per farsi - Edizioni LSWR
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Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per fi nalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifi ca autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org. Via G. Spadolini 7, 20141 Milano Tel. 02 881841 www.edizionilswr.it Printed in Italy Finito di stampare nel mese di gennaio 2015 presso “Rotolito Lombarda” S.p.A., Pioltello (MI) Indice L’ autore................................................................................ vi Introduzione........................................................................ vii Parte 1 - La voce 1 Respirare con la pancia.................................................3 2 Usare la mindfulness per cambiare voce....................27 3 Creare una voce accattivante da narratore................35 4 Fiducia fisica in se stessi.............................................49 Parte 2 - Le parole 5 Seguire il flusso............................................................65 6 Parlare bene è soprattutto ascoltare...........................75 7 L’arte della persuasione..............................................87 8 Raccontare storie.......................................................111 9 Parlare in pubblico....................................................121 Parte 3 - Lo stile 10 Comprendere chi ascolta..........................................139 11 Lo stile provocativo (Provocative Style)...................151 12 Stabilire le regole del coinvolgimento......................171 13 Mantenere lo slancio.................................................185 Indice analitico..................................................................191 vi L’autore L’ autore Harry Key è un Provocative speech and confidence coach, ovvero un coach che lavora sul modo di parlare e sulla fiducia in se stessi usando tecniche provocative. Dopo aver studiato teatro in Australia, ha vissuto una serie di trasformazioni, diventando tra l’altro attore di Bollywood e doppiatore in India. Quest’ultimo ruolo ha fatto nascere in lui l’interesse per il modo in cui le persone si relazionano tra loro e si propongono al mondo, insieme al sospetto che la chiave per il successo potrebbe risiedere in un approccio diretto e spiritoso. Scoperta la terapia provocativa (Provocative Therapy) di Sue Knight, scrittrice e formatrice di livello internazionale, ha lasciato quasi immediatamente l’India per diventare speech and confidence coach a Londra. Oggi dirige un’attività incentrata sulla condivisione delle capacità e sull’uso dell’umorismo per provocare le persone, incoraggiandole a far sentire la propria presenza e dando loro la sicurezza per sfidare, a loro volta, chi hanno intorno. Introduzione Introduzione Ciao… Vorreste parlare bene, e che gli altri vi ascoltassero. Più che altro, vorreste trovare un modo di parlare che li spinga a capire, credere e agire. Vi piacerebbe che apprezzassero la vostra compagnia, che fossero d’accordo con voi o esprimessero il loro disaccordo in modo gradevole. Vi piacerebbe avere una di quelle voci che comunicano certezza restando amichevoli e divertenti. Vorreste avere una presenza coinvolgente, che emani autorevolezza e incuta rispetto. Ciò vi è necessario perché avete una serie di ottime idee che è importante siano ascoltate. Questo libro è qui per aiutarvi: ●● a respirare, muovervi e parlare in modi che vi faranno sentire calmi, contenti e sicuri; ●● a sentirvi più sicuri in una crescente varietà di situazioni; ●● a pensare in modo diverso al vostro comportamento e a quello degli altri; ●● a leggere e interpretare il comportamento degli altri per essere più persuasivi e influenti; ●● e, soprattutto, a parlare meglio in privato, in pubblico, ovunque. Il libro è di per sé un test, perché per insegnarvi a essere più persuasivi devo esserlo molto anch’io, spiegarmi con chiarezza e convincervi a lasciarvi