Diacono… chi sei?

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Diacono… chi sei?
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zioni, animazione cristiana delle realtà temporali),
ai quali sono chiamati dalle necessità dei fratelli e
dal loro personale carisma, autenticato dal vescovo
Quali sono gli ambiti in cui nella Chiesa di
Bologna si avverte di più il bisogno dei diaconi?
Per saperne di più?
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Normalmente il diacono esercita il ministero nella
comunità che lo ha presentato. Deve tuttavia essere pronto a trasferirsi altrove e ad assumere altri
servizi diocesani.
Consapevoli poi del vincolo di amore che lega i
poveri a Cristo e ai suoi discepoli, i diaconi debbono sentirsi interpellati dalle innumerevoli situazioni che richiedono accoglienza e carità operosa:
mense di fraternità
presenza nei luoghi in cui si rifugiano coloro che
non possono avere casa
servizio negli ospedali
carcere e centri di permanenza temporanea
case di riposo e visita agli anziani
situazioni di bisogno legati alla vita familiare e
all’accoglienza della vita nascente
le realtà di disagio anche più complesse e meno
gratificanti in cui manca la presenza cristiana.
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Congregazione per l’educazione cattolica e congregazione per il clero, Diaconi permanenti, 1998
C.E.I., I diaconi permanenti nella Chiesa italiana
– Orientamenti e norme, 1993
Commissione teologica internazionale,
Il Diaconato: evoluzione e prospettive, 2003
Giacomo BIFFI, Omelie, nelle Messe di
Ordinazione dei Diaconi permanenti, 19852003
Direttorio per la promozione e la formazione dei
diaconi permanenti e dei ministri istituiti, 1990
Vedi testi e documenti riportati in
www.bologna.chiesacattolica.it/diaconato
Uno studio che ha accompagnato il cammino
del Diaconato nella nostra diocesi è il testo di S.
ZARDONI, I diaconi nella Chiesa, EDB 1991.
Mons. Tonino Bello – Molfetta – 04/10/89
“Che cosa significa diacono? Significa servo.
Servo di che? Servo di Dio, servo dei malati, di
Gesù Cristo e servo del mondo. Il diacono è
colui che deve sollecitare, stimolare il servizio
di tutta la Chiesa… Lui è il segno provocatore,
colui che fa di sé una provocazione. Come
quelle persone che disturbano i sogni degli
altri. Lui è il segno provocatore del servizio di
tutta la comunità”.
A cura del
Centro diocesano per il Diaconato
permanente e i Ministeri istituiti
officinagrafica - bologna - tel. 051 547186 - [email protected]
DIACONO
Chiesa di Bologna
Diacono…
chi sei?
Qual è stato il cammino fatto dalla Chiesa di
Bologna per accogliere il dono del Diaconato?
Negli anni dopo il Concilio la nostra Chiesa ha cercato di crescere nella consapevolezza che ogni battezzato ha una sua responsabilità nell’opera di salvezza e nel 1976 si è giunti all’istituzione dei primi
lettori e accoliti. Nello stesso tempo il Concilio
aveva richiamato il compito speciale di coloro che
debbono rendere presente Cristo pastore (vescovi e
presbiteri) e servo (diaconi), prevedendo che il diaconato potesse essere restituito come stato permanente. Alla fine degli anni 70 si iniziò il cammino
per accogliere questa grazia del Signore e nel 1984
furono ordinati i primi 12 diaconi. A febbraio 2005
i diaconi della nostra diocesi sono 91.
Quale dono rappresentano i diaconi per la
Chiesa?
I diaconi rendono presente Cristo Signore, che “non
è venuto per essere servito, ma per servire e dare la
vita” (Mt 20,23). Tutti i battezzati sono chiamati a
mettersi al servizio degli altri nel dono di sé per
amore: il ministero del diacono è segno sacramentale dell’amore verso il prossimo, un amore che non
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è semplicemente frutto del nostro impegno, ma
dono che Gesù morto e risorto fa alla sua Chiesa
attraverso gli apostoli e i loro successori e collaboratori.
