di case e terreni, sia rurale che urbano,
mentre l’aggettivo Equense da Aequa deriva dal latino Aequus, e fu coniato dai veterani di Augusto per
indicare una zona pianeggiante del territorio.
Sulle coste di Vico Equense, come in tutta la Penisola
Sorrentina, esistevano un tempo cantieri navali per la
costruzione di barche da trasporto per i collegamenti
giornalieri con Napoli durante le ricche dominazioni
del Sud Italia (Angioini nel 1300, Aragonesi nel 1500,
ecc.), il mare era infatti la più comoda via di collegamento dato che le strade principali risalgono a molti
secoli dopo, circa al 1830. Da qui è evidente l’ingegno
56
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
di questo popolo, costretto da una posizione geografica sfavorevole ad inventarsi mestieri e collegamenti
per poter sopravvivere ad un luogo considerato ostile. Il mare rimaneva il più vantaggioso collegamento con paesi più ricchi, più favorevoli da un punto
di vista commerciale ed era considerato il sistema
più comodo per poter uscire fuori dal territorio. La
costruzione di barche di media grandezza, utilizzate
per il trasporto di persone e cose, fu presto seguita
da quella di navi a vela che solcarono, per secoli, tutti
i mari del Mediterraneo fino a raggiungere le lontane
terre d’America.
La vita si è organizzata, nei secoli, anche verso l’alto
monte Faito che sovrasta la città. Nel Medioevo, a
causa anche di numerosi attacchi dal mare ad opera
di pirati saraceni, turchi e nordafricani, le popolazioni
furono costrette a spostarsi verso quote superiori,
dove nacquero gli attuali tredici casali che completano il territorio di Vico, costruiti intorno ad una chiesa
o un convento. Le produzioni agricole di questa parte
del territorio sono sempre state l’allevamento, l’olio,
il vino, i prodotti caseari e gli agrumi.
È in questa parte del territorio che si snodano interessanti itinerari, attualmente percorribili,che collegavano i casali attraversando boschi di castagni e
valloni lungo strade pavimentate di pietra arenaria e
casolari antichi. Da Arola partono vari collegamenti
con S.Maria del Castello, attraversando il monte
Comune, oppure verso i Colli di S.Pietro attraversando il monte Vicalvano. Da Ticciano c’è ancora il
collegamento, attraverso la selva, verso S.Maria del
Castello da dove si puo’ procedere in direzione di
Positano (le Tese) oppure verso Nocelle e Agerola
(CAI 300 Tramonti – Punta della Campanella) oppure
attraverso il vallone Rivanaro lungo un sentiero che
giunge fino a Moiano.
Da Preazzano si sale al monte Comune intercettando
il sentiero CAI 300 fino a giungere ad Arola e poter
visitare la zone di Astapiana dove, un tempo, c’era
l’eremo dei monaci Camaldolesi e dove parte un
sentiero che giunge ad Alberi, importante punto di
passaggio verso la piana di Sorrento.
La parte alta di monte Faito presenta itinerari più
impegnativi come l’ascesa al monte Molare oppure
il giro della Conocchia passando per le zone di Pian
del Pero e della Casa del Monaco oltre a decine
di tracce che si snodano nel bosco alla ricerca delle Neviere (strutture utilizzate per la conservazione
e la vendita di neve ghiacciate ai paesi del golfo di
Napoli nei periodi di primavera e estate) oppure di
faggi secolari.
Anche il versante costiero preserva luoghi meravigliosi. Da Montechiaro parte il collegamento verso
Seiano attraversando uliveti, casali antichi e strade
protette da muri a secco (mangiarine).
Gli scorci che si presentano fino alla Marina d’Equa,
raggiungibile con una suggestiva scala che parte dal
centro di Seiano, regalano un senso di appartenenza e
di conoscenza di un territorio così vicino e, per questo
motivo, ritenuto meno importante.
Dalla marina si risale verso il centro storico di Vico
Equense lungo una ripida scala in pietra fino all’edificio del primo municipio dove sono ospitati il museo
archeologico Silio Italico ed il museo del Cinema.
Anche un altro museo, quello mineralogico, merita
una visita approfondita in quanto, oltre a migliaia di
minerali conserva molti reperti preistorici e varie interessanti collezioni. Siamo nei pressi del centro storico
caratterizzato dalla pianta architettonica romana, che
conserva reperti storici medievali di notevole pregio
come la cattedrale dell‘Assunta (1300) o il castello
angioino.
