1.2 Relazione geologico e geotecnica

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1.2 Relazione geologico e geotecnica
PROVINCIA DI UDINE
COMUNE DI TREPPO GRANDE
IMPIANTO A GEOSCAMBIO E POMPA DI CALORE PER LA SCUOLA
MATERNA COMUNALE
PROGETTO DEFINITIVO
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RELAZIONE
1.2
RELAZIONE GEOLOGICA
IL PROGETTISTA
ing. Martino Crucil
ORDINE INGEGNERI PROV. DI UDINE – POS. N° 1531 – S. PIETRO AL NATISONE
San Pietro al Natisone, marzo 2011
RELAZIONE GEOLOGICA
PREMESSA
Su incarico dell’Amministrazione comunale è stata redatta la seguente relazione
geologico - geotecnica, allo scopo di verificare le condizioni di fattibilità di un impianto
per la produzione impianto a geoscambio e pompa di calore per la scuola materna
comunale. L’impianto viene realizzato nel Comune di Treppo Grande (UD), via dei Colli,
Foglio Catastale n.5, Mappale 458.
L’indagine geologico - applicata è stata redatta secondo quanto richiesto dalle recenti
normative D.M. 14/01/08 N.T.C., dagli E.C.7 - E.C.8.
La classificazione sismica del territorio, collocato in Zona 2, è stata attuata secondo la
Delibera della Giunta Regionale n.845 del 6/05/2010.
INDAGINE GEOLOGICO-APPLICATA
L’indagine è stata svolta per formulare un giudizio di fattibilità. Ci si è basati
sull’ispezione ed il rilevamento geologico dei luoghi, sul controllo visivo di scavi eseguiti
nel sito interessato dall’impianto ed in aree adiacenti.
Le indagini hanno evidenziato la presenza di notevoli eterogeneità in superficie, nel
complesso i materiali sono caratterizzati da buone caratteristiche meccaniche e da una
limitata, talvolta discreta, permeabilità. La composizione del materiale è prevalentemente
ghiaiosa – limosa con una quantità subordinata di sabbie e ciottoli. La capacità di
drenaggio è limitata in superficie, alla profondità superiore di 7 m dal p.c. la dispersione
delle acque può realizzarsi più agevolmente. Le caratteristiche meccaniche e di filtrazione
del terreno variano in funzione delle dimensioni granulometriche dei materiali, dello stato
di addensamento e del contenuto d’acqua.
PERICOLOSITÁ AMBIENTALI
NeI sopralluoghi eseguiti, nelle fasi di analisi del sito, non sono state rinvenute forme
o condizioni geologico morfologiche - idrogeologiche tali da produrre un qualsiasi genere
di pericolosità naturale. In occasione delle accelerazioni di picco massime attese e le
magnitudo degli eventi sismici previsti, il fenomeno della liquefazione può ritenersi
altamente improbabile poiché le caratteristiche dei fusi granulometrici dei materiali e la
densità del terreno, la profondità della falda non sono compatibili con le condizioni
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critiche per produrre l’evento.
L’area in esame non evidenzia problematiche relative al comportamento geologicotecnico del terreno e l’iterazione con le strutture e le opere fondazionali. Le strutture
esistenti non presentano lesioni o fessurazioni legate a cedimenti o dissesti del terreno ed
evidenziano la totale compatibilità con le condizioni geologiche del sito.
L'opera in progetto non produce variazioni significative delle sollecitazioni effettive
trasmesse nel sottosuolo. In considerazione dell’esistenza di documentazione tecnica e
dalla realizzazione di un sondaggio preliminare con campionamento non si è ritenuto
necessario eseguire indagini geognostiche specifiche nella zona d’indagine.
Le informazioni acquisite saranno inoltre accuratamente verificate con un’analisi
visiva nel sito all’atto dell’apertura degli scavi di sbancamento.
La tipologia dell’impianto prevede lo scambio termico per conduzione tra sonda e
terreno e data la caratteristica del sottosuolo si prevede il raggiungimento di
profondità maggiori di 100 m dal p.c.. Il numero di sonde e la profondità sono
stabilite per ottenere una potenza termica di scambio adeguata. Il sistema di scambio
termico prevede l’impiego di un fluido vettore, non ci sono scambi convettivi con il
terreno, pertanto non si producono modifiche sostanziali del regime idrogeologico
del sottosuolo. Ovviamente vi è una modificazione del campo geotermico, ma tale
condizione non pregiudica l’ecologico ambientale.