coinvolgere e a sfruttare al meglio gli insegnamenti che vi presento. vii viii Introduzione Il libro è strutturato volutamente in modo che ogni idea e competenza si fondi sulla precedente. Ne ricaverete il massimo leggendolo in sequenza dall’inizio alla fine, senza saltare alle parti che magari considerate più rilevanti. Ora, però, è vostro, quindi, se volete, potete anche darlo da masticare al cane (anche se, passandogli la versione su e-reader, potreste far fuori entrambi). Il libro si divide in tre sezioni: La voce, Le parole e Lo stile. La voce Come avrete immaginato, la sezione si concentra sulla voce. Guarderemo al corpo intero come se fosse un aspetto della voce. Considereremo la postura, la respirazione, la pronuncia e l’inflessione, per fare in modo che riusciate a emanare certezza, calma e sicurezza tutte le volte che vorrete. La cosa più affascinante sarà scoprire che apportare cambiamenti piccoli, semplici e scientificamente fondati al vostro modo di respirare, parlare e porsi avrà un impatto notevole sul modo in cui state con voi stessi e siete recepiti da chi avete intorno. Lo scopo della sezione La voce è sviluppare la vostra presenza. Le parole La sezione è incentrata sul contenuto di ciò che dite. Ci occuperemo della persuasione e di come far coincidere ciò che dite con il modo in cui lo dite, perché si adatti meglio alla persona con cui state parlando, chiunque essa sia. Parlerò di un fenomeno che definisco flusso, uno stato di trascinamento reciproco simile alla trance, e di come riconoscerlo e indurlo.Vedremo come, per indurre uno stato di questo genere, sia importante ascoltare gli altri e usare le loro parole, raccontare storie e parlare in modo coinvolgente ponendosi al livello dell’interlocutore. Intensificherete il vostro potere di persuasione sviluppando una comprensione sottile delle persone che vi stanno intorno. Introduzione Lo stile Questa parte si concentra sul riportarvi a ciò di cui vi occupate. Usciremo un po’ dal seminato, perché si tratta di definirsi come individui anziché conformarsi a una norma stabilita. Ci occuperemo di come “leggere” le persone e interpretarne il comportamento, di come sviluppare competenze di leadership e utilizzare il senso dell’umorismo per provocare giocosamente negli altri il genere di comportamento che desideriamo vedere. È una questione di sicurezza in se stessi e di autoriconoscimento, di dare forma alla propria vita incoraggiando gli altri a fare lo stesso; ciò deriva da un metodo psicoterapeutico che usa l’umorismo come strumento di cambiamento e che io ho ripreso e adattato, perché lo considero molto gradevole e applicabile alla vita di tutti i giorni. Lo chiamo Provocative Style (stile provocativo), e qui forse inizierete a rendervi conto che le mie idee si differenziano da quelle di altri che scrivono su questi argomenti: quello che vi raccomando è che, una volta apprese tutte le “regole”, le infrangiate e vi dedichiate alla creazione di un modo di essere che funzioni al meglio per voi. A volte l’approccio è grezzo (se per voi funziona), a volte scioccante (idem), ma è sempre molto divertente e molto, molto efficace. Arrivati alla fine del libro, dovreste essere capaci di parlare facendovi sentire, e di farvi sentire facendovi ascoltare. Vi presenterete, camminerete, parlerete e interagirete con sicurezza, controllo e calma. Questo modo di essere crea connessioni tra le persone. Sarete ascoltatori eccellenti e oratori convincenti; sarete divertenti, sfacciati e desiderosi di sfidare gli altri a migliorare la loro vita, perché possano provare a loro volta a migliorare quella altrui. Mi rendo conto che in questa fase tutto ciò possa suonare un po’ esagerato. Se avete scelto questo libro per diventare più disinvolti parlando di fronte a un gruppo o in rete, o per migliorare nelle trattative, otterrete anche questo. Gli esercizi e le idee proposti diventeranno sempre