Altre tracce storicamente molto importanti, in quanto
hanno collegato la Penisola Sorrentina con Castellammare in epoca preromana, sono quelli che si snodano
lungo le montagne attualmente segnate dalle enormi
cave visibili lungo la costa.
Si parte attraversando la zona della Sperlonga, raggiungibile da via Mulini, che da S.Maria del Toro
sale verso S.Francesco, dove sono ancora visibili le
strutture di mulini medievali. Da S.Francesco parte
un sentiero largo e comodo che percorre la traiettoria della millenaria via Minervae che, attraverso le
montagne di Pozzano, giungeva fino a Castellammare
permettendo il collegamento prima della costruzione
della nuova statale (1830).
Un sentiero più in quota parte da Massaquano,
casale del 1300, che conserva importanti elementi
architettonici come la chiesa di S.Lucia dalla quale,
dirigendosi verso S.Salvatore, si giunge alla zona di
Trina del Monte dove, dopo aver visitato la grancia
di Crapolla, la cappella di S.Maria delle Grazie e la
grotta dell’eremita, si può continuare lungo il sentiero
fino ad intercettare la traccia verso Pozzano.
Le zone da conoscere sono tante, ogni paesaggio
racconta una storia ma, vi assicuro, che ogni itinerario
vi donerà le stesse sensazioni di un viaggio intorno
al Mondo.
★
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
57
#FILOSOFIA
[email protected]
Domenico Casa
339.3318463
Consulente filosofico
Ma chi è veramente
l'Uomo?
"Un universo sconosciuto", ha
scritto uno Alex Carrell. "Uno
straniero in casa propria", secondo Sigmund Freud. Un "Inferno", per Jean-Paul Sartre.
In realtà le concezioni dell'uomo peccano per eccesso tra chi
come Jean Jacques Rousseau,
(ma anche Cartesio, Hegel) lo
ritiene un essere naturalmente
buono, che via via diventa malvagio a contatto con la società
(bisognerebbe però capire chi
ha corrotto la società, e, poichè
questa è costituita da uomini,
anch'essi all'inizio (?) ritenuti
cinnocenti, facendo il percorso
a ritroso non troveremmo esseri
buoni, ma creature già in pessima salute) e chi come Platone,
ma soprattutto Thomas Hobbes
lo dipinge malissimo ritenendolo
un lupo tra i lupi, avido ed egoista, pronto a qualsiasi forma di
violenza e di guerra, pur di prevalere e di affermare se stesso. In
mezzo si trovano delle concezioni più realiste, ovvero più vicine
alla condizione umana.
Molto più convincente, pertanto,
appare la posizione di Nichiren
Daishonin, maestro buddista
del dodicesimo secolo, il quale,
in un suo scritto (gosho), chiamato Gosho di Capodanno, scrive:
"Per prima cosa, alla domanda
di dove si trovino esattamente
l'inferno e il Budda (semplificando, gli aspetti negativi e positivi),
un sutra afferma che l'inferno
si trova sotto terra e un altro
dice che il Budda risiede a occidente. Ma, a un attento esame,
58
risulta che entrambi esistono nel
nostro corpo alto cinque piedi;
questo dev'essere vero perché
l'inferno è nel cuore di chi interiormente disprezza suo padre
e trascura sua madre. è come
il seme del loto che contiene al
tempo stesso il fiore e il frutto.
Anche il Budda dimora nei nostri
cuori, così come, dentro la pietra
focaia esiste il fuoco e dentro le
gemme esiste il valore."
Dunque nell'uomo stesso sia
trovano l'inferno e la buddità, la
fonte di tutto ciò che è negativo
e la spinta al bene.
All'interno della cultura occidentale, chi è molto vicino a questa
concezione è Blaise Pascal
(Clermont 1654-1662). Nei "Pensieri" egli offre un'ampia panoramica della contraddittoria condizione dell'uomo "paradosso a
se stesso". "L'uomo è giudice di
tutte le cose e debole verme della terra, depositario della verità
e cloaca d'incertezza e d'errore,
gloria e rifiuto dell'universo."
