a bolzano va in scena il trentofilmfestival

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A BOLZANO VA IN SCENA IL TRENTOFILMFESTIVAL
Il TrentoFilmfestival torna in autunno nel capoluogo altoatesino, già sede di alcuni importanti appuntamenti
durante la 60esima edizione, con un fitto programma di eventi, dal cinema alla letteratura, dalla società alla
cultura di montagna. Dal 26 settembre al 7 ottobre 2012, proiezioni, mostre, incontri, animeranno la città di
Bolzano, socio fondatore dal 1998 insieme alla città di Trento e al Club Alpino Italiano, della storica rassegna.
Quasi un migliaio di libri da sfogliare e ammirare, dalle guide ai manuali, passando per cataloghi fotografici,
saggi, monografie e riedizioni di classici della letteratura alpina. E poi incontri con gli scrittori, con le imprese
alpinistiche raccontate dai diretti protagonisti, e sullo schermo documentari ed immagini mozzafiato. E’ il
TrentoFilmfestival a Bolzano 2012, il festival in programma dal 26 settembre al 7 ottobre nel capoluogo
dell’Alto Adige. Un’iniziativa organizzata in collaborazione con le Biblioteche della Sezione del Cai di Bolzano
e dell’Alpenverein Südtirol dal TrentoFilmfestival, che dal 1998 annovera tra i soci fondatori, oltre alla città di
Trento e al Club Alpino Italiano, anche la città di Bolzano, sempre più parte integrante e fondamentale della
rassegna e, da quest’anno, sede di alcuni eventi della 60esima edizione.
La kermesse autunnale aprirà con due appuntamenti dedicati al cinema e promossi dall'Alpenverein Südtirol. Il
primo è in programma mercoledì 26 settembre, con la proiezione, alle ore 20.00 al FilmClub, del
documentario “Walter Bonatti con il cuore, con i muscoli con la testa” (in lingua italiana), l'omaggio di due
giovani registi al più grande alpinista italiano con i ricordi e le testimonianze dei suoi amici più cari e il primo
documentario autorizzato sulla vita del grande esploratore. La proiezione sarà preceduta da un’introduzione in
lingua tedesca di Luis Vonmetz.
Giovedì 27 settembre, sempre alle ore 20.00 al FilmClub, è in programma il documentario “Sherpas, Die
wahren Helden am Everest” (in lingua tedesca), proiezione che sarà seguita da un dibattito condotto da
Hansjörg Hofer, guida alpina.
Venerdì 28 settembre, nella centralissima piazza Walther alle ore 18.00, ci sarà l’inaugurazione di
MontagnaLibri, il “salone” internazionale dell’editoria d’alta quota, vetrina delle più recenti pubblicazioni
dedicate alle terre alte. Centinaia libri di montagna da sfogliare, tra classici e nuove guide appena pubblicate,
libri di montagna per ragazzi, e tanto altro ancora. All'interno di MontagnaLibri, e per tutta la durata della
rassegna, sarà inoltre possibile visitare “Sentieri di luce” del fotografo trentino Alessandro Gruzza, una
mostra di fotografia naturalistica che intende esaltare attraverso le immagini la bellezza e l’unicità del
patrimonio naturale dolomitico.
Sempre nella giornata di apertura di venerdì, al Teatro Comunale di Gries alle ore 21.00, appuntamento con
una speciale serata alpinistica dal titolo "Storie e memorie di 70 anni degli Scoiattoli di Cortina", un
omaggio al celebre gruppo di alpinisti nato all'ombra delle Dolomiti cortinesi. Per l'occasione verrà proiettato il
film "Rosso 70" dei registi Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello.
Il meglio del cinema di montagna, presentato alla 60esima edizione del TrentoFilmfestival, approderà invece al
Teatro Comunale di Gries nelle serate di lunedì 1 e martedì 2 ottobre (dalle 21.00 in poi, con ingresso
gratuito).
