per farsi - Edizioni LSWR

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PERFARSI
ASCOLTARE
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LADIFFERENZA
PARLANDO
Harry Key
Parlare
per farsi ascoltare
Stupire, influenzare
e fare la differenza parlando
Titolo originale dell’opera:
Speak for Yourself
1st edition
©Pearson Education Limited 2014 (Print and electronic)
ISBN: 978-0-273-78538-5
This translation of Speak for Yourself 1st edition is published by arrangement
with Pearson Education Limited
Responsabile Editoriale Libri: Costanza Smeraldi
Responsabile Produzione Libri: Michele Ribatti
Traduzione dalla lingua inglese per conto di LSWR S.r.l.
a cura di: Chiara Mangione
Copertina di Cristina Belmondo - JDT Milano
© 2015 LSWR S.r.l – Tutti i diritti riservati
ISBN 978-88-6895-079-8
eISBN 978-88-6895-080-4
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e adattamento totale o parziale
con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi. Le
fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume
dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile
1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per fi nalità di carattere professionale, economico o commerciale o
comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifi ca autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso
di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org.
Via G. Spadolini 7, 20141 Milano
Tel. 02 881841
www.edizionilswr.it
Printed in Italy
Finito di stampare nel mese di gennaio 2015 presso “Rotolito Lombarda” S.p.A., Pioltello (MI)
Indice
L’ autore................................................................................ vi
Introduzione........................................................................ vii
Parte 1 - La voce
1
Respirare con la pancia.................................................3
2
Usare la mindfulness per cambiare voce....................27
3
Creare una voce accattivante da narratore................35
4
Fiducia fisica in se stessi.............................................49
Parte 2 - Le parole
5
Seguire il flusso............................................................65
6
Parlare bene è soprattutto ascoltare...........................75
7
L’arte della persuasione..............................................87
8
Raccontare storie.......................................................111
9
Parlare in pubblico....................................................121
Parte 3 - Lo stile
10 Comprendere chi ascolta..........................................139
11 Lo stile provocativo (Provocative Style)...................151
12 Stabilire le regole del coinvolgimento......................171
13 Mantenere lo slancio.................................................185
Indice analitico..................................................................191
vi
L’autore
L’ autore
Harry Key è un Provocative speech and confidence coach, ovvero
un coach che lavora sul modo di parlare e sulla fiducia in se stessi
usando tecniche provocative. Dopo aver studiato teatro in Australia, ha vissuto una serie di trasformazioni, diventando tra l’altro
attore di Bollywood e doppiatore in India. Quest’ultimo ruolo ha
fatto nascere in lui l’interesse per il modo in cui le persone si relazionano tra loro e si propongono al mondo, insieme al sospetto
che la chiave per il successo potrebbe risiedere in un approccio
diretto e spiritoso. Scoperta la terapia provocativa (Provocative Therapy) di Sue Knight, scrittrice e formatrice di livello internazionale,
ha lasciato quasi immediatamente l’India per diventare speech and
confidence coach a Londra. Oggi dirige un’attività incentrata sulla
condivisione delle capacità e sull’uso dell’umorismo per provocare le persone, incoraggiandole a far sentire la propria presenza e
dando loro la sicurezza per sfidare, a loro volta, chi hanno intorno.
Introduzione
Introduzione
Ciao…
Vorreste parlare bene, e che gli altri vi ascoltassero.
Più che altro, vorreste trovare un modo di parlare che li spinga a
capire, credere e agire. Vi piacerebbe che apprezzassero la vostra
compagnia, che fossero d’accordo con voi o esprimessero il loro disaccordo in modo gradevole. Vi piacerebbe avere una di quelle voci
che comunicano certezza restando amichevoli e divertenti. Vorreste
avere una presenza coinvolgente, che emani autorevolezza e incuta
rispetto. Ciò vi è necessario perché avete una serie di ottime idee
che è importante siano ascoltate.
Questo libro è qui per aiutarvi:
●● a respirare, muovervi e parlare in modi che vi faranno sentire
calmi, contenti e sicuri;
●●
a sentirvi più sicuri in una crescente varietà di situazioni;
●●
a pensare in modo diverso al vostro comportamento e a quello
degli altri;
●●
a leggere e interpretare il comportamento degli altri per essere
più persuasivi e influenti;
●● e,
soprattutto, a parlare meglio in privato, in pubblico, ovunque.