Quel che ci dicono questi due
saggi, a distanza di alcuni secoli
tra loro, è che è inutile cercare
fuori di sè, in qualche divinità,
nella natura, nelle stelle, nella
società, negli altri, le ragioni del
bene e del male. Bene e male ci
abitano più di quanto noi possiamo immaginare. E, allora,
per completare e correggere la
riflessione iniziata con l'opinione di Jean-Paul Sartre, secondo
cui "l'inferno sono gli altri", nel
senso che la causa di ogni nostro
dolore, sofferenza, odio, male, ri-
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
siederebbe negli altri miliardi di
esseri umani, Nichiren Daishonin e Blaise Pascal ci spingono
a cercare dentro di noi le nostre
contraddizioni, così come il bene
e il male. Dentro di noi si trova la
causa di tutto. Dentro di noi va ricercata la responsabilità di tutti i
nostri pensieri, le nostre parole e
le nostre azioni le quali possono
avere origine nell'inferno, come
sostiene Nichiren, o nella cloaca,
come dice Pascal.
In un suo recente romanzo,
"Ogni angelo è tremendo", nel
tentativo di indicare come dentro la nostra oscurità risiede la
vita, Susanna Tamaro scrive:
"L'illusione di Rousseau – cioè
dell'uomo che nasce naturalmente buono – la lascio agli
spiriti ingenui, a tutti coloro che
non hanno mai guardato in faccia la natura dell'essere umano.
Il male ha natura volatile, leggera, inodore e invisibile, penetra
ovunque senza alcuno sforzo,
invade le persone, senza che se
ne accorgano. Da questa assenza di contemplazione nasce il ricorso al capro espiatorio che va
perseguitato e annientato. Non
è questa forse la genesi di tutte
le forme di umana distruzione?
Basterebbe, invece, volgere onestamente lo sguardo dentro di
noi per accorgerci dell'inutilità
(io avrei detto della malvagità)
di trascinare il capro nel deserto,
per buttarlo giù dalla rupe."
★
#FOODCROSSING
Anna Maione
http://bit.ly/QWy93W
Esperta in comunicazione
multimediale dell’enogastronomia
MEGLIO UN
UOVO OGGI…
L'uovo è il simbolo indiscusso
della Pasqua, che sia quello
dipinto, quello intagliato, quello
di cioccolato, di terracotta o di
carta pesta.
Ma mentre le uova di cartone o di
cioccolato sono di origine recente, quelle vere, colorate o dorate, hanno un' origine radicata nel
lontano passato.
La simbologia dell’uovo affonda
le sue radici nella tradizione pagana. Forma e perfezione lo hanno infatti reso elemento fondamentale di miti molto complessi.
L'uovo, ancestrale simbolo di
vita, ha percorso i millenni tra
le civiltà della Terra offrendo insostituibili fonti d'ispirazione ad
artisti e pensatori: basti pensare
all'uovo "cosmico" che, presso
60
alcune antiche civiltà, è posto
all'origine del mondo.
Nella cosmologia egizia, ad
esempio, il dio Ptah, creatore dell'uomo, è rappresentato
mentre forgia un uovo. Sempre
nell'antico Egitto, l'uovo come
simbolo di vita è consacrato alla
dea Iside. Il popolo dei Fenici
invece usava come simbolo un
serpente eretto con un uovo in
bocca.
I Greci, i Cinesi ed i Persiani
usavano scambiarsi le uova come
dono per le feste Primaverili e in
particolare nel giorno dell’ equinozio di primavera, data di inizio
del "nuovo anno", quando ancora
l'anno si basava sulle le stagioni.
Le uova erano viste come simbolo di fertilità e quasi magia, a
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un
oggetto così particolare. Considerate quindi oggetti dai poteri
speciali esse venivano interrate
sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male e
portate in grembo dalle donne in
stato interessante per scoprire il
sesso del nascituro. Le neo spose usavano invece passarvi sopra
prima di entrare nella nuova casa.
Ma l’uovo è protagonista anche
della Pasqua ebraica, la ricorrenza che ricorda l'esodo dall'Egitto e la rinascita spirituale. Il
pasto rituale della festa oltre
all'agnello, simbolo di dolcezza
e di sacrificio, ed al pane azzimo,
simbolo di penitenza, prevede le
uova, simbolo di una nuova vita.
Imma Gargiulo
© FOTO DI ANNA MAIONE
Chef Patron del Ristorante Femmena
Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV
Le uova, associate alla primavera
per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo
della rinascita non della natura
ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un
pulcino esce dell'uovo, oggetto
a prima vista inerte, Cristo uscì
vivo dalla sua tomba.
Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la
luce del sole. Quelle colorate di
rosso scuro sono invece simbolo
del sangue del Cristo.
