Ciclo di vita di un sito web
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Ciclo di vita di un sito web
Ciclo di vita di un sito web Progettare, realizzare e gestire un sito web oggi richiede una serie di attività complesse che potremmo chiamare, nel loro insieme, il ciclo di vita di un sito web; queste attività coinvolgono figure professionali diverse e sempre più specializzate che seguono tutte le fasi del ciclo di vita di un sito: • • • • • Progettazione Sviluppo Collaudo Pubblicazione Manutenzione Progettazione • • • • Obiettivi: è la fase iniziale di ogni progetto, in cui si devono identificare i destinatari del progetto e definire i contenuti del sito (di tipo informativo, comunicativo, i servizi, ecc.) Architettura del sito: una volta identificati i contenuti del sito è necessario progettare l´albero di navigazione del sito indicando come verranno distribuiti i contenuti nelle varie sezioni e nei vari livelli del sito. Grafica: in relazione agli obiettivi del progetto può essere necessario creare grafica originale per il progetto (un logo, l´impostazione grafica del sito) oppure riutilizzare impostazioni e modelli già in uso in Regione. È necessario che anche nella realizzazione grafica si tengano sempre presente criteri di usabilità e accessibilità Requisiti di sistema: è fondamentale definire i requisiti tecnici del progetto, in particolare relativamente al dimensionamento dei dati (documenti e basi dati), alle prestazioni che si attendono in relazione agli utenti previsti, alla protezione dei dati (se sono necessarie aree protette, meccanismi di criptazione, ecc.), alle necessità di backup dei dati stessi. Sviluppo • • • • Prototipo: mettere insieme la grafica, i contenuti e l´architettura del sito per produrre alcune pagine prototipo (in genere la home page e alcune pagine significative) può servire a raffinare la progettazione e a ricevere una prima validazione da parte dei responsabili del progetto. Contenuti: (testi, immagini, filmati, suoni): questa attività ha il compito non solo di raccogliere o produrre i contenuti del sito ma anche di renderli adeguati alla loro fruizione via web (es.: le immagini devono essere salvate nei formati corretti, i testi devono essere adattati a una lettura a video, e il tutto deve essere accessibile agli utenti a cui il sito si rivolge). Predisposizione ambiente informatico di sviluppo: all´interno di server di sviluppo vengono creati e predisposti tutti gli ambienti necessari allo sviluppo dell´applicazione (database, web server, sistemi di web content management, ecc.) . Spesso l´ambiente di sviluppo viene utilizzato anche per la fase di collaudo, ma, più opportunamente, si può predisporre un ambiente separato per il collaudo prima della fase di pubblicazione. Procedure informatiche: coerentemente all´architettura del sito e alla grafica saranno sviluppate e documentate tutte le procedure necessarie al funzionamento delle parti interattive del sito. Dal motore di ricerca del sito a moduli per l´invio di mail o iscrizione a mailing list fino ad eventuali vere e proprie applicazioni web per la consultazione o la modifica di banche dati. Inoltre in questa fase vanno sviluppate anche le eventuali procedure per l´interazione con altre applicazioni o servizi, repliche di basi dati ecc. In questa fase vengono anche predisposti eventuali sistemi per l´aggiornamento dei contenuti del sito (sistemi di content management). Collaudo • • Contenuti (target, comunicazione, accessibilità, usabilità) Tecnico (funzionalità, prestazioni) Viene preparato un piano di collaudo che tenga conto di tutti gli aspetti del progetto, sia per quanto riguarda i contenuti che le funzionalità e le prestazioni. Nel collaudo dovrebbero partecipare anche persone esterne al gruppo di lavoro, possibilmente esponenti significativi dell´utenza del sito. Questa fase quasi sempre ripropone attività di sviluppo per raffinare le soluzioni. Pubblicazione • • • • Predisposizione ambiente informatico di produzione Pubblicazione dei contenuti (pagine statiche, dinamiche, programmi e basi dati) Una volta predisposti gli ambienti necessari sui server di produzione, il sito viene effettivamente pubblicato. Attivazione motore di ricerca: solo quando il sito è online può essere indicizzato dal motore di ricerca interno Attivazione dei link dopo aver ampiamente testato tutto il sito online, si possono attivare i link che lo rendono effettivamente raggiungibile dai navigatori; la scelta della posizione di questi link va accuratamente ponderata, perchè da essa dipende anche il posizionamento e la rilevanza del sito per i motori di ricerca esterni. Manutenzione e Promozione • • • Sistema (hardware e software): la manutenzione dell´hardware e del software di sistema è un´attività cruciale per quanto riguarda la sicurezza e l´affidabilità di tutti i sistemi informatici. Per quanto riguarda i server di proprietà della Regione tale attività è svolta da personale specializzato del Servizio informativo-informatico regionale. In caso di hosting presso fornitori è bene stabilire livelli minimi di servizio. Contenuti: l´aggiornamento dei contenuti e la gestione di un sito viene garantito dai responsabili del progetto. I collaboratori incaricati dell´aggiornamento delle informazioni e della gestione dei servizi saranno dotati degli strumenti hardware e software opportuni e supportati nella fase di avvio. Posizionamento: una volta che il sito on-line è necessario verificare il posizionamento sui motori di ricerca per garantire la reperibilità delle informazioni. Ci si può avvalere anche delle statistiche per riorganizzare anche le pagine portando in evidenza quelle più visitate e i contenuti ricercati dagli utenti. Usabilità L´usabilità secondo la norma ISO 9241 è: "il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione, in uno specifico contesto d´uso". L´usabilità di un sito web è data quindi da una serie di fattori che influiscono sull´esperienza che l´utente fa navigando nelle sue pagine, interagendo con il sistema. Fattori di usabilità Gli elementi principali che influiscono sull´usabilità di un sito, indicati anche nell'Allegato B del D.M. della normativa sull'accessibilità, sono: • • percezione: le informazioni e i comandi necessari per l'esecuzione dell'attività devono essere sempre disponibili e percettibili; comprensibilità: le informazioni e i comandi necessari per l'esecuzione delle attività devono essere facili da capire e da usare; • • • • • • • • • • operabilità: informazioni e comandi sono tali da consentire una scelta immediata della azione adeguata per raggiungere l'obiettivo voluto; coerenza: stessi simboli, messaggi e azioni devono avere gli stessi significati in tutto l'ambiente; salvaguardia della salute (safety): indica le caratteristiche che deve possedere l'ambiente per salvaguardare e promuovere il benessere psicofisico dell'utente; sicurezza: indica le caratteristiche che l'ambiente deve possedere per fornire transazioni e dati affidabili, gestiti con adeguati livelli di sicurezza; trasparenza: l'ambiente deve comunicare il suo stato e gli effetti delle azioni compiute. All'utente devono essere comunicate le necessarie informazioni per la corretta valutazione della dinamica dell'ambiente; apprendibilità: indica le caratteristiche che l'ambiente deve possedere per consentire l'apprendimento del suo utilizzo da parte dell'utente in tempi brevi e con minimo sforzo; aiuto e documentazione: fornire funzioni di aiuto come guide in linea e documentazione relative al funzionamento dell'ambiente. Le informazioni di aiuto devono essere facili da trovare e focalizzate sul compito dell'utente; tolleranza agli errori: l'ambiente deve prevenire gli errori e, qualora questi accadano, devono essere forniti appropriati messaggi che indichino chiaramente il problema e le azioni necessarie per recuperarlo; gradevolezza: indica le caratteristiche che l'ambiente deve possedere per favorire e mantenere l'interesse dell'utente; flessibilità: l'ambiente deve tener conto delle preferenze individuali e dei contesti. Progettare per l´utente Perché questi fattori vengano rispettati, occorre seguire una serie di passaggi: • • • • • Progettare il sito web tenendo sempre presente quali sono gli obiettivi del sito (chiedersi:"A cosa serve il mio sito?") e quali sono gli utenti che visiteranno il sito (chiedersi:"Chi dovrebbe visitare il mio sito?" Si tratta di utenti interni o esterni? Esperti o inesperti?