Le 10 multinazionali più pericolose del mondo

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Le 10 multinazionali più pericolose del mondo
Le 10 multinazionali più pericolose del mondo
Sabato 06 Aprile 2013 20:44
Non importa dove tu viva, è impossibile scappare alla globalizzazione. L’unica via d’uscita è
informarsi per scegliere con coscienza prima di comprare. Iniziare a coltivare e a produrre i
propri alimenti, ridurre il consumo di petrolio e dei suoi derivati, riforestare, comprare solo il
necessario, ascoltare la propria voce interiore invece di quella della pubblicità: sono piccoli
passi per sfuggire ai grandi mostri.
E ricordarsi sempre che il potere di scelta è nostro, non diamo loro la soddisfazione di cadere
nelle loro grinfie ...
1. Chevron
Sono diverse la grandi compagnie petrolifere che starebbero in questa lista, ma la Chevron
merita un posto d’eccezione. Tra il 1972 e il 1993 la Chevron (allora Texaco) ha riversato 18
miliardi di galloni di acqua tossica nei boschi tropicali dell’Ecuador senza intervenire
minimamente, distruggendo i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e facendo ammalare le
popolazioni indigene. Nel 1998 la Chevron ha contaminato anche gli Stati Uniti, la città di
Richmond (California) ha querelato la compagnia per smaltimento illegale di sostanze inquinanti
senza aver effettuato il trattamento delle acque reflue, contaminando così le forniture di acqua.
Lo stesso è accaduto nello New Hampshire nel 2003.
La Chevron è stata responsabile della morte di diversi nigeriani che hanno protestato contro
l’impresa per la sua presenza e per lo sfruttamento del delta nigeriano. La compagnia ha
pagato la milizia locale conosciuta per i suoi abusi contro i diritti umani, per mettere a tacere le
proteste, fornendo loro perfino elicotteri e barche. I militari aprirono il fuoco contro i manifestanti,
e rasero poi al suolo i loro villaggi.
2. De Beers
Questa impresa non bada a spese, e finanzia, appoggia e crea autentiche guerriglie e dittature
del terrore per poter continuare a ottenere, attraverso lo sfruttamento di bambini e adulti, la
pietra preziosa. In Botswana, De Beers è stata accusata per la “pulizia” delle terre da cui estrae
i diamanti, e per il trasferimento forzato dei popoli indigeni che vivevano li da migliaia di anni.
Pare che il governo abbia tagliato le forniture d’acqua, minacciato, torturato e impiccato
pubblicamente i dissidenti.
Per non parlare della sua quasi totale assenza di responsabilità verso l’ambiente, degli
inesistenti diritti dei lavoratori, delle vite umane, e delle sue campagne sudice e maschiliste.
3. Phillip Morris
E' il più grande produttore di sigarette degli Stati Uniti e del mondo.
È ormai noto che le sigarette causano cancro nei fumatori, e difetti di nascita nei bambini di
madri che fumano durante la gravidanza. Il fumo di sigaretta contiene 43 cancerogeni
conosciuti e più di 4.000 sostanze chimiche, incluso il monossido di carbonio, la formaldeide, il
cianuro di idrogeno, l’ammoniaca, la nicotina e l’arsenico. La nicotina, sostanza chimica che
costituisce il principale elemento psicoattivo nel tabacco, da dipendenza psicologica. Fumare
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aumenta la pressione arteriosa, danneggia il sistema nervoso centrale e la costrizione dei vasi
sanguigni. Le cicche di sigarette sono uno dei principali inquinanti che i fumatori buttano via
quotidianamente e sono lenti a degradarsi. Molti di questi filtri si fanno strada nel terreno o
nell’acqua, dove i loro componenti chimici si comportano come vere sanguisughe.
Il tabacco contamina la terra con gli estesi ettari di monocoltivazione, cosparsi quotidianamente
con agrotossici, e anche la sua produzione industriale inquina (si utilizzano, infatti, enormi
quantità di carta, cotone, cartone, metallo, combustibili …), il suo consumo inquina l’atmosfera,
danneggia chi le compra e chi sta loro vicino. Le sue cicche impiegano anni a degradarsi
disperdendo nel terreno e nell’acqua un’enorme quantità di sostanze tossiche.