CARATTERISTICHE GEOLOGICO-MORFOLOGICHE
Gli aspetti geologico – morfologici della area in esame sono caratterizzati dai depositi
dell’Anfiteatro morenico del Tagliamento, questo costituisce una importante unità
morfologica che si sviluppa nell'area di sbocco del fiume in pianura. Consiste in tre
cerchie principali di modesti rilievi a testimonianza dell’imponente attività di trasporto e
deposito degli antichi ghiacciai che si ritirarono circa 12.000-14.000 anni fa. Il sottosuolo
è caratterizzato da marcate eterogeneità litologiche riscontrabili anche a brevi distanze
lineari, a testimonianza di differenti episodi deposizionali. Prevalentemente si tratta di
materiali piuttosto fini o per lo meno con accentuata presenza di materiali limoso sabbiosi e limoso - argillosi, anche in corrispondenza degli episodi deposizionali più
grossolani. I depositi eterogenei (sedimenti non gradati e non stratificati definiti
“diamicton”) sciolti poggiano talvolta su depositi conglomeratici potenti e continui anche
se segnalati solo localmente. L’area in esame deriva dai sedimenti tardoglaciali prodotti
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all’interno dell’anfiteatro morenico. I depositi hanno subito, nelle fasi successive alla
deposizione, un rimaneggiamento superficiale ed un’alterazione del materiale
sedimentato. La parte più superficiale dei depositi è costituita da depositi colluviali
derivanti dal dilavamento delle pendici collinari poste in aree limitrofe. I depositi sono
costituiti da materiali fini (limi e argille prevalenti).
Le caratteristiche litologiche del basamento prequaternario nell'area dell'Anfiteatro
sono note puntualmente solo in alcuni punti e, visto l'articolato sistema di dislocazioni
che interessa anche qui il substrato, il suo andamento presumibile da estrapolazione è
corretto con una notevole approssimazione. In particolare
Le caratteristiche litologiche del basamento prequaternario nell'area dell'Anfiteatro
sono note puntualmente solo in alcuni punti e, visto l'articolato sistema di dislocazioni
che interessa anche qui il substrato, non sono possibili estrapolazioni o previsioni circa il
suo andamento. In particolare il basamento nelle zone orientali é caratterizzato da Flysch
nell'area a nord della dislocazione di importanza regionale detta "Linea Cividale Tricesimo", nella zona di Buia, ove affiora, e nel sottosuolo di Artegna e, in parte, di
Osoppo. Nelle zone occidentali il basamento é caratterizzato da Conglomerati a clasti
prevalentemente calcarei e dolomitici, mal classati con ciottoli subangolosisubarrotondati in strati spessi con livelli ed intercalazioni decimetriche arenacee giallastre
e peliti grigie o verdastre. Il substrato prosegue fino a notevole profondità; tali
conglomerati devono essere sicuramente ascritti al Quaternario in superficie e al Miocene
(Conglomerato del Montello) in profondità. Nel sito in esame si suppone la presenza del
Flysch eocenico.
La morfologia della zona è pianeggiante con una leggera pendenza verso sud
(approssimativamente 5 %). L’area su cui sorgerà la costruzione evidenzia, attualmente,
una limitata densità di fabbricati.
ANDAMENTO STRATIGRAFICO
L’andamento stratigrafico è stato stabilito dall’osservazione diretta delle zone in scavo
interessanti l’area in costruzione e da affioramenti presenti nelle vicinanze. Lo strato
superficiale “aerato” ha uno spessore medio di 0.5 m, i depositi sono costituiti
prevalentemente da limi argillosi (a bassa plasticità) con quantità subordinate di sabbia,
con inclusioni sporadiche di ghiaie o di ciottoli. Le tonalità dei depositi sono
prevalentemente rosso, ocra, marrone. Tali depositi mantengono caratteristiche
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mediamente costanti, riducendo con la profondità la frazione organica, al di sotto di tale
profondità i sedimenti sono caratterizzati da ghiaie prevalenti e ciottoli con matrice
limoso sabbiosa tipica dei depositi morenici (diamitcon). La natura dei depositi è
prevalentemente calcarea, calcareo – dolomitica, con minore frequenza arenacea. Gli
elementi litici presentano spigoli subangolari – subarrotondati, con dimensioni, in genere
inferiori ai 2 cm. Il contatto tra i depositi superficiali, prodotti nelle differenti fasi di
sedimentazione, avviene lungo superfici lenticolari e concave. Una caratteristica
distintiva dei depositi è la colorazione. Tale peculiarità è prevalentemente grigia se la
matrice del materiale è prevalentemente argillosa, generalmente ocra, nocciola, se il
legante è costituto essenzialmente da limo.