…). Raccogliere i dati dagli utenti per capire cosa gli utenti si aspettano di trovare nel sito, con che frequenza lo visiteranno, come lo utilizzeranno, ecc.. Sviluppare dei prototipi: produrre una prima versione semplificata del sito o di sue parti (senza grafica, in semplice html, o anche solo su carta). Realizzare dei test di usabilità: ad esempio in un tipico test di usabilità l´utente compie una varietà di operazioni prestabilite con il prototipo mentre gli osservatori prendono nota di ogni cosa che fa e dice; quindi si analizzano i percorsi che l´utente svolge per compiere operazioni, gli errori che commette, quando e dove si sente confuso e frustrato, la velocità con cui compie le operazioni, ecc. Lo scopo del test di usabilità è di scoprire i problemi che l´utente può incontrare affinchè possano essere risolti prima di avere il prodotto finale. Verificare il sito dopo il termine (analisi statistiche sugli accessi, raccolta di feedback dagli utenti, ecc.). Vantaggi dell´usabilità L'usabilità è un elemento molto importante nella progettazione di un sito web, perché influisce sulla quantità di visitatori di un sito. Sembra infatti che il 60% delle persone che cercano una informazione su internet finiscano per rinunciare senza aver trovato l´oggetto della loro ricerca. Per lo più non tornano a visitare il sito dove non hanno trovato soddisfazione. Pertanto, l´usabilità di un sito dipende da quanto il modo con cui viene progettato coincide con le aspettative dell´utente. Progettare un sito web usabile implica evidentemente un certo sforzo, ma sono indubbi i vantaggi che ne conseguono, e principalmente: • • • • • • • miglioramento nella qualità del prodotto; riduzione dei tempi di sviluppo; riduzione degli errori; miglioramento dell´efficacia; aumento della soddisfazione degli utenti; riduzione dei costi di formazione e assistenza utenti; miglioramento nell´immagine dell´organizzazione. Accessibilità Con il termine accessibilità si intende la caratteristica di un sito web/applicazione di rendere possibile l'accesso ai suoi contenuti e funzionalità a tutti gli utenti, indipendentemente dalla presenza di disabilità (fisiche, sensoriali, cognitive) e dalle dotazioni hardware e software. L'accessibilità quindi non riguarda solo le persone disabili, ma poiché per esse è una qualità fondamentale, esiste una legge specifica che tutela i loro diritti. Una pubblica amministrazione deve realizzare siti accessibili: il punto di riferimento normativo è la legge n.4 del 9 Gennaio 2004, "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici" e le relative indicazioni fornite in successivi decreti presidenziali e ministeriali (vedi sezione link). La Legge impone che: • • l'accessibilità sia richiesta esplicitamente e sia un requisito necessario per siti, CD-Rom o applicazioni (anche per uso interno su reti locali) se realizzati con tecnologie Web; l'accessibilità sia considerata come fattore preferenziale (compatibilmente col bilancio) nella fornitura di qualsiasi altro materiale informatico (hardware o software non basato su tecnologie Web). La legge sull'accessibilità La Legge 4/2004 obbliga a inserire nei contratti che si stipulano con i fornitori di servizi Web (siti, applicazioni o CD-ROM) una clausola per il rispetto dei principi di accessibilità, in caso contrario è previsto l’annullamento del contratto e si incorre in responsabilità dirigenziali e disciplinari. Se si sottoscrive un contratto per un prodotto Web per la Regione Emilia-Romagna, occorre una clausola di questo tipo: "La realizzazione/modifica/fornitura del sito/applicazione/prodotto/servizio