più impegnativi, non a causa di un livello crescente di difficoltà, ma perché ix x Introduzione vi sarà chiesto di fare cose sempre più bizzarre (di solito in privato e sempre con uno scopo chiaro). L’obiettivo è che le troviate presto meno strane, finché non avrete a disposizione una varietà molto maggiore di modi di essere. Avrete una voce grossa, una divertente, una scherzosa e una che farà calare le braghe agli altri, quando serve. Disporrete di svariati modi per strutturare i messaggi e di una gamma di metodi più ampia per interpretare le azioni e le parole altrui. Contando su un arsenale di comportamenti e di idee di questo genere, sarete a vostro agio e sicuri di voi in un numero crescente di situazioni: incontrando una persona nuova, parlando davanti a un gruppo o chiedendo un aumento al capo. Riuscirete a adattare il vostro comportamento fin nel suo nucleo più profondo, nel modo di respirare, di parlare e di tirare fuori la voce (suggerimento: dalla pancia!). Cambierete quello che dite, come lo dite e come vi ponete. Inventerete modi nuovi per essere voi stessi, e saranno tutti, comunque, “voi”. Gli esercizi potrebbero persino modificare il vostro modo di pensare e quello che credete riguardo a voi, agli altri e al mondo che vi circonda. Potreste avere la tentazione di tralasciare qualche esercizio, decidendo che non ne avete bisogno e immaginando invece come sarebbe eseguirlo. Limitarsi a immaginare è tremendamente inefficace, perché non ne ricaverete alcun beneficio e stabilirete che o l’esercizio non ve ne ha procurato nessuno oppure che ne godete già (ma non è così, in modo molto simile a come immaginare di fare sesso dà risultati molto diversi dal farlo sul serio). Se siete in treno o in un luogo pubblico, dovrete forse accantonare alcune attività per riprenderle in seguito (di nuovo, non diversamente dal sesso). Va bene, ma accertatevi di farlo: spingendovi troppo oltre, tentereste di costruire delle competenze su fondamenta ancora inesistenti. Anche se avete già fatto gli esercizi o parlate già con una voce forte, se la vostra postura è buona e respirate bene, saltando delle parti vi perderete l’e- Introduzione sperienza di prendere coscienza di quello che avviene dentro e intorno a voi quando cambiate modo di comportarvi. È una consapevolezza vitale, perché, proseguendo nel libro, vi concentrerete sulla creazione, negli altri, di stati di calma, sicurezza e benessere come questi. Leggete le idee, rifletteteci sopra e mettetele in discussione. Di molte forse avrete già sentito parlare e riterrete che per voi alcune varianti funzionino meglio. Le ho ricavate da una miniera di esperienze di vita, dal teatro, dalle pratiche yoga e persino dalla struttura di comprensione e comunicazione interpersonale chiamata Programmazione Neurolinguistica o PNL (provando a distillarla dalle sciocchezze e concentrandomi sugli aspetti più brillanti). Esse sono il frutto di un grande lavoro di studio e ricerca sul comportamento umano e fanno riferimento a numerose esperienze personali, per rendere il libro più piacevole da leggere. Su alcune idee potrei essermi sbagliato del tutto (ovviamente non è questo ciò che penso: chi è convinto di avere torto?); se non siete d’accordo con qualcosa, per proporre le vostre idee con eloquenza usate i metodi con cui concordate. Parlatene. Scrivete un blog, fate un video, condividetele e mettetele alla prova. La nostra specie si evolve in questo modo. Ho scritto il libro per questo. Voglio dare alle persone modi efficaci per dissentire tra loro e per proporre persuasivamente le proprie opinioni. Voglio che si stimolino a vicenda per adattare convinzioni e comportamenti, e che lo facciano efficacemente e con sicurezza, compassione e un buon senso dell’umorismo. Diamoci dentro, che ne dite? xi Parte 1 La voce Una bella voce è uno strumento potente. Se è versatile può persuadere, entusiasmare o intimidire, e può