Il libro è di per sé un test, perché per insegnarvi a essere più persuasivi devo esserlo molto anch’io, spiegarmi con chiarezza e convincervi a lasciarvi coinvolgere e a sfruttare al meglio gli insegnamenti che vi presento.
vii
viii Introduzione
Il libro è strutturato volutamente in modo che ogni idea e competenza si fondi sulla precedente. Ne ricaverete il massimo leggendolo in sequenza dall’inizio alla fine, senza saltare alle parti che magari considerate più rilevanti. Ora, però, è vostro, quindi, se volete,
potete anche darlo da masticare al cane (anche se, passandogli la
versione su e-reader, potreste far fuori entrambi).
Il libro si divide in tre sezioni: La voce, Le parole e Lo stile.
La voce
Come avrete immaginato, la sezione si concentra sulla voce. Guarderemo al corpo intero come se fosse un aspetto della voce. Considereremo la postura, la respirazione, la pronuncia e l’inflessione,
per fare in modo che riusciate a emanare certezza, calma e sicurezza tutte le volte che vorrete. La cosa più affascinante sarà scoprire
che apportare cambiamenti piccoli, semplici e scientificamente
fondati al vostro modo di respirare, parlare e porsi avrà un impatto
notevole sul modo in cui state con voi stessi e siete recepiti da chi
avete intorno. Lo scopo della sezione La voce è sviluppare la vostra
presenza.
Le parole
La sezione è incentrata sul contenuto di ciò che dite. Ci occuperemo
della persuasione e di come far coincidere ciò che dite con il modo in
cui lo dite, perché si adatti meglio alla persona con cui state parlando,
chiunque essa sia. Parlerò di un fenomeno che definisco flusso, uno
stato di trascinamento reciproco simile alla trance, e di come riconoscerlo e indurlo.Vedremo come, per indurre uno stato di questo genere, sia importante ascoltare gli altri e usare le loro parole, raccontare
storie e parlare in modo coinvolgente ponendosi al livello dell’interlocutore. Intensificherete il vostro potere di persuasione sviluppando
una comprensione sottile delle persone che vi stanno intorno.
Introduzione
Lo stile
Questa parte si concentra sul riportarvi a ciò di cui vi occupate. Usciremo un po’ dal seminato, perché si tratta di definirsi come individui
anziché conformarsi a una norma stabilita. Ci occuperemo di come
“leggere” le persone e interpretarne il comportamento, di come sviluppare competenze di leadership e utilizzare il senso dell’umorismo
per provocare giocosamente negli altri il genere di comportamento
che desideriamo vedere. È una questione di sicurezza in se stessi e di
autoriconoscimento, di dare forma alla propria vita incoraggiando gli
altri a fare lo stesso; ciò deriva da un metodo psicoterapeutico che usa
l’umorismo come strumento di cambiamento e che io ho ripreso e
adattato, perché lo considero molto gradevole e applicabile alla vita di
tutti i giorni. Lo chiamo Provocative Style (stile provocativo), e qui forse inizierete a rendervi conto che le mie idee si differenziano da quelle
di altri che scrivono su questi argomenti: quello che vi raccomando è
che, una volta apprese tutte le “regole”, le infrangiate e vi dedichiate
alla creazione di un modo di essere che funzioni al meglio per voi.
A volte l’approccio è grezzo (se per voi funziona), a volte scioccante
(idem), ma è sempre molto divertente e molto, molto efficace.
Arrivati alla fine del libro, dovreste essere capaci di parlare facendovi sentire, e di farvi sentire facendovi ascoltare. Vi presenterete,
camminerete, parlerete e interagirete con sicurezza, controllo e calma. Questo modo di essere crea connessioni tra le persone. Sarete
ascoltatori eccellenti e oratori convincenti; sarete divertenti, sfacciati e desiderosi di sfidare gli altri a migliorare la loro vita, perché
possano provare a loro volta a migliorare quella altrui. Mi rendo
conto che in questa fase tutto ciò possa suonare un po’ esagerato.