TrentoFilm Festival
Via S.Croce, 67 - c/o Centro Santa Chiara, 38122 Trento - Tel. +39 0461 986120 - Fax +39 0461 237832 - PI e CF 00387380223
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QUATTRO SERATE A BOLZANO CON IL CINEMA DI ALPINISMO ED ESPLORAZIONE
Una selezione di opere presentate al 60° TrentoFilmfestival saranno proposte al Film Club (26 e 27 settembre)
e al Teatro Comunale di Gries (1 e 2 ottobre).In programma anche i documentari su Walter Bonatti (26
settembre al FilmClub) e Jerzy Kukuczka (2 ottobre al Teatro Comunale di Gries).
Il grande cinema di montagna e alpinismo ritorna protagonista per quattro serate in una delle capitali alpine
per eccellenza. Dopo gli appuntamenti dello scorso maggio, quando il TrentoFilmfestival ha “fatto rete” per una
settimana con la Città di Bolzano, nuove e avvincenti proiezioni proporranno al pubblico una ulteriore
selezione di opere presentate al 60° TrentoFilmfestival. A cominciare da due documentari dedicati a due
grandi alpinisti scomparsi, Walter Bonatti e Jerzy Kukuczka, e poi avventure estreme che hanno per
protagonisti personaggi come Simone Moro e Denis Urubko, l'alpinismo e l'arrampicata visti con il volto delle
donne, storie di vita quotidiana tra le montagne, nelle Alpi e in Himalaya per seguire il duro lavoro degli
sherpa.
Il TrentoFilmfestival a Bolzano si aprirà con due appuntamenti promossi dall'Alpenverein Südtirol. Il primo è in
programma mercoledì 26 settembre, con la proiezione, alle ore 20.00 al FilmClub, del documentario Walter
Bonatti con il cuore, con i muscoli con la testa (in lingua italiana). Si tratta del primo documentario
autorizzato sulla vita del grande esploratore dopo la sua morte nel settembre 2011. Il documentario è
l'omaggio di due giovani registi al più grande alpinista italiano tra la cronaca, i ricordi e le testimonianze dei
suoi amici più cari. La proiezione sarà preceduta da un’introduzione in lingua tedesca di Luis Vonmetz.
Giovedì 27 settembre, sempre alle ore 20.00 al FilmClub, è in programma invece il documentario Sherpas,
Die wahren Helden am Everest (in lingua tedesca), proiezione che sarà seguita da un dibattito condotto da
Hansjörg Hofer, guida alpina.Questo film svizzero - nepalese dei registi Frank Senn Hari Tapa, Otto C.
Honegger testimonia il lavoro, la vita e gli stati d'animo degli sherpa che senza mezzi termini, spiegano che
cosa significhi per loro lavorare al servizio degli occidentali. Gli eroi di questo lungometraggio sono Long
Dorjee, una leggenda con le sue 13 salite all'Everest, e Norbu, il giovane sirdar, che conduce una vita
moderna a Kathmandu.
Il grande cinema ritorna anche l'1 e 2 ottobre al Teatro Comunale di Gries a partire dalle ore 21.00 (ingresso
gratuito) con una selezione di opere presentate alla 60° edizione della rassegna.
Lunedì 1 ottobre la proiezione di Encordades. Il documentario del regista spagnolo Montero Coromines
Gerard vuole proporre una riflessione sul ruolo delle donne nella società e nello sport, dagli anni 40 ai giorni
nostri. Lo fa soffermandosi sulle pagine e sulle figure femminili entrate nella storia dell’alpinismo. Un viaggio
attraverso le scelte e le vicende personali di donne innamorate della montagna e dell’arrampicata sportiva in
Spagna, che testimonia come con gli anni e con l’impegno di tutte, barriere e stereotipi siano stati superati. A
seguire il documentario Piccola Terra del regista Michele Trentini, un documento sulla montagna “marginale”
che nel corso dell'estate ha riscosso diversi premi e riconoscimenti in vari festival nazionali.