essere intima, impressionante o calmante. Prima di occuparci del contenuto dei vostri discorsi o del vostro stile espressivo, dovrete prendere consapevolmente coscienza e controllo del corpo. Per come la vedo io, la vostra voce è qualcosa di più del tono, del volume e del ritmo con cui parlate: è il vostro intero essere. Assumete il controllo dei vostri meccanismi più profondi, respirate diversamente, consapevolmente, e riuscirete a far arrivare la voce da un luogo di forza. Questo non influenzerà solo il modo in cui sarete recepiti, ma anche come vi sentirete con voi stessi. Porsi, parlare e muoversi diversamente modifica la percezione di sé in modi sorprendenti al punto che ho fatto tutto il possibile per dimostrarvi che si tratta di idee ben fondate scientificamente. In questa sezione ci occuperemo dei seguenti argomenti: ●● alcune delle tecniche e competenze vocali che ho imparato e sviluppato; ●● alcuni elementi scientifici e fondamenti logici alla base della respira- zione e della postura; ●● le tecniche di respirazione per modificare il modo in cui respirate e il luogo da cui tirate fuori la voce; ●● l’importanza della postura e la sua influenza sul modo in cui vi sentite. Capitolo 1 Respirare con la pancia Per influire sul cambiamento negli altri, dobbiamo essere capaci di cambiare noi stessi. A mano a mano che svilupperete la capacità di regolare alcuni aspetti fondamentali della vostra fisiologia, emozioni e pensieri cambieranno tono. Respirare bene altererà sensibilmente il vostro stato mentale, aprendo la strada a pensieri più calmi e allegri, e migliorerà il vostro benessere fisico, la vostra voce e il piacere di vivere in generale. Le persone dotate della capacità di influenzare gli altri sono invariabilmente calme e sicure di sé, e si fanno sentire chiaramente. Respirando bene, vi sentirete così. Quando, per parlare, userete l’addome e il diaframma, la vostra voce avrà una profondità e un’intensità molto convincenti e facili da ascoltare. Facendo questo, acquisirete autoconsapevolezza e autocontrollo, e diventerete capaci di riconoscere e influenzare le emozioni, i pensieri e le azioni altrui. Nei prossimi paragrafi affronteremo alcuni esercizi utili per rendervi più consapevoli del vostro attuale modo di respirare e illustreremo i vantaggi della respirazione eseguita attraverso il naso verso l’addome. Cosa significa “respirare male”? Siete organismi notevolmente complessi, evoluti attraverso miliardi di trasformazioni da una specie di melma a una cosa che nuotava, poi che strisciava, su su fino al fascinoso individuo che ogni mattina fa lo splendido e vi strizza l’occhio dallo specchio. 4 Parlare per farsi ascoltare Un essere attraente e infinitamente evoluto come voi può trovare strana l’idea di fare “male” qualcosa di fondamentale come respirare. Provate a considerare questo, allora... L’atto di sedersi è diventato rapidamente molto comune, ma la nostra fisiologia non si è evoluta per gestirlo in così grandi quantità. Provate ad andare in campeggio e a sperimentare uno stile di vita più primitivo, e noterete che è difficile trovare tronchi adatti per sedercisi sopra, privi di rametti insidiosi che sbucano fuori con angolazioni pericolose. Gli uomini preistorici vivevano questa vita, passando gran parte del tempo a camminare, accucciati, stesi o appoggiati sui gomiti. Stare seduti come facciamo oggi (in treno, in macchina, alla scrivania, sul water, sul divano, guardando la tv e probabilmente anche in questo momento, mentre leggete il libro) è una postura radicalmente nuova per la struttura umana, diventata davvero comune solo quando ci siamo assoggettati da soli a ticchettare all’infinito sui nostri computer. In termini evoluzionistici, questo sedersi pandemico ha colpito in un batter d’occhio e noi semplicemente non siamo costruiti per farlo. Stando in posizione seduta o stravaccata, i nostri muscoli addominali si