Se avete scelto questo libro per diventare più disinvolti parlando
di fronte a un gruppo o in rete, o per migliorare nelle trattative,
otterrete anche questo.
Gli esercizi e le idee proposti diventeranno sempre più impegnativi, non a causa di un livello crescente di difficoltà, ma perché
ix
x
Introduzione
vi sarà chiesto di fare cose sempre più bizzarre (di solito in
privato e sempre con uno scopo chiaro). L’obiettivo è che le
troviate presto meno strane, finché non avrete a disposizione
una varietà molto maggiore di modi di essere. Avrete una voce
grossa, una divertente, una scherzosa e una che farà calare le
braghe agli altri, quando serve. Disporrete di svariati modi per
strutturare i messaggi e di una gamma di metodi più ampia
per interpretare le azioni e le parole altrui. Contando su un
arsenale di comportamenti e di idee di questo genere, sarete a
vostro agio e sicuri di voi in un numero crescente di situazioni:
incontrando una persona nuova, parlando davanti a un gruppo
o chiedendo un aumento al capo. Riuscirete a adattare il vostro
comportamento fin nel suo nucleo più profondo, nel modo di
respirare, di parlare e di tirare fuori la voce (suggerimento: dalla
pancia!). Cambierete quello che dite, come lo dite e come vi
ponete. Inventerete modi nuovi per essere voi stessi, e saranno
tutti, comunque, “voi”. Gli esercizi potrebbero persino modificare il vostro modo di pensare e quello che credete riguardo a
voi, agli altri e al mondo che vi circonda.
Potreste avere la tentazione di tralasciare qualche esercizio, decidendo che non ne avete bisogno e immaginando invece come
sarebbe eseguirlo. Limitarsi a immaginare è tremendamente
inefficace, perché non ne ricaverete alcun beneficio e stabilirete
che o l’esercizio non ve ne ha procurato nessuno oppure che
ne godete già (ma non è così, in modo molto simile a come
immaginare di fare sesso dà risultati molto diversi dal farlo sul
serio). Se siete in treno o in un luogo pubblico, dovrete forse
accantonare alcune attività per riprenderle in seguito (di nuovo,
non diversamente dal sesso). Va bene, ma accertatevi di farlo:
spingendovi troppo oltre, tentereste di costruire delle competenze su fondamenta ancora inesistenti. Anche se avete già fatto
gli esercizi o parlate già con una voce forte, se la vostra postura
è buona e respirate bene, saltando delle parti vi perderete l’e-
Introduzione
sperienza di prendere coscienza di quello che avviene dentro
e intorno a voi quando cambiate modo di comportarvi. È una
consapevolezza vitale, perché, proseguendo nel libro, vi concentrerete sulla creazione, negli altri, di stati di calma, sicurezza e
benessere come questi.
Leggete le idee, rifletteteci sopra e mettetele in discussione. Di
molte forse avrete già sentito parlare e riterrete che per voi alcune varianti funzionino meglio. Le ho ricavate da una miniera
di esperienze di vita, dal teatro, dalle pratiche yoga e persino
dalla struttura di comprensione e comunicazione interpersonale
chiamata Programmazione Neurolinguistica o PNL (provando
a distillarla dalle sciocchezze e concentrandomi sugli aspetti più
brillanti). Esse sono il frutto di un grande lavoro di studio e
ricerca sul comportamento umano e fanno riferimento a numerose esperienze personali, per rendere il libro più piacevole
da leggere. Su alcune idee potrei essermi sbagliato del tutto
(ovviamente non è questo ciò che penso: chi è convinto di avere
torto?); se non siete d’accordo con qualcosa, per proporre le
vostre idee con eloquenza usate i metodi con cui concordate.
Parlatene. Scrivete un blog, fate un video, condividetele e mettetele alla prova. La nostra specie si evolve in questo modo.
Ho scritto il libro per questo.
Voglio dare alle persone modi efficaci per dissentire tra loro e per
proporre persuasivamente le proprie opinioni. Voglio che si stimolino a vicenda per adattare convinzioni e comportamenti, e che lo
facciano efficacemente e con sicurezza, compassione e un buon
senso dell’umorismo.
Diamoci dentro, che ne dite?