4. Coca-Cola
La bevanda preferita del mondo o “il latte del capitalismo”, accumula querele e sanzioni in
diversi paesi a causa delle gravi contaminazioni, delle cattive pratiche lavorative e per l’uso di
acque non autorizzate.
Nella fase di produzione, la compagnia utilizza quasi tre litri di acqua per ogni litro di prodotto
finito. Le acque di scarto sono costituite da sostanze inquinanti che la multinazionale deposita in
luoghi protetti, come accadde in Colombia, situazione per la quale fu multata nell’agosto scorso
dalla Segreteria Regionale per l’Ambiente del municipio di Bogotá. È stato dimostrato che la
compagnia aveva scaricato acque residuali nell’Humedal de Capellanía, nella zona di Fontibón.
Il fatto è considerato un attentato contro un’area di speciale importanza e protezione ecologica.
Il processo di inquinamento dell’Humedal de Capellanía iniziò con la scadenza del permesso di
riversamento concesso alla multinazionale per cinque anni e con la non autorizzazione della
Segreteria per l’Ambiente a rinnovare tale permesso. Successivamente, grazie a dei
sopralluoghi tecnici, è stato verificato lo stato della rete fognaria di Coca-Cola e la realizzazione
di discariche industriali, chiaramente non autorizzate.
Una situazione molto simile si è verificata in India nel 2005, dove un migliaio di manifestanti
hanno marciato per chiedere la chiusura dello stabilimento vicino Varanasi. Denunciavano che
tutte le comunità vicine agli stabilimenti di imbottigliamento Coca-Cola stessero subendo
l’espropriazione delle loro terre e l’inquinamento delle falde acquifere. Analisi tossicologiche
hanno dimostrato la presenza di alte percentuali di pesticidi vietati come il DDT e, da “buoni
vicini”, hanno distribuito i loro scarichi industriali ai contadini di Mehdigani dicendo che
sarebbero serviti da “concime”. Il risultato è che oggi quei suoli sono sterili.
Come se non bastasse, la bevanda in questione, oltre a consumare acqua in eccesso, non
apporta nessun elemento nutritivo, anzi, contiene alte concentrazioni di zucchero, uno dei fattori
che maggiormente contribuisce all’obesità che colpisce sempre di più le popolazioni dei paesi in
via di sviluppo, generando inoltre, problemi dentali. L’effetto dissetante è dato dall’acido
fosforico.
Sapevate che …
• La Spagna è il paese europeo che consuma più Coca-Cola?
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• Prodotti come Fanta, Sprite, Aquarius, Nestea, Minute Maid, Tab, Sonfil, Finley, Nordic Mist o
Fruitopia (ce ne sono 324 diversi) appartengono a Coca-Cola?
• Una lattina da 33 cl. contiene 35 gr. di zucchero?
• Nel 1931 Coca-Cola ha cambiato l’abito verde di Babbo Natale con quello rosso in una
campagna pubblicitaria, per abbinarlo al colore della sua società?
• Alcune università ad Atlanta, Toronto, California, Irlanda o Berlino hanno già espulso
Coca-Cola dai propri campus?
• Le bottiglie di plastica di Coca-Cola non sono di materiale riciclato, ma di plastica vergine?
• Sarà stata una casualità che l’ex presidente messicano Fox fosse anche ex rappresentante di
Coca-Cola? e che Adolfo Calero, ex amministratore di Coca-Cola, fosse agente della CIA e
volto pubblico della ContraNicaragüense? e l’ambasciatore degli Stati Uniti in India? e il
magnate golpista Cisneros, in Venezuela? e il ministro Jorge Presno, in Urugay?
• Dispone di delegazioni in più di 200 paesi, tra i quali anche paradisi fiscali come il Bahrein o le
isole Cayman, per evadere le tasse a proprio beneficio?
• Nel 2003 ottennero benefici per 21.044 milioni di dollari (la metà delle spese previste dall’ONU
per garantire l’educazione primaria a tutti i bambini del mondo)?
• Guida potenti gruppi di potere: si oppose al trattato di Kyoto attraverso le sue lobby US
Council for International Business e la Business Round Table, cambiò regolamenti nell’UE
attraverso l’American Chamber of Commerce, è la fondatrice dell’International Life Science
Institute che influenza molto la FAO e la OMS, ecc.?
• Contiene prodotti transgenici?