Valstagna, Canale di Brenta: siamo nella Valsugana, quella già in provincia di Vicenza: qui su piccoli “fazzoletti
di terra” un tempo coltivati a tabacco si gioca il destino in controtendenza di personaggi diversi, impegnati nel
dare nuova vita ad un paesaggio terrazzato per lo più in stato di abbandono. Il film è un racconto sul valore
universale del legame con la terra, che prescinde da interessi economici, impedimenti politici, steccati culturali.
Per gli amanti dell'alpinismo e delle avventure estreme emozioni assicurate nella seconda serata di proiezioni,
martedì 2 ottobre sempre al Teatro Comunale di Gries. Si incomincia con Kukuczka del regista polacco
Jerzy Porebski. Jerzy Kukuczka è stato uno dei più eccezionali scalatori dell'Himalaya e il secondo a
conquistare tutti i 14 ottomila. Una leggenda nella storia dell'alpinismo che ha perso la vita proprio
sull'Himalaya 22 anni fa. Quale è stato il suo contributo alla storia dell'alpinismo? Cosa pensano di lui la sua
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famiglia e coloro che arrampicano sfidando le stesse cime? E può lui essere paragonato agli scalatori di oggi?
Ma riscoprendo questo grande alpinista si riflette: le montagne sono il regno dell’avventura o uno dei settori
del commercio?
Nel documentario Hardest of the Alps Damiano Levati ha seguito Iker ed Eneko Pou mentre fanno visita a
vere e proprie leggende della storia dell’alpinismo. Viaggiando attraverso le Alpi, incontrano i miti che
cambiarono l’alpinismo per sempre. Seguendo le tracce di Manolo, Alex Huber e Beat Kammerlander,
ripercorrono alcune delle vie più simboliche della storia delle grandi pareti alpine. Itinerari che rimangono
d'ispirazione per le nuove generazioni.
Si parla di alpinismo al femminile anche nel documentario Outside the Box della regista Stefanie Brockhaus.
Protagoniste Anna Stöhr e Juliane Wurm, campionesse di boulder che incontrano Lynn Hill, una delle migliori
alpiniste al mondo. Arrampicando sulla Castleton Tower nello Utah l'americana le introdurrà al “crack climbing”
(l’arrampicata in fessura) non senza qualche emozione imprevista, come un forte temporale che le sorprende
poco prima di giungere in vetta.
In programma in questa serata anche Cold il documentario dell'americano Anson Fogel che racconta
l'impresa di Simone Moro insieme al kazako Denis Urubko e allo statunitense Cory Richards al Gasherbrum II.
Si tratta della prima salita invernale e la prima invernale in assoluto in uno dei cinque ottomila del Karakorum
pakistano. Per Simone Moro è stata la terza prima scalata invernale di un ottomila, dopo lo Shisha Pangma
nel 2005 e del Makalu nel 2009. L’esperienza dei tre alpinisti impegnati sul Gasherbrum II, nel cuore di un buio
e durissimo inverno, è vista con lo sguardo crudo e onesto di Cory Richards partecipante, cineasta e fotografo.
Questo film coglie con efficacia, attraverso le vive parole dei protagonisti, la fatica, i dubbi, le paure e rivela
quanto difficile sia stata la discesa, nel corso della quale i tre alpinisti vennero colpiti anche da una valanga.
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MONTAGNALIBRI IN PIAZZA WALTHER
Dal 28 settembre al 7 ottobre la 26esima rassegna internazionale dell’editoria di montagna riempirà la storica
Piazza Walther con un migliaio di saggi, guide e manuali sul magico mondo delle vette. All’interno di
MontagnaLibri ci saranno anche la “libreria dell’alpinista” e la mostra fotografica “Sentieri di luce” di
Alessandro Gruzza.