oggetto del contratto dovrà rispondere ai criteri di accessibilità stabiliti dalla Legge 9 Gennaio 2004, n. 4, "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici" e successive integrazioni e variazioni, in particolare dal Decreto Ministeriale 8 agosto 2005 - Allegato A. Il prodotto/servizio fornito dovrà inoltre rispettare le indicazioni esposte nelle “Linee Guida per realizzare siti e applicazioni web accessibili per la Regione Emilia-Romagna”, nella versione più aggiornata reperibile online all’indirizzo: http://www.regione.emilia-romagna.it/lineeguida Il rispetto dei requisiti di accessibilità verrà verificato dal cliente all’atto della consegna da parte del fornitore, e sarà poi accertato dal competente Servizio attraverso le verifiche preliminari alla presa in carico, prima della messa online del sito e delle applicazioni o di loro modifiche sostanziali. L’Amministrazione inoltre si riserva in qualunque momento, su propria iniziativa o su segnalazione di terzi, di effettuare verifiche di accessibilità ed usabilità sui servizi web oggetto del presente contratto resi dal fornitore, il quale dovrà provvedere alla messa a norma di quanto eventualmente riscontrato difforme a seguito di tali verifiche ". I requisiti obbligatori da soddisfare indicati nel Decreto Ministeriale citato, sono 22 per i siti e le applicazioni internet (D.M. 8/8/2005 - Allegato A) . Esistono anche 11 requisiti per i sistemi operativi, le applicazioni ed i prodotti da scaffale (D.M. 8/8/2005 - Allegato D). Quando si scrive un contratto o un capitolato tecnico per l’acquisto di beni/servizi che riguardano sistemi operativi, applicazioni o prodotti a scaffale è necessario inserire una clausola simile a questa: "Il prodotto oggetto del contratto dovrà rispondere ai criteri di accessibilità stabiliti dalla Legge 9 Gennaio 2004, n. 4, "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici" e successive integrazioni e variazioni, in particolare dal Decreto Ministeriale 8 agosto 2005 - Allegato D. Il rispetto dei requisiti di accessibilità verrà verificato dal cliente sulla base di quanto dichiarato a tal proposito dal fornitore, e potrà poi essere accertato dal competente Servizio attraverso le verifiche preliminari alla presa in carico. " Va anche ricordato che il 1°marzo 2006 è stata introdotta un’altra legge per tutelare le persone disabili (Legge 67/2006 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni" ): questa norma dà il diritto ad agire, da soli o tramite associazioni, ogni volta che si verifica un comportamento discriminatorio. Ne consegue che:. Anche se non esiste un contratto di fornitura (ad esempio, se si realizza “in casa” il sito Web) e la legge non preveda sanzioni esplicite, i siti pubblici devono necessariamente essere accessibili. Rendere il proprio sito Web accessibile significa anche: • • • Utilizzare i linguaggi secondo le grammatiche standard ed internazionali, che li definiscono: per ottenere maggiore compatibilità con i vari software; scrivere contenuti che durano nel tempo: perchè non più pensati solo per i software attuali; ottenere maggiore visibilità nei motori di ricerca: perchè i motori sono basati sugli stessi standard. Raggiungere un buon grado di accessibilità richiede attività che riguardano tutti i soggetti coinvolti: responsabili, redattori e tecnici. Spesso si sente parlare di accessibilità e usabilità in maniera confusa. In effetti per certi versi hanno obiettivi parzialmente sovrapposti ma i metodi di cui dispongono per raggiungerli sono molto diversi: l´usabilità si serve di osservazione sistematica e test sugli utenti; per realizzare contenuti web accessibili al maggior numero di persone invece è necessario seguire alcune regole tecniche. Per ottenere siti web di qualità è necessario seguire entrambe le strade, in un processo evolutivo continuo di integrazione fra usabilità e accessibilità. Struttura del contenuto Quando si scrivono pagine web bisogna tener presente che l´80% dei navigatori non legge riga per riga ma scorre