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Parte 1
La voce
Una bella voce è uno strumento potente. Se è versatile può persuadere,
entusiasmare o intimidire, e può essere intima, impressionante o calmante. Prima di occuparci del contenuto dei vostri discorsi o del vostro stile
espressivo, dovrete prendere consapevolmente coscienza e controllo del
corpo. Per come la vedo io, la vostra voce è qualcosa di più del tono, del
volume e del ritmo con cui parlate: è il vostro intero essere. Assumete
il controllo dei vostri meccanismi più profondi, respirate diversamente,
consapevolmente, e riuscirete a far arrivare la voce da un luogo di forza.
Questo non influenzerà solo il modo in cui sarete recepiti, ma anche come
vi sentirete con voi stessi. Porsi, parlare e muoversi diversamente modifica
la percezione di sé in modi sorprendenti al punto che ho fatto tutto il
possibile per dimostrarvi che si tratta di idee ben fondate scientificamente.
In questa sezione ci occuperemo dei seguenti argomenti:
●● alcune delle tecniche e competenze vocali che ho imparato e sviluppato;
●● alcuni elementi scientifici e fondamenti logici alla base della respira-
zione e della postura;
●● le tecniche di respirazione per modificare il modo in cui respirate e il
luogo da cui tirate fuori la voce;
●● l’importanza della postura e la sua influenza sul modo in cui vi sentite.
Capitolo 1
Respirare con la pancia
Per influire sul cambiamento negli altri, dobbiamo essere capaci di
cambiare noi stessi. A mano a mano che svilupperete la capacità
di regolare alcuni aspetti fondamentali della vostra fisiologia, emozioni e pensieri cambieranno tono. Respirare bene altererà sensibilmente il vostro stato mentale, aprendo la strada a pensieri più
calmi e allegri, e migliorerà il vostro benessere fisico, la vostra voce
e il piacere di vivere in generale. Le persone dotate della capacità
di influenzare gli altri sono invariabilmente calme e sicure di sé, e
si fanno sentire chiaramente. Respirando bene, vi sentirete così.
Quando, per parlare, userete l’addome e il diaframma, la vostra
voce avrà una profondità e un’intensità molto convincenti e facili da ascoltare. Facendo questo, acquisirete autoconsapevolezza e
autocontrollo, e diventerete capaci di riconoscere e influenzare le
emozioni, i pensieri e le azioni altrui.
Nei prossimi paragrafi affronteremo alcuni esercizi utili per rendervi più consapevoli del vostro attuale modo di respirare e illustreremo i vantaggi della respirazione eseguita attraverso il naso
verso l’addome.
Cosa significa “respirare male”?
Siete organismi notevolmente complessi, evoluti attraverso miliardi di trasformazioni da una specie di melma a una cosa che
nuotava, poi che strisciava, su su fino al fascinoso individuo che
ogni mattina fa lo splendido e vi strizza l’occhio dallo specchio.
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Parlare per farsi ascoltare
Un essere attraente e infinitamente evoluto come voi può trovare
strana l’idea di fare “male” qualcosa di fondamentale come respirare. Provate a considerare questo, allora...
L’atto di sedersi è diventato rapidamente molto comune, ma la
nostra fisiologia non si è evoluta per gestirlo in così grandi quantità. Provate ad andare in campeggio e a sperimentare uno stile di
vita più primitivo, e noterete che è difficile trovare tronchi adatti
per sedercisi sopra, privi di rametti insidiosi che sbucano fuori con
angolazioni pericolose. Gli uomini preistorici vivevano questa vita,
passando gran parte del tempo a camminare, accucciati, stesi o
appoggiati sui gomiti. Stare seduti come facciamo oggi (in treno,
in macchina, alla scrivania, sul water, sul divano, guardando la tv e
probabilmente anche in questo momento, mentre leggete il libro) è
una postura radicalmente nuova per la struttura umana, diventata
davvero comune solo quando ci siamo assoggettati da soli a ticchettare all’infinito sui nostri computer. In termini evoluzionistici,
questo sedersi pandemico ha colpito in un batter d’occhio e noi
semplicemente non siamo costruiti per farlo.
