Consigli per diventare WSP

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Consigli per diventare WSP
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Consigli
per diventare WSP
CAPITOLO 3
di Benoît Marchal
Questo capitolo tratta un aspetto dei servizi Web che si sta evolvendo rapidamente. In generale, le tecnologie che li riguardano progrediscono senza mai fermarsi e in fretta. Esse evolvono
quasi ogni giorno, poiché oramai lo sviluppo di questa tecnica è tracciato.
Disponete, in altri termini, di un’idea ragionevolmente chiara di ciò che vi aspetta in questo
ambito. È indubbio, per esempio, che XML e SOAP costituiscono i due elementi chiave di
questa tecnologia; tuttavia, un concetto non molto chiaro riguarda il modello aziendale di supporto per i servizi Web. Questo capitolo si occupa in parte di questo argomento.
Il problema è che la tecnologia è talmente nuova che l’industria che può beneficiarne è ancora
agli albori: non esistono esempi di modelli d’attività operativi funzionanti.
Il modello aziendale di supporto dei servizi Web, tuttavia, non è secondario: in effetti, riteniamo che gli sviluppatori svolgeranno un ruolo di primo piano nella definizione di questo
mercato.
Nonostante tutto, come abbiamo detto, questo capitolo è il più teorico di quelli tecnici: leggetelo, criticatelo, ma soprattutto non ignorate gli argomenti trattati.
Ricerca di esempi
Gli sviluppatori hanno un ruolo di primo piano nell’adozione di nuove tecnologie: non
soltanto come supporto, ma soprattutto in termini d’educazione delle aziende sull’ottenimento del maggior numero di vantaggi dai nuovi sviluppi. I modelli d’attività che supportano i servizi Web sono tuttora in fase di definizione e gli sviluppatori si occupano della
loro stesura.
Dal momento che non prevediamo il futuro, è necessario ricorrere alle esperienze passate per
capire quale ruolo avranno i provider. Esistono due mercati che indicano la strada che deve
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Capitolo 3
essere intrapresa: EDI, supportati dalle reti VAN (Value-Added Network) e ISP (Internet Service
Provider). L’esame degli ISP fa riferimento soprattutto ai provider per un servizio di hosting,
denominati talvolta ASP (Application Service Provider).
EDI: un passo indietro
Poiché state leggendo questo libro, è ragionevole ritenere che abbiate familiarità con gli ISP e
l’hosting Web, ma potreste non averne altrettanta con il mercato EDI. Nel Capitolo 2
abbiamo esaminato EDI, evidenziandone similarità e contrasti rispetto a XML come sistema
di messaggistica: è opportuno, però, studiare più a fondo questo argomento, per comprendere
i motivi della sua importanza per i provider Web.
Lo standard EDI (Electronic Data Interchange, scambio elettronico di dati) fu introdotto più di
vent’anni fa e intendeva essere una forma primitiva di commercio elettronico. Il suo significato
si è perso comunque con il tempo.
Quando ci riferiamo alle attività di e-commerce, la maggior parte della gente pensa ad Amazon.com o ad altre aziende online: esistono però forme assai più vecchie e popolari di commercio elettronico. Le aziende online si occupano principalmente del modello B2C (Business-To-Consumer) nell’e-commerce.
L’altro modello di attività commerciale è il B2B ossia l’insieme d’acquisti, vendite e altre transazioni commerciali che avvengono tra aziende. Quest’ultimo è meno noto di B2C, soprattutto perché è meno visibile e più astratto: tutti fanno acquisti nei negozi ogni giorno, ma
quasi nessuno si chiede dove i negozi acquistino i loro prodotti.
Le aziende che acquistano prodotti dai loro fornitori (altre aziende) rappresentano il modello
B2B: è sorprendente sapere che esso comprende una catena infinita di attività, poiché dietro
ogni fonitore esiste sempre un altro fornitore e così via all’infinito.
Supponete, per esempio, di acquistare un libro in libreria. Il libraio lo ha acquistato a sua volta
da un distributore che lo ha acquistato dall’editore. Il libro, a sua volta, è stato preparato da
uno stampatore. Per produrre il libro, lo stampatore ha acquistato carta e inchiostro. Ci auguriamo che abbiate capito il concetto.