la pagina rapidamente, come se fosse una mappa visiva, cercando quello che gli interessa: se non lo trova nei primi 30 secondi abbandona il sito. Pertanto, bisogna prestare particolare attenzione alla costruzione della pagina, evitando accuratamente di riprodurre un testo scritto per la stampa così com´è in formato HTML, e rispettando alcuni accorgimenti: • • • • • • rendere immediatamente chiaro di cosa si parla cominciare dalle conclusioni per scendere via via verso i dettagli (ordine della piramide invertita) evidenziare il contenuto della pagina tramite testi brevi scanditi da titoli e sottotitoli chiari utilizzare sempre la stessa struttura perchè l´utente possa orientarsi e ritrovarsi utilizzare tutte le potenzialità dell´ipertesto per organizzare le informazioni in modo da fornire al navigatore subito quello che vuole sapere prima, indicando chiaramente come procedere in profondità per trovare ciò che si vuole sapere dopo. evitare di fare pagine troppo lunghe Suggerimenti • • • • • • • • Scegliere titoli di pagina brevi (40 caratteri), semplici ed efficaci; i titoli degli articoli di giornale sono un buon modello di ispirazione, titoli del genere, che contengono i termini più significativi dei contenuti della pagina sararanno utili per essere trovati dai motori di ricerca; Allineare i testi a sinistra: i testi centrati o allineati a destra sono difficili da leggere perchè le righe iniziano in punti diversi; i testi giustificati sono difficili da leggere perchè inseriscono spazi bianchi irregolari tra le parole (che al contrario dei testi su carta non possono essere controllati con la sillabazione). Dividere il testo in più paragrafi, facendoli precedere da titoli significativi, che servano come punti di ancoraggio per la scansione visiva (e non) della pagina alla ricerca di informazioni. Quando possibile, schematizzare, usando liste puntate o numerate per riassumere e fissare i concetti o per introdurre ciò che seguirà. Ripetere eventualmente concetti scritti in precedenza e fare in modo che ogni paragrafo sia il più auto-consistente possibile, perchè potrebbe essere l'unico contenuto che verrà letto all'interno della pagina. È buona norma fornire la dicitura completa di acronimi e abbreviazioni (può anche essere inserita nel testo della pagina oppure tramite l´uso dell´attributo "title" degli elementi ABBR e ACRONYM). Per quei contenuti che hanno una contestualizzazione temporale (es. bandi con scadenze o segnalazione di eventi) è necessario inserire in ogni pagina la data di ultimo aggiornamento nel formato italiano (es.: 4 dicembre 2002) Dove è possibile, definire un referente, una persona addetta a ricevere segnalazioni e suggerimenti per quell´argomento: bisogna indicarne il nome, la e-mail, il numero di telefono. Controllare il peso delle vostre pagine: una pagina di 100 kb con un modem a 56 kb si scarica in circa 15 secondi, e la maggior parte dei navigatori si sofferma su una pagina meno di 10 secondi! Esempi Un esempio di pagina ben strutturata, con titoli evidenti, punti elenco, ecc. a confronto con una pagina meno strutturata. La leggibilità della prima è molto migliore perchè contiene punti di ancoraggio visivo posti a diverse "altezze", a partire dai titoli fino ad arrivare ai grassetti all'interno di paragrafi ben spaziati. Testo e linguaggio La comprensibilità di un testo è parte integrante dei principi di trasparenza e accesso: un´amministrazione pubblica (PA) che parla e scrive in modo burocratico (cioè oscuro) continua a rimanere distante e ostile alla maggioranza dei cittadini, anche se adotta le più moderne tecnologie di comunicazione. Anzi, paradossalmente, proprio le nuove tecnologie rendono più manifesta e stridente la schizofrenia della PA che su un versante (quello tecnologico) sa stare al passo con i tempi e su un altro (quello comunicativo) appare inossidabile al cambiamento. Per questo, accanto ai criteri di usabilità e accessibilità, è importante introdurre come fattore di controllo anche la comprensibilità , che