Stando in posizione seduta o stravaccata, i nostri muscoli addominali si rilassano. Idealmente, dovrebbero essere coinvolti costantemente durante la giornata e lavorare insieme a quelli della schiena
per tenere dritto il busto mentre vi torcete, vi piegate e vi arcuate,
mentre raccogliete una cosa, ne cacciate un’altra ed evitate che
un’altra ancora vi mangi. Oggi, mentre stiamo seduti e curvi, la
gravità e lo schienale della sedia impediscono al busto di cadere
indietro e noi di solito ci insacchiamo in avanti, in modo che sia
la tensione elastica delle vertebre e dei dischi a impedire al mento
di appoggiarsi alle ginocchia. I muscoli addominali si rilassano e
lasciano cadere le viscere in avanti, nella molle saccoccia formata dalla pancia. Idealmente, quando inspirate, l’aria che entra nei
polmoni dovrebbe spingere in fuori l’addome, ma con una pancia
dilatata fino al suo limite le viscere non hanno un posto dove andare. Molti di noi tentano di combattere la sindrome della pancia
Capitolo 1 - Respirare con la pancia
a pallone facendo un sacco di addominali, ma questo può creare
analoghi problemi di respirazione per ragioni opposte. Tanti ventri
piatti come tavole sono troppo tonici e, tra la forza del muscolo e la
vanità della persona, rifiutano di espandersi durante l’inspirazione.
Maniaci della forma fisica, ciccioni o schiavi del computer, gran
parte di noi non respira con la pancia. Ad assumere questo ruolo
è la parte superiore del torace. Con centinaia di milioni di respiri,
i muscoli sono stati addestrati a ignorare il loro assetto evoluzionistico, e sembra perfino strano suggerire che bisognerebbe fare
diversamente. Soprattutto in Occidente, siamo diventati una razza
che respira con il torace.
Fate un respiro profondo, adesso. Dove va?
Fate così:
Esercizio di consapevolezza del respiro
Indossate abiti che vi permettano di vedere cosa succede al torace e
all’addome mentre respirate e mettetevi di fronte a uno specchio a tutta
altezza. State in piedi come al solito e, semplicemente, respirate per
qualche minuto. È un evento raro, perciò godetevelo. Concentrate l’attenzione sul respiro e, mentre vi osservate, mettete una nuova consapevolezza nella sensazione familiare e dimenticata di respirare.
Ora riflettete su ciascuna di queste domande:
●● Come entra ed esce l’aria? È un movimento morbido o a tratti discon-
tinuo e forzato?
●● Respirate lentamente o velocemente? I respiri sono lunghi o corti?
●● Inspirazione ed espirazione hanno la stessa durata o una è più veloce
dell’altra?
●● Respirate di nuovo e considerate queste domande:
●● C’è una pausa tra inspirazione ed espirazione o tra espirazione
e inspirazione?
Continua...
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Parlare per farsi ascoltare
●● Normalmente respirate con il naso o con la bocca e il naso? Di solito
molti respirano con la bocca, ma, quando ci fanno caso, inspirano dal
naso ed espirano dalla bocca.
●● Inspirando guardate le spalle: si sollevano, restano ferme, arretrano
o si curvano in avanti?
●● Guardate la pancia: inspirando è spinta fuori o risucchiata dentro?
O non si muove affatto?
Per accentuare l’effetto, fate un respiro profondo concentrandovi su tutti
i fattori citati sopra e osservate come differisce dalla vostra respirazione
normale. Con un respiro profondo che cosa si riempie per primo, il torace
o l’addome?
A seconda di quello che avete visto nello specchio durante l’esercizio, siete un cattivo o un buon respiratore. Diamo un’occhiata ad
alcuni tratti di ciascuna delle due tipologie.
Respirare male
✘✘ Quando inspirate, le spalle si sollevano e si muovono verso
le orecchie come in una piccola alzata di spalle.
✘✘ Di solito respirate attraverso la bocca (molti di noi fanno
naturalmente così, ma, se ci fanno caso, inspirano attraverso
il naso).
✘✘ Subito dopo l’inspirazione il torace si gonfia leggermente.
✘✘ Quando espirate, le spalle scendono per lasciare uscire l’aria.
✘✘ Facendo un respiro profondo, le spalle si sollevano subito e
l’addome è risucchiato in dentro; dopo tre o quattro grandi
respiri vi sentite storditi e iniziate a vedere puntini luminosi.