A fronte di un’unica transazione orientata al consumatore (voi che acquistate il libro), esistono
diverse altre transazioni tra aziende: quest’effetto di moltiplicazione significa che lo scambio
commerciale tra aziende e, di conseguenza, quello elettronico del modello B2B, è destinato a
superare notevolmente il modello B2C.
Scambio di dati elettronico
Probabilmente la forma più vecchia di e-commerce è rappresentata da EDI che si riferisce unicamente al B2B. L’idea che sta all’origine di EDI è molto semplice: per fare affari, le aziende
devono scambiarsi quantità enormi di documenti in cartaceo che possono essere sostituiti da
semplici file elettronici.
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Se la vostra azienda, per esempio, decide di acquistare merci da un’altra, voi emettete un
ordine d’acquisto. Di solito la merce è accompagnata da una fattura, per pagarla emettete
ancora un assegno.
Questi documenti sono compilati con carta e penna? È improbabile: di solito le aziende ricorrono all’impiego di software di tipo amministrativo-contabile per registrare gli ordini, le fatture e i pagamenti.
Ora, provate a eseguite un test: andate in amministrazione e osservate l’impiegato che apre la
posta. Scoprirete che la maggior parte dei documenti è stampata da un computer, molti dei
quali mediante un servizio di tipo ERP (Enterprise Resource Planning) del mittente. Seguite il
percorso della carta e scoprirete che molti documenti provengono dal vostro stesso ERP.
Quindi, il processo consiste nella stampa dei documenti, nel loro invio tramite posta ordinaria
e nella successiva registrazione da parte del destinatario. La quantità di carta e di lavoro
manuale richiesto da queste attività è trascurabile per le piccole aziende, ma rappresenta un
costo enorme per quelle più grandi.
Alcune aziende, più di vent’anni fa, si resero conto di poter semplificare tutto il processo
costruendo collegamenti più diretti tra due sistemi software contabili; anziché stampare un
ordine su carta, il computer produce un file. Questo file, in seguito, è trasmesso tramite posta
elettronica, in modo che il destinatario possa inserirlo direttamente nel suo sistema contabile.
Niente carta, niente servizio postale ordinario: questo sistema è più efficiente e funzionale della
posta elettronica ordinaria, poiché i documenti sono importati automaticamente. Tra i benefici offerti da EDI occorre segnalare i seguenti:
✔
i documenti elettronici richiedono meno tempo per essere scambiati ed elaborati;
✔
la continua digitazione dello stesso documento è la causa d’errore principale: per esempio
è facile scrivere 10.000 anziché 100.000. I documenti elettronici eliminano questo inconveniente e gli errori che ne derivano;
✔
l’elaborazione di documenti elettronici richiede meno risorse umane.
Qual è il valore di EDI? Nel 1998 l’e-commerce B2B, incluse le transazioni EDI e Internet, era
valutabile, secondo Forrester Research, a 671 miliardi di dollari. Per quale ragione non se ne
sente parlare quasi mai? Probabilmente, la maggior parte delle transazioni avviene su reti private e non su Internet: infatti, le transazioni con Internet rappresentavano soltanto 92 miliardi
di dollari.
La gran parte delle transazioni che hanno luogo sulle reti private non si basa su XML: esse utilizzano, invece, formati EDI specifici come per esempio UN/EDIFACT e ANSI X12.
Confronto tra EDI e i servizi Web
Comprendete quali somiglianze intercorrono tra EDI e i servizi Web? A parte le differenze tecniche ovvie (reti private anziché Internet, formati di file sconosciuti invece di XML), entrambi
intendono automatizzare e migliorare il flusso informativo tra le aziende.
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Capitolo 3
In mancanza di una struttura di riferimento diversa, i provider possono apprendere parecchio
da più di vent’anni d’esperienza in EDI. Alcuni di questi argomenti sono esaminati tra breve,
ma è opportuno, prima di tutto, prendere in considerazione le due caratteristiche seguenti che
distinguono EDI dai servizi Web:
✔
EDI richiede l’investimento di forti risorse;
✔
EDI si concentra sul risparmio dei costi.