Il legame delle uova con la Pasqua è divenuto sempre più
forte, fino ad originare in tutto
il mondo la grande tradizione
dell'Uovo Pasquale di cioccolato.
Curiosità
L'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va molto
indietro nel tempo e già nei libri
contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa
per 450 uova rivestite d'oro e
decorate da donare come regalo
di Pasqua. Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle
di un maestro orafo, Peter Carl
Fabergé, che nel 1883 ricevette
dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono
speciale per la zarina Maria.
Il primo Fabergé fu un uovo di
platino smaltato bianco che si
apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta conteneva un
piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale.
Gli zar ne furono così entusiasti
che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da
donare tutti gli anni.
Buona Pasqua
LE UOVA MARMORIZZATE
INGREDIENTI
★ 4 uova
★ 5/6 cucchiai di salsa di soia
★ 4 pistilli di zafferano
PER CONDIRE
★
★
★
★
Sale
Olio alle arance di Sorrento Frantoio Gargiulo
Maionese all’arancia
Aneto
PROCEDIMENTO
Far bollire le uova in acqua fredda e contare 10 minuti dal momento in cui l’acqua inizia a bollire. Meglio se l’acqua viene fatta
sobbollire. Portare le uova a cottura come uova sode classiche.
A questo punto togliere le uova dalla pentola, farle raffreddare
sotto il getto dell’acqua fredda ed asciugare.
Con movimenti circolari e con una leggera pressione su di un piano
far crepare il guscio delle uova senza che si stacchi.
Il guscio deve creparsi in tanti punti ma i pezzetti devono rimanere
uniti. A questo punto le uova sono pronte per essere tinte.
Per ottenere il marrone scuro porre le uova in un pentolino e
coprirle con acqua e 5/6 cucchiai di salsa di soia. Portare a bollore
e lasciare cuocere per 15 minuti. Spegnere il fuoco e lasciare le
uova in infusione per una notte o un intero giorno.
Per il giallo mettere l’acqua in un pentolino con i pistilli di zafferano e farla cuocere per qualche minuto fino a che non si colori.
Aggiungere le uova e lasciare cuocere per 15 minuti. Spegnere e
lasciare in infusione come per le uova marroni.
Un condimento per le uova potrebbe essere la maionese all’arancia con l’aneto, o semplicemente con un filo d’olio all’arancia
e del sale.
100% FITNESS MAG • Marzo 2015
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#POETA
Salvatore Spinelli
http://bit.ly/1fk7XnN
Poeta
Non giudicare
Per un giovane che stava molto male
un chirurgo arriva in ospedale,
il professionista non si trovava là
perché in regime di reperibilità.
Quando suo figlio stava molto male
il dottore era a un funerale,
quello del figlio, giovane innocente,
morto ieri in un grave incidente”.
Il padre del giovane, eccitato,
con fare d’istinto incontrollato,
manda al medico un bieco sguardo
gridandogli che era in ritardo.
“Chiamato qui per la grande urgenza
lui ha assicurato la presenza,
non si è importato del grave lutto
per lui il dovere c’è prima di tutto”.
Il dottore calmo e senza scomporsi
dice all’uomo che deve calmarsi,
ma l’uomo giustamente preoccupato
continua ancora più eccitato.
Ora terminata la sua missione
ha voluto seguire l’inumazione,
questo penso che glielo consentirà
o pretendeva che restasse qua?”.
“Se suo figlio era al posto del mio
cosa avrebbe fatto, glielo dico io,
subito si sarebbe precipitato
e velocemente l’avrebbe operato”.
L’uomo da eccitato, inalberato,
ammutolisce assai mortificato
e dice: “MAI GIUDICARE DALLE APPARENZE
SENZA PENSARE ALLE CONSEGUENZE!”.
“Ora però mi lasci lavorare
-dice il dottore senza replicare-,
farò l’impossibile per salvarlo
e certamente potrà riabbracciarlo”.
Dopo più di un’ora d’intervento
il chirurgo esce tutto contento
e sorridendo dice a quel papà
“E’ salvo, l’infermiera le spiegherà!”.
Detto ciò il dottore va via veloce,
gesto che all’uomo proprio non piace
e dice: “E’ andato via, perché,
doveva fermarsi a parlare con me”.
L’infermiera quasi singhiozzando
dice: “Signore lei sta sbagliando,
lei è stato ingiusto col dottore
mentre lui vive un grande dolore”.
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100% FITNESS MAG • Marzo 2015