non è affatto garantita dai primi due. L’acquisizione di un linguaggio pulito, rapido e concreto dovrebbe essere un processo capace di arrivare al cuore della PA, vale a dire al complesso di atti (leggi, delibere, regolamenti, ecc), che sono il primo dovere comunicativo di un ente e ne configurano l’identità e la "mission". Naturalmente un processo culturale di questa portata ha tempi lunghi e va sostenuto da percorsi formativi specifici, rivolti a un numero significativo di dipendenti. Nel frattempo, almeno coloro che sono chiamati a governare l’informazione e la comunicazione sul web o a presidiare pagine e siti specifici, dovrebbero preoccuparsi di garantire che un sito sia accessibile a tutti, facile da navigare, ma anche comprensibile nei contenuti che esprime. Il nostro consiglio è quindi innanzitutto di controllare che nel testo non ci siano errori di grammatica o di scrittura, e poi di verificare la presenza di eventuali termini tecnici o gergali e se non se ne può fare a meno fornire un glossario che li spieghi. Infine, nel dettare alcuni standard di leggibilità/comprensibilità dei testi, dobbiamo far presenti due difficoltà: • • Trattandosi di linguaggio, è quanto mai difficile standardizzare, sia in ordine agli aspetti sintattici che a quelli lessicali. Un testo infatti non è una somma di parole e frasi, ma è sempre un "contesto", in cui parole e frasi si avvalorano e acquistano significato nella reciproca relazione (di qui l’illusione e il fallimento dei traduttori automatici) L’abilità nel maneggiare il linguaggio è frutto non solo di necessarie conoscenze teoriche, ma anche di un lungo esercizio individuale: le prime possono assicurare la correttezza, ma è soprattutto quest’ultimo che decide lo stile, l’eleganza, la qualità. I parametri che qui forniamo non sono dunque esaustivi, e tantomeno sostitutivi, di un processo di formazione specifica. Vogliono solo essere una sorta di "alarm", una griglia a maglie larghe per verificare che un testo rispetti i requisiti minimi di pubblicazione 8 parametri per verificare la comprensibilità di un testo • • • • • • • • Testo articolato anziché continuo Titoli (e sottotitoli) brevi e concreti anziché lunghi e astratti Frasi brevi anziché lunghe, con costruzioni coordinate anziché subordinate Forme verbali attive anziché passive, personali anziché impersonali Affermazione anziché doppia negazione Soggetti animati anziché inanimati Parole intere anziché abbreviazioni e sigle Parole della lingua naturale anziché del gergo burocratico Testo articolato anziché continuo Un testo lungo (per esempio corrispondente a una cartella dattiloscritta) scritto in modo continuo, e magari senza neppure gli a-capo, risulta ostile anche alla percezione immediata e non invoglia alla lettura. E’ quindi consigliabile articolare i testi di una certa consistenza in brani scanditi da titoli ed eventualmente sottotitoli, che fanno un po’ da linea guida per la lettura. Tra l’altro, questo serve anche a chi scrive perché lo induce a dare un migliore ordinamento logico ai contenuti da esprimere. Generalmente la sequenza logica degli argomenti va dal generale al particolare. Titoli (e sottotitoli) brevi e concreti anziché lunghi e astratti Un difetto tipico della burocrazia è quello di scrivere titoli lunghissimi che pretendono di riassumere tutto quello che dice un testo. Oppure titoli che girano intorno a un oggetto senza arrivare a identificarlo. O ancora, titoli pieni di riferimenti normativi che non esprimono nulla di immediatamente comprensibile. Un titolo non deve essere né un riassunto né un rebus, ma la sintesi estrema di un contenuto, che si può sempre esprimere in poche parole, chiare e concrete. E’ buona regola contenere il titolo entro una riga. Esempi: invece di Identificazione beneficiari dei contributi a carico del fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. è meglio Contributi per l’affitto della prima casa a famiglie o persone a basso reddito. invece di Richiesta di inclusione ai sensi dell’art. 