L’impostazione di un’infrastruttura EDI è un’operazione molto costosa. Ciò spiega in parte la
ragione per cui questo standard non è molto popolare. In realtà, EDI era stato progettato per
grandi aziende per effettuare un’elevata quantità di transazioni: esso manca dell’agilità che contraddistingue l’e-commerce; al contrario, soluzioni basate sulla rete, come i servizi Web, sono
nettamente più accessibili e possono essere implementate più rapidamente.
EDI si focalizza esclusivamente sul risparmio dei costi: il suo obiettivo è ridurre la quantità di
carta affinché le transazioni si svolgano con più efficienza. La riduzione dei costi, tuttavia,
costituisce soltanto una parte dell’impatto di EDI: esso offre nuovi metodi per condurre le
trattative. Potete, per esempio, ridurre il magazzino ed emettere ordini più frequentemente,
poiché un ordine elettronico è inviato ed elaborato in pochi minuti a fronte dei giorni richiesti
dalla sua controparte cartacea. A sua volta, ciò rende disponibili nuove risorse finanziarie.
Analizzando l’esperienza EDI, tenete sempre in considerazione queste differenze; tuttavia, EDI
ha offerto due lezioni importanti, elencate di seguito.
✔
Si è rivelato essenziale per documentare adeguatamente l’applicazione e, in modo più specifico, le relative API. La documentazione è importante in qualsiasi progetto software, ma
è ancora più essenziale quando esso coinvolge i dipartimenti IT di due o più aziende.
Questo è un problema assai importante, fortunatamente risolto dagli standard dei servizi
Web. Per maggiori informazioni, fate riferimento al Capitolo 11.
✔
Diversi partner possono beneficiare dello scambio; in altre parole, più è ampia la comunità che coinvolge un servizio Web, più esso avrà valore. Ciò significa che l’implementazione e l’utilizzo dei servizi Web devono essere poco costosi. Benché ciò non sia ancora
possibile, le esperienze passate con Internet hanno dimostrato che possiamo aspettarci
una riduzione dei costi iniziali.
Disponibilità dei servizi Web
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a diversi progetti che hanno contribuito ad anticipare ciò
che i servizi Web rappresenteranno in futuro: un mercato trasparente.
Internet e i mercati trasparenti
Una delle leggi fondamentali dell’economia capitalistica è che un mercato trasparente, in cui
ogni partecipante ha accesso a tutte le informazioni relative a prodotti e prezzi, è l’ambiente
ideale. Col tempo, il mercato trasparente convergerà verso il miglior prezzo per il miglior prodotto con il livello di servizi migliore.
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Questa per adesso è la teoria: in pratica, è assai difficile creare mercati di questo tipo. Il mercato azionario e, forse, eBay sono le approssimazioni più vicine al modello. La teoria ancora
una volta può esservi d’aiuto nel guidare le vostre azioni: per esempio, le leggi antitrust derivano direttamente da questa teoria.
Nell’ambito di Internet, questa legge può avere molte interpretazioni interessanti, specialmente se siete un sostenitore dell’open software e degli standard aperti. Questo paragrafo
applica i principi esaminati ai servizi Web: questi ultimi rappresentano un terreno fertile per lo
sviluppo di un mercato trasparente e, in definitiva, anche per altre soluzioni di e-commerce.
Dal punto di vista tecnico, i servizi Web si basano su standard aperti come HTML, HTTP e
SMTP: essi consentono a chiunque, a prescindere dal computer utilizzato, di adottare questa
tecnologia e di far parte del commercio online.
Altre tecniche di e-commerce, al contrario, non sono riuscite a diventare un modello universalmente adottato, poiché non sono state capaci di costruire un mercato trasparente. EDI
(Electronic Data Interchange) è l’esempio più importante: un’idea eccellente che funziona, ma
che non ha mai coperto una quota di mercato importante, dal momento che è una sorta di
club relativamente chiuso, caratterizzato da “quote d’iscrizione” talmente elevate che soltanto
poche aziende possono entrarvi.