✘✘ I respiri sono veloci, a tratti discontinui o non uniformi e ne
sentite il rumore.
E così avete scoperto di respirare “male”. Lo fate attraverso la
bocca, perlopiù nel torace, magari di notte russate un pochino e
Capitolo 1 - Respirare con la pancia
reggete lo stress con le spalle. Non vi preoccupate: tranne coloro
che si esercitano nella respirazione (suonando il sax, cantando,
prendendo lezioni di yoga o di teatro), la maggioranza delle
persone respira male. Lo fa spesso anche chi è allenato, a meno
che non ci pensi.
Perché non va bene così?
La respirazione toracica si è evoluta per le occasioni di forte intensità, è il turbo da inserire quando si scappa da un pericolo o
lo si prende a pugni in faccia. In quei momenti il corpo è in uno
stato di grande allarme e l’adrenalina scorre nelle vene espandendo le vie aeree per attirare più ossigeno nei polmoni. Le vene
si dilatano e la frequenza cardiaca accelera, pompando torrenti
di sangue ricco di ossigeno nei muscoli, che ne hanno bisogno
per quel gran correre e tirar colpi. Le pupille si dilatano per far
entrare più luce, casomai la minaccia da affrontare a pugni o di
corsa stia strisciando verso di voi protetta dell’oscurità. Il corpo è
una trappola pronta a scattare, la mente è una lama affilata pronta
a percepire minacce, deboli suoni, bagliori di luce o lampi d’ombra e a reagire il più in fretta possibile. In momenti come questi,
l’elaborazione di ordine superiore è quasi totalmente disattivata
(il che permette di agire senza sprecare tempo a pensare): non
scriverete poesie, né farete quattro chiacchiere tranquille o calcoli complicati. L’organismo intero è predisposto a due sole cose:
combattere o fuggire.
Quando vi viene voglia di sedurre, persuadere o scrivere poesie,
al corpo non serve molto ossigeno. La respirazione toracica serve
quando è necessario incrementare la quantità di ossigeno nell’organismo, per placare i muscoli assetati di correre e menar pugni.
“A riposo” il corpo in realtà lavora piuttosto intensamente per
trattenere l’anidride carbonica (CO2) nei polmoni, perché gliene
servono quantità di gran lunga superiori a quelle disponibili nell’aria esterna. Uno dei ruoli più importanti dei polmoni, oltre alla
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Parlare per farsi ascoltare
respirazione, è quello di mantenere un sano equilibrio del pH del
sangue, che si ottiene trattenendo un po’ di CO2 nei polmoni.
Quando respiriamo con il torace attraverso la bocca, il corpo scambia
gas meno efficientemente e il largo passaggio della bocca disperde
CO2. Se il pH del sangue cambia, i vasi sanguigni si restringono,
limitando la quantità di sangue che riesce a raggiungere il cervello.
L’emoglobina, inoltre, sviluppa una maggiore affinità con le molecole
di ossigeno, rendendo i globuli rossi più “appiccicosi” e limitando ulteriormente la quantità di ossigeno che passa attraverso i vasi sanguigni ristretti, come la farina bagnata in un setaccio. Al cervello arriva
meno sangue e, quando ci arriva, rilascia minori quantità di ossigeno.
Paradossalmente, questo significa che respirare di più fa arrivare
meno ossigeno al cervello.
In mancanza di ossigeno, il cervello segnalerà ai polmoni di respirare di più; in alcune persone questo può provocare iperventilazione e attacchi di panico. Un eccesso di respirazione può essere
un fattore rilevante nell’asma ed è collegato a molti disturbi respiratori, cardiovascolari, da stress e del sonno. Un pH permanentemente disturbato produce danni ai tessuti molli del corpo intero e
disturbi digestivi. I muscoli della respirazione toracica si trovano
nel torace e nel collo. Si attivano per sollevare la cassa toracica e
le spalle verso le orecchie, alzare le clavicole e gonfiare il torace.