9, legge 30 aprile 1999, n. 120 nell’ Albo unico delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale. è meglio Albo degli scrutatori: richiesta di inserimento. Frasi brevi anziché lunghe, con costruzioni coordinate anziché subordinate E’ accertato che frasi molto lunghe e complesse, costruite con subordinate, relative e incisi, sono più difficili da padroneggiare per chi scrive e più faticose per chi legge. E’ consigliabile frazionare i concetti in frasi di 20/30 parole e dare ai concetti una sequenza logica in un’ottica utente. Esempio: invece di A seguito dell’entrata in vigore della legge n.123 del 30/12/2000, al fine di semplificare i rapporti tra amministrazione pubblica e cittadino, è stata istituita la Tessera Elettorale a carattere permanente che, fino a quando non verrà sostituita dalla Carta d’Identità Elettronica, consentirà l’esercizio del diritto di voto per le prossime diciotto consultazioni elettorali, sia politiche che amministrative che referendarie, senza che sia necessario il recapito del certificato elettorale. è meglio La Tessera elettorale personale è un nuovo documento e sostituisce il tradizionale certificato elettorale che veniva consegnato a casa prima di ogni elezione. Questa tessera consentirà a ogni cittadino di andare a votare nelle prossime 18 consultazioni elettorali (elezioni politiche, amministrative, referendum). Resterà valida fino a quando non sarà sostituita dalla Carta d’identità elettronica. La Tessera è entrata in vigore con la legge n. 123 del 30 dicembre 2000. Forme verbali attive anziché passive, personali anziché impersonali Le frasi risolte con verbi in forma attiva anziché passiva o impersonale sono più immediate. Inoltre costringono chi scrive a esprimere il soggetto dell’azione, e questo è sempre un elemento di chiarezza e assunzione di responsabilità. Esempi: invece di La presente autorizzazione è soggetta a revoca da parte dell’Amministrazione è meglio L’Amministrazione può revocare l’autorizzazione invece di Si è prevista un’azione formativa mirata agli operatori è meglio L’Amministrazione ha previsto un percorso formativo per gli operatori Affermazione anziché doppia negazione La doppia negazione è un modo contorto di affermare qualcosa: in pratica si vuole affermare una cosa attraverso la negazione del contrario. Esempio: invece di Non si accettano moduli non compilati in ogni loro parte è meglio Si accettano solo moduli compilati in ogni loro parte Soggetti animati anziché inanimati I soggetti animati sono quelli che rimandano a persone, o insiemi di persone, in carne e ossa (cittadini, pensionati, contribuenti, studenti...) che vengono chiamati a fare qualcosa. Sono invece inanimati i soggetti che si riferiscono a obblighi, operazioni, apparati . Usando un soggetto inanimato, in genere si deve fare ricorso a verbi in forma passiva. Di conseguenza tutto diventa più rarefatto e distante. Esempi: invece di E’ fatto obbligo ai soggetti partecipanti alla gara di presentare le domande è meglio Le ditte che partecipano alla gara devono invece di Il versamento va effettuato dai soggetti interessati entro il è meglio Le persone interessate devono fare il versamento entro Parole intere anziché abbreviazioni e sigle Il cielo della burocrazia è costellato di sigle e abbreviazioni, ma non tutti sono astronomi. Si va dalle sigle che designano enti e istituzioni (AUSL, CORECOM, APT, ARPA, IACP, IPAB, CAAF), alle sigle di carattere legislativo (DPR, DPCM, D.LGS, L.R.) alle sigle che denotano piani, programmi e progetti (PTR, PRG, PRIT, FRIET). Oltretutto vengono scritte in modi diversi, anche nel corso di un unico testo: tutto maiuscolo o alto-basso, con punti separatori o senza, con o senza raddoppiamenti di lettere a denotare il plurale. Alle sigle si aggiungono poi le abbreviazioni di locuzioni: p.e. (= per esempio), c.m. (= corrente mese), u.s. (ultimo scorso), cd. (=cosiddetto), Vs. (vostro), ns. (nostro). Fatta eccezione per le sigle di indiscusso dominio pubblico, nella maggioranza dei casi è buona