Piccole aziende
Il coinvolgimento di tutte le aziende, per quanto piccole o grandi, è vitale per lo sviluppo di un
mercato trasparente. Quelle piccole, in particolare, benché raramente appaiano sulle prime
pagine delle riviste, sono i mezzi di sussistenza delle economie statunitense ed europea. Essi
forniscono il dinamismo richiesto dal mercato poiché sviluppano nuovi prodotti, sfidano le
leggi di marketing, si sforzano di sopravvivere o, più semplicemente, si accontentano di sfruttare una nicchia di mercato specifica.
Il prezzo, tuttavia, deve essere equo, affinché le piccole aziende possano partecipare a qualsiasi
mercato. Le piccole aziende hanno, inoltre, pochi mezzi; ma, fortunatamente, il prezzo su
Internet è equo. Il costo dell’accesso alla rete è talmente a buon mercato che qualunque
azienda è capace di sostenerlo.
I siti Web sono “affittati” con un canone mensile modesto ed editor eccellenti sono in grado di
trasformare chiunque in un discreto webmaster; persino la costruzione di un negozio online
dotato di tutti gli extra non richiede molti investimenti: la maggior parte degli ISP offre i servizi a prezzi ragionevoli, mentre, per coloro che preferiscono entrare a far parte di un emporio
elettronico già pronto, sono a disposizione le offerte più disparate.
Mercato trasparente con i servizi Web
Ciononostante, finora Internet si è indirizzato verso l’e-commerce di tipo B2C, anziché B2B:
la ragione principale è che gli standard supportati sono indirizzati agli utenti finali. Un sito
Web è progettato per essere utilizzato da persone: esso opera meglio con un consumatore che
fa acquisti manualmente. Non si comporta, invece, altrettanto bene con il modello di tipo
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B2B, poiché un sito Web non si può collegare con i pacchetti ERP e altri software usati dalle
aziende.
Quali sono i requisiti necessari per un’attività di promozione commerciale online di successo?
Il mercato più conveniente è quello trasparente. L’esperienza insegna che il suo equivalente tecnico è rappresentato dagli standard aperti: su Internet, per quanto riguarda il modello B2B, gli
standard aperti sono XML e i servizi Web.
Con questo giungiamo alla cosiddetta “economia dei servizi Web” (Web Service Economy):
nient’altro che un mercato B2B online. Per avere successo, questo mercato deve essere di tipo
trasparente: in termini tecnici, ciò significa che si deve basare su XML e altri standard Web.
Qualsiasi azienda, sia grande o piccola e basata su Windows, Macintosh, Linux, PalmOS o
AS400, può essere un componente dell’economia dei servizi Web a un costo ragionevole.
Ancora non si è arrivati a questo punto. L’esempio più vicino oggi disponibile è costituito dai
nicchia di mercato basati su XML, come Ariba o mySAP: purtroppo, essi sono tecnicamente
“chiusi” e parteciparvi è molto costoso. Con l’avvento degli standard dei servizi Web e con la
disponibilità di strumenti di sviluppo software, nei prossimi 2 o 4 anni le soluzioni chiuse
saranno probabilmente sostituite con gradualità dai servizi Web.
Lo stesso tipo di cambiamento si è verificato tra i consumatori: fino al 1996/1997 se aveste
chiesto a qualsiasi progettista Web di creare un sito di e-commerce, egli avrebbe aperto il proprio editor di programmi e ne avrebbe scritto uno apposta per voi: poche attività potevano
permettersene uno. Nel 1997, la stessa persona vi avrebbe venduto un pacchetto già pronto.
Non un negozio espressamente creato per voi, bensì un prodotto standard del tutto equivalente ad Amazon.com. Non sarebbe stato esattamente a buon mercato, poiché la maggior
parte di quei prodotti costava tra 3.500 euro e 10.000 euro, tuttavia era pur sempre meno
costoso di una soluzione personalizzata; inoltre, questi prodotti erano molto più potenti e ben
testati di qualsiasi soluzione personalizzata.