rilassano. Idealmente, dovrebbero essere coinvolti costantemente durante la giornata e lavorare insieme a quelli della schiena per tenere dritto il busto mentre vi torcete, vi piegate e vi arcuate, mentre raccogliete una cosa, ne cacciate un’altra ed evitate che un’altra ancora vi mangi. Oggi, mentre stiamo seduti e curvi, la gravità e lo schienale della sedia impediscono al busto di cadere indietro e noi di solito ci insacchiamo in avanti, in modo che sia la tensione elastica delle vertebre e dei dischi a impedire al mento di appoggiarsi alle ginocchia. I muscoli addominali si rilassano e lasciano cadere le viscere in avanti, nella molle saccoccia formata dalla pancia. Idealmente, quando inspirate, l’aria che entra nei polmoni dovrebbe spingere in fuori l’addome, ma con una pancia dilatata fino al suo limite le viscere non hanno un posto dove andare. Molti di noi tentano di combattere la sindrome della pancia Capitolo 1 - Respirare con la pancia a pallone facendo un sacco di addominali, ma questo può creare analoghi problemi di respirazione per ragioni opposte. Tanti ventri piatti come tavole sono troppo tonici e, tra la forza del muscolo e la vanità della persona, rifiutano di espandersi durante l’inspirazione. Maniaci della forma fisica, ciccioni o schiavi del computer, gran parte di noi non respira con la pancia. Ad assumere questo ruolo è la parte superiore del torace. Con centinaia di milioni di respiri, i muscoli sono stati addestrati a ignorare il loro assetto evoluzionistico, e sembra perfino strano suggerire che bisognerebbe fare diversamente. Soprattutto in Occidente, siamo diventati una razza che respira con il torace. Fate un respiro profondo, adesso. Dove va? Fate così: Esercizio di consapevolezza del respiro Indossate abiti che vi permettano di vedere cosa succede al torace e all’addome mentre respirate e mettetevi di fronte a uno specchio a tutta altezza. State in piedi come al solito e, semplicemente, respirate per qualche minuto. È un evento raro, perciò godetevelo. Concentrate l’attenzione sul respiro e, mentre vi osservate, mettete una nuova consapevolezza nella sensazione familiare e dimenticata di respirare. Ora riflettete su ciascuna di queste domande: ●● Come entra ed esce l’aria? È un movimento morbido o a tratti discon- tinuo e forzato? ●● Respirate lentamente o velocemente? I respiri sono lunghi o corti? ●● Inspirazione ed espirazione hanno la stessa durata o una è più veloce dell’altra? ●● Respirate di nuovo e considerate queste domande: ●● C’è una pausa tra inspirazione ed espirazione o tra espirazione e inspirazione? Continua... 5 6 Parlare per farsi ascoltare ●● Normalmente respirate con il naso o con la bocca e il naso? Di solito molti respirano con la bocca, ma, quando ci fanno caso, inspirano dal naso ed espirano dalla bocca. ●● Inspirando guardate le spalle: si sollevano, restano ferme, arretrano o si curvano in avanti? ●● Guardate la pancia: inspirando è spinta fuori o risucchiata dentro? O non si muove affatto? Per accentuare l’effetto, fate un respiro profondo concentrandovi su tutti i fattori citati sopra e osservate come differisce dalla vostra respirazione normale. Con un respiro profondo che cosa si riempie per primo, il torace o l’addome? A seconda di quello che avete visto nello specchio durante l’esercizio, siete un cattivo o un buon respiratore. Diamo un’occhiata ad alcuni tratti di ciascuna delle due tipologie. Respirare male ✘✘ Quando inspirate, le spalle si sollevano e si muovono verso le orecchie come in una piccola alzata di spalle. ✘✘ Di solito respirate attraverso la bocca (molti di noi fanno naturalmente così, ma, se ci fanno caso, inspirano attraverso il naso). ✘✘ Subito dopo l’inspirazione il torace si gonfia leggermente. ✘✘ Quando espirate, le spalle scendono per lasciare uscire l’aria. ✘✘ Facendo un respiro profondo, le spalle si sollevano subito e l’addome è risucchiato in dentro; dopo