Guide (escursionistiche, alpinistiche, turistiche, sciistiche e scialpinistiche, ciclistiche e di mountain bike,
naturalistico-ambientali, di canyoning), manuali, studi e ricerche (su ambiente, flora, fauna, geologia,
mineralogia, speleologia, geografia, cartografia, meteorologia, glaciologia, archeologia, storia, guerra in
montagna, economia e fenomeni sociali, politiche ambientali, turismo, arte, artigianato, cinematografia,
estetica, etica, etnografia, folclore, medicina, religione, toponomastica, gastronomia, canto popolare), libri
fotografici, di storia alpinistica, di spedizioni, di narrativa, cataloghi: saranno diverse centinaia i volumi esposti
e presentati da 400 case editrici di più di 30 Paesi alla 26esima edizione di MontagnaLibri, panoramica tra le
più complete a livello mondiale sui libri di montagna. La rassegna internazionale dell'editoria di montagna
inaugurerà l’edizione bolzanina venerdì 28 settembre alle 18.00 e resterà aperta in Piazza Walther fino a
domenica 7 ottobre.
Al suo interno sarà allestita anche la “libreria dell’alpinista”, uno spazio - vendita di libri di montagna a cura
della libreria Südtiroler Buchhandlung.
“Sentieri di luce” di Alessandro Gruzza
Nello spazio espositivo di MontagnaLibri in Piazza Walther si potrà ammirare per tutta la durata della rassegna
“Sentieri di luce” di Alessandro Gruzza, una mostra di fotografia naturalistica che esalta, attraverso le
immagini, la bellezza e l’unicità del patrimonio naturale dolomitico. Un viaggio fotografico che si snoda lungo
un sentiero di montagna immaginario e che accompagna l’escursionista, in questo caso il visitatore, verso le
alte quote delle Dolomiti. Il percorso attraversa dapprima le foreste dai colori mutevoli, incontra i torrenti con i
loro giochi d'acqua, raggiunge i laghetti alpini dove si specchiano le cime, supera il limitare del bosco che
porta alla maestosità del paesaggio, giungendo infine lassù ai confini del cielo. Le immagini presentate
raccontano il fascino di scenari sempre diversi, dove Madre Natura si rivela attraverso la luce ed i colori che
mutano con le stagioni, con le condizioni atmosferiche e con il momento della giornata, offrendo perle preziose
ed inaspettate. “Sentieri di luce” è anche un progetto editoriale che vedrà la prossima pubblicazione di un libro
fotografico dedicato, edito dalla casa editrice Temi.
Alessandro Gruzza
E' nato a Trento dove vive e lavora. Laureato in ingegneria dei materiali, svolge l'attività di fotografo free lance
con una particolare attenzione alla fotografia naturalistica. Finalista nella categoria “Wild Places” al Wildlife
Photographer of the Year 2011 e 2010, ha esposto le sue foto a Trento, Predazzo, Villafranca Lunigiana (Ms);
sue immagini ed articoli sono stati pubblicati sulle riviste Tutti fotografi, Asferico, Fotografia Reflex, Naturae
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Magazine. Collabora attualmente con la NHPA, Natural History Photographic Agency di Londra, agenzia
fotografica specializzata in immagini di natura e fauna selvatica.
UN OMAGGIO DEL TRENTOFILMFESTIVAL AGLI “SCOIATTOLI” CORTINESI
Venerdì 28 settembre al Teatro Comunale di Gries alle ore 21.00, appuntamento con una speciale serata
alpinistica dal titolo "Storie e memorie di 70 anni degli Scoiattoli di Cortina", un omaggio al celebre gruppo di
alpinisti nato all'ombra delle Tofane. Per l'occasione verrà proiettato il film "Rosso 70" dei registi Francesco
Mansutti e Vinicio Stefanello.