Oggi la gran parte degli ISP offre la possibilità di aderire a empori elettronici, per circa 50 o
200 euro mensili. Editor HTML come, per esempio, NetObjects consentono di modificare e
gestire il negozio direttamente dalla vostra scrivania. Soluzioni proprietarie come ActiveX,
sono apparse e, quindi, scomparse: le vincitrici hanno avuto successo poiché basate sulla trasparenza.
Ricerca delle applicazioni dei servizi Web
I provider cercano di rendere le applicazioni utili per le attività produttive: è essenziale, in tal
caso, che tengano conto non solo dell’automatizzazione delle soluzioni esistenti, ma anche dei
vantaggi offerti dalla natura dei servizi Web per ripensare il modello aziendale.
I primi ISP vendevano i propri servizi come alternative a buon mercato di prodotti più familiari: i siti Web erano venduti alla stregua di prospetti informativi di marketing, più economici
e meglio distribuiti. Allo stesso modo, la posta elettronica era presentata come un sostituto
meno costoso e più rapido della posta ordinaria.
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In questo c’è qualcosa di vero, ma occorre prima di tutto evidenziare alcuni punti interessanti.
I siti Web, per esempio, sono qualcosa di più dei prospetti informativi: essi rappresentano
soluzioni efficaci per distribuire informazioni parecchio aggiornate sui prodotti, come per
esempio la loro disponibilità.
La posta elettronica è, oltre tutto, molto di più della posta tradizionale: è meno costosa e più
efficace, inoltre consente di comunicare con i clienti in modo interattivo.
Opportunità
Considerando le opportunità offerte dai servizi Web, è essenziale rendersi conto che non si
limitano a rendere automatiche le procedure esistenti, offrono anche nuove opportunità per
fare affari.
Quando studiavamo informatica, gli insegnanti sostenevano che se non avessimo lavorato per
un produttore di software o di hardware, avremmo trovato sicuramente opportunità anche per
attività inerenti i centri di costo (cost center): a quell’epoca, non sapevamo a che cosa si riferissero di preciso. L’Ufficio Amministrazione di un’azienda è un esempio tipico: il commercialista
e i suoi assistenti hanno stipendi particolarmente alti, pur non contribuendo in alcun modo al
reddito aziendale. Le leggi, ma anche il normale buon senso, prevedono che un’azienda registri
i propri costi e ricavi: la figura del contabile è quindi necessaria, anche se non genera reddito.
La sua attività serve soltanto come supporto agli altri dipartimenti che producono ricavi. Un
centro di costo, quindi, è un insieme di oneri accettati come parte delle spese richieste da
un’attività, ma che non contribuisce al reddito complessivo.
In un’azienda, in effetti, l’installazione di un software per automatizzare il maggior numero di
compiti amministrativi è una pratica ormai acquisita, ma neppure questo ha influenza sui
ricavi. I computer, oltre tutto, diminuiscono notevolmente i costi, ma la riduzione delle spese
negli altri dipartimenti di per sé non genera reddito.
Questo ragionamento, comune a quell’epoca, ha portato alla convinzione che gli Uffici IT esistessero unicamente per essere al servizio di altri. Spesso persino gli informatici adottano questo punto di vista: essi utilizzano espressioni del tipo seguente: “Gli affari prima di tutto”, in
cui “affari” significa “uffici che producono ricavi”. Ciò è vero, ma fino a un certo punto. Questa, in altri termini, era ritenuta un’attitudine ragionevole dieci anni fa, quando l’IT serviva
quasi esclusivamente a elaborare le informazioni più efficacemente. Oggi, con Internet, l’IT
rappresenta una nuova opportunità di per sé e voi, come sviluppatori, dovete aiutare gli utenti
a riconoscerne l’utilità.
Per un’azienda basata sull’informazione, i sistemi informatici sono come le fabbriche dell’era
industriale ossia costituiscono la linfa vitale della produzione di domani. Nell’era industriale,
gli uomini d’affari investivano in fabbriche efficienti: sebbene la loro costruzione richiedesse
costi enormi, essa costituiva anche il fondamento dell’attività commerciale in generale. Ora,
comprendete che l’IT ricopre necessariamente la medesima funzione.