La prossima volta che compri una bevanda, ricorda l’inquinamento degli Humedales, l’uso non
autorizzato di acque sotterranee, la violenza, che un litro equivale a tre … non è meglio una
limonata?
5. Pfizer
Come se la massiccia sperimentazione su animali non fosse già abbastanza straziante, Pfizer
ha deciso di utilizzare i bambini nigeriani come fossero porcellini d’India. Nel 1996 la casa
farmaceutica andò a Kano, in Nigeria, a testare un antibiotico sperimentale nel terzo mondo,
per combattere malattie come il morbillo, il colera e la meningite batterica. Diedero
trovafloxacina a circa 200 bambini. Decine di loro morirono nell’esperimento, mentre molti altri
svilupparono malformazioni fisiche e menomazioni mentali. Pfizer può vantarsi anche di essere
tra le prime dieci compagnie statunitensi responsabili dell’inquinamento atmosferico.
Per non parlare degli incentivi milionari che fornisce ai medici e ai governi affinché prescrivano i
suoi “farmaci”.
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6. McDonald’s
Ogni anno migliaia di bambini consumano il fast food (“cibo veloce”) di un’impresa responsabile
della deforestazione dei boschi, dello sfruttamento dei lavoratori, e della morte di milioni di
animali: McDonald’s. Strategie di marketing abilmente architettate hanno permesso
l’espansione di McDonald’s in 40 paesi, dove l’empatica immagine di Ronald McDonald e il suo
Happy Meal, vende ai bambini il gusto per il cibo rapido, associandolo a un’idea di allegria.
Questa pubblicità ha avuto un grande successo in diverse parti del mondo, contribuendo agli
alti tassi di obesità infantile.
L’alimentazione che propone questa impresa è totalmente carente di sostanze nutrienti. Inoltre,
questo cibo è conosciuto in tutto il mondo come “cibo spazzatura”, e non è un caso che riceva
questo nome.
Gli hamburger e i “nuggets” offerti da McDonald’s provengono da animali mantenuti in
condizioni artificiali per tutta la loro vita: privati di aria libera e luce solare, vengono ammucchiati
al punto da non poter allungare le zampe o le ali (nel caso dei polli), rimpinzati di ormoni per
accelerare la crescita e di antibiotici per arrestare le molteplici infezioni alle quali sono esposti a
causa delle insalubri condizioni che genera il sovraffollamento. I polli vengono fatti ingrassare al
punto che le zampe non sono più in grado di reggere il loro peso. Per la concessione del
franchising, McDonald’s acquista a basso prezzo terreni che prima ospitavano boschi tropicali e
li deforesta per consacrarli all’allevamento. Offre salari minimi ai suoi dipendenti, approfittando
delle minoranze etniche e assumendo minori.
I prodotti di McDonald’s, con il loro alto contenuto di grassi, zuccheri e sale, contribuiscono al
sovrappeso dei bambini, alla resistenza all’insulina e al conseguente Diabete di Tipo 2.
Ah, vi avevo detto che è stata una delle finanziatrici della campagna di George W. Bush?
7. Nestlé
Neslté e la sua enorme distesa di crimini contro l’uomo e la natura, come la massiccia
deforestazione nel Borneo – l’habitat degli orango è stato seriamente compromesso – per
coltivare la palma da olio, l’acquisto di latte dalle fattorie confiscate illegalmente da un despota
in Zimbabwe. La Nestlé iniziò a provocare gli ambientalisti con le sue ridicole affermazioni che
l’acqua imbottigliata è “ecologica”, da li in poi la sua sinistra rete di controllo e distruzione è
andata dipanandosi.
Nestlé ha condotto campagne a livello mondiale per convincere le madri dei paesi in via di
sviluppo a utilizzare il suo latte per neonati al posto del latte materno, senza fornire le
informazioni sui possibili effetti negativi. Pare che Nestlé abbia assunto donne vestite da
infermiere per portare gratuitamente il latte in polvere in questi paesi, latte che viene spesso
mischiato con acqua contaminata. I mezzi di informazione non hanno parlato dei bambini morti
di fame perché, una volta finito il latte, le loro madri non potevano permettersi di comprarne
altro.