1°luglio del 1939: una data che rimarrà impressa nella storia dell’alpinismo italiano. Quel giorno dieci giovani
ragazzi (avevano tutti un’età inferiore ai vent’anni) fondarono il primo gruppo di arrampicatori non
professionisti, gli «Scoiattoli di Cortina». In origine col nome «Società Scoiattolo», presto trasformata in
«Società rocciatori e sciatori gli Scoiattoli» (i primi membri del gruppo erano tutti abili sciatori), per diventare
infine «Scoiattoli di Cortina». I nomi (ed i soprannomi) di quei dieci fondatori degli Scoiattoli erano: Albino
Alverà (Boni), Silvio Alverà (Boricio), Romano Apollonio (Nano), Angelo Bernardi (Alo), Ettore Costantini
(Vecio), Siro Dandrea (Cajuto), Giuseppe Ghedina (Tomasc) Luigi Ghedina (Bibi), Mario Zardini (Zesta);
Bortolo Pompanin (Bortolin) - l’ultimo fondatore ancora vivente.
In quell’epoca Cortina e le Dolomiti erano meta di numerosi clienti affascinati dalla montagna, interessati
anche all’apertura di vie nuove in seguito al superamento recente del 6° grado. Il mestiere della guida alpina
era molto impegnativo e cresceva costantemente, ed è proprio a causa del troppo lavoro che le guide non
avevano il tempo di istruire i giovani ampezzani appassionati di montagna. I dieci ragazzi, animati da una
grande passione per la montagna, si distaccarono temerariamente dall’egemonia delle guide alpine e decisero
di misurarsi da soli con le montagne, mossi semplicemente dal piacere dell’arrampicata. Tofane, Cristallo,
Lavaredo, Cinque Torri, Cima Scotoni, Pomagagnon, Cadini di Misurina, Punta Fiàmes, divennero il terreno
delle loro straordinarie salite, alcune autentici pilastri dell'alpinismo dolomitico.
Il gruppo dei fondatori andò via via aumentato e dalle montagne di casa lo sguardo andò ben oltre. Come
quando nel luglio del 1954, lo Scoiattolo Lino Lacedelli raggiunse per primo insieme ad Achille Compagnoni la
vetta del K2.
Oggi il gruppo conta oltre sessanta membri, tra cui anche cinque donne. Alcuni “Scoiattoli” esercitano anche il
mestiere della guida alpina, ma nel momento in cui indossano il maglione rosso del gruppo con lo scoiattolo
bianco ricamato sul braccio sinistro, svestono i panni del professionista per divenire amici di altri arrampicatori
a cui legarsi con la stessa corda, animati da pura e semplice passione per la roccia verticale e anche da spirito
umanitario nel momento in cui si dedicano alle operazioni di soccorso alpino.
L’esplorazione della montagna e la promozione dell’alpinismo sotto tutte le sue forme continuano ad essere gli
obiettivi più importanti del gruppo, a cui si sono aggiunti nel tempo le attività di volontariato nel Soccorso
alpino, l’arrampicata sportiva, l’organizzazione di varie manifestazioni sportive e non che abbiano come tema
la montagna.
“Rosso 70 – Storie e memorie di 70 anni di alpinismo degli Scoiattoli di Cortina” (Italia 2009, 79’)
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Il film di Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello, presentato nel 2010 al 58° TrentoFilmfestival, ripercorre i 70
anni di attività degli Scoiattoli di Cortina. Nelle testimonianze dirette, che s'intrecciano con straordinari filmati
d'epoca, si susseguono uomini e pareti, alpinismo e vita, felicità e dolore, sullo sfondo di una Cortina
d'Ampezzo che, lentamente, si trasforma. Cambiano le generazioni, cambia l'alpinismo e l'arrampicata. Ma c'è
un legame che fa da collante tra passato e presente: la passione per la montagna, per l'arrampicata, per le
Dolomiti e per il proprio paese. Un sentimento che in tutti i 70 anni della loro storia, ha permesso agli Scoiattoli
di mantenere la propria identità e allo stesso tempo di progredire e di sperimentare nuovi orizzonti, tanto da
diventare
il
simbolo
della
città
di
Cortina
e
delle
sue
montagne.