Il fallimento delle aziende cosiddette dot.com dimostra chiaramente, inoltre, che la creazione
di un’ottima tecnologia non è sufficiente per dimostrare la propria capacità nel concludere
affari e che il raggiungimento di un profitto continua a essere una priorità aziendale. Oggi
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quindi ha senso trattare l’IT e in particolare i servizi Web, come opportunità per incrementare
gli affari.
Occorrono le prove? In questo manuale non abbiamo spazio sufficiente per una spiegazione
dettagliata, ma è sufficiente osservare i distributori e i supermercati. Per generare profitti, questi ultimi avevano la necessità di ricorrere a una soluzione migliore dei buoni punti vendita
ossia gli investimenti dell’Era industriale: dovevano gestire, in pratica, la logistica più efficacemente. Questo, a sua volta, richiede sistemi informatici ossia gli investimenti dell’Era
dell’informazione.
Per quale ragione tanta importanza?
Prendete in esame, per esempio, la gestione degli ordini e del magazzino: in generale, un fabbricante trae le informazioni sulle vendite dei prodotti dagli ordini dei propri rivenditori.
Supponete che la vostra azienda produca sedie da ufficio e che abbia lanciato un nuovo
modello. Come capirete che quest’ultimo è un buon profitto? Gli ordini frequenti dei rivenditori costituiscono un indice positivo; se gli ordinativi non sono molti, dedurrete, al contrario,
che il nuovo modello non si riesce a vendere.
Queste sono informazioni indirette, certamente utili, ma non hanno la stessa validità di quelle
raccolte direttamente dai vostri rivenditori. Le vendite di questi ultimi, per esempio, possono
essere poco soddisfacenti oppure informazioni più analitiche rivelano che il nuovo modello si
vende meglio in mercati determinati. Oltre tutto, gli ordini dei rivenditori quasi mai lasciano
intravedere le vendite effettive e non consentono una programmazione di produzione efficiente. Potete decidere, per esempio, di non produrre la sedia di nuovo tipo poiché le vendite
iniziali sono insufficienti, rimanendo così privi di scorte quando finalmente decolleranno.
I servizi Web offrono opportunità per gestire le statistiche di vendita più efficacemente. Un
servizio Web, per esempio, garantisce l’accesso istantaneo alle informazioni di vendita di un
certo rivenditore; anziché apprendere le vendite con ritardi che vanno da qualche settimana a
diversi mesi, avete la possibilità di averle sotto controllo in tempo quasi reale, riuscendo così ad
adattare meglio la vostra produzione.
WSP differenti
Se osservate i mercati per gli ISP e EDI, scoprirete che forniscono diversi servizi. Ruoli simili,
probabilmente, si evolveranno anche nel supporto dei servizi Web, come elencato di seguito.
✔
I produttori di software, le cui aziende offrono strumenti che consentono il lavoro di altri
componenti: per esempio, gli editor HTML aiutano gli sviluppatori di siti Web a migliorare la propria attività. In EDI, i produttori di questi strumenti offrono i cosiddetti “traduttori EDI”.
✔
Con i servizi Web esistono parecchi produttori e i loro prodotti sono più ricercati, come
per esempio i server applicativi. È necessario comunque offrire prodotti validi.
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✔
Gli sviluppatori, nel senso più ampio del termine. Si tratta di aziende e talvolta di persone
singole che costruiscono i siti Web o che progettano l’interfaccia EDI: possono far parte
di divisioni IT oppure operare come professionisti. Aspettatevi anche dall’utilizzo dei servizi Web l’incentivazione di uno sviluppo industriale particolarmente attivo.
✔
I provider per hosting e VAN (Value Added Network, lett. reti a valore aggiunto), queste
ultime particolarmente frequenti in ambiente EDI: essi sono responsabili per la gestione e
il mantenimento dei siti Web e delle reti EDI.
✔
Aspettatevi anche la nascita di aziende specializzate nella fornitura dei servizi Web, vista la
loro complessità.