8. British Petroleum
Chi potrebbe dimenticare l’esplosione, nel 2010, di una piattaforma petrolifera nella costa del
Golfo del Messico, che causò 11 morti oltre alle migliaia di uccelli, tartarughe marine, delfini e
altri animali, distruggendo la pesca e l’industria del turismo della regione? Questo non è stato il
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primo crimine contro la natura commesso dalla BP. Tra gennaio del 1997 e marzo del 1998, BP
ha provocato la bellezza di 104 fuoriuscite di petrolio. Tredici lavoratori della squadra di
perforazione morirono nel 1965 durante un’esplosione, 15 in un’esplosione nel 2005. Ancora
nel 2005, un traghetto che trasportava lavoratori della compagnia, naufragò provocando la
morte di 16 di loro. Nel 1991, la EPA (Agenzia ambientale degli stati Uniti) menzionò la BP
come l’impresa più inquinante degli Stati Uniti. Nel 1999 la compagnia fu accusata di uso
illegale di sostanze tossiche in Alaska, poi, nel 2010, di aver immesso pericolosi veleni nell’aria,
in Texas. Nel luglio 2006 gli agricoltori colombiani ottennero un accordo con la BP dopo averla
accusata di ricorrere a un regime di terrore portato avanti dai paramilitari del governo
colombiano che proteggevano l’oleodotto di Ocensa. Non c’è modo di far agire correttamente la
BP.
9. Monsanto
Monsanto, è l’impresa che ha creato e sostiene gli alimenti geneticamente modificati, gli ormoni
della crescita per i bovini, l’avvelenamento con prodotti agrotossici. La lista di Monsanto include:
la creazione dei semi “suicidi” (Terminator), brevettati allo scopo di generare piante che non
producono semi, costringendo così gli agricoltori a ricomprarli ogni anno; l’istituzione di lobby
che etichettino con la dicitura “libero da ormoni” il latte e il latte artificiale per neonati (questa
dicitura si trova anche se il bovino ha ingerito ormoni della crescita, un comprovato agente
cancerogeno); così come un’ampia gamma di violazioni ambientali e della salute umana
associate all’uso dei veleni Monsanto – soprattutto l’Agente Arancio. Tra il 1965 e il 1972 la
Monsanto ha riversato illegalmente tonnellate di residui altamente tossici nelle discariche del
Regno Unito. Secondo l’Agenzia per l’Ambiente, trent’anni dopo, i prodotti chimici stavano
ancora contaminando le falde acquifere e l’aria.
Monsanto è nota per aggredire i propri agricoltori che invece afferma di “sostenere”, come
quando denunciò un agricoltore facendolo incarcerare per aver conservato i semi del raccolto di
una stagione per piantarli la stagione seguente.
10. Vale
La miniera Vale, transnazionale brasiliana presente in 38 paesi, è la più grande impresa di
sfruttamento di minerali dell’America Latina e la seconda a livello mondiale. Tra i vari meriti,
spicca quello di aver partecipato allo sviluppo della centrale idroelettrica di Belo Monte, situata
ad Altamira, in Brasile. Il progetto, infatti, ha colpito il fiume Xingú, la principale fonte di
sostentamento della regione, causando un drastico cambiamento nel paesaggio amazzonico e
nella vita di migliaia di popolazioni che vivono lungo le sponde di uno dei principali fiumi del
Brasile.
A Carajás, nella regione brasiliana di Pará, numerose famiglie sono state sgomberate, hanno
perso le loro case e ognuno ha qualche parente morto a causa della costruzione della linea
ferroviaria realizzata dall’impresa, denunciata anche per le pessime remunerazioni e condizioni
di lavoro dei propri impiegati.
Le conseguenze del modo di agire della miniera non si limitano solo al Brasile. Nella regione di
Tete, in Mozambico, un’intera popolazione è stata cacciata dalla sua terra affinché l’impresa
potesse portare avanti lo sfruttamento del carbone. In cambio l’impresa ha costruito un
insediamento in cui le case e i servizi pubblici non sono sufficienti a garantire le condizioni
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basilari per lo s
iluppo della popolazione.
Esistono purtroppo molte altre corporazioni che si sono guadagnate tutto il diritto di essere
presenti in questa lista, come la Samsung, la Tepco, Barclays, Microsoft, Intel, Sony … ecc.
Fonte: http://ecocosas.com/
Link: http://ecocosas.com/eg/las-10-multinacionales-mas-peligrosas-del-mundo/
Scelto e Tradotto per http://www.comedonchisciotte.org da Silvia Socci.
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