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ILTRENTOFILMFESTIVAL IN CORDATA CON L’INTERNATIONAL MOUNTAIN SUMMIT
Dopo Bolzano, il TrentoFilmfestival continua il tour dei festeggiamenti per il suo 60esimo facendo tappa a
Bressanone in occasione dell’International Mountain Summit 2012. Domenica 21 ottobre, il festival della
montagna altoatesino ospiterà “TrentoFilmfestival presents”, un’intera giornata di proiezioni dei migliori film
d’alta quota.
Il TrentoFilmfestival continua a salire in cordata con l’International Mountain Summit per una giornata
all’insegna della migliore cinematografia delle vette. La più antica rassegna internazionale della cultura di
montagna sarà presente a Bressanone domenica 21 ottobre con il “TrentoFilmfestival presents”, una
maratona curata e presentata dal responsabile della programmazione cinematografica Sergio Fant.
Si comincia alle 11.00 con la proiezione di tre cortometraggi: Cold di Anson Fogel (Stati Uniti, 2011, 19’), Stick
Climbing di Daniel Zimmermann (Austria, 2010, 14’) e Declaration of Immortality di Marcin Koszalka (Polonia,
2010, 29’). Si prosegue alle ore 14.30 con il documentario Verticalmente Demodé (Italia, 2012, 18’) di Davide
Carrari e “Manolo”, che all’ultimo TrentoFilmfestival ha vinto la Genziana d’oro del Club Alpino Italiano per la
miglior opera di alpinismo. Si termina in bellezza con Peak di Hannes Lang (Germania, 2011, 91’), il
lungometraggio che pone alcune domande sul rapporto tra natura e tecnologia, su quanto il paesaggio possa
essere artificiale, o, in altri termini, quanto la neve artificiale debba somigliare a quella naturale per soddisfare
e giustificare l'antichissimo bisogno degli uomini di un paradiso terrestre.
61° TRENTOFILMFESTIVAL_25 APRILE - 8 MAGGIO 2013_TRENTO E BOLZANO
Dal 25 aprile all’8 maggio 2013, Trento tornerà ad essere la capitale della montagna insieme alla città di
Bolzano con la 61esima edizione del TrentoFilmfestival, la storica kermesse dedicata alla magia delle vette,
istituita dal Club Alpino Italiano e dai Comuni di Trento e Bolzano. Un momento unico per i due capoluoghi,
che saranno sotto i riflettori della cultura internazionale grazie alla miriade di appuntamenti proposti in
entrambe le città. Anche nel 2013 infatti, dopo il successo riscontrato nella 60esima edizione, alcuni incontri e
proiezioni saranno programmati a Bolzano, in contemporanea alle manifestazioni a Trento.
Sarà l’occasione ideale per trascorrere alcuni giorni immersi nell’incantata dimensione della montagna,
esplorata e proposta in tutti i volti dalla kermesse. Una “ferrata” lunga 14 giorni, in cui si avvicenderanno,
numerosi e importanti nomi della cultura, dello spettacolo e dell’alpinismo, e che culminerà nell’assegnazione
delle Genziane d’Oro e degli altri prestigiosi riconoscimenti.
Il TrentoFilmfestival inoltre, da alcune edizioni, si caratterizza come una manifestazione eco-friendly, sempre
più “verde” e amica dell’ambiente, che sceglie di essere a basso impatto ambientale: auto elettriche e
biciclette a disposizione degli invitati per gli spostamenti, raccolta differenziata in tutti gli spazi e sedi della
manifestazione, utilizzo di materiali biodegradabili o riutilizzabili nei luoghi di ristorazione della manifestazione,
spuntini e ricevimenti “a chilometro zero” con prodotti del territorio, forniture di energia certificata proveniente
da fonti rinnovabili.