✔
L’attività di hosting è fornita in modi differenti dagli host che servono gli editor più usati
(per esempio, Akamai, http://www.akamai.com) a quelli per i mercati cosiddetti SoHo
(Small Office/Home Office, per esempio Pair Networks, http://www.pair.com).
Servizi Web per piccole aziende
Non evidenzieremo mai abbastanza l’importanza che ha la fornitura di servizi destinati alle
piccole aziende. Finora, l’industria dei servizi Web si è concentrata sui mercati più importanti:
i servizi applicativi costano parecchio, cifre troppo elevate per essere sostenute dalle piccole
aziende. Persino il Web ha accresciuto la propria popolarità da quando tutte le aziende vi
hanno avuto accesso a prescindere dalle loro dimensioni: per evolversi, i servizi Web devono
adottare una strategia equivalente.
Rammentate che il confronto con l’evoluzione di EDI è fondamentale, poiché quest’ultimo ha
iniziato la propria attività come soluzione per le grandi aziende: banche, fabbriche d’automobili e servizi sono stati primi ad adottarlo. Soltanto queste aziende erano in grado di sostenere i
costi per costruirlo e gestirlo; tuttavia, una delle prime cose che esse hanno appreso rapidamente è che nel commercio sono indispensabili almeno due attori: l’acquirente e il fornitore.
Allo stesso modo, per l’e-commerce, almeno due parti interagiscono elettronicamente. La tecnologia supporta questo concetto e, francamente, EDI non ha mai avuto molto successo da
questo punto di vista.
Notate che questa mancanza di successo nei confronti delle piccole imprese si è verificata,
nonostante una componente consistente dell’industria EDI fosse interessata a favorire la partecipazione delle piccole aziende a questo processo: rimane in ogni modo il fatto che la sua motivazione principale fosse quella di trovare partner per le grandi imprese.
Il raggiungimento di una base più ampia e, quindi, la fornitura di servizi a costi accettabili
sono stati i due fattori principali che non solo hanno differenziato i vari provider EDI, ma che
hanno anche determinato il successo o il fallimento dei progetti EDI.
Non esistono motivi per ritenere che le cose vadano diversamente per i servizi Web. Se state
cercando un’area redditizia in cui specializzarvi, prendete in considerazione l’implementazione
dei servizi Web per le aziende medie e piccole.
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Capitolo 3
Prospettive future
Con l’adozione entusiastica degli standard, prodotti e protocolli specializzati, è quasi certo che
i servizi Web faranno parte del nostro futuro online.
Consulenti e sviluppatori
Se siete un consulente o uno sviluppatore, questro libro vi sarà molto utile. I vostri clienti o
utenti, infatti, prima che ve lo aspettiate vi chiederanno l’integrazione della tecnologia dei servizi Web nei loro siti, quindi dovete prepararvi sin da ora. Nel pianificare la vostra strategia,
tenete sempre presenti le considerazioni elencate di seguito.
✔
I mercati trasparenti hanno sempre la meglio e, quindi, è opportuno che incoraggiate i
vostri clienti e utenti a conformarsi agli standard: se sviluppate i vostri servizi Web in Java,
avete la garanzia che rimarranno aperti e disponibili per la base d’utenza più ampia possibile.
✔
Preparatevi ad adottare strumenti e pacchetti software man mano che saranno disponibili.
Per i primi progetti probabilmente vi servirete di strumenti piuttosto grezzi per sviluppare
le applicazioni. Aspettatevi, tuttavia, che soluzioni in pacchetto siano disponibili col
tempo e siate pronti a utilizzarle quando vi offriranno vantaggi competitivi, in pratica
quando con esse potrete diminuire i costi.
✔
I vostri clienti e utenti possono richiedere un aiuto nella ricerca delle soluzioni più opportune per sfruttare i servizi Web. Ricorrete alla vostra esperienza come sviluppatori esperti
per illustrare quali sono i campi in cui si possono ottenere i maggiori profitti con spese
contenute.
Piccole aziende
Sono parecchie le piccole aziende intenzionate a servirsi di Internet ancora per lungo tempo e
aspetteranno ancora prima di partecipare con la loro adesione alla rivoluzione dei servizi Web.