Se usati costantemente per respirare, si irrigidiscono, come fa il
vostro bicipite mentre reggete la spesa in attesa che qualcun altro
trovi quelle dannate chiavi. Tenendoli continuamente in tensione
per respirare, facendo pendere da lì le braccia con cui scrivete al
computer, non hanno mai occasione di rilassarsi. Per questo spesso
ci si sente come se il collo e le spalle “reggessero” lo stress, e si creano contratture che richiedono un amante o un capo inquietante
che le sciolga con un massaggio. Per alcuni, i crampi e lo stress in
se stessi diventano una fonte ulteriore di stress: è uno degli schemi
fisiologici autoalimentanti più stupefacenti.
Capitolo 1 - Respirare con la pancia
Quindi, respirare dal torace e dalla bocca confonde il cervello, intasa il sangue, blocca la digestione e disturba il sonno. Non va bene.
Respirare bene
✔✔ Quando inspirate, spalle e torace restano immobili.
✔✔ Inspirate attraverso il naso.
✔✔ L’aria è risucchiata verso la pancia.
✔✔ Espirate attraverso il naso.
✔✔ Quando prendete un respiro profondo, si riempie per prima
la pancia, poi si sollevano le spalle e il torace si gonfia.
✔✔ Tra inspirazione ed espirazione i respiri sono tranquilli e
scorrevoli come una curva sinusoide, con una breve pausa
quando i polmoni sono vuoti, e un’altra quando sono pieni.
✔✔ In questi momenti di pausa, il respiro non si blocca chiudendo le vie aeree.
✔✔ Respirando non emettete quasi alcun suono.
✔✔ L’aria che entra ha una consistenza apprezzabilmente fresca
all’imbocco delle narici, ma quando arriva a toccare la gola è
piuttosto tiepida e umida (grazie alle mucose e ai peli del naso
che la riscaldano, la inumidiscono, la filtrano e la rallentano
mentre la inalate).
Perché va bene?
I muscoli principali della respirazione sono i soli che dovreste usare. Mentre lavorano sono inondati da sangue ossigenato, quindi
non sono mai soggetti a crampi, e mantengono la CO2 nei polmoni in salutare equilibrio, ossigenando adeguatamente il cervello. Usando questi muscoli, vi calmerete, riuscendo ad accedere a
pensieri più fruttuosi.
Il muscolo principale dell’inspirazione è il diaframma, affascinante cupola tenuta insieme al centro da un tendine a forma di foglio.
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Parlare per farsi ascoltare
È posto all’interno della cassa toracica, sotto i polmoni, che mantiene nella parte superiore del torace insieme al cuore, separandoli dall’intestino, dal fegato e dalle altre “budella” della parte bassa
dell’addome. Flettendosi, si appiattisce e scende, tirando in giù i
polmoni come lo stantuffo di una siringa che si riempie e facendo entrare aria dall’esterno. Se l’aria arriva attraverso il naso, il
passaggio ristretto di quest’ultimo la rallenta facendo in modo
che sia il diaframma a “occuparsene” e favorendo un migliore
scambio gassoso nei polmoni. Le narici, inoltre, la inumidiscono,
riscaldano e filtrano, rendendola più delicata per i polmoni. Scendendo, il diaframma preme quindi verso il basso contro le viscere,
spingendole leggermente verso l’esterno, in fuori e in avanti, e
premendole anche contro i muscoli della schiena e del pavimento
pelvico (il muscolo pubococcigeo o PC forma il pavimento della
cavità pelvica e si distende come un’amaca tra l’osso pubico e la
parte finale della colonna vertebrale).
Completata l’inspirazione, il magnifico intreccio dei muscoli
addominali preme contro le viscere agendo insieme ai muscoli
della schiena e al pubococcigeo, spingendo il diaframma verso
l’alto ed espellendo l’aria utilizzata fuori dai polmoni attraverso
il naso. La contropressione esercitata dallo stretto passaggio nasale contrasta il movimento, tonificando l’addome e trattenendo
un po’ di CO2. Nel frattempo, sangue sano e a pH equilibrato
passerà liberamente nel cervello, aprendo la strada a pensieri intelligenti e idee felici. Scivolando su esofago e aorta, il diaframma li massaggia, migliorando ulteriormente il flusso sanguigno
e la digestione.
Questa è una respirazione sana. Respirando in questo modo vi
sentirete calmi e, parlando, risulterete convincenti.