tre o quattro grandi respiri vi sentite storditi e iniziate a vedere puntini luminosi. ✘✘ I respiri sono veloci, a tratti discontinui o non uniformi e ne sentite il rumore. E così avete scoperto di respirare “male”. Lo fate attraverso la bocca, perlopiù nel torace, magari di notte russate un pochino e Capitolo 1 - Respirare con la pancia reggete lo stress con le spalle. Non vi preoccupate: tranne coloro che si esercitano nella respirazione (suonando il sax, cantando, prendendo lezioni di yoga o di teatro), la maggioranza delle persone respira male. Lo fa spesso anche chi è allenato, a meno che non ci pensi. Perché non va bene così? La respirazione toracica si è evoluta per le occasioni di forte intensità, è il turbo da inserire quando si scappa da un pericolo o lo si prende a pugni in faccia. In quei momenti il corpo è in uno stato di grande allarme e l’adrenalina scorre nelle vene espandendo le vie aeree per attirare più ossigeno nei polmoni. Le vene si dilatano e la frequenza cardiaca accelera, pompando torrenti di sangue ricco di ossigeno nei muscoli, che ne hanno bisogno per quel gran correre e tirar colpi. Le pupille si dilatano per far entrare più luce, casomai la minaccia da affrontare a pugni o di corsa stia strisciando verso di voi protetta dell’oscurità. Il corpo è una trappola pronta a scattare, la mente è una lama affilata pronta a percepire minacce, deboli suoni, bagliori di luce o lampi d’ombra e a reagire il più in fretta possibile. In momenti come questi, l’elaborazione di ordine superiore è quasi totalmente disattivata (il che permette di agire senza sprecare tempo a pensare): non scriverete poesie, né farete quattro chiacchiere tranquille o calcoli complicati. L’organismo intero è predisposto a due sole cose: combattere o fuggire. Quando vi viene voglia di sedurre, persuadere o scrivere poesie, al corpo non serve molto ossigeno. La respirazione toracica serve quando è necessario incrementare la quantità di ossigeno nell’organismo, per placare i muscoli assetati di correre e menar pugni. “A riposo” il corpo in realtà lavora piuttosto intensamente per trattenere l’anidride carbonica (CO2) nei polmoni, perché gliene servono quantità di gran lunga superiori a quelle disponibili nell’aria esterna. Uno dei ruoli più importanti dei polmoni, oltre alla 7 8 Parlare per farsi ascoltare respirazione, è quello di mantenere un sano equilibrio del pH del sangue, che si ottiene trattenendo un po’ di CO2 nei polmoni. Quando respiriamo con il torace attraverso la bocca, il corpo scambia gas meno efficientemente e il largo passaggio della bocca disperde CO2. Se il pH del sangue cambia, i vasi sanguigni si restringono, limitando la quantità di sangue che riesce a raggiungere il cervello. L’emoglobina, inoltre, sviluppa una maggiore affinità con le molecole di ossigeno, rendendo i globuli rossi più “appiccicosi” e limitando ulteriormente la quantità di ossigeno che passa attraverso i vasi sanguigni ristretti, come la farina bagnata in un setaccio. Al cervello arriva meno sangue e, quando ci arriva, rilascia minori quantità di ossigeno. Paradossalmente, questo significa che respirare di più fa arrivare meno ossigeno al cervello. In mancanza di ossigeno, il cervello segnalerà ai polmoni di respirare di più; in alcune persone questo può provocare iperventilazione e attacchi di panico. Un eccesso di respirazione può essere un fattore rilevante nell’asma ed è collegato a molti disturbi respiratori, cardiovascolari, da stress e del sonno. Un pH permanentemente disturbato produce danni ai tessuti molli del corpo intero e disturbi digestivi. I muscoli della respirazione toracica si trovano nel torace e nel collo. Si attivano per sollevare la cassa toracica e le spalle verso le orecchie, alzare le clavicole e gonfiare il torace. Se usati costantemente per respirare, si irrigidiscono, come fa il vostro bicipite mentre reggete la spesa in attesa che