Quali caratteristiche dovrebbe avere chi si prepara al diaconato?
Il desiderio di imitare Cristo servo nella sua dedizione alla verità e alla carità;
uno spirito di comunione ecclesiale con il vescovo,
i presbiteri e l’intero popolo di Dio;
attenzione per l’animazione cristiana delle realtà
sociali;
sensibilità viva per ogni forma di carità e capacità
di accogliere i poveri;
desiderio di donarsi con gioia.
Chi può diventare diacono?
Sia uomini celibi che sposati. In quest’ultimo caso
è necessaria una piena condivisione di spirito e di
intenti con la moglie, in vista di una profonda collaborazione per gli impegni del ministero. E’ bene
che anche i figli ancora in famiglia siano d’accordo,
secondo le loro capacità, con il compito ecclesiale
che il padre desidera assumere.
Che cammino si fa per diventare diaconi?
Nella nostra diocesi in via ordinaria sono ammessi
a partecipare all’itinerario di formazione al diaconato coloro che esercitando da almeno un anno
nella propria comunità il ministero di accolito o lettore, manifestano segni di chiamata al “servizio”.
Il cammino formativo dura tre anni: il gruppo di
aspiranti si incontra al sabato per una riflessione
spirituale e per un corso particolare di formazione
teologica,
morale,
liturgica e pastorale.
La preparazione dal
punto di vista biblico
viene conseguita partecipando al venerdì
sera ai corsi di Antico
e Nuovo Testamento
presso l’Istituto di
Scienze Religiose.
Durante gli anni di
formazione un passo
importante è la candidatura, in cui si manifesta in Cattedrale
all’Arcivescovo la propria disponibilità a diventare
diaconi per il bene della Chiesa di Bologna. In quella occasione le mogli sono invitate ad esprimere il
loro pubblico consenso al percorso iniziato dal
marito, segno di un desiderio profondo di accompagnarlo e sostenerlo nel servizio che sta per intraprendere.
esprimono in germe la grazia che è chiamato a far
sbocciare nella vita:
• Proclama il Vangelo: sarà suo compito fare della
propria vita non solo un’opera assistenziale, ma
un porsi “a servizio della dignità dell’uomo
annunciando il vangelo delle Beatitudini”.
• E’ ministro del calice: si adopererà per un impegno più generoso delle nostre comunità nella
testimonianza della carità.
• Invita a scambiarsi la pace: si farà in ogni situazione promotore di una crescita della comunione ecclesiale.
• Congeda l’assemblea: promuoverà l’impegno
missionario per una evangelizzazione capillare
e, nello stesso tempo, aperta alle diverse necessità.
A quale età si può diventare diaconi?
Nella tradizione bolognese è sempre stato
sottolineato lo stretto legame tra l’attenzione al mistero
eucaristico e le opere
di carità e di solidarietà sociale, segno
indubbio dell’autenticità dei nostri atti di culto.
Nella vita del diacono ciò che evangelizza è proprio
il legame tra liturgia e servizio, in modo tale che le
funzioni liturgiche, pur primarie e caratterizzanti,
appaiano in modo inequivocabile come primizia,
segno e sorgente della loro attiva presenza nei vari
campi della vita ecclesiale (evangelizzazione, carità,
assistenza sociale, educazione delle nuove genera-
Si richiede un’età di almeno 25 anni per il celibe e
di 35 anni per chi è sposato, comunque dopo un’esperienza collaudata di matrimonio. L’età massima
di ammissione normalmente non è oltre i 60 anni.
Con l’ordinazione il celibe si impegna al celibato
perpetuo, e il diacono coniugato, in caso di vedovanza, si impegna a non passare a seconde nozze,
in conformità alla costante disciplina della Chiesa.
Cosa è chiamato ad essere e a fare il diacono
nel suo ministero?
All’interno della celebrazione eucaristica ci sono
quattro gesti che sono riservati al diacono, che
Qual è il servizio
più importante che
il diacono offre
alla Chiesa?