regola sciogliere sempre la sigla, la prima volta che appare in un testo. Quanto alle abbreviazioni, è meglio evitarle. Parole della lingua naturale anziché del gergo burocratico La lista di parole o espressioni burocratiche, che dovrebbero lasciare il posto a parole di uso comune, è davvero lunga. Se anche valesse la pena fare una lista completa, sarebbe poi problematico fare una contro-lista di parole comuni, da proporre come automaticamente sostituibili. A fronte di una parola burocratica, le opportunità di sostituzione sono diverse: dipende sempre dal contesto. Senza contare le opportunità di eliminazione pura e semplice. Documenti da scaricare Spesso sorge l’esigenza di fornire contenuti web in formato proprietario che non vengono visualizzati direttamente dal browser ma da altre applicazioni. Si può trattare di contenuti multimediali (Real Player, Windows Media Player), animazioni Flash o Shockwave, ma anche di documenti PDF, Word, Excel, Powerpoint eccetera. Suggerimenti • • • • Fornire il link da cui scaricare l´eventuale Plug-in, se possibile quello della versione in lingua del sito o della parte di sito; Rispettare tutti i principi di accessibilità validi per l'HTML su colori, immagini, struttura dei contenuti, ecc. ecc.. Si tenga in considerazione che certi formati non sono supportati in tutte le piattaforme; laddove possibile, preferire formati non proprietari (es.: TXT) o aperti (es. RTF); Indicare sempre nel link il tipo di file e le sue dimensioni, perchè l´utente possa valutare se è il caso di scaricarlo oppure no. Link (collegamenti ad altre pagine) I link devono essere elementi testuali, tali da esprimere in poche parole la destinazione a cui portano. Un link è come un cartello stradale: si deve vedere e deve indicare la meta in modo inequivocabile. Diciture come “approfondisci”, “continua”, “leggi notizia”, “clicca qui” non sono propriamente link, ma parolette appiccicate a un testo, che invece dovrebbe essere concepito come un ipertesto e dunque contenere al suo interno i collegamenti. Requisiti dei link • • • Usare testi che siano significativi anche se letti indipendentemente dal proprio contesto. Rendere selezionabili e attivabili tramite la tastiera i collegamenti presenti in una pagina. La distanza verticale di liste di link e la spaziatura orizzontale tra link consecutivi deve essere di almeno 0,5 em. Suggerimenti • • • • Assicurarsi che il testo del link sia chiaro e breve. Non è necessario scrivere tutto il titolo di un atto o per intero il nome di un convengo dirtettamente nel testo del link, lo si può scrivere subito sotto. Un link deve apparire come il titolo di un articolo di giornale, ed attirare per incisività e brevità. E’ auspicabile che i link rispettino sempre le stesse convenzioni grafiche. È sconsigliato utilizzare solo simboli grafici cliccabili (esempio pallini, freccine, iconcine) affiancati al testo per implementare il link, meglio collegare il testo od entrambi. Se l’area cliccabile del link è troppo piccola, si mette in seria difficoltà l’utente che ha un controllo non preciso dei dispositivi di puntamento. Quando un link punta ad un file, è bene che sia indicato anche il tipo di file e le sue dimensioni, in modo che l´utente possa valutare se è il caso di aprirlo oppure no, ed è bene indicare dove si può scaricare il programma necessario. Verifiche sui link Alcune verifiche possono essere fatte con la barra dell'accessibilità (versione 2.0), controllando: • • • Link significativi: Informazioni > Visualizza i link [nuova finestra] apparirà una lista in cui sarà semplice capire se il testo dei link ha senso quando letto fuori dal contesto. Selezione da tastiera: Struttura > Ordine di tabulazione verrà mostrato un numero corrispondente all'ordine, verificare che ogni link abbia un numero e che la numerazione segua una sequenza logica. Link attivi (on-line): Controlla > Controllo dei link del W3C > Controlla la pagina corrente Verificare che tutti i link siano funzionanti. Fonte: ERMES – Regione Emilia Romagna