un affitto accessibile per i giovani
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un affitto accessibile per i giovani
UN AFFITTO ACCESSIBILE PER I GIOVANI Scritto da Antonella Di Tommaso Venerdì 30 Settembre 2011 15:26 - Arezzo - Il Sindacato Italiano Casa e Territorio (SICET) aderente alla CISL di Arezzo, celebra, anche quest’anno, la “Giornata Internazionale dell’inquilino”, che si svolge in tutto il mondo il 3 ottobre, per iniziativa dello IUT (l’organizzazione che raggruppa i sindacati degli inquilini a livello internazionale) e sotto il patrocinio dell’ONU. Il tema della giornata è: “Un affitto accessibile per i giovani”. Il segretario territoriale del SICET aretino, Roberto Benci, lancia un forte allarme, limitandosi a riportare due soli dati: ”Seicento euro mensili per l’affitto di una sola stanza a Montesacro (Roma); da 1300 a 1700 euro al mese per un appartamento di 100 m.q. in zone non centrali della capitale (molto più che a Parigi).” Di fronte ad una situazione del genere, siamo spinti a chiederci come possa essere possibile per i giovani accedere ai canoni di locazione sul mercato; eppure i principali interessati a prendere una casa in affitto sono proprio loro, visto che le famiglie italiane sono proprietarie dell’appartamento in cui abitano per l’80%. Ad Arezzo gli affitti sono meno cari che a Roma, ma la situazione è, lo stesso, drammatica, perché la disoccupazione giovanile è alta e i giovani che hanno un lavoro sono prevalentemente occupati con contratti a tempo determinato. Per poter avere una casa in affitto, al contrario, ci vuole una busta paga adeguata e soprattutto la certezza che il lavoro sia continuativo. Per i giovani, dunque, il problema di andare a vivere da soli diventa insolubile, per cui essi 1/2 UN AFFITTO ACCESSIBILE PER I GIOVANI Scritto da Antonella Di Tommaso Venerdì 30 Settembre 2011 15:26 - continuano ad abitare con i genitori ben oltre i trenta anni, non si sposano e non fanno figli. Intanto ad Arezzo le domande per il contributo all’affitto sono aumentate, mentre i fondi stanziati dallo Stato sono diminuiti (Dai 300 milioni, a livello nazionale, del 2000 siamo scesi nel 2011 a 9). Eppure la soluzione, secondo il SICET c’è e consiste nel far aumentare il numero dei contratti di locazione concordati (ad affitto calmierato), rispetto a quelli a canone libero che, soprattutto nelle grandi città, sono la maggioranza. Ma perché un proprietario dovrebbe accontentarsi di un affitto agevolato e rinunciare ad un canone libero, dal momento che le tasse da pagare sono più o meno uguali? (C’è una differenza soltanto del 2 %). Nel provvedimento sulla “cedolare secca” da poco varato, senza che sia stato dato ascolto ai sindacati degli inquilini, dunque, c’è qualcosa che non funziona!! 2/2