Questa tecnologia, infatti, è ancora per i pionieri, attività troppo costosa.
Grandi aziende
Le grandi aziende dovrebbero pianificare la loro strategia nei confronti dei servizi Web sin da
ora. Il mercato matura rapidamente: oggi sono disponibili alcuni standard e gli strumenti di
sviluppo migliorano ogni giorno. È tempo di prepararsi al futuro.
Nel pianificare la vostra strategia, ricordatevi sempre le leggi economiche più comuni: il mercato trasparente ha sempre la meglio; resistete ai venditori che cercano d’incastrarvi con soluzioni proprietarie di cui potreste beneficiare entro poco tempo, ma certamente nuoceranno
allo sviluppo nel medio/lungo termine.
Tenete anche presente che il rimodernamento dei processi aziendali esistenti, sotto forma di
servizi Web, non garantisce probabilmente benefici sufficienti dal punto di vista economico. È
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più vantaggioso analizzare le aree che non sono coperte dalla tecnologia corrente o che lo sono
impropriamente e servirsi delle nuove possibilità d’integrazione offerte dai servizi Web per
costruire una soluzione più adeguata.
La parte precedente dedicata all’impiego dei servizi Web per la gestione di un magazzino in
tempo reale è un ottimo esempio di questa linea di pensiero: l’azienda richiede servizi innovativi, in particolare l’accesso in tempo reale a dati prima non disponibili, anziché automatizzare
semplicemente alcuni processi come per esempio la gestione degli ordini.
Produttori di software
La produzione di software per le aziende è un’ulteriore attività che dovrebbe servirsi dell’integrazione dei servizi Web: la richiesta per questa tecnologia si manifesterà in tempi brevi. Rammentate che le soluzioni proprietarie provocano danni a lungo termine, quindi optate per
soluzioni aperte.
Un aspetto interessante dei servizi Web per i produttori di software è che essi offrono servizi ai
clienti, oltre al semplice software, e questo significa nuovo reddito.
Supponete, per esempio, di vendere software per i laboratori chimici: esso serve a registrare i
risultati delle analisi. Conferite valore aggiunto al software con una soluzione di servizio Web,
che consente ai laboratori di verificare il progresso dei test. Il vostro software raccoglie già i
dati: si tratta soltanto di distribuirli con un nuovo meccanismo.
Che cosa includete nel prossimo aggiornamento? Prima di tutto, considerate un server Web:
esso permette ai laboratori di rendere pubbliche le informazioni raccolte dalla vostra applicazione sotto forma di servizio Web. Proponete anche un’applicazione di tracking per i clienti di
questi laboratori. Quest’applicazione ricorre al servizio Web per interagire con i laboratori,
registrando i risultati dei test batch. Fino a oggi, i servizi Web hanno consentito di vendere
aggiornamenti al vostro prodotto di punta e, forse, un nuovo applicativo ai clienti dei laboratori. Potete ottenere comunque di meglio.
Quasi certamente i laboratori non sono interessati a gestire i servizi Web ed è assai probabile
che intendano affidare a terzi, magari a voi stessi, la loro gestione operativa: ricordatevi che un
servizio Web prevede misure di sicurezza particolari che i laboratori potrebbero non essere in
grado d’implementare correttamente.
L’offerta di hosting, diretto o tramite partner, consente un’altra fonte di ricavo e, cosa più interessante, il reddito è regolare: ogni mese percepite somme per gestire un servizio.
ISP e ASP
Se la vostra attività consiste nella vendita di servizi di hosting, i servizi Web rappresentano
un’opportunità per ampliare l’offerta ai vostri utenti. Inizialmente, offrite l’accesso a un server
applicativo, come per esempio Tomcat (http://jakarta.apache.org), WebLogic (http://
www.bea.com), JBoss (http://www.jboss.org) o WebSphere (http://www.ibm.com). In
seguito potrete offrire applicazioni di servizi Web anche in pacchetto, come per esempio la
soluzione per i laboratori chimici che avete appena esaminato.
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