qualcun altro trovi quelle dannate chiavi. Tenendoli continuamente in tensione per respirare, facendo pendere da lì le braccia con cui scrivete al computer, non hanno mai occasione di rilassarsi. Per questo spesso ci si sente come se il collo e le spalle “reggessero” lo stress, e si creano contratture che richiedono un amante o un capo inquietante che le sciolga con un massaggio. Per alcuni, i crampi e lo stress in se stessi diventano una fonte ulteriore di stress: è uno degli schemi fisiologici autoalimentanti più stupefacenti. Capitolo 1 - Respirare con la pancia Quindi, respirare dal torace e dalla bocca confonde il cervello, intasa il sangue, blocca la digestione e disturba il sonno. Non va bene. Respirare bene ✔✔ Quando inspirate, spalle e torace restano immobili. ✔✔ Inspirate attraverso il naso. ✔✔ L’aria è risucchiata verso la pancia. ✔✔ Espirate attraverso il naso. ✔✔ Quando prendete un respiro profondo, si riempie per prima la pancia, poi si sollevano le spalle e il torace si gonfia. ✔✔ Tra inspirazione ed espirazione i respiri sono tranquilli e scorrevoli come una curva sinusoide, con una breve pausa quando i polmoni sono vuoti, e un’altra quando sono pieni. ✔✔ In questi momenti di pausa, il respiro non si blocca chiudendo le vie aeree. ✔✔ Respirando non emettete quasi alcun suono. ✔✔ L’aria che entra ha una consistenza apprezzabilmente fresca all’imbocco delle narici, ma quando arriva a toccare la gola è piuttosto tiepida e umida (grazie alle mucose e ai peli del naso che la riscaldano, la inumidiscono, la filtrano e la rallentano mentre la inalate). Perché va bene? I muscoli principali della respirazione sono i soli che dovreste usare. Mentre lavorano sono inondati da sangue ossigenato, quindi non sono mai soggetti a crampi, e mantengono la CO2 nei polmoni in salutare equilibrio, ossigenando adeguatamente il cervello. Usando questi muscoli, vi calmerete, riuscendo ad accedere a pensieri più fruttuosi. Il muscolo principale dell’inspirazione è il diaframma, affascinante cupola tenuta insieme al centro da un tendine a forma di foglio. 9 10 Parlare per farsi ascoltare È posto all’interno della cassa toracica, sotto i polmoni, che mantiene nella parte superiore del torace insieme al cuore, separandoli dall’intestino, dal fegato e dalle altre “budella” della parte bassa dell’addome. Flettendosi, si appiattisce e scende, tirando in giù i polmoni come lo stantuffo di una siringa che si riempie e facendo entrare aria dall’esterno. Se l’aria arriva attraverso il naso, il passaggio ristretto di quest’ultimo la rallenta facendo in modo che sia il diaframma a “occuparsene” e favorendo un migliore scambio gassoso nei polmoni. Le narici, inoltre, la inumidiscono, riscaldano e filtrano, rendendola più delicata per i polmoni. Scendendo, il diaframma preme quindi verso il basso contro le viscere, spingendole leggermente verso l’esterno, in fuori e in avanti, e premendole anche contro i muscoli della schiena e del pavimento pelvico (il muscolo pubococcigeo o PC forma il pavimento della cavità pelvica e si distende come un’amaca tra l’osso pubico e la parte finale della colonna vertebrale). Completata l’inspirazione, il magnifico intreccio dei muscoli addominali preme contro le viscere agendo insieme ai muscoli della schiena e al pubococcigeo, spingendo il diaframma verso l’alto ed espellendo l’aria utilizzata fuori dai polmoni attraverso il naso. La contropressione esercitata dallo stretto passaggio nasale contrasta il movimento, tonificando l’addome e trattenendo un po’ di CO2. Nel frattempo, sangue sano e a pH equilibrato passerà liberamente nel cervello, aprendo la strada a pensieri intelligenti e idee felici. Scivolando su esofago e aorta, il diaframma li massaggia, migliorando ulteriormente il flusso sanguigno e la digestione. Questa è una respirazione sana. Respirando in questo modo vi sentirete calmi e, parlando, risulterete convincenti.