ASPETTI IDROLOGICI - IDROGEOLOGICI
L’area in esame è compresa nell’anfiteatro morenico del Tagliamento, che, nonostante
una struttura alquanto eterogenea, può comunque essere considerato un complesso
impermeabile che ferma il deflusso della falda del Tagliamento e genera varie zone di
risorgiva, falde superficiali solitamente di modesta entità le cui superfici freatiche hanno
andamento irregolare anche se seguono, attenuandola, la morfologia superficiale. I
deflussi sotterranei superficiali hanno andamento radiale dagli alti ai bassi morfologici. Il
quadro idrogeologico è complicato dalle variazioni di permeabilità dei depositi morenici:
la non uniformità litologica e la presenza di lenti argillose impermeabili danno luogo
talora a locali falde sospese. Localmente si hanno venute a giorno delle acque sotterranee
in prossimità delle vallecole intramoreniche.
I terreni presenti nel sottosuolo sono caratterizzati da una discreta permeabilità per
porosità, data la composizione granulometrica gradata e la frazione sabbiosa rilevante, il
fenomeno della filtrazione dell’acqua può avvenire con maggior facilità a profondità
superiori a 2 m dal p.c. (coefficiente di permeabilità dell’ordine di 0.01 ÷ 0.1 mm/s).
La falda freatica più superficiale è posta a profondità indicativamente pari a 8 m dal
p.c., le particolari peculiarità dei depositi quaternari consentono lo sviluppo di falde
freatiche indipendenti con prevalenti caratteristiche di acquiferi sospesi.
Le escursioni della linea piezometrica possono superare il metro.
L'idrologia superficiale è caratterizzata dalla raccolta capillare delle acque superficiali
attuata mediante fossi e capifossi.
In caso di evento sismico è da escludersi il fenomeno della “liquefazione” data la
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notevole densità relativa dei depositi e le caratteristiche granulometriche dei materiali.
CONCLUSIONI – RACCOMANDAZIONI ESECUTIVE
Stratigrafia di massima per il dimensionamento delle sonde geotermiche. La
profondità minima della falda è pari a 8 m dal p.c.. Il substrato roccioso può
raggiungere la profondità massima di 150 m dal p.c.. I valori rappresentano dei valori
medi, non c' è una grande differenza di scambio termico tra i depositi profondi del
Quarternario ed il substrato roccioso (in condizioni parzialmente sature).
Valutazione dello scambio termico per una sonda:
Stratigrafia
Argilla prevalente (secca)
Ghiaia e conglomerati (saturi)
Roccia flyschoide (marne arenarie)
Spessore (m)
0–8
8 – 75
75 - 150
Potenza termica (W/m)
20
52.5
55
Scambio termico (W)
160
3515
4125
Il dimensionamento del campo geotermico effettivo (numero e profondità delle
sonde) dovrà essere stabilito dopo l’analisi del sondaggio preliminare con
l’esecuzione di campionamenti e dalla taratura dei paramenti geotermici mediante
un’analisi geotermica specifica.
La ditta realizzatrice dovrà eseguire i lavori nel rispetto delle disposizioni di
protezione ambientale, le scoperte quali acqua in pressione, presenza di gas, riscontro
di formazioni geologiche particolari dovranno essere comunicate immediatamente al
geologo incaricato. L’azienda nelle operazioni di perforazione dovrà prestare
attenzione particolare alle condizioni idrogeologiche in cui si incontrino acquiferi, in
modo da definire con il geologo e l’autorità competente le modalità di confinamento
e riempimento del foro e la possibilità di eliminazione del fango di perforazione.
In sintesi l’analisi geologica applicata ha stabilito la completa compatibilità tra
l’intervento edilizio previsto e le condizioni geologico – geotecniche del sito. Le
ipotesi formulate e le scelte progettuali devono avere la verifica in corso d’opera da
parte della Direzione Lavori.
IL TECNICO
Allegati:
- Carta geologica in scala 1/25000,
- Ubicazione del sito in scala 1/5000,
- Stralcio planimetrico in scala 1/2000,
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CARTA GEOLOGICA – scala 1 : 25000
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LEGENDA
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Corografia C.T.R.N. – scala 1 : 5000 - Ubicazione indagini e stratigrafie
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Sito.
Stralcio planimetrico– scala 1 : 2000
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